Tutti gli articoli sulle versioni del Perrault e dei F.lli Grimm

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Il comportamento del lupo come indice di civiltà


Se il lupo mangia l'uomo o meglio le persone più fragili, ovvero le vecchie e i bambini, può questo fenomeno essere un segnale del grado di civiltà della cultura umana? Ritengo di si, nel senso che se il lupo aggredisce l'uomo è probabile che abbia cominciato a gustare la carne umana. E se questo è accaduto, probabilmente a monte, c'è da parte dell'uomo il costume di abbandonare i cadaveri, ovvero di non curarne la sepoltura o la distruzione per mezzo del fuoco. In questo senso il comportamento del lupo misura il grado di civiltà della cultura umana, quando vi si mette alla base il rispetto del cadavere, il rispetto per i componenti il gruppo, la famiglia e quindi il gruppo sociale, la famiglia stessa. Se degli uomini uccidono altri uomini nelle battaglie, come nelle faide, come negli attachi deliberati a villaggi vicini e poi non curano il seppellimento o la distruzione per mezzo del fuoco dei corpi, è chiaro che siamo ben lontani dalla civiltà. Oggi se scompaiono delle persone e non si trovano i loro corpi questo ci dice che nella mente delle persone che li hanno uccise c'è la paura della giustizia che potrebbe rivalersi e condannare i colpevoli. Ma quando non c'è nemmeno paura della giustizia, e le persone uccise vengono abbandonate, siamo a un punto di fortissimo degrado sociale.
Sui Magi, che probabilmente facevano parte del popolo dei Medi, ci sono notizie disparate. Per esempio per Erodoto(I, 101,140) i Magi fanno parte dei Medi ed espongono i cadaveri agli uccelli e a cani, mentre i Persiani li seppelliscono dopo averli spalmati di cera. Sempre secondo Erodoto(I, 132, 140) risulta che i Magi costituivano un gruppo etnico medo (tribù), che avevano costumi religiosi differenti dai Persiani e che erano convocati da Persiani per garantire la regolarità dei sacrifici. Secondo Plutarco (De Iside et Osiride, 46) i Magi sacrificavano non solo ad Ohrmazd, ma anche ad Ahriman "tritando nel mortaio l'erba omomi, invocando Hadea(Ahriman) e le tenebre; poi mescolato l'omomi con il sangue di un lupo sacrificato, lo portavano in un luogo senza luce e lo gettavano"(da voce Magi, Enciclopedia delle religioni Vallecchi, A.Di Nola). Alcuni studiosi, quindi, hanno messo l'accento sul carattere demoniaco di qualche loro culto, molto più vicino ad una religione daivica(secondo la terminologia avestica) che alla religione mazdaica. A colui che scrive non interessa la questione dell'identità dei Magi, piuttosto l'associazione, nei loro usi, dell'abbandono del cadavere con la presenza del sangue del lupo nel rito descritto da Plutarco. Probabilmente il lupo è designato come animale demoniaco perché era anche un animale che si nutriva di cadaveri umani. Il rito era dunque, probabilmente, anche una conseguenza di un certo tipo di atteggiamento nei confronti dei cadaveri. Certo la mentalità dei sacerdoti Magi non avrebbe mai ricondotto l'istinto lupino a fatti che dipendevano anche dall'uomo o dalla cultura umana: per loro il comportamento del lupo derivava probabilmente da un loro collegamento alle forze demoniache, alle forze infernali.
Altri popoli che nel corso della loro storia hanno fatto uso dell'abbandono dei cadaveri nella steppa, per farli divorare dagli animali selvatici e dai corvi, sono i Mongoli, i Calmucchi, i Torguti, gli Uiguri Gialli, i Soiti, tutti popoli vissuti nel raggio di influenza delle grandi correnti buddhistiche tibetane, presso cui ancora è in uso un simile trattamento dei morti. Ma presso questi popoli sussiste o sussisteva anche l'uso della cremazione del cadavere, soprattutto dei capi e dei principi, nè manca, nella stessa area il seppellimento in tomba(voce Altaici, Enciclopedia delle religioni Vallecchi, A. Di Nola). E sono probabilmente questi usi che hanno alimentato tantissime storie di lupi e di spettri cannibali. Ma voglio ritornare ai nordici europei.
Perché presso i Germani gli animali legati ad Odino erano il lupo e il corvo? Perché si diceva che la dea Freyja avesse diritto a metà dei cadaveri caduti in battaglia(i perdenti, i meno valorosi?), mentre Odino prendeva l'altra metà? Probabilmente solo i valorosi andavano con Odino: mentre gli altri andavano nel regno sotterraneo cui presiedeva Freyja?
I Berserkir, dalla parola norrena, al singolare Berserkr, talvolta anglicizzato Berserker, erano feroci guerrieri scandinavi che avevano fatto giuramento al dio Odino, da loro adorato nella sua forma di "Voden" (letteralmente "furore"). Questi guerrieri indossavano notoriamente pelle di orso ed etimologicamente la parola con cui venivano chiamati pare che derivi da berr (in germanico bär, in olandese beer, "orso" o baar, "lupo"). E nella Saga norrena di Grettir si narra che questi guerrieri fossero conosciuti anche come Úlfheðinn o "mantello di lupo", poiché indossavano le pelli di questo animale.
Di certo il lupo di Cappuccetto rosso non è un Berserkr, perché si comporta con grande circospezione; ma colui che scrive si permette di ricordare questi guerrieri furiosi in quanto, probabilmente, essi non potevano fungere pure da seppellitori dei nemici uccisi.
Sono stati trovati moltissimi tumoli funerari dei popoli germanici, ma probabilmente questi tumoli costituiscono le tombe dei capi o dei notabili, in quanto gli arredi funerari sono abbastanza ricchi. E poi colpiscono quei cadaveri lasciati nelle paludi; cadaveri probabilmente di uomini di un certo lignaggio, e secondo Tacito appartenenti agli imbelli e agli omosessuali.
Tutti questi dubbi sul modo di trattare i cadaveri dei nemici in battaglia(il corvo e il lupo sono animali cari al loro dio più importante, Odino), le notizie che ci giungono sui sacrifici umani dei popoli germanici fino all'anno mille dopo Cristo, le notizie circa le promesse ai loro dei del sacrificio dei nemici fatti prigioneri, le notizie circa il sacrificio divinatorio dei guerrieri nemici prigionieri consumato dalle donne cimbriche e descritto da Strabone ( geografo greco n.58ca a.C. + 25ca d.C.) in Geografia, VII,2,3,249, inducono a pensare che il lupo nelle regioni nordiche possa essere stato condotto anche dalla mano dell'uomo, oltre che dal clima più sfavorevole, a un comportamento aggressivo nei confronti degli umani più deboli.
Continua

Guerriero con maschera animale e ulfhedinn. Placca decorativa di un elmo del V-VII sec., Torslunda, Svezia


Tutti gli articoli sulle versioni del Perrault e dei F.lli Grimm

1 - Premessa


2 - Il lupo nella cultura dei greci


3 - Alla ricerca della pietra simbolo della sterilità


4 - Le pietre nel ventre dell'iniziando sciamano


5 - Divoramento e travestitismo nelle iniziazioni tribali


6 - Culto delle pietre presso i Lapponi


7 - Il lupo nelle culture che praticavano un'agricoltura primordiale


8 - I Lupercalia dei Romani


9 - La struttura dei Lupercalia


10 - Il lupo e i sette capretti


11 - Lo spirito del grano nell'ultimo covone denominato il Vecchio, la Vecchia e anche il Lupo


12 - I popoli che praticavano la patrofagia, i racconti popolari con la prova cannibalica


13 - Il racconto rielaborato e ambientato in una cultura in cui si praticava la patrofagia e si aveva il terrore degli spiriti


14 - l'ipotesi del lupo come demone della morte, e l'ipotesi agraria connessa alle antiche feste germaniche


15 - Il carattere solitamente critico dei racconti popolari verso le classi superiori, ma nella versione dei F.lli Grimm il lupo acquisisce una funzione quasi conservativa


16 - Lupo e taglialegna gli estremi, nipote e nonna i mediatori; il demone germanico Loki vicino al lupo della fiaba grimmiana


17 - Il comportamento del lupo come indice di civiltà


18 - Il comportamento del lupo nei confronti dell'uomo dal medioevo fino ai fatti del lupo di Gévaudan


19 - Interpretazione storica della versione del Perrault, le ruelles e le preziose


20 - Le versioni più studiate della fiaba di Cappuccetto rosso



Tutti gli articoli sulle versioni popolari di Cappuccetto rosso

1 - Le versioni orali del racconto in cui il percorso per raggiungere la nonna sembra abbia una parte rilevante

2 - La versione orale dell'Haute-Bretagne in cui la nonna potrebbe indicare un campo o una vigna o vite sterile

3 - Le due versioni de la Nièvre. In una di esse la fanciulla si salva

4 - La versione della Touraine. In questo racconto al lupo subentra il diavolo e la fanciulla si salva

5 - La versione del Forez in cui la fanciulla cede il paniere al lupo e poi viene divorata

6 - La versione raccolta a Valencay nell'Indre in cui la fanciulla dice alla finta nonna che ha delle grandi mani e quella le risponde che servono per frustarla

7 - La versione provenzale, molto simile a quelle del Forez, ma più eleborata

8 - La generazione agricola per talee, associata nei miti e nei racconti enigmatici all'endocannibalismo e all'incesto

9 - Le correlazioni tra i miti e il culto di Fauna-Bona Dea e i racconti orali di Cappuccetto rosso

10 - L'alternativa del percorso come traccia per risolvere l'indovinello del racconto enigmatico

11 - Il sostrato culturale della religione arcaica dei Romani: ovvero l'agricoltura - La fondazione di Roma legata a un solco tracciato dall'aratro tirato da un toro e una vacca

12 - Analogie e differenze tra mirto e vite - Il mirto pianta spia del tempo, Il dio Fauno sia lupo, sia serpente, sia lupino

13 - Le madonne nere francesi rimpiazzarono le figure divine pagane, e principalmente Bona Dea





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