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Tutti gli articoli sulle versioni del Perrault e dei F.lli Grimm
J.G.Frazer( Il ramo d'oro, Dee del grano nell'Europa settentrionale) riferisce
moltissime
tradizioni intorno alla mietitura del grano o della segala. In occasione della
mietitura in moltissimi villaggi si svolgeva tra coloro, uomini e donne, che
legavano i covoni di segale o grano, una gara a chi faceva prima il suo lavoro.
C'era la credenza, in alcuni casi, che nell'ultimo covone, che veniva legato,
andasse a nascondersi lo spirito del grano. In alcune regioni lo spirito del
grano o l'ultimo covone si chiamava la Nonna, in altri villaggi lo spirito
del grano, si chiamava col nome di un animale, e fra questi animali c'era pure
il lupo, specie in Germania, in Francia e nei paesi slavi. L'operaio
che faceva l'ultimo covone si diceva che ammazzasse il lupo. In varie parti
del Mecklenburgo, dove la credenza nel lupo del grano è particolarmente
forte, tutti han paura di tagliare l'ultimo grano perché dicono che
vi è seduto dentro il lupo; ogni mietitore si sforza, quindi, quanto
può a non restar l'ultimo e ogni donna ha paura similmente di legare
l'ultimo covone perché « ci sta dentro il lupo ». Così,
tanto tra i mietitori che fra le legatrici c'è una gara per non rimanere
ultimi. In Germania sembra che sia generalmente un detto comune che « il
lupo sta nell'ultimo covone ». In alcuni luoghi gridano al mietitore: « Attenti
al lupo ». Oppure dicono: « Sta cacciando il lupo dal grano ».
Nel Mecklenburgo l'ultimo gruppo di spighe in piedi si chiama esso stesso « il
lupo » e l'uomo che lo taglia « ha preso il lupo », e chiamano
l'animale il lupo della segale, del frumento, dell'orzo, a seconda del cereale!
Il mietitore dell'ultimo grano si chiama esso stesso il lupo o il lupo della
segale se il raccolto è la segale. In molte parti del Mecklenburgo
deve sostener la sua parte fingendo di mordere gli altri mietitori o urlando
come un lupo. L'ultimo covone di grano si chiama anch'esso lupo: lupo della
segale o lupo delle patate secondo il raccolto; e della donna che lo lega dicono: « Il
lupo la morde », « Ci ha il lupo », « Deve andare a
cercare il lupo ». Riceve inoltre essa stessa il nome di lupo e le gridano: «Tu
sei il lupo », ed essa porta quel nome tutto l'anno. Nell'isola
di Rugen, non solo la donna che lega l'ultimo covone si chiama lupo, ma
succede che quando torna a casa deve mordere la padrona di casa e la cameriera
e ne riceve in cambio una grossa fetta di carne. Eppure a nessuno piace di
essere
lupo.
A Buir, nel distretto di Colonia, c'era una volta l'uso di dar la forma
di un lupo all'ultimo covone; veniva tenuto nel granaio finché tutto
il grano non fosse battuto, poi lo si portava al padrone.
Spesso chi terminava
per
ultimo il
lavoro
e
quindi
aveva
a che
fare con l'ultimo covone in cui si era rifugiato lo spirito del grano, veniva
canzonato e si diceva che avesse la Vecchia o il Vecchio e veniva pronosticato
che avrebbe sposato una persona molto più anziana. Ancora più significativo
quello che avveniva nella Slesia: quì l'ultimo covone si chiama la "vecchia"
o il "vecchio" ed era oggetto di molti scherzi... si fa assai più grande
del solito, e si rende pesante con una pietra. Pure una pietra viene messa
nell'ultimo
covone, chiamato la "Vecchia" nella Prussia orientale. In alcune
parti della Vestfalia alla mietitura dell'avena si rende più pesante
l'ultimo covone mettendovi dentro delle pietre. Lo portano a casa sull'ultima
carrettata e
lo chiamano la "gran madre", sebbene non gli diano nessuna forma
speciale. Nel distretto di Erfurt, un covone molto pesante, ma non necessariamente
l'ultimo,
viene chiamato la "gran madre" e portato sull'ultima carrettata al granaio
dove tutti aiutano a tirarlo giù tra una salva di scherzi.
Comunque
il Perrault o il narratore originario, nell'eventualità che
la gara del lupo con Cappuccetto rosso sia legata al folklore, ha completamente
stravolto l'impostazione. Nella
versione
dei F.lli Grimm, il lupo invita l'eroina ad ammirare il bosco e tutto
ciò che vi si trova, gli uccellini, i fiori, gli odori. Il lupo dei
Grimm cerca di far perdere del tempo all'eroina. Ne vuole fare un boccone,
ma la fiaba,
il vecchio racconto, non glielo consente, come non lo consente nella versione
del Perrault, solo che in quella dell'uomo di corte francese non c'è un
ritorno. Il lupo prima deve sbrigare un'altra faccenda. Prima della giovane
fanciulla
il lupo
deve
avere
a che fare
con la
Vecchia. Prima questa, diciamo lo spirito moribondo della terra non più fertile,
e poi la giovane donna, probabilmente al primo mestruo. Oppure il lupo deve
divorare la vecchia ovvero l'ultimo covone, ultimo covone che poi verrà mischiato
con la nuova semente, la fanciulla, affinché questa nuova semente sia più fruttifera.
I contadini attuavano pure una magia simpatica e mettevano, come si è visto
sopra, delle pietre nell'ultimo covone. Per metterli
insieme il lupo non ha altro mezzo che divorarli, come fosse un serpente.
Come
in un rito
endocannibalico
in
cui l'antenato o meglio qualche sua spoglia o cenere del rogo crematorio viene
consumata dai componenti del clan in modo da ricevere le stesse sue virtù.
Il lupo, quindi, potrebbe essere il tramite del passaggio di uno spirito:
e questa è la struttura di un rito iniziatico tribale, oppure di un
rituale funebre caratterizzato da endocannibalismo (patrofagia), posteriormente
assimilato al passaggio dello spirito del grano dall'ultimo covone alle nuove
sementi.
Continua
Tutti gli articoli sulle versioni del Perrault e dei F.lli Grimm
2 - Il lupo nella cultura dei greci
3 - Alla ricerca della pietra simbolo della sterilità
4 - Le pietre nel ventre dell'iniziando sciamano
5 - Divoramento e travestitismo nelle iniziazioni tribali
6 - Culto delle pietre presso i Lapponi
7 - Il lupo nelle culture che praticavano un'agricoltura primordiale
9 - La struttura dei Lupercalia
10 - Il lupo e i sette capretti
11 - Lo spirito del grano nell'ultimo covone denominato il Vecchio, la Vecchia e anche il Lupo
12 - I popoli che praticavano la patrofagia, i racconti popolari con la prova cannibalica
17 - Il comportamento del lupo come indice di civiltà
19 - Interpretazione storica della versione del Perrault, le ruelles e le preziose
20 - Le versioni più studiate della fiaba di Cappuccetto rosso
Tutti gli articoli sulle versioni popolari di Cappuccetto rosso
3
- Le due versioni de la Nièvre. In una di esse la fanciulla si salva 5 - La versione del Forez in cui la fanciulla cede il paniere al lupo e poi viene divorata 7 - La versione provenzale, molto simile a quelle del Forez, ma più eleborata 9 - Le correlazioni tra i miti e il culto di Fauna-Bona Dea e i racconti orali di Cappuccetto rosso 10 - L'alternativa del percorso come traccia per risolvere l'indovinello del racconto enigmatico 13 - Le madonne nere francesi rimpiazzarono le figure divine pagane, e principalmente Bona Dea