Tutti gli articoli sulle versioni popolari di Cappuccetto rosso

V - Le versioni di Chaperon Rouge riportate nella rivista francese Mélusine nel XIX secolo: la versione del Forez


In una versione del Forez, antica provincia della Francia, corrispondente approssimativamente alla parte centrale del moderno dipartimento della Loira e ad una parte dei dipartimenti dell'Alta Loira e del Puy-de-Dome, ancora una volta la fanciulla non ha un nome, e nemmeno una madre. La fanciulla vuole visitare la nonna e portarle un panierino con dentro una forma di burro e dei pezzi di formaggio. Nel tragitto incontra il lupo che le chiede dove va e cosa porta. La fanciulla risponde con sincerità, poi il lupo le chiede se prenderà la strada delle pietruzze oppure quelle delle spille. La fanciulla risponde che sceglierà quella delle spille. A questo punto il lupo le propone di dare a lui il panierino con burro e formaggio in modo da essere meno impedita. Per il lupo, probabilmente, la fanciulla che raccoglie spille è meglio che non porti il paniere; per la fanciulla, invece, l'aver ceduto il paniere al lupo era conseguenza della paura di rappresaglia dello stesso lupo.
Proseguendo col racconto si viene a sapere che il lupo, seguendo la via delle pietruzze, di gran corsa arriva presso la nonna e la uccide. Mette il suo sangue in una scodella sulla tavola e la sua carne nella madia, dopo averne mangiato a sufficienza. Poi si corica nel letto della nonna. Quando arriva la fanciulla, la finta nonna le chiede cosa abbia portato e quella risponde che ha portato delle spille, ma anche del burro e dei formaggi che erano in un paniere che ha preso il lupo. La fanciulla dice espressamente che ha dato quel paniere al lupo per il timore di non essere mangiata. La finta nonna le dice che ha fatto bene a dargli il paniere. Ora la fanciulla ha fame e la finta nonna le dice di aprire la madia, di prendere della carne, di mangiare quindi la carne della nonna. La fanciulla chiede spiegazione sulla carne della nonna e la finta nonna le dice di fare presto e di venire a letto, come se avesse non compreso il suo dire. Poi la fanciulla ha sete e la finta nonna le dice di bere dalla scodella che sta sulla tavola e quindi di bere il sangue della nonna. La fanciulla chiede spiegazione del sangue della nonna, ma la finta nonna risponde che ha detto invece che ella ha cento anni. Poi la fanciulla dice che ha sonno. E la finta nonna la invita a letto. La fanciulla obbedisce e fa le solite osservazioni sulle forme strane del corpo della nonna e infine il lupo se la mangia. La storiella presenta un ammonimento finale: "quando nel vostro cammino incontrerete persona che chiederà di concedervi il vostro paniere, voi non la dovete assolutamente accontentare e dovete proseguire nel vostro cammino, perché quella persona vi potrebbe mangiare"(L.P.Gras, Dictionnaire du patois forézien, Lyon, 1863, pag.207, vedi la versione in francese).

In questa versione la scelta della via delle spille pregiudica la sorte della fanciulla. Se si è intenti a raccogliere spille, il portare un paniere pieno di cose buone può portare imbarazzo, l'azione della raccolta di spille sembra non essere congeniale a portare e a conservare il paniere. L'ammonimento finale sembra associare il paniere a qualcosa di intimamente femminile, anzi metafora del sesso femminile. Quindi, probabilmente, la ricerca di spille è connessa al fatto che le ragazze consentano ad avere più corteggiatori. Oppure è connessa alla ricerca della vanità, alla ricerca di cose vacue, prive di sostanza. In effetti l'alternativa alla strada delle spille è quella delle pietruzze. Ma dietro questa alternativa, questa doppia opzione cosa si può nascondere? Puntando sulla facile connessione dei racconti orali alla cultura contadina, esaminando la catena sintagmatica, la trama delle varie versioni di Cappuccetto rosso, a colui che scrive è venuto in mente il processo agricolo dell'estirpazione e del reimpianto di una vigna o forse meglio di una vite a pergola. Santo chi ha trovato e fatto pubblicare l'opera del Columella, uno scrittore latino che si occupava direttamente di agricoltura. Andando a ricercare in Columella i passi in cui si parla del reimpianto di una vigna vecchia, il Columella riferisce che non è assolutamente consigliabile reimpiantare una vigna sullo stesso suo terreno; mentre è sicuramente consigliabile impiantarlo su un terreno selvatico, anche se fosse pieno di rovi spontanei, o se fosse un terreno sassoso, frammisto di terra e piccole pietre(L'arte dell'agricoltura, III,11). Quindi, probabilmente, le spille corrispondono al terreno con rovi(e dai rovi si raccolgono le spine che possono servire per acconciare i capelli), mentre la strada delle pietruzze si riferisce al terreno sassoso. Ma in questa versione, al contrario per esempio di quella dell'Haute-Bretagne, il nesso con la vigna o la vite a pergola si è perduto completamente, e al suo posto è subentrata una dialettica di tipo sessuale. Il novellatore ritiene che la strada delle spille sia pregiudizievole per il mantenimento del paniere. Probabilmente, quando l'aiguillette rouge, ovvero un lustrino rosso, accompagnò le prostitute delle case di tolleranza, l'alternativa rovi-pietruzze nel racconto, si modificò in alternativa spille-aghi e il lupo fu accomunato al seduttore, a colui che traviava le ragazze per condurle poi nelle case di tolleranza. In questa versione ancora resiste la via delle pietruzze, segno che il novellatore, probabilmente, non comprende la motivazione alla base della scelta. Nei tramandamenti dei racconti orali questo accade di frequente, in quanto facilmente accade che un racconto di tipo enigmatico(indovinello) viene modificato dal novellatore in racconto di tipo edificatorio. Probabilmente l'alternativa rovi-pietruzze era soltanto una traccia, come una chiave, che si porgeva all'ascoltatore per risolvere l'indovinello.
In questa versione, nonostante la modificazione del suo significato, probabilmente è rimasto qualcosa di antico. La finta nonna dice alla fanciulla che ha cento anni. Ed in effetti una vite può arrivare a quell'età e anche oltre(invece un lupo pare proprio di no). Ma una vite centenaria ha delle particolarità notevoli: la parte legnosa è enormemente sviluppata, se diffusa a pergolato può pure arrivare a occupare facilmente un'area di oltre 100 metri quadrati, se attaccata a un muro di una casa puòcircondarla e coprirla coi suoi tralci. Quindi una vecchia vite è vicina allo spaventoso e al tenebroso.
Continua...

Spine di rovi usate come perni o spille


Tutti gli articoli sulle versioni popolari di Cappuccetto rosso

1 - Le versioni orali del racconto in cui il percorso per raggiungere la nonna sembra abbia una parte rilevante

2 - La versione orale dell'Haute-Bretagne in cui la nonna potrebbe indicare un campo o una vigna o vite sterile

3 - Le due versioni de la Nièvre. In una di esse la fanciulla si salva

4 - La versione della Touraine. In questo racconto al lupo subentra il diavolo e la fanciulla si salva

5 - La versione del Forez in cui la fanciulla cede il paniere al lupo e poi viene divorata

6 - La versione raccolta a Valencay nell'Indre in cui la fanciulla dice alla finta nonna che ha delle grandi mani e quella le risponde che servono per frustarla

7 - La versione provenzale, molto simile a quelle del Forez, ma più eleborata

8 - La generazione agricola per talee, associata nei miti e nei racconti enigmatici all'endocannibalismo e all'incesto

9 - Le correlazioni tra i miti e il culto di Fauna-Bona Dea e i racconti orali di Cappuccetto rosso

10 - L'alternativa del percorso come traccia per risolvere l'indovinello del racconto enigmatico

11 - Il sostrato culturale della religione arcaica dei Romani: ovvero l'agricoltura - La fondazione di Roma legata a un solco tracciato dall'aratro tirato da un toro e una vacca

12 - Analogie e differenze tra mirto e vite - Il mirto pianta spia del tempo, Il dio Fauno sia lupo, sia serpente, sia lupino

13 - Le madonne nere francesi rimpiazzarono le figure divine pagane, e principalmente Bona Dea





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