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News n. 1
Il traffico sulle autostrade oggi in tempo reale

Il giorno 11 dicembre 2025 presenta una situazione del traffico autostradale in Italia caratterizzata da molteplici rallentamenti, code e condizioni meteorologiche difficili dovute alla nebbia. Tra gli eventi più significativi segnaliamo una lunga coda di 9 km sull’autostrada A4 Torino-Trieste a causa di un incidente tra Dalmine e il bivio A4/A58, e un’altra coda di 2 km sull’A24 Roma-Teramo per un incidente tra il Nodo A24/A1 Milano-Napoli e Roma Est. In aggiunta, numerosi tratti sono interessati da traffico rallentato e code dovute a lavori e traffico intenso, mentre la nebbia compromette la visibilità soprattutto sulle tratte A14, A16, A27, A22, A30 e A1.

 

A1 Milano-Napoli



06:50 – Melegnano Svincolo e Bivio A1/Tangenziale Ovest MI
Code a tratti per traffico intenso
Direzione Milano
La tratta interessata va dal chilometro 4.3 al chilometro 8.6 per una lunghezza di 4.3 km.



06:13 – Torrenova e Bivio Diramazione Roma sud/G.R.A.
Coda di 1 km per traffico intenso sulla viabilità ordinaria
Direzione G.R.A.
La coda va dal chilometro 20.0 al chilometro 19.0.



06:05 – Sasso Marconi Nord e Sasso Marconi
Traffico rallentato per lavori
Direzione Napoli
La tratta interessata va dal chilometro 203.0 al chilometro 202.0 per una lunghezza di 1.0 km.



07:05 – Bivio A14/Racc. A1 BO Casalecchio e Bivio A14/A1 Milano-Napoli
Traffico rallentato per lavori
Direzione autostrada Milano-Napoli
La tratta interessata va dal chilometro 3.308 al chilometro 7.45 per una lunghezza di 4.142 km.



06:43 – Chiusi e Guidonia Montecelio
Nebbia A Banchi con visibilità di 100 metri
Direzione in entrambe le direzioni
La tratta interessata va dal chilometro 555.469 al chilometro 417.6 per una lunghezza di 137.869 km.

A4 Torino-Trieste



07:00 – Dalmine e Bivio A4/A58
Coda di 9 km per incidente
Direzione Torino
La coda va dal chilometro 149.0 al chilometro 167.8 per una lunghezza di 18.8 km.



06:44 – Nodo di Pero e Sesto San Giovanni
Code a tratti per traffico intenso
Direzione Trieste
La tratta interessata va dal chilometro 136.5 al chilometro 125.0 per una lunghezza di 11.5 km.

A8 Milano-Varese



06:55 – Busto Arsizio e Bivio A8/A9 Lainate-Chiasso
Code a tratti per traffico intenso
Direzione Milano
La tratta interessata va dal chilometro 10.7 al chilometro 24.5 per una lunghezza di 13.8 km.

A11 Firenze-Pisa Nord



07:03 – Prato Ovest e Bivio A11/A1 Milano-Napoli
Traffico rallentato per traffico intenso
Direzione Firenze
La tratta interessata va dal chilometro 5.15 al chilometro 10.0 per una lunghezza di 4.85 km.

A13 Bologna-Padova



06:58 – Ferrara sud e Ferrara Nord
Coda per veicolo in avaria
Direzione Padova
La tratta interessata va dal chilometro 38.7 al chilometro 37.0 per una lunghezza di 1.7 km.

A14 Bologna-Taranto



06:49 – Bologna San Lazzaro e Faenza
Nebbia A Banchi con visibilità di 90 metri
Direzione in entrambe le direzioni
La tratta interessata va dal chilometro 64.5 al chilometro 24.0 per una lunghezza di 40.5 km.

A16 Napoli-Canosa



07:02 – Candela e Cerignola Ovest
Nebbia A Banchi con visibilità di 110 metri
Direzione in entrambe le direzioni
La tratta interessata va dal chilometro 159.9 al chilometro 127.9 per una lunghezza di 32.0 km.



06:43 – Avellino Ovest e Candela
Nebbia A Banchi con visibilità di 100 metri
Direzione in entrambe le direzioni
La tratta interessata va dal chilometro 127.6 al chilometro 41.1 per una lunghezza di 86.5 km.

A22 Brennero-Modena



05:45 – Mantova sud e Reggiolo Rolo
Nebbia A Banchi
Direzione in entrambe le direzioni
La tratta interessata va dal chilometro 285.6 al chilometro 265.0 per una lunghezza di 20.6 km.

A24 Roma-Teramo



07:02 – Nodo A24/A1 Milano-Napoli e Roma est
Coda di 2 km per incidente
Direzione Roma
La coda va dal chilometro 9.0 al chilometro 11.0.



06:13 – Portonaccio e Bivio A24/Tangenziale est RM
Coda per traffico intenso sulla viabilità ordinaria
Direzione Tangenziale Est
La coda va dal chilometro 7.3 al chilometro 6.5 per una lunghezza di 0.8 km.

A27 Venezia-Belluno



06:41 – Nodo A27/A57 Tangenziale di Mestre e Venezia
Nebbia
Direzione in entrambe le direzioni
La tratta interessata va dal chilometro 5.0 al chilometro 0.0 per una lunghezza di 5.0 km.

A30 Caserta-Salerno



05:17 – Palma Campania e Sarno
Nebbia A Banchi con visibilità di 100 metri
Direzione in entrambe le direzioni
La tratta interessata va dal chilometro 36.2 al chilometro 30.4 per una lunghezza di 5.8 km.

A56 Tangenziale di Napoli



06:59 – Capodichino e Corso Malta
Coda per traffico intenso
Direzione Pozzuoli
La tratta interessata va dal chilometro 18.8 al chilometro 19.3 per una lunghezza di 0.5 km.

A12 Genova-Roma



06:14 – Fregene in entrata
Entrata chiusa fino alle 21:00 per lavori
Direzione Ss1 Aurelia
Entrata consigliata verso S.S. 1 Aurelia: Torrimpietra.

 

Fonte: Autostrade per l’Italia

Data articolo: Thu, 11 Dec 2025 06:08:00 +0000
News n. 2
Hyundai Tucson Plug-in Hybrid: la versione ibrida alla spina è ancora più potente

Hyundai ha annunciato un importante aggiornamento per la Tucson. Con il Model Year 2026, il C-SUV coreano introduce una nuova versione Plug-in Hybrid ancora più potente, arricchendo la gamma con un’opzione dal maggiore appeal. Ecco le novità:

Il SUV ibrido diventa più potente

La Nuova Hyundai Tucson Plug-in Hybrid 2026 adotta un sistema ibrido potenziato. Il SUV monta il motore 1.6 T-GDI abbinato a un’unità elettrica e al cambio automatico a 6 rapporti, raggiungendo una potenza massima di 288 CV. Secondo l’azienda, il nuovo powertrain privilegia la guida elettrica nei tragitti quotidiani, riducendo l’intervento del termico che rimane disponibile per i percorsi più lunghi. I clienti hanno la possibilità di scegliere tra la trazione anteriore e la trazione integrale, per una gamma ancora più completa e articolata.

Disponibili sia la trazione anteriore che quella integrale. Oltre alla Plug-in Hybrid, la Tucson – recentemente aggiornata con la versione Dark Line – è offerta anche con motorizzazioni benzina, diesel Mild Hybrid e Full Hybrid.

Tre allestimenti

Il nuovo Model Year non modifica la struttura della gamma del SUV, lanciato anche in versione autocarro nei mesi scorsi. La Hyundai Tucson Plug-in Hybrid continua a essere proposta con tre allestimenti:

  • Business (ma solo per la variante con trazione anteriore)
  • Exellence
  • N Line

Il listino prezzi del SUV di Hyundai parte da 46.450 euro con la variante Business dotata di trazione anteriore. Questa versione propone di serie il Blind Spot Collision Avoidance Assist, la frenata autonoma di emergenza con riconoscimento veicoli, pedoni e cicli e con funzione junction e anche i cerchi in lega da 18 pollici. Sono inclusi anche il Cluster SuperVision con schermo ad alta definizione da 12,3’’, vetri posteriori oscurati, il clima automatico a due zone e un caricatore wireless per smartphone. Da segnalare anche il sedile guidatore e il sedile passeggero regolabili in altezza e con supporto lombare elettrico.

Per i clienti più esigenti c’è la versione Exellence, ordinabile sia con trazione anteriore che con trazione integrale. Il prezzo di partenza è di 48.950 euro. Questa variante del SUV aggiunge i cerchi in lega leggera da 19 pollici, i fari anteriori matrix Full LED Wide Projection e i fari posteriori Full LED. Sono inclusi anche diversi altri elementi che vanno ad arricchire in misura significativa la dotazione, rispetto alla variante base. Con Exellence, infatti, è possibile sfruttare anche portellone posteriore elettrico, sedili anteriori e volante riscaldabile, Remote Seat Folding, Head-Up Display e Krell Premium Sound System a 8 canali con subwoofer e amplificatore.

In alternativa alla versione Exellence, con lo stesso prezzo di listino ma una dotazione differente, c’è l’allestimento N Line che, come suggerisce il nome, rappresenta un’evoluzione dal look sportivo del SUV. La configurazione include cerchi da 19 pollici con design dedicato, paraurti sportivi e passaruota in tinta carrozzeria. L’abitacolo si arricchisce di elementi esclusivi, tra cui la pedaliera rivestita in metallo. La N Line è disponibile sia con trazione anteriore che integrale.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 15:15:15 +0000

News n. 3
Nuova Opel Astra: le prime informazioni sull’imminente restyling

Opel si prepara ad aggiornare l’Astra, disponibile anche nella variante Sports Tourer. La compatta tedesca sarà completamente rinnovata da un restyling che introdurrà diverse novità, adeguando soprattutto il look a quello delle ultime produzioni della Casa. Il debutto ufficiale è ormai imminente. Ecco tutte le informazioni fornite da Opel.

Quando arriva la nuova compatta?

Opel ha annunciato con un comunicato ufficiale, corredato dalle immagini che trovate in questo articolo, che la Nuova Astra debutterà al Salone dell’auto di Bruxelles (9-18 gennaio 2026), evento sempre più rilevante per il mercato automotive europeo. L’anteprima mondiale riguarderà le versioni Electric della compatta sviluppata a Rüsselsheim, mentre le altre varianti arriveranno nei mesi successivi. Il restyling, che debutterà alla fiera belga, arriverà a poco più di un anno dal precedente aggiornamento della gamma.

Il CEO di Opel, Florian Huettlm, ha commentato in questo modo l’annuncio del debutto della nuova compatta:

“La nostra nuova Opel Astra è più affilata, moderna e sostenibile che mai. Con il nuovo design e punti di forza tecnologici come il logo Opel Blitz illuminato nel frontale del marchio ulteriormente sviluppato o l’innovativa illuminazione a matrice Intelli-Lux HD, portiamo il nostro bestseller compatto a un livello superiore. La nuova Opel Astra ispirerà i clienti e continuerà i decenni di successo della nostra compatta.”

Ecco la nuova Opel Astra 2026
Ufficio Stampa Stellantis
Appuntamento al Salone dell’auto di Bruxelles

Le novità

Il restyling, che esteticamente si ispirerà alla Opel Corsa GSE Vision Gran Turismo, introdurrà per la prima volta sulla Astra il nuovo Vizor e l’emblema Blitz illuminato permanentemente. Tra le novità anche i fari a matrice Intelli-Lux HD (adattativi e antiabbagliamento) e i sedili ergonomici Intelli-Seat, di serie fin dalla versione base. Completano l’aggiornamento nuovi cerchi in lega da 17 e 18 pollici. Il bagagliaio offre una capacità di 1.339 litri, che salgono a 1.634 litri nella versione Sports Tourer con sedili posteriori abbattuti.

Come sottolineato in precedenza, la nuova Astra debutterà con la variante Electric, vero e proprio simbolo della gamma. Il modello potrà contare su una batteria da 58 kWh che permetterà di ottenere un’autonomia di 454 chilometri, seguendo quanto previsto dal ciclo di omologazione WLTP. Si tratta di un passo in avanti netto rispetto al modello precedente: l’aggiornamento, infatti, aggiungerà 34 chilometri in più di autonomia. Per la prima volta, inoltre, sarà offerto il V2L – Vehicle to Load – e ci sarà la possibilità di ricaricare dispositivi esterni come e-bike e altri veicoli a batteria.

Per il momento, Opel non ha fornito informazioni relative ai prezzi del nuovo modello che debutterà a gennaio (con le vendite che partiranno nelle settimane successive). Ricordiamo che la Astra Electric, la prima della gamma aggiornata ad arrivare sul mercato, è oggi disponibile con un listino che parte da 39.900 euro. Anche il nuovo modello dovrebbe attestarsi su un livello di prezzo simile.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 14:30:37 +0000
News n. 4
BMW iX60 per Papa Leone XIV, il Vaticano punta sulla mobilità elettrica

Nel percorso verso un futuro sostenibile, BMW fa tappa in Vaticano con la consegna di una iX60 a Papa Leone XIV. Sui diritti dell’ambiente il Pontefice si è più volte espresso in questi primi mesi del suo incarico e l’auto donata dal gruppo bavarese conferma l’impegno di entrambe le parti per promuovere un cambiamento virtuoso. Oltre all’amministratore delegato di BMW AG, Oliver Zipse, hanno presenziato alla cerimonia Massimiliano Di Silvestre, presidente di BMW Italia, Bernhard Kuhnt, responsabile della regione Europa, e Maximilian Schoeberl, al comando delle attività di comunicazione e politiche corporate.

La cerimonia di consegna

Nel corso del suo breve intervento, Di Silvestre ha sottolineato il “privilegio” e l’attenzione del marchio ai diritti del Pianeta, riflesso nella scelta del modello: una iX nella variante 60, un SUV votato soprattutto all’efficienza, in grado di superare i 700 km con una sola ricarica.

“Abbiamo avuto il privilegio di consegnare a Papa Leone XIV una BMW iX60 perché testimonia il nostro approccio volto alla tutela ambientale, tema che sappiamo essere molto importante per il Santo Padre e nel quale noi crediamo profondamenteâ€

Si rafforza il legame tra il Vaticano e BMW, che aveva portato in precedenza alla messa all’asta di una moto BMW autografata dal Papa per finanziare una scuola il Madagascar. Nelle prime uscite pubbliche Leone XIV è apparso su una Papamobile elettrica e la nuova flotta a zero emissioni destinata a Gendarmeria e Vigili del Fuoco conferma la politica favorevole alla transizione ecologica.

Prestazioni e autonomia

La vettura consegnata a Sua Santità appartiene alla generazione aggiornata dello spazioso Sports Activity Vehicle, manifesto a zero emissioni della Casa nato elettrico. Nella zona frontale trova conferma il doppio rene, ridisegnato e disponibile anche con illuminazione perimetrale. I fari assottigliati presentano luci diurne verticali e indicatori integrati, mentre dietro si può optare per la finitura scurita della serie M, dettagli che alleggeriscono la massa del veicolo e gli conferiscono un’impronta elegante, accentuata dalle nuove superfici verniciate sulle zone inferiori della carrozzeria. Scegliendo il pacchetto M Sport le prese d’aria allargate e le linee tese rimandano ai modelli più grintosi della gamma.

Per quanto riguarda la meccanica, i due motori elettrici montati su ogni versione della iX, una per asse, offrono una trazione integrale costante e una distribuzione della spinta modulata al millisecondo. Dai 408 CV dell’entry-level xDrive 45 si sale ai 544 della xDrive60 e si arriva ai 659 CV e ai 1.100 Nm di coppia dell’estrema M70. Da grande SUV elettrico passa a essere un mezzo dalla risposta immediata, persino aggressivo se paragonato alla compostezza tipica dei modelli orientati al comfort.

Anche la parte elettrica è stata evoluta. Senza modificare in modo drastico gli ingombri, la tecnologia delle celle ha permesso di aumentare la densità energetica: la xDrive45 utilizza una batteria da 94,8 kWh, la xDrive60 sale a 109,1 kWh e la M70 si attesta su 108,9 kWh. Le autonomie dichiarate restano su valori elevati, comprese fra i 490 e i 701 chilometri nel ciclo WLTP, con la versione 60 che raggiunge la percorrenza maggiore. Si delinea così una famiglia di SUV green attrezzati ad affrontare viaggi lunghi, oltre i confini urbani.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 12:12:06 +0000
News n. 5
Peugeot 103, il cinquantino simbolo degli anni Settanta rinasce in versione elettrica

Peugeot riporta in strada un nome che appartiene alla memoria collettiva di chi ha vissuto gli anni Settanta: 103. Il nuovo modello elettrico riprende l’impostazione essenziale del ciclomotore originale, introducendo soluzioni attuali come batterie estraibili, telaio monoscocca in alluminio e configurazioni equivalenti alle cilindrate 50 e 125.

Presentato a EICMA 2025, il progetto segna un passaggio strategico per il marchio, che affida al 103 un ruolo di continuità con un passato ancora riconoscibile. L’obiettivo è proporre un mezzo adatto alla mobilità quotidiana, capace di integrare zero emissioni, praticità e un richiamo diretto al modello che in Francia diventò un riferimento culturale del suo tempo.

Due soluzioni per la batteria elettrica estraibile

Il nuovo 103 (derivato dal prototipo SPx svelato nel 2024) adotta un’impostazione che si avvicina a quella di una moto più che a uno scooter, distinguendosi nettamente dal predecessore anche per l’assenza dei pedali. Il peso complessivo è di 103 kg e la struttura prevede una sospensione posteriore con monoammortizzatore, forcellone monobraccio e leveraggi progressivi, una configurazione che rappresenta un’evoluzione significativa rispetto al modello storico; quest’ultimo, infatti, utilizzava una soluzione molto più semplice, con retrotreno rigido e una forcella anteriore caratterizzata da elementi elastici essenziali, mentre oggi integra componenti progettati per offrire maggiore stabilità e precisione nella guida quotidiana.

L’equipaggiamento tecnico prosegue con una forcella Kayaba dotata di steli da 37 millimetri e con un impianto frenante che sostituisce il tamburo tradizionale con un freno a disco. Le novità non riguardano solo la ciclistica, perché la transizione alla propulsione elettrica segna un distacco totale dal monocilindrico a due tempi da 50 cm³ che caratterizzava il modello originale. La versione paragonabile a un cinquantino endotermico utilizza una batteria estraibile da 1,6 kWh con un’autonomia dichiarata di 45 chilometri, mentre l’alternativa equivalente a un 125 impiega una batteria estraibile da 2,2 kWh che aumenta la percorrenza a 65 chilometri.

Strumentazione, dotazioni e accessori

Peugeot 103 adotta un cruscotto TFT da 5 pollici che fornisce le informazioni essenziali per l’uso quotidiano, mentre chi necessita di maggiore praticità può orientarsi sui kit di accessori proposti dalla Casa del Leone. Il Pack Protect include parabrezza, coprigambe e pedane laterali, elementi utili soprattutto durante la stagione invernale per aumentare la protezione durante gli spostamenti. Il Pack Comfort comprende invece un supporto smartphone Quad Lock, un bauletto semirigido GIVI, una sella premium e un coprisella, configurazione pensata per rendere il veicolo più funzionale nelle attività di ogni giorno senza modificare l’impostazione generale del modello.

La progettazione del nuovo 103 presta attenzione anche agli aspetti ambientali, con l’utilizzo di materiali riciclati e con la scelta di ridurre il numero complessivo dei componenti impiegati. La produzione avviene in Francia, con l’obiettivo di limitare le emissioni legate al trasporto e di mantenere un controllo diretto sul processo industriale. La commercializzazione è prevista per la seconda metà del 2026, mentre il prezzo non è ancora stato definito.

L’evoluzione del modello nel corso di cinque decenni

Peugeot 103 debuttò in Francia nel 1971 come ciclomotore a due tempi da 49 cm³ con aspirazione lamellare, soluzione che lo rese più fluido e brillante rispetto ai modelli precedenti della gamma. Il serbatoio da 3,69 litri, dotato di una riserva dedicata, garantiva un’autonomia di circa 100 chilometri e contribuì alla sua popolarità. Il primo 103 VS offriva una dotazione completa, con sospensioni anteriori e posteriori, tachimetro e la possibilità di aggiungere indicatori di direzione. Nel tempo il modello si evolse con aggiornamenti estetici e tecnici, ampliando la gamma in varianti che andavano dalle versioni essenziali a quelle più accessoriate, come SPX e RCX, passando per derivati come 104, 105 e Fox.

Negli anni Settanta, 103  divenne un vero fenomeno culturale in Francia, raggiungendo volumi di produzione molto elevati: nel 1973 superò le 786.000 unità e nel 1974 oltrepassò le 550.000 vendite. Continuò a essere realizzato in diverse configurazioni fino agli anni Novanta, mentre la produzione francese cessò nel 2006 e proseguì poi in altri Paesi fino al 2017. Nonostante il declino del segmento, il modello rimase un’icona generazionale, ricordato per semplicità e accessibilità. Ed è proprio questo patrimonio culturale e tecnico che Peugeot ha ora scelto di richiamare con il ritorno del 103 in versione elettrica, lanciandolo in occasione dell’ultima edizione di EICMA.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 11:37:05 +0000
News n. 6
Il ritorno della Ford Fiesta in versione elettrica: come sarà la nuova generazione

Dalle speculazioni ai primi riscontri. Erano mesi che circolavano voci di corridoio su una nuova Ford Fiesta, la piccola amata dal pubblico europeo che pregava la Casa americana di riportarla sul mercato. I desideri stanno per essere realizzati, non sotto forma di esercizio nostalgico né di restauro, bensì di un’elettrica, costruita sulle solide basi di una collaborazione.

La chiave di volta è la piattaforma Ampere del gruppo Renault, a sostegno della nuova R5 e della famiglia ruotante attorno, dai modelli più urbani alle varianti sportive Alpine. Sforzo ridotto, massimo risultato: un diktat fissato dallo stesso costruttore americano per far rinascere uno dei suoi pezzi di punta in tempi stretti.

Si valuta l’architettura compatta Renault

Negli ultimi anni, tra il dispiacere collettivo, il marchio a stelle e strisce aveva lasciato un pesante vuoto nel segmento delle utilitarie. L’architettura compatta Renault porta con sé batterie da 40 e 52 kWh, e motori da 150 CV capaci di uno zero-cento in otto secondi. Uscita di scena nel 2023, la Fiesta non avrebbe mai potuto trasformarsi in BEV senza snaturarsi, qui, invece, il telaio le permette di mantenere la storica identità, in termini di dinamica e linguaggio stilistico, su una struttura preesistente, meno onerosa sotto il profilo economico di un progetto nato da zero.

Renault e Ford concordano sul fatto che le nuove piccole debbano mantenere un’identità distinta. Nasceranno nella zona settentrionale della Francia, progettate a partire da una lettura americana del segmento, orientata soprattutto alla guida. Il primo lancio avverrà nel 2028, il che è tutto dire su quanto lavoro ci sia dietro a un ritorno sospirato dagli appassionati.

La parte più carica di aspettative, però, riguarda quello che potrebbe accadere attorno alla futura gamma. Auto Express parla apertamente di una ST elettrica, un’erede sportiva basata sulla stessa architettura dell’Alpine A290, un piccolo missile da 217 CV, grazie alla modularità della piattaforma Ampere. Con il margine di manovra su carreggiata, sospensioni e geometrie la suggestiva ipotesi potrebbe concretizzarsi, perfettamente allineata all’operato già portato avanti da Renault e Alpine.

Anche la Focus potrebbe avere un’erede

Se il pianale dalle dimensioni ridotte apre il varco a una nuova utilitaria, il fratello maggiore ha il potenziale di dare vita all’erede della Focus. Ricorrendo al telaio Ampere large, già alla base di Mégane, Scenic, Ariya e della prossima Alpine A390, i vertici americani avrebbero la carta da giocarsi contro nomi consolidati nel Vecchio Continente come ID.3, EV4 e i crossover elettrici della fascia media.

Per capire quanto questo progetto sia cruciale basta guardare lo stato della divisione europea di Ford. Travolto dalla guerra feroce su prezzi e margini, il costruttore si è ritrovato con quote di mercato in declino e ritorni economici sull’elettrico di gran lunga inferiori al capitale investito. Dopo la fine di Fiesta, Focus e Mondeo hanno perso il loro ruolo quegli stabilimenti in precedenza cruciali nell’offensiva commerciale, incluso quello di Colonia, dove Fiesta è stata costruita fino all’uscita di scena nel 2023. In assenza di un modello di volume sostenibile, si correva – e si corre – il rischio di oblio.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 11:10:27 +0000
News n. 7
Citroën ELO, il concept elettrico ultra-modulare che reinventa la mobilità urbana

Non toglie spazio, ma lo restituisce. Su questa contraddizione, solo apparente, gioca Citroën, che rispolvera le armi migliori del suo arsenale dando in pasto al pubblico ELO, un concept elettrico compatto per riportare la mobilità a una scala umana, di per sé già una notizia, visto quanto SUV e crossover proliferano oggi.

Il marchio francese parla di “nuovo capitolo”, e le caratteristiche della neoarrivata le danno ragione, perché l’esperimento va oltre la forma, entrando nel territorio delle abitudini quotidiane. Si traduce tutto in una soluzione pragmatica, poco appariscente, ma adatta agli scopi del conducente medio, facile da parcheggiare grazie ai 410 cm di lunghezza, e in grado di mettere gli occupanti a loro completo agio.

Massima visuale al volante

Il ribaltamento di prospettiva può essere attribuito alla posizione di guida, sospesa davanti a un campo visivo di 180 gradi, che permette al conducente di avere sempre tutto sotto controllo e di relazionarsi con i passeggeri posteriori, con lo sguardo fisso sulla strada.

Nella presentazione la Casa richiama OLI, la showcar del 2022, con cui condivide il metodo e la ricerca di soluzioni funzionali prima ancora che scenograficamente impattanti. Della sorella, la monovolume ELO riprende lo spirito, ma ammorbidisce la formula, un piccolo habitat mobile che contraddice l’idea tradizionale di abitacolo. Le linee sono ampie, il parabrezza scende come una vetrata e le superfici arancioni si muovono in relazione alla luce, in modo da dare energia a un volume altrimenti fin troppo prudente.

Citroën ELO: come ribaltare la logica dello spazio
Ufficio Stampa Citroën
La Citroën ELO ribalta la logica dello spazio

ELO è la prova tangibile che molti limiti possono essere superati, a patto di guardare i problemi – veri o presunti – dalla giusta angolazione. Le porte si aprono in direzioni opposte, cancellano il montante centrale e mostrano l’abitacolo nella sua interezza, pronto ad accogliere tre sedili uguali in seconda fila, due nascosti sotto il pianale, ognuno riposizionabile. Sei posti totali su un pianale piatto, frutto di un’intelligente gestione degli spazi, a dispetto delle dimensioni limitate, inferiori persino alla ë-C3.

Infinite modalità d’uso

Come riassumere allora la nuova ELO? Con tre parole, tre principi guida proclamati dal produttore: rEst, wOrk, pLay. Ecco da dove nasce il nome, dall’incontro fra le linee principali di un modello creativo, un partner fidato in qualsiasi circostanza, specie negli impegni della vita di tutti i giorni. Se sei in anticipo a un appuntamento, il veicolo si trasforma in una specie di salottino su ruote.

Se hai concordato una call, e ti è impossibile essere a casa, ruoti il sedile, estrai il ripiano e usi il parabrezza come schermo informativo. Se hai bisogno di isolarti, sfrutti la luce naturale che arriva dai 4,5 metri quadrati di superfici vetrate. E quando vuoi trasformare ELO in una micro-camera da notte, costruisci un letto resistente prendendo i materassi Dropstitch di Decathlon, ottenuti coi materiali delle tavole SUP adattati all’auto, gonfiabili tramite un compressore integrato nel pianale. Goodyear, dal canto suo, ha sviluppato pneumatici dotati di LED integrati nel cerchio per controllare la pressione e un battistrada robusto: il completamento di un progetto coerente in ogni dettaglio, dal primo volume al sentiero che solca.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 10:03:06 +0000
News n. 8
Tir resta appeso a un ponte, autista salvato dopo 5 ore: il video è da brividi

Nella neve che all’alba copriva la U.S. Route 35, in Virginia, sembravano esserci tutti i presupposti per una tragedia: la cabina di un tir sospesa nel vuoto a lungo. Ore di lenta agonia dove il conducente avrà probabilmente visto la vita passargli davanti, senza però mai smettere di combattere.

Il muso puntava verso un salto di quasi trenta metri cancellando ogni speranza in caso di crollo: soprattutto in scenari così estremi conta tenere il sangue freddo. Era passata da poco l’alba, le 6.25, quando la Hurrican Fire Department ha ricevuto la chiamata dell’uomo al volante, perfettamente cosciente di essere appeso a un margine sottile dopo una brutta collisione in Mason County. Nessuno, alla radio, ha detto che il tir stava letteralmente penzolando da un ponte.

Agganciato al ponte

All’arrivo dei mezzi di soccorso il quadro era già chiaro: definire l’operazione un lavoro di routine voleva dire sottostimare la portata dell’evento, una vera e propria corsa contro il tempo, nella quale la neve spingeva contro l’asfalto e il vento forte provocava l’oscillazione imperterrita della cabina, come un pendolo fermo. I passanti erano lì, a debita distanza di sicurezza: qualcuno scattava foto, altri osservavano in liturgico silenzio, confidando nell’arrivo dei rinforzi. Ancora carico, il rimorchio teneva il tir agganciato alla parte solida del ponte e un assestamento sbagliato avrebbe spento ogni speranza residua.

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Le squadre arrivate da Hurricane, Teays Valley e dagli altri dipartimenti della zona non hanno esitato un istante. Tanto per cominciare hanno chiuso l’autostrada, dopodiché hanno provveduto a mettere insieme una rete di sicurezza numerosa, perché solo una misura d’emergenza poteva farsi carico dell’intervento in programma. Ai margini del ponte si sono posizionati due wrecker trucks, uno fissato come ancora, l’altro vincolato al tir per impedirgli di scendere di un millimetro: era una mission impossible.

L’estrazione del conducente

A quel punto serviva qualcuno disposto a entrare nell’autoarticolato: il compito è toccato a Westley Quinn, volontario della Hurricane Fire Department. Imbragato con attenzione, gli addetti ai lavori lo hanno spinto oltre il parapetto, in verticale, fino alla cabina inclinata, dove il guidatore lo guardava muto e immobile. Quinn ha agganciato l’uomo e, una volta sistemata la cintura, lo ha tirato fuori dai guai.

In totale l’estrazione del conducente ha richiesto quasi cinque ore, scandite da controlli continui alle funi e da una fitta comunicazione via radio tra i team posizionati su ciascun lato del ponte. Di tanto in tanto scendeva il silenzio assoluto: un piccolo movimento provocava il terrore generale, ma fortunatamente le corde e gli ancoraggi hanno retto.

La messa in sicurezza dell’uomo ha coronato l’impegno collettivo, facendo scendere un sospiro di sollievo generale. Nonostante le condizioni a dir poco ostili, la tempestività e l’attenzione riposta nelle varie fasi di salvataggio hanno dato i risultati sperati. Più tardi, il presidente della Mason County Commission, Rick Handley, ha elencato i dipartimenti accorsi: Hurricane, Point Pleasant, Winfield, Buffalo, St. Albans, Nitro, Teays Valley. Nel mezzo di una tempesta, che avrebbe potuto condannare tutti a un finale tragico, l’operazione non verrà dimenticata: i video in rete la celebrano.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 08:32:58 +0000
News n. 9
Autostrade per l’Italia lancia â€Guida senza rischiâ€: la nuova campagna per una mobilità più sicura

Autostrade per l’Italia presenta “Guida senza rischiâ€, la nuova campagna istituzionale dedicata alla sicurezza stradale e alla promozione di comportamenti responsabili alla guida. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Polizia di Stato, viene lanciata in vista del periodo delle festività natalizie, quando il traffico sulla rete autostradale registra un significativo incremento.

La campagna sarà diffusa fino al 25 dicembre su quotidiani e periodici, canali digitali e social, radio e nelle aree di servizio della rete Aspi. L’obiettivo è quello di contribuire alla costruzione di una cultura della sicurezza basata su prevenzione, consapevolezza e responsabilità individuale, in continuità con le attività già portate avanti dal Gruppo.

“La sicurezza è un valore centrale della nostra organizzazione e un requisito essenziale per la gestione della rete,†ha dichiarato Arrigo Giana, Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia. “Garantire infrastrutture moderne è fondamentale, ma lo è altrettanto favorire una guida consapevole. Con questa campagna rafforziamo il nostro impegno, condividendo con la Polizia di Stato un messaggio chiaro: la sicurezza si costruisce ogni giorno, grazie alla collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadiniâ€.

Anche il Prefetto Renato Cortese, Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, ha sottolineato l’importanza della sinergia istituzionale: “La Polizia Stradale ha come obiettivo prioritario la sicurezza e la prevenzione dell’incidentalità. La collaborazione con Autostrade per l’Italia permette di rafforzare le attività di sensibilizzazione e prevenzione, favorendo comportamenti di guida più responsabili. Questa campagna contribuisce a innalzare ulteriormente i livelli di sicurezza e consapevolezza lungo la rete viaria nazionaleâ€.

Il concept creativo della campagna mette in luce il legame diretto tra abitudini scorrette e aumento del rischio. Nei visual, comportamenti come non indossare la cintura, usare lo smartphone durante la guida o superare i limiti di velocità sono associati alle conseguenze che possono generare, mostrando come ogni scelta – anche la più piccola – abbia un impatto sulla sicurezza degli automobilisti e dei lavoratori presenti in rete.

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Lo stesso messaggio è sviluppato nello spot radiofonico, che vede la partecipazione di Ambra Sabatini, campionessa paralimpica già coinvolta in precedenti iniziative di Aspi. Espressioni comuni come “Devo fare pochi metriâ€, “Rispondo al voloâ€, “Sono in ritardo†diventano esempi di quanto spesso si tenda a sottovalutare la distrazione. La campagna ribalta queste giustificazioni, mettendo in evidenza i rischi e riaffermando con forza: “Nessuna scusa, nessun messaggio, nessuna meta valgono il rischioâ€.

Attraverso un QR code, gli utenti possono accedere a una sezione dedicata sul sito di autostrade, dove sono disponibili consigli di guida sicura, approfondimenti sui principali fattori di rischio e contenuti informativi rivolti sia agli automobilisti sia agli autotrasportatori.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 07:31:12 +0000
News n. 10
Sciopero dei trasporti dicembre 2025: calendario e orari città per città

Nel mese di dicembre 2025 sono previsti diversi scioperi che coinvolgeranno vari settori dei trasporti e dei servizi pubblici in Italia. In particolare, gli scioperi sono programmati per il 12 dicembre, il 17 dicembre e dal 22 al 24 dicembre. Le principali categorie coinvolte saranno quella dei trasporti aerei, ferroviari, della logistica e servizi pubblici, con possibili ripercussioni a livello nazionale e regionale. Di seguito, il calendario dettagliato dei principali scioperi del mese.

Sciopero 12 dicembre 2025

In Italia è stato proclamato uno sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati, anche in appalto e strumentali, per l’intera giornata. Saranno interessati in particolare:

Servizio ferroviario: dalle 00.01 alle 21.00.

Taxi, NCC, marittimo, porti, circolazione e sicurezza stradale, merci e logistica: con varie modalità.

L’azione sindacale è promossa da CGIL.

In Lombardia, il personale della Società Autostrade per l’Italia della Direzione II Tronco Milano incrocerà le braccia per 8 ore per ciascun turno di lavoro, coinvolto il settore circolazione e sicurezza stradale. Lo sciopero è stato indetto da OSR UILT-UIL.

Sciopero 17 dicembre 2025

In Italia, nella fascia oraria dalle 13.00 alle 17.00, sarà interessato il settore aereo con numerose azioni sindacali:

Il personale della società ENAV ACC Roma sciopera per 4 ore. Sindacati: RSA FILT-CGIL/UGL-TA/FAST-CONFSAL-AV.

Sciopero coinvolge anche tutto il personale delle aziende di handling associate ad Assohandlers operanti negli aeroporti italiani, indetto da FLAI TRASPORTI E SERVIZI.

Il personale della società Vueling, naviganti e assistenti di volo, partecipa allo sciopero (sindacati: UILT-UIL, USB Lavoro Privato, RSA FILT-CGIL/ANPAC).

Coinvolto inoltre il personale di terra delle società Air France e KLM, con sciopero indetto da FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/UGL-TA.

Sciopero di 4 ore anche per il personale della società ITA Airways (FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/UGL T.A./ANPAC/ANP).

Il personale della società Techno Sky – Gruppo ENAV comprensorio Sicilia è coinvolto da uno sciopero interregionale (RSU).

Adesione anche del personale navigante della società EasyJet Airline Company Limited (USB Lavoro Privato).

Sciopero 22-24 dicembre 2025

In Italia, dalle 00.00 del 22 dicembre alle 24.00 del 24 dicembre, è previsto uno sciopero della durata di 72 ore che coinvolge il personale viaggiante dipendente della società Number 1 Logistic Group nel settore trasporto merci. Lo sciopero è stato proclamato da FAO COBAS.

Fonte: Mit

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 11
Il prezzo di benzina, diesel e gpl in autostrada oggi

Oggi, 10 dicembre 2025, proponiamo il quadro aggiornato dei prezzi medi dei carburanti lungo la rete autostradale italiana. Nella tabella qui sotto sono riportati i valori di benzina, gasolio, gpl e metano così come risultano dall’ultima rilevazione ufficiale. In chiusura, una guida pratica aiuta a comprendere come si forma il prezzo alla pompa: il totale che paghiamo è dato dalla somma di una componente fiscale (accise e Iva) e di una componente industriale (costo del prodotto e margine lordo degli operatori), elementi che spiegano le oscillazioni osservate nel tempo.

Il prezzo dei carburanti in autostrada

Aggiornamento 09-12-2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.779
Benzina SELF 1.815
GPL SERVITO 0.829
Metano SERVITO 1.486

Come si compone il costo dei carburanti

Per la benzina, il prezzo finale alla pompa deriva da due macro-voci. La prima è la componente fiscale, che pesa il 58% e include accise e Iva: si tratta della parte più ampia del prezzo, stabile nel breve periodo e definita dalla normativa, che incide in modo decisivo sul totale pagato dal consumatore. La seconda è la componente industriale, pari al 42%, che si divide a sua volta in costo della materia prima e margine lordo. Il costo del prodotto rappresenta il 30% del prezzo e riflette l’andamento delle quotazioni internazionali e l’effetto del cambio euro/dollaro: quando i prezzi sui mercati all’ingrosso salgono o l’euro si indebolisce, questa voce tende ad aumentare e viceversa. Il margine lordo, invece, incide per il 12%: qui intervengono le scelte commerciali nella filiera (dalla raffinazione alla distribuzione fino alla singola stazione di servizio), l’intensità della concorrenza locale e i costi operativi. È su questo margine che gli operatori possono agire, entro i vincoli di mercato, per modulare il prezzo alla pompa, assorbendo in parte le oscillazioni della materia prima o trasferendole più rapidamente al dettaglio. La combinazione di queste voci spiega perché, a parità di tassazione, i listini possano muoversi con una certa variabilità nel tempo e nello spazio.

Per il gasolio, la ripartizione tra le componenti è diversa e aiuta a capire specificità e dinamiche del suo prezzo. La parte fiscale incide per il 45%, mentre la componente industriale arriva al 55%, risultando quindi relativamente più elevata rispetto alla benzina. Dentro la quota industriale, il costo della materia prima pesa il 45%: si tratta della voce più sensibile alle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati e al cambio euro/dollaro. Una fase di rialzo sui mercati o un indebolimento della valuta europea può rapidamente riflettersi sui prezzi alla pompa, soprattutto lungo le tratte ad alto traffico. Il margine lordo vale il 10% del prezzo e rappresenta l’area in cui gli operatori possono intervenire con politiche commerciali, promozioni o aggiustamenti per coprire i costi logistici e gestionali. Anche in questo caso, il margine non si muove in modo isolato: risente della pressione competitiva locale, delle strategie di rete e dei livelli di domanda. Il risultato finale dipende dunque dall’intreccio tra tassazione, andamento della materia prima e scelte operative, con effetti che possono determinare differenze tra aree e periodi pur in presenza dello stesso quadro fiscale.

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 12
Il prezzo di benzina, diesel e gpl oggi

Ogni giorno dalle 8.30 del mattino, Virgilio Motori vi informa sul costo dei carburanti in tutte le regioni italiane. Il costo medio attuale è di 1.726 per la benzina, 1.692 per il diesel, 0.709 per il gpl, 1.426 per il metano. Per sapere il prezzo esatto nella tua regione scorri in basso per tutti i dettagli di costo. Il costo medio si riferisce al prezzo mostrato dai distributori di carburanti presenti sulle strade comunali, provinciali e statali.

Abruzzo

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Abruzzo.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.690
Benzina SELF 1.716
GPL SERVITO 0.699
Metano SERVITO 1.404

Basilicata

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Basilicata.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.700
Benzina SELF 1.755
GPL SERVITO 0.680
Metano SERVITO 1.460

Bolzano

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella provincia autonoma di Bolzano.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.747
Benzina SELF 1.778
GPL SERVITO 0.775
Metano SERVITO 1.581

Calabria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Calabria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.703
Benzina SELF 1.752
GPL SERVITO 0.732
Metano SERVITO 1.504

Campania

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Campania.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.666
Benzina SELF 1.709
GPL SERVITO 0.639
Metano SERVITO 1.390

Emilia Romagna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Emilia Romagna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.680
Benzina SELF 1.712
GPL SERVITO 0.658
Metano SERVITO 1.348

Friuli Venezia Giulia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Friuli Venezia Giulia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.700
Benzina SELF 1.730
GPL SERVITO 0.672
Metano SERVITO 1.356

Lazio

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Lazio.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.676
Benzina SELF 1.701
GPL SERVITO 0.664
Metano SERVITO 1.473

Liguria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Liguria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.704
Benzina SELF 1.735
GPL SERVITO 0.778
Metano SERVITO 1.440

Lombardia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Lombardia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.676
Benzina SELF 1.710
GPL SERVITO 0.665
Metano SERVITO 1.373

Marche

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Marche.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.671
Benzina SELF 1.700
GPL SERVITO 0.707
Metano SERVITO 1.298

Molise

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Molise.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.698
Benzina SELF 1.730
GPL SERVITO 0.747
Metano SERVITO 1.410

Piemonte

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Piemonte.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.682
Benzina SELF 1.707
GPL SERVITO 0.671
Metano SERVITO 1.440

Puglia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Puglia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.679
Benzina SELF 1.735
GPL SERVITO 0.659
Metano SERVITO 1.475

Sardegna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Sardegna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.700
Benzina SELF 1.728
GPL SERVITO 0.797

Sicilia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Sicilia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.687
Benzina SELF 1.743
GPL SERVITO 0.760
Metano SERVITO 1.749

Toscana

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Toscana.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.685
Benzina SELF 1.703
GPL SERVITO 0.686
Metano SERVITO 1.444

Trento

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella provincia autonoma di Trento.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.714
Benzina SELF 1.753
GPL SERVITO 0.726
Metano SERVITO 1.323

Umbria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Umbria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.689
Benzina SELF 1.711
GPL SERVITO 0.696
Metano SERVITO 1.320

Valle d’Aosta

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Valle d’Aosta.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.714
Benzina SELF 1.740
GPL SERVITO 0.808

Veneto

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 10 dicembre 2025 nella regione Veneto.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.673
Benzina SELF 1.706
GPL SERVITO 0.674
Metano SERVITO 1.307

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 13
Spia airbag accesa: cosa fare quando si presenta

C’è un istante, nella vita di ogni automobilista, in cui il rapporto silenzioso tra uomo e macchina si incrina. Un attimo minuscolo, quasi impercettibile: un pallino rosso o giallo che improvvisamente si illumina sul quadro strumenti. È la spia dell’airbag. L’avvertimento che nessuno vorrebbe vedere, perché parla direttamente al lato più vulnerabile della guida: quello in cui ci si affida alla tecnologia per proteggere ciò che abbiamo di più fragile, la nostra incolumità.

L’airbag — arrivato sulle auto negli anni ’80, normato dal legislatore negli anni ’90 e oggi parte integrante di ogni abitacolo moderno — è un importante compagno di viaggio. Sta lì, nascosto sotto centimetri di plastica e tela, pronto a esplodere in frazioni di secondo in caso di bisogno. Per questo quando la spia segnala un’avaria, l’emozione più comune è una: panico. Dunque, cosa vuol dire quando la spia airbag si accende?

La spia si accende: cosa significa davvero

Il segnale è da sempre lo stesso: un omino stilizzato, davanti a una sfera che rappresenta il cuscino salvavita. Può essere rosso o giallo, fisso o lampeggiante, ma il messaggio non cambia: il sistema ha rilevato un’anomalia. E quando c’è un errore nella centralina airbag, anche un solo sensore difettoso è sufficiente per disattivare l’intero apparato.

È un comportamento progettuale: meglio nessun airbag che un airbag imprevedibile. Tuttavia, non ogni accensione è sintomo di un guasto irreversibile. Spesso si tratta di piccole interruzioni di segnale, contatti allentati sotto il sedile, tensioni instabili della batteria, errori sporadici rimediabili. Prima di precipitarsi in officina, quindi, la prima arma è la calma. E un rapido controllo ragionato. Quindi, la parola d’ordine torna a essere: niente panico.

Primi tentativi: quando è possibile intervenire da soli

Il primo passo è osservare cosa accade all’avvio del veicolo. Tutte le auto moderne, quando si gira la chiave — o si preme il pulsante Start — illuminano l’intero quadro spie per alcuni secondi. Fa parte dell’autodiagnosi. La spia dell’airbag deve accendersi e poi spegnersi dopo circa sette secondi. Se rimane accesa, si può tentare una procedura semplice e completamente sicura:

  • girare la chiave in posizione ON, senza avviare il motore;
  • attendere che la spia si spenga;
  • passare immediatamente alla posizione OFF;
  • attendere tre secondi;
  • ripetere l’operazione tre volte;
  • alla quarta, avviare il motore.

In alcuni modelli questa sequenza aiuta la centralina a resettare piccoli errori transitori. Se la spia si spegne, il problema era probabilmente legato a un semplice disturbo elettrico. Se invece continua a rimanere accesa, allora inizia un altro tipo di discorso.

Quando serve avvalersi di un professionista

L’airbag è un sistema complesso, regolato da sensori a impatto, moduli pirotecnici, accelerometri e cinture pretensionate. Ogni elemento dialoga con una centralina dedicata. Quando qualcosa non va, occorre uno strumento diagnostico professionale: il tester OBD, l’unico capace di leggere e cancellare gli errori memorizzati. Il reset può essere semplice, ma non va mai improvvisato.

La detonazione di un airbag è un evento controllato, ma pur sempre esplosivo. Ecco perché qualsiasi intervento sul sistema SRS (Supplemental Restraint System) deve essere affidato a un meccatronico abilitato. È una questione tecnica, certo. Ma anche di legge: l’articolo 79 del Codice della Strada vieta la circolazione con dispositivi di sicurezza non funzionanti. E, dettaglio spesso ignorato, in caso di incidente l’assicurazione può rivalersi se la spia airbag era accesa e ignorata.

Perché il sistema va in errore? Le cause più comuni

Il fulcro del problema è quasi sempre uno: il circuito che collega la centralina agli airbag si interrompe. E basta un disturbo minimo, anche casuale. Le casistiche più diffuse sono:

  • connettori allentati sotto i sedili: spostando avanti e indietro la seduta, può saltare il contatto tra sensori e pretensionatori;
  • batteria scarica o sostituita di recente: un picco di tensione può generare errori nella memoria della centralina;
  • umidità nei sensori urto: soprattutto nelle auto più anziane;
  • anomalie nel sensore cinture: se la centralina “crede†che la cintura non funzioni, disattiva l’airbag;
  • moduli sostituiti con componenti non originali: qui inizia il capitolo più delicato della vicenda.

La trappola dei ricambi non originali

La modernità delle automobili ha portato a un paradosso: per risparmiare, si finisce spesso per spendere molto di più. Vale sempre l’adagio: “Chi più spende meno spendeâ€. Infatti, un volante aftermarket, un sedile sportivo, una piccola modifica estetica che coinvolge connettori o cablaggio può mandare in crisi l’intero sistema airbag. Le centraline SRS dialogano con resistenze calibrate al millesimo. Se un componente non rispetta i valori previsti — tipicamente 2.2 Ohm — la macchina lo interpreta come circuito aperto: errore, dispositivo non riconosciuto e airbag disattivato. Un problema mica da poco.

Qualcuno prova a risolvere “artigianalmente†inserendo resistenze manuali per simulare la presenza dell’airbag mancante. Una pratica rischiosa, illegale e pericolosa. Perché ciò che si va a ingannare non è una semplice lampadina, ma un sistema salvavita. La regola aurea, spesso ignorata, è sempre la stessa: i dispositivi di sicurezza non permettono scorciatoie. Né ora né mai.

Come si risolve davvero il problema

C’è solo una soluzione corretta: diagnosi professionale, reset della centralina, controllo dei connettori, sostituzione dei sensori o dei moduli difettosi. Il tecnico, dopo aver identificato l’errore, può:

  • ripristinare i cablaggi;
  • sostituire i pretensionatori usurati;
  • aggiornare la centralina;
  • montare componenti originali;
  • azzerare la memoria degli errori.

L’obiettivo è uno solo: ridare al sistema la piena efficienza. Perché l’airbag non è un accessorio, ma l’ultimo muro che ci separa dall’imponderabile. Ormai questo lo dovremmo aver imparato bene.

Airbag: un alleato silenzioso da non dare per scontato

Spesso ci si ricorda di lui solo quando qualcosa non funziona. E invece l’airbag è uno dei più grandi successi dell’ingegneria automobilistica: milioni di vite salvate negli ultimi trent’anni. Funziona in millesimi di secondo, con una violenza calibrata che sembra quasi una contraddizione: l’esplosione che protegge.

Ecco perché quel piccolo pallino acceso sul cruscotto non va ignorato. Non racconta un capriccio elettronico, ma una richiesta di attenzione. Quasi un monito: controllami, metti a posto ciò che serve, non tradire la fiducia che mi hai affidato. In fondo, guidare significa fidarsi della propria auto. E un’auto, per proteggerci, ha bisogno che qualcuno a sua volta si prenda cura di lei. Sempre.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 06:40:06 +0000
News n. 14
Nuovo pacchetto di sostegno all’auto da parte dell’Ue: si decide il 16 dicembre

C’è un’immagine che da sola racconta lo stato d’animo di Bruxelles: una macchina lanciata in corsia di sorpasso che, all’improvviso, vede comparire davanti a sé una nebbia fitta. È la metafora, quasi obbligata, del nuovo capitolo della transizione verde, atteso per il 16 dicembre, quando la Commissione europea dovrebbe svelare il pacchetto di misure dedicato all’automotive. Un dossier promesso, rimandato, rimaneggiato, e oggi più che mai intriso di ambiguità politica, pressioni industriali e ripensamenti strategici.

Il Green Deal scricchiola

Già, perché ciò che doveva essere il passaggio più lineare del Green Deal — la regolazione del settore che più di ogni altro incarna l’identità economica del continente — è diventato il terreno dove si misura la capacità dell’Ue di fare i conti con la realtà. Una realtà che non sempre coincide con gli slogan. E infatti, con il nuovo pacchetto si riapre la ferita del 2035: lo stop ai motori termici, approvato nel tripudio retorico delle grandi rivoluzioni e oggi rimesso sul tavolo, come un oggetto fragile che nessuno sa più come maneggiare.

La scadenza del 16 dicembre, peraltro, non è nemmeno sicura. Nei corridoi di Bruxelles circola da giorni un mantra sotterraneo: “È tutto in evoluzioneâ€. Lo ha detto, in modo più diplomatico, il commissario ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas, annunciando un rinvio “di alcune settimane†rispetto alla data del 10 dicembre inizialmente prevista. Tradotto: non si esclude affatto uno slittamento a gennaio. Un dettaglio? No. È il sintomo di un fronte interno che fatica a trovare una quadratura.

Tre nodi da sciogliere

Sul tavolo ci sono tre nodi. Il primo: come rendere più verdi le flotte aziendali senza trasformare il provvedimento in un macigno per le piccole e medie imprese, già provate dall’aumento dei costi energetici e dall’inflazione sulle materie prime. Il secondo: come intervenire sulla riforma dello stop ai motori a combustione, che ormai non può più essere presentata come un passaggio tecnico, ma come una scelta politica con ricadute sociali profonde. Il terzo: l’“omnibusâ€, la maxi-operazione pensata per semplificare una giungla normativa che negli ultimi anni ha complicato la vita a costruttori, fornitori, e operatori del settore.

E in mezzo, come sempre, c’è lei: l’industria europea dell’auto. Che non è un mondo, ma tanti mondi diversi che convivono con fatica. Da un lato i colossi tedeschi, travolti dalla concorrenza cinese e dall’incertezza interna, che temono il 2035 come un countdown senza paracadute. Dall’altro i Paesi dell’Est, dove l’automotive è ancora lavoro di fabbrica, produzione fisica, catene di montaggio che rischiano di spezzarsi. Poi c’è la Francia, più incline a sposare l’elettrico purché l’Europa alzi barriere e protezioni. E infine l’Italia, che nella transizione sente più degli altri l’odore acre della perdita di identità industriale.

Avanti con cautela

Di fronte a questo mosaico, l’esecutivo di Ursula von der Leyen procede con passo doppiamente cauto: da una parte rivendica gli obiettivi climatici, dall’altra riconosce la necessità di “realismo operativoâ€. È l’espressione che più circola nei briefing interni, mentre nei ministeri delle capitali cresce il sospetto che, al netto delle dichiarazioni, l’Europa stia cercando di rallentare senza ammetterlo.

Il risultato è un pacchetto che, ancora prima di essere pubblicato, ha già un destino: dividere. Dividere tra chi vede nella revisione del 2035 un tradimento della visione ecologista, e chi la interpreta come una boccata d’ossigeno. Tra chi teme che Bruxelles torni indietro, e chi spera che lo faccia almeno un po’. Tra chi guarda al mercato cinese con terrore, e chi guarda alle proprie filiere interne con disperazione.

Il 16 dicembre — o quando sarà — non si deciderà soltanto il futuro dell’auto. Si misurerà l’ennesima prova di maturità dell’Europa: capire se sia ancora capace di guidare una trasformazione senza farsi schiacciare dal suo stesso peso. Perché la nebbia può essere fitta, sì. Ma il vero pericolo è non sapere più qual è la strada.

Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 06:30:38 +0000
News n. 15
Terremoto Red Bull, via subito Helmut Marko: è stato l’architetto del team austriaco

Ci sono momenti in cui la Formula 1 assomiglia più a una saga cinematografica che a uno sport. Storie che si dilatano per decenni, destini che si intrecciano fino a confondere gli uomini con i miti. Alla Red Bull, in questo 2025 avaro di successi ma ricco di rivoluzioni, le fondamenta stanno tremando. Prima il licenziamento brusco, quasi teatrale, di Christian Horner. Ora l’addio anticipato di Helmut Marko, l’uomo che più di ogni altro ha incarnato lo spirito coltivato da Dietrich Mateschitz: spregiudicatezza, visione e una certa feroce capacità decisionale. Ora il suo tempo è scaduto.

Un pezzo di storia

È un congedo che pesa, perché Marko non è stato soltanto un dirigente d’assalto: è stato un pezzo di storia del team, e ancor prima della F1. La sua vita cambiò il 2 luglio 1972, a Clermont-Ferrand, quando un sasso sollevato dalla March di Ronnie Peterson gli perforò la visiera, cancellando per sempre la sua carriera di pilota. L’austriaco, in quel tragico frangente, perse l’occhio. Fine delle corse, inizio di qualcos’altro. Da lì nacque il Marko manager, consulente e selezionatore di talenti. Un uomo che ha trasformato una tragedia personale in una lunga e tortuosa ascesa verso il successo.

Negli anni Ottanta e Novanta aveva già messo mano a più di una carriera promettente, compresa quella del connazionale Gerhard Berger. Ma il punto di svolta arrivò quando si mise sulla stessa frequenza di Mateschitz, intuendo che l’allora emergente marchio di bevande energetiche poteva trovare nel motorsport un terreno fertile. Propose il sostegno a Berger, poi divenne consigliere, poi quasi un architetto strategico. Red Bull iniziò a sponsorizzare la Sauber, ma il legame si incrinò quando Peter Sauber preferì un giovanissimo Raikkonen al protetto Enrique Bernoldi. Una decisione che Marko non dimenticò. Fu in quel momento, nella tensione di un rapporto finito, che nacque l’idea più grande: comprare un team. Mateschitz approvò, e nel 2004 la Jaguar diventò Red Bull Racing. Quello fu il primo mattone. Ma il palazzo, nei fatti, lo costruì Marko.

Il regno dell’austriaco

Il suo regno fu soprattutto quello dei piloti. Il Red Bull Junior Team esplose con un’intensità rara: nel 2006 e 2007 arrivò ad avere fino a venti giovani divisi tra Formula Renault, F3 e GP2. Un esperimento darwiniano. Ritmi brutali. Occasioni fulminee e licenziamenti via telefono. Il “metodo Marko†entrò nel vocabolario del paddock: temuto, discusso e copiato.

Per dare ai giovani un trampolino vero, convinse Mateschitz ad acquistare anche la Minardi, trasformandola nella Toro Rosso. Da Faenza sarebbero passati più di venti piloti destinati a plasmare la F1 del decennio successivo. Da Vettel a Ricciardo, fino all’astro più luminoso: Max Verstappen. Con lui Marko stabilì un rapporto quasi paterno, ruvido ma sincero. Aveva spesso ribadito di volerlo accompagnare almeno fino alla fine del 2026. Invece, il sipario si chiude adesso.

Negli ultimi mesi erano circolate voci di frizioni con Oliver Mintzlaff, il nuovo responsabile dei programmi sportivi dopo la scomparsa di Mateschitz. Piccole crepe, poi una decisione che ha il sapore del passaggio di consegne definitivo. “Ho vissuto nel motorsport per sei decenni – ha detto Marko – e gli ultimi 20 anni alla Red Bull sono stati straordinari. Aver mancato di poco il mondiale mi ha commosso: è il momento di chiudere questo capitoloâ€.

Un vuoto difficile da colmare

Mintzlaff, dal canto suo, ha definito la scelta “un vuoto enormeâ€. Ed è difficile dargli torto: al di là dei modi tranchant e delle antipatie accumulate negli anni, Marko è stato la spina dorsale ideologica del progetto Red Bull. L’uomo che ha trasformato un brand in una potenza sportiva. Ora la squadra di Milton Keynes volta pagina. Ma senza Horner e senza Marko, ciò che verrà non sarà una semplice evoluzione: sarà un’altra Red Bull. Una nuova era, con la responsabilità di non sprecare l’eredità di chi l’ha costruita.

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 15:39:13 +0000
News n. 16
Asta di grido per la più rara Ferrari bianca mai prodotta al mondo

È all’asta. Ed è quasi un privilegio che un oggetto del genere, più reliquia che pezzo di eccellenza meccanica, finisca di nuovo sotto il martelletto di Mecum Auctions. La Ferrari 250 GTO, numero di Chassis 3729GT, Bianco Speciale, l’unica GTO mai uscita da Maranello vestita di bianco, torna oggi a reclamare un nuovo capitolo nella sua carriera. Non desidera un nuovo proprietario, ma ha necessità più di un custode che la sappia conservare, perché siamo al cospetto di un bene unico al mondo.

Il perché del “vestito biancoâ€

Il bianco non fu un capriccio estetico, ma una scelta consapevole per esprimere al meglio i propri gusti. John Coombs la volle così, diversa per definizione, in un mondo in cui la differenza era un peccato mortale. Eppure, era proprio quello il punto: rendere ancora più unica la vettura più speciale del pianeta. Tra le 36 GTO prodotte, questa è la sola a essersi concessa il privilegio dell’eccezione. E già questo sarebbe sufficiente per scrivere un romanzo.

Ma la 250 GTO bianca non è un’auto da salotto. Un tempo è stata una guerriera, una macchina che porta addosso cicatrici vere. È stata mantenuta, riparata, rifinita, ma mai restaurata. Il che significa una sola cosa: il passato di questa GTO è ancora vivo. Respira ancora il vento delle gare, conserva ancora il profumo degli anni in cui il motore Colombo V12 non era un cimelio, ma un’arma per vincere le battaglie calpestando con veemenza i cordoli nei circuiti del mondo.

Una storia gagliarda

Il suo palmarès sembra scritto per impressionare. 1962, Brands Hatch, debutto nel Peco Trophy: Roy Salvadori la lancia nella mischia e lei risponde con un secondo posto che sa di consacrazione immediata. Due settimane dopo, a Goodwood, Graham Hill la porta ancora seconda e firma un frammento del titolo mondiale GT per Ferrari. Era chiaro: il bianco poteva viaggiare forte come il rosso. Poi arrivano i capitoli del ’63, l’anno della maturità agonistica. Mike MacDowel la guida al secondo posto nella Whitsun Trophy. Mike Salmon la porta a Mallory Park per un sesto posto infuocato da un duello contro la Jaguar di Sutcliffe. Ma il giorno che la “Bianco Speciale†si prende di diritto il suo posto nella storia è il 3 agosto, ancora a Brands Hatch: Jack Sears la porta alla prima vittoria di classe GT. È il momento in cui smette di essere “quella bianca†e diventa un simbolo.

C’è poi la pagina più romantica, quella del Tourist Trophy ’63. Mike Parkes sembra destinato alla gloria, corre da protagonista, detta il ritmo, poi, Graham Hill lo supera a pochi metri dal traguardo. Il distacco? Zero virgola quattro secondi. In quel soffio c’è l’intera epica di questa GTO: sempre in scia alla leggenda, sempre abbastanza vicina da toccarla. L’ultimo lampo internazionale arriva nel ’64, ancora a Goodwood, con Richie Ginther. La Bianco Speciale combatte contro le nuove Shelby Cobra Daytona, quelle che rappresentavano il futuro. Perde terreno, sì, ma non il suo fascino: lei rimane la signora del passato che non vuole cedere alla modernità.

Oggi è la protagonista di Mecum

Oggi non la si vede più danzare in pista, ma la si incontra in un salone d’asta. È qui che Mecum la ripresenta al mondo. Non con toni solenni, ma con il silenzio reverenziale che si destina agli oggetti sacri. La Ferrari 250 GTO “Bianco Speciale†è pronta a cambiare mani, ma la sua storia non muta. Chi la comprerà non porterà a casa un’auto. Porterà via un racconto. Una voce. Un’ombra bianca che, sessant’anni dopo aver esordito tra i cordoli inglesi, continua a correre dove le auto normali non possono arrivare: nella memoria.

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 14:50:52 +0000
News n. 17
Renault e Ford, accordo di partnership per la creazione di due veicoli elettrici low cost

La collaborazione tra i colossi dell’automotive mondiale appare l’ultima spiaggia per spingere la tecnologia elettrica. Uno dei problemi principali del car market green è legato ai prezzi proibitivi, per più ad appannaggio dei potenti gruppi asiatici. La Ford, in crisi nera anche a causa di una serie infinita di richiami tecnici nel 2025, ha scelto di legarsi al marchio della Losanga per lanciare alcuni veicoli commerciali leggeri 100% elettrici.

Per abbassare i prezzi l’idea Ford è quella di sfruttare le piattaforme della Renault, unendo know-how e processi industriali del Gruppo francese con i piani espansionistici della Casa di Dearborn in Europa. La crescita nel tempo della partnership darà la possibilità di rafforzare la competitività di entrambe le aziende che stanno continuando a investire nella filiera green, nonostante tutti i problemi dell’industria delle quattro ruote 2.0.

Gli obiettivi della partnership strategica green tra Renault e Ford

Il target di Ford sarà quello di accrescere l’offerta di veicoli elettrici nel Vecchio Continente, rafforzando la competitività di entrambe le realtà in un panorama automobilistico europeo in rapida evoluzione, ma anche in forte affanno. La crescita di nuovi brand cinesi sta mettendo in serissima crisi le certezze delle Case storiche. L’accordo di partnership per lo sviluppo di due veicoli elettrici distinti, creati sulla piattaforma Ampere, potrà fare affidamento su stabili punti di forza e sulla competitività del Gruppo transalpino nel settore a zero emissioni. I veicoli verranno prodotti nel nord della Francia, sfruttando l’esperienza industriale del Centro ElectriCity di Ampere.

Proposto nell’ambito del piano strategico Renaulution del Gruppo Renault, Ampere incarna la fase della Revolution della Casa della Losanga, proponendo un nuovo modello aziendale. Specializzata in veicoli elettrici e software, Ampere già vanta tanti anni di esperienza nelle EV e un’organizzazione all’avanguardia per promuovere l’innovazione. Il player europeo dedicato ai veicoli elettrici ha avuto un grande sviluppo. Il progetto industriale e tecnologico di Ampere ha un ruolo di primo piano, affondando le radici in una gamma di competenze straordinarie a livello europeo. Un ricco ecosistema a livello industriale e tecnologico che garantisce sicurezza a tutta la catena produttiva e che ha attirato le attenzioni anche dei vertici della Ford, da sempre focalizzati sulle innovazioni.

I nuovi progetti di Ford e Renault

I due nuovi veicoli offriranno super performance, rispettando la tradizione di Ford. Il primo modello è previsto per l’inizio 2028. Oltre alla collaborazione sui veicoli elettrici, Renault Group e Ford hanno siglato anche una lettera di intenti (LOI) relativa alla partnership dei veicoli commerciali leggeri in Europa. François Provost, CEO di Renault Group, ha dichiarato:

“È con orgoglio che Renault Group annuncia la nuova collaborazione strategica con Ford, un iconico costruttore automobilistico. Questa partnership dimostra la forza del nostro know-how a livello di partnership nonché la nostra competitività in Europa. A lungo termine, unire le forze con Ford ci renderà più innovativi e più reattivi su un mercato automotive europeo in rapida evoluzione”.

Unendo le loro competenze come player a livello di innovazione, design, software e prestazioni di servizi, Renault e Ford puntano a prendersi una grande fetta di mercato. L’unione fa la forza e lo sa bene Jim Farley, Presidente e CEO di Ford Motor Company, che ha aggiunto:

“Questa partnership strategica con Renault Group rappresenta un passo avanti importante per Ford e sostiene la nostra strategia volta a costruire un’attività ad alta efficienza e in linea con le sfide future in Europa. Uniremo i processi industriali e i punti di forza di Renault Group nei veicoli elettrici con il design iconico e le prestazioni su strada che caratterizzano Ford per creare veicoli piacevoli e performanti che incarnano lo spirito Ford”.

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 13:03:32 +0000
News n. 18
GP Abu Dhabi: Leclerc senza scaramanzia su Ferrari, 2026 anno buono

Un incubo che finalmente si chiude. Una stagione partita per vincere e spaccare il mondo che, sin dai test, si è trasformata in un calvario. È questa la storia del primo mondiale con Ferrari di Lewis. Ciò malgrado, Hamilton non ha mai mollato: si complimenta con il gruppo per il lavoro svolto e promette battaglia per l’anno prossimo. Il suo ingegnere di pista ringrazia, in sintonia con gli sforzi profusi da tutti.

  • Adami: “Siamo ottavi, Lewis. Hai fatto un grande lavoro là fuori. Ben fatto.â€
  • Hamilton: “Una lunga stagione di impegno, ragazzi. Sono davvero grato per tutto il duro lavoro che avete fatto. Lotterò sempre per voi, ragazzi. Sempre e comunque. Mi sentite?â€
  • Adami: “Sì, certo, ti ho sentito. Stavamo parlando al muretto. Grazie a te, Lewis, è stato fantastico lavorare con te. Grazie mille.â€

La speranza di Leclerc

Per il monegasco c’è la soddisfazione personale di aver conquistato ben sette podi con una vettura pessima. Anche lui, come il compagno, applaude l’impegno del team che non è mai mancato, augurandosi che la prossima stagione le cose cambino e finalmente possa essere l’annata giusta per coronare i suoi sogni. Ci sono poi anche i complimenti per Lando, che si laurea campione del mondo di Formula 1.

  • Bozzi: “Siamo quarti. Ottima gara, Charles, davvero super.â€
  • Leclerc: “Buon lavoro ragazzi. E ancora grazie per tutti gli sforzi che avete fatto durante la stagione. Speriamo che il prossimo sia il nostro anno…â€
  • Bozzi: “Grazie a te, Charles. Hai guidato alla grande come sempre e ci riproveremo sicuramente l’anno prossimo.â€
  • Leclerc: “Quindi Lando è campione del mondo, sì?â€
  • Bryan: “Sì… è campione del mondo.â€
  • Leclerc: “Enormi congratulazioni a Lando e alla McLaren per il lavoro svolto.â€

L’orgoglio intatto di super Verstappen

Cosa dire di Max? Un fenomeno che, con una vettura inferiore e almeno un terzo del mondiale in cui la RB21 non era competitiva, risulta il pilota che nel 2025 ha collezionato più vittorie di tutti. Sempre una guida enorme. Il suo ingegnere di pista scoppierà in lacrime poco dopo, prima di omaggiare l’olandese e suo grande amico. Verstappen ringrazia la squadra e rincuora Gianpiero per tutto quello che ha fatto.

  • Lambiase: “Max… hai dato tutto quello che avevi. Puoi essere davvero tanto orgoglioso di te stesso, amico. Tieni la testa sempre alta.â€
  • Verstappen: “Anche in questa gara abbiamo dimostrato chi siamo. Per quello che abbiamo fatto nella seconda metà di stagione possiamo essere solo tanto orgogliosi. Quindi non devi essere troppo deluso, io non lo sono affatto. Sono super orgoglioso di tutti… non molliamo mai.â€

L’esplosione di gioia di Norris

Lando alla fine ci riesce. Vince un mondiale meritato perché fa più punti di tutti, ma soprattutto perché, nel momento più complicato della stagione, sa reagire e recuperare tantissimi punti su Piastri. In radio esplode di gioia e ringrazia chiunque abbia contribuito a nutrire il suo sogno, incidendo in maniera positiva.

Joseph: “È fatta, amico. Sei campione del mondo. Campione del mondo. Ci sono un paio di cose noiose: lascia il recharge disattivato, premi il pulsante ACS, white H11 posizione 13. White H11 posizione 13. Ben fatto, amico, sono davvero orgoglioso. E Lando, abbiamo bisogno del pick-up, per favore.â€

Zak Brown: “Lando, sono Zak. Questa è la linea diretta col campione del mondo? Ce l’abbiamo fattaaa, è fantastico!â€

Lando Norris: “Grazie ragazzi, oh mio Dio… siete riusciti a trasformare i miei sogni in realtà. Grazie davvero di cuore. Vi voglio bene. Mamma, papà… vi amo. Non sto piangendo, giuro!â€

La delusione di Piastri

Tutt’altro umore per Oscar, che sa bene quanto abbia buttato via un titolo che a fine estate aveva in tasca. Una dura lezione che gli servirà per il prosieguo della sua carriera. Anche lui ringrazia comunque tutta la squadra per il grande sforzo. Brown cerca di motivarlo, ma l’australiano ricorda che il risultato finale non è quello che sperava.

Stallard: “Bandiera a scacchi, Oscar. Ben fatto, amico. Bella gara. Bella gara. Seconda posizione. Ovviamente questo significa che Lando è campione del mondo.â€

Brown: “Oscar, hai fatto una super stagione, sei una star! Sette vittorie… ti amiamo. Ci riproviamo l’anno prossimo, grazie per tutto quello che hai fatto. Che annata!â€

Piastri: “Congratulazioni a Lando. È stata una grande stagione provando a batterci a vicenda. Grazie davvero a tutti. Ben fatto a tutti nel team, abbiamo fatto una stagione grandiosa. Grazie per tutto il lavoro. Abbiamo fatto del nostro meglio. Non è andata come volevo, ma grazie a tutti.â€

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 12:53:41 +0000
News n. 19
Senza posto auto parcheggia la Ferrari da 300mila euro sul balcone

Tra tutti i posti dove poteva posizionare la supercar modenese un facoltoso imprenditore ha avuto una improvvisa illuminazione: lasciare che una gru la elevasse sul terrazzo del suo appartamento a Vienna-Floridsdorf. Non è la prima volta che vi raccontiamo di strane avventure che riguardano proprietari di Ferrari, ma in questa occasione non c’è nessun automobilista a bordo a folle velocità.

La protagonista è la supercar ibrida plug-in del Cavallino con un V6 biturbo e un motore elettrico per 830 CV complessivi. Lo stile è filante ed elegante, con dettagli ispirati al DNA Ferrari. L’abitacolo è votato alla guida, con strumentazione digitale e finiture di lusso. Il piacere di guida è estremo, facendo leva anche sul know-how della Scuderia modenese in F1. La supersportiva ibrida ha attirato le attenzioni dei vicini dell’edificio in Austria. Era anche pianificato che dovesse essere predisposto un garage in vetro sul terrazzo, tuttavia questa idea è stata bloccata a seguito di alcune denunce.

Parcheggio finito male

Non trovando un garage libero il 28enne Amar Dezic aveva pensato di trovare la soluzione al primo piano dell’edificio. La strana scelta ha attirato l’attenzione delle autorità. Dopo l’intervento dell’amministrazione abitativa e della polizia edile, la supercar del Cavallino adagiata con una gru sulla terrazza dell’appartamento viennese ha dovuto essere nuovamente trasportata per motivi di sicurezza e statici. Dezic, come è riportato dalla stampa austriaca, è noto per gestire un negozio di ricambi con officina di tuning nella Capitale e già vanta collezione di supercar di alto profilo, con BMW e Porsche.

La Ferrari da sogno, dal valore di quasi 300.000 euro, avrebbe dovuto rappresentare il suo orgoglio più grande. Nel complesso residenziale di Vienna-Floridsdorf non c’era un solo posto auto disponibile. Così Dezic ha deciso di ispirarsi alle mansion di Dubai, dove i milionari espongono le loro auto e, attraverso degli ascensori, le posizionano come oggetti di design all’esterno. Per completare l’opera l’imprenditore ha fatto sollevare da alcuni tecnici i 1.400 kg della vettura italiana sino al balcone del suo appartamento. Date una occhiata al video in basso della pagina Instagram di oe24.at.

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Migliaia di euro buttati

L’operazione è venuta a costare diverse migliaia di euro. L’obiettivo dell’imprenditore era costruire una teca di vetro illuminata intorno alla Ferrari, come una vetrina per un’opera d’arte. Non sarebbe stato meglio acquistare un modellino in scala se avesse voluto conservala sotto una campana di vetro? Le leggi dell’Austria non sono nemmeno lontane parenti a quelle arabe e, dopo una settimana, la polizia è intervenuta ordinando la rimozione immediata della vettura. Secondo gli agenti vi sarebbe stato un pericolo di sicurezza antincendio.

Secondo Dezic, deluso per l’accaduto, non ci sarebbero stati problemi in un altro contesto. Per sua sfortuna o fortuna vive in una realtà dove ha impostato una attività redditizia e le normative vengono rispettate. La Ferrari 296 GTB merita un contesto diverso da una teca su una terrazza di un edificio. Si tratta di un’opera d’arte nata per correre, frutto di un lavoro certosino in galleria del vento dei tecnici e del designer Flavio Manzoni. Il motore della Ferrari 296 GTB è un portento, rendendo possibile uno scatto da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi, da 0 a 200 km/h in 7,3 secondi e il raggiungimento di una velocità massima superiore a 330 km/h.

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 11:10:43 +0000
News n. 20
Lando Norris e la sua collezione di auto da sogno, tra supercar e icone d’epoca

Non sarà il pilota più appariscente in F1, in termini di stile di guida, ma Lando Norris ha saputo conquistare il suo primo titolo in carriera con merito. Il nativo di Bristol, con una seconda parte di campionato di altissimo spessore, è riuscito ad avere la meglio sul compagno di squadra. Piastri non è stato in grado di amministrare un ampio margine sui competitor, arrivando alle spalle anche di Max Verstappen che, nel GP di Abu Dhabi, ha sfiorato l’impresa.

Lando ha concluso la stagione con soli 2 punti in più dell’asso della Red Bull Racing, entrando nella leggenda. Il suo gusto per le auto britanniche è legato a filo doppio al team McLaren. Partiamo dalla supercar che più rappresenta il campione del mondo: McLaren P1. Un bolide ibrido, come le monoposto di F1, ma con due posti e una produzione limitata a 375 esemplari. Il cuore pulsante è un motore termico V8 biturbo, che, insieme a un propulsore elettrico, sprigiona una potenza complessiva di 916 cavalli. Il gioiello di Woking copre lo 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, vantando una top speed di 350 km/h autolimitati.

I gioielli del campione F1

Lando ha debuttato nella massima categoria del Motorsport nel 2019 su una monoposto papaya. La McLaren ha coccolato il suo pupillo con una vettura stradale spaziale, acquistata nel maggio del 2023. La 765LT Spider è stata personalizzata per il numero 4 della griglia, come dimostrano le iniziali LN ricamate sui poggiatesta. Sotto il cofano c’è un motore V8 capace di sprigionare una potenza massima di 765 CV per un piacere di guida estremo. Lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in soli 2,7 secondi e può raggiungere una velocità massima pari a 300 km/h.

Il driver inglese non nasconde la sua passione per le vetture italiane. Si è comprato una potentissima Ferrari 812 Superfast. Presentata alla kermesse di Ginevra del 2017, oggi sostituita dalla 12Cilindri, con suo magico motore 12 cilindri Superfast rappresenta un richiamo alla leggendaria Ferrari 500 Superfast del 1964. Realizzata nel Centro Stile del Cavallino firmato da Flavio Manzoni, prende il nome dagli 800 cavalli del motore e dai 12 per i cilindri dello stesso. La top speed risulta superiore ai 340 km/h, mentre lo 0 a 100 km/h si racchiude in appena 2,9 secondi. Norris vanta anche una Porsche Carrera GT. La supercar tedesca, equipaggiata con un motore V10, è capace di sprigionare una potenza massima di 612 cavalli. Lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in 3,9 secondi, mentre la lancetta si ferma intorno ai 330 km/h.

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L’amore per le leggende italiane

I migliori modelli della collezione di Norris devono ancora arrivare. Partiamo dalla prima vera hypercar della storia del Cavallino Rampante. Il campione del mondo di F1 è uno dei fortunati possessori di una F40. Il design si deve allo studio Pininfarina in cui si cimentarono Aldo Brovarone e Leonardo Fioravanti sotto la guida di Nicola Materazzi. Quest’ultimo realizzò motore, cambio e altri elementi tecnici della F40 per celebrare i 40 anni di attività della Ferrari. Commercializzata dalla Casa modenese fra il 1987 e il 1992, con ben 478 cavalli, garantiti da un motore V8 3.0 biturbo, raggiunse, per i tempi, il record di velocità massima di 324 km/h. La vettura italiana, a inizio anno, è finita contro un guard rail, lungo le strade del Principato di Monaco, ma alla guida c’era un amico di Norris.

Lando va molto orgoglioso anche della Lamborghini Miura P400. Un emblema del Made in Italy, prodotto tra il 1966 e il 1973, con un motore V12, da circa 350 cavalli, in posizione trasversale posteriore. In alto sulla pagina IG mtsupercars potete vedere in azione il pilota della McLaren sulla mitica Miura. Immagini che parlano da sole e ci fanno provare un pizzico di invidia per il ventiseienne.

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 09:45:37 +0000
News n. 21
Guidare senza la patente fisica nel portafoglio: i limiti da rispettare

Un automobilista, in passato, non poteva permettersi il lusso di dimenticare la patente a casa. D’ora in avanti tutti i cittadini italiani possono mettere patente, tessera sanitaria e certificato di invalidità sullo smartphone. La patente digitale è la versione elettronica della tradizionale patente di guida plastificata, valida legalmente in Italia e in Ue, gestita tramite l’app IO nel portafoglio digitale, accessibile con SPID o CIE. La digitalizzazione della carta di circolazione e del certificato di proprietà sono già avvenute grazie al nuovo DU, documenti Unico di circolazione e proprietà.

Nel Belpaese gli italiani possono viaggiare con la patente di guida digitale direttamente sul proprio smartphone. Il documento ha pieno valore legale e può essere mostrato alle forze dell’ordine in caso di controllo. Quando vedrete la paletta niente paura, dovrete solo esibire la patente digitale tramite l’app IO. Il libretto di circolazione, invece, deve essere ancora mostrato in formato cartaceo.

Come avvengono le verifiche

Gli agenti non si basano solo sulla visualizzazione del documento digitale sul vostro smartphone. Le forze dell’ordine analizzano le banche dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti accedendo all’anagrafe dei soggetti abilitati alla guida. In un lampo potranno rilevare: la titolarità della patente; eventuali sospensioni o revoche; saldo punti; corrispondenza tra categoria di patente e veicolo condotto.

Gli agenti esaminano la banca dati per controlli di natura preventiva, come avveniva anche prima. Con l’aggiornamento dell’app IO, la patente digitale può essere mostrata anche senza connessione internet. Nessun rischio, ma solo un sistema semplice e sempre alla portata. I documenti vengono conservati in locale e sono aggiornati all’ultima sincronizzazione effettuata online. La modalità offline risulta utile in zone senza copertura di rete o in caso di mancanza di credito telefonico. Sarà sempre possibile, alla sezione “Portafoglioâ€, visualizzare i documenti salvati.

I vantaggi del sistema digitale

Non c’è bisogno di affidare il proprio telefono agli agenti per mostrare la patente digitale. Le forze dell’ordine devono chiedere di mostrare la patente digitale sul dispositivo dell’automobilista e annotare i dati necessari per le verifiche. La consultazione delle banche dati avviene anche tramite tablet di servizio, senza alcun accesso al device dell’automobilista. Una procedura che replica il controllo del certificato assicurativo digitale, che da anni viene dimostrato in questo modo. I documenti digitali presentano una serie di vantaggi:

  • risultano sempre accessibili tramite cloud;
  • non si perdono essendo digitali e nel proprio wallet;
  • i dati verranno aggiornati in tempo reale;
  • i dati saranno condivisi;
  • ridotto rischio di falsificazione.

In caso di ritiro o di sospensione della patente, all’automobilista sarà comunque richiesto di consegnare il documento fisico. Se non è disponibile al momento del controllo, il cittadino dovrà presentarlo successivamente presso un comando competente.

La patente digitale vanta un QR code che, quando scansionato con una normale fotocamera, offre la possibilità di verificare subito se il documento risulta valido e attivo. Le analisi ufficiali degli agenti della stradale proseguono con i controlli alle banche dati, in cui sono presenti tutte le informazioni complete sullo stato del documento. Bisogna ricordarsi che il sistema è valido per ora solo sul territorio italiano, poi verrà esteso nei Paesi dell’Ue quando entrerà in vigore il portafoglio di identità digitale europeo (EUDI wallet), previsto entro il 2026.

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 08:16:35 +0000
News n. 22
Sciopero dei trasporti 09 dicembre 2025: città, orario inizio e fine

Il giorno 09 dicembre 2025 è previsto uno sciopero nel settore dei trasporti pubblici in Italia. Nello specifico, lo stop riguarderà il trasporto pubblico locale della città di Roma ed è organizzato dal personale della società ATAC. Di seguito vengono forniti nel dettaglio tutti i dati ufficiali e le informazioni utili su questo sciopero.

Sciopero dei trasporti Roma (Regione Lazio)

Per il giorno 09 dicembre 2025 è indetto uno sciopero di 24 ORE che coinvolge il trasporto pubblico locale nella provincia di Roma, in Lazio. Lo sciopero interessa il personale della società ATAC di Roma ed è stato proclamato dal sindacato OSR SUL. La durata dello stop è quindi prevista per l’intera giornata.

Fonte: Mit

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 23
Volkswagen T-Roc 2026, il SUV più venduto d’Europa cambia contenuti: quanto costa

L’anno in cui la T-Roc festeggia il traguardo più rilevante – il SUV più venduto d’Europa – è anche quello in cui Volkswagen decide di stravolgerla. Macinate due milioni di unità prodotte con la prima generazione, mantenendo solida l’identità di un modello vincente nella categoria, adesso tocca al secondo capitolo prendere il posto in vetrina: se confermerà le premesse, reciterà anche lei una stagione da protagonista nel mercato.

I prezzi del rinnovato SUV compatto

Sebbene sia partita in sordina, quasi da pre-lancio tecnico, la prevendita aiuta a capire la strategia adottata. I prezzi di listino salgono dai 33.900 euro necessari per la Life ai 37.500 per la Style, e arrivano ai 41.350 euro per la R-Line, l’unica del gruppo a ospitare il mild hybrid da 150 CV. La piattaforma MQB evo determina un cambio di registro, e gli interni spingono la T-Roc fuori dalla comfort zone, tra materiali e soluzioni di bordo.

Eppure, qualcosa di invariato interessa il design: la “mazza da hockey” dal montante A al C e la spalla pronunciata, un tratto distintivo del modello in mezzo a un mare di prodotti fatti con lo stampino. Attraverso un lavoro di ricalibratura, la Casa tedesca l’ha avvicinata al linguaggio delle ultime Tiguan e Tayron, con un netto miglioramento sul fronte aerodinamico: il coefficiente scende a 0,29, un buon 10% in meno rispetto alla prima serie.

A livello di motori, la T-Roc My26 punta esclusivamente su unità ibride. Disponibile nelle solite potenze da 116 e 150 CV, il 1.5 eTSI entra in coppia prima e senza quel piccolo vuoto in partenza, aiutato dalla componente elettrica per una ripresa più naturale. Nel 2026 toccherà ai due sistemi nuovi, il 2.0 eTSI e il full hybrid da 1.5, coprire una fascia di utilizzo precedentemente scoperta. Il due litri nasce già legato alla trazione integrale, ha un carattere più deciso e spinge la vettura in un modo che la lontana parente mild hybrid non poteva garantire, mentre il full hybrid brilla nell’efficienza dei consumi e nella reattività.

Come cambiano gli interni e la tecnologia

La dotazione ADAS alza a propria volta l’asticella del segmento. Oltre a tenere la corsia e a regolare la distanza, il Travel Assist di ultima generazione è in grado di anticipare i limiti e a gestire i cambi di velocità, così da anticipare il pericolo e aiutare il conducente in modo tempestivo. All’occorrenza interviene pure l’Emergency Assist, fino a fermare il veicolo se la persona al volante non reagisce, e l’Exit Assist scongiura la situazione tipica del traffico urbano: la portiera aperta mentre arriva un ciclista da dietro. Per quanto diano poco nell’occhio, le tecnologie applicate evitano sul nascere tanti problemi, di piccola o grande entità.

A evolvere dentro è, innanzitutto, l’approccio dell’auto al quotidiano. Finalmente i comandi hanno un’immediatezza maggiore in confronto al passato e le superfici sono morbide al tatto. Il nuovo rotore per le funzioni di guida riduce i passaggi inutili e i display, più ampi e rettangolari, tengono alla larga le informazioni superflue. D’ora in poi non te ne accorgi neanche di molte operazioni, grazie al riconoscimento vocale aggiornato e all’integrazione di ChatGPT: chiedi e il sistema interpreta itinerario, configurazioni interne e notizie in tempo reale. Per mantenere lo sguardo sempre fisso sulla strada è anche presente l’head-up display sul parabrezza.

Come ci si aspetta da un SUV compatto, la posizione di guida rimane alta, ma il margine per regolazioni e movimenti aumenta. Nella zona posteriore le persone di alta statura (sopra il metro e ottantacinque) trovano posto per le gambe, consapevoli di non arrecare disagio al conducente, e la maggiore lunghezza interessa pure il bagagliaio, maggiormente sfruttabile nei viaggi lunghi. Sulla stessa logica il produttore ha definito i sedili, che nelle versioni di categoria superiore implementano supporti lombari pneumatici, funzioni massaggianti e rivestimenti di pregio.

Allestimenti e optional

Sul fronte degli allestimenti, la base smette di essere un compromesso, perché materiali e comandi trasmettono subito un’impressione di solidità. Salendo di livello le configurazioni prendono spunto dai modelli di alta gamma VW, con superfici morbide nella parte alta della plancia, interni rivisti e una disposizione armoniosa dei comandi. Senza voler togliere nulla al resto a spiccare davvero è il rotore multifunzione, inserito vicino al conducente per controllare le regolazioni principali e scongiurare le distrazioni.

Inoltre, quando non serve l’intera sequenza di informazioni, la plancia digitale, ora rettangolare, permette pure una visualizzazione “ridottaâ€. Piuttosto che insistere sull’effetto scenico, il costruttore ha preferito puntare sulla praticità e su una coerenza complessiva in precedenza meno riscontrata sulla T-Roc.

Che VW si sia adoperata per offrire margine di personalizzazione lo si deduce poi dagli optional. I fari Matrix IQ.LIGHT rientrano tra gli elementi in grado di cambiare l’esperienza al volante durante le ore notturne, nel momento in cui la visibilità della strada può lasciare a desiderare, mentre il sistema audio Harman Kardon porta un livello di pulizia sonora che fino a poco tempo fa sembrava quasi fuori luogo su un SUV compatto, .

Sul parabrezza, come già anticipato, l’head-up display proietta le informazioni chiave senza appoggiarsi a pannelli aggiuntivi e la vettura sa affrontare sia i viaggi lunghi sia i sentieri più dissestati attraverso la regolazione adattiva dell’assetto. Un modello studiato per fare da ponte tra la città e le trasferte non può esimersi da un bel pieno di contenuti: tetto panoramico, sedili regolabili elettricamente, pacchetto Black Style e un gancio traino omologato anche per le e-bike più pesanti completano il quadro lo gridano fortemente.

Volkswagen ha voluto mettere in primo piano la composizione dei materiali: la T-Roc è il modello della gamma con la percentuale maggiore di componenti riciclati. Oltre 130, tra esterni e interni, nascono interamente o in parte da materiali recuperati, dai rivestimenti del bagagliaio ai pannelli sotto scocca, passando per il padiglione, le porte e la moquette. Nei tessuti interni la quota di PET riciclato arriva a livelli che una generazione fa sarebbero sembrati impossibili, e perfino le vernici sostitutive del cromo rientrano in questa logica. In totale il peso delle parti riciclate sfiora i 40 kg, circa il 16% della plastica presente sulla vettura. Non è propaganda: sostenibilità e qualità possono convivere a tutto vantaggio del cliente.

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 06:30:16 +0000
News n. 24
E-bike rubata a Milano, la ritrovano a Como due anni dopo grazie a una foto su Facebook

Sta iniziando a produrre i risultati sperati il lavoro incrociato delle Forze dell’Ordine sulle e-bike rubate tra Milano e Como. L’ultima bici elettrica restituita al legittimo proprietario, la terza nel recente periodo, aveva fatto perdere le sue tracce nel 2023 rappresentando un ricco bottino per i delinquenti, dato il valore stimato di circa 1.500 euro. Le ostinate opere di ricerca delle autorità hanno permesso di tracciare uno storico degli spostamenti, fino all’avvenuto ritrovamento lungo il territorio lombardo.

Sulla pagina Facebook “Bici rubate e ritrovate” la Polizia locale aveva mostrato il modello recuperato ed è stato proprio lì che il proprietario, residente sempre nel capoluogo lombardo, lo ha riconosciuto, nella colorazione e nei segni sulle parti in alluminio. A quel punto, non ha esitato a mettersi in contatto con gli agenti per scoprire che nei mesi precedenti la provinciale di Como aveva già intercettato il mezzo durante un controllo stradale.

Il ritrovamento degli agenti

Per comprendere appieno l’andamento dell’operazione dobbiamo tornare indietro nel tempo, più precisamente a febbraio. Allora una pattuglia operava in via Napoleona, tratto di scorrimento attraversato quotidianamente da camion, furgoni e veicoli commerciali diretti verso la dogana o verso l’autostrada. Tutto filava liscio, fino al momento in cui le Forze dell’Ordine non hanno notato un autocarro con targa marocchina e un eccesso di nervosismo tra gli occupanti.

Un rapido sguardo scambiato tra i passeggeri non ha fatto altro che alimentare i sospetti delle autorità e le verifiche approfondite hanno confermato le ipotesi: tra i vari oggetti trasportati sul cassone c’era pure l’e-bike oggetto di furto. Non appena ha capito di essere nei guai, uno dei presenti a bordo ha aperto lo sportello e si è dileguato a piedi, aiutato dal traffico del pomeriggio. Gli altri due, entrambi di cittadinanza marocchina, non hanno nemmeno tentato la fuga e così, una volta identificati sul posto, è partita la denuncia per ricettazione. Alla richiesta di chiarimenti hanno fornito risposte vaghe su provenienza e proprietà della bici, da qui l’accertamento incrociato e il passaggio agli archivi della Polizia locale di Milano.

La scoperta del proprietario

Nell’ultimo biennio le due unità stanno collaborando con maggiore intensità proprio perché il flusso delle bici elettriche rubate segue percorsi imprevedibili: alcune restano in città, altre vengono smontate in poche ore, altre ancora prendono la strada dei valichi o finiscono su mezzi transfrontalieri. Una fitta rete di traffico motivata dal loro valore sempre più elevato, che fa ovviamente gola anche alla criminalità organizzata.

In questo caso il riconoscimento è stato facilitato da una piccola abrasione sulla batteria. Effettuata una rapida conferma, la storia ha trovato il suo meritato epilogo. L’episodio salito alle cronache mostra che seguire il flusso delle bici rubate è possibile, purché qualcuno abbia la costanza di guardare un dettaglio in più. A volte la differenza sta in una foto caricata su una pagina Facebook e nel passaparola tra gli utenti. Le tre restituzioni in pochi mesi, ottenute grazie a una collaborazione metodica e non occasionale, stanno riaccendendo le speranze di tutte le vittime della stessa tipologia di furto.

Data articolo: Tue, 09 Dec 2025 06:30:07 +0000
News n. 25
Norris riscrive la storia: trentacinquesimo campione F1 e nuova leggenda McLaren

Quando la bandiera a scacchi ha sventolato ad Abu Dhabi, non è finita soltanto una gara, è culminata un’epopea, la stagione che consacra Lando Norris come Campione del Mondo 2025. Con il terzo posto finale a Yas Marina, l’inglese ha saputo gestire la pressione fino all’ultimo metro, respingendo l’assalto di Max Verstappen e chiudendo il campionato con 423 punti contro i 421 dell’olandese.

Il nome di Norris entra ufficialmente nell’Olimpo della F1 come trentacinquesimo pilota a vincere un titolo iridato dal 1950. Una cifra che rende la sua impresa ancora più significativa. Per la McLaren è una rinascita in grande stile, Norris riporta il titolo piloti a Woking dopo 17 anni, l’ultima volta fu nel 2008 con Lewis Hamilton. Ma non è solo un fatto di numeri, è la vittoria di un pilota che stagione dopo stagione, ha saputo essere coerente, coraggioso, moderno. E adesso si gode il suo momento.

McLaren torna al vertice: ottava corona costruttori e la doppietta che mancava dal 1998

Non è un caso isolato, ma un progetto completo. Nel 2025 la McLaren ha confermato la sua rinascita, team campione del mondo costruttori per il secondo anno consecutivo, con una supremazia netta fin dalle prime gare. L’ultimo precedente di una stagione in cui McLaren aveva conquistato sia il titolo piloti che quello costruttori risale al 1998. Allora, le monoposto non erano note col colore papaya e avevano alla guida Mika Hakkinen e David Coulthard. I due piloti avevano sovvertito l’egemonia Ferrari, ma da allora la storia non aveva più sorriso alla casa di Woking. Oggi, 27 anni dopo, la doppietta torna, consegnata da un giovane campione, grazie a una squadra che ha ritrovato anima, coesione e competitività.

Un segnale forte per la F1: la McLaren è tornata a dominare

Norris è il pilota con più podi della stagione 2025 e un campione per tutte le generazioni. La statura di un campione, infatti, non si misura solo con i titoli ma con la costanza, con la capacità di essere competitivo gara dopo gara. E su questo fronte il britannico ha dato una lezione. Con numeri da campione, tante vittorie ma soprattutto tanti piazzamenti a podio, elemento spesso decisivo in un campionato deciso per pochi punti.

Dopo un periodo iniziale in cui sembrava che il titolo potesse sfuggirgli, Norris ha reagito con freddezza, maturità e una calma sorprendente per la sua età. Ha resistito alle pressioni di Verstappen, alle critiche degli avversari, alle aspettative e ha vinto a modo suo, come ha dichiarato dopo l’ultimo GP. A 26 anni, la vittoria del Mondiale non solo conferma il suo talento puro, ma lo proietta nell’élite del motorsport moderno. Nessuno è perfetto, ma pochi sanno restare coerenti nella loro crescita come lui.

Nuova era, nuovo modello

Lando diventa l’ottavo pilota a vincere un Campionato del Mondo Piloti con la McLaren, seguendo le orme di Emerson Fittipaldi (1974), James Hunt (1976), Niki Lauda (1984), Alain Prost (1985, 1986, 1989), Ayrton Senna (1988, 1990, 1991), Mika Hakkinen (1998, 1999) e Lewis Hamilton (2008). È l’undicesimo pilota britannico a diventare campione del mondo. Lando ha anche elogiato il compagno di squadra Oscar Piastri, che ha combattuto resilientemente durante la stagione e il campione del mondo uscente Verstappen.

La rinascita che conta

Tra i paragoni inevitabili con il passato, qualcuno ha ipotizzato anche che Norris potesse diventare il pilota McLaren più giovane a vincere un mondiale o superare il dato stabilito da Hamilton. In realtà, come ricorda la stessa McLaren, il record di giovane campione di squadra resta a Hamilton che vinse il titolo 2008 a 23 anni e 300 giorni. Quindi no, Norris non è il più giovane della McLaren, ma il titolo non si misura solo in giorni. E se è vero che i record sono spesso la moneta pesante della leggenda, è altrettanto vero che costanza, carattere e coerenza restano la valuta della grande F1. E su questo piano, Norris ha corso una stagione da maestro.

La vittoria di Lando e la doppietta McLaren segnano qualcosa che va oltre la gloria del 2025. Rappresentano un cambiamento di paradigma, un modello che unisce talento, equilibrio, strategia e dedizione. Non più rapidi picchi, ma regolarità e la capacità di reggere la pressione nei momenti decisivi. Per la McLaren è l’ennesima conferma, l’era dei team dominatori, quella di monoposto imbattibili ma fragili, sembra alle spalle. Oggi conta l’equilibrio tra piloti, macchina, strategia e resilienza mentale. Norris ne è la perfetta incarnazione, un campione moderno, che sa essere vulnerabile ma concentrato, umano ma determinato.

Per la F1 è un richiamo, la lotta può essere aperta ancora, non è un dominio chiuso. Che si tratti di McLaren, Red Bull, Mercedes o una outsider, la sfida resta viva. E il 2025 ci ha ricordato che ogni stagione può cambiare tutto.

Le dichiarazioni

È stato un lungo viaggio con me e la McLarenâ€, ha dichiarato Norris nel dopogara. “Sono stato con loro per nove anni e abbiamo attraversato momenti folli, difficili e bei tempi. È il loro primo titolo dei piloti in molti, molti anni, quindi mi sento come se avessi fatto la mia parte per il team quest’anno e sono molto orgoglioso di me stesso per questo. Voglio congratularmi con Max e Oscar, i miei due maggiori concorrenti in tutta la stagione. È stato un piacere correre contro entrambi. È stato un onore. Ho imparato molto anche da entrambi, quindi mi è piaciuto. È stato un anno lungo, ma ce l’abbiamo fatta”.

Ci sono state alcune parole finali per alcune persone speciali. “Non sarei qui senza i miei genitori, i sacrifici che hanno fatto, e i miei fratelli e sorelle” ha confessato un Lando emotivo. “Questo non è il mio Campionato del Mondo, questo è il nostro. Questo è quello in cui posso dire grazie mamma, grazie papà, sono loro che hanno sacrificato così tanto per lasciarmi essere il ragazzo fortunato che sono oggi, a vivere il mio sogno. Per la prima volta, posso davvero dire grazie a loro, ai miei genitori, alla mia famiglia e posso davvero far sentire che tutto ciò che hanno fatto è valsa la pena. La cosa che mi fa sorridere ogni giorno è rendere orgogliosi i miei genitori, rendere orgogliosi i miei amici, le persone che mi sostengono, celebrare i bei tempi, ma sento di aver finalmente fatto qualcosa per dire grazie, non solo a parole. Sono altrettanto parte di esso, sono con me in ogni parte del percorso”.

E adesso?

Per Norris, per la McLaren, per la F1, il 2026 con nuove regole tecniche e aerodinamiche si profila come un terreno ancora più incerto ed emozionante. Nuove gomme, nuove monoposto, nuovi equilibri ma con un campione del mondo 26enne al volante, la speranza è che la qualità raggiunta nel 2025 non sia solo un fuoco di paglia. Perché se la storia ci insegna qualcosa, è che quando talento, squadra e determinazione si allineano, nascono le leggende.

Data articolo: Mon, 08 Dec 2025 21:53:34 +0000


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