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News n. 1
Il pick-up RAM Rampage arriva in Europa: l’anteprima

RAM in qualità di main partner di Fieracavalli 2025 ha deciso di svelare in anteprima europea il Rampage durante l’evento, un pick-up compatto premium che promette di fare faville. Questo veicolo va, infatti, a colmare un vuoto nel settore grazie alla sua grande capacità di carico. Il modello arriva in 2 versioni: la Rebel, perfetta per l’off-road, con un nuovo motore 2.2 Multijet Turbo Diesel da 200 CV e 450 Nm; e la R/T, più sportiva e con un motore 2.0 Hurricane 4 Turbo Benzina da 272 CV e 400 Nm.

Questo veicolo, grazie alla trazione 4×4, risulta essere perfetto sia per le semplici attività quotidiane, che per le passioni nel tempo libero e si adatta bene ad ogni tipo di superficie. Il design è imponente e di grande impatto, con un’illuminazione full-LED, la capacità di carico è da 980 litri. L’allestimento Rebel presenta finiture tecniche e pneumatici All-Terrain Pirelli Seal Inside, mentre quello R/T ha l’assetto ribassato e cerchi da 19 pollici.

Equipaggiamento premium

Passando agli interni troviamo materiali soft-touch e plancia in pelle o suede. Il sistema di infotainment è da 12,3 pollici, ha la connettività wireless e un cluster da 10,3 pollici, mentre l’impianto audio è comprensivo di 10 altoparlanti Harman Kardon. C’è poi il RAM Charger con 6 porte USB e 35,4 litri di vani portaoggetti intelligenti. Infine il RAM Rampage è equipaggiato da un pacchetto ADAS di Livello 2, che conta su tantissimi sistemi di sicurezza come l’Active Driver Assist, il Traffic Jam Assist, l’Hands-off Detection e l’Highway Assist.

RAM ha deciso di sfruttare l’occasione della Fieracavalli 2025 per presentare un prodotto perfettamente in linea con la community presente all’evento. Parliamo di un mezzo  muscolare, che presenta dimensioni importanti: 5.028 mm di lunghezza, 1.886 mm di larghezza e 1.716 mm di altezza. Particolare il gruppo ottico al posteriore, che richiama la bandiera degli Stati Uniti, con strisce rosse e la luce della retromarcia che va a formare stelle e strisce.

Prestazioni e possibile listino prezzi

Dal punto di vista delle prestazioni, la versione R/T riesce a toccare i 220 km/h (velocità limitata) e accelera da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi. La Rebel, invece, passa da 0 a 100 km/h in 9,9 secondi e tocca una velocità massima di 196 km/h. Tutte le versioni hanno il cambio automatico a 9 rapporti e la possibilità di usarlo in modalità manuale attraverso il paddle al volante. La trazione è sempre 4×4 automatica e la ripartizione della coppia è tra i due assi con possibilità di ridotte (4WD Low) grazie ad un pulsante sulla console centrale. RAM Rampage è poi dotato di  di freno di stazionamento elettrico e funzione Auto Hold.

Fabio Catone, Head of RAM Brand Enlarged Europe, ha così parlato in relazione a questa anteprima europea: “Portare Rampage in Europa segnerebbe un nuovo capitolo audace per RAM. Con il suo design senza compromessi, le sue caratteristiche premium e le sue prestazioni potenti, Rampage è più di un pick-up compatto: è una dichiarazione di stile di vita. Fieracavalli è il palcoscenico perfetto per mostrare un veicolo che incarna i valori fondamentali di RAM: forza, prestazioni, esclusività e tecnologia all’avanguardia, pensati per il cliente europeo”. Questo modello presenta tra le varie dotazioni di serie anche l’avviamento remoto, il sistema Keyless Enter’n Go e lo specchietto retrovisore interno elettrocromico. Progettato e prodotto in Brasile, dove è disponibile con le medesime motorizzazioni, ha un costo che parte da circa 36.800 euro nella versione Rebel, mentre quella R/T viene venduta da 43.700 euro. Per il momento non è stato ancora comunicato il costo che avrà qui in Europa, ma possiamo farci un’idea in base al listino prezzi del Paese sudamericano.

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 14:51:23 +0000
News n. 2
Il traffico sulle autostrade oggi in tempo reale

La situazione del traffico autostradale in Italia il 15 novembre 2025 evidenzia come alcuni disagi abbiano interessato in particolare la rete del Nord e Nord-Ovest, con episodi rilevanti di code e rallentamenti causati da veicoli in avaria sulla A4 Torino-Trieste e sulla A10 Genova-Ventimiglia. Segnalate anche criticità dovute a maltempo e nebbia sulla A22 tra Carpi e il bivio A22/A1, con precipitazioni intense che hanno impattato sulle tratte liguri e piemontesi. Nell’articolo troverete il dettaglio dei principali eventi, come la coda causata da un veicolo in avaria tra Cormano e il bivio A4/Raccordo Viale Certosa, e il traffico rallentato per traffico intenso tra Nodo di Pero e Cormano.

 

 

A4 Torino-Trieste



14:54 – Cormano e Bivio A4/Raccordo Viale Certosa
Coda per veicolo in avaria
Direzione Torino
La coda si sviluppa dal chilometro 126.2 al chilometro 128.0 per una lunghezza di 1,8 km.



14:52 – Nodo di Pero e Cormano
Traffico Rallentato per traffico intenso
Direzione Trieste
Il rallentamento interessa il tratto dal chilometro 129.9 al chilometro 125.0 per una lunghezza di 4.9 km.

A5 Torino – Aosta – Monte Bianco



02:00 – Courmayeur sud e Raccordo A5/SS26 dir
Pioggia
In entrambe le direzioni
Il maltempo interessa la tratta dal chilometro 143.4 al chilometro 138.0 per una lunghezza di 5,4 km.

A7 Milano-Genova



14:44 – Genova Ovest e Bivio A7/A12 Genova-Livorno
Coda per allagamenti
Direzione Milano
Il tratto coinvolto si estende dal chilometro 131.0 al chilometro 132.8 per una lunghezza di 1,8 km.



02:56 – Serravalle Scrivia e Genova Sampierdarena
Pioggia
In entrambe le direzioni
La tratta è coinvolta da precipitazioni per 49,1 km, dal chilometro 133.6 al chilometro 84.5.

A8 Milano-Varese



01:05 – Sesto Calende-Vergiate e Bivio Diramaz. A8-A26/A26 Trafori
Pioggia
In entrambe le direzioni
Maltempo presente dal chilometro 23.2 al chilometro 13.4 per una lunghezza di 9,8 km.

A10 Genova-Ventimiglia



14:53 – Genova Pra’ e Genova Pegli
Coda di 1 km per veicolo in avaria
Direzione Genova
Tratta coinvolta dal chilometro 6.0 al chilometro 10.7 per una lunghezza di 4,7 km.



02:55 – Bivio A10/A7 Milano-Genova e Bivio A10/Fine Complanare Savona
Pioggia
In entrambe le direzioni
Maltempo su tutto il tratto: dal chilometro 44.8 al chilometro 0.0 per 44,8 km.

A11 Firenze-Pisa Nord



14:21 – Pistoia e Montecatini Terme
Traffico Rallentato per veicolo in avaria
Direzione Pisa
Rallentamenti tra il chilometro 33.0 e il chilometro 32.0 per una lunghezza di 1 km.

A12 Genova-Roma



02:54 – Bivio A12/A7 Milano-Genova e Sestri Levante
Pioggia
In entrambe le direzioni
La tratta è coinvolta dal chilometro 48.7 al chilometro 0.0 per una lunghezza di 48,7 km.

A14 Bologna-Taranto



13:07 – Ancona sud e Porto Sant’Elpidio
Vento Forte
In entrambe le direzioni
Fenomeno esteso per 17,1 km dal chilometro 262.6 al chilometro 245.5.

A22 Brennero-Modena



08:38 – Carpi e Bivio A22/A1 Milano-Napoli
Nebbia a banchi
In entrambe le direzioni
Il fenomeno interessa il tratto dal chilometro 313.1 al chilometro 302.2 per una lunghezza di 10,9 km.

A26 GE-Voltri-SS 33 Semp. – Gravell. Toce



01:05 – Bivio Diramaz. A26-A4/A26 Trafori e Nodo Diramazione A26-A4/A4 TO-TS
Pioggia
In entrambe le direzioni
Il tratto interessato è di 31,0 km dal chilometro 31.0 al chilometro 0.0.



01:04 – Bivio Diramaz. A26-A7/A26 Trafori e Bivio Diramazione A26-A7/A7 MI-GE
Pioggia
In entrambe le direzioni
Il maltempo coinvolge una tratta di 17 km dal chilometro 17.0 allo 0.0.



01:04 – Bivio A26/A10 Genova-Ventimiglia e Bivio A26/SS 33 del Sempione
Pioggia
In entrambe le direzioni
Il maltempo investe il tratto di 197,1 km dal chilometro 197.1 allo 0.0.

Fonte: Autostrade per l’Italia

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 14:08:00 +0000
News n. 3
Beccato all’esame della patente con l’auricolare: cosa rischia

Provare a superare l’esame teorico della patente barando non è certo una novità, ma questa volta il tentativo è finito male. Un uomo ha provato a imbrogliare durante la prova utilizzando un auricolare nascosto, ma il comportamento sospetto è stato notato da un altro candidato. Da lì sono scattati i controlli, e la situazione è rapidamente degenerata in una denuncia formale.

La tentata truffa

La scena si è svolta a Monza in un’aula della Motorizzazione, dove era in corso la sessione per l’esame teorico della patente B. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, il candidato avrebbe nascosto un piccolo auricolare nell’orecchio, collegato a un telefono a sua volta occultato sotto la felpa. Attraverso questo sistema sperava di ricevere dall’esterno le risposte ai quiz ministeriali, eludendo così il test.

Il piano però ha avuto vita breve. Un altro candidato, seduto poco distante, ha notato qualcosa di strano: il ragazzo si toccava ripetutamente l’orecchio e sembrava reagire a istruzioni non provenienti dal tablet dell’esame. Così ha deciso di avvisare uno dei sorveglianti presenti, che è intervenuto immediatamente. Una volta portato fuori dall’aula, il candidato ha tentato di giustificarsi parlando di un fastidio all’orecchio, ma il controllo ha rivelato l’auricolare perfettamente funzionante. Poco dopo, gli agenti hanno rinvenuto anche il telefono nascosto, ancora attivo e connesso. A quel punto non c’erano più dubbi: era un tentativo di truffa a tutti gli effetti.

Non un caso isolato

E se il caso può strappare un sorriso amaro, la verità è che episodi come questo sono tutt’altro che rari. Solo poche settimane fa un episodio praticamente identico era avvenuto sempre a Monza: anche lì un candidato aveva tentato di superare l’esame con un sistema di comunicazione nascosto, finendo denunciato. E ancora prima, a gennaio, un caso simile era stato registrato a Trento, con tanto di microcamera nascosta sotto gli indumenti e un complice collegato in diretta.

Negli ultimi anni, complice la tecnologia sempre più miniaturizzata, i tentativi di frode durante l’esame della patente sono aumentati. Auricolari invisibili, microcamere infilate tra i vestiti, perfino trasmettitori nascosti nelle scarpe: chi tenta di imbrogliare non manca certo di fantasia. Ma allo stesso tempo, la Motorizzazione e le forze dell’ordine hanno rafforzato i controlli, e che si venga scoperti è sempre più probabile. E oltre al danno morale, c’è quello pratico: un imbroglio del genere non porta solo all’esclusione dall’esame, ma può trasformarsi in un guaio legale serio.

Conseguenze gravi

Molti non lo sanno, ma tentare di superare l’esame della patente con dispositivi nascosti non porta a una semplice tirata d’orecchie. Giuridicamente si tratta di un vero e proprio reato. In casi come questo, si contestano:

  • falsità materiale e ideologica commessa da privato in atto pubblico;
  • uso di artifici per conseguire un atto pubblico, come appunto la patente.

Significa che la persona rischia una denuncia penale, con conseguenze che possono includere una multa salata e persino la reclusione. E ovviamente l’esame viene annullato, con l’impossibilità di ripresentarsi per un certo periodo. Il paradosso è che tutto questo è avvenuto per un test che, con un po’ di studio, è assolutamente alla portata di quasi chiunque. Tentare la scorciatoia non solo è inutile, ma espone a rischi enormi.

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 10:50:47 +0000
News n. 4
Ora Google Maps ti dice se la colonnina è libera

Per chi guida un’elettrica trovare una colonnina libera non è sempre facile, specialmente in viaggio. A volte tutti gli stalli sono occupati, altre volte le stazioni di ricarica non sono funzionanti. Una situazione frustrante che chiunque guidi un’auto a batterie conosce bene. Per questo Google ha appena annunciato una novità che vuole offrire semplicità e immediatezza agli automobilisti Green: Google Maps ora mostra in tempo reale quante colonnine sono disponibili, ma per il momento solo quelle della rete Tesla Supercharger. È un primo passo, sì, ma un passo importante verso un’esperienza di ricarica  integrata e finalmente più semplice.

Disponibilità in tempo reale

Da oggi, aprendo Google Maps, non solo si vede la posizione esatta dei Supercharger Tesla, ma compare anche il numero di colonnine libere in quel momento, aggiornato in tempo reale. Finora, anche se Maps permetteva di trovare i punti di ricarica, l’utente doveva comunque affidarsi ad app esterne per sapere se fosse il caso o meno di dirigersi lì, non propriamente comodo, specialmente quando ci si trova alla guida. Adesso questo passaggio si accorcia: la disponibilità è integrata direttamente nella mappa che si usa ogni giorno per orientarci, calcolare itinerari, evitare traffico e pianificare viaggi.

La funzione è disponibile sia su iOS che Android, e si aggiorna automaticamente. Per chi affronta lunghi viaggi, o anche solo per chi vive in zone dove le colonnine sono poche e molto utilizzate, questo aggiornamento può aiutare nella quotidianità. Ovviamente non solo per chi guida una Tesla.

A breve anche i tempi d’attesa

La funzione di disponibilità non sarà l’unica novità. Come anticipato da Max De Zegher, direttore del settore ricarica di Tesla, molto presto su Google Maps potrebbero arrivare anche i tempi d’attesa in tempo reale. Un’informazione in più per cambiare il modo in cui si organizza una ricarica: non solo saprai se una colonnina è libera, ma potrai anche capire se ti conviene aspettare qualche minuto o dirigerti direttamente verso un’altra stazione.

Oggi questa possibilità esiste solo sull’app Tesla, ma la casa americana sembra intenzionata, per la prima volta, a condividere queste informazioni anche con piattaforme esterne. Un segnale chiaro: la collaborazione tra produttori auto e servizi digitali è destinata ad aumentare. E se Tesla apre la porta, è probabile che presto lo faranno anche altri.

Tutto in un’unica app

Dopo la presenza di Gemini, l’arrivo dei dati dei Supercharger su Google Maps è un altro passo avanti che, inevitabilmente, alza l’asticella anche per gli altri operatori di ricarica. Ad oggi, ogni rete — Enel X, Ionity, Be Charge, Free To X, e via dicendo — utilizza la propria app, con sistemi di aggiornamento spesso non sincronizzati. Per pianificare un viaggio elettrico bisogna saltare da un’app all’altra, con notifiche e mappe che spesso non dialogano tra loro. Il rischio è quello di frammentare l’esperienza dell’utente, proprio nel momento in cui l’elettrico dovrebbe diventare più semplice e immediato.

Se la mossa di Tesla verrà imitata da altri operatori, Google Maps potrebbe diventare un vero hub unico per la mobilità elettrica, permettendo a tutti gli automobilisti di controllare colonnine, disponibilità, potenza, tempi d’attesa e servizi vicini senza bisogno di ricorrere a mille applicazioni diverse. Per chi viaggia spesso, sarebbe una piccola rivoluzione quotidiana.  E non è difficile immaginare che, con un’infrastruttura digitale più integrata, anche l’ansia da ricarica — uno dei freni principali al passaggio all’elettrico — potrebbe diminuire rapidamente.

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 09:42:11 +0000
News n. 5
Inseguimento improvvisato: donna dà un passaggio al poliziotto e ferma i ladri

Una scena presa direttamente da un film d’azione si è svolta a Sidell, in Luisiana, dove una donna si è trovata improvvisamente parte di un inseguimento tra polizia e malviventi. È bastato un semplice gesto di buonsenso, civiltà e un pizzico di coraggio a permettere la cattura di una coppia di ladri e un segnale di fiducia per la piccola cittadina. 

L’accaduto

Tutto comincia in modo del tutto ordinario. Lesli Smith, una mamma del posto, sta guidando dopo aver accompagnato la figlia a un appuntamento. Nulla di strano, nulla che lasci presagire quello che sarebbe accaduto di lì a pochi minuti. Mentre attraversa il parcheggio di un supermercato, nota però un uomo che corre. È un agente di polizia, impegnato a inseguire una donna sospettata di taccheggio. La situazione cambia rapidamente: la sospettata raggiunge un’auto dove ad attenderla c’è un complice al volante. In un attimo la portiera si chiude e il veicolo parte, lasciando l’agente a piedi, in evidente difficoltà nel mantenere il contatto con i fuggitivi.

Ed è qui che accade qualcosa che nessuno si aspetta. Smith rallenta, abbassa il finestrino e chiede all’agente: “Vuoi salire?â€. Una frase semplice, istintiva, ma che cambia completamente le sorti dell’inseguimento. L’agente non ci pensa troppo: sale e indica alla donna la direzione in cui è fuggita la coppia.

L’inseguimento

Non è un inseguimento da film, con sgommate, sorpassi azzardati e velocità folli. È piuttosto un inseguimento intelligente. Smith mantiene un’andatura tale da restare vicina al veicolo dei sospettati, mentre l’agente comunica via radio la posizione alla centrale per far convergere le pattuglie nella stessa zona. Una collaborazione improvvisata, ma sorprendentemente efficace.

Grazie alla rapidità della donna — e alla prontezza dell’agente nel cogliere l’occasione — le pattuglie riescono a chiudere il cerchio nel giro di pochi minuti. Il veicolo dei sospettati viene raggiunto e i due ladri vengono arrestati senza ulteriori complicazioni. La polizia di Slidell, in una nota successiva, ha sottolineato come quel gesto abbia evitato la fuga dei sospettati, accorciando drasticamente i tempi dell’intervento.

Il premio per la cittadina

Qualche giorno dopo, l’agente coinvolto e il comandante del dipartimento organizzano una piccola cerimonia ufficiale per ringraziare Lesli Smith. Le consegnano un riconoscimento per il suo contributo alla sicurezza pubblica — un gesto semplice, ma pieno di significato. Durante la cerimonia, l’agente racconta come la rapidità della donna sia stata fondamentale, sottolineando che senza quel passaggio improvvisato l’esito dell’inseguimento avrebbe richiesto molto più tempo e risorse. Smith, sorpresa dall’attenzione mediatica e visibilmente emozionata, ha commentato che non avrebbe mai immaginato di fare qualcosa di così importante. “Ho solo voluto aiutareâ€, ha detto.

Il suo gesto è diventato virale, ripreso dalla stampa locale e dai media nazionali. In un periodo in cui spesso si parla di criminalità e tensioni sociali, la storia di Lesli ha riportato un po’ di fiducia nel rapporto — spesso difficile — tra cittadini e forze dell’ordine. Un promemoria prezioso: a volte, per fare la differenza, basta davvero un gesto semplice, fatto al momento giusto.

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 08:43:44 +0000
News n. 6
Il prezzo di benzina, diesel e gpl in autostrada oggi

Prezzi medi dei carburanti in autostrada oggi, 15 novembre 2025: benzina self 1.821, gasolio self 1.785, Gpl servito 0.832 e metano servito 1.490 euro. Questi valori rappresentano un riferimento utile per chi viaggia sulla rete a pedaggio e consentono di stimare il costo pieno lungo il percorso. Il prezzo alla pompa nasce dall’incontro tra due grandi componenti: quella industriale, che comprende il costo del prodotto e il margine della distribuzione, e quella fiscale, formata da accise e Iva. Di seguito pubblichiamo la tabella con i valori medi in autostrada e, più sotto, una guida pratica su come si compone il costo di benzina e gasolio, con approfondimenti su materie prime, cambio euro/dollaro e margini.

Il prezzo dei carburanti in autostrada

Ultimo aggiornamento: 14-11-2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.785
Benzina SELF 1.821
GPL SERVITO 0.832
Metano SERVITO 1.490

Come si compone il costo dei carburanti

Per la benzina, il prezzo finale è dominato dalla componente fiscale, pari al 58%, nettamente superiore alla quota industriale, che vale il 42%. All’interno della parte industriale, circa il 30% del prezzo deriva dal costo della materia prima, influenzato dalle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati e dall’andamento del cambio euro/dollaro; il restante 12% è il margine lordo della filiera commerciale, la leva su cui l’operatore può intervenire per adeguare i listini alla pompa. La componente fiscale è composta da accise e Iva e si applica sull’intero valore imponibile, amplificando gli effetti quando la parte industriale cresce. In pratica, movimenti al rialzo delle quotazioni o un indebolimento dell’euro si riflettono rapidamente sul prezzo finale; viceversa, cali delle quotazioni possono impiegare più tempo a tradursi in prezzi più bassi, anche perché il margine copre costi operativi, logistica e servizi. Sulla rete autostradale, dove pesano servizi aggiuntivi e costi di struttura, il margine può risultare diverso rispetto alla viabilità ordinaria, pur mantenendo invariata l’architettura del prezzo: circa il 58% è fiscalità e il 42% è componente industriale (30% materia prima e 12% margine). Dinamiche stagionali, approvvigionamenti e concorrenza locale completano il quadro e spiegano la variabilità osservata nel breve periodo.

Per il gasolio, l’equilibrio delle componenti è spostato verso la parte industriale: circa il 55% del prezzo è industriale e il 45% è fiscale. Dentro la quota industriale, la materia prima pesa per il 45% del prezzo finale ed è guidata dalle quotazioni internazionali e dal cambio euro/dollaro; il margine lordo vale il 10% e rappresenta lo spazio di manovra degli operatori per modulare i listini in funzione di concorrenza, volumi di traffico, orari e costi operativi. La fiscalità, pur inferiore in percentuale rispetto alla benzina, resta una voce significativa perché somma accise e Iva. Il gasolio risente anche di fattori stagionali e settoriali: domanda del trasporto merci, esigenze di riscaldamento nei mesi freddi e tensioni sui mercati dei distillati medi possono amplificare l’effetto delle quotazioni. Un euro debole rende più costoso acquistare il prodotto prezzato in dollari, spingendo all’insù i listini, mentre un euro forte attenua le spinte rialziste. In autostrada, l’incidenza dei servizi e dell’infrastruttura grava soprattutto sul margine, senza alterare la scomposizione di fondo: 45% fiscalità, 55% industriale (45% materia prima, 10% margine). Questa struttura aiuta a comprendere perché il gasolio reagisce con sensibilità ai movimenti del mercato internazionale e talvolta segua traiettorie diverse rispetto alla benzina.

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 07:00:00 +0000
News n. 7
Il prezzo di benzina, diesel e gpl oggi

Ogni giorno dalle 8.30 del mattino, Virgilio Motori vi informa sul costo dei carburanti in tutte le regioni italiane. Il costo medio attuale è di 1.728 per la benzina, 1.693 per il diesel, 0.708 per il gpl, 1.434 per il metano. Per sapere il prezzo esatto nella tua regione scorri in basso per tutti i dettagli di costo. Il costo medio si riferisce al prezzo mostrato dai distributori di carburanti presenti sulle strade comunali, provinciali e statali.

Abruzzo

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Abruzzo.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.688
Benzina SELF 1.718
GPL SERVITO 0.700
Metano SERVITO 1.409

Basilicata

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Basilicata.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.702
Benzina SELF 1.755
GPL SERVITO 0.681
Metano SERVITO 1.460

Bolzano

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella provincia autonoma di Bolzano.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.748
Benzina SELF 1.778
GPL SERVITO 0.778
Metano SERVITO 1.547

Calabria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Calabria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.706
Benzina SELF 1.757
GPL SERVITO 0.733
Metano SERVITO 1.508

Campania

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Campania.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.670
Benzina SELF 1.714
GPL SERVITO 0.640
Metano SERVITO 1.397

Emilia Romagna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Emilia Romagna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.683
Benzina SELF 1.712
GPL SERVITO 0.659
Metano SERVITO 1.359

Friuli Venezia Giulia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Friuli Venezia Giulia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.702
Benzina SELF 1.732
GPL SERVITO 0.674
Metano SERVITO 1.363

Lazio

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Lazio.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.675
Benzina SELF 1.703
GPL SERVITO 0.689
Metano SERVITO 1.573

Liguria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Liguria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.707
Benzina SELF 1.741
GPL SERVITO 0.779
Metano SERVITO 1.442

Lombardia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Lombardia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.685
Benzina SELF 1.715
GPL SERVITO 0.664
Metano SERVITO 1.378

Marche

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Marche.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.669
Benzina SELF 1.705
GPL SERVITO 0.705
Metano SERVITO 1.317

Molise

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Molise.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.692
Benzina SELF 1.726
GPL SERVITO 0.705
Metano SERVITO 1.410

Piemonte

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Piemonte.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.684
Benzina SELF 1.711
GPL SERVITO 0.667
Metano SERVITO 1.431

Puglia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Puglia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.681
Benzina SELF 1.741
GPL SERVITO 0.661
Metano SERVITO 1.482

Sardegna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Sardegna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.705
Benzina SELF 1.735
GPL SERVITO 0.799

Sicilia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Sicilia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.688
Benzina SELF 1.745
GPL SERVITO 0.760
Metano SERVITO 1.740

Toscana

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Toscana.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.688
Benzina SELF 1.706
GPL SERVITO 0.687
Metano SERVITO 1.454

Trento

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella provincia autonoma di Trento.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.711
Benzina SELF 1.757
GPL SERVITO 0.727
Metano SERVITO 1.347

Umbria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Umbria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.686
Benzina SELF 1.712
GPL SERVITO 0.699
Metano SERVITO 1.324

Valle d’Aosta

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Valle d’Aosta.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.710
Benzina SELF 1.738
GPL SERVITO 0.808

Veneto

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 15 novembre 2025 nella regione Veneto.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.676
Benzina SELF 1.707
GPL SERVITO 0.674
Metano SERVITO 1.314

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 07:00:00 +0000
News n. 8
Sciopero dei trasporti 15 novembre 2025: Lombardia, orario inizio e fine

Sciopero dei trasporti 15 novembre 2025: Lombardia, orario inizio e fine

Il giorno 15 novembre 2025 è previsto un unico sciopero nel settore dei trasporti in Italia. Di seguito sono riportati i dettagli completi relativi a questo sciopero, con informazioni su area geografica, compagnie coinvolte, durata, sindacati e categorie interessate.

Sciopero dei trasporti Lombardia

È indetto uno sciopero di 4 ore nel Trasporto pubblico locale, con modalità diverse per le aree interessate: Lombardia dalle 18.00 alle 22.00 e Bologna dalle 19.30 alle 23.30. Lo sciopero coinvolge il personale della società Autoguidovie Regione Lombardia con interessamento dell’area di Bologna. L’azione è proclamata dal sindacato CONFIAL-TRASPORTI.

Fonte: Mit

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 07:00:00 +0000
News n. 9
Sciopero dei trasporti novembre 2025: calendario e orari città per città

Nel mese di novembre 2025 sono previsti diversi scioperi nel settore dei trasporti in varie regioni e città italiane. Le agitazioni coinvolgono principalmente il trasporto pubblico locale, il settore ferroviario e il trasporto merci, con modalità che variano da 4 a 8 ore fino a scioperi di intera giornata. Particolare attenzione va al 28 novembre, giornata caratterizzata da numerosi scioperi generali a livello nazionale che interessano vari comparti e modalità di trasporto.

Sciopero 15 novembre 2025

Nella Regione Lombardia è indetto uno sciopero di 4 ore nel trasporto pubblico locale, dalle 18.00 alle 22.00 in Lombardia e dalle 19.30 alle 23.30 a Bologna. Lo sciopero coinvolge il personale della società Autoguidovie Regione Lombardia con interessamento dell’area di Bologna. L’agitazione è proclamata dal sindacato CONFIAL-TRASPORTI.

Sciopero 16 novembre 2025

Nella Regione Lombardia è previsto uno sciopero di 8 ore nel settore ferroviario, dalle 10.00 alle 17.59. L’agitazione interessa il personale della società Trenord ed è indetta dal sindacato OSR ORSA FERROVIE.

Sciopero 17 novembre 2025

In Italia è previsto uno sciopero di 8 ore nel trasporto merci, dalle 16.00 alle 23.59. Coinvolge il personale della società Captrain Italia ed è indetto dai sindacati FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL.

Sciopero 20 novembre 2025

Nella città di Ancona, nella Regione Marche, è indetto uno sciopero di 8 ore nel trasporto pubblico locale, dalle 9.30 alle 17.30. L’agitazione interessa il personale della società Conerobus di Ancona ed è proclamata dai sindacati OSR FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/FAISA-CISAL.

Sciopero 28 novembre 2025

In Italia si svolgono numerosi scioperi generali di intera giornata che coinvolgono categorie pubbliche e private, con modalità diverse a seconda del settore:

– Nel settore aereo e portuale le modalità non sono comunicate.

– Nel settore ferroviario lo sciopero si svolge dalle 21.00 del 27 novembre alle 21.00 del 28 novembre.

– Nel settore autostrade l’agitazione è prevista dalle 22.00 del 27 novembre alle 22.00 del 28 novembre.

– Nel trasporto pubblico locale (TPL) lo sciopero dura 24 ore con varie modalità.

Le sigle sindacali coinvolte sono molteplici, tra cui CUB, USB, ADL-COBAS/CLAP/SIAL-COBAS/COBAS, UNIONE SINDACALE ITALIANA USI 1912, FLAI TRASPORTI E SERVIZI, FISI, USI-CIT e USI – UNIONE SINDACALE ITALIANA.

In particolare, lo sciopero generale coinvolge anche il personale a tempo determinato e indeterminato con contratti precari e atipici di tutti i comparti, con esclusione del settore trasporti per alcune sigle sindacali.

Sciopero 30 novembre 2025

Nella città di Milano, nella Regione Lombardia, è indetto uno sciopero di 4 ore nel trasporto pubblico locale. Le fasce orarie sono: ATM e NET Trezzo dalle 8.45 alle 12.45, NET Monza dalle 14.50 alle 18.50, Funicolare Como Brunate dalle 8.30 alle 12.30. L’agitazione interessa il personale della società Gruppo ATM di Milano ed è proclamata dal sindacato CONFIAL-TRASPORTI.

Fonte: Mit

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 07:00:00 +0000
News n. 10
Le auto elettriche più vendute in Italia a ottobre 2025: la Top 10

Continua la crescita delle auto elettriche in Italia che, pur rappresentando ancora una porzione ridotta del mercato, stanno vivendo un 2025 molto positivo, con immatricolazioni su livelli nettamente superiori a quanto registrato lo scorso anno. Alcuni modelli, come sempre accade, sono più richiesti di altri. Andiamo a scoprire, quindi, quali sono le auto elettriche più vendute in Italia considerando i dati aggiornati a ottobre 2025.

I dati sulle elettriche in Italia

Le auto elettriche in Italia stanno crescendo a ritmo sostenuto. I dati di vendita del mercato auto italiano aggiornati all’ottobre del 2025, infatti, confermano un sostanziale passo in avanti rispetto allo scorso anno:

  • a ottobre 2025 sono state immatricolate 6.331 auto elettriche con un incremento del 25%
  • nel parziale annuo (gennaio – ottobre) del 2025 sono state immatricolate 67.581 auto elettriche con un incremento del 26,3%

La quota di mercato delle elettriche è ora pari al 5% per il mese di ottobre 2025 e al 5,2% per il parziale annuo (con un incremento di 1,2 punti). La crescita è chiara e significativa anche se il market share è ancora molto limitato e l’Italia continua a essere un fanalino di coda in Europa per quanto riguarda la diffusione delle auto a zero emissioni.

Le elettriche più vendute a ottobre 2025

Passiamo ora alla classifica delle auto elettriche più vendute nel corso del mese di ottobre 2025. La Top 10 vede al decimo posto la Skoda Elroq (con 157 unità immatricolate) e al nono posto la Hyundai Inster (160). In ottava posizione c’è la Ford Explorer-E (163). Da segnalare anche la presenza della Lancia Ypsilon in versione elettrica, che occupa ora la settima posizione (177), mentre in sesta troviamo la Leapmotor T03 (192). In Top 5, invece, troviamo la Renault 5 (231), la Tesla Model Y (241), la Citroen C3 (279) e la BMW iX1 (302). L’auto elettrica più venduta in Italia nel corso del mese di ottobre 2025, invece, è la BYD Dolphin Surf, con un totale di 332 unità immatricolate. La classifica del mese è particolarmente equilibrata, con distanze minime tra i vari modelli. BYD, però, si conferma protagonista del mercato (ed è prima anche tra le ibride plug-in con la Seal U).

Le elettriche più vendute nel 2025

La Top 10 delle auto elettriche più vendute nel 2025 (sempre considerando i dati aggiornati a fine ottobre) è molto diversa se si va a considerare il parziale annuo e, quindi, il periodo compreso tra gennaio e ottobre. In questo caso, infatti, al decimo posto troviamo la Audi Q4 (1.462). Ci sono poi la Volvo EX30 (1.721), la Renault 5 (1.816), la Leapmotor T03 (2.143), la Jeep Avenger (2.161), la BMW iX1 (2.437), la Dacia Spring (3.026) e la Citroen C3 (3.493). In testa alla classifica c’è Tesla. In seconda posizione troviamo la Model Y, che ha raggiunto 4.509 unità immatricolate (lo scorso anno, a ottobre, erano 6.181). L’elettrica più venduta è, invece, la Model 3 che chiude i primi dieci mesi dell’anno con 4.517 unità (lo scorso anno erano 7.066 dopo lo stesso numero di mesi). I numeri dei due modelli confermano il momento difficile di Tesla, anche in Italia, con un netto calo delle immatricolazioni rispetto allo scorso anno, legato anche a una concorrenza sempre più agguerrita.

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 06:30:53 +0000
News n. 11
Guidare a 80 anni in Italia: assicurazioni in aumento e rinnovo patente ogni due anni

Guidare con 80 anni o più è possibile e sono tanti gli automobilisti italiani ad aver superato questo traguardo anagrafico. La conferma arriva da un’analisi realizzata da Facile.it secondo cui in Italia ci potrebbero essere quasi 1 milione di over 80 al volante. Questo dato ha diverse conseguenze e ha un impatto anche sui costi assicurativi che tendono a crescere quando il proprietario del veicolo supera una certa età. Andiamo a fare il punto della situazione e analizzare tutti gli aspetti emersi dall’indagine.

Tanti over 80

L’indagine ha preso in considerazione un campione di oltre 5 milioni di preventivi RC Auto calcolati tramite il portale. Secondo i risultati dell’analisi, circa il 3% dei preventivi considerati è intestato a un assicurato nato prima del 1945 e, quindi, che rientra nella categoria degli “over 80”. Le stime effettuate da Facile.it confermano, quindi, che in Italia ci sono 1 milione di over 80 al volante. Si tratta di numeri molto elevati che hanno varie conseguenze, sia dal punto di vista assicurativo (per gli anziani le polizze costano di più) che per quanto riguarda il meccanismo dei rinnovi della patente che prevede un sistema speciale per chi ha superato la soglia degli 80 anni di età.

Le conseguenze

L’elevata diffusione di over 80 tra gli automobilisti ha un impatto sui costi dell’assicurazione. Secondo lo studio, infatti, a parità di condizioni assicurative, il premio medio RC auto per un automobilista con età compresa tra gli 80 e gli 89 anni è pari a circa il 10% in più rispetto a chi ha un’età compresa tra 50 e 59 anni e a circa il 15% in più se si effettua il confronto con assicurati nella fascia di età 60-69 anni. In media, il premio per la polizza RCA per un automobilista con over 80 risulta essere pari a 356 euro.

La questione non è da sottovalutare. Le compagnie adottano, infatti, dei comportamenti ben precisi quando devono assicurare un’auto di proprietà di un automobilista anziano. L’incremento del premio assicurativo è una conseguenza inevitabile e viene spiegato direttamente dagli esperti di Facile.it che sottolineano:

“La possibilità di causare un sinistro è uno degli elementi principali che le compagnie tengono in considerazione per calibrare le loro tariffe assicurative. L’esperienza dell’automobilista è importante, soprattutto nelle fasce più giovani e nei neopatentati, ma superata una certa anzianità di guida questo aspetto tende a pesare meno. Ciò potrebbe spiegare come mai, a parità di condizioni, le tariffe proposte dalle compagnie agli over 80 siano così elevate”

Ricordiamo che gli over 80 sono soggetti a particolari condizioni legate al rinnovo della patente. Fino a 50 anni, infatti, la patente si rinnova ogni 10 anni mentre tra 51 e 70 anni è previsto un rinnovo ogni 5 anni. Tra 71 e 80 anni si scende a 3 anni. Per gli over 80, infine, è previsto un rinnovo ogni 2 anni e il rinnovo della patente è legato al superamento di una visita medica che ha l’obiettivo di valutare se l’automobilista soddisfa appieno alcuni criteri di idoneità alla guida (tenendo conto test di vista, udito, riflessi e abilità motoria). Da segnalare che la presenza di eventuali patologie o disturbi può comportare delle valutazioni aggiuntive.

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 06:30:15 +0000
News n. 12
Cambio automatico: doppia frizione o CVT? Le differenze

Il cambio automatico è da tempo uscito dall’ombra della trasmissione manuale, diventando la scelta predefinita per l’automobilista moderno che cerca il perfetto equilibrio tra comodità, efficienza e prestazioni. All’interno di questo panorama evoluto, due architetture dominano il mercato: la trasmissione a doppia frizione (DCT – Dual-Clutch Transmission) e quella a variazione continua (CVT – Continuously Variable Transmission).

Sebbene entrambe eliminino la necessità del pedale della frizione, le loro filosofie costruttive e le conseguenti esperienze di guida sono diametralmente opposte. Il DCT è un prodigio dell’ingegneria meccanica che predilige la rapidità e la sensazione sportiva di un innesto marcia quasi istantaneo. Il CVT, d’altra parte, è l’apice dell’efficienza, mirando a mantenere il motore sempre al suo regime ottimale per massimizzare il risparmio di carburante e la fluidità. Entreremo più nel dettaglio di queste due distinte architetture e delle implicazioni che hanno sulle prestazioni, sui consumi e sul feeling di guida.

Come funziona il cambio a doppia frizione

Il cambio a doppia frizione rappresenta un’evoluzione sofisticata del cambio manuale, fondendo l’efficienza meccanica di quest’ultimo con l’automazione. È concettualmente composto da un albero primario, spesso cavo, che ospita le marce pari e la retromarcia, e da un albero interno solido che ospita le marce dispari. Ogni albero è collegato al volano tramite una frizione dedicata. Il DCT a secco utilizza dischi frizione standard, limitati nella gestione di coppia elevata e nel dissipamento termico. In quello a bagno d’olio, invece, le frizioni sono immerse in un fluido per un superiore controllo termico e una maggiore gestione della coppia, essenziale per i motori ad alte prestazioni.

Il vantaggio chiave è la preselezione della marcia successiva. Mentre l’auto è, per esempio, in terza marcia, la quarta viene già ingranata sull’albero secondario, ma la sua frizione resta aperta. Quando la centralina (TCU – Transmission Control Unit) comanda il cambio, si verifica un trasferimento di coppia per sovrapposizione, dove la prima frizione è rilasciata in contemporanea alla chiusura della seconda. Il tempo di cambiata è dell’ordine di pochi millisecondi.

Come funziona il CVT

Il CVT abbandona la logica delle marce fisse per un rapporto di trasmissione variabile in modo continuo, ottimizzando costantemente la velocità angolare del motore rispetto a quella della ruota. Il sistema si basa su due pulegge coniche a diametro variabile (una motrice, o primaria, e una condotta, o secondaria) collegate da una cinghia metallica (o una catena). Il rapporto di trasmissione è determinato dal rapporto tra il raggio effettivo sulla puleggia motrice e quello sulla puleggia condotta.

Le pulegge sono composte da due coni che si avvicinano o si allontanano idraulicamente (controllati dalla TCU), forzando la cinghia a lavorare su un diametro effettivo differente. La puleggia motrice e quella condotta regolano i loro diametri in modo inversamente proporzionale per mantenere la tensione della cinghia. Poiché il rapporto è continuo, non esistono marce discrete. La TCU cerca costantemente di mantenere l’efficienza termodinamica del motore al suo picco. In questo modo è possibile ridurre i consumi di carburante.

Guida e prestazioni, le differenze

Il cambio automatico a doppia frizione è preferito per le auto sportive proprio per la sua risposta transitoria. I suoi vantaggi sono:

  • rapidità di innesto: la transizione di coppia è estremamente rapida grazie alla preselezione. Il tempo di cambio marcia è limitato principalmente dalla velocità di attuazione elettro-idraulica delle frizioni;
  • sensazione meccanica: la netta interruzione e ripresa della coppia ad ogni cambio marcia conferisce al guidatore un feedback uditivo e tattile di guida sportiva e controllo, riproducendo la sensazione del cambio manuale ma in automatico;
  • in accelerazione, il DCT permette al motore di lavorare al picco di potenza ad ogni marcia, mentre il CVT tende a mantenere un regime costante.

Il CVT, invece, è progettato per il comfort e l’efficienza, non per le prestazioni pure. Le caratteristiche offerte sono:

  • massima linearità: poiché il rapporto varia gradualmente, l’accelerazione del veicolo è priva di interruzioni di coppia;
  • effetto “elastico” (rubber-band effect): quando si chiede piena accelerazione, la TCU porta rapidamente il motore al regime di massima potenza e lo mantiene lì. La percezione è che la velocità del veicolo aumenti ma il suono del motore rimanga costante e monotono, una sensazione che molti guidatori sportivi trovano disorientante;
  • simulazione di marce: per mitigare il rubber-band effect, molti moderni CVT (specialmente in modalità sportiva) utilizzano mappe predefinite per simulare punti di cambiata fissi, alterando temporaneamente il rapporto per creare un feeling più tradizionale.

Efficienza e consumi

Il grande vantaggio del CVT risiede nell’efficienza del carburante. Il Brake Specific Fuel Consumption (BSFC) è la misura di quanto combustibile è necessario per produrre una certa potenza. Ogni motore ha una mappa BSFC, con un punto (una specifica combinazione di coppia e regime motore) in cui l’efficienza termica è massima. Il CVT, grazie al suo rapporto variabile, può variare continuamente la marcia per mantenere il motore su questo punto ottimale per la maggior parte del tempo.

I CVT, specialmente quelli a cinghia (anziché a catena), sono limitati nella quantità di coppia che possono trasmettere a causa del rischio di scivolamento (slip) della cinghia sulle pulegge. Il DCT, invece, pur essendo più efficiente del convertitore di coppia tradizionale, ha le sue fonti di perdita di efficienza, riassunte così:

  • perdite di trasmissione: il DCT ha perdite parassite inferiori rispetto a molti automatici classici, poiché la connessione è prevalentemente meccanica e non idraulica (come nel convertitore);
  • gestione termica: il calore generato dallo slittamento iniziale delle frizioni (soprattutto in manovre a bassa velocità o in pendenza) e dall’attrito interno (nell’olio) richiede un robusto sistema di raffreddamento.

Il DCT a bagno d’olio, inoltre, necessita di un sistema di raffreddamento olio-aria o olio-acqua dedicato, aumentando la complessità e il peso. L’agitazione dell’olio genera anche una piccola resistenza fluidodinamica.

In sintesi, quindi, il cambio a doppia frizione è intrinsecamente la scelta di compromesso per chi cerca la massima efficienza meccanica (simile al manuale) unita alla comodità dell’automatico. È il cambio ideale per veicoli con architetture sportive o che richiedono cambi marcia rapidi per mantenere la coppia in uscita di curva. Il CVT è la scelta dominante per le auto che privilegiano l’efficienza del carburante e l’erogazione di potenza fluida, specialmente nelle applicazioni ibride (dove lavora in sinergia con i motori elettrici per ottimizzare i carichi e le ricariche della batteria). La sua capacità di mantenere il motore al suo punto BSFC ottimale lo rende imbattibile per la guida economica e il comfort in città

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 06:00:17 +0000
News n. 13
Incidente con auto senza assicurazione: cosa fare e cosa rischi

Un incidente stradale è una frattura improvvisa nella normalità e quando emerge che uno dei veicoli coinvolti non è coperto da assicurazione diventa anche giuridica ed economica. Non c’è più solo da stabilire chi ha torto o ragione ma bisogna capire chi pagherà i danni, quali sanzioni scatteranno e in che modo lo Stato potrà comunque tutelare la vittima.

In Italia la copertura di responsabilità civile verso terzi non è una facoltà, è un obbligo sancito dall’articolo 193 del Codice della Strada, con sanzioni oggi molto più alte rispetto al passato, con il sequestro del veicolo e con la possibilità, nei casi di recidiva, di arrivare persino alla confisca definitiva.

Chi circola senza assicurazione scarica sui cittadini regolari il costo dei propri comportamenti e lo Stato, per impedirlo, irrigidisce gli strumenti di contrasto. La forbice della sanzione amministrativa va da 866-869 euro fino a oltre 3.400 euro, con raddoppio se la violazione viene ripetuta nel biennio, e il veicolo viene sottoposto a sequestro fino alla stipula della polizza e al pagamento delle spese.

L’obbligo dell’assicurazione auto che non si può eludere

Anche per effetto del recepimento della direttiva europea 2118 del 2021, l’obbligo di Rc auto è stato esteso dai veicoli che circolano su strada a quelli che restano fermi, parcheggiati in aree private o in cortili. Il legislatore ha voluto legare l’obbligo alla funzione del mezzo e non alla sua circolazione. La vecchia abitudine di disdire la polizza “tanto la macchina è in garage†oggi non funziona più o è comunque soggetta a regole molto più rigide e a deroghe circoscritte.

L’ampliamento dell’obbligo ha una conseguenza diretto sugli incidenti: se un veicolo fermo o utilizzato di rado provoca un danno a terzi e non è assicurato, la violazione è piena perché la copertura doveva comunque esserci. E con i controlli sempre più automatizzati, grazie alle banche dati delle compagnie e ai sistemi delle forze dell’ordine, la possibilità di circolare invisibili è diventata minima.

Verbale, sequestro, tempi di regolarizzazione

Nel momento in cui avviene un incidente e gli agenti intervenuti per i rilievi verificano la posizione assicurativa dei veicoli, la scoperta di una mancanza di copertura fa scattare una procedura codificata. Viene redatto il verbale di contestazione dell’articolo 193, viene disposto il sequestro amministrativo del mezzo e viene intimato al proprietario di stipulare una polizza di durata non inferiore a sei mesi.

La legge lascia uno spiraglio di ravvedimento: se il proprietario si mette in regola e nei casi previsti provvede alla demolizione entro i termini, la sanzione può essere ridotta fino alla metà. È un meccanismo che serve a tirare dentro al sistema chi è rimasto fuori per disattenzione o per una temporanea difficoltà economica, ma non cancella l’illecito né la provvisoria indisponibilità del veicolo. Restare fermi e non regolarizzarsi significa pagare di più, tenere il mezzo sotto sequestro più a lungo e in caso di recidiva avvicinarsi alla soglia della confisca.

Se il proprietario causa l’incidente senza assicurazione

Lo scenario più pesante è quello in cui il veicolo privo di polizza è anche quello colpevole del sinistro. In condizioni normali la compagnia assicurativa del responsabile indennizza i danni alle persone e alle cose fino ai massimali. Quando la compagnia non c’è, l’intero peso del risarcimento ricade sul proprietario e in solido sul conducente.

Non c’è un tetto prefissato perché i danni da incidente possono essere molto alti, soprattutto se ci sono lesioni permanenti o incapacità lavorativa e la persona che ha causato il sinistro si trova esposta con tutto il proprio patrimonio presente e futuro.

Il sistema normativo italiano prevede che il danneggiato non resti senza tutela e infatti in questi casi interviene il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, ma il Fondo è pensato per proteggere chi ha subito il danno, non per assolvere chi ha circolato fuori legge: dopo aver pagato il danneggiato, il Fondo può esercitare azione di rivalsa contro il responsabile senza assicurazione e chiedergli la restituzione integrale delle somme erogate. È questo il punto in cui un incidente anche non gravissimo può trasformarsi in un debito che dura anni.

Se il proprietario è la vittima di un’auto non assicurata

Quando si è dalla parte giusta e si subisce un danno da un veicolo non assicurato, la legge italiana non lascia soli. Il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, gestito da Consap e finanziato da una quota dei premi assicurativi che tutti pagano, interviene nelle ipotesi di veicolo non assicurato o non identificato e risarcisce i danni alla persona e anche i danni alle cose con franchigia.

Dal punto di vista procedurale bisogna presentare domanda alla compagnia designata per la zona del sinistro, allegare verbale delle forze dell’ordine, documentazione medica e prova del danno materiale. Il Fondo interviene quando l’assicurazione non c’è, ma pretende che ci sia prova della responsabilità e che il caso rientri nelle ipotesi ammesse. In questo modo il sistema assicura che l’automobilista onesto non paghi l’incoscienza altrui con la rinuncia al proprio risarcimento.

Il caso dell’assicurazione appena scaduta

Ci sono poi automobilisti che confidano nella tolleranza dei 15 giorni successivi alla scadenza della polizza e hanno ragione perché si tratta di un istituto previsto per garantire la continuità della copertura e dare il tempo di pagare il premio. Non tutte le situazioni sono però uguali e non tutte le polizze godono di questo beneficio. Se il contratto è scaduto da tempo o se il mezzo non è assicurato, non si può invocare alcuna tolleranza e l’incidente che avviene in quel lasso di tempo è trattato come sinistro con veicolo non assicurato.

In più con la nuova estensione dell’obbligo ai veicoli fermi la scopertura è ancora più evidente: anche l’auto in box, se non rientra nelle deroghe, dovrebbe essere assicurata.

Il Codice della Strada considera grave chi viene trovato più volte a circolare senza copertura assicurativa. Nel caso di recidiva entro due anni, l’importo della sanzione viene raddoppiato, possono essere disposte sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, se non si regolarizza la posizione e non si pagano le spese di custodia, il veicolo può essere confiscato e venduto.

È una misura che ha una funzione deterrente: impedire che il fenomeno dei veicoli fantasma continui a drenare risorse dal sistema di risarcimento e a mettere in pericolo gli utenti regolari. Chi pensa di poter circolare stabilmente senza Rc auto rischia di pagare più dell’assicurazione e di perdere la macchina.

Dal danno alla persona al recupero coatto

La parte meno visibile ma più insidiosa è quella economica di medio e lungo periodo. Un danno alla persona con postumi permanenti genera costi medici, spese di assistenza, perdita o riduzione della capacità lavorativa e talvolta danno morale: tutte voci che, se non c’è una compagnia, devono essere sopportate dal responsabile.

Se interviene il Fondo, come visto, quelle somme possono essere richieste indietro. Significa che chi ha causato un incidente senza assicurazione può trovarsi di fronte a richieste di pagamento scaglionate nel tempo, fino ad arrivare al recupero coatto. È il contrario di ciò che molti pensano quando decidono di non rinnovare la polizza per risparmiare poche centinaia di euro: un incidente solo può azzerare quel risparmio e trasformarlo in una passività rilevante.

Data articolo: Sat, 15 Nov 2025 05:00:55 +0000
News n. 14
Il mercato auto cinese rallenta: crisi più vicina con la fine degli incentivi

La Cina deve fare i conti con un’industria automotive che ha bisogno di trovare nuovi sbocchi per poter essere sostenibile nel lungo periodo. Il calo alle immatricolazioni registrato nel corso del mese di ottobre 2025, nel confronto con i dati di ottobre 2024, rappresenta un piccolo campanello d’allarme, anche in considerazione della fine degli incentivi statali che hanno supportato il settore e l’elettrificazione del mercato nel recente passato.

Un mese negativo

Il mese di ottobre 2025 si è chiuso con il segno meno per il mercato cinese, un dato che anticipa una possibile crisi. Si tratta di una notizia da non sottovalutare, anche se il calo è ridotto. Come confermano i numeri forniti dalla China Passenger Car Association (CPCA) e riportati da Reuters, sul mercato cinese sono stati immatricolati 2,27 milioni di veicoli con un calo dello 0,8% rispetto allo scorso anno. Il dato in questione è in netta contro-tendenza rispetto a quanto registrato a settembre, mese terminato con un incremento del 6,6% delle vendite.

È interessante sottolineare un rallentamento della crescita del settore dei veicoli elettrificati, categoria che comprende auto elettriche e auto ibride con sistema Plug-In in grado di garantire un funzionamento a zero emissioni per decine di chilometri. Nel mese di settembre, infatti, questo segmento di mercato aveva fatto registrare un incremento del 15,5% mentre a ottobre le vendite sono aumentate del 7,3%. La quota di mercato delle vetture Plug-In in Cina è ora del 56,5%.

La fine degli incentivi incombe

Per l’industria automotive cinese il dato di ottobre è un campanello d’allarme anche perché il programma di sussidi governativi, che ha portato alla permuta di oltre 12 milioni di auto, volgerà al termine sul finire del 2025. Circa 20 province cinesi hanno già sospeso o ridotto le sovvenzioni, causando una riduzione degli acquisti.

Un calo della domanda può rappresentare un enorme problema per i costruttori cinesi. L’industria locale, infatti, vede oggi decine di produttori che, in caso di una contrazione del mercato, dovranno dar vita a una vera e propria guerra dei prezzi (in parte già in corso) per sopravvivere, con il rischio di una progressiva riduzione dei margini.

L’impatto della riduzione degli incentivi, fino al loro completo esaurimento, è tutto da valutare. Il mercato potrebbe registrare un deciso contraccolpo e il calo delle immatricolazioni potrebbe essere significativo nel corso dei prossimi mesi. Una delle contromisure a questo rischio è già in atto. L’industria automotive cinese sta puntando sempre di più sulle esportazioni, mettendo nel mirino anche il mercato europeo.

Grazie a costruttori come BYD, infatti, il settore delle quattro ruote cinese sta progressivamente aumentando la quota delle esportazioni, che hanno raggiunto il 27,7% del totale prodotto secondo i dati CPCA (a settembre, invece, la quota era al 20,7%). Si tratta di una questione da monitorare con attenzione. La Cina è cresciuta tanto in questi anni e oggi è un mercato ricco di Case che va avanti grazie a una domanda sempre molto forte. Un rallentamento delle richieste rischia di tradursi in un crollo verticale per il settore. I dati di fine 2025 e, soprattutto, di inizio 2026 saranno fondamentali per capire come potrebbe cambiare il mercato.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 14:45:51 +0000
News n. 15
Citroen: 15 e 16 novembre porte aperte per scoprire l’ammiraglia

Nel corso del weekend del 15 e 16 novembre le concessionarie Citroën resteranno aperte per accogliere tutti i potenziali clienti italiani. Il motivo è semplice: la Casa ha organizzato un evento dedicato alla nuova gamma Citroën C5 Aircross che debutta in Italia con l’obiettivo di diventare un vero e proprio punto di riferimento per la clientela alla ricerca di un SUV grande, confortevole, ricco di tecnologia e con la possibilità di sfruttare l’elettrificazione. Il modello, ricordiamo, è disponibile anche in versione elettrica, con una configurazione Comfort Range già ordinabile e con una variante Long Range che, invece, arriverà nel corso delle prossime settimane. Andiamo a scoprire tutti i dettagli del SUV che ha le carte in regola per diventare un nuovo protagonista del mercato italiano ed europeo nel corso dei prossimi mesi.

Un porte aperte dedicato all’ammiraglia

La Citroën C5 Aircross, già ordinabile dalla scorsa estate, rappresenta una delle novità più interessanti del recente passato della Casa francese. Si tratta, infatti, del SUV più grande della gamma che diventa la nuova ammiraglia del brand, con l’obiettivo di soddisfare la clientela più esigente. Pur mantenendo un certo livello di accessibilità, C5 Aircross rappresenta un vero e proprio punto di svolta per il marchio del Gruppo Stellantis. Il modello vuole offrire un’esperienza di fascia superiore proponendo l’abitacolo C-Zen Lounge, con materiali curati nei minimi dettagli e tanto spazio per passeggeri e bagagli. C’è anche il Waterfall Touchscreen oltre all’Head-Up Display esteso.

I prezzi del SUV

Il listino prezzi della Citroën C5 Aircross parte da 33.990 euro, scegliendo la versione Hybrid 145 Automatico e l’allestimento You. Servono 3.000 euro in più per la versione Plus e altri 3.000 euro per passare alla top di gamma Max. C’è spazio anche per la Plug-In Hybrid 195 Automatico, disponibile con prezzi da 42.990 euro per la Plus. Anche in questo caso, sono necessari 3.000 euro in più per l’allestimento Max.

A completare la gamma troviamo la versione elettrica da 210 CV, disponibile con configurazione Comfort Range e, quindi, con motore da 210 CV e batteria da 73 kWh, per un’autonomia di 520 chilometri. Il prezzo di partenza è di 37.690 euro, con allestimento You, con possibilità di passare agli allestimenti Plus e Max che prevedono lo stesso costo aggiuntivo descritto in precedenza.

Non è ancora ordinabile (ma arriverà nelle prossime settimane) la configurazione Long Range con motore da 230 CV e con batteria da 97 kWh. Questa variante del SUV della Casa francese offre migliori prestazioni e, soprattutto, garantisce un’autonomia incrementata con la possibilità di raggiungere 680 chilometri di percorrenza con un “pieno” del pacco batterie.

Grazie alla promozione lancio, che sarà disponibile per tutto il porte aperte e per il resto del mese di novembre, è possibile acquistare la Nuova Citroën C5 Aircross con prezzi da 28.900 euro e con l’opportunità di optare per il finanziamento a partire da 249 euro al mese. Maggiori dettagli in merito alla vettura e alla promozione in corso sono disponibili sul sito della Casa oppure in una delle concessionarie Citroën che, come detto in precedenza, resteranno aperte questo weekend  per accogliere la clientela interessata.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 14:00:29 +0000
News n. 16
Tutti i modelli di auto ai quali diremo addio nel 2026

Nel 2026 il panorama automobilistico europeo cambierà volto. Sarà un anno di transizione, di addii illustri e di pagine che si chiudono per lasciare spazio a un nuovo ordine tecnologico. Sei modelli molto diversi tra loro – dalla berlina razionale alla coupé da puristi, fino ai piccoli SUV cittadini – scivoleranno fuori scena, ognuno con la propria eredità e un ventaglio di storie che hanno segnato il decennio. Fiat Tipo, Alpine A110, BMW Z4, Toyota Supra, Audi Q2 e Audi A1 non sono semplici nomi in un listino: rappresentano filosofie, interpretazioni stilistiche, modi di vivere l’auto che stanno per essere archiviati. E mentre l’industria accelera verso elettrificazione, piattaforme modulari e ottimizzazioni di gamma, questi modelli si preparano al commiato, offrendo un’ultima occasione per essere ricordati, guidati e – per qualcuno – collezionati.

L’addio alla Fiat Tipo

La Fiat Tipo, berlina 4 o 5 porte e station wagon compatta, vedrà la fine della sua produzione entro giugno 2026. La Tipo ha sempre incarnato una scelta pratica e funzionale: abitabile, versatile e proposta con motorizzazioni benzina, diesel e mild-hybrid. La sua forza risiede nella semplicità e nella convenienza, offrendo spazio interno e bagagliaio in un pacchetto accessibile. Nonostante non vanti prestazioni da sportiva, ha conquistato molti per il suo equilibrio complessivo e il rapporto qualità-prezzo. Il suo ritiro è parte di un ridisegno strategico da parte di Stellantis, che potrebbe introdurre un’erede di segmento — forse una fastback o SUV — per continuare a coprire la fascia “giusta†del mercato.

Alpine A110, si archivia una leggenda

La leggendaria coupé francese Alpine A110 chiuderà la sua produzione a metà 2026 con un’edizione finale limitata a 1.750 unità, comprendente anche 50 esemplari della più estrema A110 R 70. Costruita nello stabilimento di Dieppe, in Normandia, la A110 è celebre per la sua leggerezza, l’agilità e il motore turbo da 1,8 litri: è una sportiva pura, pensata per il piacere di guida più che per numeri da supersportiva. Il commiato non è casuale: Alpine sta preparando un successore elettrico sull’architettura APP (Alpine Performance Platform) che manterrà il comportamento dinamico, ma abbraccerà un futuro a emissioni zero.

BMW Z4, niente più roadster di Monaco

Il roadster BMW Z4 (serie G29) saluterà la scena entro maggio 2026, almeno in alcune versioni. In particolare, la variante M40i con cambio manuale — molto apprezzata dai puristi — vedrà un’estensione della produzione rispetto alle previsioni iniziali. La Z4 ha sempre incarnato l’essenza della roadster sportiva: tetto retrattile, proporzioni bilanciate, telaio agile e motore benzina potente. La sua dismissione segna la fine di una generazione legata alla collaborazione BMW-Toyota, e non sembra prevista una sostituta diretta, in un mondo sempre più improntato all’elettrico.

Toyota Supra, il gran finale

La Toyota GR Supra (quinta generazione, A90) si prepara al gran finale: la produzione terminerà a marzo 2026. Per l’occasione, è stata lanciata una Final Edition, che introduce miglioramenti a sospensioni, sterzo, differenziale e componenti strutturali, oltre a dettagli estetici come spoiler in fibra di carbonio, ruote da 19″ e interni con pelle e Alcantara. Il cuore rimane il noto motore 3.0 litri a sei cilindri turbo, condiviso con la BMW Z4: una collaborazione che si chiude simbolicamente proprio con il tramonto di entrambi i modelli. Sebbene non sia confermato un successore immediato, circolano ipotesi su una nuova Supra ibrida a partire dal 2027.

Audi Q2, il crossover compatto dei Quattro Anelli

L’Audi Q2, il crossover compatto di Ingolstadt, è destinato a sparire dai listini nel 2026. Questo modello rappresenta per Audi il proprio punto d’ingresso tra i SUV urbani premium: design deciso, compattezza, buon comfort e motorizzazioni efficienti. Il suo ritiro è coerente con la strategia del brand, che non solo abbandona la linea a combustione per i modelli entry-level, ma si prepara a lanciare un BEV compatto su nuova piattaforma (SSP).

Audi A1, la premium da città

Anche l’Audi A1, compatta elegante e tecnologica, chiuderà questa generazione nel 2026. Per molti è stata la porta d’ingresso al mondo Audi: proporzioni ridotte, finiture curate, interni premium e motori efficienti. Ma con la transizione del marchio verso una gamma BEV, non è prevista una diretta sostituta termica: Audi ha annunciato l’arrivo di un modello elettrico d’ingresso su base SSP, mentre l’A1 attuale lascerà spazio a una nuova visione dell’entry level.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 13:00:26 +0000
News n. 17
EICMA 2025, un’edizione da record: affluenza in crescita e oltre 600.000 visitatori

Domenica 10 novembre si è chiusa l’82ª edizione di EICMA, appuntamento che per sei giorni ha riportato Milano al centro dell’attenzione internazionale dedicata alle due ruote. La manifestazione ha superato quota 600.000 visitatori tra appassionati, operatori e stampa, confermando un percorso di crescita iniziato nel 2021 e proseguito senza interruzioni nel numero di presenze, nell’offerta espositiva e negli spazi dedicati.

In questa edizione 2025 saranno da ricordare anche la Champions Charity Race e la mostra Desert Queens, iniziative che hanno arricchito un programma già esteso e sostenuto dal claim “That’s Amoreâ€, scelto per rappresentare la passione condivisa dal settore motociclistico mondiale. Con 730 espositori provenienti da 50 Paesi e oltre 2.000 marchi presenti, l’evento milanese ha consolidato il suo ruolo di riferimento globale per l’industria e la cultura delle due ruote.

EICMA sempre più al centro del panorama internazionale

EICMA 2025 ha registrato un ampliamento significativo della propria rete internazionale, segnando un passo ulteriore nella crescita strutturale osservata negli ultimi anni. Le giornate riservate agli operatori professionali (quelle di martedì 4 e mercoledì 5 novembre) hanno accolto oltre 43.000 visitatori B2B provenienti da 167 nazioni, confermando l’interesse crescente verso le opportunità di confronto e sviluppo offerte dalla manifestazione. L’aumento del 28% degli operatori esteri rispetto al 2024 rappresenta un indicatore rilevante del ruolo assunto dalla kermesse come piattaforma utile a favorire nuovi rapporti commerciali e a consolidare relazioni già esistenti in un settore che continua a espandere la propria presenza sui mercati globali.

EICMA 2025 tra numeri record e interesse internazionale
Con oltre 600.000 presenze, EICMA 2025 consolida numeri record a livello internazionale

La crescita non ha riguardato soltanto l’area business, ma anche il versante della comunicazione, che ha registrato un’ulteriore espansione della partecipazione. Oltre 8.200 professionisti tra giornalisti, tecnici, media e content creator, rappresentativi di 67 Paesi, hanno seguito da vicino l’evento, contribuendo a diffondere su scala internazionale i contenuti e le novità proposte. Questa presenza articolata ha permesso di amplificare la visibilità dell’appuntamento, rafforzando il suo ruolo come luogo di osservazione privilegiato per il settore e punto di riferimento per l’informazione dedicata al mondo delle due ruote.

Il programma sportivo di EICMA 2025

L’edizione 2025 ha segnato il ventennale di MotoLive, l’arena outdoor che rimane uno degli elementi più rappresentativi dell’appuntamento milanese. Con oltre 60.000 metri quadrati dedicati, l’area ha ospitato gare, dimostrazioni acrobatiche, prove di trial e competizioni riservate alle bicilindriche adventure. All’interno del programma si è svolta la Champions Charity Race, una gara flat track costruita su duelli uno contro uno, che unisce competizione e finalità benefica. In pista sono scesi piloti del panorama motocross e velocità come Troy Bayliss, Marco Melandri, Alex Gramigni, Stefan Everts, Chicco Chiodi, David Philippaerts, Carlos Checa, Jeremy McWilliams, Francesco Cecchini, Marco Belli, Thomas Chareyre e Christophe Pourcel.

Le due giornate hanno visto un’alternanza di risultati, con Chareyre primo tra i piloti dell’asfalto e Pourcel al vertice della categoria offroad. Nelle superfinali, il sabato ha premiato Chareyre con la TM, mentre la domenica Pourcel ha portato al successo la Ducati Desmo450 MX. La natura benefica dell’evento è rimasta centrale: la gara, nata con l’obiettivo di devolvere il ricavato degli sponsor, ha destinato un assegno da 5.000 euro alla Fondazione Luca Salvadori (che porta il nome del compianto rider e influencer italiano, scomparso lo scorso anno in gara), impegnata nel supporto ai motociclisti coinvolti in incidenti e alle loro famiglie, mentre il premio della domenica è stato assegnato ad ABIO, associazione che opera negli ospedali a sostegno dei bambini ricoverati.

Desert Queens: il tributo alla storia della Dakar

Tra i contenuti speciali proposti quest’anno, Desert Queens ha occupato un ruolo di primo piano grazie a un’esposizione che ha ripercorso le tappe più significative della Dakar. La mostra, realizzata in collaborazione con ASO – Amaury Sport Organisation, ha portato per la prima volta in Italia 31 moto originali che hanno partecipato alle varie edizioni del celebre rally raid, offrendo un’occasione rara per osservare da vicino mezzi che hanno affrontato alcune delle competizioni più impegnative al mondo. L’iniziativa non si è limitata alla dimensione espositiva: ogni giorno sono stati organizzati incontri con piloti e figure storiche della Dakar, che hanno condiviso esperienze dirette, episodi meno noti e riflessioni sulle trasformazioni vissute dalla manifestazione nel corso dei decenni.

Con oltre 42.000 visite, Desert Queens è risultata tra le proposte più seguite della manifestazione, confermando l’interesse del pubblico non solo per le novità tecniche, ma anche per i contenuti legati alla cultura motociclistica. L’esposizione ha permesso di seguire l’evoluzione delle moto da rally attraverso modelli appartenenti a epoche differenti, mostrando le soluzioni adottate per affrontare terreni estremi e contesti geografici molto diversi tra loro, dalle dune africane alle tappe sudamericane. L’attenzione riservata alla mostra testimonia come il richiamo della Dakar resti forte e come la possibilità di avvicinarsi alle sue “regine del deserto†rappresenti per molti visitatori un’occasione significativa per comprendere meglio la portata storica e il fascino di una competizione che continua a segnare l’immaginario degli appassionati.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 11:37:33 +0000
News n. 18
Nuove CUPRA Leon VZ TCR e CUPRA Leon VZ, spirito da corsa su strada

CUPRA inaugura una nuova era di potenza e dinamismo. Nata dalla spinta derivata dai tanti successi mondiali nel motorsport, la nuova CUPRA Leon VZ TCR special edition trasferisce l’autentico spirito racing direttamente sulla strada. Questa vettura costituisce una reinterpretazione audace della hatchback più energica del marchio, rendendo omaggio alla CUPRA Leon VZ TCR da gara, che domina e vince.

Come sottolineato da Werner Tietz, vicepresidente ricerca e sviluppo di CUPRA, la vettura è “un’espressione audace di ciò che accade quando la precisione delle corse incontra la strada“. Sviluppata in pista e progettata per l’uso stradale, questa edizione speciale incarna la passione del marchio spagnolo per l’adrenalina al volante, dimostrando ancora una volta – se ce ne fosse il bisogno – la propensione a spingere sempre più in alto i propri limiti.

DNA sportivo allo stato puro

Sotto il cofano di questa vettura a tiratura limitata, risiede un propulsore benzina turbo da 2.0 litri che eroga 325 CV (239 kW) e 420 Nm di coppia. Questi numeri la consacrano come la Leon a trazione anteriore più potente mai prodotta. La trasmissione della forza motrice alle ruote avviene attraverso un cambio a doppia frizione DSG a 7 rapporti. Per garantire un controllo ottimale della ripartizione della coppia, la vettura è dotata di un differenziale anteriore autobloccante elettronico (VAQ).

Le performance sono eccezionali: l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene completata in appena 5,6 secondi. Inoltre, la velocità massima non è limitata elettronicamente, permettendo di sfruttare appieno il potenziale dinamico dell’automobile. Il telaio, sviluppato per assicurare la precisione tipica delle competizioni, integra il sistema di controllo adattivo dell’assetto (DCC), capace di reagire in millisecondi, e consente la configurazione e personalizzazione dei profili di guida. La potenza frenante è assicurata dai freni Akebono, provvisti di pinze a 6 pistoni. L’esperienza di guida è infine completata da uno sterzo progressivo che fornisce agilità e un controllo impeccabile, accompagnata da un rombo deciso ed estremamente coinvolgente emesso dai quattro terminali di scarico color rame.

Design ispirato alle corse

La CUPRA Leon VZ TCR Special Edition trae il suo nome e la sua essenza dai successi di CUPRA Racing, dove la Leon VZ TCR continua a dominare i campionati turismo a livello globale. L’ispirazione è evidente nel design distintivo e nelle soluzioni aerodinamiche esclusive, che includono splitter anteriore e posteriore, spoiler sul tetto, minigonne laterali ed elementi aerodinamici dedicati. Il logo CUPRA sul cofano è rifinito in cromatura scura, mentre gli alloggiamenti degli specchietti sono in fibra di carbonio nera e il logo VZ TCR è applicato sul posteriore, completando l’estetica spiccatamente sportiva.

L’abitacolo è focalizzato sulla prestazione pura: sono presenti sedili posteriori rimovibili e una barra duomi con rete integrata, soluzioni che contribuiscono a diminuire il peso e incrementare la reattività del veicolo. La dotazione comprende pneumatici ad alte prestazioni da 245 mm che garantiscono un’aderenza ottimale, e cinture a quattro punti per i sedili anteriori CUP Bucket. L’esclusività è rimarcata dal numero di serie inciso al laser sul pannello porta.

Questa vettura sarà prodotta in un’edizione strettamente limitata a soli 499 esemplari. Questo numero non è casuale, ma rende omaggio al totale delle Leon da competizione vendute nel corso degli anni. La vettura sarà disponibile sul mercato alla fine del 2026.

CUPRA Leon VZ: un assaggio di potenza

In attesa del lancio della VZ TCR, CUPRA introduce la CUPRA Leon VZ, che serve da anteprima. Questa vettura condivide lo stesso performante motore da 325 CV (239 kW) e 420 Nm di coppia, trasferendo il DNA sportivo di CUPRA a un veicolo ideato per l’emozione della guida quotidiana. La Leon VZ è caratterizzata da dettagli di design raffinati, inclusi i quattro terminali di scarico di colore rame, ed è prodotta in un’edizione limitata di 1.500 unità. Il debutto è previsto nel primo trimestre del 2026.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 11:28:55 +0000
News n. 19
Ferrari senza Hamilton e Leclerc: perché il rischio è concreto a fine 2026

Il futuro della Ferrari in Formula 1 si gioca anche fuori dalla pista, tra ambizioni, fedeltà dei piloti e l’assoluta necessità di competere ai massimi livelli. La stagione 2026 sarà cruciale per Maranello, con Hamilton e Leclerc al centro di un delicato equilibrio, mentre la pressione mediatica e interna si fa sempre più intensa. Quale sarà il destino dei due alfieri della Rossa in un anno che promette rivoluzioni regolamentari e scenari imprevisti?

Hamilton ha il tempo contato

Non è mai semplice affrontare una stagione di Formula 1 con la consapevolezza che il futuro potrebbe riservare sorprese sgradite. La Ferrari, sotto la guida di John Elkann, si trova di fronte alla concreta possibilità che entrambi i suoi piloti valutino alternative competitive qualora il pacchetto 2026 non si dimostri all’altezza. Le ultime dichiarazioni del presidente non hanno infuso fiducia nella prospettiva a lungo termine della Scuderia.

Lewis, approdato a Maranello dopo il trionfale periodo in Mercedes, non può permettersi di investire stagioni intere nella speranza di un recupero. Con il quarantesimo anno alle spalle, il tempo a disposizione è limitato e l’adattamento alla filosofia Ferrari non poteva essere immediato. Per di più, per stessa ammissione di Frederic Vasseur, il team italiano ha fortemente sottostimato questo aspetto, non fornendo tutto l’appoggio all’inglese del caso.

Ovviamente, il rischio più grande è legato al rendimento della monoposto che parteciperà al mondiale 2026: una stagione deludente potrebbe spingere sia Hamilton sia Leclerc a cercare un’alternativa più concreta nella lotta al titolo mondiale. In questo scenario, Maranello si troverebbe a dover affrontare una nuova fase di transizione, con potenziali perdite ingenti sul fronte piloti.

La pazienza di Leclerc sta per scadere

Charles incarna la fedeltà assoluta nella sua acciaccata storia con il Cavallino Rampante. Parliamo di una virtù che, tuttavia, ad oggi non ha trovato in nessun modo l’adeguata ricompensa in termini di soddisfazioni: le vittorie sono davvero troppo poche in sette stagioni, durante le quali Leclerc non è mai stato meno in grado di lottare per il titolo iridato, sogno che il ferrarista nutre sin da quando era un bambino.

Il monegasco, anche lui consapevole dei propri limiti temporali in Formula 1, sta riflettendo proprio su questo fatto, considerando che la storica scuderia italiana non è mai stata in grado di fornire la vettura competitiva che meriterebbe. La coerenza con Maranello ha impedito al ventottenne di cogliere opportunità alternative, a differenza di piloti più giovani o coetanei come Norris e Piastri (non più forti di lui) che stanno giocando il mondiale.

L’opinione di Leclerc è chiara: la vittoria è imprescindibile, e la fedeltà alla Ferrari non deve sopraffare il diritto di competere al vertice. Se nella stagione 2026 emergesse una squadra più forte in grado di offrire un sedile vincente, ecco che Charles potrebbe considerare un trasferimento grazie a una clausola nel suo contratto. Prima o poi va affrontata la gestione della propria carriera, realizzando una scelta magari dolorosa ma corretta.

Ferrari, il peso di un prossimo errore sarà fatale

All’interno di questo scenario si somma l’attuale caos. La polemica di Elkann è decisamente fuori luogo e non può fare altro che spingere i propri piloti a rafforzare i ragionamenti di cui sopra. Ferrari, quale team più prestigioso della griglia, è sottoposta a una pressione pubblica incessante, e le critiche del presidente, a quanto appreso dalla nostra redazione, hanno amplificato ulteriormente la tensione all’interno della gestione sportiva.

Il team deve azzerare l’orizzonte e affrontare due sfide complementari: garantire una vettura competitiva nel prossimo campionato e gestire con equilibrio le dinamiche interne ed esterne alla squadra. Il 2026 si profila come un anno di svolta per la Rossa. La gestione oculata dei piloti e la capacità di evitare un nuovo periodo di ricostruzione determineranno la solidità del Cavallino Rampante nella massima serie.

Una stagione che sarà tanto più cruciale quanto più il team saprà coniugare velocità, strategia e lungimiranza, senza lasciare spazio a errori che potrebbero compromettere l’intera visione futura. La resa dei conti è vicina, e se Ferrari ha intenzione di mantenere saldi i propri piloti deve raggiungere l’obiettivo. Altrimenti potrebbe trovarsi nell’ennesima crisi tecnica, senza nemmeno più i talenti al volante per salvare la baracca.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 10:38:44 +0000
News n. 20
BYD ridefinisce il concetto di ibrido plug-in: cambio di paradigma

Il mondo dell’automotive è in fermento, spinto da una costante ricerca di soluzioni a emissioni zero. In questo contesto dinamico, BYD, il colosso cinese noto per il suo impegno nell’accelerare la transizione ecologica globale, presenta il suo progetto ingegneristico più distintivo: la tecnologia DM-i Super Hybrid. Questo sistema ridefinisce integralmente il concetto di ibrido ricaricabile, offrendo agli utenti un’esperienza di guida che ricalca da vicino quella di un veicolo totalmente elettrico.

La nuova tecnologia plug-in

Fondata nel 1995 inizialmente come produttrice di batterie ricaricabili, BYD ha ampliato le sue attività in diversi settori, abbracciando automobili, trasporto ferroviario ed elettronica. In qualità di filiale automobilistica, BYD ha dominato per undici anni consecutivi le vendite di veicoli passeggeri a nuove energie in Cina, dimostrando una certa padronanza in quelle tecnologie che sono fondamentali per l’intera filiera produttiva, quali: le batterie, i motori elettrici e i sistemi di controllo. La tecnologia DM-i Super Hybrid si inserisce in un percorso di innovazioni significative che include anche la celebre Blade Battery.

A differenza dei tradizionali PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), il sistema BYD assicura una costante trazione elettrica. Il propulsore a combustione interna entra in azione solamente in circostanze specifiche: quando è richiesta potenza supplementare o quando la vettura viaggia ad alta velocità. Nella quotidianità e nei tragitti abituali, i veicoli equipaggiati con DM-i operano quasi sempre a zero emissioni. In effetti, oltre l’80% degli spostamenti compiuti in ambiente urbano avviene sfruttando la sola trazione elettrica pura.

Efficienza migliorata

Questa configurazione garantisce non solo un notevole rispetto ambientale, ma anche prestazioni ed efficienza che vanno di pari passo. La SEAL 6 DM-i, per fare un esempio, che sfrutta la Blade Battery di ultima generazione, vanta una percorrenza in modalità elettrica che arriva fino a 105 km. Il pregio più impressionante, tuttavia, è l’autonomia complessiva: con una ricarica completa della batteria e un pieno di carburante, questa vettura può raggiungere i 1.505 km (dato certificato secondo il ciclo WLTP combinato). Tale efficienza si traduce in consumi combinati eccezionalmente bassi, che scendono a soli 1,5 litri ogni 100 km. Questi numeri posizionano il DM-i Super Hybrid come un’alternativa concreta, non solo agli ibridi convenzionali, ma anche alle automobili a benzina.

Sul fronte delle performance dinamiche, il sistema non delude: la vettura accelera da 0 a 100 km/h in meno di 9 secondi e raggiunge una velocità massima di 180 km/h. Il tutto si svolge con la tipica fluidità e dolcezza che contraddistingue l’esperienza di guida elettrica.

Anche con funzione V2L

L’avanzata tecnologia DM-i integra, inoltre, una caratteristica di grande utilità e versatilità: la funzione Vehicle to Load (V2L). Quest’ultima permette ai conducenti di alimentare dispositivi esterni fino a 3,3 kW. Che si tratti di un grill portatile per un picnic, un compressore d’aria, o l’alimentazione per un computer o luci decorative, V2L estende le potenzialità del veicolo oltre la semplice mobilità, aggiungendo comfort significativo a chi ama viaggiare.

Con questa innovazione, BYD dimostra che il progresso tecnologico non richiede compromessi: riesce a far coesistere in un unico mezzo efficienza, prestazioni brillanti e soluzioni all’avanguardia. L’azienda, che si dedica a fornire soluzioni energetiche a emissioni zero, consolida così la sua posizione di impresa Fortune Global 500 impegnata per un mondo più verde.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 10:10:44 +0000
News n. 21
Jeep Renegade, un successo in Italia: i risultati della carriera del SUV prodotto a Melfi

La Jeep Renegade ha rappresentato un punto di svolta per la storia del marchio, soprattutto per quanto riguarda la sua espansione sul mercato globale, oltre ai confini americani. Il crossover, fin dalla sua presentazione, ha avuto un legame strettissimo con l’Italia. Il motivo è molto semplice: la Renegade è stata prodotta nello stabilimento di Melfi dove, alcune settimane fa, è stato assemblato l’ultimo esemplare che ha segnato la fine della carriera del modello.

Oltre ad aprire la strada all’arrivo di altre Jeep “europee”, come la Compass, prodotta proprio a Melfi, e la Avenger, nel corso degli anni, Renegade ha registrato volumi di vendita elevati, contribuendo alla crescita del marchio in Europa. Gli automobilisti italiani hanno apprezzato fin da subito il progetto che, anno dopo anno, ha raggiunto risultati commerciali importanti, almeno fino al calo di vendite, coinciso con l’avvio del programma di elettrificazione e anche con il lancio della già citata Avenger che, probabilmente, ha creato una concorrenza interna alla Renegade. I dati di vendita in Italia, in ogni caso, sono più che positivi. Nel corso di oltre 10 anni di carriera, il modello ha conquistato decine di migliaia di automobilisti.

I risultati della prima Jeep italiana

Come confermano i dati di vendita annuali di UNRAE, la Jeep Renegade si è affermata subito come uno dei modelli più apprezzati dagli automobilisti italiani. Dopo la presentazione ufficiale al Salone di Ginevra 2014 e il successivo lancio commerciale, avvenuto nella seconda metà dello stesso anno, il crossover è riuscito a ritagliarsi il suo spazio da protagonista sul mercato. Nel suo primo anno “pieno” di commercializzazione, il 2015, il modello ha registrato 23.096 unità immatricolate in Italia, continuando a crescere nel 2016, con 34.343 unità, e nel 2017, con 37.632 unità. Nel 2018, con il primo restyling, è stato raggiunto anche il picco di immatricolazioni, con ben 41.960 esemplari venduti in Italia. Il record è stato sfiorato nuovamente nel 2019, con 41.638 unità. In questi due anni, il modello è riuscito a scalare la classifica di vendite italiana, arrivando fino al 5° posto (nel 2018) e poi al 6° (nel 2019), considerando tutti i segmenti di mercato. Si tratta dei picchi di vendita registrati dal modello che ha appena registrato la fine della produzione a Melfi.

La Jeep Renegade è stata un successo
Ufficio Stampa Stellantis
Dal 2020 la Jeep Renegade è anche ibrida

L’elettrificazione e il calo

Il 2020 è stato l’anno della svolta per la Jeep Renegade. Nonostante la pandemia, che arrivò a paralizzare il mercato delle quattro ruote per diversi mesi, il crossover ha registrato un importante aggiornamento con il debutto della versione 4xe, l’attesa variante con sistema Plug-in Hybrid. Nel corso del 2020, le immatricolazioni si sono fermate a 31.088 esemplari mentre nel 2021, anno caratterizzato dal lancio delle versioni ibride, le unità immatricolate sono arrivate a 35.334 unità. Gli ultimi anni hanno visto un progressivo calo di performance di vendita della Renegade, con 29.954 unità distribuite nel 2022 e 29.326 nel corso del 2023.

Con l’arrivo di Avenger, che ha attirato una parte della potenziale clientela, le vendite di Renegade sono diminuite ulteriormente, chiudendo il 2024 con 13.510 unità. Considerando anche i dati del primo anno (2014) e quelli parziali dell’ultimo (2025) di commercializzazione, in Italia sono stati immatricolati oltre 320.000 esemplari di Jeep Renegade, modello che continua a essere molto gettonato sul mercato dell’usato e che, ancora per molti anni, sarà facile da avvistare in strada. Tanti automobilisti italiani hanno dato fiducia a Jeep, già nei primi anni, contribuendo alla trasformazione del brand in un marchio globale e in grado di raggiungere risultati commerciali importanti anche sul mercato europeo. Il successo di Renegade ha preparato il terreno all’arrivo di modelli come Avenger, che oggi è il SUV più venduto in Italia e, in generale, uno dei più acquistati dagli italiani.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 09:29:28 +0000
News n. 22
EICMA 2025, Elettra S segna l’ingresso di Lambretta nell’elettrico con un modello inedito

Lambretta lancia una novità interessante a EICMA 2025: si chiama Elettra S, un modello che segna il debutto del marchio nel mondo della mobilità elettrica. Lo scooter italiano si basa su una scocca portante in acciaio che integra funzioni strutturali ed estetiche, mantenendo un legame con la tradizione del brand, pur adottando soluzioni tecniche più attuali. La sospensione anteriore utilizza una doppia bielletta con ruota trascinata e due ammortizzatori, configurazione rivista in chiave moderna. Al posteriore trova posto un monoammortizzatore, mentre le ruote da 12 pollici montano pneumatici 100/70 all’anteriore e 120/70 al posteriore, con freni a disco su entrambe a completare la dotazione tecnica.

Design classico, ma spazio all’elettrico

La silhouette di Elettra S introduce un’impostazione più moderna pur mantenendo alcuni riferimenti alle versioni più storiche. Le fiancate lunghe e leggermente squadrate, il parafango anteriore integrato nella scocca e la forma dello scudo richiamano elementi familiari reinterpretati con soluzioni attuali. L’insieme propone un equilibrio tra memoria stilistica e nuovi linguaggi formali, con dettagli specifici come la sella rialzata (o, per meglio dire, “sospesa”) e indicatori di direzione ridotti a sottili elementi luminosi integrati nello scudo e nella parte posteriore.

Dietro l’estetica che richiama il patrimonio del marchio si nasconde un’impostazione tecnica orientata alla funzionalità e all’efficienza. Sotto la scocca è collocato un motore sincrono a magneti permanenti da 4,0 kW continui e 6,0 kW di picco, con una coppia di 101 Nm, che consente a Elettra S di accelerare da 0 a 40 km/h in 10 secondi e raggiungere una velocità massima di 90 km/h. L’alimentazione è affidata a una batteria NMC da 72 Volt e 4,5 kWh che permette un’autonomia fino a 120 km in modalità Eco, mentre le modalità Normal e Sport portano la percorrenza rispettivamente a 105 e 89 km. I tempi di ricarica sono in linea con il segmento: 5 ore e 40 minuti per una ricarica completa standard oppure 3 ore e 24 minuti per arrivare all’80% con un caricatore rapido.

Dotazioni e prezzo di vendita

Elettra S unisce un’impostazione tradizionale a contenuti aggiornati, introducendo una strumentazione basata su un display TFT ad alta definizione e un impianto di illuminazione full LED. Le dimensioni rientrano negli standard della categoria, con un peso di 132 kg, un interasse di 1.380 mm e un’altezza sella di 780 mm. Il lancio sul mercato è previsto nella seconda metà del 2026, con un prezzo indicativo di circa 6.500 euro.

Lambretta J entra in fase di produzione

Lambretta ha confermato a EICMA 2025 il passaggio alla fase produttiva per J, modello che riprende l’impostazione stilistica dell’esemplare del 1964 interpretandola in chiave attuale. Presentata in precedenza come prototipo, ora si prepara all’arrivo sul mercato con una configurazione pensata per l’uso quotidiano e per introdurre i nuovi utenti al marchio. La gamma prevede unità a 4 tempi raffreddate a liquido nelle cilindrate di 125 e 200 cc, mentre il lancio commerciale è programmato per la primavera del 2026 con un prezzo di partenza indicativo di 4.500 euro.

Espansione internazionale con l’intera gamma

Oltre a Elettra S e J, Lambretta ha esposto la propria intera gamma a EICMA 2025, con G350 come proposta di punta della Serie G-Special, affiancata dalla Serie X nelle varianti X300 e X125, caratterizzate da scocche in acciaio di nuova concezione. Era presente anche la Serie V-Special, disponibile nelle cilindrate 50, 125 e 200, che costituisce la base dell’attuale produzione, insieme alle configurazioni Racing Customs sviluppate da Rimini Lambretta sulle piattaforme G350 e X300 e orientate a un’impostazione più prestazionale. Il marchio ha inoltre confermato il proprio programma di espansione internazionale, con una presenza ormai consolidata in Europa e nel Sud-Est asiatico e progetti in sviluppo per i principali mercati globali.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 08:53:36 +0000
News n. 23
Fiat 600 e Abarth 600e, presentate le edizioni speciali Milano Cortina 2026

L’Italia si prepara ad accogliere i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, e due marchi storici dell’automobilismo nostrano, come Abarth e Fiat, scendono in prima linea per celebrare questo gioioso evento. In qualità di Automotive Premium Partner, i due brand di Torino hanno presentato due distinte serie speciali, concepite per incarnare lo spirito di sfida, innovazione e passione che caratterizza le discipline invernali. Questi modelli, riservati esclusivamente al mercato italiano, sono la Abarth 600e Competizione e la Fiat 600 Sport, entrambe declinate in edizione Milano Cortina 2026.

Come punge lo Scorpione

Il marchio dello Scorpione, passato all’elettrico puro, non rinuncia però a quelle emozioni che si provano quando si spinge il piede sull’acceleratore. L’Abarth 600e Competizione, infatti, rappresenta il culmine delle performance alla spina della Casa. Questa serie, ultra-limitata a soli 50 esemplari, vede il ritorno del concetto di “Competizione”, integrando componenti derivati direttamente dal motorsport. Basata sulla Abarth 600e, questa vettura sprigiona ben 280 CV e dimostra una reattività straordinaria, scattando da 0 a 100 km/h in appena 5,85 secondi. Le doti velocistiche sono garantite dalla piattaforma Perfo eCMP di ultima generazione e dal lavoro congiunto degli ingegneri Abarth e Stellantis Motorsport. Per assicurare un’esperienza di guida coinvolgente e senza compromessi, la versione Competizione adotta freni da gara e un differenziale autobloccante.

La Abarth 600e dedicata a Milano Cortina 2026
Ufficio Stampa Stellantis
Torna la Competizione su Abarth: stavolta tocca alla 600e

Esteticamente, si distingue per la livrea Shock Orange con tetto nero a contrasto, completata da grafiche laterali dedicate e interni premium in Alcantara. Il design è arricchito da dettagli tecnologici avanzati, quali i sensori di parcheggio a 360°, il Blind Spot Detection con Adaptive Cruise Control e il portellone posteriore hands-free. Il badge distintivo “Milano Cortina 2026”, collocato sul montante laterale, sottolinea la sua appartenenza a questo progetto per l’importantissimo evento che si terrà su suolo italiano. Questa edizione limitata è offerta al prezzo promozionale di 41.950 euro e arriverà nelle concessionarie all’inizio del prossimo anno.

La 600 diventa Sport

Parallelamente, Fiat celebra le Olimpiadi invernali con la sua nuova 600 Sport Edizione Milano Cortina 2026, un modello che coniuga la dinamicità con lo stile italiano, innegabile. Questa serie speciale, destinata al mercato dello Stivale, presenta un look energico e, come ci ricorda il suo nome, sportivo. Sotto al cofano non è stata fatta nessuna modifica, ad agire c’è sempre il motore 1.2 litri a 3 cilindri da 145 CV, in versione ibrida, abbinato a un versatile cambio automatico doppia frizione a sei rapporti, gestibile anche tramite i paddle al volante. Il modello è disponibile anche con motorizzazione ibrida da 110 CV ed elettrica da 156 CV.

Dunque, il pezzo forte della caratterizzazione di questa vettura resta il design esterno. Quest’ultimo si esprime con vigore grazie a una nuova e distintiva tinta, il Verde Mediterraneo, che può essere combinata con il tetto nero a contrasto. Il carattere sportivo è accentuato dai cerchi in lega da 18 pollici con finitura scura e da dettagli neri che decorano la griglia e le maniglie. All’interno, l’abitacolo accoglie con rivestimenti total black e nuovi sedili sportivi, offrendo un equilibrio ideale tra stile e comfort. Nonostante l’indole sportiveggiante, la vettura mantiene il pragmatismo tipico della Casa di Torino, vantando una lunghezza di 4,17 metri e un capiente vano bagagli che raggiunge i 385 litri. La 600 Sport edizione Milano Cortina 2026 è ordinabile al prezzo promozionale di 25.900 euro e debutterà nelle concessionarie all’inizio del 2026.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 08:41:57 +0000
News n. 24
Mazda accelera sull’elettrico: in arrivo la piattaforma proprietaria

Mazda cambia rotta e decide di mettersi in proprio. Dopo un inizio a piccoli passi nel mondo dell’elettrificazione, fatto di sperimentazioni e collaborazioni con partner esterni, il brand giapponese si affida a se stesso per il futuro elettrico avviando i test sui prototipi della sua prima piattaforma interamente dedicata all’EV. Il debutto del primo modello basato su questa nuova architettura è previsto per il 2027, segnando una tappa storica per il brand di Hiroshima, che a livello di inventiva motoristica è sempre stato un esempio.

Le elettriche Mazda fino a ora

Fino a questo momento l’avvicinamento all’elettrico per Mazda è stato fatto con piccoli passi, in modo molto prudente, a tratti sperimentale. Tutto è iniziato con la MX-30, un crossover compatto nato su base termica, che ha riadattato in modo da poter posizionare le batterie e il piccolo propulsore elettrico. Questo ha comportato dei compromessi a livello di capacità e quindi, di autonomia.

Da questa esperienza la scelta del brand è virata verso una strada più pragmatica, affidando le ultime due arrivate a una partnership con il produttore cinese Dongfeng, che le ha fornito le piattaforme per la 6e e la EZ-60, riuscendo così a presentare nel mercato vetture con autonomia concorrenziale e una qualità costruttiva degna del nome Mazda. Indubbiamente questo accordo a livello economico può aver ridotto notevolmente le marginalità, e aver creato una posizione di dipendenza, per questo l’azienda giapponese ora sembra decisa a cambiare passo. 

Un investimento da 10 miliardi di dollari

Per compiere questo salto, Mazda ha messo sul piatto 10 miliardi di dollari. Una cifra enorme, destinata non solo alla realizzazione della nuova piattaforma EV ma anche alla creazione di un centro di ricerca interno dedicato, battezzato “E-Mazdaâ€. Qui lavorano ingegneri e tecnici specializzati nello sviluppo di batterie, software di gestione energetica e sistemi di propulsione completamente elettrici. Il CEO Ryuichi Umeshita ha chiarito che questa nuova strategia punta a riconquistare il controllo totale del know-how elettrico, abbandonando progressivamente le dipendenze tecnologiche da partner esterni per le future vetture. 

Il primo modello della nuova piattaforma

Nonostante l’entusiasmo, Mazda mantiene la massima riservatezza sul primo modello che nascerà da questa piattaforma. Secondo le prime indiscrezioni, la casa starebbe valutando diversi scenari, anche in base alle normative sulle emissioni e agli incentivi nei mercati principali. È probabile che si parta da un SUV medio, segmento strategico in Europa, ma non si esclude l’arrivo di una berlina sportiva, coerente con la filosofia dinamica del marchio. 

Ciò che ci si aspetta è che la nuova architettura sia scalabile e modulare, in grado di adattarsi a diverse tipologie di veicoli – dalle citycar ai crossover – e capace di integrare batterie di varie dimensioni e tecnologie, comprese le future celle allo stato solido. I test attualmente in corso in Giappone e in Europa serviranno proprio a validare la struttura della piattaforma e la sua compatibilità con i requisiti di sicurezza e performance internazionali.

L’operazione segna un vero cambio di paradigma per Mazda, che ha sempre puntato sull’efficienza dei motori termici e sulle alimentazioni alternative come il rotativo range extender. Nonostante i vari dietrofront politici, l’elettrico è diventato una priorità strategica, da sviluppare internamente e in modo coerente con la propria identità.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 06:30:23 +0000
News n. 25
Bocciato 128 volte all’esame della patente: il (costoso) record diventa virale

La perseveranza è una qualità importante per riuscire a superare le sfide, e c’è un inglese che sicuramente ne può vantare molta. Anche troppa, forse. Perché il protagonista di questa storia ha tentato l’esame della patente ben 128 volte, fallendo ogni volta. Una costanza da Guinness dei Primati che gli è costata tempo, denaro e una discreta notorietà sui media britannici.

Un record lungo (e molto costoso)

L’individuo – di cui non sono state rese note le generalità per ovvi motivi di privacy – è riuscito a conquistarsi un primato piuttosto singolare: 128 bocciature consecutive all’esame teorico per la patente di guida nel Regno Unito. Un numero impressionante, specialmente per noi in Italia, dove la media dei candidati riesce a superare la prova dopo uno o due tentativi.

Il costo, però, non è stato elevato solo in termini di frustrazione ma anche dal punto di vista economico: ogni test, infatti, nel Regno Unito costa circa 23 sterline, e facendo i conti il totale supera le 2.900 sterline (oltre 3.300 euro) solo per le prove teoriche. A queste si aggiungono eventuali spese di trasporto, manuali di studio e ore di formazione: insomma, una patente tra le più care mai tentate. Non è chiaro se il protagonista abbia mai deciso di arrendersi o se sia ancora determinato a riprovarci per la 129ª volta. Certo è che il triste primato, svelato dalla BBC, è arrivato sulla bocca di tutti creando una certa notorietà al malcapitato.

Non un caso isolato

Può sembrare un caso unico, ma in realtà non lo è. Secondo i dati ufficiali della Driver and Vehicle Standards Agency (DVSA), tra marzo 2024 e marzo 2025 nel Regno Unito sono stati sostenuti 2,8 milioni di esami teorici, con un tasso di promozione del 44,9%. Significa che più della metà dei candidati non riesce a superare il test al primo tentativo. Sul fronte pratico la situazione non cambia molto: nello stesso periodo si sono svolti oltre 1,8 milioni di esami di guida, con un tasso di successo del 48,7%. In un caso su due, quindi, il percorso verso la patente si interrompe con una bocciatura.

Le cause? Diverse. C’è chi sottovaluta la parte teorica, chi si lascia prendere dall’ansia o semplicemente chi non ha mai avuto particolare confidenza con la guida o con le regole stradali. Ma i numeri mostrano anche un sistema molto rigoroso, in cui gli esaminatori non fanno sconti e l’attenzione alla sicurezza è massima.

Come si svolge l’esame (e perché è diverso dal nostro)

L’esame britannico non è identico a quello italiano. Si divide in due prove principali: la parte teorica e la parte pratica, come in Italia, ma con alcune differenze sostanziali:

La prova teorica si compone di due sezioni: una di domande a scelta multipla (50 in totale) e una parte detta Hazard Perception, in cui il candidato deve riconoscere potenziali pericoli visualizzando dei brevi video registrati da una dashcam. Solo superando entrambe le sezioni è possibile accedere alla prova pratica, che dura circa 40 minuti e comprende manovre complesse, parcheggi e tratti di guida autonoma. In Italia, invece, l’esame teorico si svolge con quiz a risposta multipla, ma senza la parte dinamica sugli imprevisti stradali. È possibile fallire al massimo quattro risposte su trenta, e l’esame pratico è concentrato su manovre, precedenze e condotta generale.

Alla fine, la vicenda del candidato inglese diventa quasi simbolica: un esempio di tenacia ai limiti dell’assurdo, ma anche un promemoria sul fatto che la patente non è solo un documento, bensì un traguardo che richiede preparazione, consapevolezza e una buona dose di autocontrollo.

Data articolo: Fri, 14 Nov 2025 06:30:07 +0000


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