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Aston Martin fa le cose in grande e lancia sul mercato il nuovo DBX S. Si tratta di un SUV che unisce il fascino della DBX707 ad un motore potenziato che prende in prestito la tecnologia dalla futura supercar Valhalla. Punti di forza di questa vettura sono il peso ridotto, la potenza e il design più deciso. Il suffisso “S”, come da tradizione del marchio britannico, sta a indicare un’auto dalle alte prestazioni rispetto a un modello già esistente.
La prima a raccogliere questo appellativo è stata la Vanquish S (da qualche mese è uscito il nuovo modello), che debuttò al Salone dell’automobile di Parigi nel 2004. Parlando di questo nuovo modello, il CEO di Aston Martin, Adrian Hallmark ha così dichiarato: “Negli ultimi due anni, Aston Martin ha presentato un’intera gamma di auto sportive di nuova generazione, oltre a una nuova DBX; tutte dotate di un nuovo sistema di infotainment interamente personalizzato, progettato internamente. Il marchio continua a concentrarsi su prestazioni ai vertici della categoria, design ultra-lusso e innovazione, ampliando la gamma di prodotti per ciascun modello principale”.
A spingere questa nuova Aston Martin DBX S c’è un motore V8 biturbo da 4,0 litri. La potenza è stata aumentata di ulteriori 20 CV e ora raggiunge i 727 CV. Naturalmente di tutto questo ne beneficiano anche le prestazioni della vettura che ora ha un’accelerazione che passa da 0 a 100 km/h in soli 3,3 secondi, mentre nella progressione da 0 a 200 km/h c’è stata una riduzione di 0,3 secondi. Invariata, invece, la velocità massima che tocca i 312 km/h. Infine lo scarico modificato dà la percezione di prestazioni ancora più elevate.
La potenza della DBX S è distribuita in proporzione variabile, c’è infatti la possibilità di inviare il 50% della coppia all’anteriore e fino al 100% alle ruote posteriori. Tutto questo è possibile grazie a una nuova trasmissione a 9 rapporti con frizione a bagno d’olio. In generale il cambio è stato migliorato per offrire un’esperienza di guida più comoda e sportiva. Il nuovo tetto opzionale in fibra di carbonio ha poi permesso di ridurre ulteriormente il peso a vuoto di questo SUV.
Tante le novità presenti tra gli optional, come i nuovi cerchi in magnesio, che sono più leggeri di circa il 75% rispetto all’acciaio. Con questa scelta si risparmiano ulteriori 19 kg di massa sospesa. C’è anche la possibilità di equipaggiare l’auto con cerchi in alluminio forgiato da 23 pollici. Migliorata anche del 4% la velocità del rapporto di sterzo, così da avere una guida più reattiva. Inoltre il diametro di sterzata è di soli 12 metri.
A livello di design gli ingegneri Aston Martin hanno lavorato affinché la DBX S fosse un modello dalla forte propensione sportiva. Un nuovo splitter e un nuovo diffusore esaltano ancora di più la presenza naturale e decisa dell’auto. Su richiesta è possibile avere specchietti, le modanature laterali e il battitacco inferiore in fibra di carbonio. Le modifiche più evidenti si trovano al posteriore dove ci sono 4 terminali di scarico disposti verticalmente. Inoltre è disponibile anche una nuova livrea inferiore in 3 diverse colorazioni: Rosso Corsa, Argento Trophy e Verde Podio.
All’interno, di serie, l’auto è dotata di rivestimenti in Alcantara, nelle parti più soggette a usura poi, questo materiale, si unisce alla pelle semi-anilina. Tra gli optional è possibile richiedere rivestimenti completamente in pelle semi-anilina e cinture di sicurezza rosse. Il suffisso “S” è ricamato sul sedile e compare anche sul battitacco. Di serie il SUV è dotato anche del sistema audio Aston Martin Premium Audio da 800 W con 14 altoparlanti. Questo modello è ordinabile da subito e le consegne sono previste a partire dal quarto trimestre 2025. Non sono stati ancora comunicati invece i prezzi.
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 17:19:35 +0000La stagione di F1 sta entrando sempre di più nel vivo. A Miami va in scena la sesta prova del mondiale con la sorpresa Oscar Piastri in testa alla classifica iridata, seguito a 10 lunghezze dal compagno di squadra Lando Norris. Quest’ultimo, partito con i gradi di capitano, ha sinora un po’ deluso le attese riuscendo a vincere una sola gara contro le 3 del convivente di box. In questa stagione però c’è stata un’unica certezza: la McLaren è l’auto da battere. Lo strapotere del team britannico però non sembra ancora schiacciante come quello messo in mostra negli ultimi anni dalla Red Bull.
Il team austriaco, invece, si sta aggrappando da tempo a Max Verstappen, che nonostante una vettura non certo da vertice, è lì ancora in piena lotta per il titolo grazie a tanti buoni piazzamenti. Le note davvero dolenti però arrivano da casa Ferrari. Dopo gli annunci altisonanti di inizio anno, la macchina si è scontrata con la dura realtà della pista. A peggiorare le cose poi ci ha pensato anche il pessimo rendimento di Lewis Hamilton, che nelle ultime gare è spesso apparso in affanno rispetto a Leclerc. L’unico barlume di luce per la Rossa arriva dalle buone prestazioni offerte in Arabia Saudita, dove il monegasco è riuscito quantomeno ad agguantare un buon podio.
Ora però la F1 approda a Miami, uno dei GP più glamour tra quelli presenti in calendario. Si tratta di una gara piuttosto recente visto che la prima edizione si è disputata nel 2022. Sinora l’albo d’oro parla di 2 successi per Red Bull con Verstappen e uno per McLaren con Norris l’anno scorso. L’idea di correre a Miami era nata diversi anni fa, ma ha preso concretamente forma con un po’ di ritardo a causa di problemi burocratici. L’attuale configurazione della pista è composta da 19 curve con al centro l’Hard Rock Stadium, la velocità media è di 223 km/h e quella massima di 320 km/h.
Il tracciato misura 5.412 metri, al momento il record in gara appartiene a Max Verstappen, che nel 2023 ha fermato il cronometro sull’1’29″708. Nell’edizione dello scorso anno la Ferrari aveva trovato una buona competitività su questa pista giocandosi la pole con Leclerc, che in gara chiuse al terzo posto. Quest’anno però le cose potrebbero essere ben diverse per tutti. Chi cerca riscatto è sicuramente Hamilton che tra queste curve, in tutte e tre le edizioni a cui ha preso parte, ha sempre chiuso al sesto posto. Questo Gran Premio sarà trasmesso in parte in diretta (solo Qualifiche e Sprint) anche su TV8 in maniera gratuita. Durante la stagione, infatti, alcuni eventi della F1 vengono selezionati per essere fruibili senza alcun abbonamento.
Giovedì 1 maggio
19:30 Conferenza stampa piloti
Venerdì 2 maggio
Sabato 3 maggio
Domenica 4 maggio
Sabato 3 maggio
Domenica 4 maggio
I segnali di precedenza fanno parte della segnaletica stradale di prescrizione e regolano il diritto di passaggio tra veicoli in prossimità di incroci, confluenze, restringimenti o situazioni particolari di traffico. Sono fondamentali per garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione stradale.
I principali segnali di precedenza che rientrano in questa categoria sono:
I segnali di precedenza sono immediatamente riconoscibili grazie a:
Comprendere e rispettare i segnali di precedenza è essenziale per la sicurezza stradale. Ogni segnale indica un comportamento preciso, pensato per evitare incidenti e garantire un passaggio ordinato e sicuro tra veicoli. Che si tratti di fermarsi a uno “stop” o di sapere quando si ha la precedenza, ogni segnale è una guida chiara per una circolazione consapevole.
Fai il nostro quiz della patente, mettiti alla prova!
La tradizione delle berlinette estreme di Maranello continua con un nuovo capitolo destinato a far discutere e, soprattutto, a far battere forte il cuore degli appassionati: si chiama Ferrari 296 Speciale, l’erede spirituale della 360 Challenge Stradale, della F430 Scuderia, della 458 Speciale e della 488 Pista. Si tratta della versione ancora più cattiva della già eccellente 296 GTB, progettata per portare al massimo il concetto di piacere di guida.
Un’auto nata, come dichiarano gli stessi tecnici Ferrari, per essere “la più divertente da guidare di sempreâ€. Il risultato è una vettura che concentra l’attenzione su tre pilastri: più potenza, meno peso e aerodinamica evoluta. La 296 Speciale guadagna 50 CV rispetto alla GTB, perde 60 kg sulla bilancia e migliora del 20% il carico aerodinamico. Un mix che promette sensazioni da pista, ma su strada.
Esteticamente, la 296 Speciale abbandona ogni accenno alla sobrietà per abbracciare un look radicale e funzionale. All’anteriore spicca una nuova “bocca†spalancata con splitter sospeso, mentre le air curtain laterali ottimizzano i flussi aerodinamici. Il canale centrale — definito “aero damper†— migliora la stabilità in frenata e accelerazione.
Sul cofano compaiono tre feritoie distintive, tratto tipico delle versioni speciali Ferrari. I cerchi in carbonio a stella con struttura reticolare sono un capolavoro di ingegneria e leggerezza, mentre al posteriore si nota l’enorme estrattore e le side wings, che dialogano con lo spoiler attivo per ottimizzare la deportanza. Il profilo generale è più geometrico e affilato, con fari incassati e una zona centrale che può essere lasciata a contrasto in nero. La versione Aperta non è da meno: il tetto in lamiera si apre in 14 secondi fino a 40 km/h, mettendo ancora più in risalto il bridge centrale e confermando l’attenzione alla pulizia stilistica.
L’abitacolo è un tributo all’essenzialità . Tutto ciò che non serve alla guida è stato rimosso o ripensato in funzione della performance. Niente cassetto portaoggetti, pannelli porta sostituiti da elementi in carbonio forati, tunnel centrale a torretta con il selettore del cambio in stile vintage. Il volante torna a ospitare pulsanti fisici, coerenti con lo spirito analogico della vettura.
Il motore della 296 Speciale resta il V6 biturbo plug-in hybrid, ora capace di erogare ben 880 CV. La potenza specifica di 234 CV/l rappresenta un nuovo record per questa categoria. Il motore, inoltre, è più leggero di 9 kg grazie a soluzioni come pistoni in alluminio e bielle in titanio, mentre il cambio doppia frizione a 8 marce è stato reso ancora più veloce.
Il sistema ibrido plug-in permette anche una modalità 100% elettrica con autonomia di 25 km e velocità massima di 135 km/h. Le altre modalità selezionabili con l’eManettino includono Hybrid, Performance e la più estrema Qualifying. La 296 Speciale accelera da 0 a 100 km/h in 2,7 secondi, raggiunge i 200 in appena 7 secondi e tocca una velocità massima di 350 km/h. A Fiorano ha fatto segnare 1’19â€, un tempo impressionante anche rispetto a supercar V12 ben più blasonate.
La nuova Ferrari 296 Speciale non sarà un’edizione limitata, ma verrà prodotta solo per un periodo circoscritto, a garanzia dell’esclusività . Le prime consegne della versione coupé sono previste per l’inizio del 2026, seguite a breve dalla Aperta. I prezzi partono da 407.000 euro per la chiusa e 462.000 euro per la scoperta.
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 10:31:53 +0000Chi sarà il nuovo CEO di Stellantis? La domanda, che da mesi anima indiscrezioni e scenari nel mondo dell’automotive, si fa ora sempre più pressante. Dopo le dimissioni di Carlos Tavares, avvenute lo scorso dicembre, il Gruppo guidato dal presidente John Elkann si prepara a svelare il nome del prossimo amministratore delegato. L’annuncio ufficiale è atteso entro giugno, come ribadito dallo stesso Elkann in più occasioni. Ma già ora la rosa dei candidati sembrerebbe essersi ridotta a due nomi di peso: Antonio Filosa e Maxime Picat.
Una sfida tutta interna al Gruppo e, simbolicamente, una competizione “Italia contro Francia†che riflette le due anime storiche della fusione tra FCA e PSA. Da un lato, Antonio Filosa, 50 anni, napoletano, attuale responsabile delle Americhe e della qualità a livello globale. Dall’altro, Maxime Picat, 51 anni, con un passato radicato in PSA e oggi a capo degli acquisti per tutta Stellantis.
Secondo le indiscrezioni, in vantaggio nella corsa alla poltrona più ambita del Gruppo ci sarebbe proprio Filosa. Un’ipotesi che avrebbe ricevuto l’avallo, almeno ufficioso, della holding Exor, principale azionista del colosso, che vedrebbe nell’italiano una figura capace di garantire continuità operativa, ma anche un segnale simbolico di rafforzamento dell’identità tricolore all’interno della multinazionale.
Filosa, infatti, ha ottenuto risultati significativi da quando ha assunto la guida delle attività americane. È riuscito a ridurre in modo considerevole le scorte nei concessionari statunitensi, uno degli aspetti critici nella gestione commerciale del Gruppo in quell’area, e ha lavorato per sanare le tensioni con la rete di distribuzione, peggiorate durante l’era Tavares. Il suo stile manageriale, più dialogante e radicato nel tessuto industriale, è stato apprezzato da diversi stakeholder, sia in America che in Europa.
Maxime Picat, pur essendo un profilo di alto livello e con una profonda conoscenza dell’universo PSA, sembrerebbe al momento in seconda posizione nella lista dei favoriti. Il suo incarico alla guida degli acquisti è centrale per un Gruppo che punta su sinergie e ottimizzazione dei costi, ma potrebbe risultare meno in linea con le priorità strategiche di breve termine, soprattutto considerando le sfide operative che attendono il nuovo CEO.
La scelta, qualunque essa sia, non sarà semplice. Stellantis si trova in una fase cruciale del proprio percorso. Il colosso nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA deve affrontare un mercato globale in continua trasformazione, caratterizzato da una transizione ecologica sempre più rapida, dall’emergere di competitor cinesi particolarmente aggressivi e dalle incertezze legate alla politica commerciale statunitense, con i dazi e le politiche di reshoring che rischiano di incidere profondamente sulle catene produttive.
Il prossimo CEO dovrà dunque prendere in mano un’eredità complessa. Dovrà rilanciare la competitività del gruppo, preservare i margini in un contesto di mercato difficile e, allo stesso tempo, spingere sull’elettrificazione senza perdere quote nei segmenti tradizionali. Tutto questo, mantenendo un delicato equilibrio tra le diverse anime geografiche e culturali di Stellantis: l’Italia di Fiat, la Francia di Peugeot, gli Stati Uniti di Jeep e Chrysler.
Nel giro di poche settimane, l’identità del nuovo CEO sarà resa nota. Si tratterà di una scelta chiave non solo per Stellantis, ma per l’intero settore automotive europeo e globale. Una decisione che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase, dopo l’era Tavares, caratterizzata da una leadership più radicata nei territori e più flessibile nell’adattarsi a un contesto sempre più sfidante.
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 08:59:24 +0000Donald Trump fa un passo indietro sui dazi e tende la mano all’industria automobilistica americana. Il presidente degli Stati Uniti, in visita ufficiale a Detroit, ha annunciato la firma imminente di un ordine esecutivo che alleggerisce in modo significativo l’impatto delle tariffe sulle attività dei costruttori nazionali. Il provvedimento prevede il mantenimento dell’aliquota del 25% sull’importazione di veicoli assemblati all’estero, ma introduce importanti esenzioni su altre voci critiche, tra cui i dazi su componenti, acciaio e alluminio, elementi centrali per le catene di approvvigionamento del settore.
La decisione arriva dopo settimane di colloqui serrati tra l’amministrazione Trump e i vertici dell’industria automobilistica, da tempo preoccupati per le ricadute economiche del nuovo regime doganale introdotto il 2 aprile scorso. I costruttori avevano lanciato l’allarme: i dazi, pensati per rilanciare la produzione interna, rischiavano invece di danneggiare le stesse aziende americane, fortemente dipendenti da forniture e stabilimenti localizzati fuori dagli Stati Uniti.
L’ordine esecutivo, secondo quanto annunciato dal segretario al Commercio Howard Lutnick, introduce un meccanismo retroattivo che permetterà alle Case automobilistiche di ottenere rimborsi per le somme già versate a partire dall’entrata in vigore delle nuove tariffe. In particolare, le aziende potranno recuperare fino al 3,75% del valore delle vetture prodotte, a condizione che le operazioni di assemblaggio e vendita siano localizzate sul suolo americano.
La misura rappresenta una chiara inversione di marcia rispetto alla linea dura seguita finora da Trump sul commercio internazionale. Eppure, il presidente ha difeso la nuova strategia come parte di un piano a lungo termine per rafforzare la produzione domestica senza penalizzare l’industria nel breve periodo. “Stiamo proteggendo i lavoratori americani — ha dichiarato durante un discorso a Detroit — ma dobbiamo anche assicurarci che le nostre aziende abbiano il tempo di adattarsi e crescere in patriaâ€.
Una delle novità più rilevanti contenute nell’ordine è la deroga per le auto assemblate negli Stati Uniti con almeno l’85% di componenti prodotti internamente. Questi veicoli saranno esentati dai dazi, offrendo un incentivo concreto ai produttori per rafforzare le filiere nazionali. Secondo Lutnick, le aziende avranno due anni di tempo per adeguarsi ai nuovi requisiti, con la possibilità di beneficiare di esenzioni fino al 15% del prezzo delle auto nel primo anno e del 10% nel secondo. Dal terzo anno, le agevolazioni saranno gradualmente eliminate.
Il piano prevede inoltre un calendario triennale per la rimodulazione dei dazi sulle componenti estere, volto a favorire il “reshoringâ€, ovvero il rientro negli Stati Uniti delle attività produttive oggi localizzate all’estero. La gradualità dell’intervento è stata accolta con favore dai principali costruttori, che vedono in questa flessibilità una possibilità concreta per riorganizzare le loro strategie industriali senza dover affrontare bruschi contraccolpi.
Il compromesso raggiunto sembra dunque rispondere alle esigenze espresse da una parte importante dell’economia americana, in un momento delicato anche dal punto di vista politico. Trump, che ha fatto del protezionismo uno dei pilastri della sua agenda, dimostra di essere disposto a rivedere alcune posizioni pur di evitare uno scontro con settori strategici e conservare consenso elettorale in aree industriali chiave come il Michigan e l’Ohio.
Resta ora da vedere quale sarà la reazione dei partner commerciali degli Stati Uniti, in particolare dell’Ue e della Cina, già in tensione con Washington per l’inasprimento delle politiche tariffarie. Se da un lato l’alleggerimento dei dazi potrebbe raffreddare le tensioni, dall’altro il nuovo sistema di incentivi rischia di essere interpretato come una forma indiretta di protezionismo, potenzialmente in violazione delle regole del WTO.
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 08:11:07 +0000“Con tutto il rispetto, ma Maserati non è in venditaâ€. È con queste parole nette e inequivocabili che un portavoce di Stellantis ha voluto porre fine alle indiscrezioni circolate nelle ultime ore, provenienti in particolare dalla Cina, circa una possibile cessione del celebre marchio del Tridente. La dichiarazione arriva come una risposta formale alle affermazioni rilasciate da Charlie Zhang, executive vice presidente di Chery Auto, il colosso automobilistico cinese in forte espansione, che aveva lasciato intendere un possibile interesse per il brand italiano.
Parlando delle strategie di crescita della sua azienda, Zhang aveva dichiarato: “Siamo pronti a cogliere ogni opportunità per acquisire marchiâ€. Una frase che ha subito acceso i riflettori su Maserati, già da tempo oggetto di speculazioni circa un suo possibile spin off o una vendita a terzi. Tuttavia, Stellantis ha reagito con prontezza, ribadendo ancora una volta la propria posizione: Maserati resta saldamente all’interno del Gruppo e non è in cerca di acquirenti.
Le indiscrezioni su un possibile disimpegno da parte di Stellantis nei riguardi del marchio modenese si rincorrono da anni, alimentate da performance commerciali altalenanti e dalla difficile transizione verso l’elettrico. Dopo un periodo di forte crescita nei primi anni ’10 del nuovo millennio, il brand ha vissuto attimi complicati, con vendite in calo e una gamma prodotto giudicata da molti analisti poco coerente. Tuttavia, negli ultimi mesi Maserati ha cercato di rilanciarsi con alcuni modelli elettrificati, come la GranTurismo Folgore e il SUV Grecale, segnando un tentativo concreto di rinnovamento e riposizionamento sul mercato del lusso sostenibile.
Il contesto in cui si inseriscono queste voci è particolarmente delicato. Stellantis, colosso nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA, è attualmente uno dei principali player globali del settore automotive e sta affrontando la complessa sfida della transizione ecologica, con un piano industriale ambizioso che prevede il lancio di decine di nuovi modelli elettrici entro il 2030. In tale quadro, il ruolo dei marchi premium come Maserati è cruciale: non solo per il valore simbolico e di heritage, ma anche per la loro capacità di generare margini elevati e rappresentare l’eccellenza tecnologica del gruppo.
L’eventuale uscita di Maserati dall’universo Stellantis avrebbe quindi un impatto non marginale, sia dal punto di vista strategico che d’immagine. E proprio per questo la smentita è arrivata con tono deciso e privo di ambiguità . Va detto, inoltre, che non è la prima volta che Stellantis è costretta a intervenire pubblicamente per frenare rumors sulla sorte di Maserati. Già in passato, in occasione di flessioni nei risultati finanziari o di ristrutturazioni interne, erano circolate voci su una possibile dismissione del brand. Ma in tutte queste occasioni il Gruppo ha sempre riaffermato la centralità del marchio modenese nella sua strategia a lungo termine.
Nel frattempo, Chery Auto prosegue nella sua corsa espansionistica. La Casa automobilistica cinese, tra le più attive del Paese, ha fatto importanti passi avanti nei mercati internazionali e non nasconde l’ambizione di competere con i grandi marchi europei. Le dichiarazioni di Zhang vanno lette quindi più come un segnale d’intenzione generale che non come un’indicazione concreta su trattative in corso.
La vicenda conferma ancora una volta quanto i grandi marchi storici dell’automobile europea continuino ad esercitare un forte appeal sul mercato globale, soprattutto per le aziende emergenti dell’Asia che ambiscono a crescere anche sul piano dell’immagine. Ma, almeno per il momento, Maserati non è tra gli asset disponibili.
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 07:23:13 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Piemonte mostrano una situazione variegata, con la benzina che si attesta a 1.689 euro al litro, il gasolio a 1.586 euro, il GPL a 0.715 euro e il metano a 1.498 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e l’andamento delle quotazioni internazionali.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.689 € |
Gasolio | SELF | 1.586 € |
GPL | SERVITO | 0.715 € |
Metano | SERVITO | 1.498 € |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, tra cui le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA), che incidono in modo significativo sul costo finale per il consumatore. In particolare, la componente fiscale rappresenta circa il 58% del prezzo alla pompa, una percentuale decisamente superiore rispetto al prezzo industriale, che si attesta attorno al 42%. Quest’ultima è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, pari al 12% del prezzo, è la parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo finale alla pompa, in base a strategie commerciali e costi operativi. Pertanto, il prezzo della benzina non è solo il risultato delle fluttuazioni del mercato, ma anche di una forte pressione fiscale che incide notevolmente sul costo per i consumatori.
Per quanto riguarda il gasolio, la composizione del prezzo è leggermente diversa. La componente fiscale per il gasolio è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, la materia prima gioca un ruolo cruciale, rappresentando il 45% del prezzo finale e subendo l’influenza delle quotazioni internazionali e del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che incide per il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo grado di controllo, permettendo loro di adattare i prezzi alla pompa in base alle condizioni di mercato e ai costi operativi. Questa struttura di costo evidenzia come il gasolio, pur essendo soggetto a una minore pressione fiscale rispetto alla benzina, sia comunque influenzato da dinamiche di mercato globali e dalle politiche di prezzo degli operatori.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Molise mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.719 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.613 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.731 euro, mentre il metano è venduto a 1.437 euro. Questi valori sono influenzati da vari fattori, tra cui le accise e le quotazioni internazionali.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.719 |
Gasolio | SELF | 1.613 |
GPL | SERVITO | 0.731 |
Metano | SERVITO | 1.437 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo totale. Questa parte include le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA). La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si suddivide in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima incide per circa il 30% del prezzo finale e varia in base alle quotazioni internazionali del petrolio e all’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Pertanto, le fluttuazioni dei mercati internazionali e le politiche fiscali nazionali hanno un impatto diretto sul costo finale per i consumatori.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale rappresenta il 45% del prezzo, mentre quella industriale arriva al 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima è influenzato dalle quotazioni internazionali e dall’effetto del cambio euro/dollaro, incidendo per il 45% sul prezzo finale. Il margine, che è pari al 10%, consente agli operatori di modificare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come le politiche fiscali e le dinamiche di mercato possano influenzare significativamente il prezzo del gasolio, rendendolo un elemento cruciale per la pianificazione economica delle famiglie e delle imprese.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Calabria mostrano una situazione variabile, con la benzina che si attesta a 1.732 euro al litro, il gasolio a 1.615 euro, il GPL a 0.764 euro e il metano a 1.547 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e l’andamento delle quotazioni internazionali.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.732 |
Gasolio | SELF | 1.615 |
GPL | SERVITO | 0.764 |
Metano | SERVITO | 1.547 |
Il prezzo della benzina è composto sostanzialmente da tre parti: il costo netto del combustibile, le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA). In particolare, la componente fiscale rappresenta una fetta significativa del prezzo finale, arrivando a coprire il 58% del costo totale. Questo valore è decisamente superiore alla componente industriale, che si attesta al 42%. La parte industriale del prezzo è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’effetto del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, pari al 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di adattarsi alle fluttuazioni del mercato e alle esigenze dei consumatori.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima incide notevolmente, rappresentando il 45% del prezzo finale, e risente delle stesse dinamiche di mercato che influenzano la benzina. Il margine, che vale il 10% del prezzo, è l’elemento su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di mantenere un equilibrio tra costi e competitività . La differenza nelle percentuali tra benzina e gasolio riflette le diverse politiche fiscali e le dinamiche di mercato che caratterizzano i due combustibili, rendendo il gasolio una scelta spesso più economica per gli automobilisti.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti a Trento mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.739 euro al litro, mentre il gasolio è a 1.646 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.753 euro, mentre il metano è disponibile a 1.422 euro. Questi valori riflettono le dinamiche di mercato e le componenti fiscali che influenzano il costo finale per i consumatori.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.739 |
Gasolio | SELF | 1.646 |
GPL | SERVITO | 0.753 |
Metano | SERVITO | 1.422 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del prezzo finale. Questo valore è decisamente superiore rispetto alla componente industriale, che si attesta al 42%. La parte industriale del prezzo è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa. Pertanto, le fluttuazioni del mercato internazionale e le politiche fiscali nazionali giocano un ruolo cruciale nella determinazione del prezzo finale della benzina.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale incide per il 45% sul prezzo finale, mentre la componente industriale è più alta, arrivando al 55%. Anche in questo caso, la materia prima rappresenta una parte significativa del costo, con le quotazioni internazionali e l’effetto del cambio euro/dollaro che incidono per il 45%. Il margine lordo, che vale il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Questo significa che, mentre i costi della materia prima sono determinati da fattori esterni, il margine lordo offre agli operatori una certa flessibilità nel rispondere alle dinamiche di mercato.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Veneto mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.691 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.586 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.720 euro, mentre il metano si trova a 1.411 euro al litro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e le quotazioni internazionali.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.691 |
Gasolio | SELF | 1.586 |
GPL | SERVITO | 0.720 |
Metano | SERVITO | 1.411 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa parte include le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA), che incidono notevolmente sul prezzo che il consumatore finale paga alla pompa. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo totale, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa, rendendo così il mercato dei carburanti particolarmente sensibile alle fluttuazioni dei costi internazionali e alle politiche di prezzo adottate dai gestori.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima incide per il 45% del prezzo finale e risente delle stesse dinamiche di mercato che influenzano la benzina, come le quotazioni internazionali e il cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo. Questo significa che, mentre le accise e le tasse rimangono fisse, il prezzo del gasolio può variare in base alle decisioni dei gestori e alle fluttuazioni del mercato globale, rendendo il costo del gasolio un elemento da monitorare attentamente per gli automobilisti e le aziende di trasporto.
SHORTCODE:
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Umbria mostrano una situazione variegata, con la benzina che si attesta a 1.715 euro al litro, il gasolio a 1.608 euro, il GPL a 0.736 euro e il metano a 1.449 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise, l’IVA e le quotazioni internazionali delle materie prime.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.715 € |
Gasolio | SELF | 1.608 € |
GPL | SERVITO | 0.736 € |
Metano | SERVITO | 1.449 € |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del prezzo finale. Questa parte include le accise e l’IVA, che incidono notevolmente sul costo che il consumatore finale deve sostenere. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è la parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, in base a strategie commerciali e costi operativi. Questa struttura complessa rende il prezzo della benzina particolarmente sensibile alle fluttuazioni del mercato e alle politiche fiscali.
Per quanto riguarda il gasolio, la composizione del prezzo presenta delle differenze significative rispetto alla benzina. La componente fiscale per il gasolio è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima è influenzato dalle quotazioni internazionali e dall’effetto del cambio euro/dollaro, che incidono per il 45% sul prezzo finale. Il margine lordo, che rappresenta il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo per modificare il prezzo alla pompa. Questa differente composizione rispetto alla benzina evidenzia come le politiche di prezzo possano variare notevolmente tra i diversi tipi di carburante, influenzando le scelte dei consumatori e le dinamiche di mercato.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Il prezzo attuale dei carburanti in Sicilia, aggiornato al 30 aprile 2025, evidenzia un costo della benzina di 1.728 euro al litro, mentre il gasolio si attesta a 1.619 euro. I prezzi del GPL e del metano sono rispettivamente di 0.782 euro e 1.774 euro. Queste cifre riflettono le dinamiche di mercato e le componenti fiscali che influenzano il costo finale alla pompa.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.728 |
Gasolio | SELF | 1.619 |
GPL | SERVITO | 0.782 |
Metano | SERVITO | 1.774 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa percentuale è decisamente superiore rispetto alla componente industriale, che si attesta al 42%. La parte industriale del prezzo è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è la parte sulla quale gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Pertanto, le fluttuazioni del mercato internazionale e le politiche fiscali nazionali giocano un ruolo cruciale nella determinazione del prezzo finale della benzina.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale incide per il 45% sul prezzo finale, mentre quella industriale è pari al 55%. Anche in questo caso, la materia prima ha un peso significativo, rappresentando il 45% del prezzo e subendo l’influenza delle quotazioni internazionali e del cambio euro/dollaro. Il margine, che vale il 10% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo per modificare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come le dinamiche di mercato e le politiche fiscali siano determinanti per il prezzo del gasolio, rendendo essenziale per i consumatori essere informati sulle variazioni quotidiane.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Marche mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.692 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.590 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.751 euro, mentre il metano è a 1.434 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e il costo della materia prima.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.692 |
Gasolio | SELF | 1.590 |
GPL | SERVITO | 0.751 |
Metano | SERVITO | 1.434 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la più significativa è la componente fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa parte include le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA), che incidono notevolmente sul prezzo che il consumatore finale paga. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide a sua volta in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di ottimizzare i propri guadagni in un mercato altamente competitivo.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale incide per il 45% sul prezzo finale, mentre la componente industriale è più alta, arrivando al 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima è influenzato dalle quotazioni internazionali e dal cambio euro/dollaro, rappresentando il 45% del prezzo. Il margine, che è pari al 10%, è l’unico elemento su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come le fluttuazioni del mercato internazionale e le politiche fiscali nazionali possano avere un impatto diretto sui prezzi che i consumatori pagano per il gasolio.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Lombardia mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.692 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.591 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.741 euro, mentre il metano si trova a 1.460 euro. Questi valori riflettono non solo il costo del combustibile, ma anche le accise e l’IVA che incidono significativamente sul prezzo finale alla pompa.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.692 |
Gasolio | SELF | 1.591 |
GPL | SERVITO | 0.741 |
Metano | SERVITO | 1.460 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questo valore è decisamente superiore rispetto alla componente industriale, che si attesta al 42%. La parte industriale del prezzo è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, pari al 12% del prezzo, è l’unica parte su cui l’operatore può intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Pertanto, le fluttuazioni dei mercati internazionali e le politiche fiscali nazionali giocano un ruolo cruciale nella determinazione del prezzo finale della benzina.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale rappresenta il 45% del prezzo, mentre quella industriale arriva al 55%. Anche in questo caso, la materia prima ha un peso significativo, con le quotazioni internazionali e l’effetto del cambio euro/dollaro che incidono per il 45% del prezzo. Il margine, che è pari al 10%, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo per modificare il prezzo alla pompa. Questo significa che, sebbene le accise e l’IVA siano fisse, le fluttuazioni del mercato possono portare a variazioni significative nel prezzo finale del gasolio, rendendo la situazione particolarmente dinamica e soggetta a cambiamenti frequenti.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Liguria mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.715 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.625 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.805 euro al litro, mentre il metano si trova a 1.485 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e le quotazioni internazionali.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.715 |
Gasolio | SELF | 1.625 |
GPL | SERVITO | 0.805 |
Metano | SERVITO | 1.485 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo totale. Questa parte include le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA), che incidono notevolmente sul prezzo finale pagato dai consumatori. La restante parte del prezzo, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è la parte su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di adattarsi alle fluttuazioni del mercato e alla concorrenza. Queste dinamiche rendono il prezzo della benzina particolarmente sensibile a variazioni esterne, come le tensioni geopolitiche o le decisioni delle OPEC.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale rappresenta circa il 45% del prezzo finale, mentre la componente industriale arriva al 55%. Anche in questo caso, la materia prima ha un peso significativo, pari al 45% del prezzo, e subisce l’influenza delle quotazioni internazionali e del cambio euro/dollaro. Il margine, che incide per il 10%, è l’unica parte su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo per adeguare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo fa sì che il gasolio, pur essendo meno tassato rispetto alla benzina, possa comunque subire variazioni significative in base alle fluttuazioni del mercato globale e alle politiche fiscali nazionali.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti nel Lazio mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.698 euro al litro, mentre il gasolio è a 1.594 euro. Per chi utilizza GPL, il costo è di 0.732 euro, mentre il metano è disponibile a 1.646 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e le dinamiche di mercato.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.698 |
Gasolio | SELF | 1.594 |
GPL | SERVITO | 0.732 |
Metano | SERVITO | 1.646 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo totale. Questa parte include le accise e l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), che incidono notevolmente sul prezzo finale pagato dai consumatori. La restante parte del prezzo, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è la parte su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo, modificando il prezzo alla pompa in base a vari fattori di mercato. Pertanto, il prezzo della benzina è il risultato di una complessa interazione tra costi di produzione, tasse e margini di profitto.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale rappresenta il 45% del prezzo totale, mentre la componente industriale è più alta, pari al 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima, che incide per il 45%, è influenzato dalle stesse variabili di mercato, come le quotazioni internazionali e l’effetto del cambio euro/dollaro. Il margine, che rappresenta il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Questo significa che, mentre le tasse e i costi della materia prima sono relativamente fissi, gli operatori hanno una certa flessibilità nel determinare il prezzo finale del gasolio, a seconda delle condizioni di mercato e della concorrenza.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Friuli Venezia Giulia mostrano una situazione variabile, con la benzina che si attesta a 1.714 euro al litro, il gasolio a 1.623 euro, il GPL a 0.726 euro e il metano a 1.510 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e le quotazioni internazionali.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.714 |
Gasolio | SELF | 1.623 |
GPL | SERVITO | 0.726 |
Metano | SERVITO | 1.510 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa parte include le accise e l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), che incidono notevolmente sul prezzo che il consumatore paga alla pompa. La restante parte del prezzo, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di ottimizzare i propri guadagni in un mercato altamente competitivo.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale rappresenta il 45% del prezzo finale, mentre quella industriale arriva al 55%. Anche in questo caso, la materia prima incide notevolmente sul prezzo, con le quotazioni internazionali e l’effetto del cambio euro/dollaro che pesano per il 45%. Il margine, che è pari al 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo, permettendo loro di adattare i prezzi in base alle dinamiche di mercato e alla concorrenza. Questa struttura di costo evidenzia come il prezzo del gasolio sia influenzato non solo dalle politiche fiscali, ma anche dalle fluttuazioni del mercato globale.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Emilia Romagna mostrano una situazione variabile, con la benzina che si attesta a 1.698 euro al litro, il gasolio a 1.595 euro, il GPL a 0.715 euro e il metano a 1.458 euro. Questi valori riflettono le dinamiche di mercato e le componenti fiscali che influenzano il costo finale alla pompa.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.698 |
Gasolio | SELF | 1.595 |
GPL | SERVITO | 0.715 |
Metano | SERVITO | 1.458 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo totale. Questa parte include le accise e l’IVA, che incidono notevolmente sul prezzo finale che i consumatori pagano alla pompa. La restante parte del prezzo, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si suddivide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di adattarsi alle fluttuazioni del mercato e alle esigenze dei consumatori.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, la materia prima ha un peso significativo, rappresentando il 45% del prezzo finale, con le stesse influenze delle quotazioni internazionali e del cambio euro/dollaro. Il margine, che vale il 10% del prezzo, è l’elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo, permettendo loro di adattare i prezzi in base alle condizioni di mercato e alla concorrenza. Questa struttura di costo evidenzia come le politiche fiscali e le dinamiche di mercato siano determinanti nel definire il prezzo dei carburanti, influenzando direttamente le spese quotidiane degli automobilisti.
SHORTCODE:
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Campania mostrano un quadro variegato. La benzina si attesta a 1.703 euro al litro, mentre il gasolio è a 1.585 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.683 euro, mentre il metano si trova a 1.434 euro. Questi valori riflettono le dinamiche di mercato e le componenti fiscali che influenzano il costo finale per i consumatori.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.703 |
Gasolio | SELF | 1.585 |
GPL | SERVITO | 0.683 |
Metano | SERVITO | 1.434 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa parte include le accise e l’IVA, che incidono notevolmente sul prezzo che i consumatori pagano alla pompa. La restante parte, pari al 42%, è la componente industriale, che si suddivide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Pertanto, le fluttuazioni del mercato internazionale e le politiche fiscali nazionali giocano un ruolo cruciale nel determinare il costo finale della benzina.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale incide per il 45% sul prezzo finale, mentre la componente industriale rappresenta il 55%. Anche in questo caso, la materia prima ha un peso significativo, pari al 45% del prezzo, e le sue variazioni sono influenzate dalle stesse dinamiche di mercato che riguardano la benzina. Il margine lordo, che vale il 10% del prezzo, è l’elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo. Questo significa che, mentre le accise e l’IVA rimangono costanti, il prezzo del gasolio può variare in base alle fluttuazioni delle quotazioni internazionali e alle decisioni strategiche degli operatori di mercato.
SHORTCODE:
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Basilicata mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.739 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.627 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.724 euro, mentre il metano si trova a 1.472 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e il costo della materia prima.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Gasolio | SELF | 1.627 |
Benzina | SELF | 1.739 |
GPL | SERVITO | 0.724 |
Metano | SERVITO | 1.472 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, tra cui le accise, l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e il costo netto del combustibile. In particolare, la componente fiscale rappresenta circa il 58% del prezzo finale, una percentuale decisamente superiore rispetto alla componente industriale, che si attesta al 42%. Quest’ultima è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per il 30% sul prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, pari al 12% del prezzo, è l’unica parte su cui l’operatore può intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Pertanto, le fluttuazioni del mercato internazionale e le politiche fiscali nazionali hanno un impatto diretto sul costo finale per il consumatore.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale rappresenta il 45% del prezzo finale, mentre quella industriale arriva al 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima incide notevolmente, rappresentando il 45% del prezzo, e subisce le stesse influenze delle quotazioni internazionali e del cambio euro/dollaro. Il margine, che vale il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo per modificare il prezzo alla pompa. Questa differenza nella composizione dei costi tra benzina e gasolio è fondamentale per comprendere le dinamiche di prezzo e le strategie di mercato adottate dai gestori dei carburanti.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Il prezzo attuale dei carburanti in autostrada è influenzato da diversi fattori, tra cui il costo netto del combustibile, le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA). Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi medi della benzina, del gasolio, del GPL e del metano sono stati aggiornati, mostrando una continua evoluzione dei costi per gli automobilisti italiani.
Ultimo aggiornamento: 29-04-2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.804 |
Gasolio | SELF | 1.708 |
GPL | SERVITO | 0.854 |
Metano | SERVITO | 1.530 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo totale. Questa percentuale è decisamente superiore rispetto alla componente industriale, che si attesta al 42%. La parte industriale del prezzo è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per il 30% sul prezzo finale, è influenzata dalle quotazioni internazionali e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte sulla quale l’operatore può intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Pertanto, le fluttuazioni del mercato internazionale e le politiche fiscali nazionali giocano un ruolo cruciale nel determinare il costo della benzina per gli automobilisti italiani.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale per il gasolio è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima è influenzato dalle quotazioni internazionali e dall’effetto del cambio euro/dollaro, che incidono per il 45% sul prezzo finale. Il margine, che vale il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui l’operatore ha la possibilità di agire per modificare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come il gasolio, pur avendo una componente fiscale inferiore rispetto alla benzina, sia comunque soggetto a dinamiche di mercato che possono influenzare il prezzo finale per il consumatore.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/autostrade
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000Oggi, 30 aprile 2025, i prezzi dei carburanti in Abruzzo mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.713 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.614 euro al litro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.724 euro al litro, mentre il metano è proposto a 1.452 euro al litro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e il costo della materia prima.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025
TIPOLOGIA | EROGAZIONE | PREZZO MEDIO |
---|---|---|
Benzina | SELF | 1.713 |
Gasolio | SELF | 1.614 |
GPL | SERVITO | 0.724 |
Metano | SERVITO | 1.452 |
Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la più significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo totale. Questa parte include le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA), che incidono notevolmente sul prezzo finale pagato dal consumatore. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo finale, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di mantenere un equilibrio tra competitività e sostenibilità economica.
Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima è influenzato dalle quotazioni internazionali e dall’effetto del cambio euro/dollaro, rappresentando il 45% del prezzo finale. Il margine, che vale il 10%, è l’elemento su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come le fluttuazioni del mercato internazionale e le politiche fiscali nazionali abbiano un impatto diretto sui prezzi che i consumatori pagano per il gasolio.
fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:08:05 +0000La Tesla Model Y continua a far parlare di sé, ma stavolta non c’entra Elon Musk né qualche rivoluzionaria innovazione tecnologica firmata Palo Alto. A sorprendere, infatti, è un’idea tanto semplice quanto geniale nata lontano dai laboratori californiani: nel cuore del Massachusetts, un appassionato di auto ha deciso di riscrivere – con ironia e creatività – le regole del tuning per veicoli elettrici, aggiungendo alla sua Model Y uno scarico che spara bolle.
Niente fumi tossici né ruggiti da muscle car: il retro di questa Tesla emette una scia di bolle leggere e danzanti ogni volta che l’auto si ferma o riparte, trasformando l’ordinaria attesa al semaforo in un piccolo spettacolo urbano. Un colpo di teatro che sfida con ironia l’assenza di suono e di “anima meccanica” che molti rimproverano alle auto elettriche, specialmente alle Tesla.
Il sistema è sorprendentemente ben progettato: un serbatoio per il liquido delle bolle, installato nel bagagliaio, alimenta due terminali di scarico cromati fissati al paraurti posteriore. Il tutto si attiva tramite un comodo telecomando wireless. Basta un clic, e lo show ha inizio.
Il creatore del kit, che per ora preferisce restare anonimo ma ha già una piccola base di fan sui social, racconta di aver ideato il sistema per “ridare un po’ di divertimento al mondo dell’elettrico“. Non punta a migliorare prestazioni o a risparmiare energia: lo scopo è puramente estetico e ludico. E a giudicare dalle reazioni, ci è riuscito: il video della sua Model Y con le bolle è diventato virale in pochi giorni, raccogliendo migliaia di visualizzazioni e commenti divertiti da ogni parte del mondo.
Il fragore è stato tale che l’inventore ha deciso di commercializzare il suo bubble-kit: per 700 dollari, incluso il montaggio, è possibile acquistarlo direttamente su Facebook Marketplace. Le richieste – racconta – arrivano ormai da tutti gli Stati Uniti, e non mancano appassionati europei pronti ad adattare il sistema anche alle proprie Tesla. Chissà se Elon Musk, alla luce dei suoi problemi, deciderà di aggiungerlo alla sua gamma ordinaria.
C’è chi lo considera un semplice vezzo, chi un’espressione artistica su quattro ruote. Ma una cosa è certa: la trovata ha colto nel segno, restituendo un tocco di umorismo a un settore che, per molti, rischia di diventare troppo serio, tecnico, e asettico. E chissà che presto non nascano raduni dedicati, con decine di Tesla che invece di rombare fanno uno spettacolo da cabaret, lasciandosi dietro una scia di bolle.
Intanto, anche senza accessori fantasiosi, la Tesla Model Y continua a segnare buoni risultati di vendita, anche in Italia. Nel primo trimestre del 2025, Tesla ha registrato 3.469 immatricolazioni nel nostro Paese, con un mese di marzo particolarmente brillante: 2.217 unità vendute, pari a un incremento del 51% rispetto allo stesso periodo del 2024. La Model 3 si conferma la regina delle elettriche, dominando il segmento D e superando da sola tutti gli altri concorrenti BEV messi insieme. Ma anche la Model Y si difende bene: nonostante le consegne limitate del nuovo modello Juniper, è comunque riuscita a conquistare il quarto posto tra le elettriche più vendute.
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 05:30:31 +0000