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News n. 1
Antonelli: cosa è successo a Kimi in curva 3. Wolff lo difende

Errore di gioventĂą. Diciotto anni sono veramente pochi per correre in F1, eppure il talento nostrano ha dimostrato un talento enorme. Parliamo di Andrea Kimi Antonelli, che la Mercedes ha deciso di promuovere a prima guida dopo l’addio inatteso di Lewis Hamilton. Un’ereditĂ  davvero pesante che il bolognese non sta tradendo affatto. Gli errori fanno parte della crescita naturale di un pilota.

La dinamica dell’incidente di Antonelli

Kimi, in un colpo solo, ha distrutto la gara di Verstappen e la sua. I fatti parlano chiaro: nel rettilineo che porta da curva 1 alla 3, l’italiano è lanciassimo, sfruttando la scia di chi lo precede. In prossimitĂ  della staccata va troppo tardi sul pedale del freno. Per schivare chi sta davanti effettua uno scarto brusco verso l’interno, ma la sua velocitĂ  è troppo alta: l’asse posteriore si è bloccato e, per questa ragione, centra in pieno la monoposto di Max sul fianco destro.

Il contatto è fatale per entrambi. Antonelli si scusa immediatamente via radio, conscio di essere la causa diretta della collisione. Attende l’arrivo dei commissari, che lo aiutano a uscire dalla sua vettura, per poi dirigersi verso l’olandese e scusarsi per il danno procurato. Verstappen in radio non è stato tenero, apostrofando Kimi. Tuttavia, pochi secondi piĂą tardi arriva l’abbraccio. Scuse accettate senza rancore.

PiĂą tardi, davanti ai microfoni, Max conferma il suo stato d’animo sull’accaduto. Lo fa sostenendo che si tratta proprio del tipo di incidente che può succedere in F1. Era curioso di capire la dinamica, in quanto solo loro due erano fermi in pista. Non ne fa un dramma, anzi sottolinea come Antonelli sia un grande talento e come situazioni del genere lo aiuteranno a crescere per il futuro.

Toto Wolff difende Antonelli

Nel post-gara Toto Wolff non ha avuto nessun dubbio sull’atteggiamento da mantenere a proposito dell’errore del suo giovane pilota. L’obiettivo era quello di spegnere le polemiche. E infatti parla di un possibile problema legato al sistema frenante, sebbene si capisca lontano un miglio come Antonelli abbia preso male le misure della staccata. Una situazione che, secondo l’austriaco, può capitare pure ai piloti piĂą navigati. Nessuno è immune.

Sin dalle categorie propedeutiche, Kimi è il pupillo del boss Mercedes. E l’italiano è molto fortunato ad avere l’appoggio incondizionato di Toto. La grande esperienza del manager di Vienna è fondamentale nella gestione di un pilota del genere, che rischia di bruciarsi se questo tipo di situazioni non sono amministrate al meglio. Serve anche questo in F1, e come ha detto Verstappen è tutta esperienza da mettere da parte.

La maturitĂ  di Kimi

Sebbene incassi l’appoggio di Toto, Kimi non accampa scuse. Secondo l’italiano i tempi di staccata potevano pure essere corretti, ma è la maniera in cui è andato sul pedale del freno che ha complicato le cose. Noi restiamo della nostra opinione, in quanto entrare a cannone in una curva dove stanno girando altre vetture è sempre un terno al lotto, e quando la fortuna non ti assiste il patatrac è dietro l’angolo. E infatti…

Serviva una maggiore prudenza, specie in una curva del genere, molto stretta e in pendenza, dove la traiettoria da prendere è solamente una. Senza dubbio, riguardando il replay a freddo di se stesso e commentando la scena con il suo ingegnere di pista, lui stesso avrà capito che il rischio preso era troppo grande. Ma una lancia a suo favore va spezzata, perché questo è il vero primo errore di Antonelli.

Un passo falso dopo dieci Gran Premi e poca cosa. Se pensiamo al protagonista indiretto dell’incidente, il campione del mondo in carica, ne ha fatto ben di peggio per diverse stagioni. Da apprezzare quindi le scuse pubbliche e la presa di coscienza. Un gesto che sottolinea la maturitĂ  di questo pilota, scelto in maniera oculata da Wolff.

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 15:42:33 +0000
News n. 2
Musk e Trump, fine dell’idillio: il patron di Tesla attacca la legge di bilancio

In un’America che si avvia verso l’Independence Day tra tensioni politiche e scelte economiche radicali, Elon Musk torna a occupare il centro del dibattito pubblico. Il patron di Tesla e SpaceX ha definito “completamente folle e distruttiva” la nuova proposta di legge voluta dal presidente Donald Trump e sostenuta dalla maggioranza repubblicana al Senato.

“La proposta del Senato distruggerà milioni di posti di lavoro in America e causerà un immenso danno strategico al nostro Paese”, ha scritto Musk sulla piattaforma X, puntando il dito contro quella che, a suo dire, è una manovra “che sovvenziona le industrie del passato e danneggia gravemente quelle del futuro”. Il numero uno di Tesla lancia una critica velata ai motori termici, rei di andare a danneggiare le sue creature elettriche? Probabile, ma non c’è solo tale questione in ballo.

A rischio decenni di investimenti strategici, secondo Musk

Il provvedimento, soprannominato da Trump il “big, beautiful bill”, prevede una massiccia riduzione delle imposte per le imprese tradizionali, forti tagli alla spesa pubblica in settori come la sanità e l’istruzione, e un ridimensionamento degli incentivi per l’energia rinnovabile e la mobilità elettrica. Un progetto legislativo che punta a consolidare il consenso elettorale tra gli elettori conservatori e le lobby industriali classiche, ma che per molti rappresenta un ritorno a un modello economico superato.

Secondo Musk, l’intervento rischia di compromettere decenni di investimenti nel settore delle energie pulite e della transizione tecnologica. “Non si può competere con la Cina sul terreno della manifattura avanzata se si tagliano gli incentivi alle fabbriche del futuro”, ha dichiarato, aggiungendo che “gli Stati Uniti stanno sbagliando rotta in modo clamoroso”.

Ci eravamo tanto amati

La polemica arriva in un momento di alta tensione tra Musk e l’establishment repubblicano. Dopo un iniziale allineamento con Trump – sostenuto anche da ingenti donazioni personali nel 2024 – il fondatore di Tesla ha progressivamente preso le distanze dal presidente Donald J. Trump, fino allo scontro aperto delle ultime settimane. Secondo alcune indiscrezioni, la Casa Bianca avrebbe valutato l’ipotesi di ridurre i contratti governativi con SpaceX in risposta alle critiche pubbliche del miliardario sudafricano.

Nel frattempo, al Senato, la macchina politica repubblicana è al lavoro per tentare l’approvazione del disegno di legge entro il 4 luglio, data simbolica scelta da Trump per firmare la legge in coincidenza con la festa dell’Indipendenza. Il leader della maggioranza, John Thune, ha intensificato la pressione sui senatori più esitanti, in quello che viene considerato un test di lealtà nei confronti dell’ex presidente.

Una strada in salita

Ma la strada appare tutt’altro che spianata. Alcuni senatori moderati, come Lisa Murkowski e Rand Paul, hanno espresso dubbi sull’impatto economico e sociale della manovra. Il Congressional Budget Office (CBO) ha stimato che il piano potrebbe aumentare il debito pubblico di oltre 3.000 miliardi di dollari in dieci anni, oltre a provocare la perdita di copertura sanitaria per milioni di cittadini a causa dei tagli a Medicaid.

La Camera dei Rappresentanti si prepara al primo voto preliminare sul testo, mentre gruppi industriali, associazioni ambientaliste e think tank economici si schierano in modo sempre più netto, nel tentativo di influenzare l’esito del dibattito. Per Musk, la posta in gioco è più che politica: è una battaglia per la sopravvivenza del paradigma tecnologico che egli stesso ha contribuito a costruire. “Stiamo decidendo ora se vogliamo essere un Paese che guida il futuro o che si aggrappa al passato”, ha scritto. La battaglia sembra tutt’altro che chiusa.

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 13:23:50 +0000
News n. 3
Avviatore di emergenza per auto: come si usa e quale scegliere

Alle volte può capitare di dimenticarsi una luce accesa della macchina e ritrovarsi la mattina dopo con la batteria a terra. Una situazione spiacevole che ci costringe a chiamare amici o familiari con un’altra vettura per venire a donarci un po’ di energia. Non sempre facile però trovare qualcuno disponibile, a volte si è di corsa o lontano da casa e un piccolo problema si trasforma in un incubo.

Per risolvere questa situazione in autonomia con semplicità ci sono gli avviatori di emergenza. Dispositivi generalmente compatti che permettono di far ripartire il motore anche quando la batteria è completamente a terra e non si riesce ad avviare neanche con l’ausilio di un’altra vettura. Chiamati anche Jump Starter o booster, sono perfetti per chi usa poco l’auto, per chi viaggia spesso o per chi vuole semplicemente evitare imprevisti. Esistono in versioni più compatte ed economiche o in modelli professionali pensati per auto diesel o di grossa cilindrata. Avendo alla base del funzionamento una batteria, alcuni sono utilizzabili anche come power bank per smartphone o compressori d’aria. Un accessorio piccolo ma intelligente, da tenere sempre nel bagagliaio.

Come si utilizza un avviatore di emergenza

Usare un booster è un processo molto semplice, molto simile a quello per far ripartire l’auto con i cavi sfruttando la batteria di un’altra vettura. I dispositivi appositi hanno in più delle caratteristiche che aumentano la sicurezza dell’utilizzatore e della batteria, come la protezione antiscintille e di polarità inversa. Ecco i 5 step per riavviare l’auto:

  • collegare il cavo rosso (positivo) del jump starter al polo positivo della batteria;
  • collegare il cavo nero (negativo) al polo negativo o a una parte metallica non verniciata della carrozzeria;
  • accendere l’avviatore e attendere pochi secondi;
  • avviare il motore dell’auto;
  • una volta avviata, scollegare i cavi in ordine inverso e spegnere l’avviatore.

Ogni modello ha istruzioni specifiche, perciò è sempre consigliato leggere il manuale del prodotto.

Avviatori economici da tenere in auto tutti i giorni

Per chi ha un’utilitaria o un’auto a benzina di piccola cilindrata, esistono booster di emergenza economici ma affidabili. Sono leggeri, compatti e facili da usare, ideali da aggiungere agli accessori indispensabili da tenere in auto tutti i giorni. Tra i più apprezzati c’è il modello YDBAO 4000A, che offre un’elevata potenza d’avviamento, doppia uscita USB per ricaricare smartphone o altri dispositivi e una torcia LED integrata, utile di notte o in condizioni di emergenza. Ottimo compromesso per chi cerca sicurezza senza spendere troppo.

Avviatori professionali per esigenze specifiche

Chi ha un’auto che usa poco e si ritrova con la batteria scarica in più occasioni, potrebbe aver bisogno di un avviatore di emergenza professionale, in grado di gestire potenze superiori e resistere a cicli d’uso più intensi. Uno dei migliori è il NOCO Boost X GBX45, compatto ma potentissimo: avvia senza problemi motori fino a 6.5L benzina o 4.0L diesel, anche con batteria completamente a terra. Inoltre, si ricarica velocemente tramite USB-C e funge da power bank ultra rapido.

Chi invece cerca il massimo della potenza per ogni tipo di mezzo, compresi veicoli commerciali o camper, il MAXTOOLS JSL600 è pensato appositamente per loro: oltre ad avviare batterie fino a 8L benzina o 7L diesel, integra torcia, funzione booster intelligente e uscite USB ad alta potenza. Una vera centrale d’emergenza, che sacrifica la portabilità per una capacità di ricarica senza eguali.

Un avviatore di emergenza è uno di quegli accessori che speri di non dover mai usare, ma che quando serve può davvero fare la differenza. Sceglierlo in base alla propria auto e al tipo di utilizzo è fondamentale per evitare spiacevoli sorprese: con una spesa più o meno contenuta si può affrontare ogni situazione con maggiore serenità.

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 12:05:04 +0000
News n. 4
Mazda avrà una nuova succosa sportiva: l’erede della RX-8

A Hiroshima le radici restano vive. Nel silenzio delle linee di produzione e nei corridoi del centro ricerca, il cuore rotativo pulsa ancora. La RX-8, uscita dai listini nel 2012, prepara il ritorno, una reincarnazione capace di fondere memoria e futuro. Si chiama Mazda Iconic SP ed è più di una concept car: un manifesto tecnico che punta dritto al cuore degli appassionati. Lo ha confermato Ryuichi Umeshita, direttore tecnico della Casa nipponica, in un’intervista a MotorTrend: “Stiamo lavorando su un’erede vera. Sarà basata sulla Iconic SP presentata al Japan Mobility Show 2023”. Tra quelle linee taglienti e i fari sottili si intravede l’ossessione di non tradire la filosofia RX: leggerezza, motore Wankel e un DNA che fa del rischio un valore.

Un motore rotativo che non muove le ruote

I romanticismi lasciano il tempo che trovano: la RX-9 (questo il nome papabile) farà a meno del rotativo come cuore pulsante tradizionale. Invece di spingere direttamente le ruote, il motore Wankel funzionerà da generatore per alimentare le batterie. Un concetto già testato da Mazda con la MX-30 e il suo range extender, stavolta, però, la scala cambia. Potenza stimata: tra i 350 e i 400 CV. Zero emissioni allo scarico, almeno sulla carta, ma col sound unico del pistone rotante a far da firma sonora.

L’architettura ibrida, combinata a un assetto 2+2 compatto, punta a ritagliarsi uno spazio che nessun altro costruttore osa più esplorare. Il rotativo resta un terreno quasi deserto. La MX-30 lo adotta nella forma di range extender per guadagnare chilometri, il modello di serie in procinto di nascere mira invece a scolpire piacere e prestazioni nella mobilità elettrica.

Numeri piccoli, anima grande

Le indiscrezioni parlano di una produzione limitata, probabilmente entro il 2027, quando Mazda presenterĂ  anche la versione aggiornata del rotativo per rispettare normative sempre piĂą strette. Un suicidio commerciale? Forse. Oppure no: per l’azienda il rotativo non è mai stato una scelta sensata dal punto di vista contabile. Ă stato un marchio di fabbrica, un simbolo di ostinazione tecnica altrove abbandonato da decenni.

Per capirlo basta guardare indietro. RX-7, RX-8: auto di nicchia, con numeri di vendita mai paragonabili a coupé europee o sportive giapponesi turbo. Eppure, diventate culto. Oggi, con l’elettrico che anestetizza il sound e uniforma le sensazioni, quell’anima può tornare a fare la differenza.

MX-5: il futuro elettrico può aspettare

Nella stessa intervista, Umeshita ha confermato un altro segreto che a Hiroshima custodiscono gelosamente: la MX-5 non diventerĂ  elettrica. O almeno non subito. La quinta generazione arriverĂ  dopo la RX-9, con lo stesso mantra: peso piuma, motore termico, cambio manuale e piacere meccanico. Probabilmente userĂ  il nuovo Skyactive Z, previsto per il 2027 anche per altri modelli Mazda.

Una presa di posizione in tempi di piattaforme elettriche universali. La MX-5 esiste dal 1989 ed è rimasta fedele a sé stessa: due posti, trazione posteriore e sensazione di essere dentro la strada. Agli acquirenti non interessa “giocare” con un tablet da 20 pollici o assistenti vocali. Vogliono sentire l’asfalto, un’amica a quattro ruote con cui litigare e fare pace a ogni curva.

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 11:25:22 +0000
News n. 5
Taxi in Italia, guadagni ancora bassi: il Pos obbligatorio non basta

Usciti dal tunnel del Covid, i tassisti italiani sono ancora in fila. Ma stavolta non aspettano clienti, quanto semmai numeri migliori. Nel 2020 la pandemia aveva svuotato le strade e i conti correnti, con cali a doppia cifra e guadagni medi annuali crollati sotto i 4.000 euro. Oggi, a distanza di tre anni, i dati ufficiali del Dipartimento delle Finanze del Mef raccontano una ripresa solo apparente, una fiammella che non scalda nessuno.

Secondo le ultime dichiarazioni dei redditi disponibili – anno fiscale 2023 (fonte: “Il Sole 24 Ore”) – i conducenti di auto bianche hanno incassato in media 17.904 euro lordi l’anno. Tradotto: circa 1.492 euro al mese, tasse e contributi esclusi. Un incremento medio di 208 euro mensili rispetto all’anno precedente. Troppo poco per parlare di vera risalita, troppo poco per tirare un sospiro di sollievo dopo anni di corse vuote, notti in attesa e benzina pagata di tasca propria.

Firenze e Milano tirano, Palermo arranca

A reggere il passo sono le grandi piazze turistiche e d’affari. A Firenze, per esempio, i tassisti dichiarano in media 24.160 euro lordi all’anno: 3.509 euro in più (+17%) rispetto al 2022. Una boccata d’ossigeno trainata dal ritorno dei visitatori stranieri e dal caro prezzi. Milano segue a ruota: 22.551 euro di media, +15,2% rispetto al 2024. Nella capitale economica, il tassametro gira ancora abbastanza per garantire ai conducenti quasi 1.900 euro lordi al mese. Ma basta scendere lungo la penisola per vedere lo stallo. Roma sfiora i 16.000 euro lordi annui, pari a 1.310 euro al mese. Napoli arranca poco sopra i 12.000, nonostante un balzo del +25% rispetto al 2022. Palermo resta fanalino di coda: 10.000 euro lordi, meno di 900 euro al mese.

Il Pos obbligatorio: tracciabilitĂ  o illusione?

Quest’anno è scattato l’obbligo di avere a bordo il Pos per i pagamenti elettronici. Sulla carta, un passo verso la trasparenza fiscale. Nella realtà, gli addetti ai lavori sanno bene che la ricevuta della corsa resta spesso carta straccia per l’erario: finché le verifiche restano sporadiche, arrotondare in nero è questione di trovare la scorciatoia. E le cifre medie restano inchiodate, con variazioni minime tra città e città. Per molti, l’effetto vero si vedrà soltanto tra due anni, quando usciranno i dati 2025. Sarà quello il banco di prova per capire se la svolta digitale avrà davvero inciso sulle dichiarazioni.

Dietro i numeri, turni infiniti

In mezzo, vite spese tra turni di 10-12 ore, licenze care, auto da mantenere e costi che non calano mai. Non basta più solo guidare: servono ore su ore in strada, fiere da presidiare, eventi da intercettare e bagagli da caricare a qualsiasi ora. A Milano, invece, la musica cambia. Tra fiere, eventi e un traffico mai domo, i taxi restano una costante. Ma il margine si assottiglia. I numeri del Mef sono provvisori, tuttavia non lasciano spazio a illusioni. Da anni la media dei redditi dei tassisti italiani si muove poco, oscillando tra i 15 e i 20.000 euro lordi l’anno. Con buona pace dei proclami sulla modernizzazione del servizio e la digitalizzazione dei pagamenti. Il resto è gestione quotidiana, per un bilancio sofferente nel caso in cui i clienti continuino a scarseggiare.

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 10:51:29 +0000
News n. 6
Il petrolio cala, ma la benzina costa ancora cara: perché

Il costo di benzina e gasolio resta caro, nonostante il petrolio sia tornato giù di colpo. Dopo le fiammate di metà giugno spinte dal conflitto Israele-Iran, il Brent è sceso sotto i 68 dollari e il WTI fluttua poco sopra i 65. Eppure al distributore i tagli veri non si vedono. Il mercato si è sgonfiato grazie a una tregua diplomatica e alle nuove mosse dell’OPEC+, ma le pompe restano lente ad allineare i listini. Ne scaturiscono accuse di speculazione, esposti all’Antitrust, controlli della Guardia di Finanza e automobilisti di nuovo ostaggio del solito disallineamento. E gli analisti avvertono: i prezzi del greggio restano fragili, pronti a rimbalzi improvvisi se la tregua salta. Alla pompa, intanto, si paga: rapido in salita, lento in discesa.

Perché il greggio è tornato sotto 70 dollari

Dopo aver sfondato quota 75 dollari a causa delle tensioni tra Israele e Iran, il Brent è tornato sotto 68 dollari, mentre il WTI galleggia poco sopra i 65. Una fiammata geopolitica stoppata da una tregua improvvisa, con mediazioni internazionali che hanno riaperto i canali di dialogo. Meno rischio sui flussi e sulle infrastrutture significa maggiore offerta e quotazioni in discesa. Il quadro macro spinge nella stessa direzione, e i mercati hanno reagito.

Negli Usa le scorte di greggio sono salite di quasi 3 milioni di barili nell’ultima settimana di rilevazione, segnale di domanda in rallentamento. E l’OPEC+, pur avendo confermato i tagli per blindare i prezzi, si muove su un filo: più scorte in magazzino, più pressione per allentare i rubinetti. Rispetto a inizio anno, quando il Brent sfiorava gli 80 dollari, il calo è evidente. Resta, tuttavia, una variabile impazzita. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) prevede ancora una crescita della domanda globale di oltre 1 milione di barili al giorno entro fine 2025. Un missile o una sanzione nuova e il quadro finisce per ribaltarsi nel giro di 48 ore. E la pompa segue a ruota.

Come mai la pompa non segue subito il greggio

Il greggio scende e la pompa resta immobile. Il barile non coincide con la benzina. Prima di arrivare nel serbatoio, il petrolio passa per raffinazione e mercati all’ingrosso. In Europa il punto di scambio chiave è l’area ARA (Amsterdam-Rotterdam-Anversa), dove si fissano i valori di benzina e gasolio già raffinati. Se questi listini tengono quota o rallentano a calare, l’effetto sui distributori slitta di giorni o settimane.

Pesano soprattutto le accise: in Italia sono tra le più pesanti d’Europa, coprono oltre il 55% del prezzo finale alla pompa. Una parte di queste imposte risale a emergenze del passato — guerre, ricostruzioni, terremoti — mai cancellate. L’IVA al 22% si applica sull’intero importo — costo industriale sommato alle accise — una tassa sulla tassa che moltiplica ogni centesimo.

Il ritardo è storico: quando il greggio sale, i distributori adeguano i cartelli immediatamente. Cala? Servono giorni perché lo sconto arrivi. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, nell’ultima settimana di giugno un pieno di benzina è salito di quasi 1,90 euro rispetto a inizio mese. Lo stesso vale per il gasolio, con rincari intorno ai 2,40 euro a rifornimento. L’effetto? Accuse di speculazione e un esposto all’Antitrust già sul tavolo.

Quanto costa fare il pieno ora

Le tabelle ufficiali del MASE assomigliano a una sentenza: nell’ultima rilevazione la benzina in modalitĂ  self-service sfiora 1,734 euro al litro, il gasolio si ferma a 1,643, o risultano pure maggiori, come ad esempio in Lombardia. Un pieno medio da 50 litri oggi tocca quasi 87 euro per la benzina e oltre 82 per il gasolio. Appena una settimana fa lo stesso rifornimento pesava almeno 2 euro in meno. Lo schema è sempre lo stesso: quando il Brent corre, i listini reagiscono all’istante. Quando il greggio si sgonfia, la discesa rallenta. Lo si è visto nel 2022 con l’esplosione post-Covid, lo stesso nel 2023 dopo i picchi legati all’OPEC+. In estate, con i viaggi in aumento, l’effetto si amplifica.

Un raffronto con l’Europa mostra differenze: in Francia o Germania la quota di accise resta alta come in Italia, ma i prezzi alla pompa reagiscono più rapidamente ai ribassi dei mercati. L’inerzia dei listini aggiunge oltre 100 euro l’anno di spesa carburante, calcola l’Unione Nazionale Consumatori. Le associazioni spingono per indagini e sanzioni, tuttavia lo spazio di manovra è ridotto. Finché il greggio non si stabilizza davvero e la filiera non accelera gli adeguamenti, il conto resta sempre a carico dei guidatori.

Chi sorveglia i listini

A ogni fiammata dei listini arrivano promesse di controlli. Il governo mobilita la Guardia di Finanza per verificare i prezzi esposti, mentre l’Antitrust apre fascicoli e raccoglie esposti per pratiche scorrette. Solo a fine giugno Codacons ha presentato un nuovo reclamo, puntando il dito sul divario tra Brent in calo e prezzi fermi alle pompe.

La filiera resta però un labirinto: produzione, raffinazione, stoccaggio, distribuzione. Dimostrare una speculazione diretta è quasi impossibile. Le compagnie difendono i margini, i benzinai scaricano sui fornitori, le associazioni di categoria respingono accuse di cartello. Così le indagini spesso si chiudono in un nulla di fatto: nel 2023 le verifiche GdF hanno prodotto decine di sanzioni locali, senza scalfire il meccanismo. Sul tavolo restano pochi strumenti: l’Osservaprezzi del MIMIT per monitorare i listini e i blitz a campione sui distributori. Per chi guida significa una sola cosa: arrangiarsi. Aspettare uno sconto automatico vuol dire pagare caro e a vuoto.

Il futuro dei prezzi

Le quotazioni del Brent e del WTI restano volatili. Gli analisti parlano di un barile in bilico tra 65 e 75 dollari almeno fino a fine estate, con possibili rimbalzi improvvisi se la tregua in Medio Oriente salta o se l’OPEC+ taglia di nuovo la produzione. Sul medio periodo, molti report indicano un prezzo tendenzialmente stabile sotto i 70 dollari, a meno di shock geopolitici o restrizioni sulle riserve strategiche.

Alla pompa, però, gli sconti automatici sembrano un miraggio. L’Italia mantiene uno dei carichi fiscali piĂą pesanti in Europa, e senza interventi sulle accise i ribassi del greggio resteranno parziali. Le oscillazioni continueranno a pesare soprattutto nei mesi di picco — esodo estivo, ponti autunnali — quando la domanda interna spinge i margini dell’intera filiera. Gli aumenti scattano subito, gli sconti arrivano tardi. L’unico scudo resta controllare i listini e tagliare dove serve.

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 10:13:28 +0000
News n. 7
F1, Ferrari: il mistero del “lift and coast” potrebbe nascondere altri problemi

Un weekend eseguito molto bene. Ă questo il sunto di quello che avrebbe sostenuto Vasseur al termine della corsa. Ma il francese è dovuto tornare a casa per motivi familiari sabato sera. Questa la spiegazione fornita dalla Rossa, sulla quale una marea di speculazioni ha speso le forze. Al suo posto ecco il deputy team principal. Parliamo di Jerome D’Ambrosio, che si è seduto al muretto domenica pomeriggio.

D’Ambrosio in stile Vasseur

Il belga di origini italiane è il braccio destro di Fred. A Maranello ha una scrivania nell’ufficio a fianco del transalpino e, oltre a questo, è sempre a stretto contatto di gomito con l’ex Alfa Romeo. Una sorta di prolungamento dei suoi pensieri. E in effetti, a sentirlo parlare a margine del Gran Premio d’Austria, c’è una certa somiglianza di ragionamento che lo accomuna al boss della Ferrari.

Il trentanovenne originario di Etterbeek ha messo in piazza una disamina in pieno stile Vasseur. Anzitutto ha glissato su Fred, quando gli è stato chiesto qualcosa di piĂą in merito al suo abbandono, limitandosi a ricordare che lo ha sentito come fa sempre. Poi è passato ai compiti svolti in pista, dove ha tessuto le lodi del gruppo di lavoro. Pure per lui l’importanza era dare il massimo e non sbagliare nulla.

E in effetti, in una delle gare più noiose della recente F1, tutto è andato per il verso giusto. Va detto che commettere un errore con due vetture che hanno corso senza avversari, in merito ai propri obiettivi, con le McLaren là davanti a suonarsele di santa ragione per tutta la corsa, sarebbe stato alquanto difficile. Nonostante questo va riconosciuto che gli sforzi profusi sugli aggiornamenti sembrano aver funzionato. La prima fila di Leclerc in qualifica in qualche modo lo certifica.

Silverstone sarĂ  uno scenario perfetto in tal senso, considerando la marea di curve di vario tipo, che ci consentiranno di realizzare una radiografia completa sul valore del nuovo fondo. D’Ambrosio sostiene che il risultato ottenuto a Spielberg consente alla squadra di lavorare con serenitĂ . Eppure c’è un fatto interessante che non è sfuggito ai piĂą attenti. Parliamo del lift and coast massiccio che di fatto ha rallentato e non poco le due SF-25.

Charles Leclerc (Ferrari) GP Austria 2025
Il monegasco Charles Leclerc (Ferrari) a bordo della SF-25 nel GP d’Austria 2025

Cos’è e perchĂ© si usa il lift and coast in F1

Anzitutto spieghiamoci. Il lift and coast è un provvedimento che viene usato solitamente per alleggerire la pressione del calore sulla vettura, sia che parliamo di freni, motore e altre componenti interne. Funziona così: i piloti alzano il piede in anticipo avvicinandosi alla staccata, per poi andare sul freno diversi metri piĂą tardi. Così facendo c’è una fase in cui il pilota non accelera e non frena.

A seconda delle indicazioni, il lift and coast può essere realizzato in più punti della pista nella stessa tornata, con una distanza variabile dalla curva a discrezione del muretto. Per esempio, in Austria, siamo partiti da 50 metri prima della curva per poi arrivare addirittura a 100. Avveniva principalmente alla staccata della 3 e della 4, dopo aver percorso i lunghi tratti ad altissima velocità di percorrenza.

Va detto che il lift and coast viene ovviamente utilizzato pure dalle altre scuderie, essendo una normalissima pratica in F1. Tuttavia, quello che fa stonare la faccenda è la quantitĂ  ingente relativa all’utilizzo della manovra, decisamente sopra la media se paragonato alle altre scuderie. E non parliamo solo di ieri, ma pure in altri GP della stagione 2025. D’Ambrosio ha cercato di minimizzare, definendo il fatto come nulla di anomalo.

Se però ascoltiamo i team radio di Leclerc, per esempio, noteremo l’insistenza assidua di questo comando che peraltro fa un po’ innervosire il monegasco. E non è la prima volta che succede. “Dobbiamo aumentare il lift and coast, in questo giro sei stato troppo veloce specie nel secondo settore“. Questo uno dei tanti messaggi verso Leclerc. Il tutto pensando a una cosa che ci fa riflettere.

Le altezze da terra potrebbero incidere sul Lift and Coast

Le due Rosse hanno corso tutta la gara in aria libera. Questo significa che non avevano da smaltire il calore delle vetture davanti a loro. Il tutto non avendo alcun tipo di obiettivo tranne quello di tagliare il traguardo, in quanto grazie al passo delle SF-25, nessun avversario alle spalle poteva impensierire. Ipotizzare che a Spielberg il team abbia sbagliato la presa dei freni è piuttosto ridicolo.

Un team di F1 sa bene quale brake duct scegliere per smaltire il calore. Per questo la ragione potrebbe essere di altra natura. Sappiamo bene che Ferrari non è in grado di utilizzare le altezze da terra secondo progetto. Se il fondo viene abbassato troppo, i Canali Venturi funzionano meglio e la vettura ha più carico. Tuttavia il plank collocato al di sotto del pavimento si consuma troppo e il rischio squalifica si palesa. Vedasi GP di Cina.

Anche per questo il team sta per portare una modifica al retrotreno relativa alla meccanica sospensiva. Schema push-rod che andrĂ  a variare la sua geometria. Sappiamo che la zona incriminata dove il fondo si deteriora maggiormente si avvicina alla parte anteriore dell’elemento. Questo significa che effettuare staccate al limite in ogni tornata aumenta il raschiamento del fondo proprio in quel punto nella fase di beccheggio. Senza contare cordoli e avvallamenti di Spielberg che contribuiscono a erodere il pattino.

Utilizzare il lift and coast, rallentando prima la vettura con il freno motore, significa applicare meno forza sul pedale prevenendo il consumo del plank. E forse, propio per questo Ferrari utilizza questa pratica molto piĂą degli altri. La prova del nove arriva con l’aggiornamento sospensivo. In quel momento capiremo se effettivamente questo “LiCo” (così in gergo) deriva da questo problema, in quanto molti fattori non quadrano nella disamina di D’Ambrosio.

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 09:07:23 +0000
News n. 8
Bollo auto, dal 2026 nuove scadenze e pagamento in un’unica soluzione

Dal 2026 il bollo auto diventa un tributo locale a tutti gli effetti: piĂą potere alle Regioni e nuove regole su scadenze, calcolo e pagamenti. Basta rate spezzettate: ogni immatricolazione avrĂ  la sua data, con verifiche mirate per chiudere i varchi di elusione. La riforma fiscale riporta la tassa di possesso sotto il pieno controllo degli enti territoriali, con novitĂ  che toccano pure le imprese. Conviene prepararsi ora: farsi trovare pronti costa meno che sbagliare dopo.

Come si calcola: i parametri non cambiano

Anche con la riforma fiscale, il calcolo del bollo auto non cambia nei parametri fondamentali. Restano fissi tre pilastri, determinanti quanto si paga ogni anno: potenza del veicolo, classe ambientale e importo base per kW. Innanzitutto, la tassa continua a calcolarsi moltiplicando un importo base per i kW indicati al punto P.2 della carta di circolazione. Maggiore è la potenza della vettura, maggiore sarà l’importo da corrispondere. Ad esempio, una berlina Euro 4 da 110 kW paga circa 284 euro di base (2,58 €/kW), a cui aggiungere il mini superbollo per i kW sopra quota 100.

Secondo punto: la classe di emissioni. Le auto vecchie inquinano? Pagano di più per ogni kW. La logica resta premiare i mezzi meno impattanti sull’ambiente:

  • Euro 4 o superiori → 2,58 €/kW
  • Euro 3 → 2,70 €/kW
  • Euro 2 → 2,80 €/kW
  • Euro 1 → 2,90 €/kW
  • Euro 0 → 3 €/kW

Se fosse Euro 0, la stessa auto pagherebbe circa 330 euro, quasi 50 euro in piĂą a paritĂ  di potenza.

Durata piena e scadenze nuove

Con la riforma, sparisce il vecchio meccanismo del primo bollo calcolato “a pezzi” per allinearsi alle scadenze fisse di aprile, agosto o dicembre. Fino a oggi l’immatricolazione di un’auto nuova comportava una tassa di possesso di durata variabile — da 9 a 12 mesi — per far combaciare la scadenza con i periodi standard. Dal 2026, invece, si parte sempre con 12 mesi pieni: la scadenza è calcolata a partire dal mese di immatricolazione. Nessun riallineamento forzato. Già in uso in regioni come Piemonte e Lombardia, il meccanismo diventa regola nazionale.

Con una nuova immatricolazione a maggio 2026, il pagamento varrà fino a maggio 2027. Le vetture già registrate restano legate alle scadenze attuali, salvo variazioni locali. In pratica aumenta la chiarezza sulle date, ma sparisce la possibilità di “scalare” mesi sul primo pagamento. Attenzione poi alle scadenze: per il primo bollo si avrà tempo fino all’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione, indipendentemente da quando cade. Per gli anni seguenti, la data resta fissa: sempre l’ultimo giorno del mese in cui è avvenuta la prima immatricolazione.

Pagamento a rate

La riforma apre una porta aggiuntiva per le Regioni: sarĂ  possibile introdurre il pagamento quadrimestrale del bollo auto. Non è un obbligo nazionale, ma una facoltĂ  locale: ogni Regione potrĂ  decidere se applicare questa formula o mantenere il versamento in un’unica soluzione annuale. L’opportunitĂ  scatterĂ  solo per alcune categorie di veicoli (auto aziendali, veicoli commerciali, veicoli ecologici, ecc.) a discrezione della Regione. Di conseguenza, in una l’importo potrebbe essere diviso in tre tranche durante l’anno, mentre altrove restare solo facoltativo.

Di fatto sparisce la vecchia rateizzazione fissa centralizzata: ora tutto dipende dalla politica fiscale regionale. L’obiettivo è dare flessibilità dove serve, nonché garantire maggiore autonomia agli enti locali nella gestione del gettito. La rateizzazione quadrimestrale sarà attivabile in base alle scelte locali e si applicherà in primis alle auto immatricolate dopo l’entrata in vigore. I piani annuali attivi restano validi, salvo modifiche regionali.

Tra le novità spunta un freno deciso alle scorciatoie usate da società di noleggio e flotte aziendali. Fino a oggi molte imprese potevano spostare la sede legale in regioni con tariffe ridotte, riducendo così la tassa complessiva. Con la riforma, si calcola in base alla sede legale effettiva o, in alternativa, al luogo in cui avviene la gestione ordinaria in via principale. Nel caso di società estere con più sedi in Italia, la competenza passa alla sede secondaria dove viene gestito il parco veicoli. Una misura pensata per contrastare la pratica dell’“esterovestizione”, l’apertura di sedi di comodo solo per risparmiare. Le flotte di noleggio o leasing dovranno adeguare contratti e dichiarazioni fiscali alla sede operativa effettiva, in modo da evitare sanzioni e controlli futuri.

Pagamenti errati: cosa succede

La riforma chiarisce anche come gestire gli errori di versamento. Può capitare di pagare la tassa automobilistica alla Regione sbagliata, ad esempio dopo un cambio di residenza non aggiornato o un errore dell’ente di riscossione. Fino a oggi questi casi richiedevano lunghe pratiche di rimborso e passaggi burocratici. Dal 2026, invece, sarĂ  la Regione che ha incassato indebitamente a trasferire l’importo all’ente corretto, senza bisogno di nuova richiesta da parte del contribuente. Il passaggio, seppur automatico, può partire anche da una segnalazione di quest’ultimo: senza, i tempi di trasferimento rischiano di allungarsi.

Fermo auto: bollo dovuto

Un’altra stretta riguarda i veicoli sottoposti a fermo amministrativo o fiscale: la tassa di possesso resterà dovuta in qualunque caso. Finora la regola prevedeva un’esenzione in caso di fermo disposto dall’autorità per violazioni gravi del Codice della Strada, mentre per quello fiscale — imposto dall’agente della riscossione — il pagamento restava già obbligatorio. Con la riforma, l’obbligo di versamento copre entrambi i blocchi, che smettono di dare diritto all’esonero. Un veicolo resta dunque soggetto al bollo che circoli o meno. In tal modo viene chiuso uno degli spiragli principali per ridurre o congelare la tassa sui veicoli fermi per debiti o sanzioni.

ANTA: archivio unico

La riforma rende, infine, operativo l’ANTA, Archivio nazionale delle tasse automobilistiche. Si tratta di una banca dati unica, gestita dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) attraverso l’ACI, che raccoglie tutte le informazioni sui veicoli soggetti a bollo in Italia. Nato da una legge del 2019 ma rimasto “transitorio” per anni, l’ANTA garantisce l’integrazione tra gli archivi regionali e semplifica controlli, trasferimenti e verifiche incrociate.

Il Comitato interregionale annuale fissa le regole di gestione, mentre l’ACI assicura l’aggiornamento e lo scambio di dati. Serve a ridurre errori, garantire pagamenti tracciati e velocizzare i controlli all’occorrenza. Di fatto, ogni bollo diventa monitorabile e difficile da evitare. La nuova banca dati nazionale stringe i controlli e riduce le scappatoie. Meglio arrivare preparati: sbagliare adesso vuol dire pagare di più dopo.

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 08:16:11 +0000
News n. 9
Quando la noia avvolge la F1: il GP d’Austria tra dominio McLaren e zero sorpassi

Il GP d’Austria al Red Bull Ring si presentava con tutti gli ingredienti giusti per offrire spettacolo: rivali determinati a riscattarsi e il fascino di un circuito breve ma tecnico. E invece, ciò a cui abbiamo assistito è stato un dominio incontrastato della McLaren in una gara piatta, priva di sorpassi e colma di prevedibilitĂ . Un dĂ©jĂ -vu sempre piĂą ricorrente, che suona come un segnale d’allarme per il futuro della F1.

Noia e prevedibilitĂ 

Con il ritiro al primo giro di Max Verstappen e Kimi Antonelli, il distacco di performance tra la McLaren e il resto del gruppo si è subito capito. Partito dal primo posto, Lando Norris ha dominato senza mai essere impensierito, mentre Oscar Piastri ha gestito agevolmente la seconda posizione. Se a ciò si aggiunge che anche il nuovo distacco in classifica di 61 punti tra quest’ultimo e Verstappen, si spegne qualsiasi libido nella lotta iridata.

Il terzo posto di Charles Leclerc e il quarto di Lewis Hamilton con un vantaggio netto di 20 secondi dai primi due, è segno che la vera lotta si è ridotta a una copia speculare: McLaren contro McLaren. “Oscar ed io abbiamo affrontato una grande battaglia, che è stata molto divertente, e siamo stati in grado di massimizzare il ritmo della macchina e la strategia” il commento a fine gara di Lando Norris.

La monotonia

Se nelle edizioni precedenti l’Austria offriva emozioni, velocitĂ  e sorpassi, stavolta il dato piĂą emblematico non è la spettacolaritĂ  in sĂ©, ma il nulla che di fatto è accaduto. Un GP di 71 giri in cui il distacco tra leader e inseguitore è stato incolmabile, sorpassi praticamente assenti e pneumatici gestiti alla perfezione, tutti fattori che se da un lato esaltano gli ingegneri, dall’altro allontanano il pubblico.

I dati a fine gara parlano chiaro, Norris ha imposto un ritmo irraggiungibile e l’assenza totale di duelli appassionanti tra le monoposto al vertice ha trasforma il racconto della gara in un telefilm in cui il finale è giĂ  noto ben prima della griglia di partenza.

Questione McLaren

Un team dominante non è di per sĂ© un problema, la storia ha dimostrato che le grandi lotte nascono anche dalla superioritĂ  tecnica. Lo scorso anno fu proprio la McLaren a stravolgere il predominio Red Bull con una seconda parte della stagione degna delle pagine piĂą belle della F1. In tanti si aspettano che anche in questo 2025 si possa ripetere il tutto, perchĂ© se il divario tecnico diventa tale da ridurre l’azione in pista a un monologo, si rischia di perdere l’appeal della competizione stessa.

Andrea Stella, team principal McLaren, continua nell’affermare che ci siano margini molto piccoli tra i team in gara: “Ci godremo il momento, ma non per molto tempo, la nostra attenzione deve passare al GP di Gran Bretagna. Vogliamo un’altra forte prestazione nella nostra gara di casa, per i nostri partner tecnici, per i nostri partner commerciali e, soprattutto, i nostri numerosi fan di Silverstone che sono stati con noi in questo straordinario viaggio“.

E mentre la McLaren si gode una stagione da incorniciare, i tifosi gridano insoddisfatti la loro insoddisfazione.

Cercasi rivali

Red Bull sembra aver capito il problema e lavora giĂ  da settimane sul degrado dei pneumatici. Ma se il vero divario riguarda la gestione delle gomme, nemmeno le rivali Ferrari e Mercedes sembrano colmare il gap. Al momento tutti sembrano condannati a inseguire, tutti incapaci di sfruttare aggiornamenti, nuovi sviluppi o strategie alternative per innescare duelli anche solo in rettilineo.

La F1 vive di rivalitĂ , è l’elemento che storicamente alimenta la passione dei tifosi, accende le piste e rende memorabili i campionati. Eppure, in Austria lo scenario è stato desolante. Dopo anni di dominio Red Bull, l’illusione che la McLaren potesse almeno rimescolare le carte si sta rapidamente spegnendo, trasformandosi in un nuovo monologo. Dietro Norris, il vuoto.

Ferrari è afflitta da problemi cronici di prestazione, Mercedes alterna sprazzi di luciditĂ  a weekend disastrosi, mentre Aston Martin è praticamente scomparsa dai radar. Non c’è un vero contendente, non esiste un duello ruota a ruota che duri piĂą di qualche curva. Anche i team minori non osano piĂą sfidare le gerarchie. Serve qualcosa o qualcuno che rompa questo equilibrio artificiale.

Effetti collaterali

Il problema della noia in pista può avere un impatto diretto sugli ascolti, meno sugli sponsor ma evidente sulla narrazione della F1. Un GP privo di sorpassi porterà inevitabilmente a un minor coinvolgimento emotivo del tifoso

Quali rimedi? Non esiste un’unica soluzione magica, ma chissĂ  che non sia la volta buona che possa concretizzarsi sul regolamento il BoP (Balance of Performance). Sia chiaro, dove è stato giĂ  inserito, non sembra essere la panacea, vedi tra le Hypercar del FIA WEC.

Una riforma regolamentare piĂą incisiva potrebbe ridurre il divario tra i team e favorire l’azione in pista. Nel frattempo spazio a racconti mediatici e film utili a compensare la noia della pista.

Austria campanello d’allarme

Il GP d’Austria rappresenta un momento simbolico della stagione 2025: un dominio noioso mascherato da perfezione ingegneristica. A oggi, la sensazione è che se nulla cambia, la folla possa progressivamente disinnamorarsi nuovamente della F1.

Il Red Bull Ring è sempre stato uno dei circuiti piĂą spettacolari del calendario, ma persino qui non si è prodotto nĂ© spettacolo nĂ© tensione. Quando anche le piste falliscono nel loro obiettivo di divertire, il problema diventa strutturale. Ă un campanello d’allarme che Liberty Media e FIA non possono piĂą ignorare: tra aerodinamica estrema, monoposto troppo simili e regolamenti tecnici che penalizzano l’imprevedibilitĂ , la F1 rischia di diventare un prodotto da esposizione, bello da vedere ma privo di anima.

Il futuro del format

La F1 del 2025 è un mix ambiguo: eccellenza e noia. Senza un avversario credibile, la stagione si smorza. Se la F1 vuole conservare il suo posto sul gradino più alto dello spettacolo e nella cultura sportiva globale, deve reagire.

Il GP d’Austria ha lanciato un monito: spettacolo non significa solo velocitĂ , ma anche lotta, incertezza, colpi di scena. E questi, di fatto, non ci sono.

In attesa di Silverstone, il giudizio è chiaro: al massimo livello la F1 rischia di diventare noiosa. E nessuno sport può sopravvivere solo grazie alla perfezione tecnica se questo significa cancellare l’adrenalina e l’imprevedibilitĂ . Il format attuale non funziona piĂą.

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:28 +0000
News n. 10
Il traffico sulle autostrade oggi 30 giugno 2025 tratta per tratta

Oggi, 30 giugno 2025, la situazione del traffico sulle autostrade italiane è caratterizzata da numerosi eventi di chiusura e rallentamenti dovuti a lavori in corso e condizioni meteorologiche avverse. Diverse tratte sono interessate da chiusure temporanee e code, rendendo necessario prestare attenzione durante gli spostamenti.

A13 Bologna-Padova

Ore 21:57: Tratto Chiuso tra Terme Euganee e Bivio A13-Padova Sud fino alle 05:00 del 01/07/2025 per lavori. L’entrata consigliata verso Padova è Padova sud su A13 Diramazione per Padova sud, mentre l’uscita consigliata provenendo da Bologna è Terme Euganee.

Ore 21:30: Entrata chiusa al traffico a Boara fino alle 05:00 del 01/07/2025 in entrambe le direzioni per lavori. L’entrata consigliata verso Bologna è Rovigo, mentre verso Padova è Monselice.

Ore 21:29: Uscita chiusa al traffico a Boara fino alle 05:00 del 01/07/2025 provenendo da Padova per lavori. L’uscita consigliata è Rovigo.

A01 Milano-Napoli

Ore 21:56: Area di servizio Roncobilaccio ovest chiusa fino alle 06:00 del 01/07/2025 per lavori.

Ore 21:53: Tratto Chiuso tra Rioveggio e Aglio km 255 fino alle 06:00 del 01/07/2025 per lavori. L’entrata consigliata verso Firenze è Badia su Variante di valico.

Ore 20:46: Code a tratti tra Firenze Scandicci e Bivio A1-Variante per traffico intenso.

A05 Torino – Aosta – Monte Bianco

Ore 21:32: Tratto Chiuso tra Raccordo A5/SS26 dir e Aosta Ovest fino alle 06:00 del 01/07/2025 per lavori.

Ore 21:17: Tratto Chiuso tra Aosta Ovest Svincolo e Raccordo A5/SS26 dir fino alle 05:00 del 01/07/2025 per lavori.

Ore 21:34: Entrata chiusa al traffico a Aosta ovest Svincolo fino alle 06:00 del 01/07/2025 verso Torino per lavori.

A26 GE-Voltri-Gravell.Toce

Ore 21:45: Area di servizio Turchino ovest chiusa fino alle 05:00 del 01/07/2025 per tratto chiuso.

Ore 21:12: Area di servizio Stura ovest chiusa fino alle 05:00 del 01/07/2025 per tratto chiuso.

Ore 19:52: Pioggia tra Lago Maggiore e Bivio A26/SS 33 del Sempione.

A14 Bologna-Taranto

Ore 21:55: Castel San Pietro in entrata chiuso al traffico fino alle 05:00 del 01/07/2025 in entrambe le direzioni per lavori. L’entrata consigliata verso Bologna è Bologna San Lazzaro, mentre verso Ancona è Imola.

Ore 21:19: Traffico Rallentato tra Vasto Nord e Vasto sud per il transito di un trasporto eccezionale.

Ore 21:18: Traffico Rallentato tra Pescara Nord e Pineto per veicolo in avaria.

Ore 21:01: Fumo tra Poggio Imperiale e San Severo per incendio.

Ore 21:18: Incendio tra Foggia Zona Industriale e Cerignola est.

Ore 21:12: Coda tra Cesena Nord e Forli’ per lavori.

Ore 21:05: Tratto Chiuso tra Bivio A14/A13 Bologna-Padova e Bologna Borgo Panigale fino alle 05:00 del 01/07/2025 per lavori.

Ore 21:03: Uscita chiusa al traffico a Rimini sud fino alle 05:00 del 01/07/2025 provenendo da Ancona per lavori.

Ore 20:01: Area di servizio La Pioppa ovest chiusa fino alle 06:00 del 01/07/2025 per lavori.

Fonte: https://www.autostrade.it/it/infoviabilita/traffico-in-real-time

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 11
Sciopero dei trasporti 30 giugno 2025: cittĂ , orario inizio e fine

Il giorno 30 giugno 2025 non sono previsti scioperi nel settore dei trasporti in Italia. Pertanto, non ci sono dettagli da fornire riguardo a scioperi specifici per questa data.

In caso di ulteriori aggiornamenti o cambiamenti, si consiglia di monitorare le comunicazioni ufficiali e i canali informativi dedicati.

°Fonte: https://scioperi.mit.gov.it/mit2/public/scioperi

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 12
Sciopero dei trasporti giugno 2025: calendario e orari cittĂ  per cittĂ 

Nel mese di giugno 2025 sono previsti diversi scioperi nel settore dei trasporti in Italia. Gli scioperi coinvolgeranno principalmente il trasporto pubblico locale e il settore ferroviario, con modalitĂ  e orari variabili a seconda delle cittĂ  e dei sindacati coinvolti. Di seguito, il calendario dettagliato degli scioperi programmati.

Sciopero 10 giugno 2025

Nella città di Cagliari, è indetto uno sciopero di 24 ore nel settore del trasporto pubblico locale, che coinvolge il personale della società ARST. Lo sciopero è indetto dai sindacati OSR/OSP ORSA AUTOFERRO TPL.

Sciopero 30 giugno 2025

Nella città di La Spezia, è previsto uno sciopero di 4 ore, dalle 11.00 alle 15.00, per il servizio di trasporto pubblico locale, coinvolgendo il personale della società ATC di La Spezia. I sindacati coinvolti sono OST CUB TRASPORTI.

Nella città di Roma, è indetto uno sciopero di 4 ore, dalle 12.30 alle 16.30, per il trasporto pubblico locale, che coinvolge il personale della società Sabato Viaggi di Roma. Lo sciopero è indetto dai sindacati OSR FAISA-CISAL.

In tutta Italia, è previsto uno sciopero nazionale nel settore ferroviario e trasporto merci su rotaia, della durata di 21 ore, dalle 21.00 del 7 luglio alle 18.00 dell’8 luglio. Questo sciopero coinvolge il personale delle imprese che svolgono attivitĂ  ferroviaria ed è indetto dai sindacati CUB TRASPORTI.

°Fonte: https://scioperi.mit.gov.it/mit2/public/scioperi

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 13
Il prezzo dei carburanti in Piemonte oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Il prezzo dei carburanti in Piemonte oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti in Piemonte mostrano una situazione variegata, con la benzina che si attesta a 1.734 euro al litro, il gasolio a 1.670 euro, il GPL a 0.686 euro e il metano a 1.454 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e l’andamento delle quotazioni internazionali.

Il prezzo dei carburanti in Piemonte

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.734
Gasolio SELF 1.670
GPL SERVITO 0.686
Metano SERVITO 1.454

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto sostanzialmente da tre parti: il costo netto del combustibile, incluso il guadagno dei gestori delle pompe, le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA). In particolare, la componente fiscale rappresenta una parte significativa del prezzo finale, pari al 58%, mentre il costo industriale si attesta al 42%. Quest’ultima è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali e dall’effetto del cambio euro/dollaro. Il margine, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte sulla quale l’operatore può agire per modificare il prezzo alla pompa. Pertanto, le fluttuazioni dei mercati internazionali e le politiche fiscali nazionali giocano un ruolo cruciale nella determinazione del prezzo finale della benzina.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima è influenzato dalle quotazioni internazionali e dall’effetto euro/dollaro, rappresentando il 45% del prezzo. Il margine, che incide per il 10%, è l’unico elemento su cui l’operatore ha la possibilitĂ  di intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come le dinamiche di mercato e le politiche fiscali abbiano un impatto diretto sui prezzi finali del gasolio, rendendo fondamentale per i consumatori essere informati sulle variazioni quotidiane.

fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 14
Il prezzo dei carburanti in Molise oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti in Molise mostrano una situazione variegata, con la benzina che si attesta a 1.748 euro al litro, il gasolio a 1.674 euro, il GPL a 0.715 euro e il metano a 1.433 euro. Questi valori riflettono le dinamiche di mercato e le componenti fiscali che influenzano il costo finale per i consumatori.

Il prezzo dei carburanti in Molise

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.748
Gasolio SELF 1.674
GPL SERVITO 0.715
Metano SERVITO 1.433

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa percentuale è decisamente superiore rispetto alla componente industriale, che si attesta al 42%. La parte industriale del prezzo della benzina è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per il 30% sul prezzo finale, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte sulla quale gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di adattarlo alle dinamiche di mercato e alla concorrenza.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale incide per il 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, la materia prima ha un peso significativo, rappresentando il 45% del prezzo finale, influenzata dalle stesse variabili delle quotazioni internazionali e del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, in questo caso, è pari al 10% del prezzo, e come per la benzina, gli operatori possono agire su questa parte per adattare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come le fluttuazioni del mercato globale e le politiche fiscali nazionali possano avere un impatto diretto sui prezzi che i consumatori pagano per i carburanti.


fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 15
Il prezzo dei carburanti in Calabria oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti in Calabria mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.781 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.698 euro al litro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.749 euro al litro, mentre il metano si trova a 1.523 euro al litro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e il costo della materia prima.

Il prezzo dei carburanti in Calabria

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.781 €
Gasolio SELF 1.698 €
GPL SERVITO 0.749 €
Metano SERVITO 1.523 €

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa percentuale è decisamente superiore rispetto alla componente industriale, che si attesta al 42%. La parte industriale del prezzo è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima incide per circa il 30% del prezzo totale e viene influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte sulla quale l’operatore può agire per modificare il prezzo alla pompa, rendendo così il prezzo finale della benzina soggetto a variazioni in base a diversi fattori di mercato.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale per il gasolio è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, la materia prima ha un peso significativo, rappresentando il 45% del prezzo finale, influenzata dalle stesse variabili internazionali e dal cambio euro/dollaro. Il margine, che vale il 10% del prezzo, consente agli operatori di modificare il costo alla pompa, ma in misura minore rispetto alla benzina. Questa struttura di costo fa sì che il gasolio, pur essendo soggetto a dinamiche simili, possa presentare differenze di prezzo rispetto alla benzina, rendendo importante monitorare costantemente le variazioni.

fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 16
Il prezzo dei carburanti a Bolzano oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Il prezzo attuale dei carburanti a Bolzano, aggiornato al 30 giugno 2025, evidenzia le seguenti cifre: la benzina si attesta a 1.802 euro al litro, il gasolio a 1.739 euro, il GPL a 0.781 euro e il metano a 1.550 euro. Questi valori sono influenzati da vari fattori, tra cui le accise e le fluttuazioni del mercato internazionale.

Il prezzo dei carburanti a Bolzano

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.802
Gasolio SELF 1.739
GPL SERVITO 0.781
Metano SERVITO 1.550

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del prezzo finale. Questa parte include le accise e l’IVA, che incidono notevolmente sul costo che il consumatore finale deve sostenere. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte sulla quale gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di adattarsi alle dinamiche di mercato e alla concorrenza.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale incide per il 45% sul prezzo finale, mentre la componente industriale rappresenta il 55%. Anche in questo caso, la materia prima ha un peso significativo, pari al 45%, e le sue fluttuazioni sono legate alle stesse variabili che influenzano il prezzo della benzina. Il margine, che vale il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo, cercando di mantenere la competitivitĂ  senza compromettere la sostenibilitĂ  economica delle loro attivitĂ . In sintesi, il costo del gasolio è influenzato da fattori simili a quelli della benzina, ma con una diversa ripartizione tra le componenti fiscali e industriali.


fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 17
Il prezzo dei carburanti a Trento oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Il prezzo attuale dei carburanti a Trento, aggiornato al 30 giugno 2025, mostra una situazione variegata per benzina, gasolio, GPL e metano. La benzina si attesta a 1.780 euro al litro, mentre il gasolio è a 1.706 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.741 euro, mentre il metano si trova a 1.397 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e le dinamiche di mercato.

Il prezzo dei carburanti a Trento

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.780
Gasolio SELF 1.706
GPL SERVITO 0.741
Metano SERVITO 1.397

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa parte include le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA), che incidono notevolmente sul prezzo alla pompa. La restante parte del prezzo, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si suddivide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo finale al consumatore. Pertanto, le fluttuazioni del mercato internazionale e le politiche fiscali nazionali giocano un ruolo cruciale nella determinazione del prezzo della benzina.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima è influenzato dalle quotazioni internazionali e dall’effetto del cambio euro/dollaro, che rappresentano il 45% del prezzo finale. Il margine, che vale il 10%, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo per modificare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come le politiche fiscali e le dinamiche di mercato possano influenzare significativamente il prezzo del gasolio, rendendolo un elemento da monitorare costantemente per i consumatori e gli operatori del settore.


fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 18
Il prezzo dei carburanti in Veneto oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Il prezzo dei carburanti in Veneto oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti in Veneto mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.735 euro al litro, mentre il gasolio è a 1.666 euro. Per chi utilizza GPL, il costo è di 0.693 euro, mentre il metano è disponibile a 1.364 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise, l’IVA e il costo della materia prima.

Il prezzo dei carburanti in Veneto

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.735
Gasolio SELF 1.666
GPL SERVITO 0.693
Metano SERVITO 1.364

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo totale. Questa parte include le accise e l’IVA, che incidono notevolmente sul prezzo finale pagato dai consumatori. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide a sua volta in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, pari al 12%, è la parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di adattarsi alle dinamiche di mercato e alla concorrenza. Questo sistema complesso di determinazione dei prezzi rende il costo della benzina particolarmente sensibile alle fluttuazioni economiche globali e alle politiche fiscali nazionali.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale rappresenta circa il 45% del prezzo totale, mentre quella industriale arriva al 55%. Anche in questo caso, la materia prima gioca un ruolo cruciale, incidendo per il 45% del prezzo e subendo l’influenza delle stesse variabili internazionali e di cambio. Il margine, che vale il 10%, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo per modificare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come il gasolio, pur essendo un prodotto simile alla benzina, abbia una composizione di prezzo differente, riflettendo le diverse dinamiche di mercato e le politiche fiscali specifiche.

fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 19
Il prezzo dei carburanti in Valle d’Aosta oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Il prezzo attuale della benzina in Valle d’Aosta è influenzato da diversi fattori, tra cui il costo netto del combustibile, le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA). Oggi, il prezzo della benzina è di 1.775 euro al litro, mentre il gasolio si attesta a 1.719 euro al litro. Anche il GPL è disponibile a 0.812 euro al litro. Questi valori rappresentano le medie attuali e possono variare in base a diversi fattori di mercato.

Il prezzo dei carburanti in Valle d’Aosta

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.775
Gasolio SELF 1.719
GPL SERVITO 0.812

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del prezzo finale. Questa elevata percentuale è dovuta alle accise e all’IVA, che gravano pesantemente sul costo per il consumatore. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di massimizzare i propri profitti senza allontanarsi troppo dalla concorrenza.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, la materia prima ha un peso significativo, rappresentando il 45% del prezzo finale, e subisce le stesse influenze delle quotazioni internazionali e del cambio euro/dollaro. Il margine, che in questo caso è pari al 10%, consente agli operatori di modificare il prezzo alla pompa, ma con una flessibilità inferiore rispetto alla benzina. Questa struttura di costo evidenzia come il mercato dei carburanti sia fortemente influenzato da fattori esterni, rendendo difficile per i consumatori prevedere le variazioni di prezzo nel breve termine.


fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 20
Il prezzo dei carburanti in Umbria oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti in Umbria mostrano una situazione variegata per benzina, gasolio, GPL e metano. La benzina si attesta a 1.741 euro al litro, mentre il gasolio è a 1.673 euro. Il GPL, invece, è disponibile a 0.717 euro, mentre il metano si trova a 1.378 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e il costo della materia prima.

Il prezzo dei carburanti in Umbria

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.741
Gasolio SELF 1.673
GPL SERVITO 0.717
Metano SERVITO 1.378

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, tra cui le accise, l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e il costo netto del combustibile. In particolare, la componente fiscale rappresenta il 58% del prezzo finale, mentre il costo industriale, che include il costo della materia prima e il margine lordo, rappresenta il 42%. La materia prima incide per circa il 30% del prezzo e le sue fluttuazioni sono influenzate dalle quotazioni internazionali e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Questo significa che, mentre le accise e l’IVA sono fisse e stabilite dal governo, il margine lordo può variare in base alla strategia commerciale dei gestori delle pompe di benzina.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima è influenzato dalle quotazioni internazionali e dal tasso di cambio euro/dollaro, rappresentando il 45% del prezzo finale. Il margine, che è pari al 10%, consente agli operatori di modificare il prezzo alla pompa in base alle loro politiche commerciali. Questo equilibrio tra componenti fiscali e industriali determina il prezzo finale del gasolio, che è un carburante molto utilizzato sia per il trasporto di merci che per i veicoli privati.

fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 21
Il prezzo dei carburanti in Toscana oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti in Toscana mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.739 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.675 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.700 euro, mentre il metano è a 1.532 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e il costo della materia prima.

Il prezzo dei carburanti in Toscana

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.739
Gasolio SELF 1.675
GPL SERVITO 0.700
Metano SERVITO 1.532

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa parte include le accise e l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), che incidono notevolmente sul prezzo che il consumatore paga alla pompa. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si divide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per il 30% sul prezzo finale, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è la parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, a seconda delle dinamiche di mercato e della concorrenza.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale è pari al 45%, mentre quella industriale arriva al 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima incide per il 45% sul prezzo finale e risente delle stesse variabili internazionali e di cambio. Il margine, che è pari al 10%, consente agli operatori di adattare il prezzo alla pompa in base alle condizioni di mercato. Questo equilibrio tra componenti fiscali e industriali è fondamentale per comprendere le fluttuazioni dei prezzi dei carburanti, che possono variare anche significativamente nel breve periodo.


fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 22
Il prezzo dei carburanti in Sicilia oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti in Sicilia mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.768 euro al litro, mentre il gasolio è a 1.695 euro. Per chi utilizza GPL, il costo è di 0.769 euro, mentre il metano si trova a 1.761 euro. Questi valori riflettono le dinamiche di mercato e le componenti fiscali che influenzano il costo finale alla pompa.

Il prezzo dei carburanti in Sicilia

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.768
Gasolio SELF 1.695
GPL SERVITO 0.769
Metano SERVITO 1.761

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa componente include le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA), che incidono notevolmente sul prezzo che il consumatore paga alla pompa. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si suddivide ulteriormente in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo finale alla pompa, cercando di ottimizzare i propri guadagni in un mercato altamente competitivo.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale rappresenta il 45% del prezzo finale, mentre quella industriale arriva al 55%. Anche in questo caso, il costo della materia prima incide significativamente, pari al 45% del prezzo, e risente delle stesse dinamiche di mercato che influenzano la benzina. Il margine lordo, che in questo caso è del 10%, consente agli operatori di adattare i prezzi in base alle fluttuazioni del mercato e alla concorrenza. La differenza nella composizione dei costi tra benzina e gasolio è un elemento chiave che spiega le variazioni di prezzo che i consumatori possono osservare nei vari distributori.


fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 23
Il prezzo dei carburanti in Sardegna oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti in Sardegna mostrano un quadro variegato, con la benzina che si attesta a 1.771 euro al litro, il gasolio a 1.698 euro e il GPL a 0.802 euro. Questi valori riflettono le dinamiche di mercato e le componenti fiscali che influenzano il costo finale per i consumatori.

Il prezzo dei carburanti in Sardegna

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.771
Gasolio SELF 1.698
GPL SERVITO 0.802

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, tra cui le accise e l’imposta sul valore aggiunto (IVA), che insieme rappresentano una parte significativa del costo finale. In particolare, la componente fiscale della benzina è pari al 58%, una percentuale decisamente superiore rispetto al prezzo industriale, che si attesta al 42%. Quest’ultimo è ulteriormente suddiviso in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per il 30% sul prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, rendendo il costo della benzina particolarmente sensibile alle fluttuazioni del mercato globale e alle politiche fiscali nazionali.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale del gasolio è pari al 45%, mentre quella industriale raggiunge il 55%. Anche in questo caso, la materia prima incide per il 45% sul prezzo, influenzata dalle stesse variabili internazionali e dal cambio euro/dollaro. Il margine, che rappresenta il 10% del prezzo, consente agli operatori di apportare modifiche al prezzo finale, ma in misura minore rispetto alla benzina. Questa struttura di costo evidenzia come le politiche fiscali e le dinamiche di mercato siano determinanti per il prezzo del gasolio, rendendolo un elemento cruciale per il budget degli automobilisti e delle aziende che dipendono da questo carburante.

fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 24
Il prezzo dei carburanti in Puglia oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti in Puglia mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.755 euro al litro, mentre il gasolio è a 1.668 euro. Per chi utilizza GPL, il prezzo è di 0.676 euro, mentre il metano è disponibile a 1.504 euro. Questi valori sono influenzati da vari fattori, tra cui le accise e il costo della materia prima.

Il prezzo dei carburanti in Puglia

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.755
Gasolio SELF 1.668
GPL SERVITO 0.676
Metano SERVITO 1.504

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, delle quali la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questo valore è decisamente superiore rispetto alla componente industriale, che si attesta al 42%. La parte industriale del prezzo è ulteriormente suddivisa in costo della materia prima e margine lordo. La materia prima, che incide per circa il 30% del prezzo, è influenzata dalle quotazioni internazionali del petrolio e dal tasso di cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui l’operatore può intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Pertanto, le fluttuazioni dei mercati internazionali e le politiche fiscali nazionali hanno un impatto diretto sui costi sostenuti dai consumatori.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale per il gasolio è pari al 45%, mentre quella industriale arriva al 55%. Anche in questo caso, la materia prima incide notevolmente sul prezzo finale, rappresentando il 45% e subendo le stesse influenze delle quotazioni internazionali e del cambio euro/dollaro. Il margine, che vale il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono esercitare un certo controllo per modificare i prezzi alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come le politiche fiscali e le dinamiche di mercato siano determinanti per il prezzo del gasolio, influenzando direttamente le spese degli automobilisti.


fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000
News n. 25
Il prezzo dei carburanti nelle Marche oggi 30 giugno 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi, 30 giugno 2025, i prezzi dei carburanti nelle Marche mostrano una situazione variegata. La benzina si attesta a 1.730 euro al litro, mentre il gasolio è disponibile a 1.664 euro. Per chi preferisce il GPL, il prezzo è di 0.728 euro, mentre il metano si trova a 1.368 euro. Questi valori sono influenzati da diversi fattori, tra cui le accise e le quotazioni internazionali.

Il prezzo dei carburanti nelle Marche

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.730
Gasolio SELF 1.664
GPL SERVITO 0.728
Metano SERVITO 1.368

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina è composto da diverse componenti, di cui la piĂą significativa è quella fiscale, che rappresenta circa il 58% del costo finale. Questa parte include le accise e l’IVA, che incidono notevolmente sul prezzo alla pompa. La restante parte, pari al 42%, è costituita dalla componente industriale, che si suddivide in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che incide per il 30% sul prezzo finale, è influenzato dalle quotazioni internazionali del petrolio e dall’andamento del cambio euro/dollaro. Il margine lordo, che rappresenta il 12% del prezzo, è l’unica parte su cui gli operatori possono agire per modificare il prezzo alla pompa, cercando di ottimizzare i propri guadagni in un mercato altamente competitivo.

Per quanto riguarda il gasolio, la situazione è leggermente diversa. La componente fiscale si attesta al 45%, mentre quella industriale è pari al 55%. Anche in questo caso, la materia prima gioca un ruolo cruciale, rappresentando il 45% del prezzo finale e risentendo delle stesse dinamiche di mercato che influenzano la benzina. Il margine, che vale il 10% del prezzo, è l’unico elemento su cui gli operatori possono intervenire per modificare il prezzo alla pompa. Questa struttura di costo evidenzia come le fluttuazioni delle quotazioni internazionali e le politiche fiscali abbiano un impatto diretto sui prezzi che i consumatori pagano per il gasolio.


fonte: https://www.mimit.gov.it/it/prezzo-medio-carburanti/regioni

Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 06:00:00 +0000


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