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News passione motori

News n. 1
Il traffico sulle autostrade oggi in tempo reale

Il 1 novembre 2025 la situazione del traffico sulle principali autostrade italiane risulta particolarmente intensa, con varie segnalazioni di code, rallentamenti e anche condizioni meteorologiche avverse. In evidenza si segnalano una coda di 2 km causata dal traffico intenso sull’A22 tra Carpi e Campogalliano e un incidente sull’A26 tra Ovada e Masone che ha generato rallentamenti significativi. Di seguito il dettaglio completo, tratta per tratta, degli eventi più rilevanti registrati oggi sulle nostre autostrade.

 

 

A7 MILANO-GENOVA



13:44 – Tra Serravalle Scrivia e Genova Bolzaneto
Condizioni meteorologiche difficili con pioggia. Attenzione alla guida in entrambe le direzioni, in particolare dal km 125.8 al km 84.5 per una lunghezza di 41.3 km.
in entrambe le direzioni

A14 BOLOGNA-TARANTO



16:05 – Bologna Casalecchio (entrata)
Coda in entrata a Bologna Casalecchio per traffico intenso.
in entrambe le direzioni
L’evento si registra attorno al km 0.8.

A22 BRENNERO-MODENA



16:01 – Tra Carpi e Campogalliano
Coda di 2 km per traffico intenso, in direzione Modena.
Direzione Modena
Tratto compreso tra il km 305.4 e il km 307.0 per una lunghezza di 1.6 km.

A26 GE-VOLTRI-GRAVELL.TOCE



15:22 – Tra Ovada e Masone
Coda di 1 km per incidente lungo la tratta in direzione Genova Voltri.
Direzione Genova Voltri
Dal km 26.8 al km 29.9 per una lunghezza di 3.1 km.



05:53 – Tra Bivio A26/A10 Genova-Ventimiglia e Alessandria sud
Presenza di pioggia che influenza entrambe le direzioni di marcia.
in entrambe le direzioni
Tratto interessato dal km 59.5 al km 0.0 per una lunghezza complessiva di 59.5 km.

A56 TANGENZIALE DI NAPOLI



15:39 – Tra Secondigliano-Aeroporto e Corso Malta
Coda per traffico intenso in direzione Pozzuoli.
Direzione Pozzuoli
Dal km 18.8 al km 20.0 per una lunghezza di 1.2 km.



15:18 – Corso Malta (entrata)
Coda in ingresso a Corso Malta verso Pozzuoli per traffico intenso.
Direzione Pozzuoli
Rallentamenti segnalati all’altezza del km 18.8.

Fonte: Autostrade per l’Italia

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 15:08:00 +0000
News n. 2
Suzuki è Car of EICMA 2025: due modelli esclusivi in mostra alla fiera

Suzuki è tra i brand protagonisti di EICMA 2025, la più importante esposizione mondiale dedicata al settore delle moto, in programma tra il 6 e il 9 novembre a Rho Fiera Milano. La Casa nipponica sarà presente con un proprio stand espositivo all’interno della fiera e sarà anche “Car of EICMA“, andando a celebrare il legame tra il mondo delle due ruote e quello delle quattro ruote. Per l’occasione, Suzuki esporrà alla fiera due vetture esclusive, con una livrea speciale creata per l’occasione. Andiamo a scoprire tutti i dettagli annunciati dall’azienda.

Un omaggio al mondo delle due ruote

Suzuki porterà a EICMA due auto speciali che rappresenteranno un vero e proprio omaggio al mondo delle due ruote, per evidenziare lo stretto legame che c’è tra il settore auto e quello delle moto (Suzuki è, naturalmente, protagonista in entrambi i mercati). Alla fiera saranno presenti la Suzuki Vitara Hybrid 8TT, ispirata nei colori alla GSX-8TT, e la Suzuki Vitara Hybrid DR-Z4, che richiama la livrea della famiglia DR-Z.

Si tratta di modelli “one-shot” che la Casa nipponica ha realizzato ed esporrà esclusivamente per la fiera, proponendo una grafica inedita e rafforzando il legame tra auto e moto. I modelli saranno esposti in due luoghi differenti: Vitara Hybrid 8TT sarà all’Expo 3, in Viale Italia, mentre la Vitara Hybrid DR-Z sarà all’Expo 7, Padiglione 14. Per gli appassionati non sarà difficile trovare i due modelli e ammirare da vicino il lavoro svolto dalla Casa nipponica.

Suzuki è pronta per EICMA 2025

EICMA 2025 permetterà agli appassionati del mondo delle due ruote di scoprire tante novità in arrivo sul mercato. Come prevedibile, anche Suzuki sarà tra le Case protagoniste. Come abbiamo visto nei giorni scorsi, l’azienda ha in programma la presentazione di nuove versioni speciali che andranno ad arricchire lo stand Suzuki, insieme agli altri modelli della gamma del brand. Al debutto ci saranno GSX-8R EVO e GSX-8S EVO, modelli dotati di un bicilindrico parallelo da 776 cm³ DOHC con sistema Cross Balancer, capace di sviluppare 83 CV e 78 Nm di coppia. Le due novità saranno esposte al padiglione 6, stand I42. Per gli appassionati ci sarà la possibilità di scoprire da vicino diversi altri modelli realizzati da Suzuki.

Come partecipare a EICMA 2025

È tutto pronto per la partenza di EICMA 2025. L’evento si svolgerà a Milano Rho – Fiera tra il 6 e il 9 novembre 2025 (ma per gli addetti ai lavori e la stampa è prevista un’apertura anticipata al 4 e 5 novembre). Per partecipare all’evento è possibile acquistare il biglietto di ingresso direttamente dal sito ufficiale.

Il costo del biglietto giornaliero è di 20 euro, con possibilità di scegliere il giorno preferito per partecipare all’evento. C’è anche il ridotto a 10 euro, per ragazzi da 4 a 13 anni. Per chi prevede di entrare dopo le 13:30, invece, c’è il pomeridiano, che costa 14 euro (oppure 7 euro in caso di ridotto). Al momento dell’acquisto del biglietto è possibile prenotare il parcheggio auto gratuito, in modo da poter raggiungere facilmente la fiera per partecipare all’evento.

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 10:00:19 +0000
News n. 3
I cinque furgoni più venduti in Italia a settembre 2025

Le immatricolazioni di veicoli commerciali in Italia sono in crescita, come confermano i dati di settembre 2025. Nel parziale annuo, però, si registra un rallentamento evidente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In questo contesto, il mercato continua a essere guidato da Fiat con due dei suoi furgoni più iconici.

La Top 5

La Top 5 dei furgoni più venduti in Italia nel corso del mese di settembre 2025 vede al quinto posto il Ford Transit, con un totale di 731 unità immatricolate. Quarta posizione per il Ford Transit Custom che tocca quota 785 unità. Sul podio, invece, troviamo modelli che raggiungono volumi di vendita decisamente più elevati. Si parte dal terzo posto di Iveco Daily che raggiunge 1.180 veicoli consegnati. In seconda posizione troviamo, invece, il Fiat Ducato, da anni punto di riferimento assoluto del mercato italiano (e non solo). Per il furgone si registrano un totale di 1.762 unità immatricolate. A guidare il mercato dei veicoli commerciali in Italia a settembre 2025 è il Fiat Doblò che ha totalizzato 2.441 unità.

Per quanto riguarda il parziale annuo, invece, la classifica è molto simile anche se alcune posizioni si invertono. Anche in questo caso consideriamo la Top 5. In quinta posizione troviamo il Ford Transit Custom, con un totale di 7.727 unità vendute, che viene preceduto dal Ford Transit, quarto con 8.604 esemplari venduti nel corso del periodo considerato. Sul podio troviamo ancora l’Iveco Daily, che si piazza al terzo posto con 10.391 unità immatricolate. Seconda piazza per il Fiat Doblò, con 15.650 unità. Il furgone più venduto nel 2025 in Italia (almeno fino al mese di settembre) è il Fiat Ducato, recentemente eletto come miglior base camper, che tocca quota 15.825 esemplari consegnati.

Come sta andando il mercato

Il mercato dei veicoli commerciali in Italia ha chiuso in positivo il mese di settembre mentre il parziale annuo è negativo. I dati forniti da Unrae fotografano bene la situazione. Nel corso del mese di settembre 2025, infatti, sono state immatricolate 16.905 unità in Italia con un incremento del 18,8% rispetto ai dati dello scorso anno (oltre 2mila unità in più su base annua). Per quanto riguarda il periodo gennaio-settembre 2025, invece, il totale di unità immatricolate è stato pari a 141.642 con un calo del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con quasi 10mila unità in meno.

Crescono i furgoni elettrici

Da segnalare un’importante crescita dei furgoni elettrici. Il mese di settembre, infatti, si è chiuso con un ottimo +237%. Nel parziale annuo, con un totale di 6.411 unità, il settore dei veicoli commerciali a zero emissioni registra una crescita del 142% con una quota di mercato che sale fino al 4,5% (ben 2,7 punti in più rispetto allo scorso anno). Il mercato procede il suo programma di elettrificazione e, anche se la quota è ancora ridotta, si inizia a registrare una sostanziale crescita per i veicoli elettrici, destinati a diventare sempre più importanti in futuro, soprattutto per i trasporti in ambito urbano. Staremo a vedere come evolverà il mercato nel corso dell’ultimo trimestre del 2025.

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 09:00:45 +0000
News n. 4
Batterie auto elettriche, esiste una nuova tecnologia che può prevederne i danni

La transizione verso la mobilità elettrica non è più un’utopia, ma la realtà operativa in cui l’industria automobilistica globale sta investendo ingenti risorse. In questo nuovo paradigma, la batteria agli ioni di litio ha assunto il ruolo di componente critico per eccellenza: è il “cuore” energetico del veicolo, l’elemento che ne determina l’autonomia, il tempo di ricarica (rifornimento) e, soprattutto, il valore residuo a lungo termine.

Tuttavia, con la crescente diffusione dei veicoli elettrici (EV), emergono inevitabilmente anche le preoccupazioni relative alla longevità, all’affidabilità e alla sicurezza di questi accumulatori complessi. Un guasto o un degrado accelerato della batteria non impatta solo sulle prestazioni, ma può comportare costi di sostituzione proibitivi e minare la fiducia del consumatore nell’intera tecnologia.

È in questo contesto altamente strategico che si inserisce l’iniziativa di Ampere, la divisione del Gruppo Renault interamente focalizzata sui veicoli elettrici e sullo sviluppo software. L’apertura del nuovo Laboratorio Innovation Cellule Batterie presso il centro tecnico di Lardy rappresenta un investimento fondamentale, non più orientato semplicemente al test reattivo, ma alla previsione proattiva dei guasti. Questo passo segna il passaggio da una logica di fornitura esterna a una di competenza interna verticalizzata, essenziale per dominare la tecnologia chiave del futuro: la chimica energetica. L’obiettivo non è solo diagnosticare i problemi, ma comprendere in anticipo i meccanismi di deterioramento per progettare celle più robuste, sicure e durature.

Come capire quando si sta per verificare un guasto

La batteria di un veicolo elettrico è un sistema estremamente sensibile, dove prestazioni ed efficienza sono strettamente legate a un delicato equilibrio chimico e termico. Il degrado non è un evento improvviso, ma un processo continuo e complesso, influenzato da molteplici fattori operativi:

  • cicli di carica e scarica: l’uso costante, specialmente con cicli di ricarica troppo aggressivi (come la ricarica rapida ad alta potenza), può stressare la struttura interna delle celle;
  • temperatura: sia il freddo estremo che, soprattutto, il caldo eccessivo accelerano reazioni collaterali indesiderate che portano al consumo prematuro del litio disponibile e alla degradazione degli elettrodi;
  • stato di carica (SoC): mantenere la batteria a livelli di carica molto alti (vicino al 100%) o molto bassi (vicino allo 0%) per lunghi periodi è dannoso.

Per un costruttore come Ampere, la sfida è trasformare i dati sul degrado (raccolti in laboratorio e, in futuro, dai veicoli su strada) in modelli predittivi affidabili. Prevedere il fallimento tecnologico non significa solo sapere quando una batteria smetterà di funzionare in modo ottimale, ma individuare le cause profonde che innescano il degrado prematuro.

In un settore dove le garanzie sulle batterie sono estese (spesso 8 anni o 160.000 km), la capacità di prevenire i guasti è direttamente correlata al controllo dei costi di garanzia e, di conseguenza, alla redditività. Il laboratorio di Lardy è, in questo senso, la “scatola nera” che permette ad Ampere di anticipare i problemi, ingegnerizzando il pacco batteria per mitigarli, fornendo così una maggiore tranquillità all’utente finale.

Laboratorio Innovation Cellule Batterie: come funziona

Il Laboratorio Innovation Cellule Batterie di Ampere si configura come un’infrastruttura di ricerca e sviluppo all’avanguardia, pensata per una diagnostica estremamente dettagliata che va ben oltre i semplici test funzionali. La struttura è imponente, con una superficie di 3.000 metri quadri e un arsenale di oltre 120 attrezzature di analisi. Il cuore operativo del sito è la camera a secco di 600 metri quadri, un ambiente a umidità controllata essenziale per le fasi più delicate della ricerca e della prototipazione. Le celle agli ioni di litio, infatti, sono estremamente sensibili all’umidità, che può compromettere la loro stabilità chimica. La camera a secco permette di replicare le condizioni ideali per la manipolazione di materiali attivi e l’assemblaggio di prototipi di celle, garantendo risultati di test non contaminati.

La metodologia di studio adottata è multidisciplinare e si concentra sull’analisi approfondita di tre aspetti chiave del comportamento delle celle:

  • valutazione elettrica: vengono eseguiti cicli di carica e scarica controllati per misurare la capacità residua, l’efficienza coulombica e la tolleranza alla ricarica rapida in condizioni estreme e simulate;
  • analisi fisica e strutturale: si valuta l’integrità meccanica e termica della cella. Questo include l’uso di tecniche di imaging avanzate e la simulazione di stress meccanici e termici (come shock o vibrazioni) che una batteria subisce durante l’uso reale del veicolo;
  • analisi chimica: questo è l’aspetto più cruciale per la previsione dei guasti. Le celle testate vengono smontate per condurre un’analisi interna. Tecniche come la spettroscopia e la microscopia elettronica vengono utilizzate per identificare i sottoprodotti chimici della degradazione, come i film di interfacce (SEI, Solid Electrolyte Interphase) troppo spessi o alterati. Comprendere la chimica del fallimento permette di modificare la formulazione degli elettroliti o il design degli elettrodi.

Come sottolineato dal CEO di Ampere, Josep Maria Recasens, l’obiettivo è esplorare le tecnologie rivoluzionarie, individuare i giusti partner e garantire le scelte tecnologiche che faranno la differenza in futuro. Questo significa che il laboratorio non solo risolve i problemi attuali, ma pone le basi per la scelta delle chimiche di prossima generazione (come le batterie allo stato solido o con anodi in silicio) che saranno incorporate nei modelli futuri del Gruppo Renault.

Quali sono i vantaggi di una soluzione simile

L’investimento in una struttura interna come il laboratorio di Lardy va ben oltre il semplice miglioramento della qualità del prodotto; è un pilastro della strategia competitiva di Ampere nel mercato delle auto elettriche. La capacità di prototipare e analizzare le celle in casa conferisce ad Ampere un elevato grado di indipendenza tecnologica. Permette di valutare i fornitori di batterie e le loro diverse chimiche con un rigore scientifico che non sarebbe possibile affidandosi unicamente ai dati esterni. Questo controllo della proprietà intellettuale e del know-how sulle batterie è fondamentale per l’ottimizzazione del design del pacco batteria completo, massimizzando l’efficienza e la sicurezza.

I risultati della ricerca si traducono direttamente in un vantaggio competitivo. Una migliore comprensione della degradazione consente di:

  • estendere la vita utile: ottimizzando i software di gestione della batteria (BMS) per ridurre lo stress durante la ricarica e la scarica;
  • ridurre i costi: minori guasti equivalgono a minori costi di garanzia, un fattore di rischio significativo nella produzione di EV;
  • migliorare le prestazioni: l’analisi approfondita permette di spingere le prestazioni (come la velocità di ricarica rapida) al limite massimo di sicurezza.

Infine, la durabilità è strettamente legata alla sostenibilità. Una batteria che mantiene la sua capacità più a lungo riduce la necessità di sostituzione e prolunga il ciclo di vita del veicolo, migliorando l’impatto ambientale complessivo. Il laboratorio gioca anche un ruolo chiave nell’ottimizzazione dei processi di smontaggio e riciclo a fine vita, un aspetto sempre più rilevante per l’economia circolare.

In sintesi, la struttura di Lardy è il banco di prova dove Ampere costruisce la credibilità e l’affidabilità dei suoi futuri veicoli elettrici, garantendo che le scelte tecnologiche di oggi siano le soluzioni competitive e durature di domani. Questo investimento non è solo un passo, ma un salto in avanti per assicurare che il Gruppo Renault rimanga all’avanguardia nell’elettrificazione.

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 07:10:15 +0000
News n. 5
Il prezzo di benzina, diesel e gpl in autostrada oggi

Carburanti in autostrada: oggi 01 novembre 2025 i prezzi medi nazionali lungo la rete autostradale risultano, in base all’ultimo aggiornamento ufficiale del 31-10-2025, pari a benzina self € 1.800, gasolio self € 1.747, Gpl servito € 0.832 e metano servito € 1.492. Qui trovi la tabella con i valori più recenti e, a seguire, una guida chiara su come si forma il prezzo finale alla pompa: il peso della fiscalità, l’incidenza della materia prima e il ruolo del margine degli operatori.

Il prezzo dei carburanti in autostrada

Aggiornamento 31-10-2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF € 1.747
Benzina SELF € 1.800
GPL SERVITO € 0.832
Metano SERVITO € 1.492

Come si compone il costo dei carburanti

Per la benzina, la struttura del prezzo finale alla pompa è dominata dalla componente fiscale, che pesa per il 58% del totale. Questa quota include imposte indirette che si sommano all’imponibile e incidono in modo determinante sulla cifra pagata dal consumatore. La parte rimanente, pari al 42%, è la componente industriale. All’interno di questa, il costo della materia prima rappresenta il 30% del prezzo: su tale voce agiscono le dinamiche dei mercati internazionali, con le quotazioni dei prodotti petroliferi e del greggio che riflettono l’andamento della domanda e dell’offerta globali, oltre alle tensioni geopolitiche che possono limitare o ampliare la disponibilità di forniture. A ciò si aggiunge l’effetto del cambio euro/dollaro, cruciale perché gli scambi internazionali avvengono prevalentemente in dollari: un euro più debole rende più costosi gli acquisti, e viceversa. Il margine lordo, che vale il 12% del prezzo della benzina, è lo spazio su cui gli operatori possono intervenire per modulare il prezzo alla pompa, tenendo conto di costi di distribuzione, gestione della rete, logistica, servizi e politiche commerciali. Questo margine, pur non essendo la parte prevalente, assorbe le oscillazioni operative del sistema e consente, entro limiti di sostenibilità, campagne promozionali o aggiustamenti legati alla concorrenza locale e alle condizioni della singola stazione di servizio.

Nel caso del gasolio, la ripartizione tra le componenti è più equilibrata a favore dell’area industriale: la componente fiscale incide per il 45% del prezzo finale, mentre la componente industriale pesa per il 55%. All’interno di quest’ultima, il costo della materia prima rappresenta il 45% del prezzo: anche qui contano le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati e del greggio, oltre all’andamento del cambio euro/dollaro che amplifica o attenua le variazioni del mercato mondiale quando i listini vengono convertiti in valuta europea. Il margine lordo incide invece per il 10%: è la quota nella quale rientrano le leve a disposizione degli operatori per definire il prezzo alla pompa, considerando i costi di esercizio della rete, le spese logistiche e i servizi offerti all’automobilista. Il gasolio, usato massicciamente nel trasporto merci e privato, risente quindi in modo diretto delle condizioni dei mercati internazionali e delle rotte di approvvigionamento; la maggiore incidenza della componente industriale rispetto alla benzina rende il prezzo particolarmente sensibile ai movimenti delle quotazioni e ai costi di filiera. Il risultato è un prezzo che riflette sia la fiscalità sia, in misura rilevante, l’evoluzione delle condizioni di mercato e operative degli operatori di distribuzione.

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 07:00:00 +0000
News n. 6
Il prezzo di benzina, diesel e gpl oggi

Ogni giorno dalle 8.30 del mattino, Virgilio Motori vi informa sul costo dei carburanti in tutte le regioni italiane. Il costo medio attuale è di 1.705 per la benzina, 1.645 per il diesel, 0.709 per il gpl, 1.438 per il metano. Per sapere il prezzo esatto nella tua regione scorri in basso per tutti i dettagli di costo. Il costo medio si riferisce al prezzo mostrato dai distributori di carburanti presenti sulle strade comunali, provinciali e statali.

Abruzzo

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Abruzzo.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.641
Benzina SELF 1.696
GPL SERVITO 0.699
Metano SERVITO 1.410

Basilicata

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Basilicata.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.653
Benzina SELF 1.731
GPL SERVITO 0.682
Metano SERVITO 1.460

Bolzano

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella provincia autonoma di Bolzano.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.702
Benzina SELF 1.757
GPL SERVITO 0.773
Metano SERVITO 1.547

Calabria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Calabria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.654
Benzina SELF 1.726
GPL SERVITO 0.731
Metano SERVITO 1.508

Campania

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Campania.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.628
Benzina SELF 1.697
GPL SERVITO 0.642
Metano SERVITO 1.399

Emilia Romagna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Emilia Romagna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.636
Benzina SELF 1.689
GPL SERVITO 0.660
Metano SERVITO 1.365

Friuli Venezia Giulia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Friuli Venezia Giulia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.656
Benzina SELF 1.709
GPL SERVITO 0.675
Metano SERVITO 1.366

Lazio

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Lazio.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.623
Benzina SELF 1.683
GPL SERVITO 0.689
Metano SERVITO 1.577

Liguria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Liguria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.664
Benzina SELF 1.714
GPL SERVITO 0.779
Metano SERVITO 1.445

Lombardia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Lombardia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.634
Benzina SELF 1.687
GPL SERVITO 0.664
Metano SERVITO 1.384

Marche

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Marche.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.619
Benzina SELF 1.688
GPL SERVITO 0.706
Metano SERVITO 1.323

Molise

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Molise.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.649
Benzina SELF 1.704
GPL SERVITO 0.708
Metano SERVITO 1.410

Piemonte

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Piemonte.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.630
Benzina SELF 1.684
GPL SERVITO 0.667
Metano SERVITO 1.434

Puglia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Puglia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.634
Benzina SELF 1.718
GPL SERVITO 0.661
Metano SERVITO 1.482

Sardegna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Sardegna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.655
Benzina SELF 1.708
GPL SERVITO 0.799

Sicilia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Sicilia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.644
Benzina SELF 1.722
GPL SERVITO 0.757
Metano SERVITO 1.739

Toscana

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Toscana.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.630
Benzina SELF 1.681
GPL SERVITO 0.688
Metano SERVITO 1.464

Trento

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella provincia autonoma di Trento.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.665
Benzina SELF 1.730
GPL SERVITO 0.729
Metano SERVITO 1.363

Umbria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Umbria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.635
Benzina SELF 1.690
GPL SERVITO 0.701
Metano SERVITO 1.327

Valle d’Aosta

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Valle d’Aosta.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.670
Benzina SELF 1.718
GPL SERVITO 0.808

Veneto

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 01 novembre 2025 nella regione Veneto.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.625
Benzina SELF 1.685
GPL SERVITO 0.674
Metano SERVITO 1.323

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 07:00:00 +0000
News n. 7
Sciopero dei trasporti 01 novembre 2025: nessuno sciopero previsto

Sciopero dei trasporti 01 novembre 2025: nessuno sciopero previsto

Nel giorno 01 novembre 2025 non sono previsti scioperi nel settore dei trasporti in Italia. Di conseguenza, non ci sono eventi di sciopero da segnalare per questa data.

Di seguito verranno riportati i dettagli degli scioperi previsti nei giorni successivi.

Fonte: Mit

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 07:00:00 +0000
News n. 8
Sciopero dei trasporti novembre 2025: calendario e orari città per città

Sciopero dei trasporti novembre 2025: calendario e orari città per città

Nel mese di novembre 2025 sono previsti numerosi scioperi nel settore dei trasporti in diverse città e regioni italiane. Le agitazioni coinvolgono principalmente il trasporto pubblico locale, il trasporto merci, il settore aereo e altri servizi correlati. Gli orari e le modalità variano da scioperi di poche ore a intere giornate, con interessamento di molteplici categorie di personale e sindacati. Di seguito il calendario dettagliato, città per città, con le informazioni essenziali su ciascuna protesta.

Sciopero 02 novembre 2025

Nella città di Roma, nella regione Lazio, è indetto uno sciopero di 4 ore: dalle 20.00 alle 24.00 nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. ATAC- LINEA 14 DI ROMA. Lo sciopero è proclamato dal sindacato OSR FAISA-CISAL.

Sciopero 03 novembre 2025

In Emilia-Romagna, a livello regionale, è previsto uno sciopero di 8 ore: dalle 09.00 alle 17.00 nel settore del trasporto merci. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. DINAZZANO PO. I sindacati promotori sono OSR FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/UGL-FNA/FAISA-CISAL.

Sciopero 07 novembre 2025

Nella città di Palermo, nella regione Sicilia, è indetto uno sciopero di 24 ore nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. AMAT DI PALERMO. Lo sciopero è proclamato dal sindacato OSP CUB TRASPORTI.

In Lombardia, a livello territoriale, è previsto uno sciopero di 4 ore per ciascun turno di lavoro nel settore della circolazione e sicurezza stradale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC AUTOSTRADE PER L’ITALIA DIREZIONE II° TRONCO MILANO. Il sindacato promotore è RSA UILT-UIL.

In Lombardia, a livello provinciale, è indetto uno sciopero di 24 ore con varie modalità nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOCC. GRUPPO ATM DI MILANO. Lo sciopero è proclamato dal sindacato AL-COBAS.

In Lazio, a livello regionale, è previsto uno sciopero di 24 ore: intero turno lavorativo nel settore degli appalti ferroviari. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE APPALTI FERROVIARI DELLA SOC. COOPSERVICE SCDP C/O SOC. TRENITALIA REGIONE LAZIO. I sindacati promotori sono OSR UILT-UIL/UGL FERROVIERI/SALPAS-ORSA FERROVIE/FAST-CONFSAL.

Nella città di Latina, nella regione Lazio, è indetto uno sciopero di 24 ore nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. CSC MOBILITA’ DI LATINA. Lo sciopero è proclamato dai sindacati OSP FILT-CGIL/UILT-UIL/UGL-FNA.

Nella città di Messina, nella regione Sicilia, è previsto uno sciopero di 4 ore: dalle 16.01 alle 20.00 nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. ATM DI MESSINA. I sindacati promotori sono OSP FIT-CISL/FAISA-CISAL/ORSA TRASPORTI.

Sciopero 10 novembre 2025

Nella città di Genova, nella regione Liguria, è indetto uno sciopero di 4 ore: dalle 11.30 alle 15.30 nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. AMT DI GENOVA. Lo sciopero è proclamato dal sindacato OSP UGL AUTOFERRO RSA.

Sciopero 11 novembre 2025

In Piemonte, a livello regionale, è previsto uno sciopero di 24 ore: dalle 18.00 dell’11/11 alle 17.59 del 12/11 nel settore del trasporto merci. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. SBB CARGO ITALIA. Lo sciopero è proclamato dal sindacato OSR ORSA FERROVIE.

Nella città di Napoli, nella regione Campania, è indetto uno sciopero di 14 ore: dalle 08.00 alle 22.00 nel settore Taxi. Coinvolti gli ADDETTI AL SERVIZIO TAXI TERRITORIO COMUNALE DI NAPOLI. I sindacati promotori sono FAST-CONFSAL/FEDERTAXI-CISAL/ORSA-TAXI/SITAN/UGL-TAXI//UNIMPRESA/URITAXI/UTI/TASSISTI DI BASE/CONFAIL.

Sciopero 12 novembre 2025

Nella città di Napoli, nella regione Campania, è previsto uno sciopero di 24 ore nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE DIVISIONE FERRO, PERSONALE VIAGGIANTE, LINEE VESUVIANE SOC. EAV DI NAPOLI. Lo sciopero è proclamato dal sindacato OSP FAISA-CONFAIL.

Sciopero 14 novembre 2025

Nella città di Udine, nella regione Friuli-Venezia Giulia, è indetto uno sciopero di 6 ore con varie modalità nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. ARRIVA UDINE DI UDINE. Lo sciopero è proclamato dal sindacato ASI-AU ASSOCIAZIONE SINDACALE INDIPENDENTE.

Nella città di Roma, nella regione Lazio, è previsto uno sciopero di 24 ore nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. ATAC DI ROMA. I sindacati promotori sono OSR USB LAVORO PRIVATO/ORSA TPL.

A livello nazionale, in Italia, sono indetti scioperi nel settore aereo con diverse modalità:
– Sciopero di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 per il personale della categoria PERSONALE SOC. ENAV, proclamato dal sindacato ASTRA.
– Sciopero di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 per il personale NAVIGANTE SOC. EASYJET AIRLINE COMPANY LIMITED, proclamato dal sindacato USB LAVORO PRIVATO.
– Sciopero di 24 ore per il personale della categoria PERSONALE SOC. VOLOTEA, proclamato dal sindacato UILT-UIL.

Sciopero 15 novembre 2025

In Lombardia, a livello territoriale, è indetto uno sciopero di 4 ore: dalle 18.00 alle 22.00 nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. AUTOGUIDOVIE REGIONE LOMBARDIA CON INTERESSAMENTO DELL’AREA DI BOLOGNA. Lo sciopero è proclamato dal sindacato CONFIAL-TRASPORTI.

Sciopero 20 novembre 2025

Nella città di Ancona, nella regione Marche, è previsto uno sciopero di 8 ore: dalle 9.30 alle 17.30 nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. CONEROBUS DI ANCONA. I sindacati promotori sono OSR FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/FAISA-CISAL.

Sciopero 21 novembre 2025

Nella città di Bergamo, nella regione Lombardia, è indetto uno sciopero di 24 ore nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. ARRIVA ITALIA BACINO DI BERGAMO. I sindacati promotori sono OST FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/UGL/FAISA-CISAL.

Sciopero 28 novembre 2025

A livello nazionale, in Italia, sono indetti scioperi generali di intera giornata che coinvolgono categorie pubbliche e private. Le modalità includono:
– Sciopero dalle 21.00 del 27/11 alle 21.00 del 28/11 per il settore ferroviario e dalle 22.00 del 27/11 alle 22.00 del 28/11 per le autostrade, proclamato dal sindacato CUB.
– Sciopero di 24 ore con le stesse modalità orarie, proclamato dal sindacato USB.
– Sciopero di intera giornata dalle 00.01 alle 23.59 con interessamento autostrade dalle 22.00 del 27/11 alle 22.00 del 28/11, proclamato dai sindacati ADL-COBAS/CLAP/SIAL-COBAS/COBAS.

Sciopero 30 novembre 2025

Nella città di Milano, nella regione Lombardia, è indetto uno sciopero di 4 ore: dalle 8.45 alle 12.45 nel settore del trasporto pubblico locale. Coinvolto il personale della categoria PERSONALE SOC. GRUPPO ATM DI MILANO. Lo sciopero è proclamato dal sindacato CONFIAL-TRASPORTI.

Fonte: Mit

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 07:00:00 +0000
News n. 9
Mazda svela in anteprima le sue e-car del futuro

Mazda offre un’anticipazione del suo futuro. In occasione della conferenza stampa di apertura del Japan Mobility Show 2025, infatti, la Casa nipponica ha presentato in anteprima due modelli “visionari” legati al tema con cui l’azienda si è presentata alla fiera nipponica ovvero “La gioia di guidare alimenta un domani sostenibile”. Le novità svelate da Mazda sono due. La prima è la Vision X-Coupé mentre la seconda è la Vision X-Compact. Si tratta di due diverse interpretazioni della stessa filosofia che segue idee ben precise per guardare al futuro. Andiamo a scoprire i dettagli in merito.

Le Mazda del futuro

La nuova Vision X-Coupé è un modello che anticipa l’evoluzione della gamma Mazda. Si tratta di un crossover coupé che segue il linguaggio stilistico KODO-Soul of Motion. La vettura è lunga ben 5,05 metri, con un passo di 3,08 metri. Dal punto di vista tecnico, invece, la vettura è dotata di un sistema ibrido plug-in con motore turbo rotativo a due rotori, un motore elettrico e una batteria.

Il sistema è in grado di garantire una potenza massima di 510 CV, garantendo anche un’autonomia di 160 chilometri con il solo motore elettrico, mentre l’autonomia combinata è di 800 chilometri. Da segnalare la possibilità di ottenere un funzionamento ad alta sostenibilità, combinando il carburante a zero emissioni derivato da microalghe con la tecnologia proprietaria Mazda di cattura della CO2, chiamata “Mazda Mobile Carbon Capture”. In questo modo, all’aumentare della frequenza di guida, è possibile ridurre le emissioni di CO2 atmosferica. Ricordiamo che per il suo futuro la Casa punta anche sulle sportive.

Due novità per il futuro di Mazda
Ufficio Stampa Mazda
Mazda mostra due modelli che anticipano il suo futuro

Il secondo progetto svelato da Mazda si chiama Vision X-Compact. In questo caso, l’azienda non dà una definizione precisa sulle caratteristiche del modello, limitandosi a sottolineare come questo punti a rafforzare il legame tra persone e auto. Si tratta di un modello compatto, con un look che ricorda quello degli urban SUV. La lunghezza è di 3,825 metri a fronte di un passo di 2,515 metri.

Le due novità di Mazda rappresentano un’importante anticipazione di quello che sarà il futuro della Casa nipponica, sia in termini di design che per quanto riguarda le caratteristiche dei modelli che andranno ad arricchire la gamma, sempre più focalizzata sulla sostenibilità ambientale. Ulteriori dettagli sui modelli che deriveranno dalle nuove Vision arriveranno nel corso dei prossimi mesi. Nel frattempo, la Casa ha appena svelato un modello chiave per i prossimi anni come la Nuova CX-5.

Il commento dell’azienda

Masahiro Moro, Direttore Rappresentativo, Presidente e CEO di Mazda, ha così commentato le novità svelate dall’azienda in occasione dell’evento fieristico in corso di svolgimento a Tokyo:

La frase ‘La gioia di guidare alimenta un futuro sostenibile’ esprime non solo lo spirito fondamentale di Mazda, ma anche il cuore delle sue sfide future. Nell’ambito della missione globale condivisa di raggiungere la neutralità carbonica, Mazda crede che la gioia di guidare possa essere una forza di cambiamento positivo per la società e il pianeta. Rimaniamo impegnati a soddisfare il desiderio di coloro che amano le auto e desiderano continuare a guidare per sempre“.

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 06:30:40 +0000
News n. 10
Bollo auto in arrivo novità, cosa cambia dal 2026

Dal 2026 sono previste diverse novità per il bollo auto, la tassa automobilistica legata al possesso di un veicolo. In particolare, le novità riguardano le scadenze e le tempistiche dei versamenti del bollo mentre non viene modificato il sistema di calcolo con cui viene determinato l’importo dell’imposta da pagare di anno in anno.

C’è un’altra novità da tenere in considerazione: il nuovo sistema che regolerà le tempistiche dei pagamenti del bollo auto sarà attivo per le vetture immatricolate dal prossimo anno. La misura, per quanto molto importante, non sarà retroattiva e, quindi, non coinvolgerà le vetture già in circolazione oggi. Non cambia nulla (salvo sorprese in arrivo nelle prossime settimane) per il Superbollo, nonostante una possibile cancellazione sia, da tempo, nei piani del Governo, anche per via di un gettito fiscale che spesso viene ritenuto poco rilevante. Andiamo a fare il punto su tutte le novità in arrivo.

Cosa cambierà

Le novità relative alla normativa che regola il bollo auto saranno valide a partire dal 1° gennaio 2026. Chi acquisterà una nuova vettura a partire da tale data dovrà versare l’importo del bollo auto entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui il mezzo è stato immatricolato. Per il pagamento della tassa negli anni successivi, invece, il versamento andrà effettuato entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione.

In sostanza, chi acquisterà un’auto con immatricolazione il 10 gennaio 2026 sarà tenuto al pagamento del primo bollo entro la fine di febbraio 2026 mentre per gli anni successivi la scadenza sarà fissata al 31 gennaio. Per alcuni automobilisti, in ogni caso, il nuovo sistema non rappresenta una novità assoluta. In alcune regioni italiane, come la Lombardia, questo meccanismo viene già adottato.

Da segnalare che un contribuente potrà pagare il bollo in una Regione differente a quella di residenza. Saranno le amministrazioni locali a occuparsi del trasferimento della somma all’ente corretto. Un’altra novità riguarda il pagamento del bollo in un’unica soluzione. Solo per alcune specifiche categorie, inoltre, le Regioni potranno concedere la possibilità di pagare in 3 rate (quindi ogni 4 mesi). Restano confermati tutti i sistemi per controllare il pagamento del bollo.

Confermato il Superbollo

Per il momento, inoltre, non ci sono modifiche alla normativa sul Superbollo che continuerà a rappresentare la tassa aggiuntiva da pagare per i proprietari di un’auto con potenza superiore a 185 kW (251 CV). L’ipotesi di una cancellazione di questa tassa resta ancora valida anche se, per il momento, non sembrano esserci piani per un’eliminazione già per il 2026. Il Superbollo è, da tempo, al centro dei piani del Governo. Questa tassa viene vista come un freno al mercato, in quanto scoraggia gli acquirenti a puntare su modelli più costosi e potenti, e rappresenta anche una fonte limitata di gettito fiscale (con entrate di circa 200 milioni di euro per le casse dello Stato). Ulteriori dettagli in merito a una possibile cancellazione potrebbero arrivare nel corso delle prossime settimane ma, almeno per il prossimo anno, non dovrebbe cambiare nulla.

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 06:30:03 +0000
News n. 11
Calze da neve omologate: prezzi, uso e limiti

L’equiparazione legale delle calze da neve alle catene non è più un terreno scivoloso: in Italia è oggi un dato acquisito, a condizione che il dispositivo riporti la marcatura UNI EN 16662-1. È lo standard europeo che definisce requisiti, metodi di prova e limiti d’impiego per i dispositivi supplementari di aderenza destinati ai veicoli leggeri e che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha recepito. Le calze conformi sono un’alternativa alle catene negli scenari coperti da ordinanze invernali e dalla segnaletica di obbligo. La cornice è stata chiarita dapprima con una circolare del 2022 e poi con l’adozione dello standard nel 2023, che ha chiuso anni di incertezze interpretative.

Il quadro normativo delle calze da neve

Sulle strade extraurbane l’obbligo di avere pneumatici invernali montati o catene decorre dal 15 novembre e si chiude il 15 aprile dell’anno successivo, salvo anticipi o proroghe per ordinanza dei gestori o dei Comuni e con validità rafforzata in presenza del classico cartello blu. Si tratta di un perimetro temporale in cui l’ente proprietario può pretendere dotazioni idonee in caso di neve o ghiaccio. In questo contesto anche le calze EN 16662-1 soddisfano l’obbligo alla pari delle catene.

Per comprendere cosa distingua oggi una calza a norma da un generico accessorio in tessuto bisogna tornare allo standard EN 16662-1. Il documento definisce prove di trazione su neve e ghiaccio, criteri di resistenza all’usura, test di stabilità e soprattutto la velocità massima consentita, fissata a 50 km/h. L’indicazione è parte delle condizioni di impiego previste dalla norma e ribadita dai produttori. Se il fondo torna pulito o la neve è discontinua, le calze vanno rimosse per evitare usura e sfilacciamenti perché l’asfalto asciutto è il loro nemico naturale.

Non va dimenticato che la regola italiana sull’equipollenza tra calze e catene si applica in patria, mentre in alcuni Paesi e in alcuni valichi può vigere una lettura più restrittiva del segnale di obbligo catene che pretende ancora maglie metalliche in condizioni estreme. L’ultima parola resta alle autorità locali e alla segnaletica incontrata lungo l’itinerario.

Prezzi aggiornati e differenze tra modelli

Sul fronte prezzi, il mercato si è stabilizzato in una fascia accessibile: per misure diffuse di utilitarie e compatte la forchetta realistica spazia in media dai 30-35 euro delle proposte più semplici fino ai 70-80 euro dei kit meglio rifiniti o destinati a SUV e crossover, con picchi oltre i 90 euro per linee ad alte prestazioni. I portali di comparazione confermano una disponibilità tra 40 e 80 euro per calze con marcatura EN 16662-1 mentre i brand più noti oscillano spesso attorno alla metà del range. La discriminante da controllare è la dicitura di omologazione: un prezzo troppo allettante senza la marcatura corretta si traduce in un dispositivo che non vale ai fini dell’obbligo.

Montaggio e compatibilità con ogni tipo di vettura

Sul montaggio il vantaggio competitivo delle calze è evidente: il telo si cala sulla metà superiore dello pneumatico, si avanza di mezzo giro e si completa l’installazione, con auto-centraggio in marcia e tempi medi inferiori a quelli delle catene, soprattutto al freddo e in corsia d’emergenza. La regola tecnica resta scolpita nella pietra: si montano sulle ruote motrici; sulle 4×4 una dotazione su tutte e quattro le ruote assicura coerenza di trazione e stabilità, specie in discesa. Le istruzioni dei produttori insistono sull’uso esclusivo su neve e ghiaccio e sulla rimozione prima di rientrare su tratti puliti, a tutela sia del dispositivo sia della trasmissione.

I limiti fisici sono il rovescio della medaglia. Le calze offrono una trazione pronta e progressiva su neve fresca e su tratti urbani ed extraurbani con innevamento continuo, riducono vibrazioni e colpi al gruppo ruota, hanno ingombri ridotti nei passaruota e risultano strategiche sulle vetture dichiarate non catenabili, dove una catena tradizionale può interferire con bracci sospensione, tubazioni o sensori. In condizioni severe come pendenze importanti, neve compatta molto lavorata, lastre di ghiaccio estese, tratti di montagna lunghi, la catena metallica conserva un margine di robustezza e ripetibilità del grip superiore. La scelta fra calze e catene è di fatto situazionale: contano luogo, fondo, pendenza, chilometraggio e la reale probabilità di incontrare tratti pericolosi.

Rapporto con pneumatici invernali e quattro stagioni

Nel rapporto con gli pneumatici invernali e gli all season va tenuto conto di un principio: le calze sono un dispositivo di trazione temporaneo, non sostituiscono la strategia gomme per tutta la stagione fredda. Al di sotto dei 7 gradi e con frequenti fenomeni invernali, un treno di gomme da neve resta la scelta strutturale più efficace, mentre molte quattro stagioni di ultima generazione colmano il gap nelle prove su bagnato e neve leggera e lasciano alle calze il ruolo di assicurazione aggiuntiva davanti a una perturbazione improvvisa o a una pattuglia che imponga dotazioni in presenza del cartello.

Dal punto di vista dinamico, cambia il comportamento alla guida. Il tessuto aumenta l’attrito sul manto nevoso e aiuta il controllo in partenza e in frenata, ma non compie miracoli: la combinazione con i controlli elettronici funziona al meglio con andature moderate e senza brusche accelerazioni e sterzate ampie. Al di sopra della soglia dei 50 km/h fissata dallo standard, le sollecitazioni diventano incompatibili con la struttura del dispositivo e in ogni caso la fisica ricorda che su neve e ghiaccio gli spazi di arresto si allungano, con o senza ausili.

Manutenzione e durata nel tempo

Sul piano della manutenzione e della durata, molto dipende dallo stile di guida e dal fondo. I test di certificazione prevedono che un dispositivo conforme superi prove severe di resistenza su superfici miste e mantenga criteri minimi di efficacia, ma la vita reale è meno indulgente: basta percorrere qualche chilometro su asfalto nero per consumare in fretta la trama del tessuto. Dopo l’uso, una sciacquata per rimuovere sale e residui e l’asciugatura prima di riporle allungano la vita utile.

Ecco perché la scelta del prodotto richiede un minimo di metodo: si parte dalla misura riportata sul fianco dello pneumatico, si consulta la tabella del costruttore e si verifica la presenza, sull’etichetta e nelle istruzioni, della marcatura UNI EN 16662-1. Laddove i passaruota siano stretti o il costruttore dichiari la vettura non catenabile, la calza omologata è l’unica soluzione praticabile per rispettare ordinanze e controlli senza rischiare danni meccanici.

Data articolo: Sat, 01 Nov 2025 05:00:24 +0000
News n. 12
Le vendite di auto in Europa volano a settembre 2025: +10,3%

Il Rapporto mensile sull’andamento del mercato internazionale delle autovetture di ANFIA offre una panoramica aggiornata sull’attuale stato del settore delle quattro ruote in Europa, considerando i dati aggiornati al mese di settembre 2025. Andiamo a fare il punto della situazione per verificare come stanno andando le vendite di auto in Europa.

I dati di settembre 2025

Come confermano i dati del rapporto, il mercato delle quattro ruote è in crescita. Nel corso del mese di settembre 2025, infatti, in Ue si è registrato un incremento del 10% delle immatricolazioni. Considerando anche i Paesi Efta e il Regno Unito, inoltre, la crescita risulta pari al 10,7% con un totale di 1,24 milioni di immatricolazioni. Da segnalare che i “major market” (Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna, in ordine di volumi) hanno una quota complessiva del 72,8%. L’Italia ha una quota del 10,3% del mercato europeo (considerando Efta e Regno Unito), alle spalle del Regno Unito (25,3%), della Germania (19%) e della Francia (11,3%). Ricordiamo che il mese di agosto 2025 si è chiuso con dati stabili per il mercato mentre il 2024 è stato un anno positivo ma con una crescita limitata.

Il parziale annuo

Per quanto riguarda il cumulato da inizio anno (quindi i dati relativi al periodo gennaio-settembre), il mercato Ue fa segnare una crescita dello 0,9% mentre considerando anche Efta e Regno Unito si arriva a un incremento dell’1,5%, per un totale di 9,78 milioni di immatricolazioni. I “major market”, in crescita dello 0,8%, hanno una quota di mercato del 69,5%. Nel cumulato, il market share dell’Italia risulta essere pari all’11,8%. Anche in questo caso, il nostro Paese occupa la quarta posizione, alle spalle del Regno Unito (21,3%), della Germania (15,9%) e della Francia (12%).

I Gruppi

Quanto alla classifica dei gruppi per volumi di vendita, invece, nel corso del mese di settembre troviamo il Gruppo Volkswagen al primo posto, con il 25,7% di market share, poi Stellantis, con il 13,4%, e il Gruppo Renault, con il 9,4%. Quarta Hyundai, con il 7,9%, mentre al quinto posto c’è Toyota, con il 7%. Nel cumulato annuo, invece, Volkswagen è prima (26,7%) precedendo Stellantis (14,7%), Renault (10,1%) e Hyundai (8%). Quinto posto per BMW (7,2%) che supera di poco Toyota (7,1%).

Crescono le auto elettrificate

Un altro trend interessante che caratterizza il mercato europeo nel corso del mese di settembre è quello legato all’andamento delle vendite delle auto elettrificate, con dati molto positivi per tutte le categorie:

  • le ibride crescono del 15,9% arrivando a 308 mila unità immatricolate;
  • le elettriche crescono del 20% toccando quota 167 mila unità immatricolate;
  • le ibride plug-in crescono del 65,4% con un totale di 91,1 mila unità immatricolate.

Nello stesso tempo si registra un calo dei modelli non elettrificati:

  • le benzina calano del 7,8% con un totale di 221 mila unità immatricolate;
  • le diesel calano del 14,3% con un totale di 72,6 mila unità immatricolate.

In contro-tendenza, invece, le “altre” alimentazioni (GPL, metano e altri) con un incremento del 21,6% e un totale di 28,7 mila unità. Complessivamente, a settembre 2025, la quota di mercato delle ibride è quella maggiore con un totale del 34,7%. Seconda posizione per le benzina, con il 24,9%, e terza per le elettriche, con il 18,9%. Quarte le ibride plug-in, che si fermano al 10,3% superando le diesel, quinte con l’8,1%. Il trend è chiaro: le auto elettrificate sono sempre più diffuse e anche le elettriche al 100% si stanno ritagliando uno spazio sempre più rilevante.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 15:30:25 +0000
News n. 13
Citroën Ami Dark Side: una special edition a tema Halloween

La gamma della Citroën Ami si arricchisce con una nuova edizione speciale, presentata in occasione di Halloween e pronta a ritagliarsi il ruolo di protagonista per le prossime settimane. Debutta sul mercato, infatti, la nuova Citroën Ami Dark Side, prima variante del quadriciclo elettrico ad adottare una livrea completamente nera, con colorazione Black Night e alcuni elementi grafici realizzati in bianco. Il modello entra subito in fase di ordinazione e inizierà a circolare in strada nel giro di poche settimane. Andiamo a scoprire tutti i dettagli in merito al nuovo progetto di Citroën che conferma la volontà del brand di puntare sulla Ami come elemento centrale di una strategia ben precisa che mira a sostenere la crescita puntando sulla mobilità elettrica.

Un’elegante limited edition

La Citroën Ami Dark Side rinnova la gamma del modello, erede di una storia iniziata negli anni ’60, proponendo una carrozzeria esclusiva, con una colorazione Black Night che segna un vero e proprio punto di svolta rispetto al “solito” stile della Ami, che dallo scorso maggio è disponibile anche in versione buggy.

Si tratta di un nero opaco profondo che caratterizza tutta la parte esterna della vettura, al netto di alcuni dettagli che, invece, sono realizzati in bianco, per creare un contrasto ben riuscito. Sono inclusi anche i copricerchi dell’Icy Color Pack ed è presente un vistoso spoiler posteriore. All’interno, la serie speciale riprende alcuni accessori che caratterizzano Icy Pack come tre vani portaoggetti sulla plancia, un gancio per borse davanti al sedile passeggero e reti portaoggetti grigie abbinate alle cuciture dei tappetini.

C’è sempre l’app My Ami Play che permette di centralizzare il sistema di infotainment mentre l’app My Citroën consente di ricevere aggiornamenti sullo stato del veicolo, come la gestione della carica e dell’autonomia e il chilometraggio. Dal punto di vista tecnico, invece, ci sono solo conferme. La vettura è dotata di un motore elettrico che permette di raggiungere una velocità massima di 45 km/h mentre l’autonomia può arrivare fino a 75 chilometri. La Ami, dotata di un abitacolo a due posti, è utilizzabile a partire dai 14 anni (in base alle normative previste dai singoli Paesi). Si tratta di un modello pensato principalmente per gli spostamenti in ambito urbano, con costi ridotti e completamente a zero emissioni.

Prezzo e disponibilità

La nuova Citroën Ami Dark Side è ordinabile a partire dalla notte di Halloween del 31 ottobre con un prezzo di 8.890 euro. Si tratta di un modello “limited edition” e, di conseguenza, a disposizione della clientela ci saranno solo poche unità. La Casa ha confermato che le consegne della nuova versione inizieranno nel corso del prossimo mese di gennaio 2026. La Dark Side è disponibile anche con il pacchetto My Ami Cargo e la versione My Ami for All. Dopo aver venduto quasi 85.000 esemplari dal lancio, la piccola elettrica della Casa francese punta a rafforzare la sua presenza sul mercato con questa nuova esclusiva versione che ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo da protagonista sul mercato, anche in Italia, nel corso dei prossimi mesi.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 14:10:01 +0000
News n. 14
Marc Marquez, stagione finita: chi è il pilota italiano che lo sostituirà

L’incidente di Mandalika ha avuto delle conseguenze nefaste per il campione in carica. A soli 7 giorni dalla conquista del titolo, Marc Marquez si è ritrovato di nuovo in ghiaia e sotto i ferri. Dopo l’operazione alla scapola destra, si è sottoposto ai controlli medici presso l’Ospedale Internazionale Ruber di Madrid che hanno confermato che il fuoriclasse spagnolo non potrà tornare in pista per il finale di stagione e salterà quindi il Gran Premio del Portogallo, il Gran Premio di Valencia e la giornata di test al Circuito Ricardo Tormo in programma il 18 novembre.

Un duro colpo per la Ducati che avrebbe voluto chiudere in bellezza e impostare un lavoro evolutivo sulla Desmosedici nei test che faranno scendere il sipario su un’annata dominata dai fratelli Marquez. L’équipe medica monitorerà il progresso della frattura coracoidea e della lesione legamentosa nel corso delle prossime settimane. Marc sta rispettando un riposo forzato con l’arto destro immobilizzato prima di iniziare la riabilitazione. Il suo ritorno è previsto nel corso dei primi test a inizio febbraio. Per la Casa di Borgo Panigale risulterà essenziale avere il campione al 100% in preparazione della prossima avvincente stagione, l’ultima con le moto 1000 cc.

Ducati premia Bulega

Dopo le ultime due gare anonime, costantemente nelle retrovie, del collaudatore Michele Pirro, la Casa di Borgo Panigale ha scelto di puntare sul vice campione del mondo della SBK, Nicolò Bulega. Quest’ultimo nel biennio trascorso in sella alla Panigale ha dimostrato di avere talento. L’ex allievo dell’Academy di Valentino Rossi è andato vicino a detronizzare il campione in carica Toprak Razgatlioglu. Il pilota della BMW, promesso sposo alla Yamaha in MotoGP, ha chiuso le ostilità nell’ultima tappa del campionato, totalizzando 616 punti.

Bulega è arrivato a 13 lunghezze dal fenomeno turco e sarà il favorito numero 1 per la conquista del prossimo mondiale della categoria regina delle moto derivate di serie. Il passaggio sulla Desmosedici GP25 non è così banale, anche perché persino Pecco Bagnaia sta accusando continui problemi di feeling. In Ducati sono consapevoli che l’inverno sarà più ostico del previsto e la presenza di Bulega potrebbe essere importante anche in ottica futura.

Decisione presa

Nel 2006 Troy Bayliss sorprese tutti, vincendo il round finale di Valencia. L’australiano, campione SBK, prese il posto dell’infortunato Sete Gibernau sulla Rossa. Sono trascorsi quasi 20 anni e le differenze attuali tra MotoGP e Superbike sono notevoli. Nicolò Bulega diventerà tester Ducati nel 2026 e, in previsione del debutto in top class a Portimao e Valencia, ha ammesso:

“Sono molto contento di poter chiudere una stagione come questa con una bella sorpresa dell’ultimo minuto. Esordire in MotoGP è il sogno di qualsiasi bambino che aspira a diventare un pilota. In più poter salire per gli ultimi due weekend di gara del 2025 sulla moto Campione del Mondo rende tutto ancora più emozionante. Sarà una bella scommessa, non ho aspettative, prenderò questa esperienza con tutta la calma necessaria anche perché, per ora, ho potuto provare la Desmosedici GP solo a Jerez in occasione del test. Detto questo, la motivazione a fare bene e a dare il massimo in ogni caso non manca. Grazie a Ducati e a Ducati Corse per la fiducia, a Claudio, Gigi, Mauro, Davide, Stefano e Serafino per avermi fatto sentire tutto il loro supporto nell’intraprendere questa avventura e al Team Aruba.it Racing-Ducati con cui abbiamo chiuso una stagione da protagonisti”.

Il passaggio da una moto derivata da quelle di serie a un’astronave potrebbe risultare problematico per chiunque. Le MotoGP richiedono un adattamento che metterà a dura prova anche il campione Toprak Razgatlioglu nel 2026.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 12:44:15 +0000
News n. 15
Auto elettriche, l’Italia fanalino di coda nell’Ue

L’Italia si è confermata il fanalino di coda tra i major market del Vecchio Continente nella filiera delle auto elettriche. La quota è risultata pari al 5,2% nei primi 9 mesi del 2025, contro il 18,1% della media europea. Il confronto con le altre nazioni è allarmante, considerando l’8,4% della Spagna, il 18,1% della Germania il 18,2% della Francia, il 21,4% del Portogallo e addirittura il 22,1% del Regno Unito.

Non solo l’Italia accusa un gap con le realtà più evolute, ma anche con Ungheria (8,4%), Lettonia (7,1%), Estonia (7%), Lituania (6,9%), Repubblica Ceca (5,6%) e Grecia (5,5%). I dati sono stati elaborati da Motus-E che ha messo in luce tutte le criticità dell’industria green europea. Dal 2019 ad oggi gli investimenti hanno superato i 1,8 miliardi di euro e sono stati installati oltre 70.000 punti di ricarica a livello pubblico. Tutto questo non è bastato all’Italia per uscire dall’impasse.

La crisi del Belpaese

Alle nostre latitudini l’auto è stata molto più di un semplice mezzo per spostarsi da un punto A a un punto B. Le vetture italiane sono emblemi di stile, opere d’arte che ci invidia il mondo intero. Per chi è cresciuto con il rombo dei motori termici non è facile immaginare un futuro a bordo di EV silenziose. Al di là della mancanza di una fitta rete di colonnine di ricarica su tutto lo Stivale, c’è un problema di mentalità. A giusta ragione, emerge che chi ha il potere d’acquisto, principalmente adulti di età avanzata, non ha nessuna intenzione di cambiare le proprie abitudini per adattarsi a una nuova tecnologia che non trasmette lo stesso piacere di guida.

Inoltre c’è una difficoltà di natura economica. Con la crisi in cui è piombato l’italiano medio c’è l’esigenza di pensare ad altre priorità. Ad oggi, salvo clamorose offerte spinte dagli incentivi, non c’è la concreta voglia di investire cifre importanti per auto elettriche. Preoccupa la svalutazione, così come l’ansia dell’autonomia di batterie che dovranno ancora essere migliorate in futuro. I progressisti green che hanno scelto l’elettrico, non a caso, hanno preferito tenersi stretta spesso un’altra vettura con motori tradizionali all’interno del proprio garage. Lo scenario italiano non è destinato a migliorare nemmeno con il boom degli incentivi che rischiano di dopare un sistema problematico.

Criticità croniche

Il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, ha analizzato la questione sotto un profilo ancor più evidente:

“Il settore della ricarica attrae investimenti, crea occupazione e rappresenta un fattore abilitante imprescindibile per lo sviluppo nazionale della nuova mobilità, eppure è costretto a misurarsi con enormi criticità, riconducibili alla frammentazione delle competenze normative tra le Istituzioni, a iter autorizzativi farraginosi e diversi in ogni Comune, alle difficoltà incontrate per la copertura della rete autostradale e alla presenza di tariffe regolate che rendono impossibile abbassare i costi di ricarica a beneficio degli automobilisti”.

L’Italia ha un problema atavico con la burocrazia e l’associazione vorrebbe un riduzione dei costi di approvvigionamento energetico per gli operatori della ricarica, sulla scia delle tariffe stabilite dagli altri grandi Paesi europei. Occorrono interventi normativi e regolatori per semplificare le fasi di connessione delle infrastrutture, per migliorare le reti autostradali e per offrire concessioni di suolo di 20 anni. Per ora tutto va avanti senza una programmazione che sta creando numerosi affanni anche ai costruttori e ai lavoratori.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 11:07:04 +0000
News n. 16
Hamilton, nuovi metodi di lavoro per il rilancio di Ferrari nel 2026

Hamilton sta attraversando una fase di adattamento decisiva in Ferrari, cercando di imprimere la sua esperienza e visione alla Rossa. La sua presenza è concreta nel tentativo di migliorare processi e procedure del team. Nel frattempo, Leclerc continua a dimostrare un talento naturale, capace di compensare le lacune operative della SF-25. Questi due tratti distintivi si stanno sommando verso una nuova politica operativa.

Lewis, la costruzione di procedure vincenti

Nelle parole del britannico con la stampa emerge chiara la volontà del sette volte campione del mondo di orientare il lavoro del team nella giusta direzione. In più di un’occasione, Lewis ha spiegato come la squadra stia trovando il modo corretto di sviluppare procedure e metodologie, un percorso che, tra le altre cose, lo sta aiutando a creare un feeling più solido con la SF-25.

Nell’arco della stagione, il talento di Stevenage non ha mai evitato di sollevare criticità e punti da migliorare, indicando la necessità di rivedere diverse pratiche del gruppo di lavoro e di ottimizzare processi che, secondo la sua grande esperienza maturata in vent’anni di massima categoria, rappresentano un limite alla competitività della squadra. I segnali di questo problema sono stati evidenti in più occasioni.

Parliamo dei fine settimana di gara in cui la vettura avrebbe potuto esprimere molto di più, ma a causa di scelte operative e gestione delle sessioni in pista, il risultato finale risultava al di sotto delle aspettative. Lewis parla delle procedure inefficaci, ma ricorda altrettanto l’esecuzione complessiva del team che, troppo spesso, non riesce a trasformare la bontà del lavoro in fabbrica in prestazioni omogenee in pista.

Per fare un esempio, possiamo ricordare la recente qualifica sprint del Gran Premio degli Stati Uniti, sessione in cui gli alfieri di Maranello non avevano passo e risultavano incapaci di usare al meglio le gomme. Anche a Singapore il contesto fu analogo, con il britannico che si lasciò andare a un preciso sfogo, spinto a sottolineare l’importanza di ascoltare i feedback dei piloti, vero anello di congiunzione tra progettazione e performance.

L’importanza della nuova visione operativa

L’arrivo di Lewis alla Rossa risponde anche a una logica precisa: introdurre l’esperienza accumulata in anni di dominio Mercedes, dove la precisione analitica e la cura dei processi erano strumenti imprescindibili per vincere. In questa ottica, il team italiano fatica a emulare quella filosofia, soprattutto perché alcune procedure risultano incomplete e, in determinate circostanze, pure obsolete.

E non parliamo solo delle mescole, senza dubbio uno dei punti più negativi che la scuderia non riesce a risolvere. La situazione va infatti osservata con una visione di insieme molto più ampia, in quanto la mera metodologia di lavoro non funziona correttamente. Un tasto dolente che si ripercuote a 360 gradi su ogni singola azione della squadra. Per questo, la capacità di replicare il lavoro svolto a Maranello nei fine settimana di gara spesso latita.

La mancanza di continuità tra simulazione e pista ha inciso sulla costanza dei risultati, ponendo sfide ulteriori ai piloti. In questo scenario si sta spendendo Hamilton, cercando di imprimere nuovi criteri lavorativi più rigorosi, contribuendo a gettare le basi per uno sviluppo più coerente. La sua esperienza offre una visione periferica, consentendo di individuare gli elementi critici su cui intervenire per rendere il team più competitivo.

Il connubio necessario per diventare grandi

Se l’inglese sta portando esperienza e visione, Leclerc rappresenta un talento innato, capace di adattarsi a contesti tecnici complessi e di ottenere prestazioni eccellenti anche quando le condizioni non sono ideali. Il monegasco ha sviluppato la capacità di leggere la vettura e trarre il massimo dai setup, spesso compensando inefficienze operative che sfuggono a una gestione standardizzata.

Il confronto tra i due piloti evidenzia un equilibrio interessante: da un lato, la saggezza e la capacità analitica; dall’altro, la naturale adattabilità, che consente alla Rossa di massimizzare i punti in condizioni difficili. Serve però fare quadrato attorno a questa situazione. Anche per questo è in corso un nuovo sviluppo di procedure, un provvedimento necessario per gettare le basi del mondiale 2026.

L’obiettivo è creare un allineamento tra talento e operatività, garantendo che le indicazioni dei piloti possano tradursi efficacemente in performance. Tale combinazione, se correttamente orchestrata, può rappresentare una perfetta combo per la Ferrari. Il campionato 2025 è andato da tempo, ma sfruttare al meglio questi ultimi 40 giorni di Formula 1 sino ad Abu Dhabi sarà cruciale per il domani della Ferrari.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 10:00:09 +0000
News n. 17
Auto dell’Anno 2026, quali sono le sette finaliste

Il riconoscimento Auto dell’Anno è uno dei più bramati nel settore delle quattro ruote. Per il premio 2026 saranno sette i modelli a contendersi il primato, tra cui diversi crossover alla spina che sono stati lanciati per primeggiare nel car market elettrico. I 62 giornalisti specializzati di 24 Paesi costituiscono la giuria che ha vagliato in precedenza il gruppo iniziale di 50 modelli. Il vincitore, come di consueto, sarà annunciato il 10 gennaio al Salone dell’automobile di Bruxelles. Nella lista ci sono tre EV, tre multi energy che prevedono la scelta fra propulsore elettrico e motore termico e infine una proposta con unità termica, anche bifuel.

Dopo aver affrontato la prova al Tannistest in Danimarca, superato un primo turno di votazioni, le sette finaliste sono stati nominate e sono le seguenti: Citroën C5 Aircross, Dacia Bigster, Fiat Grande Panda, Kia EV4, Mercedes-Benz CLA, Renault 4 e Skoda Elroq. Mancano le bestseller cinesi, ma la rappresentanza asiatica è difesa dall’accattivante Kia EV4. La giuria avrà diverse settimane per mettere a dura prova le vetture, svolgendo test approfonditi, prima di scegliere il miglior modello in Europa. Solo dopo una prova finale congiunta in Spagna, nella zona di Montserrat a Barcellona, verrà eletta la regina. Ogni giurato potrà assegnare 25 punti, con un massimo di 10 punti per vettura, e dovrà votare per almeno cinque delle sette finaliste, incluso il modello vincitore. Lo scorso anno la Renault 5/Alpine A290 ha vinto l’ambizioso premio, battendo l’Alfa Romeo Junior, Citroën C3/eC3, Cupra Terramar, Dacia Duster, Hyundai Inter e Kia EV3.

Fiat Grande Panda tra le finaliste

La Grande Panda è stata svelata in anteprima in occasione dei 125 anni della Casa torinese. Una data storica che è coincisa con un nuovo corso per il brand del Gruppo Stellantis. Il crossover compatto di segmento B, destinato inizialmente solo al mercato europeo e in seguito a quello globale, ha ripreso i tratti distintivi della prima serie della Panda. Con una lunghezza di circa quattro metri, la Grande Panda è più grande dell’utilitaria di segmento A e unisce uno stile massiccio a soluzioni green sotto il cofano.

Per ora le vendite non sono in linea con le aspettative, ma il riconoscimento di Auto dell’Anno rappresenterebbe un bell’incentivo per Fiat. La Dacia Bigster è tra le auto più indovinate dell’attuale mercato europeo, offrendo spazio e versatilità. Con un prezzo d’attacco, il SUV romeno sta facendo il botto, ampliando gli orizzonti di un brand in grande espansione. La seconda serie della Citroën C5 Aircross non è da meno, rappresentando un’evoluzione notevole rispetto alla prima generazione. Svelata il 29 aprile 2025 al Salone dell’Auto di Parigi, è prodotta sul pianale STLA Medium, sviluppata appositamente per veicoli elettrificati.

Le altre candidate al prestigioso riconoscimento

La Kia EV4, sul piano estetico, è tra le EV più originali sul mercato. Offre un’esperienza di guida appagante con un’autonomia fino a 630 km e un tempo di ricarica rapida di soli 31 minuti (dal 10 all’80%). Il sistema 400V PE (Power Electric System) basato sulla piattaforma E-GMP garantisce maggiore spazio e sicurezza. Innovativa ed elegante, la vettura coreana vanta una batteria ad alta capacità da 81,4 kWh, offrendo la possibilità di lunghi spostamenti.

Il crossover Renault 4 è basato sulla stessa piattaforma della Renault 5 E-Tech Electric e riporta in auge il leggendario modello realizzato dal 1961 al 1992. Fari puntati anche sul SUV compatto completamente elettrico della gamma Skoda che è tra le auto più gettonate dell’anno. L’Elroq unisce versatilità e compattezza con quattro versioni con 3 pacchi batterie: la 50 con una batteria dalla capacità di 52 kWh, la 60 con 58 kWh, la 85 e 85X con 77 kWh. La coupé a 4 porte Mercedes-Benz CLA non ha bisogno di presentazioni e terrà alto il marchio della Stella a tre punte.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 09:53:25 +0000
News n. 18
Caos incentivi 2025, la piattaforma si paralizza: dubbi sulla validità dei voucher

Non è cominciata senza affanni l’erogazione dei voucher per tutti i clienti interessati agli incentivi per l’acquisto di un’auto elettrica. Dopo le tante polemiche sui criteri di assegnazione, vi sono stati dei problemi anche relativi alle prenotazioni dei voucher. Il blocco della piattaforma è durato 24 ore, scongiurando eventuali procedure di invalidazione dei voucher stessi nelle concessionarie. Il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, dopo i malfunzionamenti registrati, ha scelto di anticipare la riapertura del sistema, prevista per il 31 ottobre, alla serata del 30 ottobre, dopo il blocco di un giorno.

Le concessionarie, in una fase caldissima, potranno completare il maggior numero possibile di contratti entro la fine del mese. I 55.680 voucher prenotati tra il 22 e il 23 ottobre saranno validati senza ulteriori indugi. Sogei, la società di informatica del Ministero dell’Economia selezionata per gestire la piattaforma informatica, ha dovuto affrontare un problema tecnico. I concessionari non potevano perfezionare correttamente le procedure di validazione dei voucher erogati nel click day. Un bug probabilmente ha mandato in tilt la piattaforma per un giorno intero, ma i voucher non sono mai stati esposti a un click day bis. Si è trattato di un blocco temporaneo, necessario anche per risolvere l’avaria tecnica del sito.

Piattaforma in tilt

Tutto è nato dalla mancanza di un beta testing che potesse scongiurare preventivamente i problemi. La beta, in informatica, è una versione di un software non definitiva, ma già testata dagli specialisti, che viene messa alla prova perché potrebbe portare alla luce nuovi bug o incompatibilità del software stesso. La piattaforma ministeriale per la richiesta dei voucher ha vissuto una giornata di caos. Diversi addetti ai lavori, come riportato sulle colonne di Quattroruote.it, hanno parlato di “piattaforma realizzata sulla base di criteri astratti, senza un confronto operativo con le Case e le concessionarieâ€, denunciando “l’assenza di una necessaria fase di beta testing preliminare sul campoâ€.

La piattaforma non era riuscita a gestire automaticamente tutte le verifiche sui requisiti per accedere all’iniziativa. Gli incentivi sono ad appannaggio di persone fisiche con Isee fino a 40.000 euro e le imprese fino a 10 dipendenti con un fatturato o con un bilancio annuo fino a 2 milioni di euro. Dalle analisi è risultato complicato valutare il prerequisito di residenza o di sede legale in uno dei comuni che rientrano nelle 83 aree urbane funzionali. Inoltre, occorre anche la rottamazione di un veicolo fino a Euro 5.

Ulteriori criticità all’orizzonte

Considerate le prerogative, risulta probabile che alcuni voucher erogati non possano essere spesi per mancanza dei requisiti di legge. Qualche concessionaria ha già fatto presente la possibile criticità anche sulla verifica, in teoria automatica, all’Anagrafe nazionale della popolazione residente. I dealer hanno rappresentato anche un altro problema pratico. I voucher assegnati il 22 ottobre sono validi per 30 giorni, ma non sono esauriti.

Con gli incentivi precedenti la vettura da rottamare poteva essere consegnata direttamente a un demolitore autorizzato, con possibilità di utilizzare poi in autosalone il solo certificato di demolizione. Ora la consegna del mezzo da rottamare avverrà obbligatoriamente in concessionaria. Un ulteriore patema per i dealer che sono alle prese con un sistema molto meno fluido rispetto alle premesse della vigilia. L’aspetto positivo è che validità dei voucher emessi non è in discussione.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 08:48:22 +0000
News n. 19
Honda presenta in anteprima mondiale il SUV del futuro

Il Japan Mobility Show 2025 è diventato l’occasione per Honda per presentare al mondo il suo nuovo prototipo: l’Honda 0 α. Si tratta di una nuova generazione di veicoli elettrici e il prototipo in questione verrà esposto allo stand del colosso nipponico per tutta la durata della fiera, ovvero dal 31 ottobre al prossimo 9 novembre.

Il marchio giapponese ha studiato questa Honda 0 α come un SUV capace di integrarsi alla perfezione sia con gli spazi urbani che quelli naturali. Il modello in questione rappresenta l’entry level di una gamma già completata dalla Honda 0 Berlina e dal SUV Honda 0, a loro volta presentati al CES 2025 a gennaio di quest’anno. Il design è raffinato e l’abitacolo è spazioso, così da offrire un comfort eccellente agli occupanti.

Stile innovativo

Questa vettura incarna alla perfezione l’approccio della cosiddetta Serie 0 di Honda: sottile, leggera e intelligente. Per ora, fa sapere il marchio nipponico, la commercializzazione di questo nuovo modello, prevista principalmente per i mercati giapponesi e indiani, avverrà a partire dal 2027.

Grazie all’approccio stilistico adottato, questa Honda 0 α ha un’altezza ridotta, pur non compromettendo l’altezza da terra. Le proporzioni del veicolo in oggetto sono quelle di un SUV, c’è molto spazio nell’abitacolo offrendo così la possibilità a chi entra nell’auto di poter stare decisamente comodo.

Esteticamente si caratterizza per queste luci frontali lunghe e sottili, che vanno a incorniciare il logo Honda. Nella parte posteriore, invece, l’illuminazione è a forma di “U” e abbraccia il retrotreno dal basso verso l’alto accompagnando la scritta Honda posta al centro. Per il momento le informazioni su questa vettura sono davvero pochissime. Non si conoscono le specifiche, né tanto meno il prezzo. Con molta probabilità questa vettura è destinata a diventare una global car nei prossimi anni, ma staremo a vedere. Molto dipenderà dalla risposta che il pubblico darà alla sua uscita.

Cosa sappiamo degli interni

Per ora sono stati “nascosti” anche gli interni, che verranno probabilmente svelati più avanti. In ogni caso dovrebbero somigliare a quelli che abbiamo visto sulle due sorelle già svelate (Honda 0 Berlina e SUV Honda 0). Insomma un cruscotto tutto o quasi schermo e un volante molto simile per forma alla cloche di un aereo. Per ora l’uscita di questo prototipo è stata accompagnata da un video promozionale, che più che mostrare l’auto, cerca di stuzzicare l’emozione del telespettatore attraverso immagini mozzafiato.

Al netto di tutto però si può intravedere qualcosina anche degli interni dalla clip. Ad esempio sembra esserci all’interno dell’abitacolo una striscia luminosa che attraversa le portiere. Con molta probabilità sarà una striscia LED il cui colore potremo personalizzare in base a ciò che più ci piace. Honda sta provando a costruire il proprio futuro, nonostante un mercato dell’auto che sta vivendo forse il periodo più nero della sua storia. Nei mesi scorsi il colosso giapponese aveva tentato la fusione con Nissan per aiutarsi a vicenda nei confronti delle nuove sfide del mercato, ma alla fine l’accordo è venuto meno durante la fase per così dire “conoscitiva” tra le due aziende. Nonostante questa piccola battuta d’arresto però in casa Honda si continua a lavorare per il futuro.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 06:30:30 +0000
News n. 20
Suzuki a EICMA 2025 con GSX-8R EVO e GSX-8S EVO, le due evoluzioni della serie 8

La gamma Suzuki si amplia con l’arrivo di due nuove versioni speciali, GSX-8R EVO e GSX-8S EVO, che introducono un tocco di personalità all’interno della serie “8â€. I due modelli condividono la stessa base tecnica, ma si rivolgono a un tipo di pubblico diverso: la prima è più sportiva e focalizzata sulla guida dinamica, mentre la seconda è pensata per l’uso quotidiano. Entrambe le EVO – che saranno esposte al pubblico di EICMA 2025 – montano il bicilindrico parallelo da 776 cm³ DOHC con sistema Cross Balancer, capace di sviluppare 83 CV e 78 Nm di coppia. Il propulsore è abbinato a un cambio a sei rapporti dotato di Quick Shifter bidirezionale, che permette passaggi di marcia fluidi senza l’impiego della frizione, sia in accelerazione che in scalata.

Il pacchetto tecnologico e le differenze

La base ciclistica delle versioni EVO si distingue per l’impiego di un forcellone in alluminio e di una forcella a steli rovesciati, soluzioni che migliorano la rigidità e la precisione di guida. L’impianto di illuminazione full LED e la strumentazione TFT a colori da 5 pollici completano l’equipaggiamento, offrendo una gestione chiara delle informazioni di bordo e sottolineando la cura costruttiva applicata ai dettagli tecnici e funzionali.

GSX-8R EVO e GSX-8S EVO integrano il pacchetto elettronico S.I.R.S. (Suzuki Intelligent Ride System), progettato per adattare le reazioni del veicolo in base alle preferenze del conducente e alle diverse condizioni di utilizzo. Il sistema comprende il Quick Shifter bidirezionale, il controllo di trazione regolabile su tre livelli e disattivabile, tre mappe motore selezionabili, l’acceleratore ride-by-wire e la funzione Low RPM Assist, utile per prevenire lo spegnimento del motore a basse andature.

EICMA 2025 accoglie la Suzuki GSX-8S EVO
Ufficio Stampa Suzuki
La Suzuki GSX-8S EVO è caratterizzata da una posizione di guida più rilassata rispetto alla 8R

In particolare, GSX-8R EVO incarna la cosiddetta “anima R” con un’impostazione racing, attraverso le sospensioni Showa completamente regolabili e a una posizione di guida più caricata sull’anteriore. Il design richiama le sportive della tradizione Suzuki, con linee affilate e proporzioni compatte. GSX-8S EVO, invece, mantiene la stessa base tecnica, privilegiando però la versatilità: la postura di guida è più rilassata, il comfort è migliorato e la sua maneggevolezza la rende adatta sia all’uso urbano sia alle escursioni del fine settimana.

Le disponibilità e i prezzi di listino

GSX-8R EVO e GSX-8S EVO si differenziano dalle rispettive versioni standard per una serie di dotazioni che ne sottolineano la loro personalità sportiva e aggressiva. Entrambe adottano uno scarico Akrapovic dal design esclusivo, sviluppato per migliorare la resa acustica con un timbro più profondo. GSX-8R EVO aggiunge una cover monoposto che evidenzia la sua vocazione da pista e la linea filante del posteriore, mentre su GSX-8S EVO spicca un insieme di dettagli stilistici che accentuano l’impostazione dinamica, tuttavia senza sacrificare praticità e comfort.

A completare la personalizzazione di entrambe le EVO contribuisce l’adesivo paraserbatoio, elemento che lega estetica e funzionalità. GSX-8R EVO è proposta nella rete dei concessionari Suzuki a 10.190 euro, mentre il prezzo base di GSX-8S EVO parte da 9.490 euro. Le due versioni sono già disponibili presso i punti vendita ufficiali, ma sarà possibile vederla da vicino anche in occasione di EICMA 2025, più precisamente al padiglione 6, stand I42.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 06:00:57 +0000
News n. 21
Guida senza patente, per i recidivi scatta il reato: linea dura della Corte Costituzionale

Chi viene sorpreso a guidare senza patente per la seconda volta nell’arco di due anni commette reato e non più una semplice infrazione amministrativa. Con la sentenza 154 del 2025, depositata il 24 ottobre, la Corte Costituzionale ha rigettato le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Firenze, confermando che la recidiva infrabiennale nel comportamento di guida senza titolo abilitativo mantiene rilevanza penale.

È una decisione che ristabilisce una linea di rigore in un contesto dove la depenalizzazione del 2016 aveva ridisegnato i confini tra sanzione penale e amministrativa, e che oggi riafferma la necessità di tutelare il bene giuridico della sicurezza pubblica di fronte a comportamenti reiterati e considerati socialmente pericolosi.

La recidiva come indice di pericolosità

Tutto nasce in Toscana, da un procedimento ordinario del Tribunale di Firenze che vedeva imputato un uomo accusato di guida senza patente reiterata nel biennio. Il giudice monocratico aveva sollevato dubbi sulla costituzionalità dell’articolo 116, comma 15, del Codice della Strada, che continua ad attribuire rilievo penale alla condotta del recidivo, e sugli articoli 1, comma 2, e 5 del decreto legislativo 6 del 2016, con cui il Governo aveva attuato la grande riforma depenalizzatrice dei reati minori.

Il cuore del problema era la disparità di trattamento: perché lo stesso comportamento della guida senza patente viene punito con una sanzione amministrativa per chi lo commette la prima volta e con una pena detentiva per chi lo ripete entro due anni?

Secondo il giudice fiorentino, la norma avrebbe introdotto una responsabilità d’autore, cioè una forma di colpevolezza legata alla personalità del soggetto più che al fatto oggettivo, in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, che impone l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e la proporzionalità della pena rispetto all’offesa arrecata. Da qui la richiesta alla Consulta di verificare la compatibilità costituzionale di una disposizione che, a prima vista, sembrava fondare la punibilità su una condizione soggettiva e non su un comportamento più grave.

La Corte Costituzionale ha ritenuto infondata la questione, chiarendo che la recidiva non è un marchio personale, ma una circostanza aggravante che trova la sua giustificazione nel rapporto diretto tra le due condotte. Il fatto di essere stati già sanzionati per la stessa violazione e di ripeterla a distanza di breve tempo costituisce una manifestazione di pericolosità sociale e di disprezzo per la legge, elementi che giustificano un trattamento più severo.

In questo senso, la recidiva infrabiennale diventa un indice di consapevolezza e colpevolezza aggravata e dunque una fattispecie distinta dal comportamento isolato.

Quando la pena detentiva resta legittima

Per comprendere il significato della sentenza, bisogna tornare al decreto legislativo 6 del 2016, il provvedimento con cui il legislatore ha voluto alleggerire il carico della giustizia penale, trasformando in illeciti amministrativi molti reati minori puniti con la sola pena pecuniaria. Il comma 2 dell’articolo 1 stabilisce però un confine netto: la depenalizzazione non si applica ai casi in cui la legge prevede pene detentive, anche solo in alternativa alla multa. In queste ipotesi le fattispecie aggravate restano autonome e penalmente rilevanti.

Il Tribunale di Firenze aveva contestato proprio questo passaggio e sostenuto che la depenalizzazione avrebbe dovuto valere anche per le forme aggravate, in nome del principio di ragionevolezza e uguaglianza. La Corte Costituzionale ha ribattuto con l’argomentazione che il legislatore delegato, nell’applicare la legge di delega, aveva sì l’obiettivo di deflazionare il sistema penale, ma non poteva estendere la depenalizzazione a comportamenti con disvalore accentuato e rischio intrinseco per la collettività.

In questo contesto la guida senza patente reiterata è considerata un illecito che travalica la violazione amministrativa poiché denota persistenza nell’inadempienza, assenza di deterrenza e consapevole esposizione del pubblico a pericoli. Il legislatore ha agito nel rispetto della Costituzione e mantenuto la pena detentiva per i casi in cui la condotta non si esaurisce in una dimenticanza o in un episodio isolato, ma si traduce in un comportamento abituale e deliberato di disobbedienza civile.

La guida senza patente come comportamento di disvalore sociale

La Corte Costituzionale ha sottolineato un punto: la guida senza patente non è una mera omissione burocratica, ma un atto pericoloso per la sicurezza stradale, l’incolumità delle persone e l’integrità dei beni pubblici e privati. Chi guida senza aver conseguito la patente, o dopo averla persa, viola il presupposto di base della circolazione: la necessità di un’abilitazione che attesti la conoscenza del codice, la capacità di condurre un veicolo e la padronanza dei rischi.

Per questo motivo la reiterazione nel biennio non è per la Consulta un’aggravante artificiale, ma un fatto sintomatico di una pericolosità accertata, che giustifica la pena detentiva e l’esclusione della semplice sanzione amministrativa. Il comportamento del recidivo incide sul rispetto della legge e mina la fiducia collettiva nelle regole che consentono la convivenza civile nello spazio pubblico. È per questa ragione che la Consulta ha parlato di disvalore significativo dell’illecito, riconoscendo nella condotta reiterata una minaccia concreta all’ordine della circolazione.

Il giudice ha anche chiarito che la recidiva non ha effetti permanenti: il suo rilievo penale è limitato a un arco temporale di due anni, oltre il quale la sanzione torna a essere amministrativa. In questo modo, si evita la configurazione di un marchio indelebile e si salvaguarda il principio di proporzionalità della pena, che resta uno dei cardini della giustizia costituzionale.

Cassazione e Consulta in sintonia

La sentenza della Corte Costituzionale si colloca in continuità con l’orientamento già espresso dalla Cassazione penale, che negli ultimi anni ha ribadito più volte la persistente rilevanza penale della guida senza patente in caso di recidiva infrabiennale. La Suprema Corte aveva già precisato che il legislatore, pur avendo depenalizzato molte condotte minori, aveva inteso mantenere la sanzione penale per i comportamenti che denotano una reiterazione colpevole e una resistenza alla funzione rieducativa della prima sanzione.

La decisione della Consulta consolida questo indirizzo, restituendo certezza interpretativa a una materia che negli anni aveva visto opinioni contrastanti tra giudici di merito. Ora la regola è chiara: chi guida senza patente e viene colto di nuovo nell’arco di due anni sarà perseguito penalmente, con possibilità di condanna a pena detentiva e conseguenze più gravi in termini di fedina penale e responsabilità civile in caso di sinistro.

È una linea che risponde a una logica di prevenzione generale, volta a scoraggiare condotte di indifferenza sistematica per le regole del Codice della Strada.

Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 05:00:12 +0000
News n. 22
Maserati presenta la Grecale Folgore Model Year 2026

Maserati lancia sul mercato il Model Year 2026 del suo SUV di punta: il Grecale Folgore. Con questo aggiornamento arrivano nuovi contenuti tecnologici che arricchiscono la vettura come ad esempio il sistema AWD-Disconnect e il miglioramento dell’autonomia. La gamma del SUV del Tridente ora è ricca e capace di rispondere a tutte le esigenze dei propri clienti.

Le novità tecnologiche della MY2026

Una delle principali novità tecniche, come dicevamo, è data dall’inedito sistema di disconnessione della trazione integrale. In pratica, quando il funzionamento dell’AWD non è necessario, l’auto passa la trazione unicamente all’asse posteriore. Questo fa si che ci sia un notevole abbassamento dei consumi che naturalmente permette di conseguenza un aumento dell’autonomia, che ora si estende sino a 580 km. Il passaggio tra la trazione integrale e quella posteriore avviene in appena 500 millesimi di secondo. Tutto ciò si verifica tramite il disinnesto fisico dei semiassi anteriori dai mozzi. Grazie a questo innovativo sistema si riesce ad ottenere un vero e completo isolamento della trasmissione, massimizzando il risparmio energetico. Tutto il processo non richiede l’intervento da parte del conducente ed è gestito da una strategia di controllo autonoma.

Una rete di sensori e algoritmi avanzati sostengono la gestione intelligente della trazione. L’analisi predittiva che l’auto è in grado di fare permette di scegliere sempre la configurazione ottimale senza penalizzare in alcun modo la sicurezza attiva. Tra le tecnologie già apprezzate dai clienti viene invece confermato il sistema di pre-condizionamento automatico della batteria. Grazie a questa tecnologia, quando sul navigatore impostiamo come destinazione una stazione di ricarica ultra-fast, la batteria regola da sola la temperatura, così da arrivare al processo di ricarica nelle migliori condizioni possibili.

Inoltre sarà possibile gestire da remoto la climatizzazione dell’abitacolo tramite l’app Maserati Connect anche quando il veicolo è spento. C’è poi da segnalare la comoda funzione Dynamic Range Mapping, che rappresenta sulla mappa la massima distanza che possiamo coprire in base allo stato della batteria e aggiorna le informazioni in base alle condizioni di marcia.

Tante personalizzazioni con il programma Fuoriserie

Con la Grecale MY26 si amplia la proposta commerciale del Tridente grazie anche ad una palette di colori varia e alcune interpretazioni esclusive all’interno del programma di personalizzazione Maserati Fuoriserie. Per questo modello, nello specifico, questo programma mette a disposizione ben 32 colori esterni, 6 di questi sono introdotti proprio con la Model Year 2026. Ci sono poi 8 interni, 4 pinze freno diverse, tra queste va segnalata una esclusiva per la Grecale BEV. Infine vi sono 5 cerchi per la gamma e uno specifico per la versione elettrica, oltre a 3 allestimenti. Le tinte a disposizione per la carrozzeria sono 11, oltre alle tante possibilità di personalizzazione offerte dal Programma Maserati Fuoriserie.

Per quanto concerne gli interni infine, le nuove configurazioni offerte dal programma di personalizzazione sono tre: Premium Pelle Ghiaccio, Sport Leather Nero/Rosso e Sport Leather Nero/Giallo. Ci sono poi 8 possibilità di sedili Fuoriserie. Quest’auto rappresenta per Maserati l’ennesimo tentativo di riabbracciare la propria clientela, dopo gli ultimi anni che l’hanno vista in costante perdita. Una situazione che ormai diventa preoccupante ogni giorno che passa.

Data articolo: Thu, 30 Oct 2025 16:24:03 +0000
News n. 23
EICMA 2025, Yamaha svela la nuova XSR900 GP 2026 che omaggia Kenny Roberts

Yamaha aggiorna la XSR900 GP per il 2026 con un richiamo diretto alla propria storia sportiva. La nuova versione della sport heritage si presenta con una livrea ispirata alle YZR500 degli anni d’oro della classe regina e conferma il pacchetto tecnico del modello attuale, con motore CP3 da 890 cm³, telaio Deltabox e sospensioni completamente regolabili. Il suo debutto sul mercato è fissato per maggio 2026.

La moto sarà visibile in anteprima a EICMA 2025, in programma a Milano dal 4 al 9 novembre, al padiglione 10, allo stand E90 di Yamaha. Oltre alla XSR900 GP, sono attese le nuove Tracer 7 e Tracer 7 GT con cambio automatico e, secondo le indiscrezioni, la vociferata Rw700 Explore, possibile variante meno estrema della Ténéré 700. Non mancheranno le più recenti novità della gamma, dalla WR125R alla R9 fino ai nuovi modelli da cross.

Un tributo a Kenny Roberts

La nuova livrea 2026 della Yamaha XSR900 GP è dedicata a Kenny Roberts, primo pilota statunitense a conquistare un titolo mondiale nella classe 500 e tre volte campione consecutivo con Yamaha tra il 1978 e il 1980. Nato in California nel 1951, Roberts è stato tra le figure più influenti del motociclismo moderno, capace di introdurre uno stile di guida ispirato al dirt track che cambiò il modo di affrontare le curve nel Motomondiale. La grafica scelta per questa versione richiama fedelmente lo storico schema giallo-nero delle YZR500 del team ufficiale Yamaha USA, una combinazione diventata un marchio di fabbrica del pilota e del brand. Il serbatoio e le carene sono decorati con le bande orizzontali “speed block†in nero su fondo giallo, mentre il bianco incornicia i pannelli laterali e sottolinea i profili.

Il design della carenatura e della sella si ispira alle YZR Grand Prix degli anni Ottanta, pur integrando soluzioni tecniche attuali. Il modello adotta – come detto – il tre cilindri CP3 da 890 cm³, capace di esprimere una potenza pari a 119 CV e 93 Nm di coppia, abbinato a una piattaforma IMU a 6 assi, frizione antisaltellamento e strumentazione TFT a colori da 5 pollici. L’impianto frenante prevede dischi da 298 mm all’anteriore e 245 mm al posteriore, mentre il peso in ordine di marcia è di 200 kg.

Disponibilità e listino prezzi

La XSR900 GP 2026 sarà disponibile presso la rete dei concessionari Yamaha a partire da maggio 2026. La gamma colori, oltre alla Legend Yellow, comprenderà anche la già nota Legend Red, che riprende l’estetica delle moto del costruttore giapponese portate in gara da Wayne Rainey negli anni Ottanta e Novanta, con il classico rosso racing abbinato alla tabella portanumero gialla laterale. Lo statunitense, tre volte campione del mondo nella classe 500 con Yamaha, è tra i piloti che più hanno contribuito a costruire la storia sportiva del marchio. Il listino ufficiale sarà comunicato nei prossimi mesi (l’attuale versione parte da un prezzo base di 13.500 euro), mentre il modello sarà visibile in anteprima a EICMA 2025, dove occuperà una posizione di rilievo all’interno dello stand Yamaha, affiancata dalle principali novità.

Data articolo: Thu, 30 Oct 2025 14:06:06 +0000
News n. 24
Rumore metallico da sotto l’auto: cosa può essere

Una delle domande che mi fanno spesso in officina è: “Sento un fastidioso rumore metallico quando prendo una buca, è qualcosa di grave?”. Mi è successo anche di recente con Giulia, una cliente. L’ho rassicurata, spiegando che una semplice analisi di circa mezz’ora ci avrebbe portato alla causa esatta del problema. Vediamo insieme come abbiamo fatto.

Come procedo per identificare il problema

Quando un cliente arriva in officina con un rumore all’auto difficile da descrivere, il mio metodo è sempre lo stesso e si articola in 3 punti fondamentali per arrivare a una diagnosi corretta:

  • ascolto del cliente;
  • test su strada;
  • analisi sul ponte.

Il controllo dei componenti

Durante l’ispezione sul carroponte, il tipo di rumore sentito su strada mi guida direttamente verso i componenti più probabili. Ogni suono è prodotto da un componente specifico, vediamo quali sono i più comuni:

  • per un suono secco e deciso: la mia attenzione va subito ai giunti sferici. Questo tipo di rumore, infatti, indica un impatto “metallo contro metallo”. I primi indiziati sono i tiranti della barra stabilizzatrice, in seconda battuta quelli dello sterzo e infine i bracci oscillanti. Questi componenti hanno alle estremità delle testine sferiche protette da cuffie in gomma, e la rottura di queste cuffie fa sì che acqua e sporco entrino all’interno, velocizzando l’usura;
  • nel caso di un battito sordo e ripetuto: il problema va cercato nei “silent block” dei bracci delle sospensioni. Queste boccole, essendo in gomma, si usurano e causano un movimento anomalo del braccio, generando il classico “clonk” che lamentano spesso i clienti;
  • quando si sentono vibrazioni o cigolii: questi sintomi evidenziati durante la compressione della sospensione mi portano a ispezionare la molla o il supporto superiori dell’ammortizzatore, che potrebbero essersi rotti.

Terminata l’ispezione, è possibile stabilire con certezza il componente danneggiato da sostituire.

Altre possibili cause da non sottovalutare

A volte, l’esperienza insegna che il rumore metallico può trarre in inganno. Per questo tendo sempre a escludere altre possibili fonti, in quanto i problemi potrebbero essere più di uno. Vediamo i più comuni:

  • componenti dei freni: le “mollette” o clip anti-vibrazione delle pastiglie. Il sintomo è un tintinnio metallico leggero che scompare o cambia non appena si sfiora il pedale del freno;
  • supporti del motore e del cambio: un “clonk” secco in accelerazione o decelerazione, che sembra venire dal basso. La gomma si rompe e il motore, muovendosi, urta contro il telaio;
  • sistema di scarico: le staffe della marmitta o le lamiere paracalore possono rompersi, generando vibrazioni e rumori metallici facilmente scambiabili per un problema alle sospensioni posteriori.

I consigli del meccanico

La parte più importante del mio lavoro è dare al cliente i giusti consigli per la riparazione,  per la salute delle sospensioni e soprattutto per la propria sicurezza. Vediamo quali sono:

  • guida con intelligenza: il primo modo per proteggere le sospensioni è evitare le buche più profonde, quando possibile, e affrontare dossi e dissuasori a velocità moderata. Una guida fluida riduce gli stress improvvisi su tutti i componenti;
  • non ignorare mai i rumori: come abbiamo visto, un rumore è un segnale. Intervenire subito può evitare problemi più seri e costosi in futuro;
  • lascia il “fai da te” agli esperti (per questo lavoro): la sostituzione di questi componenti richiede attrezzi specifici come estrattori e compressori per le molle. Lavorare con molle in tensione senza la giusta attrezzatura ed esperienza è estremamente pericoloso;
  • effettuare sempre la convergenza: dopo la sostituzione di qualsiasi componente delle sospensioni o dello sterzo, l’assetto del veicolo cambia. Per questo motivo l’allineamento delle ruote va effettuato per garantire che l’auto sia stabile, sicura e non consumi le gomme in modo anomalo.
Data articolo: Thu, 30 Oct 2025 14:03:26 +0000
News n. 25
Addio alla famosa Panda, Spalletti alla Juve con un SUV Mercedes

Dopo la difficile avventura in Nazionale, Luciano Spalletti è pronto a lanciarsi in una nuova esperienza calcistica alla Juventus. Sostituirà l’esonerato Igor Tudor e avrà il compito di risollevare i bianconeri; reduci da stagioni deludenti, con 3 tecnici esonerati in appena un anno e mezzo.

L’ex allenatore del Napoli si presenta a Torino forte dell’ultima esperienza di club vissuta nel capoluogo campano, dove è riuscito a riportare uno storico scudetto dopo 33 anni di attesa. Oltre a questioni tecniche e calcistiche, tra i dettagli che hanno colpito nel suo primo approccio al mondo juventino c’è anche l’auto utilizzata per presentarsi al centro sportivo.

Spalletti, infatti, è arrivato alla Continassa a bordo di una Mercedes GLE di colore grigio, che ha subito creato un po’ di scalpore tra i tifosi. Come molti ricorderanno, infatti, ai tempi di Napoli, l’allenatore toscano era solito girare per le strade della città a bordo di una Fiat Panda. Una scelta che il tecnico aveva giustificato anche in conferenza stampa, tessendo le lodi della piccola utilitaria italiana, che lui trovava molto comoda da guidare.

Il furto e la donazione

L’auto in questione fu anche incolpevole protagonista di un fattaccio di cronaca: durante la sua permanenza a Napoli, infatti, venne rubata. Fu in seguito ritrovata e divenne essa stessa uno dei simboli della cavalcata scudetto dei partenopei. A fine campionato, infatti, la vettura venne autografata da tutti i giocatori del club partenopeo e adornata con una speciale livrea a tema Napoli, con l’iconica citazione spallettiana (e shakespeariana): “Uomini forti, destini forti”.

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In seguito, quella stessa Fiat Panda è stata poi donata al nosocomio pediatrico Santobono. Un bel gesto che ha avuto risonanza nazionale. L’arrivo alla Continassa a bordo di un SUV Mercedes ha fatto storcere il naso a più di qualcuno. L’ex CT della Nazionale si è presentato alla sede della Juventus, di proprietà della famiglia Agnelli-Elkann (azionisti di riferimento di Stellantis), praticamente alla guida di un’auto della concorrenza. Un dettaglio non da poco, considerando che tra gli sponsor bianconeri c’è Jeep, brand del gruppo Stellantis.

Una Jeep nel futuro?

Proprio Jeep, ogni anno, fornisce le proprie auto al club bianconero. Si può quindi ipotizzare che vedremo presto il tecnico di Certaldo a bordo di uno dei SUV del marchio americano? Possibile, ma non sicuro. Già in passato, infatti, altri allenatori avevano fatto scelte diverse. Max Allegri ad esempio aveva optato per un’Alfa Romeo Stelvio. A prescindere dalla vettura che guiderà, i tifosi bianconeri sperano di trovare in Spalletti il tecnico della rinascita. La Vecchia Signora, dopo aver addirittura sognato la Champions League con l’acquisto di Cristiano Ronaldo, si è ritrovata in un incubo che l’ha fatta precipitare anche dal piedistallo italiano costruito negli anni. L’ultimo scudetto risale alla stagione 2019-2020 con Sarri, altro tecnico toscano che aveva fatto le fortune del Napoli. Sarà di buon auspicio? Lo scopriremo.

Data articolo: Thu, 30 Oct 2025 13:29:53 +0000


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