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News n. 1
Il traffico sulle autostrade oggi in tempo reale

Il 16 dicembre 2025 si rilevano diverse criticità sul traffico autostradale in Italia, con code particolarmente lunghe e condizioni meteo avverse in alcune tratte importanti. Tra gli eventi più significativi, spicca una coda di 4 km tra Capua e Caianello sulla A1 Milano-Napoli causata da un veicolo fermo o in avaria e condizioni di vento forte che interessano le autostrade A10 e A26. Nel seguito dell’articolo dettagliamo situazione e consigli per gli automobilisti per le principali tratte autostradali italiane.

 

A1 – Milano-Napoli

16:04 – Capua e Caianello
Coda di 4 km per veicolo fermo o avaria
Direzione Milano
Entrata consigliata verso Roma: Caianello. Uscita consigliata provenendo da Napoli: Capua.

15:36 – Frosinone e Ceprano
Pioggia in entrambe le direzioni
Direzione non specificata
Condizioni di pioggia tra i km 633.3 e 642.0, per una lunghezza di 8.7 km.

15:33 – Calenzano e Firenze Impruneta
Code a tratti per traffico intenso
Direzione Napoli
La tratta interessata si estende da km 278.1 a km 290.0 per una lunghezza di 11.9 km.

15:31 – Arezzo e Firenze sud
Code a tratti per traffico intenso
Direzione Milano
Tra i km 314.0 e 337.0, lunghezza 23 km di code.

15:20 – Firenze sud e Incisa – Reggello
Code a tratti per traffico intenso
Direzione Napoli
Tratta interessata tra km 305.0 e km 315.0, lunghezza 10 km.

15:04 – Calenzano e Firenze Impruneta
Code a tratti per traffico intenso
Direzione Milano
Tratta interessata da codici a tratti per traffico intenso.

A4 – Torino-Trieste

15:06 – Monza e Cormano
Code a tratti per traffico intenso
Direzione Torino
Tra km 129.9 e km 139.0, lunghezza 9.1 km.

A5 – Torino – Aosta – Monte Bianco

16:02 – Courmayeur sud e Raccordo A5/SS26 dir
Nevischio in entrambe le direzioni
Direzione non specificata
Tra km 138.0 e 143.4 per 5.4 km di nevischio.

A7 – Milano-Genova

15:38 – Bivio A7/A12 Genova-Livorno e Genova Bolzaneto
Coda per traffico intenso
Direzione Milano
Tra km 125.8 e km 128.7, lunghezza 2.9 km.

15:06 – Genova Bolzaneto e Busalla
Coda per lavori
Direzione Milano
Tratta tra km 117.2 e 125.0, lunghezza 7.8 km.

14:51 – Uscita a Genova Bolzaneto provenendo da Genova
Coda per traffico intenso

A8 – Milano-Varese

15:32 – Nodo A8/A4 Torino-Trieste e Fiera Milano
Code a tratti per traffico intenso
Direzione Varese
Tra km 0.0 e km 2.2, per una lunghezza di 2.2 km.

A10 – Genova-Ventimiglia

15:54 – Genova Pra’ e Bivio A10/Fine Complanare Savona
Vento forte in entrambe le direzioni
Direzione non specificata
La tratta interessa dal km 10.7 al km 44.8, per 34.1 km.

A12 – Genova-Roma

14:44 – Civitavecchia Nord e SS1 Aurelia
Vento forte in entrambe le direzioni
Direzione non specificata
Tratta tra km 65.302 e km 79.414 lunga 14.1 km.

A14 – Bologna-Taranto

15:23 – San Benedetto del Tronto e Pedaso
Coda di 1 km per lavori
Direzione Ancona
Tratta tra km 295.0 e 303.0 lunga 8 km.

15:13 – Pescara Nord e Pineto
Coda di 1 km per lavori
Direzione Ancona
Tra km 355.0 e 360.0, lunghezza 5 km.

15:01 – Giulianova e Roseto Degli Abruzzi
Coda di 1 km per lavori
Direzione Taranto
Tra km 342.0 e 343.4, lunghezza 1.4 km.

14:53 – Cesena e Rimini Nord
Pioggia in entrambe le direzioni
Direzione Ancona e Taranto
Tra km 99.7 e km 117.3 per 17.6 km.

A24 – Roma-Teramo

14:49 – Bivio A24/Tangenziale est RM e Inizio Complanare
Code a tratti per traffico intenso
Direzione G.R.A.
La tratta interessa da km 2.2 a km 7.3, per una lunghezza di 5.1 km.

14:27 – Inizio Complanare e Bivio Complanare / GRA
Code a tratti per traffico intenso sulla viabilità ordinaria
Direzione G.R.A.
Tra km 0.0 e 2.2, lunghezza 2.2 km.

A26 – Genova-Voltri-Gravellona Toce

15:48 – Arona e Bivio A26/SS 33 del Sempione
Vento forte in entrambe le direzioni
Direzione non specificata
Si estende da km 165.5 a km 197.1, per 31.6 km.

14:37 – Bivio A26/A10 Genova-Ventimiglia e Ovada
Coda di 2 km per traffico congestionato
Direzione Gravellona Toce
Tra km 8.0 e km 15.0, lunghezza 7 km.

A56 – Tangenziale di Napoli

15:32 – Secondigliano-Aeroporto e Corso Malta
Coda per traffico intenso
Direzione Pozzuoli
Lunghezza 1.2 km tra km 18.8 e 20.0.

A11 – Firenze-Pisa Nord

14:41 – Sesto Fiorentino e Firenze Peretola
Coda per traffico intenso sulla viabilità ordinaria
Direzione Firenze
Lunghezza 1.9 km tra km 0.0 e 1.9.

 

Fonte: Autostrade per l’Italia

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 15:08:00 +0000
News n. 2
Alonso alla guida di una 512 TR riaccende la passione dei tifosi Ferrari

Nonostante siano passati più di dieci anni dalla fine della sua avventura con la Ferrari in Formula 1, durata cinque stagioni con tante vittorie ma nessun titolo, Fernando Alonso continua a essere molto legato al mondo Ferrari. La conferma arriva da un breve video, diventato virale sui social. Il due volte campione del mondo, infatti, è stato avvistato a Monaco, dove abita da tempo, a bordo di uno dei suoi ultimi acquisti. Si tratta di un modello iconico delle produzioni della Casa di Maranello. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

In centro con una Ferrari iconica

Alonso, come noto, è un noto appassionato di supercar e, soprattutto, è un grande collezionista. Nel suo garage sono custodite tante vetture di altissimo valore (anche se un elenco completo non è disponibile) e tra queste c’è anche una Ferrari 512 TR, evoluzione di un’altra icona della storia di Maranello, la Testarossa. Ricordiamo che lo scorso anno Alonso era finito in prima pagina per aver regalato una McLaren Senna ai suoi genitori. Per i suoi spostamenti in città, invece, il pilota ha scelto un modello decisamente diverso, sicuramente non recente ma non per questo meno interessante. Si tratta di una delle Ferrari simbolo della sua epoca e, soprattutto, di una delle produzioni più apprezzate oggi dai collezionisti di modelli della Casa italiana. Non è una sorpresa, quindi, che il due volte campione di Formula 1 abbia deciso di aggiungere una vettura di questo tipo alla sua già ricca collezione di supercar. Come tutti i collezionisti, l’ex pilota Ferrari è abituato anche a vendere auto, per aggiornare la sua collezione. Qualche anno fa, infatti, incassò una cifra record per una supercar Ferrari. Ecco il video di Alonso a bordo della sua 512 TR che, non sorprende, può contare su una tradizionale colorazione rossa.

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Un simbolo degli anni ’90

La Ferrari 512 TR, sfoggiata da Alonso per le strade di Monaco, è un vero e proprio simbolo della produzione della Casa di Maranello nel corso degli anni ’90. Il modello in questione è un’evoluzione della Testarossa. Il debutto ufficiale è avvenuto in occasione del Salone dell’auto di Los Angeles nel 1992. Rispetto al modello da cui è derivata, la 512 TR presenta alcune modifiche estetiche, a partire dal frontale e fino ad arrivare agli interni, completamente rinnovati. Anche la parte meccanica venne rivista rispetto alla Testarossa dai tecnici di Maranello. Il motore, ad esempio, presenta alcune personalizzazioni oltre a un nuovo impianto di iniezione Bosch e a una potenza maggiore, con la possibilità di erogare fino a 428 CV. Il propulsore è in grado di spingere la vettura fino a una velocità massima di 314 km/h, con uno 0-100 km/h che viene completato in 4,8 secondi. Si tratta di un modello ancora oggi molto interessante e apprezzatissimo dai collezionisti. La 512 TR lasciò poi il testimone alla 512 M, altra evoluzione della Testarossa. Complessivamente, tra TR e M, Ferrari ha prodotto 9.957 unità e una di queste oggi appartiene a Fernando Alonso che la usa per i suoi spostamenti lungo le strade di Monaco.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 15:00:04 +0000
News n. 3
La Smart #2 prende forma: confermato il DNA iconico della city car tra le più amate

Una delle icone della mobilità urbana sta per tornare: Smart ha mostrato le prime immagini dei test della futura Smart #2, l’erede dell’iconica Smart ForTwo, city car diventata un vero e proprio simbolo degli spostamenti in città. La nuova generazione è stata annunciata nei mesi scorsi ed è ancora nel pieno dello sviluppo. Si tratterà di un modello inedito che andrà ad arricchire l’offerta di Smart, brand che, dopo il lancio di diversi SUV, si prepara a un vero e proprio ritorno alle origini. Andiamo a scoprire tutti i dettagli emersi sul nuovo progetto.

Il ritorno di un’icona

Il progetto dell’erede della Smart ForTwo non è una novità: Smart ha confermato il suo ritorno alle origini già alcuni mesi fa, con l’avvio dello sviluppo del nuovo modello che arriverà sul mercato con il nome di Smart #2, conservando la nomenclatura che sta caratterizzando il nuovo corso della Casa, costituito da modelli come la Smart #3 oppure la Smart #5, il SUV più grande di sempre del brand. Alla base della nuova vettura ci sarà la piattaforma Electric Compact Architecture (ECA) che attualmente è in fase di test in strada, come rivelato dal brand.

Smart ha chiarito che la nuova Smart #2 punterà a conservare “lo spirito originale” della ForTwo, mantenendo una configurazione  due posti, due porte, trazione posteriore oltre alle tradizionali ruote agli angoli, che hanno contribuito a rendere il modello un riferimento per la mobilità urbana. Il design, firmato dal team Mercedes-Benz, sarà completamente rinnovato, sia all’interno che all’esterno. Per testare la nuova piattaforma ECA, invece, l’azienda sta utilizzando le carrozzerie esistenti della ForTwo, creando una flotta di veicoli di prova che farà da apripista all’arrivo dei primi modelli di pre-produzione.

Smart ha sottolineato anche che, in questo momento, sono in corso test per validare la sicurezza in caso di collisione, la durata delle sospensioni, le prestazioni delle batterie, i sistemi software e i sistemi di climatizzazione in condizioni diverse. Per il momento, non sono stati divulgati ulteriori dettagli in merito alle caratteristiche  tecniche del nuovo modello di Smart, brand che, ricordiamo, è oggi una joint venture internazionale tra Mercedes-Benz AG e Geely Holding Group. Ulteriori dettagli sul modello però arriveranno molto presto. In ogni caso, non sono previste varianti con motore termico per la city car che sarà disponibile esclusivamente in versione elettrica.

Il debutto è vicino

Per il momento, Smart non ha ancora comunicato una data precisa per il debutto in pubblico della Nuova Smart #2. Lo sviluppo continua ma, come confermano anche le immagini diffuse in queste ore, siamo sempre più vicini all’avvio della produzione e, quindi, alla presentazione ufficiale della nuova generazione dell’iconica city car a due posti. L’azienda ha confermato che terrà una world premiere molto presto. Il debutto in pubblico, infatti, è previsto per la fine del 2026. Di conseguenza, possiamo ipotizzare un lancio commerciale, anche in Italia, già previsto per la prima metà del 2027. Per tutti i dettagli tecnici e per i prezzi dell’erede dell’iconica Smart ForTwo sarà necessario attendere ancora qualche mese.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 14:30:18 +0000
News n. 4
Hyundai Bayon 2026: l’Urban SUV evolve

La gamma Hyundai registra un’importante novità per il mercato italiano: debutta, infatti, la Nuova Hyundai Bayon Model Year 2026. Si tratta di un aggiornamento importante per l’Urban SUV della Casa coreana che, anche grazie a un prezzo accessibile, punta a ritagliarsi uno spazio da protagonista del mercato delle quattro ruote in Italia. Andiamo a scoprire novità e prezzi del modello appena svelato da Hyundai.

Le novità

La Hyundai Bayon in versione 2026 arriva sul mercato con il motore benzina 1.0 T-GDi da 90 CV, con omologazione Euro 6E-Bis. Il motore può essere abbinato al cambio manuale a 6 rapporti oppure al cambio automatico a doppia frizione DCT a 7 rapporti. Viene confermato, inoltre, il design distintivo dell’Urban SUV, arricchito da una firma luminosa orizzontale. Da segnalare, però, l’introduzione di nuovi paraurti ridisegnati. All’interno dell’abitacolo c’è il sistema di navigazione con display touch da 10,25 pollici e supporto ad Android Auto, Apple CarPlay e servizi Bluelink, con aggiornamenti OTA. Spazio anche per i sistemi di sicurezza e assistenza alla guida Hyundai SmartSense. Ricordiamo che la Casa coreana ha da poco annunciato il debutto anche della nuova versione della Tucson Plug-in Hybrid.

Prezzi e allestimenti

Con il Model Year 2026, il listino prezzi della Hyundai Bayon registra alcune novità. Alla base della gamma c’è sempre la versione XTech che viene ora affiancata dagli allestimenti Business ed Exellence. Tutte le versioni sono abbinate al già citato benzina da 90 CV. Per quanto riguarda i prezzi, si parte da XTech, che arriva sul mercato italiano a partire da 22.800 euro. Di serie, l’allestimento base include un quadro strumenti LCD con cluster digitale, sistema di navigazione con touch screen da 10,25 pollici con Bluelink, aggiornamenti OTA e integrazione Apple CarPlay e Android Auto. Questa versione include i sistemi di assistenza Hyundai SmartSense, per una guida più sicura.

La gamma comprende poi l’allestimento Business, con prezzi da 24.200 euro. Per chi sceglie questa versione di Bayon ci sono i cerchi in lega da 16 pollici, i fari anteriori Full LED con firma luminosa Seamless Horizon oltre al Cluster Supervision digitale da 10,25 pollici. Di serie troviamo anche i sensori di parcheggio posteriori, la griglia anteriore Glossy Black. Per i clienti più esigenti, Hyundai propone l’allestimento Exellence, disponibile a partire da 27.600 euro e, quindi, con un costo extra di 3.400 euro rispetto alla versione Business. Questa versione va a integrare la versione Business proponendo una dotazione arricchita che comprende i cerchi in lega da 17 pollici, i fari posteriori a LED, il clima automatico e anche il sistema Smart Key con Start Button. Presente, di serie, anche il caricatore wireless per smartphone. A completare l’allestimento troviamo la presa USB posteriore oltre al retrovisore interno elettrocromico (E.C.M.), Smart cruise control (SCC) e i sensori di parcheggio anteriori.

Al momento, Hyundai non ha ancora comunicato l’apertura degli ordini per questo modello. I clienti interessati alla Bayon, però, possono valutare la promo di dicembre 2025 dedicata alla versione MY 2025, ordinabile con un anticipo di 3.530 euro e rate da 109 euro al mese. Per maggiori dettagli sulla promo e sull’apertura degli ordini della versione MY2026 è possibile fare riferimento a una concessionaria Hyundai.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 14:00:08 +0000
News n. 5
F1 2026: le nuove auto saranno più veloci delle wing car a fine stagione

L’avvio della F1 2026 è ormai alle porte. Analizzando i dati disponibili e le stime fornite dalla FIA, emerge uno scenario diverso da quello più diffuso. Le nuove monoposto partiranno con un lieve ritardo rispetto alle wing car attuali, ma non saranno affatto lente. Con lo sviluppo nel corso della stagione, il gap verrà colmato rapidamente. A fine campionato, i tempi sul giro potrebbero persino superare quelli del 2025.

L’attesa sulle performance 2026

Analizzando il regolamento tecnico che disciplinerà il prossimo ciclo normativo, appare evidente quanto le monoposto di Formula 1 destinate al mondiale 2026 siano chiamate a cambiare pelle in modo radicale. Quella che si profila all’orizzonte non è una semplice evoluzione, bensì una trasformazione profonda, quasi una rifondazione concettuale della categoria, fortemente voluta e in larga parte condivisa tra FIA e Liberty Media.

Il nuovo impianto regolamentare coinvolge ogni area chiave dell’auto: aerodinamica, meccanica, power unit e pneumatici verranno ridisegnati seguendo una nuova filosofia rispetto a quella passata. Un contesto che genera inevitabilmente una serie di effetti tecnici concatenati, oggi al centro dell’analisi di squadre e addetti ai lavori. Guardando però il quadro nel suo insieme, emerge una domanda di fondo che merita attenzione.

Quale sarà l’impatto reale di questi cambiamenti? Osservando il tutto da una prospettiva più ampia, la risposta appare meno scontata di quanto si pensi. Almeno nella fase iniziale del nuovo ciclo, le vetture saranno complessivamente più lente ma non di molto. Uno scenario già visto nel 2022, quando l’introduzione delle wing car portò a un temporaneo passo indietro sul piano cronometrico.

Gomme e aerodinamica attiva: gli elementi che definiranno la prestazione

Le auto di nuova generazione non saranno penalizzate in ogni frangente. Sul fronte della velocità massima, i benefici non mancheranno. A incidere in modo diretto saranno due fattori tecnici ben precisi. Il primo riguarda gli pneumatici Pirelli, oggetto di una revisione significativa per adattarsi alle esigenze del nuovo regolamento. I cerchi da 18 pollici resteranno invariati, ma le mescole subiranno una riduzione sensibile delle dimensioni.

Il battistrada sarà più stretto di 25 millimetri all’anteriore e di 30 millimetri al posteriore, mentre il diametro complessivo diminuirà rispettivamente di 15 e 10 millimetri. Una scelta che comporta una riduzione dell’attrito di base, favorendo velocità di punta più elevate sui rettilinei. Il secondo elemento chiave è rappresentato dalla cosiddetta “modalità rettilineoâ€, definita dalla FIA come “straight line mode“.

Sulla carta, questo sistema dovrebbe consentire un abbattimento della resistenza aerodinamica superiore al 50%. Proprio niente male, tenendo però presente che il rovescio della medaglia esiste eccome. Secondo le simulazioni dei team, infatti, emergono chiare differenze nella configurazione alare per le curve curva. Fase in cui auto di Formula 1 pagheranno un deficit importante in termini di aderenza complessiva.

Secondo le stime elaborate dal gommista italiano Pirelli, il carico aerodinamico complessivo subirà una riduzione compresa tra il 20 e il 30% rispetto al 2025. Una differenza che si noterà parecchio e di fatto rallenterà le monoposto nei tempi sul giro. Una downforce più bassa, significa inevitabilmente meno velocità in percorrenza, rendendo necessario un bilanciamento accurato tra i guadagni sulle rette e le perdite nei tratti guidati.

F1 2026, a fine ciclo prestazioni in linea o superiori al 2025

Quantificare con precisione matematica l’impatto complessivo resta impossibile, almeno per ora. Tuttavia le prime proiezioni offerte dalla Federazione Internazionale offrono un riferimento attendibile. I dati provengono dalle simulazioni coordinate da Nikolas Tombazis, responsabile delle monoposto, che ha delineato uno scenario di prestazioni preliminare in attesa del confronto con la pista.

Secondo queste valutazioni, le F1 2026 dovrebbero accusare una perdita iniziale nell’ordine del 3% rispetto al rendimento medio della stagione appena conclusa. Un divario che, tuttavia, sarebbe destinato a colmarsi rapidamente. Le stime indicano infatti un recupero di circa il 3,5% nel corso dello sviluppo stagionale, con la concreta possibilità di tornare sui tempi del 2025 o addirittura migliorarli.

Del resto, appare realistico attendersi una curva di crescita tutt’altro che lineare. Le informazioni raccolte nel paddock suggeriscono che lo sviluppo delle vetture di nuova generazione dovrebbe accelerare in modo significativo, superando anche le proiezioni iniziali della FIA. Un fattore che rende il 2026 un anno di transizione solo sulla carta, ma potenzialmente esplosivo sul piano tecnico e prestazionale.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 13:56:55 +0000
News n. 6
Nuova ID. Polo, Volkswagen reinventa la sua bestseller

La Casa di Wolfsburg ha svelato le prime immagini della nuova ID. Polo a pochi mesi dal debutto mondiale, con una flotta di prototipi camuffata che sta affrontando gli ultimi test. La nuova vettura full electric è stata messa alla frusta percorrendo chilometri in svariati location del mondo. Le ambizioni del colosso tedesco sono alte e per fare il botto sul car market green si sta provando a raggiungere la massima affidabilità su ogni superficie. La ricerca della perfezione passa attraverso un lavoro certosino che durerà ancora settimane. La ID. Polo è il primo di quattro nuovi modelli elettrici Volkswagen nel segmento delle compatte di modeste dimensioni, che verranno lanciate a partire dal 2026.

La VW si gioca le sue carte con una nuova trazione anteriore: il sistema di trazione basato sulla piattaforma MEB+ è perfezionato con vantaggi in termini di efficienza. Nonostante i numeri della gamma ID. non abbiano soddisfatto ancora i vertici del major tedesco, un nome storico potrebbe aiutare non poco a spingere la tecnologia elettrica. La prima serie di Polo venne svelata nel 1975, mentre nel 2017 è giunta alla sesta generazione. Nel segmento B è stata tra le auto più vendute di sempre, posizionandosi al di sotto della media Golf.

L’utilitaria elettrica della svolta

Dopo diversi tentativi deludenti la Volkswagen non può più permettersi passi falsi. La Polo 100% elettrica verrà presentata ufficialmente nel corso del 2026. A pochi mesi dal suo lancio ufficiale sul mercato, i prototipi dell’utilitaria elettrica stanno ultimando i controlli su strada camuffati per non farsi riconoscere. Alla sigla ID., nata per identificate le EV della Volkswagen, non verranno più affiancati numeri ma saranno scelti nomi già noti per offrire ai clienti una maggiore familiarità e per integrare il mondo elettrico con quello tradizionale.

Dal punto di vista tecnico la nuova compatta Volkswagen verrà costruita sulla piattaforma MEB+ per ridurre i problemi, il numero dei componenti e il peso dell’auto, oltre ai costi. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 25.000 euro. Grazie al concetto di trazione anteriore, la ID. Polo garantirà ampio spazio per cinque persone e fino a 435 litri di bagagli. Sarà lunga 4.053 mm, larga 1.816 mm e alta 1.530 mm. La nuova generazione di batterie con cella unificata PowerCo sarà inserita nel sottoscocca.

L’innovazione della nuova Polo

L’auto elettrica tedesca sfrutterà la tecnologia cell-to-pack, che elimina i moduli intermedi, integrando le celle direttamente nel pacco batteria. Con questa strategia si va a ridurre lo spazio di installazione e il peso, mentre parallelamente la densità energetica cresce di circa il 10%. Tutto questo si traduce in una proposta con tre livelli di potenza: 116, 135 e 211 CV. Dopo il lancio, nei mesi successivi, è attesa anche la GTI da 226 CV.

Le varianti sopra i 200 CV della ID. Polo presenteranno batteria al nichel-manganese-cobalto con cella unificata: la capacità netta sarà di 52 kWh, con autonomia dichiarata fino a 450 km e una potenza di ricarica in corrente continua fino a 130 kW. Le due versioni meno pepate avranno invece una batteria al litio-ferro-fosfato di 37 kWh, che potrà essere caricata presso le colonnine veloci fino a 90 kW. La vettura tedesca risulterà più corta di un paio di centimetri rispetto alla Polo tradizionale.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 12:30:58 +0000
News n. 7
Sbaglia manovra e precipita in piscina con l’auto: tragedia sfiorata

In Francia si stava per consumare un dramma a causa della guida maldestra di una automobilista. Teatro dell’assurdo episodio è il complesso sportivo comunale di La Ciotat, nel sud della Francia, nella regione del Rodano, dove una Jaguar ha terminato la sua corsa in una piscina. La vicenda si è concluso con il tempestivo intervento dei bagnini che sono riusciti a scongiurare il peggio.

Tutto è nato da un errore nel parcheggio di Paul-Éluard, nei pressi della piscina. L’automobilista avrebbe effettuato una manovra sbagliata, perdendo il controllo del veicolo. La vettura ha preso una traiettoria imprevista, schiantandosi contro la recinzione perimetrale della struttura sportiva e distruggendo la porta d’ingresso a vetri. La forza dell’impatto non è servita a evitare un volo dentro la vasca, lasciando i presenti attoniti. Se in quel momento ci fossero stati dei nuotatori nella piscina sarebbe stata una strage.

Il soccorso disperato

I bagnini in servizio, nonostante non avrebbero mai immaginato di dover salvare qualcuno in una vettura inabissata, si sono lanciati immediatamente per soccorrere le persone a bordo. In pochi secondi sono stati in grado di intervenire e portare in salvo la madre e la bambina. Il rischio di rimanere incastrate nell’abitacolo con la pressione dell’acqua era molto alto, ma fortunatamente nessuno ha riportato problemi fisici. Un immenso spavento per un crash che avrebbe potuto mietere numerose vittime in un orario di punta.

Le immagini dell’accaduto sono diventate virali sui social. In basso vi consigliamo di osservare il filmato pubblicato su Instagram dalla pagina di Huffpostitalia. Le due passeggere sono state portate a galla dai bagnini prima che la situazione potesse degenerare.

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L’estrazione del veicolo

Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’intera zona. Il Comune francese dovrà occuparsi delle operazioni di recupero del macchina dal fondo della piscina. Il complesso sportivo resterà chiuso al pubblico fino al completamento dei lavori di ripristino e alla verifica dell’agibilità della struttura. Misure necessarie per riprendere la normale attività nell’impianto natatorio. L’episodio, per fortuna, è avvenuto lo scorso 11 dicembre, poco dopo le 21, quando la piscina comunale aveva appena chiuso. La Jaguar berlina ha anche retto bene all’impatto.

La vettura britannica vanta una carrozzeria robusta e filante. Il design è stato curato, come per le altre sorelle della gamma, da Ian Callum. La X260 è molto simile alla prima serie della XF restyling, adottando un’evoluzione del linguaggio stilistico denominato J-Blade e introdotto sulla XF X250, con una silhouette sportiva. La XF è stata costruita su una piattaforma modulare chiamata iQ, garantendo un peso di 190 kg in meno rispetto alla vecchia generazione.

L’auto dispone di uno schema sospensivo indipendente sulle quattro ruote, con all’anteriore un doppio quadrilatero alto e al posteriore un multilink a 5 bracci. Al momento del lancio sul mercato era venduta con un motore a benzina V6 da 3,0 litri con compressore volumetrico e due motori diesel (2,0 turbo e un V6 3,0 litri biturbo). Dopo l’incidente sulla Jaguar mamma e figlia sono state soccorse dal personale medico. Entrambe non hanno riportato ferite e sono state dimesse dall’ospedale dopo alcune ore.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 11:08:41 +0000
News n. 8
Kimi Antonelli corre in incognito: domina una gara di kart sotto falso nome

Non capita tutti i giorni di scoprire che dietro a un falso nome c’è un pilota di Formula 1. I gestori di Daytona di Milton Keynes, a pochi km dalla sede della Red Bull Racing, avranno già visto grandi nomi transitare sulla pista, da Max Verstappen a Sergio Perez, passando dai giovani dell’Academy RB, ma non si aspettavano di imbattersi nell’enfant prodige della Mercedes, occultato da un cappello e da un’ampia felpa bianca.

Gli organizzatori della sfida sui kart non hanno temuto nulla quando un giovane è arrivato all’entrata. “C’è qualche gara con un posto libero?â€, la richiesta dello sconosciuto con gli occhiali scuri. “Sì, ma prima devi fare il briefing insieme agli altri piloti per ripassare regole e bandiereâ€. Kimi Antonelli quelle direttive le conosce a memoria e si è presentato ai colleghi come Henry Shovlin.

Performance da n.1

“Ci serve un nome… sai, se sarai fortunato potresti finire in questa classifica quiâ€, gli hanno detto i responsabili della sfida, indicando il tabellone dove figurano i tempi dei competitor. L’omonimia con il direttore tecnico della Mercedes non è stata casuale, ma non ha provocato alcuna diffidenza. Antonelli è stato fatto accomodare in una sala insieme ad altri piloti prima di indossare guanti e casco. Il sostituto di Lewis Hamilton nel team con sede a Brackley si è messo in un angolo e ha seguito con attenzione il briefing.

Per l’occasione Antonelli non ha indossato un casco ufficiale e una tuta Mercedes per evitare di essere scoperto. Sulla pista britannica è sceso un diluvio e il miglior rookie della massima categoria del Motorsport ha vinto senza patemi. I gestori hanno raccontato che ha fatto il vuoto alle sue spalle. Tra lo stupore degli altri driver, dopo i giri record, qualcuno si è chiesto “Ma chi è quel ragazzo che girava tre secondi più rapido di tutti?†Sotto un casco bianco è spuntata la faccia allegra del bolognese, il più rapido su pista bagnata della storia di Daytona, con il tempo di 1’24’’500. Alex Albon, sotto la pioggia, era stato cinque secondi più lento. Dopo l’unveiling si è prestato a qualche selfie con i colleghi meravigliati per la spacconata.

Infanzia sui kart

Il driver italiano della Mercedes è stato due volte campione europeo di kart nella categoria OK, nel 2020 e nel 2021. Proprio come il suo idolo Ayrton Senna Kimi adora l’ebrezza del pure racing sui kart. Al debutto in Formula 1 Antonelli ha scelto di utilizzare il numero 12 in onore del tre volte iridato brasiliano. Il bolognese prima di approdare sotto l’ala protettiva di Toto Wolff ha conquistato la Formula 4 ADAC, la Formula 4 italiana e i FIA Motorsport Games nella categoria Formula 4 nel 2022, la Formula Regional Middle East e la Formula Regional Europea nel 2023.

Un predestinato che, al suo primo anno in F1, ha chiuso con il settimo posto finale in classifica: con i 150 punti conquistati è diventato il debuttante con il maggior numero di punti nella stagione d’esordio della storia della categoria, battendo il precedente record di Lewis Hamilton. Si tratta di un primato numerico, dettato dal differente sistema di punteggio, anche perché l’anglocaraibico sfiorò il titolo in quell’annata da rookie su McLaren. Antonelli ha fatto vedere sprazzi di talento purissimo in alcune uscite stagionali, ma anche una inesperienza nel confronto diretto con il compagno di squadra. George Russell lo ha surclassato e ha totalizzato 319 punti, soli 104 dal campione del mondo Lando Norris.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 09:35:17 +0000
News n. 9
Sciopero dei trasporti dicembre 2025: calendario e orari città per città

Nel mese di dicembre 2025 è previsto un importante calendario di scioperi che coinvolge principalmente il settore del trasporto aereo in tutta Italia. In particolare, il giorno 17 dicembre 2025 sono programmati numerosi scioperi a rilevanza nazionale, che interesseranno il personale di diverse compagnie e società operative negli aeroporti italiani. Di seguito tutti i dettagli sui servizi e le categorie coinvolte per ogni data e tipologia di servizio.

Sciopero 17 dicembre 2025

In Italia, è previsto uno sciopero nazionale nel settore aereo. Lo sciopero interesserà il personale Soc. ENAV ACC Roma per 4 ore, dalle 13.00 alle 17.00. Le organizzazioni sindacali coinvolte sono RSA FILT-CGIL, UGL-TA, FAST-CONFSAL-AV.

Ancora a livello nazionale nel settore aereo, il personale delle aziende di handling associate Assohandlers operanti nei sedimi aeroportuali italiani sarà in sciopero per 4 ore, dalle 13.00 alle 17.00, indetto da FLAI Trasporti e Servizi.

Il personale della Soc. Vueling parteciperà allo sciopero nazionale del settore aereo per 4 ore, dalle 13.00 alle 17.00. Il sindacato coinvolto è UILT-UIL.

Contestualmente, il personale navigante della Soc. Vueling Airlines sarà in sciopero per 4 ore, dalle 13.00 alle 17.00, su tutto il territorio italiano, aderendo alla protesta indetta da USB Lavoro Privato.

Lo sciopero coinvolgerà anche gli assistenti di volo della Soc. Vueling Airlines su tutto il territorio nazionale dalle 13.00 alle 17.00. La protesta è indetta da RSA FILT-CGIL e ANPAC.

Il personale di terra delle società Air France e KLM sarà in sciopero su scala nazionale per 4 ore, dalle 13.00 alle 17.00. Organizzazioni coinvolte: FILT-CGIL, FIT-CISL, UILT-UIL, UGL-TA.

Previsto anche lo sciopero nazionale per il personale della Soc. ITA Airways per 4 ore, dalle 13.00 alle 17.00, con la partecipazione di FILT-CGIL, FIT-CISL, UILT-UIL, UGL T.A., ANPAC, ANP.

Allo stesso orario, anche il personale navigante della Soc. EasyJet Airline Company Limited sarà in sciopero a livello nazionale, su iniziativa di USB Lavoro Privato.

Sciopero 22 dicembre 2025

In Italia, è previsto uno sciopero nazionale nel settore trasporto merci che coinvolge il personale viaggiante dipendente della Soc. Number 1 Logistic Group. Lo sciopero durerà 72 ore: dalle 00.00 del 22 dicembre alle 24.00 del 24 dicembre 2025. Lo sciopero è indetto da FAO COBAS.

Fonte: Mit

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 10
Il prezzo di benzina, diesel e gpl in autostrada oggi

Il prezzo dei carburanti lungo le autostrade oggi 16 dicembre 2025: benzina, diesel, gpl e metano

Oggi proponiamo un quadro sintetico dei prezzi medi dei carburanti praticati in autostrada, con ultimo aggiornamento disponibile al 15-12-2025: benzina self a 1.807, gasolio self a 1.766, gpl servito a 0.829 e metano servito a 1.485 (valori in euro). Di seguito la tabella con i dati ufficiali e, più sotto, una spiegazione chiara di come si forma il prezzo alla pompa tra componente industriale, accise e Iva, così da comprendere perché le cifre possono variare nel tempo e tra impianti.

Il prezzo dei carburanti in autostrada

Aggiornamento: 15-12-2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Benzina SELF 1.807
Gasolio SELF 1.766
GPL SERVITO 0.829
Metano SERVITO 1.485

Come si compone il costo dei carburanti

Benzina. Il prezzo finale della benzina si può leggere come la somma di una componente fiscale e di una componente industriale. La quota fiscale pesa per il 58% del totale e comprende accise e Iva: è una parte rilevante del prezzo alla pompa e, pur non essendo soggetta alle oscillazioni giornaliere del mercato, incide in modo determinante sul valore pagato dagli automobilisti. La componente industriale vale il restante 42% e si divide in due blocchi: il costo della materia prima e il margine lordo della filiera. La materia prima rappresenta il 30% del prezzo e riflette soprattutto l’andamento delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati e l’effetto del cambio euro/dollaro: quando il petrolio o i prodotti raffinati salgono, o quando l’euro si indebolisce, questa voce tende ad aumentare. Il margine lordo incide per il 12%: qui rientrano i costi operativi (logistica, stoccaggio, rete) e il margine dell’operatore, che può intervenire per modulare il prezzo alla pompa in funzione di concorrenza, localizzazione e politiche commerciali. In sintesi, mentre tasse e Iva fissano un pavimento molto alto al prezzo finale, la parte industriale trasmette sia la volatilità delle quotazioni globali sia le scelte dei singoli operatori, spiegando differenze tra impianti e tra giorni diversi.

Gasolio. Anche per il gasolio il prezzo deriva dall’equilibrio fra fiscalità e industria, ma con pesi differenti rispetto alla benzina. La componente fiscale incide per il 45%, mentre quella industriale arriva al 55% del prezzo finale. All’interno della quota industriale, il cuore è la materia prima: incide per il 45% e risente delle quotazioni internazionali dei distillati medi e del cambio euro/dollaro. In presenza di mercati energetici tesi o di una valuta europea più debole, questa voce si amplia rapidamente trasferendo pressioni al prezzo alla pompa. Il margine lordo vale il 10%: comprende i costi della catena distributiva e il margine dell’operatore, che può intervenire con politiche di prezzo differenti tra aree, marchi e tipologia di erogazione (self o servito). Rispetto alla benzina, il gasolio mostra una maggiore incidenza della parte industriale: questo significa che variazioni nelle quotazioni internazionali o nelle condizioni logistiche tendono a riflettersi con più evidenza sul prezzo finale. La fiscalità, pur importante, pesa relativamente meno, lasciando alla dinamica dei mercati e alle strategie commerciali un ruolo più marcato nelle oscillazioni quotidiane osservate dagli automobilisti.

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 11
Il prezzo di benzina, diesel e gpl oggi

Ogni giorno dalle 8.30 del mattino, Virgilio Motori vi informa sul costo dei carburanti in tutte le regioni italiane. Il costo medio attuale è di 1.716 per la benzina, 1.673 per il diesel, 0.706 per il gpl, 1.426 per il metano. Per sapere il prezzo esatto nella tua regione scorri in basso per tutti i dettagli di costo. Il costo medio si riferisce al prezzo mostrato dai distributori di carburanti presenti sulle strade comunali, provinciali e statali.

Abruzzo

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Abruzzo.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.674
Benzina SELF 1.707
GPL SERVITO 0.699
Metano SERVITO 1.399

Basilicata

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Basilicata.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.682
Benzina SELF 1.746
GPL SERVITO 0.681
Metano SERVITO 1.460

Bolzano

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella provincia autonoma di Bolzano.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.729
Benzina SELF 1.768
GPL SERVITO 0.772
Metano SERVITO 1.592

Calabria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Calabria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.679
Benzina SELF 1.740
GPL SERVITO 0.730
Metano SERVITO 1.502

Campania

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Campania.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.651
Benzina SELF 1.701
GPL SERVITO 0.638
Metano SERVITO 1.389

Emilia Romagna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Emilia Romagna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.661
Benzina SELF 1.700
GPL SERVITO 0.671
Metano SERVITO 1.346

Friuli Venezia Giulia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Friuli Venezia Giulia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.683
Benzina SELF 1.721
GPL SERVITO 0.672
Metano SERVITO 1.356

Lazio

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Lazio.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.658
Benzina SELF 1.691
GPL SERVITO 0.664
Metano SERVITO 1.471

Liguria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Liguria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.682
Benzina SELF 1.724
GPL SERVITO 0.778
Metano SERVITO 1.434

Lombardia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Lombardia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.658
Benzina SELF 1.698
GPL SERVITO 0.668
Metano SERVITO 1.373

Marche

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Marche.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.655
Benzina SELF 1.690
GPL SERVITO 0.704
Metano SERVITO 1.304

Molise

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Molise.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.681
Benzina SELF 1.717
GPL SERVITO 0.697
Metano SERVITO 1.410

Piemonte

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Piemonte.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.663
Benzina SELF 1.695
GPL SERVITO 0.666
Metano SERVITO 1.424

Puglia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Puglia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.660
Benzina SELF 1.724
GPL SERVITO 0.658
Metano SERVITO 1.469

Sardegna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Sardegna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.682
Benzina SELF 1.717
GPL SERVITO 0.797

Sicilia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Sicilia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.673
Benzina SELF 1.734
GPL SERVITO 0.759
Metano SERVITO 1.749

Toscana

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Toscana.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.664
Benzina SELF 1.692
GPL SERVITO 0.686
Metano SERVITO 1.443

Trento

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella provincia autonoma di Trento.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.696
Benzina SELF 1.742
GPL SERVITO 0.728
Metano SERVITO 1.351

Umbria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Umbria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.672
Benzina SELF 1.701
GPL SERVITO 0.695
Metano SERVITO 1.317

Valle d’Aosta

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Valle d’Aosta.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.693
Benzina SELF 1.733
GPL SERVITO 0.808

Veneto

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 16 dicembre 2025 nella regione Veneto.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.657
Benzina SELF 1.698
GPL SERVITO 0.674
Metano SERVITO 1.307

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 12
Piano da 2 miliardi per il nuovo arrivo in Europa del brand cinese

Da decenni Changan preferisce che siano i fatti a definirla su scala globale. Restio alle dichiarazioni, il gruppo cinese, fondato formalmente nel 1984 ma con 163 anni di attività alle spalle, arriva ora in Italia con il brand Deepal nello stile di sempre, con 21 stabilimenti produttivi, 117 filiali nel mondo e una forza lavoro superiore alle 110.000 unità.

Nonostante questi numeri, Changan è rimasta a lungo ai margini del dibattito europeo sul cosiddetto “made in China†automobilistico. Lo ha fatto anche negli ultimi anni, mentre definiva un piano di investimento da circa 2 miliardi di euro per consolidare progressivamente la sua presenza nei mercati chiave.

La gamma e i prezzi

All’evento è stata svelata la gamma Deepal destinata al mercato italiano, con tanto di listini. Al netto di eventuali incentivi, l’entry-level S05 Rwd approderà in commercio al prezzo di 36.990 euro, mentre la versione Rwd sarà offerta a 39.990 euro e quella a trazione integrale, disponibile solo nell’allestimento Max, a 42.990 euro. In un’unica configurazione sbarcherà la sorella di fascia maggiore, la S07: dotata di trazione integrale e allestimento Pro, costerà 44.990 euro.

Tra i fiori all’occhiello spicca la sede di Rivoli, alle porte di Torino. I 22 anni di servizio dalla fondazione non le hanno impedito di preservare un profilo basso, anche agli occhi degli addetti ai lavori, nonostante costituisca uno snodo strategico essenziale per lo sviluppo dei modelli rivolti ai mercati occidentali. Tra Francia, Regno Unito, Norvegia e altri 28 Paesi, il centro del colosso cinese accoglie oltre 300 professionisti del design di mezzo mondo, un amalgama di giovani laureati delle principali scuole di design e professionisti con esperienza internazionale.

I recenti lavori di aggiornamento hanno permesso alla struttura di circa 3.100 metri quadrati di raggiungere un’autonomia tale da gestire l’intero processo di progettazione automobilistica. Sulla base dei requisiti continentali in termini di sicurezza, design e sostenibilità, il team dà qui forma ai modelli basati sulle piattaforme globali del gruppo, monitorando le abitudini e le aspettative del pubblico locale, così da rispondere appieno ai gusti e alle esigenze dei vari territori presidiati.

I primi modelli e la garanzia

Proprio nella sede piemontese il management Changan ha ufficialmente annunciato alla stampa l’ingresso in Italia attraverso il marchio Deepal, a coronamento di circa cinque mesi di lavoro svolto lontano dai riflettori, come spiegato dai vertici europei ed italiani. Il debutto sul nostro mercato avverrà inizialmente con due modelli elettrici, S05 e S07, a cui seguiranno, nel corso del prossimo anno, anche versioni dotate di range extender con motore termico.

Giuseppe Graziuso, marketing manager Changan Italia, ha spiegato che la strategia è

“coprire l’Italia, con un dealer per provincia e due showroom, probabilmente tre. Ogni showroom avrà l’aftersales. Per la rete Changan in Italia al momento e dopo 5 mesi di lavoro abbiamo già 50 lettere di intenti, con 70 proposte di siti. Di questi 33 sono già stati approvati dalla direzione europea e sono in costruzione, con un processo di sviluppo veramente veloce. Il primo concessionario è stato finito a Padova a tempo di record”

Sulla gestione dei servizi finanziari, Changan ha deciso di affidarsi a BNP Paribas come partner sia per l’Italia sia per gli altri Paesi europei e dispone una garanzia di 7 anni o 160.000 km per il veicolo, che sale a 8 anni o 200.000 chilometri per le componenti elettriche.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 06:30:55 +0000
News n. 13
Bollo auto, dal 2026 scatta l’esenzione per queste vetture

Il bollo auto cambia assetto. Sebbene conservi la sua natura di tassa regionale, dal 1° gennaio 2026 ci saranno delle nuove esenzioni e troveranno conferma in pianta stabile dei meccanismi già introdotti in precedenza per aiutare le fasce economiche meno abbienti e “premiare” l’utilizzo di veicoli green.

Chi non deve pagarlo

La novità principale interessa gli automobilisti con i redditi più bassi. A partire dal prossimo anno, chi percepisce un reddito personale annuo pari o inferiore a 8.000 euro potrà fare domanda di esenzione del bollo. La misura richiederà la presentazione della documentazione ufficiale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, che sia sotto la Certificazione Unica o la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Dunque, niente meccanismi automatici o di autocertificazione.

Insieme al criterio economico resta centrale il capitolo ambientale. In caso di vetture ibride ed elettriche immatricolate dal 2022 in poi sarà possibile ottenere l’esenzione dal bollo della durata di cinque anni, calcolati a partire dalla data di prima immatricolazione. Anche qui il riconoscimento non avverrà in modalità automatica, bensì occorrerà avanzare apposita domanda presso gli uffici erariali o tramite gli sportelli regionali incaricati della gestione della tassa, previa classificazione del veicolo nelle banche dati ufficiali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Non ci sono novità da riportare per quanto riguarda i veicoli ad alta cilindrata. Ancora una volta, i proprietari di auto con potenza superiore ai 185 kW dovranno pagare il superbollo, nella misura di 20 euro per ogni kilowatt eccedente la soglia del mezzo nelle prime fasi della sua vita commerciale. Nel corso del tempo l’importo scende, dimezzato dopo cinque, ridotto ulteriormente dopo dieci e azzerato dopo quindici,

Le scadenze e le agevolazioni confermate

Salvo i casi particolari previsti, il bollo deve essere corrisposto anche per i veicoli fermi. L’obbligo ricade sull’intestatario del mezzo, dal proprietario a chi si avvale di usufrutto leasing o acquisto con riserva di proprietà. Inoltre, l’onere ricade sui fruitori di vetture in noleggio a lungo termine senza conducente.

Il calendario non subisce modifiche sostanziali. In linea generale, il versamento va effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza, tolto per il primo saldo, da effettuare entro il mese di immatricolazione del mezzo. Le singole regioni hanno, tuttavia, la facoltà di definire delle eccezioni da un punto di vista operativo, soprattutto in merito alle modalità di pagamento e alle procedure di rimborso o esenzione.

Dette le novità del 2026, valgono sempre le esenzioni stabilite in precedenza per categoria predefinite di cittadini. Non sono tenuti al pagamento del bollo i non vedenti e i non udenti, le persone con disabilità e handicap psichico o mentale titolari di indennità di accompagnamento, i soggetti con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni, oltre alle persone con disabilità motorie permanenti. L’esenzione è riconosciuta sia ai veicoli destinati al loro trasporto sia a quelli direttamente intestati ai caregiver, purché il rapporto di assistenza risulti in forma scritta all’Agenzia delle Entrate e all’Aci. L’anno ormai in procinto di partire prevede, insomma, alcune eccezioni in più, ma circoscritte e legate a requisiti verificabili.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 06:30:51 +0000
News n. 14
Volkswagen ferma la produzione a Dresda, prima chiusura in Germania

Lo stabilimento Volkswagen di Dresda esce definitivamente dalla produzione automobilistica. Da martedì 16 dicembre le linee si fermeranno, segnando una tappa fondamentale nella storia del gruppo tedesco: in 88 anni non era mai successo che VW chiudesse una linea in Germania. In una fase di forte pressione per il primo costruttore europeo è tempo di guardare avanti nel segno della sostenibilità economica.

Ambizioni mai mantenute

Inaugurato nei primi anni Duemila, il sito di Dresda assolveva a un progetto speciale, come vetrina delle competenze ingegneristiche e produttive del marchio. Si occupava della Phaeton, la berlina di lusso con cui il costruttore aveva lanciato il guanto di sfida alle connazionali premium. Ambizioni mai del tutto mantenute nonostante le dotazioni tecnologiche avanzate conferite al modello.

Alla decisione i vertici dirigenziali sono arrivati facendo appello alla razionalità: dal 2002, anno di avvio della produzione, il complesso ha realizzato meno di 200.000 veicoli, ben lontano dai volumi registrati negli impianti principali del gruppo. Per rendere l’idea, lo stabilimento centrale di Wolfsburg da solo costruisce in pochi mesi più di quanto Dresda abbia assemblato in due decenni, ed è dunque facile intuire come la strategia non fosse più sopportabile.

Il responsabile del marchio Volkswagen, Thomas Schäfer, ha spiegato che la decisione non è stata presa “alla leggeraâ€, ma che “da una prospettiva economica era essenzialeâ€. In un piano di riorganizzazione più ampio, concordato con i sindacati lo scorso anno, l’azienda taglierà circa 35.000 posti di lavoro in Germania, una mossa tanto dolorosa quanto inevitabile per garantirsi un futuro.

In seguito al ritiro della Phaeton nel 2016, la struttura aveva intrapreso un percorso di transizione elettrica, con il compito di fabbricare la ID.3 a batteria. Anche in questo caso, però, i volumi non hanno mai raggiunto livelli tali da giustificare il mantenimento di una linea autonoma.

Nonostante ambisse a una posizione di eccellenza, il sito non è mai diventato un polo industriale nel vero senso della parola e la situazione sfavorevole generale ne ha messo a repentaglio l’avvenire. Perché, anche se conserva la leadership nel panorama automotive europeo, Volkswagen deve trovare delle soluzioni efficaci a una domanda indebolita, sia nel Vecchio Continente sia fuori, con la brusca frenata in Cina e in America, anche per via dei dazi imposti da Trump. A tutto ciò si aggiunge la complessità della svolta green, che impone investimenti simultanei su elettrico e motori tradizionali.

La riduzione del piano di investimento

Rispetto ai 180 miliardi di euro stabiliti nel ciclo precedente, tra il 2023 e il 2027, il VW Group ha definito un piano d’investimento ridotto da circa 160 miliardi di euro. Sul flusso di cassa netto relativo al 2025 il direttore finanziario Arno Antlitz ha espresso un moderato ottimismo, ma gli analisti mantengono una prudenza di fondi.

Uno dei fattori principali presi in considerazione dagli scettici è l’estensione della vita dei motori a combustione dopo i recenti sviluppi nelle sedi dell’Unione europea. A ogni modo, il complesso di Dresda non finirà dismesso: l’Università Tecnica locale lo prenderà in affitto istituendovi un campus di ricerca dedicato a intelligenza artificiale, robotica e sviluppo di chip.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 18:33:29 +0000
News n. 15
Follia a Milano: si aggrappa all’auto per non farla fuggire

Da una scintilla è divampato un incendio. Intorno alle 17 di domenica 14 dicembre in viale Marche, a Milano, una zona a traffico intenso anche nei giorni festivi, un tamponamento fra due automobili non ha causato ferite né danni gravi ai veicoli, ma la situazione è rapidamente sfuggita di mano, non appena entrambi i conducenti sono scesi dalle rispettive vetture, con i nervi a fior di pelle.

Le prime ricostruzioni dell’incidente

Secondo le prime ricostruzioni i due uomini avrebbero avuto un furioso litigio e, anche se l’esatta dinamica deve ancora essere accertata dalle autorità, sembra non siano intervenute terze persone né ci fossero i presupposti di una situazione d’emergenza tale da richiedere l’intervento immediato dei soccorsi.

Nella fase immediatamente successiva al tamponamento sarebbe stato possibile procedere alla compilazione della constatazione amichevole, ma uno dei due guidatori avrebbe deciso di allontanarsi dal luogo del sinistro. Sarebbe risalito nella propria vettura e avrebbe avviato la marcia senza attendere la conclusione delle operazioni previste dopo un sinistro stradale. Ed è stato così che l’altro automobilista, un uomo di 30 anni, avrebbe cercato di mettersi in mezzo, nel tentativo di bloccarlo e ottenere i dati necessari.

Il trentenne si sarebbe aggrappato al mezzo in movimento, presumibilmente allo sportello o alla carrozzeria, tuttavia, anziché arrestare la marcia, il conducente avrebbe proseguito lungo viale Marche trascinando l’uomo sull’asfalto per circa 100 metri fino all’altezza dell’incrocio con via Murat, in un tratto di strada densamente frequentato. A quel punto, avrebbe provato a far perdere le sue tracce alle Forze dell’Ordine nel frattempo contattate da alcuni presenti.

All’arrivo i soccorritori del 118 hanno trovato il 30enne cosciente, ma in condizioni gravi con diverse contusioni e traumi compatibili con il trascinamento sull’asfalto, perciò lo hanno trasportato in codice rosso all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, struttura di riferimento per le emergenze cittadine, dove l’equipe medica lo ha sottoposto agli opportuni accertamenti e cure.

Le cure

Durante le manovre di soccorso l’uomo è rimasto sempre vigile e nonostante le sue condizioni andranno tenute monitorate pare non essere in pericolo di vita. In viale Marche sono intervenuti anche gli agenti della Polizia locale di Milano, che hanno effettuato i rilievi necessari per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e raccogliere eventuali deposizioni dei testimoni in zona. All’arrivo delle pattuglie il conducente dell’auto coinvolta nella fuga non era più sul posto, circostanza che ha fatto scattare le ricerche.

Oltre alle eventuali immagini raccolte dalle telecamere di sorveglianza collocate lungo il tratto stradale e agli incroci limitrofi, gli agenti cercheranno di raccogliere possibili testimonianze di automobilisti o passanti al momento dell’accaduto. A creare le discussioni non è tanto l’entità iniziale del sinistro, quanto le conseguenze scaturite, che hanno trasformato un episodio ordinario in un caso di cronaca grave. Sulla base degli accertamenti in corso e della ricostruzione completa della sequenza degli eventi saranno definite le posizioni penali del conducente.

I fatti rientrano nella casistica degli incidenti stradali degenerati in episodi violenti a seguito di una lite tra automobilisti. La posizione del guidatore resta ora al centro dell’attività investigativa delle Forze dell’Ordine.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 15:38:13 +0000
News n. 16
L’auto volante esiste, consegnato il primo esemplare

Prima o poi sarebbe venuto il momento in cui un’auto volante sarebbe entrata in commercio. Quel giorno è ormai vicino e, se il mercato risponderà, niente sarà più come prima. Bassa, larga e con una forma riconoscibile al primo istante, la Alef Model A entra in produzione, la prima della specie, che si discosta da qualsiasi vettura tradizionale o velivolo nel senso classico. La consegna dell’esemplare numero uno è la tappa preliminare nel percorso di avvicinamento a un pubblico selezionatissimo.

Un prezzo proibitivo

La Model A non mira a sostituire l’aereo né a competere con i droni-taxi. In fondo, resta un’auto: quattro ruote, utilizzabile nel quotidiano e semplice da parcheggiare, ma, se necessario, può librarsi in aria e superare gli ostacoli. Sono anni che Alef Aeronautics porta avanti questo concetto e ora concretizza i suoi propositi in un veicolo fuori dall’ordinario.

In pochi, del resto, se la potranno permettere: il costo di 299.000 dollari serve a fare una scrematura tra i potenziali acquirenti e a finanziare lo sviluppo evitando di fingersi “democratici”. In cambio offre 350 km di autonomia su strada e circa 175 km in volo, non abbastanza secondo gli standard americani, eppure in grado di aprire una nuova era.

Un punto di svolta nella rincorsa a un sogno, partorito già negli anni Cinquanta e Sessanta, quando la Space Age entrava di prepotenza nel design automobilistico, poi la constatazione di limiti oggettivi ha indotto l’industria a rallentare e nel corso dei decenni successivi l’auto volante è rimasta una caricatura, con prototipi goffi poco applicabili nella realtà.

Il via libera al volo

Invece di lanciarsi in inutili proclami, Alef ha cambiato metodo e due anni fa la Model A era ancora l’ennesima opera da start-up californiana, finché, a inizio 2025, non è pervenuta l’autorizzazione al volo della Federal Aviation Administration. Ottenere il nulla osta dall’ente più rigido al mondo in materia ha rafforzato la fiducia degli investitori, tra cui Tim Draper, già lungimirante in passato su Tesla e Bitcoin. I preordini hanno superato quota 3.500, con anticipi versati online da 150 o 1.500 dollari, segno di vero interesse.

I video diffusi dall’azienda mostrano la Model A che sorvola un SUV e poi un Cybertruck. Scene spettacolari contro le quali si sono schierati gli immancabili critici, poco convinti dalle ruote, apparentemente immobili, e dalla dinamica, un altro elemento poco convincente. Qualcuno grida alla computer grafica, dal canto suo Alef lo definisce il primo video autentico di un’auto capace di guidare e decollare in senso verticale. La verità si saprà soltanto in occasione dei test indipendenti, il banco di prova definitivo e qui la storia diventa interessante: prima delle consegne, previste per la primavera 2026, i primi clienti verranno coinvolti direttamente nei test di volo.

Formazione, utilizzo reale, feedback continuo: in pratica, i primi proprietari faranno da collaudatori, una mossa rischiosa, quasi brutale, ma coerente con un settore in forte crescita. Mentre Cina e Corea spingono su droni passeggeri e taxi volanti, Alef insiste sulle potenzialità di un’auto vera, lontana dai disegni rétro e dai sogni da Space Age.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 14:39:22 +0000
News n. 17
Cinque moto perfette per la montagna nel 2026, tra novità, grandi conferme e sorprese

La montagna mette alla prova ogni moto: curve strette, tornanti, asfalto spesso irregolare, temperature rigide e cambi di ritmo continui. In questo contesto non contano la potenza o le prestazioni assolute, ma equilibrio, facilità di guida, controllo e comfort. Tra novità in arrivo nel 2026 e modelli già affermati e affidabili, abbiamo selezionato cinque moto che, per caratteristiche tecniche e impostazione, si prestano particolarmente alle strade di alta quota in ogni stagione, con la versatilità orientata sia all’uso quotidiano sia a viaggi di lunga durata.

Yamaha Tracer 7, eccola con cambio automatico

Yamaha amplia l’offerta della propria gamma sport-tourer introducendo le Model Year 2026 di Tracer 7 e Tracer 7 GT, dotate di cambio automatico Y-AMT. Il motore resta il bicilindrico CP2 già utilizzato su altri modelli della Casa, mentre telaio e impostazione generale non subiscono modifiche, mantenendo un’architettura pensata per garantire un buon equilibrio tra dinamica di guida e comfort, elemento centrale per chi percorre molti chilometri.

Yamaha Tracer 7 MY 2026 ideale per la montagna
Ufficio Stampa Yamaha
Yamaha Tracer 7 Model Year 2026 introduce il cambio automatico Y-AMT

L’arrivo dell’acceleratore ride-by-wire permette l’adozione di tre modalità di guida e del cruise control, con gestione affidata a un display TFT a colori da 5 pollici dotato di connettività smartphone e navigazione Garmin StreetCross. La versione GT aggiunge manopole riscaldate e parabrezza maggiorato, soluzioni orientate alle percorrenze più lunghe e all’utilizzo durante tutto l’anno. Yamaha Tracer 7 MY 2026 è stata tra le protagoniste del padiglione della Casa giapponese a EICMA 2025, in vista dell’arrivo sul mercato previsto per il prossimo gennaio.

CFMoto 800 MT-X, adventure concreta e conveniente

CFMoto 800 MT-X punta su un’impostazione da dual autentica, con ruota anteriore da 21â€, sospensioni a lunga escursione e una posizione di guida che favorisce il controllo sui fondi rovinati e a basse temperature. La ciclistica è pensata per offrire stabilità e prevedibilità, qualità utili nella guida invernale e nei percorsi di montagna, dove facilità e feeling contano più della prestazione pura.

CFMoto 800 MT-X adventure media adatta alla montagna
Ufficio Stampa CFMoto
CFMoto 800 MT-X è dotata di ruota anteriore da 21†e sospensioni a lunga escursione

Il bicilindrico di origine KTM garantisce un’erogazione regolare ai bassi e medi regimi, aiutando nella gestione del gas sui tornanti e sull’asfalto freddo, mentre la dotazione elettronica completa supporta la guida in ogni condizione. Presentata a EICMA 2024, CFMoto 800 MT-X ha già raccolto un buon riscontro sul mercato grazie al rapporto tra contenuti tecnici e prezzo, affermandosi come una delle adventure medie più concrete della categoria.

Suzuki SV-7GX, la novità della Casa di Hamamatsu

SV-7GX rappresenta una novità interessante da parte di Suzuki. Presentata a EICMA 2025, è una crossover di media cilindrata, sviluppata partendo dalla piattaforma SV650 e pensata per offrire una soluzione accessibile, versatile e facile da guidare. La scelta delle ruote da 17 pollici, la posizione di guida eretta e un’impostazione più stradale rispetto alle adventure tradizionali la collocano come alternativa diretta alle sport-tourer di segmento medio, Yamaha Tracer 7 in primis.

Suzuki SV-7GX crossover media agile per strade di montagna
Ufficio Stampa Suzuki
Suzuki SV-7GX sfida Yamaha Tracer 7 nel segmento delle crossover “entry-level”

Il modello adotta il collaudato bicilindrico a V di 90° da 645 cc, ora aggiornato con acceleratore ride-by-wire, modalità di guida e controllo di trazione, mantenendo un equilibrio tra carattere, fluidità e semplicità di utilizzo. Ciclistica, ergonomia e dotazione puntano su comfort e fruibilità quotidiana, rendendo la moto adatta sia all’uso urbano sia ai viaggi a medio raggio. SV-7GX ha già attirato molta attenzione al debutto e si candida a essere una delle principali rivali di Yamaha Tracer 7.

Moto Guzzi Stelvio, tecnologia e comfort evoluto

Moto Guzzi aggiorna Stelvio per il 2026, rafforzandone il posizionamento nel segmento adventure di media-alta cilindrata. Il modello adotta il bicilindrico V-Twin da 1.042 cm³ raffreddato a liquido, già introdotto con Mandello, con una potenza di 115 CV e affinamenti mirati su erogazione ed elettronica. Le mappe di guida riviste e la connettività estesa tramite la piattaforma Moto Guzzi MIA consolidano la dotazione tecnologica, mentre telaio in acciaio, sospensioni a corsa lunga e trasmissione a cardano restano centrali nell’impostazione turistica.

Moto Guzzi Stelvio 2026 adventure tecnologica per la montagna
Virgilio Motori
Moto Guzzi Stelvio MY 2026 punta su comfort, aerodinamica ed elettronica avanzata

L’aerodinamica viene curata nei dettagli grazie al parabrezza regolabile elettricamente e ai convogliatori laterali, pensati per migliorare la protezione alle alte velocità. Presentata a EICMA 2025, Moto Guzzi Stelvio introduce le nuove colorazioni Grigio Climbing e Verde Hiking, ispirate al mondo outdoor, e conferma la Stelvio Duecento Tributo, edizione limitata dotata della piattaforma radar Piaggio Fast Forward con sistemi di assistenza avanzata alla guida.

QJ Motor SRT 800 RX, peso competitivo e ampia dotazione

SRT 800 RX segna l’ingresso di QJ Motor nel segmento adventure di fascia alta. Presentata a EICMA 2025 come evoluzione della SRT 800 introdotta due anni fa, è una crossover pensata per i lunghi viaggi e per l’utilizzo su più superfici. Il modello adotta un bicilindrico parallelo da 799 cm³ accreditato di 99,3 CV a 9.000 giri, abbinato a una ciclistica orientata anche all’off-road, con sospensioni Marzocchi a lunga escursione e ruote da 21 pollici all’anteriore e 18 al posteriore.

QJ Motor SRT 800 RX 2026 adventure leggera per la montagna
Ufficio Stampa EICMA
QJ Motor SRT 800 RX combina peso contenuto, ruote da 21/18 e dotazione completa

La struttura è studiata per offrire equilibrio tra stabilità e maneggevolezza anche nei tratti fuoristrada, con un serbatoio da 21 litri e un peso a secco dichiarato di 179 kg. L’ergonomia privilegia la guida in piedi grazie alla sella stretta in un unico pezzo e alle pedane avanzate. La dotazione comprende impianto frenante Brembo con doppio disco anteriore da 320 mm, ABS disinseribile, controllo di trazione, display TFT da 7 pollici con connettività Bluetooth, parabrezza regolabile, sella e manopole riscaldabili, avviamento keyless e quickshifter bidirezionale. L’arrivo sul mercato è previsto per la primavera 2026.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 12:56:33 +0000
News n. 18
Leclerc-Ferrari, il futuro non può che essere insieme: la situazione

Si parla molto di Charles e della possibilità che possa migrare verso altre scuderie se il 2026 non sarà all’altezza. Tuttavia, Charles non vuole parlare con altri team e lo ha chiesto espressamente al suo entourage. Testa solamente alla Rossa, per costruire assieme un futuro che finalmente lo possa portare al suo unico obiettivo in Formula 1: laurearsi campione del mondo con la tuta del Cavallino Rampante.

La power unit della Ferrari è promettente

Parlare della Ferrari negli ultimi tempi è piuttosto complicato. Nelle ultime settimane si sono rincorse numerose indiscrezioni relative alla Rossa, alcune delle quali mettono in dubbio lo stato di avanzamento della power unit Ferrari per il ciclo normativo 2026, descritta da più parti come non ancora all’altezza delle aspettative. Un quadro che, però, non trova conferma nelle informazioni da noi raccolte già mesi fa.

All’interno della fabbrica di Maranello il clima attorno al nuovo motore è tutt’altro che pessimista. Al contrario, il gruppo di tecnici guidato da Enrico Gualtieri mostra un livello di soddisfazione complessivamente elevato. Un super motore Ferrari con le principali attenzioni rivolte più al tema dell’affidabilità che alle prestazioni pure, un’incognita peraltro condivisa anche dagli altri costruttori. Anche sul sul fronte di potenza ed efficienza del sistema ibrido filtra fiducia.

Lo stesso atteggiamento positivo emerge osservando il lavoro svolto sugli altri pilastri del progetto, dalla parte meccanica alla progettazione del telaio, fino allo sviluppo aerodinamico. È evidente come, in assenza di un raffronto diretto con i competitor, risulti estremamente complesso, per la stessa Ferrari, collocare con precisione il valore assoluto della monoposto 2026. La percezione interna resta prudente, ma non priva di ottimismo.

I primi veri riscontri arriveranno a breve. Nel giro di poco più di un mese, con l’avvicinarsi delle prime uscite in pista, inizierà a delinearsi con maggiore chiarezza la reale consistenza tecnica della nuova vettura. Nel frattempo, la concentrazione resta totale su Maranello: Charles Leclerc ha la mente rivolta esclusivamente alla Rossa e al progetto che dovrà rappresentare il nuovo punto di svolta del Cavallino Rampante. Vediamo perché.

Leclerc pensa solamente alla Ferrari: stop a qualsiasi contatto con altre scuderie

All’interno dell’ambiente Ferrari, il livello di fiducia riposto nel gruppo di lavoro è percepito come estremamente elevato, soprattutto nella testa del pilota monegasco. Tornando alle parole pronunciate a fine stagione, nel post gara di Yas Marina, era apparso evidente un certo disorientamento nel rispondere ai quesiti legati al 2026 da parte di Charles. Quelle dichiarazioni, in apparenza prudenti, vanno però contestualizzate.

Il fatto di non avere aspettative non nasceva da scetticismo per il ferrarista, ma bensì era dato dall’assenza totale di riferimenti concreti. Il cambiamento normativo è talmente profondo da rendere impossibile qualsiasi tipo valutazione, non avendo un termine di paragone dal ciclo tecnico precedente. Qui si inserisce la chiave interpretativa corretta, rafforzata dalla volontà di non proiettarsi troppo in avanti.

La scuderia di Maranello ha messo sul tavolo ogni risorsa disponibile per arrivare preparata all’appuntamento, beneficiando anche della decisione, presa con largo anticipo, di interrompere il percorso di studio e sviluppo di una SF-25 rivelatasi problematica. Una scelta che ha liberato energie preziose, indirizzate quasi esclusivamente verso il nuovo impianto normativo della stagione 2026.

Negli ultimi giorni sono emerse informazioni interessanti anche sul fronte personale. Da tempo, e non soltanto negli ultimi mesi, al monegasco arrivano sollecitazioni e inviti a discutere del proprio futuro da altre scuderie. Eppure, secondo quanto raccolto, nell’ultimo periodo Charles avrebbe chiesto al suo entourage di stoppare ogni tipo di contatto. La priorità assoluta resta il progetto Ferrari e la transizione verso il 2026.

Serve la massima concentrazione possibile e ad oggi non c’è spazio per altri pensieri. L’obiettivo di L è chiaro, spesso espresso a parole: vincere il titolo mondiale con la Ferrari, non con una squadra qualunque. È questo il pensiero dominante che lo accompagna, senza distrazioni o piani alternativi all’orizzonte. La sua attenzione è completamente rivolta a nuovo ciclo regolamentare che segnerà il futuro della Formula 1.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 12:47:46 +0000
News n. 19
Cosa significa il nuovo cartello stradale con il rombo bianco

Sulle strade europee sta comparendo un simbolo inedito che, per molti automobilisti continentali, è ancora un vero mistero: un rombo bianco su sfondo blu. Apparso in diverse città, soprattutto in Francia, questo cartello non è un ghirigoro grafico né un’installazione artistica stradale. Al contrario: indica una corsia riservata al carpooling, una delle ultime frontiere della mobilità urbana sostenibile. In poche parole, una misura pensata per alleggerire il traffico, tagliare i costi di mobilità e ridurre l’inquinamento, ma che per molti resta ancora indecifrabile, soprattutto in Italia, dove per ora è quasi del tutto sconosciuto.

Dalle strade americane alle vie europee

Per chi non ha familiarità con la mobilità condivisa, quella corsia è riservata ai veicoli che trasportano più persone, come detto, il carpooling (o “auto condivisaâ€). In sostanza, se viaggi da solo – anche se stai rispettando i limiti di velocità – non puoi utilizzare quella corsia riservata, pena una multa.

Il concetto non nasce in Europa: la corsia per carpooling con rombo su sfondo blu è un’idea importata dagli Stati Uniti, dove da decenni esistono le “High Occupancy Vehicle lanes†(HOV), le corsie per veicoli con un certo numero minimo di occupanti. In molte autostrade americane la segnaletica simile indica che la corsia è riservata a chi viaggia in due o più persone, un modo semplice per incentivare la condivisione dei viaggi e ridurre il numero di vetture in strada.

Oggi simili cartelli stanno emergendo sempre di più sulle strade europee. In Francia, le prime installazioni si sono avute nelle città di Grenoble, Lione e Strasburgo, dove le autorità locali hanno deciso di sperimentare questa soluzione per decongestionare il traffico urbano e suburbano. In Germania e in Spagna, analoghe applicazioni della nuova segnaletica sono ormai visibili in alcune tratte selezionate.

Il caso di Lione: sorpresa all’ingresso del tunnel

Una delle situazioni più emblematiche è quella del tunnel di Fourvière a Lione, lungo il nodo stradale delle ex autostrade M6 e M7 (oggi parte della rete urbana). Numerosi automobilisti, molti dei quali in visita o in transito verso il Sud della Francia, si sono ritrovati davanti a questo cartello senza sapere cosa significasse. Non solo: in assenza di informazioni immediate sul significato, molti hanno superato la corsia riservata inconsapevoli di infrangere una norma che prevede sanzioni significative.

Risultati e prospettive di espansione

Le prime sperimentazioni francesi hanno mostrato segnali positivi, con traffico più fluido nelle ore di punta e una leggera diminuzione di emissioni nelle zone interessate. Tanto che alcune città stanno valutando di ampliare la sperimentazione: tra queste figurano Rennes, Nantes, Lille, Aix‑en‑Provence e Marsiglia.

In Francia, chi utilizza la corsia riservata senza rispettare le regole rischia una multa di 135 euro. Per ora, però, la sanzione può essere emessa solo dagli agenti in carne e ossa, perché non è stato ancora introdotto un sistema di controllo automatizzato. Ciò significa che non esistono dispositivi in grado di rilevare automaticamente il numero di persone a bordo di un veicolo. Tuttavia, il futuro porterà quasi certamente tecnologie di rilevamento avanzate, sia per le forze dell’ordine sia per strumenti automatici di controllo stradale.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 12:37:06 +0000
News n. 20
All’asta la BMW M1 appartenuta a Niki Lauda, un pezzo di storia

Ci sono automobili che passano all’asta come semplici oggetti di lusso. E poi ce ne sono altre che mettono in vendita un pezzo di storia, un frammento di leggenda che odora di benzina, coraggio e talento irripetibile. La BMW M1 appartenuta a Niki Lauda appartiene senza esitazioni alla seconda categoria. Non è solo una supercar di chiara fama, nonché decisamente rara, ma è il simbolo di un’epoca ruggente. E presto cambierà padrone.

All’asta di Mecum

L’esemplare del 1980, pronto a salire sul palco di Mecum, fu realizzato come riconoscimento personale per il campione austriaco dopo la vittoria nel primo campionato BMW M1 Procar del 1979. Un premio riservato ai grandi, in un’epoca in cui la Formula 1 era in un periodo di grande fermento, dove il talento bussava alla porta di ogni scuderia. In quel momento storico Lauda era il riferimento assoluto, essendo già stato due volte campione del mondo. E quella M1 non era un omaggio qualunque, ma è il frutto ciò che aveva raccolto sulle piste.

Oggi l’auto ha percorso 20.350 chilometri, un dettaglio quasi irrilevante di fronte al suo valore simbolico. A renderla immediatamente riconoscibile sono le strisce Motorsport dipinte a mano, firmate dall’artista Walter Maurer. Non adesivi, non repliche. Vernice, manodopera e tempo speso dietro a una livrea unica. È uno di quegli esemplari che non hanno bisogno di essere spiegati: basta il colpo d’occhio.

Un modello unico

Per comprendere davvero perché questa M1 sia considerata uno dei pezzi più ambiti della collezionistica mondiale, bisogna tornare all’origine del progetto. La BMW M1 è un’anomalia nella storia del marchio, un’auto che non ha avuto eredi diretti e che probabilmente non ne avrà mai. È l’unica vera supercar a motore centrale prodotta dal brand tedesco, nata quando a Monaco decisero di sfidare frontalmente Ferrari, Lamborghini e Porsche sul loro terreno di battaglia.

E per farlo, BMW scelse l’Italia. La carrozzeria firmata da Giorgetto Giugiaro, con quelle linee tese, basse, chirurgiche, è ancora oggi sorprendentemente moderna. Il telaio sviluppato da Gianpaolo Dallara aggiungeva sostanza ingegneristica a una visione ambiziosa. Ma la genesi della M1 fu tutto tranne che lineare: ritardi, cambi di fornitori e problemi industriali. Il risultato fu una produzione limitata a 453 esemplari, numero che oggi contribuisce a renderla quasi mitologica.

Sotto la carrozzeria batteva il cuore giusto: il sei cilindri in linea M88/1, un capolavoro di meccanica pura. Iniezione meccanica, farfalle individuali, lubrificazione a carter secco. Niente compromessi. Con 277 CV nella versione stradale, abbinati a un cambio ZF a cinque rapporti, sospensioni a quadrilateri e una distribuzione dei pesi esemplare, la M1 non era solo veloce: era equilibrata, precisa e autentica. Una supercar che chiedeva rispetto, non applausi facili.

La fama raggiunta nelle corse

Il suo destino sportivo si compì con la nascita della serie monomarca M1 Procar, risposta intelligente ai regolamenti del Gruppo 5. Nei weekend dei Gran Premi, i migliori piloti di Formula 1 si sfidavano con versioni da oltre 470 CV. Tra loro c’era anche Lauda, ovviamente. E quando l’austriaco detto “il computer†vinceva, lo faceva sempre con un messaggio chiaro: la tecnica, se guidata dal talento, non ha bisogno di effetti speciali.

È per questo che la BMW M1 di Niki Lauda non è solo un’auto da collezione, ma un mezzo per raccontare un’epoca in cui i costruttori osavano, i piloti rischiavano e le macchine avevano un carattere graffiante. Quando salirà all’asta, qualcuno alzerà la paletta. Ma ciò che davvero verrà acquistato non è un numero di telaio. È un frammento irripetibile di motorsport europeo. E di storia vera.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 11:49:19 +0000
News n. 21
Green Deal, è martedì il giorno del giudizio: come cambia lo scenario dell’Ue

Per anni è stata una linea retta, tracciata con il righello dell’ideologia e l’inchiostro dell’urgenza climatica. Ora, improvvisamente, quella linea comincia a piegarsi. Non spezzarsi – sarebbe troppo – ma flettersi quanto basta per evitare l’impatto frontale con la realtà industriale europea. Sull’automotive dell’Unione Europea si intravede una svolta, attesa, temuta e contestata. E proprio per questo inevitabile.

Il Green Deal, nella sua versione più rigida, aveva imposto una traiettoria senza alternative: zero emissioni al 2035, punto e a capo. Una data scolpita nella pietra che, più che guidare la transizione, rischiava di trasformarsi in una ghigliottina per un settore già sotto pressione. Oggi, dalle anticipazioni che filtrano da Bruxelles, quella roccia sembra meno solida. L’ipotesi sul tavolo è una revisione profonda del regolamento sulle emissioni di CO₂ delle auto: non più il 100% di riduzione, ma un target del 90%. Un numero che, dietro l’apparente prudenza matematica, cambia tutto.

Un 10% che fa la differenza

Perché quel dieci per cento residuo è una fessura. Piccola, ma decisiva. Riapre la porta al motore termico, non come nostalgico ritorno al passato, ma come parte di un ecosistema tecnologico più ampio. Finora, infatti, il divieto non era scritto nero su bianco, ma era nei fatti: limiti così stringenti da rendere vendibili solo veicoli a zero emissioni. La nuova impostazione ribalta la logica. Non impone una tecnologia, ma un risultato. E lascia ai costruttori il compito – e la responsabilità – di scegliere come arrivarci.

È il principio della neutralità tecnologica, cavallo di battaglia di Italia e Germania. “Tutte le tecnologie resteranno sul mercatoâ€, ha anticipato Manfred Weber, capogruppo del Ppe, definendo comunque “molto ambiziosa†la soglia del 90%. Ambiziosa, sì. Ma forse finalmente compatibile con la sopravvivenza di un’industria che occupa milioni di persone e rappresenta uno degli ultimi bastioni manifatturieri del Continente.

Roma non usa mezzi termini. “Non accetteremo misure tamponeâ€, ha avvertito il ministro Adolfo Urso. “Serve una svolta chiara, fatta di riforme profonde, efficaci e strutturaliâ€. Tradotto: niente rinvii, niente date spostate più in là per guadagnare tempo. Cambia l’impianto, non il calendario. Ed è qui la vera novità. Il 100% non verrebbe rinviato al 2040: verrebbe superato, sostituito da un sistema di compensazioni delle emissioni lungo l’intera filiera.

Si affacciano le tecnologie alternative

In questo nuovo quadro trovano spazio biocarburanti ed e-fuels, le elettriche con range extender e, nodo politicamente sensibile, le ibride plug-in. Soluzioni imperfette per i puristi, ma concrete per chi deve produrre, vendere e lavorare. È la politica che torna a fare i conti con l’ingegneria, e non solo con i grafici. Accanto agli standard sulle emissioni, il pacchetto includerebbe anche misure industriali: incentivi per chi produce in Europa, una strategia sulle batterie, una nuova categoria normativa per le utilitarie elettriche con requisiti ridotti. E poi il capitolo più controverso: le flotte aziendali, divise tra chi chiede obiettivi vincolanti e chi preferisce semplici raccomandazioni.

Il compromesso, però, non è ancora sigillato. Francia e Spagna continuano a difendere l’impianto originario. I Verdi parlano apertamente di arretramento, di incertezza regolatoria, di messaggio sbagliato al mercato. Ma la politica europea non vive nel vuoto. Vive nelle fabbriche che chiudono, negli investimenti che fuggono, nei posti di lavoro che tremano. La sintesi finale spetterà al collegio dei commissari. E soprattutto a Ursula von der Leyen, chiamata a tenere insieme competitività industriale, occupazione e credibilità climatica. È uno dei dossier più delicati della nuova legislatura. Perché non si tratta di scegliere tra “verde†e “grigioâ€, ma molto di più.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 10:19:06 +0000
News n. 22
Una collezione di auto da Masterchef, Cannavacciuolo stupisce tutti

Quando si pronuncia il nome di Antonino Cannavacciuolo, l’immaginario collettivo corre veloce tra fornelli che sfrigolano, piatti che raccontano il Sud e sguardi severi capaci di rimettere in riga una brigata intera. È lo chef che ha portato la cucina italiana nel prime time, l’uomo che trasforma il caos in ordine, ma sarebbe riduttivo fermarsi lì. Perché Cannavacciuolo, come tutti i grandi artigiani del gusto, ha un altro linguaggio attraverso cui racconta sé stesso: le automobili. Il suo garage è un concentrato di pezzi da novanta, di matrice soprattutto sportiva e rallistica, ma non soltanto. Insomma, la collezione del mitico cuoco di Vico Equense è qualcosa da stropicciarsi gli occhi.

I primi amori

La passione di Cannavacciuolo per l’auto è vera, radicata e viscerale. Lo si capisce scorrendo i suoi social, dove negli ultimi tempi ha aperto le porte del suo box come si fa con una cantina preziosa: senza esibizionismo, ma con orgoglio. Un viaggio che parte da lontano, da una Fiat 500, prima auto, amore e simbolo di libertà. Una 500 “rigorosamente truccataâ€, come si faceva nel passato per darsi un po’ di tono. È cattiva e vissuta, ma gli piace così. Come certe cucine popolari dal forte carattere.

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Ma se la 500 è stata l’iniziazione, l’auto che — parole sue — “lo ha fatto diventare grande†è stata una Renault 4 (oggi tornata sul mercato in versione elettrica). Un’auto umile, spartana, lontana anni luce dalle supercar che oggi popolano i sogni di molti. Eppure, fondamentale. Perché la R4 non ti coccolava: ti chiedeva rispetto, attenzione e pazienza. Esattamente come una ricetta che non perdona distrazioni. È lì che Cannavacciuolo ha imparato a guidare davvero, a macinare chilometri, a conoscere la strada come si conosce una materia prima.

Un garage che si allarga

Poi arrivano gli anni della maturità, del lavoro che esplode, dei ristoranti, degli impegni che si moltiplicano. Oltre 100.000 chilometri all’anno non sono uno scherzo, e allora il rapporto con l’auto diventa quasi affettivo. Una Mercedes ML per viaggiare comodi e in sicurezza. Poi, arriva una Maserati GranTurismo, elegante e potente, passata successivamente alla moglie quando la carriera incrocia quella di Volvo, di cui Cannavacciuolo è stato testimonial. Fino a poco tempo fa l’auto aziendale è stata una Volvo XC90, sintesi nordica di comfort, solidità e responsabilità.

Ma sarebbe un errore pensare che il cuore dello chef batta solo per le auto moderne. Perché nel suo garage vivono anche sportive e youngtimer che parlano un’altra lingua. Una Porsche 911, un simbolo amato in modo trasversale da chi ha la passione per le quattro ruote. Una Abarth A112, piccola belva da strada che ha fatto sognare un Paese intero. Infine, una Fiat 127 Sport, ricordo di un’Italia che correva senza elettronica e senza paura. Eppure, quando gli si chiede quale sia la sua preferita, Cannavacciuolo non esita. La risposta è immediata, quasi istintiva.

Lancia Delta Integrale, la sua preferita

Il “Deltoneâ€, in livrea Martini Racing, custodito come un’opera d’arte, amato come un figlio. La regina dei rally, l’auto che ha scritto la storia con le ruote sporche di fango e gloria. Non è solo una macchina: la Lancia Delta HF Integrale è molto di più, è potenza, tecnica e infinito carisma. Esattamente come la cucina di Cannavacciuolo. Ogni volta che appare sui social è un pieno di like, ma soprattutto è una dichiarazione d’amore per un’epoca in cui le vittorie si conquistavano con il coraggio e con il talento.

Recentemente si sono aggiunte altre vetture da rally, come la Subaru Impreza nella sua mitica livrea blu e la Toyota Celica, rivale delle stessa Delta a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. Due giapponesi che sanno fare colpo anche alle nostre latitudini. Per tirare le somme, Antonino Cannavacciuolo è così: buongustaio in cucina, intenditore nella vita e capace di riconoscere la qualità ovunque si nasconda. Anche sotto un cofano.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 08:50:35 +0000
News n. 23
Milano, folle fuga in SUV dopo l’alt della polizia: schianto e feriti

Un SUV lanciato a oltre 200 km/h tra le strade di Milano, volanti speronate, colonnine di ricarica abbattute e una fuga finita nel peggiore dei modi. È una di quelle notti che raccontano una realtà sempre più preoccupante fatta di inseguimenti urbani, auto potenti e una totale assenza di senso del limite. I fatti risalgono ai giorni scorsi e hanno trasformato alcune delle principali arterie cittadine in un circuito improvvisato, con gravi rischi per automobilisti, pedoni e forze dell’ordine.

L’alt della Polizia

Tutto comincia quando una volante della Polizia nota un SUV BMW procedere a velocità elevata. Un’andatura anomala, incompatibile con il traffico urbano, che spinge gli agenti a intimare l’alt. Invece di rallentare, il conducente affonda il piede sull’acceleratore e tenta la fuga. Da lì prende il via un inseguimento ad altissima velocità, con il SUV che sfreccia tra incroci, rettilinei e strade cittadine arrivando, secondo le ricostruzioni, a toccare punte di 200 km/h. Una velocità folle per un contesto urbano, resa ancora più pericolosa dal peso e dalla potenza del mezzo.

Nel tentativo di seminare le pattuglie, il SUV non esita a speronare una volante della Polizia, causando danni ai mezzi e mettendo seriamente a rischio l’incolumità degli agenti. La corsa prosegue senza alcuna esitazione, fin quando il conducente perde il controllo del veicolo e si schianta contro alcune colonnine di ricarica elettrica, abbattendole. Nonostante l’impatto e i danni evidenti, il SUV riesce comunque a ripartire, continuando la fuga per altri metri prima di terminare la sua corsa contro uno spartitraffico, dove l’auto resta definitivamente immobilizzata.

Arrestato un minorenne

A bordo del SUV si trovavano quattro persone, che dopo lo schianto hanno tentato di dileguarsi. Gli agenti sono riusciti a bloccarne una: si tratta di un ragazzo di 17 anni, ora indagato. Gli altri occupanti sono riusciti a fuggire e risultano al momento ricercati. All’interno del veicolo che era stato noleggiato a Pescara, la Polizia ha rinvenuto diversi attrezzi da scasso: un piede di porco, un cacciavite, un tronchese e altri arnesi, elementi che lasciano pochi dubbi sullo scopo illecito del mezzo e le ragioni della fuga.

Auto potenti e città sempre più fragili

Episodi come questo riaccendono il dibattito sul rapporto tra auto ad alte prestazioni e contesto urbano. SUV moderni, spesso dotati di motori potenti e accelerazioni da sportiva, diventano estremamente pericolosi quando finiscono nelle mani sbagliate, soprattutto in città dove basta un attimo per trasformare una strada qualunque in una trappola.

La dinamica dell’inseguimento milanese evidenzia anche un altro aspetto: la resistenza strutturale dei veicoli moderni. Nonostante urti, speronamenti e impatti contro infrastrutture fisse, il SUV ha continuato la sua corsa per diversi metri. Un dato che, se da un lato testimonia l’evoluzione tecnica delle auto, dall’altro fa riflettere su quanto sia difficile fermare mezzi di questo tipo in situazioni estreme.

Fortunatamente, nonostante la violenza dell’inseguimento, il bilancio non è stato tragico. Ma resta la sensazione che sia bastato poco per trasformare una fuga notturna in una strage sfiorata. Ora spetta agli inquirenti ricostruire l’intera vicenda, identificare gli altri occupanti del SUV e chiarire il ruolo di ciascuno.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 06:30:28 +0000
News n. 24
Suzuki è l’Auto del Festival di Sanremo 2026

Suzuki rimane al fianco di Sanremo anche nel 2026. Un legame profondo che da anni accomuna il Festival musicale più amato dagli italiani al marchio giapponese, capace di unire mobilità, intrattenimento e cultura popolare in un’unica narrazione. Il Festival è diventato nel tempo un vero e proprio ecosistema mediatico, un evento che vive dentro e fuori dal Teatro Ariston, nelle strade della città, nei racconti televisivi e nei rituali collettivi. Ed è proprio qui che Suzuki trova il suo spazio naturale, confermandosi anche per il 2026 come Auto del Festival.

Una scelta che si inserisce in una strategia di continuità: Suzuki non è una presenza occasionale a Sanremo, bensì un partner storico che ha saputo rinnovare anno dopo anno il proprio ruolo, adattandolo ai cambiamenti del Festival e del pubblico.

Suzuki Swift Hybrid e Carlo Conti

Il 2026 sarà un anno importante per il Festival. A partire dalla conduzione e direzione artistica affidate a Carlo Conti, che ha riportato continuità e solidità, valori perfettamente in linea con la filosofia Suzuki. A rappresentare il brand sulle strade di Sanremo ci sarà la Suzuki Swift Hybrid, modello compatto, efficiente e ormai simbolo della mobilità urbana moderna.

La Swift Hybrid sarà parte integrante del racconto del Festival: dopo aver accompagnato i giovani artisti e Carlo Conti durante le serate di Sanremo Giovani “Sarà Sanremoâ€, l’auto continuerà il suo percorso fino al cuore dell’evento, portando il Direttore Artistico davanti al palco dell’Ariston nel febbraio 2026, in occasione della 76ª edizione del Festival della Canzone Italiana.

Un ruolo che va oltre il semplice product placement: la Swift Hybrid diventa un mezzo narrativo, un simbolo di accessibilità, dinamismo e attenzione all’ambiente, grazie alla tecnologia mild hybrid che da tempo caratterizza l’offerta Suzuki.

Il Suzuki Stage

Uno degli elementi più riconoscibili della partnership tra Suzuki e Sanremo è senza dubbio il Suzuki Stage, confermato anche per il 2026 come cuore pulsante outdoor della manifestazione. Il Suzuki Stage rappresenta l’estensione naturale del Festival fuori dal Teatro Ariston. Qui la musica incontra la città, il pubblico e la quotidianità, trasformando Sanremo in un grande spazio condiviso.

Artisti, performance live, momenti di intrattenimento e incontri con il pubblico rendono questo palco uno dei luoghi più vivi e frequentati durante la settimana del Festival. Per Suzuki, lo Stage è l’esempio perfetto di una partnership che crea valore reale, contribuendo ad ampliare l’esperienza del Festival, portandola letteralmente in strada e rendendola accessibile a tutti.

Il legame con il Festival

Il rapporto tra Suzuki e Sanremo è ormai consolidato e riconoscibile. Anno dopo anno, il brand giapponese ha saputo costruire una presenza coerente, mai invasiva, capace di integrarsi nel racconto del Festival senza snaturarne l’identità. La musica italiana, con la sua capacità di raccontare il Paese, le sue emozioni e le sue trasformazioni, rappresenta una delle grandi passioni nazional-popolari. Suzuki, dal canto suo, condivide questa attenzione verso le persone, verso le storie quotidiane e verso una mobilità che sia sempre più vicina alle reali esigenze degli italiani.

E così, tra note musicali, luci dell’Ariston e strade affollate, Suzuki sarà ancora una volta parte del viaggio di Sanremo. Un viaggio che, come la musica, continua a far battere il cuore di milioni di italiani

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 06:30:03 +0000
News n. 25
Auto a noleggio per le vacanze, le clausole da conoscere prima di firmare

Il contratto delle auto a noleggio per le vacanze è quell’insieme fitto di clausole, definizioni, condizioni generali e particolari che molti clienti firmano senza leggere davvero. Il contratto disciplina la durata del noleggio, la categoria del veicolo, il prezzo base, le tasse, le coperture assicurative, le franchigie, le penali per ritardi, le regole sul chilometraggio, sulla riconsegna, sui danni, sui furti, sulle multe, sugli accessori e anche chi è autorizzato a toccare il volante.

Negli ultimi anni la Commissione europea e le autorità nazionali di tutela dei consumatori hanno spinto gli operatori del settore a rendere più trasparenti le condizioni ovvero a indicare cosa è compreso nel prezzo, quali coperture sono comprese, quali supplementi sono obbligatori e come viene gestito il carburante. Le indagini hanno infatti portato più volte a correzioni di pratiche commerciali scorrette su addebiti non sufficientemente spiegati con chiarezza e su clausole squilibrate a sfavore del cliente.

Tra franchigia, CDW, Kasko e danni

Il cuore economico del contratto è la parte che riguarda i danni al veicolo e il furto. Quasi tutti i noleggi prevedono, nel prezzo base, una combinazione di CDW (Collision Damage Waiver) e TP (Theft Protection) ovvero limitazioni della responsabilità del cliente in caso di urto e di furto. Tradotto: in caso di incidente o furto non chiedono il valore intero dell’auto, ma addebitano fino a una certa franchigia, cioè una soglia massima a carico dell’automobilista.

La CDW riduce l’importo massimo da pagare ma non elimina il rischio. Da qui nasce tutta la famiglia di prodotti aggiuntivi che ti vengono offerti al banco come Super CDW, Zero Excess, Full Protection e Kasko integrale. L’obiettivo è abbattere o azzerare la franchigia danni e a volte quella furto, spostando quasi tutto il rischio sul noleggiatore, in cambio però di un sovrapprezzo giornaliero.

Qui entra in gioco un secondo livello di complessità: le esclusioni di copertura. Molte condizioni generali escludono dalla protezione full i danni a pneumatici, cerchi, vetri, tetto, sottoscocca e interni, oltre a quelli derivanti da guida in stato di ebbrezza, uso in strade non autorizzate, comportamenti gravemente imprudenti. Significa che si può acquistare un’estensione zero franchigia e scoprire che la gomma squarciata è fuori copertura e che il costo è a proprio carico.

Un altro tassello da conoscere è la distinzione fra danni diretti al veicolo e responsabilità verso terzi. L’auto a noleggio deve circolare con una polizza di Responsabilità civile conforme alla normativa del Paese di immatricolazione e con massimali adeguati agli standard europei. Questa copertura tutela i danni causati a persone e cose di terzi, non quelli alla vettura presa a noleggio. Per i danni al veicolo entrano in gioco CDW, franchigia e coperture opzionali. In alcuni Paesi, o su certi contratti, vengono proposte polizze come la SLI (Supplemental Liability Insurance) per aumentare i massimali della Rc auto verso terzi.

Alcune carte di credito premium, polizze viaggio e piattaforme di prenotazione offrono coperture separate di rimborso franchigia. In pratica se si fa un danno e il noleggiatore addebita la franchigia, si può chiederne il rimborso all’assicurazione collegata alla carta o al servizio.

Chilometri, carburante e tempi

Il secondo grande blocco contrattuale riguarda chilometraggio, politica carburante e tempi di riconsegna.

La prima voce da guardare è il chilometraggio incluso. Le offerte più a misura di vacanza propongono chilometraggio illimitato a costi più alti, ma non è una regola universale. Alcuni contratti prevedono pacchetti con un tetto giornaliero oppure un limite sul periodo, superato il quale ogni chilometro extra viene addebitato a una tariffa già stabilita.

La seconda variabile è la politica carburante, uno dei terreni classici di incomprensione. La formula più comprensibile è il cosiddetto pieno-pieno: si ritira l’auto con il serbatoio pieno e bisogna restituirla piena: ogni litro mancante viene addebitato e alcune volte anche con una commissione di rifornimento. Per evitare contestazioni, conviene fare il pieno il più vicino possibile all’agenzia e conservare lo scontrino. Più insidiosa è la formula pieno-vuoto o acquisto anticipato del carburante. SI paga subito un pieno a un prezzo deciso dal noleggiatore e si può restituire l’auto anche con il serbatoio quasi vuoto.

Terzo elemento: orari di ritiro e riconsegna. Il contratto indica una data e un’ora precise per la restituzione e specifica una franchigia temporale minima. Oltre quella soglia viene addebitato un giorno in più di noleggio, anche se il ritardo è minimo.

Si aggiunge poi il tema della riconsegna fuori orario. Molte agenzie consentono di lasciare l’auto in parcheggi convenzionati, infilare le chiavi in una drop box e andare via, soprattutto negli aeroporti. Comodo, certo, ma nel contratto c’è scritto che il veicolo resta a proprio rischio fino al momento in cui il personale effettuerà il primo controllo. Se durante quella finestra viene riscontrato un danno o nel peggiore dei casi, un furto, la compagnia può contestare che l’evento è avvenuto mentre il cliente era ancora responsabile. Il suggerimento è documentare l’auto al momento della riconsegna con foto dettagliate e video, mostrando carrozzeria, interni, cruscotto e livello carburante.

Deposito cauzionale, carta di credito e addebiti

Quasi tutti i noleggiatori richiedono una carta di credito intestata al conducente principale sulla quale viene applicata una pre-autorizzazione. Questo blocco può equivalere alla franchigia danni, alla franchigia furto, a una stima del carburante e a volte a una cifra forfettaria per extra e incognite.

Il contratto spiega in teoria quando questo importo viene solo sbloccato e quando può trasformarsi in addebito effettivo. Se si riconsegna il veicolo senza danni con il pieno e senza contestazioni il blocco decade e la somma torna disponibile. Se invece vengono accertati danni, pieno mancante o altri oneri, il noleggiatore può prelevare quanto dovuto fino al tetto della franchigia o delle somme previste.

C’è poi il capitolo delle multe e dei pedaggi non pagati. Se, durante il periodo di noleggio si viene immortalati da un autovelox, si entra in una ZTL senza autorizzazione o si salta un casello senza copertura Telepass, la sanzione viene recapitata al proprietario del veicolo, cioè all’azienda di noleggio. Il contratto prevede quasi sempre che il noleggiatore possa comunicare i dati del cliente all’autorità e addebitare una commissione di gestione pratica che può variare da una decina a diverse decine di euro per ciascun verbale, oltre all’importo della multa che si riceve dalla pubblica amministrazione. Significa che anche mesi dopo la vacanza si possono trovare addebiti legati a infrazioni commesse all’estero o in altre città.

Infine, gli optional: seggiolini per bambini, navigatore satellitare, catene da neve, portabici, Wi-Fi portatile. Tutti servizi legittimi, ma con tariffe giornaliere che diventano robuste con lo scorrere del tempo.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 05:00:48 +0000


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