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News n. 1
L’Ue ammorbidisce il 2035, apertura ai biocarburanti e spinta sulle mini elettriche

Per anni la classe politica ha dipinto il 2035 come tappa spartiacque: dopo quella data, in Europa avrebbe preso campo solo l’elettrico, spazzando via ogni alternativa. Con il pacchetto Automotive presentato a Bruxelles, quello schema crolla. Sebbene la data rimanga, il divieto totale lascia posto a un impianto più flessibile, dove la Commissione rivede uno dei punti cardine del Green Deal e mette per iscritto il principio della neutralità tecnologica, invocato a lungo da buona parte dei costruttori.

Scende il target delle emissioni

Il punto focale della revisione sta tutta in un numero: dal 100% l’obiettivo di riduzione delle emissioni di anidride carbonica per le auto che verranno scende al 90% dal 2035. Dunque, il taglio allo scarico smette di essere obbligatorio, sostituito da un impianto normativo aperto ai propulsori a combustione interna, purché meccanismi definiti e certificabili compensino il rilascio di sostanze inquinanti nell’ecosistema.

Nel nuovo impianto proposto dalla Commissione ci saranno due modi per effettuare la compensazione: l’impiego di acciaio a basse emissioni di carbonio prodotto nell’Ue, così da spostare parte dello sforzo di decarbonizzazione a monte, o l’adozione di carburanti sostenibili, come e-fuel e biocarburanti avanzati, fatta eccezione per quelli di origine alimentare. Le riduzioni ottenute saranno contabilizzate come crediti, utilizzabili dalle aziende per coprire le emissioni allo scarico eccedenti il nuovo limite del 90%.

Rispetto al passato si profila un cambio di paradigma. Anziché prendere a riferimento soltanto ciò che esce dal tubo di scarico, l’ente comunitario inizia a considerare le modalità di realizzazione dei veicoli e i vettori energetici con cui vengono alimentati. Benché più complesso, l’approccio va maggiormente incontro alla realtà industriale europea, costretta negli ultimi anni a combattere per non lasciarsi risucchiare nelle sabbie mobili di una transizione concepita quasi esclusivamente attorno all’elettrico puro.

Ecco allora l’effetto chiave sul mercato: dal 2035 i mezzi elettrici e a idrogeno non saranno gli unici ammessi. Nei confini normativi rientrano a loro volta i mild e plug-in hybrid, i modelli con range extender e, in generale, le vetture dotate di unità a combustione interna. Nelle proiezioni illustrate a Bruxelles tra il 30 e il 35% delle nuove immatricolazioni potrebbe continuare a fare affidamento su tecnologie diverse, purché rientranti nei nuovi criteri di compensazione.

Il fine ultimo è di mantenere la traiettoria verso l’elettrificazione, evitando, però, di forzare la mano oltre i limiti di tenuta di industria e domanda. Del resto, i dati commerciali davano (e danno) riscontri poco incoraggianti, con le vendite delle BEV sotto le attese, il che si ripercuote sui margini e sugli investimenti degli stessi produttori, costretti peraltro a guardarsi dall’invasione dei marchi cinesi, in posizione di netto vantaggio, complice la lungimirante campagna avallata da Pechino.

Sulla svolta hanno giocato un ruolo determinante i governi nazionali: se la Germania ha promosso gli e-fuel, l’Italia ha ottenuto l’inclusione dei biocarburanti avanzati nel quadro della neutralità tecnologica. Ormai era diventato impossibile per Bruxelles ignorare l’asse politico-industriale, difendendo a oltranza l’impostazione originaria del Greel Deal, giudicata troppo rigida da una parte crescente del comparto delle quattro ruote.

Le prime reazioni

Una revisione che, non a caso, viene letta dall’industria come un primo cambio di passo rispetto alla concezione originaria del Green Deal. Sigrid de Vries, direttrice generale di Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili, ha commentato:

“Le proposte presentate oggi riconoscono giustamente la necessità di maggiore flessibilità e di neutralità tecnologica per rendere la transizione verde un successo. Si tratta di un cambiamento rilevante rispetto alla normativa attuale. Tuttavia, il diavolo è nei dettagli: ora analizzeremo il pacchetto e lavoreremo con i co-legislatori per rafforzare in modo critico le proposte dove necessario”

A difendere l’impianto della riforma è però la stessa Commissione. In conferenza stampa sul pacchetto automotive il commissario europeo ai Trasporti, Apostolos Tzizikostas, ha osservato:

“È un’ottima decisione quella di ridurre al 90% l’obiettivo complessivo per il 2035. Questo è un chiaro segnale che tecnologie diverse dai veicoli elettrici a batteria potranno essere immesse sul mercato. Sono davvero lieto di poter affermare che la flessibilità introduce una vera neutralità tecnologica. Ciò significa flessibilità per introdurre sul mercato, ad esempio, veicoli ibridi elettrici plug-in e auto con range extender, o anche auto con motore a combustione interna tradizionale. Questo dà al mercato e al consumatore la libertà di decidere quale tecnologia desiderano guidare”

Supporto alle mini elettriche

A fronte dell’apertura ai motori tradizionali, la Commissione ha stabilito delle misure di sostegno per l’elettrico nei segmenti cardine sulla scena continentale, su tutte l’introduzione di una nuova categoria normativa dedicata alle piccole auto elettriche, i veicoli fino a 4,2 metri di lunghezza, altrimenti note come kei car. Per questi modelli è previsto un congelamento dei requisiti legislativi per un periodo di dieci anni e l’accesso a supercrediti nel calcolo delle emissioni di flotta, a condizione che siano prodotti all’interno dell’Unione.

La sostenibilità della fabbricazione di BEV compatte e accessibili aiuterà i costruttori europei a rafforzare i rispettivi piani di sviluppo, dopo aver lungamente sofferto i costi elevati e la concorrenza asiatica. In parallelo arrivano ulteriori elementi di flessibilità: per i furgoni, il target di riduzione delle emissioni al 2030 viene ridotto dal 50% al 40%, mentre per auto e veicoli commerciali leggeri si introduce un meccanismo di compliance pluriennale, che consente di compensare eventuali sforamenti in un anno con risultati migliori in un altro, nel triennio 2030-2032.

Un capitolo a parte riguarda le flotte aziendali, oggi rappresentanti circa il 60% delle immatricolazioni di nuove auto nel Vecchio Continente. Sebbene fissi degli obiettivi obbligatori a livello nazionale per l’adozione di veicoli green entro il 2030 o il 2035, il pacchetto lascia ai singoli Stati ampia libertà decisionale sul percorso da intraprendere per il loro raggiungimento. Le prime indicazioni relative all’Italia parlano di una quota minima del 45% di mezzi a emissioni zero dal 2030 e dell’80% dal 2035.

Sotto il profilo industriale, Bruxelles prova infine a rafforzare la base produttiva europea con 1,8 miliardi di euro destinati alla filiera delle batterie, di cui 1,5 miliardi sotto forma di prestiti a tasso zero, e con un pacchetto di semplificazione normativa che promette risparmi per oltre 700 milioni di euro all’anno. Dopotutto, in assenza di una filiera solida e competitiva la transizione rischia di restare un miraggio politico.

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 09:19:48 +0000
News n. 2
Svelato il nome del nuovo team di F1, in griglia arriva un costruttore leggendario

C’è una data da cerchiare in rosso sul calendario della F1 che verrà, il 20 gennaio 2026. In quel giorno non si disputerà un GP, non ci sarà un test ufficiale, ma sarà il giorno in cui Audi mostrerà al mondo il volto definitivo della sua sfida nell’apice del motorsport. Berlino sarà il palcoscenico del lancio globale dell’Audi Revolut F1 Team, nome ufficiale della nuova scuderia che debutterà nel Mondiale 2026 e che promette di portare in griglia non solo un costruttore leggendario, ma un’idea diversa di squadra, di brand e di relazione con i tifosi.

Il nome e il logo appena svelati sono molto più di un’operazione di marketing. Sono una dichiarazione d’intenti. Audi F1 e Revolut, una delle fintech più influenti al mondo, si fondono in un’identità comune che guarda oltre la pista. La partnership per il title sponsorship, annunciata nel luglio 2025, diventa così la pietra angolare di un progetto che vuole sfidare le convenzioni della F1 moderna.

Audi, finalmente F1

Per anni l’ingresso di Audi in F1 è stato evocato, rimandato, discusso. Poi, la svolta. Il nuovo regolamento tecnico 2026, con power unit più sostenibili e un maggiore equilibrio tra elettrico e termico, ha aperto la porta giusta al momento giusto. Audi ha scelto di entrare da costruttore ufficiale, senza mezze misure, costruendo un progetto industriale completo che affonda le radici nella Sauber Motorsport, ora destinata a diventare Audi Motorsport AG. Un passaggio simbolico e sostanziale. Sauber non scompare, ma viene integrata in una visione più ampia. La holding continuerà a chiamarsi Sauber Holding AG, così come Sauber Technologies AG, a testimonianza di un’eredità tecnica preziosa. Ma il cuore sportivo batterà con un nuovo nome, nuovi colori e una nuova ambizione.

La rivoluzione passa anche dal nome

Audi Revolut F1 Team non è un semplice accostamento. È il segno di un’alleanza che vuole essere strutturale. Revolut non sarà solo visibile sulle fiancate della monoposto, entrerà nelle operazioni finanziarie del team, con Revolut Business integrato nei processi interni, e nel rapporto con i tifosi grazie a Revolut Pay, che renderà più fluida l’esperienza d’acquisto nello store ufficiale. Ma soprattutto, Revolut diventa il ponte verso una nuova generazione di fan. Attivazioni digitali, contenuti esclusivi, vantaggi via app, accessi speciali agli eventi. La F1, già proiettata verso un pubblico sempre più globale e giovane, trova qui un alleato naturale. Non è un caso che Nikolay Storonsky, CEO e co-fondatore di Revolut, parli apertamente di “sfidare lo status quo” e di “ossessione per l’eccellenza ingegneristica“. Parole che, in F1, pesano.

Berlino, non un lancio qualunque

Audi ha scelto Berlino, non una pista, non una sede storica del motorsport. Una scelta che racconta molto. Il lancio del 20 gennaio 2026 sarà un evento immersivo, costruito attorno a tre pilastri chiave: chiarezza, intelligenza tecnica ed emozione. Per la prima volta, il team presenterà la sua identità completa, dalla filosofia visiva alla livrea definitiva della monoposto 2026. Dopo l’anticipazione dell’Audi R26 Concept mostrato a novembre, sarà finalmente svelata la veste con cui Audi si presenterà sulla griglia di partenza. Meno di 50 giorni separeranno quel momento dalla prima gara del Mondiale: un conto alla rovescia che renderà tutto ancora più reale. Il giorno successivo, il 21 gennaio, Berlino aprirà le porte anche ai tifosi. Un gesto non scontato, che ribadisce la volontà di Audi di costruire il proprio ingresso in F1 insieme al pubblico, non sopra di esso.

Un team, tre Paesi

Il progetto Audi Revolut F1 è per definizione, internazionale. Germania, Regno Unito e Svizzera sono i tre pilastri geografici su cui si regge la squadra. Il centro tecnico di Bicester diventerà ufficialmente l’Audi Motorsport Technology Centre UK, mentre la produzione della power unit avrà il suo fulcro in Germania. Jonathan Wheatley, Team Principal, parla di una “bandiera sotto la quale tutti si uniscono“. Non è retorica, costruire un team di F1 oggi significa coordinare competenze, culture e processi diversi, con una visione comune e una leadership chiara. Massimo Frascella Audi CCO: “Con il nostro debutto in F1, stiamo introducendo un sistema di progettazione unificante per riunire ogni aspetto della nostra organizzazione. Al centro ci sono i nostri quattro anelli. Sono le basi su cui è costruito il resto del nostro marchio. Vogliamo avere l’auto più sorprendente sulla griglia. Vogliamo essere il marchio più audace fuori pista. E vogliamo creare un impatto culturale che vada oltre la griglia“.

Binotto, Wheatley e la cultura dell’ambizione

A dare sostanza al progetto ci sono nomi che la F1 la conoscono profondamente. Mattia Binotto, Head of Audi F1 Project, rappresenta il legame tra metodo, precisione e visione a lungo termine. Il suo messaggio è chiaro, prima ancora dei risultati, conta costruire una cultura. “Il team sta prendendo forma, guidato da una cultura di precisione e di ambizione implacabile“, dice. Parole che suonano come un manifesto e che si aggiungono a quelle condivise già qualche settimana fa: “L’obiettivo è chiaro: lottare per i campionati entro il 2030. Quel viaggio richiede tempo, le persone giuste e una mentalità di miglioramento continuo. Diventare un campione è un viaggio di progresso. Gli errori accadranno, ma imparare da loro è ciò che guida la trasformazione. La prima vettura di F1 di Audi scenderà in pista per la prima volta. Quel momento sarà l’inizio di qualcosa di speciale“.

Gernot Dollner, CEO di Audi AG, sottolinea invece il valore simbolico del nome e del logo: “Danno alla nostra ambizione una chiara identità“. In F1, dove ogni dettaglio è osservato, analizzato e giudicato, anche l’identità visiva diventa parte della performance.

Oltre la pista

L’ingresso di Audi in F1 non è solo una questione sportiva. È un investimento industriale, tecnologico e culturale. È la volontà di usare la F1 come laboratorio per l’innovazione, ma anche come piattaforma globale per raccontare un brand che vuole essere premium, sostenibile e digitale. Con Revolut al fianco, Audi manda un messaggio chiaro. Il futuro della F1 non passa solo dai cavalli e dai millisecondi, ma dall’esperienza, dai dati, dalla connessione con chi guarda e vive questo sport. Il 2026 è vicino e il conto alla rovescia è iniziato. E quando le luci di Berlino si accenderanno il 20 gennaio, l’Audi Revolut F1 Team non presenterà solo una livrea o un logo. Presenterà una visione. E, forse, una nuova idea di F1.

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 09:13:33 +0000
News n. 3
Il traffico sulle autostrade oggi in tempo reale

L’analisi del traffico autostradale in Italia per il 17 dicembre 2025 mette in evidenza diverse criticità dovute a code per traffico intenso e cantieri di lavori. Tra gli episodi più significativi si segnalano una coda di 7 km sulla A1 Milano-Napoli in direzione Napoli per il ripristino di un incidente tra Aglio e Calenzano e rallentamenti estesi sulla A4 Torino-Trieste tra Agrate e il bivio per il raccordo Viale Certosa. Gli automobilisti sono invitati a prestare attenzione e a moderare la velocità, specialmente nelle zone di lavori o con pioggia. Di seguito il dettaglio per ogni tratta.

 

A1 MILANO-NAPOLI



09:50 – A1 MILANO-NAPOLI
Coda di 7 km tra Aglio km 255 e Calenzano per ripristino incidente
Direzione Napoli
La coda si estende per 10,85 km dal chilometro 266.3 al 255.45.



09:50 – A1 MILANO-NAPOLI
Coda di 4 km tra Badia e Aglio km 255 per ripristino incidente
Direzione Firenze
La coda copre 14,97 km dal chilometro 32.966 al 18.0.



09:48 – A1 MILANO-NAPOLI
Pioggia tra Chiusi e Bivio A1/Diramazione Roma Nord
Direzione in entrambe le direzioni
La pioggia interessa una tratta lunga 113,4 km, dal chilometro 531.0 al 417.6.



09:41 – A1 MILANO-NAPOLI
Coda tra San Giuliano e Bivio A1/Tangenziale Ovest MI per traffico intenso
Direzione Napoli
La coda si estende per 1,6 km dal chilometro 4.3 al 2.7.



08:11 – A1 MILANO-NAPOLI
L’area di servizio San Nicola est ha i servizi igienici benzina non disponibili
Direzione Milano

A4 TORINO-TRIESTE



10:05 – A4 TORINO-TRIESTE
Code a tratti tra Agrate e Bivio A4/Raccordo Viale Certosa per traffico intenso
Direzione Torino
Tratta di 18,8 km dal chilometro 126.2 al 145.0 interessata da rallentamenti.



09:07 – A4 TORINO-TRIESTE
Code a tratti tra Nodo di Pero e Sesto San Giovanni per traffico intenso
Direzione Trieste
Rallentamenti su 11,5 km dal chilometro 136.5 al 125.0.

A7 MILANO-GENOVA



10:05 – A7 MILANO-GENOVA
Coda in uscita a Genova Bolzaneto provenendo da Genova per traffico intenso
Direzione Milano



10:05 – A7 MILANO-GENOVA
Coda di 1 km tra Ronco Scrivia e Busalla per lavori
Direzione Genova
Tratta di 4,3 km dal chilometro 110.8 al 106.5 interessata dal cantiere.



09:57 – A7 MILANO-GENOVA
Coda tra Genova Bolzaneto e Bivio A7/A12 Genova-Livorno per traffico intenso
Direzione Genova
Tratta di 2,9 km dal chilometro 128.7 al 125.8 interessata dalla coda.



08:31 – A7 MILANO-GENOVA
Coda di 1 km tra Genova Bolzaneto e Busalla per lavori
Direzione Milano
La coda copre 8,6 km dal chilometro 117.2 al 125.8.

A10 GENOVA-VENTIMIGLIA



09:48 – A10 GENOVA-VENTIMIGLIA
Traffico rallentato tra Genova Pra’ e Genova Aeroporto per traffico intenso
Direzione Genova
Tratta di 8,4 km dal chilometro 2.3 al 10.7 con rallentamenti.



09:44 – A10 GENOVA-VENTIMIGLIA
Coda tra Varazze e Genova Pra’ per traffico intenso sulla viabilità ordinaria
Direzione Genova
La coda interessa 16,1 km dal chilometro 10.7 al 26.8.

A12 GENOVA-ROMA



09:45 – A12 GENOVA-ROMA
Coda tra Genova Nervi e Bivio A12/A7 Milano-Genova per traffico intenso
Direzione Genova
Lunghezza della coda 11,5 km dal chilometro 0.0 al 11.5.

A14 BOLOGNA-TARANTO



08:43 – A14 BOLOGNA-TARANTO
Pioggia tra Vasto sud e Termoli
Direzione in entrambe le direzioni
Tratta di 22,3 km dal chilometro 476.1 al 453.8 interessata dalle precipitazioni.



08:17 – A14 BOLOGNA-TARANTO
Pioggia tra Cattolica e Fano
Direzione in entrambe le direzioni
Tratta lunga 29,1 km dal chilometro 173.3 al 144.2.

A11 FIRENZE-PISA NORD



08:36 – A11 FIRENZE-PISA NORD
Code a tratti tra Pistoia e Bivio A11/A1 Milano-Napoli per traffico intenso
Direzione Firenze
La tratta interessata va dal chilometro 5.15 al chilometro 26.0 per una lunghezza di 20,85 km.

A23 PALMANOVA-TARVISIO



08:36 – A23 PALMANOVA-TARVISIO
Pioggia tra Udine sud e Pontebba
Direzione in entrambe le direzioni
Si estende per 73,9 km dal chilometro 92.4 al 18.5.

A24 ROMA-TERAMO



09:44 – A24 ROMA-TERAMO
Coda di 2 km tra Via Fiorentini e Bivio A24/Tangenziale est RM per traffico congestionato
Direzione Tangenziale Est
La coda va dal chilometro 7.3 al chilometro 4.9 per una lunghezza di 2,4 km.

A26 GE-VOLTRI-GRAVELL.TOCE



09:46 – A26 GE-VOLTRI-GRAVELL.TOCE
Coda tra Ovada e Bivio A26/A10 Genova-Ventimiglia per traffico intenso sulla viabilità ordinaria
Direzione Genova Voltri
La coda si estende per 29,9 km dal chilometro 0.0 al 29.9.

A5 TORINO – AOSTA – MONTE BIANCO



09:13 – A5 TORINO – AOSTA – MONTE BIANCO
Coda tra Courmayeur sud e Raccordo A5/SS26 dir per traffico intenso sulla viabilità ordinaria
Direzione Monte Bianco
La distanza interessata è di 5,4 km dal chilometro 143.4 al 138.0.

A56 TANGENZIALE DI NAPOLI



09:37 – A56 TANGENZIALE DI NAPOLI
Coda in entrata a Corso Malta verso Pozzuoli per traffico intenso.
Direzione Pozzuoli



09:37 – A56 TANGENZIALE DI NAPOLI
Coda tra Capodichino Svincolo e Corso Malta per traffico intenso
Direzione Pozzuoli
Lunghezza della coda 1 km dal chilometro 18.8 al 19.8.

TR1 TRAFORO DEL MONTE BIANCO



09:46 – TR1 TRAFORO DEL MONTE BIANCO
Coda in corrispondenza Piazzale Francese verso Courmayeur. Attesa prevista 30 minuti.
Direzione Courmayeur



09:46 – TR1 TRAFORO DEL MONTE BIANCO
Coda in corrispondenza Piazzale Italiano verso Chamonix. Attesa prevista 30 minuti.
Direzione Chamonix

 

Fonte: Autostrade per l’Italia

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 09:08:00 +0000
News n. 4
F1, i piloti più pagati del 2025: sul gradino più alto non c’è Norris

In F1 non si corre solo contro il cronometro, si corre anche contro il mercato, contro il valore del talento, contro il peso del business globale che avvolge il motorsport più popolare del pianeta. E la classifica dei piloti più pagati del 2025, elaborata da Forbes, racconta una F1 sempre più ricca, sempre più polarizzata e sempre più legata a logiche che vanno ben oltre il risultato della domenica. A guidare la griglia dei guadagni è ancora Max Verstappen, che con 76 milioni di dollari complessivi, 65 di stipendio e 11 di bonus, si conferma il pilota più pagato del Circus per il quarto anno consecutivo. Un primato economico che resiste anche a una stagione in cui l’olandese ha dovuto arrendersi sul piano sportivo a Lando Norris, nuovo campione del mondo 2025, ma che resta il riferimento assoluto quando si parla di valore contrattuale.

Verstappen e Hamilton, due re diversi

Dietro Verstappen c’è Lewis Hamilton, secondo con 70,5 milioni di dollari, frutto di uno stipendio record da 70 milioni nella sua prima stagione in Ferrari dopo 12 anni in Mercedes. È il contratto più alto mai firmato da un pilota di F1, un segnale forte della volontà della Scuderia di Maranello di legare il proprio rilancio all’uomo più iconico della F1 moderna. Hamilton, a 40 anni, resta il pilota più commerciabile del paddock, fuori dalla pista guadagna circa 20 milioni di dollari l’anno in sponsorizzazioni, numeri che lo collocano stabilmente nella classifica Forbes degli atleti più pagati al mondo. Verstappen, molto più schivo e concentrato sull’aspetto sportivo, si ferma a circa 6 milioni extra. Ma il conto in banca dell’olandese non piange, dal 2021 a oggi ha incassato 323 milioni di dollari solo in stipendi e bonus.

Norris, il campione che vale ancora meno

Il dato più curioso della classifica è però quello che riguarda Lando Norris. Il britannico della McLaren ha vinto il Mondiale 2025 all’ultima gara, conquistando anche un bonus stimato di 10 milioni di dollari, ma chiude solo al terzo posto nella classifica dei guadagni con 57,5 milioni totali. Il motivo è semplice, il suo stipendio base è relativamente contenuto, 18 milioni, mentre il grosso arriva dai bonus legati alle prestazioni che si aggirano sui 39,5. Un contratto che riflette il percorso di crescita di Norris e che probabilmente sarà oggetto di revisione al prossimo rinnovo. Perché in Formula 1, prima o poi, i titoli mondiali si fanno pagare. Alle sue spalle spicca il compagno di squadra Oscar Piastri, quarto con 37,5 milioni, di cui ben 27,5 in bonus. Due McLaren nella top 4 non è solo una vittoria sportiva, ma anche la dimostrazione di quanto il team di Woking sia tornato centrale nel nuovo equilibrio della F1.

Ferrari, due stipendi pesanti

In casa Ferrari, oltre a Hamilton, c’è Charles Leclerc, quinto con 30 milioni di dollari, tutti di stipendio base. Il monegasco ha beneficiato del rinnovo firmato nel 2024, che ha portato a un sensibile aumento della sua retribuzione. È il prezzo della continuità e della fiducia, anche in una stagione non sempre all’altezza delle aspettative. In questa classifica dei compensi, la Ferrari emerge come una delle squadre che sborsa di più per assicurarsi due piloti di primo piano. Complessivamente, Ferrari spende dunque circa 100 milioni di dollari l’anno solo per i due piloti titolari, senza contare eventuali bonus, costi di programmi di sviluppo, sponsor personali o compensi per piloti di riserva e ambasciatori del brand. È una strategia costosa, ma coerente con la filosofia di Maranello, investire nelle figure di maggior richiamo per alimentare l’appeal globale del marchio e sostenere la competitività su e fuori dalla pista.

Veterani e giovani prodigi

Subito dietro il monegasco della Ferrari troviamo Fernando Alonso, sesto con 26,5 milioni, a 44 anni ancora capace di monetizzare esperienza e carisma, e George Russell, settimo con 26 milioni, simbolo della nuova leadership Mercedes dopo l’addio di Hamilton. All’ottavo posto c’è Lance Stroll con 13,5 milioni, un dato che ha fatto discutere più dei suoi risultati in pista. Il canadese ha chiuso la stagione al 16esimo posto, ma il suo stipendio riflette una realtà particolare: Aston Martin è controllata dal padre Lawrence, e i documenti finanziari pubblici hanno rivelato compensi molto più alti rispetto al passato. Nono è Carlos Sainz, ora alla Williams, con 13 milioni, mentre chiude la top 10 il nome che accende l’entusiasmo italiano Kimi Antonelli, 19 anni, rookie Mercedes, già a 12,5 milioni complessivi. Un investimento sul futuro, prima ancora che una scommessa sportiva.

Una F1 sempre più ricca

Nel complesso, i dieci piloti più pagati del 2025 hanno incassato 363 milioni di dollari, con un aumento del 15% rispetto al 2024 e addirittura del 72% rispetto al 2021, primo anno in cui Forbes ha pubblicato e condiviso i dati. La F1 è un business in piena espansione, i team hanno avuto ricavi medi di 430 milioni di dollari, con una valutazione media salita a 3,6 miliardi. Un dato chiave è il budget cap. Introdotto nel 2021 per limitare le spese tecniche, oggi si aggira sui 170 milioni, ma gli stipendi dei piloti sono esclusi. Ed è proprio lì che le squadre, alla ricerca di ogni vantaggio possibile, concentrano parte della loro forza economica.

Il 2026 cambia tutto

Come se non bastasse, il futuro promette di muovere ancora più denaro. Dal 2026 cambieranno le auto, i motori, il calendario e persino i team. Audi entrerà ufficialmente in F1 con la sponsorizzazione di Revolut, Cadillac debutterà come nuova squadra, Ford e Honda torneranno protagoniste come motoristi, mentre Toyota e Mastercard daranno il nome a Haas e McLaren. I motori resteranno V6, ma con carburanti sostenibili e una componente elettrica quasi triplicata. Il budget cap salirà a 215 milioni di dollari, mentre i diritti TV continueranno a crescere, negli Stati Uniti la F1 passerà ad Apple TV con un accordo da circa 140 milioni l’anno.

La corsa non si ferma

In questo scenario, i contratti dei piloti diventano lo specchio perfetto della F1 moderna: sport, spettacolo, tecnologia e finanza che corrono insieme. Verstappen resta il re dei guadagni, Hamilton l’icona globale, Norris il campione che deve ancora incassare fino in fondo il suo successo. Le monoposto torneranno in pista tra tre mesi, in Australia. Ma la vera gara, quella dei milioni, è già partita. E non sembra avere alcuna intenzione di rallentare.

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 08:02:55 +0000
News n. 5
Sciopero dei trasporti 17 dicembre 2025: città, orario inizio e fine

Il giorno 17 dicembre 2025 sono previsti nove scioperi nel settore dei trasporti in Italia. Le agitazioni riguardano principalmente il trasporto aereo e interesseranno sia tutto il territorio nazionale che, in un caso specifico, la Lombardia, in particolare la provincia di Brescia. Di seguito riportiamo tutti i dettagli sugli scioperi previsti, con informazioni su durata, categorie interessate e i sindacati promotori.

Sciopero dei trasporti Brescia (Lombardia)

È previsto uno sciopero di 12 ore: dalle 10.00 alle 22.00 nel settore aereo, che coinvolge il personale addetto allo scarico e carico merci della società GDA Handling presso l’Aeroporto di Brescia Montichiari. Lo sciopero è indetto dal sindacato USB Lavoro Privato.

Sciopero dei trasporti Italia (Nazionale) – ENAV ACC ROMA

È indetto uno sciopero nazionale di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 nel settore aereo, che interessa il personale della società ENAV ACC Roma. I sindacati promotori sono RSA FILT-CGIL, UGL-TA, FAST-CONFSAL-AV.

Sciopero dei trasporti Italia (Nazionale) – Aziende Handling associate Assohandlers

Previsto uno sciopero di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 esteso su tutto il territorio nazionale, nel settore aereo. Lo sciopero coinvolge il personale delle aziende handling associate Assohandlers operanti nei sedimi aeroportuali italiani. Indetto dal sindacato FLAI Trasporti e Servizi.

Sciopero dei trasporti Italia (Nazionale) – Società Vueling

Si segnala uno sciopero nazionale di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 per il personale della società Vueling, indetto dal sindacato UILT-UIL.

Sciopero dei trasporti Italia (Nazionale) – Naviganti Vueling Airlines

Ancora nel settore aereo, altro sciopero nazionale di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 che coinvolge il personale navigante della società Vueling Airlines. Il sindacato coinvolto è USB Lavoro Privato.

Sciopero dei trasporti Italia (Nazionale) – Assistenti di volo Vueling Airlines

Sempre nel trasporto aereo, uno sciopero di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 riguarda gli assistenti di volo della società Vueling Airlines. L’iniziativa è promossa dai sindacati RSA FILT-CGIL e ANPAC.

Sciopero dei trasporti Italia (Nazionale) – Personale di terra Air France e KLM

Un’altra vertenza nazionale di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 coinvolge il personale di terra delle società Air France e KLM. Sciopero indetto da FILT-CGIL, FIT-CISL, UILT-UIL, UGL-TA.

Sciopero dei trasporti Italia (Nazionale) – Personale ITA Airways

In programma anche uno sciopero nazionale di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 per il personale della società ITA Airways, indetto da FILT-CGIL, FIT-CISL, UILT-UIL, UGL T.A., ANPAC, ANP.

Sciopero dei trasporti Italia (Nazionale) – Naviganti EasyJet Airline Company Limited

Infine, è previsto uno sciopero nazionale di 4 ore: dalle 13.00 alle 17.00 che coinvolge il personale navigante della società EasyJet Airline Company Limited. Lo sciopero è organizzato dal sindacato USB Lavoro Privato.

Fonte: Mit

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 6
Sciopero dei trasporti dicembre 2025: calendario e orari città per città

Nel mese di dicembre 2025 sono previsti diversi scioperi che interesseranno in particolare il settore del trasporto aereo e, in misura limitata, il trasporto merci in Italia. Tutti gli scioperi segnalati si concentrano nella giornata di mercoledì 17 dicembre 2025, coinvolgendo sia il personale di compagnie aeree, sia il personale aeroportuale e di handling in numerose località, oltre a uno sciopero locale nella provincia di Brescia. Di seguito il calendario dettagliato con orari, città e categorie coinvolte.

Sciopero 17 dicembre 2025

In Italia è previsto uno sciopero nazionale nel settore aereo che interesserà il personale delle principali compagnie e aziende aeroportuali, con orario di astensione dal lavoro di 4 ore, dalle 13.00 alle 17.00. Tra il personale coinvolto figurano:

– Il personale della Società ENAV ACC Roma, con sciopero proclamato da RSA FILT-CGIL/UGL-TA/FAST-CONFSAL-AV.

– Il personale delle aziende handling associate Assohandlers operanti nei sedimi aeroportuali italiani, con sciopero indetto da FLAI TRASPORTI E SERVIZI.

– Il personale della Società Vueling, coinvolto sia come personale di volo sia come assistenti di volo, con scioperi indetti da UILT-UIL, USB LAVORO PRIVATO e RSA FILT-CGIL/ANPAC.

– Il personale navigante della società Vueling Airlines, per sciopero indetto da USB LAVORO PRIVATO.

– Gli assistenti di volo della società Vueling Airlines per sciopero promosso da RSA FILT-CGIL/ANPAC.

– Il personale di terra delle società Air France e KLM, con sciopero proclamato da FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/UGL-TA.

– Il personale della società ITA Airways, sarà inoltre coinvolto in uno sciopero indetto da FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/UGL T.A./ANPAC/ANP.

– Il personale navigante della Easyjet Airline Company Limited, impegnato in sciopero per iniziativa di USB LAVORO PRIVATO.

Nella provincia di Brescia, nella regione Lombardia, è indetto uno sciopero locale di 12 ore, dalle 10.00 alle 22.00, che interessa il personale addetto allo scarico e carico merci della Soc. GDA Handling presso l’Aeroporto di Brescia Montichiari. Lo sciopero è promosso da USB LAVORO PRIVATO.

Fonte: Mit

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 7
Il prezzo di benzina, diesel e gpl in autostrada oggi

Oggi, 17 dicembre 2025, riportiamo i prezzi medi dei carburanti nelle aree autostradali italiane aggiornati all’ultima rilevazione disponibile. La panoramica include benzina, gasolio, GPL e metano, con indicazione della modalità di erogazione. Nelle sezioni che seguono trovi la tabella dei prezzi aggiornati e una guida essenziale alla formazione del costo alla pompa: dalla componente fiscale alla parte industriale, passando per il peso delle quotazioni internazionali e del cambio euro/dollaro. In questo modo puoi confrontare in modo rapido i livelli dei listini e comprendere quali voci incidono di più sul prezzo finale pagato dagli automobilisti.

Il prezzo dei carburanti in autostrada

Ultimo aggiornamento dati: 16-12-2025

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.762
Benzina SELF 1.804
GPL SERVITO 0.829
Metano SERVITO 1.487

Come si compone il costo dei carburanti

Il prezzo della benzina alla pompa è il risultato della somma tra componente fiscale e componente industriale. Nel caso della benzina, la parte fiscale incide per il 58% del prezzo finale, una quota nettamente superiore rispetto alla componente industriale che vale il 42%. La componente fiscale comprende accise e Iva: le accise sono imposte fisse per unità di prodotto, mentre l’Iva si applica sul valore complessivo e quindi amplifica ogni variazione del prezzo industriale. La parte industriale, a sua volta, si divide in costo della materia prima e margine lordo. Il costo della materia prima, che rappresenta il 30% del prezzo, è legato alle quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi e all’andamento del cambio euro/dollaro, fattori che possono muoversi rapidamente in base al contesto geopolitico e alla domanda globale. Il margine lordo, pari al 12% del prezzo, copre i costi di logistica, stoccaggio, distribuzione e il guadagno degli operatori; su questa voce il gestore può intervenire per modulare il prezzo alla pompa, pur rimanendo vincolato ai costi sostenuti lungo la filiera. In sintesi, quando cambiano le quotazioni o il cambio, la variazione si riflette sulla materia prima; quando cambiano imposte e politiche fiscali, l’effetto è immediato sulla componente fiscale; il margine, infine, può attenuare o amplificare gli effetti sul listino finale.

Il prezzo del gasolio si forma con un equilibrio diverso rispetto alla benzina: la componente fiscale pesa per il 45% del prezzo finale, mentre la componente industriale vale il 55%. All’interno della parte industriale, il peso della materia prima è determinante: incide per il 45% del prezzo, riflettendo le quotazioni internazionali dei distillati e l’effetto del cambio euro/dollaro. Quando i mercati internazionali registrano rialzi o ribassi, questi movimenti tendono a trasferirsi lungo la filiera fino al prezzo alla pompa, con tempi e intensità che possono variare in base alle scorte, ai contratti di fornitura e alla concorrenza sui punti vendita. Il margine lordo incide per il 10% del prezzo e comprende i costi di trasporto, stoccaggio, gestione della rete e il guadagno degli operatori: su questa leva il gestore può agire per adeguare i listini, per esempio in risposta alla domanda locale o alle strategie commerciali dei concorrenti. La diversa incidenza tra parte fiscale e industriale rende il gasolio più sensibile alle dinamiche dei mercati energetici rispetto alla benzina: variazioni nelle quotazioni o nel cambio possono quindi riflettersi con maggiore evidenza nel prezzo finale, mentre eventuali interventi fiscali hanno un impatto relativamente più contenuto rispetto alla componente industriale.

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 8
Il prezzo di benzina, diesel e gpl oggi

Ogni giorno dalle 8.30 del mattino, Virgilio Motori vi informa sul costo dei carburanti in tutte le regioni italiane. Il costo medio attuale è di 1.712 per la benzina, 1.669 per il diesel, 0.706 per il gpl, 1.426 per il metano. Per sapere il prezzo esatto nella tua regione scorri in basso per tutti i dettagli di costo. Il costo medio si riferisce al prezzo mostrato dai distributori di carburanti presenti sulle strade comunali, provinciali e statali.

Abruzzo

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Abruzzo.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.670
Benzina SELF 1.703
GPL SERVITO 0.699
Metano SERVITO 1.404

Basilicata

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Basilicata.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.679
Benzina SELF 1.743
GPL SERVITO 0.681
Metano SERVITO 1.460

Bolzano

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella provincia autonoma di Bolzano.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.725
Benzina SELF 1.765
GPL SERVITO 0.771
Metano SERVITO 1.592

Calabria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Calabria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.674
Benzina SELF 1.737
GPL SERVITO 0.730
Metano SERVITO 1.502

Campania

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Campania.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.647
Benzina SELF 1.698
GPL SERVITO 0.638
Metano SERVITO 1.389

Emilia Romagna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Emilia Romagna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.656
Benzina SELF 1.697
GPL SERVITO 0.671
Metano SERVITO 1.344

Friuli Venezia Giulia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Friuli Venezia Giulia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.679
Benzina SELF 1.718
GPL SERVITO 0.672
Metano SERVITO 1.356

Lazio

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Lazio.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.653
Benzina SELF 1.687
GPL SERVITO 0.664
Metano SERVITO 1.471

Liguria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Liguria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.677
Benzina SELF 1.719
GPL SERVITO 0.778
Metano SERVITO 1.434

Lombardia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Lombardia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.652
Benzina SELF 1.694
GPL SERVITO 0.665
Metano SERVITO 1.372

Marche

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Marche.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.652
Benzina SELF 1.688
GPL SERVITO 0.704
Metano SERVITO 1.304

Molise

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Molise.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.677
Benzina SELF 1.714
GPL SERVITO 0.696
Metano SERVITO 1.410

Piemonte

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Piemonte.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.658
Benzina SELF 1.691
GPL SERVITO 0.666
Metano SERVITO 1.424

Puglia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Puglia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.655
Benzina SELF 1.720
GPL SERVITO 0.658
Metano SERVITO 1.469

Sardegna

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Sardegna.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.677
Benzina SELF 1.713
GPL SERVITO 0.797

Sicilia

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Sicilia.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.669
Benzina SELF 1.731
GPL SERVITO 0.759
Metano SERVITO 1.748

Toscana

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Toscana.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.661
Benzina SELF 1.688
GPL SERVITO 0.686
Metano SERVITO 1.443

Trento

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella provincia autonoma di Trento.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.692
Benzina SELF 1.739
GPL SERVITO 0.728
Metano SERVITO 1.351

Umbria

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Umbria.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.666
Benzina SELF 1.697
GPL SERVITO 0.695
Metano SERVITO 1.315

Valle d’Aosta

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Valle d’Aosta.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.688
Benzina SELF 1.730
GPL SERVITO 0.808

Veneto

Questo è il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano di oggi 17 dicembre 2025 nella regione Veneto.

TIPOLOGIA EROGAZIONE PREZZO MEDIO
Gasolio SELF 1.653
Benzina SELF 1.695
GPL SERVITO 0.674
Metano SERVITO 1.306

Fonte: Osservatorio prezzi Mimit

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 07:00:00 +0000
News n. 9
È stato il veicolo del segmento C più venduto in Francia, ora è ordinabile in Italia

Dacia continua il suo programma di crescita sul mercato italiano. Un nuovo passo viene registrato proprio in questi giorni: la Casa ha annunciato l’avvio degli ordini per la nuova gamma della Dacia Jogger 2026, modello che si è ritagliato uno spazio da protagonista sul mercato europeo in questi ultimi anni, conquistando anche il titolo di veicolo di segmento C più venduto in Francia (tra la clientela privata). Andiamo a scoprire tutti i dettagli in merito all’ultima arrivata di casa Dacia.

Una gamma articolata

A distanza di alcuni mesi dalla presentazione, la Dacia Jogger 2026 è pronta a conquistare il mercato italiano ed europeo. Per raggiungere quest’obiettivo un ruolo di primo piano lo ricoprirà la Jogger Hybrid 155, dotata di una nuova motorizzazione che sostituisce la Hybrid 140. In questa configurazione, il modello di Dacia è in grado di garantire una potenza di 155 CV oltre che una coppia di 170 Nm. Da segnalare anche un calo del 10% di consumi ed emissioni rispetto alla versione precedente. La Jogger Hybrid 155 è in grado di circolare fino all’80% del tempo in modalità 100% elettrica. Questa versione arriva sul mercato con un prezzo di partenza di 25.150 euro, scegliendo l’allestimento Expression.

A disposizione dei suoi clienti, la Dacia Jogger propone anche la nuova versione Eco-G 120, con motore bi-fuel benzina / GPL più potente (120 CV rispetto ai 100 CV precedenti). Questa variante sarà disponibile nelle concessionarie del brand nel corso del primo trimestre 2026, a partire dall’allestimento Essential. Da segnalare, per la prima volta, la possibilità di sfruttare una trasmissione a 6 rapporti a doppia frizione per le versioni Extreme e Journey. Rispetto alla versione precedente, questa variante di Jogger può contare ora su un serbatoio GPL più capiente (48,8 litri invece di 40 litri) che fa incrementare di circa il 20% l’autonomia in modalità GPL. La Eco-G 120 sarà ordinabile con prezzi da 18.800 euro, scegliendo la versione Essential 5 posti. La gamma di motorizzazioni include anche la TCe 110, ordinabile da 20.700 euro, con l’allestimento Expression.

Le altre novità

Tra le novità della gamma troviamo anche il nuovo allestimento Journey che debutta sulle varianti Hybrid 155 ed Eco-G 120 auto di Jogger.La dotazione di serie di questa versione include cerchi in lega da 16 pollici, nuovo Media Nav Live e impianto audio Arkamys, la Multiview Camera, la commutazione automatica degli abbaglianti per ottimizzare la visione notturna e anche i retrovisori ripiegabili elettricamente. In dotazione troviamo anche volante e sedili anteriori riscaldati oltre alle sellerie inedite blu denim.

La Dacia Jogger 2026 offre diverse novità per quanto riguarda la tecnologia a bordo con la presenza del nuovo sistema multimediale (Media Display) con display centrale da 10 pollici, con possibilità di sfruttare la navigazione connessa disponibile come optional (Media Nav Live). C’è anche il caricatore wireless per smartphone, incluso di serie sulle varianti Journey e Extreme, oltre a un quadro strumenti digitale da 7 pollici. Il nuovo Model Year segna anche un incremento della dotazione di sicurezza, per adeguare il modello alla normativa europea. Debuttano, quindi, la frenata automatica di emergenza (in zone urbane / periurbane con rilevamento di veicoli, pedoni, ciclisti e moto) oltre al sistema di controllo dell’attenzione del conducente.

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 06:30:58 +0000
News n. 10
Portiere salvaciclisti obbligatorie? La proposta per ridurre gli incidenti

Le bici sono un mezzo di trasporto sempre più utilizzato, soprattutto per i piccoli spostamenti in città, dove prendere l’auto può essere complicato, tra zone a traffico limitato, difficoltà di parcheggio e traffico. In molti casi, ad aiutare gli spostamenti in bici ci pensano delle piste ciclabili che permettono di indirizzare i ciclisti in percorsi sicuri per raggiungere rapidamente la meta. La questione sicurezza è sempre molto importante, soprattutto in quelle aree dove le piste ciclabili non ci sono e non possono essere realizzate, ad esempio per questioni di spazio.

Per garantire un utilizzo sicuro delle bici, soprattutto in città e nei centri urbani, dalla Germania arriva una nuova proposta che potrebbe andare a modificare la normativa sulla sicurezza dei veicoli. Come riportato anche da Auto Motor und Sport, infatti, il Governo tedesco sta valutando l’introduzione di un nuovo dispositivo da includere nella dotazione di serie delle auto. Si tratta delle portiere salvaciclisti. Questa misura è fortemente sostenuta dalla ADFC (Associazione Ciclistica Tedesca) e anche dalla GDV (Associazione Tedesca delle Assicurazioni). Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Un nuovo sistema di sicurezza

Con portiere salvaciclisti si intende un particolare sistema che allerta il conducente ed eventuali passeggeri di un’auto se, all’apertura di una porta, viene rilevato l’arrivo di un’altra auto, di una moto oppure di un ciclista. Questo sistema è in grado di emettere un avviso audio e/o visivo, in modo da avvertire tempestivamente del pericolo in arrivo. Un sensore di questo tipo, arricchendo la dotazione di ADAS, può segnalare l’imminente passaggio dei ciclisti, più difficili da individuare anche per via del fatto che il loro spostamento avviene senza fare rumore. Ricordiamo che la normativa italiana chiarisce bene dove devono circolare le biciclette in presenza di una pista ciclabile.

Un problema diffuso

Gli incidenti collegati alla salita o discesa da un veicolo sono molto frequenti. L’apertura di una delle portiere dell’auto, infatti, può causare uno scontro con un altro veicolo, con conseguenze potenzialmente gravi per il mezzo che viene colpito, soprattutto se privo di protezione. I dati dell’ADFC tedesca confermano che i sinistri di questo tipo sono numerosi. Nel corso del 2024, ad esempio, a Berlino si sono registrati 435 sinistri di questo tipo mentre a Colonia il totale è stato di 120.

La Germania vuole diventare un’apripista in Europa andando a definire una normativa in grado di incrementare la sicurezza e ridurre i rischi di incidenti di questo tipo, grazie all’introduzione di un nuovo dispositivo. Secondo quanto riportato da Auto Motor und Sport, il governo tedesco “sta pianificando un nuovo sistema di assistenza alla guida obbligatorio per le auto“. La definizione di un nuovo quadro normativo, però, richiederà del tempo. Il magazine continua: “le modalità di implementazione e i tempi previsti restano poco chiari“. Ulteriori aggiornamenti in merito potrebbero arrivare nel corso dei prossimi mesi. Il tema è, in ogni caso, di grande attualità e continuerà ad essere al centro del dibattito, con la possibilità di spostarsi dalla Germania a tutta l’Europa.

Data articolo: Wed, 17 Dec 2025 06:30:55 +0000
News n. 11
Suzuki Hayabusa Model Year 2026, in arrivo aggiornamenti tecnici e una Special Edition

Suzuki chiude l’anno in grande stile con la presentazione del nuovo aggiornamento di Hayabusa. La Model Year 2026 aggiorna in tutto e per tutto un modello storico del settore motociclistico giapponese, introdotto oltre vent’anni fa sul mercato con l’obiettivo di diventare la moto di serie più veloce di sempre. Gli interventi effettuati dalla Casa di Hamamatsu riguardano non solo aspetti tecnici, ma anche stilistici. La celebre supersportiva nipponica adotta alcune evoluzioni per quanto riguarda i sistemi del launch control, del Power Mode Selector e dello smart cruise control, ma avrà anche una livrea speciale pensata per esaltare le sue linee muscolose.

Arriva la colorazione speciale Blu Montreal

Sul piano del design, Suzuki Hayabusa MY 2026 amplia la gamma con nuove proposte cromatiche sviluppate per mettere in risalto l’impostazione aerodinamica e le superfici scolpite della moto. Le livree Nero Memphis, Grigio Pittsburgh e Blu Rodi rappresentano le varianti standard, pensate per confermare il carattere sportivo del modello. In aggiunta, Suzuki introduce una Special Edition in colorazione Blu Montreal, contraddistinta dalla carrozzeria e cerchi blu con finiture e accenti bianchi. Sul serbatorio è presente lo stemma speciale resinato e l’emblema Suzuki in rilievo. Inoltre, bisogna sottolineare la presenza del terminale di scarico e paracalore con finitura anodizzata, oltre al coprisella fornito in serie.

Tra le principali novità tecniche rientra l’adozione della nuova batteria ELIIY Power agli ioni di litio, soluzione più leggera ed efficiente rispetto alla precedente, sviluppata per migliorare avviamento e gestione dell’impianto elettrico. L’aggiornamento del Model Year 2026 coinvolge anche l’elettronica di supporto alla guida, con una revisione del Launch Control System, ora ottimizzato per partenze più progressive e controllate, e del Power Mode Selector, che beneficia di una nuova calibrazione mirata a rendere più fluida la risposta della coppia ai regimi più bassi. Evoluzione anche per lo smart cruise control, che rimane attivo durante i cambi di marcia, migliorando il comfort nei trasferimenti a velocità costante.

Tre modalità di guida di serie e tre personabilizzabili

Il sistema di gestione centrale resta il Suzuki Drive Mode Selector Alpha, che opera attraverso i dati forniti dalla piattaforma inerziale a sei assi. Questo consente di selezionare tre modalità di guida preimpostate e tre configurabili dall’utente, intervenendo su cinque parametri principali: controllo di trazione Motion Track con dieci livelli più disattivazione, Power Mode Selector a tre livelli aggiornato per MY2026, cambio rapido bidirezionale con due livelli più off, controllo anti-impennata regolabile su dieci livelli più esclusione e gestione del freno motore su tre livelli più off.

La dotazione elettronica è completata da ulteriori sistemi pensati per sicurezza e praticità nell’uso quotidiano. L’Active Speed Limiter permette di impostare un limite massimo di velocità, mentre il Cruise Control System aggiornato resta operativo anche durante le cambiate. Il Launch Control System è disponibile su tre livelli di intervento. Sono inoltre presenti Emergency Stop Signal, Motion Track Brake System per la gestione della frenata in curva, Slope Dependent Control System per il controllo della decelerazione in discesa e Hill Hold Control System, utile nelle partenze in salita.

Il motore rimane il punto di forza

Il motore resta uno degli elementi centrali del progetto Hayabusa. Il quattro cilindri in linea raffreddato a liquido da 1.340 cc conferma una potenza massima di 140 kW (190 CV) a 9.700 giri e una coppia di 150 Nm a 7.000 giri, puntando su un’erogazione progressiva e corposa più che sul solo dato di picco. La ciclistica si basa su un telaio a doppia trave in alluminio con forcellone dello stesso materiale, abbinati a sospensioni KYB completamente regolabili. L’impianto frenante utilizza pinze anteriori Brembo Stylema con dischi da 320 mm e sistema Combined Brake System, mentre la distribuzione dei pesi 50:50 contribuisce a garantire equilibrio e controllo anche nella guida in curva.

L’aerodinamica, sviluppata attraverso test in galleria del vento e simulazioni CAE, consente alla Hayabusa MY2026 di mantenere uno dei migliori coefficienti di resistenza nel panorama delle moto di serie, assicurando stabilità alle alte velocità e una protezione efficace per il pilota. La moto sarà disponibile presso la rete dei concessionari Suzuki nelle colorazioni Blu Rodi, Grigio Pittsburgh e Nero Memphis al prezzo di 19.990 euro, mentre la Special Edition Blu Montreal è proposta a 20.490 euro.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 17:33:12 +0000
News n. 12
Alonso alla guida di una 512 TR riaccende la passione dei tifosi Ferrari

Nonostante siano passati più di dieci anni dalla fine della sua avventura con la Ferrari in Formula 1, durata cinque stagioni con tante vittorie ma nessun titolo, Fernando Alonso continua a essere molto legato al mondo Ferrari. La conferma arriva da un breve video, diventato virale sui social. Il due volte campione del mondo, infatti, è stato avvistato a Monaco, dove abita da tempo, a bordo di uno dei suoi ultimi acquisti. Si tratta di un modello iconico delle produzioni della Casa di Maranello. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

In centro con una Ferrari iconica

Alonso, come noto, è un noto appassionato di supercar e, soprattutto, è un grande collezionista. Nel suo garage sono custodite tante vetture di altissimo valore (anche se un elenco completo non è disponibile) e tra queste c’è anche una Ferrari 512 TR, evoluzione di un’altra icona della storia di Maranello, la Testarossa. Ricordiamo che lo scorso anno Alonso era finito in prima pagina per aver regalato una McLaren Senna ai suoi genitori. Per i suoi spostamenti in città, invece, il pilota ha scelto un modello decisamente diverso, sicuramente non recente ma non per questo meno interessante. Si tratta di una delle Ferrari simbolo della sua epoca e, soprattutto, di una delle produzioni più apprezzate oggi dai collezionisti di modelli della Casa italiana. Non è una sorpresa, quindi, che il due volte campione di Formula 1 abbia deciso di aggiungere una vettura di questo tipo alla sua già ricca collezione di supercar. Come tutti i collezionisti, l’ex pilota Ferrari è abituato anche a vendere auto, per aggiornare la sua collezione. Qualche anno fa, infatti, incassò una cifra record per una supercar Ferrari. Ecco il video di Alonso a bordo della sua 512 TR che, non sorprende, può contare su una tradizionale colorazione rossa.

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Un simbolo degli anni ’90

La Ferrari 512 TR, sfoggiata da Alonso per le strade di Monaco, è un vero e proprio simbolo della produzione della Casa di Maranello nel corso degli anni ’90. Il modello in questione è un’evoluzione della Testarossa. Il debutto ufficiale è avvenuto in occasione del Salone dell’auto di Los Angeles nel 1992. Rispetto al modello da cui è derivata, la 512 TR presenta alcune modifiche estetiche, a partire dal frontale e fino ad arrivare agli interni, completamente rinnovati. Anche la parte meccanica venne rivista rispetto alla Testarossa dai tecnici di Maranello. Il motore, ad esempio, presenta alcune personalizzazioni oltre a un nuovo impianto di iniezione Bosch e a una potenza maggiore, con la possibilità di erogare fino a 428 CV. Il propulsore è in grado di spingere la vettura fino a una velocità massima di 314 km/h, con uno 0-100 km/h che viene completato in 4,8 secondi. Si tratta di un modello ancora oggi molto interessante e apprezzatissimo dai collezionisti. La 512 TR lasciò poi il testimone alla 512 M, altra evoluzione della Testarossa. Complessivamente, tra TR e M, Ferrari ha prodotto 9.957 unità e una di queste oggi appartiene a Fernando Alonso che la usa per i suoi spostamenti lungo le strade di Monaco.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 15:00:04 +0000
News n. 13
La Smart #2 prende forma: confermato il DNA iconico della city car tra le più amate

Una delle icone della mobilità urbana sta per tornare: Smart ha mostrato le prime immagini dei test della futura Smart #2, l’erede dell’iconica Smart ForTwo, city car diventata un vero e proprio simbolo degli spostamenti in città. La nuova generazione è stata annunciata nei mesi scorsi ed è ancora nel pieno dello sviluppo. Si tratterà di un modello inedito che andrà ad arricchire l’offerta di Smart, brand che, dopo il lancio di diversi SUV, si prepara a un vero e proprio ritorno alle origini. Andiamo a scoprire tutti i dettagli emersi sul nuovo progetto.

Il ritorno di un’icona

Il progetto dell’erede della Smart ForTwo non è una novità: Smart ha confermato il suo ritorno alle origini già alcuni mesi fa, con l’avvio dello sviluppo del nuovo modello che arriverà sul mercato con il nome di Smart #2, conservando la nomenclatura che sta caratterizzando il nuovo corso della Casa, costituito da modelli come la Smart #3 oppure la Smart #5, il SUV più grande di sempre del brand. Alla base della nuova vettura ci sarà la piattaforma Electric Compact Architecture (ECA) che attualmente è in fase di test in strada, come rivelato dal brand.

Smart ha chiarito che la nuova Smart #2 punterà a conservare “lo spirito originale” della ForTwo, mantenendo una configurazione  due posti, due porte, trazione posteriore oltre alle tradizionali ruote agli angoli, che hanno contribuito a rendere il modello un riferimento per la mobilità urbana. Il design, firmato dal team Mercedes-Benz, sarà completamente rinnovato, sia all’interno che all’esterno. Per testare la nuova piattaforma ECA, invece, l’azienda sta utilizzando le carrozzerie esistenti della ForTwo, creando una flotta di veicoli di prova che farà da apripista all’arrivo dei primi modelli di pre-produzione.

Smart ha sottolineato anche che, in questo momento, sono in corso test per validare la sicurezza in caso di collisione, la durata delle sospensioni, le prestazioni delle batterie, i sistemi software e i sistemi di climatizzazione in condizioni diverse. Per il momento, non sono stati divulgati ulteriori dettagli in merito alle caratteristiche  tecniche del nuovo modello di Smart, brand che, ricordiamo, è oggi una joint venture internazionale tra Mercedes-Benz AG e Geely Holding Group. Ulteriori dettagli sul modello però arriveranno molto presto. In ogni caso, non sono previste varianti con motore termico per la city car che sarà disponibile esclusivamente in versione elettrica.

Il debutto è vicino

Per il momento, Smart non ha ancora comunicato una data precisa per il debutto in pubblico della Nuova Smart #2. Lo sviluppo continua ma, come confermano anche le immagini diffuse in queste ore, siamo sempre più vicini all’avvio della produzione e, quindi, alla presentazione ufficiale della nuova generazione dell’iconica city car a due posti. L’azienda ha confermato che terrà una world premiere molto presto. Il debutto in pubblico, infatti, è previsto per la fine del 2026. Di conseguenza, possiamo ipotizzare un lancio commerciale, anche in Italia, già previsto per la prima metà del 2027. Per tutti i dettagli tecnici e per i prezzi dell’erede dell’iconica Smart ForTwo sarà necessario attendere ancora qualche mese.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 14:30:18 +0000
News n. 14
Hyundai Bayon 2026: l’Urban SUV evolve

La gamma Hyundai registra un’importante novità per il mercato italiano: debutta, infatti, la Nuova Hyundai Bayon Model Year 2026. Si tratta di un aggiornamento importante per l’Urban SUV della Casa coreana che, anche grazie a un prezzo accessibile, punta a ritagliarsi uno spazio da protagonista del mercato delle quattro ruote in Italia. Andiamo a scoprire novità e prezzi del modello appena svelato da Hyundai.

Le novità

La Hyundai Bayon in versione 2026 arriva sul mercato con il motore benzina 1.0 T-GDi da 90 CV, con omologazione Euro 6E-Bis. Il motore può essere abbinato al cambio manuale a 6 rapporti oppure al cambio automatico a doppia frizione DCT a 7 rapporti. Viene confermato, inoltre, il design distintivo dell’Urban SUV, arricchito da una firma luminosa orizzontale. Da segnalare, però, l’introduzione di nuovi paraurti ridisegnati. All’interno dell’abitacolo c’è il sistema di navigazione con display touch da 10,25 pollici e supporto ad Android Auto, Apple CarPlay e servizi Bluelink, con aggiornamenti OTA. Spazio anche per i sistemi di sicurezza e assistenza alla guida Hyundai SmartSense. Ricordiamo che la Casa coreana ha da poco annunciato il debutto anche della nuova versione della Tucson Plug-in Hybrid.

Prezzi e allestimenti

Con il Model Year 2026, il listino prezzi della Hyundai Bayon registra alcune novità. Alla base della gamma c’è sempre la versione XTech che viene ora affiancata dagli allestimenti Business ed Exellence. Tutte le versioni sono abbinate al già citato benzina da 90 CV. Per quanto riguarda i prezzi, si parte da XTech, che arriva sul mercato italiano a partire da 22.800 euro. Di serie, l’allestimento base include un quadro strumenti LCD con cluster digitale, sistema di navigazione con touch screen da 10,25 pollici con Bluelink, aggiornamenti OTA e integrazione Apple CarPlay e Android Auto. Questa versione include i sistemi di assistenza Hyundai SmartSense, per una guida più sicura.

La gamma comprende poi l’allestimento Business, con prezzi da 24.200 euro. Per chi sceglie questa versione di Bayon ci sono i cerchi in lega da 16 pollici, i fari anteriori Full LED con firma luminosa Seamless Horizon oltre al Cluster Supervision digitale da 10,25 pollici. Di serie troviamo anche i sensori di parcheggio posteriori, la griglia anteriore Glossy Black. Per i clienti più esigenti, Hyundai propone l’allestimento Exellence, disponibile a partire da 27.600 euro e, quindi, con un costo extra di 3.400 euro rispetto alla versione Business. Questa versione va a integrare la versione Business proponendo una dotazione arricchita che comprende i cerchi in lega da 17 pollici, i fari posteriori a LED, il clima automatico e anche il sistema Smart Key con Start Button. Presente, di serie, anche il caricatore wireless per smartphone. A completare l’allestimento troviamo la presa USB posteriore oltre al retrovisore interno elettrocromico (E.C.M.), Smart cruise control (SCC) e i sensori di parcheggio anteriori.

Al momento, Hyundai non ha ancora comunicato l’apertura degli ordini per questo modello. I clienti interessati alla Bayon, però, possono valutare la promo di dicembre 2025 dedicata alla versione MY 2025, ordinabile con un anticipo di 3.530 euro e rate da 109 euro al mese. Per maggiori dettagli sulla promo e sull’apertura degli ordini della versione MY2026 è possibile fare riferimento a una concessionaria Hyundai.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 14:00:08 +0000
News n. 15
F1 2026: le nuove auto saranno più veloci delle wing car a fine stagione

L’avvio della F1 2026 è ormai alle porte. Analizzando i dati disponibili e le stime fornite dalla FIA, emerge uno scenario diverso da quello più diffuso. Le nuove monoposto partiranno con un lieve ritardo rispetto alle wing car attuali, ma non saranno affatto lente. Con lo sviluppo nel corso della stagione, il gap verrà colmato rapidamente. A fine campionato, i tempi sul giro potrebbero persino superare quelli del 2025.

L’attesa sulle performance 2026

Analizzando il regolamento tecnico che disciplinerà il prossimo ciclo normativo, appare evidente quanto le monoposto di Formula 1 destinate al mondiale 2026 siano chiamate a cambiare pelle in modo radicale. Quella che si profila all’orizzonte non è una semplice evoluzione, bensì una trasformazione profonda, quasi una rifondazione concettuale della categoria, fortemente voluta e in larga parte condivisa tra FIA e Liberty Media.

Il nuovo impianto regolamentare coinvolge ogni area chiave dell’auto: aerodinamica, meccanica, power unit e pneumatici verranno ridisegnati seguendo una nuova filosofia rispetto a quella passata. Un contesto che genera inevitabilmente una serie di effetti tecnici concatenati, oggi al centro dell’analisi di squadre e addetti ai lavori. Guardando però il quadro nel suo insieme, emerge una domanda di fondo che merita attenzione.

Quale sarà l’impatto reale di questi cambiamenti? Osservando il tutto da una prospettiva più ampia, la risposta appare meno scontata di quanto si pensi. Almeno nella fase iniziale del nuovo ciclo, le vetture saranno complessivamente più lente ma non di molto. Uno scenario già visto nel 2022, quando l’introduzione delle wing car portò a un temporaneo passo indietro sul piano cronometrico.

Gomme e aerodinamica attiva: gli elementi che definiranno la prestazione

Le auto di nuova generazione non saranno penalizzate in ogni frangente. Sul fronte della velocità massima, i benefici non mancheranno. A incidere in modo diretto saranno due fattori tecnici ben precisi. Il primo riguarda gli pneumatici Pirelli, oggetto di una revisione significativa per adattarsi alle esigenze del nuovo regolamento. I cerchi da 18 pollici resteranno invariati, ma le mescole subiranno una riduzione sensibile delle dimensioni.

Il battistrada sarà più stretto di 25 millimetri all’anteriore e di 30 millimetri al posteriore, mentre il diametro complessivo diminuirà rispettivamente di 15 e 10 millimetri. Una scelta che comporta una riduzione dell’attrito di base, favorendo velocità di punta più elevate sui rettilinei. Il secondo elemento chiave è rappresentato dalla cosiddetta “modalità rettilineoâ€, definita dalla FIA come “straight line mode“.

Sulla carta, questo sistema dovrebbe consentire un abbattimento della resistenza aerodinamica superiore al 50%. Proprio niente male, tenendo però presente che il rovescio della medaglia esiste eccome. Secondo le simulazioni dei team, infatti, emergono chiare differenze nella configurazione alare per le curve curva. Fase in cui auto di Formula 1 pagheranno un deficit importante in termini di aderenza complessiva.

Secondo le stime elaborate dal gommista italiano Pirelli, il carico aerodinamico complessivo subirà una riduzione compresa tra il 20 e il 30% rispetto al 2025. Una differenza che si noterà parecchio e di fatto rallenterà le monoposto nei tempi sul giro. Una downforce più bassa, significa inevitabilmente meno velocità in percorrenza, rendendo necessario un bilanciamento accurato tra i guadagni sulle rette e le perdite nei tratti guidati.

F1 2026, a fine ciclo prestazioni in linea o superiori al 2025

Quantificare con precisione matematica l’impatto complessivo resta impossibile, almeno per ora. Tuttavia le prime proiezioni offerte dalla Federazione Internazionale offrono un riferimento attendibile. I dati provengono dalle simulazioni coordinate da Nikolas Tombazis, responsabile delle monoposto, che ha delineato uno scenario di prestazioni preliminare in attesa del confronto con la pista.

Secondo queste valutazioni, le F1 2026 dovrebbero accusare una perdita iniziale nell’ordine del 3% rispetto al rendimento medio della stagione appena conclusa. Un divario che, tuttavia, sarebbe destinato a colmarsi rapidamente. Le stime indicano infatti un recupero di circa il 3,5% nel corso dello sviluppo stagionale, con la concreta possibilità di tornare sui tempi del 2025 o addirittura migliorarli.

Del resto, appare realistico attendersi una curva di crescita tutt’altro che lineare. Le informazioni raccolte nel paddock suggeriscono che lo sviluppo delle vetture di nuova generazione dovrebbe accelerare in modo significativo, superando anche le proiezioni iniziali della FIA. Un fattore che rende il 2026 un anno di transizione solo sulla carta, ma potenzialmente esplosivo sul piano tecnico e prestazionale.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 13:56:55 +0000
News n. 16
Nuova ID. Polo, Volkswagen reinventa la sua bestseller

La Casa di Wolfsburg ha svelato le prime immagini della nuova ID. Polo a pochi mesi dal debutto mondiale, con una flotta di prototipi camuffata che sta affrontando gli ultimi test. La nuova vettura full electric è stata messa alla frusta percorrendo chilometri in svariati location del mondo. Le ambizioni del colosso tedesco sono alte e per fare il botto sul car market green si sta provando a raggiungere la massima affidabilità su ogni superficie. La ricerca della perfezione passa attraverso un lavoro certosino che durerà ancora settimane. La ID. Polo è il primo di quattro nuovi modelli elettrici Volkswagen nel segmento delle compatte di modeste dimensioni, che verranno lanciate a partire dal 2026.

La VW si gioca le sue carte con una nuova trazione anteriore: il sistema di trazione basato sulla piattaforma MEB+ è perfezionato con vantaggi in termini di efficienza. Nonostante i numeri della gamma ID. non abbiano soddisfatto ancora i vertici del major tedesco, un nome storico potrebbe aiutare non poco a spingere la tecnologia elettrica. La prima serie di Polo venne svelata nel 1975, mentre nel 2017 è giunta alla sesta generazione. Nel segmento B è stata tra le auto più vendute di sempre, posizionandosi al di sotto della media Golf.

L’utilitaria elettrica della svolta

Dopo diversi tentativi deludenti la Volkswagen non può più permettersi passi falsi. La Polo 100% elettrica verrà presentata ufficialmente nel corso del 2026. A pochi mesi dal suo lancio ufficiale sul mercato, i prototipi dell’utilitaria elettrica stanno ultimando i controlli su strada camuffati per non farsi riconoscere. Alla sigla ID., nata per identificate le EV della Volkswagen, non verranno più affiancati numeri ma saranno scelti nomi già noti per offrire ai clienti una maggiore familiarità e per integrare il mondo elettrico con quello tradizionale.

Dal punto di vista tecnico la nuova compatta Volkswagen verrà costruita sulla piattaforma MEB+ per ridurre i problemi, il numero dei componenti e il peso dell’auto, oltre ai costi. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 25.000 euro. Grazie al concetto di trazione anteriore, la ID. Polo garantirà ampio spazio per cinque persone e fino a 435 litri di bagagli. Sarà lunga 4.053 mm, larga 1.816 mm e alta 1.530 mm. La nuova generazione di batterie con cella unificata PowerCo sarà inserita nel sottoscocca.

L’innovazione della nuova Polo

L’auto elettrica tedesca sfrutterà la tecnologia cell-to-pack, che elimina i moduli intermedi, integrando le celle direttamente nel pacco batteria. Con questa strategia si va a ridurre lo spazio di installazione e il peso, mentre parallelamente la densità energetica cresce di circa il 10%. Tutto questo si traduce in una proposta con tre livelli di potenza: 116, 135 e 211 CV. Dopo il lancio, nei mesi successivi, è attesa anche la GTI da 226 CV.

Le varianti sopra i 200 CV della ID. Polo presenteranno batteria al nichel-manganese-cobalto con cella unificata: la capacità netta sarà di 52 kWh, con autonomia dichiarata fino a 450 km e una potenza di ricarica in corrente continua fino a 130 kW. Le due versioni meno pepate avranno invece una batteria al litio-ferro-fosfato di 37 kWh, che potrà essere caricata presso le colonnine veloci fino a 90 kW. La vettura tedesca risulterà più corta di un paio di centimetri rispetto alla Polo tradizionale.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 12:30:58 +0000
News n. 17
Sbaglia manovra e precipita in piscina con l’auto: tragedia sfiorata

In Francia si stava per consumare un dramma a causa della guida maldestra di una automobilista. Teatro dell’assurdo episodio è il complesso sportivo comunale di La Ciotat, nel sud della Francia, nella regione del Rodano, dove una Jaguar ha terminato la sua corsa in una piscina. La vicenda si è concluso con il tempestivo intervento dei bagnini che sono riusciti a scongiurare il peggio.

Tutto è nato da un errore nel parcheggio di Paul-Éluard, nei pressi della piscina. L’automobilista avrebbe effettuato una manovra sbagliata, perdendo il controllo del veicolo. La vettura ha preso una traiettoria imprevista, schiantandosi contro la recinzione perimetrale della struttura sportiva e distruggendo la porta d’ingresso a vetri. La forza dell’impatto non è servita a evitare un volo dentro la vasca, lasciando i presenti attoniti. Se in quel momento ci fossero stati dei nuotatori nella piscina sarebbe stata una strage.

Il soccorso disperato

I bagnini in servizio, nonostante non avrebbero mai immaginato di dover salvare qualcuno in una vettura inabissata, si sono lanciati immediatamente per soccorrere le persone a bordo. In pochi secondi sono stati in grado di intervenire e portare in salvo la madre e la bambina. Il rischio di rimanere incastrate nell’abitacolo con la pressione dell’acqua era molto alto, ma fortunatamente nessuno ha riportato problemi fisici. Un immenso spavento per un crash che avrebbe potuto mietere numerose vittime in un orario di punta.

Le immagini dell’accaduto sono diventate virali sui social. In basso vi consigliamo di osservare il filmato pubblicato su Instagram dalla pagina di Huffpostitalia. Le due passeggere sono state portate a galla dai bagnini prima che la situazione potesse degenerare.

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L’estrazione del veicolo

Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’intera zona. Il Comune francese dovrà occuparsi delle operazioni di recupero del macchina dal fondo della piscina. Il complesso sportivo resterà chiuso al pubblico fino al completamento dei lavori di ripristino e alla verifica dell’agibilità della struttura. Misure necessarie per riprendere la normale attività nell’impianto natatorio. L’episodio, per fortuna, è avvenuto lo scorso 11 dicembre, poco dopo le 21, quando la piscina comunale aveva appena chiuso. La Jaguar berlina ha anche retto bene all’impatto.

La vettura britannica vanta una carrozzeria robusta e filante. Il design è stato curato, come per le altre sorelle della gamma, da Ian Callum. La X260 è molto simile alla prima serie della XF restyling, adottando un’evoluzione del linguaggio stilistico denominato J-Blade e introdotto sulla XF X250, con una silhouette sportiva. La XF è stata costruita su una piattaforma modulare chiamata iQ, garantendo un peso di 190 kg in meno rispetto alla vecchia generazione.

L’auto dispone di uno schema sospensivo indipendente sulle quattro ruote, con all’anteriore un doppio quadrilatero alto e al posteriore un multilink a 5 bracci. Al momento del lancio sul mercato era venduta con un motore a benzina V6 da 3,0 litri con compressore volumetrico e due motori diesel (2,0 turbo e un V6 3,0 litri biturbo). Dopo l’incidente sulla Jaguar mamma e figlia sono state soccorse dal personale medico. Entrambe non hanno riportato ferite e sono state dimesse dall’ospedale dopo alcune ore.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 11:08:41 +0000
News n. 18
Kimi Antonelli corre in incognito: domina una gara di kart sotto falso nome

Non capita tutti i giorni di scoprire che dietro a un falso nome c’è un pilota di Formula 1. I gestori di Daytona di Milton Keynes, a pochi km dalla sede della Red Bull Racing, avranno già visto grandi nomi transitare sulla pista, da Max Verstappen a Sergio Perez, passando dai giovani dell’Academy RB, ma non si aspettavano di imbattersi nell’enfant prodige della Mercedes, occultato da un cappello e da un’ampia felpa bianca.

Gli organizzatori della sfida sui kart non hanno temuto nulla quando un giovane è arrivato all’entrata. “C’è qualche gara con un posto libero?â€, la richiesta dello sconosciuto con gli occhiali scuri. “Sì, ma prima devi fare il briefing insieme agli altri piloti per ripassare regole e bandiereâ€. Kimi Antonelli quelle direttive le conosce a memoria e si è presentato ai colleghi come Henry Shovlin.

Performance da n.1

“Ci serve un nome… sai, se sarai fortunato potresti finire in questa classifica quiâ€, gli hanno detto i responsabili della sfida, indicando il tabellone dove figurano i tempi dei competitor. L’omonimia con il direttore tecnico della Mercedes non è stata casuale, ma non ha provocato alcuna diffidenza. Antonelli è stato fatto accomodare in una sala insieme ad altri piloti prima di indossare guanti e casco. Il sostituto di Lewis Hamilton nel team con sede a Brackley si è messo in un angolo e ha seguito con attenzione il briefing.

Per l’occasione Antonelli non ha indossato un casco ufficiale e una tuta Mercedes per evitare di essere scoperto. Sulla pista britannica è sceso un diluvio e il miglior rookie della massima categoria del Motorsport ha vinto senza patemi. I gestori hanno raccontato che ha fatto il vuoto alle sue spalle. Tra lo stupore degli altri driver, dopo i giri record, qualcuno si è chiesto “Ma chi è quel ragazzo che girava tre secondi più rapido di tutti?†Sotto un casco bianco è spuntata la faccia allegra del bolognese, il più rapido su pista bagnata della storia di Daytona, con il tempo di 1’24’’500. Alex Albon, sotto la pioggia, era stato cinque secondi più lento. Dopo l’unveiling si è prestato a qualche selfie con i colleghi meravigliati per la spacconata.

Infanzia sui kart

Il driver italiano della Mercedes è stato due volte campione europeo di kart nella categoria OK, nel 2020 e nel 2021. Proprio come il suo idolo Ayrton Senna Kimi adora l’ebrezza del pure racing sui kart. Al debutto in Formula 1 Antonelli ha scelto di utilizzare il numero 12 in onore del tre volte iridato brasiliano. Il bolognese prima di approdare sotto l’ala protettiva di Toto Wolff ha conquistato la Formula 4 ADAC, la Formula 4 italiana e i FIA Motorsport Games nella categoria Formula 4 nel 2022, la Formula Regional Middle East e la Formula Regional Europea nel 2023.

Un predestinato che, al suo primo anno in F1, ha chiuso con il settimo posto finale in classifica: con i 150 punti conquistati è diventato il debuttante con il maggior numero di punti nella stagione d’esordio della storia della categoria, battendo il precedente record di Lewis Hamilton. Si tratta di un primato numerico, dettato dal differente sistema di punteggio, anche perché l’anglocaraibico sfiorò il titolo in quell’annata da rookie su McLaren. Antonelli ha fatto vedere sprazzi di talento purissimo in alcune uscite stagionali, ma anche una inesperienza nel confronto diretto con il compagno di squadra. George Russell lo ha surclassato e ha totalizzato 319 punti, soli 104 dal campione del mondo Lando Norris.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 09:35:17 +0000
News n. 19
Piano da 2 miliardi per il nuovo arrivo in Europa del brand cinese

Da decenni Changan preferisce che siano i fatti a definirla su scala globale. Restio alle dichiarazioni, il gruppo cinese, fondato formalmente nel 1984 ma con 163 anni di attività alle spalle, arriva ora in Italia con il brand Deepal nello stile di sempre, con 21 stabilimenti produttivi, 117 filiali nel mondo e una forza lavoro superiore alle 110.000 unità.

Nonostante questi numeri, Changan è rimasta a lungo ai margini del dibattito europeo sul cosiddetto “made in China†automobilistico. Lo ha fatto anche negli ultimi anni, mentre definiva un piano di investimento da circa 2 miliardi di euro per consolidare progressivamente la sua presenza nei mercati chiave.

La gamma e i prezzi

All’evento è stata svelata la gamma Deepal destinata al mercato italiano, con tanto di listini. Al netto di eventuali incentivi, l’entry-level S05 Rwd approderà in commercio al prezzo di 36.990 euro, mentre la versione Rwd sarà offerta a 39.990 euro e quella a trazione integrale, disponibile solo nell’allestimento Max, a 42.990 euro. In un’unica configurazione sbarcherà la sorella di fascia maggiore, la S07: dotata di trazione integrale e allestimento Pro, costerà 44.990 euro.

Tra i fiori all’occhiello spicca la sede di Rivoli, alle porte di Torino. I 22 anni di servizio dalla fondazione non le hanno impedito di preservare un profilo basso, anche agli occhi degli addetti ai lavori, nonostante costituisca uno snodo strategico essenziale per lo sviluppo dei modelli rivolti ai mercati occidentali. Tra Francia, Regno Unito, Norvegia e altri 28 Paesi, il centro del colosso cinese accoglie oltre 300 professionisti del design di mezzo mondo, un amalgama di giovani laureati delle principali scuole di design e professionisti con esperienza internazionale.

I recenti lavori di aggiornamento hanno permesso alla struttura di circa 3.100 metri quadrati di raggiungere un’autonomia tale da gestire l’intero processo di progettazione automobilistica. Sulla base dei requisiti continentali in termini di sicurezza, design e sostenibilità, il team dà qui forma ai modelli basati sulle piattaforme globali del gruppo, monitorando le abitudini e le aspettative del pubblico locale, così da rispondere appieno ai gusti e alle esigenze dei vari territori presidiati.

I primi modelli e la garanzia

Proprio nella sede piemontese il management Changan ha ufficialmente annunciato alla stampa l’ingresso in Italia attraverso il marchio Deepal, a coronamento di circa cinque mesi di lavoro svolto lontano dai riflettori, come spiegato dai vertici europei ed italiani. Il debutto sul nostro mercato avverrà inizialmente con due modelli elettrici, S05 e S07, a cui seguiranno, nel corso del prossimo anno, anche versioni dotate di range extender con motore termico.

Giuseppe Graziuso, marketing manager Changan Italia, ha spiegato che la strategia è

“coprire l’Italia, con un dealer per provincia e due showroom, probabilmente tre. Ogni showroom avrà l’aftersales. Per la rete Changan in Italia al momento e dopo 5 mesi di lavoro abbiamo già 50 lettere di intenti, con 70 proposte di siti. Di questi 33 sono già stati approvati dalla direzione europea e sono in costruzione, con un processo di sviluppo veramente veloce. Il primo concessionario è stato finito a Padova a tempo di record”

Sulla gestione dei servizi finanziari, Changan ha deciso di affidarsi a BNP Paribas come partner sia per l’Italia sia per gli altri Paesi europei e dispone una garanzia di 7 anni o 160.000 km per il veicolo, che sale a 8 anni o 200.000 chilometri per le componenti elettriche.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 06:30:55 +0000
News n. 20
Bollo auto, dal 2026 scatta l’esenzione per queste vetture

Il bollo auto cambia assetto. Sebbene conservi la sua natura di tassa regionale, dal 1° gennaio 2026 ci saranno delle nuove esenzioni e troveranno conferma in pianta stabile dei meccanismi già introdotti in precedenza per aiutare le fasce economiche meno abbienti e “premiare” l’utilizzo di veicoli green.

Chi non deve pagarlo

La novità principale interessa gli automobilisti con i redditi più bassi. A partire dal prossimo anno, chi percepisce un reddito personale annuo pari o inferiore a 8.000 euro potrà fare domanda di esenzione del bollo. La misura richiederà la presentazione della documentazione ufficiale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, che sia sotto la Certificazione Unica o la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Dunque, niente meccanismi automatici o di autocertificazione.

Insieme al criterio economico resta centrale il capitolo ambientale. In caso di vetture ibride ed elettriche immatricolate dal 2022 in poi sarà possibile ottenere l’esenzione dal bollo della durata di cinque anni, calcolati a partire dalla data di prima immatricolazione. Anche qui il riconoscimento non avverrà in modalità automatica, bensì occorrerà avanzare apposita domanda presso gli uffici erariali o tramite gli sportelli regionali incaricati della gestione della tassa, previa classificazione del veicolo nelle banche dati ufficiali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Non ci sono novità da riportare per quanto riguarda i veicoli ad alta cilindrata. Ancora una volta, i proprietari di auto con potenza superiore ai 185 kW dovranno pagare il superbollo, nella misura di 20 euro per ogni kilowatt eccedente la soglia del mezzo nelle prime fasi della sua vita commerciale. Nel corso del tempo l’importo scende, dimezzato dopo cinque, ridotto ulteriormente dopo dieci e azzerato dopo quindici,

Le scadenze e le agevolazioni confermate

Salvo i casi particolari previsti, il bollo deve essere corrisposto anche per i veicoli fermi. L’obbligo ricade sull’intestatario del mezzo, dal proprietario a chi si avvale di usufrutto leasing o acquisto con riserva di proprietà. Inoltre, l’onere ricade sui fruitori di vetture in noleggio a lungo termine senza conducente.

Il calendario non subisce modifiche sostanziali. In linea generale, il versamento va effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza, tolto per il primo saldo, da effettuare entro il mese di immatricolazione del mezzo. Le singole regioni hanno, tuttavia, la facoltà di definire delle eccezioni da un punto di vista operativo, soprattutto in merito alle modalità di pagamento e alle procedure di rimborso o esenzione.

Dette le novità del 2026, valgono sempre le esenzioni stabilite in precedenza per categoria predefinite di cittadini. Non sono tenuti al pagamento del bollo i non vedenti e i non udenti, le persone con disabilità e handicap psichico o mentale titolari di indennità di accompagnamento, i soggetti con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni, oltre alle persone con disabilità motorie permanenti. L’esenzione è riconosciuta sia ai veicoli destinati al loro trasporto sia a quelli direttamente intestati ai caregiver, purché il rapporto di assistenza risulti in forma scritta all’Agenzia delle Entrate e all’Aci. L’anno ormai in procinto di partire prevede, insomma, alcune eccezioni in più, ma circoscritte e legate a requisiti verificabili.

Data articolo: Tue, 16 Dec 2025 06:30:51 +0000
News n. 21
Volkswagen ferma la produzione a Dresda, prima chiusura in Germania

Lo stabilimento Volkswagen di Dresda esce definitivamente dalla produzione automobilistica. Da martedì 16 dicembre le linee si fermeranno, segnando una tappa fondamentale nella storia del gruppo tedesco: in 88 anni non era mai successo che VW chiudesse una linea in Germania. In una fase di forte pressione per il primo costruttore europeo è tempo di guardare avanti nel segno della sostenibilità economica.

Ambizioni mai mantenute

Inaugurato nei primi anni Duemila, il sito di Dresda assolveva a un progetto speciale, come vetrina delle competenze ingegneristiche e produttive del marchio. Si occupava della Phaeton, la berlina di lusso con cui il costruttore aveva lanciato il guanto di sfida alle connazionali premium. Ambizioni mai del tutto mantenute nonostante le dotazioni tecnologiche avanzate conferite al modello.

Alla decisione i vertici dirigenziali sono arrivati facendo appello alla razionalità: dal 2002, anno di avvio della produzione, il complesso ha realizzato meno di 200.000 veicoli, ben lontano dai volumi registrati negli impianti principali del gruppo. Per rendere l’idea, lo stabilimento centrale di Wolfsburg da solo costruisce in pochi mesi più di quanto Dresda abbia assemblato in due decenni, ed è dunque facile intuire come la strategia non fosse più sopportabile.

Il responsabile del marchio Volkswagen, Thomas Schäfer, ha spiegato che la decisione non è stata presa “alla leggeraâ€, ma che “da una prospettiva economica era essenzialeâ€. In un piano di riorganizzazione più ampio, concordato con i sindacati lo scorso anno, l’azienda taglierà circa 35.000 posti di lavoro in Germania, una mossa tanto dolorosa quanto inevitabile per garantirsi un futuro.

In seguito al ritiro della Phaeton nel 2016, la struttura aveva intrapreso un percorso di transizione elettrica, con il compito di fabbricare la ID.3 a batteria. Anche in questo caso, però, i volumi non hanno mai raggiunto livelli tali da giustificare il mantenimento di una linea autonoma.

Nonostante ambisse a una posizione di eccellenza, il sito non è mai diventato un polo industriale nel vero senso della parola e la situazione sfavorevole generale ne ha messo a repentaglio l’avvenire. Perché, anche se conserva la leadership nel panorama automotive europeo, Volkswagen deve trovare delle soluzioni efficaci a una domanda indebolita, sia nel Vecchio Continente sia fuori, con la brusca frenata in Cina e in America, anche per via dei dazi imposti da Trump. A tutto ciò si aggiunge la complessità della svolta green, che impone investimenti simultanei su elettrico e motori tradizionali.

La riduzione del piano di investimento

Rispetto ai 180 miliardi di euro stabiliti nel ciclo precedente, tra il 2023 e il 2027, il VW Group ha definito un piano d’investimento ridotto da circa 160 miliardi di euro. Sul flusso di cassa netto relativo al 2025 il direttore finanziario Arno Antlitz ha espresso un moderato ottimismo, ma gli analisti mantengono una prudenza di fondi.

Uno dei fattori principali presi in considerazione dagli scettici è l’estensione della vita dei motori a combustione dopo i recenti sviluppi nelle sedi dell’Unione europea. A ogni modo, il complesso di Dresda non finirà dismesso: l’Università Tecnica locale lo prenderà in affitto istituendovi un campus di ricerca dedicato a intelligenza artificiale, robotica e sviluppo di chip.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 18:33:29 +0000
News n. 22
Follia a Milano: si aggrappa all’auto per non farla fuggire

Da una scintilla è divampato un incendio. Intorno alle 17 di domenica 14 dicembre in viale Marche, a Milano, una zona a traffico intenso anche nei giorni festivi, un tamponamento fra due automobili non ha causato ferite né danni gravi ai veicoli, ma la situazione è rapidamente sfuggita di mano, non appena entrambi i conducenti sono scesi dalle rispettive vetture, con i nervi a fior di pelle.

Le prime ricostruzioni dell’incidente

Secondo le prime ricostruzioni i due uomini avrebbero avuto un furioso litigio e, anche se l’esatta dinamica deve ancora essere accertata dalle autorità, sembra non siano intervenute terze persone né ci fossero i presupposti di una situazione d’emergenza tale da richiedere l’intervento immediato dei soccorsi.

Nella fase immediatamente successiva al tamponamento sarebbe stato possibile procedere alla compilazione della constatazione amichevole, ma uno dei due guidatori avrebbe deciso di allontanarsi dal luogo del sinistro. Sarebbe risalito nella propria vettura e avrebbe avviato la marcia senza attendere la conclusione delle operazioni previste dopo un sinistro stradale. Ed è stato così che l’altro automobilista, un uomo di 30 anni, avrebbe cercato di mettersi in mezzo, nel tentativo di bloccarlo e ottenere i dati necessari.

Il trentenne si sarebbe aggrappato al mezzo in movimento, presumibilmente allo sportello o alla carrozzeria, tuttavia, anziché arrestare la marcia, il conducente avrebbe proseguito lungo viale Marche trascinando l’uomo sull’asfalto per circa 100 metri fino all’altezza dell’incrocio con via Murat, in un tratto di strada densamente frequentato. A quel punto, avrebbe provato a far perdere le sue tracce alle Forze dell’Ordine nel frattempo contattate da alcuni presenti.

All’arrivo i soccorritori del 118 hanno trovato il 30enne cosciente, ma in condizioni gravi con diverse contusioni e traumi compatibili con il trascinamento sull’asfalto, perciò lo hanno trasportato in codice rosso all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, struttura di riferimento per le emergenze cittadine, dove l’equipe medica lo ha sottoposto agli opportuni accertamenti e cure.

Le cure

Durante le manovre di soccorso l’uomo è rimasto sempre vigile e nonostante le sue condizioni andranno tenute monitorate pare non essere in pericolo di vita. In viale Marche sono intervenuti anche gli agenti della Polizia locale di Milano, che hanno effettuato i rilievi necessari per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e raccogliere eventuali deposizioni dei testimoni in zona. All’arrivo delle pattuglie il conducente dell’auto coinvolta nella fuga non era più sul posto, circostanza che ha fatto scattare le ricerche.

Oltre alle eventuali immagini raccolte dalle telecamere di sorveglianza collocate lungo il tratto stradale e agli incroci limitrofi, gli agenti cercheranno di raccogliere possibili testimonianze di automobilisti o passanti al momento dell’accaduto. A creare le discussioni non è tanto l’entità iniziale del sinistro, quanto le conseguenze scaturite, che hanno trasformato un episodio ordinario in un caso di cronaca grave. Sulla base degli accertamenti in corso e della ricostruzione completa della sequenza degli eventi saranno definite le posizioni penali del conducente.

I fatti rientrano nella casistica degli incidenti stradali degenerati in episodi violenti a seguito di una lite tra automobilisti. La posizione del guidatore resta ora al centro dell’attività investigativa delle Forze dell’Ordine.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 15:38:13 +0000
News n. 23
L’auto volante esiste, consegnato il primo esemplare

Prima o poi sarebbe venuto il momento in cui un’auto volante sarebbe entrata in commercio. Quel giorno è ormai vicino e, se il mercato risponderà, niente sarà più come prima. Bassa, larga e con una forma riconoscibile al primo istante, la Alef Model A entra in produzione, la prima della specie, che si discosta da qualsiasi vettura tradizionale o velivolo nel senso classico. La consegna dell’esemplare numero uno è la tappa preliminare nel percorso di avvicinamento a un pubblico selezionatissimo.

Un prezzo proibitivo

La Model A non mira a sostituire l’aereo né a competere con i droni-taxi. In fondo, resta un’auto: quattro ruote, utilizzabile nel quotidiano e semplice da parcheggiare, ma, se necessario, può librarsi in aria e superare gli ostacoli. Sono anni che Alef Aeronautics porta avanti questo concetto e ora concretizza i suoi propositi in un veicolo fuori dall’ordinario.

In pochi, del resto, se la potranno permettere: il costo di 299.000 dollari serve a fare una scrematura tra i potenziali acquirenti e a finanziare lo sviluppo evitando di fingersi “democratici”. In cambio offre 350 km di autonomia su strada e circa 175 km in volo, non abbastanza secondo gli standard americani, eppure in grado di aprire una nuova era.

Un punto di svolta nella rincorsa a un sogno, partorito già negli anni Cinquanta e Sessanta, quando la Space Age entrava di prepotenza nel design automobilistico, poi la constatazione di limiti oggettivi ha indotto l’industria a rallentare e nel corso dei decenni successivi l’auto volante è rimasta una caricatura, con prototipi goffi poco applicabili nella realtà.

Il via libera al volo

Invece di lanciarsi in inutili proclami, Alef ha cambiato metodo e due anni fa la Model A era ancora l’ennesima opera da start-up californiana, finché, a inizio 2025, non è pervenuta l’autorizzazione al volo della Federal Aviation Administration. Ottenere il nulla osta dall’ente più rigido al mondo in materia ha rafforzato la fiducia degli investitori, tra cui Tim Draper, già lungimirante in passato su Tesla e Bitcoin. I preordini hanno superato quota 3.500, con anticipi versati online da 150 o 1.500 dollari, segno di vero interesse.

I video diffusi dall’azienda mostrano la Model A che sorvola un SUV e poi un Cybertruck. Scene spettacolari contro le quali si sono schierati gli immancabili critici, poco convinti dalle ruote, apparentemente immobili, e dalla dinamica, un altro elemento poco convincente. Qualcuno grida alla computer grafica, dal canto suo Alef lo definisce il primo video autentico di un’auto capace di guidare e decollare in senso verticale. La verità si saprà soltanto in occasione dei test indipendenti, il banco di prova definitivo e qui la storia diventa interessante: prima delle consegne, previste per la primavera 2026, i primi clienti verranno coinvolti direttamente nei test di volo.

Formazione, utilizzo reale, feedback continuo: in pratica, i primi proprietari faranno da collaudatori, una mossa rischiosa, quasi brutale, ma coerente con un settore in forte crescita. Mentre Cina e Corea spingono su droni passeggeri e taxi volanti, Alef insiste sulle potenzialità di un’auto vera, lontana dai disegni rétro e dai sogni da Space Age.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 14:39:22 +0000
News n. 24
Cinque moto perfette per la montagna nel 2026, tra novità, grandi conferme e sorprese

La montagna mette alla prova ogni moto: curve strette, tornanti, asfalto spesso irregolare, temperature rigide e cambi di ritmo continui. In questo contesto non contano la potenza o le prestazioni assolute, ma equilibrio, facilità di guida, controllo e comfort. Tra novità in arrivo nel 2026 e modelli già affermati e affidabili, abbiamo selezionato cinque moto che, per caratteristiche tecniche e impostazione, si prestano particolarmente alle strade di alta quota in ogni stagione, con la versatilità orientata sia all’uso quotidiano sia a viaggi di lunga durata.

Yamaha Tracer 7, eccola con cambio automatico

Yamaha amplia l’offerta della propria gamma sport-tourer introducendo le Model Year 2026 di Tracer 7 e Tracer 7 GT, dotate di cambio automatico Y-AMT. Il motore resta il bicilindrico CP2 già utilizzato su altri modelli della Casa, mentre telaio e impostazione generale non subiscono modifiche, mantenendo un’architettura pensata per garantire un buon equilibrio tra dinamica di guida e comfort, elemento centrale per chi percorre molti chilometri.

Yamaha Tracer 7 MY 2026 ideale per la montagna
Ufficio Stampa Yamaha
Yamaha Tracer 7 Model Year 2026 introduce il cambio automatico Y-AMT

L’arrivo dell’acceleratore ride-by-wire permette l’adozione di tre modalità di guida e del cruise control, con gestione affidata a un display TFT a colori da 5 pollici dotato di connettività smartphone e navigazione Garmin StreetCross. La versione GT aggiunge manopole riscaldate e parabrezza maggiorato, soluzioni orientate alle percorrenze più lunghe e all’utilizzo durante tutto l’anno. Yamaha Tracer 7 MY 2026 è stata tra le protagoniste del padiglione della Casa giapponese a EICMA 2025, in vista dell’arrivo sul mercato previsto per il prossimo gennaio.

CFMoto 800 MT-X, adventure concreta e conveniente

CFMoto 800 MT-X punta su un’impostazione da dual autentica, con ruota anteriore da 21â€, sospensioni a lunga escursione e una posizione di guida che favorisce il controllo sui fondi rovinati e a basse temperature. La ciclistica è pensata per offrire stabilità e prevedibilità, qualità utili nella guida invernale e nei percorsi di montagna, dove facilità e feeling contano più della prestazione pura.

CFMoto 800 MT-X adventure media adatta alla montagna
Ufficio Stampa CFMoto
CFMoto 800 MT-X è dotata di ruota anteriore da 21†e sospensioni a lunga escursione

Il bicilindrico di origine KTM garantisce un’erogazione regolare ai bassi e medi regimi, aiutando nella gestione del gas sui tornanti e sull’asfalto freddo, mentre la dotazione elettronica completa supporta la guida in ogni condizione. Presentata a EICMA 2024, CFMoto 800 MT-X ha già raccolto un buon riscontro sul mercato grazie al rapporto tra contenuti tecnici e prezzo, affermandosi come una delle adventure medie più concrete della categoria.

Suzuki SV-7GX, la novità della Casa di Hamamatsu

SV-7GX rappresenta una novità interessante da parte di Suzuki. Presentata a EICMA 2025, è una crossover di media cilindrata, sviluppata partendo dalla piattaforma SV650 e pensata per offrire una soluzione accessibile, versatile e facile da guidare. La scelta delle ruote da 17 pollici, la posizione di guida eretta e un’impostazione più stradale rispetto alle adventure tradizionali la collocano come alternativa diretta alle sport-tourer di segmento medio, Yamaha Tracer 7 in primis.

Suzuki SV-7GX crossover media agile per strade di montagna
Ufficio Stampa Suzuki
Suzuki SV-7GX sfida Yamaha Tracer 7 nel segmento delle crossover “entry-level”

Il modello adotta il collaudato bicilindrico a V di 90° da 645 cc, ora aggiornato con acceleratore ride-by-wire, modalità di guida e controllo di trazione, mantenendo un equilibrio tra carattere, fluidità e semplicità di utilizzo. Ciclistica, ergonomia e dotazione puntano su comfort e fruibilità quotidiana, rendendo la moto adatta sia all’uso urbano sia ai viaggi a medio raggio. SV-7GX ha già attirato molta attenzione al debutto e si candida a essere una delle principali rivali di Yamaha Tracer 7.

Moto Guzzi Stelvio, tecnologia e comfort evoluto

Moto Guzzi aggiorna Stelvio per il 2026, rafforzandone il posizionamento nel segmento adventure di media-alta cilindrata. Il modello adotta il bicilindrico V-Twin da 1.042 cm³ raffreddato a liquido, già introdotto con Mandello, con una potenza di 115 CV e affinamenti mirati su erogazione ed elettronica. Le mappe di guida riviste e la connettività estesa tramite la piattaforma Moto Guzzi MIA consolidano la dotazione tecnologica, mentre telaio in acciaio, sospensioni a corsa lunga e trasmissione a cardano restano centrali nell’impostazione turistica.

Moto Guzzi Stelvio 2026 adventure tecnologica per la montagna
Virgilio Motori
Moto Guzzi Stelvio MY 2026 punta su comfort, aerodinamica ed elettronica avanzata

L’aerodinamica viene curata nei dettagli grazie al parabrezza regolabile elettricamente e ai convogliatori laterali, pensati per migliorare la protezione alle alte velocità. Presentata a EICMA 2025, Moto Guzzi Stelvio introduce le nuove colorazioni Grigio Climbing e Verde Hiking, ispirate al mondo outdoor, e conferma la Stelvio Duecento Tributo, edizione limitata dotata della piattaforma radar Piaggio Fast Forward con sistemi di assistenza avanzata alla guida.

QJ Motor SRT 800 RX, peso competitivo e ampia dotazione

SRT 800 RX segna l’ingresso di QJ Motor nel segmento adventure di fascia alta. Presentata a EICMA 2025 come evoluzione della SRT 800 introdotta due anni fa, è una crossover pensata per i lunghi viaggi e per l’utilizzo su più superfici. Il modello adotta un bicilindrico parallelo da 799 cm³ accreditato di 99,3 CV a 9.000 giri, abbinato a una ciclistica orientata anche all’off-road, con sospensioni Marzocchi a lunga escursione e ruote da 21 pollici all’anteriore e 18 al posteriore.

QJ Motor SRT 800 RX 2026 adventure leggera per la montagna
Ufficio Stampa EICMA
QJ Motor SRT 800 RX combina peso contenuto, ruote da 21/18 e dotazione completa

La struttura è studiata per offrire equilibrio tra stabilità e maneggevolezza anche nei tratti fuoristrada, con un serbatoio da 21 litri e un peso a secco dichiarato di 179 kg. L’ergonomia privilegia la guida in piedi grazie alla sella stretta in un unico pezzo e alle pedane avanzate. La dotazione comprende impianto frenante Brembo con doppio disco anteriore da 320 mm, ABS disinseribile, controllo di trazione, display TFT da 7 pollici con connettività Bluetooth, parabrezza regolabile, sella e manopole riscaldabili, avviamento keyless e quickshifter bidirezionale. L’arrivo sul mercato è previsto per la primavera 2026.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 12:56:33 +0000
News n. 25
Leclerc-Ferrari, il futuro non può che essere insieme: la situazione

Si parla molto di Charles e della possibilità che possa migrare verso altre scuderie se il 2026 non sarà all’altezza. Tuttavia, Charles non vuole parlare con altri team e lo ha chiesto espressamente al suo entourage. Testa solamente alla Rossa, per costruire assieme un futuro che finalmente lo possa portare al suo unico obiettivo in Formula 1: laurearsi campione del mondo con la tuta del Cavallino Rampante.

La power unit della Ferrari è promettente

Parlare della Ferrari negli ultimi tempi è piuttosto complicato. Nelle ultime settimane si sono rincorse numerose indiscrezioni relative alla Rossa, alcune delle quali mettono in dubbio lo stato di avanzamento della power unit Ferrari per il ciclo normativo 2026, descritta da più parti come non ancora all’altezza delle aspettative. Un quadro che, però, non trova conferma nelle informazioni da noi raccolte già mesi fa.

All’interno della fabbrica di Maranello il clima attorno al nuovo motore è tutt’altro che pessimista. Al contrario, il gruppo di tecnici guidato da Enrico Gualtieri mostra un livello di soddisfazione complessivamente elevato. Un super motore Ferrari con le principali attenzioni rivolte più al tema dell’affidabilità che alle prestazioni pure, un’incognita peraltro condivisa anche dagli altri costruttori. Anche sul sul fronte di potenza ed efficienza del sistema ibrido filtra fiducia.

Lo stesso atteggiamento positivo emerge osservando il lavoro svolto sugli altri pilastri del progetto, dalla parte meccanica alla progettazione del telaio, fino allo sviluppo aerodinamico. È evidente come, in assenza di un raffronto diretto con i competitor, risulti estremamente complesso, per la stessa Ferrari, collocare con precisione il valore assoluto della monoposto 2026. La percezione interna resta prudente, ma non priva di ottimismo.

I primi veri riscontri arriveranno a breve. Nel giro di poco più di un mese, con l’avvicinarsi delle prime uscite in pista, inizierà a delinearsi con maggiore chiarezza la reale consistenza tecnica della nuova vettura. Nel frattempo, la concentrazione resta totale su Maranello: Charles Leclerc ha la mente rivolta esclusivamente alla Rossa e al progetto che dovrà rappresentare il nuovo punto di svolta del Cavallino Rampante. Vediamo perché.

Leclerc pensa solamente alla Ferrari: stop a qualsiasi contatto con altre scuderie

All’interno dell’ambiente Ferrari, il livello di fiducia riposto nel gruppo di lavoro è percepito come estremamente elevato, soprattutto nella testa del pilota monegasco. Tornando alle parole pronunciate a fine stagione, nel post gara di Yas Marina, era apparso evidente un certo disorientamento nel rispondere ai quesiti legati al 2026 da parte di Charles. Quelle dichiarazioni, in apparenza prudenti, vanno però contestualizzate.

Il fatto di non avere aspettative non nasceva da scetticismo per il ferrarista, ma bensì era dato dall’assenza totale di riferimenti concreti. Il cambiamento normativo è talmente profondo da rendere impossibile qualsiasi tipo valutazione, non avendo un termine di paragone dal ciclo tecnico precedente. Qui si inserisce la chiave interpretativa corretta, rafforzata dalla volontà di non proiettarsi troppo in avanti.

La scuderia di Maranello ha messo sul tavolo ogni risorsa disponibile per arrivare preparata all’appuntamento, beneficiando anche della decisione, presa con largo anticipo, di interrompere il percorso di studio e sviluppo di una SF-25 rivelatasi problematica. Una scelta che ha liberato energie preziose, indirizzate quasi esclusivamente verso il nuovo impianto normativo della stagione 2026.

Negli ultimi giorni sono emerse informazioni interessanti anche sul fronte personale. Da tempo, e non soltanto negli ultimi mesi, al monegasco arrivano sollecitazioni e inviti a discutere del proprio futuro da altre scuderie. Eppure, secondo quanto raccolto, nell’ultimo periodo Charles avrebbe chiesto al suo entourage di stoppare ogni tipo di contatto. La priorità assoluta resta il progetto Ferrari e la transizione verso il 2026.

Serve la massima concentrazione possibile e ad oggi non c’è spazio per altri pensieri. L’obiettivo di L è chiaro, spesso espresso a parole: vincere il titolo mondiale con la Ferrari, non con una squadra qualunque. È questo il pensiero dominante che lo accompagna, senza distrazioni o piani alternativi all’orizzonte. La sua attenzione è completamente rivolta a nuovo ciclo regolamentare che segnerà il futuro della Formula 1.

Data articolo: Mon, 15 Dec 2025 12:47:46 +0000


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