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#motociclismo #news #insella.it
Abbiamo messo alla frusta la tourer di Milwaukee che, grazie al maxi motore, si è fatta valere
L'Harley-Davidson Street Glide è da sempre un punto di riferimento tra le moto granturismo. Ha forme monumentali caratterizzate da una carenatura "Batwing" ampia e protettiva, che integra gli indicatori di direzione a LED. Ma quanto fa? Per scoprirlo l'abbiamo affidata al nostro centro prove.
Il monumentare motore bicilindrico Milwaukee-Eight 117 (1.923 cm3) è il vero cuore pulsante di questa moto. Grazie ai riding mode, offre un'erogazione fluida e vigorosa, con una spinta esaltante dai 2.500 ai 4.500 giri. La potenza e la coppia sono più che sufficienti per macinare chilometri in pieno comfort e affrontare anche percorsi misti con disinvoltura.
Nonostante la mole, la Street Glide sorprende per la sua accelerazione e ripresa. Il merito va al motore potente e all'elettronica affinata, che permette di sfruttare al meglio le prestazioni in tutte le condizioni.
I consumi sono nella norma per una moto di questa cilindrata e peso (vedi sotto). L'autonomia è più che sufficiente per affrontare viaggi senza doversi preoccupare troppo delle soste per il rifornimento.
Peso: 354 kg
La mole si fa sentire nelle manovre da fermo, ma svanisce una volta in movimento. La Street Glide si dimostra stabile e precisa anche ad alte velocità , grazie al baricentro basso e alla buona distribuzione dei pesi.
La Street Glide è una moto curata nei dettagli e ben rifinita. Il telaio a doppia culla in acciaio, rivisto nell'ultima versione, garantisce robustezza e stabilità . Le sospensioni regolabili, con una corsa maggiore rispetto alle Street del passato, offrono un buon comfort di guida anche su fondi sconnessi. L'impianto frenante è efficace e ben modulabile. Non mancano dettagli tecnologici come il cruise control, il maxi schermo TFT a colori con connettività Bluetooth e il sistema audio Boom! Box GTS.
La Street Glide è una moto versatile e divertente, capace di affrontare viaggi a lungo raggio in pieno comfort ma anche di regalare qualche soddisfazione tra le curve. Il motore è il vero punto di forza, con una spinta vigorosa e un'erogazione fluida. La ciclistica è solida e precisa, anche se non invita a una guida sportiva. L'elettronica è completa e ben tarata, con quattro riding mode che permettono di adattare la risposta della moto alle diverse condizioni.
Le "classiche" stradali di BMW e Yamaha si sono date battaglia per anni. Più aggressiva e tecnologica la R 1200 R, più tradizionale e rassicurante la XJR, sono ancora oggi moto affascinanti ma con quotazioni alte
Nonostante l’aspetto e persino i colori siano piuttosto simili, queste due moto non potrebbero essere più diverse tra loro. L’unica cosa che hanno in comune è il raffreddamento ad aria, ma la R 1200 R prima serie (prodotta dal 2006 al 2011) ha il classico due cilindri boxer, invece la XJR 1300 (prodotta dal 1999 al 2017) ha un bel 4 cilindri in linea e un’impostazione generale piacevolmente “anni 70â€.
Sulla BMW la sicurezza è affidata alla ciclistica, ma anche ai chip dell’ABS, dell’ASC che evita il pattinamento del posteriore e delle sospensioni ESA che permettono di regolare l’assetto con un clic. Ma queste belle cose erano all'epoca optional a caro prezzo che ora rendono ora il valore dell'usato elevato (dai 5.000 euro fino a oltre 7.000 euro).
Ai computer tedeschi, la Yamaha contrappone una ciclistica convenzionale ma efficacissima e divertente, specialmente nel misto veloce, zero elettronica, le quotazioni medie partono da 4.000 euro per sfiorare gli 8.000 euro pe ri modelli più recenti.
- Il proiettore singolo e le grafiche sobrie della verniciatura Yamaha riportano indietro nel tempo. Le frecce cromate sono però di plastica: peccato...
Agile e rapida nello scendere in piega, la BMW è molto divertente tra le curve. Il baricentro basso e il propulsore prontissimo sin dai regimi più bassi la rende godibile anche nel misto stretto. Unico neo le vibrazioni, mai fastidiose ma presenti sia ai bassi sia agli alti regimi. Ottimi freni e sospensioni, soprattutto se dotati di ABS (optional) e di regolazione elettronica delle sospensioni (optional) che permette di adattare l’assetto ad ogni situazione.
In autostrada la R 1200 R non offre alcuna protezione aerodinamica e la posizione di guida piuttosto “seduta†è comoda, ma non aiuta a contrastare la spinta del vento. Se prevedete di fare tanti chilometri in autostrada vi consigliamo caldamente di montare il parabrezza (optional). Ottimi invece i consumi, specie considerando la generosa cilindrata.
La bicilindrica di Monaco si trova perfettamente a proprio agio nell’ambiente urbano: la sella bassa, il peso ben distribuito e il manubrio ampio facilitano nelle manovre e a bassa velocità anche i principianti e ai piloti di taglia ridotta. Il settaggio “comfort†delle sospensioni a controllo elettronico è un toccasana su buche e tombini, mentre il controllo della trazione ASC e l’ABS infondono una grande sicurezza anche in caso di pavé bagnato.
È un piacere guidare la XJR su una strada di montagna: è rotonda nello scendere in piega e poi granitica nel mantenere la traiettoria, per cui si può guidare anche in maniera “allegraâ€. Merito della posizione di guida azzeccata, delle sospensioni davvero a punto e del suo ottimo 4 cilindri, capace di riprendere nella marcia più alta anche da 40 km/h senza vibrazioni o tentennamenti di sorta. Potenti e ben modulabili i freni.
Senza protezioni aerodinamiche, in autostrada si resiste poco, anche se la sella è comodissima e non ci sono vibrazioni. Sulla XJR 1300 però il busto è un poco più inclinato in avanti che nella BMW, si sopporta meglio la pressione del vento. Anche qui però consigliamo di montare almeno un cupolino un po’ ampio. Consumi piuttosto elevati.
In città la bella Yamaha si destreggia bene, ma è chiaro sin dai primi metri che lo slalom tra le auto in colonna non è certo il suo pane. Le dimensioni non sono esagerate e la sella è abbastanza bassa, ma 235 kg non sono pochi, nelle manovre da fermo chi è di taglia minuta fatica parecchio. Frenata ed erogazione sono perfettamente controllabili, ma su pavé e fondi “difficili†bisogna stare attenti in caso di pioggia per evitare bloccaggi e perdite di aderenza.
BMW R 1200 R | Yamaha XJR 1300 | |
Velocità Max | 217,4 | 219,5 |
Accelerazione sec. | ||
0-400 metri | 12,3 | 12,1 |
0-1000 metri | 23,1 | 23,1 |
0-100 km/h | 4,3 | 3,9 |
Ripresa sec | ||
400 metri | 12,9 | 12,9 |
1000 metri | 23,9 | 24,1 |
Potenza massima | ||
CV/kW | 102,89/73,73 | 92,8/69/2 |
giri al minuto | 7900 | 7800 |
Coppia massima | ||
Nm/kgm | 108,1/11,02 | 105,1/10,7 |
giri al minuto | 6100 | 5800 |
Frenata | ||
da 100 km/h | 39,9 | 39,9 |
Consumi | ||
autostrada | 16,9 | 13,6 |
extraurbano | 27,9 | 13,9 |
90 km/h | 20,9 | 26,2 |
120 km/h | 19,0 | 16,4 |
al massimo | 10,9 | 9,9 |
Autonomia km | ||
90 km/h | 342,0 | 550,6 |
al massimo | 196,8 | 208,4 |
Tenendo come base la sfortunata enduro di Mandello del Lario, il preparatore abruzzese ha montato il motore della Breva 750 a inezione e rivisto completamente la linea. Il risultato è azzeccato
La Moto Guzzi NTX 750 non ha ottenuto grande successo sul mercato e nonostante sia rimasta in commercio dal 1990 al 1995,la si è vista in strada più che altro nella versione affidata alle forze dell'ordine. Il preparatore Filippo Barbacane, che nel 2007 ha fondato la Officine Rossopuro - specializzata soprattutto in elaborazioni sulla base delle moto della casa di Mandello del Lario- ha messo mano alla maxi enduro in maniera profonda, fino a trasfigurarla. Ma il risultato non è stato niente male.
Il crusccotto è stato realizzato a mani da Barbacane
Barbacane ha tenuto la base tecnica, quindi il telaio in tubi d'acciaio a doppia culla e il motore raffreddato ad aria con alimentazione a carburatore, rifatto completamente per garantirne l'affidabilità . La potenza espressa è di poco inferiore ai 50 cavalli, l'alimentazione però è a iniezione. Lo scarico è stato realizzato appositamente, aiutando il motore a esprimersi al meglio. Nuovi anche i mozzi ruota e i cerchi in alluminio, su cui sono stati alloggiati gli pneumatici all terrain Continental TKC 80. Gli ammortizzatori di serie sono stato sostituiti da due Bitubo a gas. All'anteriore è stata montata una forcella OEM. Debita attenzione è stata data al freno anteriore, dotato di pinza Brembo.
La sella è monoposto, realizzato ad hoc anche lo scarico
Il nuovo serbatoio del carburante in alluminio domina la linea della Gran Sasso 750, i fianchi sono personalizzati, così come il codino con fanale retrò e un portapacchi tubolare. Anche la mascherina anteriore ha un aspetto vintage, il parafango è alto e gli indicatori di direzione sono a led. Il manubrio è dotato di traversino, il cruscotto è digitale. L'aspetto generale è davvero di grande eleganza, mentre il nome un tributo alle terre del suo creatore.
Sono tante le moto che le case definiscono “scramblerâ€, cioè buone per l’asfalto come per il fuoristrada leggero. Poi però, alla prova dei fatti, si scopre che molte sono già in difficoltà sulle strada bianche. Ci sono ovviamente anche le eccezioni: come la Alp X, sorella “urbana†della rinnovata Alp 4.0 (qui le sue prestazioni) ed efficace anche in fuoristrada. Non è un caso: la Alp X arriva da un’azienda specializzata in moto da offroad “veroâ€, la toscana Betamotor (per gli amici Beta). La Alp X monta pneumatici semitassellati, adatti anche all’uso stradale, e ruote a raggi da 19 anteriore e 17 posteriore. A livello di ciclistica troviamo un telaio in tubi in acciaio, sospensioni tradizionali a lunga escursione (185 mm e 195 mm) e freni a disco da 290 mm all’anteriore e 220 mm al posteriore. L’ABS è Bosch a due canali, disinseribile sulla ruota posteriore quando si inserisce la mappa motore Offroad tramite un pulsante sul blocchetto elettrico sinistro.
Nel display del cruscotto sono bene in vista il contagiri, l’indicatore della marcia inserita, il tachimetro e in basso l’indicazione della mappa inserita e le info di viaggio
La Alp X è una scrambler particolare anche nelle linee. Niente stile retrò, ma linee moderne, componenti raffinate e il motore raffreddato a liquido bene in vista: un monocilindrico sviluppato insieme a Betamotor dalla cinese Tayo Motorcycles, proprietaria anche di Zontes (che Beta distribuisce in Italia), con una cilindrata di 348 cm³, distribuzione bialbero in testa e cambio a sei marce. La potenza dichiarata è di 35 CV a 9.500 giri: non tanti in assoluto, ma più che abbastanza per divertirsi con una moto che pesa solo 140 kg a secco. Due le mappature motore, Road e Offroad, che vanno a modificare - di poco - la risposta al gas così da adattarsi al percorso affrontato.
Il terminale in stile stradale è piuttosto basso, compatto e “discretoâ€. La targa e le frecce sono montati a sbalzo sulla ruota posteriore
Montando in sella alla Alp X si scopre una moto compatta, con il manubrio vicino al busto e i fianchi stretti che permettono anche ai meno alti di toccare terra facilmente. Lo spazio per il passeggero però è scarso. Leggerissima, in manovra si muove in un fazzoletto senza sforzo, mentre gli pneumatici semitassellati non rappresentano un limite su asfalto (anche bagnato), dove offrono un comportamento rotondo e intuitivo. Convincono anche su strade bianche e sterrati, scaricando dolcemente a terra la potenza. Il motore risponde pronto al richiamo del gas, è brillante su tutto l’arco di erogazione e vibra poco. Poca la differenza tra le due mappe: Road per la strada, Offroad per la terra (che permette di disinserire l’ABS). Le sospensioni sono morbide ma offrono un buon supporto. In più, la loro lunga escursione filtra bene le buche. La frenata è poco aggressiva e modulabile, la si (apprezza) sullo sterrato.
La nuova proposta della toscana Betamotor è agile e leggera, ottima nel traffico ma anche sullo sterrato. Ben costruita, monta componenti di qualità . Prezzo corretto
Motore | monocilindrico 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 348 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 35(25,7)/9500 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Altezza sella (cm) | 85,5 |
Interasse (cm) | 144 |
Lunghezza (cm) | 220 |
Peso (kg) | 142 |
Pneumatico anteriore | 100/90 - 19" |
Pneumatico posteriore | 140/80 - 17" |
Capacità serbatoio (litri) | 11 |
Riserva litri | 2,3 |
Il richiamo della Casa è l'ultima comunicazione che un motociclista vorrebbe ricevere ma, al contempo, è sintomo serietà e cura della clientela. Vediamo com'è andata quest'anno
Talvolta è questione di "dettagli minori", nei casi più gravi si tratta invece di grossolane "sviste" nelle fasi di progettazione e collaudo del veicolo, ma nessuna casa è esente da errori.
La differenza, in fatto di serietà e capacità di far fronte ai problemi, sta proprio nella velocità e nell'efficacia con cui si mettono in atto i rimedi, senza provocare troppe noie ai clienti. Per vedere com'è andata quest'anno, abbiamo elencato in ordine alfabetico tutte le campagne di richiamo 2024, sulla base dei dati forniti da FEMA - Federation of Motorcyclist's Associations e degli elenchi del Safety Gate della Commissione Europea.
Modello: accessori mod. Vario
Forbice di produzione: 2023 - 2024
Codice interno richiamo: 0000770400 // 0000770300
Difetto segnalato: Le borse laterali montate potrebbero non essere fissate e bloccate correttamente (ne abbiamo parlato qui) e potrebbero cadere durante la guida, creando un rischio di lesioni. Il top case superiore montato potrebbe non essere bloccato correttamente dall'utente, poiché la chiave può essere estratta dalla serratura senza un fissaggio adeguato. Potrebbe cadere sulla strada durante la guida, mettendo a rischio il traffico.
Modello: R 1300 GS
Forbice di produzione: 15.05.2023 - 16.01.2024
Omologazione CE/modello: e1*168/2013*00326*00 (GG13) // e1*168/2013*00327*00 (GG13r)
Difetto segnalato: a causa di difetti nel processo di fusione o danni meccanici alla cover, l'umidità può entrare nel relè di avviamento. Ciò può portare alla corrosione dei componenti/contatti all'interno del relè di avviamento, causando guasti funzionali. Questa corrosione può anche causare perdite elettriche che provocano il surriscaldamento dei componenti, creando un rischio di incendio.
Modello: K 1600 B, K 1600 GT, K 1600 GTL, R 1250 RT
Forbice di produzione: 18.08.2023 - 15.09.2023
Omologazione CE/modello: 1T13 // ST16 // ST16r // e1*168/2013*00093*03-*04 // e1*168/2013*00281*00-*01 // e1*168/2013*00282*00-*01
Difetto segnalato: collegamento molla pneumatica ammortizzatore posteriore. In conseguenza di un cedimento, la stabilità di guida può essere compromessa. Ciò può causare la perdita di controllo del motociclo da parte del conducente, aumentando il rischio di incidenti e lesioni.
Modello: 450 SR
Forbice di produzione: 12.2022 - 04.2023
Omologazione CE/modello: e13*168/2013*01531*04 (450SR S) // e13*168/2013*01531*03 (450SR)
Difetto segnalato: A causa di un difetto di sostegno del T-Box, questi può cadere nella forcella di sterzo anteriore, causando difficoltà di sterzo. Ciò può provocare la caduta con il rischio di lesioni.
Modello: X Diavel
Forbice di produzione: 21.11.2015 - 27.06.2023
Omologazione CE/modello: e49*168/2013*00009* (GA) // e49*168/2013*00010* (GB) // e49*168/2013*00011* (GA) // e3*168/2013*00031* (1G)
Difetto segnalato: Le viti di fissaggio dello schienale del sedile passeggero (optional) potrebbero non essere montate correttamente, il che potrebbe causare la rottura dello schienale e quindi il rischio di un incidente. Lo schienale del sedile potrebbe rompersi se un passeggero si appoggia su di esso senza sostenersi.
Modello: CVO Street Glide, CVO Road Glide, CVO Road Glide ST, Street Glide, Road Glide
Forbice di produzione: 27.10.2023 - 18.07.2024
Omologazione CE/modello: e4*168/2013*00166*01 (FL4)
Difetto segnalato: Il filo di uscita del regolatore di tensione può sfregare contro l'angolo anteriore del basamento, causando usura dell'isolamento e potenziale esposizione del conduttore. Se ciò accade, il fusibile principale da 60 amp può saltare, causando un improvviso spegnimento. Ciò aumenta il rischio di incidenti e lesioni. // Il motociclo reagisce più fortemente del previsto alle influenze della strada e dell'ambiente (terreno irregolare) a velocità superiori ai 160 km/h (solo CVO Street Glide).
Modello: MY22 FXRST (Low Rider El Diablo) e MY22-24 FXLRST (Low Rider ST)
Forbice di produzione: 17/11/2021 – 8/07/2024
Difetto segnalato: A causa di una scorretta piegatura delle guaine dei freni anteriori, quest’ultime potrebbero entrare in contatto con il serbatoio e rompersi, con conseguente perdita di liquido freni.
Modello: GL1800
Forbice di produzione: n.d.
Omologazione CE/modello: e4*168/2013*00075*00 // e4*168/2013*00075*01 // e4*168/2013*00075*02 // e4*168/2013*00075*03
Difetto segnalato: Il bullone di serraggio del riduttore primario della trasmissione è soggetto a guasti dovuti a fatica a causa di un'eccessiva sollecitazione dovuta alle forze di flessione. Quando ciò accade, il volano magnetico cede causando un guasto al segnale di accensione e provocando lo stallo del motore durante la guida o l'arresto in fase d'avviamento.
Modello: XL750 Transalp
Forbice di produzione: 24.01.2023 - 01.12.2023
Omologazione CE/modello: e6*168/2013*00133*00 // e6*168/2013*00133*01 // e6*168/2013*00134*00 // e6*168/2013*00134*01
Difetto segnalato: il collegamento della molla del cavalletto potrebbe rompersi durante l'azionamento, causando la caduta del veicolo. Inoltre, potrebbe staccarsi durante la guida, causando il contatto del cavalletto con il terreno e la caduta del veicolo.
Modello: CBR600RA/RR, CBR1000RA/RR/S1/S2, GL1800/BD/B/DA
Forbice di produzione: 14.11.2017 (CBR600RA/RR) // 14.12.2016 (CBR1000RA/RR/S1/S2) // 31.10.2017 (GL1800/BD/B/DA)
Omologazione CE/modello: e4*2002/24*1247*03 // e4*168/2013*00054*01 // e4*168/2013*00054*02 // e4*168/2013*00075*00 // e4*168/2013*00075*01 // e4*168/2013*00075*02 // e4*168/2013*00075*03 // e4*168/2013*00075*04
Difetto segnalato: la pompa della benzina potrebbe essere difettosa, il che può impedire la fornitura di carburante, rischiando l'arresto del motore.
Modelli: TOURANCE NEXT – 150/70R18 M/C 70V, settimana di produzione: dalla 48ª del 2016 alla 24ª del 2024; TOURANCE NEXT 2 – 150/70R18 M/C 70V, settimana di produzione: dalla 35ª del 2021 alla 26ª del 2024 e dalla 35ª del 2022 alla 35ª del 2024.
Difetto segnalato: In determinate condizioni di utilizzo (guida a bassa pressione, carichi extra, condizioni stradali accidentate), potrebbe verificarsi un’usura irregolare del pneumatico che, nel tempo, potrebbe causarne il cedimento.
Modello: GSX1300R Hayabusa
Forbice di produzione: 07.07.2023 - 01.12.2023
Omologazione CE/modello: e6*168/2013*00077*00 (WEJ0)
Difetto segnalato: i bulloni che collegano i tubi freno all'unità del sistema antibloccaggio (ABS) possono allentarsi. Ciò può provocare una perdita di liquido dei freni e aumentare gli spazi di frenata, creando un rischio di incidenti.
Forbice di produzione: 25/12/2020 – 30/08/2024
Difetto segnalato: A causa di un additivo oleoso presente nella membrana, la camicia primaria nel cilindro potrebbe gonfiarsi, col rischio di grippaggio. Inoltre, il raffreddamento del liquido frenante potrebbe causare un calo della pressione all'interno del sistema, portando ad un blocco delle pinze. Ciò potrebbe a sua volta provocare un maggiore gioco nella leva del freno.
Modello: V-Strom 800DE (DL800, DL800U)
Forbice di produzione: 11.2022 - 05.2024
Omologazione CE/modello: e6*168/2013*00135*00 (WEM1) // e6*168/2013*00137*00 (WEM0)
Difetto segnalato: il pneumatico posteriore Dunlop Trailmax Mixtour B misura 150/70R17 M/C 69H può presentare crepe o altre deformazioni nel battistrada. Alcune parti del battistrada possono staccarsi dal resto del pneumatico. Ciò può portare a un deterioramento della forma dei pneumatici e alla perdita del controllo del veicolo durante la guida, aumentando il rischio di incidenti e lesioni.
Modello: Trident 660, Tiger Sport 660
Forbice di produzione: 19.04.2022 - 01.06.2022
Omologazione CE/modello: e9*168/2013*11674*01 (type L101R) // e9*168/2013*11675*00-*02 (type L101)
Difetto segnalato: a causa di filettature lavorate in modo non corretto, i cappucci della forcella possono staccarsi dal fodero. Il distacco del coperchio della forcella può causare la perdita di maneggevolezza e controllo del veicolo.
Modello: Speed Triple RS; Speed Triple RR
Forbice di produzione: 12.09.2020 - 06.03.2024
Omologazione CE/modello: e9*168/2013*11690*03
Difetto segnalato: il motore potrebbe generare una quantità eccessiva di calore, con conseguente riduzione delle prestazioni della ventola del radiatore. Una ridotta efficienza di raffreddamento può provocare perdite di liquido refrigerante dal veicolo.
Modello: Bonneville T100, Bonneville T120, Scrambler 900, Street Twin, Speed Twin 900
Forbice di produzione: 27/04/2020 – 4/12/2023
Difetto segnalato: Una combinazione di alte temperature ambientali, elevato carico di corrente e tensione eccessiva potrebbe causare la formazione di un ponte nel cablaggio tra l'alternatore e il connettore. In questo caso, si potrebbe supera la capacità termica del connettore stesso, causandone la deformazione dello stesso e conseguente cortocircuito.
Modello: SR4
Forbice di produzione: n.d.
Omologazione CE/modello: n.d.
Codice interno richiamo: CSV-04
Difetto segnalato: un guasto al sistema di controllo della trazione può causare lo spegnimento del motociclo anche durante la fase di sorpasso.
Modello: accessori Yamaha, protezione motore inferiore
Forbice di produzione: 01.06.2014 - 30.03.2023
Codice interno richiamo: ACY2401E0
Difetto segnalato: la protezione può impedire che la leva del freno a pedale venga attivata in modo sufficiente, quando questa viene premuta, con conseguente perdita di controllo del veicolo e creando un rischio di incidenti e lesioni.
La 999 R era una SBK da pista, ma questo modello non si è mai mosso da casa e finora ha fatto solo una vita da soprammobile
La Ducati 999 R era stata progettata per i grandi spazi dei circuiti e ha corso pure nel mondiale Superbike, ma questo esemplare del 2006 ha avuto un destino molto diverso, e piuttosto curioso. Dopo essere stata venduta, era rimasta per otto anni nel salotto del suo proprietario, e da lì non si era più mossa. Il contachilometri indicava appena 47 miglia, giusto un giretto prima di venire trasformata in un elemento di arredamento del tutto particolare. Poi nel 2022 era stata battuta all’asta da Iconic Auctioneers (quella che prima era la Casa d’aste Silverstone Auctions) ed ha trascorso i due anni successivi nuovamente nel salotto del suo attuale proprietario, dietro il divano e coperta da un telo per proteggerla dalla polvere, ma senza percorrere nemmeno un metro di strada.
Adesso torna ad essere messa all’incanto: sarà offerta all’asta di Iconic Auctioneers che si terrà il 16 febbraio al MCN London Motorcycle Show 2025, alla ricerca di un nuovo proprietario che si spera abbia un salotto all’altezza della storia di questo esemplare… Una moto perfetta, mai usata e con tutta la documentazione e il libretto originale, l’impianto di scarico stradale oltre a quello attualmente montato e pure la chiave di scorta.
Ecco come ha passato gli ultimi 18 anni questa 999R
Se avete uno spazio libero di fianco al divano, o viceversa avete qualcosa di analogo da proporre alla Casa d’aste, potete prendere contatti e informazioni sul sito web iconicauctioneers.com o chiamare il numero +44 1926691141. Le iscrizioni per i venditori si chiudono alla fine di gennaio.
Mark Bryan di Iconic Auctioneers ha commentato: "Non è insolito per me vedere riapparire moto che ho venduto in passato, ma di solito hanno accumulato qualche miglio nel frattempo. Questa moto invece è come l'ho vista l'ultima volta... Il dubbio è: dovrebbe essere guidata o tenuta così com'è? Una provenienza intrigante come questa ha aggiunto un po' di fascino a quella che è una Ducati altamente collezionabile, il sogno di un collezionista Ducati, se mai ce n'è stato uno!".
Lo ha realizzato l’engineering JFC Racing, che produce e sviluppa propulsori per tutte le applicazioni e non è l’unico progetto della factory USA a sfruttare il motore della “Busa†come base di partenza
Vi piace l’idea di un motore Hayabusa V8 da 2800 cm³ con turbocompressore, in grado di raggiungere la potenza di 785 CV? Lo ha realizzato l’engineering americana JFC Racing, che produce e sviluppa propulsori per tutte le applicazioni. Questo chiaramente non si rivolge alle motociclette ma al settore auto: vetture da corsa per circuiti stradali o gare in salita, Formula 1 vintage, veicoli da show o cose del genere, con l’unico limite della fantasia.
Del quattro cilindri giapponese originale impiega due testate ma tutto il resto viene costruito ex novo, dall’albero motore con le manovelle a 180° alle bielle e i pistoni Carrillo, e naturalmente è prodotto in proprio il carter motore che dispone le due bancate con un angolo di 90°. L’alesaggio è lo stesso della Suzuki Hayabusa, 81 mm, ma l’albero motore determina una corsa 3 mm più lunga dell’originale, cioè 68 mm, per cui la cilindrata effettiva di ogni bancata non è 1340 cm³ ma 1401,5 cm³, per un totale di 2803 cm³.
Il V8 è molto compatto, le testate sono quella della Hayabusa di serie
Il costruttore dichiara che il motore può raggiungere regimi di rotazione molto elevati per la sua cubatura, si parla di 10.500 giri/minuto; non vengono dichiarati i regimi a cui vengono raggiunti i 785 CV di potenza e i 700 Nm di coppia, ma è comunque con una pressione di sovralimentazione di 1,1 bar.
Non è l’unica applicazione del motore motociclistico sviluppata da JFC Racing: è in fase di sviluppo anche un V8 aspirato di 3000 cm³ con lo stesso basamento e le testate della Hayabusa, nel quale sono maggiori dell’originale sia la corsa che l’alesaggio: 84 x 68 mm, mentre di serie sarebbero 81 x 65 mm. È in grado di sviluppare 460 CV a 10.000 giri/minuto e 380 Nm a 7200 giri/minuto con un rapporto di compressione di 13,5:1, ed ha già preso parte a diverse gare di endurance arrivando anche oltre le 25 ore, installato su un telaio Lola.
Non sono comunicarti i prezzi che possono variare sensibilmente a seconda dei sistemi di montaggio sul telaio e di collegamento al cambio, ma secondo qualche indiscrezione dovrebbero partire da 50.000 dollari.
Ecco i basamento del motore V8 che sono prodotti da JFC Racing
Dopo le foto dei prototipi paparazzati qualche mese fa, ecco ora un disegno che mostra come sarà la versione definitiva della viaggiatrice bavarese. Siamo vicini alla realtà ?
Negli ultimi mesi sono emerse diverse indiscrezioni e foto spia riguardanti la nuova BMW R 1300 RT, l'attesissima tourer bavarese che dovrebbe debuttare nel corso del 2025. L'ultima trapelata dal web è questo interessante disegno che la mostra in versione definitiva Ma sarà davvero così?
La nuova R 1300 RT rappresenta un'evoluzione radicale rispetto al modello attuale. Il design appare completamente rivisto, con linee più tese e moderne. Se tutto fosse vero, dunque, il classico telaio in acciaio tubolare lascerebbe il posto a una struttura più leggera e rigida, realizzata con tubi quadri e gusci di lamiera d'acciaio scatolata. Questa soluzione, già vista su altri modelli BMW, garantirebbe una migliore maneggevolezza e stabilità , oltre a una riduzione del peso complessivo. Anche le sospensioni sarebbero state aggiornate, con l'adozione della versione "EVO" del forcellone monobraccio Paralever al posteriore e la sistema Telelever all'anteriore. Sotto il profilo motoristico, è certa la presenza del nuovo bicilindrico boxer da 1300 cm3, capace di erogare 145 CV e già visto sulle nuove R 1300 GS e R 1300 GS Adventure.
Ecco un prototipo "pizzicato" durante un test su strada
Pressoché certa la presenza del radar anteriore e posteriore, che consente l'implementazione di sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione, come il cruise control adattivo e la frenata automatica d'emergenza. La strumentazione, poi, sarebbe completamente digitale, con un ampio display TFT a colori che offrirebbe un'interfaccia chiara e intuitiva per gestire navigazione, informazioni di viaggio e connettività con lo smartphone. Non mancherebbero, infine, soluzioni volte a massimizzare il comfort del pilota e del passeggero. Il parabrezza regolabile elettricamente le nuove paratie mobili per ottimizzare l'aerodinamica e la protezione dall'aria, le borse laterali di serie e il bauletto posteriore optional con schienale integrato sarebbero solo alcuni degli ingredienti che potrebbero rendere la R 1300 RT una delle regine del turismo a lungo raggio.
Qui invece le indiscrezioni sulla BMW R 1300 R.
Che ve ne sembra della nuova RT?Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.
Vincitore di due titoli iridati in SBK, con Yamaha e quest’anno con BMW, il turco ha parlato del suo futuro e non scarta l’idea di poter arrivare in MotoGP
Premiato ai FIM Awards per il titolo vinto quest'anno con BMW in Superbike, al suo primo anno con questo marchio, Toprak Razgatlioglu è stato intervistato sul presente e sul futuro e ha raccontato le sue ambizioni. Il turco ha ammesso: “Questa è stata una stagione fantastica. Tutti parlano dei miei successi con la BMW. Ho mostrato a tutti il mio potenziale, ma anche quello della moto. Sto diventando famoso in Turchiaâ€.
Nel 2021 ha vinto il suo primo titolo in Superbike con Yamaha, tre anni dopo ha fatto il vuoto dietro di sé alla guida della BMW, che gli ha dato da subito fiducia e carta bianca. Che Toprak sia un fenomeno era piuttosto evidente già prima, ma nel marchio tedesco ha incontrato ciò di cui aveva bisogno: “Sono molto felice di far parte di questa famiglia. Abbiamo fatto un ottimo lavoro quest’anno, abbiamo vinto il titolo ed è stato un anno incredibile. Congratulazioni a tutti i campioni. Spero che l’anno prossimo riusciremo a ottenere nuovamente questo titoloâ€.
E in MotoGP arriverà mai? Lui ha ammesso: “Lo spero. Spero di realizzare il sogno di salire in MotoGP. Vedremo in futuro. Ho un contratto ancora per un anno con la BMW, ma non so se potrò approdare al Mondiale con il marchio. Vedremo. Nel 2026 sarò libero sul mercato. Per ora ho ancora un anno con la BMW e mi sto concentrando sulla prossima stagione. Ho bisogno di ottenere un altro titoloâ€. Prima, magari, di fare il grande salto…
Il marchio britannico ha messo sul mercato la nuova moto destinata alla MXGP. A differenza di Borgo Panigale il debutto è rimandato, ma nel frattempo la duemmezzo corre giÃ
Il debutto della nuova MX 450Desmo di Ducati l'ha messa un po' in ombra, ma anche Triumph è arrivata al traguardo con la propria moto da cross di classe regina, denominata TF 450-RC. Rispetto al marchio di Borgo Panigale, la casa inglese ha scelto il percorso inverso, sviluppando prima la duemmezzo e completando il lavoro sulla monocilindrica 450 successivamente.
Nemmeno un anno dopo il lancio della TF 250-X, che ricordiamo essere la sua prima moto da cross, Triumph ha presentato la TF 450-RC, dove la sigla finale è un tributo al grande campione che ha portato avanti lo sviluppo: Ricky Carmichael. In una sorta di “duello†con Tony Cairoli, il campionissimo staunitense (sei volte campione nell'AMA Supercross) ha dato decisamente il proprio contributo per dare una impronta al progetto, così come il nove volte iridato ha fatto con la la nuova desmo.
Il telaio, in alluminio, è a doppia culla, come sulla 250 e, proprio come sulla gemella più piccola, presenta tutte le lavorazioni necessarie per ridurre al minimo il peso delle moto inglesi. Triumph dichiara 108,6 chilogrammi in ordine di marcia, che scendono a circa 102 kg con il serbatoio vuoto. La capacità dichiarata è di 7 litri, un peso davvero da primato. La ciclistica è completata da sospensioni Kayaba completamente regolabili: forcella AOS da 48mm di diametro e 310mm di escursione, abbinata a un ammortizzatore con 305mm di corsa. Il comando frizione Brembo è di tipo idraulico, così come i freni. All’anteriore c'è una pinza a doppio pistoncino da 24mm e un disco da 260mm, mentre al posteriore una pinza a singolo pistoncino da 260mm che lavora con un disco da 220 mm.
Il telaio è tutto in alluminio, il motore monocilindrico ha la distribuzione monoalbero SOHC. Il pistone è un Konig in alluminio forgiato e le valvole sono in tirano
Carmichael ha fatto scelte tecniche interessanti, con una serie specifica di supporti motore, mentre la grafica è stata realizzata ad hoc per omaggiare il grande campione.
Il propulsore arriva da un progetto completamente nuovo: le misure sono 95mmx63,4mm, rapporto di compressione di 13.1:1 e distribuzione monoalbero SOHC. Il pistone è un Konig in alluminio forgiato, le valvole sono in tirano, i bilancieri presentano un rivestimento in DLC. C'è anche un tocco – anche qualcosa di più- italiano, con l’elettronica realizzata da Athena: due mappature, traction control, launch control e quickshifter. La Triumph TF 450-RC sarà disponibile nei concessionari da febbraio 2025, al prezzo di 12.295 euro.
La moto inglese debutterà quest'anno nel campionato britannico con il team Dirt Store e tre moto affidate a Tommy Searle, Billy Askew e Joel Rizzi, quest'ultimo con la 450, mentre i suo compagni di team avranno la 250 per la MX2. La duemmezzo correrà anche nel mondiale, con Guillem Farres, di ritorno dagli USA, mentre il programma MXGP è stato rimandato al 2026.