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#motociclismo #news #insella.it
La CU625 è la prima custom della casa cinese, è spinta da un bicilindrico a V con trasmissione finale a cinghia e ha una dotazione tecnica completa
La CU625 è la prima custom del marchio cinese, colloca nel segmento delle medie cilindrate e si caratterizza per impostazione bobber e proporzioni compatte. Il motore è un bicilindrico a V di 578,2 cm³, 8 valvole e raffreddamento a liquido, accreditato di 60,3 CV a 8.500 giri/min e 61 Nm a 5.500 giri/min. È abbinato a un cambio a sei rapporti e offre due mappe di erogazione. La trasmissione finale è a cinghia. Nel mercato europeo è probabile che venga offerta anche in versione depotenziata a 48 CV per patente A2.
Il telaio è una struttura a doppia culla in acciaio, con forcella a steli rovesciati e doppio ammortizzatore posteriore regolabile. L’impianto frenante a doppio disco ha l'ABS e controllo di trazione di serie. Le ruote in lega leggera montano pneumatici 130/90-16 all’anteriore e 150/80-16 al posteriore. La sella è posta a 71 cm da terra e il peso dichiarato è di 199 kg.
L’equipaggiamento comprende fari full LED, display TFT circolare, prese USB di tipo A e C, manopole riscaldabili, sensori di pressione pneumatici, avviamento keyless e sistema di gestione del calore per migliorare il comfort.
· Motore bicilindrico a V da 578,2 cm³, 60,3 CV e 61 Nm
· Telaio a doppia culla in acciaio
· Forcella a steli rovesciati e doppi ammortizzatori posteriori regolabili
· Doppi dischi freno anteriori e posteriori con ABS e TCS
· Ruote da 16†con pneumatici 130/90 e 150/80
· Peso dichiarato: 199 kg
· Illuminazione full LED, display TFT, prese USB A e C, manopole riscaldabili
· Sensori pressione pneumatici e avviamento keyless
Si tratta di una adventure "entry-level" proposta nelle cilindrate di 125 cm³ e 278 cm³. Offre linee insolite ma che richiamano le forme delle moto da rally, strumentazione LCD e luci full-LED
Una moto da rally in scala ridotta, anzi due perché ce ne sono una versione di 125 cm³ e un’altra di 278 cm³, identiche tranne che per la cilindrata. È la SYM NH-R e la sigla è l’acronimo di “New Horizon Rallyâ€. Una bella interpretazione delle moto africane con una silhouette high-tech aggressiva e moderna che non passa inosservata, linee moderne e una dotazione generosa ed evocativa. È l’evoluzione del modello NH-T in chiave fuoristradistica rally, pensata per affrontare percorsi impegnativi. Così è stato introdotto un parabrezza sportivo compatto fumé e sono di serie la piastra paramotore in metallo e i paramani, componenti preziosi quando il gioco si fa duro. Nuovo anche il display LCD mentre il comfort è stato aumentato con l’adozione di una sella dotata di imbottitura più spessa, ed è cresciuta l’autonomia grazie al nuovo serbatoio del carburante da 14 litri.
La novità più grossa però è il motore della 125 cm³, monocilindrico quattro tempi a quattro valvole raffreddato a liquido di nuova concezione. È progettato per mantenere temperature operative più stabili e garantire prestazioni elevate agli alti regimi. Il costruttore dichiara una potenza di 10,3 kW a 9250 giri/minuto e una coppia di 10,8 Nm a 7500 giri/minuto, mentre la 278 cm³, pure monocilindrica quattro tempi raffreddata a liquido, arriva al tetto di 17,5 kW a 7500 giri/minuto e 22,5 Nm a 7.000 giri/minuto.
Il frontale ha linee insolite ed originali
Il telaio in tubi d’acciaio è dotato di una sospensione posteriore monoammortizzatore centrale con forcellone a due bracci e forcella telescopica convenzionale; ci sono un disco freno a margherita all’anteriore e uno al posteriore, controllati da ABS a doppio canale, e le ruote sono a raggi, rispettivamente di 19†con copertura 100/90 e 17 “con copertura 130/80.
Non viene dichiarato il peso ma l’interasse è di 1.405 mm, la lunghezza 2080 mm, la larghezza 970 mm, l’altezza 1335 mm e la sella è posta a 815 mm da terra.
Il manubrio è largo e alla giusta distanza, il cruscotto è semplice e non si connette al cellulare
È la prima uscita ufficiale per la casa cinese che ha preparato una intera gamma con modelli che abbracciano vari segmenti
Una presenza in grande stile a EICMA per il nuovissimo marchio ZXMoto. Si tratta della prima uscita ufficiale in Europa e c’è molto più delle parole: i cinesi hanno sviluppato una gamma intera, con modelli che abbracciano vari segmenti: Supersport, Naked, Adventure, Rally, Motocross e Cruiser. La Casa fondata da Zhan Xue deve ritagliarsi un proprio spazio nel mercato mondiale partendo da zero, e non è un’impresa facile, però sta affrontando l’impegno con determinazione. Ecco le sue proposte, alle quali si aggiunge la 820RR supersportiva di cui abbiamo parlato a parte.
È una moto sportiva spinta da un propulsore 4 cilindri in linea, sviluppata per ottenere prestazioni brillanti. Promette velocità , una guida precisa e tanta adrenalina.
Una naked dalle forme classiche che riprendono motivi degli anni '80-'90, ma con le prestazioni di un moderno motore a 4 cilindri in linea. Unisce un design senza tempo e tecnologie all'avanguardia.
Motore tre cilindri progettato internamente per una streetfighter che bilancia agilità e comfort, destinata a un uso misto fra città e strade di collina.
Costruita sulla stessa piattaforma a tre cilindri della 820RR, questa moto adventure di fascia media punta a stabilire un nuovo punto di riferimento nella sua categoria. Piacevole nella linea, la 820ADV è progettata per un uso misto che va dall’autostrada ai terreni accidentati.
Progettata dal team di ingegneri che ha creato le moto collaudate alla Dakar, la nuova 450 Rally nasce pensando alle corse e ai raid africani, con l’obiettivo di inserirsi tra i protagonisti della specialità .
ZXMoto si rivolge anche al mondo del cross, quello vero, delle competizioni. Questo modello è progettato per gareggiare ai massimi livelli, con una componentistica adeguata e la promessa di competere per posizioni “importantiâ€..
Nonostante l’anima sportiva, ZXMoto guarda anche in altre direzioni. Questa è una cruiser spinta da un motore bicilindrico a V, classico nell’impostazione ma modernissimo nell’affidabilità , e caratterizzato da una erogazione trattabilissima.
Il marchio cinese rinnova la 350RR, sportiva stradale dalle linee affilate figlia del modello da corsa che ha dominato quest’anno nel mondiale SSP300
La 350RR è una la sportiva nata dal modello che quest'anno ha dominato nel campionato mondiale WSBK-SSP300, portando a Kove a essere la prima casa cinese a vincere nella massima serie mondiale delle moto derivate dalla produzione.
La 350RR è una sportiva dalle linee affilate e moderne, spinta da un motore bicilindrico parallelo di 334 cm³ accreditato di una potenza massima di 48 CV a 11.500 giri, rientrando così giusto giusto nei limiti imposti dalla patente A2.
Motore racchiuso all’interno di un telaio a diamante in acciaio, al quale sono abbinate una forcella a steli rovesciati di 37 mm non regolabile e al retrotreno un monoammortizzatore Yu An regolabile nel precarico. I cerchi sono entrambi in lega leggera e di 17â€, con pneumatici stradali nelle misure 110/70 e 150/60. L’impianto frenante, sorvegliato da ABS bicanale, vede un disco di 320 mm all’avantreno e uno di 220 mm al retrotreno. Interasse, avancorsa e inclinazione del cannotto di sterzo valgono rispettivamente 137,4 cm, 99 mm e 24.5°.
Fari a led e alette, non manca niente
La dotazione di serie prevede luci full-LED, display TFT a colori di 5â€, specchi retrovisori richiudibili, leve al manubrio regolabili e blocchetti retroilluminati. Il peso in ordine di marcia dichiarato è di 164 kg.
Il marchio americano fa il suo ingresso anche nel segmento degli scooter: a EICMA è stato presentato il nuovissimo LS1, per Zero la prima uscita in questa categoria
Conosciamo Zero Motorcycles soprattutto per le motociclette elettriche ma ora il marchio americano fa il suo ingresso anche nel segmento degli scooter: all’EICMA è stato presentato il nuovissimo LS1, per Zero la prima uscita in questa categoria. Il marchio produce esclusivamente veicoli a emissioni nulle, dunque pure questo è a propulsione elettrica come tutto il resto della gamma. Spicca per una linea decisamente fuori dai canoni tradizionali, pulita ma con un frontale reso particolare dalla disposizione delle luci e fiancate altrettanto particolari, dal disegno pulito ma per niente banale. Piacevole e originale.
La carrozzeria cela un telaio progettato con l’attenzione a mantenere il baricentro basso, nel quale il motore è fisso e montato centralmente, non nella ruota posteriore come si fa per i veicoli economici, allo scopo di ottenere un veicolo ben bilanciato e facile da guidare. Di conseguenza al posteriore c’è una sospensione vera, con forcellone oscillante a due bracci e una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico, con una trasmissione finale a cinghia che trasmette il moto dal motore alla ruota posteriore. All’anteriore una convenzionale forcella telescopica dall’aspetto solido.
Le ruote sono in lega a cinque razze, l’anteriore di 14†con pneumatico 110/80 e la posteriore di 13†con pneumatico 130/60, e freni a disco su entrambe.
In un veicolo che si propone ad un certo livello non mancano i controlli elettronici: ABS per la frenata e controllo di trazione per evitare sorprese sui fondi viscidi.
Rivolto soprattutto all’uso cittadino e al diporto, lo Zero LS1 ha un interasse contenuto e la sella a una ridotta altezza da terra per consentire di destreggiarsi bene nello stretto e nel traffico serrato. Sotto il pianale una doppia batteria sostituibile, in modo da poter facilmente aumentare l’autonomia, e nel grande vano sotto la sella all’occorrenza si può riporre una terza batteria acquistabile separatamente per estendere l’autonomia da 115 a 170 km.
Il costruttore non ha diffuso dati né per quanto riguarda la batteria, né per quanto riguarda il motore, ma viene dichiarata una velocità massima di 100 km/h che per un veicolo di categoria A1 è un bell’andare; per ricaricare il veicolo da 0 al 95% con il caricabatterie standard da 800 W sono necessarie 4,5 ore, soltanto 3 per portarlo dal 20 all’80%, ma con il caricabatterie rapido da 1500 W i tempi si riducono a 2,75 ore nel primo caso e 1,75 ore nel secondo.
È previsto che venga distribuito soltanto nel mercato europeo e non si farà attendere: le consegne inizieranno nella seconda metà di dicembre e il prezzo è già stato stabilito in 5320 euro f.c.
GT è l’acronimo di granturismo e infatti questa Atlas si distingue per alcuni componenti che la rendono più adatta ai viaggi sull’asfalto
La Norton Atlas è stata presentata in due versioni differenti: una è la “base†(qui tutte le informazioni), con una propensione per qualche uscita in fuoristrada leggero o strade ghiaiate, e ad essa si affianca questa Atlas GT che sostanzialmente non è troppo diversa ma si distingue per alcuni componenti che la rendono più adatta a un uso turistico sull’asfalto. GT è l’acronimo di granturismo…. La Casa non è stata prodiga di informazioni al riguardo ma le differenze riguardano la ciclistica: la GT ha ruote in lega entrambe di 17†invece che a raggi 19“ anteriore e 17†posteriore, e pneumatici stradali Eurogrip Roadhound, indicati per un uso sport touring, in luogo degli Eurogrip Trailhound STR, con scolpitura più profonde, indicati per le enduro stradali e le moto da avventura.
Significa un approccio totalmente diverso e differenze nelle quote della ciclistica e nella forcella, perché il diametro della ruota anteriore comporta diversi valori di avancorsa. Non sono uguali nemmeno i dischi freno anteriori che sembrano di diametro leggermente maggiore, e le pinze, sempre di produzione Bybre a quattro pistoncini e a fissaggio radiale, ma di un altro modello. Cambiano leggermente anche il parafango anteriore e il profilo di carrozzeria che va dal serbatoio al perno del forcellone.
Per il resto la moto è la stessa, una bicilindrica facile e versatile caratterizzata da linee morbide e di una certa personalità . Esteticamente la Atlas GT, così come la Atlas, dice qualcosa di nuovo con le sue forme tondeggianti e le voluminose sovrastrutture che assicurano una buona protezione aerodinamica insieme al parabrezza alto. Nel frontale sono inseriti il doppio proiettore a LED che modifica automaticamente l’intensità del fascio con il variare della luce esterna, le cornering lights e il DRL.
La moto anglo-indiana è spinta da un propulsore bicilindrico parallelo a quattro tempi di 585 cm³ con distribuzione doppio albero a camme in testa, raffreddamento a liquido e l’albero motore con le manovelle a 270° che danno un’erogazione più corposa e più personale. È un’unità sviluppata per avere un tiro generoso e un carattere docile, che si può adattare a seconda delle necessità selezionando diverse mappature. Il cambio è a sei rapporti, con quickshifter bidirezionale.
Impostazione classica anche per il telaio, una struttura a traliccio in tubi di acciaio della quale il motore è parte integrante, progettata con l’attenzione ad avere il punto di gravità in posizione centrale per favorire la guidabilità . Completano il quadro la forcella a steli rovesciati e la sospensione posteriore con forcellone a due bracci e un unico ammortizzatore centrale ad azionamento diretto.
Completa la dotazione elettronica, alla quale sovrintende una piattaforma inerziale IMU a sei assi. Ci sono ABS, controllo di trazione e dello scivolamento dello pneumatico cornering, e la particolarità del cornering cruise control che permette di mantenere la velocità costante anche in curva.
Anche qui come nella GT pedane e leve sono regolabili per adattare la posizione di guida, il telaietto posteriore per il fissaggio di un bauletto è strutturato come il prolungamento del telaio, ci sono il sistema keyless che permette di fare a meno della chiave e il display touchscreen TFT da 8†nel quale è possibile visualizzare tutte le informazioni di viaggio, con connettività per la navigazione e la comunicazione.
Per quanto riguarda vendite e nuove immatricolazioni, il decimo mese ricalca l’andamento “a doppia velocità â€che ha finora caratterizzato il 2025: scooter che continuano a crescere e moto penalizzate dagli effetti fine serie Euro 5. Le preferite restano però le GS e la Transalp
Per il secondo mese consecutivo il mercato delle due ruote a motore chiude in positivo. Nel corso del 2025 sono già quattro i mesi che hanno registrato una crescita e ottobre, che totalizza 25.355 unità vendute, pari a un incremento dell’1,09%, conferma il trend. Consolidata la dinamica: gli scooter trainano le vendite con una crescita del 9,8% e 14.985 unità immatricolate, mentre le moto arretrano del 9,59%, fermandosi a 8.942 veicoli. Nulla di nuovo per i ciclomotori, che perdono 7,57% con sole 1.428 unità .
Nel secondo semestre il mercato ha parzialmente recuperato il forte calo registrato nella prima parte dell’anno (-10% ad aprile), chiudendo con un bilancio di -2,17% e 318.416 unità vendute. Un risultato di rilievo, soprattutto se confrontato con quello del mercato europeo che, secondo i dati diffusi nel terzo trimestre dall’Associazione dei Costruttori Europei ACEM, mostra una contrazione del 7,2%. Anche nel progressivo annuo resta evidente la distanza tra scooter e moto: i primi crescono dell’8,82% raggiungendo 182.325 unità , mentre le seconde calano del 12,66% con 123.918 immatricolazioni. Sempre in difficoltà i ciclomotori, che perdono un quarto del mercato (-24,14%) e si fermano a 12.173 pezzi.
Il comparto elettrico chiude ottobre sostanzialmente stabile (+0,59% e 857 unità ). I ciclomotori elettrici, che rappresentano oltre un terzo del segmento, crescono del 22% con 393 veicoli venduti, mentre gli scooter arretrano del 15,89%, fermandosi a 413 unità .
Per il quarto mese consecutivo il mercato delle minicar registra un calo. Una flessione in parte spiegata dall’assenza degli incentivi statali, esauriti dallo scorso aprile, che contribuivano a compensare un prezzo mediamente più alto rispetto a quello degli scooter.
Il comparto chiude ottobre con un arretramento del 34,52% (e -41,78% per i quadricicli elettrici) e 1.415 veicoli immessi sul mercato. Negativo anche il bilancio dei primi dieci mesi, con una perdita dell’11,73% e 14.648 unità complessive.
Per quanto riguarda le moto più vendute 2025, si confermano sul podio le R 1300 GS di BMW seguite sul terzo gradino dalla Transalp di Honda. In generale, i numeri sono lì da vedere, le più amate rimangono le Adventure...
| Marca | Modello | Segmento | Imm. |
| BMW | R 1300 GS | Adventure | 3.536 |
| BMW | R 1300 GS Adventure | Adventure | 2.730 |
| Honda | XL 750 Transalp | Adventure | 2.729 |
| Yamaha | Tracer 9 | Turismo | 2.679 |
| Yamaha | MT - 07 | Naked | 2.565 |
| Honda | African Twin | Adventure | 2.506 |
| CFMoto | 450MT | Adventure | 2.272 |
| Ducati | Multistrada V5 e V4S | Turismo | 2.092 |
| Benelli | TRK 702 e 702 X | Adventure | 2.026 |
| Yamaha | Tènèrè 700 | Adventure | 1.997 |
Poche nuove per quanto riguarda gli scooter più venduti, con i tre SH di Honda saldamente sul podio declinati nelle versioni 125, 350 e 150. Seguono l'X ADV 750 e, finalmente, Piaggio con il Liberty 125.
| Marca | Modello | Imm. |
| Honda Italia | SH 125 | 17.688 |
| Honda Italia | SH 350 | 10.645 |
| Honda Italia | SH 150 | 9.399 |
| Honda | X-ADV 750 | 7.431 |
| Piaggio | Liberty 125 ABS | 7.093 |
| Kymco | People S 125 | 6.026 |
| Honda Italia | ADV 350 | 5.601 |
| Voge | Sfida SR 16 | 5.040 |
| Kymco | Agility 125 S | 4.948 |
| Yamaha | TMAX | 4.769 |
Per il 2026 Wottan Motor amplia la gamma con quattro novità . Tre scooter e una moto sportiva che confermano la crescita della casa spagnola sul mercato
A EICMA Wottan Motor tra scooter midi e maxi e sportive 125 ha portato parecchie interessanti novità . Vediamole una per una.
Il Wottan GT2 V2 rappresenta l’evoluzione del GT spagnolo pensato per l’uso quotidiano e i tragitti extraurbani. Disponibile nelle cilindrate 125 e 300 cm³, ha linee riviste, una ciclistica aggiornata con ammortizzatori posteriori regolabili e un vano sottosella più ampio. Il motore monocilindrico è omologato Euro 5+ e nella ricca dotazione troviamo controllo di trazione e sistema Start&Stop. Tra le novità spiccano il display TFT touch da 7â€, le manopole riscaldate e la Dash Cam integrata. La disponibilità è prevista per i primi mesi del 2026, prezzo da definire.
Il nuovo Wottan ST-S 300 è tutto nuovo, a partire dal motore un’unità monocilindrica di 278 cm3 di derivazione Piaggio, omologato Euro 5+, capace di 26,5 CV di potenza massima e 24,6 Nm di coppia, con consumi contenuti e vibrazioni ridotte. Il nuovo telaio in acciaio, la forcella da 37 mm e i doppi ammortizzatori regolabili migliorano stabilità e comfort, mentre l’impianto frenante con pinza radiale e ABS a doppio canale assicura frenate precise. Disegnato da Alessandro Tartarini, sfoggia uno stile sportivo con luci full-LED, display TFT da 7â€, Bluetooth, Dash Cam e ampio vano sottosella. È già disponibile al prezzo di 4.290 euro.
La GP1 125RS è la proposta più sportiva della gamma. Spinta da un monocilindrico bialbero di 125 cm³ raffreddato a liquido, con 14,4 CV e cambio a 6 marce, offre telaio a traliccio in acciaio abbinato ad una forcella a steli rovesciati non regolabile e ad un impianto frenante con dischi di 300 mm, pinze radiali e ABS. Il display TFT con connettività Bluetooth e l’app Carbite Ride permettono di gestire dati e funzioni di guida. Già in vendita ad un prezzo di 3.490 euro.
Anteprima assoluta, il Wottan Crossover V400 segna l’ingresso del marchio nel segmento degli scooter "adventure". Equipaggiato con un motore monocilindrico da 393 cm³ accreditato di una potenza massima di 35 CV. La posizione di guida rialzata, l’ampio scudo con parabrezza e il serbatoio capiente lo rendono adatto sia alla città che ai percorsi extraurbani. Completano la dotazione ABS, controllo di trazione, display TFT touch e gruppi ottici con luci full-LED.
La cinese Cyclone presenta a EICMA quattro nuovi modelli, la sport‑cruiser RA1000, l’adventure RX2, la bobberina RA600 e lo scooter RT5. Obiettivo: conquistare il mercato europeo con dotazioni tecnologiche all'altezza
All’edizione 2025 della fiera milanese EICMA, il gruppo Zonsen ha portato avanti la presenza della sua linea Cyclone, proponendo modelli destinati a diversi segmenti del mercato. L'obiettivo dichiarato è quello di estendere la propria diffusione in Europa, puntando su componentistica moderna, dotazioni elettroniche avanzate e una gamma che contempla tipologie differenziate di mezzi.
In questo contesto la RA1000 e la RX2 rappresentano modelli chiave per la strategia: la prima rivolta a chi cerca potenza e presenza su strada, la seconda a chi vorrebbe una moto “all‑round†con inclinazione all’avventura. Vediamoli nello specifico:
La Cyclone RA1000 monta un motore bicilindrico da 996 cm³ raffreddato a liquido, capace di circa 107 CV a 9.000 giri/min e 95 Nm di coppia a 6.500 giri/min, con velocità massima dichiarata pari a 235 km/h.
La ciclistica punta a offrire un buon equilibrio tra comfort e efficacia: le sospensioni e il telaio sono concepiti per un utilizzo utile anche su percorrenze di media distanza. A livello elettronico sono presenti ABS e Traction Control Bosch, il tutto gestito da un bel display TFT da 6″.
Musetto "incarognato", come la Diavel (più o meno)
La Cyclone RX2 è proposta con un’impronta chiaramente adventure: design ispirato al mondo “mecha†(per chi fosse digiuno di cartoni animati giapponesi, si tratta dei mega robot giganti comandati da un umano, per intenderci Mazinga, Ufo Robot et similaria) e ciclistica da offroad, con sospensioni a lunga escursione, luce a terra elevata, scarico alto.
Il motore è un 125 cm3 capace dei soliti 11 kW a 9.500 giri/min, con 11 Nm di coppia.
L’idea è quella di proporre una moto compatta ma robusta, orientata al "tutto terreno", ma anche fruibile in contesti urbani o “fuoriportaâ€.
Piccola sì, ma con un bel cruscotto TFT a colori
Ispirata allo stile bobber, la nuova RA600 adotta una linea classica con frontale massiccio, retro filante e scarichi laterali doppi. Il cuore tecnico è un bicilindrico parallelo da 550 cm³, accreditato di 59 CV e 55 Nm di coppia.
Secondo i dati forniti, lo 0–100 km/h viene coperto in circa 5 secondi, mentre la velocità massima si attesta a 165 km/h. Il motore è progettato per offrire il 90% della coppia massima già a 3.000 giri/min, caratteristica utile nella guida urbana. Completano la dotazione ABS a doppio canale, traction control Continental e altezza sella dall'altezza contenuta, 73,5 cm.
Con il modello RT5, Cyclone entra nel segmento dei maxi-scooter a vocazione turistica, puntando sulla tecnologia. Il motore XQ300S da 300 cm³ sviluppa 25 CV e 25,6 Nm, mentre il serbatoio da 17 litri garantisce un’autonomia dichiarata di oltre 550 km.
Le dimensioni generose (2.200 mm di lunghezza, passo da 1.545 mm, altezza sella 755 mm) si accompagnano a un equipaggiamento particolarmente ricco: radar a onde millimetriche da 77 GHz, doppia dashcam 1080p, ABS, controllo di trazione, parabrezza elettrico, sella e manopole riscaldate, oltre al cruscotto che si connette al cellulare che si può gestire anche con comandi vocali e tramite app.
La posizione di guida sembra comoda e confortevole
Allo stand CFMoto abbiamo potuto ammirare anche la versione GP della 675NK. Un esercizio di stile che mostra chiaramente gli obiettivi del marchio
Presentata come versione estrema della naked media 675NK, la CFMoto 675NK GP è un esercizio tecnico che punta a ridefinire il posizionamento del marchio cinese nel panorama delle due ruote sportive. Si tratta di un prototipo pensato per l’uso in pista, in cui ogni componente è selezionato per massimizzare la precisione e l’efficacia nella guida.
Alla base c’è il motore tre cilindri da 675 cm³, già visto sulla sportiva 675SR-R, qui inserito in un pacchetto tecnico completato da sospensioni Öhlins al posteriore, impianto frenante Brembo racing, scarico AkrapoviÄ e cerchi alleggeriti. L’aerodinamica è stata rivisitata in chiave aggressiva, con linee ispirate alle moto da competizione e grafiche mutuate da quelle del team CFMoto Aspar e l'aggiunta di parecchi particolare in fibra di carbonio.
I colori son quelli dei team CFMoto Aspar che corrono in Moto2 e Moto3
Più che una moto da esposizione, la 675NK GP rappresenta un manifesto tecnico: un segnale chiaro dell’intenzione della casa cinese (che ormai da qualche anno ha ridefinito gli standard della produzione cinese) confrontarsi con i costruttori tradizionali, non solo sul prezzo al pubblico, ma anche sul fronte delle prestazioni.
Notare la cura estrema nei dettagli. Molto bella la leva frizione regolabile griffata Brembo
La 675NK GP deriva direttamente dalla naked 675NK, modello che monta il tre cilindri da 675 cm³ accreditato di 90 CV a 11.000 giri/min e 70 Nm di coppia massima a 8.250 giri/min. La dotazione elettronica comprende Quickshifter, frizione antisaltellamento, traction control e ABS a due canali. Il telaio perimetrale in acciaio è abbinato a sospensioni KYB, con forcella a steli rovesciati da 41 mm e mono regolabile al posteriore con corsa di 130 mm. L’impianto frenante della versione standard è affidato a J.Juan, con doppio disco anteriore da 300 mm e singolo posteriore da 220 mm. Il peso a secco è dichiarato in 175 kg. Tra gli altri elementi di rilievo si segnalano la strumentazione TFT a colori, la fanaleria full LED e la connettività Bluetooth e Wi-Fi tramite l’app CFMoto Ride. Le lineel, parecchio azzeccate, sono firmate dallo studio italiano Modena 40, che ha optato per un design muscoloso e futurista.
Il codino è grintoso e dominato dalle prese d'aria laterali