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#motociclismo #news #insella.it
Si tratta di prototipi ibridi in serie parallelo nei quali i due motori integrati possono essere usati in tutte le combinazioni
Qui la particolarità non è nelle ciclistiche, che sono assolutamente tradizionali, ma nel motore. Anzi, nei due motori perché i due concept Yamaha Proto HEV dispongono di un propulsore endotermico, cioè un classico motore a scoppio, e di uno elettrico, che vengono usati a seconda delle necessità . Si tratta di prototipi ibridi in serie parallelo nei quali i due motori integrati possono essere usati in tutte le combinazioni: solo elettrico per la città , dove sono richiesti silenziosità , inquinamento zero ed erogazione dolce, oppure a combustione interna in campagna, se si desiderano le prestazioni, ma all’occorrenza vengono chiamati in causa tutti e due, ad esempio quando serve una spinta in più in accelerazione.
La tecnologia proprietaria di gestione della potenza e dell’energia amplia le possibilità di utilizzo delle moto di grossa cilindrata e migliora l’efficienza nei consumi di oltre il 35% rispetto ai veicoli della stessa categoria. Le applicazioni sono decisamente interessanti.
I due concept Yamaha Proto HEV sono ancora allo stadio di prototipo ma la sensazione è che se il mercato lo chiedesse potrebbero andare in produzione in tempi relativamente brevi, trattandosi di soluzioni già abbondantemente esplorate nel mondo auto.
La Casa cinese toglie i veli al suo nuovo scooter 125 dotato di telaio in alluminio. Due le versioni che condividono la base tecnica, differenziandosi solamente per le linee del frontale
Zontes aggiorna anche la propria gamma di scooter 125 con due nuovi modelli: ZT125T-V e ZT125T-X, sviluppati su una base tecnica comune con motore monocilindrico quattro tempi di 125 cm³ e 15 CV (quindi guidabile con patente A1 a sedici anni o la B) e consumi molto bassi: la casa dichiara 1,8 litri per 100 km. La novità nascosta però è il telaio in alluminio, una soluzione raffinata che consente di risparmiare sul peso e che è disponibile solo su altri due scooter: lo Yamaha Tmax e il Kymco AK 550. Tutti gli altri rivali adottano soluzioni in tubi d'acciaio.
Sono gli unici scooter 125 ad avere il telaio in alluminio, neanche i maxi...
La ciclistica conprende poi forcella a steli tradizionali e una coppia di ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico. Le ruote sono da 14 pollici all'anteriore e da 13 al posteriore, entrambi i freni sono a disco e dotati di sistema ABS. Il serbatoio ha una capienza di 11 litri, il peso in ordine di marcia è di 112 kg, mentre la sella è a soli 77 cm di altezza.
ZT125T-V
Lo ZT125-V ha linee affilate ed affusolate, scudo protettivo ma parabrezza dal taglio sportivo. Il vano sottosella è piuttosto ampio, offre accensione keyless e luci full-LED.
Lo ZT 125-X è pressoché identico, ad eccezione delle linee del frontale, che racchiudono un gruppo ottico unico a forma di "V", con luci anabbaglianti e una striscia di DRL nella parte bassa.
ZT125T-X
Entrambi i modelli saranno disponibili a partire dal 2026. Ancora da definire i prezzi, ma visto il resto della gamma saranno sicuramente molto interessanti.
Nel sottosella c'è spazio per due caschi jet
La versione 2026 della superbike giapponese sfoggia un frontale con nuove alette aerodinamiche e novità per ciclistica ed elettronica
Per il 2026, la Kawasaki Ninja ZX-10R si evolve parecchio, migliorando l'elettronica, la ciclistica, le prestazioni e l’aerodinamica. Partiamo però con ordine iniziando dalle modifiche subito visibili a colpo d’occhio.
Il cuore dell'aggiornamento è infatti nel frontale: la carenatura è stata ridisegnata ed ora integra appendici aerodinamiche di nuova concezione, che si estendono verso il basso. Il risultato, a detta di Kawasaki, è un incremento della deportanza del 25% rispetto al modello precedente, a tutto vantaggio della stabilità sul veloce e della precisione in inserimento di curva.
Per quanto riguarda l’estetica, le linee non vengono stravolte, ma sono state reinterpretate in chiave più attuale. Osservandola di muso la Ninja è sempre la Ninja, ma per il 2026 ci sono gruppi ottici più compatti rispetto al passato e una presa d'aria Ram Air riposizionata. Il cupolino è poi stato ridisegnato per ridurre la resistenza aerodinamica.
Il collaudato quattro cilindri in linea di 998 cm³ ottiene l'omologazione Euro 5+, senza, a detta di Kawasaki, perdere nulla in termini di prestazioni. I valori di potenza e coppia della nuova 10RR non sono però ancora stati dichiarati dalla Casa. Non vi sono modifiche sostanziali, se non l'adozione di un secondo sensore O2 con l’obiettivo di ottenere una risposta al gas più lineare, grazie ad una calibrazione più fine della miscela aria/benzina.
Sul fronte della ciclistica non ci sono stravolgimenti, viene infatti confermato il telaio a doppio trave in alluminio pressofuso, con forcellone bibraccio. Le sospensioni Showa (BFF all'anteriore e BFRC lite al posteriore) sviluppate in collaborazione con la sezione racing di Kawasaki ricevono tarature ottimizzate per la guida tra i cordoli, volte a ridurre i trasferimento di carico in accelerazione e frenata e migliorare la maneggevolezza. Confermato l'impianto frenante Brembo con pinze monoblocco M50 ad attacco radiale che lavorano dischi di 330 mm di diametro. Sia per la 10R che per la più sportiva 10RR arriva di serie l’ammortizzatore di sterzo elettronico Öhlins a doppio tubo, utile per garantire la massima stabilità nelle staccate più violente e alle massime velocità .
Il pacchetto elettronico include i sistemi S-KTRC, KCMF, launch control, freno motore regolabile e cambio elettronico bidirezionale. La vera novità è l'introduzione di un display TFT a colori da 5 pollici dotato della connettività via app Rideology con sistema di navigazione turn-by-turn.
Le prestazioni dichiarate per la ricarica di questa moto sono eccezionali, se fossero confermate saremmo di fronte a una vera svolta
Guardatela bene perché questa è una moto che potrebbe rivoluzionare l’idea di moto elettrica. Cioè renderla realmente utilizzabile, molto più di quanto non sia stato fatto finora. Si chiama Hiro ed è prodotta da BBM, un costruttore di Bilbao, Spagna, impegnato da una decina d’anni nella personalizzazione di motociclette. L’azienda ha lavorato a questo nuovo progetto stringendo una partnership strategica con il marchio belga Saroléa, all’avanguardia nel settore dei veicoli elettrici.
La novità fondamentale sta nel fatto che per ricaricare la nuova moto quanto basta per guadagnare 100 km di autonomia sono sufficienti 9 minuti, un tempo finalmente accettabile. Niente a che vedere con i tempi lunghissimi dichiarati fino ad ora da tutti i costruttori “elettriciâ€. A questo si uniscono una potenza decisamente rilevante, 94 CV alla ruota, insieme a una coppia vigorosissima, 150 Nm; il motore può arrivare fino a 12.000 giri/minuto e la velocità massima autolimitata è di 190 km/h, mentre l’accelerazione consente di passare da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi. Il tempo per una ricarica completa con il caricatore rapido è di soli 15 minuti e l’autonomia supera i 220 km. Il tutto con un peso che non è da piuma come dichiara ottimisticamente il costruttore ma è comunque molto buono per una moto elettrica di queste prestazioni: 200 kg, e con un baricentro basso per avere una notevole guidabilitÃ
Da notare che non siamo di fronte a una moto sola ma a una piattaforma destinata ad articolarsi in numerose versioni, come ha annunciato Benoit Barras, uno dei due fratelli fondatori del marchio:
"Non volevamo creare una sola moto, ma una base per costruire diversi modelli. La nostra esperienza ci ha insegnato che ogni pilota cerca caratteristiche uniche, e la Hiro è progettata con questo spirito".
“Abbiamo ascoltato gli appassionati: troppo pesanti, troppo lenti da caricare e con un’autonomia deludente – ha soggiunto Guillaume, l’altro fratello fondatore parlando dei veicoli elettrici in commercio –. Piuttosto che provare a reinventare abbiamo perfezionato l’esistente. Dotata delle più recenti tecnologie, la nostra moto elettrica èp la risposta diretta alle loro aspettative più legittimeâ€.
Un risultato ottenuto in collaborazione con Saroléa che oltre ad avere alle spalle un grande bagaglio di esperienze ha partecipato diverse volte al Tourist Trophy categoria TT Zero.
La piattaforma BBM ha un motore elettrico a flusso radiale (RFPM) raffreddato a liquido, fisso nel telaio, alimentato da un pacco batterie agli ioni di litio da 12,96 kW/h e 380 V; con il caricatore rapido, come già detto, sono sufficienti 15 minuti per una ricarica completa, mentre collegandosi a una presa di corrente normale a 220 V come quelle che si trovano in qualunque appartamento servono 2h40’.
La ciclistica è costruita intorno a un telaio a traliccio in tubi d’acciaio al cromo-molibdeno con telaietto in alluminio e pannelli in bÃo-composito. La sospensione posteriore è costituita da un forcellone a due bracci con unico ammortizzatore centrale, mentre davanti c’è una forcella a steli rovesciati di 43 mm Ø che consente 120 mm di corsa. Le ruote a raggi con cerchi in alluminio sono di 17â€, con pneumatici 120/70 davanti i 180/55 dietro. Tutto Brembo l’impianto frenante: due dischi di 320 mm Ø con pinze a fissaggio radiale M4 all’anteriore, e un disco di 145 mm Ø con pinza a singolo pistoncino comandata sia a mano che a pedale dietro.
BBS specifica che il lancio di questa Hiro è una dichiarazione di intenti. Ci sono già i disegni di due moto, una roadster e una streetfighter, ma i modelli di pre-produzione saranno presentati a partire da giugno 2026. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno a 16.900 €, tasse escluse.
Sin dalle sue prime mosse in Europa, Kove ha conquistato gli appassionati di off-road, mettendo nelle vetrine dei concessionari le stesse moto che schiera in gara. è accaduto con le 450 Rally (usate da Ottavio Missoni e Cesare Zacchetti alla Dakar) e accade ora con la 800 X Rally, portata in gara da Matteo Bottino (qui accanto) all’ultima Africa Eco Race.
Omologata monoposto, questa moto di serie è praticamente pronta per correre con la sua sella piatta a ben 89,5 cm da terra, il cupolino stretto e le sospensioni regolabili nell’idraulica con escursione di ben 270 mm davanti e 240 mm dietro.
Il telaietto reggisella sulla Rally è in alluminio ed è imbullonato al telaio: facile sostituirlo se necessario dopo una caduta
La 800 X Rally sfoggia di serie componenti lavorati in CNC e in alluminio come il forcellone e il telaietto posteriore imbullonato, grazie ai quali il peso dichiarato è di 178 kg che scendono a soli 165 kg con il kit racing (pag. 28) e altre piccole modifiche. Il motore è il bicilindrico da 799 cm3 della 800 X Pro, accreditato di 95 CV a 9.000 giri e 80 Nm a 7.500 giri. La dotazione elettronica comprende ABS disinseribile, due mappe motore e il display TFT da 7â€.
Le protezioni in tubolari di serie sono utili in caso di caduta per proteggere il serbatoio da 19 litri. La forcella con steli da 49 mm è della cinese Yu’An
Sono tante le moto definite come “pronto garaâ€, poche lo sono davvero e la 800 X Rally è una di loro. Leggera, alta da terra per superare qualsiasi ostacolo, si rivela divertente ed efficace anche su strada, nonostante la ruota anteriore da 21†e gli pneumatici tassellati. Con un paio di gomme stradali, su asfalto si piegherebbe con molta più confidenza, ma questa Kove è nata per affrontare gli sterrati e viene venduta solo con gomme “artigliate†che permettono di sfruttare la sua ciclistica di alto livello. I freni e le sospensioni sono effettivamente studiati soprattutto per l’uso in off-road.
La pinza anteriore offre tanta dosabilità e una potenza adeguata per l’uso su terra, più che su strada. Forcella e ammortizzatore sono perfetti anche su ostacoli importanti, mentre su strada risultano per forza di cose morbidi (la moto si muove tanto in frenata e accelerazione). Il motore invece piace sempre: al netto di un po’ di on-off che infastidisce nello stretto (colpa dell’acceleratore a cavo), è progressivo, fluido, con una buona risposta ai medi regimi e un bell’allungo.
Collaudata in gara, la Kove è una enduro “vera†con sospensioni a lunga escursione e componenti di qualità . Pronta per affrontare i percorsi più impegnativi, ha un prezzo interessante
| Motore | bicilindrico 4 tempi |
| Cilindrata (cm3) | 799 |
| Raffreddamento | a liquido |
| Alimentazione | a iniezione |
| Cambio | a 6 marce |
| Potenza CV (kW)/giri | 95,2(71)/9000 |
| Freno anteriore | 310 |
| Freno posteriore | 240 |
| Velocità massima (km/h) | 185 |
| Altezza sella (cm) | 89,5 |
| Interasse (cm) | 154,5 |
| Lunghezza (cm) | 226,7 |
| Peso (kg) | 178 |
| Pneumatico anteriore | 90/90 - 21" |
| Pneumatico posteriore | 140/80 - 18" |
| Capacità serbatoio (litri) | 20 |
| Riserva litri | nd |
In questo ultimo video della serie 2025 in collaborazione con Beta Utensili abbiamo sezionato e analizzato un impianto frenante. Come sono fatti e come funzionano le componenti freno di una moto? La manutenzione è importante? E perché va fatta?
L'ammiraglia delle maxienduro di KTM diventa ancora più potente e tecnologica: il bicilindrico arriva a 173 CV e c'è un maxicruscotto touchscreen da 8,8". Sono parecchie le differenze rispetto alla vecchia 1290, scopriamole insieme
KTM è stata la grande assente di EICMA 2025 ma, d'altronde, vista la crisi che l'ha investita quest'anno, era prevedibile. Non sono però mancate le novità , infatti il primo model year 2026 della casa austriaca è la nuova 1390 Super Adventure R, la maxienduro col cerchio anteriore da 21" che prende il posto della 1290, presentata nel suo ultimo aggiornamento 2 anni fa. L'avventuriera di Mattighofen è cambiata tantissimo: guardate qui sotto il confronto tecnico e fotografico che vi abbiamo preparato!
Prima come dopo il restyling, le forme abbondanti ed aggressive della Super Adventure R si riconoscono ad un miglio di distanza. La 1390 ha un nuovo profilo del serbatoio per ancorarsi meglio durante la guida, nuovi fianchetti per migliorare la protezione dall'aria delle gambe e all'anteriore si fa notare il faro a LED dal design elaborato che ormai caratterizza le nuove KTM. Sono stati riposizionati manubrio (più largo e dotato di maggiori regolazioni) e pedane, mentre la sella si trova sempre a 88 cm da terra come sulla 1290. Confermate anche la misura dell'interasse (157,7 cm) e la capacità del serbatoio da 23 litri: sul nuovo model year cresce però il peso di 3 kg, 231 kg a secco contro i 228 kg della passata generazione.
Vista di profilo si riesce ad avere un riscontro ancora più diretto di come si sono evolute le forme della Super Adventure, in particolare nella zona frontale perché codino e scarico sono praticamente uguali. La vera grande novità , però, è il propulsore che è sempre bicilindrico a V di 75° con raffreddamento a liquido, ma cresce ancora la cilindrata, passando da 1.301 a 1.349 cm3. Questo dato si traduce in maggior potenza e maggior coppia: si passa da 160 a 173 CV e da 138 a 145 Nm, merito anche della nuova fasatura variabile introdotta su questa unità . Invariata e sempre di altissima qualità la ciclistica, a partire dal telaio in tubi di acciaio, dal forcellone pressofuso in alluminio e dalle sospensioni WP completamente regolabili (all'anteriore forcella Xplor da 48 mm e al posteriore monoammortizzatore PDS).
Nel 2023 la 1290 il display TFT a colori da 7" ha guadagnato la navigazione turn-by-turn con possibilità di impostare waypoint e deviazioni come nelle gare di rally. La nuova 1390 fa un altro enorme passo avanti introducendo un cruscotto con schermo verticale touch da ben 8,8". I supporti alla guida, infatti, sono di ultima generazione, a partire dai radar per avere il cruise control adattivo, ma aggiungiamo il controllo di trazione e l'ABS Cornering (disattivabile in off-road) fino ai 5 riding mode offerti di serie sulla 1390 (Rain, Street, Sport, Offroad e Custom, a cui si aggiunge un sesto, il Rally, disponibile come optional). Interessanti notizie riguardano il listino: la 1290 Super Adventure R costava 22.480 euro, ma la 1390 scende a 21.980 euro!
Questo concept è stato sviluppato congiuntamente dalla Casa di Iwata e da Toyota Motor Corporation e per certi versi richiama alcune soluzioni del vecchio BMW C1
Le Case giapponesi stanno lavorando moltissimo sul tema della mobilità sostenibile, e i motori a idrogeno rappresentano una delle opzioni più interessanti per raggiungere la neutralità carbonica. Questo concept esposto al Japan Mobility Show nello stand Yamaha Motor è stato sviluppato congiuntamente dalla Casa di Iwata e da Toyota Motor Corporation e per certi versi richiama alcune soluzioni del vecchio BMW C1: conducente in una sorta di cabina aperta ai lati ma dotata di tetto a protezione dalla pioggia, alle spalle un grande vano portabagagli nel quale sono alloggiati i due compatti serbatoi di idrogeno ad alta pressione, adatti a moto e scooter, regolarmente certificati. A differenza dello scooter tedesco però qui è obbligatorio indossare il casco.
Nel portapacchi sono alloggiate le bombole con l'idrogeno
Il veicolo si chiama H2 Buddy Porter Concept e Yamaha Motor è responsabile principale dello sviluppo del motore a idrogeno, del telaio e di altri componenti. Viene dichiarata un’autonomia di oltre 100 km. L’H2 Buddy Porter Concept rispetta tutte le normative che regolamentano l’uso su strada pubblica ed è conforme agli standard delle emissioni Euro 5, compresi quelli relativi ai NOx.
La naked media Z650 S di Kawasaki per il nuovo anno è stata rinnovata nell'estetica, nella dotazione tecnologica e nella posizione di guida. Annunciato il prezzo, che resta competitivo
Per il 2026 la Casa di Akashi, oltre ad aver presentato la nuovissima crossover KLE 500, ha rinnovato gran parte della sua gamma, specie quella delle naked con aggiornamenti a Z900, Z1100 e Z650 S. Quest'ultima rappresenta la porta di accesso alla famiglia delle nude "da grandi", e per il 2026 ha ricevuto aggiornamenti volti a renderla esteticamente più accattivante, più confortevole e tecnologicamente avanzata.
Dal punto di vista estetico, la Z650 S adotta linee più decise e ricercate, con sovrastrutture più corpose e un frontale completamente ridisegnato che integra fari full LED, insieme al nuovo gruppo ottico posteriore e agli indicatori di direzione. Nuova anche la strumentazione con display TFT a colori da 4,3 pollici, con luminosità automatica in base alla luce ambientale. Il pilota può scegliere tra due grafiche per il contagiri e grazie alla compatibilità con l’app Rideology può connettere lo smartphone per accedere a funzioni aggiuntive e monitorare i dati di guida.
Cambia la posizione di guida: le pedane sono state riposizionate, mentre il manubrio “fat-bar†offre ora una posizione più rialzata e naturale. Le selle di pilota e passeggero sono completamente nuove: quella del pilota è più ampia e meglio imbottita (+15 mm rispetto alla versione standard), mentre quella del passeggero guadagna 20 mm in larghezza e 10 mm di spessore in più. A listino figurano anche due alternative: la sella Style e la Ergo Fit ribassata di 20 mm.
Sotto il serbatoio batte il noto bicilindrico parallelo da 649 cm³, ora dotato di controllo di trazione di serie. L’erogazione è stata ottimizzata per offrire più coppia ai medi regimi, mentre la frizione assistita e antisaltellamento rende le scalate più fluide. Una nuova copertura della ventola del radiatore convoglia l’aria calda verso il basso, migliorando il comfort nelle situazioni urbane. Il sistema di scarico integra un sensore O2 per ridurre le emissioni, e tra gli accessori figura anche il quickshifter.
Il telaio è un'unità tubolare in acciaio sostenuta all'avantreno da una forcella a steli tradizionali di 41 mm di diametro e al posteriore da un monoammortizzatore collegato al forcellone tramite link. L’impianto frenante si affida a doppi dischi anteriori da 300 mm e a un disco posteriore da 220 mm, con ABS Continental di ultima generazione.
La Kawasaki Z650 S viene offerta ad un prezzo di 7.490 euro franco concessionario in tre colorazioni:
Il ContiSportAttack 5 è la nuova generazione di pneumatici supersport del produttore tedesco. Progettato per un utilizzo prevalente su strada, non ha problemi anche a scendere in pista
Continental presenta il ContiSportAttack 5, il nuovo pneumatico destinato al segmento supersport. Il prodotto è il successore del ContiSportAttack 4 ed è stato sviluppato per offrire prestazioni per motociclisti che utilizzano moto sportive o naked, con un rapporto ideale di impiego di 80% su strada e 20% in pista.
Lo pneumatico è progettato per velocità fino a 320 km/h, a seconda della misura, una delle caratteristiche evidenziate da Continental è l'assenza della necessità di utilizzare termocoperte o di effettuare regolazioni della pressione per l'impiego in pista, a conferma della sua versatita. Tra le moto ideali per l'installazione del ContiSportAttack 5, Continental cita modelli supersport come la BMW S 1000 RR e la Yamaha YZF-R9 oltre a naked potenti come la BMW S 1000 R, la Kawasaki Z 900 e la KTM 1390 SUPER DUKE R EVO. La disponibilità è prevista a partire dal primo trimestre del 2026.
Per raggiungere gli obiettivi, Continental ha introdotto cinque innovazioni chiave nel ContiSportAttack 5.
Misure disponibili
• 120/70 ZR 17 M/C (58W) TL
• 160/60 ZR 17 M/C (69W) TL
• 180/55 ZR 17 M/C (73W) TL
• 190/55 ZR 17 M/C (75W) TL
• 200/55 ZR 17 M/C (78W) TL