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Intelligenza Artificiale
Come funziona Vasa-1, la nuova AI di Microsoft che sfida Sora di OpenAI

La divisione di Microsoft in Asia ha presentato un nuovo progetto di intelligenza artificiale, chiamato Vasa-1, che può realizzare video di persone partendo solo da una loro foto.

La piattaforma, concorrente di Sora, il software sviluppato dal creatore di ChatGpt, OpenAI, può anche replicare la voce di un individuo, con solo pochi secondi di esempi campionati. L’intento è, per i ricercatori, “aprire la strada a interazioni con avatar realistici che emulano comportamenti umani”. Il risultato finale apre a ulteriori domande sulle capacità di distinguere un contenuto generato dall’IA da uno reale.

Al momento, Vasa-1 è solo un esperimento dei laboratori di Microsoft Research e non un programma pensato per un utilizzo ampio. Il colosso americano ha pubblicato diversi esempi in cui si vedono volti, ad un primo sguardo verosimili, pronunciare varie frasi. Anche se i movimenti delle labbra e della testa potrebbero sembrare artefatti, il potenziale rischio di uso della tecnologia per diffondere deepfake, filmati fasulli, è alto. I ricercatori stessi ne sono consapevoli e per questo hanno deciso di non rilasciare “una demo, un prodotto e ulteriori dettagli di implementazione o qualsiasi offerta correlata” finché non saranno sicuri che la loro tecnologia “sarà utilizzata in modo responsabile e in conformità con le corrette procedure”.

Secondo il documento di Microsoft, Vasa-1 è stato addestrato sul set di dati VoxCeleb2, che contiene “oltre 1 milione di espressioni di 6.112 individui celebri” estratte dai video di YouTube. Anche se lo strumento è stato addestrato su volti reali, Microsoft dimostra che Vasa-1 può funzionare anche su disegni e opere. Gli esperti hanno combinato la Mona Lisa con un file audio dell’attrice Anne Hathaway. “Pur riconoscendo la possibilità di un uso improprio, i vantaggi dell’IA per video vanno dall’equità educativa al miglioramento dell’accessibilità per le persone con difficoltà di comunicazione, fino alla compagnia o il supporto terapeutico a chi ne ha bisogno” spiega Microsoft.

Niente demo pubblica per evitare abusi

Nonostante le sue potenzialità, il team di Microsoft è consapevole che VASA-1 potrebbe essere utilizzato in modo improprio, ad esempio per creare contenuti fuorvianti o ingannevoli. Pertanto, i ricercatori hanno deciso di non rilasciare una demo online, un’API o un prodotto fino a quando non saranno certi che la tecnologia sarà utilizzata in modo responsabile e in conformità con le normative appropriate.

L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante nel ricreare le espressioni umane, ma la strada è ancora lunga. Inoltre, sarà fondamentale garantire che sistemi di questo tipo siano utilizzati in modo etico e responsabile, per evitare possibili abusi e inganni.

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Data articolo: Thu, 25 Apr 2024 08:00:00 +0000 di Piermario Boccellato
Cloud
Oracle insieme a Fujitsu investe 8 miliardi in Giappone per AI e Cloud sovrani

Fujitsu e Oracle stanno collaborando per fornire funzionalità cloud e AI sovrani in Giappone alle aziende e al settore pubblico. Un investimento complessivo di 8 miliardi di dollari in 10 anni. Fujitsu implementerà Oracle Alloy, una piattaforma di infrastruttura cloud che fornisce più di 100 servizi Oracle Cloud Infrastructure (OCI), inclusa l’intelligenza artificiale generativa, come parte del suo portafoglio Fujitsu Uvance Hybrid IT, con infrastrutture on-premise e basate su cloud.

Ciò consentirà alle aziende e al settore pubblico nipponico di utilizzare l’infrastruttura cloud sovrana e l’intelligenza artificiale sovrana direttamente dal data center gestito da Fujitsu in Giappone. Fujitsu sostiene che sarà in grado di gestire Oracle Alloy in modo indipendente nei suoi data center in Giappone con un controllo aggiuntivo sulle sue operazioni. Sulla base delle conoscenze accumulate attraverso casi d’uso nel mercato giapponese, Fujitsu prenderà attivamente in considerazione l’espansione di Oracle Alloy in altri mercati. Fujitsu ha affermato che il servizio consente alle aziende di centralizzare le operazioni e le policy di sicurezza in ambienti on-premise e hyperscaler.

Oracle prevede di aumentare il supporto clienti locale delle sue regioni cloud pubbliche a Tokyo e Osaka e dei suoi team operativi locali per Oracle Alloy e OCI Dedicated Region. Ciò consentirà ai governi e alle aziende di tutto il Giappone di continuare a spostare i propri carichi di lavoro mission-critical su Oracle Cloud e ad adottare soluzioni di intelligenza artificiale sovrane. I servizi cloud e AI sovrani di Oracle possono essere forniti in modo sicuro all’interno dei confini di un paese o nelle sedi di un’organizzazione con una serie di controlli operativi. Oracle è l’unico hyperscaler in grado di fornire intelligenza artificiale e una suite completa di oltre 100 servizi cloud a livello locale, ovunque.

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Data articolo: Thu, 25 Apr 2024 06:30:00 +0000 di Paolo Anastasio
Internet
Ricerca e innovazione per le transizioni verde e digitale, altri 1,4 miliardi dall’Ue

Arriva una rilevante modifica del programma di lavoro 2023-24 di Orizzonte Europa, il programma di ricerca e innovazione dell’UE. Come annunciato dalla Commissione europea, saranno mobilitati finanziamenti di Orizzonte Europa precedentemente non assegnati per aumentare il bilancio 2024 di quasi 1.4 miliardi di euro, portandoli a un totale di 7.3 miliardi di EUR.

Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato: “Si tratta di un passo importante verso un’Europa più equa, più verde e più competitiva. Dal ripristino dei fiumi, da una migliore preparazione delle autorità ad affrontare i rischi legati al clima, dalla transizione verso suoli sani, dall’ottimizzazione degli interventi diagnostici sul cancro, fino a molte altre azioni. Le missioni nell’ambito di Orizzonte Europa sono uno strumento importante per risolvere alcune delle nostre maggiori sfide“.

L’emendamento comprende un investimento di quasi 650 milioni di EUR nelle missioni dell’UE volto a contribuire a risolvere alcune delle sfide che l’Europa deve affrontare, ad esempio rendendo più di 100 città climaticamente neutre, uno strumento del nuovo Bauhaus europeo, nonché azioni sperimentali che aprono opportunità di ricerca e innovazione dell’UE a un maggior numero di nuovi arrivati, tra le altre novità.

Tra le principali caratteristiche di questo aggiornamento del programma di lavoro di Orizzonte Europa figurano:

Missioni dell’UE

Nel 648 l’UE investirà 2 024 milioni di EUR in attività di ricerca e innovazione alla base delle missioni dell’UE. Le missioni dell’UE coprono cinque settori e costituiscono una novità introdotta da Orizzonte Europa per apportare soluzioni concrete ad alcune delle nostre maggiori sfide. Hanno obiettivi ambiziosi e produrranno risultati concreti entro il 2030. Le nuove azioni per il 2024 dovrebbero portare al ripristino di almeno 25 000 km di fiumi a scorrimento libero, ai contratti urbani per il clima con più di 100 città, a 100 laboratori viventi e centri faro che guidano la transizione verso suoli sani, a una migliore preparazione degli enti locali e regionali ad affrontare i rischi legati al clima, a una migliore diagnosi del cancro e al sostegno ai giovani malati di cancro.

Nuovo Bauhaus europeo

Il nuovo Bauhaus europeo mira a portare i benefici del Green Deal europeo nella vita quotidiana e negli spazi di vita delle persone. Nei tre anni successivi al suo avvio, il nuovo Bauhaus europeo ha fornito soluzioni a problemi concreti. Tra gli esempi figurano il progetto ‘Tova’ della Spagna, che ha sviluppato una tecnica di stampa in 3D con terra per fornire soluzioni architettoniche per alloggi sostenibili, economicamente accessibili e di prossimità. Un altro esempio è il progetto WATSUPS del Belgio che crea un nuovo spazio pubblico accanto al fiume Dyle per attenuare il rischio di gentrificazione. Queste soluzioni sono radicate nella ricerca e nell’innovazione che pongono gli europei al centro della trasformazione verde.

Un nuovo strumento del nuovo Bauhaus europeo garantirà che l’Europa continui a sfruttare al meglio questo potenziale. Esso prevede un sostegno pluriennale al bilancio per il periodo 2025-2027 attraverso due pilastri, una parte relativa alla ricerca e all’innovazione per sviluppare nuove idee e una parte di diffusione per potenziare tali soluzioni. Il programma di lavoro modificato di Orizzonte Europa per il periodo 2023-24 stanzia 20 milioni di EUR per preparare il terreno per l’attuazione dello strumento del nuovo Bauhaus europeo.

Azioni sperimentali per attirare nuovi arrivati

L’emendamento comprende un pacchetto di nuove azioni sperimentali volte a rafforzare l’apertura del programma, a sostenere gli obiettivi delle missioni dell’UE e a promuovere le carriere dei giovani ricercatori. Sperimenteranno nuovi approcci in vista dei preparativi per gli ultimi tre anni di Orizzonte Europa e del suo futuro programma successivo.

Le azioni comprendono quattro temi aperti che offrono ai ricercatori maggiore libertà di concentrare il loro lavoro su un tema scelto con un bilancio totale di 76 milioni di EUR nei cluster di Orizzonte Europa che si occupano di “Salute”, “Clima, energia e mobilità” e “Prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente”. Un’azione sperimentale di 15 milioni di EUR per le missioni dell’UE renderà gli istituti di conoscenza, come le università o le organizzazioni di ricerca, i punti focali delle attività di ricerca e innovazione transdisciplinari a livello locale con una dimensione europea. Inoltre, l’invito del nuovo Bauhaus europeo “Trasformare i quartieri, rendendoli belli, sostenibili e inclusivi” mira anche ad attrarre nuovi arrivati al programma per massimizzare l’impatto. Infine, 20 milioni di EUR sosterranno gli ecosistemi dei talenti per le prime carriere attraenti nel campo della ricerca.

Del patrimonio culturale

L’emendamento dedica inoltre 48 milioni di EUR al cloud collaborativo europeo per il patrimonio culturale. Questo nuovo spazio collaborativo digitale aiuterà gli istituti di tutela del patrimonio culturale e i ricercatori nonché le industrie culturali e creative a cogliere i vantaggi della transizione digitale. Integrerà lo spazio comune europeo dei dati per il patrimonio culturale (lo spazio di dati) finanziato nell’ambito del programma Europa digitale.

Preparazione alle pandemie

La pandemia di COVID-19 ha messo in luce le sfide cui devono far fronte i sistemi sanitari europei nell’individuazione, nella prevenzione, nella lotta e nella gestione dei focolai di malattie infettive. Per contribuire a preparare l’Europa a far fronte a potenziali pandemie future, il programma di lavoro modificato prevede un investimento di 50 milioni di EUR per un partenariato europeo per la preparazione alle pandemie.

Preparare il terreno per il 2025

Gli inviti per il 2 025 sono inoltre inclusi nell’emendamento per garantire la continuità di alcune azioni ricorrenti, quali le azioni Marie SkÅ‚odowska-Curie (MSCA) e le borse di studio “Raggruppamento per l’eccellenza” e “SER (Spazio europeo della ricerca)” nella parte “Ampliare la partecipazione e diffondere l’eccellenza” e “Riformare e rafforzare il sistema europeo di R &I.”. La Commissione prevede di attuare l’intera gamma di azioni per il 2 025 in un programma di lavoro specifico nel 2025.

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Data articolo: Thu, 25 Apr 2024 09:00:00 +0000 di Redazione Key4biz
Dailyletter
Cyber attacchi, TLC nel mirino

Il settore delle Telecomunicazioni è stato tra i principali bersagli di minacce e attacchi cibernetici nel 2023. A seguire i trasporti e i servizi finanziari. È quanto emerge dalla Relazione annuale redatta dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN).

AI, ok in Cdm al Ddl. Sconti per i ricercatori che tornano e reclusione fino a 5 anni per ‘danno ingiusto’. Dotazione di un miliardo di euro in capo a CDP e stretta sui reati. Il diritto d’autore fra i temi più caldi.

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 15:19:27 +0000 di Redazione Key4biz
Cybercrime
Attacchi cyber, Frattasi: “Solo 300 andati a buon fineâ€. Mantovano: “In Italia in un anno DDoS più del 625%â€. TLC tra le più colpite

Il settore delle Telecomunicazioni è stato tra i principali bersagli di minacce e attacchi cibernetici nel 2023. A seguire i trasporti e i servizi finanziari. È quanto emerge dalla Relazione annuale redatta dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) relativa alle attività svolte l’anno scorso e presentata al Parlamento questa mattina nella sala stampa di Palazzo Chigi dal direttore generale dell’Agenzia cyber nazionale Bruno Frattasi. Hanno anche partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Lorenzo Guerini, il Direttore generale dell’ACN, e Marco Camisani Calzolari.

“Rispetto al 2022, nel 2023”, ha detto Mantovano, “i cyber attacchi DDoS sono aumentati del 625%, come per larga parte delle Nazioni occidentali, e più dell’80% scaturiti dall’attuale contesto geopolitico, in particolare dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente“.

Più nel dettaglio, sono stati 1.411 gli “eventi” e gli “incidenti cibernetici” registrati dall’ACN l’anno scorso. Ma c’è da precisare subito, per non creare allarmismo, che non tutti questi attacchi informatici sono andati a segno nei confronti del nostro Paese. “Sono solo 300 gli incidenti gravi, andati a buon fine”, ha spiegato ai microfoni di Key4biz Bruno Frattasi. Per incidente si intende, infatti, un evento cyber con impatto impattante su confidenzialità, integrità o disponibilità delle informazioni confermato dalla vittima. Inoltre Frattasi ha annunciato che “con il ministro dell’Interno stiamo già prestando particolare attenzione ai sistemi digitali utilizzati nelle prossime elezioni europee”.

La videointervista: Attacchi cyber, Frattasi (ACN): “Nel 2023 solo 300 andati a buon fineâ€

Mantovano risponde alla nostra domanda su come contrastare la cybercriminalità: Con il Ddl Cyber avremo strumenti adeguati”

Durante la conferenza stampa, abbiamo chiesto al Sottosegretario Mantovano come si sta contrastando la cybercriminalità? Citando le parole di Nicola Gratteri, capo della Procura di Napoli: La camorra è molto forte sul dark web”.
“Lo stiamo facendo”, ci ha risposto, “adeguando le varie fattispecie di reato con il disegno di legge sulla cybersicurezza in esame ora in Parlamento. Questo disegno di legge, su cui registro una significativa convergenza delle opposizioni”, ha aggiunto, “serve ad avere degli strumenti più adeguati e non andare a tentoni sulla base della buona volontà“. “C’è un’interlocuzione tra governo e Parlamento adesso che fa auspicare un’approvazione rapida che non significa superficiale del Ddl. Il governo è disponibile ad accogliere emendamenti della maggioranza e delle opposizione”, ha spiegato il Sottosegretario.“Su questo”, ha concluso la sua risposta Mantovano, “il governo sta intensificando attraverso l’Agenzia risorse e interlocuzione con le varie pubbliche amministrazioni. L’altro piano è quello di non accontentarsi degli strumenti a disposizione ma di renderli più affinati e efficaci”.

La Relazione cyber presentata al Parlamento

La relazione, di 121 pagine, Ã¨ organizzata in sette sezioni che illustrano il modo in cui l’Agenzia ha operato per il rafforzamento della resilienza cyber del Paese attraverso la protezione degli asset critici nazionali con un approccio sistemico orientato alla prevenzione, gestione e mitigazione del rischio. Tutto questo, anche mediante il man­tenimento di un quadro normativo aggiornato e coerente, e con misure, strumenti e controlli che possano contribuire a favorire una transizione digitale sicura. 

Il primo capitolo, sulla Prevenzione e gestione di eventi e incidenti cyber, raccoglie tutti i numeri del Computer Security Response Team Italia dell’Agenzia: analizza gli eventi cibernetici più rilevanti e mette a fuoco le attività connesse alle tensioni geopolitiche in corso. Questo capitolo presenta un focus sugli interventi di rispristino realizzati dal Csirt a supporto delle vittime degli incidenti di strutture pubbliche e dei soggetti nazionali colpiti da questa peculiare forma di interferenza hacker, con numerosi interventi, 1411 casi trattati, 303 incidenti confermati e oltre 20mila segnalazioni. Una parte è dedicata al tema delle esercitazioni congiunte già realizzate fino alla pianificazione di Cyber Europe 2024 e che coinvolge tutti gli stati membri dell’Unione

Il secondo capitolo è dedicato alla Resilienza delle infrastrutture digitali e alla sicurezza tecnologica con un’analisi dello stato del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica  (PSNC) e un focus sull’attuazione della Direttiva NIS 2, fino ai temi della certificazione nel mondo digitale e dello Scrutinio tecnologico per il PSNC con le attività ispettive e di verifica connesse. In questa sezione sono descritti i contributi dell’Agenzia a temi di rilievo quali l’esercizio del Golden Power, la Crittografia e la transizione al Cloud.

Il terzo capitolo riguarda gli Investimenti PNRR per la cybersicurezza: dal potenziamento della resilienza cyber della Pubblica Amministrazione agli avvisi di finanziamento finalizzati. Il focus è dedicato ai Servizi cyber nazionali e alla costruzione di una rete di CSIRT regionali fino allo stato di avanzamento di HyperSoc, dell’infrastruttura di High Performance Computing, e all’uso di strumenti di IA. Anche i laboratori di scrutinio e certificazione tecnologica sono oggetto della relazione: 134 procedimenti CVCN conclusi hanno visto i tecnici dell’Agenzia impegnati nel loro esame.

Nella relazione viene descritto in dettaglio l’Investimento 1.5 “Cybersecurityâ€, del PNRR, a titolarità DTD e di cui l’Agenzia è Soggetto attuatore, con una dotazione di 623 milio­ni di euro al fine di migliorare le difese del Paese ponendo la cybersicurezza e la resilienza a fondamento della trasformazione digitale sia della PA, che del settore privato.

Il quarto capitolo, sulla Cooperazione Internazionale, ricostruisce le attività svolte in ambito europeo e internazionale curate dal Servizio Strategie e cooperazione dell’ACN. Sono descritti i numerosi incontri con soggetti omologhi e le attività svolte in costante raccordo con il Mini­stero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Tra gli elementi qualificanti delle attività bilaterali e multilaterali uno riguarda la condivisione con la CISA, l’Agenzia cyber degli Stati Uniti, delle valutazioni sul nesso fra Intelligenza Artificiale e cybersicurezza, in linea con l’indirizzo politico del Presidente del Consiglio dei ministri, che ha consentito l’ade­sione dell’ACN al documento sulle “Linee guida per uno sviluppo sicuro dell’Intelligenza Artificialeâ€, adottato da agenzie di 18 Paesi. Un tema che sarà trattato nell’ambito del tavolo Gruppo di Lavoro G7 sulla Cybersicurezza del 16 maggio prossimo.

Il quinto capitolo, dedicato a Ricerca e innovazione, formazione, consapevolezza, presenta i vari programmi industriali, di investimento e di innovazione realizzati, insieme ai Programmi di sostegno alla ricerca e alle imprese in coerenza con l’Agenda per l’Innovazione e la ricerca. Tra le iniziative si segnala in particolare il Cyber Innovation Network, indispensabile produrre innovazione sicura attraverso il supporto alle start up innovative.

Il sesto capitolo descrive lo stato di attuazione della Strategia Nazionale di cybersicurezza 2022-2026 che evidenza come l’Agenzia abbia svolto nel 2023 un ruolo centrale di indirizzo, coordinamento e monitoraggio nell’attuazione del Piano in raccordo con gli altri soggetti coinvolti con un particolare riferimento all’antici­pazione dell’evo­luzione della mi­naccia cyber, alla gestione di pos­sibili scenari di crisi cibernetiche, al conseguimento dell’autonomia strategica nella dimensione cibernetica e al contrasto della disinformazione online.

Infine, vengono illustrate le attività di formazione, consapevolezza, sviluppo della forza lavoro e capacità nazionali e il potenziamento della capacità dell’Agenzia La nota finale del rapporto riguarda il potenziamento delle risorse umane e strumentali dell’Agenzia, che ha visto raddoppiare la propria consistenza organica.

Per approfondire

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 08:58:01 +0000 di Luigi Garofalo
AI
AI, ok in Cdm al Ddl. Sconti per i ricercatori che tornano e reclusione fino a 5 anni per ‘danno ingiusto’

Una dotazione di un miliardo di euro in capo a CDP e stretta sui reati, fino a 5 anni di reclusione per illecita diffusione di contenuti AI. Queste in estrema sintesi le principali novità del disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale varato in Consiglio dei Ministri, che tra le altre cose, estende il regime di agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati anche a chi ha svolto all’estero un’attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di IA. La norma, ha spiegato il sottosegretario per l’innovazione tecnologia Alessio Butti, è rivolta a chi rientra dagli Stati Uniti ma anche dagli altri Paesi europei. Con il decreto delegato dovrebbero arrivare anche facilitazioni per la formazione e in ambito scolastico.

Ddl AI testo finale, scarica il documento in PDF

Leggi anche: Ddl Intelligenza Artificiale: Sovranità digitale, Salute, Lavoro e Giustizia fra le priorità della bozza

AI, nella bozza del Ddl AgID e ACN le Autorità designate per l’intelligenza artificiale

AI, Butti ‘Italia primo paese al mondo a normare l’AI dopo l’AI Act’

“Il Governo italiano è il primo che dopo l’approvazione dell’AI Act legifera in materia di intelligenza artificiale – ha detto Butti – con uno strumento di legge che è il disegno di leggeâ€. Il testo, aggiunge Butti, è del tutto compliant con quanto approvato dall’Europarlamento, che ha votato un testo che seleziona i modelli in base al rischio. Peraltro l’AI Act prevede anche delle sanzioni e dei divieti.

Il testo italiano è inoltre molto atteso in ambito G7.

La strategia rinnovata su base biennale

La strategia sull’intelligenza artificiale viene elaborata in seno alla Residenza del Consiglio dal Dipartimento per la Transizione Digitale, che a cadenza biennale aggiorna la strategia stessa.

Nel passaggio dalla bozza iniziale si perde per strada la Fondazione per la ricerca e i trasferimento tecnologico, con una dotazione finanziaria di 150 milioni che doveva restare sotto il controllo della Presidenza del Consiglio.

Ad ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) e Agid (Agnrzia per l’Italia Digitale) il compito di monitoraggio, verifica e sanzione, con buona pace del Garante Privacy che rivendica un ruolo di primo piano che però non le è stato concesso.

Dotazione finanziaria di 1 miliardo in capo a CDP

La dotazione finanziaria è di circa un miliardo, tutto in capo a CDP.

Definito anche un sostegno allo sport e ai giovani per quanto riguarda l’implementazione dell’intelligenza artificiale ad esempio all’articolo 20 (sono 26 in tutto gli articoli del ddl) è prevista una agevolazione fiscale per il rientro dei cervelli dagli Usa ma anche dal resto dell’Europa e non solo.

Previsti dei crediti formativi per i giovani più meritevoli.

La strategia nazionale è ben identificata all’articolo 17, e mira ad una attenzione particolare per l’uomo: “è una visione antropocentrica – sottolinea Butti – e mette insieme le amministrazioni pubbliche e i soggetti privati, promuove la ricerca e indirizza incentivi per lo sviluppo delle imprese. L’obiettivo è dotare il paese di una politica industriale che in materia di intelligenza artificiale non esiste e che esisterà per la prima volta con il Governo Meloniâ€.          

La prima legge italiana sull’Ia punta a guidare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e il suo utilizzo in tutti i settori, dalla sanità alla giustizia. Il disegno di legge introduce il reato di “Illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale”, punito con la reclusione fino a 5 anni. Il governo definirà poi nuove fattispecie di reato con decreti legislativi ad hoc nei prossimi mesi.

Nel decreto di legge si affida alla presidenza del Consiglio italiano la definizione della strategia nazionale, che “favorisce la collaborazione tra le amministrazioni pubbliche e i soggetti privati” per lo sviluppo della tecnologia.

I danni gravi causati a terzi saranno punti penalmente, così come il copyright che sarà regolato con protezione prevista per gli editori.

Sicurezza nazionale, forze armate, ACN, intelligence sono escluse dalla normativa.

AI: Nordio, ‘in ddl introdotta pena da 1 a 5 anni per danno ingiusto’

Chiunque “cagiona un danno ingiusto” utilizzando sistemi di intelligenza artificiale per falsificare immagini, voci e video di qualcuno senza il suo consenso sarà punito con una pena da 1 a 5 anni. L’obiettivo è tutelare l’immagine e la genuinità dell’identità delle persone. E’ quanto prevede il ddl sull’Intelligenza artificiale approvato dal Cdm, illustrato ieri sera in conferenza stampa a Palazzo Chigi dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Lo stesso utilizzo costituirà “una aggravante per i reati per i quali è possibile che si intervenga in modo insidioso con la Ia”, ha spiegato il ministro. “Si è diffuso il pensiero – ha spiegato – che l’intelligenza artificiale possa sostituire l’attività dei giudici” ma il provvedimento approvato dal Cdm prevede che “possa essere utilizzata per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario” ma “senza condizionare i magistrati, ai quali è sempre riservata la decisione finale, e senza sostituire l’intelligenza artificiale all’intelligenza umana”.

Un primo articolo che riguarda la giustizia è il 14. Il sistema giustizia in oche parole tenterà di cogliere l’opportunità dell’intelligenza artificiale, che può essere utilissima nell’organizzazione dell’ufficio e nella ricerca giurisprudenziale. “L’intelligenza artificiale non crea dei fotomontaggi, come in passato – dice Nordio – con l’AI puoi creare un mondo reale, ancorché virtuale, quindi attribuire ad una persona atteggiamenti, comportamenti, idee, voce, canzoni che possono creare dei danniâ€. L’uso dell’AI sarà una aggravante in caso di furto, truffa, riciclaggio aggiotaggio ecc.

Ia: Urso, ‘provvedimento che interessa 4 milioni di Pmi, 1 mld di prime risorse’

”Il nostro Paese ha oltre 4 milioni di piccole e medie imprese che devono essere messe anch’esse nelle condizioni di utilizzare appieno” l’intelligenza artificiale, ”così sfidante per i loro processi produttivi”. Così il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso. Il provvedimento approvato dal Cdm ”indirizza un miliardo di euro del fondo innovazione al venture capital gestito da Cassa Depositi e Prestiti da un lato per promuovere la nascita di startup e di far crescere le startup esistenti che operano nel campo dell’Intelligenza Artificiale e dall’altra per consentire la nascita di un campione nazionale, come stanno facendo altri paesi europeiâ€. ”Si tratta ovviamente delle prime risorse ancorché significative, e poi vedremo successivamente le ulteriori necessità”, aggiunge il ministro.

Nascita di un mercato dell’AI aperto

Nel provvedimento, articolo 5, ”è definito che l’obiettivo è quello di creare un mercato dell’intelligenza artificiale che sia aperto, equo e senza barriere all’ingresso. E inoltre quello di garantire a tutti l’accessibilità a dati che siano di alta qualità da utilizzare per sviluppare e allenare i sistemi applicativi di intelligenza artificiale”.

L’obiettivo del Governo è quindi quello di coinvolgere le Pmi nel processo innovativo legato all’avvento sul mercato dell’AI.

Per le aziende, previsti sandbox regolamentari. Test leciti previo parere del Ministero della Difesa per l’uso duale. In ambito sanitario, sistemi di AI per il fascicolo sanitario elettronico, previo decreto del ministero della Salute.

IA, Mantovano: aggravante per chi la usa per alterare le elezioni

Sul fronte delle criticità derivanti dall’intelligenza artificiale il regolamento europeo sarà “pienamente operativo tra circa due anni e noi ci siamo posti il problema di cosa facciamo nel frattempo”. Cosi’ il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano, dopo il via libera da parte del Consiglio dei ministri del ddl sull’IA.

Mantovano, parlando in occasione della conferenza stampa di presentazione della Relazione annuale al Parlamento dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), ha riferito che “proprio ieri è emersa in Cdm l’opportunità di inserire un’ulteriore aggravante per alterare l’espressione del volto, all’approssimarsi di elezioni. E’ qualcosa che è accaduto in altre nazioni europee, all’approssimarsi di elezioni, con le manipolazioni dell’uso distorto dell’intelligenza artificiale sono stati diffusi messaggi miranti ad aumentare l’astensionismo, attraverso la diffusione di notizie che per esempio raccontavano falsamente che i seggi erano a rischio di attentati ed esplosioni. Una cosa del genere mina l’equilibrio di una democrazia e devono essere accompagnati di sanzioni”.

“Auspico che anche per questo ddl ci sia dal Parlamento un’attenzione analoga a quello che sta dimostrando sul fronte Cyber in modo che l’Italia nel giro di qualche mese possa dotarsi degli strumenti più efficaci”, ha concluso.

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 09:09:10 +0000 di Paolo Anastasio
Intelligenza Artificiale
AI, priorità alla difesa del diritto d’autore

Butti: “Primi in Europa a votare un Ddl sull’AIâ€

Per sistema di “intelligenza artificiale†(AI) si intende “un sistema automatizzato progettato per funzionare con livelli di autonomia variabili e che può presentare adattabilità dopo la diffusione e che, per obiettivi espliciti o impliciti, deduce dall’input che riceve come generare output quali previsioni, contenuti, raccomandazioni o decisioni che possono influenzare ambienti fisici o virtualiâ€, si legge nell’incipit dello schema di disegno di legge recante disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale.

Con il termine “datoâ€, invece, ci si riferisce a qualsiasi rappresentazione digitale di atti, fatti o informazioni e qualsiasi raccolta di tali atti, fatti o informazioni, anche sotto forma di registrazione sonora, visiva o audiovisiva.

Il testo è stato approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, con l’obiettivo di individuare criteri regolatori capaci di riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie e i rischi legati al loro uso improprio, al loro sottoutilizzo o al loro impiego dannoso.

Il Governo italiano è il primo a livello europeo che vota un disegno di legge sull’intelligenza artificiale dopo la votazione finale dell’Europarlamento sull’AI Act. Il disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale definisce senza equivoci chi elabora la strategia, ovvero Palazzo Chigi, sarà aggiornata ogni due anni e sottoposta ai colleghi di governo. Abbiamo pensato a due autorità, Agid e Acn, già dotare di profili che consentono questo tipo di vigilanza“, ha detto il sottosegretario all’Innovazione Tecnologica, Alessio Butti, nel corso della conferenza stampa.

Abbiamo pensato di non adottare il modello spagnolo – ha aggiunto – il Paese che prima di noi ha legiferato in materia. La strategia nazionale mira ad una attenzione particolare per l’uomo – ha aggiunto Butti – mette assieme amministrazioni pubbliche e soggetti privati, promuove la ricerca, per dotare il Paese di una politica industriale in tema di IA, che oggi non esiste. Molte cose saranno attuate con norme secondarie, Dpcm e regolamenti“.

Centralità e difesa del diritto d’autore

Cinque gli ambiti principali normati: la strategia nazionale, le autorità nazionali, le azioni di promozione, la tutela del diritto di autore, le sanzioni penali.

Tornando al punto di partenza, “il datoâ€, è chiaro che l’AI, in particolare l’AI generativa, gioca oggi un ruolo fondamentale nella produzione di contenuti digitali di natura audiovisiva e nei prossimi anni un fiume di applicazioni dedicate cambieranno in profondità mercato e normativa.

Ad occuparsi di questo tema così rilevante, anche in termini di fatturato, investimenti e posti di lavoro, c’è il CAPO IV del testo, “disposizioni a tutela degli utenti e in materia di diritto d’autoreâ€, art.

23, (“identificazione dei contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici prodotti da sistemi di intelligenza artificialeâ€).

Il primo punto è definire in maniera chiara e senza fraintendimenti che ogni contenuto generato da AI deve essere riconosciuto e riconoscibile come tale, “mediante inserimento di un elemento o segno identificativo, anche in filigrana o marcatura incorporata purché chiaramente visibile e riconoscibile, con l’acronimo “IA†ovvero, nel caso audio, attraverso annunci audio ovvero con tecnologie adatte a consentire il riconoscimentoâ€.

Barachini: “Priorità all’identificazione dei contenuti prodotti con l’AIâ€

Piattaforme di grandi dimensioni, come YouTube ad esempio, forniranno agli utenti funzionalità dedicate proprio a questo, cioè che consentono di dichiarare se i contenuti sono generati da esseri umani o sistemi di AI.

Nell’ambito della legge sul diritto d’autore si prevede una disciplina specifica per le opere create con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale, assicurando l’identificazione delle opere e degli altri materiali il cui utilizzo non sia espressamente riservato dai titolari del diritto d’autore.

“Il presidente Meloni aveva annunciato misure a protezione dell’occupazione e la collaborazione di tutto il governo ha prodotto misure che saranno efficaci per limitare questi rischi. Con la Commissione guidata da Padre Benanti abbiamo dato priorità alla difesa del diritto d’autore, all’identificazione dei contenuti prodotti con Ai e all’introduzione delle aggravanti e del reato di Deep Fakeâ€, ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini.

Le misure attuative sono definite con specifico regolamento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

l disegno di legge chiarisce che l’uomo resta al centro di ogni processo decisionale e si introduce il reato di “Illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale“, punito con la reclusione fino a tre anni. Il governo definirà poi nuove fattispecie di reato con decreti legislativi ad hoc nei prossimi mesi.

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 08:27:48 +0000 di Flavio Fabbri
Cybersecurity
Frattasi (ACN): “Più di 300 cyber attacchi messi a segno nel 2023â€

La videointervista a Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, a margine della presentazione al Parlamento della Relazione 2023 dell’ACN.

Guarda la videointervista

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 12:31:00 +0000 di Luigi Garofalo
Amazon
L’Antitrust multa Amazon per 10 milioni di euro per pratica commerciale scorretta

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di 10 milioni di euro in solido a due società del gruppo Amazon, le aziende lussemburghesi Amazon Services Europe S.à r.l. e Amazon EU S.à r.l. 

Grazie all’attività istruttoria, l’Antitrust ha accertato che Amazon attua una pratica commerciale scorretta consistente nella pre-selezione dell’acquisto periodico per un’ampia selezione di prodotti offerti sul sito https://www.amazon.it. In particolare, nella pagina web dove sono descritte le caratteristiche dell’articolo selezionato, viene pre-impostata l’opzione “acquisto periodico†anziché “acquisto singoloâ€, sia per prodotti venduti da Amazon sia per prodotti venduti da terzi sulmarketplace. 

In questo modo, viene limitata in modo considerevole la libertà di scelta dei consumatori. La pre-spunta grafica dell’acquisto ricorrente induce a comprare periodicamente un prodotto – anche senza effettivo bisogno – limitando così la facoltà di scelta. Inoltre, la condotta attuata dal gruppo è stata ritenuta in contrasto con il canone di diligenza professionale perché un operatore dell’importanza di Amazon sarebbe tenuto a costruire le interfacce online, relative ai processi di acquisto, in modo da consentire ai consumatori di effettuare scelte commerciali libere e consapevoli. 

In avvio di istruttoria era stata contestata anche la pre-selezione della consegna veloce a pagamento. Rispetto a questa condotta, l’Autorità ha accolto gli impegni proposti da Amazon che in futuro predefinirà soltanto l’opzione di consegna gratuita. Inoltre le due società erogheranno un ristoro a favore dei consumatori che durante il 2023 si sono rivolti al Servizio Clienti per lamentarsi di questa condotta. 

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 07:42:07 +0000 di Redazione Key4biz
6G
5G & Co., Eric Fournier (ANFR): ‘Le sfide dello spettro per 5G e 6G’

“Lo spettro è fondamentale per lo sviluppo del 5G e del 6G e lo spettro è stato e sempre sarà al centro di molte battaglie nella Ue, negli stati membri e a livello Ueâ€. Lo ha detto Eric Fournier, ex chairman RSPG e CEPT e Director spectrum planning and international affairs, ANFR (Agence Nationale Francaise des Fréquences) nel suo intervento a 5G & Co., la conferenza organizzata dal CNIT a Roma il 16 e 17 aprile.

In particolare, la banda 6 Ghz è al centro di un conflitto fra i sostenitori per il suo utilizzo per il WiFi e i supporter di un suo utilizzo per lo sviluppo del 6G. Questo conflitto di fatto è il più sentito e urgente a livello Ue e non solo per il prossimo futuro, visto che entro il 2026 dovrà essere fissata una roadmap dello spettro per il 6G.

L’intervento di Fournier si è soffermato anche sulla necessità di dedicare delle frequenze specifiche per lo sviluppo di applicazioni verticali, e sul fatto che l’Europa tramite nell’opinione dell’RSPG ha individuato nel 2021 nella banda 3.8-4.2 Ghz la porzione di spettro più adeguata a questo scopo.  

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 11:24:16 +0000 di Paolo Anastasio
5G&Co.2024 - Everything is connected
5G &. Co., Tonko Obuljen (BEREC): ‘Concorrenza? Noi a favore di regolazione ex ante’

“Promuovere la connettività in tutta la Ue, sostenere lo sviluppo di mercati sostenibili e aperti e difendere i diritti dei consumatori sono i nostri tre pilastri”, ha detto Tonko Obuljen, Chairman BEREC, l’organismo europeo che raccoglie i regolatori della Ue, al “5G&Co. – Everything is connectedâ€, la Conferenza internazionale promossa dal CNIT che si è svolta a Roma al Palazzo delle Esposizioni.

Il Berec attualmente si trova nel bel mezzo della formulazione della strategia per il periodo 2026 – 2030, “che in larga misura dipenderà dai prossimi sviluppi della cornice regolatoria”, aggiunge Obuljen, che saluta positivamente il libro bianco della Commissione Ue in vista del prossimo Digital Networks Act. Ma con alcuni distinguo, in particolare sul fronte della concorrenza: “Il Berec è favorevole alla concorrenza anche con regole ex ante, se previsto”, ha precisato il presidente. A proposito di spettro radio,

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 13:21:37 +0000 di Paolo Anastasio
Fapav
Anica Academy, i nuovi ingressi di Fondazione Eos e Labs – Learn Antipiracy Best Skills di FAPAV

I nuovi ingressi in Anica Academy

La Fondazione Anica Academy ETS è stata creatacon l’obiettivo primario di ideare, gestire e organizzare percorsi di formazione, di base e specialistici, nelle professioni del cinema e dell’audiovisivo. Nata grazie ad ANICA, Medusa Film, Netflix, Rai, Paramount e Vision Distribution, a cui nel 2023 si è unita anche Gaumont Italia, è lieta di annunciare che il CdA, presieduto da Francesco Rutelli, ha approvato all’unanimità l’ingresso di altre due realtà che costituiscono un fiore all’occhiello del settore: Fondazione EOSEdison Orizzonte Sociale ETS e LABSLearn Antipiracy Best Skills DI FAPAV.

I LABS – Learn Antipiracy Best Skills

LABS – Learn Antipiracy Best Skills S.r.l. è una società benefit, la prima in questo settore, costituita da FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali grazie all’esperienza acquisita in oltre 35 anni di lavoro nella tutela della proprietà intellettuale e del Diritto d’Autore per il settore audiovisivo in Italia.

La Fondazione EOS

Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale ETS è la fondazione di impresa di Edison Spa che ha nella propria mission il contrasto alla povertà educativa per i ragazzi nella fascia 11-17 anni e che considera il mondo del cinema e della cultura ambiti primari di attivazione e inclusione dei ragazzi, anche i più vulnerabili.

Sergio Del Prete, Direttore Anica Academy ETS, ha detto: “Siamo felici di dare il benvenuto in Anica Academy ai nuovi partner che si sono uniti alla nostra realtà, credendo nei nostri principi e progetti e soprattutto all’alto valore che la formazione ricopre oggi nell’ambito dell’audiovisivo. È con sincera stima che accogliamo il loro contributo, sicuri che arricchirà il nostro lavoro e porterà nuove prospettive al nostro percorso“.

Bagnoli Rossi (FAPAV): “Fondamentale specializzarsi nella lotta alla pirateria e promozione della legalità

â€Nello studio delle professioni del settore audiovisivo è importante avere consapevolezza degli strumenti a disposizione per contrastare un uso illecito dei contenuti audiovisivi. Per questo diventa determinante specializzarsi anche nella lotta alla pirateria di film, serie tv ed eventi live, nonché di promozione della legalità nell’ambito dei contenuti culturali. In quest’ottica il nostro ingresso in Anica Academy si inserisce in un percorso di crescita e di creazione di valore condiviso, funzionale a favorire la creatività tutelando imprese e utenti†– ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV e Amministratore Unico di LABS. 

“L’obiettivo di LABS è quello di mettere al centro la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali con uno sguardo a 360 gradi, dai servizi legati all’enforcement alle attività di formazione, comunicazione e ricerca, con l’obiettivo di promuovere progetti di alta formazione e generare un valore di sviluppo collettivo del comparto audiovisivo, favorendo comportamenti legali e promuovendo campagne di comunicazione dall’alto valore etico ed educativo. La cooperazione e le sinergie tra gli operatori di tutta la filiera, infatti, si confermano una best practice per tutelare e valorizzare le industrie audiovisive che operano nel nostro Paese, come dimostrato dalla recente legge antipirateria che ha introdotto in Italia uno strumento all’avanguardiaâ€, ha concluso il Presidente di FAPAV.

“Siamo entusiasti di essere diventati Partecipante Aderente di Anica Academy e di rafforzare ulteriormente il nostro impegno nella coprogettazione di una serie di iniziative in cui ragazzi e ragazze hanno la possibilità di conoscere e esplorare nuove frontiere nel settore cinematografico e dell’audiovisivoâ€, ha dichiarato Francesca Magliulo, direttrice della Fondazione EOS, Edison Orizzonte Sociale ETS. “In questi anni di forte trasformazione del mondo del cinema, riteniamo che sia fondamentale fare rete e investire il più possibile nella formazione delle giovani leve e nell’innovazione, salvaguardando il futuro di questa industria. Per questo motivo, dopo oltre dieci anni di dialogo e confronto, EOS e Anica Academy hanno avviato una partnership in cui condividere le rispettive competenze per la messa a terra di progettualità ad alto impatto sociale: ne sono un esempio la realizzazione di un corso di formazione di alto livello sulla sostenibilità e criteri ESG per l’audiovisivo, e il lancio di una Summer School sui mestieri del cinema, in cui ragazzi e ragazze si troveranno a coltivare la propria passione e avvieranno riflessioni attorno a questo tema immaginandone le prospettive futureâ€.

A scuola dall’industry

I percorsi formativi dell’Academy nascono da un forte legame con l’industria dell’audiovisivo italiana e internazionale. Tutti i corsi, infatti, puntano a trasmettere le dinamiche e le abilità nella loro forma effettiva, forniscono le competenze realmente utili e spendibili nella professione, dal momento che rispondono alla richiesta di figure specializzate da parte del mercato.  Le professioni nel mondo dell’audiovisivo si possono raccogliere sotto tre macro-settori: quello più strettamente artistico, creativo ed editoriale, quello più tecnico e delle maestranze, e quello manageriale, aziendale, produttivo e distributivo. I corsi di Anica Academy ETS si collocano parzialmente nel primo macro-settore (principalmente sulla scrittura) ed interamente nel terzo.

Anica Academy ETS, creata nel 2020 da ANICA, Medusa Film, Netflix, Rai, Paramount e Vision Distribution, ha visto nel 2023 l’ingresso di Gaumont Italia, seguito quest’anno da LABS di FAPAV e Fondazione EOS. Una realtà guidata dal Presidente Francesco Rutelli, dalla Segretaria Generale Francesca Medolago Albani e dal Direttore Sergio Del Prete, che nasce con l’obiettivo primario di ideare, sviluppare e organizzare percorsi di formazione, di base e altamente specialistici, nelle professioni del cinema e dell’audiovisivo. Si rivolge sia ai professionisti che vogliono perfezionare competenze già acquisite, sia ai giovani diplomati che guardano all’audiovisivo come settore che offre reale possibilità di occupazione qualificata, in linea con conoscenze e capacità. In coerenza con il suo DNA di matrice industriale, la scuola offre l’esperienza sul campo – learning by doing – come uno degli elementi chiave di tutti i corsi, declinata sulle specificità di ognuno, con particolare attenzione all’orientamento e accompagnamento verso ulteriori specializzazioni o verso il mondo del lavoro per i più giovani.

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 14:27:48 +0000 di Redazione Key4biz
Truenumbers
Tasse ambientali, in Italia al 3,05% del Pil

L’Irlanda promotrice delle “case green†è il Paese che ne paga di meno

Nel 2021, per il pagamento delle tasse ambientali in Europa, cittadini e imprese hanno versato in totale 325,8 miliardi di euro. Una cifra che è pari al 2,2% del prodotto interno lordo dell’Europa. L’Italia è uno dei Paesi europei che versa più tasse ambientali, nel 2021 abbiamo pagato 53,4 miliardi di euro, pari al 3,05% del nostro Pil. Ma cosa sono le tasse ambientali e quando le paghiamo?

Le tasse ambientali non sono dei contributi versati per un servizio di cui beneficiamo, come ad esempio la tassa sui rifiuti, ma dei prelievi fiscali che seguono questo principio: chi inquina paga. La quota delle tasse ambientali sul totale delle entrate fiscali in Europa è diminuita costantemente passando dal 6% del 2010 al 5,4% del 2021.  In apertura la classifica dei Paesi Ue per valore economico delle imposte ambientali in rapporto al Pil, in fondo alla classifica troviamo l’Irlanda: il Paese promotore della direttiva “case greenâ€.

Cosa sono le tasse ambientali

Ogni volta che acquistiamo o usiamo un prodotto inquinante, paghiamo una environmental taxquando usiamo un carburante fossile, dalla benzina al gas per riscaldare casa, quando compriamo un’auto non elettrica, ma anche quando prendiamo un biglietto aereo. Poi ci sono le tasse ambientali per le aziende, calcolate in relazione alla quantità delle emissioni di gas climalteranti, della produzione di rifiuti solidi ma anche in base all’entità dell’inquinamento acustico prodotto.

Infine, l’ultima categoria, quella delle tasse pagate dalle aziende in base al volume di estrazione o di utilizzo di una risorsa naturale. Nonostante questo le imprese industriali pagano meno ecotasse rispetto alle famiglie italiane, quest’ultime infatti hanno pagato il 53,91% dei 53,4 miliardi di euro incassati dal nostro Paese, il 24,21% lo hanno pagato le aziende erogatrici di servizi e solo il 17,5% Ã¨ stato pagato delle industrie.

La Puglia è la regione dove si pagano meno tasse ambientali

Per quanto riguarda la distribuzione regionale delle tasse ambientali, al primo posto troviamo la Lombardia con 2.415 milioni di euro, segue il Veneto con 1.263 milioni di euro, al terzo posto l’Emilia-Romagna con 1.188 milioni di euro. Il Lazio Ã¨ quarto con 1.203 milioni di euro. Quinta regione italiana per tasse ambientali è il Piemonte con 937 milioni di euro, sesta la Toscana con 902 milioni di euro, settimana la Campania con 962 milioni di euro. Infine nona la Sicilia con 904 milioni di euro e decima la Puglia con 760 milioni di euro.

https://e.infogram.com/paesi-europei-per-emissioni-di-c02-1hmr6g87j5pkz2n?live?parent_url=https%3A%2F%2Fwww.truenumbers.it%2Ftasse-ambientali-in-italia-al-305-del-pil%2F&src=embed#async_embed

Paesi europei e tasse ambientali: il caso dell’Irlanda

Ma l’Irlanda inquina davvero così poco da essere ultima in Europa per il pagamento di tasse ambientali? La risposta la vediamo nel grafico qui in alto. L’Irlanda si posiziona esattamente a metà della classifica dei 28 Paesi europei (tra cui il Regno Unito) per emissioni di gas serra. Nello specifico i gas climalteranti prodotti dall’Irlanda ammontano a 59.788 chilotonnellate, molte di più di quelle prodotte dalla Croazia che sono 23.605. Tuttavia la Croazia è seconda in Europa per incidenza della tasse ambientali sul Pil, mentre l’Irlanda è ultima. Insomma pare che il principio chi “inquina paga†non sia applicato in maniera equa in Europa.

Tasse ambientali, dove sono aumentate

La ragione è che la tassazione ambientale in Europa non è aumentata o diminuita in maniera omogenea tra i diversi Stati: tra il 2010 e il 2021 solo cinque Paesi hanno aumentato le “tasse green†e sono GreciaCroazia, Italia, Belgio e Francia. L’aumento maggiore, dal 7,7% al 9,5% del gettito fiscale totale del Paese, si è verificato in Grecia. Mentre il calo maggiore, di 2,1 punti percentuali sul totale delle tasse pagate dal Paese, si è verificato proprio in Irlanda, seguita da DanimarcaLussemburgoMaltaSloveniaCipro ed Estonia.

Ma questa non è l’unica stortura nel quadro delle tasse per la tutela dell’ambiente, l’altra irregolarità è che queste tasse l’ambiente non lo tutelano come dovrebbero. Infatti in Italia nel 2018 solo lo 0,98% di tutti i versamenti sono andati davvero all’ambiente. Questo significa che che la quasi totalità delle imposte pagate da imprese e cittadini per la tutela dell’ambiente Ã¨ servita ad altri scopi.

La distorsione della tassazione ambientale

Nel quadro della tassazione ambientale europea sono quindi riscontrabili alcune distorsioni. Ad esempio la Germania, primo Paese europeo per emissioni di gas serra, è tra gli ultimi nella classifica delle tasse ambientali pagate da un Paese in rapporto al Pil. Un’altra contraddizione in arrivo è quella della tassa sulle importazioni di materiali responsabili di ingenti emissioni di carbonio come il ferro e l’acciaio.

Questa tassa che entrerà in vigore nel 2026, più precisamente chiamata meccanismo di adeguamento del prezzo del carbonio alle frontiere, prevede di tassare il carbonio emesso durante la produzione di beni per incoraggiare una produzione industriale più pulita nei paesi extra europei. In poche parole, il ferro e l’acciaio comprato da Paesi non all’avanguardia nella riduzione delle emissioni, sarà maggiormente tassato. L’obiettivo è incentivare i Paesi che producono ferro e acciaio in modo non sostenibile a migliorare il loro impatto per non perdere clienti (scoraggiati dalla tassa extra). Purtroppo però la misura, se non verrà prevista una deroga speciale, penalizzerà fortemente l’Ucraina tra i primi esportatori di ferro e acciaio verso l’Europa e che, per ovvie ragioni, è molto in ritardo nei processi di decarbonizzazione industriale.

I dati si riferiscono al: 2021-2024

Fonte: Eurostat

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 08:17:56 +0000 di Truenumbers
Media
Antonio Scurati Presidente Rai, contromossa della Premier Meloni?

Ieri, martedì 23 aprile 2024, l’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult ha offerto ai lettori del quotidiano online “Key4biz†un assaggio di un dossier relativo ai 72 candidati al Consiglio di Amministrazione della Rai che hanno inviato il proprio curriculum alla Camera dei Deputati e/o al Senato della Repubblica, estrapolando alcuni dati dalle elaborazioni in corso, finalizzate ad una sorta di documento di analisi tecnica comparativa. Si rimanda a “Key4biz†del 23 aprile 2024, “Cda Rai, ‘astensionismo’ nelle candidature: soltanto 72 aspiranti consiglieri. Tutti i nomiâ€.

Prospettando così una sorta di funzione “supplente†rispetto a quello che i Presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama, Lorenzo Fontana (Lega) ed Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) potrebbero ancora fare: integrare la procedura generica prevista dalla legge, che si limita a chiedere ai candidati di inviare genericamente un curriculum… Si tratterebbe di una saggia “implementazione†tecnica ma anche politica, che è nei loro poteri, per evitare la riproduzione della farsa degli anni scorsi… Si potrebbe chiedere ad ogni candidato di inviare una versione del cv secondo un format pre-impostato ed un breve documento con la propria “idea di Rai†e magari convocare tutti i candidati per una audizione di fronte alla Commissione di Vigilanza presieduta da Barbara Floridia (M5s) Si ricordi che tre anni fa, in assenza (totale) di confronto pubblico, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) decise di mettere a disposizione il proprio canale YouTube per consentire ai candidati al Cda di proporre le proprie idee sulla Rai in una sorta di breve intervento video.

L’iniziativa IsICult è stata rilanciata dall’agenzia stampa specializzata AgCult (diretta da Ottorino De Sossi), ma la notizia non ha registrato ricaduta sui quotidiani oggi, che peraltro dedicano alla elezione dei 4 consiglieri Rai da parte di Camera e Senato un’attenzione veramente distratta: oggi emergono dalla rassegna stampa e web soltanto i quotidiani “Il Fattoâ€, “La Notizia†e, più limitatamente, “il Foglio†e “Milano Finanzaâ€, giocando ancora una volta al toto-nomine, dopo il “Corriere della Sera†di ieri (che per primo ha estrapolato 20 nomi dall’elenco dei 72 candidati, e – tra questi . anche chi cura la rubrica IsICult “ilprincipenudo†per “Key4bizâ€).

Negli articoli, si rinnova confusione anche dal punto di vista quantitativo, facendo riferimento ancora ai cv inviati e non al numero effettivo dei candidati: qualcuno nuovamente addirittura somma i dati delle 70 candidature inviate a Montecitorio alle 51 inviate al Senato, allorquando siamo di fronte ad un tipico caso di “insiemi†e “sub-insiemiâ€â€¦ Ribadiamo: il totale reale dei candidati è semplicemente di 72, e non di 70+51=121…

Perché il Presidente di Camera e Senato non promuovo una implementazione della procedura per l’elezione dei membri del Cda Rai?

E ribadiamo, ancora una volta: nessun Presidente della Camera o del Senato ha finora mai avuto il coraggio di mettere in atto procedure diverse, ma in effetti, se la legge è generica, nulla impedirebbe di attivare una procedura pubblica di valutazione comparativa dei curricula, organizzando finanche delle audizioni dei candidati… In passato, qualche voce della società civile emergeva, qualche dissidente invocava trasparenza e meritocrazia, ma, col passare degli anni, sembra prevalere una sorta di rassegnazione, a parte l’associazione InfoCivica-Gruppo di Amalfi, che sostiene la candidatura indipendente di Stefano Rolando, che abbiamo già più volte segnalato su queste colonne.

I media “mainstream†sono ancora appassionati al “caso Scuratiâ€, che riteniamo sovradimensionato e strumentalizzato da diversi punti di vista: si tratta di una polemica montata ad arte, perché è evidente che in Rai non esiste un “bavaglio†censoreo, come conferma la messa in onda di un programma qual è “Reportâ€, condotto dall’intrepido e pugnace e resistente Sigfrido Ranucci, che, nella sua ultima edizione (domenica scorsa 21 aprile) si è posto in posizione critica anzi ipercritica nei confronti del Governo, sia sul tema “migranti†(e centri di accoglienza in Albania, accogliendo anche la posizione di biasimo della Cei, espressa dal Presidente della Fondazione Migrantes, il vescovo Gian Carlo Perego) sia sul tema del “caso Santanchè†(aumentando il livello dello scontro, con la produzione di documenti e testimonianze inedite)… Addirittura, si assiste ad una protesta formale del Premier albanese Edi Rama, che è stato accusato frontalmente da “Report†di pratiche non esattamente nobili, in sintonia con Giorgia Meloni.  E si tratta di una trasmissione che registra livelli di audience non paragonabili al caso del programma curato da Serena Bortone: per esempio, la puntata di “Report†di domenica 21 (dalle 20:55) ha registrato 1,8 milioni di telespettatori (con un 10 % di share su Rai 3), mentre la puntata di “CheSarà…†sempre su Rai 3 (dalle 20:15) è andata in onda sabato 20 (senza Scurati) ha registrato la metà, ovvero circa 900mila spettatori (con uno share del 5 %)…

E con quale coraggio si può parlare di “deriva fascistoide†(espressione utilizzata da Scurati, nel suo crescente martirologio) in Rai, quando viene messa in onda, senza censura di sorta, una trasmissione come “Report�!

Se non vi fosse stata la sortita (“denunciaâ€?!) della conduttrice, il caso non avrebbe assunto l’importanza mediatica e politica che è emersa (una vera tempesta in un bicchier d’acqua), e naturale sorge il dubbio se non si sia trattato di una abilissima operazione autopromozionale e di marketing, sia della giornalista (che ha rivendicato il suo posizionamento a sinistra) sia dello scrittore (ricordando – e non è questione marginale – che Netflix sta per lanciare in autunno una serie televisiva tratta dal libro di Scurati “Premio Strega†2019 “M. Il figlio del secoloâ€, edito da Bompiani).

Antonio Scurati possibile “Presidente di garanzia†della Rai? Una contromossa del Premier Giorgia Meloni che spiazzerebbe alcune dinamiche conformista ed ipocrite…

Nessuno ha rilanciato un’idea che è stata avanzata dal mediologo Michele Mezza, sulla chat WhatsApp dell’associazione InfoCivica – Gruppo di Amalfi: perché Meloni, che ha avuto “il coraggio†di rilanciare lei stessa sui “social†il monologo di Scurati presuntamente “censuratoâ€, non osa oltre, e prospetta che sia proprio lo scrittore un possibile “Presidente di garanzia†di Viale Mazzini?! Questa sì, sarebbe una provocazione intelligente e politicamente lungimirante, per fare piazza pulita di tante inutili polemiche…

Intanto, silenzio assoluto da parte delle opposizioni: né il Partito Democratico né il Movimento 5 Stelle né Alleanza Verdi Sinistra hanno manifestato una idea (pubblica) rispetto alle loro intenzioni di voto, per la prevista data di elezioni per il Cda Rai, che è calendarizzata per il 20 maggio 2024, ma che, secondo molti osservatori, slitterà… C’è chi già ipotizza che il tutto slitterà all’autunno, e comunque certamente dopo le elezioni europee (dal 6 al 9 giugno 2024). Si ipotizza una sorta di “astensione†del Pd, che potrebbe non dare nessuna indicazione di voto ai propri parlamentari, lasciandoli liberi di votare secondo coscienza, senza subire il diktat di Segretaria e Capi Gruppi… ma pochi osservatori credono in questa bella favoletta…

Nebbia totale sul “contratto di servizio†Rai e sui decreti di riforma della Legge Cinema e Audiovisivo: perché questi ritardi?

Sul fronte del sistema cinematografico e audiovisivo, si registra invece un inquietante silenzio…

A distanza di mesi dall’approvazione da parte della Commissione Bicamerale di Vigilanza, il nuovo “Contratto di Servizio†Rai non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale…

E nessuna notizia dei nuovi decreti del Ministero della Cultura ovvero della Direzione Cinema e Audiovisivo (guidata da Nicola Borrelli) in materia di riforma del “tax credit†e nemmeno rispetto alle due nuove Commissioni Esperti previste dalla Legge Cinema e Audiovisivo così come modificate – per volontà del Ministro Gennaro Sangiuliano (Fratelli d’Italia) – attraverso la Legge di Bilancio 2024…

Le associazioni tacciono (sia quelle degli autori sia quelle degli imprenditori), e curiosamente da molti giorni ormai tace anche la Sottosegretaria delegata Lucia Borgonzoni (Lega Salvini), mentre tutto il settore permane sostanzialmente congelato, comprensibilmente paralizzato dalla totale assenza di segnali da parte del Ministero…

Unico documento ufficiale (pubblicato sul sito del Ministero) è però il parere n° 1 del neo-costituito Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo (Csca), insediatosi il 3 aprile scorso al Collegio Romano, al quale è stato sottoposto – in modalità “last minute†– il “piano di riparto†dei 700 milioni di euro della Legge Cinema e Audiovisivo (la “Franceschini†del 2016) per l’anno 2024: diverte osservare che è stato pubblicato questo parere (firmato dalla Presidente, l’avvocatessa Francesca Assumma), dal quale emerge che non tutto è andato esattamente “all’unanimitàâ€, ma la bozza di “riparto†approvata dal Consiglio stesso non è allegata al parere e ad oggi non è stata resa di pubblico dominio. E sono già trascorse tre settimane da allora…

Anche questa è una delle tante “stranezze†che si osservano…

E che dire, ancora, della “valutazione di impatto†della Legge Cinema e Audiovisivo per l’anno 2022, che risulta formalmente (e finalmente) trasmessa dal Ministro Gennaro Sangiuliano al Senato il 9 aprile 2024, annunciata in Aula il 16 aprile 2024, e della quale non c’è traccia alcuna né sul sito web di Palazzo Madama, né sul sito della Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero?!

Nebbie e misteri…

Clicca qui, per il “Parere n° 1†approvato dal Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo, Ministero della Cultura, Roma, Collegio Romano, 3 aprile 2024

[ Note: questo articolo è stato redatto senza avvalersi di strumenti di “intelligenza artificiale. ]

(*) Angelo Zaccone Teodosi è Presidente dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult (www.isicult.it) e curatore della rubrica IsICult “ilprincipenudo†per “Key4bizâ€.

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 15:11:03 +0000 di Angelo Zaccone Teodosi
Giornata Parlamentare
Il Parlamento Ue approva il nuovo Patto di stabilità, ma l’Italia non lo vota

Il Parlamento Ue approva il nuovo Patto di stabilità, ma l’Italia non lo vota

Il nuovo Patto di stabilità e crescita Ã¨ all’ultimissimo miglio prima di entrare in vigore e ha incassato, a Strasburgo, il via libera definitivo del Parlamento Ue. Il testo cambia le regole della governance economica mantenendo da un lato i parametri del 3% e del 60% per il deficit e per il Pil ma concedendo dall’altro dei piani di rientro più graduali per i Paesi ad alto debito. Ai partiti italiani, tuttavia, il compromesso raggiunto lo scorso 21 dicembre dai Ministri dell’Economia dei 27 non è bastato e solo 4 eurodeputati italiani hanno votato a favore: il centrodestra, in blocco, si è astenuto, così come il Pd, il M5S e i Verdi hanno votato contro. Ad approvare il testo chiave del Patto, il cosiddetto braccio preventivo con i nuovi parametri di bilancio, tra gli italiani sono stati Herbert Dorfmann e Lara Comi del Ppe, Marco Zullo e Sandro Gozi di Renew. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che a dicembre aveva dato il suo placet all’intesa raggiunta sulla spinta franco-tedesca, era stato avvertito della posizione della maggioranza. 

“Le forze di governo hanno sfiduciato Giorgettiâ€, è stato l’attacco di Giuseppe Conte. “L’astensione del centrodestra è clamorosa, il Governo è stato sconfessatoâ€, ha incalzato il capodelegazione dei Dem Brando Benifei. “Abbiamo unito la politica italianaâ€, ha scherzato il Commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni mentre Carlo Calenda ha osservato che “Andava votato dopo le Europeeâ€. Le nuove regole sono chiamate all’ultima ratifica il 29 aprile, in occasione della riunione dei Ministri dell’Agricoltura e se nessuno si opporrà, saranno realtà. “Il nuovo Patto non è perfetto ma è un buon compromessoâ€, ha spiegato Gentiloni vedendo, per l’Italia, il bicchiere mezzo pieno. 

Il nuovo Patto cerca infatti di mantenere dei parametri rigidi per il rientro dal debito e dal deficit, introduce sul deficit la soglia dell’anticrisi dell’1,5% del Pil ma concede qualcosa a Paesi come Italia, Belgio, Grecia, Francia o Spagna, che hanno debiti elevati: i Governi potranno concordare con Bruxelles un piano di rientro che va da 4 a 7 anni in cambio della messa in campo di riforme per crescita e conti sostenibili. Il taglio annuale del debito, per chi è sopra la soglia del 90% del Pil, resta dell’1% annuo. Sul deficit, i Paesi che sforano il 3% sono chiamati ad una riduzione dello 0,5% annuo ma con un periodo transitorio che arriva fino al 2027 e nel quale la percentuale potrà essere ridotta. L’approvazione del Patto, dopo la crisi del Covid e lo scoppio della guerra in Ucraina, riporta tuttavia l’Ue a una situazione di normalità e per l’Italia non è una buona notizia. Il 19 giugno l’Ue deciderà sulle procedure per disavanzo: “Guardando ai dati Eurostat si può avere un’anticipazione della potenziale decisioneâ€, ha spiegato Gentiloni sottolineando, tuttavia, che tale decisione verrà presa solo a giugno. Ovvero, dopo le Europee. L’Italia, con il 7,4% del deficit appena certificato dall’Eurostat, è ad altissimo rischio. 

Rinviato il bonus tredicesime, il decreto non va in Cdm

Il Governo prende tempo sul bonus tredicesime. Il decreto legislativo sulla revisione dell’Irpef e dell’Ires che dovrebbe contenere la misura salta dall’ordine del giorno del Cdm; le motivazioni del rinvio non sono state ufficializzate. Il provvedimento figurava tra le misure inserite nell’ordine del giorno del pre-cdm, ma è uscito a sorpresa dalla convocazione. Dal Mef spiegano la necessità di avere più tempo per revisionare un decreto complesso. Nelle diverse versioni circolate nelle ultime ore la norma più di impatto avrebbe riguardato il bonus tredicesime. Nell’ultima bozza il bonus si configura come “un’indennità†fino a 100 euro ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro e con coniuge e almeno un figlio a carico. 

Proprio “a causa della limitatezza delle risorse disponibili†la misura sarebbe limitata al 2024, nell’attesa dell’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo sulle tredicesime per i lavoratori dipendenti. L’ammontare dell’indennità sarà definita da un decreto del Mef da adottare entro il 15 novembre. Anche le coperture sono rimandate all’autunno: le risorse arriveranno dalle maggiori entrate attese dal concordato preventivo biennale per le partite Iva, ancora tutte da contabilizzare. Nella bozza del decreto si prevedeva un incremento fino a 80 euro, da corrispondere nella tredicesima, del bonus già previsto per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 15mila euro, senza specifiche sul nucleo familiare. Questa versione è stata stoppata dal Governo: “Le bozze che circolano in queste ore su alcuni organi di stampa non corrispondono al veroâ€, avvertiva in una nota il viceministro dell’Economia Maurizio Leo.

Il decreto, il tredicesimo attuativo della delega fiscale, nelle bozze si compone di 20 articoli e si propone di avviare la revisione delle imposte su diversi redditi, dai terreni ai lavoratori dipendenti, dagli autonomi ai redditi d’impresa. Tra le novità allo studio, il ritorno nel 2025 della tassazione al 10% sui premi di risultato (entro il limite di 3mila euro lordi), che quest’anno, come già nel 2023, beneficiano di un’aliquota ridotta al 5%. Lo stesso regime dovrebbe essere applicato alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa. Per i lavoratori dipendenti si studia anche un restringimento dell’applicazione della rendita integrativa temporanea anticipata (Rita): dal 2025 l’anticipo si potrà avere solo se la cessazione del rapporto di lavoro dipende da cause diverse dal raggiungimento dei requisiti pensionistici. 

L’opposizione attacca sul caso Scurati e chiede chiarezza alla Meloni

La mancata partecipazione di Antonio Scurati alla trasmissione di Serena Bortone Che Sarà, in onda su Rai3, provoca ancora divisioni tra i partiti e accuse di censura su Viale Mazzini, mentre il caso approda in Cda in attesa di conoscere le valutazioni sull’istruttoria avviata dai vertici. L’opposizione chiede una presa di posizione netta anche alla premier Giorgia Meloni, che tutti i gruppi invitano a intervenire in aula alla Camera per chiarire se ci sia stata una qualche interferenza da parte del Governo, ma anche, in vista del 25 aprile, per esprimere la condanna del fascismo. In serata il caso è finito in Commissione di Vigilanza, con la richiesta, avanzata dal capogruppo del Pd Stefano Graziano, di audizione del direttore Approfondimento Rai Paolo Corsini e di Serena Bortone

Alla richiesta, che è stata appoggiata da tutta l’opposizione, si sono opposti i partiti di maggioranza; si voterà questa mattina. Il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti esclude che sia stato il contenuto del monologo, con le critiche alla premier, ad aver impedito la lettura in diretta. “Prima di arrivare a conclusioni è doveroso ascoltare le persone convocate in Vigilanzaâ€, sottolinea, riferendosi all’audizione dei vertici Rai in programma l’8 maggio. Nessuna censura, è la tesi espressa anche da Meloni, ma solo problemi legati alle richieste economiche dello scrittore. Le opposizioni, come era da aspettarsi, sono sulle barricate e chiedono, con insistenza, una presa di posizione più netta dalla Premier.

Alla Camera

Dopo che ieri ha approvato la proposta di legge per la partecipazione popolare alla titolarità di azioni e quote delle società sportive, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per la discussione sul Documento di economia e finanza 2024 (DEF) Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, si confronterà sugli oltre 2400 emendamenti alla pdl sull’autonomia differenziata. Con la Giustizia, dibatterà sul ddl governativo per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale e sui reati informatici. La Giustizia esaminerà la pdl di modifica del Codice penale, del Codice di procedura penale, dell’ordinamento giudiziario e del Codice dell’ordinamento militare e svolgerà delle audizioni sulla pdl per la concessione della liberazione anticipata e alcune sulla pdl di delega al Governo per l’efficienza del processo. 

La Esteri proseguirà il ciclo di audizioni sulle tematiche relative alla proiezione dell’Italia e dei Paesi europei nell’Indo-pacifico, esaminerà la risoluzione sulla creazione di un nuovo corridoio infrastrutturale India-Medio Oriente-Europa e, con la Difesa, dibatterà sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all’anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l’anno 2024 e sul ddl per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento. 

La Finanze, con la Lavoro, esaminerà la pdl sulla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati dell’impresa, la pdl per la proroga dell’imposta straordinaria sull’incremento del margine d’interesse e di destinazione dei proventi in favore dei titolari di mutui per l’acquisto o la ristrutturazione di abitazioni, la pdl per la devoluzione allo Stato delle opere non amovibili alla cessazione delle concessioni di aree del demanio marittimo e riprenderà le audizioni sui fenomeni di evasione dell’IVA e delle accise nel settore della distribuzione dei carburanti. 

La Cultura esaminerà la pdl per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, la pdl per la partecipazione delle persone con disabilità a pubblici spettacoli o a manifestazioni di intrattenimento o di carattere sportivo, la pdl per il sostegno e la valorizzazione del Pistoia Blues Festival e per la realizzazione del Festival Internazionale Time in Jazz, la pdl per la realizzazione del Monteverdi Festival di Cremona e la pdl in favore dell’Associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione, per l’organizzazione del Macerata Opera Festival. 

La Ambiente proseguirà il ciclo di audizioni sulle pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità e dibatterà sulla pdl per la gestione e la salvaguardia della laguna di Orbetello. Con la Attività Produttive si confronterà sulle proposte di nomina del Direttore e dei componenti della Consulta dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN). La Attività Produttive si confronterà sul documento conclusivo sull’intelligenza artificiale in relazione al sistema produttivo italiano, ascolterà i rappresentanti dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) sulle procedure informative indirizzate ai consumatori in relazione al passaggio dal mercato tutelato a quello libero dell’energia elettrica ed esaminerà lo schema di decreto legislativo recante semplificazione dei controlli sulle attività economiche. 

La Lavoro svolgerà delle audizioni sulle pdl per la riduzione dell’orario di lavoro. La Affari Sociali si confronterà sulla pdl per il sostegno finanziario del Servizio sanitario nazionale (Ssn) in attuazione dei princìpi di universalità, eguaglianza ed equità. La Agricoltura esaminerà le pdl per la promozione e la valorizzazione dei prodotti e delle attività dei produttori di birra artigianale e le pdl per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.

Al Senato

Dopo che ieri ha approvato definitivamente il decreto Pnrr, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per il confronto sul Documento di economia e finanza (Def).

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali proseguirà l’esame del ddl costituzionale sul premierato.  La Giustizia, con la Finanze, dibatterà sullo schema di decreto legislativo per la revisione del sistema sanzionatorio tributario. La Esteri e Difesa dibatterà sulla ratifica di un trattato tra Italia e Algeria sull’estradizione, sul programma denominato “Data Center†e sul programma denominato “Potenziamento delle capacità di demilitarizzazione del Centro tecnico logistico interforze (CETLI) NBC di Civitavecchiaâ€. Infine, esaminerà la risoluzione sulla tutela delle posizioni fiscali dei lavoratori frontalieri esclusi dalle liste dei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese. La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sui servizi di sicurezza gestiti e quello sul quadro di sostegno per il trasporto intermodale di merci. 

La Finanze proseguirà il confronto sul ddl sulle agevolazioni fiscali in edilizia. La Cultura esaminerà i ddl per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia. La Ambiente e Lavori Pubblici si confronterà sulle proposte di nomina del Direttore e dei componenti della Consulta dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN). La Affari Sociali esaminerà l’atto Ue per l’istituzione del bacino dei talenti dell’Ue, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl sulla tutela della salute mentale, il ddl relativo ai disturbi del comportamento alimentare e il ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico.

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 08:40:58 +0000 di Nomos Centro Studi Parlamentari
Inwit
INWIT: l’assemblea degli azionisti approva il bilancio 2023 e la distribuzione di un dividendo

L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. si è riunita oggi sotto la presidenza di Oscar Cicchetti. 

Nel rispetto delle disposizioni di legge, l’intervento in Assemblea dei soggetti legittimati al voto e il voto in Assemblea si sono svolti esclusivamente tramite il Rappresentante Designato nominato ai sensi deII’art. 135-undecies del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF), individuato in Computershare S.p.A. e la riunione si è tenuta con modalità di partecipazione da remoto attraverso mezzi di telecomunicazione.

Bilancio di esercizio e distribuzione dividendo

L’assemblea di INWIT ha approvato il bilancio di esercizio 2023 che si è chiuso con un utile netto di 339,3 milioni di euro. Il bilancio di esercizio 2023 fa parte del primo Bilancio Integrato di INWIT, che comprende anche la sesta Dichiarazione non Finanziaria (DNF,redatta su base volontaria ai sensi dell’art. 7 del D. Lgs. 254/2016).

L’Assemblea ha altresì deliberato la distribuzione di un dividendo per l’esercizio 2023 di euro 0,48 (al lordo delle ritenute di legge applicabili) per ciascuna delle azioni ordinarie in circolazione alla data di stacco cedola, con esclusione delle azioni proprie in portafoglio.

Il dividendo complessivo, che verrà distribuito sulla base delle azioni ordinarie in circolazione alla data di stacco cedola, risulta pari a euro 452.810.632,77.

Il dividendo verrà posto in pagamento dal 22 maggio 2024, con stacco cedola il 20 maggio 2024 (in conformità al calendario di Borsa Italiana) e record date (ossia la data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso ai sensi dell’art. 83-terdecies del TUF) il 21 maggio 2024.

Il Bilancio Integrato 2023 è disponibile sul sito internet della Società, all’indirizzo www.inwit.it sezione “Governance/Assemblea azionisti/Assemblea degli azionisti 23 aprile 2024â€.

Relazione sulla Politica di Remunerazione e compensi corrisposti

L’Assemblea di INWIT ha approvato, ai sensi deII’art. 123-ter del TUF, la prima sezione della Relazione sulla politica di remunerazione 2024 e sui compensi corrisposti 2023, in materia di compensi degli amministratori e dirigenti con responsabilità strategiche, con riferimento all’esercizio 2024, e si è espressa in senso favorevole sulla seconda sezione della stessa Relazione, in materia di compensi 2023.

La Relazione sulla politica di remunerazione 2024 e sui compensi corrisposti 2023 è disponibile sul sito internet della Società, all’indirizzo www.inwit.it sezione “Governance/Assemblea azionisti/Assemblea degli azionisti 23 aprile 2024â€.

Nomina del Collegio Sindacale

L’Assemblea di INWIT ha nominato il Collegio Sindacale per il triennio 2024-2026.

Il nuovo Collegio Sindacale, che rimarrà in carica sino all’approvazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2026, è composto da tre sindaci effettivi e due sindaci supplenti.

Sulla base delle tre liste presentate, i componenti del Collegio Sindacale nominati dall’Assemblea di INWIT sono:

  • Stefano Sarubbi, in qualità di Presidente del Collegio Sindacale, tratto dalla lista presentata da un gruppo di investitori istituzionali unitamente al socio Priviledge-Amber Event Europe (Amber e Investitori);
  • Giuliano Foglia e Annalisa Raffaella Donesana, in qualità di Sindaci effettivi, tratti rispettivamente dalla lista presentata da Central Towers Holding Company B.V. (CTHC) e da Daphne 3 S.p.A. (Daphne).

Sono stati nominati Sindaci supplenti Matteo Carfagnini e Annalisa Firmani tratti rispettivamente dalla lista CTHC e Daphne.

La lista CTHC ha ottenuto il 46,18% dei voti del capitale rappresentato in Assemblea, e si è dunque qualificata come lista di maggioranza; la lista Daphne e la lista Amber e Investitori hanno ottenuto rispettivamente il 34,60% e il 18,72% dei voti del capitale rappresentato in Assemblea.

Per rispettare la normativa sull’equilibrio di genere, si è proceduto alla nomina di Annalisa Raffaella Donesana  e di Annalisa Firmani  con le maggioranze di legge, ponendo in votazione la proposta integrativa presentata dal Socio Daphne 3 S.p.A. (cfr. comunicato stampa in data 8 aprile 2024 disponibile al link https://www.inwit.it/wp-content/uploads/2024/04/INWIT-CS-Proposta-integrativa-per-nomina-Collegio-Sindacale.pdf).

Il genere femminile rappresentato all’interno del Collegio Sindacale risulta in linea con la normativa vigente. Sulla base delle informazioni a disposizione della Società, alla data odierna, nessuno dei Sindaci possiede azioni INWIT.

L’Assemblea di INWIT ha inoltre determinato il compenso spettante al Presidente del Collegio Sindacale e a ciascun Sindaco effettivo deliberato nella misura, rispettivamente, di 88.000 euro annui lordi e di 60.000 euro annui lordi.

Le liste di provenienza e i curricula vitae dei Sindaci sono consultabili sul sito internet della società al seguente link https://www.inwit.it/it/governance/assemblea-azionisti/assemblea-azionisti-23-aprile-2024/documentazione/

Integrazione del corrispettivo della società di revisione legale dei conti

L’Assemblea di INWIT, su proposta del Collegio Sindacale ai sensi dell’art. 13 comma 1 del D.Lgs. n. 39/2010, ha approvato l’integrazione del corrispettivo inerente all’incarico di revisione legale della società PricewatherhouseCoopers S.p.A. per l’anno 2023 in considerazione delle attività svolte per la revisione del bilancio consolidato 2023 a seguito dell’acquisizione da parte di INWIT, nel corso di detto esercizio, della partecipazione totalitaria nella società 36 Towers S.r.l.

Conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti per gli esercizi 2024 – 2032

L’Assemblea di INWIT, sulla base della raccomandazione del Collegio Sindacale formulata ai sensi dell’art. 16 del Regolamento Europeo n. 537/2014 nonché del D. Lgs. n. 39/2010, ha deliberato il conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti per il novennio 2024-2032 alla società KPMG S.p.A., in quanto caratterizzata da un punteggio complessivo più elevato, sia per gli aspetti qualitativi che per quelli economici.

***

“Il 2023 ci ha visto raggiungere risultati importanti – ha dichiarato Oscar Cicchetti, Presidente di INWIT â€“ per lo sviluppo industriale, che si traducono in numero di siti realizzati, in ospitalità e in coperture indoor. Continua il nostro percorso per un business sempre più sostenibile con un’attenzione particolare allo sviluppo dei territoriâ€.

“Il bilancio 2023 mostra un anno di forte sviluppo di tutti gli indicatori economici e finanziari in linea con la guidance e consente una maggiore remunerazione degli azionisti – ha dichiarato il Direttore Generale di INWIT, Diego Galli -. Continuiamo ad investire in infrastrutture digitali e condivise con un solido modello di business, a supporto degli operatori di telecomunicazione e a sostegno del percorso di crescita del piano industriale 2024-2026â€. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Rafael Giorgio Perrino dichiara, ai sensi e per gli effetti dell’art. 154-bis, comma 2 del TUF, che l’informativa contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili

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Data articolo: Wed, 24 Apr 2024 10:06:42 +0000 di Redazione Key4biz
Dailyletter
Tim: la lista del Cda vince l’assemblea. Confermato Labriola

Tim, anche grazie all’astensione di Vivendi il Cda uscente vince in assemblea, per il prossimo triennio confermato al timone l’ad Pietro Labriola che porterà avanti il progetto di cessione di NetCo.

Transizione 5.0, mancano ancora i decreti attuativi. Ordini di macchine e robot in calo del 19% per l’Italia.

FIFA, vicino l’accordo con Apple per il Mondiale per Club. Ma i tifosi rischiano di non vederlo.

L’Europa verso la sospensione di TikTok Lite: “È dannoso per la salute dei ragazziâ€.

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Data articolo: Tue, 23 Apr 2024 15:02:13 +0000 di Redazione Key4biz
Vivendi
Tim: la lista del Cda vince l’assemblea, Figari nuova presidente. Confermato l’ad Labriola

Come previsto dopo la notizia dell’astensione di Vivendi, la lista del Cda uscente di Tim, che riconferma alla guida Pietro Labriola, ha ottenuto la maggioranza dei voti in assemblea. Alberta Figari – dal 2021 avvocato partner dello studio Legance (dopo 26 anni passati in Clifford Chance) – è stata nominata presidente del gruppo di tlc.

Via libera anche alla riduzione dei membri del Cda a 9 dai 15 attuali: alla lista del management vanno sei posti. Due posti sono riservati al fondo Merlyn e l’ultimo al fondo attivista Bluebell.

L’amministratore delegato Pietro Labriola viene riconfermato, Giovanni Gorno Tempini, Paola Camagni, Federico Ferro Luzzi e Domitilla Benigni, indicati nella lista del Cda uscente che ha ottenuto il 48,97% dei voti in assemblea. Ad essi si affiancano Umberto Paolucci (ex Microsoft) e Stefano Siragusa (ex dg di Tim), indicati nella lista depositata da Merlyn Partners, che ha ottenuto il 2,38% dei voti, e Paola Giannotti De Ponti, della lista tratti i seguenti amministratori: depositata da Bluebell che ha ottenuto l’1,01% dei voti. 

Vivendi si astiene e fa un assist a Labriola. Ma continua la guerra legale

Il risultato odierno è stato facilitato dall’astensione di Vivendi in assemblea, che ha aperto di fatto la strada alla riconferma del Cda uscente. Un assist per la rielezione triennale del Ceo Pietro Labriola, che punta alla cessione della NetcCo al fondo americano KKR. Un piano osteggiato da Vivendi, che ha già presentato ricorso contro la decisione del cda e i Francesi non intendono tirarsi indietro su questo fronte, perché considerano illegale la decisione presa dal board e si affidano al Tribunale per contestare la vendita della rete.

Ma oggi Vivendi non ha preso posizione nella contesa fra il Cda uscente, che sostiene Pietro Labriola, e il fondo attivista Merlyn Partners, che si oppone all’attuale management, pur prevedendo di fatto anch’esso la cessione della NetCo.

Vivendi, che detiene una partecipazione del 24% in Tim, ha reso noto che continuerà a “perseguire vigorosamente†il ricorso contro la decisione dell’attuale consiglio di amministrazione del novembre 2023 di vendere NetCo a KKR per un massimo di 22 miliardi di euro. In precedenza aveva osservato che il prezzo offerto era insufficiente e che il futuro di Tim sarebbe stato insostenibile se avesse proceduto alla vendita.

Il governo italiano ha già sostenuto la vendita accettando di acquisire fino al 20% di NetCo, con il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti che ha recentemente descritto l’accordo come l’unica opzione “realistica” per garantire la sopravvivenza del gruppo gravato da un debito di circa 26 miliardi di euro.

La nota di Tim

L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM si è svolta oggi, nel rispetto delle disposizioni di cui al Decreto Legge n. 18/2020 e successive modificazioni – ovvero senza la presenza fisica dei soci – con la partecipazione di circa il 50,77% del capitale ordinario della Società.

L’Assemblea:

  • ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2023 di TIM S.p.A., che si è chiuso con una perdita netta pari a 995 milioni di euro, coperta mediante integrale utilizzo della Riserva da sovrapprezzo azioni e prelievo dalla Riserva legale (con oltre il 52% di voti favorevoli);
  • non ha approvato la relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, per entrambe le sezioni (punto 2.1 dell’Ordine del Giorno con il 41,98% dei voti favorevoli, contrario il 7,84%, astenuti 50,08%; punto 2.2 dell’Ordine del Giorno con il 42,35% dei voti favorevoli, contrari 7,45% e astenuti 50,09%);
  • ha nominato un Consiglio di Amministrazione di 9 componenti per il triennio 2024-2026 (fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026), determinando in euro 1.300.000 annui lordi il compenso complessivo massimo dell’intero organo (esclusi i Consiglieri investiti di speciali cariche), la cui ripartizione verrà decisa dal nuovo Board;
  • ha nominato il nuovo Collegio Sindacale per il triennio 2024-2026 (fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026);
  • non ha approvato le modifiche al Piano di Stock Options 2022-2024 proposte dal Consiglio di Amministrazione uscente (con il 45,97% dei voti favorevoli, il 3,72% di voti contrari e il 50,21% di astenuti);
  • vista la delibera di copertura della perdita d’esercizio 2023 mediante utilizzo di riserve in parte oggetto in sospensione d’imposta, non ha approvato la proposta di riduzione delle corrispondenti poste di patrimonio netto in via definitiva, escludendone la successiva ricostituzione, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 2430 del codice civile (con il 49,81% dei voti favorevoli, lo 0,03% di contrari e il 50,1% di astenuti).

Per la nomina del Consiglio di Amministrazione la lista di maggioranza, con circa il 48,97% dei voti, è risultata quella presentata dal Consiglio di Amministrazione uscente, da cui sono stati pertanto tratti i seguenti 6 Amministratori:

1. Alberta Figari (indicata come Presidente) *

2. Pietro Labriola (indicato come Amministratore Delegato)

3. Giovanni Gorno Tempini

4. Paola Camagni*

5. Federico Ferro Luzzi*

6. Domitilla Benigni*

Dalla lista depositata da Merlyn Partners SCSp, che ha ottenuto il 2,38% dei voti, sono stati tratti i seguenti amministratori:

7. Umberto Paolucci*

8. Stefano Siragusa

Dalla lista depositata da Bluebell Capital Partners Limited, nella qualità di gestore del fondo Bluebell Equity Master Fund ICAV che ha ottenuto l’1,01% dei voti, è stata tratta la seguente candidata:

9. Paola Giannotti De Ponti*

Gli Amministratori i cui nomi sono contrassegnati con asterisco hanno dichiarato il possesso dei requisiti di indipendenza.

Quanto al Collegio Sindacale:

  • la lista presentata da Vivendi S.E. ha ottenuto il 75,39% dei voti e si è dunque qualificata come lista di maggioranza
  • la lista presentata da un gruppo di gestori di fondi e SICAV ha ottenuto oltre il 17,63% dei voti.

Il candidato indicato per primo tra i Sindaci effettivi della lista di minoranza, Francesco Fallacara, è stato nominato, ai sensi di legge e di Statuto, Presidente dell’organo di controllo.

Il Collegio Sindacale risulta dunque composto come segue:

Sindaci effettivi:

1. Francesco Fallacara – Presidente

2. Anna Doro

3. Massimo Gambini

4. Francesco Schiavone Panni

5. Mara Vanzetta

Sindaci supplenti:

1. Massimiliano Di Maria

2. Laura Fiordelisi

3. Paolo Prandi

4. Carlotta Veneziani

L’Assemblea ha fissato gli emolumenti del Collegio Sindacale in 135 mila euro lordi annui per il Presidente, 95 mila euro lordi annui per ciascun Sindaco effettivo e 15 mila euro lordi annui aggiuntivi per il Sindaco effettivo chiamato a far parte dell’Organismo di Vigilanza.

I curricula vitae di Amministratori e Sindaci sono disponibili sul sito internet della Società www.gruppotim.it, nella sezione dedicata all’odierna Assemblea.

Come per prassi, il Consiglio di Amministrazione si riunirà domani per l’accertamento dei requisiti e il conferimento delle cariche.

Dichiarazione di Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM

L’Assemblea degli Azionisti di oggi segna un importante continuità nel piano che stiamo portando avanti per proseguire sul percorso di crescita e sviluppo intrapreso con 22 mesi di performance in miglioramento e di rispetto dei target finanziari. Si tratta di una nuova tappa di un cammino che continuerà con l’obiettivo di cogliere tutte le occasioni che nasceranno dall’evoluzione del mercato.

Siamo convinti infatti della necessità di dotarci di una struttura finanziaria e di opzioni strategiche industriali più solide con una struttura più snella e focalizzata sulle aree di business. 

Nei prossimi tre anni lavoreremo per garantire una crescita duratura del Gruppo nell’interesse di tutti gli stakeholder e con l’obiettivo di valorizzarne i punti di forza. 

Presteremo quindi grande attenzione all’efficienza nei costi e soprattutto al ritorno alla generazione di valore sul mercato italiano. 

Con questi cardini puntiamo a tornare possibilmente in arco di piano a remunerare gli azionisti, che con l’assemblea di oggi ci hanno dato la fiducia ad andare avanti. 

Come già negli ultimi due anni, dopo la giornata di oggi lavoreremo con ancora maggior determinazione, a vantaggio di tutti i soci che con grande senso di responsabilità direttamente o indirettamente hanno permesso di garantire la continuità. 

È necessario quindi che Istituzioni, soci, dipendenti, sindacati e management collaborino, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative reciproche, per assicurare il miglior futuro possibile ad una società strategica come la nostra.

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Data articolo: Tue, 23 Apr 2024 12:29:10 +0000 di Paolo Anastasio
Transizione 5.0
Transizione 5.0, mancano ancora i decreti attuativi. Ordini di macchine e robot in calo del 19% per l’Italia

Macchine e robot, un mercato in calo nel primo trimestre 2024

Nel primo trimestre 2024, l’indice degli ordini di macchine utensili segna un calo del 18,9% rispetto al periodo gennaio-marzo 2023. Sono i nuovi dati diffusi dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e sistemi di automazione, che certificano grossi problemi sia nelle esportazioni, sia nel mercato interno.

“Comincia dunque con segno negativo il 2024 dei costruttori italiani di macchine utensili e, sebbene si tratti di una conferma rispetto a ciò che ci attendevamo, occorre ora superare la fase di impasse, dando al mercato un segnale chiaro di distensione e stabilità, condizione fondamentale per chi deve fare investimenti in macchine di ultima generazioneâ€, ha affermato Barbara Colombo, presidente UCIMU.

Al momento, gli ordini raccolti oltreconfine sono risultati in calo del 18,5%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Male anche il fronte interno, con gli ordini che hanno segnato un arretramento del 19,4% su base annua.

Transizione 5.0: mancano i decreti attuativi. Colombo (Ucimu): “Il tempo comincia a scarseggiareâ€

Una situazione, ha spiegato Colombo, che appare “incredibilmente più nebulosa rispetto anche solo ad un mese e mezzo fa quando fu presentato il decreto legge con l’impianto di Transizione 5.0â€.

Proprio su questa misura, lanciata dal ministero delle Imprese e del made in Italy, ha spiegato il Presidente, “oggi, mancano ancora i decreti attuativiâ€. Niente di buono neanche sul versante “Transizione 4.0â€, perché “il cambio in corsa delle regole con cui si può accedere alla misura rischia di bloccare in modo irreparabile la domanda domestica“, ha aggiunto Colombo.

Il ministro delle Imprese Adolfo Urso, a margine di un convegno organizzato da Confindustria Veneto Est e Camera di commercio, ha provato a rilanciare la misura “Transizione 5.0†e a mitigare ritardi e criticità amministrative, assicurando che “i benefici fiscali che saranno introdotti dal piano Transizione 5.0, rispetto al precedente Industria 4.0, sono assolutamente superiori per le impreseâ€.

Parliamo di crediti fiscali – ha puntualizzato Urso – che possono giungere al 45% negli anni 2024-2025, quindi un aumentare di risorse pubbliche investire pari a oltre 13 miliardi di euro“.

Colombo sembra proprio rispondere al ministro, facendo notare che “il tempo comincia davvero a scarseggiareâ€.

Cambiano le regole per accedere alle risorse del piano Industria 4.0, si destabilizza il mercato

L’utilizzo della misura, che vuole premiare gli investimenti in grado di abbinare il tema della digitalizzazione a quello del risparmio energetico, ha infatti una durata limitata: “Nel rispetto delle scadenze imposte dal PNRR, per poter usufruire dei benefici del 5.0, il termine ultimo di consegna del bene è fissato al 31 dicembre 2025. Ciò significa che le regole di ingaggio, vale a dire i decreti attuativi, per fruire di queste misure devono essere disponibili a strettissimo giro altrimenti una così pesante compressione temporale tra il momento dell’ordine e quello della consegna ci obbligherà a rinunciare ad una parte consistente delle richieste del mercato. Vogliamo davvero rischiare tutto questo?â€.

Nel caso della misura per l’indsutria 4.0, invece, “ha moderatamente destabilizzato il mercato la decisione del governo di prevedere l’obbligo di comunicazione preventiva del valore dell’investimento che si intende realizzare e della ripartizione, rispetto alle quote annuali, del credito di imposta di cui si beneficiaâ€.

A rischio ci sono interi piani di investimento da parte delle imprese, mentre il mercato degli ordini ristagna. Come ha spiegato al Sole 24 Ore Massimo Carboniero, amministratore delegato e contitolare di Omera, azienda che produce presse e linee automatiche con sede in Veneto, “qualcuno dice di voler aspettare, altri confermano le commesse sulla parola ma non firmatno. In sintesi, per noi si tratta di 5-6 milioni di ordini fermiâ€.

Il Piano “Transizione 5.0â€, lo ricordiamo, prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane.

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Data articolo: Tue, 23 Apr 2024 11:00:13 +0000 di Flavio Fabbri
Social network
L’Europa verso la sospensione di TikTok Lite: “È dannoso per la salute dei ragazziâ€

La Commissione europea minaccia di sospendere da giovedì alcune funzioni dell’app TikTok Lite, lanciata in Francia e Spagna per spingere gli utenti a trascorrere più tempo sulla piattaforma utilizzando un sistema a premi.

Come funziona la nuova app TikTok Lite

La nuova versione “lite†di TikTok, più basilare e leggera (qualcosa di simile a quello già successo con Facebook, YouTube o Spotify), funziona tramite un sistema di premi e bonus cercherà nel tempo di attirare nuove iscritti. Dal punto di vista operativo, tramite l’applicazione si è premiati ogni volta che si invita un amico a passare su TikTok Lite, ad esempio, o semplicemente per guardare lo streaming video. Il sistema di remunerazione premierà sia gli utenti, sia i creator di contenuti.

L’iniziativa è stata presa da TikTok per aumentare la crescita degli utenti video, soprattutto tra gli over 18, e per stimolare alcuni mercati ‘dormienti’. Una mossa diretta a rinvigorire la crescita di utenti in Europa e di attenzione alla piattaforma di video sharing nel vecchio continente.

Sebbene TikTok abbia comunicato una quota di 150 milioni di utenti europei nel 2023, di cui oltre 17 milioni in Italia, la situazione in tutta l’Unione europea non è propriamente ottimale.

Bruxelles è preoccupata per i ‘rischi di gravi danni alla salute mentale degli utenti’, compresi i minori, derivanti dal programma a premi che può indurre ‘dipendenza’.

Per l’Ue l’app va contro il Digital Services Act (Dsa)

La Commissione europea ha infatti aperto un procedimento formale (il secondo in corso, attualmente) contro TikTok ai sensi del Digital Services Act (Dsa). L’obiettivo è valutare se l’azienda possa aver violato il Dsa lanciando TikTok Lite in Francia e Spagna.

“Potrai prendere parte a varie attività entusiasmanti che ti consentiranno di accumulare punti, che potranno poi essere scambiati con premi”, si legge nell’app. Le attività richieste sono azioni tipo mettere like ai video, seguire determinati account, invitare amici e molto altro: tutto questo a patto che venga fatto quotidianamente. In questo modo si possono guadagnare fino a 3.600 monete equivalenti a 0,36€ per ogni ora di utilizzo.

Ma ai sensi del DSA, le piattaforme online di grandi dimensioni sono obbligate a presentare una relazione di valutazione del rischio, comprese le misure per mitigare eventuali rischi sistemici, prima di lanciare qualsiasi nuova funzionalità. “Sospettiamo che la versione TikTok Lite sia tossica e crei dipendenza, in particolare per i bambini”, fa sapere in un comunicato l’Unione Europea.

Vestager e Breton: “TikTok lite dannoso come le sigarette”

La Commissione teme che TikTok non abbia presentato una valutazione dei rischi della nuova TikTok Lite, in particolare per quanto riguarda un “programma di ricompensa” in base al quale gli utenti, ad esempio, possono guadagnare punti per ricevere contenuti o invitare amici a TikTok. Ai sensi della legge sui servizi digitali, le piattaforme online hanno la responsabilità di valutare e affrontare eventuali rischi potenziali per i loro utenti”, ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale. “Pertanto, ha aggiunto, la Commissione ha aperto un caso di conformità che esorta TikTok a presentare una valutazione e a fornire maggiori informazioni su come protegge gli utenti dai potenziali rischi sulla sua piattaforma”.

“I flussi infiniti di video brevi e rapidi potrebbero essere visti come divertenti, ma anche esporre i nostri figli a rischi di dipendenza, ansia, depressione, disturbi alimentari, periodi di scarsa attenzione… Con il nostro primo caso di non conformità DSA contro TikTok ancora in corso, l’azienda ha lanciato TikTok Lite, che premia finanziariamente il tempo di schermo supplementare. Si sospetta che TikTok “Lite” possa essere tossico e fonte di dipendenza quanto le sigarette leggere”, ha commento Thierry Breton, commissario per il Mercato interno. “A meno che TikTok non fornisca prove convincenti della sua sicurezza, cosa che finora non ha fatto, siamo pronti ad attivare misure provvisorie DSA, compresa la sospensione della caratteristica TikTok Lite, che si sospetta possa generare dipendenza. Faremo tutto il possibile per proteggere i nostri figli”, ha concluso.

TikTok, problemi non solo in Europa

La scorsa settimana, la Commissione europea aveva già chiesto all’azienda cinese di fornire entro il 18 aprile un rapporto sulla valutazione del rischio per TikTok Lite e sulle misure messe in atto per mitigarne l’impatto. TikTok non ha tuttavia fornito alcun documento e ha ora tempo fino al 23 aprile per presentare le informazioni richieste e fino al 3 maggio per fornire dettagli aggiuntivi. Senza alcuna risposta entro i termini indicati, la piattaforma rischia di incappare in pesanti sanzioni, fino al 5% del fatturato annuo globale.

Ma non solo in Europa. Negli Stati Uniti la Camera Usa ha approvato un provvedimento sulla sicurezza nazionale che prevede il potenziale bando di TikTok, nell’ambito di un più ampio pacchetto sugli aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan.

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Data articolo: Tue, 23 Apr 2024 10:59:41 +0000 di Piermario Boccellato
Diritti TV
FIFA, vicino l’accordo con Apple per il Mondiale per Club. Ma i tifosi rischiano di non vederlo

La FIFA, l’organo di governo globale del calcio, è vicina a un accordo con Apple che darebbe alla società tecnologica i diritti televisivi mondiali per un nuovo grande torneo, una competizione in stile Coppa del Mondo della durata di un mese per le migliori squadre che si giocherà per la prima volta nel mondo negli Stati Uniti la prossima estate.

L’accordo potrebbe essere annunciato già questo mese, scrive il New York Times, e arriva dopo diverse false partenze per una competizione sostenuta dal presidente della FIFA, Gianni Infantino. In effetti, piani per tenerlo in Cina nel 2021 sono stati vanificati a causa della pandemia.

Diritti in chiaro?

Il valore dell’accordo potrebbe essere pari a un quarto dei 4 miliardi di dollari inizialmente stimati dalla FIFA. Non è chiaro se l’accordo con Apple includerà eventuali diritti in chiaro, il che significa che l’intero evento potrebbe essere disponibile solo per gli abbonati di Apple TV+, un fattore su cui i dirigenti senior della FIFA hanno sollevato preoccupazioni.

Se l’accordo dovesse andare in porto, sarebbe la prima volta che la FIFA, che ospiterà la prima Coppa del Mondo maschile allargata a 48 squadre negli Stati Uniti nel 2026, accetterà un unico contratto mondiale. Rappresenterebbe anche l’ultima incursione nel calcio per Apple, che nel 2022 ha firmato un accordo decennale da 2,5 miliardi di dollari per i diritti di streaming globale della Major League Soccer, il massimo campionato di calcio che riunisce Usa e Canada.

Streaming e sport connubio sempre più stretto

I servizi di streaming sono sempre più interessati agli sport dal vivo, poiché cercano di conquistare più abbonati. Peacock ha trasmesso in streaming una partita dei playoff della National Football League la scorsa stagione e Amazon Prime ha trasmesso giovedì sera la partita della N.F.L. giochi dal 2022. Apple ha anche un accordo per lo streaming delle partite della Major League Baseball.

Netflix si concentra maggiormente sui documentari sportivi, anche se recentemente si è spinto verso la “programmazione sportiva adiacente” dal vivo, incluso un accordo multimiliardario per lo streaming dello spettacolo di wrestling settimanale di punta della World Wrestling Entertainment, “Raw”. Ha anche annunciato che a luglio trasmetterà in streaming un incontro di boxe tra l’ex campione dei pesi massimi Mike Tyson e l’influencer dei social media Jake Paul.

Mondiale per club per ora mezzo flop

La FIFA sperava che il torneo, che presenterà un mix di squadre di successo provenienti da tutto il mondo, di cui 12 dall’Europa, dove gioca la maggior parte dei migliori talenti del mondo, avrebbe creato un’enorme domanda da parte delle emittenti e dei partner commerciali. Ma una combinazione di scarsa pianificazione e ritardi ha spinto le emittenti a rifuggire dalle cifre richieste dalla FIFA. Secondo le fonti, gli sponsor finora sono stati riluttanti a impegnare i 150 milioni di dollari che l’organizzazione sta cercando per i pacchetti di sponsorizzazione.

Un accordo globale con una grande azienda come Apple potrebbe dare al torneo, che si giocherà ogni quattro anni, quella patina di alta qualità che Infantino ha cercato di assicurarsi. Tom Neumayr, portavoce di Apple, ha rifiutato di commentare. “Come pratica generale, la FIFA non conferma né smentisce le discussioni commerciali”, ha affermato la FIFA in una nota.

Il torneo nell’estate 2025 negli Usa: banco di prova del Mondiale

La FIFA ha riservato il periodo dal 15 giugno al 13 luglio 2025 per lo svolgimento del torneo. Ciò avviene dopo la lunga stagione europea, ed è stato tradizionalmente un periodo in cui non si svolgono eventi importanti per consentire ai giocatori di riposarsi nella bassa stagione un anno prima della Coppa del Mondo. I sindacati dei giocatori hanno criticato la FIFA per non averli consultati prima di annunciare l’evento.

La FIFA dovrà inoltre far fronte a costi significativi organizzando l’evento negli Stati Uniti, dove fungerà da messa a punto per la Coppa del Mondo. Alcuni giochi si svolgeranno in arene di grandi dimensioni, tra cui N.F.L. stadi che devono essere affittati. La FIFA sperava di assicurarsi importanti partner di sponsorizzazione disposti a pagare fino ai 100 milioni di dollari che gli sponsor della Coppa del Mondo pagano per ciclo, ma a poco più di un anno dalla fine, nessun partner titolare è stato annunciato per l’evento.

Accordo in dirittura?

L’accordo deve essere concluso presto per poter essere annunciato in anticipo alla fine del mese prossimo, durante il quale le società di intrattenimento cercheranno di corteggiare gli inserzionisti parlando della programmazione futura.

Da mesi i club europei pressano la FIFA per avere dettagli concreti sull’evento, comprese le città in cui si svolgerà, e perfino il suo nome. La FIFA aveva detto che l’evento si sarebbe chiamato Mundial de Clubes FIFA, ma alle squadre è stato ora detto che la decisione è in fase di revisione.

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Data articolo: Tue, 23 Apr 2024 08:49:00 +0000 di Paolo Anastasio
Intelligenza Artificiale
Cdp Venture Capital lancia il programma Frontech, aperta call per startup dell’AI, del Web 3.0 e del Metaverso

Frontech, per le startup investimento iniziale di 120 mila euro e percorso di accompagnamento di 6 mesi

Partito l’acceleratore Frontech per sostenere la crescita di startup che sviluppano soluzioni innovative in ambito intelligenza artificiale (AI), web 3.0 e metaverso. Cassa depositi e prestiti (Cdp) Venture Capital ha aperto la prima call da cui saranno selezionate dieci startup in fase di “seed e early stageâ€, cioè seminazione e di primo investimento.

La call prevede dieci startup da selezionare ogni anno, per tre anni, che avranno accesso a un ticket di investimento iniziale pari a 120 mila euro e a un percorso della durata di 6 mesi volto ad accompagnare creatori, sviluppatori e founders nella costruzione dell’infrastruttura tecnologica e commerciale delle loro soluzioni dedicate a web 3.0, metaverso e generative AI.

Come partecipare

Per partecipare c’è tempo fino al 19 maggio, basta recarsi sul sito www.frontechaccelerator.it. La selezione è aperta alle startup italiane e quelle internazionali che intendano aprire una sede legale in Italia.

Nel corso della fase di accelerazione, le startup si concentreranno sul potenziamento della propria proposta imprenditoriale tramite sessioni interattive focalizzate su 4 aree chiave: vertical technology workshop, product development & service design, business development, fundraising, fino all’implementazione di un POC (proof-of-concept) con le aziende partner di Frontech che verranno presentate al demo day finale.

“Il settore dell’AI e in particolare dell’AI generativa rappresenta una delle maggiori tecnologie trasformative dei prossimi decenni, paragonabile all’avvento di Internet e del cloud. L’impatto sarà in grado di trasformare interi mercati attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi abilitati dalla creazione di agenti intelligentiâ€, ha commentato Agostino Scornajenchi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di CDP Venture Capital, aggiungendo che “L’Italia può, e deve, giocare un ruolo determinante in questa partita, recuperando competitività e sostenendo i suoi talenti. L’impegno di CDP Venture Capital, che si innesta nella declinazione della Strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale, è di selezionare e far crescere le migliori realtà imprenditoriali investendo e facendo leva sulla sua capacità di catalizzare investimenti di altri soggetti privati, come nel caso dell’Acceleratore Frontechâ€.

Cosa prevede l’acceleratore

Il programma prevede:

  • 120 mila euro, di investimento in equity dal 6% al 10% per ogni startup;
  • 6 mesi di accelerazione;
  • 1 mentor dedicato per ogni startup;
  • 1 community di geeks per condividere idee;
  • 1 programma ibrido online/offline;
  • POC guidati per connettersi in modo diretto con le aziende;
  • Networking con partner esclusivi;
  • 1 hub dedicato a Cagliari.

L’Acceleratore Frontech, che avrà sede in Sardegna, a Cagliari, contempla diversi ambiti di intervento, che vanno della categoria delle tecnologie “di frontieraâ€, ossia le tecnologie abilitanti per la trasformazione digitale, con applicazioni come identità digitale, blockchain, autenticazione delle proprietà intellettuale, modelli AI generativa, gaming, AR/VR (Augmented Reality/Virtual Reality), arte digitale, nuova editoria.

Le risorse del programma

Il programma nasce con una dotazione complessiva di 7 milioni di euro, destinati a ticket di investimento iniziale e a successivi follow-on post accelerazione, di cui 5,6 milioni stanziati dal Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital e la restante parte dai co-investitori GELLIFY e Cariplo Factory, che gestiranno operativamente il programma.

Tra i Partner Tecnici troviamo Algorand e Microsoft (attraverso il suo programma AI L.A.B., nato per promuovere l’adozione responsabile dell’AI generativa da parte delle imprese), i Corporate Partner Bper, Banco di Sardegna e FPZ.

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Data articolo: Tue, 23 Apr 2024 09:41:02 +0000 di Flavio Fabbri
eHealth
AI spiegabile indaga le differenze di funzionamento fra il cervello maschile e femminile

“Gli uomini e le donne sono ugualiâ€, recita un noto brano. E il cervello? Grazie all’AI spiegabile, un team di studiosi dell’Università di Stanford, nella contea di Santa Clara (California) spiega – in un articolo pubblicato sul sito dell’istituto e, soprattutto, ripreso dalla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) – che le differenze cerebrali possono condizionare la modalità in cui gli uomini e le donne vedono se stessi, come si rapportano con le altre persone oppure rammentano le loro esperienze pregresse.

Alla base di tutto, dunque, ci sarebbe la distinzione dei sessi in base all’attività nelle parti sensibili del cervello (“hotspotâ€), zone cerebrali considerate il centro neurologico del “séâ€, decisive per l’introspezione e il recupero dei propri ricordi. Sarebbero coinvolti anche il sistema limbico (un insieme di regioni appartenenti al sistema nervoso centrale, tra loro collegate, che aiuta a regolare la memoria, le emozioni e si occupa della stimolazione sessuale), nonché il corpo striato (basilare nella formazione delle abitudini).

Intelligenza artificiale spiegabile

Per lo studio, i ricercatori hanno applicato l’AI spiegabile (XAI) – tra i trend globali più significativi del 2024 –, ovvero un insieme di processi e metodologie che permettono agli utenti di comprendere e considerare affidabili i risultati e gli output generati attraverso algoritmi di machine learning.

Nel caso specifico, all’algoritmo sono state mostrate una serie di scansioni di risonanza magnetica di cervelli funzionanti, chiedendo se si trattasse di una donna o un uomo. Per tutta risposta, la rete neurale ha identificato una serie di differenze impercettibili tra i due sessi, precedentemente scampate all’occhio umano. Nel momento in cui i ricercatori hanno testato il sistema su circa 1.500 scansioni cerebrali, il modello di AI è riuscito a riconoscere se si trattava del cervello di un uomo o di una donna in oltre il 90% dei casi.

Cervello e differenze di genere

Elettronica indossabile, IA e algoritmi. Soprattutto, applicare l’intelligenza artificiale per comprendere a fondo il cervello. “I risultati dello studio dimostrano in modo importante che il sesso rappresenta un fattore decisivo dell’organizzazione del cervello umanoâ€, le parole di Vinod Menon, docente di psichiatria e scienze comportamentali presso l’Università di Stanford.

Tali risultati “indicano che le differenze nei modelli di attività cerebrale in queste regioni chiave del cervello contribuiscono a variazioni sessualmente specifiche nel funzionamento cognitivoâ€, ha concluso. Fermo restando che, come ha ammesso lo stesso Menon, si rendono indispensabili ulteriori approfondimenti scientifici per comprendere in toto le implicazioni degli esiti ottenuti.

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Data articolo: Tue, 23 Apr 2024 05:00:00 +0000 di Massimo Canorro
RAI
Cda Rai, ‘astensionismo’ nelle candidature: soltanto 72 aspiranti consiglieri. Tutti i nomi

Il quotidiano online “Key4biz†è stata l’unica testata giornalistica italiana che ha dedicato attenzione alla procedura di nomina di 4 dei 7 consiglieri da parte del Parlamento, secondo quanto previsto dalla vigente normativa, così come determinata dalla cosiddetta “Legge Renziâ€, che ha senza dubbio rafforzato l’influenza del Governo sulla “governance†della televisione pubblica italiana (dei 7 consiglieri, 2 sono di nomina diretta del Governo, 1 è eletto dai dipendenti della Rai, 4 sono scelti dal Parlamento). Si rimanda all’intervento IsICult su “Key4biz†di venerdì scorso 19 aprile 2024: “Cda Rai, scade domani il termine per le (auto)candidature: candidiamoci tutti!â€

La procedura per questa elezione (in verità si tratta di una cooptazione) è stato pubblicata sui siti web della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica, e della stessa Rai, il 21 marzo 2024 ed il termine per presentare le autocandidature è scaduto sabato scorso 20 aprile 2024.

Con apprezzabile tempismo, ieri pomeriggio l’elenco dei candidati è stato pubblicato sui siti web di Montecitorio e Palazzo Madama.

Se nulla (o quasi) era stata l’attenzione dei media in occasione della pubblicazione dell’avviso (con la solita eccezione di IsICult / Key4biz: vedi l’intervento del 21 marzo 2024, “Pubblicato l’annuncio per le candidature al Cda Rai. Ok al nuovo Tusma e al contratto di servizio 2024-28 (clandestino)â€, quasi altrettanto può dirsi in occasione della pubblicazione dell’elenco dei candidati: le testate giornalistiche che hanno segnalato la notizia si contano sulla punta delle dita di una mano, e, tra i quotidiani cartacei, emergono soltanto “La Notizia†ed “il Foglio†(con un mero cenno, all’interno di un articolo di Carmelo Caruso intitolato “Rai ciuchinaâ€, a partire da una sua analisi del “caso Scuratiâ€), mentre, sul fronte digitale, soltanto un articolo di Antonella Baccaro sul “Corriere della Sera†e cenni su “Prima Comunicazione†e “Policy Makerâ€â€¦

È anche vero che i dispacci di agenzia che hanno segnalato l’avvenuta pubblicazione degli elenchi sono stati diramati nel tardo pomeriggio di ieri (per prima è arrivata 9Colonne, alle 18:38, con una breve, mentre i nomi dei candidati sono stati rilanciati dall’Agi soltanto alle 19:22).

Non 70+51 ma 72 soltanto: 70 candidati per l’elezione da parte della Camera + 51 da parte del Senato. Complessivamente i candidati al Cda Rai sono “soltanto†72

Le agenzie ed anche i giornali di oggi fanno una qualche confusione, e qualcuno addirittura somma i dati delle 70 candidature a Montecitorio con i 51 al Senato, allorquando siamo di fronte ad un tipico caso di “insiemi†e “sub-insiemiâ€: il totale reale dei candidati è semplicemente di 72.

È interessante osservare come in effetti tutte le agenzie stampa siano state piuttosto imprecise, riportando che si tratterebbe di 70 candidature alla Camera e 51 al Senato, senza precisare che – in verità – i candidati sono in totale soltanto 72, perché tutti o quasi si sono candidati per le elezioni da parte di Montecitorio e soltanto 2 sono candidati esclusivamente per il Senato…

La logica con la quale, dei 72 candidati, ben 49 hanno trasmesso il cv sia alla Camera sia al Senato (è il 68 % del totale), ma 21 soltanto alla Camera (29 %) e 2 soltanto al Senato (3 %) è veramente di difficile comprensione.

A fronte di questa confusione, l’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult ha deciso di elaborare 2 documenti, in esclusiva per “Key4bizâ€:

  • un elenco di tutti i candidati, con alcuni dati essenziali, quali la data di nascita (anno) ed una sintesi (estrema) della professione – per così dire – prevalente;
  • un file (in formato .pdf) che unisce tutti i 72 curricula, consentendo una lettura (visione) d’insieme, senza dover cliccare su ogni singolo nominativo sui siti web di Camera e Senato (procedura adottata dagli uffici di Camera e Senato).

Si tratta di una prima fase di analisi, nella prospettiva di una valutazione comparativa sperimentale, che sarà basata su una ricognizione sui curricula, rispetto ad esperienza professionale e titoli presentati.

Come abbiamo già segnalato tante volte – anche su queste colonne ed anche in occasione delle “elezioni†del 2018 e 2021 – quella adottata da Camera e Senato (e, quindi, dai rispettivi Presidenti, attualmente Lorenzo Fontana ed Ignazio La Russa) è oggettivamente una procedura molto approssimativa. Rozza.

Basti pensare che ogni candidato è libero di redigere il curriculum in totale libertà, senza che venisse prevista una forma minimamente standardizzata (e nemmeno un tipo di file)…

Ne deriva che ci sono cittadini che hanno trasmesso un cv di 2 pagine ed altri di 30 pagine!

Di molti candidati, non viene nemmeno fornito l’anno di nascita (si comprende la tutela della “privacyâ€, ma qui siamo in “overdose†di riservatezza!)…

Ovviamente questa modalità tecnica cioè questa approssimativa procedura conferma quel che tutti sanno, ovvero che in verità nessuna vera “valutazione†comparativa verrà effettuata né dagli uffici parlamentari né dal Parlamento stesso.

E che quindi – una volta ancora – ancora finirà per prevalere quel che abbiamo definito da anni il “capitale relazionaleâ€, elemento determinante (anche) nella politica culturale del nostro Paese.

Con buona pace di quella “rivoluzione†meritocratica tanto invocata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni anche durante la campagna elettorale che l’ha portata a Palazzo Chigi.

Si predica bene, e si razzola male.

La tecnocrazia, nel governo della “res publica†italica, resta una chimera.

Questi 4 consiglieri della Rai verranno scelti nelle segrete stanze della partitocrazia, ed anche un timido tentativo di innovazione procedurale, prospettato dall’allora Presidente della Camera Roberto Fico (M5s), precedentemente Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, è andato a finire su un binario morto.

I requisiti previsti dalla legge sono piuttosto generici: onorabilità, prestigio, indipendenza, distinzione (in variegati campi), esperienza manageriale…

Si ricordi che la legge è piuttosto generica, rispetto ai pre-requisiti ed anche schizofrenica: possono infatti auto-candidarsi “magistrati, anche a riposo, della Corte di Cassazione o del Consiglio di Statoâ€, oppure “professori ordinari di università in materie giuridiche†oppure “avvocati con venti anni d’esercizio alle spalleâ€â€¦ Questi tre “filtri†sono abbastanza chiari. Subito dopo però la “barriera all’entrata†si abbassa, e di molto, e le maglie si allargano simpaticamente, perché la norma prevede che, “in mancanza del requisito precedenteâ€, si possano comunque candidare tutte le “persone di riconosciuta onorabilità, prestigio e competenza professionale e di notoria indipendenza di comportamentiâ€, che si sono “distinte in attività economiche, scientifiche, giuridiche, della cultura umanistica o della comunicazione sociale†con “significative esperienze managerialiâ€.

Per quanto le definizioni siano piuttosto generiche, è possibile comunque effettuare un tentativo di analisi tecnica, sulla base di criteri oggettivi, ed è quel che IsICult andrà a fare nei prossimi giorni.

Si tratta di un tentativo tecnico (o finanche… scientifico?!) di mettere in atto una attività di “supplenza†civile rispetto alla disattenzione – per così dire – del Parlamento…

Abbiamo scritto venerdì scorso su queste colonne: veniamo alla sostanza: come ormai prassi, questa delle “autocandidature†è un ridicolo schermo formale che nasconde pratiche basse, ovvero un processo decisionale giocato tutto nelle segrete stanze delle segreterie dei partiti.

Sono i leader dei partiti che decidono, tutto il resto è una ridicola quanto penosa sceneggiata, ma si può correggere questa deformazione, adottando un minimo di procedura comparativa…

S’è dimostrato, nel corso degli anni, che talvolta i nomi dei “designati†(perché questa è: una designazione “intuitu personae†da parte dei segretari di partito) vengono addirittura comunicati – quasi con modalità… “pizzino†– agli stessi parlamentari, dai Capi Gruppo, lo stesso giorno… poco prima della votazione!

Qualche deputato e senatore s’è talvolta lamentato di questa procedura semi-clandestina ed un po’ surreale, ma nessuno ha mai richiesto – a memoria d’uomo – che questa sceneggiata venisse corretta.

Nessun Presidente della Camera o del Senato ha finora mai avuto il coraggio di mettere in atto procedure diverse: in effetti, se la legge è generica, nulla impedirebbe di attivare una procedura pubblica di valutazione comparativa dei curricula, organizzando finanche delle audizioni dei candidati…

In passato, qualche voce della società civile emergeva, qualche dissidente invocava trasparenza e meritocrazia, ma, col passare degli anni, sembra prevalere una sorta di rassegnazione.

Quel che scrivevamo venerdì scorso, resta fermo, a fronte di un’analisi serena ed oggettiva della fenomenologia che qui viene analizzata.

Cercheremo di analizzare in itinere questi 72 curricula.

Per ora, ci limitiamo a segnalare che, sul totale dei 72 candidati, le donne sono soltanto 21 (corrispondenti al 29 % del totale) ed i giovani veramente pochi, considerando che gli “under 35†(ovvero in nati dopo il 1990) sono soltanto 2 (due). Questa seconda osservazione evidenzia (conferma) che l’“appeal†dei giovani verso la Rai Radiotelevisione Italiana spa è veramente modesto, anzi – diciamolo! – nullo.

Altre considerazioni, sulla professione prevalente: sul totale dei 72 candidati, 14 sono professori universitari (ordinari e associati), 5 sono docenti universitari, 10 dirigenti d’azienda, 9 giornalisti, 4 avvocati…

Gli “ex†politici ovvero già parlamentari sono 6 (ovvero l’8 % del totale), quasi tutti nell’ambito del centro-destra: Massimo Baldini (Forza Italia); Vincenza Labriola (Forza Italia); Salvatore Margiotta (Partito Democratico); Antonio Marano (Lega); Elio Vito (Forza Italia); Federica Zanella (Lega);

Alcune considerazioni “provocatorieâ€: nel 2024 soltanto un terzo rispetto ai candidati al Cda Rai del 2018 e 2021… Perché Meloni non candida Scurati come Presidente?! Perché la Siae (socio di minoranza) tace? Perché non organizzare delle audizioni dei candidati? (…)

A fronte di questo scenario “conservativoâ€, proponiamo alcune considerazioni “provocatorieâ€, sperando che possano smuovere in qualche modo le stagnazione in atto, ovvero la riproduzione dell’esistente (del passato):

  • sulla chat WhatsApp dell’associazione Infocivica – Gruppo di Amalfi, il mediologo e saggista Michele Mezza ha rilanciato un’idea provocatoria: se è vero che il termine per la presentazione delle candidature è scaduto sabato scorso, perché la Premier Giorgia Meloni, per spiazzare le contestazioni emerse a seguito della strana vicenda del monologo “censurato†dello scrittore Antonio Scurati, non decide di nominare come Presidente della Rai… proprio Scurati?! Questa sì sarebbe una cooptazione “di garanzia†ovvero un “Presidente di garanzia†(formula retorica che va per la maggiore), e metterebbe a tacere tutta la “sinistra†inferocita per il terribile episodio…
  • la stessa Infocivica, una delle rare voci della società civile che si interessa di “politica culturale†e quindi di “politica medialeâ€, ha sostenuto e sostiene la candidatura di un ex manager pubblico, saggista ed accademico, qual è Stefano Rolando, ed i parlamentari non “schiavi†del Capo Gruppo del loro partito, nel “segreto dell’urna†(notoriamente… “Dio non ti vedeâ€, come recitava un vecchio slogan durante le campagne elettorali della Prima Repubblica), potrebbero far convergere il proprio voto su una personalità qualificata ed indipendente come la sua;
  • come è possibile che, tra i 72 candidati, non vi sia nessuno che sia espressione della Società Italiana degli Autori e Editori, considerando tre fattori: (1.) la Siae è socia, seppur di minoranza (0,44 % delle quote azionarie) della stessa Rai spa; (2.) la Siae rappresenta la spina dorsale autoriale-artistica delle industrie culturali e creative italiane (può vantare oltre 100mila associati); (3.) non sarebbe naturale che un creativo (almeno uno!) potesse sedere al tavolo del Consiglio di Amministrazione della Rai?!
  • considerando che la quantità dei candidati è ben inferiore a quella delle precedenti “sessioni di esame†(ovvero precedenti cooptazioni “intuitu personaeâ€), perché non si può prevedere un ciclo di audizioni, da parte della Commissione parlamentare di Vigilanza, presieduta da Barbara Floridia (M5s)? Basterebbe chiedere ad ogni candidato di produrre 2 paginette due sulla propria “idea di Rai†e magari porre ad ognuno una qualche semplice domanda: questa sì sarebbe innovazione, in nome di trasparenza, meritocrazia, e finanche – ci si conceda – democrazia…

Va osservato infine un curioso (o comprensibile) fenomeno che si potrebbe definire di paradossale “astensionismo†(in sintonia con quello dell’intera popolazione rispetto ai processi elettorali…): quest’anno i “candidati†al Cda Rai sono soltanto 72, ovvero una quantità assai inferiore rispetto al passato, se si considera che ci sono state 236 candidature nell’anno 2018 e 194 candidature nell’anno 2021. Si tratta quindi di un terzo delle precedenti “sessioniâ€: come dire? Che la gran parte degli “aspiranti†abbia rinunciato, alla luce delle esperienze del passato, in occasione delle quali non v’è stata alcuna chance di essere convocati in audizione, per poter illustrare la propria “idea di Raiâ€â€¦

Torneremo presto su questa vicenda, nel suo piccolo sintomatica della degenerazione della politica culturale e mediale del nostro Paese.

Clicca qui per uno schema sintetico dei dati essenziali dei 72 candidati al Consiglio di Amministrazione Rai, autocandidature pervenute entro il 20 aprile 2024 a Camera e Senato in risposta all’avviso del 21 marzo 2024 (elaborazione IsICult per Key4biz, work-in-progress)

Clicca qui per un file (in formato .pdf) che contiene tutti i curricula dei 72 candidati al Consiglio di Amministrazione Rai, autocandidature pervenute entro il 20 aprile 2024 a Camera e Senato in risposta all’avviso del 21 marzo 2024

[ Note: questo articolo è stato redatto senza avvalersi di strumenti di “intelligenza artificiale. ]

(*) Angelo Zaccone Teodosi è Presidente dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult (www.isicult.it) e curatore della rubrica IsICult “ilprincipenudo†per “Key4bizâ€.

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Data articolo: Tue, 23 Apr 2024 14:55:14 +0000 di Angelo Zaccone Teodosi

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