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#News #Movimento5stelle
MoVimento
Elezioni regionali Umbria 2024: votazione lista di candidatiAVVISO DI CONVOCAZIONE DELLA CONSULTAZIONE IN RETE DEGLI ISCRITTI PER LA VOTAZIONE DELLA PROPOSTA DI LISTA DI CANDIDATI PER LE ELEZIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’UMBRIA LUNEDI’ 7 OTTOBRE 2024 DALLE 10.00 ALLE 22.00
Cari amici,
a breve saremo chiamati ad affrontare un’altra importante sfida elettorale, in Umbria il 17-18 novembre.
In coalizione con il fronte progressista del Patto Avanti, cercheremo di ribaltare la gestione fallimentare della giunta regionale uscente, offrendo il nostro sostegno alla candidata presidente Stefania Proietti, attualmente sindaca di Assisi.
Il Movimento 5 Stelle, come sempre unico nel panorama politico, ha consentito a tutti i propri iscritti di proporre la propria autocandidatura per la composizione della lista nel collegio regionale unico dell’Umbria.
D’intesa con il coordinatore regionale, che ha attivato un confronto con i coordinatori provinciali, i portavoce eletti e i rappresentanti dei gruppi territoriali, attingendo alle proposte di autocandidatura pervenute o integrandole ove necessario, rispettando sia gli obblighi di rappresentanza di genere imposti dalla legge che l’esigenza di rappresentare le varie aree del territorio in modo armonico e di valorizzare al massimo le competenze degli stessi iscritti, anche al fine di rendere dette liste maggiormente competitive, abbiamo delineato la seguente proposta di lista di candidati che potete qui consultare:
UMBRIA |
Scarica PDF lista |
Gli iscritti al Movimento della Regione Umbria, con iscrizione da almeno 6 mesi in corso di validità , potranno votare, tramite consultazione in rete, per tale proposta di lista.
In caso di non approvazione della proposta, si procederà immediatamente al metodo alternativo della votazione individuale tra le proposte di autocandidatura pervenute, con la conseguenza che le liste saranno composte, a seguito di detta votazione, seguendo l’ordine decrescente del numero di preferenze ricevute nel rispetto degli obblighi di rappresentanza di genere previsti dalla legge.
Pertanto, rilevata la sussistenza di ragioni di urgenza,
è convocata
per la giornata di lunedì 7 ottobre 2024 dalle 10.00 alle 22.00 la consultazione in rete degli iscritti della Regione Umbria, che saranno chiamati a votare la proposta di lista dei candidati per le prossime elezioni regionali.
Ai sensi dell’art. 7, lett. e), e dell’art. 10, lett. a), dello Statuto, non possono votare gli Iscritti da meno di 6 (sei) mesi, gli Iscritti nel periodo di sospensione (anche in via solo cautelare) e gli Iscritti esclusi dall’Associazione, ancorché con provvedimento non definitivo, ed i Sostenitori.
Nel caso in cui in prossimità della scadenza del termine per la presentazione della lista dovessero presentarsi situazioni impreviste e/o eccezionali tali da pregiudicare il regolare deposito della lista, adotterò ogni determinazione utile a consentire al MoVimento la regolare presentazione della lista.
Il presidente
Giuseppe Conte
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La votazione si svolgerà esclusivamente utilizzando lo strumento telematico on line SkyVote.
IL LINK PER L’ACCESSO ALL’AREA DI VOTO, PER GLI ISCRITTI AVENTI DIRITTO DI VOTO, SARÀ DISPONIBILE ACCEDENDO AL PROPRIO PROFILO SU PORTALE.MOVIMENTO5STELLE.EU
Gli iscritti abilitati al voto, in ogni caso, riceveranno nelle prossime ore una e-mail con il link personale per accedere all’area di voto: 

– oggetto della e-mail: “Consultazione degli iscritti 7 ottobre 2024 : link di accesso al votoâ€
– mittente della e-mail: elezioni@movimento5stelle.eu
Se non trovate la e-mail vi ricordiamo di controllare anche le cartelle SPAM e/o PROMOZIONI della vostra casella di posta elettronica.
Per richiedere assistenza durante la votazione scrivere a supporto@movimento5stelle.eu
MoVimento
Assemblea costituente: Fai sentire la voce di una generazione!La voce dei più giovani deve diventare una priorità della politica!
Ecco perché nel nostro percorso verso l’assemblea costituente ospiteremo un gruppo di 30 giovani, tra i 14 e i 17 anni, perché possano guardare con gli occhi del futuro quanto emergerà dai gruppi di lavoro.
Siamo entrati nel vivo della fase del confronto deliberativo e nella seconda metà di ottobre i 300 iscritti e i 30 non iscritti sorteggiati, che in queste ore stanno ricevendo la convocazione, potranno incontrarsi per elaborare, con l’aiuto di moderatori esperti, proposte concrete da sottoporre all’assemblea vera e propria.
Si parla di obiettivi strategici, di bisogni della società e di come ogni scelta politica dell’oggi avrà i suoi effetti sul futuro.
Per questo motivo in un percorso partecipativo di così ampio respiro abbiamo sentito il dovere di coinvolgere le persone che abiteranno quel futuro che stiamo andando a costruire.
Saranno 30 giovanissimi nella fascia di età tra i 14 e i 17 anni. Sono loro le persone per le quali oggi dobbiamo batterci, è necessario ascoltare la loro voce!
Ma cosa vi chiederemo? Chiediamo quindi di dedicarci del tempo, due mezze giornate (sabato pomeriggio oppure domenica mattina) nei week end del 12-13 ottobre e 19-20 ottobre, per incontrarsi on line, suddivisi in gruppi di lavoro da 10.
Tra coloro che daranno la loro disponibilità sceglieremo mediante estrazione a sorte.
Chi volesse candidarsi può farlo tramite questo LINK
Giustizia
Con il governo Meloni solo repressione mentre la sicurezza peggioraIl disegno di legge Sicurezza del governo Meloni è la negazione del suo titolo perché non porta più sicurezza e in compenso crea un clima di repressione del dissenso politico e sociale. Sicurezza è prevenire e reprimere i reati, ma anche assicurare il rispetto delle regole. La sicurezza è vera se ci sono la difesa dei cittadini e la tempestività dell’intervento e della sanzione.
Il disegno di legge invece non stanzia risorse per assumere agenti delle Forze dell’Ordine che hanno carenze enormi. Sono stati bocciati tutti gli emendamenti del M5S e di altre opposizioni per finanziare nuove assunzioni straordinarie nel comparto Sicurezza e tra i magistrati. E invece sono proprio queste le decisioni da prendere per tutelare la serenità dei cittadini e contrastare l’illegalità , perché senza risorse umane efficienti e gratificate non si fa sicurezza concreta. I cittadini chiedono la presenza dello Stato strada per strada, piazza per piazza, nelle stazioni, nei quartieri difficili e ovunque serva.
Sicurezza, legalità e diritti: questo deve garantire lo Stato. La sicurezza deve essere costruita nel rispetto dei princìpi e dei valori costituzionali che pongono la libertà al vertice di tutti i diritti e la solidarietà come fondamento della nostra democrazia. Il Governo invece intende la sicurezza come inasprimento delle pene e introduzione di nuovi reati: già questo evidenzia la sua miopia. Ma quel che è peggio è che l’aumento delle pene e l’introduzione di nuovi reati restringono gli spazi di dissenso e protesta, che sono espressione del disagio, dell’emarginazione e del degrado sociale. L’Italia ha bisogno di politiche di sostegno e di inclusione, di una sanità veramente accessibile a tutti, di politiche abitative, di scuole nuove. Ma dal governo non arriva nulla di tutto questo. C’è solo repressione. Sono consapevoli del fatto che con le loro politiche economiche di austerità e i tagli alle politiche sociali, aumenteranno rabbia e dissenso tra milioni di cittadini. Quindi si preparano con la repressione penale.
Con il Ddl Sicurezza si sono inventati la norma punitiva verso chi protesta contro il Ponte sullo Stretto o la Tav. Introducono una pesante aggravante, rispetto a una pena già dura, in caso di minaccia o resistenza a pubblico ufficiale se la protesta riguarda un’opera pubblica o un’infrastruttura strategica. Quindi secondo il governo Meloni l’aggravante consiste nel dissenso politico e sociale rispetto ad un’opera.
Non solo: puniscono con il carcere il blocco stradale e ferroviario di chi ostacola la circolazione con il proprio corpo. È stato modificato da illecito amministrativo a delitto. Così facendo, si è criminalizzata, andando oltre la sanzione economica, una condotta non aggressiva.
Si punisce con il carcere anche la pacifica resistenza passiva di un gruppo di detenuti. Si pensi ad esempio a tre detenuti che si siedono davanti la cella rifiutando di entrarvi in segno di protesta per le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere. Si pensi a chi rifiuta di mangiare il cibo scaduto, di entrare in una cella dove il caldo è insopportabile o dove imperversano gli scarafaggi.
Con questa maggioranza e questo governo Gandhi sarebbe finito in galera e avrebbero buttato la chiave.
Il governo non si rende conto che la prima esigenza sarebbe quella di restituire dignità ai detenuti e insieme restituire autorità e dignità agli agenti della Polizia penitenziaria. Come per le altre Forze dell’Ordine, è necessario reintegrare l’organico della Polizia penitenziaria, perché possa effettivamente fare fronte alle enormi esigenze.
Con il nuovo reato sulle occupazioni abusive di immobili il governo e la maggioranza fanno un’operazione superflua perché le norme punitive ci sono già . Ma soprattutto con questa novità vogliono colpire tutti, anche chi ha subìto uno sfratto perché non riesce a pagare l’affitto. E’ una norma socialmente spietata e incostituzionale. E a farlo sono gli stessi partiti che hanno lasciato vuoto il fondo per il sostegno all’affitto e quello per le morosità incolpevoli, gli stessi che hanno respinto i nostri emendamenti che puntavano a rifinanziare quei fondi. Non fanno nulla per garantire il diritto a una casa alla sempre più ampia fascia della popolazione più povera.
In preda alla loro furia ideologica passano anche sopra i diritti inviolabili dei bambini e rendono facoltativo e non più obbligatorio il rinvio della pena in carcere per le donne in gravidanza e le madri con i figli sotto l’anno. Pur di fare propaganda sono pronti a far vivere dietro le sbarre i primi mesi di vita di alcuni bambini, che sono sempre e comunque innocenti.
Si sono scagliati anche sulla Cannabis light vietando l’importazione, la cessione, la lavorazione, la distribuzione e il commercio delle infiorescenze della canapa, anche quella con quantità inferiore allo 0,2% di Thc.
La furia ideologica di questo governo sta per mettere in ginocchio un’intera filiera, quella della canapa industriale. Parliamo di tremila aziende e quindicimila lavoratori. Non solo si colpisce la cannabis light, ma si rende anche passibile di reato ogni produzione derivante dalla canapa. Parliamo ad esempio di prodotti commerciali della cosmesi, del mondo dell’erboristeria, di integratori alimentari e molto altro. La Germania sta andando in direzione esattamente opposta e i prodotti tedeschi presto sostituiranno quelli italiani. Altro che patrioti.
Il Ddl rende anche permanente l’autorizzazione per i Servizi Segreti a compiere azioni che configurano reati, anche molto gravi, e inasprisce le pene carcerarie per il reato di accattonaggio, con pena fino a 6 anni e addirittura oltre in caso di aggravanti.
I dati sulla criminalità sono in crescita dal 2023, con buona pace della propaganda di Meloni e Salvini. Più rapine, più reati violenti, più truffe. I cittadini chiedono sicurezza ma dal governo ottengono solo il bavaglio della protesta e tanta propaganda. Sicurezza solo a parole, diritti calpestati per tanti.
MoVimento
Al via la seconda fase del processo costituente: Il “confronto deliberativoâ€Care amiche, cari amici,
Dopo aver concluso con grande successo la prima fase, a cui decine di migliaia di voi hanno inviato contributi ed espresso preferenze, scegliendo tra 20 temi i 12 prioritari, prende il via la seconda fase del processo costituente.
Adesso entriamo nella fase del “confronto deliberativo†(dal termine inglese «deliberative», che implica un confronto basato sulla discussione, diversamente dal termine italiano, dove «deliberare» significa decidere), affidato ad un campione di 300 partecipanti estratti a sorte tra le/gli iscritte/i.
L’estrazione a sorte è stata effettuata da un Notaio, il quale si avvalso del supporto tecnico della società Multicast s.r.l. (Skyvote) e della consulenza scientifica del team coordinato dal prof. Pierangelo Isernia, ordinario di Scienza politica presso l’Università di Siena, esperto di processi deliberativi.
Analogamente sono stati estratti a sorte 30 tra i non iscritti che hanno contribuito alla prima fase.
Caratteristiche del confronto deliberativo sono:
1. discussione informata e trasparente: i partecipanti ricevono in anticipo una “Guida alla discussione†con le informazioni e le domande da discutere per ogni sessione tematica;
2. confronto strutturato: i 300 partecipanti sono divisi in piccoli gruppi di circa 10 persone, ciascuno coadiuvato da un/una moderatore/trice di tavolo indipendente dal M5S;
3. apprendimento reciproco: il/la moderatore/trice di tavolo promuove una discussione basata su argomentazioni (di interesse generale), in modo da favorire l’ascolto e l’apprendimento reciproco, anziché lo schieramento tra posizioni;
4. soluzioni condivise: l’obiettivo non è di scegliere tra le proposte in campo ma di comprendere se esistono soluzioni, anche innovative, che rispondano meglio ai bisogni manifestati dalla base. L’approccio è improntato alla mediazione, ossia alla ricerca di proposte capaci di soddisfare tutti gli interessi coinvolti e, per questo, più condivise;
5. trasparenza: al termine del confronto i/le moderatori/trici redigeranno dei report per ogni tavolo e per ognuno dei 12 temi, che verranno sintetizzati – a loro volta – in un report trasversale, che sarà reso pubblico sulla piattaforma.
Nelle prossime ore coloro che sono stati sorteggiati saranno contattati a mezzo mail e telefonicamente affinché possano confermare la loro volontà di partecipare.
Il confronto deliberativo avverrà nel corso di tre fine settimana nel periodo dal 12 al 26 ottobre.
Ancora una volta ricordiamo che stiamo realizzando un vero processo partecipativo e deliberativo, in cui tutti siamo coinvolti e di cui tutti siamo protagonisti. Un processo che mira ad assicurare la più ampia ed effettiva partecipazione democratica, come richiesto dall’Europa nelle sue recenti Raccomandazioni.
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SanitÃ
Terapie integrate gratuite nel trattamento dei tumori: la proposta del Movimento nel LazioNel Lazio i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Adriano Zuccalà e Valerio Novelli, hanno presentato una proposta di legge per l’inserimento delle Terapie Integrate nel Trattamento Oncologico. Lo scopo è quello di integrare terapie convenzionali e complementari nei percorsi di cura oncologici. Questi approcci, validati scientificamente, non solo contribuiscono a ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti, ma migliorano il benessere psico-fisico dei pazienti e riducono il rischio di recidiva.
Un nuovo approccio integrato per la cura dei tumori
La proposta di legge sottolinea l’importanza di un approccio olistico alla cura dei pazienti oncologici, basato sul modello Bio-Psico-Sociale, che mette al centro il benessere globale della persona. Le terapie integrate oncologiche sono un approccio multidisciplinare che combina i trattamenti convenzionali del cancro con pratiche complementari, come nutrizione personalizzata, attività fisica adattata, agopuntura, fitoterapia e mindfulness. Queste terapie mirano a migliorare il benessere fisico e psicologico dei pazienti, riducendo gli effetti collaterali e migliorando la qualità della vita durante tutto il percorso di cura.
Tra i benefici principali, si osserva una riduzione degli effetti collaterali, come la nausea e il dolore cronico, un miglioramento della qualità della vita e una diminuzione del rischio di recidiva grazie a una nutrizione adeguata e a programmi di esercizio fisico adattato. Questi approcci, inoltre, promuovono l’empowerment del paziente, aiutandolo a sentirsi più proattivo e coinvolto nella propria cura.
In particolare, la Society of Integrative Oncology (SIO), uno degli organismi internazionali più autorevoli nel campo, ha sviluppato linee guida che sono state riconosciute dall’American Society for Clinical Oncology (ASCO). Queste raccomandazioni, già introdotte in importanti poli oncologici negli Stati Uniti, si stanno espandendo anche in Italia, come dimostra l’adozione da parte del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma. La proposta di legge prevede l’implementazione di queste terapie integrate in tutta la Regione Lazio.
La rete di coordinamento regionale
Il piano prevede l’istituzione di un Centro di Coordinamento regionale e, in ogni ASL, almeno una struttura specifica, che avrà il compito di ottimizzare le risorse, monitorare le attività e garantire un accesso equo e omogeneo a queste cure su tutto il territorio. L’obiettivo è offrire a tutti i pazienti, anche quelli nelle aree più periferiche, la possibilità di accedere a trattamenti integrati vicino al proprio domicilio, migliorando sia gli esiti clinici che la qualità della vita.
Tumori in aumento, mortalità in calo: la sfida della qualità della vita
L’iniziativa si basa su una necessità crescente, dettata dall’aumento delle diagnosi di tumore maligno in Italia, dove nel 2023 sono stati rilevati 395.000 nuovi casi. Nonostante i progressi nella riduzione della mortalità oncologica grazie alla prevenzione e ai trattamenti sempre più efficaci, la qualità della vita dei pazienti rimane spesso compromessa da gravi effetti collaterali.
Secondo i dati, pur prevedendo un aumento delle diagnosi nei prossimi due decenni, la mortalità oncologica è in calo. Dal 2007 al 2019, i decessi per cause oncologiche sono risultati inferiori rispetto ai tassi medi del 2003-2006. Questo miglioramento è attribuibile ai progressi della ricerca scientifica, sia nella diagnosi precoce sia nell’introduzione di trattamenti più efficaci e personalizzati. Tuttavia, molti pazienti continuano a soffrire di effetti collaterali debilitanti, come fatica cronica, dolore persistente, disturbi cognitivi e insonnia, che influenzano profondamente la loro qualità di vita.
Un futuro per l’oncologia integrata nel Lazio
Questa proposta di legge rappresenta un passo fondamentale verso un’assistenza sanitaria più equa e integrata nella Regione Lazio. Attraverso l’implementazione delle terapie integrate oncologiche, si mira a migliorare gli esiti clinici e la qualità della vita dei pazienti oncologici, ponendo il Lazio all’avanguardia nella cura del cancro.
MoVimento
Costituente, scelta dei Temi prioritari:Â RISULTATICare amiche, cari amici,
grazie a tutti gli iscritti e ai simpatizzanti che hanno deciso di indicare con la loro sottoscrizione i 12 temi prioritari sui 20 proposti che saranno oggetto di discussione e di definizione di più specifiche proposte da porre al centro del confronto deliberativo, i più importanti obiettivi strategici che devono orientare l’azione politica del Movimento e i più rilevanti cambiamenti utili a rendere più efficiente la nostra organizzazione secondo la nostra comunità .
Avremmo voluto occuparci di tutti i temi, ma dobbiamo concentrarci su quelli prioritari. Tutti i contributi pervenuti rimangono comunque un patrimonio inestimabile di cui non possiamo non tenere conto e indicano una comunità viva, con un grande senso di partecipazione, che deve essere assecondato e incentivato.
Per i non iscritti le operazioni si sono concluse venerdì 20 settembre alle ore 22.00 e per gli iscritti si sono concluse domenica 22 settembre alle ore 23.59.
Sono state espresse complessivamente 153.985 preferenze, tra iscritti e non iscritti, di cui trovate il relativo dettaglio nelle certificazioni prodotte da Isa srl e Multicast srl che hanno gestito i due processi di raccolta delle sottoscrizioni.
QUI puoi scaricare il documento in formato PDF con i 20 Temi
I risultati
1 | Riforma del Sistema sanitario nazionale e tutela della persona | 12.728 |
2 | Crescita economia inclusiva e lavoro dignitoso | 11.254 |
3 | Contrasto all’evasione fiscale e etica nell’impresa | 10.655 |
4 | Politica di pace ed Europa | 9.185 |
5 | La centralità della questione giustizia nell’azione politica del Movimento | 8.985 |
6 | Transizione ecologica e patrimonio naturale per un’ecologia integrale | 8.943 |
7 | Revisione dello Statuto per discutere dei ruoli del Presidente e del Garante, il nome e il simbolo del Movimento e la riorganizzazione dei Gruppi territoriali | 7.814 |
8 | Informazione libera e sovvenzioni alla cultura | 7.811 |
9 | Riforma della scuola primaria e secondaria | 7.589 |
10 | Riforme per un maggior equilibrio territoriale nel Paese | 7.480 |
11 | Revisione del Codice etico per candidature e alleanze | 7.414 |
12 | â Università e ricerca scientifica | 7.400 |
13 | Infrastrutture e rete nazionale per trasporto | 7.322 |
14 | Un nuovo modello per i servizi sociali e assistenziali | 7.036 |
15 | Revisione della Carta dei principi e dei valori | 6.402 |
16 | Transizione digitale e utilizzo responsabile della IA | 5.638 |
17 | Contrasto alle discriminazioni e violenza di genere | 5.547 |
18 | Diritto all’abitare | 5.324 |
19 | Più voce ai giovani e coinvolgimento attivo nel Movimento | 4.876 |
20 | Qualità della vita nei centri urbani | 4.582 |
*****
Nei prossimi giorni si procederà all’estrazione a sorte di quelli che parteciperanno alla seconda fase del confronto deliberativo tra coloro che non avranno optato per esserne esclusi.
Qui puoi consultare le modalità di svolgimento delle operazioni di estrazione
Elezioni
Votazione lista di candidati Liguria ed Emilia-Romagna 2024: RISULTATISi è conclusa alle ore 22.00 di oggi 20 settembre 2024 la consultazione in rete degli iscritti della Regione Liguria e della regione Emilia-Romagna sulla proposta di lista di candidati del MoVimento 5 Stelle per le prossime elezioni regionali.
Per la regione Liguria totale votanti: 497
Hanno votato SI: 339
Hanno votato NO: 158
Pertanto la proposta é approvata.
Per la regione Emilia-Romagna totale votanti: 844
Hanno votato SI: 617
Hanno votato NO: 227
Pertanto la proposta é approvata.
Nei prossimi giorni sarà pubblicata qui la relativa certificazione Notarile.
Ambiente e Territorio
La Lega vuole legalizzare il bracconaggio: fermiamo questa follia!Di Sergio Costa, coordinatore comitato Pianeta 2050 e vicepresidente della Camera dei Deputati
A novembre la Lega porterà in Aula la famigerata legge Bruzzone, una proposta che non esitiamo a definire come un vero e proprio attacco alla tutela degli animali selvatici, della nostra biodiversità e degli ecosistemi. Si tratta di una legge che, di fatto, spalancherebbe, legalizzandole, le pratiche di bracconaggio che da sempre hanno pesantemente minacciato la vita animale. Il Movimento 5 Stelle ha voluto fortemente che nella scorsa Legislatura fosse inserito nella Carta Costituzionale, all’articolo 9, un principio inderogabile: la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali. La norma Bruzzone della Lega e di questa maggioranza va contro questo principio.
Non possiamo accettare che il governo calpesti così il diritto alla tutela della vita animale, dimostrando di non avere alcun interesse nel proteggere i nostri patrimoni naturali. La Lega, e i suoi alleati, non si fanno problemi a sacrificare l’ambiente sull’altare di interessi privati e speculazioni. Ma noi non staremo a guardare.
Il Movimento 5 Stelle sarà in prima linea per opporsi a questa barbarie. Ma non possiamo farlo da soli. Chiediamo il sostegno di tutti i cittadini e delle associazioni animaliste e ambientaliste che, come noi, non accettano che il nostro Paese venga trasformato in un poligono di tiro al bersaglio animale. La battaglia contro la legge Bruzzone è una battaglia di civiltà , e non possiamo permetterci di perderla.
Abbiamo sempre difeso i diritti degli animali quali esseri senzienti che provano emozioni e sentimenti e continueremo a farlo. Con questa legge, il governo ha dimostrato, ancora una volta, la sua indifferenza e il suo disprezzo verso la fauna. Ora è il momento di unire le forze: l’opposizione alla legge Bruzzone sarà dura e determinata, ma abbiamo bisogno di tutto il supporto possibile.
Non possiamo permettere che vengano cancellati anni di lotte per la tutela della vita animale per coltivare il bieco interesse lobbistico di chi gode uccidendo. Insieme possiamo fare la differenza. Non molleremo, e chiediamo a voi, cittadini e associazioni, di scendere in campo al nostro fianco. Sosteniamo tutti insieme l’opposizione a questa legge scellerata.
Territorio
Il centrodestra in Lombardia volta le spalle a 200 mila studentiCon la bocciatura, il 17 settembre, della mozione del Movimento 5 stelle sullo Ius Scholae, a prima firma Nicola Di Marco – Presidente Gruppo Regionale M5S, il Consiglio della Lombardia ha dimostrato ancora una volta di non poter andare oltre le appartenenze politiche. Forza Italia, di fatto, ha sconfessato la proposta di lavoro avanzata dal suo Ministro Tajani (e contenuta nel nostro documento), cedendo ai diktat di Lega e Fratelli d’Italia.
Il voto di ieri è stata la conferma che le parole del ministro degli Esteri, altro non fossero se non l’ennesima “proposta balneare†– come fu l’anno scorso la proposta di tassare gli extra-profitti delle banche – dibattiti che terminano con la chiusura degli ombrelloni per stessa volontà dei proponenti.
Per il Movimento Cinque Stelle il tema invece doveva continuare ad essere affrontato, a cominciare dalle aule consiliari come quelle della Lombardia, dove il centrodestra preferisce occuparsi di provvedimenti per l’installazione di cartelli stradali in “lingua lombarda†(con stanziamento di un milione di euro) piuttosto che lavorare affrontando i problemi reali, come la trafila per l’ottenimento della cittadinanza.
Il Consiglio regionale della Lombardia avrebbe dovuto impegnare la Giunta nel dare un segnale a quei 200 mila ragazze e ragazzi, figli di nuclei familiari di origine straniera, che vivono in Lombardia e che frequentano le nostre scuole, ma il Consiglio ha preferito voltargli le spalle. Lasciandoli alla lunga e tortuosa trafila burocratica della Legge del 92, non più al passo dei tempi.
Il Movimento 5 Stelle da tempo si batte per la riforma dello Ius scholae, motivo per cui continueremo a lavorare affinché l’istruzione scolastica possa diventare a pieno titolo elemento strategico di integrazione.
Territorio
In Toscana salario minimo negli appalti della regione grazie al MovimentoIl Consiglio Regionale della Toscana ha approvato all’unanimità la mozione del Movimento 5 Stelle presentata da Irene Galletti, Presidente del Gruppo consiliare, che introduce un salario minimo di 9 euro l’ora per tutti i contratti d’appalto relativi a lavori, servizi e forniture della Regione. Questo provvedimento segna un traguardo di portata storica per la Toscana e mira a rafforzare l’equità salariale, migliorando le condizioni di lavoro per migliaia di lavoratori coinvolti negli appalti pubblici toscani.
Una conquista di giustizia sociale
L’approvazione unanime di questa mozione rappresenta un passo avanti fondamentale per i diritti dei lavoratori in Toscana. Con questa misura, nessuno impegnato in appalti regionali guadagnerà meno di 9 euro l’ora, un risultato che garantirà maggiore dignità e sicurezza a tutti i lavoratori coinvolti. Questo provvedimento, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, segna un punto di svolta nelle politiche del lavoro, ponendo al centro la tutela delle condizioni salariali e di sicurezza dei lavoratori.
Contratti collettivi e tutela dei lavoratori
La mozione prevede che in tutte le gare d’appalto regionali sia applicato il contratto collettivo maggiormente rappresentativo per l’attività svolta. Qualora un’impresa appaltatrice proponga contratti diversi, l’amministrazione regionale effettuerà una comparazione delle tutele economiche e normative, secondo i parametri fissati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Questo meccanismo è stato concepito per prevenire il ricorso ai contratti al ribasso e garantire che i diritti dei lavoratori siano sempre salvaguardati, in linea con la Direttiva UE 2022/2041 e i principi della Costituzione italiana.
Più dignità e sicurezza sul lavoro
Si tratta di una vittoria per la giustizia sociale e per la sicurezza sul lavoro. Abbiamo voluto con forza questo provvedimento per proteggere i lavoratori dagli abusi e garantire loro un salario dignitoso. Un salario minimo a 9 euro l’ora non solo migliora le condizioni di vita dei lavoratori toscani, ma contribuisce anche a ridurre il rischio di incidenti, promuovendo una maggiore qualità e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Toscana modello di equità e progresso
L’approvazione unanime della mozione del Movimento 5 Stelle è un segnale forte dell’importanza attribuita alla misura, che dimostra una volontà condivisa di costruire una Toscana più equa e progressista. Nessun rappresentante delle destre in Consiglio ha avuto il coraggio di mettersi di traverso, questo è un messaggio chiaro per il governo Meloni: in Toscana, i diritti dei lavoratori vengono prima del furore ideologico. Grazie a noi, con questa misura, la nostra Regione si pone come modello di innovazione e progresso in ambito di diritti sociali.
Movimento 5 Stelle: dalla parte dei lavoratori
L’approvazione del salario minimo per gli appalti regionali conferma il ruolo del Movimento 5 Stelle come promotore di politiche concrete a difesa dei lavoratori e delle loro condizioni.
Una battaglia che guarda al futuro, puntando a una maggiore equità e giustizia sociale per tutti i cittadini.
Firma anche tu affinché il salario minimo sia una legge nazionale
Il salario minimo è una misura di equità e dignità che già esiste in 22 Paesi europei su 27. Da oltre dieci anni il Movimento 5 Stelle si batte per introdurlo anche in Italia, che, malgrado i proclami di maggioranza e Governo, resta maglia nera per i salari nell’area Ocse.
A maggio 2024 abbiamo depositato in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per istituire il salario minimo in Italia.
Da oggi è possibile firmare questa proposta tramite la piattaforma pubblica raggiungibile dal sito ufficiale del Ministero della Giustizia. Farlo è semplice: basta collegarsi all’indirizzo https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open e accedere utilizzando lo SPID, la Carta di identità elettronica, la Carta nazionale dei servizi o l’Active directory nazionale.
Bastano pochi minuti per dare finalmente attuazione all’art. 36 della nostra Costituzione: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosaâ€.
In alternativa, cercate i banchetti del Movimento 5 Stelle in tutta Italia.
Fate sentire la vostra voce e, soprattutto, metteteci la firma!