Oggi è Martedi' 20/05/2025 e sono le ore 01:45:09
Nostro box di vendita su Vinted
Condividi questa pagina
Oggi è Martedi' 20/05/2025 e sono le ore 01:45:09
Nostro box di vendita su Vinted
Condividi questa pagina
Nostra publicità
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
Compra su Vinted
#News #Movimento5stelle
Territorio
A Chieti passa la mozione del Movimento 5 stelle contro il riarmoIn consiglio comunale a Chieti è stata approvata la mozione contro il riarmo dell’Europa presentata dal Movimento 5 stelle.
Il documento, presentato dal capogruppo in consiglio Luca Amicone con il sostegno dell’assessore alla Sanità Fabio Stella, impegna il sindaco e la giunta a sostenere la sostituzione del “ReArm Europe/Readiness 2030â€, il piano di riarmo dell’Europa da 800 miliardi di euro, con un altro di rilancio e investimenti che promuovano la competitività , gli obiettivi a lungo termine e le priorità politiche quali la spesa sanitaria, il supporto alle filiere produttive e industriali, gli incentivi all’occupazione, l’istruzione, gli investimenti green ed i beni pubblici europei, al fine di rendere l’economia dell’Ue più equa, competitiva, sicura e sostenibile.
Le amministrazioni comunali che sono in prima linea, sanno quanto sia importante concentrare le risorse economiche per determinati campi che vanno incontro alle esigenze delle persone. Una svolta bellicista creerebbe seri problemi economici agli enti locali. Cosa ancora più evidente ai cittadini di un comune che, come molti altri, già eredita mille disastri economici e sociali dal centrodestra e dalle pericolose politiche propagandistiche di questo governo Meloni
Ambiente e Territorio
Dieci anni della Legge EcoreatiIl 19 maggio 2015 fu approvata una legge rivoluzionaria che ha fatto entrare la parola ambiente nel nostro codice penale.
C’è un prima e un dopo quella legge, che è stata approvata grazie all’entusiasmo, la passione, l’energia e la costanza del Movimento 5 Stelle, con il Pd e Sel. Salvatore Micillo, ex deputato del Movimento e oggi coordinatore regionale della Campania, è uno dei tre primi firmatari della legge, e vale la pena parlarne, oggi, perché sono trascorsi dieci anni e perché, dopo una stagione di vigore e interesse, le bonifiche dei territori inquinati sono ferme.
Grazie alla legge ecoreati sono stati introdotti il delitto di inquinamento e disastro ambientale, l’omessa bonifica, il ravvedimento operoso, sono state inasprite le pene per chi inquina ed è stata allungata la prescrizione per i reati ambientali.
Ricordo i giorni della discussione della legge: una parte del mondo imprenditoriale temeva che la sua approvazione avrebbe disincentivato l’industria italiana a investire, che molte imprese si sarebbero trasferite all’estero per paura delle pene aumentate.
È accaduto il contrario: la legge è stata uno spartiacque tra l’imprenditoria sana, che è la maggior parte, e quelli che io definisco prenditori, coloro che prendono dal territorio, inquinano, poi fuggono.
Secondo i dati di Legambiente e Libera, in questi dieci anni sono stati 6.979 i reati accertati, uno ogni tre verifiche effettuate, e sequestri per 1,155 miliardi di euro. Il reato di inquinamento ambientale è quello più perseguito, e prima della legge non esisteva.
Molte aziende hanno investito in sicurezza industriale, per uscire dall’illegalità e mettersi al riparo. Ecco allora che l’inasprimento delle pene ha avuto una funzione deterrente, che poi è quella che mi sta più a cuore. Perché, quando arriva il delitto penale tutto è già compromesso, c’è stato l’inquinamento, il danno è fatto, c’è un territorio aggredito e una comunità vinta. Quando arriva il diritto penale, abbiamo perso tutti. Il senso profondo e rivoluzionario di questa legge è di dare la possibilità alle aziende di correggere la rotta, di ravvedersi e di emergere facendo crescere non solo i propri profitti ma l’intero territorio.
Quando ero ministro dell’Ambiente ho lavorato a una legge che sarebbe stato il proseguimento naturale della legge ecoreati. L’avevo chiamata Terra mia: una norma che aveva il compito di aiutare ancora maggiormente il mondo imprenditoriale sano punendo, con il daspo, quei pochi prenditori, coloro che avvelenano il terreno, l’aria, l’acqua, che lo fanno consapevolmente e reiteratamente. Era una legge che avrebbe trattato gli inquinatori come criminali e che incrementava il monitoraggio degli impianti e la collaborazione tra le istituzioni. Ma con la caduta del governo Conte II non riuscì a essere discussa.
Inoltre costituii una direzione generale ad hoc che si occupava di bonifiche, e non è una questione meramente amministrativa, ma di personale altamente qualificato dedicato solo alle bonifiche: l’incremento dei fondi spesi fu esponenziale. Purtroppo però quel lavoro è stato smantellato da chi mi ha succeduto.
Ma è alle bonifiche che bisogna guardare per rendere efficace la tutela ambientale: c’è una media bassissima di 11 ettari bonificati l’anno. Sui 41 SIN perimetrati, solo il 24% di suolo è stato caratterizzato e solo il 6% bonificato. Non va meglio per le falde, bonificate appena il 2%. Con l’attuale ci vorranno mediamente almeno 60 anni prima di vedere l’iter concluso.
Permettetemi di dire che quando arrivano le inchieste giudiziarie, le indagini degli inquirenti, gli arresti, i sequestri, il danno è fatto. Il territorio è inquinato, i cittadini rimangono inermi e impauriti, a volte hanno legittimamente paura anche a respirare. Ed è per questo che oggi noi dobbiamo assolutamente alzare il livello dell’attenzione e della pressione politica e mediatica affinché partano finalmente le bonifiche. La repressione da sola non basta, lo Stato sia capace di costruire un ambiente diverso, di tutelare i cittadini e gli ecosistemi, mettendo al centro il benessere nella tutela delle future generazioni, come prevede l’articolo 9 della Costituzione.
Allo stesso tempo occorre tenere presente che gli ecoreati hanno sempre più un impatto internazionale, sia per le matrici ambientali devastate, sia per le ecomafie capaci sempre di più di delinquere al di fuori dal confine dello Stato.
Ecco quindi che guardare avanti, al futuro della legge ecoreati significa accendere una luce sulla portata internazionale del danno ambientale, una dimensione che deve arrivare alla Corte penale internazionale e faccio appello affinché il nostro governo si unisca a quello degli altri Paesi che hanno chiesto l’introduzione del reato di ecocidio. Ricominciamo da oggi ad accendere nuovamente il faro sul tema della custodia del Creato, per salvaguardare le donne e gli uomini del futuro.
Per celebrare questa importante legge abbiamo organizzato un convegno alla Camera dei Deputati che si terrà il 19 maggio alle 15:30 “2015–2025: Dieci anni dalla legge sugli ecoreati. Bilanci e prospettiveâ€
Istituzioni
Referendum 8-9 giugno: non fate come La Russa. IO VOTO!L’8 e 9 giugno 2025 avremo la possibilità concreta di cambiare qualcosa con uno strumento potente e reale: il referendum.
Eppure, chi dovrebbe essere il custode delle istituzioni democratiche, come il Presidente del Senato Ignazio La Russa, ha deciso di lanciare un messaggio chiaro: “Farò propaganda affinché la gente se ne stia a casaâ€. Un’affermazione, condivisa da tutto il Governo Meloni, che suona come uno schiaffo alla partecipazione popolare, un invito all’apatia e all’astensionismo.
Ma noi non ci stiamo. Perché, quando chi detiene il potere invita a restare a casa, è proprio allora che bisogna alzarsi e andare a votare.
I referendum in programma toccano temi fondamentali per la vita di milioni di lavoratori: la lotta contro i licenziamenti illegittimi, più diritti per i lavoratori delle piccole imprese, una stretta sul precariato, più sicurezza sul lavoro e più responsabilità negli appalti.
Sono battaglie concrete, che parlano di lavoro vero, di dignità , di giustizia sociale. Tutto quello di cui Giorgia Meloni non si occupa, impegnata ad aumentare gli stipendi ai ministri e ad inchinarsi alle lobby delle armi.
Il Movimento 5 Stelle voterà quattro volte SÌ. Con convinzione, con coraggio, con coerenza.
Non fate come La Russa. Non lasciate che decidano gli altri. Andiamo a votare. E facciamolo in massa.
Territorio
In Umbria biodiversità e rinascita del territorio grazie alle api: cave e miniere rigenerateUn progetto ambizioso e concreto che stiamo valorizzando A COSTO ZERO per trasformare cave e miniere dismesse in preziose alleate per la rinaturalizzazione e il monitoraggio ambientale. Ringrazio l’ingegnere Capo della Polizia Mineraria regionale, Simone Padella, con cui abbiamo presentato il progetto “Proud to Bee quarry”
Grazie all’introduzione di arnie con api autoctone nelle cave e nelle miniere dismesse possiamo sfruttare la sinergia tra il mondo estrattivo e l’apicoltura. Le api aumentano ed accelerano del 30% il riambientamento di queste aree consentendo di coniugare attività industriale e tutela della biodiversitÃ
Come procederemo?
• Monitoraggio della qualità ambientale e della presenza di metalli pesanti attraverso l’analisi del miele
• Creazione di una rete di controllo ambientale su scala regionale con l’Umbria all’avanguardia in Italia
• Supporto alla conservazione dell’Apis mellifera ligustica, una specie autoctona tipicamente umbra
• Trasformazione di cave e miniere dismesse in oasi verdi, così da avere più verde e più in fretta
Da “cavatori” a “imprenditori del settore estrattivo”: un cambio di mentalità che vede le attività estrattive come parte integrante di un sistema ambientale virtuoso e sostenibile. Ad oggi sono già oltre 220 le arnie installate in circa 30 siti, intendiamo estendere la rete con il coinvolgimento di aziende di tutte le dimensioni, dalle piccole realtà alle multinazionali.
Un progetto A COSTO ZERO che può diventare una best practice nazionale. L’Umbria modello di sostenibilità e valorizzazione del territorio. E presto anche una degustazione del “miele di cava”
Territorio
Abruzzo: approvata all’unanimità legge M5S per la sicurezza del personale sanitario. Ora subito l’attuazioneIl Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato all’unanimità la legge proposta dal Movimento 5 Stelle, a mia prima firma, per garantire più sicurezza al personale sanitario e sociosanitario sul posto di lavoro.
Ogni giorno medici, infermieri e operatori sociosanitari subiscono minacce, aggressioni verbali e fisiche nei pronto soccorso, negli ambulatori e nelle strutture sanitarie. Lavorano sotto pressione, con turni massacranti, spesso senza adeguati strumenti di tutela. La legge regionale del Movimento 5 Stelle è una risposta concreta per garantire loro un ambiente di lavoro più sicuro, insieme alla dignità personale.
Il provvedimento introduce misure immediatamente attuabili: formazione obbligatoria per il personale su prevenzione e gestione dei conflitti, con particolare attenzione alle tecniche per la de-escalation, installazione di videosorveglianza, pulsanti e maniglioni antipanico, protocolli con le forze dell’ordine per garantire presidi e interventi tempestivi, supporto psicologico e assistenza legale per il personale aggredito. Sono previsti anche un sistema di monitoraggio costante degli episodi di violenza, relazioni periodiche al Consiglio regionale per eventuali adeguamenti normativi e incentivi per le strutture private che adegueranno i propri standard di sicurezza.
La legge risponde a un’esigenza urgente, troppo a lungo ignorata. Non possiamo più assistere in silenzio ad inaccettabili episodi di violenza avvenuti, anche nelle ultime settimane, nelle strutture sanitarie abruzzesi. La Politica deve garantire ambienti di lavoro sicuri e dignitosi, al di là degli schieramenti. Per questo l’approvazione all’unanimità della nostra Legge ci rende particolarmente soddisfatti.
Importante sottolineare che la legge è a costo zero per le casse regionali, grazie alla clausola di invarianza finanziaria. Un motivo in più per chiedere alla Giunta regionale dell’Abruzzo di non perdere tempo: ogni giorno di ritardo può voler dire nuovi rischi per chi lavora negli ospedali.
Quella conseguita dal Movimento 5 Stelle in Abruzzo è una vittoria di civiltà . Finalmente dotiamo la nostra sanità regionale di strumenti reali per tutelare tutto il personale sanitario, spesso ripagato più a parole che con atti concreti nella sua missione lavorativa e umana svolta in condizioni difficili e con un carico di stress enorme. Le aggressioni non sono più tollerabili: ora la legge va attuata senza perdere altro tempo.
Eventi
L’8 e 9 Giugno, Vota 4 SÌ ai referendum per un Lavoro Dignitoso!Il tempo delle scelte è arrivato. L’8 e 9 giugno 2025 possiamo cambiare davvero le cose. Possiamo dire basta alla precarietà , alle ingiustizie nei luoghi di lavoro, agli incidenti evitabili, al ricatto quotidiano della paura di perdere il proprio posto.
Abbiamo un’occasione per restituire dignità , sicurezza e stabilità a milioni di lavoratrici e lavoratori. È il momento di scegliere il lavoro che vogliamo: libero, giusto, stabile e sicuro.
Ecco cosa puoi cambiare con il tuo voto:
SÌ per fermare i licenziamenti illegittimi
SÌ per dare più tutele ai lavoratori delle piccole imprese
SÌ per ridurre il lavoro precario
SÌ per più sicurezza sul lavoro e più responsabilità negli appalti
Il referendum è lo strumento con cui ogni cittadino può incidere veramente. È la democrazia diretta, è la tua viva voce. L’8 e 9 giugno, partecipa e vota 4 volte SÌ. Perché il lavoro è un diritto, non un favore. Uno strumento di riscatto, non di ricatto.
Partecipa e decidi tu!
Eventi
Roma Partecipa – Sabato 10 maggio 2025 l’evento di Roma del Movimento 5 Stelle ROMA PARTECIPA – L’EVENTO DI ROMA DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Sabato 10 maggio 2025
Ore 10:00 – 18:30
Città dell’Altra Economia – Largo Dino Frisullo, snc, 00153 Roma – Palco all’aperto
Idee, Persone, Futuro – Energie nuove per la città che vogliamo
Una giornata di incontri, dibattiti, e confronto con i protagonisti del territorio, eletti, attivisti, Gruppi Territoriali, cittadini e società civile, per scambiarci idee e visioni su Roma. Saranno presenti il Presidente M5S Giuseppe Conte e la Vice-Presidente Vicaria M5S Paola Taverna.
Ti aspettiamo!
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
ore 10:00 Accoglienza – saranno presenti per l’intera giornata: più gazebo su tematiche locali, angolo di pittura per bambini con operatore (richiesta supervisione genitori), un punto accoglienza, furgoncini per lo street food, e il bar interno alla Città dell’Altra Economia.
10:30 – 12:00 – I MUNICIPI SI RACCONTANO
Si parlerà di rigenerazione urbana, vivibilità dei quartieri e di politiche sociali e sport
Modera: Luca Bedini
Intervengono i/le Consiglieri/e municipali: Federica Festa, Elisabetta Gagliassi, Marina Battisti, Dario Quattromani, Stefano Rosati, Mario Meuti, Emanuel Trombetta, Giulia Simonetti, Marco Merafina, Marco Cerisola, Carla Canale, Alessandro Ieva, Giuliana Di Pillo, Silvia Paoletti, Luca Mellina, Lorenzo Di Russo, Giuseppina Castagnetta, Sandro Chinni.
Ospiti:
Letizia Palmisano – Giornalista ambientale e scrittrice
Giulio Ciucci – Responsabile area inclusione sociale – PsyPlus ETS
Villaggio Globale
Marco Picozza – Giornalista di Abitare a Roma
12:00 – 13:00 – I TAVOLI TEMATICI E IL TERRITORIO: UN PUNTO SUL LAVORO
Modera: Luca Bedini
Faremo un punto con i/le Referenti dei tavoli di lavoro del M5S, avviati a marzo, e con i/le Rappresentanti del Gruppi Territoriali romani del M5S assieme alla Coordinatrice di Roma del M5S Linda Meleo, e con Luca Di Stefano, Rappresentante del GT Mun. XII e Simone Federici, membro del GT Mun. XV.
PAUSA PRANZO 30 MINUTI
13:30 – 14:30 – SPAZI IN MOVIMENTO – STRATEGIE PER LA GESTIONE VIRTUOSA DEGLI SPAZI COLLETTIVI, TRA CULTURA, PARTECIPAZIONE E SICUREZZA
Moderano: i ragazzi del Network Giovani M5S Roma
Tra gli ospiti:
Vito Scalisi – Presidente ARCI Roma
Giuseppe Libutti – Rete CAIO
Quarticciolo Ribelle
14:30 – 15:20 – ROMA, PIÚ CHE UN ENTE LOCALE: IL RUOLO DI UNA CAPITALE
Modera: Carmela Ferrara – Giornalista
Ospiti:
Virginia Raggi – Consigliera Capitolina ed ex Sindaca di Roma M5S
Adriano Zuccalà – Consigliere Regionale ed ex Sindaco di Pomezia M5S
Carlo Colizza – Consigliere Comunale, ex Sindaco di Marino M5S, e Coordinatore regionale M5S
Luca De Carolis – Giornalista de “Il Fatto Quotidianoâ€
Stefano Fassina – Economista, già Deputato e Consigliere Capitolino
Paolo Ferrara – Vice-Presidente dell’Assemblea Capitolina e Rappresentante del Consiglio Nazionale M5S per il Centro Italia
15:20 – 16:30 – LA SFIDA AMBIENTALE NELLE CITTÀ, PARTIAMO DA ROMA
Modera: Enrico Tata, giornalista di Fanpage
Ospiti:
Elisabetta Ambrosi – Giornalista de “Il Fatto Quotidianoâ€
Roberto Persia – Giornalista trasmissione “Reportâ€
Andreina Parogni – Extinction Rebellion
Silvia Aquistapace – Ultima generazione
Valerio Carocci – Piccolo Cinema America
Francesco Girardi – Amministratore Unico della società di gestione rifiuti ASA Tivoli
Gianluca Perilli – Coordinatore del Comitato nazionale progetti M5S, già Senatore M5S
Daniele Diaco – Vice-Presidente M5S Commissione Ambiente Capitolina
Saluto video di Giulia Innocenzi – Giornalista e opinionista, collaboratrice della trasmissione Report
16:30 – 17:00 VISIONI PROSPETTICHE: INCONTRO CON GLI ELETTI M5S IN PARLAMENTO E REGIONE LAZIO. Intervengono:
Alfonso Colucci – Deputato M5S
Alessandra Maiorino – Senatrice M5S
Francesco Silvestri – Deputato M5S
Valerio Novelli – Consigliere Regionale M5S
Adriano Zuccalà – Consigliere Regionale M5S
17:00 – 18:00 – PACE E TERRITORI. DIRITTI, GIUSTIZIA SOCIALE E PARTECIPAZIONE DAL BASSO
Modera: Monica Di Sisto – Giornalista ed Esperta di economia globale
Ospiti:
Carolina Morace – Eurodeputata M5S
Dario Tamburrano – Eurodeputato M5S
Morena Terraschi – Presidenza ANPI Roma
Youssef Salman – Presidente Comunità Palestinese di Roma e Lazio
Massimo Wertmuller – Attore e pacifista
Raffaella Bolini – Rete Stop ReArm
Linda Meleo – Coordinatrice M5S Roma e Capogruppo a Roma
Saluto video da parte di Moni Ovadia – Scrittore e Musicista
18:00 – CHIUSURA CON GIUSEPPE CONTE E PAOLA TAVERNA
Vieni a portare la tua voce!
DOVE SIAMO: Città dell’Altra Economia – Largo Dino Frisullo, Roma
Possibilità di parcheggio interno fino a esaurimento posti.
Territorio
Alle amministrative del 4 maggio il Movimento sostiene Tre donne per il Trentino Alto AdigeNelle principali città del Trentino Alto Adige il Movimento 5 Stelle sostiene la candidatura a sindaco di tre donne competenti e preparate: Giulia Bortolotti a Trento, Simonetta Lucchi a Bolzano e Ulrike Ceresara a Merano. A loro il compito di portare avanti politiche concrete che sappiano rispondere alle esigenze dei cittadini dei tre comuni e che mettano al centro il benessere di tutti, senza privilegi per pochi a scapito di molti. Minimo comune determinatore le grandi sfide del nostro tempo: dalla crisi abitativa alla mobilità sostenibile, dalla tutela della salute e dell’ambiente alla transizione ecologica.
Per Trento Giulia Bortolotti, 53 anni laureata in lettere e dallo scorso anno Presidente del Consiglio del Sistema educativo provinciale.
Il programma per la città di Trento è il risultato di un lavoro collettivo, frutto del confronto e della partecipazione di tante realtà cittadine e si concentra su 5 punti cardine:
Mobilità sostenibile: potenziare il trasporto pubblico, favorire la mobilità ciclabile e pedonale, e ridurre il traffico congestionato. No alle grandi opere inutili, come il Bypass ferroviario, e sì a progetti che migliorino la qualità della vita di tutti.
Casa e diritto all’abitare: Affrontare la crisi abitativa con politiche sociali mirate, contrastando la speculazione edilizia e rendendo disponibile il patrimonio abitativo pubblico.
Ambiente e salute: Trento sarà una città a impatto climatico zero, con un’attenzione particolare alla tutela del paesaggio, alla riduzione dei rifiuti e alla promozione delle energie rinnovabili.
Lavoro e welfare: forte impegno a creare lavoro stabile e dignitoso, a ridurre la precarietà e a garantire servizi essenziali di qualità per tutti.
Cultura e giovani: investire nella cultura, nell’istruzione e nelle politiche giovanili, incentivando spazi di socializzazione e opportunità per le nuove generazioni.
Inclusione e sicurezza: Lavorare per una Trento inclusiva, che contrasti ogni forma di discriminazione e si prenda cura delle fragilità sociali, garantendo sicurezza e benessere per tutti.
>>> Appuntamento per la chiusura della campagna elettorale di Trento venerdì 2 maggio in piazza Battisti, con gazebo dalle 16 alle 18 e brindisi finale
Per Bolzano Simonetta Lucchi, 60 anni bolzanina, trilingue, docente, scrittrice e artista, è l’unica candidata donna che sfiderà tutti candidati uomini.
Il programma si concentra su tre punti chiave:
Casa e diritto all’abitare: Recuperare il patrimonio edilizio esistente, gli edifici vuoti e abbandonati. Bisogna agire insieme ai proprietari per renderli nuovamente abitabili e funzionali. Incentivare gli affitti a medio-lungo termine. Tutelare anche per i proprietari, affinché questi ultimi non siano scoraggiati dall’affittare: proponiamo da anni un fondo per la morosità incolpevole e un’estensione della tutela dell’IPES anche per la morosità colpevole. Incentivare un’edilizia pubblica mirata.
Zona industriale e aree produttive: attivare un processo di rigenerazione profonda per trasformare la zona industriale in un laboratorio di innovazione verde, evitando ulteriore consumo di suolo e valorizzando edifici dismessi, promuovendo l’efficienza energetica e favorendo pratiche sostenibili attraverso incentivi fiscali e premialità . Introdurre di strutture residenziali per i lavoratori soprattutto nella parte nord. Estensione dell’area industriale verso sud, con l’insediamento di attività innovative, tecnologicamente avanzate, a basso impatto ambientale, in armonia con un ecosistema delicato.
Traffico, mobilità e grandi infrastrutture: A Bolzano si continua a deviare il traffico nel centro, passando davanti al più grande centro commerciale della Provincia. Occorre concludere il prolungamento della galleria di San Giacomo, creare parcheggi di interscambio per i turisti, e potenziare il trasporto pubblico locale con mezzi meno inquinanti e orari più frequenti. Serve una mobilità dolce: piste ciclabili sicure, zone 30 vere, integrazione tra treni, autobus e biciclette. E infine, il grande nodo: il pendolarismo causato dalla mancanza di alloggi. Promuoviamo il telelavoro, orari flessibili, incentivi a chi lascia l’auto a casa e case vicino ai luoghi di lavoro. Chi lavora a Bolzano, ma non può viverci, paga un prezzo alto in termini di tempo, denaro e qualità della vita.
>>> Appuntamento per la chiusura della campagna elettorale di Bolzano: venerdì 2 maggio in piazza Delle Erbe, ristorante bar Nadamas ore 18.30 .
Interverranno la Candidata sindaca Simonetta Lucchi, i candidati della coalizione e i parlamentari del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno e Enrico Cappelletti
Infine, per Merano Ulrike Ceresara, 63 anni, magistrato in pensione, sposata con due figlie e una brillante carriera alle spalle. Nata e cresciuta a Merano, da madre di lingua tedesca e padre di lingua italiana, Ceresara rappresenta entrambe le principali culture della città .
Il programma per “Merano, una città a misura di persona†si propone di promuovere una politica per tutti/e i/le meranesi e che non sia invece espressione di lobby o di singoli gruppi d’interesse. Per fare questo particolare attenzione è dedicata al diritto all’abitare e all’edilizia sociale; alla mobilità e al traffico immaginando lo sviluppo di una città in cui ogni luogo e ogni quartiere dovrebbe essere facilmente raggiungibile a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici sostenibili. Grande attenzione anche verso una economia innovativa che offra a imprenditori/imprenditrici e dipendenti opportunità di sviluppo economico in un ambiente cordiale e orientato al bene comune e alla sostenibilità . La conservazione del paesaggio urbano caratteristico è un prerequisito per una città invitante e vivibile e quindi attraente per le nuove imprese economiche.
>>> Appuntamento per la chiusura della campagna elettorale giovedì 1 maggio ore 17.00 presso il Bar Pido, via Sant Josef Straβe 6
Legalità e trasparenza
Lombardia:Â la Regione sia parte civile nelle inchieste di mafia sul territorioIl Movimento 5 stelle Lombardia ha presentato una proposta di legge regionale, per introdurre l’obbligo per la Regione di costituirsi parte civile in tutti i processi per mafia e scambio elettorale politico mafioso, per fatti avvenuti sul territorio.
La proposta, a prima firma della presidente della commissione Antimafia del Pirellone, Paola Pollini, e sottoscritta anche dai consiglieri regionali Nicola Di Marco e Paola Pizzighini, ha l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’istituzione regionale nella lotta alla criminalità organizzata, in linea con quanto già previsto da altre Regioni italiane.
Sono i dati a rendere urgente l’iniziativa. Secondo le più recenti relazioni della Direzione Investigativa Antimafia, la presenza mafiosa in Lombardia è radicata e in espansione, con la ‘ndrangheta attiva in 24 locali sul territorio e con gravi infiltrazioni nei settori dell’edilizia, ristorazione, rifiuti e commercio. Nel solo 2023 si sono registrate 72 interdittive antimafia e sequestri per oltre 647 milioni di euro.
La proposta è stata presentata presso la sala Ghilardotti di Palazzo Pirelli, in una conferenza stampa in cui sono intervenuti oltre a Paola Pollini, Presidente della Commissione Speciale Antimafia, Trasparenza e Legalità ; Federico Cafiero de Raho, già Procuratore nazionale antimafia e parlamentare M5s, vicepresidente della Commissione Bicamerale Antimafia è vicepresidente della Commissione Giustizia alla Camera; Lorenzo Frigerio, Giornalista e scrittore e Coordinatore della Fondazione Libera Informazione, osservatorio nazionale per la legalità e contro le mafie. Referente per la Lombardia dell’associazione Libera, Associazioni e numeri contro le mafie.
Durante la conferenza è stato sottolineato l’importanza simbolica e civile di questa proposta di legge. Inoltre, la costituzione di parte civile consente alla Regione di manifestare il suo impegno contro le mafie, proteggendo comunità e imprese.
La lotta alla mafia non è solo compito della magistratura e delle Forze dell’ordine. È anche responsabilità della politica.
Territorio
In Sicilia il Movimento manda in frantumi la maggioranza SchifaniUna bocciatura schiacciante per un disegno di legge voluto dal governo di Renato Schifani e che avrebbe di fatto aumentato le indennità dei presidenti delle aziende partecipate della Regione.
Grazie a un emendamento e al voto segreto chiesto dal Movimento 5 Stelle, la proposta ha ricevuto 39 voti contrari e appena 16 a favore, mandando di fatto in frantumi la maggioranza che svela al suo interno ben 18 franchi tiratori. Così il governo Schifani ha pagato l’ingordigia e presunzione che lo ha spinto a dare la priorità a un disegno di legge vergognoso in un momento tragico per la Sicilia, con la sanità allo sbando, la siccità nuovamente alle porte e il caro bollette che strangola i cittadini.
Con la scusa di attrarre manager capaci con il lauto compenso, a godere dell’aumento sarebbero stati i sostenitori e i trombati della politica perché spesso nelle partecipate della Regione Sicilia siede chi non è stato eletto o chi comunque è politicamente schierato con i partiti che governano.
Il disegno di legge fortemente sostenuto dall’assessore al bilancio di Schifani e approvato dalla commissione Bilancio dell’Ars, prevedeva all’articolo 1 la possibilità di un “compenso aggiuntivoâ€: questa è la chiave utilizzata dal governo per permettere l’aumento. In sostanza, ai presidenti delle partecipate sarebbe spettato un compenso aggiuntivo che di fatto avrebbe raddoppiato quello già stabilito. Come se non bastasse, era previsto un ulteriore “compenso individuale variabile, connesso al raggiungimento di obiettivi di rilevanza economico-finanziaria e gestionaleâ€. Di fatto si concedeva ai presidenti delle partecipate persino di triplicare lo stipendio, un fatto inaccettabile visti i pessimi risultati raggiunti da questi personaggi e la condizione tragica vissuta dalle famiglie siciliane.