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Recensione
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#News #Movimento5stelle
Legalità e trasparenza
Lombardia:Â la Regione sia parte civile nelle inchieste di mafia sul territorioIl Movimento 5 stelle Lombardia ha presentato una proposta di legge regionale, per introdurre l’obbligo per la Regione di costituirsi parte civile in tutti i processi per mafia e scambio elettorale politico mafioso, per fatti avvenuti sul territorio.
La proposta, a prima firma della presidente della commissione Antimafia del Pirellone, Paola Pollini, e sottoscritta anche dai consiglieri regionali Nicola Di Marco e Paola Pizzighini, ha l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’istituzione regionale nella lotta alla criminalità organizzata, in linea con quanto già previsto da altre Regioni italiane.
Sono i dati a rendere urgente l’iniziativa. Secondo le più recenti relazioni della Direzione Investigativa Antimafia, la presenza mafiosa in Lombardia è radicata e in espansione, con la ‘ndrangheta attiva in 24 locali sul territorio e con gravi infiltrazioni nei settori dell’edilizia, ristorazione, rifiuti e commercio. Nel solo 2023 si sono registrate 72 interdittive antimafia e sequestri per oltre 647 milioni di euro.
La proposta è stata presentata presso la sala Ghilardotti di Palazzo Pirelli, in una conferenza stampa in cui sono intervenuti oltre a Paola Pollini, Presidente della Commissione Speciale Antimafia, Trasparenza e Legalità ; Federico Cafiero de Raho, già Procuratore nazionale antimafia e parlamentare M5s, vicepresidente della Commissione Bicamerale Antimafia è vicepresidente della Commissione Giustizia alla Camera; Lorenzo Frigerio, Giornalista e scrittore e Coordinatore della Fondazione Libera Informazione, osservatorio nazionale per la legalità e contro le mafie. Referente per la Lombardia dell’associazione Libera, Associazioni e numeri contro le mafie.
Durante la conferenza è stato sottolineato l’importanza simbolica e civile di questa proposta di legge. Inoltre, la costituzione di parte civile consente alla Regione di manifestare il suo impegno contro le mafie, proteggendo comunità e imprese.
La lotta alla mafia non è solo compito della magistratura e delle Forze dell’ordine. È anche responsabilità della politica.
Territorio
In Sicilia il Movimento manda in frantumi la maggioranza SchifaniUna bocciatura schiacciante per un disegno di legge voluto dal governo di Renato Schifani e che avrebbe di fatto aumentato le indennità dei presidenti delle aziende partecipate della Regione.
Grazie a un emendamento e al voto segreto chiesto dal Movimento 5 Stelle, la proposta ha ricevuto 39 voti contrari e appena 16 a favore, mandando di fatto in frantumi la maggioranza che svela al suo interno ben 18 franchi tiratori. Così il governo Schifani ha pagato l’ingordigia e presunzione che lo ha spinto a dare la priorità a un disegno di legge vergognoso in un momento tragico per la Sicilia, con la sanità allo sbando, la siccità nuovamente alle porte e il caro bollette che strangola i cittadini.
Con la scusa di attrarre manager capaci con il lauto compenso, a godere dell’aumento sarebbero stati i sostenitori e i trombati della politica perché spesso nelle partecipate della Regione Sicilia siede chi non è stato eletto o chi comunque è politicamente schierato con i partiti che governano.
Il disegno di legge fortemente sostenuto dall’assessore al bilancio di Schifani e approvato dalla commissione Bilancio dell’Ars, prevedeva all’articolo 1 la possibilità di un “compenso aggiuntivoâ€: questa è la chiave utilizzata dal governo per permettere l’aumento. In sostanza, ai presidenti delle partecipate sarebbe spettato un compenso aggiuntivo che di fatto avrebbe raddoppiato quello già stabilito. Come se non bastasse, era previsto un ulteriore “compenso individuale variabile, connesso al raggiungimento di obiettivi di rilevanza economico-finanziaria e gestionaleâ€. Di fatto si concedeva ai presidenti delle partecipate persino di triplicare lo stipendio, un fatto inaccettabile visti i pessimi risultati raggiunti da questi personaggi e la condizione tragica vissuta dalle famiglie siciliane.
Territorio
Bressana: Salvini dimentica i ponti sul Po e da 9 milioni per la società Stretto di MessinaSalvini ha deciso di rianimare la società Stretto di Messina S.p.A. e ha aumentato gli stipendi ai dipendenti grazie all’abbattimento del tetto dei 240.000 euro, arrivando a 4,5 milioni di euro per i dirigenti e a 4 per i quadri.
Nove milioni in stipendi e 14 miliardi per la struttura del ponte sullo Stretto, che forse non verrà mai realizzata.
E tutte le infrastrutture che in Italia aspettano di essere ristrutturate e ammodernate? Nulla.
Milioni, miliardi dati a un’opera immaginaria, mentre centinaia di infrastrutture esistenti e nevralgiche sono fatiscenti, pericolose e abbandonate. Tra queste, tanti ponti sul Po che collegano anche diverse regioni tra loro e sono fondamentali sia per il trasporto su rotaia che su gomma.
Ad esempio, con molto meno si sarebbe potuto costruire un nuovo ponte a Bressana, trasformando la struttura esistente, risalente al 1867 e non adatta al trasporto attuale. Cosa che avrebbe evitato tutti i disagi che i cittadini dovranno subire.
Infatti, la prevista chiusura del ponte per lavori infrastrutturali, dal 1° giugno al 28 settembre 2025, paralizzerà la linea ferroviaria Milano-Genova e fa presagire un’intera estate di lavori e disagi per chi viaggia in auto e in treno: pendolari, turisti e aziende.
Si sarebbe potuto evitare?
Sì, se Salvini, anziché destinare miliardi al ponte sullo Stretto di Messina, avesse pensato prima a sistemare le infrastrutture esistenti e fatiscenti.
Ma nulla! Non è stato elaborato un piano strutturato di interventi; i pendolari e i turisti sono stati abbandonati, le attività economiche sono messe a rischio.
E così, mentre a chiacchiere si vorrebbero unire due regioni con un ponte, nella triste realtà , invece, tre regioni — Lombardia, Liguria e Piemonte — verranno divise dall’incapacità  di Salvini.
Valentina Barzotti e Antonino Iaria, deputati M5S
Bruno Marton e Elena Sironi, senatori M5S
Gaetano Pedullà , eurodeputato
Sarah Disabato, Pasquale Coluccio, Alberto Unia, consiglieri regionali del Piemonte
Stefano Giordano, consigliere regionale della Liguria
Nicola Di Marco, Paola Pollini, Paola Pizzighini, consiglieri regionali della Lombardia
Roberto Traversi – deputato e coordinatore regionale Liguria
Simone Verni – coordinatore Provinciale Pavia
Lorenzo Goppa, assessore all’ambiente del comune di Pavia
Andrea Cammalleri, coordinatore di Alessandria
Dario Violi, coordinatore regionale Lombardia
MoVimento
Hai meno di 36 anni? La politica ha bisogno di te. Il Movimento ha bisogno di te!Se hai meno di 36 anni e pensi che la politica non sia qualcosa di distante, ma qualcosa che ti riguarda ogni giorno, questa è la tua occasione.
Nel Movimento 5 Stelle abbiamo sempre creduto nella partecipazione dal basso, nella possibilità che chiunque – a prescindere dall’età , dal percorso o dal ruolo – possa incidere concretamente nella costruzione delle scelte collettive: nella costruzione del nostro Paese.
Con il Network Giovani abbiamo fatto un passo in più, abbiamo creato uno spazio pensato dai giovani, per i giovani. Uno spazio per dare voce, strumenti e protagonismo reale.
È nata così la community del Network Giovani del Movimento 5 Stelle, un ambiente digitale autonomo, accessibile tramite un’app dedicata, pensato per chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e contribuire attivamente al cambiamento.
Non è un social. Non è un forum. È un luogo in cui partecipare davvero: puoi informarti, proporre, confrontarti con altri giovani come te e dialogare direttamente con chi vive e lavora nel tuo stesso territorio.
All’interno troverai spazi tematici, momenti di approfondimento, aggiornamenti su eventi nazionali e locali. Ma soprattutto troverai un’idea chiara: la partecipazione non è un accessorio, è il punto di partenza.
Ogni iscritto deve contribuire al confronto, costruire proposte, entrare nei gruppi di lavoro e sentirsi parte di una comunità che condivide obiettivi, valori e visione del futuro.
Questa community è il nostro modo per dire che la politica non si guarda da lontano: si vive, si costruisce, si cambia.
E oggi, più che mai, abbiamo bisogno anche di te. Non restare a guardare. Iscriviti e partecipa!
ENTRA NELLA COMMUNITY: https://community.networkgiovani.eu/download-app
Ambiente e Territorio
Mente Locale: PFAS – il veleno nelle acque italianeIn questa nuova puntata di Mente Locale, la rubrica di incontri on line dedicata ai territori, abbiamo deciso di affrontare un argomento scomodo: l’inquinamento da PFAS.
I PFAS sono un esempio emblematico di come l’innovazione tecnologica se non correttamente gestita, possa avere conseguenze impreviste sull’ambiente e sulla salute. Conoscere la loro storia, i rischi associati e le normative in vigore è essenziale per affrontare questa sfida globale e garantire un futuro più sostenibile. Per questo abbiamo deciso di dedicare questo appuntamento di Mente Locale proprio a queste sostanze. Ne parleremo con importanti esperti e con i nostri parlamentari e consiglieri regionali, cercando di affrontare il problema sia dal punto di vista politico, ambientale e socio sanitario.
Il Movimento 5 stelle in tutte le sedi ha sempre seguito con attenzione il problema. Numerosi atti e interrogazioni parlamentari sono stati redatti su queste sostanze. Ricordiamo che, con l’ultima legge di Bilancio è stato istituito, grazie a un emendamento a prima firma della nostra Ilaria Fontana, un fondo per le attività di monitoraggio dell’inquinamento derivante da PFAS
Come Movimento continueremo a vigilare perché il problema della contaminazione da PFAS ha raggiunto livelli da emergenza nazionale. Sono inquinanti eterni ormai arrivati fino al rubinetto di casa, nell’acqua che beviamo e con cui ci laviamo, e sono letali. Siamo stanchi di vedere un governo che fa solo retorica e che pensa a tutto fuorché alla salute dei cittadini, un governo che preferisce stanziare miliardi in armi invece di investire in salute e prevenzione. Intanto, si attende la sentenza definitiva del processo Miteni, che potrebbe rappresentare un precedente epocale.
Alcune informazioni di base sui Pfas
I PFAS, o sostanze per- e polifluoroalchiliche, sono una vasta famiglia di composti chimici sintetici noti per la loro resistenza all’acqua, ai grassi e alle alte temperature. Queste proprietà fanno si che vengano utilizzati in numerosi settori industriali e prodotti di consumo, come pentole antiaderenti, tessuti impermeabili, imballaggi alimentari e schiume antincendio.
Quando è iniziato il loro utilizzo?
La storia dei PFAS risale agli anni ’40, quando furono sviluppati per la prima volta per applicazioni industriali. Negli anni ’50, il loro utilizzo si estese rapidamente grazie alle loro proprietà uniche, trovando impiego in settori come l’industria tessile, alimentare e automobilistica.
Perché sono pericolosi?
I PFAS sono spesso definiti “inquinanti eterni” a causa della loro estrema resistenza alla degradazione naturale. Questo significa che si accumulano nell’ambiente e negli organismi viventi, inclusi gli esseri umani. L’esposizione prolungata a queste sostanze è stata associata a gravi rischi per la salute, come problemi al sistema endocrino, danni al fegato, riduzione della fertilità e un aumento del rischio di alcuni tipi di tumori. Inoltre, la loro presenza nell’acqua potabile e negli alimenti rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema e la salute pubblica.
Cosa dice la normativa europea?
L’Unione Europea ha adottato misure rigorose per limitare l’uso dei PFAS e ridurre la loro presenza nell’ambiente. Recentemente, sono stati introdotti limiti massimi per la concentrazione di PFAS in alcuni prodotti alimentari e nell’acqua potabile. Inoltre, l’UE sta lavorando per vietare gradualmente l’uso di queste sostanze in molte applicazioni industriali, promuovendo alternative più sicure.
La normativa europea rappresenta un passo importante verso la protezione della salute pubblica e dell’ambiente, ma la sfida rimane complessa a causa della diffusione globale di questi composti.
È fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e a investire nella ricerca per trovare soluzioni sostenibili.
Ne parleremo con:
Italia il paese più inquinato in Europa, tra normativa nazionale e regionale
– Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia
– Thomas De Luca, assessore all’ambiente regione Umbria
La Liguria
– Stefano Giordano, consigliere Liguria
– Enrico Marchetto dirigente Usb Vvf
– Roberto Traversi, deputato
Il caso del Veneto
– Enrico Cappelletti, deputato
– Avvocato Edoardo Bortolotto
– Michela Piccoli del comitato Mamme No PFAS
Il Piemonte
Contributo video Nunzio De Nigris, vigile del fuoco coordinatore provinciale di Torino della funzione pubblica CGL
– Michelangelo Serra, assessore lavori pubblici Alessandria
– Elisa Pirro, senatrice
La Lombardia
– Paola Pollini, consigliera regionale Lombardia
– Lorenzo Goppa, assessore all’ambiente di Pavia
– Luca Degano, referente Provinciale Lodi
– Valentina Barzotti, deputata
Territorio
Aeroporto Cristoforo Colombo declassato dal governo Meloni: e la destra in regione fa finta di non sapereÈ un fatto: il Ministero dell’Interno ha declassato l’aeroporto di Genova portandolo dalla categoria 8 del servizio antincendio ICAO alla categoria 7. Significa che lo scalo subirà un significativo taglio del personale destinato a vegliare sulla sicurezza di utenti e lavoratori: parliamo di 2 squadre di Vigili del fuoco, cioè 12 unità dedicate ai servizi di emergenza e sicurezza aeroportuale.
Interrogato in Parlamento al Question time, il sottosegretario all’Interno Ferrante ha confermato il declassamento ritenendolo “oggettivamente necessario†(cit). Perché, di grazia? Possiamo affermare che la decisione del Governo fa a pugni con le intenzioni della destra ligure che ha più volte dichiarato di voler investire sullo scalo, aumentando i passeggeri da 1,5 a 3 milioni di passeggeri?
Interrogato oggi in Aula, l’assessore regionale Scajola si è letteralmente arrampicato sugli specchi. Non posso che consigliargli una rilettura – va bene anche sommaria, tanto è evidente il declassamento del Colombo – della risposta del sottosegretario, dove il taglio del personale è chiaramente enunciato, e senza nemmeno tanti giri di parole.
Morale: non cambiamo idea, semplicemente perché la matematica non è un’idea. E in questo caso, il Governo ha confermato i nostri timori. L’aeroporto di Genova dovrà a fare a meno del 20% di Vigili del fuoco. Questo in una città dove la carenza di pompieri si attesta oggi sul 30%, mettendo in seria difficoltà il soccorso tecnico urgente, che non ha bisogno di ulteriori tagli. Una città che da anni attende che si tenga fede alla promessa di aprire un distaccamento nel levante cittadino.
Noi non staremo con le mani in mano: come M5S continueremo a batterci in tutte le sedi per la salvaguardia dei cittadini, chiedendo una maggiore e più puntuale attenzione per il corpo dei pompieri chiamato a vegliare sulla sicurezza e a risolvere le emergenze.
Territorio
Abruzzo: Il Movimento 5 Stelle occupa il Consiglio RegionaleQuesta mattina, a L’Aquila, il Movimento 5 Stelle, insieme a tutte le forze di opposizione, ha occupato l’aula del Consiglio regionale per impedire che il Consiglio regionale oggi possa procedere con l’approvazione dell’aumento delle tasse, già deliberato in Giunta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
La destra in Abruzzo vuole far pagare ai cittadini la propria incapacità , aumentando le addizionali regionali IRPEF a tutte le tipologie di reddito, ma in particolare al ceto medio già colpito da caro bollette, caro vita e stipendi inadeguati. E questi soldi serviranno a coprire il buco di bilancio sanitario messo in atto nell’ultimo anno che ammonta a 81 milioni di euro. Non un solo euro servirà a migliorare la sanità abruzzese, ma solo a coprire la loro incapacità .
I consiglieri regionali del M5S Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini si stanno battendo da giorni contro questa iniqua manovra ma le destre non vogliono sentire ragioni.
Nel pomeriggio, a partire dalle 14:00, all’occupazione del Consiglio regionale, si aggiungerà il presidio di protesta indetto dai sindacati CIGL, CISL, UIL e UGL al quale ha aderito anche il Movimento 5 Stelle.
Gli abruzzesi non ne possono più. Il presidente meloniano Marsilio dia immediatamente le dimissioni e liberi l’Abruzzo da una destra incapace che continua a tradire gli abruzzesi.
Territorio
La destra in Abruzzo aumenta le tasse per coprire i buchi milionari della sanitÃLa destra in Abruzzo aumenta le tasse ai cittadini per coprire i buchi milionari della sanità . A Fratelli D’Italia, Lega, Forza Italia e Udc, non sono bastati i tagli lineari applicati dai dirigenti delle quattro Aziende sanitarie locali su servizi e materiali, ma ricorrono anche all’aumento delle tasse mettendo le mani in tasca ai cittadini per colmare il disavanzo milionario che proprio loro, fino all’inizio di questa nuova legislatura, hanno sempre negato.
La situazione dei numeri in rosso nel comparto, infatti, era già esistente al 10 marzo 2024, quando agli abruzzesi la destra chiedeva il voto con facili promesse e con la narrazione di un “Modello Abruzzo per la sanità †da esportare.
Un modello che, oggi come ieri, esiste solo nella loro propaganda elettorale.
Sia chiaro che la destra sta chiedono più tasse non per migliorare i servizi, ma al contrario per sanare i conti di un sistema sanitario al collasso che dopo sei anni della loro gestione conta 120.000 cittadini che rinunciano alle cure; la mobilità sanitaria ha un saldo passivo di circa 104 milioni di euro; meno prestazioni e servizi ospedalieri; liste d’attesa lunghissime; congestione dei reparti di emergenza urgenza; la medicina di prossimità al collasso, con circa 62.000 cittadini senza medici di base, e il mancato raggiungimento della sufficienza dei LEA per la prevenzione e arretramento per la medicina territoriale.
Una vergogna che ha nomi e cognomi nonostante i miseri tentativi di addolcire la pillola per far digerire l’amaro boccone.
È infatti patetico vedere i tentativi del presidente Marsilio di far passare questa stangata come un sistema equo: dopo l’ondata di melma che lo ha travolto a seguito dell’annuncio sull’amento delle tasse, il presidente, è stato costretto a fare una conferenza stampa per specificare che la sua manovra è equa perché, alza le tasse al massimo, ma, a suo dire, per i redditi minimi le diminuisce dello 0,1! Lo zero- virgola -uno, praticamente un caffè al messe contro le migliaia di euro l’anno che dovranno pagare pensionati e lavoratori della fascia media di reddito. Praticamente insegnanti, operai specializzati, infermieri, commessi. Tutti!
Talmente grossa questa cantonata che persino i compagni di coalizione lo hanno lasciato solo in conferenza. Sì perché Forza Italia, Lega e UDC stanno provando a sporcarsi meno possibile con la melma che gira intorno a questa manovra, tanto da provare a scaricare completamente la responsabilità su Marsilio e Fratelli D’Italia con goffi annunci sulla loro contrarietà . Peccato, però, che abbiano votato all’unanimità il disegno di legge sull’aumento delle tasse e che hanno votato ogni singoli provvedimento degli ultimi sei anni che ha portato l’Abruzzo sull’orlo del baratro. Compreso le leggi mancia che hanno elargito a pioggia milioni e milioni di euro a eventi, concerti e sagre su segnalazione dei singoli consiglieri. Sembra che le casse di Regione Abruzzo siano un bancomat per consolidare il consenso sui territori, e ancora hanno il coraggio di parlare.
Per ora il provvedimento è nelle commissioni dove stiamo facendo una dura opposizione e abbiamo chiesto un confronto tra giunta e società civile. Il 3 aprile il Disegno di legge arriverà in Consiglio regionale. Noi lavoreremo con ogni mezzo a nostra disposizione per evitare questa ennesima mannaia sulla pelle dei cittadini.
MoVimento
Basta soldi per le armi: la mozione del Movimento 5 stelle in tutti gli enti locali e le regioniVogliamo che i soldi degli italiani vengano spesi per gli ospedali e i servizi pubblici, per ammodernare le scuole, per attenuare il caro-bollette, per rifinanziare il fondo automotive, per la prevenzione del tumore al seno e così via per tante altre cose che migliorerebbero la nostra vita.
Siamo contrari a un riarmo scriteriato che spreca i soldi dei cittadini.
Meloni e Crosetto continuano a mentire quando dicono che gli investimenti in armamenti non sottraggono risorse a sanità , scuole, asili, welfare.
Per questo il Movimento 5 Stelle con i suoi consiglieri presenterà in tutti i Consigli regionali, comunali e provinciali una mozione per impegnare le Giunte:
1) a non proseguire nel sostegno del piano di riarmo europeo “ReArm Europe/Readiness 2030â€
2) al fine di recuperare i valori fondanti dell’Unione europea, a sostenere nelle opportune sedi europee la sostituzione integrale del “ReArm Europe/Readiness 2030†con un piano di rilancio e sostegno agli investimenti che promuovano la competitività , gli obiettivi a lungo termine e le priorità politiche dell’Unione europea quali: spesa sanitaria, sostegno alle filiere produttive e industriali, incentivi all’occupazione, istruzione, investimenti green e beni pubblici europei, per rendere l’economia dell’Unione più equa, competitiva, sicura e sostenibile.
Non possiamo restare a guardare mentre si tagliano stipendi, pensioni e servizi essenziali per finanziare la guerra. È il momento di reagire!
Sabato 5 Aprile, ci incontreremo alle ore 13:00 in Piazza Vittorio Emanuele II per avviare insieme il corteo e raggiungere il palco finale in Via dei Fori Imperiali.
Diciamo SÌ a un futuro di pace, giustizia sociale e diritti per tutti.
Diciamo NO all’Europa delle armi. Fermiamoli!
MoVimento
Alziamo la testa contro l’arroganza del potere!Sabato 29 marzo ci vediamo alle 16.30 in Corso Mazzini (vicino Piazza Bilotti) a Cosenza, per dire a tutta Italia che noi difendiamo la democrazia contro la destra che schiaccia la libertà di voto prendendosi un seggio della Camera, che i calabresi avevano assegnato al Movimento 5 Stelle..
È successo esattamente questo: alle elezioni quel seggio era stato vinto dal Movimento contro Andrea Gentile, di Forza Italia, il suo partito e la sua cerchia di potere. Ma per loro il volere dei cittadini non conta niente e sono disposti a tutto per prendersi quello che vogliono per continuare ad alimentare il loro potere, anche calpestando le regole.
Gentile ha fatto ricorso e alla Camera con la prepotenza dei numeri hanno ribaltato tutto, riscrivendo le regole, facendo forzature di ogni tipo. A un certo punto, sono spuntate persino tantissime schede bianche che alla Camera sono risultate votate.
Noi abbiamo lottato in ogni modo nella Giunta che esaminava il ricorso, nell’Aula di Montecitorio, persino nei corridoi e fuori dalla Camera. Ma alla fine i prepotenti si sono presi quello che non gli spettava e adesso andiamo tutti in piazza a gridare che è tutto uno schifo, che noi siamo la Calabria pulita che non si arrende all’arroganza del potere.
In caso di pioggia l’evento si svolgerà presso l’Auditorium “Guarasci” in Piazza XV Marzo, 1, Cosenza.