NEWS - prima pagina - NEWS - politica - NEWS meteo

Cliccando su i link posti di seguito, si aprirà la pagina delle news relativa al titolo del link stesso


News Movimento5stelle

Movimento5stelle

#News #Movimento5stelle

Sanità

Il governo Meloni dice no a nuove assunzioni in sanità

Nel nostro Paese si stima che manchino 5mila medici di famiglia, 150mila infermieri, 180mila Oss: siamo organizzati in maniera preoccupante. E mancano dal Servizio sanitario nazionale, perché sono sempre più tentati dall’estero, dal sistema privato e da quello assicurativo. Nel nostro Paese l’obiettivo è sempre stato quello di impoverire il Sistema Sanitario nazionale e di mercificare la salute. Solo il Movimento 5 Stelle, sia nel Conte 1 che nel Conte 2 ha cercato di rompere questo ingranaggio.

Mettiamoci nei panni di uno di quei milioni di cittadini che rinuncia a curarsi perché non ha soldi o è stufo di aspettare. Pensate di essere oggetto di questa schifosissima operazione di marketing politico, in cui si individua nei problemi della sanità un bacino di voti.

Meloni fa un decreto per prendere dei voti senza però metterci niente. Questo è quello che milioni di persone hanno subito e continuano a subire: si va oltre la politica, è una becera e gravissima strumentalizzazione.


Articolo del Wed, 24 Jul 2024 08:52:55 +0000

Territorio

L’impegno del Movimento 5 Stelle per il futuro della Gigafactory di Termoli

Negli ultimi mesi il MoVimento 5 Stellesi è impegnato a tutti i livelli per venire a capo di ciò che sta bloccando l’insediamento della Gigafactory a Termoli. La situazione è complessa e richiede un’attenzione particolare da parte di tutte le istituzioni coinvolte.

Fin dall’inizio, abbiamo espresso una forte preoccupazione per l’incertezza che circonda la Gigafactory di Termoli. Il silenzio delle aziende coinvolte e la mancanza di informazioni nelle commissioni consiliari in Regione Molise hanno alimentato ansie e timori tra i lavoratori e le loro famiglie. La trasparenza e il dialogo costruttivo sono essenziali per trovare soluzioni concrete e condivise.

L’11 giugno, durante un incontro tra il Ministero, Stellantis e ACC, quest’ultima ha comunicato la modifica delle tempistiche previste per la realizzazione dei tre moduli produttivi di Termoli, riservandosi di comunicare il nuovo programma entro la fine dell’anno.
Il nostro Roberto Gravina, consigliere regionale in Molise, e Emma Pavanelli, membro della commissione Attività produttive alla Camera, hanno presentato interrogazioni e mozioni sia in Parlamento che in Regione Molise per chiedere chiarimenti sulla situazione della Gigafactory. L’interrogazione al Ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) mirava a ottenere garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e a sollecitare un intervento pubblico per sostenere il progetto. Tra le proposte, c’era l’ingresso nel capitale di ACC, se accettato dai soci, o un finanziamento corposo sulla falsariga di quanto accaduto in Francia, dove lo Stato ha investito circa 840 milioni nel gruppo PSA e in ACC.

Questa proposta mira a utilizzare le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027 per supportare l’accordo di programma sottoscritto dalla Regione Molise.

Sono state chieste a Stellantis garanzie concrete e ufficiali sul mantenimento dei livelli occupazionali negli stabilimenti produttivi di Termoli e il rispetto delle tempistiche previste per la realizzazione dei tre moduli produttivi. È essenziale che le aziende assumano le loro responsabilità sociali e che collaborino con le istituzioni per garantire un futuro solido e prospero per Termoli e la Regione Molise.
In questi mesi è stata anche più volte evidenziata la necessità di investimenti per la Gigafactory, sottolineando che difendere le produzioni europee richiede azioni concrete e non soluzioni temporanee come i dazi.

Le nostre iniziative e proposte hanno sollecitato l’attenzione del MIMIT e del Governo sullo stabilimento di Termoli e il Ministero ha risposto nei giorni scorsi alla nostra interrogazione parlamentare, confermando tutte le criticità nate dalla decisione di ACC e limitandosi a ribadire che la situazione è in evoluzione e viene monitorata dal Governo.

Da parte nostra continueremo a mantenere costantemente alta l’attenzione anche in vista dei prossimi appuntamenti che potrebbero essere decisivi per meglio comprendere le reali intenzioni di ACC su Termoli, fissati per il 7 agosto, con la riunione plenaria del Tavolo Automotive, e per il 17 settembre. Insomma, il nostro impegno non si ferma qui.

Il MoVimento 5 Stelle è al fianco dei lavoratori e dei sindacati in questa battaglia per il futuro di Termoli. Chiediamo a Stellantis di chiarire i piani produttivi e di impegnarsi seriamente per la realizzazione della Gigafactory, partendo da un dialogo costruttivo e una concertazione efficace.


Articolo del Tue, 23 Jul 2024 14:18:38 +0000

Lavoro e società

Emergenza lavoratori stagionali: ma non era colpa del Reddito di Cittadinanza?

FdI, Lega e Forza Italia hanno passato intere estati a dare la colpa al Reddito di cittadinanza per la mancanza di lavoratori stagionali. Ricordate? Centinaia di trasmissioni costruite su questa totale falsità, visto che – come rilevato dall’Inps – il loro numero è quasi raddoppiato fra il 2018 e il 2022.

Nonostante la cancellazione del Reddito da parte del Governo di Giorgia Meloni, che ha portato al record storico di poveri assoluti in Italia (5,7 milioni), anche oggi le imprese lamentano il fatto di non trovare lavoratori per la stagione estiva. Adesso di chi è la colpa? Meloni&Co. chiederanno mai scusa per le bufale che hanno raccontato per anni ai cittadini, solo per attaccare strumentalmente il Movimento 5 Stelle? Si assumeranno la responsabilità di non aver fatto nulla per migliorare le politiche attive del lavoro?

A parte il M5S, nessuno ha avuto il coraggio di indicare le vere cause di ciò: turni massacranti, sfruttamento diffuso, paghe da fame. E di fare delle proposte concrete per migliorare le cose, come l’introduzione del salario minimo per stabilire il confine tra lavoro e sfruttamento.

Il tempo della propaganda è finito: prima o poi, la verità viene a galla.


Articolo del Fri, 19 Jul 2024 13:59:37 +0000

Eventi

L’ITALIA NON SI SPACCA: Firma anche tu contro l’Autonomia differenziata!

Al via la raccolta firme per il referendum abrogativo contro la scellerata legge dell’Autonomia differenziata.

Come recita la Costituzione italiana, art. 3, esistono diritti civili e sociali da tutelare per tutti i cittadini.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.


È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Ma vediamo insieme cos’è l’autonomia differenziata e perché è così dannosa.

L’Autonomia differenziata è una legge che trasferisce alle Regioni la gestione di servizi e diritti fondamentali. Materie importantissime per i cittadini come la salute, la scuola, i trasporti, l’ambiente, la ricerca, il commercio con l’estero, l’energia e tante altre verrebbero gestite dalle Regioni e non più dallo Stato.

Per questo le Regioni terrebbero per sé una parte del gettito fiscale statale che, di conseguenza, non sarebbe più distribuito su tutto il territorio nazionale.

In poche parole, pagheremo tutti le tasse, ma non tutti avremo gli stessi servizi.

Dopo lo sfascio della Sanità parzialmente regionalizzata dal 2001 le cui conseguenze negative toccano la vita di tutti, è pensabile proseguire su questa strada? No. Già oggi il diritto alla salute cambia in base a dove si nasce o si vive.

Come si può attuare un’efficace politica energetica a livello regionale? Come può farlo una Regione, magari piccola? 

Infrastrutture come porti e aeroporti possono essere gestite con competenze e normative che cambiano attraversando il confine tra una Regione e l’altra? No. Sono materie strategiche che devono essere gestite a livello centrale nazionale ed europeo. 

La gestione del nostro patrimonio ambientale, dei rifiuti, dell’agricoltura possono essere differenti da Regione a Regione? No. L’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo devono avere una qualità garantita per tutti.

Perché siamo contrari alla legge sull’Autonomia differenziata:

1. frantuma l’Italia con conseguenze devastanti sui diritti di milioni di cittadini e non stanzia alcuna risorsa per garantire i servizi pubblici su tutto il territorio nazionale. 

2. amplia ancora di più le differenze tra le aree più ricche e quelle più povere del nostro Paese.

3. sbriciola l’Italia in 20 staterelli autonomi su materie che incidono ogni giorno sulla vita e sul lavoro di tutti noi.

4. aumenta la burocrazia e la confusione per cittadini e imprese con 20 diversi servizi sanitari, 20 diversi sistemi di trasporti, ambiente, scuola e energia. 

5. contrasta con gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. I 209 miliardi portati in dote all’Italia da Giuseppe Conte nel 2020 servono a colmare le distanze tra Nord e Sud, l’Autonomia invece le aumenta.

Per tutti questi motivi, il Movimento 5 Stelle, insieme ad altre forze politiche, associazioni e sindacati, ha deciso di lanciare una campagna per raccogliere le firme a favore del referendum abrogativo sull’autonomia differenziata. #lItaliaNonSiSpacca

👉 Partecipa anche tu e scarica qui il kit con i materiali grafici per organizzare banchetti e diffondere l’iniziativa sui social.

Firmare è semplice!

Cerca il banchetto più vicino a te sulla mappa interattiva del sito del Movimento 5 stelle. Presto sarà anche possibile firmare online sulla piattaforma www.referendumautonomiadifferenziata.com


Articolo del Fri, 19 Jul 2024 10:01:55 +0000

Territorio

No all’aeroporto Berlusconi-Malpensa: decisione oscena nel merito e nel metodo

Il gruppo regionale del Movimento Cinque Stelle Lombardia ha aderito senza esitazioni al presidio organizzato lunedì 15 luglio, sotto Palazzo Lombardia, per dire no all’intitolazione dell’aeroporto internazionale di Malpensa a Silvio Berlusconi.

Malpensa è fra i più importanti d’Europa, il più importante del nord Italia e il secondo per traffico in tutto il Paese, non possiamo accettare che venga intitolato con queste modalità a un pregiudicato, che per oltre vent’anni ha diviso il Paese, ridefinendo al ribasso i concetti di legalità, pubblica morale e senso delle istituzioni.

La questione di merito è enorme, ma quella di metodo è paradossalmente ancor più grande. Quella contro cui ci battiamo oggi è infatti l’ennesima “salvinata†ovvero una decisione presa unilateralmente con scarso rispetto delle istituzioni e delle loro regole e con la totale noncuranza del parere dei cittadini e dei territori.

È l’emblema di un modo insopportabile di servirsi del potere politico. In una democrazia evoluta, come quella del nostro Paese, nessuno, nemmeno il ministro dei Trasporti, può svegliarsi una mattina e decidere di ribattezzare un aeroporto, perché viviamo in uno Stato fatto di regole e procedure che esistono proprio per evitare che qualcuno, magari inadeguato, possa svegliarsi una mattina e decidere a suo piacimento di ribattezzare un aeroporto.

Questo principio deve valere a prescindere dall’oscenità di intitolare a Silvio Berlusconi l’aeroporto di Malpensa.


Articolo del Tue, 16 Jul 2024 13:54:59 +0000

Territorio

SMA, Atrofia Muscolare Spinale: grazie al M5S via allo screening neonatale in Sicilia

SMA sta per “atrofia muscolare spinale” ed è una patologia genetica grave e invalidante.

La SMA provoca una rapida e irreversibile perdita di motoneuroni, le cellule che controllano la contrazione dei muscoli volontari e che consentono, ad esempio, di parlare, camminare, deglutire e respirare. È considerata una malattia rara e si stima che ogni anno in Italia nascano circa 40 bambini affetti da questa patologia, 25 dei quali contraggono la SMA di tipo 1, la forma più grave. Il 90% dei neonati non trattati muore o necessita di una ventilazione permanente entro i primi due anni di età.

Da oggi però, grazie a una legge del Movimento Cinque Stelle Sicilia presentata dal capogruppo Antonio De Luca, in Sicilia è stata introdotta l’obbligatorietà dello screening neonatale per rilevare e fermare in tempo questa malattia. Adesso, grazie a un test che al sistema sanitario costa una decina di euro, la si può diagnosticare e curare in tempo.

Un test di pochi euro che, oltre a salvare concretamente la vita di molti bambini, porterà un notevole risparmio nelle casse della regione, che oggi spende centinaia di migliaia di euro per assistere i pazienti affetti da SMA.

Prima della legge De Luca, per la quale ieri l’Assessorato Siciliano alla Salute ha emanato il decreto di attuazione, erano 49 le malattie sottoposte a screening neonatale obbligatorio per la prevenzione e la cura. Tra queste non figurava però la SMA, pur avendo le caratteristiche per essere inserita nel panel dello screening nazionale esteso.
Lo screening può salvare diverse vite e dare ai bambini affetti da questa patologia una vita, in molti casi, normale. La Sicilia, grazie al Movimento 5 Stelle, diventa una delle primissime regioni d’Italia a introdurre questo importante strumento di prevenzione neonatale. L’impegno adesso sarà quello di cercare, grazie anche a un coordinamento tra tutti i portavoce del Movimento, di proporre in tutti i consigli regionali italiani la stessa normativa, compatibilmente con la situazione economico-finanziaria delle singole regioni.


Articolo del Fri, 12 Jul 2024 09:48:25 +0000

Territorio

Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi al via grazie al M5S

L’11 luglio partiranno i primi voli commerciali dall’aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi. Un risultato straordinario frutto dell’intervento del Movimento 5 Stelle.

Nato nel 1926 come scalo di fortuna, nel 2007 l’aeroporto viene adeguato per sviluppare il traffico civile su larga scala. Ma solo nel 2018 con il governo Conte I e i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, il consigliere regionale Michele Cammarano, il sottosegretario Andrea Cioffi e la senatrice Felicia Gaudiano, è avvenuta la vera svolta. Una sinergia che ha reso possibile la firma dell’atto che ha sbloccato le procedure di finanziamento dello scalo salernitano.

Il ministro Toninelli è stato infatti il primo a firmare, il 18 maggio 2019, il decreto interministeriale per il rilascio della concessione definitiva al volo, elemento fondamentale per il prosieguo dell’iter di fusione di Aeroporto di Salerno spa e la Gesac, la società che gestisce lo scalo di Capodichino. Dopo nemmeno un mese, il 12 giugno, è arrivata anche la seconda firma necessaria, quella del ministro dell’Economia, Giovanni Tria. 

Il decreto consentiva al Mit di mettere a disposizione i fondi stanziati nello Sblocca Italia e avviare il bando da 40 milioni per l’allungamento della pista di volo, condizione indispensabile per l’operatività. L’intervento del M5S ha permesso dunque in pochi mesi di ottenere quanto precedenti governi nazionali e regionali non erano riusciti a realizzare in 20 anni.

L’aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi sarà un volano per il rilancio dell’economia della Campania e promuoverà le bellezze storiche, culturali ed archeologiche delle aree interne. Un risultato che dimostra la capacità del Movimento 5 Stelle di trasformare le promesse in azioni concrete, catalizzando lo sviluppo turistico ed economico della regione.


Articolo del Wed, 10 Jul 2024 07:06:53 +0000

Territorio

M5S Lazio: depositata una proposta di legge per l’istituzione del tavolo permanente regionale sui rifiuti

Il Movimento 5 Stelle Lazio ha presentato in Consiglio Regionale una proposta di legge per istituire il “Tavolo Permanente Regionale sui Rifiuti”, con l’intento di aggiornare la Legge Regionale del 9 luglio 1998, che disciplina la gestione dei rifiuti, ormai superata dai tempi.

Negli ultimi anni la scelta delle modalità di gestione dei rifiuti e l’individuazione dei siti di conferimento e trattamento sono state spesso oggetto di rinvii e diatribe tra enti e autorità amministrative, con la conseguente formazione di numerosi comitati locali contrari all’apertura di discariche, inceneritori o nuovi impianti di trattamento visti come imposizioni a seguito di decisioni assunte nelle “segrete stanze” della politica e dell’amministrazione. Un contesto caotico, al quale si sono aggiunte, nel frattempo, le nuove direttive europee su rifiuti e discariche (nel quadro del Pacchetto europeo per l’economica circolare), l’approvazione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti nel 2020 e la crescente necessità di autosufficienza regionale.

Appare dunque quanto mai opportuno dotare la Regione Lazio di uno strumento che contribuirà a fornire dati utili ai decisori politici e alla cittadinanza, con trasparenza e consapevolezza nelle scelte di gestione.

Il Tavolo Permanente Regionale sui Rifiuti avrà molteplici compiti, tra cui:

•             Raccogliere e analizzare dati sulla raccolta e gestione dei rifiuti.

•             Monitorare il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata.

•             Controllare la gestione dei rifiuti e i relativi costi.

•             Censire i gestori dei servizi e analizzare i modelli organizzativi.

•             Raccogliere dati sulla criminalità organizzata nella gestione dei rifiuti.

•             Segnalare violazioni dei diritti dei lavoratori e casi di lavoro nero.

Il Tavolo sarà composto dall’Assessore regionale ai rifiuti, membri della Commissione consiliare, direttori regionali, rappresentanti provinciali, esperti e rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei consumatori.

La gestione dei rifiuti è un tema cruciale che influisce direttamente sulla vita quotidiana delle comunità locali e richiede decisioni politiche centralizzate e ben ponderate. Non si può continuare ad assistere alla proliferazione incontrollata di impianti privati di smaltimento, spesso senza alcuna logica o criterio. È essenziale adottare una visione omogenea e coordinata che garantisca una gestione efficace e sostenibile. La frammentazione attuale porta solo a inefficienze e problemi ambientali. Con questa proposta di legge del Movimento5 stelle, la Regione Lazio potrebbe diventare un modello di eccellenza nella gestione dei rifiuti, promuovendo trasparenza, partecipazione e sostenibilità.


Articolo del Fri, 05 Jul 2024 11:24:54 +0000

Eventi

#9ComeMinimo! – Firma la nostra proposta di iniziativa popolare

Da oltre dieci anni il Movimento 5 Stelle si batte per introdurre una legge sul salario minimo in Italia.

Nel 2013, durante la diciassettesima legislatura quello sul salario minimo è tra i primi disegni di legge depositati dal Movimento 5 Stelle, appena entrato in Parlamento.

Nel 2018, ossia nella diciottesima legislatura il disegno di legge sul salario minimo viene nuovamente presentato in Parlamento.

Nel 2022, durante la diciannovesima legislatura alla Camera la proposta viene depositata a firma del Presidente Giuseppe Conte, ma Giorgia Meloni la affossa in Parlamento.

Ma non ci siamo arresi e alla vigilia del 1° maggio, Festa dei lavoratori, presso la Corte di Cassazione, abbiamo depositato (insieme alle altre forze di opposizione) una proposta di legge di iniziativa popolare per istituire il salario minimo in Italia.

Cerchiamo di capire insieme perché un salario minimo a 9 euro è necessario:

  1. Perché l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, e non è giusto lavorare e non riuscire a vivere dignitosamente.
  2. Perché in Italia quasi 4 milioni di lavoratrici e lavoratori sono poveri e ci sono contratti di lavoro con retribuzioni talmente basse che non gli permettono di sostenersi.
  3. Perché giovani e donne non devono più essere sfruttati.
  4. Perché in Italia il costo della vita aumenta sempre e gli stipendi mai! Siamo l’unico Paese europeo dove i lavoratori guadagnano meno di 30 anni fa. Tra il 1990 e il 2020 si è registrato un calo del salario medio annuale del 2,9%, mentre in Germania e in Francia esso aumentava di oltre il 30%.
  5. Perché in 22 Paesi europei il salario minimo già esiste da anni, portando benefici in termini di occupazione e di Pil.
  6. Perché se le persone stanno meglio anche l’economia cresce.

La nostra proposta è semplice:

  1. Ai lavoratori di ciascun settore deve essere riconosciuto il trattamento economico complessivo e il trattamento economico minimo previsto dal contratto collettivo firmato dalle associazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative.
  2. In ogni caso, il trattamento economico minimo non può essere inferiore a 9 euro all’ora.
  3. Per aiutare le imprese nella prima fase della sua introduzione, è prevista l’istituzione di un “Fondo per il salario minimo†presso il Ministero del Lavoro.

Scarica qui il testo di legge

Scarica qui il volantino e il kit grafico per i social

FIRMA ANCHE TU!

Cerca i banchetti del Movimento 5 Stelle nella tua città e vieni a mettere una firma, oppure vai sul sito https://firme.salariominimosubito.it e sottoscrivi la proposta online.


Articolo del Wed, 03 Jul 2024 16:45:38 +0000

Informazione e stampa

Julian Assange libero: il trionfo della verità sulla persecuzione

Dopo quasi duemila giorni di prigionia, Julian Assange è finalmente libero e ha lasciato il Regno Unito. Questo avviene dopo aver patteggiato con la giustizia americana, accettando una parziale dichiarazione di colpevolezza. La sua liberazione rappresenta una vittoria non solo per lui, ma per tutti coloro che a livello globale hanno lottato per la sua causa, convinti che nella sua resistenza risieda il seme della più profonda libertà di espressione e del diritto all’informazione.

Assange, fondatore di WikiLeaks, ha trascorso 14 anni in prigionia per aver svelato crimini del potere che altrimenti sarebbero rimasti nell’ombra. La sua liberazione è una vittoria per la libertà di stampa, il diritto all’informazione e la democrazia. Come Movimento 5 Stelle, abbiamo sempre sostenuto questa mobilitazione internazionale e oggi celebriamo questo momento.

Tuttavia, la gioia di oggi non deve farci dimenticare la scandalosa persecuzione giudiziaria a cui Assange è stato sottoposto. Questa persecuzione non può essere ignorata né giustificata. Chi racconta la verità alla pubblica opinione deve essere premiato, non punito. Assange ha pagato un prezzo altissimo per la sua lotta contro il potere, e la sua liberazione deve essere un monito per tutti: la verità non può essere messa a tacere.

Questo momento ci ricorda l’importanza della libertà di stampa e del diritto all’informazione, pilastri fondamentali di qualsiasi democrazia. La battaglia di Assange è la battaglia di tutti noi. Continueremo a sostenere chiunque lotti per questi principi, perché solo così possiamo garantire una società più giusta e trasparente.


Articolo del Wed, 26 Jun 2024 08:06:22 +0000


News su Gazzetta ufficiale dello Stato, Corte costituzionale, Corte dei Conti, Cassazione, TAR