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Cultura a cura di Alberto Sofia
Padellaro a Più Libri, Più Liberi: “La protesta alla fiera? Rischioso censurare chi non ci piace, non sappiamo dove si finisceâ€

“Se cominciamo a censurare chi non ci piace, e loro certamente non mi piacciono, si sa dove comincia e non si dove finisce. Le censure poi diventano contrapposte, abbiamo visto a Torino, ad esempio, un convegno di contrari alla guerra censurato”. Lo ha detto Antonio Padellaro che a margine della presentazione del libro Antifascisti immaginari (edito da Paper First) a Più Libri, Più Liberi in corso a Roma, ha commentato la polemica intorno alla presenza in fiera della casa editrice Passaggio al bosco, accusata di essere nazifascista. “L’effetto – ha sottolineato Padellaro – poi è contrario, la gente si incuriosisce e lo stand accusato di neofascismo è affollato”. Padellaro ha poi ribadito l’importanza di attuare e rispettare la nostra Costituzione. “Nasce dalla lotta di Liberazione e dovrebbe essere al centro del dibattito politico. È evidente invece che il ripudio della guerra viene ignorato. Si continua a dire che bisogna prepararsi alla guerra e nessuno ci ha spiegato dov’è il pericolo. La leva volontaria? È la premessa a quella obbligatoria. Perché dobbiamo mobilitarci e contro chi? Queste sono le grandi domande a cui dovremmo rispondere”

Tutti gli eventi Paper First alla fiera Più Libri, Più Liberi

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 18:20:19 +0000
Mondo a cura di Redazione Esteri
“L’Ue dovrebbe essere abolitaâ€: dopo Trump, anche Musk attacca l’Unione europea. Che “risponde†solo con un portavoce

Dopo Donald Trump, un altro attacco all’Europa arriva da Elon Musk. Dopo la nuova strategia di sicurezza nazionale Usa diffusa dalla Casa Bianca, oggi è il magnate sudafricano a sentenziare su X: “L’Ue dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli Paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i propri cittadini”. Il motivo dell’ira di Musk è la multa comminata da Bruxelles nei confronti della sua piattaforma social. Ma il tema è ormai geopolitico: da Washington (ci si è messo pure JD Vance) sono arrivate pesanti picconate all’idea stessa di Unione Europea. Eppure nel Vecchio Continente nessuno ha replicato mettendoci la faccia. L’unica risposta – seppur ferma nelle dichiarazioni – è stata attribuita a un portavoce della Commissione, che ha parlato della strategia di sicurezza varata da Trump: “Quando si tratta di decisioni che riguardano l’Unione europea, queste vengono prese dall’Unione europea, per l’Unione europea, comprese quelle che riguardano la nostra autonomia normativa, la tutela della libertà di espressione e l’ordine internazionale fondato sulle regole“.

Troppo poco. Il segnale di Europa debole e divisa. Come se le frasi di Trump avessero scoperto le carte. L’unica dichiarazione di un leader è quella arrivata da Kaja Kallas, Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, che sostanzialmente pare dare ragione alle critiche americane: “Gli Stati Uniti sono ancora il nostro più grande alleato. Certo, ci sono molte critiche, ma credo che alcune siano anche vere“. Nel frattempo anche l‘Italia ha preso posizione: “Trump ha semplicemente esplicitato che l’Ue gli serve poco o nulla“, ha spiegato senza giri di parole il ministro della Difesa Guido Crosetto, invitando a prendere atto che il ruolo dell’Europa non è più funzionale agli interessi di Washington. “Gli Usa hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni loro atto, decisione, comportamento, deve essere letto in questo scenario”, è il ragionamento di Crosetto. Mentre ieri la premier Giorgia Meloni aveva chiarito: “L’Europa deve capire che se vuole essere grande, deve essere capace di difendersi da sola, e non può dipendere dagli altri”.

Contro la postura del governo nei confronti dell’alleato americano si schiera il Partito democratico: “La ‘dottrina Trump’, emersa dalla strategia di sicurezza nazionale, rappresenta un attacco senza precedenti all’Europa. Oggi Musk esplicita il pensiero, dicendo che l’Ue va abolita e che la sovranità deve tornare agli Stati”, commenta Peppe Provenzano, responsabile esteri del Pd, segnalando che “una parte delle élite politiche europee sta dando ragione a Trump” e “nella prima linea trumpista, purtroppo, c’è il Governo italiano“. Nel Movimento 5 stelle interviene invece Stefano Patuanelli, che sottolinea la debolezza dell’Ue: “La risposta agli attacchi di Trump e Musk all’Unione Europea è stata affidata a ‘un portavoce della Commissione’. Il presidente degli Stati Uniti, l’uomo più potente del mondo, assieme all’uomo più ricco del mondo, sferrano un attacco senza precedenti all’Europa. Noi rispondiamo tramite ‘un portavoce’. A prescindere da tutto, se vogliamo davvero difendere il Continente forse qualcosa da cambiare c’è eccome“, sottolinea il capogruppo M5s al Senato.

La multa a X e la risposta del portavoce Ue a Trump

Dopo due anni di indagini, la Commissione europea ha deciso ieri di sanzionare la società del magnate Elon Musk per violazione degli obblighi di trasparenza previsti dal Digital Services Act (DSA). Si tratta della prima multa inferta da quando il nuovo regolamento sui servizi digitali è diventato applicabile per le grandi piattaforme, ovvero da fine agosto 2023. Un provvedimento contro X che si inserisce però nel contesto della doccia fredda arrivata da Washington. L’Amministrazione Trump ha definito una nuova “Strategia di sicurezza nazionale” che dipinge gli alleati europei come deboli e mira a riaffermare il predominio americano nell’Emisfero occidentale. Musk si sente autorizzato ad attaccare, invocando la fine dell’Ue. Poche ore dopo, da Bruxelles arriva la risposta di un portavoce alla nuova “dottrina Trump”.

“Quando si parla delle decisioni che riguardano l’Unione Europea, queste vengono prese dall’Unione Europea, per l’Unione Europea, comprese quelle relative alla nostra autonomia normativa, alla tutela della libertà di parola e all’ordine internazionale basato sulle regole”, dice il portavoce. “Accogliamo con favore la forte priorità attribuita dalla strategia alla fine della guerra della Russia contro l’Ucraina. L’Europa e gli Stati Uniti condividono la responsabilità di sostenere una pace giusta e duratura – esordisce il commento – E prendiamo inoltre atto dell’attenzione che la strategia dedica agli sviluppi nell’emisfero occidentale, fondamentali per la sicurezza degli stessi Stati Uniti”. Quindi il portavoce Ue sostiene che i 27 “sono pienamente d’accordo sul fatto che ‘l’Europa rimane strategicamente e culturalmente vitale per gli Stati Unitì e che ‘il commercio transatlantico rimane uno dei pilastri dell’economia globale e della prosperità americana’: per molto tempo l’Europa ha fatto affidamento sugli Stati Uniti in materia di difesa“.

“Negli ultimi anni stiamo intensificando i nostri sforzi e continueremo a farlo – assicura il portavoce Ue – Stiamo rafforzando le nostre capacità di difesa e consolidando la nostra base industriale nel settore della difesa. L’Europa sta aumentando massicciamente gli investimenti nella difesa sia per migliorare la nostra sicurezza sia per continuare a dare un contributo decisivo all’Alleanza, insieme a uno sforzo concertato per potenziare l’industria della difesa al fine di produrre capacità critiche. Per questo motivo la Commissione ha creato le condizioni per un pacchetto di investimenti aggiuntivo di 800 miliardi di euro nel marzo 2025″. E ancora, “il commercio e gli investimenti transatlantici rimangono una risorsa importante sia per l’economia europea che per quella statunitense: continueremo a impegnarci in modo costruttivo, garantendo al contempo la competitività dell’Europa”. “Il partenariato transatlantico è unico e, come sempre, gli alleati sono più forti insieme”, conclude il portavoce, chiarendo infine che “le decisioni sull’Ue e per l’Ue le prende l’Unione”.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 18:10:17 +0000
Cronaca a cura di F. Q.
Carne scaduta e rimessa in commercio: scatta l’allerta alimentare dopo l’inchiesta di Report. L’anticipazione della nuova puntata

Dopo che Report ha consegnato all’Ats Valpadana le etichette e le informazioni raccolte sulla carne scaduta rimessa in commercio dal macello Bervini, è scattata l’allerta alimentare. E cioè si procede al ritiro della carne potenzialmente pericolosa finita in bar, ristoranti e mense. Inoltre, l’Autorità sanitaria ha inoltrato il fascicolo alla procura di Mantova per i reati di frode nell’esercizio in commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine. Ma dov’è finita davvero la carne scaduta? E perché ci è voluto tanto per intervenire?

L’anticipazione dell’inchiesta di Giulia Innocenzi in onda domenica 7 dicembre alle 20.30 su Rai3

video Raiplay

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 17:32:00 +0000
World News a cura di Redazione Esteri
Babbo Natale contro Nonno Gelo, rissa da scontro tra civiltà in un supermercato in Azerbaijan

Uno vero e proprio scontro di civiltà a Baku, in Azerbaijan. Al supermercato è nato un violento conflitto tra il russo Nonno Gelo e l’occidentale Babbo Natale. È tutto avvenuto nel reparto ortofrutticolo e avrebbe come movente i confini delle rispettive sfere d’influenza.

Le due figure natalizie hanno ingaggiato un duello fisico a suon di spintoni. Nella colluttazione è volata della frutta e un piccolo albero di Natale, in barba allo spirito della festa. Una guardia giurata ha cercato di fermare lo scontro ma è stata spinta via con rabbia dal contendente biancorosso. Fortunatamente, nessuno è rimasto gravemente ferito. La polizia ha poi interrogato i Babbi Natale per conoscere il motivo del disaccordo pubblico.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 17:31:12 +0000
Cronaca a cura di F. Q.
“Periodo di osservazione troppo breveâ€, parere negativo di tutrice e curatrice a revoca dell’allontanamento dei bimbi che vivevano nel bosco

Non c’è ancora una decisione sul caso della “famiglia nel boscoâ€, la coppia anglo-australiana i cui tre figli sono stati allontanati dalla casupola – senza luce e acqua – immersa nel verde di Palmoli (Chieti). Durante l’udienza di due giorni fa al Tribunale per i minorenni dell’Aquila, la tutrice Maria Luisa Palladino e la curatrice speciale Marika Bolognese hanno espresso un parere negativo alla richiesta dei genitori di revoca del provvedimento di allontanamento, risalente al 20 novembre.

Il motivo principale, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Centro, è il “periodo di osservazione troppo breve” trascorso dai bambini nella struttura protetta di Vasto. La valutazione mirava a stabilire se le criticità legate alla crescita, alla sicurezza e al benessere dei minori fossero state superate. Pur non essendo vincolante per il collegio giudicante, presieduto da Cecilia Angrisano con il giudice relatore Roberto Ferrari, il parere ha un peso rilevante nelle decisioni del tribunale.

La difesa della coppia, rappresentata dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, ha evidenziato come il provvedimento di allontanamento sia legato in larga parte al presunto isolamento dei bambini dal mondo esterno. I legali sostengono che i figli abbiano vissuto in un contesto naturale e lontano dalla città, con un percorso educativo di tipo parentale, e che sia necessario un equilibrio tra tutela del minore e diritto dei genitori a esercitare la responsabilità familiare.

Nel frattempo, il Comune di Palmoli ha messo a disposizione insegnanti per lezioni individuali e supporto educativo, integrando l’apprendimento parentale e garantendo ai bambini continuità didattica. Si tratta di un intervento finalizzato a non interrompere il percorso scolastico dei minori e a fornire strumenti per il loro sviluppo cognitivo e sociale, anche durante il periodo di allontanamento.

L’attenzione sul caso ha valicato i confini nazionali: martedì prossimo è prevista la visita del console australiano in Italia presso la struttura di Vasto, a testimonianza della rilevanza internazionale della vicenda. La presenza del console mira anche a garantire un monitoraggio diretto delle condizioni dei bambini e a fornire rassicurazioni diplomatiche alla famiglia. Anche il mondo della cultura e dello spettacolo ha mostrato vicinanza alla famiglia. Il cantante Al Bano ha offerto ai genitori la possibilità di trasferirsi temporaneamente nella sua masseria di Cellino San Marco, ricordando la propria esperienza di vita isolata: “Subito dopo il mio primo successo, lasciai la grande città per vivere in un bosco a due chilometri e mezzo dal centro abitato: non c’era acqua, non c’era elettricità, niente telefono”. L’artista ha sottolineato come la proposta sia scaturita dal desiderio di fornire un ambiente sicuro e accogliente per i bambini.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 17:19:25 +0000
Cultura a cura di Alberto Sofia
Protesta a Più Libri, Più Liberi: stand chiusi e cori con Bella Ciao contro l’editore accusato di essere nazifascita

Stand coperti per protesta con teloni e cartelli antifascisti. E poi i cori: “Fuori i fascisti da questa fiera” e “Ora e sempre Resistenza”. Così un centinaio di case editrici ha voluto protestare alla fiera di Più Libri Più Liberi 2025 contro la contestata presenza della casa editrice Passaggio al Bosco. Già un gruppo di 80 tra autori, autrici, case editrici e personalità del mondo della cultura aveva scritto un appello all’Associazione Italiana Editori per chiedere spiegazioni sulla presenza della piccola casa editrice il cui catalogo si basa “in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemitaâ€. Tra i firmatari Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Carlo Ginzburg, Daria Bignardi e Caparezza. Poi Zerocalcare aveva annunciato che non avrebbe partecipato alla fiera spiegando in un video di essere cresciuto con un paletto, ovvero che “non si condividono spazi con i nazistiâ€. Altri hanno deciso invece di essere presenti “per non lasciare spazio ai nazifascisti”.

Così tante altre case editrici hanno deciso di organizzare un flash mob per contestare la decisione di Aie, l’associazione degli editori: “Siamo contro ogni forma di censura, spetta ai lettori aderire o meno a una proposta editorialeâ€, aveva spiegato il presidente dell’Aie, Innocenzo Cipolletta. Parole contestate da chi ha organizzato il flash mob: 30 minuti di sciopero, con tanto di teli sugli stand in segno di protesta e cartelli che recitavano: “Questo è ciò che è accaduto alla libertà di stampa e di pensiero quando i fascisti e i nazisti hanno messo in pratica la loro libertà di espressione”.

“Non vogliamo condividere uno spazio con chi non condivide valori democratici. Il nostro è un messaggio ad Aie: la cultura non può essere una scatola vuota. Se la decisione è quella di seguire l’Ungheria noi non staremo a questo gioco. Così la fiera è meglio chiuderla”.

Le casi editrice che hanno partecipato alla protesta, coprendo i loro libri e partecipando al flash mob sono Altreconomia, Futura editrice, Bakemono Lab, Hoeplini, Nova Delphi Libri, Rfb Edizioni, Come si scrive una grande storia, Astarte edizioni, Caissa Italia, Robin – Biblioteca del Vascello, Fandango Libri, Settenove, Ianieri Edizioni, Beccogiallo Edizioni, Meltemi Editore, Coconino Press, Tic Edizioni, Editori Riuniti, Editori Laterza, Zolfo Editore, Laurana Editore, Textus Edizioni, Homo Scrivens, Arcadia Edizioni, Bibliotheka, Il Millimetro, Viella Edizioni, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Voland, Lonely Planet, Emons, Red Star Press, Aboca Edizioni, Cina in Italia, Erickson, Lotta Comunista, Orecchio Acerbo.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 16:48:17 +0000
Cronaca Nera a cura di Redazione Cronaca
Sequestrata dall’ex compagno riesce a chiedere aiuto inviando un video con il cellulare: 38enne arrestato

I carabinieri di Cesano Maderno (Milano) hanno arrestato un uomo di 38 anni per aver sequestrato per ore la sua ex compagna e il figlio. Il fatto è avvenuto due giorni fa, dopo la fine della relazione e a seguito di denunce della donna per violenza sessuale e maltrattamenti.

Secondo le ricostruzioni, la vittima, residente a Corsico con il bambino, aveva acconsentito a invitare l’uomo a cena, con la scusa di trascorrere una serata insieme. Dopo aver mangiato e giocato con il figlio, l’uomo ha chiesto di poter fermarsi a dormire. Quando la donna ha imposto che avrebbe potuto restare solo sul divano, l’uomo è improvvisamente diventato aggressivo: ha trascinato madre e figlio in camera da letto, chiudendo a chiave la porta e dichiarando che non se ne sarebbe andato.

In quel momento la donna è riuscita a inviare alla madre un breve video della scena tramite cellulare, chiedendo aiuto. La madre ha immediatamente allertato il 112, e sul posto sono intervenuti i carabinieri. Le trattative per far aprire la porta sono state lunghe e difficili, tanto che sono state allertate le squadre di intervento speciale dell’Arma.

L’uomo è stato infine arrestato e portato carcere di Monza. Le indagini dei carabinieri proseguono per ricostruire con precisione la dinamica del sequestro e gli eventuali reati contestati oltre al sequestro.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 16:35:46 +0000
Trending News a cura di Redazione FqMagazine
“Sembrava di stare su Marte, pensavo che sarei morto lì. In una notte ho tirato il bilancio della mia esistenzaâ€: Alberto Angela rivela il trauma del rapimento in Niger

“Il rapimento in Niger è stato il bivio della mia vita. In una notte ho tirato il bilancio della mia esistenza, ho pensato che sarei morto in quella pietraia – sembrava di stare su Marte – e che non avrei mai visto i miei figli da adulti”. È con queste parole che Alberto Angela ha raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera l’esperienza al limite vissuta qualche anno fa in Africa. Il divulgatore e conduttore, noto per la sua capacità di rendere la storia accessibile a tutti, ha ripercorso il trauma del sequestro subito nel 2002 in Niger, un episodio che ha segnato per sempre la sua vita e il suo approccio alla professione. Il rapimento avvenne durante le registrazioni di una puntata di Ulisse – Il Piacere della Scoperta. Angela e la sua troupe furono catturati da una banda di criminali. La via d’uscita, ha spiegato, fu l’unica possibile: la diplomazia e il sangue freddo. “Avevamo di fronte un gruppo di uomini, in realtà tre ‘scorpioni bipedi’, era una partita a scacchi nella quale non puoi vincere ma non devi assolutamente perdere”, ha raccontato. La strategia per la sopravvivenza era non dare loro appigli per premere il grilletto: “Devi farti vedere sicuro, deciso, devi essere un antagonista valido, paradossalmente devi far emergere in loro la stima nei tuoi confronti”.

Riservatissimo circa la sua vita privata, Angela ha parlato poi dei suoi tre figli ormai adulti – Riccardo (27), Edoardo (26) e Alessandro (21) – avuti dal matrimonio con la moglie Monica. “Solo quando se ne vanno ti accorgi del momento incredibile che hai vissuto eppure non sapevi di viverlo”, ha ammesso. “I figli sono questo: un momento di quotidianità irripetibile, ma scopri che è irripetibile quando non ci sono più. Consiglio a tutti di assaporare anche i litigi, anche i momenti meno semplici”. Il suo consiglio sulla genitorialità è netto: “Ai ragazzi, ai figli, non bisogna mai dire quello che devono fare. È sbagliatissimo“. E ha aggiunto: “Fin da quando sono bambini bisogna anche spiegare i no perché il no secco crea un muro. Come dicono gli inglesi: presence, not presents, presenza, non regali“. L’insegnamento più grande, però, l’ha ricevuto dal padre: “Quello di fare le cose in silenzio e con altissima qualità: essere disciplinati, lavorare tanto, umilmente, sempre con la testa bassa”.

L’intervista è anche l’occasione per presentare il suo nuovo libro, Cesare. La conquista dell’eternità, e la sua ultima fatica televisiva prossimamente in onda su Rai 1, Stanotte a Torino: “Torino è stata capitale d’Italia… Oggi ha smesso di guardare al suo passato e guarda al futuro. E credo che sia un insegnamento per tutti noi, anche per i nostri ragazzi”. Un messaggio di fiducia rivolto ai giovani, esortandoli a non abbattersi: “Cesare ti fa capire che bisogna credere in sé stessi, che non bisogna abbattersi di fronte alle intemperie e alle difficoltà, anche se non arriva subito un buon risultato”.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 16:34:59 +0000
I nostri video a cura di F. Q.
“Non riceviamo soldi pubblici, dovete sostenerci voiâ€. Travaglio spiega ai lettori perché è il momento di abbonarsi al Fatto Quotidiano a prezzo speciale. Solo fino al 9 dicembre!

​​Buongiorno a tutti, mancano pochi giorni alla scadenza del 9 dicembre per l’abbonamento al Fatto Quotidiano al prezzo scontato di 99,99 euro diciamo 100 euro l’anno, e vi devo ringraziare perché abbiamo ricevuto non solo una marea di nuovi abbonamenti fatti da persone che magari ne hanno fatti anche più d’uno per regalarli ad amici e parenti, ma perché abbiamo ricevuto un sacco di lettere, di email e di messaggi di solidarietà e di disponibilità addirittura a versare dei soldi così a fondo perduto, che noi vi chiediamo di non mandarci ovviamente, ma di utilizzare o per fare l’abbonamento per diventare Soci di Fatto oppure, appunto, per regalare ad altri il Fatto Quotidiano per tutto l’anno, finché c’è la possibilità di ottenerlo per così poco.

Qualcuno ci ha scritto: “Prendete i finanziamenti pubbliciâ€. Ecco, io vorrei essere chiaro: no. Noi siamo nati proprio contro il finanziamento pubblico ai giornali. Pensiamo che il giornale lo debba pagare chi lo legge e non vada fatto pagare a chi non lo legge. C’è una leggenda che circola, in base alla quale i finanziamenti pubblici ai giornali sarebbero stati aboliti. Ecco, sappiate che è una balla colossale. Dal 2001 al 2017 il calcolo spannometrico era che lo Stato avesse dato, per finanziare i giornali all’insaputa dei loro lettori, 4 miliardi e mezzo di euro. Dal 2017 a oggi immaginate a quanto siamo arrivati: probabilmente a 6 miliardi in 25 anni.
In più ci sono finanziamenti che sono impossibili da quantificare, che la Commissione europea e varie, diciamo, reincarnazioni dell’autorità europee versano ai giornali che naturalmente cantano le lodi delle istituzioni e delle politiche europee. Stiamo parlando di milionate e milionate che arrivano ai giornali e che noi abbiamo deciso di, ovviamente, non percepire. È ovvio che farebbe comodo prendere la nostra fetta: siamo, diciamo, nei primi 5 della top ten dei giornali che vendono di più in Italia. Quindi pensate a quanto potrebbe essere ricca e allettante quella fetta di finanziamenti pubblici italiani ed europei per un giornale che non ha santi in paradiso, che non ha cavalieri bianchi che vengono a ripianare le difficoltà di bilancio in un momento in cui, come vi abbiamo spiegato, le edicole chiudono e per cui anche un giornale che è in crescita continua come il nostro, l’unico praticamente che da 2 anni ha ininterrottamente il segno più nelle vendite delle copie digitali e in edicola, però soffre dal punto di vista finanziario, perché come sapete una copia in edicola equivale a 4 o 5 abbonamenti digitali.

Quindi è chiaro che un abbonamento copre quello che prima ci copriva un quinto della copia in edicola che eventualmente fosse venuta a mancare. Però noi non chiediamo soldi pubblici: chiediamo fedeltà, chiediamo amicizia, chiediamo sostegno alla nostra comunità di lettori e facciamo di tutto per allargarla. Il nostro obiettivo non è quello di far pagare il giornale a quelli che non lo leggono, ma di farlo leggere e acquistare a un maggior numero di persone ogni mese, ogni anno.

E per questo vi chiediamo aiuto: diffondete il Fatto Quotidiano e facciamo tutti in modo che la comunità nostra si allarghi, perché possiamo continuare a sostenerci con la forza dei nostri lettori che, come vi ho spiegato, sono i nostri unici padroni.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 16:29:07 +0000
Calcio a cura di Redazione Sport
La lite Kean-Mandragora, i tre gol dal Sassuolo: ora la Fiorentina rischia davvero di affondare | La nuova classifica

La Fiorentina crolla anche a Sassuolo e non vede la fine della sua crisi. La squadra di Vanoli aveva l’occasione per smuovere la classifica e scrollarsi di dosso le paure di una stagione da incubo, che invece ora si materializzano concretamente. I viola infatti perdono per 3 a 1 in casa dei neroverdi, dopo essere perfino passati in vantaggio con un rigore trasformato da Rolando Mandragora. Stesa dai gol di Volpato, Muharemovic e Koné. Altri segnali inquietanti per la Fiorentina, che adesso rischia davvero di affondare: è ultima in Serie A, non ha mai vinto in campionato e vede la zona salvezza allontanarsi giornata dopo giornata. Il Sassuolo di Fabio Grosso (espulso) è ovviamente l’altra faccia della medaglia: da neo-promossa vola all’ottavo posto in classifica, con un bottino di 20 punti in 14 partite.

La Fiorentina è in una crisi profonda. Quando crolli così in una partita che era cominciata nel migliore dei modi e che sembrava la chance perfetta per il riscatto, significa che i problemi sono probabilmente più grandi del previsto. Per ora, dopo l’esonero di Stefano Pioli, nemmeno l’arrivo di Paolo Vanoli ha smosso qualcosa. La lite tra Moise Kean e Mandragora per decidere il rigorista è lo specchio di una tensione che ormai ha pervaso tutto l’ambiente. Il centravanti trascinatore della passata stagione ora non segna più e anzi va allo scontro con uno dei pochi giocatori che per ora hanno un rendimento sufficiente, almeno in termini realizzativi. Potrebbe andare peggio di così?

Sì, a guardare il resto della partita. Il gol del pareggio arriva già al 14esimo, con un tiro di Volpato e una papera di De Gea, un altro che l’anno scorso era una certezza in positivo. Il sorpasso del Sassuolo con Muharemovic arriva proprio sul finire del primo tempo, quando la concentrazione dovrebbe essere massima I Viola nella ripresa tentano una reazione ma è sterile e i neroverdi chiudono i conti al 65esima con la rete di Koné. Per al Fiorentina si tratta dell’ottava sconfitta: 24 i gol subiti, peggio di tutti. Anche la differenza reti è la peggiore del campionato. Risalire la china sembra ogni giorno che passa sempre più complesso.

Crisi Fiorentina, la nuova classifica della Serie A

  1. Inter – 30 pt – 14 partite
  2. Milan – 28 pt – 13 partite
  3. Napoli – 28 pt – 13 partite
  4. Roma – 27 pt – 13 partite
  5. Como – 24 pt – 14 partite
  6. Bologna – 24 pt – 13 partite
  7. Juventus – 23 pt – 13 partite
  8. Sassuolo – 20 pt – 14 partite
  9. Lazio – 18 pt – 13 partite
  10. Udinese – 18 pt – 13 partite
  11. Cremonese – 17 pt – 13 partite
  12. Atalanta – 16 pt – 13 partite
  13. Torino – 14 pt – 13 partite
  14. Lecce – 13 pt – 13 partite
  15. Cagliari – 11 pt – 13 partite
  16. Genoa – 11 pt – 13 partite
  17. Parma – 11 pt – 13 partite
  18. Pisa – 10 pt – 13 partite
  19. Hellas Verona – 6 pt – 13 partite
  20. Fiorentina – 6 pt – 14 partite

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 16:28:19 +0000
Mondo a cura di F. Q.
Paura all’aeroporto di San Paolo: un Airbus A320 della Latam Brasil prende fuoco sulla pista

Paura a bordo di un Airbus A320 della Latam Brasil, che ha preso fuoco sulla pista all’Aeroporto Guarulhos di San Paolo. L’incendio è scoppiato mentre l’aereo si trovava sulla pista e gli addetti stavano procedendo alle operazioni di disimbarco. A prendere fuoco è stato un mezzo usato per spostare i bagagli posizionato sotto la fusoliera. I passeggeri sono stati evacuati con gli scivoli d’emergenza e fortunatamente nessuno è rimasto ferito

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 16:22:40 +0000
Cinema a cura di Redazione FqMagazine
“Prezzi degli abbonamenti più alti e meno sceltaâ€, l’acquisizione di Warner Bros da parte di Netflix scuote il cinema e la politica

L’acquisizione di Warner Bros da parte di Netflix ha innescato un vero terremoto nel mondo del cinema e dell’audiovisivo globale. La notizia, destinata a ridisegnare gli equilibri dell’industria, sta suscitando reazioni anche preoccupate da parte di associazioni, istituzioni e osservatori, preoccupati per il destino delle sale cinematografiche e per le conseguenze sulla concorrenza. La piattaforma dello streaming che “divora” di fatto un colosso storico della cinematografica con un catalogo che va Kubrick a Tom&Jerry agita gli addetti ai lavori ma anche gli appassionati del cinema in sala come gli abbonati per il timore che i prezzi salgano e l’operazione possa portare a una desertificazione delle sale, visto lo scarso interesse di Netflix per la sale.

Negli Stati Uniti l’acquisizione ha aperto un fronte politico e regolatorio. Secondo quanto riferito alla CNBC, l’amministrazione Trump avrebbe espresso “forte scetticismo” sull’operazione, una posizione condivisa anche da esponenti democratici come la senatrice Elizabeth Warren, convinta che l’accordo porterebbe a “prezzi di abbonamento più alti e meno scelta”, mettendo “a rischio i lavoratori americani”. Intanto Paramount Skydance starebbe valutando la possibilità di rivolgersi direttamente agli azionisti di Warner Bros. Discovery per contestare l’operazione, sostenendo che l’acquisizione da parte di Netflix verrebbe comunque bloccata dalle autorità. Sul fronte antitrust, le probabilità non sono facilmente prevedibili: Netflix è leader dello streaming, ma detiene solo il 25% del mercato globale delle piattaforme e meno del 10% se l’ambito viene ampliato alla televisione nel suo complesso.

Il Washington Post rileva che, salvo prove concrete di un danno ai consumatori, difficilmente il governo potrebbe impedire un accordo approvato da entrambe le assemblee degli azionisti. E ricorda anche gli ottimi rapporti tra la famiglia Ellison – coinvolta nell’operazione – e il presidente Donald Trump, sottolineando che “il favoritismo politico e il timore delle grandi dimensioni non sono motivi sufficienti” per un blocco. La partita è dunque ancora tutta aperta, ma il settore del cinema segue con preoccupazione uno scenario che potrebbe segnare una delle più profonde trasformazioni dell’industria dell’intrattenimento degli ultimi decenni.

In Italia, l’Associazione nazionale esercenti cinema (Anec) chiede che “eventuali operazioni di concentrazione nel mercato globale dell’audiovisivo vengano valutate con la massima attenzione”. Il presidente Mario Lorini ribadisce l’impegno nel “difendere la centralità della sala” e invita il governo ad aprire un confronto istituzionale a livello europeo. Per l’Anec, il rischio è che un colosso come Netflix – tradizionalmente orientato allo sfruttamento streaming – possa ridurre drasticamente il numero di film destinati alla distribuzione cinematografica, compromettendo la diversità dei contenuti e la sopravvivenza di molte sale.

Una preoccupazione condivisa dall’Unione Internazionale dei Cinema (Unic), che rappresenta 39 Paesi. Il presidente Phil Clapp e la CEO Laura Houlgatte avvertono che “la sparizione di una Major all’interno di un gruppo guidato da un operatore che in passato ha mostrato scarso interesse verso lo sfruttamento in sala potrebbe ridurre in modo significativo il numero di film disponibili e indebolire l’esclusività delle uscite cinematografiche“. Per l’Unic, questo potrebbe compromettere un pilastro essenziale per “sostenibilità, varietà e valore culturale” dell’esperienza al cinema, con ricadute occupazionali e di vivibilità dei territori.

Preoccupazioni che l’Anec definisce “pienamente condivise”, ricordando come Netflix finora abbia portato in sala i propri titoli solo per brevi periodi e quasi esclusivamente in funzione dei premi dell’industria. Un modello che, secondo l’associazione, se esteso anche alla produzione Warner, “non potrà che portare danni irreversibili” al settore. La vicenda arriva inoltre in un momento delicato per le sale italiane, che attendono certezze su fondi, incentivi e recupero dei tagli previsti dalla manovra.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 16:17:27 +0000
Salute a cura di Ennio Battista
“Non è un passatempo, è un campanello d’allarme. Vuol dire che c’è disagio psicologicoâ€: un dodicenne su 3 sta sui videogiochi online 5 ore di fila. Lo psichiatra avverte sui rischi

Immersi nei videogiochi online fino a adottare un comportamento da gioco compulsivo: quasi uno studente su tre di 12 anni passa infatti cinque o più ore consecutive a intrattenersi con questa forma di divertimento. È il dato che emerge da uno studio condotto dall’Università di Hong Kong e pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, che mette in luce come il cosiddetto binge gaming non sia un fenomeno marginale, ma una realtà diffusa tra i giovanissimi. L’indagine ha coinvolto 2.592 studenti di scuole primarie e secondarie, con un’età media di 12 anni: il 31,7% ha dichiarato di aver giocato compulsivamente nell’ultimo mese, con un divario evidente tra ragazzi (38,3%) e ragazze (24%). Non solo: il gioco compulsivo si associa a problemi di salute mentale e scolastici, soprattutto nelle ragazze, che hanno mostrato livelli più elevati di depressione, ansia, stress e solitudine, oltre a peggior rendimento e qualità del sonno rispetto alle coetanee non compulsive.

Il disturbo da gioco online (Internet Gaming Disorder) è riconosciuto già dal manuale diagnostico degli psichiatri DSM-5, e studi precedenti lo avevano collegato a sintomi depressivi, ansia e disturbi del sonno. Questo nuovo lavoro conferma e amplia i rischi, indicando il binge gaming come possibile indicatore precoce di disagio psicologico e sociale.

L’esperto: “Distinguere quando si gioca per distrarsi con la dipendenzaâ€

Per capire meglio il fenomeno, la prima distinzione da fare è tra gioco prolungato e compulsivo: “Il gioco prolungato si limita al tempo passato davanti allo schermo. Il gioco compulsivo invece comporta rituali e comportamenti di craving: la stessa dinamica che vediamo nelle dipendenze da sostanze – spiega al FattoQuotidiano.it il dottor Leonardo Mendolicchio, psichiatra e direttore Dipartimento Disturbi Alimentari all’Istituto Auxologico. È questa spinta irrefrenabile, non il semplice ‘giocare tanto, a renderlo pericolosoâ€. L’adolescenza è una fase particolarmente vulnerabile: “Il gioco compulsivo può diventare la spia di un poliabuso futuro. Non è raro che ragazzi e ragazze che sviluppano questa dipendenza siano poi esposti ad altre forme di abuso, dalle sostanze all’alcol. C’è anche un aspetto economico: alcuni giovani arrivano a rubare in casa per procurarsi denaro da spendere nei giochi onlineâ€.

I segnali da non sottovalutare

Non sempre però è facile individuare i primi campanelli d’allarme. “Ci sono segnali a cui prestare attenzione – spiega Mendolicchio –: un uso eccessivo del cellulare o del computer con giochi simili a quelli d’azzardo, difficoltà economiche inspiegabili, ma anche cambiamenti emotivi come irritabilità, nervosismo, tristezza e chiusura relazionale. In questi casi è fondamentale che i genitori non abbiano paura di fare domande dirette, di esprimere i propri timori apertamenteâ€.

Prevenzione: una vita più gratificante

Quali strategie servono per proteggere i ragazzi? “Il punto è non farli dipendere da una sola fonte di gratificazione – continua l’esperto -. Se la loro vita è un caleidoscopio di attività, passioni, relazioni, allora avranno tanti modi per sentirsi riconosciuti e soddisfatti. Ma se le fonti di piacere si riducono, cresce il rischio che si leghino in modo esclusivo al giocoâ€. Anche la scuola, sottolinea lo psichiatra, ha un ruolo cruciale: “È importante parlarne apertamente con gli studenti. Più i ragazzi conoscono questi rischi, più saranno in grado di riconoscere e difendersi dalle trappole del gioco compulsivoâ€.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 16:13:40 +0000
World News a cura di Redazione FqMagazine
“Puoi vendermi la tua bambina?â€: va con la figlia neonata ad un’asta, un anziano si avvicina e le fa la richiesta choc

“Puoi vendermi la tua bambina?”. È con questa proposta sconcertante che Howell Gene Penton, un pensionato di 73 anni residente in Mississippi, ha avvicinato una donna all’interno di una casa d’aste in Louisiana. L’uomo è stato immediatamente individuato dalle autorità e, al termine di un’operazione sotto copertura, è stato arrestato con l’accusa di vendita di minori.

La vicenda, riportata dai media americani tra cui People, ha avuto luogo nel villaggio di Angie, nella parrocchia di Washington, e riguarda il tentativo di acquistare una bambina di soli 10 mesi dalla madre. Secondo il comunicato stampa diffuso dallo Ufficio dello Sceriffo di Washington Parish, l’indagine è iniziata lo scorso 26 novembre: gli investigatori hanno confermato che Penton, 73 anni, si è avvicinato a una donna presente all’Angie Auction House, chiedendole apertamente di poter acquistare la figlia neonata. Di fronte alla gravità della segnalazione, lo sceriffo e la polizia locale hanno agito rapidamente, allestendo una complessa operazione sotto copertura durata tre giorni. L’intervento si è concluso con l’arresto di Penton, avvenuto il 29 novembre, senza che ci fossero incidenti.

Howell Gene Penton deve rispondere dell’accusa di vendita di minori. È attualmente detenuto presso la prigione di Washington Parish a Franklinton, e la cauzione è stata fissata a 200.000 dollari. Le autorità non hanno rilasciato ulteriori commenti, ma hanno confermato l’accusa.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 16:02:16 +0000
Salute a cura di Antonella Zangaro
“Le diete iperproteiche non fanno bene, basta demonizzare carboidrati e zuccheriâ€: l’esperto mette in guardia sull’“ortoressia nervosa†e sui rischi dei trend alimentari

“Adesso siamo nella fase delle super proteine, ho persino visto l’acqua proteica in venditaâ€. Per non parlare della demonizzazione di carboidrati, grassi, del glutine e del lattosio. Questa ossessione per ciò che mangiamo si chiama “ortoressia nervosa†e, in molti casi, si sta sostituendo all’anoressia generata dal mito della perfezione del corpo e dalle bufale rese virali dalla penetrazione dei messaggi in rete. Dal palco allestito nella sede dell’ambasciata italiana a Londra, un panel di esperti ha sfatato i tanti, troppi, falsi miti legati all’alimentazione e il prof. Luca Piretta, gastroenterologo e a lungo consulente Rai sul tema, non ha lasciato spazio a dubbi: “I macronutrienti non sono intercambiabiliâ€. Il nuovo trend generato dall’ossessione per le proteine, stando all’analisi fornita dal professore, sarebbe il risultato di anni nei quali si è parlato male di zuccheri e grassi. “Ora ci sono rimaste solo le proteine – ha concluso – ma le letture molto commerciali, portate avanti da chi non conosce la scienza, non ci fanno beneâ€.

Più proteine del necessario

Per stare all’interno dei termini scientifici bisogna partire dal ruolo che ciascun macronutriente ha per il nostro organismo ed il mantenimento della nostra salute.
“Per effetto di cortocircuiti mentali ed informativi – ha chiarito Piretta – si sono fatti diventare zuccheri e grassi dei nutrienti pericolosi, ma il risultato più grave è che si danno più proteine del necessarioâ€. La totale demonizzazione dei primi, insomma, rappresenterebbe un errore oltre che una risposta semplificata e drastica al necessario bisogno di diminuirne il consumo dopo anni di euforica abbondanza, altrettanto errata. “Le proteine hanno una funzione plastica – prosegue il ragionamento il professor Piretta – servono a costruire le strutture cellulari degli organi e sono funzionali a far funzionare i tessuti, lo scopo energetico è marginaleâ€. Questo ruolo compete agli zuccheri, dei quali, dunque, non si può né si deve fare a meno. Stesso dicasi per i grassi “che hanno una funzione enorme perché le membrane delle cellule sono fatte di grassi, così come molti ormoni e le guaine delle fibre nervoseâ€. Ridurre questi macronutrienti in maniera drastica o aumentarli “non è necessariamente positivoâ€.

Le parole di Roberta Re

Un esempio pratico: per un adulto di 70 kg, in media sono sufficienti 70 g di proteine al giorno, mentre oggi se ne danno molte di più. La corretta quantità dipende dallo stile di vita che si conduce, dall’attività che si svolge, “una dieta iper proteica obbliga il nostro organismo ad uno sforzo per smaltire le molecole tossiche delle proteine, cioè l’azotoâ€, quindi non esistono scorciatoie. “È necessario fare una netta distinzione tra ingredienti, cibo e dietaâ€, chiarisce Roberta Re, direttore Scientifico Cambridge Food Science. “Spesso si parla di zucchero o di grasso, ma quello che noi mangiamo sono alimenti come parte di una dieta: non è la torta di per sé, ma cos’altro mangio? Quante volte mangio questa torta?â€. Insomma lo squilibrio nascerebbe se mangiassimo una torta ogni giorno senza stare attenti al bisogno di fibra e verdura. “Noi italiani, poi, abbiamo un dolce per ogni giorno del calendario†sorride. Ci sono molti, troppi miti in circolazione, c’è molta teoria, ma è la pratica quella che va tenuta in considerazione: “serve definire le nostre necessità per lo stile di vita che facciamo, perchè si può trovare un pezzettino di scienza o di ricerca che supporta ogni teoria, ma se lo estrapoli e dici tutti hanno le stesse necessità non è vero. Un influencer popolare su Tiktok può illuderti e farti credere che la tua convinzione sia supportata dalla ricerca, ma quell’assunto non è sempre valido per tuttiâ€.

“Quando mangiamo siamo felici”

“Il problema è la disinformazione – aggiunge Piretta – e con i social la possibilità di dare informazioni e dati sfugge al controllo e chiunque può dire cavolate, nessuno lo impedisce, così girano tante stupidaggini che se sono di successo diventano vereâ€. Ciò che è vero è che la salute non è solo quella fisica, ma anche psicologica: “quando mangiamo siamo felici – sottolinea il professore con aria bonaria – questo fa bene alle emozioniâ€. La dieta mediterranea, celebrata anche dall’Agenzia ICE nell’ambito degli eventi organizzati per la decima edizione della Settimana della Cucina Italiana nel mondo, non è solo mangiare le cose giuste, ma è soprattutto “convivialitàâ€. L’ossessione per le diete crea distorsioni, danni e falsi miti le cui vittime più fragili sono i giovani e gli incauti frequentatori dei social.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 15:34:11 +0000
Trending News a cura di Redazione FqMagazine
“L’ho stretta, i nostri corpi si sono strusciati. Poi le ho scritto una dichiarazione via mail ma lei mi ha liquidato: ‘Sì. Tutto bello, ma sei troppo piccolo'â€: Emanuel Lo svela il corteggiamento segreto a Giorgia

“Per conquistarla mi sono dovuto aprire al cento per cento”. Con queste parole, che riassumono una battaglia di seduzione durata più di un anno, Emanuel Lo ha raccontato al Corriere della Sera i retroscena della sua lunga e solida relazione con la cantante Giorgia. Il ballerino, coreografo e maestro di Amici, ha svelato i dettagli del loro corteggiamento, iniziato in un tour e concluso con un “sì” che, nonostante tutto, vale più di un matrimonio. La coppia si è incontrata nel 2002, quando Emanuel Lo (nome d’arte di Emanuel Lo Iacono) era co-coreografo e ballerino nel tour di Giorgia. Inizialmente, la sua timidezza e la frenesia del lavoro gli impedivano di farsi avanti: “Non avevo tempo per farmi una storia, a volte capitava uno scambio di sguardi ma facevo finta di niente”, ha ammesso. Ma con Giorgia è stato diverso: “Ho capito subito che non era l’avventura di un giorno, che era qualcosa di grande. Mi spaventava e mi attirava”.

Il primo approccio è avvenuto in sala prove per il video di Spirito libero: “Le insegnavo un passo in corridoio. L’ho stretta, i nostri corpi si sono strusciati. Aveva un sorriso stupendo. ‘Sei bella, possiamo farci una foto?'”. Subito dopo, la dichiarazione via mail. “Le mandai una mail con cui mi sono dichiarato, firmandomi Emanuel78”. La risposta di Giorgia fu cinica: “Sì. Tutto bello, ma sei troppo piccolo”. L’equivoco sull’età (lui in realtà è del ’79 e aveva un anno in meno di quanto pensasse lei) fu scoperto solo in seguito.

Il vero colpo di scena è arrivato un anno dopo, durante altre prove. I due alloggiavano nello stesso hotel, lei due piani sopra di lui. “Era notte. Non riuscivo a dormire, le ho scritto un biglietto con una dichiarazione d’amore per qualcosa che stava nascendo. Senza firma. Gliel’ho infilato sotto la porta“, ha raccontato Lo. “Pensavo: ‘Se prova la stessa cosa, capirà chi l’ha lasciato’. Al tempo era fidanzata”. Dopo due settimane di silenzio, lei chiese: “Sei tu che hai lasciato quel messaggio?”. Dieci giorni dopo, arrivò il primo bacio. Oggi, Emanuel Lo e Giorgia festeggiano 23 anni insieme.

Emanuel Lo ha rivelato di averle chiesto la mano con una vera e propria proposta romantica: “Avevo pensato a tutto: camino acceso, atmosfera, musica, l’anello. Ci siamo messi a piangere come due cretini. Però dal giorno dopo abbiamo ricominciato a vivere, presi dagli impegni. Sono passati 16 anni. Quel sì che ci siamo detti però è come se valesse davvero”. Nonostante la solidità del loro rapporto, non sono mancati momenti di crisi e gelosia. Giorgia stessa ha confessato di aver provato una gelosia folle, specie i primi tempi. “Controllava tutto, anche il cellulare. Ballavo con donne molto belle, avevo le trecce, immaginava chissà cosa“. Lui, dal canto suo, ha potuto rassicurarla con onestà. “Lo ammetto, in passato sono stato uno che ha tradito, prima di lei. La cosa bella con Giorgia è che glielo posso dire in faccia senza paura: ‘Non ti ho mai tradita, non ci ho nemmeno mai pensato’“.

Emanuel Lo, che Fiorello ha affettuosamente soprannominato “i tortellini” per i suoi addominali scolpiti (risultato di un allenamento costante, “non per il fisico, ma per sfogare lo stress”), ha descritto Giorgia anche nella sua quotidianità. “A casa non mi lascia fare niente, non posso cucinare, nemmeno caricare la lavastoviglie”, ha detto. “Precisa ed esigente. La chiamo ‘macchiolina’ per la sua fissa di pulire”. Il segreto della loro solidità, conclude, è la volontà di capirsi: “Non siamo quelli del Mulino Bianco, abbiamo vissuto momenti belli e brutti, che però ci hanno insegnato molto. Se sei disposto a capire l’altro e a modificarti, si può costruire un percorso lungo. Ma ci siamo anche fatti un mazzo così”.

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Data articolo:Sat, 06 Dec 2025 15:29:49 +0000

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