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Televisione a cura di Redazione FqMagazine
“Mi sono innamorato di Pietro. A lui il compito più grande mai dato: aprire o chiudere le porte del Paradisoâ€: Roberto Benigni con un monologo in Vaticano per Rai Uno

Grande attesa per “Pietro – Un uomo nel vento†di Roberto Benigni, in onda questa sera mercoledì 10 dicembre alle 21.30 su Rai 1, Rai Radio3 e RaiPlay. Un monologo per la prima volta dal cuore di Città del Vaticano: Roberto Benigni racconterà la vita dell’uomo al quale Gesù Cristo affidò la sua Chiesa.

“Non potreste mai immaginare cosa mi sia successo mentre preparavo questo lavoro su Pietro. Mi sono innamorato. Mi sono innamorato di Pietro. Completamente. E quanto mi sono affezionato a lui! – ha detto Roberto Benigni – Perché Pietro è proprio come noi. Lo sento così vicino! Leggendo la sua storia continuavo a pensare: ma quello sono io, avrei fatto la stessa cosa!”.

E ancora: “Pietro ci somiglia profondamente. È proprio come noi. La sua umanità è l’umanità di tutti noi: si arrabbia, agisce d’impulso, sbaglia, fraintende, piange, ride, si addormenta, soffre, gioisce e si lascia commuovere… Proprio come facciamo noi. Ed a lui è stato affidato il compito più grande mai dato a un essere umano: aprire o chiudere le porte del Paradiso. Incredibile!”.

“La Rai celebra con un grande evento la fine di questo giubileo. – ha affermato Giampaolo Rossi, Amministratore Delegato dell’azienda di stato- È una grande narrazione in linea con il servizio pubblico. Il ritorno di Roberto Benigni, già lo scorso anno in Rai, oggi confermato con questo viaggio che lui fa nella vita di San Pietro, è un regalo di un grande artista alla Rai e che la Rai dona agli italiani per provare a rivendicare un po’ anche quelle che sono le nostre radici, la nostra storia, il nostro percorso e chiudere come servizio pubblico l’anno giubilare”.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 11:04:16 +0000
Sport News a cura di Redazione Sport
“Non ho il ciclo da 11 anni, ho abusato del mio corpo per troppo tempo. Non continuerò a gareggiareâ€: il ritiro di Veronica Ewers

“Non ho il ciclo dal 2014. Le mie ossa sono deboli. Ho passato il 2024 e il 2025 cercando di guarire dopo i danni che ho causato al mio corpo nell’ultimo decennio, ma non ha funzionato“. Così Veronica Ewers, ciclista professionista di 31 anni, ha annunciato uno stop dalla sua attività agonistica. La ciclista l’ha fatto con un lunghissimo sfogo su Substack, riassunto poi anche in un post Instagram.

“Questa non è la notizia che volevo condividere”, scrive la ciclista nel post Instagram. “Diverse settimane fa ho ricevuto i risultati degli esami del sangue che mostravano che i miei livelli ormonali sono ancora quasi inesistenti. Mi sono fermata mezza stagione nel 2024 per concentrarmi sul recupero e sono tornato nel 2025 sperando di continuare il mio percorso di recupero mentre mi allenavo e gareggiavo”, prosegue Ewers.

La ciclista ha parlato di “frustrazione” nell’ultimo decennio, in cui – per andare alla ricerca del risultato sportivo – ha totalmente martoriato il suo fisico. “Ad essere onesti, la vita contraddittoria di cercare di gareggiare recuperando anche gli ormoni è stata abbastanza frustrante (per non dire altro)”.

Motivo per cui dopo un periodo difficile, la ciclista professionista è arrivata a un bivio: o continuare a gareggiare ma non prendendosi cura del proprio corpo o fermarsi e pensare a recuperare e resettare. “Mi sono seduta con il mio dietologo per rivedere i risultati delle mie analisi ed ero devastata. Mi sono trovata di fronte a due opzioni: continuare a fare quello che stavo facendo o concentrarmi sul recupero completo e poi sulle prestazioni”.

Motivo per cui Ewers ha deciso di fermarsi nella prossima stagione: “Ho preso la decisione di non continuare ad allenarmi/correre nel 2026. Sono finita in un tunnel abusando del mio corpo per troppo tempo (ben prima di entrare nel mondo del ciclismo). Anche se ho migliorato le mie abitudini alimentari, non è bastato. Il mio corpo ha bisogno di un reset completo prima di poter essere al top. Sono stanca di essere mediocre”, così si conclude il post social della ciclista.

Nella versione più estesa su Substack, Veronica Ewers ha scritto anche: “Non so chi sarò nella mia versione da ‘non atleta’. Ma sono sicura che non permetterò a quel demone di consumarmi di nuovo. Ho sofferto per la persona che ero prima che questo demone si presentasse nella mia vita. Vorrei poter essere di nuovo lei; essere la Veronica meno ‘consumata’ interiormente”.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 11:00:32 +0000
Foto del giorno a cura di F. Q.
Achille Lauro nuovo volto dell’alto di gamma BMW. Partnership ufficializzata alla Scala

BMW Italia sceglie Achille Lauro come nuova voce del suo alto di gamma, avviando una collaborazione che punta a unire eleganza contemporanea, creatività e innovazione. L’artista, da sempre capace di fondere musica, moda e arte in un linguaggio personale e riconoscibile, diventa il protagonista di un progetto pensato per raccontare la dimensione più esclusiva del marchio bavarese.

La partnership è stata presentata in occasione della Prima della Scala, dove Achille Lauro è stato ospite del numero uno di BMW Italia, Massimiliano di Silvestre (nella foto, insieme): un palcoscenico simbolico che riflette la volontà del brand di coniugare stile, cultura e prestigio. Nei prossimi mesi l’artista sarà al centro di uno storytelling che intreccerà la sua evoluzione creativa con l’identità dei modelli di punta della gamma BMW, in un dialogo costante tra tecnologia d’avanguardia e visione artistica.

Eventi esclusivi, contenuti digitali e live experience contribuiranno a dare forma a un percorso narrativo capace di trasformare ogni appuntamento in un’esperienza memorabile. Una collaborazione che, come si legge nella mota stampa, punta a consolidare la presenza di BMW nel segmento dell’eccellenza automobilistica, mantenendo alta l’attenzione su stile, originalità e sostenibilità.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 10:42:57 +0000
Mafie a cura di Redazione Cronaca
Maxi-operazione antimafia a Palermo, 50 misure cautelari: “Nel traffico di droga rapporti stretti Cosa nostra-Camorraâ€

Maxi-operazione contro i clan mafiosi e il narcotraffico a Palermo. L’inchiesta – coordinata dalla Dda del capoluogo siciliano guidata dal procuratore Maurizio de Lucia – ha fatto luce su un vasto traffico di stupefacenti e ha svelato i nuovi organigrammi di uno dei principali mandamenti mafiosi della città.

50 misure cautelari

Eseguite dalla polizia misure cautelari nei confronti di 50 persone: sono accusate, a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio. Per 19 di loro il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere, per 6 gli arresti domiciliari mentre per gli altri 25 è stato emesso un provvedimento di fermo. L’operazione ha visto impegnati oltre 350 agenti della Polizia di Stato.

“Stretto rapporto tra Cosa nostra e Camorra”

“È stato documentato un rapporto stretto tra i clan mafiosi di Palermo con un clan della Camorra, da cui la mafia si riforniva per la droga”, ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Vito Di Giorgio nel corso della conferenza stampa: “Siamo in presenza di organizzazioni fortemente strutturate capaci di commerciare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti anche in periodi di tempo molto brevi”, ha aggiunto. Al centro ci sono due diverse inchieste della sezione Antidroga della Squadra Mobile, coordinate dalla Dda. Tra ottobre 2022 e agosto 2023 sono state individuate due le bande di narcos: una faceva base a Palermo ed era caratterizzato da rapporti molto forti tra gli affiliati legati da vincoli di parentela: l’altra, invece, operava in Campania e forniva la merce ai siciliani. Alcuni componenti della banda campana tenevano rapporti con i palermitani e trattavano anche per conto di un clan camorrista che ha riversato importati quantitativi di droga non soltanto nella provincia di Palermo, ma anche in quella di Catania. La seconda indagine dell’Antidroga ha portato alla scoperta di una cellula criminale palermitana che ha organizzato un grosso traffico di cocaina, hashish e marijuana tra Palermo e Trapani. La droga sarebbe arrivata dalla zona di Marsala. Gli indagati apparterrebbero ad ambienti criminali di rilevante caratura e già indagati per mafia: prova del ruolo svolto dalle “famiglie” di Cosa nostra nell’approvvigionamento e nello smercio degli stupefacenti. “Nel corso delle investigazioni, inoltre, sono stati messi a segno sequestri per un totale di circa due quintali e mezzo di hashish e quattro chilogrammi di cocaina, con conseguente arresto in flagranza di dodici persone”.

Il mandamento della Noce tra vecchi e nuovi boss

Il maxiblitz di oggi “dimostra che Cosa nostra è tutt’altro che sconfitta” ha detto il Procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia nel corso della conferenza stampa. L’operazione ha colpito anche il mandamento mafioso palermitano della Noce. L’indagine ha permesso di ricostruire posizioni e ruoli nelle famiglie mafiose di Noce, Cruillas ed Altarello, e di ricostruire le attività illecite nel territorio. Il vuoto di potere, generato dagli ultimi arresti, avrebbe dato spazio a nuovi personaggi intenzionati a scalare le posizioni di vertice del clan. Oltre agli aspiranti boss nel mirino degli investigatori sono finiti nomi noti con curricula di tutto rispetto all’interno di Cosa nostra. Tra loro un anziano boss, in grado di decidere le strategie del clan. Identificato anche il nuovo capo del mandamento che avrebbe preso il comando in virtù della sua parentela con un ex reggente: “In linea di continuità familiare ad una trascorsa gestione, poiché risulta essere imparentato con un già ‘reggente’, oggi in carcere”. Nelle casse delle cosche – ha accertato l’indagine – continuano a finire i soldi delle estorsioni: sei quelle messe a segno a carico di negozi e attività imprenditoriali della zona.

Il canale Telegram con la foto di Scarface

È stata scoperta anche una centrale di smercio virtuale, creata grazie ad un canale Telegram e ritenuta più sicura dalla banda. Per accreditarsi e far capire nel settore che i leader erano loro usavano sul profilo aperto sul canale la foto di Al Pacino nel ruolo di Tony Montana nel film Scarface, dicono gli investigatori. Gli indagati annotavano scrupolosamente in un “libro mastro” i soldi incassati col narcotraffico: una contabilità precisa con tanto di appunti sul tipo di stupefacenti, sui pagamenti delle partite di droga e sui compensi settimanali di tutti gli associati. Materiale prezioso per gli investigatori.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 10:35:16 +0000
Trending News a cura di Redazione FqMagazine
“Le scene di baci e sesso sono terribili, tutti ti guardano. Una volta ho dovuto baciare una persona fidanzata con una mia amicaâ€: le confessioni di Pilar Fogliati

Pilar Fogliati si è raccontata al BSMT, il podcast di Gianluca Gazzoli. Nella chiacchierata tra l’attrice e lo speaker radiofonico è stato affrontato anche il tema delle scene hot sul set cinematografico. “Le scene di baci e sesso sono terribili” ha rivelato la Fogliati, che ha parlato dell’imbarazzo provato davanti alla cinepresa. Gli attori devono condividere la loro passione – per quanto finta – davanti a tanti altri membri della troupe. Pilar ha raccontato che “intorno ci sono Giacomo, Ivano, Marco… 47 persone che ti guardano“, dunque non il massimo della privacy. L’attrice ha snocciolato gli aneddoti dei momenti spinti sul set. Tra questi ha raccontato anche di aver corso il rischio di compromettere un’amicizia: “Una volta ho dovuto baciare una persona che era fidanzata con una mia amica“.

È una questione di professionalità

La domanda è: come affrontare l’imbarazzo di una scena spinta? “È una questione di professionalità” ha spiegato Pilar “lo fai anche per dire che non sei coinvolta”. Per quanto riguarda la scene di sesso, gli attori sono supportati dalla figura dell’intimacy coordinator. La persona in questione si interfaccia con l’attrice chiedendo quali sono le posizioni che preferisce fare e se alle prove si vuole girare con i vestiti. “Poi ci chiedevano se ci sentissimo a disagio” e ancora “entrambi rispondevamo di no”. Tra un bacio e l’altro cosa si fa? Si chiacchiera: “E quindi mi stai dicendo che ti sei trasferito…” ha raccontato Pilar che ha aggiunto “a una certa senti ‘azione!'” e di nuovo scatta il bacio tanto finto sul set quanto reale per lo spettatore.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 10:29:23 +0000
World News a cura di Redazione FqMagazine
Jubilant Sykes ammazzato a coltellate, arrestato il figlio del baritono. La polizia: “È il principale sospettato. Si trovava dentro casa e non ha opposto resistenzaâ€

Un finale tragico per il cantante lirico statunitense Jubilant Sykes, protagonista sui palchi più prestigiosi del mondo, che vantava anche una nomination ai Grammy. Il baritono è stato ucciso a coltellate nella serata di lunedì 8 dicembre nella sua abitazione di Santa Monica, in California. Aveva 71 anni. In custodia si trova il figlio, Micah Sykes, 31 anni, individuato sul posto dagli agenti della polizia e arrestato come principale sospettato.

Secondo quanto comunicato dal Dipartimento di Polizia di Santa Monica, come riportano i media Usa, gli agenti sono intervenuti intorno alle ore 21:20, dopo una chiamata al 911 che segnalava un’aggressione in corso all’interno dell’abitazione. “Gli agenti sono arrivati rapidamente e sono stati condotti dal segnalante all’interno della casa”, recita la nota ufficiale.

“All’interno hanno trovato un uomo di 71 anni, identificato come Jubilant Sykes, con ferite gravi compatibili con un accoltellamento”. Il figlio della vittima si trovava ancora nell’abitazione ed è stato arrestato senza incidenti. Sykes è stato dichiarato morto sul posto dal personale dei vigili del fuoco. Il figlio sarà formalmente incriminato per omicidio, in attesa delle valutazioni della Procura della Contea di Los Angeles.

Nato e cresciuto a Los Angeles, Jubilant Sykes aveva iniziato la carriera lirica distinguendosi per una voce duttile che lo aveva portato in luoghi simbolo della musica mondiale: il Metropolitan Opera, il Carnegie Hall, il Kennedy Center, l’Apollo Theater e l’Hollywood Bowl. Nel corso della sua lunga carriera, il tenore aveva collaborato con artisti di primo piano come Julie Andrews, Renée Fleming, Josh Groban, Carlos Santana, Brian Wilson, Patrice Rushen e Terence Blanchard, costruendo un repertorio che spaziava dalla musica classica al gospel, dal jazz al contemporaneo.

La nomination ai Grammy Awards era arrivata nel 2010, grazie al suo contributo nella registrazione di Mass di Leonard Bernstein. Sykes aveva inoltre esplorato il mondo del cinema e della televisione, apparendo in produzioni come “Freedom” (2014) di Peter Cousens e “The Descent” (2023) di Matt Green.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 10:15:12 +0000
Cronaca a cura di Redazione Cronaca
Il professore Orsini derubato in un bar in centro a Roma: il furto ripreso dalle telecamere

Il professore Alessandro Orsini è stato derubato in un bar nei pressi del Vaticano. Come si vede nel video registrato dalle telecamere di sicurezza del locale, tre ladri gli hanno portato via lo zaino. Orsini stava lavorando al pc – nel filmato indossa giacca nera e cappellino – e dava le spalle ai tre uomini. Uno di questi ha avvicinato a sé lo zaino con un piede, un altro ha distratto il cassiere, poi la fuga con la refurtiva nascosta all’interno della giacca. “Il video del furto è un documento sociologicamente rilevante – ha detto il professor Orsini – che può aiutare i cittadini ad accrescere la loro consapevolezza riguardo alle tecniche dei borseggiatori e quindi ad aumentare la capacità di difendersi dai furti”.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:57:56 +0000
Calcio a cura di Redazione Sport
L’Atalanta ora è favorita per un posto tra le prime 8 della Champions: la nuova classifica dopo l’impresa col Chelsea

La nuova Atalanta di Raffaele Palladino vola in Europa. In una serata storica, la Dea batte in rimonta i campioni del mondo del Chelsea per 2 a 1. Le reti di Scamacca e De Ketelaere regalano ai nerazzurri tre punti fondamentali per la classifica di Champions League: con questa vittoria, i bergamaschi volano a 13 punti e guadagnano il momentaneo terzo posto, dietro solamente ad Arsenal e Bayern Monaco, davanti anche all’Inter sconfitta dal Liverpool a San Siro. Il paradosso di una stagione cominciata con Ivan Juric in panchina e già condizionata da una situazione disastrosa in campionato: 16 punti in 14 partite, contro i 13 raccolti in Champions in 6 match. In Europa, soprattutto ora che è arrivato Palladino, l’Atalanta pare trasfigurarsi. E ora può sognare una stagione da protagonista.

La qualificazione diretta agli ottavi infatti non è più solo una speranza, ma una possibilità realmente concreta. Ai bergamaschi infatti restano da giocare due partite abbordabili: la prima il 21 gennaio in casa contro l’Athletic Bilbao. La seconda il 28 gennaio in Belgio contro l’Union Saint-Gilloise. Fare sei punti è possibile, ma per qualificarsi tra le prime otto ne basteranno sicuramente quattro, forse anche tre. Per questo motivo, ad oggi l’Atalanta è da considerare una delle favorite per un posto agli ottavi. Più sicuramente delle altre italiane, anche dell’Inter, che è ferma a quota 12 punti e deve affrontare Arsenal (in casa) e Borussia Dortmund (in trasferta).

La cronaca di Atalanta-Chelsea

La serata dell’Atalanta a Bergamo contro il Chelsea inizia con due occasioni non concretizzate. Prima Lookman entra in area, prova la conclusione e Sanchez respinge. Poi De Ketelaere pecca di lucidità sulla respinta e manca il vantaggio in maniera clamorosa. Altra grande chance per i nerazzurri al 19′: Lookman ci prova da due passi, ma viene murato da Acheampong. Poi il tiro di De Roon alto sulla traversa. Il Chelsea buca la difesa nerazzurra al 25esimo e passa al primo affondo. James sguscia via sulla sinistra, arriva a fondo campo e mette in mezzo un pallone teso e perfetto per Joao Pedro: il 24enne brasiliano batte Carnesecchi e porta i suoi in vantaggio. Tutto convalidato dopo revisione al Var e Chelsea avanti al termine di un primo tempo intenso e combattuto.

Palladino non effettua cambi all’intervallo, ma i nerazzurri entrano in campo con un altro spirito e al 55esimo ecco il pari di Scamacca. Grande iniziativa di De Ketelaere sulla destra, palla morbida per il centravanti azzurro e colpo di testa vincente per l’1-1. È il primo gol in Champions per l’attaccante, che poi ci prende gusto e torna a farsi vedere dalle parti di Sanchez una manciata di minuti dopo. Dopo aver speso tante energie a caccia del gol, l’Atalanta rifiata e si spegne con il passare dei minuti. Il Chelsea non fa nulla per sfruttare il momento e la squadra di Palladino ne approfitta nel finale: all’83esimo De Roon recupera un pallone sulla trequarti e serve De Ketelaere. Il fantasista parte palla al piede, entra in area e scarica un destro rasoterra: due a uno e rimonta completata. Palladino può sorridere per un successo che pesa in termini di morale e, come detto, anche per la classifica.

Atalanta terza, la nuova classifica della Champions

  1. Arsenal – 15 pt – Diff. reti +13 – 5 partite
  2. Bayern Monaco – 15 pt – Diff. reti +11 – 6 partite
  3. Atalanta – 13 pt – Diff. reti +2 – 6 partite
  4. PSG – 12 pt – Diff. reti +11 – 5 partite
  5. Inter – 12 pt – Diff. reti +8 – 6 partite
  6. Real Madrid – 12 pt – Diff. reti +7 – 5 partite
  7. Atlético Madrid – 12 pt – Diff. reti +3 – 6 partite
  8. Liverpool – 12 pt – Diff. reti +3 – 6 partite
  9. Tottenham – 11 pt – Diff. reti +6 – 6 partite
  10. Borussia Dortmund – 10 pt – Diff. reti +6 – 5 partite
  11. Chelsea – 10 pt – Diff. reti +5 – 6 partite
  12. Manchester City – 10 pt – Diff. reti +5 – 5 partite
  13. Sporting – 10 pt – Diff. reti +4 – 6 partite
  14. Barcellona – 10 pt – Diff. reti +3 – 6 partite
  15. Newcastle – 9 pt – Diff. reti +7 – 5 partite
  16. Olympique Marsiglia – 9 pt – Diff. reti +3 – 6 partite
  17. Galatasaray – 9 pt – Diff. reti 0 – 6 partite
  18. Monaco – 9 pt – Diff. reti –1 – 6 partite
  19. PSV Eindhoven – 8 pt – Diff. reti +4 – 6 partite
  20. Leverkusen – 8 pt – Diff. reti –2 – 5 partite
  21. Qarabağ – 7 pt – Diff. reti –1 – 5 partite
  22. Napoli – 7 pt – Diff. reti –3 – 5 partite
  23. Juventus – 6 pt – Diff. reti 0 – 5 partite
  24. Pafos – 6 pt – Diff. reti –3 – 5 partite
  25. Union SG – 6 pt – Diff. reti –8 – 6 partite
  26. Olympiacos – 5 pt – Diff. reti –7 – 6 partite
  27. Club Brugge – 4 pt – Diff. reti –5 – 5 partite
  28. Athletic Bilbao – 4 pt – Diff. reti –5 – 5 partite
  29. Copenhagen – 4 pt – Diff. reti –7 – 5 partite
  30. Eintracht – 4 pt – Diff. reti –8 – 6 partite
  31. Benfica – 3 pt – Diff. reti –4 – 5 partite
  32. Slavia Praga – 3 pt – Diff. reti –9 – 6 partite
  33. Bodø/Glimt – 2 pt – Diff. reti –4 – 5 partite
  34. Villarreal – 1 pt – Diff. reti –8 – 5 partite
  35. Kairat – 1 pt – Diff. reti –11 – 6 partite
  36. Ajax – 0 pt – Diff. reti –15 – 5 partite

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:55:45 +0000
Televisione a cura di Redazione FqMagazine
“I conduttori de I Fatti Vostri? Flavio Montrucchio è stato una vera sorpresaâ€: così Michele Guardì ‘glissa’ su Anna Falchi. Come mai?

“Da bambino, lui e i suoi quiz per me erano la tv, insieme agli sceneggiati. Lo vedevo e sognavo di fare come lui. Quando l’incontrai molti anni dopo, mi inginocchiai e gli baciai la mano”: a parlare così di Mike Bongiorno, in una lunga intervista a La Stampa, è Michele Guardì, regista 82enne che tanto sa di tv e che è spesso protagonista dell’attualità anche per le sue ‘uscite’ nel dietro le quinte delle trasmissioni che ‘dirige’.

Non solo Mike, ma anche Pippo Baudo tra i grandi maestri di Guardì: “Ho cercato da subito di capire i confini dentro cui si muoveva per imparare dalla sua grande esperienza e professionalità. Era un altro mostro sacro. Difficile che sbagliasse qualcosa”. Di Massimo Giletti, che ha ‘lanciato’ lui, dice: “L’ho preso dall’informazione su segnalazione di Minoli. Capii subito che aveva una marcia in più. E infatti, da giornalista che era, si è rivelato un vero uomo di intrattenimento”. Poi Fabrizio Frizzi (“Grande professionista. Scrupoloso e gentile. Studiava, si preparava”), Alberto Castagna (“Altro grande professionista mancato troppo presto. Di grande umanità”) e fino ai Fatti Vostri, di cui è regista e che è condotto da Flavio Montrucchio e Anna Falchi. Solo che, quando a Guardì viene chiesto un commento sulla coppia, parla solo di Montrucchio: “Una vera sorpresa. Non lo conoscevo affatto: me l’ha proposto il direttore di Rai2 e ho capito subito che era perfetto per noi. Come Castagna ha la mia stessa concezione di tv: non esagera mai, è empatico con pubblico”. E pochi giorni fa, in una rubrica su Chi, Giuseppe Candela aveva svelato: “Ci sarebbero tensioni tra la conduttrice Anna Falchi e lo storico gruppo di lavoro del regista e ideatore della trasmissione, Michele Guardì”. Una conferma cha arriva da questa intervista?

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:52:24 +0000
Crime a cura di Redazione FqMagazine
Lascia sola la fidanzata a 3.798 metri, lei muore assiderata. Ora arriva l’accusa di omicidio colposo: gli errori cruciali commessi dall’uomo

Si trovavano a soli 50 metri della vetta del Grossglockner, in Austria. Thomas Plamberger e Kerstin Gurtner stavano scalando quando lei, a pochi passi dai 3.798 metri, si è senta male e ha cominciato ad accusare stanchezza e disorientamento com’è tipico nei malori in alta quota. I fatti risalgono allo scorso 19 gennaio quando – secondo la procura di Innsbruck – Plamberger decise di lasciare sola la fidanzata, intorno alle 2 del mattino, per provare a scendere al più vicino rifugio e trovare aiuto. Tornò sei ore dopo, trovando Gurtner, 33 anni, è morta congelata da sola sulla montagna. Le temperature erano di -8 °C con venti fino a 45 mph, che portavano la temperatura percepita a circa -20 °C.

I procuratori hanno condotto un’indagine durata 11 mesi, analizzando i telefoni della coppia, gli orologi sportivi, le fotografie della salita e commissionando anche una perizia indipendente a un esperto di alpinismo. Dopo nove mesi di indagini, Plamberg è stato formalmente accusato di omicidio colposo perché ci sono errori cruciali che avrebbe commesso e che, se evitati, avrennero salvato la fidanzata: dalla cattiva pianificazione dell’impresa, al mancato contatto con i soccorsi e la polizia. Plamberger ha negato ogni responsabilità. Il suo avvocato aveva già contestato parte della ricostruzione temporale fatta dalla procura, affermando che l’uomo avrebbe lasciato Gurtner “di comune accordoâ€.

Secondo la procura, la coppia era partita troppo tardi la mattina del 18 gennaio: due ore di ritardo che sembrano poche ma che, per raggiungere una vetta complessa come il Grossglockner, fanno molta differenza. La tempesta li avrebbe bloccati intorno alle 20:50 e i magistrati sostengono che Plamberger non abbia tentato di chiamare aiuto né di inviare segnali di emergenza a un elicottero della polizia che sorvolò la loro posizione alle 22:50. Non solo, l’uomo avrebbe ignorato le chiamate della polizia, prima di rispondere a un agente intorno alle 00:35 ma con una telefonata dal contenuto “poco chiaro”. Poi, Plamberger avrebbe messo il telefono in modalità silenziosa.

Sulle carte si legge: “Intorno alle 2 del mattino, l’imputato ha lasciato la fidanzata senza protezione, esausta, in ipotermia e disorientata a circa 50 metri dalla croce di vetta del Grossglockner. La donna è morta congelata. Dato che l’imputato, a differenza della fidanzata, era molto esperto di tour alpini ad alta quota e aveva pianificato l’escursione, doveva essere considerato la guida responsabile della salita”. Non solo, sempre secondo la poliziam Plamberger avrebbe permesso alla fidanzata di affrontare la salita con uno splitboard — uno snowboard divisibile in due parti da usare come sci — e con morbidi scarponi da snowboard, attrezzatura ritenuta inadatta al percorso invernale d’alta quota. Avrebbe inoltre omesso di spostarla in una zona riparata dal vento o di lasciarle il sacco da bivacco o le coperte termiche in alluminio, prima di allontanarsi.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:34:49 +0000
Calcio a cura di Redazione Sport
Milan, si ferma anche Leao: nessuna lesione, ma il calciatore sente dolore. Come sta e quando può tornare in campo

“La risonanza magnetica a cui è stato sottoposto oggi Rafael Leao a seguito del risentimento muscolare all’adduttore destro avuto durante la partita Torino-Milan ha escluso la presenza di lesioni muscolari”. Così il Milan in una nota ufficiale per comunicare l’esito degli esami a cui si è sottoposto Leao in mattinata, dopo l’infortunio nel match di lunedì sera vinto contro il Torino. Il portoghese ha avuto un fastidio alla coscia al 27esimo e tre minuti dopo – in seguito a uno scatto per raggiungere un pallone su lancio di Rabiot – si è fermato di colpo toccandosi ripetutamente la zona interna della coscia destra.

Problema all’adduttore per Leao, che però non ha nessuna lesione. Si tratta di un’infiammazione che causa ovviamente dolore al giocatore. Se dovesse continuare a giocarci sopra, la situazione potrebbe diventare più seria. Se invece Leao rimarrà a riposo e comincerà i trattamenti dovuti, l’infiammazione passerà prima. Ed essendo l’adduttore una zona delicata, il Milan non vuole rischiare: ecco perché il portoghese salterà con molta probabilità Milan-Sassuolo di domenica alle 12:30 e tornerà per la Supercoppa in Arabia Saudita in programma dal 18 al 22 dicembre, con la prima gara contro il Napoli prevista per il 18.

Si tratta del nono infortunio muscolare in carriera per Rafael Leao, che quest’anno ne aveva già avuto uno più serio al polpaccio, ad agosto, durante la gara di Coppa Italia con il Bari. In quella circostanza rimase fuori circa un mese e mezzo, saltando cinque partite di campionato e rientrando poi in campo soltanto a fine settembre contro il Napoli. Leao si unisce alla lista degli indisponibili composta da Gimenez, Fofana e Athekame. Tutti però recuperabili per domenica. E a questo punto il recupero di Gimenez diventa importantissimo, visto che in avanti la coperta è cortissima.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:32:26 +0000
Trending News a cura di Redazione FqMagazine
“Vorrei avere il cervello di una donna, basterebbe mezz’ora al giorno. Da ragazzo volevo fare il prete, mia mamma mi sognava parroco. Le disgrazie? Arrivano da soleâ€: parla Giovanni Rana

“Se rinasco, vorrei avere il cervello di una donna. Basterebbe mezz’ora al giornoâ€. È una frase che fa sorridere la platea, ma che racchiude l’essenza di Giovanni Rana, 88 anni, imprenditore pop e simbolo di un’Italia operosa che ha trasformato la cucina in industria e l’artigianato in cultura. L’ha pronunciata, come riferisce il Corriere della Sera, durante una serata organizzata a Padova dalla Fondazione Bellisario, l’occasione per ricostruire mezzo secolo di vita italiana attraverso la sua storia. “Sono credente – esordisce -. Da ragazzo facevo il chierichetto e volevo fare il prete. Anche mia mamma lo pensava: il parroco le diceva ‘Signora, sarebbe perfetto’â€. Poi la strada cambiò, e a trasformarlo non fu la vocazione religiosa ma la fatica del lavoro. Gli anni in cui i fratelli lo misero a lavorare nel forno di famiglia “per raddrizzarloâ€, quando la maestra ripeteva: “Signora, purtroppo il ragazzo non ce la fa a stare fermoâ€. A quell’energia instancabile, Rana deve tutto.

La sua intuizione nasce da un’osservazione semplice: nelle botteghe venivano esposti i primi tortellini confezionati. “Chiedevo sempre: quanto costano? Quanti ne vendete? Era una specie di marketing casereccioâ€. Negli anni Sessanta capisce che le giovani spose non hanno più tempo per fare la pasta ripiena: “Allora li ho fatti io per loroâ€. Il laboratorio artigianale nasce in una stalla di venti metri per venti, messa a disposizione dal suocero. “Non voleva soldi: dovevo solo sistemarla. Con un amico tiravamo su i muri e io li dipingevo. Una signora centenaria mi insegnò la ricetta: io la pasta, la mia fidanzata il ripienoâ€. Un’Italia che dava spazio a chi aveva un’idea: “Era un prato verde, dove tutti potevano provareâ€.

A colpire la platea è la sua riflessione sulle donne: “Hanno un ruolo fondamentale nella mia vita. Hanno un udito speciale, quello del cuoreâ€. Racconta un aneddoto: “Chiedevo alla segretaria di ascoltare i colloqui da dietro la porta. ‘Poi dimmi cosa ne pensi’, le dicevoâ€. Da qui la frase che resterà: “Se rinasco, vorrei avere il cervello di una donna. Le donne hanno una marcia in piùâ€. E poi ancora: “Le disgrazie arrivano da sole. La felicità invece bisogna cercarla: costa niente e vale tuttoâ€. Ultimo di sei figli, rimasto presto senza padre, Rana dice di non essersi mai sentito solo: “Vado a Roma o a Napoli e qualcuno mi saluta: ‘Ciao Giovanni’â€. La fede lo accompagna: “È rimasta come una compagna di lavoroâ€.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:30:39 +0000
Blog a cura di Mario Natangelo
Il Papa in Ucraina

Il Papa in Ucraina – la mia vignetta su il Fatto quotidiano di oggi in edicola

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:17:38 +0000
Calcio a cura di F. Q.
“Questo non è mai rigore, è inesistenteâ€: la reazione di Palladino mentre è in onda l’intervista a Chivu

Il rigore che ha deciso il match di Champions League tra Inter e Liverpool sconvolge anche Raffaele Palladino. Il tecnico dell’Atalanta, raggiante per la strepitosa vittoria dei bergameschi in rimonta contro il Chelsea per 2 a 1, era in collegamento con Sky e stava aspettando la fine dell’intervista al suo collega Cristian Chivu prima di intervenire in diretta. Nel frattempo, l’emittente stava mandando in onda appunto le immagini della debole trattenuta di Bastoni su Wirtz.

A un certo punto, la conduttrice Federica Masolin ha raccontato la reazione fuori onda di Palladino, riportandola appunto a Chivu: “Non so se la può rincuorare, ma anche Palladino scuoteva la testa e diceva ‘questo non è mai rigore‘. Il tecnico romeno ha sorriso, facendo i complimenti all’Atalanta per la vittoria contro il Chelsea, con cui peraltro ha superato l’Inter nella classifica unica della Champions. Poi Palladino ha confermato anche ai microfoni: “Ho visto il rigore, ma è inesistente“. A quel punto Chivu si è limitato a chiudere la conversazione con un “no comment“.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:17:28 +0000
Mondo a cura di Redazione Esteri
Nobel per la Pace, Maria Corina Machado non ritira il premio a Oslo: “Non si sa dove siaâ€. Al suo posto la figlia

Che qualcosa non andava lo si era capito ieri, quando il Comitato aveva annullato la prevista conferenza stampa della vigilia. Oggi è arrivata l’ufficialità: Maria Corina Machado, Premio Nobel per la Pace, non parteciperà alla cerimonia per la consegna del riconoscimento a Oslo. “Purtroppo, al momento non si trova in Norvegia. E non salirà sul palco del Municipio di Oslo all’una di oggi, quando inizierà la cerimonia – ha annunciato il direttore dell’Istituto Nobel, Kristian Berg Harpviken -. Non sappiamo dove si trovi”. A ritirare il premio sarà la figlia di Machado, Ana Corina Sosa. “Sua figlia pronuncerà il discorso scritto da Maria Corina stessa”, ha aggiunto Harpviken.

Machado è a capo dell’opposizione al regime di Nicolas Maduro in Venezuela e vive in una località segreta dalle elezioni dell’anno scorso. “Vive semplicemente con una minaccia di morte da parte del regime. Questa minaccia si applica anche quando si trova all’estero, sia da parte del regime che dei suoi amici in tutto il mondo”, ha spiegato Harpviken, sottolineando che per questioni logistiche sarebbe stato ancora più impegnativo del previsto far arrivare Machado in Norvegia in sicurezza. Se uscisse dal Venezuela, la donna correrebbe il rischio di essere dichiarata latitante e di non poter rimpatriare.

In Norvegia è arrivata invece la madre di Machado, Corina Parisca. È tra gli invitati d’onore, assieme all’argentino Javier Milei, all’ecuadoriano Daniel Noboa e al paraguayano Santiago Orena, oltre al presidente di Panama José Raúl Mulino, che aveva rinnovato l’appoggio “alla lotta per la libertà del popolo venezuelano”.

Intanto Donald Trump ha ribadito in un’intervista a Politico che “Maduro ha i giorni contati”, preannunciando attacchi di terra e senza escludere un’invasione americana. Ma questa volta minaccia di mettere nel mirino anche Messico e Colombia nella sua lotta contro il narcotraffico. L’intervistatore gli fa notare che, secondo la Dea, quasi tutto il fentanyl illecito negli Stati Uniti è prodotto in Messico usando precursori chimici dalla Cina e che il Venezuela non è una fonte significativa né un Paese di transito. Il tycoon obietta che le barche “piene di sacchi di droga” colpite dalle forze Usa “arrivano in gran parte dal Venezuela”. Ma quando gli viene chiesto “se considererebbe qualcosa di simile contro Messico e Colombia, che sono ancora più responsabili del traffico di fentanyl negli Stati Uniti”, lui non ha esitazioni: “Sì, lo farei. Certo. Lo farei”.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:11:46 +0000
Televisione a cura di Andrea Conti
Sanremo 2026, ecco i sei finalisti per Sanremo Giovani. Trionfano i talent con “Amici di Maria De Filippi†(Filippucci, Senza Cri, Antonia) e “X Factor†(Bove)

Il dado è tratto. La Semifinale di Sanremo Giovani, andata in onda ieri martedì 9 dicembre su Rai Due e condotto da Gianluca Gazzoli, ha incoronato i sei finalisti di “Sarà Sanremo”, ultimo appuntamento prima di approdare sul Palco dell’Ariston. La Finalissima andrà in onda domenica 14 dicembre in prima serata su Rai Uno.

Sul del Teatro del Casinò di Sanremo, il 14 dicembre in prima serata su Rai 1 (in simulcast su Rai Radio2 e RaiPlay) saranno Antonia con “Luoghi Perduti”, Angelica Bove con “Mattone”, Nicolò Filippucci con “Laguna”, Seltsam con “Scusa Mamma”, Senza Cri con “Spiagge” e Welo con “Emigrato”.

È il vero trionfo dei talent con “Amici di Maria De Filippi” (Filippucci, Senza Cri, Antonia) e “X Factor” (Bove). Fucine ancora una volta di giovani talenti pronti anche per il Festival di Sanremo.

A decidere i finalisti la Commissione musicale composta da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia – insieme ai “giurati fuori onda” Carlo Conti (direttore artistico del Festival di Sanremo) e Claudio Fasulo – Vicedirettore della Direzione Intrattenimento Prime Time.

Dei sei concorrenti di Sarà Sanremo solo due, però, guadagneranno i galloni di Nuove Proposte, mentre altri 2 giovani finalisti saranno espressi da Area Sanremo e accederanno di diritto a Sanremo 2026, sempre nella categoria Nuove Proposte.

Tra i concorrenti partecipanti ad “Area Sanremo” ci sarà anche Tomasi reduce dalla sua esperienza a “X Factor 2025”, eliminato alla Semifinale. Il cantante si è presenterà all’audizione al Palafiori di Sanremo proprio oggi, 10 dicembre.

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Data articolo:Wed, 10 Dec 2025 09:11:02 +0000

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