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Politica a cura di Manolo Lanaro
Conte: “Sull’Ucraina Meloni prima la pensava come Biden ora come Trump. Speriamo non cambi più l’amministrazioneâ€

Giuseppe Conte, nel suo intervento a Montecitorio, dopo le comunicazioni e la replica del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, affronta dal suo punto di vista le criticità interne e la situazione internazionale, accusando il governo. “Dite che avete aumentato gli stipendi, ma vi serve un bel bel bagno di realtà”. Dove trovare i soldi per scuola, sanità famiglie ed imprese? “Basta non andare da Trump e dire no tassazione dei giganti del web, basta non mandare i membri del governo a parlare con le Procure per fare gli sconti di oltre due miliardi ad Amazon. E poi le banche, oltre 100 miliardi di utili in tre anni. Ma non potete far nulla perché c’è lì Tajani che vi rimbrotta”.

Conte replica anche alle accuse arrivate dalla presidente Meloni rispetto ad alcuni ex del Movimento 5 stelle passati dalla politica alla lobby delle armi. “Oggi lei ha raschiato il fondo del barile in modo ridicolo. Noi siamo più preoccupati di chi dalle lobby delle armi passa alla politica: il ministro Crosetto”, ha detto Conte.

L’ex premier ha poi concluso: “Sull’Ucraina sono fallimenti quelle previsioni che ha fatto, si ricorda? – ha detto – Oggi parla di congelamento delle operazioni al fronte. Non ha avuto una resipiscenza, è semplicemente cambiata l’amministrazione a Washington. Prima la pensava come Biden, ora come Trump. Speriamo che non cambi più l’amministrazione a Washington”

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 20:12:15 +0000
Mondo a cura di Redazione Esteri
“Mancano 40mila medici, ecco perché i pazienti aspettanoâ€: sciopero dei dottori nel Regno Unito per salari e mancanza di personale

I medici britannici hanno manifestato davanti al St. ThomasHospital di Londra per iniziare uno sciopero dopo che il governo non è riuscito a presentare quella che gli operatori sanitari ritengono un’offerta credibile su stipendi e carenza di personale. “Abbiamo subito i tagli salariali più drastici di qualsiasi altra professione nel Paese”, afferma Shivam Sharma, uno degli scioperanti. “Non vogliamo più soldi. Vogliamo semplicemente essere pagati lo stesso importo”. Secondo i medici in sciopero mancano almeno 40mila operatori sanitari nei reparti e questo solo per raggiungere la media europea. La protesta sindacale precede il periodo natalizio, con il Regno Unito alle prese con un’epidemia di influenza.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 19:41:29 +0000
Politica a cura di Agenzia Vista Alexander Jakhnagiev
Open Arms, Meloni al Senato chiede un applauso per l’assoluzione di Salvini: “Un ministro che difende i confini fa il suo lavoroâ€

“Apro queste mie brevissime repliche chiedendo un applauso per l’assoluzione del vicepremier Salvini dall’accusa infondata di sequestro di persona“. Così Giorgia Meloni ha aperto il suo intervento in replica al Senato dopo aver consegnato le comunicazioni lette alla Camera in vista del Consiglio europeo. “Un ministro dell’interno che difende i confini italiani sta facendo il suo lavoro e niente di più, esprimiamo la solidarietà e la nostra gioia al vicepremier”, ha continuato.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 19:06:14 +0000
Speciale legge di bilancio a cura di Redazione Politica
Scontro in maggioranza sulle pensioni. Lega: “Emendamento per cancellare le normeâ€. E Meloni ammette l’errore sul riscatto della laurea

Tutto da cancellare. No, solo la parte relativa al riscatto della laurea. Le pensioni scatenano il caos dentro la maggioranza. Il casus belli è il maxi-emendamento del governo che prevede nuove finestre per l’età pensionistica “anticipata” e l’assurda regola che allunga fino a 33 mesi l’addio al lavoro per chi ha riscattato il periodo di studi universitari. Le modifiche hanno l’effetto di una bomba nel centrodestra, soprattutto dalle parti della Lega, il partito che ha sempre sventolato come una bandiera l’obiettivo della cancellazione della legge Fornero. E che ora si ritrova a fare i conti con un ulteriore slittamento delle finestre e il caso, clamoroso, della retroattività della norma sul riscatto della laurea. Una vera e propria mazzata.

Così il leghista Claudio Borghi, tra gli alfieri dell’addio alla Fornero, prima evoca la “manina” sul riscatto della laurea e poi annuncia di voler presentare un emendamento per mandare a carte quarantotto l’intero schema disegnato dal governo nel maxi-emendamento presentato martedì. “Ho fatto depositare” l’emendamento “che cancella la parte relativa alle pensioni, relativamente alle finestre e al riscatto della laurea, e sostituisce con una copertura che noi abbiamo individuato nell’Irap sulle banche specificando che è una clausola di salvaguardia”, ha detto il senatore del Carroccio che – per inciso – è anche relatore alla Manovra.

Una mossa che sembra andare ben oltre l’ammissione del pasticcio sulla retroattività delle norme relativamente alla laurea ammesse da Giorgia Meloni al Senato. “Un chiarimento importante che voglio dare. Nessuno che ha riscattato la laurea vedrà cambiata l’attuale situazione, qualsiasi modifica che dovesse intervenire varrà solo per il futuro. L’emendamento in questo senso dovrà essere corretto”, aveva detto la presidente del Consiglio ammettendo di fatto che la proposta – che varrebbe retroattivamente – è stata un errore.

L’emendamento prevede che a partire dal 2031 parte del periodo riscattato non potrà più concorrere al calcolo dell’anzianità contributiva. Insomma, soldi persi e più tempo in ufficio. Secondo l’emendamento si tratterebbe di 6 mesi in più per chi deve maturare la pensione nel 2031, che poi diventano dodici nel 2032, diciotto nel 2033, ventiquattro nel 2034 e trenta nel 2035.

Questo vuol dire che, per la platea coinvolta, aumenta l’età pensionabile di 6 mesi nel 2031, tra soli cinque anni, e di oltre trenta mesi nel 2035. Perché “oltre†30 mesi? Perché questo si somma alle nuove finestre di pensionamento previste sempre dal governo. Nel 2035, l’aumento della finestra sarà di tre mesi, portando il conto totale a 33 mesi di posticipo.

La vicenda aveva provocato la reazione dei sindacati e anche di pezzi della Lega, il partito che più di ogni altro ha sempre promesso la cancellazione della Fornero e, ora, si ritrova a dover digerire un nuovo aumento dell’età pensionistica. La Cgil aveva segnalato come la modifica sul riscatto della laurea presenta “profili di incostituzionalità”. Borghi aveva invece provato a sminuire il tema sostenendo che si trattasse solo di “clausole di salvaguardia” inserite da un “qualche tecnico troppo zelante”. Nulla di tutto ciò, ma un vero e proprio errore.

Dev’essersene accorto anche lui poche ore dopo, visto che ha terremotato il maxi-emendamento annuncia di voler cancellare l’intera parte relativa alle pensioni. Il nuovo meccanismo di finestre per quella anticipata, cioè che si raggiunge con gli anni di servizio e non con l’età anagrafica. Per finestre si intende quel lasso di tempo che passa tra la data di maturazione e la data di accredito della prima mensilità di pensione; strumento utilizzato in Italia per far passare sotto traccia ulteriore aumenti dei requisiti per la pensione. Queste finestre posticiperanno l’accesso alla pensione di un mese nel 2032, poi di due mesi nel 2034 e di tre mesi nel 2035. Sommato ai prossimi adeguamenti all’aspettativa di vita, nel 2035 serviranno 43 anni e nove mesi per andare in pensione di anzianità. Il risparmio per lo Stato arriverà a 1,4 miliardi nel 2035.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 18:58:53 +0000
Politica a cura di Manuela Modica
La Regione Sicilia promuove il South working: stanziati 54 milioni per il lavoro a distanza

Un incentivo per lavorare in “modo agile” dalla Sicilia. È il South working, o Sicily working, come preferisce chiamarlo il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. Una norma presentata dal governo siciliano che è appena stata approvata dall’Assemblea regionale e che prevede un incentivo di 54 milioni, spalmati in tre anni, per le aziende che permetteranno ai propri dipendenti di lavorare nell’Isola in modalità di “lavoro agileâ€, cioè consentendo di lavorare a distanza, in Sicilia, per almeno 5 anni.

Un sostegno destinato a chi assume o a chi trasforma il contratto di lavoro da tempo determinato a indeterminato per i residenti in Sicilia. Sono 18 milioni di euro impegnati per il 2026, il 2027 e il 2028 che permetteranno assunzioni e stabilizzazioni nella Regione. Una norma votata oggi, anche grazie alle opposizioni e che riceve subito il plauso del Pd, che ha presentato emendamenti per arrivare al risultato di oggi: “Rappresenta un passo nella direzione giusta, frutto anche del lavoro e delle proposte portate avanti dal Partito democratico in aulaâ€, commenta Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana. Che continua: “Questa misura parla ai tanti giovani siciliani che oggi lavorano fuori dalla regione, in altre parti d’Italia o all’estero, spesso lontani dalla propria terra non per scelta ma per necessità – prosegue Catanzaro – il South working può offrire loro la possibilità concreta di tornare a vivere e lavorare in Sicilia, senza rinunciare alla propria occupazione e alle proprie competenze. È una norma che va nella direzione che il Partito democratico indica da tempo: contrastare la precarietà, fermare l’emorragia di talenti e trasformare il lavoro da remoto in una vera politica di sviluppo territoriale. Ma – aggiunge – non possiamo accontentarci degli annunci: perché la misura funzioni davvero servono atti chiari, tempi certi e una gestione trasparente delle risorse. Sarà fondamentale vigilare affinché i decreti attuativi vengano emanati nei tempi previsti e che i criteri di accesso siano semplici e realmente inclusivi, evitando ritardi e burocrazia che rischiano di svuotare la normaâ€.

Meno soddisfatti i rappresentanti del Movimento 5 Stelle: “Si è persa l’occasione di allargare la platea dei beneficiari a tutti i lavoratori, anche quelli già assunti a tempo indeterminatoâ€, ha rimarcato Lidia Adorno, che ha aggiunto: “Ci fidiamo di quanto promesso dall’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, che si è preso l’impegno di allargare la platea di beneficiari alla prossima variazione di bilancioâ€.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 17:52:08 +0000
Giustizia a cura di Redazione Giustizia
Open Arms, dalla Cassazione arriva l’assoluzione definitiva per Matteo Salvini. Lui esulta: “Difendere i confini non è reatoâ€

Adesso l’assoluzione per il vicepremier Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per la vicenda Open Arms, è definitiva. I giudici della quinta sezione della Cassazione che hanno infatti rigettato il ricorso per saltum presentato dalla Procura di Palermo dopo l’assoluzione di primo grado. “Cinque anni di processo: difendere i confini non è reato“, è il commento immediato sui social del leader della Lega sotto una sua foto su cui è scritto “assolto”. “Esprimiamo la nostra solidarietà e gioia al vicepremier”, ha detto la premier Giorgia Meloni al Senato, aprendo il suo intervento in sede di replica dopo la discussione generale sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue e chiedendo un applauso ai parlamentari per l’assoluzione da una “accusa infondata” e per la “definitiva affermazione del principio che un ministro dell’Interno che difende i confini italiani sta facendo il suo lavoro e niente di più”, ha concluso la premier

Salvini il 20 dicembre del 2024 era stato assolto dal Tribunale di Palermo “perché il fatto non sussisteâ€. Le accuse dei pm per sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio erano state mosse per non aver consentito, nell’agosto del 2019, lo sbarco della ong spagnola rimasta in mare per 19 giorni con a bordo 147 migranti. La procura di Palermo lo scorso luglio aveva impugnato il provvedimento direttamente davanti alla Suprema Corte.

La procura generale della Cassazione, con i sostituti procuratori generali Antonietta Picardi e Luigi Giordano, mercoledì mattina al termine della requisitoria aveva chiesto di confermare l’assoluzione rigettando il ricorso dei pm siciliani. Il difensore di Salvini, l’avvocato Giulia Bongiorno, nella sua arringa aveva definito il ricorso “generico†e “che contesta a raffica qualsiasi violazione di legge. Un ricorso che chiede di fare un processo completamente diverso: non è affatto un ricorso per saltum. Tutte le presunte violazioni di legge sono ancorate a circostanze di fatto stravolte”, aveva sottolineato la penalista. Dal canto loro le parti civili chiedendo l’annullamento della sentenza di primo grado avevano evidenziato “la prova dell’esistenza del dolo nei fatti e nelle testimonianze. Ai naufraghi che si trovavano di fronte alle coste italiane non è stato permesso di sbarcare per giorni violando le norme internazionali e costituzionali e la loro dignitàâ€.

“Il termine soddisfazione esprime quello che sento in questo momento”, ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno dopo la decisione della Cassazione. “Si tratta di un processo che non doveva nemmeno iniziare e questa assoluzione di carattere definitivo evidenzia quello che ho sostenuto in aula: era totalmente fuori dal mondo il ricorso della procura, ma ciò che ci interessa è la correttezza dell’operato di Salvini”. “Tutto questo è la conferma del fatto che è partito un processo che veramente non doveva nascere e ciò è stato confermato anche come dalle conclusioni della procura generale”, conclude la legale e senatrice della Lega. Tra esponenti politici di destra e colleghi ministri, sono in tanto ad esprimere soddisfazione e solidarietà a Salvini per la chiusura della vicenda giudiziaria. Interviene anche Angelo Bonelli: “Noi le sentenze le rispettiamo sempre. Ora la destra non potrà più sostenere che esista una magistratura ‘rossa’ o politicizzata”, ha sottolineato il deputato Avs e co-portavoce di Europa Verde: “L’autonomia e l’indipendenza della magistratura vanno salvaguardate in ogni momento: sono una garanzia fondamentale della nostra democrazia. Esattamente il contrario di ciò che fa questo governo, che quando le sentenze non gli piacciono attacca i magistrati accusandoli di essere politicizzati, come è avvenuto ancora oggi in Aula per bocca della presidente del Consiglio Giorgia Meloni”, ha concluso Bonelli ricordato comunque che “resta però fermo il nostro giudizio politico sull’operato di Matteo Salvini, che è e rimane negativo: Salvini ha usato i migranti come strumento di propaganda e di consenso elettorale, non per difendere i confini dell’Italia”.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 17:49:09 +0000
Economia a cura di Redazione Economia
Amministratori laureati, stop ai contanti e per i morosi pagano tutti: ecco la riforma dei condomini voluta da Fdi

In arrivo novità rilevanti per i condomini italiani. Niente più pagamenti in contanti, gli amministratori dovranno essere laureati, stretta sui rendiconti e possibilità per i creditori di rivalersi sui tutti i condomini, non più solo sui morosi. È quanto prevede la proposta di legge di riforma della normativa sui condomini – approdato oggi alla Camera dei deputati – presentato da Fratelli d’Italia a prima firma Elisabetta Gardini. Una riforma (13 anni dopo la prima) che, in 17 articoli, contiene alcune importanti novità e che ha già provocato anche qualche polemica. Numerose le norme anche sulla regolarità contabile, che per i condòmini si tradurrà in un aumento delle spese. Ecco le principali novità della proposta.

L’amministratore laureato

Il cuore della riforma è quello dello stop dell’amministratore di condominio “fai-da-te”, per introdurre una figura professionale riconosciuta, con responsabilità concrete e reali poteri di intervento. L’assunto di partenza – come viene raccontato nella scheda di presentazione della pdl – “risulta ormai anacronistica la figura del condomino-amministratore privo di qualsivoglia formazione, il quale non può più garantire gli interessi del condominio e degli altri soggetti coinvolti, ancor meno quelli economico-sociali, e che ciò nonostante ancora oggi può occuparsi della gestione di immobili anche molto complessi, con i conseguenti e gravosi carichi di responsabilitàâ€. Così l’amministratore dovrà essere laureato: “Laurea anche triennale, in materie economiche, giuridiche o scientifiche e tecnologiche”, si legge. Ma viene previsto anche un nulla osta che salvaguarda chi, alla data di entrata in vigore della legge, risulta già iscritto ad albi, ordini o collegi dell’area economica, giuridica o tecnica (riguarda anche geometri, periti, ragionieri). La proposta prevede anche l’istituzione di un elenco ufficiale degli amministratori di condominio al ministero delle Imprese e del made in Italy, dove sarà obbligatorio iscriversi per esercitare la professione e resterà obbligatoria anche la formazione per tutti, con criteri che vengono aggiornati.

Per i morosi pagano tutti

Uno dei punti sostanziali della proposta di riforma è anche lo stop ai contanti per introdurre tracciabilità e maggiore trasparenza: tutti i pagamenti dovranno essere fatti sul conto corrente condominiale. Aumentano le tutele per i fornitori e i creditori in genere, a discapito però di chi paga le rate dovute. Con le nuove regole, infatti, potrebbero recuperare i fondi direttamente dal conto corrente del condominio e anche rivolgersi ai condòmini in regola con i pagamenti. Attualmente, in caso di mancato pagamento da parte del condominio, possono chiedere soldi solo ai morosi, certificati dall’amministratore. Si prevede, infatti, che “i creditori possono agire sulle somme disponibili sul conto corrente condominiale per l’intero credito vantato e, in via sussidiaria, sui beni dei condomini nella misura della morosità di ciascuno. Per il residuo debito, dopo l’infruttuosa escussione dei morosi, i creditori possono agire nei confronti dei condomini in regola con i pagamenti, i quali rispondono in proporzione alla quota di partecipazione alla spesa e hanno azione di regresso contro i morosi per quanto ancora dovuto da ciascuno di essi”, si legge nella proposta. Per i morosi c’è anche un altro vantaggio: l’amministratore potrà procedere con i decreti ingiuntivi non entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio contabile ma solo dopo l’approvazione del rendiconto (che si può fare entro 180 giorni). Quindi si allungano i tempi.

Il revisore contabile e i “poteri” dell’amministratore

Secondo la proposta di legge se i condòmini sono più di 20 è obbligatoria la nomina di un revisore contabile per due anni di incarico (e anche lui dovrà essere iscritto nell’elenco ufficiale al Mimit). Inoltre diventa istituzionale la figura del responsabile della protezione dei dati personali, che l’assemblea dovrà nominare. Infine sulla sicurezza, in caso di necessità e se l’assemblea non prende decisione, l’amministratore può decidere in modo diretto grazie all’attribuzione di “concreti poteri di intervento in relazione alle opere†per la “messa a norma degli impianti comuniâ€. La proposta di legge propone anche l’introduzione della detraibilità delle spese condominiali ordinarie in sede di dichiarazione dei redditi, come già avviene per quelle sanitarie. Secondo la relazione di presentazione della pdl “i risultati sperati potranno essere apprezzati sotto il profilo sia della riduzione del contenzioso sia del miglioramento dei livelli di sicurezza degli edifici†che “dell’emersione del lavoro sommersoâ€.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 17:37:20 +0000
Giustizia a cura di Paolo Frosina
Caso Almasri, archiviata la pratica contro Lo Voi al Csm. I consiglieri progressisti: “Era un avviso ai magistrati sgraditiâ€

Come da attese, il Consiglio superiore della magistratura ha archiviato la pratica di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale aperta nei confronti del procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi in relazione al caso Almasri. La proposta di archiviazione della commissione competente (la Prima) è stata approvata dal plenum a maggioranza, con sei astensioni. La pratica era una delle iniziative adottate un anno fa dai consiglieri laici di centrodestra contro Lo Voi, dopo che il pm aveva iscritto nel registro degli indagati la premier Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano, denunciati dall’avvocato ed ex politico Luigi Li Gotti per la liberazione e il rimpatrio di Osama Almasri, generale libico accusato di torture. Come prevede la legge, la denuncia era stata trasmessa senza indagini al Tribunale dei ministri (lo speciale collegio competente a indagare sui reati ministeriali) che mesi dopo ha archiviato la posizione di Meloni, chiedendo invece l’autorizzazione a procederenegata dalla Camera – per gli altri tre membri del governo. I laici di centrodestra, però, hanno sostenuto che l’iscrizione da parte di Lo Voi non fosse un atto dovuto ma una precisa scelta politica contro l’esecutivo, depositando al Csm un esposto in cui si chiedeva l’allontanamento coatto del procuratore da Roma, possibile solo quando un magistrato non può esercitare le funzioni in una determinata sede “con piena indipendenza e imparzialità“. Un’iniziativa già presa più volte per “bastonare” i magistrati sgraditi, che però non ha mai raggiunto l’obiettivo per l’assenza dei presupposti giuridici.

Questo caso non è stato diverso: il Csm ha archiviato la pratica affermando che dall’istruttoria non è emerso “alcun profilo di anomalia, abnormità o comunque di patologica deviazione o sviamento rispetto all’iter†previsto dalla legge. La decisione di Lo Voi, quindi, non è stata dettata da un qualche “intento persecutorio“, ma “fondata su una legittima e plausibile interpretazione della normativa†sulle indagini a carico dei ministri. Ad astenersi nel voto, com’è ovvio, sono stati solo i sei laici di centrodestra, i cinque che avevano firmato l’esposto più il nuovo arrivato Daniele Porena, eletto lo scorso agosto. In un comunicato, i togati del gruppo progressista di Area definiscono la pratica “l’ennesima iniziativa strumentale, un “avviso†a tutti i magistrati che adottano decisioni sgradite ai potenti“. E ricordano come a sottoscriverla siano state anche le consigliere Isabella Bertolini e Claudia Eccher, rispettivamente in quota Fratelli d’Italia e Lega, “non a caso le stesse che, per quanto si apprende dalla stampa, sono entrate nel comitato promotore del Sì al referendum” costituito dai partiti di governo. “Non contestiamo certo il diritto – anzi il dovere – dei componenti del Csm di partecipare in prima persona alla dialettica politico-culturale che anima la campagna referendaria; ma assumervi un ruolo di organizzazione e direzione attiva implica una esposizione politico-mediatica che non fa il bene dell’istituzione e snatura il ruolo di chi, in quanto designato dal Parlamento a camere riunite, dovrebbe rappresentarne le diverse sensibilità, senza però assumere direttamente ruoli politici organici”, scrivono i consiglieri di Area, Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Genantonio Chiarelli, Antonello Cosentino e Tullio Morello.

Un’accusa a cui le due consigliere rispondono poco dopo: “Stupisce parecchio il maldestro tentativo di censura messo in atto da chi non sì è mai fatto problemi a esondare dal proprio ruolo”, scrivono Bertolini ed Eccher. “Se questo è l’inizio di quello che dovrebbe essere un confronto improntato su un franco e costruttivo dibattito c’è poco da stare allegri. Il referendum sulla giustizia chiamerà tutti gli italiani ad esprimersi su una riforma attesa da anni che da piena attuazione alla Carta costituzionale. La campagna referendaria vede già impegnati i consiglieri del Csm, specialmente quelli togati, che vogliono che non cambi assolutamente nulla. Come è logico che sia, ci sono anche consiglieri che invece sono per il Sì alla riforma. Per fortuna, alla fine, saranno gli italiani a decidere e non le correnti della magistratura”.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 17:37:15 +0000
Trending News a cura di Redazione FqMagazine
“Evito la foto dal letto d’ospedale, ora inizia il silenzioâ€: Enrico Ruggeri si mostra sui social dopo l’operazione per un polipo alla gola

Ho evitato la foto terribile, quella dal letto, con il camicione, la flebo e il pollice a significare ‘tutto ok”. Enrico Ruggeri ha aggiornato i fan sulle sue condizioni dopo l’operazione per un polipo alla gola. Nelle scorse settimane il cantautore milanese aveva annunciato la necessità di ricorrere a un intervento chirurgico per risolvere il problema alla gola. Su Instagram Ruggeri si è mostrato in piedi, vestito e apparentemente in forma. Come scritto sul suo profilo social, il cantante non ha voluto mostrarsi nelle classiche vesti da paziente ma da persona pronta per un recupero fuori dal letto dell’ospedale. La leggenda della musica italiana è attesa da un periodo di silenzio forzato. Solitamente, per un’operazione del genere è necessario non sforzare la voce per un periodo che va dai 3 ai 15 giorni. Per Ruggeri si tratta del secondo polipo alla gola.

L’annuncio

Al termine della registrazione della terza edizione del programma “Gli occhi del musicista” da lui condotto, Enrico Ruggeri aveva annunciato di dover ricorrere alla chirurgia. “Appena terminate le registrazioni dovrò operarmi per un altro polipo alla gola che mi tormenta da più di un anno, rendendo difficile e dolorosa ogni mia performance vocale” aveva dichiarato Ruggeri su Instagram. Sullo stesso social il cantautore ha voluto aggiornare i fan sulle sue condizioni: “Pare che l’intervento sia riuscito, ora inizia la dura consegna del silenzio. Poco male, il programma è già in montaggio, lo vedremo assieme a gennaio”. E ancora: “Grazie per i pensieri positivi, che ho percepito”.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 17:34:37 +0000
Storie dal Mondo a cura di Redazione FqMagazine
“La famiglia della mia futura sposa ha avviato un’indagine privata per trovare qualcosa di compromettente su di meâ€: un uomo vuole annullare il matrimonio

Un ragazzo ha condiviso la sua storia con gli utenti di Reddit. L’uomo ha raccontato di avere dubbi riguardo il suo futuro con la fidanzata Emily, nonché promessa sposa, a causa di un’indagine privata organizzata dal fratello della ragazza per scoprire possibili “scheletri nell’armadio” dell’autore del post.

Il ragazzo ha raccontato di essere fidanzato con Emily da un anno e mezzo e i due hanno deciso di convolare a nozze dopo 10 mesi dall’inizio della relazione. L’utente ha raccontato di aver fatto la proposta alla fidanzata perché lei desidera dei figli e lui ha ritenuto fosse la decisione giusta da prendere. La coppia ha discusso sulle tradizioni matrimoniali. Emily, infatti, è abituata all’usanza del tè prima dello scambio delle fedi. La giovane, seguendo anche la richiesta del fidanzato, ha deciso di accantonare la sua tradizione. Le famiglie si sono incontrate 4 mesi dopo la proposta di nozze e hanno concordato riguardo l’annullamento dell’usanza. Successivamente, però, il ragazzo che ha condiviso la sua storia su Reddit ha scoperto alcuni dettagli a lui ignoti.

L’insistenza della suocera

Come raccontato dall’uomo, la madre della sposa ha fatto pressioni alla figlia in privato per spingerla a praticare la tradizione pre matrimoniale, contrariamente a quanto stabilito. Dopo alcune settimane Emily si è sentita sopraffatta dalla madre e ha ceduto alle sue richieste. Il ragazzo ha parlato con la fidanzata e, vedendola triste, ha ammorbidito la sua posizione, aprendo alla cerimonia. L’utente si è confrontato a riguardo con i genitori, contrari alla novità visti i patti stabiliti in precedenza. Preoccupata per la situazione, Emily ha convocato una riunione di famiglia in segreto. Da quel momento, il fratello della ragazza ha deciso di contattare un investigatore per condurre un’indagine privata sul -possibile- futuro cognato. L’investigazione ha fatto emergere un lato oscuro dell’utente: la tossicodipendenza. Il ragazzo ha dichiarato che la fidanzata era consapevole di questo fatto e che lui non usava stupefacenti da molto tempo. La notizia si è sparsa in poco tempo e alcuni amici dell’autore del post si sono allontanati per questo passato oscuro.

La fiducia compromessa

L’allontanamento delle persone care ha fatto sorgere dubbi al ragazzo sulla sua relazione con Emily. “La sua famiglia sembra mettere a repentaglio la mia tranquillità futura” ha ammesso l’utente di Reddit. Gli iscritti alla piattaforma si sono schierati dalla parte del protagonista della vicenda. “Il tipo di cerimonia nuziale dovrebbe essere una decisione tua e della tua fidanzata, non dei genitori” ha scritto un utente. A questo ha fatto seguito un altro profilo che ha commentato: “Se pensi che lei non ti sostenga o che forse non lo farà in futuro, allora non sposarti“.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 17:34:05 +0000
Storie dal Mondo a cura di Redazione FqMagazine
“Ho scoperto che era fidanzata e che cercava una terza persona per la relazione. Me ne sono andata senza pagare, ho sbagliato?â€: il dilemma di una ragazza su Reddit

Un’utente di Reddit ha condiviso la sua sventura amorosa. La ragazza, 20 anni, ha avuto un appuntamento con Laura, un anno più grande, conosciuta sull’app di incontri Hinge. Le due si sono scambiate messaggi e videochiamate per diverse settimane, prima di organizzare un appuntamento ufficiale. Stabilita la data, le ragazze si sono incontrate al ristorante. Mentre cenavano, Laura ha ricevuto una notifica e il suo telefono – appoggiato sul tavolo – ha rivelato l’inganno: era fidanzata. La 21enne si è giustificata ammettendo di avere una relazione con un ragazzo e dichiarando che la coppia cercava una terza persona per rapporti sessuali. A quel punto la protagonista della storia ha lasciato il tavolo ed è uscita dal ristorante infuriata. Il gesto, però, le ha fatto salire i sensi di colpa.

Il mancato pagamento

L’utente di Reddit ha raccontato alla community di sentirsi in colpa per non aver pagato il suo ordine. La ragazza ha dichiarato che in quel momento era talmente arrabbiata da non poter ragionare con razionalità. La 20enne ha scritto di “sentirsi piuttosto male per l’appuntamento avuto”. L’autrice del post ha spiegato che nella sua bio di Hinge c’è scritto chiaramente “lesbica-monogama”, nulla che lasci pensare a un orientamento bisessuale o alla ricerca di una relazione aperta. La ragazza ha aggiunto che ha provato un senso di disagio per la mancanza di trasparenza. La protagonista della sfortunata vicenda ha chiesto agli utenti di Reddit se abbia sbagliato a non pagare la sua parte del conto e come potrebbe rimediare. Alcune persone hanno scritto che potrebbe inviare i soldi tramite app come Venmo o Zelle. Altri, invece, hanno posto un tassativo “no” alla spartizione del conto: “Meritava di pagare il conto anche solo per averti messo in questa situazione”

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 17:31:57 +0000
Politica a cura di Redazione Politica
Ucraina, Schlein a Meloni: “Nel governo tre posizioni diverse. Salvini è ancora vicepresidente o ambisce a fare il portavoce di Mosca?â€

“Il consiglio europeo affronterà un bivio cruciale, l’Italia deve avere una voce autorevole, la sua è un sussurro. Non incide, non orienta. Il governo ha tre voci diverse, è vero che avete una risoluzione unica ma per votarla insieme non ci avete scritto niente dentro”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein alla Camera dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni. Schlein ha puntato il dito contro l’immobilismo dell’Italia “in attesa di capire che aria tira a Washingotn” e la risoluzione votata in vista del Consiglio europeo. Schlein ha anche “ironizzato” sull’atteggiamento rispetto al piano di Trump: “Concede a Putin ciò che non è riuscito ancora a conquistare sul campo. Matteo Salvini è ancora il vicepresidente del Consiglio o ambisce a fare il portavoce di Mosca?”, ha aggiunto

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 17:12:53 +0000
Tennis a cura di Redazione Sport
“Una patrimoniale su Sinner? Landini pensi ai fatti propri, ciascuno gestisce la vita come preferisce rispettando le leggiâ€: la risposta di Bertolucci

La residenza a Montecarlo di Jannik Sinner continua a diventare ciclicamente un argomento di discussione. Nonostante sia una prassi di quasi tutti i migliori tennisti al mondo, compresi ad esempio Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, le polemiche non mancano mai. L’ultima è partita dalla dichiarazioni di Maurizio Landini a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, mercoledì scorso: tra il serio e il faceto, il leader della Cgil aveva invitato Sinner ad aderire alla sua proposta di patrimoniale all’1.3%. Ora è arrivata la replica di Paolo Bertolucci, stuzzicato sull’argomento proprio dai conduttori di Un Giorno da Pecora.

“Ognuno dovrebbe pensare di più ai fatti propri, ciascuno gestisce la sua vita come preferisce rispettando le leggi“, ha detto Bertolucci commentando la richiesta di Landini indirizzata a Sinner. Poi l’ex tennista e commentatore tv, vincitore della Coppa Davis 1976, ha provato a spegnere una volta per tutte la polemica sulla residenza: “Hai la possibilità di andare a Montecarlo? Se lo vuoi fare, fai bene a farlo“, ha concluso Bertolucci.

Che cosa aveva detto Landini

Sinner? Mi piace, è molto bravo. Come tecnica però mi piacciono più Musetti, col suo rovescio, o Alcaraz: entrambi tecnicamente sono più divertenti. Ma la velocità, la concentrazione e la forza che ha Sinner lo rendono unico“, aveva detto una settimana fa il segretario generale della Cgil, e appassionato tennista, Maurizio Landini. Se passasse la sua proposta di patrimoniale all’1.3% – lo aveva poi stuzzicato il conduttore Giorgio Lauro – anche Sinner ci rientrerebbe: “Credo che abbia la residenza a Montecarlo ma assolutamente sì sui guadagni che ha in Italia. D’altra parte se ho dieci milioni di euro e ne pago sessantamila di tasse, resto comunque ricco. Se uno ha tutti questi soldi rimane ricco, ma così dà anche un contributo al Paese e lo fa funzionare meglio, questo potrebbe essere anche un elemento di cittadinanza“, la risposta di Landini. Che aveva concluso con una battuta: “Gli basta vincere qualche torneo e ci rientra con gli interessi“.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 17:04:25 +0000
Zonaeuro a cura di Redazione Esteri
Asset russi congelati, “la Bce apre all’uso della clausola d’emergenza sul debito comune per l’Ucrainaâ€. Fonti Ue smentiscono

Trovare un modo legale per usare gli asset russi congelati e, allo stesso tempo, convincere tutti gli Stati membri a dare il proprio assenso. Il tutto in soli due giorni. A Bruxelles è corsa contro il tempo tra tecnici, vertici delle istituzioni Ue e capi di Stato e di governo per cercare di arrivare a un’intesa la più condivisa possibile sull’utilizzo dei 210 miliardi di euro immobilizzati dall’Ue come sanzione per l’invasione russa dell’Ucraina. La deadline è il Consiglio europeo del 18-19 dicembre, anche se il presidente Antonio Costa non ha escluso sedute a oltranza per arrivare a un’intesa prima del 2026. Perché col disimpegno americano, le trattative che vanno a rilento e la guerra che non accenna a placarsi, per l’Europa quei soldi sono una delle pochissime, se non l’unica speranza di continuare a sostenere Kiev oggi e in futuro.

La strada intrapresa dall’Ue è piena di ostacoli. L’obiettivo è quello di utilizzare questi soldi come garanzia di un prestito da circa 140 miliardi di euro all’Ucraina. Il problema è che, nel caso in cui la guerra dovesse terminare e le sanzioni venissero allentate, è possibile che i proprietari di quei beni li richiedano indietro. E a quel punto, se fossero stati usati per ripagare il debito, toccherebbe agli Stati risarcire. E non tutti in parti uguali, almeno sulla carta: il principale ostacolo è convincere il Belgio che, tramite Euroclear, detiene 185 dei 210 miliardi totali e che, in caso di richiesta di rimborso, come spiegato dal governo di Bruxelles, rischierebbe “la bancarotta“. Redistribuire il rischio, invece, non sembra essere una strada praticabile per più di una cancelleria, Italia compresa.

Per questo a Bruxelles si cerca una soluzione per evitare che quei soldi possano essere utilizzati senza il rischio di maxi-risarcimenti futuri, addossandosi solo il rischio di un danno d’immagine per futuri investitori internazionali. Uno spiraglio sembra aprirlo, secondo fonti anonime citate dall’Ansa, la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, che solo poche settimane fa aveva escluso la possibilità di offrire garanzie Bce per il prestito. La capa della massima istituzione bancaria europea avrebbe detto che, se si è usata la procedura di emergenza prevista dall’articolo 122 per immobilizzare gli asset russi a tempo indeterminato, allora sarebbe possibile procedere nello stesso modo anche nell’emissione del debito comune, aggirando così il veto dell’Ungheria di Viktor Orban. Altre fonti sostengono, però, che l’ipotesi sia già stata esclusa: “Non si tratta solo di adottare una legislazione, che altrimenti verrebbe adottata secondo normali procedure e alle condizioni stabilite dall’articolo 122 che riguarda la crisi economica. Votare debito comune interferirebbe con alcuni dei principi fondamentali dei trattati che non possono essere modificati dalla legislazione secondaria. Questo è il nocciolo della questione”.

Proprio il premier magiaro ha ribadito la sua posizione: “I politici liberali e i burocrati di Bruxelles hanno creato l’illusione che ci fosse la possibilità di sostenere finanziariamente una guerra in Ucraina senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini dell’Unione europea, basandosi solo sui cosiddetti beni congelati. È stato un imbroglio. State imbrogliando“, ha dichiarato arrivando al vertice dei Patrioti a Bruxelles. “In Europa centrale nessuno ci ha pensato seriamente – ha aggiunto – Non siamo stupidi. Pensiamo che se si vuole finanziare una guerra, bisogna pagarla”. E dopo aver avvisato di aver parlato con Vladimir Putin, pronto a “rispondere con la forza” se dovessero essere usati gli asset russi, ha annunciato che l’Ungheria non ha alcuna intenzione di appoggiare la scelta di Bruxelles: “Pagherete voi. Pagheremo tutti. È una cattiva strategia, un errore enorme e lo pagheremo tutti. Ciò per cui mi batto è tenere gli ungheresi fuori da questa follia e da questa folle strategia. Mi oppongo fermamente all’invio di denaro degli ungheresi in Ucraina”.

La sua attenzione si è poi spostata su Euroclear: “È una società belga. Sono in pericolo. Se l’idea folle dell’Unione europea di confiscare i beni russi congelati” dovesse andare a buon fine, “ciò avrebbe un impatto tremendamente negativo sulla società”. Lettura che al momento trova conferma nella reazione di Ficth che ha messo i rating di default a lungo termine (Idr) di Euroclear Bank ed Euroclear Holding (Eh), entrambi “AA”, sotto osservazione con implicazioni negative, tecnicamente Rating Watch Negative (Rwn). La decisione è legata, spiegano, a un “potenziale aumento dei rischi di liquidità e legali” per Euroclear Bank ed Eh (congiuntamente Euroclear) “derivanti dai piani della Commissione europea di utilizzare le attività immobilizzate della Banca Centrale della Federazione Russa (Cbr) per un prestito di riparazione all’Ucraina”, nonché dalla decisione di “avvalersi dei poteri di emergenza ai sensi dell’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea del 12 dicembre”.

Il Belgio, per l’appunto, rimane perplesso sulle soluzioni offerte dai vertici Ue, fortemente sostenuti dalla Germania. Fonti diplomatiche hanno rivelato che Bruxelles “insiste nel chiedere una discussione approfondita di entrambe le opzioni domani, quella sul tavolo” del prestito sugli asset russi “e quella in sospeso” sul prestito garantito dal bilancio Ue. E “continua a credere che il prestito di riparazione non sia l’unica opzione per aiutare l’Ucraina”, ma “preferirebbe l’opzione di un prestito garantito dal margine di bilancio dell’Ue“. Questo perché questa seconda opzione “offre piena chiarezza e prevedibilità” garantendo un metodo “più economico, più rapido e più trasparente e che offre, sempre di più, maggiore chiarezza. È un esercizio ben noto e rappresenterebbe una forte dichiarazione di sostegno all’Ucraina. Nelle proposte della Commissione del 3 dicembre c’erano due opzioni. Ne abbiamo discusso diverse volte e, a un certo punto, la presidenza danese ha deciso di accantonare la prima opzione, sostenendo che non vi è unanimità. Da allora, non abbiamo avuto alcun dibattito, alcuna discussione su tale opzione, e ci siamo concentrati sull’altra opzione, ovvero il prestito di riparazione a fronte degli asset russi mobilitati”. Dopo una giornata intera di contrattazioni, la posizione del Belgio rimane però la stessa: “Tutto ciò che è applicabile al Belgio deve essere applicabile a tutti gli altri Paesi dell’Ue”, con tutti i rischi coperti e neutralizzati “senza limitazioni, integralmente e sin dal primo giorno”.

Dubbi su questo, però, sono stati espressi anche da Malta, Bulgaria, Slovacchia e persino Italia. Roma, pressata dai continui avvertimenti di Washington che invita l’Europa a non utilizzare gli asset russi congelati come garanzia per il prestito di riparazione per l’Ucraina, cerca di mantenere una posizione di equilibrio. Da un lato non chiude totalmente al loro possibile utilizzo, come invece fa un altro governo dell’est Europa, la Repubblica Ceca, che ha negato la propria disponibilità a fare da garante, ma ribadisce, anche col discorso di Giorgia Meloni alla Camera, che si può dare il via libera “se la base giuridica è solida. Non perché siamo amici di Putin ma per l’esatto contrario. Se la base giuridica di questa iniziativa non fosse solida, noi regaleremmo alla Russia la prima vittoria vera dall’inizio del questo conflitto. Bisogna sì puntare a utilizzare gli asset sovrani russi, perché è giusto che sia la Russia a ripagare per la guerra di aggressione che ha mosso, ma bisogna essere sicuri di fare la cosa giustaâ€.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 16:40:13 +0000
Mondo a cura di Redazione Esteri
Asset russi, Londra: “2,5miliardi di interessi dei beni di Abramovich saranno trasferiti a Kievâ€

Due miliardi e mezzo di sterline d’interessi ricavati dai fondi congelati nel Regno Unito all’oligarca russo Roman Abramovich verranno utilizzati per la difesa dell’Ucraina. Lo ha annunciato Keir Starmer nell’ultimo Question Time ai Comuni prima della pausa natalizia, in attesa delle decisione dell’Unione europea sull’utilizzo degli asset russi prevista per domani, 18 dicembre. Il primo ministro britannico ha ricordato l’intesa raggiunta con gli alleati europei per il congelamento generalizzato dei beni russi e ha avvertito il miliardario ex proprietario del Chelsea Football Club che il suo governo è pronto ad avviare un’azione legale per la confisca del suo intero patrimonio britannico se egli non manterrà la promessa di devolverlo a Kiev.

“Oggi – ha detto Starmer, rispondendo alla domanda di una deputata che gli chiedeva di ribadire il sostegno del Regno Unito agli ucraini, sullo sfondo della guerra innescata dalla Russia di Vladimir Putin – posso annunciare che intendiamo emettere una licenza per il trasferimento di 2,5 miliardi di sterline di proventi derivati dalla vendita del Chelsea Football Club, congelati fin dal 2022″.
“Il mio messaggio ad Abramovich – ha proseguito – è questo: le lancette dell’orologio corrono, onora la promessa che hai fatto (sulla destinazione dei suoi beni britannici a favore della ricostruzione dell’Ucraina, ndr) e paga ora. Se non lo farai, siamo pronti a rivolgerci a un tribunale per far sì che ogni penny finisca nelle tasche di coloro che sono stati devastati dalla guerra illegale di Putin”.

Ad Abramovich era stata concessa una licenza dal governo del Regno Unito per vendere il Chelsea, a condizione che il ricavato fosse speso a sostegno delle vittime della guerra in Ucraina. I proventi della vendita sono stati depositati su un conto bancario britannico controllato dalla Fordstam, la società di Abramovich. Da allora, il denaro è stato congelato a causa dell’impasse nei negoziati con l’oligarca russo sulla possibilità di spenderlo esclusivamente in Ucraina o di farlo anche all’estero. Il governo ha promesso di istituire una fondazione per erogare i fondi, guidata da Mike Penrose, ex direttore di Unicef Uk.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 16:39:34 +0000
Blog a cura di Antonio Leggieri
Architettura Open House: così ho scoperto una Napoli nascosta

Di recente, mentre ero a Napoli per motivi personali, tra una commissione e l’altra ne ho approfittato per prendere parte ad alcune tappe di Architettura Open House, l’evento – giunto alla sua ottava edizione – che in tre giorni permette di scoprire la città partenopea attraverso la visita di luoghi non accessibili al pubblico o non inclusi nei principali tour turistici. Così, dal 3 al 5 dicembre scorso – in un periodo in cui le strade del centro, da via Benedetto Croce a via Toledo, erano “incamminabili†a causa dell’overtourism, ma questa è un’altra storia – me ne sono andato in giro per visitare studi, case di design e cantieri che definiranno la Napoli del futuro.

Non vi parlerò di tutto quello che ho visto, sia perché lo spazio non me lo permette, sia perché alcuni degli appuntamenti erano in abitazioni private – come quella baroccheggiante dell’avvocato Nicola Todisco e quella ipermoderna di una famiglia napoletana, nel lussuoso Parco Manzoni di Posillipo – in cui non è possibile accedere all’infuori di questa tre giorni. Per il resto, ho passeggiato a lungo in una città che da una parte cela luoghi meravigliosi noti solo a pochi, dall’altra diventa ogni anno sempre più turistica, moltiplicando l’offerta di nuovi hotel e B&B come Dimora dei Marchesi, in via Sant’Anna dei Lombardi 36. All’interno di un palazzo nobiliare provato dal tempo – caratteristica comuni a moltissimi palazzi aristocratici della città – l’architetto Marisa Kitzman ha arredato quattro stanze destinate all’accoglienza che uniscono la solennità decorativa di eredità borbonica con elementi architettonici contemporanei e domotica di ultima generazione. Scelte diverse quelle operate dagli architetti Alfredo Ciollaro e Manuela Tirrito dello studio Ars Constructa, che nel Palazzo Moles – in via Vergini, proprio accanto al celebre Palazzo dello Spagnolo – hanno ridato vita a un appartamento, anch’esso destinato a B&B, scegliendo esclusivamente linee pulite e tonalità pastello.

Il clou del programma è stata la visita di alcuni spazi – sia pubblici che privati, ma accessibili a pagamento – oggetto di recenti interventi architettonici che ne hanno migliorato estetica e funzionalità. Due esempi: all’interno del Lunch Bar Magnolia, in Vico Belledonne 11, nel quartiere Chiaia, lo studio Eoss Architettura ha realizzato la copertura di una corte ricorrendo a un impluvium realizzato in Etfe, un polimero di nuova generazione, leggero ma resistente, che dà vita a una struttura effimera e rimovibile che riesce a rispettare i vincoli architettonici imposti dalla Sovrintendenza. Non è un caso che la stessa tecnologia sia stata realizzata per coprire il cortile quattrocentesco del Chiostro del Bramante di Roma, che ora presenta una struttura tessile e trasparente in grado di raccogliere e canalizzare l’acqua piovana verso un punto di raccolta centrale della corte. Ancora, in zona Sanità-Vergini, nell’Ipogeo dei Cristallini – una delle più rare e preziose testimonianze di pittura e architettura ellenistica conservate a Napoli – un ulteriore intervento architettonico mirato alla valorizzazione del luogo ha permesso di realizzare il desk di accoglienza turistica e i bagni, senza violare visivamente uno spazio che non ha eguali per importanza storica.

Altri due indirizzi di cui non ero a conoscenza: la terrazza dell’hotel Mercure Napoli Centro Angioino, in via De Pretis 23, che regala una vista panoramica del Maschio Angioino e del Golfo di Napoli, e la scala elicoidale di Palazzo Mannajuolo, in via Filangieri, sempre nel quartiere Chiaia. La scala – ne ho vista una simile all’Hotel Bristol di Genova – va prima “passeggiata†e poi fotografata: vista dal basso forma una spirale ipnotica impreziosita dalla luce che filtra dall’oculo centrale in alto, illuminando la combinazione di marmo, ferro e vetro usata per erigere questo capolavoro del Liberty napoletano.

L’accoglienza in ogni location è stata arricchita dalla partecipazione degli studenti dell’istituto alberghiero Ipseoa di Napoli, grazie al progetto scuola lavoro. Durante la visita a una casa privata del Rione Sanità – dotata di una terrazza che offre una vista a volo d’uccello su tutta la città – ne ho approfittato per fare due chiacchiere con alcuni di loro, ascoltando i loro sogni e le loro paure in una città che sa essere magica e stimolante, ma anche sfidante e piena di contraddizioni.

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Data articolo:Wed, 17 Dec 2025 16:34:29 +0000

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