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Mondo a cura di Redazione Esteri
Gaza, raid di Israele su Khan Younis: sei morti tra cui due bambini. Netanyahu: “Risposta a un attacco ai nostri soldatiâ€

L’aviazione israeliana ha lanciato almeno quattro attacchi aerei sulla zona occidentale di Khan Younis, città nel sud della Striscia di Gaza, uccidendo sei persone tra cui due bambini. I raid erano stati annunciati dal premier di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu, come risposta a un attacco contro le Idf (le forze armate israeliane) a Rafah, l’insediamento più meridionale della Striscia, che ha ferito cinque soldati.

A quanto riferisce il giornale israeliano Haaretz citando fonti locali, quattro missili delle Idf hanno bersagliato direttamente le tende degli sfollati a Khan Younis. Un drone ha colpito una tenda rifugio nei pressi dell’ospedale kuwaitiano, nella zona occidentale della città, mentre mezzi corazzati e mezzi ingegneristici hanno aperto il fuoco nella parte orientale.

Un’altra crepa nella fragilissima tregua di Gaza, mentre Israele ha ricevuto il corpo di un altro ostaggio, recuperato dalla Jihad islamica e da Hamas nella zona di Beit Lahia, nel nord della Striscia, dove si scavava da giorni. Si tratta della penultima salma a tornare in Israele tra quelle dei rapiti del 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco di Hamas che ha dato inizio alla guerra.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 20:49:39 +0000
Politica a cura di Paolo Frosina
Per accedere agli smartphone servirà l’ok del giudice: passa la delega anti-pm voluta dal berlusconiano Enrico Costa

Una delega al governo per modificare entro sei mesi il codice di procedura penale, prevedendo che per accedere al contenuto di uno smartphone o di qualsiasi altro dispositivo informatico – in primis, ovviamente, mail e chat – i pm debbano chiedere l’autorizzazione al giudice. La prevede l’articolo 6 della legge di delegazione europea, il provvedimento con cui ogni anno il Parlamento detta all’esecutivo i criteri per attuare le direttive Ue. Nella versione 2025, approvata mercoledì alla Camera, il deputato di Forza Italia Enrico Costa ha fatto inserire uno dei suoi emendamenti “garantisti”, diventati ormai un genere: col pretesto di adeguare l’Italia a una sentenza della Corte di giustizia Ue, la norma stabilisce che le Procure possano accedere ai dati contenuti nei device solo con il “controllo preventivo di un giudice o di un organo amministrativo indipendente“, esclusi i “casi di urgenza debitamente giustificati” e le indagini per una serie di gravi reati. Non solo: la futura legge dovrà “definire in modo sufficientemente preciso” i reati per cui è possibile acquisire i dati, garantendo “il rispetto del principio di proporzionalità”.

In realtà una proposta di legge con questo contenuto è già stata approvata l’anno scorso al Senato: si tratta del testo a prima firma del forzista Pierantonio Zanettin, che per poter leggere il contenuto di uno smartphone prevede una complessa procedura con due successive autorizzazioni del gip – una per il sequestro e un’altra per l’estrazione – e nel mezzo una sorta di udienza per la duplicazione dei contenuti, con la partecipazione di tutti gli avvocati e i consulenti di parte. In sostanza, quindi, una procedura che adesso può completarsi in un solo giorno o in poche ore domani richiederà almeno una settimana. Il governo, su input di Fratelli d’Italia, ha congelato la legge alla Camera dopo l’allarme lanciato dal procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo, che ha previsto “effetti disastrosi†della nuova normativa sulle indagini. Una volta portato a casa il referendum sulla separazione delle carriere, però, l’iter potrebbe ripartire. La delega voluta da Costa, quindi, è in sostanza un pungolo al governo a non lasciare nei cassetti il provvedimento: se nei prossimi mesi non arriverà l’ok definitivo, il “falco” azzurro è pronto a farsi sentire.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 20:28:47 +0000
Cronaca a cura di Redazione Cronaca
Bergamo, operaio 27enne muore trascinato dentro un macchinario: stava facendo manutenzione al nastro trasportatore

Si stava occupando della manutenzione di un nastro trasportatore quando questo si è azionato trascinandolo dentro il macchinario. È morto così, nel pomeriggio di mercoledì, un operaio 27enne dipendente di una ditta esterna che stava svolgendo il proprio lavoro all’interno della Montello Spa di Montello, nel Bergamasco, azienda specializzata nel recupero e riciclo di materiali plastici e organici. Sul posto è intervenuto il personale sanitario del 118, ma per il giovane non c’è stato nulla da fare, nonostante i lunghi tentativi di rianimarlo. Successivamente sono arrivati anche i Carabinieri di Bergamo e i tecnici di Ats.

Il ragazzo era di origine marocchina e si trovava in Italia da otto anni. Viveva a Pian Camuno, in provincia di Brescia, e da un anno si era sposato, con la moglie che lo aveva raggiunto appena due settimane fa. “Siamo profondamente colpiti e sgomenti per quanto accaduto al lavoratore e siamo vicini alla sua famiglia – si legge in una nota della direzione della Montello – Stiamo collaborando con le autorità per svolgere le più opportune verifiche ai fini di determinare cause e circostanze del tragico accaduto che ha coinvolto il dipendente di una società che da anni svolge attività di manutenzione all’interno del nostro stabilimento. Costernati, rinnoviamo la vicinanza alle persone colpite da questo lutto”.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 19:41:19 +0000
Ambiente a cura di Redazione Giustizia
“Trulli riqualificati per diventare alberghiâ€, anche il Consiglio di Stato dice sì

Il Consiglio di Stato – come aveva già fatto il Tribunale amministrativo regionale nel novembre di due anni fa – ha respinto il ricorso presentato da “I Gabbiani del Parco di Costa Ripagnola -un volo libero in difesa dell’ambiente snaturato dalla legge del cemento”, contro il progetto della società Serim di recupero architettonico dei trulli a destinazione turistico alberghiera sulla costa di Polignano a Mare, nel Barese. La sentenza chiude un contenzioso durato anni che ha interessato le aule della giustizia penale (le indagini si sono concluse con archiviazioni) e amministrativa.

Il comitato ambientalista e un cittadino polignanese avevano impugnato la determina regionale con la quale nel 2022 era stato autorizzato l’intervento di riqualificazione dei trulli che prevedeva “il restauro e il risanamento conservativo, senza aumento di volumetria, di dieci costruzioni rurali”, un tempo usate come deposito di attrezzi agricoli, da destinare ad attività turistica. Il Tar nel 2023 aveva dichiarato il ricorso “irricevibile per tardività” e “inammissibile per carenza di interesse ad agire”.

Il Consiglio di Stato, a gennaio 2024, ha respinto l’istanza cautelare e ora ha depositato la decisione di merito, confermando la sentenza dei giudici pugliesi. “Non è stato chiarito come ed in che modo – scriveva il Tar nella sentenza che il Consiglio di Stato condivide – il limitato intervento di riqualificazione finisca materialmente per incidere sui valori ambientali e paesaggistici astrattamente tutelati dal Comitato”.

Nel provvedimento si fa riferimento anche alla relazione depositata dalla società Serim, assistita dagli avvocati Giuseppe Chiaia Noya, Nino Sebastiano Matassa, Giuseppe Modesti e Rosa Volpe, relativa alla consulenza tecnica disposta dalla Procura nell’ambito del procedimento penale, “da cui si ricavano circostanze e conclusioni che confermano la conformità del progetto con gli strumenti urbanistici del Comune di Polignano a Mare e la conformità del progetto alla legge regionale di istituzione del parco naturale di Costa Ripagnola“.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 18:57:46 +0000
Politica a cura di Redazione Politica
Salvini: “L’Italia ha interesse a riaprire i ponti con la Russia prima di altri. Sogno nuovi commerci e dialogo con Moscaâ€

“A leggere il giornale sembra che qualcuno abbia voglia di fare nuove guerre. Io non ho voglia di nuove guerre, l’Italia non ha interesse a dichiarare guerra a nessuno, anzi abbiamo interesse a riaprire ponti, magari prima di altri, che per logiche locali invece hanno altri tipi di ragionamenti”. Matteo Salvini torna a lanciare messaggi amichevoli alla Russia, confermando il posizionamento della Lega come la forza di governo più ostile al sostegno militare a Kiev e al riarmo europeo in funzione anti-Mosca. Nel suo intervento all’inaugurazione del nuovo palazzo dell’Aviazione civile (Enac) a Roma, il vicepremier e ministro dei Trasporti ha detto di sognare un ritorno dei collegamenti aerei diretti tra l’Italia e la capitale russa, per “riaprire i commerci e il dialogo con un Paese con cui non siamo in guerra”: “Spero, non tra anni ma tra mesi, di poter tornare a volare su Kiev e su Mosca direttamente da Roma e da Milano. Oggi può sembrare un pio desiderio, ma se puoi sognarlo puoi farlo”, dice.

Parlando con i cronisti a margine dell’evento, Salvini ha ribadito il suo pensiero: “Tra poche settimane tornerà il volo diretto tra l’Italia e Israele, così come ora c’è un collegamento diretto con la Libia. Spero che quello che oggi sembra un sogno lontano possa trasformarsi in realtà nel più breve tempo possibile: ricollegare direttamente Roma, Milano e Italia sia con Kiev che con Mosca. Ecco, quello su cui tutti coloro che hanno una piccola o grande responsabilità debbono lavorare e debbono impegnarsi è trarre la lezione delle parole del Santo Padre: riavviciniamo, costruiamo ponti e che i cieli uniscano”, dice, citando Leone XIV. D’altra parte, Salvini non ha mai nascosto la sua stima per il presidente russo Vladimir Putin: nel 2015, in occasione di una visita del capo dello Stato Sergio Mattarella al Parlamento europeo, si disse pronto a cedere “due Mattarella in cambio di mezzo Putin”, e la Lega non ha mai annullato l’accordo di collaborazione siglato nel 2017 con Russia Unita, il partito di Putin.

A confermare le resistenze della Lega sulle forniture militari a Kiev, il decreto che proroga l’autorizzazione alla cessione di armi è sparito dall’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di giovedì. E il capogruppo del Carroccio al Senato, Massimiliano Romeo, ha messo in chiaro il motivo: “Un conto è difendere l’Ucraina, altra cosa è alimentare una guerra. Sulle armi a lungo raggio siamo contrari”, ha detto a Ping pong su Radio 1. Suggerendo al governo di sospendere il dossier sperando nel successo del piano Trump: “Visto che il decreto aiuti Ucraina è stato posticipato in Consiglio dei ministri, suggerirei a questo punto di attendere l’evoluzione delle trattative in corso condotte dal segretario di Stato Marco Rubio e del piano di pace statunitense, così da poter definire un provvedimento pienamente coerente con il percorso diplomatico intrapreso e in grado di includere le garanzie di sicurezza per l’Ucraina che emergeranno dal negoziato internazionale”.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 18:50:52 +0000
Tennis a cura di Redazione Sport
“Incontrerà Gesù e magari troverà un difetto anche a luiâ€: l’omelia del parroco durante il funerale di Pietrangeli

“Amava avere l’ultima parola e finalmente potrà dirla al Signore”. Si è chiusa così l’omelia di Don Renzo Del Vecchio durante il funerale in forma privata di Nicola Pietrangeli che si è svolto nella Chiesa della Gran Madre di Dio di Ponte Milvio, qualche ora dopo la commemorazione sul campo a lui dedicato al Foro Italico.

“Io non ho conosciuto Nicola, ne ho sentito parlare in questi giorni ma ho pensato più all’uomo che al personaggio, nel senso positivo del termine. Ho pensato all’uomo nel momento in cui rimaneva da solo e ho immaginato di stare con lui nei momenti di grande paura e solitudine, consolandolo laddove ce ne fosse bisogno”, ha dichiarato il parroco durante il suo discorso.

Poi una battuta: “La sua ironia? È una qualità delle persone intelligenti. Immagino Nicola che potrà incontrare il più grande di tutti e magari troverà qualche difetto anche a Gesù Cristoâ€. Il riferimento è ovviamente all’ironia pungente di Nicola Pietrangeli, tratto distintivo del suo carattere che negli ultimi tempi aveva fatto parlare di sé. Non erano infatti mancate le frecciate a Sinner, alla Coppa Davis, a Berrettini e persino al Padel qualche anno fa.

Si è chiusa intanto la giornata dell’ultimo saluto all’ex tennista italiano, primo a vincere uno slam. Prima al Foro Italico di Roma si è tenuta la camera ardente. Il feretro del grande tennista azzurro, scomparso a 92 anni lo scorso 1 dicembre, è stato accolto sul campo a lui dedicato, esaudendo le sue volontà. Poi il funerale in forma privata a cui erano presenti tantissimi personaggi del mondo del tennis e non solo.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 18:47:55 +0000
Scuola a cura di Alex Corlazzoli
Educazione sessuale a scuola, a Ostuni il centrodestra ha votato a favore insieme a Pd e M5s

Se il centrodestra a livello nazionale ha concesso solo a superiori e medie (primaria e infanzia sono escluse) progetti sull’educazione sessuale e affettiva, a Ostuni, nei giorni scorsi, ha votato insieme alla maggioranza di centrosinistra e M5s all’unanimità un progetto che prevede lezioni con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione della violenza di genere e l’educazione sessuale dall’infanzia alle superiori.

In piazza della Libertà, nella sala del consiglio comunale, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno presentato una mozione in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, su questa tema. A quel punto, la maggioranza del Partito democratico ha chiesto con un emendamento della consigliera dem Rosalinda Giannotti che si potesse aggiungere anche l’attenzione ai percorsi di educazione sessuale. Una messa alla prova per il centrodestra che da Ostuni ha voluto inviare un messaggio a Roma. La convergenza tra maggioranza e opposizione ha comunque dato il via libera a un progetto che somiglia molto a quanto ha fatto la prima cittadina Pd di Genova Silvia Salis che da gennaio in quattro scuole dell’infanzia, con il coinvolgimento dei genitori e del centro antiviolenza “Mascheronaâ€, avvierà l’educazione sessuale affettiva coinvolgendo oltre trecento bambini e bambine.

Soddisfatto del risultato è il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes che a ilfattoquotidiano.it spiega: “Si tratta di un segnale significativo perché ci aiuta a fuggire dal rischio della retorica e dare più concretezza al nostro fare amministrativo. Mandare da Ostuni un segnale di questo tipo alla politica nazionale è positivoâ€. Fdi, come riportato da Ostuni Notizie, ha rivendicato la scelta dicendo che “è fondamentale aumentare e migliorare le azioni a tutela delle vittime, ribadendo che un tema così delicato non può e non potrà mai avere un colore politico. Al contrario, deve guardare esclusivamente all’interesse dei soggetti più deboli”.

Nonostante qualche mal di pancia del giorno dopo, la decisione del centrodestra di Ostuni, non ha scatenato una bufera come a Genova dove la Lega ha presentato un’interrogazione parlamentare. Anche Fratelli d’Italia in quel caso ha parlato di “sperimentazione ideologica†mentre nella cittadina pugliese Pomes è riuscito a far convivere le due anime: “Ora si tratta di riempire di contenuti quanto abbiamo approvato. Sono persuaso di quanto ha fatto la sindaca Salis e, da padre di due bambini di cinque anni, sono convinto che sia necessario partire proprio dai più piccoli, dalla scuola dell’infanzia per invertire questa tendenza alla violenzaâ€. Nei prossimi giorni, il sindaco incontrerà già la direzione della scuola per iniziare a mettere sul tavolo qualche proposta concreta. Un tema, quello approvato a Ostuni, che sta facendo discutere l’opinione pubblica. Il Ddl Valditara, infatti, introduce il consenso informato dei genitori per ogni attività scolastica legata alla sessualità e all’affettività, alle medie e alle superiori. Un provvedimento che ha sollevato l’ira soprattutto del centrosinistra.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 18:33:03 +0000
Cronaca a cura di Paolo Dimalio
Cannabis light, il decreto Sicurezza arriva alla Consulta: il tribunale di Brindisi solleva dubbi sul bando alle infiorescenze

La Corte costituzionale giudicherà la legittimità costituzionale dell’articolo 18 del decreto sicurezza, approvato dal governo Meloni il 4 aprile. È la norma per mettere al bando la cannabis light, con il divieto di lavorare e vendere il fiore della canapa a prescindere dall’effetto drogante. Peccato abbia travolto anche i coltivatori – bacino elettorale delle destre – innescando sequestri delle forze dell’ordine ai danni di legittime aziende, con indagini per detenzione di stupefacenti: gli imprenditori della canapa rischiano 20 anni di galera. Per il governo, del resto, le infiorescenze sono un pericolo per la sicurezza (soprattutto stradale), anche se il thc (il cannabinoide psicotropo) è assente o nei limiti di legge, sotto l’asticella dello 0,5 per cento.

Il sequestro e il ricorso

L’ordinanza per sollevare la questione di legittimità costituzionale è stata firmata da un giudice di Brindisi. Alla toga si era rivolta un’azienda italiana con coltivazioni in Bulgaria, dopo il sequestro di un suo carico di cannabis light nel porto di Brindisi, da parte dell’agenzia delle dogane. Non una manciata di chili bensì diverse tonnellate, destinate dall’impresa prevalentemente all’esportazione sui mercati esteri. Il pubblico ministero ne aveva già ordinato la distruzione, ma il ricorso dell’azienda (firmato dall’avvocato Lorenzo Simonetti) ha fermato il falò. Ieri è stata depositato il verdetto del giudice per le indagini preliminari: prima di decidere sul sequestro di Brindisi, serve un chiarimento della Corte costituzionale sull’articolo 18 del decreto sicurezza.

Dubbi di incostituzionalità su tre fronti

Gli addetti ai lavori ne erano certi: era solo questione di tempo, prima che il bando al fiore della canapa arrivasse alla Consulta. Da settembre, non si contano i casi di sequestri finiti nel nulla, bocciati dai tribunali del riesame ma anche dai pubblici ministeri. Già il massimario della Cassazione, il 26 giugno, aveva indicato le contraddizioni tra il decreto sicurezza e il dettato della Carta. Il costituzionalista Alfonso Celotto, interpellato dalle associazioni, aveva stilato un elenco di 40 profili di incostituzionalità, solo per l’articolo 18. L’11 novembre il Consiglio di Stato ha rinviato il dossier alla Corte di Giustizia europea, esprimendo forti dubbi sulla coerenza tra il diritto europeo e le leggi italiane sugli stupefacenti, dal Testo unico fino al decreto sicurezza.

Nell’ordinanza di Brindisi, il giudice esamina il decreto sicurezza indicando 3 punti in bilico sull’incostituzionalità. In primis, la scelta del governo di procedere per decreto, malgrado l’assenza del carattere d’urgenza e l’eterogeneità dei contenuti del provvedimento. Poi la violazione del principio di offensività, poiché il bando colpisce anche il fiore privo di thc, dunque senza effetto drogante. Infine, la violazione del diritto europeo: il fiore della canapa è legale in tutti i Paesi del Vecchio continente e le imprese del settore ricevono finanziamenti pubblici.

Il legale: “Non ci fermiamo”

L’avvocato Lorenzo Simonetti rivendica il risultato ma non vuole fermarsi qui, mentre la minaccia dei sequestri incombe sugli imprenditori della canapa . “Lo scopo è ottenere ordinanze di rinvio alla Corte costituzionale anche in altri tribunali, speriamo sia solo l’inizioâ€, dice il legale a ilfattoquotidiano.it. “Se i giudici non fossero convinti dei dubbi di costituzionalità, almeno dovrebbero sospendere i procedimenti in attesa del verdetto della Consultaâ€, aggiunge l’avvocato. Raffaele Desiante dell’associazione Ici (Imprenditori canapa italia) non nasconde la soddisfazione per “la svolta attesa da tutto il comparto della canapa industriale”. “Lo sosteniamo da mesi – prosegue Desiante – un’intera filiera non può essere cancellata con un tratto di penna senza una motivazione concreta, proporzionata e basata su dati scientifici”.

Anche Coldiretti, ascoltatissima a palazzo Chigi, dopo aver smarrito la voce accoglie con favore il ricorso alla Consulta. “La canapa e le infiorescenze sono fondamentali per lo sviluppo di alcune filiere e limitarle danneggerebbe pesantemente chi ha investito nel settore – commenta l’associazione – Siamo contrari a qualsiasi uso ricreativo della canapa fuori dalle norme comunitarie, ma difendiamo le imprese agricole che operano nella legalità e nel rispetto dei regolamenti europei. Non si possono bloccare attività su cui le aziende agricole hanno investito legittimamente”. Chissà che Meloni non si lasci convincere.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 18:26:59 +0000
Tennis a cura di Redazione Sport
Sinner è a Dubai: cena con Alonso e Briatore e Gp di Formula 1 nel weekend, in attesa della nuova stagione

Jannik Sinner è a Dubai per iniziare la preparazione invernale in vista della prossima stagione. Il campione azzurro ha chiuso la sua stagione con il trionfo – il secondo consecutivo – alle Atp Finals e dopo qualche settimana di vacanza alle Maldive, adesso è pronto a cominciare la preparazione fisica in vista di un 2026 che si preannuncia intenso ed entusiasmante come l’anno appena finito, condizionato dal caso Clostebol.

E tra un allenamento e l’altro, Jannik Sinner non si nega anche qualche ora di svago. Infatti Sinner è stato immortalato in una foto sui social di Flavio Briatore in compagnia proprio dell’imprenditore e del campione di Formula 1 Fernando Alonso. “Una serata stellata ieri sera al Billionaire Dubai con i campioni Fernando Alonso e Jannik Sinner”, si legge nel post pubblicato da Flavio Briatore.

Inoltre il campione italiano – vista anche la sua grande passione per i motori e per la Formula 1 – nel weekend assisterà ad Abu Dhabi all’ultimo Gran Premio di Formula 1 della stagione, dove si assegnerà il titolo conteso da Lando Norris, Max Verstappen e Oscar Piastri.

L’obiettivo principale di Jannik Sinner nel 2026 è sicuramente quello di tornare al numero uno al mondo, ma soprattutto confermarsi sui livelli altissimi del 2025. Insieme a Carlos Alcaraz ha dominato la scena, vincendo due slam (Australian Open e Wimbledon) e perdendo in finale gli altri due, sempre contro il rivale spagnolo. L’azzurro avrà inoltre la possibilità di giocare di più e acquisire così maggior continuità, visto che lo scorso anno è rimasto fermo da metà febbraio a maggio.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 17:56:52 +0000
Zonaeuro a cura di Franz Baraggino
Ue, sui migranti il Ppe vota con l’ultradestra. Strada: “Totalmente allineati, sui Paesi sicuri norme tremendeâ€

Via libera degli eurodeputati in commissione LIBE (Giustizia, Libertà Civili e Affari Interni) alla bozza sulla prima lista Ue dei Paesi di origine sicuri. Via libera anche al mandato negoziale sull’applicazione delle norme relative ai Paesi terzi sicuri. I due testi allegati al Patto su migrazione e asilo sono passati grazie ad una maggioranza tra il Ppe e le destre, sterzando nuovamente dalla “maggioranza Ursula”, la sempre più fragile base parlamentare che sostiene la Commissione europea della presidente tedesca von der Leyen. In minoranza sono rimasti i Socialisti, che hanno votato contro.

“Oggi abbiamo approvato in Commissione LIBE il dossier sulla lista Ue dei Paesi di origine sicura, di cui sono relatore, confermando il lavoro che abbiamo svolto nelle ultime settimane e segnando il primo passo concreto del percorso parlamentare su un file di grande rilevanza politica”. Lo dichiara Alessandro Ciriani, eurodeputato di FdI-Ecr relatore della Modifica del regolamento Ue 2024/1348 per l’istituzione di un elenco di paesi di origine sicuri a livello dell’Unione. Ancora, sul dato politico: “Il voto odierno in LIBE certifica che il Parlamento è pronto a mettere in campo una posizione organica e responsabile. Confido che in plenaria si procederà con lo stesso senso di responsabilità, affinchè l’Europa possa dotarsi di un impianto normativo solido e credibile nella gestione dei flussi migratori”.

“Grazie al sì di popolari ed estrema destra son passati dei testi che fanno a pezzi il sistema d’asilo in Europa. Stiamo validando la possibilità di spedire le persone in Paesi Terzi con cui non hanno alcun legame”, dichiara Cecilia Strada, eurodeputata Pd e relatrice ombra di entrambi i dossier, confermando quanto raccontato al Fatto alla vigilia del voto. “Tutto ciò è sbagliato e insostenibile, come lo è ritenere sicuri Paesi di origine tipo la Tunisia, dove la situazione dei diritti umani è drammatica come dimostra l’ok del Parlamento, la settimana scorsa, a una risoluzione d’urgenza, passata anche coi voti dei popolari. La Lega ha provato a inserire ulteriori Paesi di origine sicuri alla lista, cosa che siamo riusciti a impedire. Siamo davanti a un gioco profondamente cinico e incoerente, che si consuma sulla pelle dei più vulnerabili e in nome di un’urgenza che non è tale: stando ai più aggiornati dati Frontex e Eurostat, i flussi degli arrivi e le richieste di protezione continuano a diminuire. Stiamo solo facendo un regalo ai governi che con le loro cosiddette ‘soluzioni innovative’ erodono i diritti fondamentali”.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 17:48:05 +0000
Tennis a cura di Redazione Sport
“Se ha scritto un telegramma, non è ancora arrivatoâ€: il mistero delle condoglianze di Sinner alla famiglia Pietrangeli

“Se ha scritto un telegramma, non è ancora arrivato”. A parlare a Repubblica è Filippo Pietrangeli, figlio di Nicola, morto nella mattinata di lunedì 1 dicembre a 92 anni. Il riferimento è a Jannik Sinner, del quale si è discusso negli ultimi giorni. Il motivo è legato alle condoglianze o meno del campione italiano alla famiglia Pietrangeli dopo il lutto.

Un argomento che sta tenendo banco negli ultimi giorni e che – come al solito – divide l’opinione pubblica: c’è chi critica l’atteggiamento di Sinner, che non ha postato nulla sui social a differenza di altri colleghi come Musetti, Fognini, Volandri, Nadal e altri.

Ma c’è anche chi lo difende: si era infatti sparsa la voce che l’altoatesino avesse espresso vicinanza alla famiglia Pietrangeli in forma privata, ma il figlio non conferma: “Se ha scritto un telegramma, non è ancora arrivato. Mi hanno chiamato in tantissimi, potrei aver perso la telefonata, non ho il suo numero”, ha spiegato il figlio Filippo.

Concetto ribadito durante la camera ardente nello stadio dedicato proprio a papà Nicola al Foro Italico: “Non so se sia arrivato un messaggio di Jannik… non ho guardatoâ€. Il riferimento è appunto alla voce sparsa dall’entourage in cui si precisava che “Jannik ha espresso in forma privata alla famiglia le proprie condoglianze per la scomparsa di Nicola Pietrangeliâ€. Intanto il campione italiano è pronto a riprendere la sua preparazione invernale a Dubai e nel weekend assisterà ad Abu Dhabi all’ultimo Gran Premio di Formula 1 della stagione.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 17:47:23 +0000
Calcio a cura di Redazione Sport
“Ho pagato più di 100 euro e mi sento come un gorilla in gabbiaâ€: un tifoso denuncia la vista nel nuovo Camp Nou – Video

“Tutto ciò non accadrà mai, mai al Wanda Metropolitano. Per nessuna tifoseria. I gorilla non meritano una gabbia. E gli esseri umani, ancora meno. Che schifo il Barça e che schifo Laportaâ€. Così un tifoso dell’Atletico Madrid ha denunciato la vista dal settore ospiti del rinnovato Camp Nou, stadio in cui il Barcellona è tornato a giocare soltanto diverse settimane fa. Il tifoso in questione – presente nel settore dedicato alla tifoseria in trasferta – ha lamentato la presenza del vetro e dei pali in ferro che ostruiscono la vista.

Il sostenitore dei Colchoneros ha pubblicato un video sui social, denunciando l’accaduto. Video che ha subito fatto il giro del web. Stupisce soprattutto il fatto che dopo gli ultimi lavori di ristrutturazione, il Camp Nou è stato presentato come all’avanguardia, moderno e pronto a offrire il miglior spettacolo possibile. Un progetto di restyling che prevedeva l’installazione di un nuovo tetto retrattile dotato di pannelli solari, l’integrazione di nuove tecnologie sostenibili come il riutilizzo dell’acqua piovana e la creazione di nuove strutture commerciali, uffici e spazi per eventi attorno allo stadio.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 17:46:39 +0000
Giustizia a cura di Redazione Giustizia
Uccise due rapinatori in fuga, gioielliere condannato a 14 anni in appello. L’imputato: “Giudici non hanno avuto coraggioâ€

È stato condannato a 14 anni e 9 mesi dalla Corte d’assise d’appello di Torino Mario Roggero, il gioielliere che il 28 aprile del 2021 uccise due rapinatori e ne ferì un terzo in seguito a una rapina nella sua gioielleria a Grinzane Cavour, in provincia di Como. A dicembre del 2023, il tribunale di Asti aveva inflitto una condanna di 17 anni in primo grado. Nell’udienza del 12 novembre scorso, la procura generale di Torino aveva chiesto la conferma della pena.

Secondo l’accusa, più che di legittima difesa si era trattato di una e propria esecuzione. Mario Roggero, infatti, sparò ai rapinatori in fuga dal negozio, rincorrendoli con la pistola in mano e facendo fuoco prima in strada e poi nell’auto su cui stavano fuggendo. I due rapinatori erano armati con un coltello e con una pistola giocattolo. Solo l’autista della banda, Alessandro Modica, era riuscito a salvarsi. Giuseppe Mazzarino, 58 anni, e Andrea Spinelli, 44 anni, invece erano morti. Stando alla versione del gioielliere, il suo timore era che i criminali potessero tornare per fare del male a lui o alla sua famiglia, dato che durante la rapina erano cadute le mascherine dai loro volti.

Davanti ai giudici, l’avvocato difensore di Roggero, Stefano Marcolini, ha provato a giustificare la ferocia del gioielliere con il disturbo post traumatico dovuto alla rapina subìta nel 2015. “È un omicidio seminato dalla legittima difesa putativa ma non siamo in presenza di una brutale esecuzione†– e ancora – “non c’è stato tempo per i ragionamenti, ma solo il tempo per una reazione istintivaâ€.

Mario Roggero, dopo la sentenza: “[i giudici, n.d.r.] non hanno avuto coraggio. È stata legittima difesa, se il rapinatore non avesse alzato l’arma non avrei sparato”. L’avvocato, invece, è più prudente: “È prematuro un commento, aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, poi faremo ricorso in Cassazioneâ€. “Credevo avessero rapito mia moglie” aveva detto nel processo di primo grado. Una versione ribadita, con un’aggiunta. Roggero ha raccontato di essere stato spinto anche dal timore che i rapinatori potessero tornare in negozio per uccidere lui e i familiari: “Tanto Spinelli quanto Mazzarino hanno perso la mascherina e mostrato i loro volti. Li avevamo visti in faccia e questo ci ha spaventati tremendamente. Leggevo nei loro volti una profonda collera oltre alla consapevolezza, a quel punto, di poter essere successivamente identificati e riconosciuti”.

Dalla Lega fanno sapere che il segretario di partito e ministro Matteo Salvini ha scritto a Mario Roggero per esprimergli solidarietà.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 17:41:13 +0000
Lavoro a cura di Redazione Economia
Yoox ritira il licenziamento collettivo, raggiunto l’accordo al ministero: 70 esuberi in meno e incentivi all’esodo

Salvi, quasi tutti, e chi comunque non continuerà a lavorare avrà un cuscinetto di tempo e di denaro per provare a trovare una nuova collocazione. È in buona parte rientrata la vertenza Yoox, il colosso dell’e-commerce che aveva annunciato il licenziamento di 211 persone. Al termine del tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stato raggiunto un accordo che prevede una riduzione degli esuberi strutturali, con 70 dipendenti che lasceranno l’azienda, l’uso di ammortizzatori sociali e la possibilità di incentivazioni all’esodo su base volontaria.

A settembre scorso, l’azienda aveva comunicato 211 licenziamenti, tra Bologna e Milano, giustificandoli con la crisi del settore. A ottobre, il licenziamento collettivo era stato sospeso in seguito all’incontro tra sindacati, azienda e istituzioni locali al Mimit. Ora, al termine del confronto, la vertenza è stata chiusa con un accordo che fa esultare il ministro Adolfo Urso (“Un successo frutto di un lavoro di squadra”) e il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale: “Si sono centrati i tre obiettivi che ci eravamo dati fin dall’inizio della crisi: la continuità dell’attività aziendale sul territorio di Bologna, l’attivazione di ammortizzatori sociali e la massima salvaguardia dei livelli occupazionali nonché l’individuazione di percorsi che garantissero le migliori condizioni di uscita volontaria per le lavoratrici e i lavoratori che intendessero farne uso”.

L’accordo sarà ora votato dalle lavoratrici e dai lavoratori di Yoox. Nata nel 2000 dalla mente dell’imprenditore emiliano-romagnolo Federico Marchetti, l’azienda fu la start up “unicorno†emiliana, in grado di raggiungere, non quotata in Borsa, una valutazione di mercato di almeno 1 miliardo di dollari. Nel 2015 si è fusa con la la britannica Net-à-Porter e nel 2018 è passata di mano: Ynap fu comprata dal colosso svizzero Richemont, proprietario tra l’altro degli orologi Cartier e delle penne Montblanc. A ottobre 2024 Richemont ha sottoscritto un accordo per la vendita alla tedesca Mytheresa, completato in primavera. La nuova proprietà, che fa capo Luxesperience, ha dichiarato una riduzione di ricavi 191 milioni nell’ultimo esercizio e perdite complessive superiori a 2 miliardi negli ultimi due anni e lanciato una riorganizzazione, che prevede un accentramento delle funzioni attualmente svolte da Yoox a livello di gruppo.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 17:35:14 +0000
Politica a cura di F. Q.
“Mi complimento con la presidente Boschi per la scelta cromatica del suo vestitoâ€: la battuta di Salvini alla deputata di Iv – Video

Mi complimento con la presidente Boschi per la scelta cromatica del vestito con cui si presenta oggi in Aula”. Così, durante il Question Time alla Camera dei deputati, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini esordisce nella sua risposta all’interrrogazione parlamentare di Italia Viva sui rincari natalizi di voli, treni e carburanti, tema riguardante soprattutto studenti e lavoratori fuorisede in viaggio dal Nord al Sud.
La deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi aveva chiesto al governo quali iniziative urgenti intendesse assumere per contrastare possibili pratiche speculative, ricordando che i biglietti aerei “aumentano addirittura del 900%”, che i treni costano di più, che il carburante cresce e che molti cittadini rischiano di dover fare scalo all’estero per rientrare al Sud durante le festività.

Salvini, dopo il commento iniziale, rivendica che per Intercity, Intercity notte e regionali “non sono stati registrati aumenti sulle tariffe base”, ricorda che l’alta velocità di Trenitalia opera “in regime di libero mercato” e afferma che il trasporto aereo è un settore liberalizzato in cui “non possiamo imporre noi i prezzi”. Sui carburanti sostiene che i valori medi nazionali risultano inferiori rispetto agli anni precedenti.

La replica di Boschi è sferzante. Definisce “quasi commovente” sentire il ministro appellarsi al libero mercato, principio che — osserva — sembra invocato solo quando il conto ricade “sugli studenti fuorisede e i lavoratori che dal Nord devono tornare al Sud”. Contesta i dati sui treni (“tutto sta a trovare un treno che parte in orario da quando lei è ministro”) e ricorda l’aumento delle accise, “quelle che lei aveva promesso di cancellare”.
Non manca il riferimento al ponte sullo Stretto, evocato con ironia come la soluzione che il ministro potrebbe rivendicare a breve, citando però i rilievi della Corte dei conti e le oscillazioni politiche dello stesso Salvini sul progetto.
La chiusura della risposta della parlamentare Chiusura è affidata a un affondo personale: il video del 2014 in cui l’attuale ministro non paga un pedaggio autostradale. “Mi chiedo se poi abbia mai pagato la sanzione”, conclude Boschi.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 17:34:37 +0000
Cronaca a cura di F. Q.
Bimbo di un anno morto in un asilo nido di Parma. Indagini in corso per stabilire le cause

Un bimbo di circa un anno è morto, nel pomeriggio, in un asilo nido di Parma. Il piccolo avrebbe avuto un arresto cardiocircolatorio durante il riposo pomeridiano. Dopo i primi tentativi di rianimarlo, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale dove è stato constatato il decesso. Sul caso sono in corso indagini per comprendere i contorni della vicenda.

“Siamo sconvolti da quanto accaduto. Una giovane vita spezzata così d’improvviso spezza il cuore e lascia senza parole. Ci stringiamo intorno alla famiglia in questo momento di dolore enorme e siamo vicini al personale del nido e alle famiglie del Brucoverde” ha dichiarato Michele Guerra, sindaco di Parma. “È un dolore enorme per la nostra comunità. Ci stringiamo alla famiglia” ha dichiarato Caterina Bonetti, assessora ai Servizi educativi del Comune.

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Data articolo:Wed, 03 Dec 2025 17:27:33 +0000

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