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Tennis a cura di F. Q.
Funerali di Nicola Pietrangeli: camera ardente al Foro Italico nel campo intitolato a suo nome

Saranno celebrati mercoledì 3 dicembre i funerali di Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano, scomparso lunedì a 92 anni. La famiglia ha comunicato che, per consentire a tutti di rendergli omaggio, sarà allestita una camera ardente al Foro Italico, proprio sul Campo che porta il suo nome, Pietrangeli, luogo simbolico della sua carriera e della storia del tennis italiano. Lo aveva espressamente richiesto, con la sua consueta ironia, anche lo stesso campione della racchetta.

L’apertura della camera ardente è prevista dalle ore 9 alle 14. In questo arco di tempo tutti gli amici, tifosi e rappresentanti del mondo sportivo potranno salutare l’ex campione, primo italiano a vincere uno Slam e unico inserito nella Hall of Fame del tennis mondiale, oltre che primatista assoluto di Coppa Davis per partite giocate e vittorie.

Terminata la camera ardente, alle ore 15 di mercoledì sarà celebrata la funzione religiosa nella Chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio, a Ponte Milvio. La messa esequiale sarà l’occasione per l’ultimo saluto a un atleta che ha lasciato un segno indelebile nella storia dello sport italiano: due trionfi consecutivi al Roland Garros, nel 1959 e nel 1960, un totale di 48 titoli in carriera e il successo alla Coppa Davis del 1976 come capitano non giocatore.La famiglia ha ringraziato le numerose persone che nelle ultime ore hanno espresso affetto e gratitudine per la sua scomparsa.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 18:33:39 +0000
Giustizia a cura di Vincenzo Iurillo
“Sistema Sorrentoâ€, il pm scrive alla corte dei Conti: “Valutare anche danni erarialiâ€

L’ex sindaco di Sorrento Massimo Coppola rischia di rispondere adesso anche davanti dalla Corte dei conti. La procura di Torre Annunziata ha comunicato, con una lettera di poche righe, l’esito delle prime indagini sul “Sistema Sorrento” al procuratore regionale della Corte dei conti Antonio Giuseppone e al presidente dell’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia. Secondo il codice di procedura penale, infatti, il pubblico ministero dell’inchiesta penale ha l’obbligo di informare la procura contabile quando esercita l’azione penale – ovvero quando chiede il rinvio a giudizio – per un reato che ha causato un danno all’erario. Questa disposizione crea un collegamento tra il processo penale e quello contabile, segnalando alla Corte dei conti l’esistenza di un potenziale danno erariale, per poter avviare le proprie autonome procedure.

La richiesta di giudizio immediato di Coppola e dello “staffista” Francesco Di Maio (quest’ultimo non oggetto della comunicazione alla corte dei Conti), accusati di induzione indebita per le presunte tangenti intascate dall’imprenditore delle mense Michele De Angelis – primo filone di una più ampia indagine della Finanza su molte ipotesi di corruzione intorno agli appalti pubblici – porta la data dell’11 novembre. Il Gip l’ha accolta dopo pochi giorni, fissando la prima udienza al 20 febbraio 2026. Coppola (difeso dagli avvocati Bruno Larosa e Gianni Pane) ora è agli arresti domiciliari in un convento nel Lazio, mentre Di Maio (difeso dall’avvocato Alessandro Orsi) nei giorni scorsi ha ottenuto il ritorno a casa, a Vico Equense, dove proseguirà la detenzione domiciliare dopo un lungo periodo trascorso in una struttura religiosa in provincia di Arezzo.

Il rinvio a giudizio non indica parti offese e quindi non verrà notificato al Comune di Sorrento, retto da un commissario prefettizio, la dottoressa Rosalba Scialla. Questo non impedisce a Scialla di valutare se e come chiedere di far costituire l’Ente parte civile nel processo.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 18:16:51 +0000
Lavoro a cura di Redazione Cronaca
Cassiera aggredita e palpeggiata all’Esselunga a Firenze: protesta Cgil, i lavoratori scioperano fuori dal supermercato

Spintonata in bagno, trattenuta, costretta a subire palpeggiamenti: la vittima è una dipendente dell’Esselunga di Novoli, a Firenze, che è stata sorpresa da uno sconosciuto nei servizi del supermercato. La lavoratrice, una cassiera di 30 anni, ha urlato e i clienti l’hanno soccorsa, facendo fuggire l’aggressore. I carabinieri stanno indagando per identificarlo. Per protesta i lavoratori del negozio hanno scioperato, organizzando un presidio davanti al punto vendita. “Siamo di fronte all’ennesima aggressione verso i dipendenti – sottolinea la Filcams Cgil -, le denunciamo da anni ad aziende e istituzioni, ora si arriva persino a un tentativo di stupro. Ribadiamo che a norma di legge è l’azienda che deve garantire la sicurezza di chi lavora all’interno del negozio e dei clienti. La situazione è inaccettabile, diciamo basta ai rimpalli di responsabilità, in questi anni non sono stati fatti passi significativi in avanti per migliorare la situazione”. Quest’ultima aggressione riapre il problema di episodi di violenza e furti nella grande distribuzione che il sindacato ha più volte denunciato in passato.

Esselunga ha espresso la vicinanza alla dipendente aggredita assicurandole “tutto il supporto necessario con la massima attenzione”. “Rispettiamo profondamente le preoccupazioni dei lavoratori – sottolinea l’azienda – e restiamo disponibili al dialogo, come sempre, con spirito costruttivo e trasparente. Desideriamo, inoltre, ribadire la piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti”.

La sindaca di Firenze Sara Funaro si è definita “molto preoccupata perché l’escalation della violenza sulle donne sta aumentando in maniera drammatica, non solo nella nostra città, ma in tutto il nostro paese. Al prossimo Cosp chiederò che venga analizzata la situazione, ma vorrei nelle prossime ore andare a trovare personalmente la dipendente”.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 18:16:49 +0000
Politica a cura di Vincenzo Iurillo
Sfiduciato il sindaco di Afragola Antonio Pannone, crolla un avamposto del governo Meloni in Campania

Ad Afragola con la sfiducia al sindaco Antonio Pannone non è soltanto caduta la giunta di una cittadina di medie dimensioni. Le dimissioni degli otto consiglieri di minoranza e di sei consiglieri di maggioranza hanno sfracellato un avamposto del governo Meloni in Campania. Qui la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Pina Castiello (Lega) ricopriva la carica di vicesindaco. Qui la Lega e il centrodestra contavano di amministrare il comune in scioltezza, vantando eccellenti rapporti con Palazzo Chigi e gli altri ministeri che contano.

È andata a finire malissimo, con un disastro politico e giudiziario. Non è infatti sfuggito il dato che Pannone sia stato sfiduciato poche ore dopo l’incarcerazione di Vincenzo Nespoli. L’ex senatore Pdl, ritenuto sin dal giorno dell’elezione di Pannone il vero dominus dell’amministrazione, era stato visto aggirarsi per Afragola durante la campagna elettorale per le regionali. Violando le prescrizioni degli arresti domiciliari coi quali stava scontando una condanna definitiva a cinque anni e mezzo per la bancarotta di una società di vigilanza, al termine di un processo nato da una inchiesta del 2010 dei pm di Napoli Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock. Nespoli era stato assolto per le ipotesi di voto di scambio e aveva rinunciato alla prescrizione per le restanti accuse.

È stato anche aperto un fascicolo per il reato di evasione e le indagini del commissariato di polizia di Afragola chiariranno se sono veri i rumors che davano Nespoli in tour per sponsorizzare candidati e per provare a risolvere di persona la crisi aperta due mesi prima con la sfiducia al presidente del consiglio comunale, l’azzeramento della giunta e le dimissioni di Pannone ritirate in extremis, poco prima della scadenza dei 20 giorni.

Secondo uno dei consiglieri dimissionari, il candidato sindaco sconfitto Antonio Iazzetta, esiste un rapporto causa-effetto tra l’incarcerazione dell’ex senatore e la sfiducia all’ex sindaco: “Pannone non è riuscito a mettere d’accordo una maggioranza lacerata dai contrasti e ‘orfana’ della guida silenziosa di Nespoliâ€, sostiene. Di qui la crisi irrisolta. E il ‘modello Afragola’, l’asse con Roma, è naufragato: Castiello di fatto era quasi sempre assente dalle sedute di giunta e di consiglio, e il suo contributo all’amministrazione cittadina è risultato evanescente.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 18:06:56 +0000
Tennis a cura di Redazione Sport
“L’ultima volta che l’ho chiamato, pochi giorni fa, gli ho detto ‘alzati dal letto, accidenti a te’. Lui non volevaâ€: Panatta ricorda Pietrangeli

“Io e Nicola eravamo molto amiciâ€. A Storie Italiane su Rai1 con Eleonora Daniele è intervenuto anche Adriano Panatta per ricordare Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano morto oggi a 92 anni. Per molti, Panatta è stato l’erede del primo fuoriclasse italiano della racchetta: “Alla mia nascita lui era un 17enne che giocava al tennis Parioli ed era già una promessa, poi abbiamo fatto un po’ il cambio della guardia io e lui. Abbiamo anche giocato insieme, ci siamo divertiti abbiamo fatto le vacanze insieme”. Insieme hanno anche vinto la prima storica Coppa Davis, con Pietrangeli capitano e Panatta in campo.

“Nicola era il mio amico, anche se ci beccavamo ogni tanto, ma era un gioco che facevamoâ€, ha spiegato ancora Panatta a Storie Italiane. “Io lo voglio ricordare con allegria, è stato un personaggio straordinario, al di là di essere un campione assoluto che ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere nel periodo in cui giocavaâ€, ha aggiunto. Ha poi rivelato il dolore vissuto da Pietrangeli negli ultimi mesi per la perdita del figlio: “La cosa che mi faceva più male in questo ultimo periodo era che non volevo che soffrisse: lui ha avuto un colpo tremendo quando è morto Giorgino poco tempo fa. L’ultima volta che l’ho chiamato, pochi giorni fa, gli ho detto ‘alzati dal letto, accidenti a te’. Lui mi diceva che non voleva alzarsi. Però ha fatto una vita bellissimaâ€, ha concluso Panatta.

Anche Fabio Fognini ha voluto rendere omaggio al campione intervenendo a Storie Italiane: “Adriano ha già detto tutto. È un giorno triste sicuramente per il nostro sport, amato tennis. Ma va ricordato con allegria perché lui era così, aveva sempre la battuta pronta. Mi ha dato un sacco di consigli. Bisognerà voltare pagina, una pagina del tennis italiano che se n’è andata, ma verrà ricordata per quello che ha fattoâ€. “Era l’uomo Davis, ha tutti i record, ha vinto tantissime partite con la maglia azzurra, ben voluto da tutti tanto che per quanto mi riguarda uno dei campi in cui io preferivo giocare era proprio il suo, a Roma. Un campo bellissimo. Mancherà a tutti noi appassionati di tennis perché se n’è andato Nicola, ci ha salutato cosìâ€, ha concluso Fognini.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 17:51:39 +0000
Fatti a motore a cura di F. Q.
Mercato auto Italia, novembre ancora in stallo. Immatricolazioni ferme nonostante gli incentivi

Il mercato automobilistico italiano resta fermo anche a novembre, mese che si chiude con 124.222 immatricolazioni, praticamente identiche a quelle del 2024 (-0,04%). Un risultato che non indica una ripresa reale e che risulta sostenuto in modo determinante dagli incentivi per le auto elettriche, attivati il 22 ottobre e subito prenotati per 55.680 veicoli. Senza questo contributo, l’andamento sarebbe stato analogo alla debolezza dei mesi precedenti.

Nel periodo gennaio-novembre le immatricolazioni salgono a 1.417.621 unità, in calo del 2,43% sull’anno precedente e ancora lontane dai livelli pre-pandemia: rispetto al 2019, il mercato perde oltre il 20%. Neppure il 2025 sembra destinato a segnare un’inversione di tendenza: secondo il Centro Studi Promotor, l’anno prossimo si dovrebbe chiudere con 1.506.000 immatricolazioni, un volume decisamente modesto per un Paese con la tradizione automobilistica dell’Italia.

L’unico dato in forte accelerazione è quello delle auto elettriche (BEV), che in novembre raggiungono una quota intorno al 12,3% rispetto al 5% di ottobre, superando le 15.000 unità. Un balzo che conferma l’impatto degli incentivi, senza i quali tale exploit non sarebbe stato possibile, mentre nel cumulato la presenza delle elettriche resta molto più contenuta, al 5,8%, ancora lontana dalla media europea. In generale, le vetture ricaricabili (BEV + PHEV) aumentano del 127% sul mese e rappresentano il 19,3% del mercato, mentre le PHEV raggiungono il 7%. Prosegue invece la flessione di benzina e diesel, rispettivamente in calo del 23% e del 34,1%, mentre le ibride leggere e full hybrid consolidano la loro predominanza con una quota del 42,5%.

Il quadro è appesantito dal peggioramento del clima di fiducia. L’indice ISTAT relativo ai beni durevoli – categoria che comprende anche l’automobile – scende da -55,5 a -58,1, segnalando un atteggiamento sempre più cauto da parte dei consumatori. Anche la percezione degli operatori non è incoraggiante: nell’indagine del CSP, l’83% dei concessionari definisce bassa la raccolta ordini di novembre e il 42% prevede un ulteriore indebolimento nei prossimi mesi. Sul settore pesa inoltre l’attesa delle nuove proposte della Commissione Europea sul percorso di transizione energetica, attese per il 10 dicembre, in un contesto che negli ultimi anni ha già provocato un calo della produzione e l’invecchiamento del parco auto circolante.

Dal punto di vista delle tipologie, i suv continuano a dominare e rappresentano il 56,1% del mercato di novembre: crescono i piccoli, mentre compatti e medi arretrano. Le utilitarie e superutilitarie pesano per il 30,4% e risultano in leggero calo (-1,1%).

In controtendenza il mercato dell’usato, che registra 475.875 trasferimenti di proprietà, in aumento dell’1,1%. Dall’inizio dell’anno i passaggi superano i 5,2 milioni, confermando come molti italiani preferiscano ancora soluzioni più economiche in una fase di transizione complessa e di incertezza sulla direzione futura del settore. Anche perché il potere d’acquisto resta, purtroppo, limitato.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 17:31:40 +0000
Politica a cura di Redazione Politica
La soluzione di Vannacci contro chi non fa il presepe: la natività “portatile†inglobata in uno zaino militare – Video

Non c’è fine alle trovate di Roberto Vannacci. L’eurodeputato leghista ha pubblicato sul suo profilo Instagram un video mentre “sponsorizza” una nuova invenzione natalizia: il presepe nello zaino. “Ci sono posti dove il presepe lo vogliono togliere – afferma il politico nella clip – o lo vogliono nascondere. Noi invece, ce lo portiamo dietro ovunque”.

La natività non è proprio tascabile. Anzi, è inserita in un grande zaino militare, visibile grazie a un’apertura trasparente.

L’invenzione, se così si può chiamare, nasce dopo le ultime polemiche riguardanti il presepe. Come per esempio quelle nate dopo la decisione della sindaca di Genova, Silvia Salis, che ha deciso di non mettere il tradizionale presepe nell’atrio comunale.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 17:29:53 +0000
Calcio a cura di Redazione Sport
Lautaro Martinez supera Mazzola, è il quarto marcatore all-time dell’Inter: davanti ha solo tre leggende | La nuova classifica

Giuseppe Meazza, Alessandro Altobelli e Roberto Boninsegna. Tre leggende dell’Inter. Poi c’è Lautaro Martinez. Lo dicono i numeri: con la doppietta segnata contro il Pisa nello 0-2 in campionato, l’argentino è diventato il quarto miglior marcatore della storia dell’Inter con 163 gol, dietro ai tre “mostri sacri” già citati. Superato definitivamente Sandro Mazzola che è a quota 161. Numeri prestigiosi, che confermano quanto Lautaro Martinez stia sempre più entrando nella storia del club nerazzurro.

Una doppietta che lo ha portato anche a diventare il capocannoniere del campionato di Serie A con 6 gol, in attesa di Bologna-Cremonese. Sei le reti di Lautaro Martinez in campionato, che unite alle quattro segnate in Champions League, gli consentono già di arrivare in doppia cifra (per la settima stagione consecutiva) a dicembre, con più di metà stagione ancora da giocare. Numeri che sanno di paradosso, se pensiamo che arrivano in un momento in cui l’argentino viene criticato da molti, in alcuni casi definito perfino “un peso” per l’Inter. La realtà dei numeri dice altro.

Ora Lautaro mette nel mirino Boninsegna, che è sul podio dei marcatori nerazzurri all-time a quota 171 reti, solamente 8 in più dell’argentino. Già nel corso di questa stagione, quindi, il capitano dell’Inter può salire sul podio dei migliori marcatori della storia del club. Spillo Altobelli è invece distante oltre 40 gol, con i suo 209. Pare irraggiungibile invece la leggenda Meazza. Con la doppietta al Pisa, Lautaro aggiorna però il suo score anche nella classifica dei migliori bomber dell’Inter in Serie A: ora sono 121 le reti totali segnate nel campionato italiano con la maglia nerazzurra. Meglio di lui soltanto lo stesso Altobelli (128), Istvan Nyers (133), Benito Lorenzi (138) e al primo posto sempre Giuseppe Meazza (197). Il secondo posto di Lorenzi è a 17 reti di distacco. Difficile da agganciare già in questa stagione, ma non impossibile.

Insomma, tutti numeri che portano Lautaro Martinez di diritto nella storia del club nerazzurro, con ancora diverse pagine da scrivere.

La classifica all-time dell’Inter

  1. Giuseppe Meazza: 284 gol
  2. Alessandro Altobelli: 209
  3. Roberto Boninsegna: 171
  4. Lautaro Martinez: 163
  5. Sandro Mazzola: 161
  6. Luigi Cevenini III: 158
  7. Benito Lorenzi: 143
  8. Istvan Nyers: 133
  9. Mauro Icardi: 124
  10. Christian Vieri: 123

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 17:24:29 +0000
Mondo a cura di Redazione Esteri
Ultimatum di Trump a Maduro: “Lascia il Paese o attacchiamoâ€. ‘No’ del leader venezuelano che riappare in pubblico dopo giorni

Donald Trump lancia un ultimatum a Nicolas Maduro. Prima del vertice alla Casa Bianca sul Venezuela, alla presenza del presidente americano, del capo del Pentagono Pete Hegseth e del segretario di Stato Marco Rubio, il leader statunitense ha chiamato l’omologo di Caracas, secondo indiscrezioni raccolte dal Miami Herald, offrendogli un passaggio sicuro per lasciare il Paese e la salvezza insieme alla moglie, al figlio e ai fedelissimi a patto che abbandoni immediatamente l’incarico. Se questo non dovesse accadere, aggiunge il quotidiano americano, il presidente sembra essere pronto a sferrare un attacco. Ma da quanto riferiscono le fonti, il colloquio non è andato a buon fine: Trump non ha voluto assecondare la richiesta di Maduro di un’amnistia generale e il mantenimento del controllo delle Forze Armate come avvenne in Nicaragua nel 1991.

Il presidente venezuelano non manifesta preoccupazione e nella stessa giornata è tornato a mostrarsi in pubblico, a Caracas, dopo un’assenza che aveva alimentato speculazioni su una sua possibile fuga dal Paese. Maduro ha partecipato alla cerimonia annuale di premiazione dei migliori caffè che si è svolta nella zona orientale della capitale. Solitamente presente sulla tv venezuelana più volte durante la settimana, il leader non appariva in pubblico da mercoledì, quando ha condiviso su Telegram un video in cui guidava per le strade di Caracas. Durante la sua ultima apparizione, il leader sudamericano era seduto davanti a una folla e consegnava medaglie ai produttori di caffè che presentavano i loro prodotti migliori. Maduro è poi passato agli assaggi e ha pronunciato brevi discorsi, nessuno dei quali ha affrontato apertamente l’attuale crisi con gli Stati Uniti. Al termine dell’evento, ha poi gridato che il Venezuela è “indistruttibile, intoccabile, imbattibile”, parlando dell’economia del Paese.

Ma i punti di scontro tra le parti non mancano. La Procura generale e l’Assemblea nazionale del Venezuela hanno annunciato indagini sui bombardamenti Usa di presunte imbarcazioni narcos nelle acque dei Caraibi che hanno provocato la morte di un’ottantina di persone. Secondo il presidente del parlamento venezuelano, Jorge Rodríguez, “l’ordine di uccidere” gli occupanti delle imbarcazioni “viola le Convenzioni di Ginevra e il diritto internazionale umanitario”.

Il Venezuela ha anche chiesto aiuto all’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) per “fermare questa aggressione (americana, ndr), che si sta preparando con sempre maggiore forza”. Lo si legge in una lettera firmata dallo stesso Maduro e letta dalla vicepresidente, Delcy Rodríguez, che è anche ministro del Petrolio venezuelano, durante una riunione virtuale dei ministri dell’Opec. Washington “sta cercando di impossessarsi delle vaste riserve petrolifere del Venezuela, le più grandi al mondo, usando la forza militare”, ha scritto.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 17:04:17 +0000
Blog a cura di Patrizia Gentilini
Vaccini Covid, ecco perché considero convincente la tesi degli errori statistici sulla mortalità

E’ stato di recente pubblicato, a firma di ricercatori italiani indipendenti di varie professionalità, un interessante studio intitolato Classification bias and impact of COVID-19 vaccination on all-cause mortality: the case of the Italian Region Emilia-Romagna in cui sono stati presi in esame i dati ufficiali della Regione Emilia Romagna, ottenuti tramite accesso agli atti da uno studio legale e relativi alla mortalità generale e allo stato vaccinale nel periodo dicembre 2020-dicembre 2021.

Ritengo quanto emerso di grande interesse in quanto per la prima volta – in un lavoro sottoposto a revisione paritaria – si trova un riscontro nel nostro paese di quanto ipotizzato già nel 2021 dai due matematici inglesi Norman Fenton e Martin Neil in un lavoro rimasto preprint (non pubblicato). Si tratterebbe di un grossolano errore di classificazione dei soggetti vaccinati noto come “distorsione della finestra di conteggio dei casiâ€, che classifica le persone come “non vaccinate†per 14 giorni dopo l’inoculo se si tratta della prima dose, come vaccinati con una dose se si tratta della seconda dose etc.

Se questo può aver senso per quanto riguarda la protezione immunitaria che necessita di un certo periodo prima di svilupparsi, non ha viceversa alcun senso per quanto riguarda gli eventi avversi, compresa la mortalità, che si potrebbero verificare dopo la somministrazione del vaccino.

Incrociando quindi i dati della mortalità generale con quelli della somministrazione dei vaccini anti Covid è emerso che quando c’è stato il picco di somministrazione delle prime dosi si sarebbe verificato, nei 14 giorni successivi, un picco di mortalità per tutte le cause fra i “non vaccinatiâ€, con una correlazione statisticamente significativa tra il numero delle prime dosi somministrate e l’incidenza dei decessi tra i non vaccinati. Ciò proverebbe che i dati forniti dalla Regione (utilizzati anche per le statistiche ufficiali) erano distorti dal bias suddetto.

E’ ovvio che questo comporterebbe una enorme distorsione della valutazione di efficacia e sicurezza perché “scarica†gli eventi avversi – compresa la morte – non sul gruppo dove si è effettivamente verificato l’evento, ma su altra popolazione. Purtroppo questa errata classificazione non sarebbe stata adottata solo in Italia, ma anche a livello internazionale: in Inghilterra addirittura le persone vengono considerate come non vaccinate nei primi 14-21 giorni dopo la vaccinazione.

Questo errore, che dunque sarebbe presente nei tanti studi che hanno vantato la “sicurezza ed efficacia†dei preparati mRna anti Covid, non sarebbe purtroppo l’unico a inficiare la credibilità di quanto di norma pubblicato sulle riviste scientifiche. Sempre gli stessi ricercatori italiani, rianalizzando i dati della mortalità generale in provincia di Pescara in funzione dello stato vaccinale e presentati in un articolo in cui si vantava una riduzione della mortalità generale con la terza dose, avevano infatti evidenziato l’esistenza di un altro errore sistematico, detto Immortal Time Bias.

Questo errore consiste nel non tener conto del tempo trascorso da un soggetto prima di iniziare un trattamento (vaccinazione, nel caso specifico) e considerare “non trattati†solo i soggetti che restano tali fino alla fine del periodo di osservazione. In altre parole i soggetti non trattati/non vaccinati non sono solo quelli che non hanno mai subito il trattamento, ma anche i soggetti trattati, per tutto il tempo precedente il trattamento.

Per non incorrere in tale errore, le popolazioni a confronto devono essere sostituite dai tempi-persona, ossia i tempi cumulativamente trascorsi nello stato considerato (non vaccinato/non trattato in confronto con vaccinato/trattato), calcolati per tutti i soggetti a partire dall’inizio dello studio (quando tutti erano non vaccinati/non trattati). Analizzando i casi da questo punto di vista, gli autori hanno concluso che non solo non vi sarebbe alcun vantaggio sulla mortalità generale per i vaccinati con tre o più dosi rispetto ai non vaccinati, ma anzi si evidenzierebbe una piccola ma significativa riduzione della speranza di vita per i vaccinati sia con due che con tre o più dosi.

In un periodo in cui la ricerca scientifica – in particolare medica – appare monopolizzata da grandi gruppi finanziari e farmaceutici, credo sia motivo di soddisfazione e incoraggiamento constatare che anche in Italia, come nel resto del mondo, esistono ricercatori indipendenti e senza conflitti di interesse che dedicano il loro tempo e le loro energie nella ricerca della verità scientifica, a tutela della salute pubblica e riuscendo, sicuramente con fatica, a pubblicare i loro studi.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 17:04:04 +0000
Politica a cura di F. Q.
Emma Bonino, Magi all’uscita dall’ospedale: “È provata, ma vigile e coscienteâ€

“Non abbiamo particolari informazioni: il quadro è stabile, Emma è vigile, come è sempre stata, ed è importante adesso vedere come evolveranno le prossime ore, come si definirà meglio il quadro complessivo”. Lo ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi dopo la visita a Emma Bonino, ricoverata in terapia intensiva nel reparto di Neurologia dell’ospedale San Filippo Neri. “Sono in corso ulteriori accertamenti e non abbiamo altre informazioni. Comunque Emma è vigile e cosciente“, ha ribadito Magi, spiegando che “ovviamente è provata da questa situazione, però è presente. I medici non ci hanno fornito dettagli ulteriori, quindi è necessario aspettare gli esami che sono ancora in corso”. Sui problemi respiratori della senatrice Magi ha precisato: “Non ci hanno confermato questa cosa, quindi non è chiaro. Non abbiamo avuto una diagnosi chiara e non possiamo fornirla”. Il segretario di +Europa ha poi chiarito le ragioni del trasferimento dal Santo Spirito al San Filippo Neri: “La decisione è stata presa dalla struttura dove era ricoverata. Qui c’è una dotazione tecnica e una specializzazione particolare ritenute più adeguate alla situazione di Emma e al suo decorsi. Nei giorni precedenti non aveva avuto particolari malori – ha aggiunto – e le sue condizioni, dopo l’ultimo ricovero, erano buone, pur restando sotto controllo”. Magi ha infine ringraziato “per la grande solidarietà arrivata da istituzioni, amici e avversari politici, indistintamente. È un segnale importante dell’affetto e della stima che circondano Emma”. Bonino, ha concluso, “ci è sembrata molto stanca e affaticata, però vigile: ed è questo l’aspetto più importante in questo momento”.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 16:54:38 +0000
Blog a cura di Morena Zapparoli
Famiglia nel bosco, perché non sono d’accordo con la decisione di allontanare i figli

Da settimane la vicenda della famiglia che ha scelto di vivere in un bosco situato nella provincia di Chieti sta infiammando il dibattito sui media e l’opinione pubblica si è spaccata in due fronti contrapposti, tra chi ritiene che la decisione del tribunale di allontanare i figli dai due genitori sia una giusta e sacrosanta applicazione della legge e chi invece sostiene che si tratti di un abuso di potere da parte delle istituzioni.

Le motivazioni che hanno indotto i magistrati a togliere la potestà genitoriale alla coppia anglo-australiana collocando i figli in una casa famiglia a Vasto includono vari fattori, tra cui la presunta inadempienza dell’obbligo scolastico e sanitario per i minori che hanno tra i 6 e gli 8 anni, la presunta mancanza di occasioni di socializzazione a cui i bambini sarebbero costretti dalle scelte esistenziali dei genitori e le caratteristiche dell’abitazione, sprovvista delle idonee condizioni igienico-sanitarie. A complicare il quadro, la recente notizia della rinuncia del loro avvocato difensore a proseguire il mandato perché, a suo dire, la coppia avrebbe opposto una serie di dinieghi all’offerta dell’amministrazione comunale e di alcuni privati cittadini intenzionati a concedere loro un’abitazione alternativa in attesa che la cascina nel bosco venga ristrutturata e dotata di adeguati servizi igienici.

Una versione che viene completamente smentita dai diretti interessati che, attraverso i nuovi legali subentrati a quello precedente, hanno dichiarato di aver potuto finalmente prendere visione delle richieste delle autorità scritte in lingua inglese e di essere disposti ad un atteggiamento conciliante pur di riabbracciare i propri bambini e ritornare alla vita serena che conducevano prima che i servizi sociali irrompessero nella loro quotidianità, fatta di scelte forse estreme ma sempre consapevoli tra coltivazione di frutta e verdura, fonte principale della propria dieta vegetariana insieme al pane fatto nella cucina a legna, animali da cortile allevati a scopo di compagnia e non di alimentazione, rifiuto dell’energia elettrica e dell’acqua corrente – a loro dire inquinata dal cloro – e di una modernità che non soddisfa per niente il loro concetto di felicità.

Perché a mio avviso è proprio di questo che si tratta, del diritto alla felicità, alla libertà e all’autodeterminazione di ogni individuo di poter disporre della propria vita come meglio crede. Soprattutto alla luce di quanto è stato accertato non più di qualche giorno fa, quando dai database della Asl competente e dal Ministero dell’Istruzione sono emersi documenti in cui si attesta che i bambini possiedono regolarmente il libretto sanitario, hanno un medico curante, hanno ricevuto il vaccino esavalente e hanno rispettato l’obbligo scolastico attraverso gli esami che confermano la validità dell’istruzione parentale. Per quel che riguarda il diritto alla socializzazione e alla frequentazione di loro coetanei, la questione è controversa perché – contrariamente a chi afferma che i piccoli sarebbero isolati dal resto del mondo – ci sono parecchie testimonianze di famiglie che abitano nei pressi del bosco che raccontano di come i propri figli abbiano trascorso interi pomeriggi giocando e divertendosi all’aria aperta, proprio con i tre bambini che ora si trovano all’interno della comunità protetta.

A questo riguardo possiamo forse affermare che i bambini e i ragazzi che vivono nel comfort e negli agi degli appartamenti nei condomini delle nostre città, spesso chiusi nelle loro camerette chini sugli smartphone o incollati alla playstation, abbiano grandi occasioni di socializzare con altri coetanei?

Rimane dirimente la questione della casa rurale sprovvista dei servizi igienici che potrà essere facilmente risolta con la ristrutturazione prevista, ma anche in questo caso perché una persona o un nucleo familiare dovrebbe essere costretto ad adeguarsi alla modernità se il suo stile di vita e le sue convinzioni non lo prevedono?

“Vai finalmente a stare in città, là troverai le cose che non hai trovato qui, potrai lavarti in casa senza andar giù nel cortile†diceva un giovane Adriano Celentano al suo alter ego ragazzo della via Gluck, non troppo convinto della scelta di abbandonare la sua vecchia e amata dimora. Non succedeva certo nel medioevo ma solo qualche decennio fa e certamente molti di noi saranno felici di essere nati in tempi più recenti. Ma se l’idea di potersi godere un bel bagno caldo in una vasca idromassaggio a due piazze è un’opzione del tutto lecita e rispettabile, lo è altrettanto quella di chi sceglie di vivere in una casa di pietra in mezzo alla natura. Con il bagno nel bosco.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 16:51:01 +0000
Economia a cura di Redazione Economia
Rocco Basilico, uno degli eredi Del Vecchio, lascia EssilorLuxottica. Lo strappo con il fratellastro Leonardo Maria

Le dimissioni saranno effettive da gennaio. Rocco Basilico, figlio di primo letto di Nicoletta Zampillo, ultima moglie del fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio, non ricoprirà più gli incarichi di chief wearables officer nella cassaforte Delfin e di presidente in Oliver Peoples, società del gruppo EssilorLuxottica. Dietro la decisione la volontà di avviare nuovi progetti imprenditoriali e divergenze con gli altri eredi.

A tre anni e mezzo dalla morte del fondatore di Luxottica, ora un gigante mondiale da oltre 140 miliardi di capitalizzazione, non è ancora stato trovato un accordo sull’accettazione dell’eredità. Basilico, 35enne, in azienda da una decina di anni, nel testamento è stato inserito alla pari dei sei figli di Del Vecchio: con una quota del 12,5% in nuda proprietà. Ma la madre gli ha trasferito anche l’usufrutto della propria quota, il che gli conferisce diritto di voto. Diritto la cui legittimità è stata contestata, durante una delle ultime assemblee di Delfin, dal fratellastro Leonardo Maria Del Vecchio, quartogenito di Leonardo.

In precedenza lo stesso Basilico, insieme ad altri eredi, aveva chiesto di trasferire parte della propria quota. Ma per farlo serve l’unanimità e altri eredi, tra cui lo stesso Leonardo Maria, avevano posto il veto. Un braccio di ferro che, sulla base del diritto lussemburghese, potrebbe aprire la strada a una battaglia legale per ottenere il diritto di trasferire le azioni (gli altri soci avrebbero la prelazione) e garantirsi liquidità da investire in nuovi progetti.

Sarebbe stato proprio Basilico, partendo dalla California dove risiede, a fare la prima conoscenza con Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e di Meta. Quest’ultima in estate ha investito quasi 3 miliardi di euro per il 3% di EssilorLuxottica. Una partecipazione che arriva a valle della partnership per lo sviluppo di occhiali smart dotati di intelligenza artificiale.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 16:47:19 +0000
Animal House a cura di Redazione FqMagazine
La neve non spaventa l’orso bruno Tim: così l’esemplare si rotola tra i fiocchi allo zoo di Chicago

La neve caduta a Chicago negli ultimi giorni non ha spaventato l’orso bruno Tim, una delle celebrità dello zoo della città. Anzi l’esemplare, un simpatico orso, si è divertito con i fiocchi bianchi, rotolandosi.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 16:44:25 +0000
Trending News a cura di Redazione FqMagazine
Cardi B fa rivestire d’oro il suo cordone ombelicale: il gioiello per la nascita del quarto figlio fa discutere

Un detto dice che “un gioiello è per sempre”, così come un figlio. L’artista statunitense Cardi B ha deciso di unire i due concetti di eterno e festeggiare la nascita del quarto figlio con un regalo insolito: un cordone ombelicale d’oro. L’ultimo arrivato, figlio della cantante e del giocatore dei New England Patriots Stefon Diggs, è stato celebrato con alcune foto postate da Cardi B sui social. Per la rapper si tratta del quarto figlio, il primo con il campione della NFL.

Cardi B, amore travagliato

Cardi B è una delle cantanti più influenti del panorama musicale odierno. La newyorkese, acclamata da milioni di fan in patria e nel mondo, è anche una mamma. Belcalis Marlenis Almanzar, il nome della star all’anagrafe, ha già dato alla luce tre bambini: Kulture Kiari, Wave Set e Blossom. I tre bimbi sono figli della cantante e del rapper Offset. La relazione tra i due è stata lunga e travagliata. I due artisti si sono sposati nel 2017 e a dicembre del 2018 la cantante ha annunciato la fine della relazione con il marito. Durante un concerto Offset ha tentato di riconquistarla, con la cantante che lo ha allontanato e si è detta “imbarazzata” dall’episodio. A ottobre 2020, quando i due rapper erano a un passo dal firmare le carte del divorzio, è arrivata la notizia del ricongiungimento. A giugno 2021 Cardi B e Offset hanno annunciato l’arrivo del secondo figlio, Wave. L’11 dicembre 2023 la cantante ha nuovamente confermato le voci sulla separazione, mentre l’1 agosto Cardi B ha prima annunciato la terza gravidanza (sempre con il rapper) e, poche ore dopo, il divorzio ufficiale da Offset.

La serenità ritrovata

Dopo il patimento vissuto nella precedente relazione, Cardi B sembra aver trovato la serenità. A inizio giugno 2025 la cantante ha annunciato la relazione con la star della NFL Stefon Diggs. La cantante parlava così della gravidanza e della serenità che sta vivendo: “Sento di essere in un buon momento, mi sento molto forte”. La star del rap ha aggiunto: “Io e il mio compagno ci sosteniamo moltissimo a vicenda e questo mi fa sentire come se potessi conquistare il mondo”. Per il cordone ombelicale d’oro, Cardi B si è affidata a Mommy Made Encapsulation, specializzata in servizi post partum e diventata popolare per le richieste stravaganti delle star. Il cordone sarà avvolto attorno a un supporto metallico, modellato fino formare un cuore e, infine, ricoperto d’oro. Mommy Made Encapsulation ha fatto parlare di sé per un servizio particolare: la trasformazione della placenta in capsule che le neomamme assumono per godere delle proprietà nutritive. Una proposta che ha suscitato scandalo e l’interesse di Cardi B, che si è affidata all’azienda per regalarsi il gioiello più bello del suo portagioie.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 16:41:06 +0000
F1 & MotoGp a cura di Redazione Sport
“Ho capito subito che fosse la cosa giustaâ€: la mossa decisiva di Hannah Schmitz, la stratega Red Bull che è salita sul podio con Verstappen

Settimo giro del Gp di Formula 1 del Qatar. Incidente tra Nico Hulkenberg e Pierre Gasly e safety car. È il momento in cui Max Verstappen ha vinto il gran premio di Losail. Lo ha fatto grazie a una strategia vincente, scelta da Hannah Schmitz, ingegnera RedBull che ha deciso di richiamare immediatamente ai box sia Verstappen che Yuki Tsunoda grazie a un piano studiato prima della gara.

Il piano era chiaro: con due stint (sequenza di giri effettuati in gara tra la partenza e un pit-stop) da 25 giri da gestire e una gara che richiedeva ritmo alto, fermarsi subito era l’unica strada per arrivare alla vittoria. E fermarsi subito durante la safety car era lo scenario ideale: “Era ovvio che dovessimo farlo. Ho capito subito che fosse la cosa giusta“. Una determinazione e sicurezza che il team ha premiato anche sul podio, scegliendo lei per affiancare Verstappen e ritirare il trofeo che spetta al team.

Una mossa risultata vincente perché la McLaren, con entrambe le vetture davanti, ha deciso erroneamente di rimanere fuori. Una scelta inspiegabile per quasi tutto il paddock e che ha permesso a Verstappen di ottenere un pit stop di vantaggio senza perder praticamente nulla, lanciandolo verso una vittoria che ha rimesso in discussione la testa della classifica piloti.

Schmitz ha poi spiegato come ha superato lo scetticismo nel box: “Prima della gara avevamo stabilito che quella era la nostra finestra. C’è un tale vantaggio nel fare i pit stop sotto Safety Car… tutti dicevano: ‘Siete sicuri?’. E io rispondevo: ‘Sì, credo proprio di sì!’“. Una decisione che ha garantito un vantaggio di tempo impossibile da recuperare per chiunque.

Una strategia non adottata anche dalla McLaren, che così ha avvantaggiato Verstappen, come riconosciuto dalla stessa Schmitz: “Forse volevano trattare i piloti allo stesso modo… e noi eravamo nella posizione di trarne vantaggio”. Il riferimento è alla volontà del team di garantire equità totale tra Norris e Piastri anche nei momenti più critici, visto che entrambi sono ancora in lotta per il titolo mondiale.

Con il successo di Losail, l’olandese si porta a 396 punti, a -12 dalla vetta occupata da Lando Norris, con Piastri terzo a quota 392. A Yas Marina – nell’ultima gara dell’anno – tutto è ancora aperto e saranno in tre a giocarsi il titolo: Norris deve solo finire sul podio per essere campione, mentre Verstappen deve vincere sperando che il britannico resti fuori dai primi tre. Una lotta resa possibile dalla strategia di Schmitz.

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Data articolo:Mon, 01 Dec 2025 16:30:54 +0000

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