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#news #ilfattoquotiano.it
Nel ricco programma di Romaeuropa Festival 2024, il concerto degli Einstürzende Neubauten ha, senza dubbio, rappresentato uno degli eventi più attesi. Possiamo affermare serenamente che non ha minimamente deluso.
Venerati nella nicchia dei colti appassionati come gruppo fondativo del cosiddetto “rock sperimentale†(definizione che lascia il tempo che trova, ma che a larghe spanne dona una vaga idea della loro ricerca), il gruppo tedesco si avvicina alla data cruciale dei cinquant’anni di carriera: eppure, la loro musica suona ancora, paradossalmente, perenne e innovativa. I loro lunghi brani, infatti, se da un lato sono composti da arrangiamenti ipermoderni, futuribili (e futuristici, visto i giocosi richiami a Marinetti durante il concerto romano), al contempo immergono l’ascoltatore in un Altrove, un regno sonoro dove il tempo ordinario è sospeso, in una dimensione quasi meditativa.
“L’Avanguardia è storica!â€, tuonava beffardo Carmelo Bene dal palco del Teatro Parioli, in una puntata di “Uno contro tutti†che ha cambiato la vita a molti di noi, sottolineando la contraddizione fallimentare di legare la propria “novità †alla caducità temporanea del divenire storico; ecco, la musica degli Einstürzende Neubauten sfugge a questo impaccio, immergendosi talmente tanto nello scorrere del tempo (il crescendo parossistico è uno dei loro marchi di fabbrica), da trascenderne il limite, conducendo l’ascoltatore nella dimensione dell’Inattuale.
Alcuni cenni per i lettori che magari non conoscono la band tedesca, il cui nome già evoca sia la dimensione di atemporalità tra innovazione e declino che lo sfondo rumorista dei loro arrangiamenti (letteralmente vuol dire “nuovi edifici che crollanoâ€): fondata nel 1980 dal carismatico front man Blixa Bargeld (all’anagrafe Christian Emmerich) e N.U. Unruh (nome d’arte di Andrew Chudy), si è presto affermata a livello internazionale come punto di riferimento della ricerca musicale ibrida tra rock, musica concreta e il cosiddetto krautrock (che tanto ebbe influenza su un genio come David Bowie, soprattutto nel periodo della famosa “trilogia berlineseâ€).
Come descrivere un brano degli Einstürzende Neubauten a chi non lo ha mai sentito? Difficile, perché nella loro peculiare identità musicale assomigliano soprattutto a loro stessi, ma con uno sforzo d’immaginazione potremmo ardire: immaginate un brano dei Sonic Youth, arrangiato dai Throbbing Gristle, con testi di Nick Cave, cantato da Marlene Dietrich, il tutto diretto da Luciano Berio. Ovviamente, è una definizione giocosa, in cui però si mescolano alcune delle influenze e suggestioni principali del gruppo.
Ben noto, infatti, è come il leader Blixa Bargeld sia stato uno dei pilastri dei Bad Seeds, la band che ha accompagnato Nick Cave nei suoi anni di maggiore sperimentazione, prima, e di maturo successo, dopo. In alcuni brani straordinari, come ad esempio la memorabile Lover Man, si sente fortissimo non solo la voce, ma l’influenza determinante di Bargeld nel fomentare il crescendo infernale dell’eccitazione luciferina. Giusto è ricordare anche la bellissima collaborazione di Bargeld con uno degli autori italiani più brillanti e stimati all’estero, il vulcanico Teho Teardo: l’incontro fra i due ci ha donato finora quattro dischi di rara libertà compositiva, in cui si respira il divertimento creativo di due menti geniali (Still Smiling, Spring, Nerissimo e l’EP Fall).
Il concerto romano del 1 ottobre all’Auditorium di Santa Cecilia è stato in primo luogo uno spontaneo convegno della controcultura romana, venuta puntualmente in massa per accogliere dei punti di riferimento della ricerca musicale europea. In questo contesto, non posso non citare l’artista visuale LRNZ (fraterno amico che me li fece scoprire più di trent’anni fa), che proprio a un loro brano, dalla ipnotica bellezza (Blume) si ispirò per uno dei suoi primi personaggi disegnati.
Dal punto di vista performativo, il concerto è stato lungo e generoso (circa due ore), concentrato principalmente sull’ultimo, bellissimo disco Rampen (apm: alien pop music), con qualche concessione ai “classici†del repertorio (come Sabrina). L’impatto impressionante di vedere dal vivo l’officina infernale del suono degli Einstürzende Neubauten (ricordiamo gli altri membri: Alexander Hacke al basso e ai cori, Jochen Arbeit alla chitarra e alle voci, Rudolf Moser creatore di strumenti percussivi autocostruiti) non può essere restituita a parole: scopriteli e amateli. E venite al prossimo concerto.
L'articolo Gli Einstürzende Neubauten a Roma non hanno deluso. Venerati e senza tempo, ecco chi sono proviene da Il Fatto Quotidiano.
La Juventus vince 3-2 in rimonta a Lipsia, Daniele Adani cita “padre tempo” e lancia l’ennesima frecciata a Massimiliano Allegri. Con una storia pubblicata su Instagram pochi minuti dopo il fischio finale alla Red Bull Arena, l’opinionista ha elogiato il lavoro di Thiago Motta e la prestazione della squadra bianconera in Champions League. “È meglio così eh…?!”, rivolgendosi ai tifosi: chiaro paragone e riferimento – senza mai citarlo direttamente – con la passata stagione, quando in panchina c’era l’allenatore livornese. Una gestione, secondo lui, totalmente diversa. Soprattutto sul piano del gioco.
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Adani scatenato sui social
La stoccata a Massimiliano Allegri era di facile intuizione, le polemiche nei suoi confronti, per il calcio espresso negli ultimi anni, sono cosa ben nota. “È meglio così eh…?! Leggermente o decisamente… o sbaglio?”. E poi, conclude con il suo motto diventato virale da ormai diversi mesi: “E facciamo calcio, facciamo calcio…”, accompagnato da un movimento delle mani e delle braccia diventato marchio di fabbrica.
Facciamo calcio ????????????????????????????????????????????????????????????????????????#LipsiaJuve #ThiagoMotta #padretempo
— Daniele Adani (@leleadani) October 2, 2024
L'articolo Lipsia-Juventus, Adani esalta Thiago Motta e lancia l’ennesima stoccata ad Allegri – Video proviene da Il Fatto Quotidiano.
Ormai ogni giorno che passa si intensificazioni le indiscrezioni relative a chi ha partecipato agli ormai famosi “White Party†di Puff Daddy, ancora in carcere per presunto traffico sessuale e che è in attesa di comparire in tribunale il 9 ottobre. L’ultima notizia è relativa al fatto che sono emerse 120 testimonianze (60 uomini e 60 donne) pronte a cadere tra capo e collo dell’indagato. Tra questi c’è chi sostiene fosse minorenne al momento del “fattaccioâ€. Si era parlato di una “vittima†di nove anni, ma il New York Post ha scovato una testimonianza che è pronta a giurare di aver avuto sei anni quando è entrato in contatto con l’orrendo mondo di Daddy.
Justin Litovsky, oggi 30enne, ha dichiarato di essersi recato ad un “barbecue pomeridiano” con il magnate dell’hip hop. Ma le scene che si è ritrovato davanti erano tutt’altro che spensierate per un bimbo della sua età . “Ricordo un sacco di erba e un mucchio di donne in topless in piscina – ha dichiarato – e intorno alla piscina. Io volevo solo nuotare. Non sapevo se le tette fossero una cosa buona o una cosa cattiva. Ma speravo di tuffarmi”.
La madre di Litovsky, ha aggiunto: “C’erano bottiglie ovunque e donne nude. Non ero sicura se fosse appropriato o normale. Mi chiedevo come mai i bambini fossero ammessi alla festa. Ce ne siamo andati via alle 21.30, dopo aver trascorso il pomeriggio evitando il fumo di marijuana e le donne in toplessâ€.
Gli ormai tristemente famosi “White Party” erano pieni di liste con ospiti illustri tra cui Jay-Z, Jennifer Lopez, Billy Zane e Sarah Jessica Parker. In eventi successivi, Sean “Diddy” Combs avrebbe introdotto un “coprifuoco per bambini”. Il magnate Elon Musk ha chiesto su X: “Possibile che nessuno di questi sapesse cosa accadeva?”. Ed è l’interrogativo che si cercherà di chiarire in tribunale.
Daddy è stato rinchiuso nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn da quando, il 17 settembre, si è dichiarato non colpevole di fronte alle accuse federali di aver usato il suo “potere e prestigio†per indurre vittime di sesso femminile a esibizioni sessuali sotto l’effetto di droghe con escort maschili in eventi soprannominati “Freak Offsâ€. Il suo avvocato ha detto che è innocente e che combatterà per riabilitare il suo nome.
L'articolo “Non sapevo se le tette fossero una cosa bella. Avevo sei anni, volevo solo nuotare in piscina, ma era piena di donneâ€: parla una delle vittime di Puff Daddy proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Siccome siamo di fronte a un’azione militare unilaterale con la violazione della sovranità territoriale di uno Stato, dove c’è un aggressore e un aggredito con una netta sproporzione di forze in campo, siccome queste sono le argomentazioni con cui state legittimando quello che accade in Russia e in Ucraina, ed essendo questa la situazione anche in Libano, vorremmo sapere se come per Israele sono previste analoghe sanzioni economiche o quantomeno il richiamo del nostro ambasciatore a Tel Aviv”. Così in Aula nel corso del question time il capogruppo del Movimento 5 Stelle Riccardo Ricciardi, ha chiesto conto al governo delle azioni messe in campo per la situazione in Medio Oriente.
Sottolineando che non si può parlare di “evitare l’escalation” quando questa è già iniziata, Ricciardi ha azzardato un paragone: “Per anni ci siamo sentiti dire meglio una democrazia un pochino cattiva che non le dittature. Innanzitutto, vi do una notizia, nella storia chi ha gettato le bombe atomiche è stata una democrazia, chi ha fatto l’olocausto è stata una democrazia. Chi sta mettendo seriamente in pericolo tutta l’area del Medio Oriente, chi sta facendo una strage è una democrazia. Basta con la morale e la moralità , basta con questo discorso”.
Interpellato dall’ANSA sul perché abbia definito una “democrazia” la Germania di Hitler il parlamentare ha precisato: “Io ho fatto quel paragone per dire che essere una democrazia non può essere un discrimine morale, un lasciapassare per fare crimini. Anche la Germania nazista è nata come una democrazia, Hitler aveva vinto le elezioni, poi dopo è diventato quello che è diventato”.
E, dopo le polemiche, ha proseguito: “Il riferimento chiaro nel mio intervento in aula era al fatto storico che la democrazia non è garanzia di non commissione di orrendi crimini: non lo è stato per l’Olocausto compiuto da una Germania diventata nazista attraverso elezioni democratiche, non lo è stato per le bombe atomiche sganciate dalla democrazia americana, non lo è oggi per lo sterminio di palestinesi commesso dalla democrazia israeliana”.
L'articolo Ricciardi (M5s) in Aula: “Sanzioni per Tel Aviv come a Mosca. Israele è una democrazia? Anche chi ha fatto l’olocausto lo era”. Poi spiega meglio proviene da Il Fatto Quotidiano.
Nove punti in totale per le cinque italiane: vista la qualità degli avversari dei due ko (Bayer Leverkusen e Liverpool), la seconda giornata della nuova Champions è stata “discretamente” positiva.
L'articolo The Bold Champions | Le pagelle sulle notti europee: Real e Atletico da 4, che disfatta. Benfica e Brest le sorprese che non ti aspetti proviene da Il Fatto Quotidiano.
La cultura non deve piacere troppo a Claudio Lotito. Il patron della Lazio e senatore di Forza Italia è stato “pizzicato” (di nuovo) mentre in Aula a Palazzo Madama non riesce a rimanere sveglio. Durante l’intervento del collega Mario Occhiuto, intervenuto per parlare di patrimonio culturale, Lotito non è riuscito a tenere gli occhi aperti. A risvegliarlo, un’altra collega di Forza Italia.
L'articolo Lotito non riesce a rimanere sveglio in Aula: il senatore presidente della Lazio chiude gli occhi mentre parla Occhiuto – Video proviene da Il Fatto Quotidiano.
Dengue dilagante nelle Marche? La domanda è legittima dopo l’aumento dei casi – raddoppiati nel giro di una settimana nell’area di Fano – e per cui le autorità sanitarie e regionali hanno dichiarato di aver messo in campo una serie di misure. Intanto ieri è stato certificato il terzo caso di Dengue a Ortona (Chieti) e per questo si teme ora che ci sia un altro focolaio. “Con una nota del Servizio di igiene ed epidemiologica -ha reso noto ieri il Comune – la Asl 02 Lanciano Vasto Chieti ha comunicato l’esistenza di un terzo caso di Dengue relativo ad un paziente residente a Ortona, in contrada San Donato”.
Sulla scorta di quanto “è disposto nel “Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi, il commissario straordinario ha adottato una nuova ordinanza contingibile e urgente per l’attuazione di specifiche misure localizzate, utili a prevenire la trasmissione del virus”. In particolare, è stato ordinato alla società EcoLan di procedere alla disinfestazione per tre giorni consecutivi e per un raggio di almeno 200 metri dal luogo in cui la persona si è infettata, comprendendo sia le aree pubbliche che quelle private (cortili, piazzali, giardini, terrazze). La disinfestazione avverrà in contrada San Donato nelle notti tra il 2 e 3, tra il 3 e 4 e tra il 4 e 5 ottobre, a partire dalle 21.30 fino alle 00.30. Essendo il servizio previsto anche nelle pertinenze private, come cortili, piazzali, giardini e terrazze, i residenti sono tenuti a consentire l’accesso agli addetti alla disinfestazione per l’effettuazione del trattamento”.
Sul focolaio di Fano sembrano arrivare rassicurazioni. “I casi di Dengue a Fano sono in decremento rispetto ai picchi del 16 e 14 settembre, con l’ultimo caso di esordio dei sintomi segnalato il 25 settembre 2024. Stiamo continuando a monitorare e facciamo delle riunioni continue tra Istituto superiore di sanità , ministero della Salute e regione Marche. Bisogna evitare allarmi ma i medici di famiglia devono essere allertati a richiedere il test in casi sospetti” ha detto all’Ansa, Anna Teresa Palamara, direttrice di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità , a margine del convegno.
“È importante in questa fase – precisa Palamara – monitorare tutti i piani di disinfestazione, partire prima con le disinfestazioni e proseguirla per tutto il tempo necessario. Si sta facendo tutto quello che si deve. L’unica raccomandazione che si può dare è che bisogna allertare i medici a riconoscere le malattie precocemente. Perché l’infezione Dengue spesso viene riconosciuta tardi. Se il paziente non fa la diagnosi, non si attivano per tempo i controlli sui conviventi e non si provvede immediatamente alla disinfestazione della zona, quindi si favorisce la trasmissione”. Trasmissione che comunque, ricorda Palamara, “avviene attraverso la puntura di zanzara e non tramite il contatto tra persone”. Purtroppo, non ci sono sintomi molto specifici che permettano al medico di riconoscerla, perché la dengue, in fase iniziale, si manifesta con febbre e dolori osseo-muscolari. Ma “esiste un test del sangue per confermare la sospetta infezione, che dovrebbero fare coloro che rientrano da un viaggio nelle zone più endemiche. Questo è uno dei problemi che si sono verificati nelle Marche, non si è pensato alla Dengue e i pazienti sono stati identificati tardi”.
Polemico l’intervento di virologo Roberto Burioni – che già nei giorni scorsi – aveva parlato di “situazione fuori controllo”. Per lo scienziato “le infezioni sono come minimo il doppio. Speriamo nell’arrivo del freddo. Di nuovo, pensate fosse successo a giugno”. Il professore di virologia e microbiologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano punta il dito anche contro le misure messe a disposizione, come il kit con 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro venduto a 15 euro nelle farmacie di Fano.
“Sempre più surreale la storia del kit antizanzare per contrastare la Dengue a Fano” la riflessione del medico che è tornato all’attacco via social, dopo i post di ieri in cui domandava quale fosse il principio attivo contenuto nel prodotto repellente incluso nel kit in vendita in farmacia, a base di oli essenziali di lavanda e menta secondo quanto riportato dalla stampa. Oggi un nuovo appunto: “Il prodotto non funziona, ma potete sostituirlo (se venite autonomamente a sapere che non funziona, però)”, osserva commentando un articolo di stampa in cui si cita il presidente della società Aset che gestisce le farmacie comunali della località marchigiana. “Come per Chiara Ferragni, si tratta di un ‘errore di comunicazione'”, scrive Burioni in merito alle dichiarazioni riportate in cui le farmacie ammettono “un errore di comunicazione perché non abbiamo spiegato alla gente che quello in vendita è un ‘kit base’, ma che poi il prodotto può essere sostituito, grazie alla consulenza del farmacista, con uno più aggressivo, in base alla caratteristiche della persona, senza spendere un euro in più”. È un errore di comunicazione “che sarebbe opportuno evitare – chiosa lo scienziato – quando sono professionisti sanitari che ‘comunicano’ ai cittadini come prevenire una infezione molto pericolosa“. Burioni conclude con un “PS: il presidente delle farmacie comunali di Fano, Giacomo Mattioli, rassicura i cittadini affermando che il repellente contenuto nel kit è utile. Però si dimentica di dirci la cosa più importante, e io ripeto la domanda: qual è il principio attivo contenuto in questo repellente?”,
L'articolo Dengue, terzo caso a Ortona (Chieti): si teme focolaio come a Fano. Burioni: “Surreale la storia del kit antizanzare” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Doveva essere un annuncio “moderno” in stile Fabrizio Romano, giornalista e insider sportivo: “Alvaro Morata è di Corbetta, Here we go!”, scrive il sindaco Marco Ballarini. Ora, però, l’attaccante del Milan è costretto a cambiare casa. Tutto per colpa di una leggerezza. “Il campione è un nostro nuovo concittadino. Here we go! Il bomber del Milan sta ultimando le pratiche per il trasferimento nelle sua nuova (meravigliosa) casa nella nostra città . Sono un tifosissimo dell’Inter, ma con piacere do il benvenuto ad Alvaro Morata nella nostra grande famiglia di Corbetta!”. Morata non ha di certo apprezzato il simpatico (questa l’intenzione del primo cittadino) post e la replica sui social è stata inevitabile.
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La risposta di Morata e lo sfottò del sindaco
“Egregio signor sindaco, la ringrazio per aver violato la mia privacy. Fortunatamente non possiedo alcun bene di valore, l’unico tesoro sono i miei figli la cui incolumità è stata da lei turbata. Pensavo che il comune di Corbetta potesse garantirmi una certa privacy, invece mi trovo a dover cambiare casa nell’immediato grazie alla sua incapacità di utilizzare i social e proteggere i suoi cittadini”. Questo il duro commento del centravanti spagnolo: nelle scorse settimane aveva scelto di trasferirsi a Corbetta, comune dell’hinterland milanese vicino a Magenta, un paese comodo anche per raggiungere San Siro. La trovata social non è stata per nulla gradita ma, il sindaco non si è tirato indietro e ha ulteriormente alimentato la questione. Come detto nel suo post, Ballarini è grande tifoso dell’Inter. Sulle storie ha condiviso lo stemma del club nerazzurro e delle mani che salutano: lo sfottò è servito.
L'articolo Il sindaco di Corbetta annuncia che Morata ha preso casa in paese. L’attaccante infuriato: “Violi la mia privacy, costretto ad andarmene” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Il testo è stato depositato a maggio ma l’annuncio doveva arrivare in grande stile: domenica, in chiusura della “tre giorni†di Fratelli d’Italia a Brucoli (Siracusa) sulle “Radici della Bellezzaâ€, con il ministro Nello Musumeci, i capigruppo Tommaso Foti e Lucio Malan, e il padrone di casa Manlio Messina, deputato meloniano. Sperando anche in un ospite d’onore: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che potrebbe fare un salto proprio quel giorno (la presenza della sorella Arianna è sicura). E invece no perché, dopo alcuni giorni convulsi, la presentazione della proposta di legge per inserire “il Mare in Costituzione†è saltata. Al suo posto un panel generico dal titolo: “Un mare di opportunità †in cui il ministro Musumeci presenterà tutte le iniziative del governo Meloni sul tema.
Perché? Il motivo non è specificato. La versione ufficiale è che il programma è stato cambiato per presentare tutte le iniziative di Fratelli d’Italia sul mare senza soffermarsi su una questione specifica. In realtà , secondo fonti accreditate di governo consultate dal Fatto, l’esecutivo avrebbe preferito evitare uno scontro diretto con il Quirinale: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, infatti, il 10 maggio scorso si è detto contrario a inserire “nuove disposizioni su argomenti specifici nella cartaâ€. Non è escluso che nelle ultime ore il richiamo sia arrivato proprio dal Quirinale, ipotesi che però non trova conferme. Fatto sta che alla fine Fratelli d’Italia ha deciso di evitare.
Una retromarcia che ha del clamoroso considerando proprio che la presentazione del disegno di legge costituzionale doveva essere la ciliegina sulla torta della “tre giorniâ€. L’evento più atteso. La proposta di legge costituzionale è già stata depositata in Parlamento ma senza grandi proclami e prevede l’inserimento di un semplice comma aggiuntivo nell’articolo 119: “La Repubblica tutela e valorizza il mareâ€, è la proposta da inserire nell’articolo sugli enti locali e sul ruolo delle isole.
Non è la prima volta che Fratelli d’Italia ha provato a sfidare il Quirinale sulla modifica della Costituzione. Dopo il primo richiamo di Mattarella che era rivolto al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, i meloniani hanno depositato alla Camera la proposta per inserire nella Carta la sovranità alimentare e il principio della sana alimentazione. La proposta era stata annunciata dallo stesso Lollobrigida alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia di fine aprile e il capogruppo alla Camera Tommaso Foti ha depositato il disegno di legge costituzionale a maggio, dopo il richiamo di Mattarella.
L'articolo Il mare in Costituzione, anzi no: Fratelli d’Italia fa saltare la presentazione della proposta di legge per paura del Quirinale proviene da Il Fatto Quotidiano.
La commissione Antimafia acquisirà gli atti dell’inchiesta di Milano che riguarda presunti affari illeciti, violenze e un patto tra gli ultras di Inter e Milan. La richiesta degli atti è stata già avanzata e a breve quindi la documentazione richiesta potrebbe giungere ai parlamentari. Nei prossimi giorni saranno valutate anche eventuali audizioni di persone che hanno avuto un ruolo nell’indagine o di dirigenti delle stesse società .
Quella parlamentare non sarà la prima commissione Antimafia a occuparsi del caso. Negli scorsi mesi, la commissione del Comune di Milano aveva infatti convocato e audito i dirigenti nerazzurri, come riportato all’epoca da Il Fatto Quotidiano. A domanda sulla presenza mafiosa in curva l’avvocato Adriano Raffaelli, presidente dell’Organo di vigilanza dell’Fc Internazionale, aveva chiaramente detto: “Il fatto che la curva possa essere infiltrata è qualcosa su cui stiamo molto concentrati. E fra l’altro, sulla quale richiamiamo l’attenzione anche dei nostri calciatori”. E ancora: “L’articolo del codice di giustizia sportiva che riguarda i rapporti con la curva ha come rubrica la prevenzione dei fatti violenti. Beh, questo è un articolo che dice come bisogna comportarsi, e la prima cosa che dice è: signori non dovete contribuire in alcun modo ai gruppi ultrà . Questa è una regola che viene seguita in maniera molto diligente e che viene inculcata anche ai nostri calciatori”.
Mentre Gianluca Cameruccio chiamato direttamente dall’ad Giuseppe Marotta a gestire la sicurezza per la società aveva spiegato: “La mia presenza mostra l’impegno che la società mette nei confronti dei problemi della gestione degli eventuali problemi di criminalità organizzata”. Si era parlato anche dei biglietti della finale di Champions: “Una cosa che può essere di interesse è che tutti i biglietti che sono arrivati alla curva, sono stati dati a nomi e cognomi di determinate persone, questi nomi, cognomi dei personaggi della curva che prendevano il biglietto sono stati segnalati alla Digos immediatamente”, aveva detto. E ancora: “Alla curva arrivano alla fine circa mille biglietti (…). Una percentuale del 6% molto bassa rispetto a quella che è la frequentazione della curva”. In realtà furono 1.500, come ha rivelato l’inchiesta, e dopo forti pressioni da parte di leader della curva. Sul tavolo, in audizione, finì anche la questione dei parcheggi, altro filone dell’inchiesta.
Ora, negli atti dell’indagine, si legge che – secondo i pubblici ministeri Paolo Storari e Sara Ombra – la Commissione antimafia del Comune di Milano finì per sottovalutare la questione perché lo fu “indotta in errore” dai dirigenti nerazzurri. I resoconti dei due dirigenti, secondo gli inquirenti, dimostrano “la totale sottovalutazione del fenomeno e il completo scollamento dalla realtà dello stadio, non senza considerare alcune omissioni in mala fede”. Per i pubblici ministeri, inoltre, “pare emergere una situazione paradossale”, con la commissione che “elogia Kiss&Fly srl, che ha corrotto un proprio componente (Manfredi Palmeri) per l’assegnazione di parcheggi”. Il presidente della Commissione scriverà tuttavia in una mail che l’audizione ha “mostrato l’azione positiva dell’Inter”.
L'articolo La commissione Antimafia acquisisce gli atti dell’inchiesta sulle curve di Inter e Milan proviene da Il Fatto Quotidiano.
Chissà se si aspettava che il suo video-confessione avrebbe raggiunto il mezzo milione di visualizzazioni (nel momento in cui scriviamo) e sarebbe stato ripreso da tabloid e siti di mezzo mondo. Stiamo parlando di @sophiashattersonxoxo, creator nota su TikTok per i suo filmati sempre ‘senza filtri’. “Mi metto a nudo, non so se sia una cosa che fanno anche altre persone. Non mi lavo sempre le mani dopo aver fatto pipì, soprattutto se sono a casa mia. So come farla senza sporcarmi”. Ebbene, queste parole hanno creato un caos di commenti. Sophia ha continuato: “Quando ho gente a casa e vado in bagno, apro il rubinetto e faccio finta di lavarmi le mani, perdendo un po’ di tempo affinché loro pensino che me le sia lavata, ma in realtà non lo faccio”. Ora, la domanda sul perché faccia così invece di lavarsi veramente le mani viene abbastanza spontanea. E infatti i commentatori hanno chiesto: “Ma se fai già tutto quel teatrino, perché non lavarti semplicemente le mani?”, “Ma tocchi lo sciacquone e i rubinetti dopo essere andata in bagno, quindi non rischi di contaminare tutto?”, “Chissà come hanno preso il video i tuoi ospiti”, “Ma perché non le lavi e basta?”. Va detto che la stragrande maggioranza dei commentatori si è detta “liberata” da questa confessione: “Finalmente qualcuno che fa come me”, “Io faccio lo stesso”, “Non mi sento più solo, grazie”, e così via.
♬ original sound – sophia
L'articolo “Voglio dire a tutti che non mi lavo le mani dopo essere andata in bagno, apro il rubinetto e fingo di farlo”: il video della tiktoker diventa virale e in tanti scrivono “lo faccio anch’io” proviene da Il Fatto Quotidiano.
I fiori della discordia, si potrebbe dire, in questo caso. Perché continua a tenere banco la vicenda che vede coinvolti Flavio Briatore e il Municipio I di Roma. Al centro delle polemiche c’è il Crazy Pizza di Via Veneto, di cui l’imprenditore è proprietario, contestato dalle autorità per via delle decorazioni floreali esposte all’esterno del locale, ritenute abusive. Il patron del Billionaire è intervenuto personalmente nella vicenda, attaccando duramente quelli che lui definisce “odiatori sociali”, che preferirebbero avere a Roma “camorra e ‘ndrangheta”, ma non il Crazy Pizza, afferma.
“Abbiamo capito qual è il vero problema del municipio di Roma: il problema sono i fiori del Crazy Pizza in via Veneto, che fanno parte della nostra immagine. Una volta i fiori erano segno di eleganza, di bellezza, per il Comune di Roma sono segno di degrado – dice Briatore in un video postato sui social -. Loro ritengono che la spazzatura che si trova ovunque sia un segno di eleganza e bellezza. È incredibile, c’è un gruppo di odiatori sociali”.
L’imprenditore, poi, si rivolge direttamente a Jacopo Scatà , assessore al Commercio del I Municipio di Roma, che ha ritenuto abusive quelle decorazioni: “Questo ragazzo, assessore, non so cosa sia, non faccio il nome perché il suo obiettivo era venire contro Briatore, è un odiatore sociale. Per loro vanno bene le bancarelle abusive, la camorra, la ‘ndrangheta. Le luci non le puoi mettere, gli ombrelloni neanche, le sedie non le puoi mettere, in tutta via Veneto non puoi far nulla. Sono odiatori sociali, io non so perché votate questa gente qui, li dovete mandare via a calci nel sedere, perché è gente che non serve a nulla”, conclude, infine, Briatore.
L'articolo “Spazzatura ovunque, per loro vanno bene le bancarelle abusive ma non i fiori del Crazy Pizza. Incredibile”: Flavio Briatore tuona contro gli “odiatori sociali” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Aziz Salha, uno degli autori nel 2000 del cosiddetto “linciaggio di Ramallah“, è stato ucciso in un bombardamento aereo israeliano nel centro della Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel, citando media palestinesi.
Il linciaggio nella città della Cisgiordania fu un violento episodio che avvenne presso la stazione di polizia di el-Bireh, dove una folla palestinese fece irruzione uccidendo e mutilando due militari israeliani che erano entrati accidentalmente nella città controllata dall’Autorità nazionale palestinese.
L’immagine di Salha che agita le mani sporche di sangue davanti alla folla fuori dalla scena degli omicidi, dopo aver ripetutamente pugnalato uno dei soldati, è rimasta impressa nella mente degli israeliani come uno dei momenti salienti della Seconda Intifada. Arrestato e condannato all’ergastolo, era stato rilasciato nell’ambito dell’accordo del 2011 per la liberazione del soldato prigioniero Gilad Shalit. L’opinione pubblica israeliana fu sconvolta dalla brutalità dell’episodio.
L'articolo Aziz Salha, l’uomo con le mani insanguinate del “linciaggio di Ramallah”, ucciso a Gaza proviene da Il Fatto Quotidiano.
Credevano fosse un’altra splendida iniziativa, come quella nata questa estate per sostenere le librerie di Milano, con le vetrine che vengono “svuotate” da benevoli lettori chiamati a raccolta per sostenere questi negozi indipendenti. Ma i due titolari dello storico negozio di giocattoli Hobby Toys, a Milano, Cesarina Canziani e Luigi Riva, marito e moglie di 91 anni, si sono dovuti ricredere quando quella che ritenevano una benefattrice si è poi rivelata essere una scaltra truffatrice. La donna, infatti, li ha raggirati ed è riuscita a rubare il portafoglio dell’anziana, ma è possibile che la presunta ladra puntasse anche ai prodotti in vendita nel negozio.
“Quella donna era gentilissima – spiega la signora Canziani a Il Giorno -, ha scelto con cura molti giocattoli e ci ha chiesto di impacchettarli. Io e mio marito eravamo felici di servire una cliente che credevamo speciale”. Il furto è avvenuto lo scorso giovedì, 26 settembre, quando quella affabile persona si è presentata alla porta del negozio con una richiesta che le ha ricordato l’iniziativa di svuotare le vetrine delle librerie. “Pensavamo che qualcuno avesse pensato di comprare in blocco anche giocattoli. E che fossimo noi i fortunati. Invece, nel nostro caso, è entrata una persona disonesta“.
Le richieste della truffatrice non hanno insospettito i due titolari, felici di aiutare quella che a loro sembrava solo essere una madre generosa. “Questa donna, sui 45 anni, con capelli castani, vestita di nero, è entrata e ci ha chiesto dei giocattoli dicendo fossero per i suoi due gemelli – spiega la 91enne –. Mentre io e mio marito stavamo impacchettandoli, ha chiesto di andare in bagno. Poi ha voluto provarsi un costume di carnevale. Io l’ho lasciata andare nel retro senza sospettare di nulla”. Per fortuna, però, in quel momento è entrata la figlia della coppia, Rossana, la cui attenzione è subito stata attirata dall’atteggiamento frettoloso della donna. “È uscita con una scusa: ‘Devo spostare la macchina’ e non è più tornata – dice Rossana –. Mi ha insospettito appena sono entrata, per l’atteggiamento e anche perché aveva le gambe piene di graffi. Sul bancone c’era una montagna di giochi impacchettati, dal valore di circa 400 euro. Si è approfittata dei miei genitori, vedendoli soli in quel momento”.
E quando Cesarina ha controllato la borsa, si è resa conto che il suo portafoglio era sparito: “Abbiamo bloccato la carta e sono dovuta andare a rifare i documenti”, conclude la 91enne. Alla fine, il giorno successivo, i due titolari hanno sporto denuncia alla stazione dei Carabinieri di Affori, con la speranza di porre fine a questa incresciosa situazione.
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Lo scorso luglio Morgan è stato assolto per non aver diffamato il collega Bugo, durante l’ormai celebre fuori programma sul palco del Festival di Sanremo 2020, quando la coppia scoppiò letteralmente in diretta nazionale con un Amadeus attonito. Perentorio il giudice del Tribunale di Imperia, Marta Bossi, che ha spiegato di aver assolto l’artista “perché il fatto non sussisteâ€. Tra gli insulti contestati rivolti da Morgan a Bugo “figlio di puttanaâ€, “dilettanteâ€, “mentecattoâ€, “massacratore e stupratore della canzone†e “terroristaâ€.
“Le espressioni utilizzate da Morgan nel corso delle interviste – si legge nella sentenza del giudice monocratico Marta Maria Bossi e riportata su La Stampa – sebbene abbiano visto l’utilizzo di termini anche aspri e sicuramente eccessivamente coloriti, non appaiono senz’altro gratuite, poiché utilizzate nella prospettiva di argomentare e giustificare i fatti che hanno portato all’esclusione della coppia dal Festival di Sanremo 2020â€.
Tra le pagine della sentenza è specificato quando esattamente i rapporti tra i due hanno iniziato ad incrinarsi: “L’affronto più grave per l’imputato Morgan era accaduto durante la serata delle cover, quando Bugatti aveva eseguito il brano di Sergio Endrigo in maniera differente da quanto concordato. È proprio in seguito a tali accadimenti che era esplosa la lite tra Bugo e Morgan dietro il palco prima dell’esibizione del brani ‘Sincero’ quando Morgan aveva rivolto a Bugo in sua presenza l’epiteto ‘figlio di puttana’. Non è integrata al fattispecie di reato in contestazione, attestato che l’epiteto è stato pronunciato in presenza della persona offesa e il Castoldi nel corso delle interiste e sempre su stesa richiesta degli intervistatori si è limitato alla mera narrazione dell’episodio ingiurioso pregresso descrivendolo per come realmente accadutoâ€.
Poi la sentenza entra nel merito dell’assoluzione: “Morgan ha fornito la propria versione dei fatti esprimendosi in senso di critica artistico-musicale avendo la competenza ed esperienza per farlo in veste di cantautore musicista, scrittore, esperto della materia, uomo di spettacolo e soprattuto diretto interessante. È vero , tra i vocaboli incriminati, taluni possono risultare aspri e al limite della continenza, ma si tratta talvolta di iperbole, di figure retoriche che, alla luce del contesto attuale e dialettico in cui si collocano paiono pertinenti non offensive in modo gratuito e comunque proporzionate ai fatti narratiâ€.
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Botta e risposta social tra Sossio Aruta e Ursula Bennardo. I due ex concorrenti di Uomini e Donne si sono lanciati prima delle frecciatine, poi dei veri e propri attacchi espliciti. Tema del dibattito è la responsabilità dei figli, verso cui i due sembrano avere pareri discordanti. Aruta sostiene che Ursula gli impedisca di vedere Bianca, la loro figlia, mentre lei ribatte accusandolo di disinteressarsi del suo benessere mentale.
A innescare la miccia è stata una storia Instagram pubblicata dall’ex calciatore, nella quale, rispondendo alla domanda di un fan, ha scritto: “Purtroppo li vedo poco (i figli, ndr), sono lontanissimi. È una situazione molto difficile da gestire. Lo era prima, figuriamoci adesso con Bianca”. A quel punto è arrivata la replica, furiosa, di Ursula: “Vi sembra normale che un genitore lontano chilometri da sua figlia, per sua scelta e comodità , che ha visto pochissimi giorni in quasi nove mesi, anziché preoccuparsi della sofferenza che sta creando e disagi si preoccupi invece solo di: vietare che sia esposto sui social, vietare il consenso all’espatrio e vietare il rinnovo dei documenti? Per impedirle di viaggiare con la mamma in vacanza“.
L’ex concorrente di Temptation Island ha poi rincarato la dose, sostenendo che quella risposta celasse un intento provocatorio: “Strumentalizzare mamma, figlia e la situazione (con racconti fittizi) per attirare l’attenzione sui social? Inventando addirittura box domande studiate. Una persona che non ha mi sostenuto spese di una casa e mantenuto i figli, pensi che sia un bancomat per 200 € mensili che invia a un figlio? Non occupandosi di null’altro né fisicamente, né mentalmente, né altro. Pensando inoltre che il genitore si possa dare anche solo virtualmente da un telefono per mesi e anni e sentirsi un buon genitore?”.
La donna, poi, conclude attaccando nuovamente il suo ex marito: “Ovviamente io sono schifata e mai avrei voluto riparlarne qui, anche perché c’è chi se ne sta occupando… purtroppo però la pazienza ha un limite e la mia lo ha raggiunto. Non finisce una storia così fresca e in età adulta per non amore! Ma solo per motivi molto gravi, che per motivi legali non posso raccontarvi. Perdonatemi, ma sono esausta”.
D’altra parte, Sossio non si tira indietro e risponde a tono alle accuse di Bennardo. “Non è stata una mia scelta, né una mia comodità . Vergognati. In 8 mesi sono venuto 6 volte, affrontando spese e sacrifici nelle mie possibilità . Mi preoccupo ogni singolo giorno di mia figlia videochiamandola. La sofferenza e i disagi sono frutto delle tue bastar***te. Riguardo i divieti, sono 9 mesi che mi vieti di dormire con mia figlia perché sono un maschio. Fai vomitare. Sei stata a Napoli, a 5 chilometri da casa mia, e non mi hai portato mia figlia pur sapendo le mie difficoltà nel venire costantemente a Taranto perché avevi altro da fare. Ti hanno vista in dolce compagnia, taci. Se c’è qualcuno che vuole attirare l’attenzione sui social, dove sei sempre mezza nuda, e studia tutto a tavolino sei proprio tu”.
Durissima la replica di Aruta, che, senza freni, si oppone saldamente alla descrizione fatta dalla sua ex moglie: “Sono 10 anni che sostengo ogni mese i miei due figli e lo sai benissimo, ho sempre sostenuto nelle mie possibilità il mio essere ‘ospite a casa tua’. Se vuoi, pubblico i bonifici. Mi occupo di Bianca solo virtualmente e mentalmente per ovvi motivi, fisicamente non posso grazie a te che mi hai allontanato. Mi impegno con le mie forze a farlo anche con la presenza ed economicamente, sempre nelle mie possibilità e grazie a te per avermi preso per il c*** per 5 anni e avermi rovinato la vita. Sono un bravo genitore e lo dico a voce alta perché ci sono sempre nonostante le mie difficoltà . Sapendo che ho altri due figli dovresti avere un minimo di comprensione, ma hai venduto l’anima al diavolo. Bacia per terra: ci sono papà che spariscono del tutto, io non ho mai abbandonato mia figlia”.
Sossio, infine, conclude accusando Ursula: “Quello che prova schifo sono io, sono mesi che mi descrivi sui social come una mer** che non fa il proprio dovere come padre. È il contrario e se vuoi ti mostro i bonifici. Sono mesi che fai la vittima quando sei stata tu a decidere la fine di questa storia e ti sei data subito alla pazza gioia. A Taranto lo sanno tutti, la gente parla. Puoi nasconderti quanto ti pare. Meglio che taccia. Riguardo i gravi motivi…Non vedo l’ora che lo racconti pubblicamente e ti invito a farlo. Ho la coscienza pulita e trasparente, c’è un fascicolo pronto di denunce che ti aspetta per accuse infondate, calunnie e diffamazione. Sono pronto a tutto.”
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