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La Ferrari celebra il Natale con il tradizionale pranzo a due passi dalla pista di casa a Maranello. Tra brindisi e auguri, non è mancato lo sguardo al futuro: il 23 gennaio prossimo, infatti, sarà svelata la vettura 2026, la prima del nuovo regolamento tecnico che arriverà in F1 e che metterà alla prova piloti e team. “Ogni grande cambio di regolamento rappresenta una grande opportunità di sviluppo a inizio stagione e i piloti devono dare il loro contributoâ€, commenta Frédéric Vasseur, che ha detto la sua in una conferenza stampa con i media nazionali e internazionali prima di sedersi a tavola.
La nuova stagione porterà modifiche sostanziali a telaio, motore e gestione dell’energia: “Questa parte si può solo simulare, si possono passare ore al simulatore, ma ciò che è molto più difficile da simulare è la battaglia in pista — aggiunge — gli errori che si possono commettere, tutti gli eventi esterni che bisogna gestireâ€. Vasseur mette in luce quanto la capacità dei piloti di adattarsi rapidamente sia determinante: “Credo che sarà cruciale avere una curva di apprendimento rapida nelle prime gare, per capire come gestire le situazioni e l’energiaâ€.
Il team nel frattempo ha tratto importanti lezioni dalla stagione 2025. Nonostante qualche difficoltà iniziale in Bahrain e la squalifica in Cina, “abbiamo lavorato bene su pit-stop, strategia, affidabilità — commenta ancora Vasseur — È importante capitalizzare questi aspetti per il futuroâ€. Eppure, la stagione non è stata priva di ostacoli: “Guardando la prima parte di stagione, abbiamo perso diversi punti rispetto a McLaren e ci siamo trovati due o tre volte dietro in modo importante, tanto che sembrava quasi finita — aggiunge — La lezione è che ogni singolo dettaglio può fare una grande differenzaâ€.
Tra i protagonisti, Lewis Hamilton ha vissuto un 2025 complesso. Pesa molto “il cambiamento enorme che ha fatto dopo vent’anni passati nello stesso ambiente, tra McLaren e Mercedes, di cultura, di persone, di tuttoâ€. Una frase che il capo-squadra di Draveil aveva sottolineato anche a Dazn Spagna ad agosto, dopo l’Ungheria: “Ogni software è diverso, ogni componente è diverso, le persone intorno a lui sono diverseâ€. E ancora: “Se non si è al 100% su ogni dettaglio, si perde facilmente qualche decimo. Oggi, con il livello del gruppo, ne bastano pochi per perdere molte posizioni. Basta vedere Abu Dhabi, dove in Q2 c’erano un decimo tra la 5ª e la 15ª posizione. Questo significa che non avevamo il pieno controllo di ogni dettaglio del pacchetto e abbiamo perso il ritmo della stagione in questo modo. Parliamo di dettagliâ€.
Nonostante le difficoltà , però, l’approccio è stato apprezzato: “Quando un pilota esce in Q1, io spero che sia molto arrabbiato con se stesso e con la squadra — commenta — È molto meglio avere un pilota arrabbiato, che non parla davanti alle telecamere e torna subito al debriefing per parlare con gli ingegneri e cercare soluzioni, piuttosto che dica ‘Va tutto bene’. Questo porta energia positiva all’interno del team. Leclerc dice che nel 2026 ‘ora o mai più per il titolo’? Non bisogna dare troppo peso a ciò che i piloti dicono in zona intervisteâ€.
Partire con un grande vantaggio a inizio 2026 “sarebbe meglio per i prossimi anni — dice sicuro Vasseur — Allo stesso tempo non sono convinto che, come nel 2025, il quadro visto in Bahrain all’inizio stagione potrebbe essere simile a quello di Abu Dhabi a fine anno. Ci sarà un grande sviluppo durante tutta la stagione. Non è detto che chi sarà davanti a inizio 2026 lo sarà anche alla fine o nel 2027â€. Guardando alla prossima stagione, “nessuno avrà una strategia conservativa o aggressiva in anticipo. Spesso lo si capisce solo dopo, a Barcellona o in Bahrain (nei test invernali di fine gennaio-febbraio, ndr) vedremo squadre che hanno preso direzioni anche molto diverse tra loro. Noi stiamo semplicemente facendo delle scelte e finiremo di assemblare l’auto il 22 gennaioâ€. Il focus nei test “sarà inizialmente sull’affidabilità “, accumulando chilometri durante i test di Barcellona, piuttosto che inseguire subito la prestazione pura: “In una situazione come questa la cosa più importante è fare chilometri. Per questo non vedremo mule car, ma auto da gara specifiche, che non avranno l’obiettivo di inseguire subito la prestazione, ma accumulare chilometraggio per validare le scelte tecniche della vetturaâ€.
Per quanto riguarda lo sviluppo, fondamentale nel nuovo regolamento sarà rispettare il budget cap: “Prima gli aggiornamenti vanno portati, meglio è, ovviamente. Ma non è scontato che introdurre quattro o cinque aggiornamenti nelle prime gare sia la scelta giusta: se devi spedire un nuovo fondo in Giappone o in Cina, rischi di bruciare metà del budgetâ€. Quella del progetto 2026 “non sarà l’auto di Vasseur, ma di Loïc Serra (direttore tecnico per l’area-telaio, ndr), sarà il primo prodotto completo sotto la sua responsabilità — conclude — Per questo chi lo ha criticato nel corso dello scorso anno, dicendo che l’auto era sua, mi ha fatto arrabbiare, dato che è arrivato tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 2024â€.
Infine un commento su Laurent Mekies, oggi team principal Red Bull e in precedenza direttore sportivo di Maranello, prima di passare in Racing Bulls: “Ha continuato a sviluppare l’auto 2025 nonostante il cambiamento di regolamento? Non voglio parlare di lui, comunque è molto difficile trasferire direttamente lo sviluppo aerodinamico dalla vettura 2025 alla 2026 — conclude Vasseur — Quello che è vero è che se si ha una migliore comprensione della macchina, si può portare alcune idee o concetti da un anno all’altro. Probabilmente non sull’aerodinamica. Nonostante lo stop agli sviluppi nel 2025 non ci siamo fermati del tutto nell’aerodinamica, basti pensare alla nuova sospensione posteriore a Spaâ€.
L'articolo Ferrari, Vasseur: “Con le nuove regole i piloti devono dare il loro contributo, la battaglia in pista non si può simulare” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Continua la crisi nera della Fiorentina, sconfitta anche in Conference League. A Losanna la squadra viola si arrende per 1-0 nella sesta giornata della fase campionato, contro la modesta squadra svizzera. Gara decisa nella ripresa da un gol di Gabriel Sigua al 58′, che di testa batte Martinelli su un cross di Kana Biyik. Fiorentina mai in partita e incapace di rendersi pericolosa dalle parti del portiere Letica, mentre i padroni di casa hanno sfiorato a ripetizione la rete sia prima che dopo il vantaggio trovato da Sigua.
Con la terza sconfitta nelle ultime quattro partite, la Fiorentina manca perfino l’obiettivo ottavi: scivola al 16esimo posto in classifica con 9 punti. I Viola restano ancora in corsa, ma dovranno passare dai play-off, giocando due partite in più che potrebbero essere dannose anche in campionato. Agli ottavi ci va invece il Losanna. Che in Svizzera attualmente si trova al decimo posto in campionato. A ulteriore dimostrazione dell’ennesima terribile prova della Fiorentina. Che non riesce a risvegliarsi dal suo incubo. Ora la panchina di Paolo Vanoli è ancora più traballante.
L'articolo Fiorentina, incubo senza fine: sconfitta anche dal Losanna, agli ottavi ci vanno gli svizzeri proviene da Il Fatto Quotidiano.
Il premierato è al momento parcheggiato in qualche garage del Parlamento. Ma se davvero un giorno il centrodestra portasse la riforma ad approvazione definitiva, con i consensi di oggi, Giuseppe Conte potrebbe dare del filo da torcere alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, molto di più di quanto potrebbe fare Elly Schlein. Secondo un sondaggio Emg in un eventuale duello testa a testa la premier e il leader del M5s sarebbero separati da circa 3 punti percentuali, che in rilevazioni di questo tipo sono quasi nulla. Meloni vincerebbe con distacco, invece, se la sua diretta rivale fosse la segretaria del Pd. Come ha spiegato lo stesso Fabrizio Masia si tratta di poco più di un “gioco” perché attualmente il sistema elettorale è del tutto diverso e in più si dovrebbe avere una sfida diretta tra due leader, circostanza che nell’attuale scenario politico non esiste. Però i dati confermano l’autorevolezza e la fiducia di cui Conte, nonostante le percentuali del M5s un po’ inchiodate intorno al 13 per cento, gode nell’opinione pubblica.
Conte è in testa alla classifica di gradimento anche tra le varie figure che possono ambire a una leadership nel centrosinistra. Attenzione, però: il campione è complessivo, cioè ad esprimere una preferenza sono stati anche gli intervistati che rappresentano un sicuro elettorato di centrodestra. Ad ogni modo Conte è in vantaggio su Schlein e al terzo posto spunta la sindaca di Genova Silvia Salis. Pochi giorni fa un sondaggio condotto da YouTrend simile nella domanda ma ristretto agli elettori del cosiddetto campo largo aveva dato come risultato il primato – di poco – di Schlein davanti a Conte e Salis: tutti sarebbero racchiusi in soli 3 punti percentuali.
Quanto agli schieramenti secondo Emg il centrodestra sarebbe in vantaggio di poco meno di 3 punti, quindi la sfida sarebbe tutta da giocare. L’affluenza, se si votasse oggi, sarebbe in calo rispetto alle ultime Politiche: l’istituto di Masia la stima intorno al 55 per cento. Tra i temi prioritari degli elettori, come accade spesso, primeggiano la sanità , il lavoro, le tasse e l’aumento dei salari.
L'articolo Sondaggi, chi vincerebbe se ci fosse l’elezione diretta del capo del governo? Le sfide tra Meloni, Conte e Schlein proviene da Il Fatto Quotidiano.
In una sfida tra Antonio Conte e Max Allegri, vale quasi sempre una regola: chi segna per primo vince. La semifinale di Supercoppa italiana non fa eccezione: il Napoli batte il Milan per 2 a 0 grazie alle reti di Neres e Hojlund. I partenopei si qualificano così per la finale in programma lunedì 22 dicembre contro la vincente della sfida tra Inter e Bologna.
Il Napoli vince contro un Milan spento, incapace soprattutto di reagire una volta che è passato in svantaggio al 39esimo del primo tempo. Fino al gol di Neres, merito di una bella combinazione tra Spinazzola e Hojlund, il match era stato equilibrato, con un’occasione importante anche per i rossoneri, capitata sui piedi di Loftus–Cheek. Poi però i rossoneri di Allegri hanno prodotto poco o nulla per provare a rientrare in partita, con appena un tiro in porta in tutta la ripresa.
Le assenze di Rafa Leao e Gabbia, la necessità di far rifiatare Modric e un Fofana ancora a mezzo servizio possono essere degli alibi parziali. Ma al Milan sono mancati soprattutto la cattiveria e il cinismo mostrati finora in tutti i big match di campionato. Mentre è emerso ancora una volta un limite evidente: l’incapacità di creare gioco e occasioni contro una squadra che si difende con un blocco basso. D’altro canto, per il Napoli il secondo tempo è stato da copione perfetto. Compattezza e ripartenze, come quella che ha portato al 2 a 0 firmato da Hojlund al 63esimo su assist ancora di un ottimo Spinazzola. Anzi, nella mezzora conclusiva sono stati più i partenopei a sfiorare il 3 a 0.
Per Conte è una boccata d’ossigeno importante dopo le due sconfitte consecutive contro Benfica e Udinese. Ora avrà l’occasione di giocare per vincere il suo secondo trofeo a Napoli, dopo lo scudetto. E per vincere la sua terza Supercoppa, a distanza di più di un decennio dalle prime due. Il Milan invece perde la chance di un bis, dopo il sorprendente successo di un anno fa. Ai rossoneri di Allegri, fuori anche dalla Coppa Italia, ora resta solo il campionato.
L'articolo Il Napoli stende un Milan spento: Conte in finale di Supercoppa, ad Allegri resta solo il campionato proviene da Il Fatto Quotidiano.
Ora è ufficiale: Milan-Como si gioca in Australia, a Perth, il prossimo 8 febbraio. La conferma arriva direttamente per bocca del presidente della Serie A, Ezio Maria Simonelli, che svela anche quale fosse l’ultimo nodo: quello legato all’arbitro. A dirigere la prima gara del massimo campionato italiano dall’altra parte del mondo sarà infatti un fischietto asiatico. Questa è una delle ultime condizioni poste dal presidente della Fifa, Gianni Infantino. Alla fine la Serie A ha accettato, pur di dare il via libera a questo esperimento.
“Si giocherà lì come da programma, con Infantino ci siamo incontrati in modo cordiale e avevamo dei dubbi soprattutto sugli arbitri perché ce li avevano imposti stranieri”, ha spiegato Simonelli ai microfoni di Sportmediaset prima del fischio d’inizio della semifinale di Supercoppa Italiana a Riad tra Milan e Napoli. Decisivo sarebbe stato l’intervento dell’ex arbitro Pierluigi Collina, oggi presidente della Commissione Arbitrale della Fifa: “Mi ha dato garanzie sugli arbitri asiatici, ha dei fischietti di qualità da segnalare per la partita. Noi accetteremo questa condizione, poi metteremo a punto il resto”, ha concluso Simonelli.
Milan-Como a Perth ha sollevato in questi mesi grandi polemiche e anche l’ostracismo dell’Uefa, che avrebbe volentieri vietato questo esperimento. L’iniziativa è dovuta al fatto che in quei giorni San Siro sarà occupato per le Olimpiadi di Milano-Cortina, quindi il Milan avrebbe dovuto comunque giocare in campo neutro. “Spero che sia una gara apripista in funzione di ciò che sarà il futuro del calcio, spero che non sia un caso isolato, altrimenti sarebbe un problema”, ha commentato l’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, al microfono di Sportmediaset.
L'articolo Milan-Como si gioca a Perth l’8 febbraio: l’annuncio ufficiale della Serie A. L’arbitro sarà asiatico proviene da Il Fatto Quotidiano.
Daniela Santanchè, ministra del turismo del governo Meloni, ha presentato la “versione umana” della Venere di Botticelli, protagonista della campagna ‘Open to meraviglia’. Doveva farlo attraverso una breve intervista introduttiva, che causa un ritardo dell’intervistatrice, è diventato un monologo, dove la Ministra ha fatto un resoconto dell’anno turistico in Italia. “Noi siamo l’Italia degli 8000 campaniliâ€. E ancora: “Il turismo non è né di destra né di sinistraâ€. Obiettivo “turismo in Italia 12 mesi l’anno perché” spiega Santanchè “noi italiani abbiamo una fortuna: non ci manca nienteâ€. Non manca un’altra frase fatta come “c’è tantissima voglia di Italia nel mondoâ€. E aggiunge: “Noi dobbiamo aver una capacità di essere sempre più attrattivi con offerte turistiche che devono essere sempre più sexyâ€. Poi arriva Francesca Faccini, la ‘Venere’ in carne ed ossa. Lo scopo della giovane attrice è quella di dare visibilità ai luoghi turistici meno noti del Paese. Ma come è stata scelta la ragazza? “Io non ho partecipato, hanno fatto un casting al ministero e io devo ringraziare IG Italia e penso che la Venere l’abbiano scelta loro†spiega Santanchè. “No, non l’abbiamo scelta noi, l’ha scelta il ministero†afferma Pierluigi Pataleoni di IG Italia. “Noi abbiamo scelto le prime venti dopo una selezione di circa trecento ragazzeâ€. Ma poi aggiunge: “Siamo arrivati a un casting finale di 50 persone, per arrivare fino a 10, ne sono rimaste 5 e poi Francesca è quella che è stata sceltaâ€.
L'articolo Santanchè presenta la ‘Venere’ in carne e ossa: “Servono offerte turistiche sempre più sexy. Chi l’ha scelta? Casting al ministero” proviene da Il Fatto Quotidiano.
A Franco Bomprezzi, ex giornalista, scrittore, blogger e attivista scomparso il 18 dicembre 2014, il Comune di Milano ha intitolato in occasione della giornata dell’undicesimo anniversario dalla sua morte un giardino pubblico, vicino all’Università Bicocca. Evento organizzato per omaggiarlo e ricordare in particolare le sue battaglie in favore dei diritti delle persone con disabilità e sostegno alle loro famiglie. Bomprezzi aveva una disabilità motoria e si muoveva spostandosi su una carrozzina manuale. Oltre a scrivere per Vita, il blog InVisibili e direttore della rivista DM dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare e fondatore di Superando.it, Bomprezzi è stato anche premiato nel 2005 con l’Ambrogino d’Oro e nel 2007 è stato nominato Cavaliere della Repubblica.
L’ex giornalista nato a Firenze nel 1952, tra i vari incarichi ricoperti, è stato anche presidente della Lega per i diritti delle persone con disabilità che nel 2015 gli ha intitolato il proprio Centro antidiscriminazione per supportare attività di informazione, consulenza, sostegno e presa in carico stragiudiziale. “Il fatto che l’amministrazione comunale abbia dedicato a Franco Bomprezzi il giardino di via Padre Baccaro rappresenta un riconoscimento del ruolo, anche pubblico, che Franco ha avutoâ€, commenta Alessandro Manfredi, attuale presidente LEDHA, nel corso dell’evento di oggi pomeriggio d’intitolazione del giardino. “Durante il mandato di Giuliano Pisapia, Franco è stato delegato del sindaco per le politiche sulla disabilità ed è sempre stato un attivista attento ai problemi di Milano, sul tema della disabilità e non soloâ€.
L’anno scorso, in occasione del decennale della sua scomparsa gli è stato dedicato anche un podcast, un video e un archivio per tramandare il suo pensiero come pioniere di un giornalismo inclusivo d’avanguardia con una significativa sensibilità e rispetto della dignità delle donne e degli uomini che vivono condizioni di estrema fragilità .
L'articolo Franco Bomprezzi, Milano dedica un giardino pubblico al giornalista e attivista per i diritti delle persone con disabilità proviene da Il Fatto Quotidiano.
Durissimo scontro a Dimartedì (La7) tra Pier Luigi Bersani e Francesco Storace sulla festa di Fratelli d’Italia ad Atreju. L’ex ministro dello Sviluppo Economico è tranchant: “Le feste uno le fa come vuole: le fa con dotti medici sapienti o con nani e ballerine, ma il significato di una festa politica è il messaggio che vuole dare a tutto il paese. E il messaggio di quella festa è stato un comiziaccio. Il senso di quell’operazione alla fine si è rivelato un parlarsi in casa, attaccare gli altri. Chi governa deve pronunciare i problemi, riconoscerli e dire alla gente cosa pensa di fare, una visione, un’idea, qualche provvedimento, una riforma. Sono tre anni che non abbiamo visto uno straccio di riforma“.
L’ex presidente della Regione Lazio obietta: “Alle feste dell’Unità ci sono stati ugualmente comiziacci come li chiami tu”.
“Non è vero – ribatte Bersani – Io non ho mai visto un presidente del Consiglio del centrosinistra, a una festa dell’Unità , fare un comiziaccio”.
“Ti sei scordato D’Alema?”, replica Storace.
“No, no, no – smentisce Bersani – Quando uno fa il presidente del Consiglio fa il presidente del Consiglio. Non è una cosa capziosa, è che la gente deve sapere che c’è un governo che guarda anche a lei, anche se non l’ha votato. Perché qui invece viene fuori una faziosità , si scalda sempre l’aria, ma il governo deve tenere insieme questo paese, socialmente, territorialmente, culturalmente. Non deve lavorare per accendere i fuochi”.
“C’è una cosa che ti sfugge – rilancia Storace – La Meloni è al governo di questo paese per una larghissima scelta popolare”.
“Quella destra lì non è maggioranza nel paese – ricorda l’ex segretario del Pd – E su questo non ci piove. Quindi cerchiamo di volar bassi”.
Si affrontano poi le contestazioni di alcuni studenti alla ministra Bernini. Storace denuncia: “Non c’è mai stato un ragazzo di destra che va a una festa dell’Unità a contestare il ministro di sinistra che spiega le riforme della sinistra”.
“Ma ti sbagli”, insorge Bersani.
“Questo clima di cattiveria contro il centrodestra dovete farlo smettere – urla Storace – Siete voi che lo aizzate”.
“Parole false – ribatte Bersani che evoca le minacce all’ex ministro della Salute dei governi Conte Due e Draghi – Conosci la vicenda di Roberto Speranza tu? La conosci? Tutti abbiamo avuto contestazioni. Se Floris mi dà un’ora di tempo, ti faccio un elenco di quello che ho avuto io. E le ho avute quando ero ministro: da voi, dai giovani, da tutti quelli di destra”.
E conclude: “Dovete smetterla di fare le vittime. Per le aggressioni c’è la polizia. Per le contestazioni c’è il buonsenso di un governo che sa che tocca all’opposizione criticarlo e tocca al governo rispondere nel merito, non a mettersi a fare il contestatore. Questa si chiama democrazia”.
L'articolo Bersani a La7: “Da Meloni un comiziaccio ad Atreju. La smettano di fare le vittime”. Scontro con Storace proviene da Il Fatto Quotidiano.
Gli Stati Uniti continuano la loro guerra contro la Corte penale internazionale. Questa volta nel mirino sono finiti due giudici della Corte dell’Aja, nei confronti dei quali sono state imposte alcune sanzioni. La loro colpa: aver preso di mira Israele. In particolare i due magistrati, provenienti dalla Mongolia e dalla Georgia, avevano respinto un ricorso presentato dallo Stato ebraico contro l’indagine sulle accuse di crimini di guerra nella Striscia di Gaza e avevano confermato i mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
Ad annunciare il provvedimento è stato il segretario di stato Marco Rubio. “Un flagrante attacco all’indipendenza di un’istituzione giudiziaria imparziale” lo definisce la Corte in una nota. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha elogiato la decisione di Washington: “Grazie, segretario Rubio, per questa chiara posizione morale”, ha scritto su X.
Gli attacchi dell’amministrazione Trump alla Corte penale proseguono ormai da mesi, anzi da anni visto che le prime misure furono prese durante il primo mandato del presidente degli Stati Uniti che non sono membri dell’organismo.
L'articolo Usa, guerra alla Corte dell’Aja: sanzioni ai giudici che hanno respinto un ricorso di Israele contro l’indagine per crimini di guerra proviene da Il Fatto Quotidiano.
Nuove foto sul caso di Jeffrey Epstein. Le hanno diffuse i parlamentari del Partito Democratico che fanno parte della Commissione di Vigilanza della Camera dei Rappresentanti, sui canali sociel dell’istituzione. Le immagini, pubblicate senza ulteriore contesto, includono un passaporto ucraino con indicazione di sesso femminile, il filosofo Noam Chomsky su un aereo con Epstein, Bill Gates in posa per una foto con una donna il cui volto è stato oscurato. Le foto comprendono anche uno screenshot di un estratto di una conversazione via sms, in cui una persona discute dell’invio di ragazze. Una quinta fotografia mostra il piede di una donna con scritta sopra una citazione di “Lolita“, il romanzo di Nabokov.
Nello scambio di messaggi si discute l’invio di ragazze. “Non lo so, prova a mandare qualcun’altra. Ho un’amica scout, oggi mi ha mandato alcune ragazze. Ma chiede 1.000 dollari a ragazza. Ti mando le ragazze ora. Forse qualcuna andrà bene per J?”, si legge nella serie di sms. L’individuo invia poi una descrizione dettagliata che include nome, ’18 annì, altezza, misure, peso, un riferimento all’area Schengen e una ‘città di partenza‘.
Molti dettagli sono oscurati, ma l’età , un segno di spunta accanto a Schengen e la Russia sono chiaramente visibili. Non viene fornito alcun contesto su questa conversazione, e non è chiaro chi siano i partecipanti allo scambio di messaggi. Non è stato immediatamente chiarito quando o dove le immagini siano state scattate, né da chi.
I Democratici hanno sottolineato che la proprietà di Epstein non ha fornito alcun contesto sulle immagini condivise con la commissione e hanno dichiarato di averle rese pubbliche così come ricevute, fatta eccezione per le parti oscurate. I Democratici hanno scelto quali fotografie pubblicare dopo che la commissione ha ricevuto oltre 95 mila immagini dalla proprietà la scorsa settimana, che i legislatori stanno ancora esaminando.
L'articolo Caso Epstein, commissione Usa diffonde nuove foto: ci sono anche Chomsky e Gates proviene da Il Fatto Quotidiano.
Da gennaio il governo cinese alzerà al 13% l’iva su preservativi e altri contraccettivi e perseguirà l’obiettivo di ridurre a zero la spesa diretta per il parto a carico delle cittadine e dei cittadini. Lo scopo di queste misure è contrastare il calo delle nascite: il tasso di fertilità si aggira infatti intorno all’1%, contro il 2,1% di soglia minima per il ricambio generazionale. Nel 2022, le morti hanno superato le nascite, segnando l’inizio di un forte invecchiamento demografico.
Lo scorso fine settimana si è tenuta una conferenza nazionale per presentare il programma nazionale di assicurazione sanitaria, che verrà ampliato grazie al nuovo piano. Per quanto riguarda la natalità , la Cina ha dichiarato di voler migliorare la copertura per i controlli prenatali e favorire il sollievo dal dolore del parto. Il problema, però, è che il calo di vendite dei profilattici comporterà sicuramente un aumento delle gravidanze indesiderate e delle malattie sessualmente trasmissibili.
Una notizia che colpisce se si guarda al passato recente. Nel 1979, infatti, la Cina di Deng Xiaoping varò la famigerata politica che imponeva alle famiglie di avere un solo figlio, punendo con sanzioni e discriminazioni chi violava questa regola. Il divieto è stato abolito nel 2016, ma adesso la Cina di Xi Jinping deve scontare le conseguenze di un controllo demografico così aggressivo, trovandosi a pagare un costo altissimo per la crescita economica del Paese.
L'articolo Parti gratuiti e preservativi tassati: il piano della Cina contro il calo delle nascite proviene da Il Fatto Quotidiano.
La prima disciplina delle Olimpiadi invernali 2026 fu la corsa ad accaparrarsi un posto di lavoro ben remunerato. “Ogni settimana arrivavano pacchi di curriculum… Politici, non politici, imprenditori, amici, figlio, cugino, chiunque c’aveva qualcuno da portarmi”, ha raccontato ai pm l’ex ad della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari. Al termine delle indagini, sono ben 35 le assunzioni individuate, quelle che avrebbero risposto a “malsani fenomeni di favoritismo, nepotismo o clientelari“. Eppure, non c’è nessun reato. Il motivo? Perché l’abuso d’ufficio “non è più previsto dalle legge come reato”. Con questa motivazione la Procura di Milano ha dovuto archiviare l’inchiesta sulle cosiddette assunzioni vip della Fondazione Milano Cortina 2026, l’ente organizzatore delle prossime Olimpiadi invernali. Tra di loro, figurano nomi altisonanti: da Lorenzo Cochis La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, fino a Livia Draghi, nipote dell’ex premier e presidente della Bce Mario Draghi.
Il fascicolo contro ignoti è uno dei tre filoni dell’inchiesta complessiva sugli appalti olimpici, che riguarda anche la corruzione e turbativa per le gare della cybersicurezza (gli atti sono alla Consulta sulla natura pubblica o privata dell’ente) e i rapporti di fatturazione tra Deloitte e Fondazione Milano-Cortina. Tra gli indagati c’è anche l’ex ad Novari. Gli atti dell’inchiesta sulle assunzioni vip sono comunque stati trasmessi dai pm milanesi alla Corte dei Conti per valutare eventuali danni erariali. Mentre sulla richiesta di archiviazione dovrà esprimersi ora la gip di Milano, Patrizia Nobile, dopo aver letto le 92 pagine firmate dai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis con l’aggiunta Tiziana Siciliano.
Nella richiesta di archiviazione, è riportata un’annotazione dello scorso maggio del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano, che sottolinea come la “carente applicazione dei principi” di “trasparenza, pubblicità e imparzialità ” in “ambito di reclutamento del personale” abbia “alimentato, a partire dagli organi di informazione, sin dai primi mesi di operatività , i dubbi circa malsani fenomeni di favoritismo, nepotismo o clientelari“. Sebbene “la pagina web della Fondazione riproponga notizie afferenti l’individuazione delle figure” da ricercare non consente, però, “la consultazione degli esiti delle procedure selettive che restano allo stato riservate, né i meccanismi oggettivi e trasparenti su cui la selezione dovrebbe fondarsi”. In sostanza, la Procura milanese ha individuato “mancanza di trasparenza” in oltre 30 contratti, “in merito alle segnalazioni ‘caldamente’ (o ‘fortemente‘) inoltrate per il tramite di esponenti pubblici, così come ricordate dallo stesso Novari”, appunto l’ex ad della Fondazione.
Nella richiesta di archiviazione gli inquirenti riportano una serie di testimonianze, tra cui anche gli interrogatori proprio dell’ex ad Novari. Dagli accertamenti della Finanza, tra l’altro, scrive la Procura, è emersa “l’esistenza di alcuni benefit, difficilmente giustificabili, assegnati ad alcuni dipendenti“. È “il caso, per esempio, del contratto di Livia Draghi“, nipote dell’ex premier, in cui è stata riscontrata “l’aggiunta” del “rimborso integrale biglietti aerei e ferroviari per la tratta Milano-Roma, andata e ritorno, per 3 mesi dall’inizio del rapporto, Sim e portatile aziendale”. O ancora “della circostanza della ‘vettura con autista a spese della Fondazione'” per Antonio Marano, il cui contratto è tra quelli finiti nel mirino. Circostanza, scrivono i pm, “di cui Varnier“, l’attuale ad della Fondazione, “si lamenta con Malagò in una conversazione del 19 aprile del 2024″. Anche “per tali motivi”, spiegano i pm, gli atti di questa indagine vengono trasmessi “al Procuratore della Corte dei Conti” della Lombardia per eventuali profili di danni erariali.
Ci sono state assunzioni legate al “mondo politico” o aziende di Stato e manager vicini alla fondazione. Un caso è quello del secondogenito di La Russa, che ha percepito oltre 110mila dalla Fondazione come “manager junior event“. Ai cronisti, l’ex ad Novari disse: “Sul figlio di La Russa, in assoluto il padre mi ha detto ‘Fai come vuoi‘, quindi non c’era alcun tipo di pressione. È chiaro che il suo curriculum non l’ho trovato per terraâ€. Giustificazione diversa invece per la nipote di Draghi, Livia, assunta a 314mila euro come “capo dei contenuti video”: il suo nome fu caldeggiato dal presidente della Fondazione ed ex numero 1 del Coni, Giovanni Malagò. Novari spiegò: “Era esattamente il profilo che stavo cercando”.
Ma la lista delle assunzioni vip è lunga: c’è ad esempio Lavinia Prono, ex segretaria dello stesso La Russa quando era ministro della Difesa. Oppure Giacomo Granata, figlio del manager Eni Claudio Granata. Ma anche Flaminia Tamburi, sciatrice e figlia dell’ex presidente e ad di Enel Italia, Carlo Tamburi. Senza dimenticare manager di società di Stato come Anas e Rai (c’è anche l’ex deputato ed ex direttore del Tg2, Antonio Marano). E ancora, si va da mogli, figli e parenti di stilisti, fino a dipendenti della presidenza del consiglio. Infine, la guardia di finanza ha segnalato anche gli ex dipendenti di H3G Spa, quando il colosso delle tlc era guidato da Vincenzo Novari.
Dopo aver ricostruito questo quadro, però, i pm chiedono al gip di archiviare il fascicolo a carico di ignoti. Le motivazioni sono chiare: da un lato l’abuso d’ufficio “non è più previsto dalla legge come reato“. È stato abolito con la riforma Nordio, la legge firmata dall’attuale Guardasigilli e approvata dall’attuale maggioranza di destra nel luglio 2024. Inoltre, i pm ritengono di non poter perseguire i reati anche perché l’ipotesi turbativa d’asta nelle gare private per conto di amministrazioni pubbliche sussiste solo nell’acquisto di “beni e servizi” e non per “l’assunzione di personale“.
L'articolo “Malsani fenomeni di nepotismo, ma l’abuso d’ufficio non è più reato”. La procura chiede di archiviare l’indagine sulle assunzioni vip per Milano-Cortina proviene da Il Fatto Quotidiano.
Gli agricoltori, radunati a Bruxelles per protestare con le politiche europee, in particolare il bilancio e il Mercosur, hanno bloccato le strade con i loro trattori, lanciato patate, uova e sassi verso la polizia. Sono state distrutte anche diverse vetrine. La polizia ha risposto con gas lacrimogeni, idranti e cariche. Negli scontri con la polizia un manifestante è stato ferito al volto. Gli agricoltori temono che l’accordo possa compromettere i loro mezzi di sussistenza, e vi sono preoccupazioni politiche più ampie sul fatto che possa anche contribuire a rafforzare il sostegno all’estrema destra.
L'articolo Proteste degli agricoltori contro il Mercorsur: scene di guerriglia urbana a Bruxelles. Scontri con la polizia, ferito un manifestante proviene da Il Fatto Quotidiano.
Dopo le turbolente dimissioni dell’ex vicepresidente Fortunato Nicoletti che ha lasciato il proprio incarico con accuse molto forti di “giochi di potere per guadagnare visibilità †e “situazione divenuta insostenibile per la mancanza di ascolto da parte dell’amministrazione comunale†– oltre al posto già in precedenza lasciato vacante dall’ex presidente Haydèe Longo – la Consulta cittadina per le persone con disabilità del Comune di Milano ha eletto nella seduta del 9 dicembre Mariella Meli e Ginevra Bocconcelli, rispettivamente nei ruoli di presidente e vice.
Meli è una giurista e specializzanda in Diversity e Disability Manager, manager operativa presso lo Studio TremontiPartners e, parallelamente, lavora per la tutela dei diritti delle persone con disabilità in Lombardia. Meli, interpellata da ilfattoquotidiano.it, ha affrontato le polemiche che hanno riguardato l’organismo: “La Consulta è un organo composto da 15 membri, tutti diversi – per fortuna aggiungerei, rappresentiamo cittadini con disabilità e consideriamo la diversità una ricchezza – e si deve avere la capacità di trovare il minimo comune denominatore per poi ragionare con le istituzioni”, ha detto la presidente dell’Associazione Famiglie Disabili Lombarde, madre di Elisa, bambina di 10 anni con una grave disabilità , e di Leonardo. Sulle contestazioni sollevate ha aggiunto: “Apprezzo il contributo di Nicoletti e la sua esperienza. In Consulta avrebbe potuto essere ancora importanteâ€. E sull’accusa di “giochi di potere”, ha ribattuto: “Mi permetta una riflessione: la Consulta è per definizione un organo che viene audito dal Comune su alcuni temi e le Istituzioni non hanno nessun obbligo di seguirne i consigli. Premesso, dunque, che la Consulta non ha alcun potere domando, quindi, giochi di potere per ottenere cosa? Visto che di potere non ne ha?â€.
I membri della Consulta, che ha la finalità principale di promuovere i diritti delle persone con disabilità e sostenere le loro famiglie, sono stati designati nel giugno 2023 dal sindaco del capoluogo lombardo Giuseppe Sala e hanno avuto difficoltà operative e di organizzazione nello svolgere il loro lavoro rispetto al ruolo e i rapporti con l’amministrazione comunale? “Le difficoltà ci sono stateâ€, afferma la neo presidente, “per questo, in accordo con il Comune, metteremo mano ai regolamenti vecchi di una trentina di anni e sui flussi di lavoro con le istituzioni. Abbiamo a disposizione un tempo limitato (il mandato scade a maggio 2027, ndr), e non riusciremo a fare miracoli, ma il nostro intento è quello di lasciare una base concreta, un’eredità a chi ci sostituirà , affinché possano essere operativi fin da subito”.
Si prospettano novità operative per migliorare la macchina organizzativa. Per l’ultimo anno e mezzo di incarico la Consulta si è data una “nuova struttura partecipativa diretta, suddivisa in quattro tavoli di lavoro: welfare, accessibilità e mobilità , antidiscriminazione e domiciliarità . In questi 4 tavoli”, spiega Meli, “i maggiori esperti per professionalità e/o esperienza (tutti membri della Consulta) parteciperanno attivamente con un minimo di due membri per ciascun tavolo per poter dare il proprio contributo. Inoltre tra gli obiettivi principali vogliamo predisporre un regolamento interno, un regolamento ‘esterno†ossia la formulazione di linee guida nei rapporti tra Consulta e Comune di Milano ma soprattutto tra Consulta e cittadinanzaâ€.
Tra i temi che riguardano le persone con disabilità c’è l’accessibilità e l’inclusione, in particolare in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina che si svolgeranno tra febbraio e marzo 2026. Da garantire soprattutto l’accessibilità delle strutture sportive e dei trasporti pubblici per migliaia di donne e uomini con disabilità motoria, sensoriale ma non solo. “Rispetto alle imminenti Olimpiadi e Paralimpiadi, non abbiamo ancora contezza di eventuali problematiche di accessibilità delle strutture sportive e/o di trasporti pubbliciâ€, dice ancora Meli. Ci sono però alcuni aspetti critici da migliorare.
“Abbiamo già avuto modo di discutere con il Comune sul nuovo regolamento dei taxi accessibili negli aeroporti di Malpensa e Linate, nonché sulle problematiche da risolvere nella linea della metropolitana M4, sulle problematiche risolte delle scale mobili dal mese di novembre ad oggi, ed ancora sulla necessità di risolvere le restanti nel prossimo mese. Insomma abbiamo già avuto modo di dire la nostra e le proposte avanzate sono al vaglio delle possibilità tecniche di realizzazioneâ€, conclude la neo eletta presidentessa.
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Confermata la condanna a 4 mesi per “manifestazione fascista” per 13 militanti di estrema destra protagonisti dei saluti romani alla fine del corteo in memoria di Sergio Ramelli del 2018, manifestazione che ogni anno si tiene il 29 aprile nel capoluogo lombardo in ricordo dell’esponente del Fronte della Gioventù ucciso da alcuni soggetti legati ad Avanguardia Operaia nel ’75. È quanto deciso dalla Corte d’Appello di Milano che ha accolto la richiesta della sostituta pg Olimpia Bossi: “Queste manifestazioni con centinaia di persone, schierate come formazioni paramilitari, non sono meramente commemorative, ma rappresentano un pericolo per l’ordinamento costituzionale“, aveva spiegato la sostituta procuratrice generale. Principio condiviso dai giudici che hanno così confermato le condanne del luglio 2023. Una sentenza che assume particolare rilievo perché arriva a quasi due anni dalla decisione della Corte di Cassazione a Sezioni unite che aveva fissato diversi paletti sul tema del rito del “presente” e dei saluti romani.
Il braccio teso è penalmente rilevante solo se, “avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idoneo a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito”, aveva scritto il massimo collegio della Suprema Corte. “Non è vero che la Cassazione con la recente sentenza – aveva chiarito la pg – abbia escluso la natura di reato del gesto, a differenza di alcune ricostruzioni mediatiche, ma ha spiegato che bisogna capire se quel gesto, per le modalità della manifestazione, sia tale da costituire un pericolo attraverso la propaganda di idee fasciste e queste manifestazioni, con strutture quasi militari, lo sono”. Il bene “protetto – aveva proseguito nel suo intervento – è l’ordinamento costituzionale, che vieta la ricostituzione del partito fascista”. “Accertata la matrice fascista del saluto romano, queste manifestazioni – aveva aggiunto la pg Bossi – con centinaia e centinaia di persone, schierate come formazioni paramilitari, non sono meramente commemorative, ma rappresentano un pericolo per l’ordinamento costituzionale e continuano a tenersi e trovano terreno sempre più fertile“. Così, come chiesto dalla Procura generale, la quarta sezione penale d’appello (presidente del collegio Vincenzo Tutinelli) ha assolto gli imputati dall’incitamento “alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali”, reato previsto dalla legge Mancino, ma ha confermato le condanne per manifestazione fascista, contestazione prevista dalla legge Scelba.
Nel processo era parte civile l’Anpi, con l’avvocato Federico Sinicato che dovrà essere risarcita. Il legale ha spiegato che “la norma” delle legge Scelba, quella che ora viene attuata, “vuole evitare queste manifestazioni in luogo pubblico, che hanno la capacità di suggestionare terze persone“. I difensori degli imputati, tra cui gli avvocati Procaccini, Giancaspro e Radaelli, avevano spiegato che “è dal ’76 che si tiene questa manifestazione per Ramelli e ci sono state più sentenze assolutorie negli anni: è sempre stata riconosciuta come commemorativa“.
Intanto, la Procura ha fatto ricorso contro 23 assoluzioni, del novembre 2024, per il corteo per Ramelli del 2019. Assoluzioni decise dal Tribunale sempre dopo la sentenza della Cassazione. Quei saluti romani, scrissero i giudici, hanno avuto “solo una specifica valenza di omaggio e di ricordo del giovane trucidato per le sue idee politiche”. Il processo d’appello proseguirà a marzo e la Procura generale, diretta da Francesca Nanni, ha già chiesto di ribaltare il verdetto con 23 condanne.
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La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato ai leader Ue il rinvio a gennaio della firma dell’accordo commerciale Ue-Mercosur. La decisione arriva al termine di una giornata di disordini e scontri a Bruxelles, durante la marcia di migliaia di agricoltori venuti da tutta Europa per protestare contro le politiche europee, a iniziare dalla Politica agricola europea. Oggi il Consiglio Ue ha discusso anche l’accordo di libero scambio previsto tra l’Unione e i cinque paesi attivi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Bolivia), che eliminerebbe progressivamente i dazi su quasi tutti i beni scambiati tra i due blocchi nei prossimi 15 anni. Il Consiglio Ue ha discusso, ma senza trovare un accordo: inizialmente si pensava che la firma potesse arrivare sabato, invece è slittata. Sempre la presidente Von der Leyen ha ribadito in giornata che è “di enorme importanza†dare il via libera. Ma la Francia frena e l’Italia la segue. Gli agricoltori che protestano vogliono maggiori garanzie, anche rispetto a quelle contenute nel testo approvato dall’Europarlamento. L’Italia aveva già manifestato l’intenzione di non firmare subito (e lo ha ribadito nelle ultime ore), ascoltando anche le istanze di Coldiretti che, a Bruxelles, manifesta anche contro i tagli previsti con la nuova Pac. Sarebbero circa 8mila i manifestanti (e un migliaio i trattori) che hanno dato partecipato alle protese nel quartiere europeo.
Dalle prime ore del mattino, decine di trattori si sono riversati per le strade, ma è partito alle 12.30 il corteo che dal quartiere della stazione Gare du Nord di Bruxelles – all’incrocio tra Boulevard Albert II e Boulevard Jardin Botanique – si è chiuso nei pressi della stazione della metropolitana Arts-Loi nel pomeriggio. Alla manifestazione, guidata dal Copa-Cogeca, l’unione delle due principali organizzazioni agricole europee, hanno preso parte anche Coldiretti e Cia-Agricoltori Italiani. Poco dopo la partenza, però, la manifestazione è degenerata in violenze nei pressi del Parlamento europeo. Oltre un centinaio i manifestanti adunati a Place du Luxembourg, decine i trattori parcheggiati nell’area. La polizia è intervenuta inizialmente con l’uso di idranti per disperdere i manifestanti, per poi avanzare lanciando fumogeni. I manifestanti hanno lanciato patate, barbabietole, uova, pietre, bottiglie e petardi. Le vetrate dell’edificio della Stazione Europa, che si affaccia sulla piazza, sono state danneggiate. Le forze dell’ordine sono arretrate lungo la recinzione di filo spinato installata per impedire l’accesso all’Eurocamera e alle abitazioni circostanti. Nella piazza sono stati appiccati diversi piccoli roghi ed è stato incendiato l’albero che domina lo spazio centrale, oltre ad alcuni copertoni.. Dopo diverse ore di tensione la polizia belga è riuscita a far sgomberare gli agricoltori da Place du Luxembourg. Una persona è rimasta ferita durante gli scontri per lo sgombero. Tra le sigle sindacali presenti nella piazza, la federazione nazionale dei sindacati degli agricoltori francese (Fnsea), la federazione dipartimentale dei sindacati degli agricoltori dell’Ile-de-France (Fdsea) e il sindacato agricolo dei giovani agricoltori, Jeunes agriculteurs (Cnja).
Nel frattempo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa hanno incontrato una prima delegazione dell’unione delle due grandi organizzazioni ombrello agricole europee Copa e Cogeca. Un incontro definito “proficuo e produttivo†lo hanno definito von der Leyen e Costa. “I nostri agricoltori hanno bisogno di affidabilità e supporto. E l’Europa – hanno aggiunto al termine dell’incontro – sarà sempre al loro fianco. Con un sostegno forte e duraturo nel bilancio dell’Ue. Aiuti mirati per le piccole aziende agricole a conduzione familiare e per i giovani agricoltori. E una semplificazione per semplificare la vita quotidiana degli agricoltoriâ€. Ma la tensione è alta. Il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo accusa: “Possiamo essere felici di un’Europa che sottrae 90 miliardi ai contadini per darli alla Germania, per costruire nuovi carri armati e per finanziare la riconversione industriale?â€. Così si è rivolto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore, un terzo del totale†è l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini.
Nel frattempo, nulla di fatto rispetto agli ultimi giorni sul fronte Mercosur. Nonostante le parole della presidente della Commissione Ue: “È di enorme importanza il via libera. Svolge un ruolo centrale nei nostri accordi commercialiâ€. In una nota di Palazzo Chigi, Roma ribadisce: “Il Governo italiano è pronto a sottoscrivere l’intesa non appena verranno fornite le risposte necessarie agli agricoltori, che dipendono dalle decisioni della Commissione europea e possono essere definite in tempi breviâ€. E il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, in una conferenza stampa racconta di una conversazione avuta con la premier Meloni: “Mi ha spiegato che non è contraria all’accordo, ma che sta solo vivendo un certo imbarazzo politico a causa degli agricoltori italiani, ma che è sicura di riuscire a convincerli ad accettare l’accordoâ€. Tra i maggiori sostenitori di un accordo il premier spagnolo, Pedro Sanchez, secondo cui “sarebbe molto frustrante se l’Europa non riuscisse a raggiungere un accordo con il Mercosur dopo essere riuscita ad approvare nel Parlamento europeo le clausole di salvaguardia per il settore primario europeoâ€. Ma, a mostrare che il tema sia caldo anche in Spagna, ci sono le parole di Andoni GarcÃa, responsabile organizzativo della Coag, la principale organizzazione professionale agricola della Spagna: “Tutti gli agricoltori europei, senza distinzioni, rifiutano l’accordo commerciale tra Ue e Mercosur che, se dovesse essere approvato, avrebbe conseguenze molto dure e inaccettabili per il settore in Europaâ€.
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