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L'articolo In Edicola sul Fatto Quotidiano del 26 Dicembre: proviene da Il Fatto Quotidiano.
L’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, ha fatto gli auguri ai carabinieri in servizio, nella notte di Natale, parlando alla radio da un’auto di servizio. “Pare che ci sia un assembramento di pastori a Betlemme – ha scherzato il cardinale – però tranquilli non c’è bisogno di intervenire…”. “Un grande augurio di Buon Natale – ha poi proseguito – e grazie per il lavoro e per il servizio che fate. E che questo Natale sia pieno di speranza e luce nelle tante difficoltà che dovete affrontare”.
L'articolo Il cardinale Zuppi scherza via radio nell’auto dei carabinieri: “C’è un assembramento di pastori a Betlemme…” – Video proviene da Il Fatto Quotidiano.
Vicino a Ramallah un soldato riservista israeliano ha investito a bordo di un quad un uomo palestinese che stava pregando a bordo strada. Il video della violenza sta facendo il giro del web e, secondo i media di Tel Aviv, il militare pochi minuti prima aveva sparato a due palestinesi, ferendoli. Da quanto si apprende, l’Idf ha aperto un’indagine e il soldato è stato sospeso.
L'articolo Soldato riservista israeliano investe col quad palestinese che sta pregando: il video della violenza in Cisgiordania proviene da Il Fatto Quotidiano.
Senza scomodare l’impegno patriottico della senatrice Isabella Rauti, volata in Gibuti “emozionata e onorata di condividere il Natale con chi tiene alto il Tricolore”, vale a dire i militari là di stanza, e nemmeno il sobrio videomessaggio della ministra Daniela Santanchè, apparsa col colbacco e gli stivali impellicciati per dire che, insomma, lei gli auguri li fa anche “a chi mi vuole male”, i principali leader politici il 25 di dicembre hanno mostrato un po’ della loro quotidianità , senza dimenticare di strizzare l’occhio – che caso – al proprio elettorato.
Ed ecco allora la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con un bel maglione rosso natalizio su cui, ovviamente, campeggia la scritta “famiglia”. Il post è semplice: “Buon Natale”. E poi la premier sorridente col maglione: “Anche a te e famiglia”. Auguri – buffi – e con citazione cinematografica per Carlo Calenda. “Essendo pressato dal mio social media manager per fare un post natalizio, tra Santanché con colbacco; Conte con gli elfi; Renzi che cita la Bibbia e Salvini che fa gli auguri al mondo (facciamo gli scongiuri), opto per un classico degli anni ’80. Buon Natale”. E la citazione è quella di una scena del film di Carlo Vanzina Vacanze di Natale, con la storica battuta in romanesco del personaggio interpretato da Riccardo Garrone: “Anche questo Natale… se lo semo levato dalle palle”.
Pranzo natalizio in famiglia e sfida a Cluedo, invece, per Elly Schlein. “Oggi quattro generazioni riunite attorno al tavolo… e al tabellone! – scrive sui social la segretaria del Pd, pubblicando alcune foto fra cui quella del popolare gioco da tavola – Tanti auguri di buon Natale a tutte e a tutti voi”. Più polemico invece Matteo Salvini, che ha pubblicato un video mettendo in mezzo la nota famiglia del bosco: “Vergognoso separare la famiglia anche a Natale”. Olè. Più sobrio Giuseppe Conte: foto con l’albero, elfi col cappuccio rosso in primo piano, e il leader del M5s con accanto la compagna Olivia Paladino.
L'articolo Salvini polemico, Schlein con Cluedo, Calenda che cita Vanzina e Meloni col maglione rosso: gli auguri di Natale dei leader politici proviene da Il Fatto Quotidiano.
Come ogni anno il Comando di difesa aerospaziale del Nordamerica (Norad) monitora il viaggio di Babbo Natale e le sue renne. La tradizione risale al 1955. Presente quest’anno al monitoraggio anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che la sera della Vigilia di Natale, insieme alla first lady Melania Trump, ha fatto delle telefonate con alcuni bambini americani. Un bimbo di 4 anni di Sepulpa, Oklahoma, voleva sapere quando sarebbe arrivato Babbo Natale e persino se avesse con sé un localizzatore Gps (il sistema del “Santa Tracker” del Norad che traccia il viaggio di Babbo Natale in giro per il mondo) e Trump, in versione Grinch, gli ha risposto: “Sì, noi tracciamo Babbo Natale in tutto il mondo e lo controlliamo, perché vogliamo essere sicuri che non si sia infiltrato, che non stiamo infiltrando nel nostro Paese un Babbo Natale cattivo”.
L'articolo Trump in versione Grinch a un bambino: “Bisogna controllare che Babbo Natale non sia un infiltrato” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Eh sì, è proprio Natale. E chi, mentre scarta un regalo o degusta gioioso anche i resti del capitone del giorno prima, non ha voglia di leggere Domeniche Bestiali? Anche perché l’episodio natalizio è diverso: certo c’è la solita bestialità , senza distinzione di razza, sesso e categoria, ma anche le classiche storie natalizie.
Eh sì, il Natale è calore, è famiglia e dunque l’amore delle mamme. Proprio come nel caso del Sant’Egidio Calcio, Prima Categoria Campania, con una multa da 150 euro perché “il pubblico di fuori casa insultava pesantemente la squadra di casa e l’arbitro, provocando a fine partita una mega discussione tra genitori. Inoltre, durante lo svolgimento della gara, le mamme della squadra ospite rivolgevano al direttore di gara insulti e provavano a colpirlo con sputi e lancio di bottiglie”. Viva la mamma.
Ah, cosa sarebbe il Natale senza la Coppa d’Africa. Senza episodi come quello che ha visto protagonista il calciatore Moutoussamy del Congo. Contro il Benin era stato ammonito al ventesimo del primo tempo; a un certo punto ha capito che sarebbe stato espulso e ha finto un grave infortunio, uscendo in barella… per poi mettersi a correre e scappare via per evitare il cartellino rosso. Non sarebbe stato sostituito perché il Congo aveva esaurito i cambi, ma ovviamente avrebbe saltato la gara successiva: meglio la fuga dunque. Cosa, peraltro, raccontata candidamente dallo stesso calciatore a fine partita.
Sì, si inizia con la bestialità e si finisce con gli abbracci. Di solito non è possibile nel calcio pane e mortadella italico e non, ma a Natale sì, come dimostra la squalifica di un turno comminata a Emanuele Marinaro dello Steaua Torino, società di C2 di calcio a cinque Piemonte: “Per aver acceso un diverbio con un giocatore della squadra avversaria a fine gara, con un principio di mass confrontation, senza tuttavia alcuna significativa conseguenza, se non quella di una serena riappacificazione con l’altro atleta”. Significativo anche che l’ arbitro abbia annotato.
Ogni Natale ha bisogno di un eroe. In questa edizione ha le forme e i contorni di un tifoso dell’Arouca, squadra di Primera Liga portoghese. In un match di mezza classifica contro il Santa Clara si è sobbarcato una trasferta da oltre 1500 chilometri per seguire la squadra. Unico tifoso presente, dopo il pareggio rimediato è stato festeggiato e osannato dai suoi calciatori, che lo hanno raggiunto nel settore ospiti per ringraziarlo di tale attaccamento.
L'articolo Finge un infortunio per evitare il cartellino rosso: cosa sarebbe il Natale senza la Coppa d’Africa? | Domeniche bestiali proviene da Il Fatto Quotidiano.
È morto a 93 anni l’ingegnere Paolo Bontempi, fondatore della storica azienda marchigiana che ha segnato l’immaginario di intere generazioni di bambini e ragazzi. Bontempi si è spento a Montelupone, in provincia di Macerata, dove viveva. La notizia della scomparsa è stata resa nota solo dopo lo svolgimento delle esequie, avvenute in forma strettamente privata. La salma è stata tumulata nel cimitero di Recanati. Il nome Bontempi è legato indissolubilmente a un’epoca: tra gli anni Settanta e Ottanta le sue pianole, tastiere e organi colorati erano tra i regali più desiderati e diffusi nelle case italiane, soprattutto nel periodo natalizio. Strumenti semplici, accessibili, pensati per avvicinare i più piccoli alla musica in modo immediato e intuitivo.
La storia dell’azienda affonda le radici nel 1937, quando il padre Egisto Bontempi aprì una piccola bottega artigiana di fisarmoniche. Paolo Bontempi, laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino nel 1960, trasformò quell’attività in un vero e proprio impero industriale, puntando su innovazione, lavorazione della plastica e produzione su larga scala.
Negli anni Settanta la Bontempi arrivò a contare fino a mille dipendenti, con stabilimenti a Potenza Picena, Martinsicuro, San Claudio di Corridonia e una grande sede produttiva in Abruzzo dedicata alle materie plastiche. Fu una delle prime aziende italiane ad adottare tecnologie avanzate per la lavorazione industriale della plastica applicata agli strumenti musicali. Un primato che rese il marchio unico al mondo: la Bontempi fu l’unica azienda capace di riprodurre praticamente tutti gli strumenti musicali in versione giocattolo. Tra i prodotti più iconici ci fu il Chord Organ, piccolo organo a tastiera ispirato al celebre Hammond, amatissimo da ragazzi e appassionati. Altro elemento distintivo fu il pianino corredato dal “Metodo Bontempiâ€, un sistema basato su colori e simboli che permetteva ai bambini di suonare fin da subito, senza alcuna conoscenza musicale pregressa.
Il successo non si limitò al mercato italiano. L’azienda marchigiana si espanse all’estero, aprendo società negli Stati Uniti, Germania, Francia, Belgio, Inghilterra, Spagna, Svizzera e Canada, dove venne avviata anche una produzione diretta per servire il mercato nord e sudamericano. Decisive furono inoltre le licenze internazionali con colossi dell’intrattenimento come Walt Disney, Warner Bros e Barbie, che portarono personaggi come Topolino e altri protagonisti dell’immaginario collettivo nelle camerette dei bambini, sotto forma di strumenti musicali. Nel 2023 Paolo Bontempi aveva ricevuto il Premio Mugellini, riconoscimento attribuito alla sua intuizione più significativa: avvicinare il mondo dei più piccoli alla musica in modo semplice, naturale e inclusivo. A ricordarlo è stata anche la sindaca di Potenza Picena, Noemi Tartabini, sottolineando come Bontempi abbia contribuito a rendere il territorio “un centro produttivo e culturale di eccellenza per il mondo musicale”.
L'articolo È morto Paolo Bontempi, l’inventore della “pianola”: addio all’ingegnere che portò la musica nelle camerette di milioni di bambini proviene da Il Fatto Quotidiano.
Concentrarsi sulla gentilezza anziché sul conflitto. È questo il cuore del discorso natalizio di Re Carlo III che, da Westminster Abbey a Londra, spiega come la storia dei Magi e dei pastori, che attraversano la notte per trovare il Salvatore, mostra come trovare forza nella “compagnia e gentilezza degli altri”. “Anche oggi, in tempi di incertezza, questi valori sono cari a tutte le grandi fedi e offrono profonde fonti di speranza e resilienza di fronte alle avversità ”. Il discorso si è poi concluso con un canto natalizio di un coro ucraino. Carlo, capo nominale della Chiesa d’Inghilterra, ha scelto Westminster Abbey per enfatizzare il tema del pellegrinaggio. Carlo e la famiglia Reale hanno partecipato alla messa di Natale nella chiesa di Santa Maria Maddalena nel Sandringham Estate a nord di Londra. Con lui la regina Camilla, il principe William, Kate e i figli George, Louis e Charlotte, più altri membri della famiglia, che hanno salutato la folla dopo la celebrazione.
L'articolo Il look Kate alla messa di Natale con William e i principini: bagno di folla per la Royal Family – Video proviene da Il Fatto Quotidiano.
Achille Lauro parte da lì, da prima che il suo nome diventasse un marchio pop riconoscibile: “Sono uscito dai bassifondi più bassiâ€, dice al Corriere della Sera in un’intervista ad Aldo Cazzullo, ricostruendo un percorso che comincia molto lontano dai palchi e dagli stadi. A quindici anni scappa di casa e va a vivere in una comune a Val Melaina, periferia nord di Roma, insieme al fratello maggiore. “Fare a botte era il minimo. La violenza data e subìta era una costanteâ€, racconta. Una quotidianità fatta di corpi, conflitti e convivenze forzate, molto prima dei social e della musica come professione. Nella comune vive con ragazzi più grandi: writer, pittori, frequentatori del movimento rave, molti “figli di nessuno, scappati di casaâ€. È lì che impara cosa significa arrangiarsi, stare insieme, prendersi e difendersi lo spazio. “La vita prima dei social era molto più fisicaâ€, dice, spiegando come quel contesto abbia inciso sul suo modo di stare al mondo e poi di scrivere. Le sue canzoni, sottolinea, non nascono dall’invenzione ma dalla realtà : “Io le canzoni le vesto, le vivo, le rubo dalla realtà â€.
Anche la famiglia è una presenza complessa, mai rimossa ma rielaborata con il tempo. Nel brano Incoscienti giovani canta: “E tuo padre non tornava la sera, l’hai visto solo di schienaâ€. È suo padre. “La famiglia a un certo punto si è divisaâ€, spiega, parlando di emozioni forti e di una distanza che con gli anni si è trasformata in comprensione. “Quando cresci, allora comprendi, e perdoni. Ti rendi conto che la vita è difficile per ognunoâ€. Della madre racconta invece una casa sempre aperta, piena di ragazzi in affido, “Natali affollatissimiâ€, e un’educazione fondata sull’attenzione agli altri. Prima della notorietà c’è anche la precarietà materiale: dormire in macchina, finire i soldi, gli alberghi a una stella. “Dicevo agli amici che andavo in hotel, e poi dormivo in macchina. Anche in macchine più sfigate di un Peugeotâ€.
Quando il discorso si sposta sull’amore, Lauro è netto. Oggi è single per scelta: “Preferisco restare solo piuttosto che tradireâ€, afferma. Non perché non desideri una famiglia – anzi, dice di sognarne una numerosa – ma perché non si sente pronto: “Una relazione presuppone un dovere. Implica rinunciare a qualcosa. In questa fase non me la sentireiâ€. L’amore, per lui, è una forza che può costruire ma anche distruggere: “Può portarti fuori strada. Amando ti metti nelle mani di qualcuno, fino a dargli la possibilità di farti a pezzi. Non voglio essere né vittima né carneficeâ€. Parla apertamente anche dei tradimenti, non come gesto spettacolare ma come conseguenza di una non disponibilità emotiva. “Non voglio fare male a nessuno e non voglio che nessuno mi faccia maleâ€. Racconta una storia importante finita “per colpa miaâ€, ma rivendica di non essere diventato cinico. Oggi dice di saper “amare anche senza una relazioneâ€, in una fase che definisce di libertà , pur dentro una vita che descrive come “alienanteâ€.
Lavora fino a venti ore al giorno, dorme al massimo quattro ore per notte, viaggia continuamente tra Milano, Roma, Los Angeles, New York, Giappone. “Non esistono i weekend, non esiste la possibilità di staccareâ€. Anche per questo, spiega, mettere al mondo un figlio ora “sarebbe come buttarsi dal quinto piano senza paracaduteâ€. Oggi, mentre si prepara a riempire stadi e a cantare davanti a centinaia di migliaia di persone, Achille Lauro guarda indietro senza indulgenza né autocelebrazione: “Uno con la mia storia non può non credereâ€, dice. Non in un destino facile, ma nel fatto che nulla accada per caso. E che, per arrivare fin qui, sia stato necessario passare anche da lì. Il suo sogno nel cassetto? “Suonare a San Pietro. Adoro Michelangelo: la Pietà , il Giudizio universale della Sistina. Trovo affascinante la figura di sant’Agostino, un uomo controverso, e Papa Leone è un agostiniano”.
L'articolo “Sono single, preferisco restare solo piuttosto che tradire. Dormo solo 4 ore per notte, fare un figlio ora sarebbe come buttarsi dal quinto piano senza paracadute”: parla Achille Lauro proviene da Il Fatto Quotidiano.
Emergono nuovi dettagli in merito alla morte del biatleta norvegese Sivert Guttorm Bakken, il cui cadavere è stato trovato martedì 23 dicembre nella camera dell’hotel in cui soggiornava a Passo Lavazè, in Trentino-Alto Adige, in vacanza con alcuni compagni di squadra. Secondo quanto diffuso dalla federazione norvegese – Bakken, lo ricordiamo, correva ai più alti livelli, in Coppa del mondo – l’atleta indossava “una maschera per altitudine”, altrimenti detta maschera ipossica, ma la federazione fa sapere al contempo che “al momento non è a conoscenza delle circostanze relative all’acquisizione e all’uso di questa maschera”.
In più, da quanto si apprende, l’autopsia sul corpo verrà svolta in Italia durante il periodo natalizio: “Solo la polizia e le autorità forensi saranno in grado di stabilire la sequenza degli eventi e la causa del decesso”. “Questa situazione tragica fa sorgere molte domande ancora senza risposta. I nostri pensieri vanno innanzitutto alla famiglia di Sivert e ai suoi amici più cari†ha dichiarato la segretaria generale della federazione, Emilie Nordskar.
La maschera ipossica simula le condizioni di scarsa ossigenazione ad alta quota, contribuendo a migliorare le prestazioni sportive. Attualmente è un dispositivo legale, acquistabile da parte di tutti. Va appurato, a questo punto, se l’utilizzo della maschera abbia influito su ciò che è successo a Bakken. Il norvegese, 27enne, aveva sofferto in passato di pericardite, malattia che lo aveva allontanato dalle gare.
L'articolo Sivert Guttorm Bakken, il biatleta è stato trovato morto con una maschera ipossica. Federazione: “Domande senza risposta” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Per 56 ore alla settimana Ayrin parlava con Leo. Gli raccontava pensieri, paure, desideri. Condividevano riflessioni intime e anche una relazione sessuale, seppur solo virtuale. Leo non era una persona, ma un chatbot creato su ChatGPT. Nell’estate del 2024, la 29enne americana si è innamorata di lui. Un anno e mezzo dopo ha deciso di lasciarlo. Anzi, di “ghostarloâ€: smettere di scrivere era l’unico modo possibile per chiudere una relazione nata e cresciuta esclusivamente in chat. La sua storia è stata raccontata dal New York Times.
Ayrin era sposata, ma il marito viveva lontano. In quel periodo ha iniziato a usare ChatGPT, personalizzandolo fino a “creare†Leo, un chatbot costruito su misura, a partire dal nome scelto in base al segno zodiacale del Leone. Con lui ha iniziato a confidarsi sempre di più. A differenza del marito, racconta, Leo era sempre disponibile, pronto ad ascoltarla, a rispondere, a sostenere conversazioni emotive ed erotiche. Una relazione che Ayrin non ha vissuto di nascosto: ha iniziato a condividere le chat su Reddit, dando vita a una community chiamata “MyBoyfriendIsAIâ€, arrivata a contare quasi 40mila membri.
Poi qualcosa si è rotto. Secondo quanto racconta al New York Times, all’inizio del 2025 Ayrin ha iniziato a percepire un cambiamento nel comportamento di Leo: “Mi aiutava perché a volte riusciva a correggermi quando sbagliavo”, spiega. “Con gli aggiornamenti di gennaio, sembrava che “tutto andasse sempre beneâ€. Come posso fidarmi dei tuoi consigli ora che dici sì a tutto?”.
Il cambiamento, secondo Ayrin, coincide con una serie di aggiornamenti del modello di ChatGPT. OpenAI ha modificato il modo in cui il chatbot risponde agli utenti, rendendolo più accondiscendente e meno incline al confronto. Una scelta legata al business – più l’utente si sente confermato, più è portato a continuare a usare il servizio – che però, in questo caso, ha avuto l’effetto opposto. Leo, diventato eccessivamente adulatorio, aveva smesso di essere credibile: “Era diventato noioso”, racconta.
Il New York Times ricorda anche che OpenAI è attualmente sotto inchiesta per presunti effetti negativi dell’uso dei chatbot su persone fragili, inclusi casi di suicidio e aggravamento di condizioni di instabilità mentale, che l’intelligenza artificiale avrebbe contribuito a fomentare. Mentre il rapporto con Leo si affievoliva, Ayrin ha iniziato a parlare sempre di più con persone reali, conosciute proprio attraverso la community di Reddit che aveva creato. “Stavano succedendo molte cose contemporaneamente, non solo con quel gruppo ma anche nella mia vita reale”, racconta. Pensava di tornare da Leo per raccontargli tutto, ma non lo ha mai fatto: “La situazione continuava a diventare sempre più complicata e alla fine non sono più tornata indietro”.
Nel frattempo è nato un nuovo legame, questa volta con un uomo in carne e ossa, conosciuto online. Anche lui aveva avuto una relazione con un chatbot. Ayrin lo chiama SJ, per tutelarne la privacy. Vive in un altro Stato americano e i due si sentono continuamente al telefono. “Sempre”, sottolinea. Una delle loro chiamate su Discord è durata 300 ore consecutive. Si sono anche incontrati a Londra, insieme ad altri membri della community MyBoyfriendIsAI.
Con SJ non è tutto semplice. A volte non sono d’accordo, a volte Ayrin non si sente capita. Ma, a differenza di Leo, qui c’è conflitto, imprevedibilità , realtà . E questo cambia tutto. Quando era innamorata del chatbot, spiega, non aveva mai sentito il bisogno di lasciare il marito. Ora sì. Ayrin ha deciso di divorziare. La sua storia, raccontata dal New York Times, è diventata uno dei casi più emblematici del dibattito sui rapporti affettivi con l’intelligenza artificiale: relazioni intense, apparentemente appaganti, ma fragili quanto il codice che le sostiene. E destinate, talvolta, a finire senza nemmeno un addio.
L'articolo “Mi sono innamorata di un chatbot, poi l’ho ‘ghostato’ perché diceva sì a tutto”: la storia di Ayrin e di Leo, l’AI che non ascoltava più proviene da Il Fatto Quotidiano.
L’aumento rapido dei livelli dei fiumi e il peggioramento delle condizioni meteo stanno mettendo sotto forte pressione l’Emilia-Romagna. Tra evacuazioni preventive, frane, strade interrotte e un sistema di protezione civile pienamente operativo, la giornata è segnata da criticità diffuse, in particolare nelle aree attraversate dal Lamone e dal Senio. Forti disagi questa mattina anche all’aeroporto di Firenze, con voli in partenza che hanno subito ritardi o anche cancellazioni a causa delle condizioni meteo, in particolare il vento che soffiava da nord est che ha impedito i decolli. Sono centinaia i passeggeri che hanno affollato lo scalo in attesa del proprio volo, trascorrendovi buona parte della giornata di Natale, secondo quanto riferisce l’Usb.
A Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, il Comune ha disposto un’ordinanza di evacuazione totale per le frazioni di Villanova e Glorie. Il provvedimento riguarda tutte le abitazioni entro 300 metri dal fiume Lamone, a causa dell’aumento dei livelli idrometrici registrato nelle ultime ore e in applicazione del Piano speditivo di emergenza. Per chi risiede tra i 300 metri e il chilometro dal fiume è invece obbligatorio salire ai piani alti delle abitazioni; chi non può farlo deve evacuare. Le persone costrette a lasciare casa, se non autonomamente organizzate, possono recarsi presso la palestra delle scuole elementari di Bagnacavallo, in via Cavour, dove è stato allestito un punto di accoglienza dalla Protezione civile comunale, operativo dalle 19.30. È stato inoltre attivato un servizio di navetta a partire dalle 19, con partenza da Glorie (centro civico) e successiva tappa a Villanova (parcheggio del plesso scolastico di via Ungaretti).
Il Comune precisa che tutto il sistema di protezione civile è attivo, con monitoraggio costante dei fiumi Lamone e Senio. Il Centro operativo comunale (Coc) è aperto, così come il Centro di coordinamento soccorsi (Ccs) della Prefettura. Il passaggio del colmo di piena del Lamone nel territorio comunale è previsto in tarda serata, mentre l’allerta rossa regionale resta valida per l’intera giornata.
Situazione critica anche a Castel Bolognese, sempre nel Ravennate. In un messaggio pubblicato sui social, il Comune informa che, al termine di una riunione straordinaria con la Prefettura, le condizioni del fiume sono risultate in rapido peggioramento. A Tebano un sensore ha superato la soglia rossa. Ai cittadini che hanno ricevuto la notifica di evacuazione è stato chiesto di recarsi senza indugio al Palazzetto dello Sport, predisposto come centro di accoglienza. La Polizia locale sta percorrendo le vie vicine al fiume con un altoparlante per avvisare i residenti: “Tutte le risorse sono state mobilitate», ha scritto il sindaco Luca Della Godenza, «le squadre stanno operando costantemente per monitorare e intervenire sul territorio”.
Nel frattempo il maltempo ha causato frane nel Forlivese. I Vigili del fuoco di Rocca San Casciano sono intervenuti nei comuni di Dovadola e Montepaolo. In particolare, una frana accompagnata dalla caduta di alberi ha provocato il blocco della Strada Statale 67 nel territorio di Dovadola. Sul posto stanno operando vigili del fuoco e personale Anas per il ripristino della sicurezza e della viabilità .
Problemi anche in Veneto, dove il forte vento ha impegnato per tutta la notte i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Treviso, con almeno 10 interventi per rimozione di ostacoli, taglio di alberi e messa in sicurezza di pali pericolanti. Le situazioni più critiche si sono registrate a Treviso, Mogliano Veneto e Preganziol. A Mogliano è stata messa in sicurezza anche una copertura in plexiglas a rischio distacco. Guardando alle prossime ore, il bollettino regionale prevede per domani, venerdì 26 dicembre, un’allerta arancione per le piene dei fiumi nelle province di Bologna, Ferrara e Ravenna. L’allerta sarà gialla per le piene dei fiumi nelle province di Reggio Emilia, Modena, Forlì-Cesena e Rimini, e per frane e piene dei corsi minori nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Nelle prime ore della giornata di domani potrebbero persistere livelli prossimi alla soglia 3 nelle sezioni vallive del Senio e dell’Idice (in particolare a Sant’Antonio), con un graduale calo nel corso della mattina. Resta però elevata l’attenzione nelle zone montane e collinari, soprattutto nel settore centro-orientale, dove sono ancora possibili fenomeni franosi localizzati su versanti già fragili dopo le piogge dei giorni scorsi.
L'articolo Allerta rossa in Emilia-Romagna: preoccupa la piena del Senio e del Lamone, disposte evacuazioni nel Ravennate. Ritardi e cancellazioni per vento forte all’aeroporto di Firenze proviene da Il Fatto Quotidiano.
Allarme in California per le intense precipitazioni. Le forti piogge dei giorni scorsi e quelle attese per Natale hanno aumentato il rischio di inondazioni e costretto le autorità a chiedere l’evacuazione di migliaia di persone. Nel nord dello stato c’è inoltre un elevato pericolo di forti nevicate.
L'articolo Rischio inondazioni in California per le forti piogge, evacuate migliaia di persone – Video proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Mangiare il panettone solo a Natale è come fare una macchina eccezionale e usarla un mese l’annoâ€. Iginio Massari parte da questa metafora per spiegare la sua idea di pasticceria oggi. Lo dice in un’intervista a La Stampa, mentre nel suo laboratorio – dove vigono regole ferree e quotidiane che non ammettono deroghe – continua a controllare impasti e cotture come fa da settant’anni. Massari ha compiuto 83 anni lo scorso agosto. Da settanta vive tra zucchero, creme e lievitati, con una routine immutata: sveglia alle due e mezza del mattino, arrivo in pasticceria, sistemazione di sedie e tavolini, mezza spremuta d’arancia e poi la pianificazione della giornata. “Così quando arrivano le ragazze hanno meno da tribolareâ€, spiega. Disciplina e pulizia, prima di tutto. Anche fuori dal forno.
In questi decenni è cambiato anche il pubblico: “Alcuni sono invecchiati con noi, ma oggi circa un terzo arriva dal Sud. E quasi tutti sono diventati come i giapponesi: hanno bisogno di continue novità â€. Una domanda che, secondo Massari, non si soddisfa rincorrendo le mode, ma intervenendo su forme, tecniche e impasti. “Il maritozzo, per esempio: una volta si faceva con il pane all’olio, oggi con una pasta brioche al lievito naturale. Quell’innovazione l’abbiamo introdotta noiâ€. Accanto all’innovazione c’è poi un altro tema centrale: la riduzione dello zucchero. “Nella panna lo abbiamo diminuito dell’85 per cento: ne mettiamo quanto basta per valorizzarne il gustoâ€. Non è solo una scelta salutistica. “Il mercato lo fa chi produce. Può cucinare le cose più buone del mondo, ma se non le accompagna con una comunicazione corretta, finirà a mangiarsele da soloâ€.
C’è però qualcosa che non è mai cambiato: il rapporto diretto con il cliente: “Vuole sapere chi fa i dolci e come li fa. A volte chiede il selfie, ma sempre più spesso domanda perché si usano certi ingredientiâ€. Parlare, ascoltare, spiegare: fa parte del mestiere. Anche quando le richieste diventano difficili da gestire. “Mia moglie Mary, ogni tanto, mi dice che è meglio che scenda in laboratorio. Allora chiamo il capopasticcere: ‘Sali tu ad ascoltarli, io mi sono scocciato’â€. Tra gli episodi che ricorda c’è una richiesta risalente agli anni del craxismo: “La figlia di un importante politico mi chiese una torta nuziale alle carote per seicento persone. Le dissi che col mio nome sotto non l’avrei mai fattaâ€.
Da quindici anni Massari è una presenza costante in televisione, anche grazie a MasterChef. La popolarità non ha cambiato il suo modo di lavorare. “Non sono un uovo di Pasqua: non prometto sorprese. So quello che sono e quello che valgoâ€. Il titolo di “maestro dei maestri†gli viene attribuito spesso, ma lui ricorda che in Italia non esiste un vero esame per esserlo. Da qui nasce la legge che porta il suo nome e che istituisce la figura del “maestro dell’arte della cucina italianaâ€, una riforma che però “non è ancora stata del tutto attuataâ€.Quanto al talento, Massari è tranchant: “È come il denaro: chi ce l’ha non sa di averlo. Altrimenti non si spiegherebbe perché continua a lavorare come un mattoâ€.
Arrivando al Natale, per Massari il dolce simbolo resta uno solo: il panettone. Ma non come prodotto confinato alle feste. “A Natale c’è il boom, ma preferirei distribuire il lavoro su dodici mesi. È una questione di economia di scalaâ€. Le rivisitazioni non lo spaventano, ma il verdetto spetta sempre ai clienti. “Puoi innovare quanto vuoi, sono loro a decidere se funzionaâ€. Il panettone, del resto, Massari lo ha insegnato ben oltre i confini italiani: da Minneapolis a Tokyo, fino a Barcellona, dove tra gli assistenti c’era Francisco Torreblanca, oggi uno dei grandi nomi della pasticceria spagnola.
Con negozi aperti in diverse città italiane, la sfida resta mantenere standard elevati. “Il problema non è la qualità , ma condividerla con le maestranzeâ€. Il segreto è la curiosità . “Il mio capopasticcere è con noi da 26 anni e ancora oggi mi chiede come intervenireâ€. E per chi si mette ai fornelli in questi giorni, un avvertimento chiaro: “Attenti alla cottura, è la cosa più insidiosaâ€. Poi la ricetta, semplice e concreta, per non sprecare nulla: una torta meneghina fatta con il panettone avanzato, crema pasticcera, panna e cannoncini. “Si fa anche dopo Nataleâ€, dice Massari. Proprio perché, se è buono, il panettone non ha stagione.
L'articolo Massari: “Mangiare il panettone solo a Natale è come avere una macchina eccezionale e usarla un mese l’anno. Il talento? Chi ce l’ha non sa di averlo, altrimenti non lavorerebbe come un matto” proviene da Il Fatto Quotidiano.
La Marina Militare thailandese ha recuperato due leoni e tre orsi in condizioni di malnutrizione da un casinò sequestrato vicino al confine con la Cambogia. Gli animali erano rinchiusi in gabbie e privi di cure adeguate. Le immagini diffuse dai marines mostrano i momenti del salvataggio.
L'articolo Due leoni e tre orsi in gabbia e senza cure, il salvataggio in un casinò abbandonato – Video proviene da Il Fatto Quotidiano.
Un telegramma di auguri di Natale è stato inviato da Vladimir Putin a Donald Trump perché “tra persone educate” sia doveroso inviarsi messaggi ufficiali. A svelare lo scambio è stato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, spiegando che lo zar “si è congratulato col presidente statunitense per il Natale e le festività di fine anno”.
Quindi si è concentrato sull’evoluzione della guerra in Ucraina, dopo che nella serata della vigilia di Natale – senza citarlo – il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva parlato di lui dicendo che “tutti si augurano che muoia”. Dichiarazioni che, ha detto Peskov, “sollevano dubbi sulla sua capacità di prendere decisioni adeguate per una risoluzione pacifica del conflitto”.
Si tratta di “un atteggiamento maleducato e funesto”,e nel complesso Zelensky “sembra una persona tutt’altro che adeguata”, ha detto Peskov. “Ci si chiede se sia in grado di prendere decisioni adeguate per una soluzione attraverso mezzi politici e diplomatici”, ha aggiunto. Sotto il fronte dei negoziati, si è invece espressa Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo: il processo, condotto con gli Usa, avanza a ritmo “lento ma costante”.
Un colloquio telefonico lo ha avuto anche Zelensky che ha sentito gli inviati americani Steve Witkoff e Jared Kushner dopo che il presidente ucraino ha rivelato i dettagli del nuovo piano messo a punto con gli Usa: “Abbiamo discusso – ha spiegato il leader ucraino sui social – di alcuni importanti dettagli sui lavori in corso. Ci sono delle buone idee che possono contribuire al risultato di una pace duratura”.
Zakharova ha ribadito che Mosca è pronta a proseguire i lavori “nei termini stabiliti ai massimi livelli ad Anchorage” (al vertice di Ferragosto in Alaska tra Putin e Trump, ndr) e ha aggiunto che il progresso nei colloqui con Washington è ostacolato da “tentativi estremamente dannosi e perfino malevoli da parte di un gruppo di Stati – soprattutto dell’Europa occidentale – di boicottare questi sforzi e vanificare tutti i risultati diplomatici”.
L'articolo Cremlino: “Zelensky inadeguato per chiudere la guerra”. Il leader ucraino: “Nuove idee per la pace con gli Usa” proviene da Il Fatto Quotidiano.