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L'altra faccia della guerra e l'altro volto di Zelensky - Ucraina e Libia: due facce della stessa guerra e la Profezia di Gheddafi - Libia 2011, i crimini impuniti della Nato - Il sanguinoso conflitto in Iraq che pone l'occidente sotto accusa - Pillole di storia dell'Ucraina
#news #cronaca #blitzquotidiano.it
Un 15enne, a scuola, tira fuori un taser e lo usa contro un compagno. Tutto è avvenuto in una scuola di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna.
Il ragazzino è stato denunciato dai carabinieri di San Lazzaro per minaccia aggravata e porto abusivo di storditore elettrico.
L’episodio è avvenuto mercoledì, verso le 13.40, quando, raccontano le cronache, il direttore della superiore ha telefonato ai carabinieri dicendo che uno dei suoi studenti, minorenne, stava piangendo perché era stato aggredito da un altro ragazzo più giovane che lo aveva colpito sul gluteo con una scarica elettrica. I militari sono andati subito alla scuola e dopo aver ricostruito i fatti hanno identificato i due minorenni e sequestrato l’arma.
E’ stato il direttore dell’istituto a farsi consegnare il taser dal 15enne e a darlo ai carabinieri. Il giovane ha rifiutato l’intervento del 118 e non ha voluto sporgere denuncia. Il 15enne è stato però denunciato dai carabinieri.
Forse dovresti anche sapere che…
Un fardello medio di 146 kg di cibo sprecato o perso per ciascun italiano costato 385 euro per un totale di 22,8 miliardi, che ha generato quasi 0,40 kg di emissioni di CO2 a persona. E’ quanto riporta il Centro Studi Divulga nel paper “Spreco e fame” pubblicato in occasione della Giornata Internazionale. Secondo la rielaborazione di Divulga su dati Eurostat, in Italia vengono gettati o persi 8,65 milioni di tonnellate di cibo l’anno, dietro Germania (10,9 milioni di tonnellate) e Francia (9 milioni di tonnellate) e davanti a Spagna (4,26 milioni di tonnellate) e Polonia (4 milioni di tonnellate). Complessivamente i primi 5 Paesi rappresentano il 63% sul totale di quasi 59 milioni di tonnellate di cibo sprecato nell’Ue.
In Italia la percentuale maggiore dello spreco si concentra in famiglia con il 73% del totale (107 kg/pro-capite) seguito da produzione, trasformazione e commercializzazione (21% con 30 kg/pro-capite), come anche da distribuzione e ristorazione (6% con 9 kg/ pro-capite). Divulga ha quindi calcolato che il 79% delle perdite economiche, pari a 17,92 miliardi, si genera tra le mura domestiche, mentre il 21% si suddivide tra produzione primaria (11% – 2,4 miliardi), industria alimentare (4% – 960 milioni), distribuzione (4% -970 milioni) e servizi di ristorazione (2% – 550 milioni).
L’Italia, che registra il dato superiore al 15,6% della media europea pari a 333 euro per abitante, si piazza al quinto posto tra i paesi con i maggiori riflessi economici negativi, dietro al Belgio (552 euro pro capite), Danimarca (518 euro), Portogallo (506 euro) e Grecia (475 euro); Slovenia (188 euro), Croazia (189 euro) e Bulgaria (191) sono i Paesi che registrano le perdite minori. Complessivamente in Ue il fenomeno genera un costo di circa 148,7 miliardi di euro, di cui oltre 33,7 miliardi nel settore della produzione agroalimentare e 88,5 miliardi derivanti dai consumi delle famiglie.
A Milano dove conviene fare la spesa? Dove sono i prezzi più bassi? Il Governo giovedì ha annunciato le firme per il cosiddetto “trimestre anti inflazione”. Cos’è? Un accordo per provare a fermare la corsa al rialzo dei prezzi. Almeno nei supermercati.
Sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy in queste ore è stato pubblicato l’elenco, provincia per provincia, dei supermercati che aderiranno all’iniziativa.
Qui il PDF con l’elenco dei supermercati della provincia di Milano.
“Il trimestre antinflazione inizierà domenica, il primo ottobre, con il carrello tricolore, il carrello della spesa che è quello che più colpisce le famiglie italiani”, con i prodotti alimentari ma anche i prodotti di largo consumo, dell’igiene e per l’infanzia. Lo spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla firma del Patto sul Trimestre Anti-Inflazione a palazzo Chigi. “E’ importante che inizi domenica e che comprenda l’intero periodo natalizio”, per Urso, anche “per onorare una festività religiosa a cui siamo particolarmente attenti”.
“Questo patto – le parole di Giorgia Meloni – è uno strumento attraverso cui lavoriamo insieme per calmierare i prezzi sui principali beni di largo consumo. Un’iniziativa che va al di là del valore economico, è un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”.
A Roma dove conviene fare la spesa? Dove sono i prezzi più bassi? Il Governo giovedì ha annunciato le firme per il cosiddetto “trimestre anti inflazione”. Cos’è? Un accordo per provare a fermare la corsa al rialzo dei prezzi. Almeno nei supermercati.
Sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy in queste ore è stato pubblicato l’elenco, provincia per provincia, dei supermercati che aderiranno all’iniziativa.
Qui il PDF con l’elenco dei supermercati della provincia di Roma.
“Il trimestre antinflazione inizierà domenica, il primo ottobre, con il carrello tricolore, il carrello della spesa che è quello che più colpisce le famiglie italiani”, con i prodotti alimentari ma anche i prodotti di largo consumo, dell’igiene e per l’infanzia. Lo spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla firma del Patto sul Trimestre Anti-Inflazione a palazzo Chigi. “E’ importante che inizi domenica e che comprenda l’intero periodo natalizio”, per Urso, anche “per onorare una festività religiosa a cui siamo particolarmente attenti”.
“Questo patto – le parole di Giorgia Meloni – è uno strumento attraverso cui lavoriamo insieme per calmierare i prezzi sui principali beni di largo consumo. Un’iniziativa che va al di là del valore economico, è un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”.
Un veronese è stato arrestato dai carabinieri di San Bonifacio dopo essere intervenuti in un’abitazione della Val d’Illasi per soccorrere una donna che si era chiusa in casa per sfuggire al marito violento il quale, per l’ennesima volta in preda ai fumi dell’alcol, ha imbracciato una motosega scardinando la porta d’ingresso, chiusa dall’interno dalla consorte. Più o meno come Shining. Anzi peggio. In Shining Jack Nicholson brandiva soltanto un’accetta.
I militari, nell’intervento, hanno notificato all’indagato un provvedimento di allontanamento immediato, intimandogli di non fare ritorno nella casa familiare e di non avvicinarsi alla moglie prima delle decisioni del giudice. La donna, che da tempo subiva vessazioni e aggressioni, non aveva mai sporto denuncia. Il gip del Tribunale di Verona, su richiesta della Procura della Repubblica, in ragione della gravità dei fatti, ha poi emesso nei confronti dell’uomo la misura della custodia cautelare in carcere. L’arresto è avvenuto nella casa familiare, sebbene l’uomo avesse avuto il divieto di farvi ritorno. L’indagato ha tentato di sottrarsi all’arresto azzardando una disperata fuga verso la campagna, ma è stato bloccato dai militari che l’hanno quindi ammanettato e condotto in carcere.
Forse dovresti anche sapere che…
A Treviglio, Bergamo, c’è un anziano di 87 anni che non può più usare la bicicletta per entrare in cimitero e raggiungere la tomba della moglie. Leonardo Colombo Giardinelli, questo il nome del’87enne, non potrà più accedere al camposanto della cittadina della Bassa bergamasca perché, raccontano le cronache, giovedì sera il Consiglio comunale ha approvato una modifica al regolamento comunale che vieta a chiunque di entrare nel cimitero con la bicicletta per motivi di decoro.
Lo scorso maggio la stessa decisione era stata presa dal Comune tramite una determina dirigenziale e così il pensionato ottantasettenne aveva fatto ricorso al Tar, ottenendo una sospensiva e potendo continuare a entrare in bici al cimitero. Ora lui, così come chiunque altro, non potrà più farlo: con la modifica al regolamento tutti i permessi come il suo – ottenuto lo scorso gennaio dopo aver presentato un certificato medico – sono stati infatti cancellati.
Quando si parla dei problemi importanti del Paese.
Il Comune guidato dal sindaco leghista Juri Imeri ha messo a disposizione una caddy car del tipo di quelle che girano nei campi da golf, ma per l’anziano non è sufficiente visto che il veicolo circola solo un’ora al giorno. La modifica è passata con i voti della maggioranza, contraria l’opposizione. Ora l’anziano sta predisponendo un nuovo ricorso al Tar.
Forse dovresti anche sapere che…
Le previsioni meteo per il weekend ci dicono che il 2023 è caratterizzato da una estate senza fine che scaccia l’autunno. Tutto merito dell’anticiclone africano che domina nuovamente sull’Italia portando sole e temperature in aumento a partire dal weekend. Lo afferma Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it.
Previste massime fino a 32-33°C e cieli azzurri, anche se al mattino farà fresco mentre la notte è quasi fredda in montagna. L’acqua del mare ha temperature estive con valori che oscillano dai 23°C di Viareggio ai 25°C di Cala Mariolu in Sardegna o del lungomare di Bari e Sicilia. Qualche temporale persiste ancora tra Cilento, Basilicata meridionale, Calabria e Sicilia, e nelle prossime ore sono previsti addensamenti anche in Puglia. Sabato e soprattutto domenica, invece, il cielo sarà azzurro dalle Alpi a Portopalo di Capo Passero nel Siracusano.
Sabato 30. Al nord: sole e caldo estivo. Al centro: sole e caldo estivo. Al sud: in gran parte soleggiato salvo isolati acquazzoni tra Calabria e Sicilia. Domenica 1. Al nord: sole e caldo estivo. Al centro: sole e caldo estivo. Al sud: in gran parte soleggiato. Tendenza: piena estate con sole prevalente e caldo sopra la media specie al Centro-Nord.
Un dipendente comunale è stato sospeso per aver installato una telecamera nascosta nel bagno delle donne. Nel 2023, il novello Pierino de noantri, ha quindi pensato di passare il tempo prima ideando e poi installando una telecamera nei bagni delle donne per sbirciare.
Questa è la cifra culturale media della popolazione italica.
L’uomo, denunciato e sanzionato, è stato sospeso. A raccontare le vicende è Prima Pavia.
“Ad accorgersi di quanto stava avvenendo è stata, come già detto, una collega dell’uomo che, recatasi nel bagno riservato alle donne, ha notato quella piccola telecamera installata senza il consenso di nessuno. Temendo una violazione della privacy, ha immediatamente denunciato il fatto. Di conseguenza, sul posto, dopo la richiesta da parte di un dirigente comunale, sono intervenuti gli agenti della polizia locale. La telecamera è stata sequestrata e sono iniziati gli accertamenti. Non c’è voluto molto a capire chi fosse stato a installarlo perché dalla memoria dell’apparecchio si è subito potuto risalire al proprietario. Messo alle strette il dipendente comunale ha ammesso il proprio coinvolgimento evitando così il licenziamento. Si è difeso dicendo di aver installato l’apparecchio per monitorare comportamenti sospetti che riteneva provenire dal bagno. Adesso, il dipendente è stato sospeso dal lavoro per sei mesi senza stipendio e deve affrontare un’accusa penale presentata dalla polizia locale”.
Forse dovresti anche sapere che…
Giorgia Meloni ha annunciato la firma del cosiddetto “trimestre anti-inflazione”, un accordo tra il Governo e alcune catene della grande distribuzione per cercare di contenere i prezzi della spesa.
“Il trimestre antinflazione inizierà domenica, il primo ottobre, con il carrello tricolore, il carrello della spesa che è quello che più colpisce le famiglie italiani”, con i prodotti alimentari ma anche i prodotti di largo consumo, dell’igiene e per l’infanzia. Lo spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla firma del Patto sul Trimestre Anti-Inflazione a palazzo Chigi. “E’ importante che inizi domenica e che comprenda l’intero periodo natalizio”, per Urso, anche “per onorare una festività religiosa a cui siamo particolarmente attenti”.
“Questo patto – le parole di Giorgia Meloni – è uno strumento attraverso cui lavoriamo insieme per calmierare i prezzi sui principali beni di largo consumo. Un’iniziativa che va al di là del valore economico, è un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”.
Quindi da domenica in alcuni supermercati, quelli che aderiranno all’iniziativa, i prezzi saranno bloccati o, si spera, anche un po’ scontati.
Almeno questa è l’intenzione.
L’elenco è stato pubblicato sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’elenco è diviso per province.
Qui l’elenco degli aderenti.
Due italiani di 24 anni sono stati temporaneamente arrestati per aver fatto il saluto romano durante le celebrazioni dell’Oktoberfest a Monaco di Baviera. Lo riporta il quotidiano locale tedesco Rosenheim. I due si sono filmati a vicenda con i loro smartphone e sono stati “applauditi” dai compagni. Trattenuti dagli steward, sono poi stati portati in custodia dalla polizia tedesca. I turisti sono stati accusati di aver utilizzato simboli di organizzazioni anticostituzionali. Poiché i due italiani non hanno una residenza permanente in Germania, saranno portati davanti a un giudice istruttore.
Due giovani hanno perso la vita la scorsa notte in uno scontro tra una moto e un monopattino a Trento. Le vittime sono una ragazza di 16 e un ragazzo di 22 anni.
Secondo una prima ricostruzione, intorno alle ore 21, la giovane stava attraversando via Venezia, spingendo il suo monopattino, quando è stata investita in pieno dalla moto guidata al ragazzo. Aliyah Freya Macatangay, nata nelle Filippine e da tempo residente a Trento, è deceduta sul posto, mentre Federico Pezzè poco dopo il ricovero in ospedale. Secondo testimoni, la moto viaggiava a velocità elevata.
“Papà mi è caduto il cellulare in acqua, appena puoi scrivimi su WhatsApp a questo nuovo numero”. Questo il messaggio di una tentata truffa ai danni di un anziano di 88 anni residente a Bologna, che non si è concretizzata solo perché l’uomo non è riuscito a fare il pagamento richiesto. Il raggiro prevedeva infatti che l’anziano effettuasse una “ricarica in tabaccheria di 997 euro, con il bancomat o con i contanti” alla figlia, che a causa del nuovo numero non poteva ad “accedere all’app della propria banca”.
L’88enne, non riuscendo a pagare i soldi richiesti dal truffatore, soldi che dovevano servire a risolvere un problema, ha anche contattato il nipote chiedendogli aiuto ed è stato quest’ultimo, insieme al padre, a capire che si trattava di una truffa. La famiglia presenterà denuncia alle forze dell’ordine.
“Le truffe sulle applicazioni di messaggistica istantanea spiega lo sportello online della Polizia Postale – sono sempre più numerose e spesso si presentano come messaggi inoffensivi che in realtà hanno lo scopo di agganciare la vittima per esortarla a comunicare dati personali. Se ricevi un messaggio da tuo figlio che ti avvisa di aver rotto il telefono e ti chiede di salvare il suo nuovo numero tra i contatti della rubrica potrebbe trattarsi di una truffa. Al primo messaggio seguiranno richieste insolite di denaro, la ricarica di una carta prepagata, le credenziali per accedere al conto corrente. Il consiglio: non rispondere al messaggio, cancella la conversazione e, se lo hai salvato, elimina il numero dalla rubrica”.
Una donna di 35 anni, Klodiana Vefa, è stata uccisa in strada a Castelfiorentino (Firenze), colpita da un’arma da fuoco mentre era in strada in via Galvani.
I sospetti degli inquirenti si concentrano sul marito, da cui la donna si stava separando e con cui non viveva più. L’uomo è irreperibile: secondo le prime informazioni sarebbe fuggito a bordo di una Golf bianca. Per questo i carabinieri hanno avviato una caccia all’uomo istituendo posti di blocco in tutta la Val d’Elsa, nell’area tra Poggibonsi, nella provincia di Siena, e nella zona di Empoli. I carabinieri hanno anche perquisito alcuni casali abbandonati nella zona del delitto, al momento senza alcun successo.
È polemica sulla raccolta in 48 ore delle 33mila firme nella petizione online lanciata su Change.org dal Comitato per l’abolizione del numero chiuso a Medicina che chiede al Ministro Anna Maria Bernini “una riforma vera del sistema di accesso alla facoltà di medicina in Italia”. Se i promotori plaudono al successo, di contro dalla Fnomceo arriva una “Ferma contrarietà” all’iniziativa.
“Non ci convince nel metodo né, tantomeno, nel merito” precisa il Presidente Fnomceo Filippo Anelli. “Nel metodo – spiega – perché non è certo attraverso una petizione on line che si può decidere una riforma cruciale e con ricadute sull’intera società come è quella della formazione dei medici. La petizione può senz’altro accendere un riflettore su un argomento così importante; ma le decisioni vanno poi lasciate a chi ne ha le competenze, ha realmente il quadro della situazione e dispone di tutti i dati per una corretta programmazione dei fabbisogni”.
E’ impossibile togliere il numero chiuso nelle facoltà di Medicina: farlo, avrebbe come conseguenza “il crollo della qualità dei corsi che in Italia formano medici e chirurghi e finirebbe con il minare il riconoscimento europeo della laurea stessa”. Il presidente della Conferenza dei rettori (Crui) Salvatore Cuzzocrea, gela le speranze di quanti, a causa della carenza di camici bianchi, auspicano una apertura generalizzata della facoltà di Medicina in Italia.
Del resto, ricorda il capo dei rettori italiani, le università hanno già fatto “uno sforzo incredibile” per estendere i numeri di coloro che ogni anno accedono ai corsi di laurea in Medicina, ed una apertura tarata sulle necessità del sistema sanitario è già in atto: nei prossimi 7 anni i posti cresceranno infatti di 30mila unità. Il tutto viene fatto “preservando la qualità della formazione di chi domani dovrà occuparsi della salute dei cittadini e garantendo validità europea ai titoli italiani”, sottolinea Cuzzocrea.
I posti definitivi a Medicina nell’anno accademico in corso sono 19.544 (Ue+extra Ue), con un fabbisogno definito dalla Conferenza Stato-Regioni che si attesta a 18.133. Ciò significa che il sistema universitario – sottolinea il ministero – non solo ha assicurato un aumento dei posti vicino alle 4.000 unità (3.668), ma è riuscito a superare di 1.411 posti il fabbisogno definito dalla Conferenza Stato-Regioni. Anche il presidente della Conferenza permanente delle Facoltà e delle Scuole di Medicina e Chirurgia, Carlo Della Rocca, è contro ogni ipotesi di eliminazione del numero chiuso. “Aprire in maniera indiscriminata i corsi di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia ed in Odontoiatria e Protesi Dentaria, abolendo tout court il numero programmato – spiega -, pregiudicherebbe il mantenimento degli standard europei formativi. Ovvero un’immediata dequalificazione delle lauree conseguite, con l’impossibilità della libera circolazione dei nuovi laureati in medicina e chirurgia italiani nell’ambito della Unione Europea.
Così come, un aumento del numero di laureati, che non avrebbero la possibilità di proseguire la formazione in ambito specialistico, si tradurrebbe in una veloce saturazione dei possibili sbocchi professionali, creando i presupposti per una disoccupazione crescente della figura del medico”.
Intanto quest’anno l’ammissione ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico di medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria è avvenuta in seguito del superamento della prova d’esame “Tolc” (Test OnLine CISIA), ripetibile più volte, che ha visto complessivamente la partecipazione di oltre 70 mila iscritti. Una novità questa, legata all’attuazione decreto dell’ex ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa e che prevede la partecipazione anche di coloro che sono iscritti all’ultimo o penultimo anno delle scuole superiori italiane o estere oltre che di chi è in possesso di un diploma. La nuova prova è stata nelle scorse settimane al centro di presunte irregolarità e conseguenti ricorsi, irregolarità smentite dal Consorzio Cisia che organizza le prove.
Altri due incidenti sul lavoro nella giornata di oggi, giovedì 28 settembre. Un operaio di 63 anni è morto a Belmonte Mezzagno (Palermo) mentre stava lavorando ad un solaio che ha ceduto in una casa in via Papa Giovanni XXIII. L’uomo è stato travolto dalle macerie. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno tentato di soccorrerlo. Indagano i carabinieri della compagnia di Misilmeri.
La vittima dell’incidente è Filippo Ciancimino. I sanitari del 118 hanno constatato la morte. Per l’operaio di 63 anni non c’è stato nulla da fare. Si attende l’arrivo del medico legale. Le indagini condotte dai carabinieri dovranno stabilire se siano state rispettate le norme sulla sicurezza e se per quel lavoro erano state richieste tutte le autorizzazioni necessarie.
Un incidente sul lavoro si è verificato a Leverano dove un operaio è rimasto gravemente ferito durante i lavori di posa della fibra ottica. L’uomo, 58 anni, originario di Gagliano del Capo, è rimasto schiacciato dal movimento improvviso di un camion dal quale poco prima era sceso, restando schiacciato contro un altro veicolo parcheggiato. Soccorso, è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli ispettori dello Spesal.
Si scava all’interno di un giardino di una villa a Lesignana (Modena), dove ieri sono entrati in azione vigili del fuoco e carabinieri, per verificare se possa trovarsi in quel terreno il corpo di Salvatore Legari. Si tratta di un imprenditore 54enne, originario del Salento ma residente tra Modena e Bologna, scomparso dallo scorso 13 luglio. A dare la notizia è la Gazzetta di Modena.
La denuncia per la scomparsa di Legari era stata presentata dalla compagna, il giorno dopo la scomparsa dell’uomo, quando il 54enne era uscito di casa per andare a riscuotere il pagamento per un lavoro svolto, per una somma di circa 20mila euro. Il cliente è stato ascoltato nei giorni scorsi come persona informata sui fatti. Nel cantiere di Lesignana sarebbe stato visto l’ultima volta. Proprio in zona, nelle scorse settimane, erano già state avviate ricerche, che hanno riguardato anche Borgo Venezia, e Sassuolo, dove è stato ritrovato il furgone dell’imprenditore. Amici e familiari hanno rilanciato negli ultimi mesi diversi appelli sui social network, purtroppo senza ottenere informazioni utili.
Salvatore Legari, originario di San Pancrazio Salentino, vive e lavora in Emilia da oltre 20 anni. Padre di due figli di 21 e 19 anni, avuti da una precedente relazione, era solito spostarsi tra i cantieri di cui seguiva i lavori e Modena, dove vive l’attuale compagna. È stata proprio la donna a denunciare la scomparsa il 14 luglio.
Una donna è morta a Roma dopo essere stata investita da un’auto pirata. L’incidente è avvenuto ieri intorno alle 6.40 del mattino, all’altezza di Largo Preneste. La donna, 42 anni, originaria delle Filippine, è morta oggi al policlinico Umberto I dove era giunta in condizioni critiche.
L’auto che l’ha investita, secondo quanto appreso una Fiat Panda bianca guidata da un uomo, non si è fermata a prestare soccorso. La Polizia di Roma Capitale è sulle tracce del pirata della strada che scappando ha preso altre auto in transito. La donna stava andando al lavoro quando, al momento di attraversare la strada, è stata investita dall’auto che l’ha sbalzata per parecchi metri.
NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO
L’orsa F36 è morta. La carcassa dell’animale è stata rinvenuta nella sera di ieri, in val Bondone, nel Comune di Sella Giudicarie (Trento). L’accertamento del personale del corpo forestale trentino è scattato in seguito all’attivazione del sensore di mortalità di cui è dotato il radiocollare dell’orsa.
L’esemplare era stata identificata dalle analisi genetiche come la responsabile dell’aggressione avvenuta lo scorso 30 luglio in località Mandrel ai danni di due giovani e del falso attacco a una coppia di escursionisti registrato, il 6 agosto, in località Dos del Gal. A inizio settembre, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, aveva firmato l’ordinanza di prelievo tramite abbattimento, poi sospesa dal Tar di Trento per il ricorso delle associazione animaliste. Il recupero della carcassa, consegnata all’Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti, si è svolto nella mattinata di oggi a causa della difficoltà nel raggiungere il punto di ritrovo. Da un primo esame esterno della carcassa non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte.
“Un fatto di una gravità inaudita che ripugna e colpisce le coscienze di tutti gli italiani e che, se dovesse essere confermata l’ipotesi del bracconaggio, ha una sola responsabile: la politica faunicida di Maurizio Fugatti”. Lo dichiara la presidente nazionale Enpa, Carla Rocchi: “Dopo M62, F36 è il secondo orso condannato a morte dalla PAT che viene trovato privo di vita. Aspettiamo che la magistratura faccia le dovute indagini, tuttavia riesce difficile, molto difficile, pensare a un incidente”.
Proprio per fare chiarezza su questa terribile vicenda l’ufficio legale Enpa sta predisponendo una denuncia per uccisione di animali che verrà presentata nelle prossime ore. Intanto l’associazione animalista esprime la più viva preoccupazione per l’incolumità del cucciolo di F36 che potrebbe non sopravvivere senza le dovute cure materne. “Mi appello al senso di responsabilità di tutti, politici, allevatori, agricoltori e associazioni di categoria: si abbassino i toni e si ponga fine alla guerra contro gli orsi, i lupi e tutti gli animali selvatici. La situazione sta sfuggendo di mano – conclude Rocchi – in Italia rischiamo un vero irreparabile biocidio”.
La polizia di Aversa (Caserta) indaga sulla morte di un 55enne, trovato senza vita nella propria abitazione con numerose ferite da taglio sul corpo. La vittima aveva piccoli precedenti per reati contro il patrimonio. L’ipotesi più accreditata è quella dell’omicidio, ma non vengono escluse altre piste. Secondo le prime ipotesi investigative la vittima potrebbe essere stata accoltellata al culmine di una lite.
Il possibile omicidio è avvenuto nelle palazzine popolari di via Saporito. Sul posto i poliziotti del commissariato di Aversa, gli uomini della Scientifica di Caserta e della Squadra Mobile della Questura. A scoprire il cadavere sono stati i vigili del fuoco, chiamati dai parenti che non riuscivano a mettersi in contatto con il 55enne; i pompieri hanno forzato la porta di ingresso trovando il 55enne riverso a terra nel suo sangue.
NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO
Una eruzione ai Campi Flegrei è uno dei due scenari nella possibile evoluzione del bradisismo. Lo scenario più auspicabile è che il sollevamento del suolo si fermi come avvenne alla fine del 1984. A confermare che la situazione preoccupante è il presidente dell’Ingv (l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia) Carlo Doglioni, nel corso di una audizione alla commissione Ambiente della Camera.
“La nostra preoccupazione è legata sia alla sismicità sia al fatto che queste temperature in particolari località potrebbero dare origine a piccole esplosioni freatiche che non sono eruzioni di magma, ma è acqua che in questo stadio super critico può dare delle esplosioni”, ha detto in audizione alla Camera, per poi aggiungere: “Considerato che negli ultimi mesi la sismicità non fa altro che aumentare, in questo momento non vediamo la fine. Può darsi che arrivi rapidamente come può darsi che invece l’evoluzione possa essere ancora più dirompente”.
Doglioni chiarisce quindi che sono due gli scenari possibili che si delineano sull’evoluzione della situazione: il migliore è che la crisi del bradisismo in corso termini, come era accaduto nel 1982-84, il peggiore è un’eruzione simile a quella del 1538. Si tratta, precisa, di “un’evoluzione che non conosciamo e che monitoriamo”.
Il presidente dell’Ingv spiega quindi che “lo scenario meno critico è quello di una situazione analoga alla crisi del 1982-84”, cioè una crisi bradisismica che “è durata due anni e poi si è fermata”, mentre “al momento lo scenario più critico è un’eruzione come quella del Monte Nuovo“, che risale al 1538, la più recente tra le oltre 70 eruzioni esplosive avvenute nei Campi Flegrei. Si tratta di un evento molto diverso da quello avvenuto 39mila anni fa, quando l’eruzione liberò oltre 400 metri cubi di materiale.
Nel caso di un’eruzione, aggiunge Doglioni, “non sappiamo né quando né dove potrebbe avvenire. E, per quanto piccola, provocherebbe un disagio sociale”. E comunque, conclude, “è impossibile pensare che i Campi Flegrei si spengano perché sono un vulcano attivo”.
Un altro dirigente dell’Ingv, Giuseppe De Natale, ha scritto al prefetto di Napoli il 18 settembre parlando della necessità di attenuare il rischio sismico verificando la vulnerabilità degli edifici in un’area estesa 20 km, a cominciare da scuole ospedali, uffici pubblici, valutando anche l’evacuazione di migliaia di persone tra l’area di Pisciarelli e quella della Solfatara. La segnalazione, ha fatto sapere il viceprefetto Simonetta Calcaterra, “trattando temi scientifici suscettibili di approfondimento, è stata inviata alla Protezione civile nazionale, all’Ingv e alla Regione Campania”.
E ha aggiunto che “la prefettura, nell’ambito delle proprie competenze sul piano operativo e di pianificazione, collabora con le autorità nazionali preposte”. Il vulcanologo ritiene che, se il sollevamento del suolo non si fermerà, si rischia un terremoto molto più forte e quindi, come scrive De Natale, “è alta la probabilità che avvengano scosse anche più forti del periodo ’82-84”.
Una donna anziana muore investita in strada da un mezzo dell’Esercito in viale Lazio, all’angolo con viale delle Alpi, Palermo. Sono intervenuti i sanitari del 118 e gli agenti della polizia municipale che stanno eseguendo i rilievi. La donna investita e morta in viale Lazio a Palermo si chiamava Maria Bignardelli, 76 anni. L’anziana è stata travolta da un camion dell’esercito mentre stava attraversando la strada all’incrocio con via delle Alpi.
I sanitari del 118 hanno tentato di rianimarla per diverso tempo, ma non c’è stato nulla da fare. Sono intervenute anche diverse volanti di polizia e la sezione Infortunistica della polizia municipale che indaga sull’incidente. Acquisite anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e quella della telecamera che c’è proprio sul semaforo. La strada è stata chiusa al traffico e i mezzi deviati su via delle Alpi.
L’Italia è quel paese dove la ragazza violentata a Palermo da sette ragazzi, se così vogliamo chiamarli, si pente di aver presentato la denuncia.
L’Italia è quel pase dove una ragazza violentata da sette ragazzi viene insultata sui social per aver denunciato.
La ragazza, costretta a lasciare la sua abitazione per una struttura protetta, su Tik Tok ora dice che “vorrebbe tornare a una vita normale. E ancora:
“Era meglio se quella donna si faceva i fatti suoi e non chiamava l’ambulanza. Non avrei denunciato, era meglio se stavo zitta”.
E ancora:
“Vorrei sapere se la faccio finita cosa diranno cosa scriveranno queste persone. Non la faccio finita perché voglio tentare per l’ultima volta di avere una vita serena e non c’è nessuno che mi può impedire di avere la vita che voglio”.
Ecco l’Italia è un paese dove una ragazza di 19 anni violentata da sette, sette, ragazzi, non riesce a vivere. Questo è il paese che siamo.
Ora che tutti noi italiani abbiamo constatato che l’allerta collettiva funziona, più o meno, non sarebbe il caso di iniziare ad occuparci, magari seriamente, di quanto sta avvenendo nei Campi Flegrei? E magari anche nel resto della Penisola?
Qualche domanda sparsa: le case sono tutte costruite a norma? I piani di evacuazione sono pronti? Si sta facendo tutto il possibile per prevenire qualsiasi cosa potrebbe succedere lì? E nel resto d’Italia?
Bisogna evacuare alcune zone? Sì? No? È inutile?
Lo chiediamo perché è di queste ore la notizia che un vulcanologo, non uno qualsiasi ma un dirigente di ricerca dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia già direttore dell’Osservatorio Vesuviano qualche settimana fa ha mandato una PEC per, citiamo, “chiedere l’evacuazione degli edifici localizzati nell’area di Agnano-Solfatara, dove si generano i terremoti più forti in questa fase del bradisismo flegreo”.
C’è da preoccuparsi?
Lo sappiamo: in Italia le case costruite in zona sismica spesso sono costruite male o non rispettano tutti i criteri che dovrebbero rispettare. Quante volte ci siamo chiesti: ma perché in Giappone terremoti forti fanno meno morti dei terremoti, più deboli, che avvengono in Italia? Inutile tirare fuori l’elenco dei peccati tricolori.
La risposta, senza voltarci dall’altra parte, la conosciamo tutti. Inutile fare i vaghi.
Quindi: la speranza è che tutti stiano lavorando al meglio per prevenire. Parliamo dei Campi Flegrei ma il discorso andrebbe allargato un po’ ovunque. Dove si rischia per i terremoti e dove si rischia di più dal punto di vista idrogeologico o per qualsiasi altra cosa. Perché un messaggio di allerta, senza prevenzione, è un bel po’ inutile.
Lo sciopero del trasporto pubblico locale, inizialmente previsto per domani, venerdì 29 settembre, è stato rimandato al 9 ottobre.
Lo sciopero è stato rimandato dopo che mercoledì Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, aveva firmato un’ordinanza con cui lo aveva ridotto da 24 a 4 ore. Salvini aveva precettato lo sciopero e in risposta il sindacato USB che lo aveva indetto ha deciso di rimandarlo a lunedì 9 ottobre, con una durata di 24 ore.
“Si è consumata l’ennesima aggressione all’esercizio del diritto di sciopero; il ministro delle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, ha imposto la riduzione a 4 ore dello sciopero nazionale degli Autoferrotranvieri indetto dalla USB Lavoro Privato per l’intera giornata del 29 settembre…le motivazioni? “Lo sciopero del 29 settembre avrebbe potuto creare forti disagi alla popolazione che si sarebbe vista limitare il proprio diritto alla mobilità.” Ma non è finita qui: si parla dei “eventi di rilevanza internazionale quali la manifestazione sportiva “Ryder Cup 2023” in corso nella città di Roma”. Evidentemente al Ministro interessa più un campionato di Golf che i diritti dei lavoratori del trasporto pubblico. Che il ministro Salvini non abbia mai brillato per perspicacia è oramai un dato di fatto, ma ieri con l’ordinanza a sua firma abbiamo raggiunto apici di surrealismo politico! Uno sciopero di carattere politico e per questo molto scomodo, uno sciopero che mette in discussione le politiche di questo governo, che oltre a rivendicare salari e condizioni di lavoro dignitosi e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, vuole evidenziare la necessità di combattere proprio l’attuale legge sulla regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali. Questa assurda ordinanza svilisce tutta la storia ed il valore del diritto di sciopero, quale unico mezzo di rivendicazione dei Lavoratori, a maggior ragione per gli Autoferrotranvieri sopraffatti da anni di privatizzazioni selvagge, bassi livelli salariali e tutele ridotte al minimo che hanno polverizzato e martoriato la categoria. Forse pretendiamo fin troppo da qualcuno che il mondo del Lavoro non lo ha mai vissuto sulla sua pelle, da qualcuno che non sa cosa significhi uscire di casa per andare a lavorare e non fare più ritorno, qualcuno che non conosce la frustrazione di chi quotidianamente cerca di tirare a campare con salari irrisori nonostante le enormi responsabilità della mansione che ricopre. Forse pretendiamo troppo da chi tra la propaganda sui migranti ed un progetto di qualche ponte piazzato qua e là in mezzo al mare, non sa nemmeno cosa sia un mezzo di trasporto pubblico. USB Lavoro Privato non è disposto a subire in silenzio questo ennesimo attacco ad un diritto costituzionale. 4 ore non bastano ai lavoratori per rivendicare i propri diritti, lo sciopero del 29 settembre 2023 di 24 ore lo posticipiamo al 09 ottobre 2023 sempre di 24 ore, per permettere a tutti gli autoferrotranvieri di poter scendere in piazza e manifestare il loro dissenso; una giornata, quella del 09 ottobre 2023, che per tutti gli autoferrotranvieri si trasforma in un grande impegno di mobilitazione per il diritto dell’esercizio di sciopero nei servizi pubblici essenziali”.
Un latitante esce sul balcone della casa in cui si nasconde per fumarsi una sigaretta e viene intercettato e arrestato.
L’uomo, un 40enne trapanese, è ritenuto responsabile di traffico di sostanze stupefacenti e, rimasto coinvolto nell’operazione “Piazza Pulita” dello scorso luglio, era riuscito a far perdere le proprie tracce. Dopo mesi di ricerche i militari lo hanno localizzato in zona Borgo Annunziata, a Trapani, in casa di un 45enne trapanese con precedenti di polizia. Adesso potrà continuare a fumare nel carcere Pietro Cerulli di Trapani.
Forse dovresti anche sapere che…
È morto il giornalista di La7 Armando Sommajuolo.
A darne la notizia è stato il collega e amico Enrico Mentana con un post su Instgaram: “Stamattina se ne è andato Armando Sommajuolo, colonna di questo telegiornale dai tempi in cui si chiamava Tmc news e fino al 2015. Per molti di voi un volto amico, per noi un amato compagno di lavoro, un professionista solido, positivo, professionale, e soprattutto un uomo perbene. Un abbraccio ai suoi cari”.
Multe a chi bestemmia. Il Bar Sport di Castello di Godego (siamo in provincia di Treviso) per iniziativa dei gestori d’ora in poi si multerà chi bestemmia.
Un vaso in vetro che prima serviva per le caramelle, come riporta il Gazzettino, ora verrà utilizzato dai gestori Daniele, Michela e la figlia Camilla Muledda per inserire una multa simbolica che va da 1 a 5 euro.
Il contenitore è stato strategicamente posizionato sopra il bancone del bar con il cartello delle sanzioni. L’iniziativa è partita circa un mese fa e il vaso si sta lentamente riempiendo. I titolari sottolineano che nulla è fatto per i soldi ma per ricordare che la bestemmia è effettivamente perseguibile come illecito.
“Il denaro è solo un pretesto – chiariscono – quasi un gioco per invitare i nostri clienti a stare attenti con le parole e ancor di più con le bestemmie”. Il mese trascorso con il vaso in bella vista, dicono ancora, è stata una sorta di sperimentazione che ha dato risultati positivi. “La cosa che ci ha colpito favorevolmente – ammettono – è che parecchi avventori hanno messo un euro solo per solidarietà con la nostra iniziativa”.
L’iniziativa, come ovvio, è simbolica ma davvero è giusto multare chi bestemmia? Multe o no, bestemmie o no intanto il bar è riuscito a farsi un po’ di pubblicità.
Ha ucciso la moglie Marta e il figlio Matteo, di 17 anni, intorno alle 7.30. I due, probabilmente, non sono stati uccisi nel sonno. Il corpo della moglie è stato trovato in salotto. Quello del figlio nella sua cameretta.
Dopo tre ore circa, durante le quali si è cambiato, è andato, probabilmente a piedi, alla RSA dove era solito recarsi quotidianamente per trovare la suocera, Carla. Quando è arrivato si è fatto portare da lei.
Poi, con la suocera, è sceso in giardino: qui, dopo pochi minuti, l’ha colpita a morte con un coltello rivolgendo poi la lama verso di sé e tagliandosi la gola.
Resta la domanda: perché? Perché Martino Benzi, ingegnere informatico di 66 anni da tutti descritto come normale e senza problemi, ha ucciso la moglie, il figlio e la suocera?
L’unico indizio è un biglietto ritrovato sul tavolo della cucina: “Sono rovinato, non c’è via di scampo. La colpa è soltanto mia”.
Un biglietto che fa pensare a problemi economici. Nelle prossime ore saranno controllati tutti i conti di Martino Benzi e anche gli ultimi movimenti con la speranza di trovare qualche altro indizio per una strage che per ora resta ancora senza movente.
Le previsioni meteo per i prossimi giorni ci dicono che ritorna l’estate con sole e caldo sopra la media su tutta l’Italia. Anche se qualche temporale continuerà imperversare su Calabria, Cilento e Sicilia. Sono queste in estrema sintesi le previsioni di Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it secondo cui da domenica 1 il cielo sarà azzurro ovunque.
A creare questa lunga situazione di stabilità l’anticiclone africano posizionato al centro dell’Europa e due basse pressioni ai lati, una sul Portogallo e una sulla Grecia. Una situazione che porterà a registrare nuovi record di temperature anche in Spagna e Francia. Il maltempo invece si abbatterà su Grecia e Libia come già accaduto 3 settimane fa. Sull’Italia l’anticiclone regalerà un periodo di tempo stabile, caldo e soleggiato che potrebbe, secondo Garbinato “perdurare fino al 20 di ottobre”.
Venerdì 29. Al nord: sole e caldo estivo. Al centro: sole e caldo estivo. Al sud: soleggiato salvo locali rovesci o temporali su Cilento, Pollino, Calabria e Sicilia. Sabato 30. Al nord: sole e caldo estivo. Al centro: sole e caldo estivo. Al sud: in gran parte soleggiato salvo locali acquazzoni tra Calabria e Sicilia. Tendenza: piena estate con sole prevalente e caldo sopra la media specie al Centro-Nord.
Nessuna corsa per il post reddito di cittadinanza. Meno di un quarto della platea già uscita dall’Rdc, per aver raggiunto il limite delle sette mensilità nel corso dell’anno, ha fatto domanda del nuovo Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl) e si è quindi iscritta alla piattaforma Siisl, che prevede una indennità di 350 euro al mese accedendo ai percorsi di formazione e inserimento lavorativo. Finora sono “soltanto 40mila” sui 180mila potenziali soggetti che potrebbero accedervi, sottolinea la stessa ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone.
Una platea potenziale (dopo i circa 150mila interessati dallo stop a fine luglio e i 30mila a fine agosto) destinata ad allargarsi. Intanto è atteso il nuovo invio dei messaggi da parte dell’Inps alle ulteriori famiglie – che sono senza minori, disabili o over 60 – che a fine settembre terminano i sette mesi del beneficio nel 2023. Secondo le ultime stime dell’Istituto fatte ad agosto, la comunicazione dovrebbe ora riguardare altri 17mila nuclei.
“Evidentemente stanno facendo anche altre considerazioni”, dice Calderone rispetto agli “ex Redditisti” sottolineando che il resto delle 70mila domande acquisite finora dalla piattaforma “è invece di persone che non percepivano il Reddito di cittadinanza ma che hanno creduto in questo strumento per cercare una nuova possibilità”. Il Supporto è rivolto ai soggetti occupabili tra i 18 e i 59 anni, con un valore Isee familiare non superiore a 6mila euro annui.
Sulla piattaforma sono presenti oltre 700mila posti per i corsi di formazione, 100mila per progetti utili alla collettività e circa 70mila offerte di lavoro. Calderone nega che vi siano ritardi sulla partenza effettiva dei corsi, spiegando che il lavoro va avanti a stretto contatto con le Regioni, e racconta che poco prima del lancio il primo settembre le strutture del ministero e dell’Inps hanno subito “un grosso attacco” informatico: “Eravamo pronti, siamo riusciti a contrastarlo e a partire”.
Adamo Guerra, alla fine, ha chiamato l’ex moglie e ha chiesto scusa alla famiglia per aver inscenato la sua morte.
E’ stata lei a raccontare ieri in diretta a “Chi l’ha visto?”, su Rai 3, della telefonata ricevuta dall’ormai ex-marito, scomparso nel 2013 da Lugo (Ravenna) dopo aver annunciato il suo imminente suicidio attraverso una serie di lettere ai familiari.
“Hai ragione, ho sbagliato – ha detto al telefono a una delle due figlie, all’epoca dei fatti un’adolescente – quello che ho fatto è inimmaginabile”. Lo ha spiegato la ragazza “come se avesse dimenticato un compleanno, non come un uomo che ha abbandonato la moglie e due figlie”. Borghi ha spiegato come le due figlie siano rimaste “molto scosse al sentire la voce del padre”.
Adamo Guerra è uno dei nomi più cercati e cliccati tra i compulsatori seriali della cronaca nostrana.
Andiamo con ordine. Ma chi è Andrea Guerra? Di lui si è iniziato a parlare in maniera compulsiva dopo una puntata di Chi l’ha Visto? dove si è scoperto che il buon Andrea, che si pensava si fosse suicidato nel 2013, in realtà è vivo e vegeto e lavora in Grecia.
Da quel che si è capito, insomma, Andrea Guerra, finto il suicidio, decise di lasciare ex moglie e figli e ricominciare un po’ tutto da zero a Patrasso.
Si addormenta in un campo di mais, una mietitrebbia passa e gli trancia una gamba. La storia è raccontata da La Gazzetta di Mantova. Tutto è avvenuto mercoledì a Castiglione delle Stiviere.
Protagonista della sfortunata vicenda un trentenne. L’incidente è avvenuto intorno alle 19.30 in un campo di mais di un’azienda agricola che si trova tra via Levadello e via Mazzadonne, vicino alla strada provinciale. Sembrerebbe che il macchinario aveva appena iniziato l’operazione di trebbiatura quando ha colpito il ragazzo.
L’agricoltore, che si trovava a bordo del mezzo, appena ha sentito le urla del ragazzo, racconta la cronaca, ha bloccato l’attività e chiamato i soccorsi. La gamba del trentenne era stata amputata all’altezza del ginocchio.
Il trentenne è stato portato agli Spedali Civili di Brescia dove è ancora ricoverato in gravi condizioni di salute, ma non sembrerebbe essere in pericolo di morte.
Un bimbo di un anno stava soffocando in un supermercato ma l’intervento di un dipendente ha evitato la tragedia. E’ quanto successo all’Iper di Grandate, in provincia di Como, dove fortunatamente un pizzaiolo dipendente del reparto Panetteria si è subito reso conto di quello che stava accadendo e ha praticato al bimbo la manovra di disostruzione pediatrica, salvandogli la vita.
L’episodio, riportato anche dalla Provincia di Como, è avvenuto nel pomeriggio di lunedì 25 settembre. “Tutto è successo in pochi istanti. Il bambino più grande ha dato un M&M’s al fratellino, che l’ha inghiottito e non riusciva più a respirare. La mamma è riuscita a lanciare un urlo per dare l’allarme, ma poi ha avuto un mancamento, quindi non era più in grado di reagire – spiega il direttore dell’ipermercato – Emanuele (il dipendente, ndr) però è prontamente intervenuto e ha fatto tutto il necessario in quella situazione di grave e improvvisa emergenza”.
Tutti i dipendenti di Iper “partecipano periodicamente, divisi in gruppi, a corsi di primo soccorso tenuti da personale della Croce Rossa – prosegue il direttore –. Tra le corsie possono verificarsi diversi casi di emergenza, da un cliente che scivola nel reparto ortofrutta a uno che accusa un malore, e noi dobbiamo essere sempre pronti”.
Emanuele ha scavalcato il bancone per non perdere tempo ad aggirarlo e attuato la manovra di disostruzione, che consiste nel collocare il bambino in posizione prona dandogli delle vigorose pacche interscapolari con via di fuga laterale (cioè avendo cura di non colpire la testa) per poi girarlo in posizione supina e passare alle compressioni toraciche.
“Il piccolo ha così espulso il cioccolatino ancora intero e si è istantaneamente ripreso, mentre il fratello maggiore era comprensibilmente spaventato – continua il direttore dell’Iper di Grandate – La più scioccata era la mamma, ma per fortuna tutto si è concluso per il meglio”.
Non c’erano metastasi nel cervello del giornalista Andrea Purgatori al momento del decesso. È quanto emerge dagli esami istologici completati nell’ambito dell’indagine della Procura di Roma sulla morte del giornalista morto lo scorso 19 luglio dopo un calvario ospedaliero durato per quattro mesi. Nelle scorse ore c’è stato un incontro tra i consulenti dei pm e quelli delle parti per fare il punto sulla attività effettuata in queste settimane all’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata. Nel procedimento, avviato dopo una denuncia dei familiari, sono indagati due medici per omicidio colposo.
È possibile che la radioterapia disposta dai dottori della clinica Pio XI che hanno avuto in cura Andrea Purgatori abbia avuto effetti estremamente positivi, a tal punto da far scomparire le metastasi, ma se così non fosse, allora si tratterebbe di errore medico da parte degli indagati. È probabile che adesso i pubblici ministeri richiedano un incidente probatorio, una procedura che permetta di cristallizzare non solo l’autopsia, ma anche i referti iniziali, in particolare le lastre sulla base delle quali sono state diagnosticate le metastasi al cervello.
“In relazione ai risultati preliminari della consulenza tecnica, circolati oggi, la famiglia Purgatori prende atto dell’assenza di metastasi cerebrali a carico di Andrea Purgatori e, come fin dall’inizio di questa vicenda, continua ad confidare nell’operato della Magistratura, con l’unico intento di far accertare la verità degli eventi e le eventuali responsabilità”. Lo affermano in una nota gli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri legali dei familiari del giornalista morto a Roma nel luglio scorso.
Un autista di autobus di linea in servizio che, infuriato, stringe le mani al collo di un ragazzino a una fermata del bus a Merano e poi lo strattona sbattendolo contro il mezzo. Sono le immagini riprese in un video (qui il link) fatto col telefonino e diventate subito virali sui social. L’episodio risale a domenica scorsa 24 settembre e ora è oggetto di due inchieste, una della polizia e una della società di trasporto pubblico locale, la Sasa.
Tra i presenti – riportano i giornali locali – c’è chi accusa l’autista delle sue maniere troppo forti e violenti nei confronti di un minore, ma anche chi sottolinea l’esasperazione dei lavoratori del trasporto pubblico che devono contrastare ogni giorno il vandalismo sui mezzi di bulli e ragazzini. Anche l’azienda pubblica, pur ribadendo la condanna di qualsiasi forma di violenza, sottolinea che un gruppo di giovani avrebbe molestato e minacciato i passeggeri, suscitando la reazione esasperata dell’autista, che avrebbe subito anche il lancio di oggetti.
Secondo quanto ricostruito dall’azienda in base ad alcuni testimoni, prima dei fatti del video sarebbero avvenuti “due preoccupanti episodi di violenza con protagonisti dei ragazzi minorenni”. I fatti nel tardo pomeriggio e con protagonista lo stesso gruppo di ragazzini. Tre giovani minorenni avrebbero molestato, spinto e minacciato altri passeggeri durante la salita sull’autobus, facendo scattare un primo intervento del conducente dell’autobus per riportare la calma.
I ragazzini però lo avrebbero atteso alla stessa fermata, a conclusone del giro cittadino, lanciandogli contro degli oggetti e “suscitando la reazione esasperata dell’autista”. A questo punto infatti sarebbe avvenuta la reazione dell’uomo che poi ha sporto anche denuncia.
Forse dovresti anche sapere che…
Chi è Martino Benzi, l’ingegnere che ha sterminato la famiglia ad Alessandria. Ingegnere di 67 anni, laureato al Politecnico di Torino nel 1982 e titolare di uno studio di consulenza informatica e di progettazione e realizzazione di siti web.
Martino Benzi questa mattina, 27 settembre, prima ha ucciso in casa la moglie Monica Berta, di 55 anni, e il figlio 17enne Mattia, poi si è recato alla casa di riposo delle suore della beata Teresa Michel dove ha ucciso anche la suocera 80enne, Carla Schiffo, per poi tagliarsi la gola.
L’allarme è scattato dopo il ritrovamento dei cadaveri nel giardino nell’istituto. Benzi aveva un biglietto addosso dove c’era scritto: “Andate a casa e troverete il cadavere di mia moglie e di mio figlio”. È stato dunque anche questo, dopo avere verificato l’assenza dalla donna dal lavoro e del ragazzo da scuola, ad avere portato gli investigatori a scoprire che l’uomo aveva ucciso altre due persone prima della suocera.
La moglie lavorava a Valenza Po: i primi a insospettirsi erano stati proprio i colleghi, non vedendola arrivare e non riuscendo a contattarla. In passato la donna aveva sofferto di una malattia che l’aveva costretta a un lungo ricovero in ospedale. Il figlio Mattia, di soli 17 anni, studiava all’Itis Alessandro Volta.
Come raccontato da una suora a TorinoToday, Martino Benzi andava spesso a trovare la suocera: “Martino è venuto qui come tutti i giorni e aveva salutato cordialmente la signora Carla. Di solito, però, passava con sua moglie che oggi non c’era. Il figlio invece veniva una volta la settimana”. Secondo le ultime indiscrezioni l’uomo avrebbe lasciato un biglietto in cui annunciava di voler commettere la strage: gli investigatori hanno trovato alcuni scritti in cui il 67enne manifestava le sue intenzioni, ma senza alcun riferimento a un possibile movente”.
Per definire il profilo psicologico dell’omicida, gli inquirenti hanno analizzato anche il contenuto di un blog personale in cui l’uomo raccontava diversi aspetti della sua vita: “Sono uno che nato nel 1956 si è deciso a fare un figlio a cinquant’anni, età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Allora non stupitevi se questo blog, a volte, presenterà dei contenuti stranamente incongrui per il pacato gentiluomo che dovrei e vorrei essere”. Nei testi molti i riferimenti al figlio, descritto sempre con orgoglio, fin dal giorno della nascita, e alla passione per la scrittura, nata proprio leggendo le favole per Mattia.
Due persone sono morte in un incidente sulla autostrada A13 nel primo pomeriggio di oggi, 27 settembre, nel tratto compreso tra Ferrara Nord e Ferrara Sud. Intorno alle 15.40 un’auto, con a bordo le due persone, si è scontrata contro un mezzo pesante, fermo in coda all’altezza del chilometro 40, in direzione Sud. Per i passeggeri della macchina non c’è stato nulla da fare, mentre il camionista è rimasto lievemente ferito.
Il tir era fermo insieme ad altri veicoli perché poco prima altri quattro mezzi pesanti erano rimasti coinvolti in un altro incidente, all’altezza del chilometro 31, provocando code e rallentamenti. Sono ancora da stabilire con certezza le cause dell’impatto, che ha coinvolto anche un’altra auto e un altro camion. Dopo l’incidente mortale sono intervenuti gli operatori del 118, i Vigili del Fuoco, le pattuglie della Polizia Stradale e il personale della Direzione di Bologna di Autostrade per l’Italia.
Al momento sulla A13 il traffico è bloccato e si registrano un chilometro di coda in direzione Bologna e 3 chilometri di coda in corrispondenza dell’uscita obbligatoria di Ferrara nord.
Si è introdotta con la sua bimba nell’abitazione di un’anziana donna, temporaneamente assente dalla città, occupandole l’alloggio popolare del quale è legittima assegnataria. È accaduto a Crotone dove una giovane donna crotonese è stata denunciata dai carabinieri della compagnia di Crotone per invasione di edificio e danneggiamento.
La donna, che ha dichiarato di non essere in condizioni di pagare un affitto, ha dapprima forzato la porta dell’appartamento, ubicato nel quartiere ‘Vescovatello’ dove si trovano numerosi edifici di edilizia popolare, e quindi si è installata all’interno insieme alla figlia minorenne.
A dare l’allarme sono stati i vicini che hanno udito i rumori dell’effrazione e, sapendo che la proprietaria, una donna di 87 anni, era partita da Crotone per andare a trovare il figlio che vive al nord Italia, hanno chiamato i carabinieri.
All’arrivo dei militari la donna non ha voluto saperne di lasciare l’alloggio né è stato possibile farla sgombrare con l’uso della forza considerata la presenza della minore, in questi casi espressamente tutelata dalla legge.
I carabinieri hanno quindi interessato la Polizia locale che a sua volta ha allertato i servizi sociali del Comune dai quali è stata avviata una ricognizione per trovare una sistemazione provvisoria a mamma e figlia le quali al momento occupano ancora l’alloggio dell’anziana.
Il terremoto di magnitudo 4,2 avvenuto nella notte ai Campi Flegrei “rientra negli eventi legati al fenomeno bradisismico. Quest’ultimo ha una relazione con la dinamica vulcanica, ma al momento non ci sono variazioni per supportare l’ipotesi che ci sia un’eruzione imminente“: lo ha detto all’ANSA Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
“Al momento lo scenario di riferimento non cambia”, ha aggiunto Bianco. Resterà invariato “finché non arriveranno altri dati che indicheranno la presenza di magma in superficie”, vale a dire a una profondità di due o tre chilometri. “Attualmente – aggiunge – misure indirette indicano che il magma si trova alla profondità di circa sei chilometri”. Altre misure su questo aspetto sono in corso, ma richiederanno mesi.
Il terremoto di magnitudo 4,2 avvenuto nella notte è stato l’evento più forte all’interno dello sciame sismico iniziato il 26 settembre e che finora ha visto oltre 80 eventi registrati, di magnitudo inferiore a 3,2. “E’ uno sciame ancora in corso” ed è uno sciame diverso da quello dei giorni scorsi perché “diversamente dalle sequenze sismiche, gli sciami che avvengono nelle aree vulcaniche hanno al più la durata di pochi giorni”, ha aggiunto Francesca Bianco.
“Deformazione del suolo e sismicità vanno di pari passo” e anche i terremoti più recenti sono legati “al fenomeno del bradisismo, come tutti i terremoti dei Campi Flegrei”, nell’ambito di una “crisi cominciata nel 2005”, ha osservato l’esperta. Da allora, nell’arco di 18 anni, “si è registrato un sollevamento del suolo che ha raggiunto il massimo di poco più di 113 centimetri nella zona Rione Terra. Da qui, in tutte le direzioni la deformazione decresce in modo significativo”.
I terremoti sono legati al bradisismo perché “il movimento del suolo sottopone la crosta terrestre a un continuo stress: quando questo sforzo supera il punto di rottura della crosta, si genera un terremoto”, ha spiegato Bianco. “Finora – ha aggiunto – abbiamo imparato che quasi tutte le volte che c’è una variazione della deformazione , riscontriamo anche una variazione della sismicità”.
A Rione Terra, ha aggiunto Bianco, “la velocità media di sollevamento mostra un trend in incremento che al momento non è possibile quantificare. Possiamo dire che all’aumento della velocità di sollevamento abbiamo osservato che in questo caso (ma anche altre volte nel passato) è aumentata la sismicità”.
Picchia e violenta la fidanzata minacciandola di ammazzarla se lo lasciava. Per questo un 21enne di Tivoli (Roma) è stato arrestato. Il giovane, agli arresti domiciliari, millantava inoltre di appartenere a un clan e, per motivi di gelosia, ha minacciato pesantemente la donna e i suoi genitori qualora lei l’avesse lasciato o denunciato. Al giovane è stato applicato anche il braccialetto elettronico per le accuse di violenza sessuale, lesioni personali aggravate e atti persecutori. I due sono stati insieme poco più di due mesi.
Lei aveva chiesto di incontrarlo per l’ultima volta, per cercare di uscire da quell’inferno fatto di violenze e sevizie che andava avanti da settimane. Un incontro che però si è trasformato nell’ennesima aggressione: pugni allo stomaco e minacce esplicite di morte e di “buttarla dentro le cave” se lei lo avesse lasciato. La ragazza, 26 anni, ha trovato però la forza di raccontare tutto ai genitori e alle sue amiche ed allertare le forze dell’ordine.
In base a quanto emerso dalle indagini della Procura, l’indagato faceva vivere la ragazza in uno stato di perenne terrore. Alla vittima ha fatto credere anche di appartenere ad un clan malavitoso e per motivi di gelosia ha sottoposto la donna a sevizie e costrizioni minacciandola di far del male a lei e ai suoi genitori qualora l’avesse lasciato o denunciato.
Le pesanti intimidazioni hanno terrorizzato la vittima che, completamente assoggettata all’uomo, ha subìto in silenzio ogni tipo di brutalità: violenze fisiche, sputi, colpi di bottiglia, lesioni con una lametta sino a dover sopportare anche due volte tentativi di strangolamento. In diverse occasioni la vittima è stata violentata e minacciata di ulteriori violenze fisiche.
Gli inquirenti hanno accertato che il 21enne ha sottratto alla ragazza anche alcuni gioielli, oltre al sussidio di disoccupazione, e voleva costringerla a rubare oggetti d’oro ad una sua amica.
Sono state proprio le amiche della vittima ad accorgersi che quella relazione aveva qualcosa di anomalo poiché la ragazza, fin dall’inizio, piano piano si era sempre più allontanata da loro adducendo ogni tipo di giustificazione. Anche le chat della 26enne, con le quali interagiva con le sue amiche, erano passate nella diretta gestione del fidanzato, che evidentemente, aveva il pieno controllo del telefono cellulare, degli account e dei profili social della ragazza. La vittima è stata spronata dalle sue amiche che l’hanno convinta a porre fine alla relazione e lasciare il suo aguzzino.
La donna ha quindi organizzato in un parco l’incontro con il fidanzato, sorvegliata a distanza dalle sue amiche. L’indagato però, alla guida dell’auto della ragazza, non si è diretto nel parco ma in una località isolata nel comune di Guidonia Montecelio dove l’ha aggredita. La giovane è però riuscita a divincolarsi raccontando poi tutto il suo dramma a familiari e amiche con quali si è recata al commissariato per denunciare quanto subìto per interminabili settimane.
Ieri è stato identificato all’Università di Parma il primo caso di influenza (di tipo A) in Italia. Il paziente è un lattante di quattro mesi ricoverato in clinica pediatrica, diretta da Susanna Esposito, per febbre e inappetenza con un quadro clinico di bronchite asmatica. Lo comunica l’ateneo parmigiano. Le sue condizioni generali sono complessivamente discrete: il piccolo ha iniziato la terapia antivirale per via orale e sta progressivamente migliorando. La circolazione del virus influenzale è dunque iniziata. L’anticipo era atteso sulla base delle segnalazioni provenienti dall’emisfero australe.
Anche quest’anno, ricorda l’Università di Parma, la circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024” del Ministero della Salute prevede l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale a tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni e ai pazienti pediatrici di età superiore ai 6 anni a rischio di complicanze in corso di influenza, sottolineando comunque l’utilità della vaccinazione antinfluenzale in tutta la popolazione pediatrica anche in assenza di patologie croniche, in quanto l’influenza può talora favorire lo sviluppo di infezioni batteriche gravi anche nel bambino sano.
Inoltre, come si evince dalla recente circolare ministeriale “Indicazioni preliminari per la campagna di vaccinazione autunnale e invernale anti Covid-19”, in concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24 sarà previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti Covid-19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici (formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5), di cui si prevede la disponibilità di dosi a partire dal mese di ottobre.