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Avvicinare la giustizia alle persone, soprattutto a quelle più fragili, non è uno slogan ma un’esigenza concreta ed è il percorso che il tribunale di Palermo ha avviato con i Comuni di Partinico e San Giuseppe Jato. È da questa convinzione che nasce l’estensione degli sportelli di prossimità ai due Comuni di Partinico e San Giuseppe, resa possibile dal protocollo d’intesa firmato tra la Città Metropolitana di Palermo e la presidenza del tribunale di Palermo. Un’iniziativa importante, già attiva nel capoluogo, che ora raggiunge anche due territori dove molti cittadini fanno fatica a orientarsi tra procedure, documenti e uffici giudiziari ormai lontani.

Gli sportelli saranno aperti due giorni a settimana e offriranno un supporto gratuito e completo nelle principali pratiche di tutela giuridica e sociale: istruzione e compilazione dei documenti, invio telematico degli atti, orientamento sulle procedure e un collegamento diretto con la cancelleria del giudice tutelare, magistrato che si occupa di proteggere le persone che, per vari motivi, non sono in grado di provvedere pienamente a se stesse o ai propri interessi. Il servizio è rivolto soprattutto ad anziani, persone con disabilità, famiglie in difficoltà e, più in generale, a chiunque abbia bisogno di un aiuto concreto per accedere ai propri diritti.

L’iniziativa assume un valore ancora più significativo per Partinico, che nell’ultimo anno ha visto la chiusura dell’ufficio del giudice di pace. Una decisione dovuta agli alti costi di gestione che i Comuni del comprensorio non erano più in grado di sostenere. Da quel momento, anche per le cause più semplici – quelle che una volta si risolvevano davanti al giudice di pace – i cittadini sono costretti a recarsi a Palermo, con tempi più lunghi, spostamenti disagevoli e maggiori difficoltà, soprattutto per chi non dispone di mezzi propri. Gli sportelli di prossimità non sostituiscono quell’ufficio, ma rappresentano un aiuto concreto per ridurre almeno parte di questa distanza.

Durante la presentazione, il sindaco della Città Metropolitana di Palermo, Roberto Lagalla, ha voluto ringraziare il presidente del tribunale, Piergiorgio Morosini, sottolineando che “gli sportelli di prossimità rappresentano un presidio sociale fondamentale: portano servizi essenziali vicino alle persone più fragili, riducono le distanze e semplificano le procedureâ€. Lagalla ha ringraziato anche i sindaci di Partinico e San Giuseppe Jato, rispettivamente Pietro Rao e Giuseppe Siviglia, per la collaborazione e la disponibilità.

A Partinico l’impegno è stato sostenuto anche dalla vicesindaco e assessore ai Servizi sociali, Tea Speciale, che negli ultimi anni ha lavorato per rafforzare i servizi rivolti alle fasce più deboli della popolazione. L’idea è quella di aprire la sede all’interno del palazzo dei Carmelitani, apertura che sarà imminente come preannunciato dal sindaco. Il presidente del tribunale, Piergiorgio Morosini, ha ricordato come “avvicinare il tribunale alle realtà territoriali significa assicurare a tutti la possibilità di essere tutelati, superando limiti fisici, burocratici e socialiâ€.

Nei prossimi giorni è previsto, proprio a Partinico, un convegno aperto alla cittadinanza per spiegare nel dettaglio come funzioneranno gli sportelli e quali servizi offriranno. Un’occasione utile per conoscere da vicino un progetto che punta a rendere la giustizia più accessibile, meno distante e finalmente alla portata di tutti. Un passo avanti, dunque, verso una comunità più inclusiva, in cui nessuno debba rinunciare ai propri diritti solo perché vive lontano da un tribunale.



Data articolo: Wed, 19 Nov 2025 08:30:17 +0000
tecnico

Clamoroso esonero per il tecnico del Partinicaudace Andrea Pensabene. Questa mattina la società, che naviga nel campionato di calcio di Eccellenza, ha annunciato ufficialmente il divorzio dall’esperto allenatore. Arrivato come nome di grido, considerata la sua esperienza anche tra i professionisti, Pensabene è stato silurato dopo appena 4 mesi dall’incarico ricevuto.

“L’Asd 1959 Partinicaudace – si legge nella scarna nota ufficiale – comunica di aver sollevato dall’incarico l’allenatore mister Andrea Pensabene. La società desidera ringraziarlo per il lavoro svolto e per la professionalità dimostrata durante il proprio mandato alla guida della squadra. Ulteriori aggiornamenti verranno comunicati prossimamenteâ€.

Pensabene va via con uno score comunque tutt’altro che negativo: due soltanto le sconfitte stagionali tra campionato e coppa di categoria. Ma non è andato giù l’atteggiamento della squadra nella precedente gara contro il Montelepre. I neroverdi, in vantaggio per 2-0, si sono fatti rimontare dal Montelepre con due gol in pieno recupero tra il 91’ e il 93’.

Squadra svogliata e disattenta, anche eccessivamente: ed alla fine a pagarne le conseguenze è stato il tecnico del Partinicaudace. Pensabene lascia comunque un Partinicaudace ad un passo dalla zona play off: dopo 10 giornate a 16 punti, ad una lunghezza dalle quinte Sciacca e San Vito Lo Capo. Inoltre la squadra è ancora in corsa per la coppa Italia d’Eccellenza: il prossimo 26 novembre dovrà giocare la gara di ritorno dei quarti coppa Italia di Eccellenza contro il Marsala. I partinicesi dovranno recuperare il 2-1 subito all’andata a Marsala, quindi giocheranno il ritorno in casa (il Partinicaudace gioca le gare casalinghe a Terrasini per l’indisponibilità dello stadio comunale La Franca di Partinico).

L’esonero arriva alla vigilia di un delicatissimo match, quello di sabato prossimo in casa contro il Castellammare. In caso di vittoria i partinicesi andrebbero in zona play-off, agganciando i diretti rivali che hanno 19 punti.



Data articolo: Tue, 18 Nov 2025 13:53:28 +0000
via Monastero

A Borgetto sconcerto e indignazione contro i vandali. Preso di mira l’istituto religioso delle suore Figlie della misericordia e della croce, situato in via Monastero. Lanciati sassi contro le finestre dell’edificio, parte della struttura è rimasta danneggiata. All’interno, custodite con cura, si trovano le spoglie della serva di Dio madre Maria Rosa Zangara, figura di grande riferimento spirituale per la comunità.

L’episodio ha immediatamente allarmato le suore e i residenti della zona, che hanno denunciato quanto accaduto alle autorità. I carabinieri della stazione di Borgetto, guidati dal comandante Antonio De Blasi, sono intervenuti tempestivamente e, grazie alle prime indagini, sono già riusciti a restringere il cerchio attorno ai presunti responsabili. I militari dell’Arma hanno confermato che l’episodio non è passato inosservato e che proseguiranno con tutti gli accertamenti necessari per identificare e punire i colpevoli.

Il gesto è stato definito “ignobile†dai rappresentanti della comunità locale, che hanno voluto esprimere la loro vicinanza alle Suore e solidarietà per quanto accaduto. “Condanniamo con fermezza questo atto di vandalismo – hanno dichiarato – e ci stringiamo attorno alle suore, ringraziando al contempo i carabinieri per l’efficace e rapido interventoâ€.

Oltre alla reazione immediata delle autorità, l’episodio ha sollevato anche una riflessione più ampia sul ruolo delle famiglie e dell’educazione dei giovani. È stato infatti lanciato dal sindaco Roberto Davì un appello ai genitori e alle famiglie della comunità affinché vigilino sui ragazzi e li accompagnino nella crescita, insegnando loro il rispetto per gli altri, per il bene comune e per i luoghi di culto.

La vicenda ha provocato preoccupazione, ma anche un senso di unità: la comunità borgettana ha manifestato sostegno alle suore, organizzando piccoli gesti di solidarietà e incoraggiando una cultura di rispetto e collaborazione. La speranza è che episodi simili non si ripetano e che il territorio possa continuare a vivere in serenità e sicurezza, valorizzando la convivenza civile.

Intanto, le indagini dei carabinieri di Borgetto proseguono con attenzione, con l’obiettivo di chiarire i motivi dell’azione dei vandali e di individuare con certezza i responsabili. La comunità, pur colpita, mostra compattezza e determinazione a difendere i valori di rispetto e solidarietà che da sempre caratterizzano la vita dell’istituto.



Data articolo: Tue, 18 Nov 2025 12:07:19 +0000
Trappeto

Una notizia attesa da anni e che adesso diventa realtà: lungo la strada provinciale 22, l’arteria che collega il centro abitato di Trappeto al cimitero comunale, sarà finalmente realizzato un marciapiede dedicato ai pedoni. L’intervento potrà partire grazie allo stanziamento di 190 mila euro inseriti all’interno della recente variazione di bilancio approvata dalla Città Metropolitana di Palermo (ex Provincia).

Per i residenti si tratta di un’opera fondamentale. La provinciale che conduce al camposanto è percorsa quotidianamente da cittadini, molti dei quali anziani, che raggiungono a piedi il cimitero lungo un tratto di strada privo di aree sicure per la circolazione pedonale. Negli anni non sono mancati appelli e segnalazioni sulla pericolosità del percorso, soprattutto nei momenti di maggiore traffico. L’assenza di un marciapiede ha rappresentato a lungo un punto critico, aggravato da carreggiate strette e visibilità ridotta in alcuni tratti.

Lo stanziamento dei fondi apre dunque la strada a un intervento atteso e considerato prioritario dall’amministrazione guidata dal sindaco Santo Cosentino, che ha accolto con grande soddisfazione la decisione dell’ente metropolitano. “Dopo diversi anni di interlocuzione con i vertici di Città Metropolitana di Palermo – afferma il primo cittadino – finalmente sarà realizzata quest’opera importantissima per dare sicurezza ai cittadini che a piedi si dirigono al cimitero tutti i giorni. Un ulteriore obiettivo storico raggiuntoâ€. Cosentino ha inoltre rivolto un ringraziamento “ai tecnici della Città Metropolitana di Palermo, al consigliere Vito Rizzo (sindaco di balestrate, ndr) e all’ingegnere Dorotea Martinoâ€, figure che hanno collaborato al percorso amministrativo che ha portato alla copertura economica del progetto.

Il marciapiede lungo la Intercomunale 22 non rappresenta soltanto un intervento di messa in sicurezza, ma si inserisce in una visione più ampia di riqualificazione della mobilità pedonale e dei collegamenti extraurbani, tema particolarmente sentito nelle aree periferiche dei piccoli comuni. L’opera avrà ricadute anche in termini di fruibilità del territorio, migliorando un tragitto quotidiano per centinaia di cittadini.

Nelle prossime settimane la Città Metropolitana dovrebbe procedere con l’iter tecnico per la progettazione esecutiva e l’avvio dell’appalto. Se i tempi saranno rispettati, i lavori potrebbero partire entro l’anno. Per Trappeto, l’opera rappresenta un passo concreto verso una maggiore sicurezza stradale e un segnale di attenzione verso le esigenze della comunità.



Data articolo: Tue, 18 Nov 2025 10:41:36 +0000
CULTURA

Identificare il Natale con un singolo simbolo è forse impossibile, ma l’albero illuminato è certamente quello che, più di ogni altro, ne cattura la magia visiva. Nelle case italiane, la sua presenza è ormai un rito consolidato che, da decenni, si affianca senza sovrapporsi alla tradizione più sentita della Natività. Queste due usanze, il presepe come racconto spirituale e l’albero come pura celebrazione della luce, oggi convivono in perfetta armonia.

Eppure, la storia degli alberi di Natale illuminati può rivelarsi un viaggio inaspettato, un percorso che parte da molto lontano, da rituali antichi che la modernità ha saputo reinterpretare e fare propri.

Le radici antiche nei culti della natura

La venerazione per gli alberi sempreverdi precede di millenni il Cristianesimo. Nelle culture del Nord Europa, profondamente legate ai cicli della natura, l’inverno rappresentava un momento drammatico. Durante il solstizio, la notte più lunga dell’anno, mentre il mondo vegetale appariva spoglio e inerte, gli abeti e i pini mantenevano il loro fogliame. Erano percepiti come un potente simbolo di vita, una promessa tangibile della resilienza della natura e del futuro ritorno della primavera.

Le antiche popolazioni germaniche, nel celebrare la festa di Yule, portavano rami di abete nelle abitazioni proprio per onorare questa forza vitale e celebrare la rinascita della luce. Una consuetudine simile esisteva anche nel mondo romano, dove durante i Saturnali era comune scambiarsi rami di sempreverde come augurio di prosperità.

L’assimilazione cristiana del simbolo

Con la progressiva evangelizzazione dell’Europa, la Chiesa si trovò di fronte a tradizioni popolari estremamente radicate. La strategia adottata fu spesso quella di non sradicare questi usi, ma di assorbirli, operando una “cristianizzazione” che li dotasse di un nuovo e coerente significato.

Una leggenda emblematica, sebbene storicamente non provata, riguarda San Bonifacio, l’evangelizzatore della Germania nell’VIII secolo. Si narra che, per dimostrare l’inefficacia degli dei pagani, abbatté la “Quercia di Thor” e, ai suoi piedi, indicò un giovane abete cresciuto spontaneamente. Bonifacio lo presentò come il nuovo simbolo della fede: la sua forma triangolare per rappresentare la Trinità, il suo fogliame perenne per simboleggiare l’eternità di Dio.

Questa narrazione illustra perfettamente il processo di rilettura dei simboli preesistenti.

La Germania e la nascita della tradizione moderna

Per trovare l’antenato diretto dell’albero di Natale come lo intendiamo oggi, però, dobbiamo guardare alla Germania del tardo Medioevo e del Rinascimento. Le prime testimonianze certe provengono da città dell’area baltica, come Riga e Tallinn, all’epoca sotto forte influenza tedesca.

Già tra il XV e il XVI secolo, le cronache locali menzionano alberi eretti nelle piazze pubbliche dalle corporazioni dei mercanti, che venivano decorati e, al termine dei festeggiamenti, spesso bruciati in un falò. Fu però nel mondo germanico che l’usanza si trasferì gradualmente dalle piazze alle case private.

Una tradizione successiva attribuisce a Martin Lutero l’idea di illuminare l’albero: si dice che, colpito dalla vista delle stelle che brillavano attraverso i rami di un abete, volle ricreare quella magia per la sua famiglia portando un albero in casa e adornandolo con candele accese.

La consacrazione globale grazie alla Regina Vittoria

Per secoli, l’albero di Natale rimase un’usanza quasi esclusiva del mondo protestante tedesco. La sua vera diffusione globale avvenne solo nel XIX secolo, e l’impulso decisivo arrivò dalla famiglia reale britannica.

La regina Vittoria aveva ascendenze tedesche, ma fu il suo consorte, il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, a voler introdurre fermamente questa tradizione a corte. Il punto di svolta fu il 1848, quando l’Illustrated London News pubblicò una celebre incisione che ritraeva la coppia reale con i figli, riunita attorno a un magnifico abete decorato al Castello di Windsor.

L’impatto mediatico di quella singola immagine fu straordinario. La società britannica, e subito dopo quella americana, imitarono la famiglia reale, adottando l’albero come elemento centrale delle celebrazioni borghesi.

L’arrivo in Italia

L’ingresso dell’albero di Natale in Italia fu, com’è naturale per la patria del presepe, lento e filtrato. Inizialmente, nella seconda metà dell’Ottocento, fu poco più di un’eco delle mode che arrivavano dalle corti nordiche, un’usanza adottata quasi esclusivamente dall’aristocrazia.

Si racconta che la stessa regina Margherita di Savoia, nota per il suo gusto cosmopolita, ne volle uno al Quirinale, dettando così una tendenza per l’alta borghesia del regno. Tuttavia, per vedere gli alberi natalizi diffondersi davvero in tutte le case italiane, si dovette attendere il secondo dopoguerra. Furono gli anni della ripresa economica e di una nuova influenza culturale a consacrarlo definitivamente.

Oggi, quel simbolo nordico non è più un ospite, ma parte integrante della festa, il punto luce e colore attorno al quale le famiglie si ritrovano, in un dialogo perfetto con la scena della Natività.



Data articolo: Tue, 18 Nov 2025 08:42:06 +0000
sporcaccioni

Ennesimo intervento ad Alcamo anti sporcaccioni, la solita zona è stata trovata nuovamente piena di rifiuti e discariche abusive. Proseguono gli interventi di pulizia lungo la strada statale 733, la bretella che collega lo svincolo di Alcamo Ovest all’autostrada A29. Anas, in collaborazione con il Comune di Alcamo, ha avviato nuove operazioni di rimozione dei rifiuti abbandonati illecitamente nella piazzola di sosta presente lungo il tracciato, un’area che negli ultimi mesi è stata più volte oggetto di conferimenti abusivi.

L’intervento rientra nelle attività periodiche portate avanti dall’azienda che gestisce la rete stradale nazionale e si inserisce in un programma più ampio di contrasto all’inciviltà e al degrado che interessa varie zone limitrofe alle principali arterie viarie. Le squadre di Anas erano già intervenute un paio di settimane fa in altre piazzole della stessa tratta, dove avevano rimosso sacchi di rifiuti, ingombranti e materiale plastico accumulato nel tempo.

Nonostante i continui interventi, il problema dell’abbandono dei rifiuti resta purtroppo ricorrente. La strada statale 733, essendo uno dei principali punti di accesso all’autostrada, registra un elevato passaggio di veicoli: un flusso che, in assenza di comportamenti responsabili, rende queste aree particolarmente esposte agli sversamenti illeciti. Per questo Anas e Comune ribadiscono l’importanza del rispetto delle regole e della collaborazione dei cittadini.

Gli operatori continueranno nelle prossime settimane con ulteriori azioni di monitoraggio e bonifica, con l’obiettivo – si legge nel comunicato – di “restituire il giusto decoro urbano ai luoghiâ€. L’azienda sottolinea anche come la manutenzione e la pulizia degli spazi lungo le strade siano fondamentali non solo per l’immagine del territorio, ma anche per la sicurezza degli automobilisti: i rifiuti abbandonati possono infatti costituire un ostacolo, attirare animali e rappresentare un rischio, soprattutto in occasione di forti venti o piogge.

Il Comune di Alcamo, dal canto suo, conferma il supporto alle operazioni e invita la cittadinanza a segnalare comportamenti scorretti e potenziali situazioni di degrado. Le due amministrazioni stanno valutando anche l’installazione di sistemi di videosorveglianza nei punti più sensibili, così da scoraggiare ulteriormente l’abbandono dei rifiuti.

In attesa di soluzioni più strutturali, Anas prosegue dunque con gli interventi programmati: un lavoro costante che mira a preservare la qualità dell’ambiente e a garantire un’immagine più accogliente agli ingressi della città. Un impegno che, tuttavia, potrà dare risultati concreti e duraturi solo con la collaborazione attiva dei cittadini e il rispetto delle regole di civiltà.



Data articolo: Tue, 18 Nov 2025 08:30:39 +0000
Trappeto

A Trappeto prende finalmente forma un progetto atteso da anni, quello della realizzazione del primo asilo nido della storia del paese. Con il sopralluogo istituzionale e l’apertura ufficiale del cantiere, sono iniziati i lavori per la realizzazione del nuovo asilo comunale all’interno del “Palazzo Giallo†di via Trento. Un intervento strategico, che risponde all’esigenza sempre più forte di rafforzare i servizi educativi dedicati alla fascia 0-2 anni.

La nuova struttura potrà accogliere 24 bambini e sarà completamente rinnovata per garantire ambienti moderni, funzionali e sicuri, in linea con tutte le normative vigenti. Il Palazzo Giallo, edificio già di proprietà del Comune e un tempo utilizzato come scuola materna, continuerà inoltre a essere condiviso con la Parrocchia per le sue attività, compreso il catechismo. Un esempio di collaborazione virtuosa tra istituzioni e comunità religiosa.

Il sindaco Santo Cosentino ha commentato con soddisfazione l’avvio dei lavori: “Il nuovo asilo nido sarà un luogo sicuro e accogliente, dove i nostri bambini potranno crescere e imparare, e dove le famiglie troveranno un supporto concreto. Ringrazio tutti i tecnici che hanno lavorato per raggiungere questo storico risultato. Un ringraziamento particolare va alla Parrocchia, nella persona di Don Filippo Caiola, per la disponibilità. Insieme stiamo costruendo un futuro migliore per la nostra comunitàâ€.

Il progetto rientra nell’Investimento 1.1 del piano nazionale di ripresa e resilienza, dedicato alla costruzione di nuovi asili nido e alla riconversione di edifici pubblici. L’intervento è finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e Ricercaâ€. L’investimento complessivo ammonta a 495 mila euro: 480 mila provenienti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito tramite fondi europei, mentre la quota restante, circa 15 mila euro, è coperta dal Comune e destinata agli interventi di sicurezza.

Il progetto esecutivo dell’asilo nido di Trappeto, firmato dall’architetto Vincenzo Provenza, prevede sia lavori di ristrutturazione sia interventi mirati al miglioramento della fruibilità degli spazi. La gara, avviata tramite procedura negoziata sul portale MePA, presenta un valore base d’asta di circa 298 mila euro.

L’opera è inserita nel programma triennale delle opere pubbliche 2025-2027 e rappresenta un passo avanti importante per Trappeto. Con l’apertura del cantiere, l’obiettivo è consegnare alla cittadinanza un asilo nido moderno, sicuro e pienamente conforme agli standard europei, trasformando i fondi del Pnrr in un’opera concreta e utile per l’intera comunità.



Data articolo: Tue, 18 Nov 2025 07:47:13 +0000
pistola

Un’irruzione con la pistola, urla, minacce di morte e il terrore per una bambina di 12 anni: in pochi minuti, una vicenda familiare già torbida è esplosa in tutta la sua drammaticità nella Terza zona Peep di Partinico. È qui che ieri sera un ragazzo di 20 anni è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di minacce, resistenza, danneggiamento e violazione di domicilio.

Secondo quanto ricostruito, il giovane si sarebbe introdotto con la forza nell’abitazione del nonno, un uomo di 70 anni, dopo aver appreso da un familiare che l’anziano avrebbe abusato ripetutamente della sorella di appena 12 anni. Al momento dell’irruzione, la ragazzina si trovava proprio in casa con il nonno, uno dei 108 alloggi popolari della zona di via Emanuela Setti Carraro, nel quartiere della Terza zona Peep.

Il ventenne avrebbe sfondato la porta e puntato contro il nonno una pistola giocattolo modificata: il tappo rosso era stato colorato di nero, rendendola simile a un’arma reale. Minacce di morte, urla e violenza hanno spaventato l’intero quartiere. Alcuni vicini, sentendo il trambusto, hanno immediatamente allertato la polizia.

Gli agenti, giunti alle case popolari di Partinico, si sono trovati davanti una situazione ad altissimo rischio: non potevano sapere se la pistola fosse vera, e dentro l’abitazione c’erano sia l’anziano che la bambina. Dopo aver tentato di riportare alla calma il ragazzo, si sono visti puntare la pistola contro. Nonostante il pericolo, gli agenti hanno scelto di non usare le armi da fuoco, per evitare di mettere a repentaglio la vita di chi era all’interno dell’appartamento.

Con una mossa fulminea, i poliziotti hanno utilizzato il taser, immobilizzando il ventenne e procedendo all’arresto. Nel contempo sono partite le indagini sull’anziano: la polizia sta cercando di verificare le accuse di abuso mosse dal nipote. Il giovane, ascoltato dagli investigatori, ha confermato che la sorella aveva raccontato degli episodi di violenza ad un familiare che a sua volta avrebbe deciso di raccontare tutto al ventenne. .

Una vicenda che ha scosso il quartiere e solleva interrogativi pesanti sulla dinamica familiare e sulla sicurezza nelle case popolari. La polizia continua le indagini, mentre il giovane resta in custodia e le accuse contro l’anziano sono al vaglio degli inquirenti. Gli arresti sono stati convalidati, concessi i domiciliari.



Data articolo: Mon, 17 Nov 2025 17:46:53 +0000
villa falcone

Questa mattina a Partinico è stato inaugurato un nuovo spazio dedicato alla lettura dei libri e alla condivisione della cultura. All’ingresso di villa Falcone, lato via Kennedy, il Lions Club Serenianus di Partinico ha donato alla comunità una piccola “casetta dei libriâ€, un’installazione che permetterà a tutti i cittadini di prendere o lasciare volumi in piena libertà. Un gesto semplice, ma dal forte valore simbolico, che mira a costruire un punto di incontro e di scambio culturale.

La “casetta dei libri†funziona secondo la pratica del bookcrossing, un’abitudine diffusa in molte parti del mondo ormai da decenni. Il bookcrossing è un modo spontaneo e gratuito per far circolare i libri: chiunque può depositarne uno e, allo stesso tempo, prenderne un altro. L’obiettivo è far “viaggiare†i libri, dando loro nuova vita e permettendo a più persone possibile di leggerli. Non ci sono tessere, registri o regole rigide: tutto si basa sulla fiducia e sul desiderio di condividere. Ogni volume diventa così un piccolo messaggero di cultura, capace di passare di mano in mano e di creare legami tra le persone.

Accanto alla casetta, è stata collocata anche una panchina, pensata come luogo tranquillo dove fermarsi a leggere o semplicemente a godersi qualche minuto di silenzio. Nello stesso spazio è stato piantato un melograno, un albero scelto non a caso: il melograno, infatti, è simbolo di rinascita, prosperità e buon augurio. Un segno che vuole indicare un nuovo inizio, un invito a coltivare la conoscenza e la bellezza all’interno della comunità.

Il progetto è stato patrocinato dal Comune di Partinico, che ha collaborato alla posa in opera dei manufatti. L’amministrazione ha voluto partecipare attivamente riconoscendo l’importanza formativa e culturale dell’iniziativa, un’azione semplice ma concreta per rendere gli spazi pubblici più vivi e partecipati.

“Unire le persone attraverso i libri, indicare la via della formazione e della cultura alle nuove generazioni può senza dubbio costituire la via maestra per il miglioramento della societàâ€, hanno dichiarato i rappresentanti del Lions Club Serenianus durante l’inaugurazione. La speranza è che questo nuovo angolo dedicato alla lettura diventi presto un punto di riferimento per grandi e piccoli: un luogo dove scoprire nuove storie, condividere passioni e costruire, un libro alla volta, una comunità più unita e consapevole.



Data articolo: Mon, 17 Nov 2025 14:15:06 +0000
moto elettrica

Ha tentato di sfuggire a un posto di blocco dei carabinieri ad Alcamo a bordo di un ciclomotore elettrico con un importante carico di cocaina. La fuga è durata pochi secondi ed è finita contro l’auto di servizio. Così è stato arrestato un uomo di 65 anni, trovato in possesso di oltre due chili di cocaina. Una vicenda che ha dell’incredibile, sia per la dinamica della fuga sia per l’ingente quantitativo di droga trasportato in una semplice busta di plastica.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Alcamo, tutto è accaduto durante un normale controllo alla circolazione stradale. I militari hanno intimato l’alt al 65enne mentre transitava sul suo ciclomotore elettrico. L’uomo, invece di fermarsi, ha improvvisamente sterzato nel tentativo di eludere il controllo, passando a pochissima distanza dagli operanti. Una manovra azzardata che si è conclusa con lo scontro contro la pattuglia: l’impatto gli ha fatto perdere il controllo del mezzo e cadere a terra.

Nonostante la caduta, il 65enne ha provato a scappare a piedi, afferrando una busta bianca dal vano del motorino. Una fuga durata però pochissimo: i carabinieri lo hanno raggiunto e bloccato dopo pochi metri. Durante la perquisizione, all’interno del sacchetto sono stati trovati due panetti di cocaina, per un peso complessivo superiore ai 2 chilogrammi.

Si tratta di un quantitativo particolarmente significativo, che – secondo le stime degli investigatori – immesso sul mercato illecito dello spaccio nella provincia di Trapani avrebbe potuto fruttare oltre 300 mila euro. Un valore che lascia immaginare il possibile ruolo dell’uomo all’interno dei circuiti del traffico di stupefacenti.

Il 65enne è stato arrestato con le accuse di detenzione illecita di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo l’udienza di convalida, il giudice ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato quindi trasferito presso la casa circondariale di Trapani, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’operazione conferma l’attenzione dei carabinieri sul territorio e, in particolare, sui controlli alla circolazione stradale, spesso rivelatisi strumenti efficaci per intercettare traffici illeciti e movimenti sospetti. In questo caso, un controllo di routine ha permesso di bloccare un ingente carico di droga e di arrestare il suo presunto corriere, nonostante il tentativo di fuga piuttosto goffo e fallimentare a bordo di un ciclomotore elettrico.



Data articolo: Mon, 17 Nov 2025 10:35:39 +0000

Le notizie di tipo regionale e locale

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