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#Madonie #News
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – L’assessore alla Rigenerazione urbana e ai rapporti con le Università del Comune di Palermo, Maurizio Carta, ha incontrato il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, Fabio Finotti, presso la sua sede di Park Avenue.
L’incontro ha avuto come argomento la presentazione delle iniziative di rigenerazione e sviluppo di Palermo, anche a partire dalle linee di indirizzo per il nuovo piano urbanistico generale improntato ai principi di sostenibilità e resilienza e di recupero dei centri storici, in questo momento oggetto di particolare attenzione dell’IIC con la mostra dedicata a Peccioli (Toscana).
L’assessore e il direttore hanno concordato di programmare una prossima presentazione alla comunità culturale, professionale e imprenditoriale di New York delle opportunità di rigenerazione, sviluppo e investimento di Palermo, anche coinvolgendo il sistema universitario palermitano per una presentazione della didattica e della ricerca in un’ottica di collaborazioni scientifiche e culturali tra Palermo e New York.
Palermo, infatti, fa parte delle Unesco Learning Cities, le città educative che fondano sulla cultura, la formazione e la inclusione il loro sviluppo.
– Foto Comune di Palermo –
(ITALPRESS).
L'articolo Palermo, Carta incontra direttore Istituto Italiano Cultura New York proviene da Madonie Press.
A Palermo nella Sala Pio La Torre dell’Ars, la Conferenza stampa di presentazione del Cynara Festival e della 42esima edizione della Sagra del Carciofo di Cerda che, quest’anno si estende dal 20 al 28 aprile con un denso programma di iniziative ed incontri per celebrare la “civiltà del Carciofoâ€. Sono intervenuti il Sindaco e parlamentare regionale Salvatore Geraci, il Presidente della Doc Monreale Mario Di Lorenzo e Vincenzo Pernice, dirigente dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura della Regione Siciliana. Il Sindaco Geraci ha aperto i lavori sottolineando “il profondo legame della comunità a questo appuntamento, nato nel 1982, e che da sempre coinvolge tutte le famiglie cerdesi. Un patrimonio di sentimenti e di entusiasmo vissuti con autentica partecipazione popolare che ha trasformato la nostra città in una piccola, ma importante capitale del carciofo e della gastronomia, richiamando ogni anno migliaia e migliaia di persone provenienti da tutta la Sicilia e da altre regioni. Cerda è una città aperta ed ospitale, si veste a festa, dando tutta se stessaâ€.
Tante le novità introdotte che, giorno dopo giorno, si condensano in esperienze del Gusto, ricette e cooking show per esaltare il carciofo e la cultivar identitaria: lo spinoso cerdese. Il Presidente Mario di Lorenzo ha parlato a nome delle sette cantine della Doc Monreale, schierate per il Cynara Festival, pronte ad abbinare i loro vini a piatti e proposte culinarie che possano infrangere il luogo comune del difficile rapporto tra vino e carciofo. “L’abbiamo vissuto a tavola con il Vinitaly questo insolito connubio e la sfida sembra essere vinta. Partecipiamo con grande voglia perché i territori di eccellenza e di identità dell’agricoltura siciliana devono convergere e fare squadra, lavorare insieme, proporsi insiemeâ€.
Effettivamente a Verona gli autoctoni Catarratto e Perricone e il sicilianissimo internazionale Syrah hanno ben figurato, dialogando in armonia con pietanze che al carciofo tributavano un ruolo da protagonista assoluto. È stato il dirigente Vincenzo Pernice dell’Assessorato all’Agricoltura a cogliere il valore di questa sinergia “sul campo†tra il carciofo di Cerda e le etichette di questa rinomata Doc del palermitano. “Sosteniamo questo approccio tra sistemi produttivi peculiari che danno vita a nuovi modelli di interazione, economica, culturale, sociale. Il Brand Sicilia si riconferma, con queste iniziative (il Cynara Festival), garanzia di qualità nel cibo, nel vino, nell’esperienza sui territori. Questi processi che nascono dalla partecipazione dei produttori locali e dalle loro amministrazioni sono vincenti, se restano coerenti con gli obiettivi di valorizzazione delle filiere produttive e dei loro indottiâ€.
Il Sindaco Salvatore Geraci, ringraziando la stampa, ha concluso ricordando quanto questo territorio, tra il fiume Imera e la valle del Torto sino a lambire le Madonie, debba alla storia dell’agricoltura specializzata. “Quell’areale, allora, contava più di 1.700 ettari. Bisogna dare prospettive ai nostri giovani, occorre una sostenibilità economica oltre che di modello di società . Negli anni 70 arrivò la Fiat e l’industrializzazione, lasciando macerie e 600 famiglie da decenni in cassa integrazione. Le voglio ricordare queste persone perché questo territorio deve rinascere con nuove economie e il Carciofo può generare questa rinascita anche per loroâ€. A tenere a battesimo il Cynara Festival e la 42^ edizione della Sagra, una madrina che Cerda la conosce molto bene: Giusi Battaglia, giornalista, ufficio stampa e conduttrice di Giusina in cucina su Food Network, da gennaio scorso anche parte integrante del cast di È sempre Mezzogiorno su Raiuno. Il 25 aprile – il giorno clou per tradizione – sarà lei con Salvo La Rosa a promuovere il Carciofo, insieme a tanti ospiti, che su quel palco trasmetteranno il messaggio più bello, quello della pace e dell’amicizia.
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L'articolo Cerda capitale del carciofo per 8 giorni: la sagra e Cynara festival con tanti eventi – Il programma proviene da Madonie Press.
L'articolo Rimonta Juve a Cagliari, 2-2 alla Unipol Domus proviene da Madonie Press.
L'articolo Luis Alberto punisce il Genoa, la Lazio si rilancia proviene da Madonie Press.
L'articolo Webuild, completata copertura stazione metro di Capodichino a Napoli proviene da Madonie Press.
– foto ufficio stampa Lazio Innova –
(ITALPRESS).
L'articolo Regione Lazio, il 16-17 settembre a Roma il Greentech Global Forum 2024 proviene da Madonie Press.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).
L'articolo Bulgarella “Motorola mette al centro utilizzo dell’IA negli smartphone†proviene da Madonie Press.
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, insieme all’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta, è stato ricevuto oggi a New York dall’ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite.
Durante il cordiale incontro il sindaco Lagalla e l’ambasciatore Massari hanno parlato di possibili iniziative e sinergie nel campo della cooperazione.
Palermo può essere una sorta di attivatore di alcuni progetti pilota, in linea con lo spirito del Piano Mattei, in particolare mettendo a frutto le esperienze della città nel campo della rigenerazione urbana, della mobilità sostenibile e delle politiche educative. Il capoluogo siciliano fa parte della rete Unesco delle Città Educative, che utilizzano tutto l’ecosistema educativo, non solo quello formale, ma anche quello informale, per aumentare l’empowerment della comunità .
Questo permetterebbe di portare avanti una cooperazione che non sia paternalista o predatoria, ma che consenta ai Paesi con cui si entra in relazione di raggiungere un’autonomia. Questo è lo stesso approccio che Palermo sta attuando con il Ghana, nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione Europea dedicato proprio al finanziamento di buone pratiche sul versante della rigenerazione urbana e del contrasto al cambiamento climatico. Questo consente con la comunità ghanese di costruire una relazione di reciprocità : Palermo trasferisce know how e competenze al Ghana e il Ghana restituisce a Palermo alcuni elementi importanti. L’idea di estendere questo approccio ad altri Paesi con cui storicamente Palermo ha relazioni consentirebbe non solo di avere un progetto di cooperazione governativo ma anche un processo di democrazia delle città , in cui i Comuni dialogano direttamente con i loro omologhi. L’incontro con Massari rientra nell’ottica di intercettare le rappresentanze delle varie nazioni all’Onu e quindi trovare quei referenti e quei soggetti che hanno il compito di costruire un ecosistema della cooperazione.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).
L'articolo All’Onu Massari incontra Lagalla, Palermo in campo per il Piano Mattei proviene da Madonie Press.
LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Il suo ristorante a Londra, nel cuore di Covent Garden, è un’istituzione, una tappa obbligata per chi ama soprattutto la grande cucina italiana. E’ il Giovannìs di Pino Ragona, storico locale frequentato da autentiche star come Kevin Costner John Goodman, David Hasslehoff, Robert Plant, Brian May, Dolores O’Riordan, Angela Gheorghiu, Al Pacino, John Malkovich, Patty LuPone, Sarah Jessica Parker, Matthew Broderick, Andrea Bocelli, Vittorio Grigolo, Riccardo Cocciante, Michelle Hunziker, Fabio Fazio e Michele Placido, ma anche austronauti, primi ministri e leggende del passato del calibro di Frank Sinatra e Luciano Pavarotti. Da qualche anno, però, la vera attrazione è la targa che accompagna fedele le auto, spesso sportive e di grossa cilindrata, di Ragona. Una targa ‘personalizzatà , ma non con il nome del proprietario bensì con il ‘marchiò di provenienza: l’Italia. “I7ALY’, per la precisione, un logo che è un vanto soprattutto per chi è lontano dal Belpaese ma sente ancora il cuore battere forte ogni volta che si parla dello Stivale. “Questa è la targa più costosa non solo della Gran Bretagna, ma probabilmente del mondo. Mi hanno sempre offerto una marea di soldi per averla, anche oltre un milione di sterline (quasi un milione e duecentomila euro, ndr), ma ho sempre detto di noâ€, assicura all’Italpress Pino Ragona Conte di Sicilia, ristoratore tra i più noti e apprezzati della capitale inglese, sbarcato a Londra appena diciassettenne da un piccolo paese della Sicilia, San Michele di Ganzaria, in provincia di Catania. Nel tempo il suo Giovannìs è diventato un simbolo del ‘made in Italy’ per i sudditi di sua maestà e non solo, un luogo di incontro e di sapori nostrani. L’Italia, appunto, che con una targa ‘senza prezzò porta sempre tra le strade della città che lo ha adottato. “Le targhe sono private in Inghilterra, hanno da una a sette lettere, è una sorta di moda. Quando ho visto la targa con il nome del mio Paese, mi è piaciuta e l’ho comprata all’asta – prosegue Ragona, discendente di una famiglia aristocratica – E’ un investimento, certo, ma soprattutto un orgoglio. E’ come la bandiera di un’ambasciata, è il simbolo del ‘made in Italy’ che rappresenta un marchio nel mondo. E’ la storia, è la cultura, e per me, che vengo da un piccolo paese della Sicilia, è un orgoglio immenso possederlaâ€. Per le strade di Londra, svela, è un susseguirsi di foto, apprezzamenti e domande curiose su questa targa così speciale che, in bella mostra davanti al suo locale, ha anche la capacità di attrarre clienti alla ricerca di piatti gustosi e raffinati. Privarsene? Mai dire mai. Perchè di fronte ad un’offerta irrinunciabile, appunto, non si può dire di no. “Facciamo così: mi offrissero tre milioni di sterline per la mia targa, inizierei a pensarci…â€. Perchè l’Italia è innanzitutto nel cuore di chi la ama davvero.
– Foto Italpress/Ragona –
(ITALPRESS).
L'articolo E’ del siciliano Pino Ragona la targa tra le più costose al mondo proviene da Madonie Press.
E’ di una condanna pesantissima l’esito del primo grado del processo che vedeva imputati Luana Cammalleri e Pietro Ferrara, gli “amanti diabolici” accusati di aver ucciso il cerdese Carlo La Duca, di Cerda. I giudici non hanno dubbi: sono loro ad aver ucciso e fatto sparire il corpo dell’uomo. Il presidente della Corte di assise di Palermo Sergio Gulotta ha letto il dispositivo e condannato all’ergastolo. I due imputati erano presenti alla lettura del verdetto dopo quattro ore di camera di consiglio. L’uno accanto all’altra in due gabbiotti diversi, separati da un vetro. I pubblici ministeri Luisa Vittoria Campanile e Alfredo Gagliardi avevano chiesto il massimo della pena. I due imputati avrebbero avuto una relazione clandestina e misero in atto il piano per sbarazzarsi della vittima, il cui corpo non è stato ritrovato.
Carlo La Duca imprenditore agricolo di Cerda (Palermo) è sparito nel nulla il 19 gennaio 2019. La Duca è uscito da casa alle 8,07 per recarsi a Cinisi dove ad attenderlo c’era la nuova compagna. Dovevano trascorrere il fine settimana insieme. Prima di arrivare a Cinisi si fermò nel il terreno di Ferrara a Ciaculli. È qui, secondo la ricostruzione dei Pm che La Duca trovò la morte. In che modo i due imputati si sarebbero disfatti del corpo resta uno dei misteri del processo. Il tragitto della Volkswagen di La Duca fu seguito grazie al gps. La vettura è stata trovata in via Salvatore Minutilla a Cardillo. L’ultima persona che incontrò La Duca fu Ferrata.
Alle 10,48 l’auto è ripartita. Secondo i Pm l’uomo a quell’ora era già morto e a guidare l’auto era Ferrara. Dietro in una Fiat Punto bianca ci sarebbe stata Luana Cammalleri, l’ex moglie che avrebbe partecipato in concorso morale al delitto. I parenti della vittima e la nuova compagna erano costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Chiara Arpaia, Fabio Trombetta, Giovanni Allegra e Salvatore Pirrone. I due imputati avrebbero fatto di tutto per nascondere il loro appuntamento. Ad esempio il 4 marzo Pietro Ferrara diceva alla donna: “No… in quel giorno non ci siamo vistiâ€. E lei aggiungeva: “… io all’impatto ho fatto finta di rimanere di ghiaccio… gli ho detto noâ€. Il riferimento era alle parole dette agli investigatori. Nonostante la battagliera difesa degli avvocati Giovanni Marchese e Accursio Gagliano è arrivata la condanna all’ergastolo.
L'articolo L’omicidio del cerdese Carlo La Duca: ergastolo per gli “amanti diabolici” proviene da Madonie Press.