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#Bagheria #News
E’ morto Vincenzo Zangara, fondatore della storica tipografia che prendeva il suo cognome.
Vincenzo Zangara aveva 86 anni.
Era componente del Rotary Club di Bagheria.
Dopo gli inizi al giornale di Sicilia negli anni 60, decise di intraprendere l’attività di tipografo a Bagheria, con eccellenti risultati.
Negli anni gestiva l’attività con i figli Rosy, Umberto e Mirella.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una persona sempre disponibile e allegra.
I funerali si svolgeranno lunedì alle 16,00, alla chiesa Madre di Bagheria.
Alla moglie Angela e ai figli vanno le condoglianze della redazione de La Voce di Bagheria.
L'articolo Bagheria. Morto Vincenzo Zangara, storico tipografo. Aveva 86 anni proviene da La Voce di Bagheria.
recenti cantieri stanno dimostrando, qualora ce ne fosse bisogno, che la qualità dei progetti riveste un ruolo fondamentale nell’ottica di un reale miglioramento della città .
Siamo fermamente convinti come i lavori di via libertà , via Quattrociocchi e del baglio cavaliere non rappresentino fulgidi esempi di riqualificazione urbana, anzi temiamo che in alcuni casi tali interventi possano essere peggiorativi in termini di viabilità e qualità della vita dei residenti!
A tali criticità va aggiunta la totale incapacità nella gestione dei lavori che stanno comportando a causa dei ritardi e della concomitanza degli stessi parecchi disagi ai residenti ed ai cittadini. L’inizio dell’anno scolastico sta evidenziando ancor di più il problema della viabilità , e temiamo che ciò non sia esclusivamente legato ai cantieri bensì ad errate valutazioni rispetto all’impatto sulla viabilità delle modifiche a questi importanti assi viari!
Riteniamo indispensabile che i prossimi progetti vadano realmente nella direzione della riqualificazione e della sostenibilità della nostra città e che siano condivisi con cittadini e residenti, per tali motivazione abbiamo presentano un’interrogazione sull’utilizzo dei fondi di progettazione destinati a Bagheria da parte dell’assessorato regionale alle infrastrutture ed alla mobilità !
L'articolo “In alcuni casi gli interventi di urbanizzazione rischiano di essere peggiorativi” proviene da La Voce di Bagheria.
Ho avuto il piacere di leggere e presentare nella storica cornice di sala Fumagalli – Martorana di villa Butera il libro “Il canto della casbah†di Nicola Cristaldi e Giovanni Franco, edito per i tipi di Libridine.
“Il canto della casbahâ€, connubio perfetto tra parola e immagine, ci porta nel cuore pulsante della storia siciliana, raccontando la vita di Mazara del Vallo, città che rappresenta un microcosmo unico di mescolanza culturale e storica. Gli autori, Cristaldi e Franco, con una scrittura ed immagini vivide e coinvolgenti, esplorano la vita quotidiana della medina della città , un quartiere che racchiude in sé il passato, il presente ed il futuro.
Mazara del Vallo, con il suo porto di pescatori e la sua comunità variegata, è il vero protagonista di questo romanzo. Situata sulla costa sud-occidentale della Sicilia, la città è famosa per essere stata a lungo un crocevia di culture, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo. La sua casbah, un dedalo di vicoli stretti e antichi, dove la multiculturalità della città è tangibile.
Un libro che non è solo un viaggio nello spazio, ma anche nel tempo come ho avuto modo di chiedere agli autori durante la presentazione. La narrazione intreccia passato e presente, con riferimenti alla dominazione araba e alle influenze successive che hanno modellato la città . Eppure non è un semplice resoconto storico, ma una riflessione più profonda sulle identità che si intersecano e convivono, spesso in contrasto tra di loro.
Le fotografie di Giovanni Franco catturano l’anima della Casbah, ritraendo i suoi vicoli stretti, i suoi abitanti, i suoi scorci più suggestivi. Le parole di Nicola Cristaldi, invece, ci guidano attraverso un labirinto di storie, leggende e aneddoti, svelando l’anima più profonda di questo quartiere arabo d’Italia.
Il tessuto sociale è esplorato attraverso le storie di uomini e donne che vivono e sopravvivono all’interno della casbah. I personaggi sono nord-africani ma anche pescatori siciliani che portano con loro un bagaglio di tradizioni e aspirazioni, non si distinguono tra loro come i personaggi e le comparse di Baaria del nostro concittadino, il premio Oscar, Peppuccio Tornatore, che fa interpretare i bagheresi di un tempo dai nord-africani.
Lo stile del libro è fluido e cattura l’atmosfera vibrante della casbah. La scelta di raccontare la vita della città attraverso le piccole storie personali rende il romanzo universale, pur mantenendo una forte identità locale. E lo sottolinea Cristaldi quando, durante la presentazione dice: “Io non apprezzo la parola tolleranza, e integrazione, nella Cashah di Mazzara non avviene questo nella Medina, si pratica “il rispetto†per l’altro, per la cultura diversa, per la diversa religione”.
ed infatti “Il canto della casbah†è un romanzo profondo, che riesce a raccontare con grande sensibilità e realismo una realtà complessa e affascinante. Nicola Cristaldi, già presidente dell’ARS e sindaco di Mazzara e Calatafimi – Segesta e Giovanni Franco, giornalista dell’Ansa, redattore dell’L’Ora e fotoreporter ci offrono una finestra su un mondo poco conosciuto, ma ricco di storia e significato. Il libro non è solo un omaggio alla città di Mazara del Vallo, ma anche una riflessione universale sul tema dell’identità , dell’appartenenza e della convivenza.
La presentazione del libro rientra nella rassegna “Tramonti d Parole†organizzata dall’associazione Stampa Parlamentare Siciliana, in collaborazione con il gruppo Domina hotel della famiglia Preatoni, Innovation island e Restart Palermo. Hanno concesso il patrocinio l’Assemblea regionale siciliana, la Presidenza della Regione siciliana, la Città Metropolitana di Palermo ed il Comune di Bagheria.
Con la sua scrittura appassionata e il suo sguardo attento alle dinamiche sociali, politiche e culturali questo volume si rivolge non solo a chi ama la Sicilia e le sue storie, ma a chiunque sia interessato a esplorare le complessità del mondo contemporaneo, dove le frontiere geografiche e culturali si mescolano e si ridefiniscono continuamente. Un libro che lascia il segno e invita a riflettere, con la speranza che il canto della casbah continui a risuonare.
L'articolo Bagheria. Presentato “Il Canto della Casbah†di Nicola Cristaldi e Giovanni Franco proviene da La Voce di Bagheria.
Ha preso il via oggi le Vie dei tesori a Bagheria.
Centinaia di persone si sono riversate negli undici luoghi scelti per questa edizione, fra ville settecentesche, case museo e monumenti.
Il festival si svolge in tre weekend.
Fra i monumenti più visitati c’è stata oggi villa Cattolica, con il museo dedicato a Renato Guttuso.
Visitatori anche alla Torre dell’acqua di Aspra, la putìa dove lavorò il poeta Ignazio Buttitta e la sempre richiesta Villa Palagonia.
La visita a Bagheria, dove le Vie dei Tesori ritorna per il quinto anno consecutivo, permette per tre weekend, di entrare in palazzi inediti e sorprendenti dove il tempo si è fermato, scoprire chiese barocche con affreschi straordinari o l’ultimo pittore di “masciddaraâ€, i lati dei carretti tradizionali, piccoli musei e strani “castelli fortificatiâ€, esperienze che pescano dalle tavole dei monsù o negli archi degli innamorati. E persino una torre dell’acqua che sarà una vera sorpresa.
L'articolo Bagheria. Centinaia di persone hanno affollato la prima giornata per “le vie dei tesori” proviene da La Voce di Bagheria.
Interessante intervista rilasciata dal regista bagherese Giuseppe Tornatore, alla giornalista Ilaria Ferretti, durante l’ultima edizione del festival di Venezia.
Nel corso dell’intervista pubblicata sul sito Mow, Tornatore parla di Bagheria e del suo immenso amore per il cinema.
Lei è di Bagheria, città di Guttuso, set de Il Gattopardo di Visconti e logicamente del suo film Baarìa. In un’intervista ha detto: “La parola Baarìa è una formula magica, una chiave, da questa si puoi imparare ciò che il mondo intero non saprà mai insegnarti”. Cosa vuol dire?
“La parola “Baaria” mi ha accompagnato da sempre, ben prima che ne avessi coscienza o consapevolezza. È stato un suono decisivo, in questo senso una chiave per aprire qualunque serratura. E, soprattutto, il nome del paese dove sono nato e cresciuto, in cui ho trascorso molti anni della mia vita, e dove la mia educazione si è formata. Tutto quello che di buono e di meno buono fa parte del mio carattere e ha segnato quello che io ho fatto nella mia vita in qualche maniera è condizionato e influenzato dall’essere nato in quel posto lì. In questo senso dico che in quel luogo puoi imparare ciò che il mondo non riuscirà mai  a insegnarti ma probabilmente questo discorso vale per ciascuno di noi. Il luogo in cui nasciamo e cresciamo ci forma molto, da lì impariamo a scegliere in che parte del mondo andare. È il luogo in cui siamo nati che segna definitivamente il nostro modo di fare e anche il nostro modo di saper avventurarci nella vita.Â
Quando si è reso conto della potenza che questa città ha avuto nella sua vita e nel suo lavoro?
“Credo di averlo capito definitivamente solo dopo essere andato via. Sono partito all’età di 27 anni, tutto sommato tardi. È stato quando ho iniziato a fare i primi film e a vivere le prime esperienze decisive della mia vita e carriera che ho compreso che il mio modo di fare, nel bene e nel male, era segnato nel bene e nel male dal fatto di essere nato e cresciuto lì. Il mio modo di ragionare era sintonizzato con quel contesto, e me ne accorgo ancora oggi. Quando mi rendo conto di essermi comportato bene in una determinata situazione, capisco che è grazie all’educazione che ho ricevuto, perché mia madre, mio padre e il contesto in cui sono vissuto mi avevano dato gli strumenti per agire in quel modo. Allo stesso modo, quando riconosco di non essere stato all’altezza in qualcosa, capisco che quel limite proviene sempre da quel contesto, dall’aver ricevuto un’educazione che invece non è stata capace di darmi tutti gli strumenti. Si è attrezzati, ma non per tutto.”
Quest’anno durante il festival del cinema è stata inaugurata la mostra su Marcello Mastroianni, protagonista del suo film Stanno tutti bene del 1990. Com’è avvenuto il vostro incontro? E cosa le manca di più del grande attore?
“La sua ironia, la sua disponibilità , il modo in cui ti faceva sentire come se lo avessi conosciuto da sempre, come se fossi sempre stato suo amico: tutto questo manca, perché è raro da trovare. Era già difficile incontrare persone con queste qualità quando lui era ancora con noi, e oggi lo è ancora di più. Lavorare con lui durante le riprese del film è stato come proseguire una frequentazione che, in un certo senso, era già iniziata attraverso i suoi film. Curiosamente, anche da parte sua c’era lo stesso atteggiamento: per lui sapere che avevo visto molti dei suoi film gli dava la sensazione che ci conoscessimo da tempo. Era un’amicizia mediata dal cinema.”
Nei suoi film parla spesso di legami interrotti, di rapporti che forse non possono o non riescono a stare al mondo. Penso soprattutto a “Nuovo cinema paradisoâ€, “La migliore offertaâ€, “La corrispondenzaâ€. Come mai le interessa così tanto questo tema?Â
“I rapporti interrotti, le amicizie perdute, le relazioni infelici sì, sono temi che mi hanno sempre attratto. Anche senza volerlo, diventano ricorrenti nelle mie storie, quasi senza che me ne accorga o ne sia consapevole. Un’amicizia o un amore, che non ha un approdo e svaniscono, sono pretesti per esplorare a fondo la natura umana. Sono contesti particolarmente significativi, lenti di osservazione che permettono un’analisi più profonda dell’essere.”
“La migliore offerta†è la storia di un banditore d’aste. Come mai ha deciso di trattare proprio il tema del mercato dell’arte, di cui non parla mai nessuno?Â
“L’idea di esplorare il mondo dei banditori d’aste non era il punto di partenza. In realtà , è stata una scelta quasi obbligata, dettata dall’arte di costruire una storia e dall’artigianato della sceneggiatura. Anni prima, avevo iniziato a sviluppare un’idea che mi portavo dietro da molto tempo: la storia di una donna affetta da una paranoia ineffabile di non riuscire a uscire dalla propria stanza, salvo quando l’appartamento era vuoto. Ho lavorato a lungo su questa idea, ma non riuscivo a svilupparla in modo convincente. Ho preso in considerazione diverse possibilità , ma nessuna mi entusiasmava davvero. Poi, anni dopo, ho cominciato a ricevere, non so come, dei cataloghi d’aste, uno al mese. La mia segretaria mi chiedeva come mai, e io, inizialmente, non ne ero particolarmente attratto. Tuttavia, al quarto o quinto catalogo, ho iniziato a sfogliarlo e mi ha incuriosito la descrizione dei lotti. Una semplice sedia veniva presentata come se fosse la più bella della storia dell’umanità . E così qualunque mobile o opera pittorica. Mi affascinava il linguaggio usato per descrivere gli oggetti.â€
Sappiamo che lei è un noto cinefilo. Quali sono i riferimenti cinematografici che più hanno ispirato i suoi film?
“So che tutto il cinema di cui mi sono nutrito da bambino, ragazzo e anche adolescente ha rappresentato il nutrimento che ha formato e condizionato il mio modo di vedere le cose dal punto di vista cinematografico. Non c’è un unico punto di riferimento specifico, ce ne sono infiniti, e non riesco a identificarne uno solo.â€
L'articolo Tornatore in un’intervista parla di Bagheria: “Il luogo in cui nasciamo e cresciamo ci forma molto” proviene da La Voce di Bagheria.
Un uomo di 33 anni, residente a Bagheria, è stato arrestato dalla polizia, dal personale della sezione Investigativa del Commissariato di Brancaccio, per detenzione e spaccio di stupefacenti e detenzione abusiva di armi. Sequetrate 105 dosi di crack per un totale di 21 grammi e 5 ovuli di cocaina.
In manette è finito G.G., al quale gli agenti sono giunti a seguito di indizi ed elementi di riscontro circa la possibilità che parte dello stupefacente spacciato sulle piazze bagheresi potesse essere da lui confezionato all’interno di una abitazione diversa dal suo reale domicilio bagherese.
L’attenzione si è così concentrata sull’abitazione di villeggiatura dell’uomo, in un Comune non distante da quello bagherese.
Gli agenti hanno effettuato appostamenti ed hanno ritenuto che fosse il momento di procedere ad una perquisizione quando hanno visto l’uomo uscirne, probabilmente per recarsi sui luoghi dello spaccio.
Il cane “Kingâ€, esemplare dell’unità Cinofila della polizia, specializzato nelle ricerche antidroga, una volta giunto fra le mura domestiche, ha subito lanciato segnali inequivocabili circa la presenza di stupefacente: all’interno di una scopa elettrica del ripostiglio erano occultati una busta trasparente con 105 dosi di crack per un totale di 21 grammi e 5 ovuli di cocaina per un totale di 57,8 grammi.
Trovati inoltre un rotolo di carta stagnola ed un bilancino di precisione.
Infine, sono ancora in corso accertamenti circa l’idoneità allo sparo di una arma di tipo Glock 8 mm ritrovata insieme a due munizioni, tutte avvolte in uno strofinaccio occultato sotto un recipiente dell’acqua.
L’uomo è stato tratto in arresto ed il provvedimento convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
L'articolo Bagheria. Arrestato un uomo per detenzione di droga. Sequestrate 105 dosi di crack e 5 ovuli di cocaina proviene da La Voce di Bagheria.
Si chiama “Squilibri perfetti†il testo teatrale che sarà messo in scena venerdì 13 settembre, al teatro Eden di Termini Imerese, con inizio alle 21,00.
Sul palco si esibiranno gli allievi del corso senior di casa Teatro.
La regia è curata da Rosa Maria Spena e Andrea Saitta, le luci da Franco Cirrincione.
Il testo è un libero adattamento da brani di Stefano Benni, Dario Fo, Signoris, Courteline e Jurgens.
L'articolo Al teatro Eden di Termini Imerese in scena “Squilibri perfetti” di Casa Teatro proviene da La Voce di Bagheria.
E’ morta ieri, la bagherese Pia La Tona, che per alcuni anni è stata dirigente del settore finanziario del comune di Bagheria, dal 2004 al 2009. Aveva 61 anni.
Ha lottato per anni contro un tumore che alla fine non le ha lasciato scampo.
Pia la Tona era la moglie di Piercarmelo Russo, ex dirigente della regione Siciliana.
Lascia il marito e i figli Giulia e Giuseppe.
L'articolo Morta Pia La Tona, ex dirigente del comune di Bagheria. Aveva 61 anni proviene da La Voce di Bagheria.
Riprendono gli appuntamenti della rassegna letteraria “Tramonti di paroleâ€Â promossa dal Sindacato Stampa Parlamentare Siciliana in collaborazione con il gruppo Domina hotel della famiglia Preatoni, Innovation Island e Restart Palermo.Â
A villa Butera, domani, venerdì 13 settembre, alle ore 19, sarà presentato il libro “Il Canto della Casbahâ€, edizioni Libridine, del giornalista Giovanni Franco e dell’ex presidente dell’Ars Nicola Cristaldi, a dialogare con gli scrittori sarà la giornalista Marina Mancini, responsabile della comunicazione del Comune di Bagheria.
Sponsor dell’evento il gruppo Domina hotel, che offrirà una degustazione di vini.
L’ingresso è libero.
La rassegna ha il patrocinio dell’Assemblea regionale siciliana, della Presidenza della Regione siciliana, della Città Metropolitana di Palermo e del Comune di Bagheria.Â
I successivi appuntamenti: il 27 settembre “La Notte dell’Antimafia†del giornalista Lucio Luca; il 9 ottobre “La Profezia di CL†del giornalista Marco Ascione; il 18 ottobre il prof. Gianni Puglisi racconta il gruppo ’63 riunito nell’hotel Zagarella di Santa Flavia e che animò il dibattito intellettuale in Italia.Â
L'articolo Bagheria. Riprendono gli appuntamenti della rassegna letteraria “Tramonti di parole” proviene da La Voce di Bagheria.
Si è concluso con la festa del dolce il centro estivo, al piccolo Parco Urbano di Bagheria.
Presenti all’evento i consiglieri comunali Giusy Chiello e Federico Guzzo.
L’iniziativa è stata portata avanti dal centro Hakuna Matata, nato come centro estivo per lo svolgimento di attività socioeducative rivolte ai bambini e ragazzi neuroripici e neurodivergenti dai 4 ai 17 anni.
Le operatrici e le volontarie specializzate nel settore, in particolare: pedagogista, psicologa, terapista aba e sssistenti all’autonomia e alla comunicazione hanno permesso di realizzare un potenziamento nelle seguenti aree: autonomia, comunicazione, relazionale.
La realizzazione é stata permessa dall’associazione Mare comune, specializzata nel settore minorile, povertà e disabilità .
A conclusione delle attività svolte, é stata data l’opportunità alla popolazione di partecipare ad un evento gratuito all’insegna dell’inclusione.
“I nostri ragazzi -sottolineano gli organizzatori- esprimono le loro sensazioni, emozioni attraverso il disegno ,il canto e il movimento supportati da uno staff qualificato. Le varie attività sono state mirate per permettere ai ragazzi ad essere proiettati verso le autonomie e verso la crescita. Ogni loro progresso è stato per noi la soddisfazione più grande. Ognuno di loro ci ha trasmesso qualcosa e ha inciso in ognuno di noi qualcosa che non dimenticheremo facilmente. La festa organizzata è stato un modo per dire grazie a tutti loro che con il loro amore ci hanno trasmesso valori che terremo come un tesoro incommensurabile”
L'articolo Bagheria. Concluso al Piccolo parco Urbano, il centro estivo “Hakuna Matata” proviene da La Voce di Bagheria.