News da Bagheria

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Un impegno concreto che va oltre la persona coinvolgendo una comunità, ma che in una persona incarna l’impegno antimafia in territori nei quali Cosa nostra ha dominato per anni.

Sarà conferita oggi alle 18.30, nella sala consiliare “Calogero Zucchetto†del Comune di Altavilla Milicia, la cittadinanza onoraria a Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro Studi Pio la Torre.

Un riconoscimento che assume un significato particolare per un Comune, protagonista di un pezzo di storia fondamentale del movimento antimafia dal momento che anche i parroci e le scuole di Altavilla, insieme a quelli di Bagheria e Casteldaccia, il 26 febbraio del 1983 diedero il via alla storica “marcia antimafia†che quest’anno ha celebrato il suo 42simo anniversario e che si appresta a celebrare il 43 il prossimo 26 febbraio.

«Ci sembrava doveroso dare un segnale che va oltre il mero simbolismo – afferma il sindaco di Altavilla Milicia, Pino Virga – riconoscendo un impegno come quello del presidente che ha aperto la strada a significativi risultati sul fronte della lotta alla mafia».

 Â«Non posso che esserne onorato – commenta Vito Lo Monaco â€“ anche in virtù del fatto che con il Comune di Altavilla si è fatto negli anni un percorso sinergico che ha chiamato alla proprie responsabilità nella lotta alla mafia intere comunità. Una cittadinanza onoraria che condivido con chi negli anni ha lottato contro e chi lo sta ancora facendo».

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Data articolo: Tue, 04 Nov 2025 09:25:26 +0000
Primo Piano

La procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone – tra cui l’ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, leader della Dc, e il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano e il deputato regionale all’Ars Carmelo Pace – accusate a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. 
I carabinieri del Ros hanno notificato a tutti l’invito a comparire davanti al gip per l’interrogatorio preventivo. Solo dopo l’interrogatorio il gip deciderà se accogliere o meno la richiesta di domiciliari avanzata per Cuffaro e per gli altri e se chiedere al Parlamento l’autorizzazione a procedere per Romano. Disposte le perquisizioni del Ros dei carabinieri.
Le perquisizioni sono state disposte, spiega la procura di Palermo, “al fine di evitare la dispersione delle prove a seguito della discovery delle indagini imposta dalla notifica dell’invito a rendere interrogatorio preventivo a seguito della richiesta di applicazione di misura cautelare” avanzata nei confronti di Antonio Abbonato, 53 anni, Ferdinando Aiello, 53 anni, Paolo Bordonaro, di Canicattini Bagni, 59 anni, Alessandro Maria Caltagirone, 54 anni, Roberto Colletti, di Siculiana, 66 anni, Salvatore Cuffaro, di Raffadali, 67 anni, Marco Damone, 51 anni, Giuseppa Di Mauro, di Lentini, 60 anni, Vito Fazzino, di Siracusa, 43 anni, Antonio Iacono, 66 anni, Mauro Marchese, di Napoli, 65 anni, Sergio Mazzola, di Belmonte Mezzagno, 61 anni, Carmelo Pace, di Ribera, 54 anni, deputato all’Ars, Vito Raso, 62 anni, autista dell’ex governatore, Francesco Saverio Romano, 61 anni, Paolo Emilio Russo, di Catania, 62 anni, Giovanni Giuseppe Tomasino, 54 anni, Alessandro Vetro, di Agrigento, 45 anni.

La procura specifica che per “Romano sussistono le garanzie di cui all’articolo 68 della Costituzione”, in quanto parlamentare.

“Apprendo dalla stampa di una richiesta della procura di Palermo che mi riguarderebbe: non ne so nulla e non ho ricevuto alcuna comunicazione”, afferma il coordinatore politico di Noi Moderati, Saverio Romano. “In ogni caso – riprende – sono assolutamente tranquillo e a disposizione, pronto a chiarire eventuali dubbi dei magistrati, dei quali ho la massima stima e considerazioneâ€.

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Data articolo: Tue, 04 Nov 2025 09:16:33 +0000
Primo Piano

Il consiglio comunale di Bagheria ha approvato la mozione per la rivitalizzazione del centro storico, ma il presentatore del documento Federico Guzzo critica duramente la maggioranza per non averlo approvato per intero.
E’ accaduto durante l’ultima seduta del consiglio comunale.
La mozione è stata votata per punti, su richiesta di una parte dei consiglieri di maggioranza.
Soddisfatti i gruppi di maggioranza: “E’ un passo concreto per costruire insieme un centro storico più vivo, accogliente e ricco di opportunità -si legge in una nota-. A breve partirà il percorso di confronto e progettazione, aperto a tutta la cittadinanza. Siamo pronti a metterci al lavoro, con idee e proposte che guardano al futuro della città, valorizzando chi ha voglia di investire, partecipare e contribuire.â€
Ma il consigliere comunale Federico Guzzo critica la scelta di non approvare la mozione integralmente.
“Si tratta di un episodio anomalo e politicamente grave -dice-, poiché mai, fino ad oggi, una mozione era stata “spacchettata†in più votazioni per essere approvata solo in parte e snaturata nei suoi contenuti fondamentali. L’episodio è talmente grave e inusuale che ha spinto il presidente del consiglio comunale Andrea Sciortino a lasciare l’aula, proprio perché non concorde con lo spacchettamento della proposta del consigliere Guzzo, proposto dalla maggioranza.

La maggioranza che sostiene il sindaco Filippo Tripoli ha infatti bocciato il punto più importante della proposta, quello che prevedeva l’esenzione dalle tasse comunali (TARI, imposta sulla pubblicità, COSAP e altre) per i primi tre anni di attività delle nuove imprese giovanili nel centro storico. Una misura concreta, realizzabile e pensata per offrire un segnale di fiducia ai tanti giovani bagheresi che vorrebbero investire nella propria città.â€

La mozione, nella sua versione originaria, prevedeva la creazione di un tavolo di confronto tra Comune e proprietari dei locali del Corso Umberto I, incentivi per nuove attività giovanili e misure fiscali di sostegno per i primi anni di avvio.
“La bocciatura del punto sugli incentivi fiscali -conclude Guzzo- è la prova che questa amministrazione non intende realmente aiutare i giovani, ma preferisce limitarsi agli annunci. Io continuerò a portare avanti proposte serie e concrete per una Bagheria che torni viva, accogliente e ricca di opportunità per chi vuole restare e investire qui.â€

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Data articolo: Mon, 03 Nov 2025 14:38:35 +0000
Primo Piano

La Procura di Termini Imerese ha chiuso l’inchiesta sulla strage di Casteldaccia in cui cinque operai, il 6 maggio dell’anno scorso, persero la vita respirando un gas tossico mentre stavano lavorando in un impianto di sollevamento fognario lungo la strada statale 113.
La Procura ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a sei persone, nonché all’Amap e alla Quadrifoglio Group srl. Per tutti l’accusa è di omicidio colposo plurimo.
Vanno verso la richiesta di rinvio a giudizio, Nicolò Di Salvo, legale rappresentante proprio della Quadrifoglio per cui lavoravano quattro delle vittime – Roberto Raneri, Ignazio Giordano, Giuseppe Miraglia e il contitolare Epifanio Alsazia – nonché cinque dipendenti dell’ex municipalizzata, Wanda Ilarda, Salavtore Rappa, Girolamo Costa, Gaetano Rotolo e Sergio Agati, dov’era impiegata a tempo determinato la quinta vittima, Giuseppe La Barbera, di appena 28 anni.
Nell’avviso non figurano i nomi di una terza azienda, la Tek Infrastrutture (che aveva subappaltato i lavori che si era aggiudicati dall’Amap alla Quadrifoglio) e del suo rappresentante, Giovanni Anselmo, le cui posizioni sono state dunque stralciate. Un dato che potrebbe indicare la volontà da parte della Procura di chiedere l’archiviazione.

Le indagini sulla morte dei 5 operai: “Non dovevano scendere in quella fognaâ€

Come ricostruito dai sostituti procuratori Elvira Cuti e Giacomo Barbara, sarebbe stata una catena di errori e anche l’assenza di un piano per la sicurezza a determinare la morte dei cinque lavoratori. Una morte peraltro terribile perché è stato per soccorrersi a vicenda che poi non avevano avuto scampo: nell’impianto, infatti, si era propagato “uno dei gas più temibili” e nocivi, cioè l’acido solfidrico, che provoca un decesso istantaneo e che è particolarmente subdolo in quanto è inodore. Come aveva raccontato Dossier, inoltre, l’intervento nell’impianto di Casteldaccia era stato pagato alla Quadrifoglio appena 350 euro.

“Gli operai hanno respirato gas tossici, non avevano maschereâ€

La responsabilità dell’Amap, secondo l’accusa, sarebbe stata quella di non richiedere alla società appaltatrice e quella subappaltatrice “il possesso delle competenze” e “dei dispositivi di sicurezza adeguati, nonché di non aver fornito â€le informazioni di sicurezza necessarie”. Inoltre, sarebbe stato sottovalutato il “documento di valutazione dei rischi” della stessa ex municipalizzata per gli “ambienti confinati, non prevedendo la necessità che in questi fosse presente o comunque si utilizzasse l’autorespiratore e/o rilevatore multigas”, come si legge nell’avviso. Infine, non sarebbe stata assicurata alle vittime “una formazione adeguata e idonea (anche in materia di soccorso) in caso di svolgimento di lavori in ambienti confinati”.

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Data articolo: Fri, 31 Oct 2025 10:36:37 +0000
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gli Agenti del Commissariato di di Termini Imerese hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un giovane resosi responsabile di maltrattamenti a nei confronti della madre.

Il provvedimento è scaturito dalle denunce sporte dalla madre che hanno consentito l’arresto del figlio C.S. di anni 29 resosi responsabile di maltrattamenti nei confronti della stessa causati da uno stato di alterazione psicofisica dovuto all’abuso di sostanze stupefacenti.

Il figlio, con le sue condotte violente, oltre a causare delle lesioni alla madre tramite delle aggressioni fisiche, si rivolgeva alla stessa minacciandola ed apostrofandola con frasi ingiuriose, distruggendo oggetti presenti all’interno dell’abitazione familiare, e vendendo elettrodomestici per acquistare stupefacenti, per i quali la Procura della Repubblica ha ritenuto in prima facie sussistente i presupposti per l’emissione di una misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa con l’installazione del braccialetto elettronico successivamente integrato con il divieto di Dimora a Termini Imerese.

Le indagini condotte dal Commissariato di P.S. di Termini Imerese hanno permesso di accertare le continue violazioni delle prescrizioni imposte dall’A.G. poiché il giovane in più occasioni, ha violato il divieto di avvicinamento alla madre, minacciandola con continue richieste di denaro. 

Le segnalazioni d’allarme date dal dispositivo antistalking hanno consentito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese di richiedere l’aggravamento della misura cautelare del divieto di dimora e del divieto di avvicinamento con la custodia in carcere. Subito prima dell’emissione del provvedimento di carcerazione il giovane aveva preso un volo per il nord Italia, ma grazie al monitoraggio della posizione, fatto grazie al braccialetto elettronico, gli agenti del Commissariato di Termini Imerese, con una laboriosa attività in sinergia con la Questura di Milano, sono riusciti ad intercettare, e successivamente arrestare, il destinatario della misura emessa dal Tribunale di Termini Imerese.

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Data articolo: Thu, 30 Oct 2025 11:43:39 +0000
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Viviamo in un’epoca in cui sembra che il tempo non basti mai.
Corriamo da un impegno all’altro, con l’impressione costante di essere “in ritardo†su qualcosa: lavoro,
relazioni, obiettivi personali.

Ma questa corsa continua, anziché renderci più efficienti, spesso ci lascia stanchi, ansiosi e
disconnessi da noi stessi. Eppure, il tempo non è solo un’agenda da riempire. È anche un’esperienza interiore, uno spazio in cui abitare. Ritrovare un equilibrio tra fare ed essere è una delle sfide più importanti del benessere psicologico contemporaneo.
L’illusione della produttività a tutti i costi
Negli ultimi anni si è diffusa una vera e propria “cultura della performanceâ€: tutto deve essere
ottimizzato, anche il riposo.
Essere produttivi è diventato sinonimo di valore personale. Ma questo meccanismo, se portato
all’estremo, si trasforma in una gabbia.
Molte persone vivono con una sorta di ansia del tempo: la paura di “sprecare†anche un minuto, di non
fare abbastanza, di non essere abbastanza.
Il risultato? Si lavora di più, ma si vive di meno.
La mente, per funzionare in modo sano, ha bisogno anche di pause, lentezza e vuoti.
Non sono sprechi: sono spazi necessari perché la mente si rigeneri e ritrovi chiarezza.
Tempo cronologico e tempo psicologico
La psicologia distingue tra tempo cronologico (quello dell’orologio) e tempo psicologico (quello vissuto
interiormente).
Possiamo trascorrere un’ora in un’attività piacevole e sentirla volare, oppure dieci minuti in attesa e
percepirli infiniti.
Questo accade perché il modo in cui viviamo il tempo dipende dallo stato mentale in cui ci troviamo.
Quando siamo in ansia, il tempo si restringe.
Quando siamo presenti, si dilata.
La mindfulness, ad esempio, insegna proprio questo: imparare a vivere il momento per quello che è,
senza correre sempre verso il prossimo.
Il costo psicologico della fretta
La velocità continua ha un prezzo.
A livello psicologico, attiva costantemente il sistema dello stress, tenendo il corpo in uno stato di allerta
cronica.
Si dorme peggio, ci si irrita più facilmente, e la mente si riempie di pensieri frammentati.
Ma la cosa più pericolosa è che la fretta ci disconnette dal significato.
Facciamo tante cose, ma spesso senza chiederci perché.
È come camminare senza guardare il paesaggio: arriviamo, ma non ricordiamo il viaggio.
Come ritrovare un equilibrio
Non serve fuggire dal mondo o cambiare vita.
Basta imparare a gestire il tempo in modo più consapevole, rispettando i nostri ritmi interiori.
Ecco alcune strategie utili:

  1. Rallenta intenzionalmente
    Anche solo per cinque minuti al giorno. Bevi un caffè senza telefono, osserva il respiro, fai una
    passeggiata senza auricolari.
    La lentezza non è tempo perso, ma tempo recuperato.
  2. Stabilisci priorità vere
    Non tutto ha lo stesso peso. Ogni tanto chiediti: “Questa cosa serve davvero al mio benessere o sto
    solo riempiendo il tempo per ansia?â€
    Dire no a ciò che è superfluo significa dire sì a ciò che conta.
  3. Crea pause “protetteâ€
    Blocca in agenda momenti di non-azione. Trattali come impegni veri, perché lo sono: servono a
    mantenere la salute mentale.
  4. Pratica la presenza
    Prova a essere completamente in ciò che fai, anche per brevi momenti: cucinare, ascoltare qualcuno,
    respirare.
    Quando siamo presenti, il tempo si distende.
  5. Riconcilia mente e corpo
    Il corpo vive sempre nel presente; è la mente che viaggia tra passato e futuro.
    Attività come yoga, camminata consapevole o semplici esercizi di respirazione aiutano a sincronizzarli.
    Tempo e identità
    Il modo in cui gestiamo il tempo dice molto di come vediamo noi stessi.
    Chi si sente “valido†solo quando produce tenderà a riempire ogni spazio; chi invece ha imparato a
    darsi valore per ciò che è, non per ciò che fa, riesce a godersi anche il silenzio.
    Il tempo libero non è una fuga dalla vita, ma una parte essenziale della vita stessa.
    Quando il tempo diventa un peso
    Se la sensazione di correre sempre, o di non riuscire mai a fermarsi, diventa costante, può essere utile un confronto con uno psicologo.
    Spesso dietro l’iperattività o la procrastinazione si nascondono ansia, perfezionismo o paura del
    fallimento.
    Imparare a riconoscere questi meccanismi permette di riprendere il controllo del proprio tempo
    interiore.
    In sintesi
    Gestire il tempo non significa incastrare più cose nelle 24 ore, ma imparare a scegliere cosa ha senso
    per noi.
    Il benessere nasce quando smettiamo di misurare la vita con l’orologio e cominciamo a viverla con la
    consapevolezza.
    A volte la vera produttività è fermarsi.
    Perché nel silenzio e nella pausa, la mente ritrova la direzione che la fretta le aveva fatto perdere.
    Nel prossimo articolo parleremo di perdono e auto-compassione: come liberarci dal peso del passato e
    trasformare la gentilezza verso noi stessi in una forza di guarigione.

Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
www.francescogrecopsicologo.it
info@francescogrecopsicologo.it


Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo
Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d’ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza,
disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment
Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi
dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a
Bagheria e raggiungibile da tutto il mondo online in videochiamata.

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Data articolo: Wed, 29 Oct 2025 18:59:51 +0000
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In merito all’intervento effettuato per mettere in salvo il cagnolino della donna allontanata da casa per la presenza del marito violento, abbiamo sentito Viviana Cannova, della cooperativa Luna Nuova, che è intervenuta.
“Un lavoro di squadra che salva vite -dice la dottoressa Cannova- La violenza di genere è un tema che richiede un approccio olistico, che tenga conto della protezione non solo delle persone, ma anche degli animali domestici. Spesso, le donne che subiscono violenze non vogliono abbandonare i propri animali, e questo può essere un ostacolo per la loro sicurezza.”
La cooperativa è intervenuta a seguito della segnazione di un codice rosso.
” La nostra cooperativa, Luna Nuova, che da anni si occupa di violenza di genere ha ricevuto un codice rosso per una donna che stava subendo violenze ed è stato immediatamente attivato un piano di protezione. Non solo abbiamo lavorato per garantire la sicurezza della donna, ma abbiamo anche cercato un luogo sicuro per il suo cagnolino, che era fuggito insieme a lei. Come operatrici, crediamo fortemente nella protezione e nella tutela di tutte le vite, e ci siamo sentite responsabili di salvaguardare anche il cagnolino. Grazie al lavoro sinergico con il comune di Bagheria, siamo riusciti a trovare un luogo sicuro per entrambi.”

Come stanno la signora e il cagnolino?
“Al momento, sia la donna che il cagnolino stanno bene e sono finalmente liberi da qualsiasi forma di violenza. È un risultato meraviglioso che dimostra come il lavoro di squadra e la sensibilità possano fare la differenza. Vogliamo ringraziare la nostra presidente di cooperativa per la sensibilità dimostrata e il comune di Bagheria per averci affiancati in questo lavoro di rete. Siamo convinti che ci sia ancora molto da fare per proteggere le persone e gli animali vulnerabili, ma questo risultato ci ha dato la speranza che il territorio possa dare una risposta concreta e immediata a questo tipo di emergenza.”

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Data articolo: Tue, 28 Oct 2025 13:42:04 +0000
Primo Piano

Una donna che veniva maltratta dal marito è stata allontanata con i figli e si trova in una struttura protetta.
L’Amministrazione comunale di Bagheria, con un intervento  coordinato, ha recentemente supportato la messa in sicurezza di un cagnolino, inseparabile compagno della donna e dei suoi figli, vittime di violenza. L’intervento è avvenuto in seguito alla richiesta di aiuto di una struttura locale di protezione, che aveva già provveduto a tutelare le persone coinvolte e che si occuperà anche del cagnolino.
L’Assessore al Benessere degli Animali, Giuseppe Tripoli, e il vicesindaco, Daniele Vella, hanno immediatamente attivato la macchina comunale per individuare una soluzione che garantisse al piccolo animale un luogo sicuro e accogliente dove ricevere le cure necessarie, affetto e protezione in attesa del ricongiungimento con la sua famiglia.
“Proteggere chi non può parlare significa proteggere la vita in senso lato,” ha dichiarato l’Assessore Giuseppe Tripoli. “Come Amministrazione, siamo da sempre attenti e sensibili ai temi del randagismo, del benessere animale e, parallelamente, della violenza di genere. Di fronte all’emergenza, abbiamo compreso immediatamente la necessità di garantire anche al cagnolino un luogo sicuro. La violenza si combatte a 360 gradi, tutelando ogni membro della famiglia, inclusi gli animali d’affezione. Dopo che la signora è stata posta in sicurezza, abbiamo fatto di tutto per avvicinare l’animale alla signora, per non farli perde. Una storia di violenza ma anche di amore reciproco: fra questa donna sconsolata perché le mancava il suo cane che era l’amore della sua vita perché il marito era un violento .”

Il cagnolino si trova attualmente nel territorio comunale di Bagheria, circondato dall’affetto necessario e in attesa di poter tornare serenamente con la sua famiglia, una volta che quest’ultima avrà superato la fase di emergenza.

L’Amministrazione comunale desidera rivolgere un sentito ringraziamento a Piero Vitale per la preziosa disponibilità e collaborazione dimostrata, e a tutti coloro che, quotidianamente e in silenzio, si impegnano per dare voce e dignità a chi non può difendersi, siano essi esseri umani o animali.
L’intervento è la dimostrazione che la sensibilità della comunità di Bagheria, unita all’azione istituzionale, rappresenta la vera forza del territorio.

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Data articolo: Mon, 27 Oct 2025 12:50:55 +0000
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I carabinieri della compagnia di Monreale hanno arrestato una coppia di conviventi, un uomo e una donna di 30 e 44 anni, ritenuti responsabili, in concorso, del reato di atti sessuali con minorenne.
La  vicenda di profonda sofferenza e degrado familiare è emersa grazie al coraggio di una bambina che, con straordinaria determinazione, avrebbe contattato il numero di emergenza del Telefono Azzurro, affidando agli operatori il drammatico racconto di ripetuti abusi sessuali.

La ragazzina, figlia biologica della donna, secondo quanto emerso dalle parole della vittima sarebbe stata costretta – insieme al fratello di qualche anno più grande e anch’egli figlio naturale dell’arrestata – a partecipare ad atti sessuali consumati dalla coppia.

Compresa la gravità della situazione, gli operatori del Telefono Azzurro hanno immediatamente allertato i carabinieri, consentendo un intervento tempestivo che ha permesso l’avvio di una delicata e scrupolosa indagine a partire dallo scorso agosto e che – grazie ad una mirata attività tecnica – sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, ha  delineato, sullo sfondo di un profondo degrado ed isolamento sociale, i contorni di una vicenda familiare segnata da abusi e violenze.

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Data articolo: Mon, 27 Oct 2025 12:12:13 +0000
Ultime News

Il giudice del Tribunale di Termini Imerese Gregorio Balsamo ha archiviato la querela per diffamazione contro Ignazio Soresi, del gennaio scorso.

A presentarla era stato il presidente di un’associazione locale di Protezione Civile che sosteneva che Soresi avesse pubblicato degli articoli su testate giornalistiche online e commenti sul social network Facebook di chiaro contenuto diffamatorio.
Il giudice archiviando la denuncia sottolinea che Soresi “avrebbe inteso portare a conoscenza della popolazione le circostanze, a suo dire singolari, di concessione da parte degli apparati politici di spazi di proprietà del Comune, nonché di alcune somme di denaro, all’associazione di cui il Tornatore è presidente. A seguito delle indagini, il Pubblico Ministero chiedeva l’archiviazione del procedimento, non ravvisando gli elementi costitutivi del reato di diffamazione, rientrando le esternazioni del Soresi all’interno dei limiti che consentono l’esercizio di critica politica.â€

L'articolo Il Tribunale di Termini Imerese ha archiviato una querela per diffamazione contro Ignazio Soresi proviene da La Voce di Bagheria.



Data articolo: Mon, 27 Oct 2025 12:00:08 +0000

Le notizie di tipo regionale e locale

News cronaca da ANSA e altri giornali online