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#News #Ragusa
AttualitÃ
Modica, inaugurata la “Stanza tutta per sé†nel Commissariato: un rifugio sicuro per le vittime di violenza
Nel pomeriggio di ieri, all’interno del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Modica, è stata inaugurata la “Stanza tutta per séâ€, uno spazio protetto dedicato alle audizioni delle vittime di violenza e, più in generale, a tutte le persone in condizione di fragilità . Si tratta di un passo fondamentale nella costruzione di un sistema di ascolto sempre più umano e vicino alle esigenze di chi trova il coraggio di denunciare.
La nuova stanza nasce grazie al protocollo d’intesa firmato nel 2020 e rinnovato nel 2023 tra la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e il Soroptimist International d’Italia, l’organizzazione mondiale che da oltre un secolo promuove i diritti delle donne, la parità di genere e la tutela contro ogni forma di violenza. Un impegno che, anche nel territorio ibleo, si traduce in progetti concreti di sostegno e protezione.
Il progetto “Una stanza tutta per sé†ha lo scopo di garantire alle donne un ambiente riservato, accogliente e sereno, dove poter raccontare la propria esperienza con la massima libertà e senza ulteriori traumi. Per questo il Soroptimist Club di Ragusa ha curato ogni dettaglio dell’arredo, scegliendo colori delicati, elementi familiari e un’atmosfera protettiva, così da trasformare una semplice stanza in un luogo di ascolto empatico e sicuro.
La cerimonia inaugurale è stata presieduta dal Questore di Ragusa, Marco Giambra, e dalla Presidente del Soroptimist Club di Ragusa, Maria Pia Iacono, che insieme hanno proceduto al taglio del nastro e alla scopertura della targa. Presenti anche il Sindaco Maria Monisteri Caschetto, i vertici provinciali e locali delle forze di polizia, dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria di Porto.
Durante il suo intervento, il Questore Giambra ha espresso gratitudine al Soroptimist, sottolineando quanto un ambiente come questo sia essenziale nel percorso di contrasto alla violenza di genere: «Un contributo prezioso che rafforza il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine», ha dichiarato.
La cerimonia si è conclusa con un momento di preghiera officiato dal cappellano della Polizia di Stato, Don Giuseppe Ramondazzo, affidando idealmente la nuova stanza alla protezione e al conforto di chi vi entrerà per compiere un passo difficile ma decisivo verso la libertà .
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AttualitÃ
Santa Barbara, l’abbraccio di Ragusa ai suoi Vigili del Fuoco
Le celebrazioni in onore di Santa Barbara, patrona del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, si sono aperte questa mattina a Ragusa con la solenne deposizione di una corona d’alloro presso la stele dedicata ai caduti, nell’aiuola che si affaccia su via Archimede. Un momento carico di simbolismo e gratitudine verso chi ha sacrificato la propria vita per il servizio alla comunità . Da qui, la cerimonia si è spostata nella Cattedrale di San Giovanni Battista, dove S.E. il Vescovo di Ragusa, Mons. Giuseppe La Placa, ha officiato la Santa Messa alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.
Nel suo indirizzo di saluto, il Comando dei Vigili del Fuoco ha rivolto un sentito omaggio a Monsignor La Placa, alla Capitaneria di Porto – con cui si condivide la Patrona –, al personale permanente, amministrativo, volontario, a quello in quiescenza e ai cittadini presenti, oltre al personale collegato in streaming dalle varie sedi del territorio.
La giornata dedicata a Santa Barbara è stata descritta come un momento non solo celebrativo, ma profondamente spirituale. Una ricorrenza che invita alla riflessione sul coraggio, sulla fede e sulla dedizione al servizio degli altri. La storia della giovane Santa, che scelse la verità e la fede anche a costo della vita, diventa emblema del senso del dovere che guida quotidianamente i vigili del fuoco in ogni intervento, dal più semplice al più rischioso.
Il Comando ha sottolineato come Santa Barbara rappresenti una presenza simbolica ma costante: una guida e una protezione che ricorda il valore altruistico di ogni missione svolta a tutela della vita e dei beni dei cittadini.
Quest’anno la celebrazione assume un ulteriore significato. Un decreto ministeriale stabilisce infatti che dal 2026 il 27 febbraio diventerà la giornata dedicata alla Festa del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La ricorrenza del 4 dicembre sarà quindi riservata alla sola celebrazione della Santa Patrona, restituendole il suo pieno valore religioso e spirituale.
A Ragusa la giornata è stata arricchita da un gesto di particolare rilevanza: la nomina di Don Mario Diara, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù, come Assistente Spirituale del Comando Provinciale. Una scelta naturale, considerando il legame consolidato negli anni tra il sacerdote e il personale del Corpo. Il Comando ha espresso profonda gratitudine a Mons. La Placa per l’accoglimento della proposta e ha rivolto a Don Mario un caloroso benvenuto nella grande famiglia dei Vigili del Fuoco.
Per la prima volta, la celebrazione si è svolta nella cornice maestosa della Cattedrale di San Giovanni Battista, scelta che amplifica il valore solenne e comunitario della ricorrenza.
In un passaggio particolarmente toccante, il pensiero è stato rivolto ai vigili del fuoco caduti in servizio, autentici esempi di dedizione e sacrificio. A loro, insieme a Santa Barbara, è stata affidata la protezione di tutti coloro che ogni giorno indossano la divisa.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto alle famiglie dei vigili del fuoco, definite “forza silenziosa†e pilastro fondamentale del servizio quotidiano.
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Apertura
C’è un Sandokan in ognuno di noi. E ha 90 anni
La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola
Chi non ha cantato la sigla dentro di sé? Chi non ha provato l’impulso di impugnare il telecomando e zompare contro l’invisibile e tuttavia temibile tigre della Malesia nel cuore del salotto? Forse ha ragione Fiorello quando, vestito da Sandokan, confessa: “Can Yaman mette in crisi la mia eterosessualità .”
Yes. Sandokan con Can Yaman è un successo che dimostra che la TV di qualità non muore mai.
Il nuovo Sandokan ha dimostrato che, quando la Rai punta su prodotti curati, il pubblico risponde con entusiasmo. L’esordio su Rai1 – 6,2 milioni di spettatori e il 33% di share – smentisce ancora una volta l’idea che la TV generalista sia superata dalle piattaforme, mostrando che la frammentazione dell’offerta rende questi numeri ancora più significativi rispetto alle audience monolitiche degli anni Settanta.
Il confronto con la storica versione del 1976 è quasi obbligato, pur non avendo senso: l’epoca di Kabir Bedi era quella dei tre canali, mentre oggi lo spettatore ha a disposizione un universo di alternative digitali. Non occorre essere psicologo per capirlo: la nuova serie punta su una nostalgia dichiarata, provando ad attirare sia chi ricorda il mito salgariano, sia chi lo incontra per la prima volta.
La scelta di Yaman è stata soprattutto di marketing: attore amatissimo dal pubblico delle soap, qui beneficia del doppiaggio di Adriano Giannini che lo rende più credibile sul piano interpretativo. Accanto a lui, Alessandro Preziosi e un cast internazionale conferiscono solidità e riconoscibilità al progetto, che resta fortemente incentrato sul fascino della “tigre della Malesiaâ€.
La Rai negli ultimi anni ha costruito una strategia vincente proprio grazie alle produzioni ad alto budget e alla leva nostalgica, come dimostrato da titoli quali “Il Conte di Montecristo”. E … “Goldrake”. Anche Sandokan si inserisce in questa linea, proponendo un’avventura dal sapore classico, lontana dai linguaggi più moderni delle piattaforme. È una scelta precisa: niente revisionismo storico, niente sovvertimento del mito, ma un racconto tradizionale che sembra fatto apposta per il pubblico Rai.
Il successo, però, dovrà confermarsi con la seconda puntata: il vero banco di prova sarà capire se l’attenzione resisterà oltre l’effetto nostalgia e la curiosità iniziale. Per ora, ciò che emerge è che prodotti curati e di alto livello riescono ancora a catalizzare l’interesse collettivo: 6 milioni di spettatori sono un risultato sempre più raro, segnale che la qualità , quando c’è, viene riconosciuta.
E io modestamente la riconobbi. Se non altro perché per una sera sono tornato fanciullo come la Perla di Labuan. E ho fatto un salto contro l’inesorabile tigre del tempo. La celeberrima tigre della Malora.
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Basket
La Passalacqua batte Rovigo con una convincente prova coraleRagusa impone il suo ritmo, mette in campo grinta e una difesa asfissiante e regola il conto con Rovigo che non riesce mai a entrare veramente in partita.
Partenza a razzo della squadra di Mara Buzzanca che, nella decima giornata del campionato di serie A2 femminile, ha ospitato in casa la Solmec Rhodigium. Senza poter contare sull’apporto di Marika Labanca e Precious Johnson, la Passalacqua scende in campo con Consolini, Stroscio, Moriconi, Narviciute e Di Fine. Rovigo oppone Stoichkova, Castello, Nina Stavrov, Zanetti e Leghissa. Dopo cinque minuti di gioco Ragusa è già a +13 con Bea Stroscio che si divide il bottino con Consolini e Rovigo costretta a correre ai ripari per l‘uscita dal campo dopo un minuto mezzo di Katrin Stoichkova, uno dei suoi terminali di attacco più importanti, per quella che è apparsa come una contrattura alla schiena e che l’ha costretta a vedere il resto del match dalla panchina. La prima frazione vede la reazione delle ospiti che con Stavrov e Mutterle cercano di ricucire lo svantaggio che è già di 17 punti per chiudere la frazione a -11. C’è però la situazione falli che penalizza e complica ancora di più la partita per Rhodigium. Ragusa può permettersi di bilanciare le rotazioni concedendo minuti di sostanza a tutte le sue giocatrici, e regge gli urti. Le percentuali eccellenti di realizzazione dei primi dieci minuti si ridimensionano e si lotta parecchio sotto canestro senza esclusione di colpi. Dopo due minuti e mezzo a bocca asciutta Rovigo cerca di rialzare la testa. Zanetti inaugura un mini break con un tiro da 3, seguito da un 2+1 e da un tiro dall’arco grande di Novati che porta la Solmec a -9 a 4 minuti dal riposo grande. Ma sarà l’ultimo sprazzo fino alla sirena, con un parziale di 10 a zero delle aquile iblee che rimettono distanza e si portano sul 39 a 20. Il rientro in campo porta la firma di Consolini che piazza da tre il massimo vantaggio per la Passalacqua: +22. Stavrov, Leghissa, Zanetti e Castelli continuano a combattere e una difesa schierata a zona, per tattica e necessità , porta la Solmec a -14. Il parziale del terzo quarto premia Rovigo 12-14, ma il vantaggio costruito da Ragusa sembra incolmabile. Ultima frazione che si apre sul 51 a 34 per le padrone di casa; la Solmec non ci sta. Castelli prende coraggio e spingendo l’attacco assieme a Viviani insacca tre bombe che portano la sua squadra a -9, sul punteggio di 59-48. Rovigo perde un’altra giocatrice, si tratta di Mutterle, che esce a 3’35’’ dalla fine, per 5 falli. Ragusa non molla e nonostante una manovra di attacco meno lucida, anche per la grande pressione difensiva che ha espresso per tutto il match, chiude sul punteggio di 66 a 53 una partita il cui risultato non è apparso mai in discussione.
“Abbiamo giocato in una situazione emergenziale, senza due giocatrici importanti per la nostra squadra, come Labanca e Johnson, ma le ragazze hanno dimostrato grande responsabilità . Nell’ultimo quarto abbiamo mollato un po’anche per il grande dispendio di energie profuso. E’stata una vittoria di insieme, di squadra. Complimenti a tutte le ragazze; oggi tutte quante hanno fatto una grande partita. Siamo state sul pezzo e concentrate†è il commento della coach della Passalacqua, Mara Buzzanca
“Una buona partita che ci è servita a darci fiducia – dice Beatrice Stroscio – e anche negli ultimi due quarti, a parte qualche piccolo black out, abbiamo mantenuto sempre la concentazione cosa che in altre partite non sempre eravamo riuscite a fare. Coach Buzzanca spinge molto su intensità , concentrazione, aggressività , su energia per tutti e 40 i minuti. Abbiaoportato questi due punti a casa e siamo contenteâ€.
Passalacqua – Solmec Rhodigium 66-53
Il tabellino
24-11; 39-20 (15-9); 51-34 (12 -14); 66-53 (15-19)
Passalacqua Ragusa: Mallo, Consolini 16, Marras ne, Cedolini 10, Mazza 12, Stroscio 16, Moriconi 8, Narviciute, Olodo 4, Di Fine. All.Buzzanca
Rovigo: Stoichkova, Viviani 4, Castelli 16, Stavrov N.8, Cremona, Stavrov E., Zanetti 10, Nako Moni 2, Leghissa 5, Mutterle 2, Novati 6. All. Pegoraro
*Note. *Tiri da due: Ragusa 14/39 (35%) Rovigo 10/40 (25%); Tiri da tre: Ragusa 7/26 (26%), Rovigo 7/21 (33%); Tiri liberi: Ragusa 17/23 (73%) Rovigo 12/17 (70%); Rimbalzi: Ragusa 47, Rovigo 47: Palle perse, Ragusa 12, Rovigo 21; Palle recuperate Ragusa 10, Rovigo 8; Assist Ragusa 14, Rovigo 15.
*Uscite per 5 falli*: Mutterle (Rovigo)
*Arbitri*: Bruno Licari di Trapani e Giovanni De Giorgio di Catania
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calcio
Pari tra Vittoria e Modica. La semifinale si deciderà tra due settimane al “Pietro Scolloâ€
È pari tra Vittoria e Modica. Nella semifinale della Coppa Italia di Eccellenza, Vittoria e Modica, le due squadre rimaste in lizza nel girone B siciliano, concludono in parità lo scontro che si è disputato questo po0meriggio al “Gianni Cosimoâ€. Padroni di casa in vantaggio con Lucarelli al 52’, i rossoblu raggiungono il pareggio meno di due minuti dopo con un bel gol di Brugaletta. Due gol di testa, il primo su calcio piazzato disegnano i contorni di una partita ben giocata da entrambe le squadre, che ha visto forse una maggiore pressione offensiva del Modica nel primo tempo, con il giovane portiere calabrese costretto a fare gli straordinari e protagonista di una splendida doppia parata.
La agra di ritorno si disputerà oil 17 dicembre al Pietro Scollo di contrada Caitina e il Modica avrà il vantaggio del fattore campo e il sostegno del suo pubblico, anche se saranno numerosi anche i supporters della squadra biancorossa, che seguiranno i loro beniamini a Modica, anche se in un giorno infrasettimanale.
Due belle squadre, protagoniste entrambe nel campionato di Eccellenza, anche se il Vittoria è più attardato. E anche la Coppa Italia finisce con il dare spettacolo e tanto entusiasmo ai tifosi presenti sugli spalti e con tanti applausi per le due squadre in campo.
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A NEWSLETTER
Ponte sullo Stretto, Salvini al Question Time: “L’opera si farà . Lavoriamo ai rilievi della Corte dei Conti, nessuna deroga strampalataâ€
Roma – Nel corso del Question Time alla Camera, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha ribadito la volontà del governo di portare avanti la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, nonostante i rilievi posti dalla Corte dei Conti sulla delibera CIPESS relativa al progetto.
Rispondendo alle interrogazioni presentate da Angelo Bonelli (AVS) e Sergio Costa (M5S), Salvini ha confermato che il ministero è impegnato nell’analisi delle osservazioni formulate dai magistrati contabili:
“Siamo al lavoro sui primi rilievi della Corte dei Conti. Le interlocuzioni con l’Unione europea si stanno svolgendo con spirito di leale collaborazione.â€
Il ministro ha aggiunto che sono in corso approfondimenti tecnici – non politici per integrare la documentazione legata alla delibera CIPESS, definita “corposa†ma perfezionabile.
Sul tema della mancata nuova gara, Salvini ha difeso la decisione del governo:
“La scelta di non procedere con una nuova gara non è di convenienza, ma di buon senso. Il diritto europeo circoscrive ma non vieta modifiche al contratto, rese necessarie dagli aumenti delle materie prime.â€
Il vicepremier ha insistito sul fatto che non si stiano chiedendo “deroghe strampalateâ€, ma semplicemente l’applicazione delle stesse regole previste per altre opere strategiche.
Nel suo intervento, Salvini ha ribadito con forza:
“Il ponte sullo Stretto si farà . Milioni di italiani lo vogliono e lo meritano.â€
E ha rivelato un dettaglio tecnico rilevante: in caso di eventuale blocco dei lavori, la penale per lo Stato sarà pari al 4% della parte di progetto non eseguita. Una percentuale dimezzata rispetto all’8% previsto ordinariamente dal Codice degli appalti.
Il ministro ha ricordato che il progetto del ponte è inserito nelle pianificazioni europee sin dal 1984:
“È un’opera che serve all’Italia: porterà sviluppo, lavoro, meno inquinamento. Non è un capriccio del ministro Salvini, ma una priorità europea.â€
Le parole del ministro hanno suscitato reazioni politiche immediate.
Il Patto per il Nord, con una nota diffusa da Milano, ha proposto una consultazione pubblica nelle regioni del Nord per verificare se davvero “milioni di italiani vogliono il ponteâ€.
La posizione del movimento è fortemente critica:
Nonostante gli annunci e gli iter avviati negli ultimi anni, il cantiere del ponte non è ancora stato aperto. Il governo, però, conferma che l’obiettivo resta invariato: superare le criticità e procedere con l’avvio dei lavori.
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AttualitÃ
Carcere di Ragusa, “Nessuno tocchi Caino†accende i riflettori su diritti e rieducazione
Le condizioni del carcere visto come comunità , il rispetto dei diritti di detenuti e “detenenti”, questo lo scopo della visita di “Nessuno tocchi Caino” all’interno della casa circondariale di contrada Pendente a Ragusa e di un convegno organizzato in collaborazione con la Camera penale degli Iblei, l’Ordine degli avvocati e l’Aiga. E ci sono delle iniziative che saranno promosse, annunciate dal neo presidente della Camera penale degli iblei, Valerio Palumbo, al termine del convegno di ieri pomeriggio: l’impegno per farsi promotori del recupero e della riconsegna del teatro interno al carcere, che possa evidenziare la valenza terapeutica dell’arte nel recupero sociale e un appello al Provveditorato regionale all’Amministrazione penitenziaria affinché autorizzi la consegna di farina ai reclusi del carcere di Ragusa. E il perché della farina è un preciso riscontro ad una richiesta dei detenuti. Ma procediamo con ordine.
Sergio D’Elia, segretario di ‘Nessuno tocchi Caino’ nel convegno nel pomeriggio di ieri presso il Tribunale di Ragusa, ha definito la struttura carceraria di Ragusa di livello “medio alto”. “Noi abbiamo in mente la comunità carceraria – ha detto -, direttore, polizia penitenziaria, mediatori, medici, assistenti sociali”. e ha riferito della visita mattutina al carcere, anticipata da una riunione con il direttore del carcere e con il comandante della polizia penitenziarie. Prima il reparto isolamento, che D’Elia ha definito “un’area pulita, areata, colorata e luminosa, rispettosa dei diritti umani dei detenuti e dei diritti sindacali di chi ci lavora”. Poi il passaggio alla sezione ordinaria.
Ed è dalla visita alla sezione ordinaria in cui i detenuti stanno con le celle aperte dalle 8 alle 19, che sono arrivate alcune delle testimonianze dei relatori (presenti alla visita); tra questi, Nanni Frasca, presidente regionale e provinciale di Aiga. Ai detenuti è stato chiesto di rappresentare i loro problemi. “Ci si aspettava di sentire la frustrazione della privazione della libertà , del vedere il sole attraverso le grate, di essere costretti a condividere gli spazi con uno sconosciuto e invece…hanno lamentato il fatto che sia loro vietato ricevere la farina”. Pare che per questo, la Sicilia sia un caso unico nel panorama nazionale, ma quei detenuti vorrebbero cucinare, preparare impasti e creme per i dolci che altrimenti è un lusso comprare “da fuori”. E poi la difficoltà a poter fare un elettrocardiogramma per frequentare la palestra che, in tal modo viene inibita. “Ma pensiamo che pagare il debito con la giustizia senza farina o senza palestra ti renda una persona migliore? Al netto della sensibilità sui diritti dei detenuti, una società che rinchiude affama e svilisce un persona in gabbia, pensa che una volta aperta quella gabbia quella persona ne esca migliore?” domande retoriche che si concludono con una constatazione. “Il dato di fatto è che senza rieducazione – ha detto Frasca -, la percentuale di recidiva è enorme”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli altri interventi che si sono succeduti. Biagio Giudice, del direttivo della Camera penale degli Iblei, ha relazionato sui sistemi di carcerazione, le misure alternative e di rieducazione a confronto tra Italia e stati esteri.
Poi l’intervento di Rosaria Ruggieri dirigente dell’Uepe – l’ufficio per l’esecuzione esterna delle pene – che ha posto l’accento sul reinserimento sociale. Per la dirigente servono risorse e strumenti perché molti più successi si concretizzano nella esecuzione penale esterna piuttosto che interna, con programmi tagliati su misura per chi ne beneficia, “perché il cambiamento non è repentino, si costruisce”. Ma serve un cambio culturale: le esecuzioni esterne ancora non vengono percepite come una esecuzione effettiva di pena certa, “la misura alternativa, invece è una pena certa e come tale deve essere considerata, con le sue prescrizioni e previsioni che ci permettono di vedere la persona reale” ha detto la dirigente Uepe. Poi la testimonianza di Stefania Pagliazzo, psicologa del carcere di Ragusa, che ha parlato della deprivazione sensoriale (“per anni un detenuto non tocca una pianta o una posata in metallo”) della infantinizzazione del linguaggio, dell’elevato utilizzo di psicofarmaci e di farmaci antinfiammatori, segno di un disagio mentale che si ripercuote anche sul fisico. Anche Elisabetta Zamparutti, tesoriera di “Nessuno tocchi Caino”, ha posto l’accento sulla pena detentiva che di fatto diventa una “pena corporale nella deprivazione della sfera sensoriale, affettiva, espressiva, lavorativa, nella non partecipazione ad attività di studio e di movimento” e all’importanza “che quelle porte che fa impressione si chiudano dietro di noi, non si chiudano davanti”, passando “dal contenimento all’afflizione”. Ha chiuso il convegno Luigi Stamilla consigliere Aiga Rg, che ha riportato alcune delle analisi contenute nel “Libro bianco sulle carceri” promosso dall’Osservatorio nazionale Aiga sulle carceri, di cui ha fatto parte. Il convegno è stato preceduto dai saluti della presidente dell’Ordine degli avvocati di Ragusa, Emanuela Tumino e dal coordinatore dell’Ufficio Gip Ivano Infarinato che ha portato i saluti del presidente del Tribunale, Francesco Paolo Pitarresi.


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Apertura
Sagitta Sgr acquisisce il Donnafugata Golf Resort & Spa: maxi piano di riqualificazione con Mangia’s
Un fondo gestito da Sagitta Sgr, parte di Arrow Global Italia, ha perfezionato l’acquisizione del Donnafugata Golf Resort & Spa, uno dei complessi turistici più prestigiosi della provincia di Ragusa. L’operazione rientra nella strategia value–add del fondo, dedicato a investimenti immobiliari ad alto potenziale di valorizzazione.
Il resort, immerso nel territorio rurale di Ragusa e confinante con il Costa Ragusa Borgo and Resort – primo progetto hospitality sviluppato in Italia da Arrow Global – sarà oggetto di un grande piano di rilancio. Anche per questa nuova acquisizione, la partnership strategica sarà con Mangia’s, uno dei principali gruppi dell’hospitality in Italia, attivo in Sicilia e Sardegna con 17 strutture tra resort, club e city hotel di fascia alta.
Il Donnafugata Golf Resort & Spa sarà completamente ripensato:
L’intervento punta a trasformare il sito in un punto di riferimento del luxury tourism mediterraneo, integrandolo nel più ampio portafoglio di asset hospitality e leisure di Arrow Global in Europa meridionale.
Elemento centrale dello sviluppo sarà il potenziamento dell’offerta golfistica:
L’obiettivo è creare un polo capace di attrarre golfisti da tutto il mondo e di favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici.
Il progetto punta a costruire una nuova brand destination mediterranea, fondata su un mix di natura, sport, cultura, benessere e autenticità siciliana. Una proposta pensata per un turismo internazionale che cerca esperienze premium tutto l’anno.
Donato Piscuoglio, Head of Real Estate di Arrow Global Italy, ha espresso grande soddisfazione:
“Questa seconda acquisizione nella provincia di Ragusa conferma la nostra capacità di rigenerare asset esistenti e trasformarli in opportunità di sviluppo per il territorio, generando impatti economici e occupazionali. Costa Ragusa Borgo and Resort e Donnafugata Golf Resort & Spa sono pilastri fondamentali della nostra strategia per costruire una piattaforma hospitality mediterranea capace di attrarre turismo internazionale. La partnership con Mangia’s porterà il know-how necessario per creare una nuova brand destination di respiro internazionale.â€
Sulla stessa linea Claudio Nardone, CEO di Sagitta Sgr:
“Questa operazione rafforza la nostra presenza in una asset class strategica come il real estate. L’hospitality sta suscitando grande interesse tra gli investitori istituzionali, sia per i profili rischio/rendimento sia per l’impatto socio-economico che questi progetti sono in grado di generare sul territorio.â€

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Nasce “Etna Skyâ€: vuole essere una compagnia low-cost tutta siciliana. Tra i fondatori il deputato Manlio Messina
Una nuova compagnia aerea low-cost, totalmente siciliana, potrebbe presto decollare dai cieli dell’isola. Si chiama Etna Sky ed è stata annunciata dal deputato nazionale Manlio Messina, catanese, ex Fratelli d’Italia e oggi appartenente al Gruppo Misto alla Camera. Messina ha confermato di essere tra i soci fondatori del progetto, nato da una cordata di imprenditori siciliani insieme a un investitore lombardo, la cui identità resta al momento riservata.
La missione dichiarata di Etna Sky è chiara: rompere il monopolio e contrastare i prezzi esorbitanti dei voli da e per la Sicilia, offrendo tariffe competitive e persino agevolazioni dedicate ai cittadini siciliani.
Un progetto che punta a ridare respiro a pendolari, lavoratori fuori sede e famiglie che ogni anno affrontano costi sempre più alti per spostarsi.
In questa fase, le linee programmate prevedono come base operativa l’aeroporto di Catania – Fontanarossa, con collegamenti iniziali verso Milano e altre destinazioni strategiche per lavoro, studio e ricongiungimenti familiari.
La roadmap è già tracciata: i primi voli sono previsti per l’estate 2026.
Prima, però, Etna Sky dovrà ottenere il fondamentale Certificato di Operatore Aereo (COA) dall’ENAC, una procedura tecnica che rappresenta il passaggio chiave per qualsiasi nuovo vettore.
“Volare siciliano†è lo slogan e la filosofia che, secondo i promotori, guiderà Etna Sky: un servizio pensato per i siciliani, radicato sul territorio e in grado di offrire un’alternativa concreta ai colossi che attualmente dominano il mercato.
Se il progetto dovesse andare in porto, per la Sicilia si tratterebbe di una piccola rivoluzione nel trasporto aereo. Ora non resta che attendere il decollo.

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Food
Cicirittu apre a Catania: protagoniste l’artigianalità e la valorizzazione delle materie prime locali
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