News cronaca Siracusa

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Sbarco di migranti in spiaggia ad Avola: 13, tutti uomini

Sono arrivati con la loro imbarcazione in spiaggia ad Avola. Si tratta di 13 migranti, tutti uomini. Grande stupore tra bagnanti e quanti si trovavano a passeggiare sul lungomare di Avola. Quanto stava accandendo in spiaggia ha subito richiamato curiosi.
I primi a mobilitarsi sono stati proprio quanti si trovavano in spiaggia, nel primo pomeriggio. Allertate le forze dell’ordine, arrivate in pochi minuti sul posto per avviare le operazioni del caso.
L’imbarcazione utilizzata per raggiungere la spiaggia verrà trainata in altro luogo e verosimilmente posta sotto sequestro.

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Data articolo: Mon, 16 Jun 2025 13:33:37 +0000 a cura di Gianni Catania
Primo Piano
Il waterfront? Un sogno sbiadito mentre affiora altra progettualità. “Difendere Siracusaâ€

Un terrazzo assolato, all’interno dell’ex Idroscalo militare di Siracusa. Un alto ufficiale si rinfresca in una piscinetta improvvisata, indifferente al traffico bloccato oltre il muro di cinta di via Elorina, dove automobilisti accaldati e spazientiti imprecano. Intanto, davanti, il panorama del Porto Grande è quasi scomparso: un intricato dedalo di barche da diporto e pontili ha preso il posto della vista sul mare, completamente monopolizzata dalle opere a mare del porto turistico “Marina di Siracusa”, ex Spero.
Questa scena — al confine tra possibilità progettuali in itinere e ironia — racconta meglio di mille parole l’allarme lanciato dal Comitato per la Riqualificazione e il Decoro Urbano di Siracusa. Il comitato, insieme a Legambiente Sicilia, ha formalmente impugnato al TAR di Catania il bando pubblicato nel luglio 2024 da “Difesa Servizi S.p.A.”, società in house del Ministero della Difesa, che apre alla finanza privata per lo “sfruttamento economico†dell’area a mare dell’ex Idroscalo De Filippis, in un’ottica di utilizzo duale militare-civile.
Il Comitato denuncia l’impatto che potrebbero avere le opere già in fase avanzata di approvazione. Non solo – è il rischio paventato – altererebbero radicalmente l’aspetto paesaggistico e storico del Porto Grande, ma cancellerebbero la possibilità per la città di recuperare una porzione strategica del suo waterfront. Una nuova soprelevata — parte integrante del progetto — si snoderebbe come un serpentone tra gazebo, bar e case vacanza, fino a un’ipotetica pista per idrovolanti, da far ammarare “in una striscia d’acqua di appena 20 metri, rimasta libera tra i pontili del nuovo porto turistico”.
A completare questo quadro che il Comitato non fatica a dipingere come “distopico”, c’è lo stato di completo abbandono dell’ex Marina di Archimede, l’altro porto turistico siracusano oggi in degrado ma – secondo gli esponenti del Comitato – ancora recuperabile e più coerente con una visione sostenibile e integrata della costa.
Nella attuale fase geopolitica delicata, nessuno contesterebbe mai il valore delle aree militari o si scaglierebbe contro l’Aeronautica. Ma alcuni atteggiamenti del Ministero della Difesa hanno sorpreso il Comitato come ad esempio l’assenza di un chiaro diniego alle opere a mare in sede di Conferenza dei Servizi (febbraio 2021) o la mancata risposta alla proposta del Comune di Siracusa (aprile 2023) per un parziale riutilizzo pubblico delle aree, dopo la visita del sottosegretario Mulè nel 2022 e infine lo stesso bando del 2024.
Quale sarebbe allora l’alternativa? La proposta è chiara: recuperare il “Marina di Archimede†e creare un vero waterfront pubblico che colleghi via Elorina al Molo Sant’Antonio, aprendo la città al suo mare e restituendo ai siracusani uno spazio storico.
Per questo, il Comitato chiama a raccolta i cittadini, le istituzioni, le autorità di tutela come la Soprintendenza e l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. Chiede rispetto per la città e la dignità del suo paesaggio da tutelare da invasive trasformazioni eventuali. “Invitiamo la cittadinanza a sostenere ogni futura iniziativa volta a restituire il water-front ai Siracusani e decongestionare via Elorina, mentre chiediamo ai responsabili di ogni ordine e grado di rispettare Siracusa, il suo Porto con la sua storia millenaria, e il patrimonio culturale dei Siracusani”, l’appello del Comitato Cittadino per la Riqualificazione e il Decoro Urbano di Siracusa.

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Data articolo: Mon, 16 Jun 2025 11:39:04 +0000 a cura di Gianni Catania
Primo Piano
Cantieri e file in autostrada, vertice in Prefettura. A fine luglio “libera†la galleria S. Demetrio

Ancora un fine settimana difficile sulla rete autostradale siracusana, con rallentamenti e code per via del grande afflusso di auto ed i cantieri presenti, con strettoie e restringimenti. La situazione è sotto la lente della Prefettura di Siracusa che ha convocato il Comitato Operativo per la Viabilità con l’obiettivo di pianificare e coordinare le attività legate alla gestione della viabilità estiva.
Attenzioni concentrate proprio sui lavori in corso e su quelli in programma nel breve termine sulla Siracusa–Catania e sulla Siracusa-Gela. I gestori, Anas e Cas, hanno illustrato la situazione. Con riferimento alla situazione dell’autostrada A18 Siracusa – Gela, il Consorzio per le Autostrade Siciliane ha comunicato che “permarrà la chiusura della carreggiata nord lungo il viadotto di Cassibile in considerazione dei lavori di consolidamento strutturali”. Le attività di indagine ed ispezione tecnica, affidate a consulenti scientifici, sono in corso e si concluderanno entro la fine del mese. Da oggi al 20 giugno, pertanto, tra le ore 22:00 e le ore 6:00, il tratto Cassibile-Avola in direzione sud è chiuso al traffico.
Quanto ai cantieri sulla Siracusa–Catania, Anas ha spiegato che i lavori di messa in sicurezza delle gallerie “proseguiranno fino alla fine del mese di luglio, data entro la quale, lungo la galleria San Demetrio, verrà rimosso il cantiere e ripristinata la viabilità in entrambe le corsie”. I lavori riprenderanno poi a partire dal mese di settembre.
Il prefetto Giovanni Signer ha invitato i gestori della rete autostradale siracusana a verificare che i cantieri evitino la totale chiusura delle carreggiate negli orari in cui è più intenso il traffico veicolare, favorendo per quanto possibile lo svolgimento delle operazioni in orari notturni.

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Data articolo: Mon, 16 Jun 2025 09:16:36 +0000 a cura di Gianni Catania
Primo Piano
Ccr da ‘spostare’, il Comune cerca aree distanti da case. Ma a Cassibile il centro è attivo

“L’amministrazione comunale esplora soluzioni alternative per l’ubicazione dei Ccr, centri comunali di raccolta, finanziati con i fondi del Pnrr” non realizzati per via, in un caso del “no” della Soprintendenza ai Beni Culturali (Mazzarrona), in un altro a seguito delle proteste dei residenti (via Lauricella).Il dirigente del settore Urbanistica, Marcello Dimartino ha risposto con una nota scritta ad una mozione presentata da dieci consiglieri comunali e con cui si chiedeva al Comune di avviare le necessarie interlocuzioni per delocalizzare i Ccr, fuori dalle aree abitate, coinvolgendo anche le commissioni consiliari nella scelta dei nuovi siti. Dimartino ha assicurato che “gli uffici tecnici competenti, su preciso indirizzo dell’amministrazione, hanno avviato un’approfondita analisi del territorio comunale per l’individuazione di aree idonee alla delocalizzazione dei suddetti centri. La ricerca si sta concentrando su siti che soddisfino una serie di requisiti tecnici e normativi essenziali”. L’area dovrà essere: già in possesso del Comune, per evitare lunghi e complessi procedimenti espropriativi; con una destinazione d’uso compatibile, secondo il piano urbanistico vigente;dovrà essere un sito libero da vincoli o con vincoli comunque compatibili con l’opera, così da ottenere i nulla osta da parte degli enti preposti in tempi brevi. La localizzazione ovviamente dovrà essere fuori dai centri abitati e dalle residenze sparse, come “da istanze dei cittadini”. Altro requisito della nuova area, l’accessibilità. “Dovrà essere facile- ha spiegato Dimartino- l’accesso “sia per i mezzi d’opera e sia per i residenti al fine di garantire la massima funzionalità del servizio”.Nessuna ipotesi è stata comunicata ufficialmente, dunque. Il Comune ha, però, garantito che “l’intero processo è strettamente vincolato al rispetto del cronoprogramma imposto Pnrr”. Tempi stretti, dunque, per la rimodulazione del progetto, pena la revoca dei finanziamenti già ottenuti. Ai consiglieri, l’amministrazione comunale ha garantito la disponibilità ad accogliere eventuali suggerimenti per giungere alla “migliore possibile soluzione nell’interesse della cittadinanza”. Nelle scorse settimane si era fatta strada l’ipotesi di collocare uno di questi Ccr in una parte dell’area di contrada Arenaura che ospitava già un Centro comunale di Raccolta, chiuso da diversi anni per via di una vicenda giudiziaria che ha comportato il sequestro del sito da parte della Procura della Repubblica. Il Comune avrebbe chiesto il dissequestro di una porzione del sito, per ottenere il quale sarebbero in corso le richieste azioni. Resta, invece, attivo il Ccr di Cassibile, confinante con un residence e motivo di proteste da parte dei residenti.

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Data articolo: Mon, 16 Jun 2025 06:17:04 +0000 a cura di Oriana Vella
Primo Piano
Zara e Max Mara chiudono a Siracusa, il PD di Siracusa chiede un consiglio comunale aperto

Una riunione del Consiglio comunale di Siracusa in seduta aperta per discutere “dei tanti e gravi problemi che attanagliano il commercio cittadinoâ€. È la richiesta del Partito Democratico di Siracusa.
Nella giornata di ieri, domenica 15 giugno, il marchio “Zara†di Corso Matteotti ha vissuto il suo ultimo giorno di apertura al pubblico, dopo 19 anni di attività. E non è l’unico punto vendita: anche il negozio “Max Mara†di Corso Gelone ha annunciato la chiusura.
“Da tempo abbiamo chiesto una seduta aperta del Consiglio comunale su questo tema, senza che le altre forze consiliari abbiano inteso porlo al centro dell’agenda politica – scrive il Gruppo del Partito Democratico nel Consiglio comunale di Siracusa –. Probabilmente – ci sia consentito osservarlo – perché è un tema scomodo, difficile e che soprattutto sconfessa il racconto onirico del sindaco, secondo il quale tutto va bene e la città, mai come adesso, grazie ai suoi sette anni di amministrazione, è stata ricca, prospera, piena di lavoro e di benessere sociale. Mai come adesso è stata una città a misura d’uomo, facile da vivere, piena di parcheggi, con una viabilità fluida e scorrevole, ben illuminata, sicura per gli esercenti economici e per i cittadini.â€
“Purtroppo, la realtà smentisce questa felice fantasia ed evidenzia crudamente che, in ogni quartiere della città, vi sono bassi commerciali vuoti perché i negozi che prima li occupavano hanno chiuso i battenti e non sono stati sostituiti da nessun nuovo esercente; che Siracusa non ha risolto i suoi problemi di mobilità e che molte persone rinunciano agli acquisti nei negozi del tessuto urbano perché scoraggiate dai problemi del traffico e del parcheggio; che due grossi centri commerciali alle porte della città sono probabilmente troppi; che il commercio cittadino è vittima di una grave crisi, che riflette il generale processo di impoverimento economico, lavorativo e sociale della città. Per questo, stamane abbiamo formalmente sollecitato una risposta alla nostra richiesta di indizione di un Consiglio comunale aperto, già da mesi presentata. Restiamo infatti convinti che il tema del commercio cittadino sia centrale per Siracusa e che la convocazione di un Consiglio comunale in seduta aperta sia doverosa, al fine di discutere dei problemi del settore insieme con la deputazione nazionale, quella regionale, con le organizzazioni di categoria dei commercianti e con i sindacati, per individuare le migliori iniziative politiche e amministrative per correre in soccorso dei nostri commercianti”, concludono Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco.

In foto: una delle mobilitazioni dello scorso anno

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Data articolo: Mon, 16 Jun 2025 06:10:48 +0000 a cura di redazione

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