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ROMA (ITALPRESS) – La cucina italiana è stata proclamata oggi Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO dal Comitato Intergovernativo, a seguito della decisione presa dalle nazioni votanti.
Questa mattina, al MASAF, il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha atteso il verdetto assistendo alla nomina in diretta da New Delhi, insieme al sottosegretario del ministero della cultura Gianmarco Mazzi e ad alcuni studenti di 13 istituti alberghieri e di agraria. “La cucina italiana ha degli elementi che sono unici”, ha detto Lollobrigida. “Oggi l’Italia entra nella storia”.
Presente a New Delhi in rappresentanza dell’Italia, fra gli altri, il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani in visita in India.
“Oggi l’UNESCO ha riconosciuto la Cucina italiana Patrimonio dell’Umanità. Siamo i primi al mondo ad ottenere questo riconoscimento, che onora quello che siamo e la nostra identità. Perchè per noi italiani la cucina non è solo cibo o un insieme di ricette. E’ molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza – commenta il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio -. La nostra cucina nasce da filiere agricole che coniugano qualità e sostenibilità. Custodisce un patrimonio millenario che si tramanda di generazione in generazione. Cresce nell’eccellenza dei nostri produttori e si trasforma in capolavoro nella maestria dei nostri cuochi. E viene presentata dai nostri ristoratori con le loro straordinarie squadre – spiega Meloni -. E’ un primato che ci inorgoglisce, e ci consegna uno strumento formidabile per valorizzare ancor di più i nostri prodotti e proteggerli con maggiore efficacia da imitazioni e concorrenza sleale. Già oggi esportiamo 70 miliardi di euro di agroalimentare, e siamo la prima economia in Europa per valore aggiunto dell’agricoltura. Questo riconoscimento imprimerà al Sistema Italia un impulso decisivo per raggiungere nuovi traguardi”.
“Il Governo ha creduto fin dall’inizio in questa sfida e ha fatto la sua parte per raggiungere questo risultato, e ringrazio prima di tutto i Ministri Lollobrigida e Giuli per aver seguito il dossier. Ma è una partita che non abbiamo giocato da soli.
Abbiamo vinto questa sfida insieme al popolo italiano, insieme ai nostri connazionali all’estero, insieme a tutti coloro che nel mondo amano la nostra cultura, la nostra identità e il nostro stile di vita. Oggi celebriamo una vittoria dell’Italia. La vittoria di una Nazione straordinaria che, quando crede in sè stessa ed è consapevole di ciò che è in grado di fare, non ha rivali e può stupire il mondo. Viva la cucina italiana!Viva l’Italia!”, conclude il premier.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 12:06:25 +0000
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ROMA (ITALPRESS) – A ottobre i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), sono aumentati dell’1,8 per cento sui dodici mesi (1,6 nel mese precedente). Lo rende noto la Banca d’Italia.

I prestiti alle famiglie sono aumentati del 2,2 per cento (come nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dell’1,2 per cento (come nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati del 2,6 per cento (2,9 a settembre); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 4,9 per cento (3,2 a settembre).

A ottobre il Tasso Annuale Effettivo Globale (TAEG) sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è collocato al 3,73 per cento (3,71 in settembre); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 16,1 per cento (11,5 nel mese precedente). Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,07 per cento (10,24 nel mese precedente).

I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 3,52 per cento (3,38 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,11 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,16 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,63 per cento (come nel mese precedente).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 12:06:23 +0000
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ROMA (ITALPRESS) – “Settantasei anni fa, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani pose al centro dell’ordinamento internazionale un principio semplice e rivoluzionario: ogni persona, in quanto tale, è titolare di diritti inviolabili. E’ questo il messaggio che la comunità internazionale volle affidare al futuro, traendo lezione dalle macerie morali e materiali dei conflitti mondiali. E’ un messaggio che continua a sollecitare la nostra coscienza collettiva”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani.

“Ancora oggi, infatti, i diritti umani subiscono molteplici attacchi – prosegue il capo dello Stato -. Le guerre – vecchie e nuove – tornano a proiettare la loro ombra sulle popolazioni civili, causando vittime inermi e portando ovunque sofferenza e distruzione, come la cronaca dei conflitti contemporanei dolorosamente conferma. Le violenze contro donne e minori, le discriminazioni, l’erosione delle libertà democratiche, assumono spesso la forma di un generale arretramento della civiltà giuridica rispetto a traguardi che credevamo acquisiti. Di nuovo, vediamo riaffiorare razzismo, aggressioni, disuguaglianze: fenomeni che la storia aveva già ammonito a non ripetere. Esiste un rapporto inscindibile tra diritti umani e pace: il rispetto dei primi è premessa essenziale della seconda, mentre l’assenza di pace smorza la speranza di proteggere diritti e libertà”.

“L’evidenza di tale relazione aiuta a comprendere come la pace sia il risultato di un impegno quotidiano e di una responsabilità condivisa, che trova il suo fondamento nella tutela della dignità di ogni persona e nel rifiuto della logica della sopraffazione. A tal riguardo, il diritto internazionale e le istituzioni multilaterali rivestono un ruolo decisivo, in quanto strumenti concreti di protezione per gli Stati come per ciascun singolo essere umano – sottolinea Mattarella -. Indebolirli significa esporre ogni individuo, in particolare, i più vulnerabili al rischio che l’esistenza finisca per essere regolata dalla prevaricazione e dall’abuso della forza. La Repubblica Italiana, in questa Giornata, rinnova il suo convinto sostegno a un ordine internazionale basato sul rispetto dei diritti umani. E’ un impegno che discende dalla nostra storia e dai valori scolpiti nella Costituzione: il ripudio della guerra, la promozione della giustizia, l’affermazione della solidarietà, dell’uguaglianza e della libertà. Sono gli stessi valori che hanno ispirato la costruzione europea, divenuta nel tempo uno spazio di pace e di diritti senza precedenti. Ricordare la centralità dei diritti umani non significa indulgere nella memoria del dolore, ma assumere quella memoria come guida per l’azione – conclude Mattarella -. E’ a questa responsabilità che siamo chiamati: impedire che la violenza prevalga sulle regole, affermare l’universalità dei principi che tutelano la dignità umana, affinchè la Dichiarazione del 1948 non resti solo un enunciato di alti ideali ma sia concreto codice di condotta cui tutti gli Stati scelgano di conformarsi”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 10:06:26 +0000
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MILANO (ITALPRESS) – Compie 100 anni la Libreria Antiquaria Mediolanum, la più antica libreria antiquaria milanese, diretta dalla famiglia Pozzi attraverso quattro generazioni, fin dalla sua fondazione nel 1925. Tra le più riconosciute e stimate in Italia e all’estero, nella sua sede attuale, all’interno di un palazzo settecentesco nel cuore di Milano in Brera, la libreria custodisce e raccoglie circa 20.000 volumi antichi e di pregio dal ‘400 al ‘900, oltre a una raccolta di stampe decorative, vedute di città e carte geografiche, e agli autografi di celebri personaggi del passato.
Sui suoi scaffali si possono trovare libri di letteratura, storia, economia, arte, architettura, scienze, medicina, geografia e viaggi: dagli antichi codici agli incunaboli, i primi libri stampati a caratteri mobili, primordi dell’arte tipografica e di quello che è oggi il libro stampato, fino ad arrivare alla letteratura del ‘900: le prime edizioni dei testi più significativi della storia del pensiero dell’uomo che hanno permesso di far giungere fino ai giorni nostri le opere di Ippocrate, Platone, Aristotele, Lucrezio, e ancora Copernico, Vesalio, Giordano Bruno, Galileo, Campanella, Giambattista Vico per citarne alcuni, Cesare Beccaria e gli illuministi italiani ed europei, l’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert; la letteratura, con le edizioni quattro e cinquecentesche di Dante, Petrarca, Boccaccio e poi Ariosto, Tasso, Bandello, le prime edizioni di Foscolo, Leopardi, Manzoni e i grandi classici della letteratura italiana del ‘900.
Per tutto il secolo passato e nel passaggio da una generazione all’altra, gli ambienti accoglienti e riservati della Libreria Antiquaria Mediolanum sono stati frequentati da bibliofili e intellettuali: Benedetto Croce, l’economista Piero Sraffa, Palmiro Togliatti, il presidente Luigi Einaudi, dirigenti di banche e aziende pubbliche colti e appassionati come Raffaele Mattioli e Luigi Morandi, o negli anni a seguire anche giuristi come i professori Cesare Grassetti, Ariberto Mignoli e Guido Rossi. Umberto Eco, anch’egli frequentatore della libreria, acquisterà il libro “Arbor vitae crucifixae Jesu Christi” (Venezia, 1485) scritto da Ubertino da Casale che ispirerà lo scrittore per uno dei protagonisti del romanzo “Il nome della rosa”.
Un luogo, quello della libreria, che negli anni Ernesto Pozzi – il fondatore – con il figlio Elfo, poi Elfo con Luca e ora Luca con Giacomo, guidati da una profonda passione e dedizione, hanno reso anche un ambiente di conservazione e di ricerca, oltre che un punto di riferimento aperto alla condivisione, capace di riunire attorno al libro antico un gruppo sempre più ampio di studiosi, appassionati, persone colte, curiosi e collezionisti.
Il fondo della libreria dispone di 20.000 volumi, dai codici più antichi, agli incunaboli, alle edizioni dal ‘500 fino alle prime edizioni di letteratura del ‘900. Sui suoi scaffali durante 100 anni di storia si sono avvicendati i libri a stampa europei più importanti e famosi dal ‘400 al ‘900 come l’Hypnerotomachia Polyphili stampato da Aldo Manuzio nel 1499, considerato l’espressione massima del libro del rinascimento, o il Liber Chronicarum del medico ed erudito tedesco Hartmann Schedel, o le prime edizioni di testi fondanti per la storia del pensiero della civiltà occidentale, che hanno influenzato in maniera determinante la diffusione della conoscenza in tutti gli ambiti del sapere: Ippocrate, Vesalio per la medicina ad esempio, Platone, Aristotele per la filosofia, i grandi atlanti a partire da Tolomeo per la geografia, Vitruvio e Alberti per l’architettura, Euclide per la matematica e la geometria, la Summa de aritmetica e la Divina proporzione di Luca Pacioli. Ma anche prime edizioni di Giordano Bruno, Galileo, Campanella, Ticho Brahe, Giambattista Vico, Verri, Beccaria, i Philosophes francesi, L’Encyclopedie Diderot d’Alembert. Ampio spazio ha sempre avuto la letteratura a partire dalle edizioni quattro e cinquecentesche di Dante, Petrarca, Boccaccio e poi Ariosto, Tasso, Bandello per arrivare alle prime edizioni di Foscolo, Leopardi, Manzoni o ai grandi classici della letteratura italiana del ‘900. Le rarissime edizioni dei viaggi di Montalboddo o di Ludovico de Varthema, i celebri volumi con i racconti di viaggio raccolti da Giovanni Battista Ramusio. Avvicinandoci al ‘900, le prime edizioni di “Pinocchio”, dè “I Malavoglia” di Verga, dè “I Canti orfici” di Campana, delle opere di Ungaretti, Montale, Saba, Gadda.
Per celebrare l’anniversario dei suoi 100 anni di storia la famiglia Pozzi ha deciso di pubblicare un catalogo speciale dedicato al libro figurato del rinascimento italiano. Tra gli oltre 100 titoli compaiono libri rarissimi, alcuni conosciuti in solo negli esemplari descritti nel catalogo, e di grande importanza, come la prima edizione delle Laude di Jacopone da Todi o le edizioni quattrocentesche figurate della Divina commedia, Il Canzoniere e i Trionfi di Petrarca, la prima edizione dell’Almagestum di Tolomeo e il libro forse più famoso, la già citata opera di Francesco Colonna: l'”Hipnerotomachia Poliphili” stampata da Aldo Manuzio nel 1499.
Fondata e guidata dalla famiglia Pozzi da quattro generazioni, la storia della Libreria Antiquaria Mediolanum ha inizio con Ernesto Pozzi. Nato ad Alessandria nel 1881, giovanissimo inizia a lavorare come sindacalista nella nota fabbrica di cappelli Borsalino dove conosce la moglie Teresa Duro, impiegata come operaia nella stessa azienda. Profondamente convinto che la cultura fosse elemento di riscatto dalla povertà e dall’emarginazione, si impegna in attività sociali, anche al di fuori dell’ambito aziendale, facendosi promotore di iniziative volte a contrastare l’analfabetismo e l’alcolismo, molto diffusi nella classe operaia di quegli anni. Tra le varie attività, dà vita ad una sorta di biblioteca circolante composta da una grande quantità di libri vecchi e usati che poi venivano distribuiti tra operai e contadini.
Accanto all’impegno nel sindacato Ernesto Pozzi lavora anche come giornalista per il quotidiano socialista l’Avanti. In quel periodo è in corrispondenza amichevole con Edmondo de Amicis, anche lui socialista. Con l’avvento del fascismo la sua attività e le sue iniziative vengono prese di mira ed iniziano le persecuzioni che culminano con un attentato durante un comizio.
Ernesto è costretto a rinunciare a tutto, abbandona Alessandria e si trasferisce a Milano con la famiglia, accompagnato solo dal grande amore per la cultura e per i libri.
A Milano la sua passione si trasforma in un vero e proprio lavoro e nel 1925 fonda la Libreria Antiquaria Mediolanum, con sede in corso di Porta Nuova 19. Ad affiancare Ernesto, già durante gli studi universitari, è il figlio Elfo, che ben presto assume le redini dell’attività. Tra il 1928 e il 1943 la Libreria è già capace di pubblicare un catalogo mensile, con proposte da duecento a cinquecento volumi antichi (è del 1938 anche un catalogo monografico di libri figurati del Rinascimento italiano). La veste tipografica è semplice, le schede succinte ed essenziali, caratteristica comune allora ai cataloghi di quasi tutte le librerie antiquarie. A testi rari di cultura si affiancano i capolavori della storia della stampa, con particolare attenzione alle edizioni italiane.
A questi anni risalgono acquisizioni di grandi biblioteche che, insieme ad una rilevante parte della raccolta di Filippo Turati, formano il fondo iniziale della Libreria. Tra i clienti della Mediolanum all’epoca figurano istituzioni e collezionisti, italiani, europei ed americani, ma anche appassionati studiosi che possono trovare sugli scaffali e nei cataloghi libri a prezzi accessibili. Sono i tempi in cui Benedetto Croce, inguaribile bibliofilo, ordinava per posta o comprava mediante un suo incaricato libri antichi e introvabili, in particolare sulla storia del Meridione.
Alla fine degli anni Trenta la Libreria cambia sede e si trasferisce in via dei Bossi 2. Stanze dai soffitti altissimi ospitano scaffali raggiungibili con scale da capogiro. Al centro dell’enorme salone era situata un’antica automobile con motore a scoppio (ora al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano), ottenuta come pagamento di due rarissimi incunaboli milanesi.
L’attività della Mediolanum è in grande crescita quando lo scoppio della guerra ne provoca un’inevitabile rallentamento. Nel 1943 poi le vicende che seguono l’armistizio costringono Elfo, antifascista, a lasciare Milano e l’Italia. La libreria rimarrà chiusa fino alla fine della guerra.
Al suo rientro dai campi di internamento e di lavoro in Svizzera, dove era riparato, i soldi sono pochi e gli acquisti devono essere molto prudenti e misurati, ma fortunatamente una generazione di straordinari bibliofili aiuta la Libreria di via dei Bossi a riprendersi dai disastri della guerra. In quegli anni a chi la frequentava non era difficile imbattersi nell’economista Piero Sraffa (che poi cederà proprio alla Mediolanum una parte della sua biblioteca di storia dell’economia), o perfino nel Presidente Luigi Einaudi, arrampicati pericolosamente sulle scale alla ricerca di qualche rarità. Anche Palmiro Togliatti era cliente ed accurato bibliofilo. L’attenzione e l’amore per la cultura, che costituivano le basi della formazione intellettuale di alcune figure eminenti della rinascente economia e industria italiana, fanno sì che alla Mediolanum si avvicinino con grande interesse dirigenti di banche e aziende pubbliche, colti e appassionati, come Raffaele Mattioli e Luigi Morandi, e, negli anni a seguire, anche giuristi come i professori Cesare Grassetti, Ariberto Mignoli e Guido Rossi.
Negli anni Cinquanta la Libreria riprende anche la pubblicazione di cataloghi, ora con proposte meno numerose e con schede più accurate. Vengono cedute in quel periodo una collezione di 100 incunaboli milanesi alla Biblioteca Trivulziana, una straordinaria raccolta di disegni veneti (Canaletto, Guardi, Tiepolo ecc.) alla Fondazione Cini di Venezia, ed una raccolta di 120 libri stampati su pergamena dal Quattrocento all’Ottocento ad un collezionista.
A metà degli anni Settanta Luca Pozzi, dopo la laurea in Lettere e Filosofia ed un periodo dedicato all’impegno sociale e politico, decide di affiancare il padre Elfo che nel frattempo, appagato da oltre 40 anni di lavoro, aveva iniziato lentamente a diminuire il ritmo della sua attività in libreria dedicandosi maggiormente allo studio e al piacere dei libri. La sede nel frattempo si è spostata in via Montebello 30 prima, e 24 poi.
Supportato da nuove energie nelle figure delle sorelle Chiara e Cristina e della moglie Patrizia Belloli, Luca favorisce una decisa ripresa dell’attività con lo stesso entusiasmo e la medesima passione culturale che avevano animato i suoi inizi. Il lavoro ha un significativo incremento e la Libreria sviluppa anche il settore delle stampe e carte geografiche. Viene ripresa la pubblicazione di cataloghi nei quali le schede sono ora molto curate e la veste tipografica rinnovata.
Ha inizio una nuova era per la Mediolanum e per la famiglia Pozzi. Gli appassionati aumentano e gli ambienti della Libreria si animano di nuovi collezionisti e di figure della cultura e del mondo intellettuale. Ricordiamo Umberto Eco, che acquisterà il libro di Ubertino da Casale Arbor vitae crucifixae Jesu Christi (Venezia, 1485), dal quale il grande scrittore trarrà spunto per il romanzo Il nome della rosa; e ricordiamo anche il Prof. Dante Isella, a cui qualche anno più tardi la Libreria dedicherà un importante catalogo monografico di prime edizioni di Foscolo, Leopardi e Manzoni.
A partire dal 1998 la Libreria trova una nuova collocazione, quella attuale, in via del Carmine 1, in un palazzo settecentesco i cui locali sobri e confortevoli creano un’atmosfera adeguata tanto alla ricerca quanto a gradevoli incontri e conversazioni tra bibliofili, studiosi e tutti coloro che sono affascinati dal mondo dei libri antichi.
Principale responsabile della Libreria è oggi Giacomo Pozzi, che, terminati gli studi universitari in architettura e un periodo di apprendistato all’estero, nel 2001 si è unito all’impresa di famiglia e ha saputo guidarla lungo il nuovo millennio, affrontando anche le sfide poste dalle moderne tecnologie. A lui si sono affiancate per un breve periodo anche le sorelle Martina e Margherita e negli ultimi anni stabilmente la moglie Nausicaa Ferrini, per occuparsi in particolare del settore delle stampe e carte geografiche.
Il lavoro di verifica, collazione e la schedatura dei libri avviene ancora oggi in ambito famigliare. Ernesto con il figlio Elfo, poi Elfo con Luca e ora Luca con Giacomo, sono stati e sono ancora i protagonisti di questa attività che ha attraversato gli ultimi cento anni. Dopo quattro generazioni la filosofia della Libreria Antiquaria Mediolanum non è cambiata. Il rispetto per i libri, veicolo di cultura, conoscenza e libertà, indipendentemente dal loro valore economico, è la guida dei librai Pozzi.

– Foto Libreria Antiquaria Mediolanum –

(ITALPRESS).

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 10:06:24 +0000
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PALERMO (ITALPRESS) – Gli agenti della Polizia di Stato, su delega della Procura – Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno dato seguito ad una imponente operazione antimafia ed antidroga, procedendo all’esecuzione di provvedimenti giudiziari con cui sono state applicate misure restrittive a carico di un totale di cinquanta persone. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico e alla spaccio di sostanze stupefacenti.
– foto: screenshot da video ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 10:06:22 +0000
pd

Monreale piange la scomparsa di Francesco Macchiarella, figura storica del Circolo del Partito Democratico e compagno di lunga data, da sempre impegnato nella vita politica e civile della città. La notizia, diffusa questa mattina dal segretario del circolo Raimondo Burgio, ha suscitato profondo dolore nella comunità democratica e in quanti hanno condiviso con lui anni di battaglie, progetti e impegno sociale. Macchiarella è ricordato come un amico sincero e un compagno leale, capace di attraversare stagioni politiche complesse lasciando un’impronta indelebile. Per molti è stato un punto di riferimento costante: una presenza discreta ma determinata, un esempio di coerenza e resistenza morale anche nei momenti più difficili.

Tra le sue passioni più grandi spiccava l’amore per gli animali, in particolare per i cavalli. Una sensibilità che — come sottolineano i membri del circolo — rispecchiava perfettamente la sua indole gentile e rispettosa, capace di coniugare l’impegno politico con un profondo senso di cura verso ogni forma di vita. “La sua perdita ci lacera il cuore e lascia un vuoto incolmabile nelle nostre file e nei nostri cuoriâ€, si legge nella nota diffusa dal PD di Monreale. In segno di lutto, tutte le attività previste per la giornata odierna sono state sospese. I funerali si terranno giovedì alle ore 10, presso la chiesa di San Michele.

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 09:18:34 +0000
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PALERMO (ITALPRESS) – Gli agenti della Polizia di Stato, su delega della Procura – Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno dato seguito ad una imponente operazione antimafia ed antidroga, procedendo all’esecuzione di provvedimenti giudiziari con cui sono state applicate misure restrittive a carico di un totale di cinquanta persone. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico e alla spaccio di sostanze stupefacenti. Ulteriori dettagli verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa prevista per le ore 10:30 presso i locali della Squadra Mobile della Questura di Palermo.

– Foto screenshot video ufficio stampa Polizia –

(ITALPRESS).

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 09:16:23 +0000
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PALERMO (ITALPRESS) – Un importante passo verso l’internazionalizzazione e lo scambio culturale è stato compiuto dalla Fondazione Teatro Massimo di Palermo con la visita ufficiale di una delegazione del NCPA (National Centre for the Performing Arts) di Pechino, uno dei più prestigiosi enti lirici e di spettacolo della Repubblica Popolare Cinese.

La delegazione cinese, guidata dal sovrintendente di NCPA, Wang Ning, e dalla vicepresidente Zhu Jing, e accompagnata da Giuseppe Cuccia, consulente artistico per l’opera occidentale del Teatro cinese, è stata accolta dai vertici della Fondazione Teatro Massimo: il sovrintendente Marco Betta, il direttore artistico Alvise Casellati e il direttore esecutivo Ettore Artioli. Durante l’incontro, che ha incluso un tour guidato nelle sale del Teatro, è stato formalmente siglato un protocollo d’intesa e formalizzata l’adesione del Teatro Massimo al WAPA (World Alliance of Performing Arts) che stabilisce un quadro di riferimento per future interazioni artistiche e produttive. Il Teatro Massimo di Palermo è ora, insieme al Teatro Carlo Felice di Genova, uno degli unici due Teatri d’Opera italiani entrati a far parte di WAPA.

“È un nuovo capitolo nella storia del Teatro Massimo, un orizzonte che si allarga – afferma il Sovrintendente Marco Betta. Questa alleanza significa portare Palermo e il suo teatro dentro una conversazione internazionale dove le arti non sono soltanto spettacolo, ma linguaggio condiviso, forma di civiltà, occasione di ascolto reciproco per costruire ponti culturali, immaginare il futuro attraverso creatività, conoscenza e dialogoâ€.

Fondato e guidato dal National Centre for the Performing Arts (NCPA) di Pechino, il WAPA è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riunisce teatri e istituzioni culturali da tutto il mondo. L’obiettivo dell’alleanza è costruire una piattaforma aperta e multilaterale per promuovere lo sviluppo internazionale delle arti sceniche, l’integrazione tra arte e tecnologia e la cooperazione in ambiti come coproduzioni, tournée e formazione del talento.

Entrando a far parte di questa alleanza, il Teatro Massimo consolida la sua posizione nel panorama internazionale, aprendo nuove opportunità di cooperazione e networking con le maggiori istituzioni di spettacolo dal vivo a livello globale. L’incontro con la delegazione cinese è stato infatti incentrato sull’individuazione di collaborazioni future e la pianificazione di coproduzioni tra i due enti lirici. Il tour istituzionale della delegazione cinese prosegue a Palazzo delle Aquile dove i rappresentanti del Teatro di Pechino saranno ricevuti dal sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Teatro Massimo, Roberto Lagalla.

– Foto Fondazione Teatro Massimo –

(ITALPRESS).

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 09:16:21 +0000
polizia

Una vasta operazione antimafia e antidroga è stata eseguita dalla polizia su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, portando all’applicazione di misure restrittive nei confronti di 50 persone. Nel dettaglio, per 19 indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per altri 6 gli arresti domiciliari, mentre per 25 soggetti è scattato il fermo di indiziato di delitto. I provvedimenti sono il risultato di quattro distinte attività investigative: due condotte dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Palermo, una dalla Sezione Criminalità Organizzata insieme alla Sisco di Palermo, e una dal Commissariato di Pubblica Sicurezza “Brancaccioâ€.

Le indagini dell’Antidroga hanno consentito di smantellare organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, responsabili dell’immissione sul mercato siciliano di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Nel complesso sono stati sequestrati circa due quintali e mezzo di hashish e quattro chilogrammi di cocaina, con 12 arresti in flagranza di reato.

Una delle inchieste, sviluppata tra ottobre 2022 e agosto 2023, ha permesso di individuare due consorterie criminali collegate tra loro: una radicata a Palermo, caratterizzata da forti legami familiari, e l’altra operante in Campania, che fungeva da principale canale di rifornimento. Quest’ultima era collegata anche a un esponente di un noto clan camorrista, che riforniva non solo Palermo ma anche la provincia di Catania.

La seconda indagine dell’Antidroga ha invece fatto emergere una cellula criminale palermitana attiva nel traffico di cocaina, hashish e marijuana tra il capoluogo e la provincia di Trapani, con un canale stabile nel mazarese. Alcuni degli indagati risultano vicini a contesti mafiosi, a conferma del controllo delle famiglie mafiose sul traffico di droga.

Nel maxi blitz è confluita anche l’importante indagine che ha riguardato il mandamento mafioso della “Noceâ€, comprendente le famiglie Noce, Cruillas-Malaspina e Altarello. Gli accertamenti, avviati nel maggio 2023, hanno consentito di ricostruire ruoli, gerarchie e attività estorsive, con sei estorsioni contestate ai danni di attività commerciali.

È stato inoltre individuato il nuovo vertice del mandamento, in continuità familiare con una precedente gestione mafiosa. Accanto ai nuovi emergenti, sono tornati in scena anche vecchi boss storici, in grado di orientare le scelte strategiche dell’organizzazione.

Parallelamente, l’indagine del Commissariato di Brancaccio, condotta tra giugno 2024 e gennaio 2025, ha disvelato una fiorente rete di spaccio con 14 fermi. Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati 9,2 chili di hashish, 2,5 chili di marijuana e cocaina, con 11 arresti in flagranza.

Gli investigatori hanno inoltre scoperto che l’attività di narcotraffico era gestita con una contabilità dettagliata, annotata in un vero e proprio “libro mastroâ€, con pagamenti settimanali ai sodali. Smantellate anche due piazze di spaccio fisiche nei quartieri Sperone e Bonagia, oltre a una piazza di spaccio virtuale su Telegram, il cui profilo utilizzava l’immagine di Tony Montana di Scarface.

Per l’operazione sono stati impiegati circa 350 uomini, con il supporto di reparti da Napoli, Trapani, Cosenza, Benevento, del Servizio Centrale Operativo, della Polizia Scientifica, del Reparto Mobile, della Polizia Stradale e anche di un elicottero del Reparto Volo.

Le dichiarazioni

“Desidero esprimere il mio più profondo apprezzamento per la vasta e articolata operazione condotta nella notte dalle forze dell’ordine in città , un intervento che ha colpito duramente le articolazioni della criminalità organizzata del mandamento della Noce e importanti traffici di sostanze stupefacenti attivi in diversi quartieri di Palermo”, il commento del sindaco Roberto Lagalla.

“Il mio ringraziamento – continua il primo cittadino – va al Questore di Palermo, alla Squadra Mobile, al Servizio Centrale Operativo e agli uomini e alle donne del Commissariato di Brancaccio, che con professionalità e dedizione hanno portato avanti un lavoro investigativo complesso e di grande valore per la sicurezza dei nostri concittadini. Un ringraziamento particolare va alla Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, che ha coordinato con rigore e competenza un’indagine capace di far emergere nuovi assetti criminali e di contrastare con fermezza fenomeni gravissimi come le estorsioni e il traffico di stupefacenti. Questa operazione – conclude Lagalla – dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale il costante impegno delle istituzioni nella lotta alla mafia e a tutte le forme di illegalità che tentano di condizionare la vita economica e sociale della nostra città. Palermo è riconoscente a chi, ogni giorno, lavora per garantire legalità, sicurezza e libertà ai suoi cittadiniâ€.

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 08:37:57 +0000
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MILANO (ITALPRESS) – Dopo tre anni l’Inter perde in casa in Champions League, e lo fa con un episodio discusso: Szoboszlai firma il rigore dell’1-0, fortemente criticato dai nerazzurri per una trattenuta (di Bastoni) che sembra lieve, e fa risorgere il Liverpool a San Siro. I reds, privi di Salah e Gakpo, si schierano in modo meno offensivo: non convocato Chiesa e Wirtz parte dalla panchina, mentre Szoboszlai ed Ekitikè si allargano dietro Isak. L’Inter ritrova invece Akanji dopo l’influenza e Mkhitaryan, alla prima da titolare dopo l’infortunio, ma soffre il pressing avversario in avvio. Slot schiera Mac Allister trequartista per coprire su Calhanoglu, ma la mossa perde senso al 10′: il turco va ko per una contrattura all’adduttore e lascia il campo. Lo sostituisce Zielinski e, dopo che Lautaro rischia grosso con un fallaccio su Robertson, l’Inter trema: doppia chance per Jones e Gravenberch e doppio intervento di Sommer. Chivu perde anche Acerbi (risentimento al flessore) e, al 32′, subisce gol. C’è però un tocco col braccio di Ekitikè, che aziona di fatto Konatè davanti al portiere: tutto annullato, dopo quattro minuti di interminabile check al Var.
Questo mini-timeout risveglia i nerazzurri, che chiedono un rigore e si costruiscono due chances: Barella sfiora il gol su punizione e Lautaro impegna Alisson. Si va però al riposo sullo 0-0, dopo sette minuti di recupero, e nella ripresa regna l’equilibrio per una ventina di minuti.
L’Inter ha in uno spento Thuram il suo anello debole e si fa vedere con Barella, i reds invece trovano nuova linfa con Bradley. L’esterno destro impegna subito Sommer ed è una presenza costante nella zona offensiva, che manda in tilt l’impianto difensivo nerazzurro. Chivu reagisce in maniera tardiva coi cambi e, all’86’, viene beffato: una trattenuta (lieve) di Bastoni su Wirtz viene punita col rigore. Sul dischetto. dopo l’intervento del var, va Dominik Szoboszlai, che calcia magistralmente e spiazza Sommer per la rete dell’1-0. Ancora una volta dunque l’Inter, esattamente com’era successo contro l’Atletico Madrid, crolla nei minuti finali del match. I nerazzurri tentano un assedio alla garibaldina, ma non vanno oltre un tiro sbilenco di Lautaro, e si rassegnano a perdere in casa (in Europa) per la prima volta da quel 2-0 contro il Bayern del 7 novembre 2022.
Il Liverpool vince 1-0 e aggancia così Chivu, che si ferma a quota 12 punti e scivola al quinto posto nella classifica della League Phase di Champions. La prestazione dell’Inter, al netto del rigore, non è stata all’altezza delle aspettative contro un Liverpool non irresistibile.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Data articolo: Wed, 10 Dec 2025 00:06:23 +0000

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