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“Rispetto solo a 10 anni fa, governiamo in molte più regioni di quante ne amministrava e amministra la sinistra”, sottolinea Tajani, per il quale si tratta comunque “di un voto locale, non si può paragonare al voto nazionale. Hanno pesato fattori particolari. Ad esempio in Veneto è stato decisivo il fatto che il presidente uscente Zaia abbia guidato le liste della Lega in tutte le circoscrizioni. Noi siamo orgogliosi del nostro risultato, siamo cresciuti in tutte queste Regionali, sia per numero di voti sia in seggi”.
Sulle prossime candidature di cui deve discutere il centrodestra, il vicepremier sottolinea: “Per le Regioni vedremo, per Milano noi continuiamo a dire che servirà un candidato civico. Siamo sempre convinti che ogni candidatura non vada fatta col bilancino dei partiti, qui in particolare è necessario allargare la nostra base perchè è una città dove per vincere è questo che va fatto”.
Quanto alla legge elettorale, “l’attuale può produrre distorsioni e instabilità . Noi pensiamo a un proporzionale con premio di maggioranza. Permette la governabilità e anche l’espressione e la rappresentazione di tutte le forze, con le loro specificità ”, aggiunge Tajani.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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ROMA (ITALPRESS) – L’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, è stato audito dalla Commissione parlamentare bicamerale ‘Per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità ’ che promuove misure per rimuovere tali svantaggi in attuazione del principio costituzionale di cui all’articolo 119, comma 6, della Costituzione: “La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità â€. â€
“Per quanto riguarda le delibere della Corte dei conti – ha dichiarato Ciucci nel corso dell’Audizione in merito allo stato di avanzamento del progetto – la definizione del percorso da intraprendere potrà essere assunta dalle competenti Autorità di Governo, con il supporto della Stretto di Messina, una volta note le motivazioni riguardanti la ricusazione del visto da parte della Corte per la delibera del CIPESS e il III Atto aggiuntivo alla Convenzione. Completato il controllo di legittimità sulla delibera CIPESS da parte della Corte dei conti sarà avviata la fase realizzativa. Al riguardo siamo fiduciosi e determinati a ottenere dalla Corte una registrazione piena nella convinzione di aver operato nel completo rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messinaâ€.
In relazione all’oggetto dell’Audizione, Ciucci ha ricordato che: “Nel 2033, con il completamento dell’Opera, si aprono scenari del tutto nuovi che renderanno superato il concetto di insularità per una regione con 5 milioni di abitanti che, come valutato da uno studio condotto dalla Regione Siciliana, ha un costo annuale di circa 6,5 miliardi di euro pari al 7,4 per cento del PIL regionale, a valori correnti dell’anno 2018. Sarà un cambiamento epocale per la qualità della vita, la mobilità , il tessuto produttivo. Aperto 365 giorni l’anno 24 ore su 24, senza alcuna interruzione di traffico, è lo strumento per dare continuità a strade e ferrovie rendendo sostenibile il prolungamento dei servizi ad alta velocità in Calabria e in Sicilia. Dagli studi svolti risulta che il Ponte è la migliore risposta alla domanda di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, la Calabria e il resto del Continente, con un risparmio di tempo di circa un’ora per i veicoli e di due o tre ore per i treni. In questo quadro il Ponte è una grande infrastruttura del territorio per il territorio e al tempo stesso una grande opera per il Paese e per l’Europa. Infatti, il Consiglio Europeo ha confermato il Ponte sullo Stretto di Messina quale opera fondamentale del corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’ ribadendone il ruolo strategico ai fini del completamento del principale asse sud-nord a livello europeo. Ad oggi su questo Corridoio insistono solo tre discontinuità : il tunnel del Fehmarn Belt tra Germania e Danimarca che è previsto essere completato nel 2029; il Tunnel del Brennero tra Austria e Italia che sarà completato nel 2032; e il Ponte sullo Stretto di Messina che, come detto, sarà aperto al traffico nel 2033″.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
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Il segretario generale della Feneal UIL, Pasquale De Vardo, lancia un nuovo e forte grido d’allarme: le manovre del Governo nazionale e di quello regionale non produrranno alcun reale sviluppo in Sicilia. Nonostante gli annunci e le promesse, l’Isola continua a scontrarsi con infrastrutture fatiscenti ed obsolete, con l’assenza di investimenti strategici capaci di rilanciare realmente il comparto e non riesce ad allinearsi ed essere competitiva col resto dell’Europa, in modo da attirare investimenti di ogni genere.
“Gli unici interventi degni di nota – afferma De Vardo – sono stati avviati da RFI: 1,65 miliardi per le tratte Palermo–Catania–Messina; 616 milioni dal Pnrr per il potenziamento dello stesso asse; 116 milioni per il bypass di Augusta; 77 milioni per l’implementazione del sistema tecnologico ERTMS. Il resto del settore in Sicilia è pressocché fermo. Le misure nazionali sui bonus edilizi rappresentano una boccata d’ossigeno, ma non di sviluppoâ€.
“I bonus – continua De Vardo – danno un sostegno minimo al comparto artigiano, che è il vero volano del settore edile. Proprio per questo serve una manovra strutturale e stabile, capace di garantire continuità e solidità al mondo dell’edilizia artigianaâ€.
La manovra regionale da 15 milioni annui fino al 2028 è giudicata dalla Feneal Uil “insufficiente e tutta da verificareâ€, sia per l’alea della possibile cumulabilità con gli incentivi nazionali che per la scarsa consistenza economica. La Feneal UIL denuncia inoltre il rischio concreto che la Sicilia perda nuovamente le opportunità del Pnrr e dei fondi europei, schiacciata da ritardi, inefficienze e da scelte politiche definite “disastrose e poco chiareâ€.
Il settore edile siciliano resta una leva fondamentale per la crescita economica e occupazionale. C’è tanto da fare ancora. Fra le priorità individuate dalla Feneal Uil la messa in sicurezza di tutta la rete autostradale siciliana, l’ammodernamento delle strade secondarie e della rete idrica siciliana, gli interventi di messa in sicurezza del territorio, l’edilizia ospedaliera e scolastica, l’efficientamento energetico, gli investimenti sulla rete ferroviaria.
“Infrastrutture pubbliche e sicure rappresentano non solo un diritto per i cittadini, ma anche una spinta decisiva per l’economia siciliana, ma – prosegue De Vardo – purtroppo non vediamo nessuna vera strategia regionale, nessun piano industriale. Solo interventi spot e tampone, un quadro drammatico che scoraggia investimenti sul territorio, che riduce le opportunità di lavoro e compromette la competitività del territorio, favorendo lo spopolamento dell’isola.
“Ma il dato più preoccupante – conclude il segretario generale della Feneal Uil – rimane quello della sicurezza sul lavoro. La sicurezza nei cantieri edili è un’emergenza dimenticata. Tre vittime al giorno, oltre mille morti l’anno, classificano la Sicilia come zona rossa per numero di incidenti, Pochi investimenti, gare al massimo ribasso, cantieri frammentati, dumping contrattuale, totale mancanza di programmazione, ispettorato del lavoro sottodimensionato e rischio costante di infiltrazioni criminali trasformano il settore, in una giungla. La corsa al profitto diventa incontrollata e chi paga il prezzo più alto sono sempre i lavoratori, sia in termini di diritti che di incolumità fisica. La sicurezza non può e non deve essere barattata per nessun motivo al mondoâ€.
Per queste ragioni, la Feneal UIL chiede un cambio di rotta immediato: pianificazione strategica seria; uso efficiente e trasparente dei fondi; tempi certi di realizzazione; avvio rapido delle opere prioritarie e strategiche; infrastrutture moderne e competitive; più controlli e più formazione per garantire cantieri sicuri. “Solo così la Sicilia potrà tornare a crescere, garantendo dignità ai lavoratori ed alle imprese sane, tutelando chi ogni giorno costruisce il Paeseâ€.
L'articolo Edilizia siciliana, De Vardo: “Senza strategia e sicurezza nei cantieri, l’Isola resta indietro†sembra essere il primo su Monreale Press - Quotidiano online di cronaca e informazione.
– Foto Gruppo Editoriale San Paolo –
(ITALPRESS).
L'articolo Salute e Wellness, sito della rivista BenEssere e l’Italpress siglano partnership sembra essere il primo su Monreale Press - Quotidiano online di cronaca e informazione.
Nell’ambito degli adempimenti fiscali annuali, i contribuenti italiani dispongono di importanti strumenti di partecipazione alla distribuzione del gettito IRPEF. Si tratta di meccanismi che permettono di indirizzare una quota delle imposte già dovute verso finalità specifiche, trasformando un obbligo tributario in un’opportunità di sostegno attivo a cause di natura sociale, umanitaria o religiosa.
Spesso, tuttavia, si genera confusione su questi strumenti, in particolare riguardo la differenza tra 5 per mille e 8 per mille. Sebbene entrambi i meccanismi si attivino tramite la dichiarazione dei redditi e non comportino alcun costo aggiuntivo per il cittadino, essi presentano nature, finalità e platee di beneficiari profondamente diverse. Comprendere queste specificità è essenziale per esercitare una scelta consapevole e realmente allineata con i propri valori.
L’otto per mille (corrispondente allo 0,8% dell’IRPEF) è lo strumento storicamente introdotto per primo. Esso consente al contribuente di scegliere la destinazione di questa quota tra lo Stato (per scopi di interesse sociale, umanitario, o per la conservazione di beni culturali) e diverse confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa con la Repubblica Italiana (come la Chiesa Cattolica, l’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, l’Unione Comunità Ebraiche, ecc.).
La peculiarità di questo meccanismo risiede soprattutto nella gestione delle scelte non espresse. Qualora il contribuente decida di non apporre alcuna firma per l’otto per mille, la sua quota non resta inutilizzata, ma viene ripartita tra lo Stato e le confessioni religiose in proporzione alle scelte effettuate dagli altri contribuenti. Si tratta quindi di una scelta che, anche quando omessa, produce un effetto distributivo basato sulla volontà collettiva espressa.
Il cinque per mille (pari allo 0,5% dell’IRPEF) è stato introdotto successivamente e risponde a una logica differente. Questo strumento è finalizzato al sostegno di una vasta gamma di enti e attività specifiche. Il contribuente può indirizzare la propria quota verso categorie ben definite: il sostegno agli Enti del Terzo Settore e alle ONLUS (incluse organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale), il finanziamento della ricerca scientifica e delle università , il supporto alla ricerca sanitaria, la tutela dei beni culturali e paesaggistici, le attività sociali gestite dal proprio Comune di residenza, o il sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche.
Per il cinque per mille, la scelta richiede un’azione più specifica: oltre alla firma nel riquadro della categoria prescelta, è necessario inserire il codice fiscale dell’ente specifico che si intende beneficiare. Se si appone solo la firma sulla categoria, la quota verrà ripartita proporzionalmente tra tutti gli enti di quel comparto. Se non si esprime alcuna scelta, la quota del cinque per mille rimane nelle casse dello Stato.
La confusione tra 5 per mille e 8 per mille è ingiustificata, soprattutto perché le due opzioni non sono affatto alternative. Il contribuente ha la facoltà di esprimerle entrambe. È perfettamente possibile, ad esempio, destinare l’otto per mille a una confessione religiosa e, contestualmente, il cinque per mille a un’associazione di ricerca sanitaria. Le finalità sono il vero discrimine. L’otto per mille attiene prevalentemente alla sfera del sostegno ai culti religiosi o a finalità statali di ampio respiro. Il cinque per mille, invece, si configura come un sostegno diretto e capillare al tessuto del non profit, alla ricerca e alle iniziative sociali specifiche che operano quotidianamente sul territorio. Entrambi i gesti non rappresentano una tassa aggiuntiva, ma solo una diversa allocazione di imposte che sarebbero comunque dovute all’erario. Esercitare attivamente entrambe le scelte significa sfruttare appieno le opportunità di democrazia fiscale offerte dall’ordinamento.
L'articolo Le scelte di destinazione fiscale: il cinque per mille e l’otto per mille sembra essere il primo su Monreale Press - Quotidiano online di cronaca e informazione.
Le attività di controllo dei carabinieri continuano a ritmo serrato. Questa volta i militari hanno intensificato pattugliamenti e verifiche su strada lungo l’asse Carini–Terrasini. Un’attività capillare che ha portato a tre arresti e cinque denunce a piede libero, con accuse che vanno dall’evasione agli atti persecutori, fino alla resistenza a pubblico ufficiale e al rifiuto di fornire le proprie generalità .
Il primo arresto riguarda un giovane di 23 anni, già ristretto presso l’istituto penale per i minorenni “Malaspinaâ€. Il ragazzo avrebbe approfittato di un permesso lavorativo per rendersi irreperibile, violando le prescrizioni imposte dall’Autorità giudiziaria, che ne aveva disposto l’ordine di carcerazione.
In un secondo episodio, i carabinieri hanno fermato un uomo di 64 anni con accuse di atti persecutori e interruzione di pubblico servizio. Anche in questo caso si trattava di un soggetto già destinatario di un provvedimento dell’Ufficio Esecuzioni Penali del Tribunale di Palermo.
Il terzo arresto è avvenuto durante un controllo su strada. Un 21enne, alla vista della pattuglia, ha tentato una fuga improvvisa a bordo della propria auto, comportamento che ha subito insospettito i militari. Dopo un breve inseguimento, il giovane ha abbandonato il veicolo tentando la fuga a piedi. Raggiunto e bloccato, avrebbe inizialmente rifiutato di fornire le proprie generalità . Gli accertamenti successivi hanno rivelato che guidava senza patente e in stato di ebbrezza.
Non sono mancati altri episodi di resistenza: quattro ragazzi, tutti di età compresa tra i 18 e i 21 anni, sono stati denunciati per avere opposto resistenza e per essersi rifiutati di fornire i documenti ai carabinieri. Nel complesso, durante i servizi di controllo sono state identificate 98 persone, verificati 26 veicoli e elevate sanzioni per oltre 2.500 euro per violazioni al Codice della strada. La Compagnia di Carini fa sapere che i controlli proseguiranno nei prossimi giorni, con l’obiettivo di rafforzare la presenza sul territorio e aumentare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini, soprattutto nelle aree più sensibili di Carini e Terrasini.
L'articolo Raffica di interventi dei carabinieri: tre arresti per evasione, resistenza e atti persecutori sembra essere il primo su Monreale Press - Quotidiano online di cronaca e informazione.
MESSINA (ITALPRESS) – Un grande corteo nazionale “No Ponte†è in programma sabato 29 novembre a Messina. Alla manifestazione, promossa da un comitato composto da oltre 80 associazioni e movimenti, sono attesi anche la segretaria del Pd Elly Schlein, esponenti di vertice del M5S e il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli. Durante la presentazione alla Camera, i promotori hanno ribadito le criticità del progetto, richiamando i recenti rilievi della Corte dei Conti.
– Foto xr6/Italpress –
(ITALPRESS)
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