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Recensione: Dopo Evolution et Techniques, nei cui due volumi venivano ricercate le origini del lungo cammino che avrebbe portato, nel secolo scorso, alla civiltà delle macchine, André Leroi-Gourhan ci ha dato, con Il gesto e la parola, anch'esso suddiviso in due parti, una eccezionale sintesi paleontologica ed etnologica (Tecnica e linguaggio), da un lato, sociologica ed estetica {La memoria e i ritmi), dall'altro, della progressiva «liberazione» della specie umana attraverso il suo comportamento materiale nello spazio e nel tempo (dalla liberazione della mano, dell'utensile, della forza, fino a quella della memoria). Una sintesi in cui il passato più remoto entra in rapporto diretto con il futuro più vicino, al di là della situazione dell'«uomo immediato» (quello del nostro fugace presente), ancora situato entro i confini dell'homo sapiens, quando il mito di un trasferimento cosmico ha già preso consistenza. «A tutti i livelli di civiltà, fin dai tempi più remoti - scrive l'Autore all'inizio del primo volume - una delle preoccupazioni fondamentali dell'uomo è stata la ricerca delle sue origini. Ancora oggi tutti gli uomini di cultura, non sapendo dove sono diretti, nutrono lo stesso desiderio dei loro antenati di sapere da dove provengono». E, al termine del secondo volume, dopo avere respinto l'ipotesi apocalittica di una distruzione atomica, afferma fiduciosamente: «È meglio puntare sull'uomo. Possiamo immaginare l'uomo di un avvenire prossimo deciso, in seguito a una presa di coscienza, a restare sapiens. La specie è ancora troppo legata alle sue radici per non cercare spontaneamente quell'equilibrio che l'ha portata a diventare umana». È un'affermazione che può essere condivisa, anche se, liberato grazie alla sua stessa evoluzione, l'uomo della zoologia si trova « probabilmente al termine della sua carriera».L'opera di André Leroi-Gourhan(1911-1986), professore alla Sorbona, reca l'impronta della sua duplice formazione tecnologica e linguistica (ha perfezionato i suoi studi di linguistica con ricerche effettuate in Estremo Oriente). Ha pubblicato: Bestiaire du Bronze chinois (1936), La civilisatìon du renne (1936), Documents pour l'art compare d'Eurasie septentrionale (1943), L'homme et la matière (1943), Evolution et Techniques (1943-1945), Archeologìe du Pacifique Nord (1946), Hommes de la préhistoire (1955), Les religions de la préhistoire (1964). Sono apparsi inoltre suoi contributi nei seguenti volumi: L'histoire et ses méthodes (1967), Ethnologie generale (1968), La préhistoire (1968). Ha diretto il Centre de documentation et recherches préhistoriques e il Centre de formation pour les recherches ethnologiques. Sotto la sua guida si sono formati un centinaio di etnologi francesi e di altre nazionalità.
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