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#vita-digitale #digitale #corriere.it
Pablo Ayo è un ricercatore di fenomeni aerei non identificati, oltre che uno scrittore (con studi in lingue orientali all’UniversitĂ La Sapienza di Roma) che da tempo si occupa di misteri in senso lato, avendo collaborato per sei anni a “Mistero”, programma di Italia 1. In questa chiacchierata-intervista affrontiamo con lui la questione degli avvistamenti di presumibili droni e di oggetti luminosi – Ufo, in ogni caso, allo stato dell’arte – che dalla fine del 2024 stanno imperversando un po’ in tutto il mondo.Â
Che idea s’è fatto di questi fenomeni? “Siamo di fronte a manifestazioni ben più significative rispetto al passato. Lo sono per quantità di casi, sparsi ovunque ma con una sorta di epicentro tra New York, New Jersey e Pennsylvania, e per lunghezza di durata: ci sono stati addirittura avvistamenti di 3-4 ore. Poi c’è il coinvolgimento di una quantità impressionante di cittadini: molti di loro, inclusi sindaci e altre autorità , hanno chiesto chiarimenti”.
Ma queste delucidazioni sono state fumose o non sono proprio giunte. “E difatti quasi nessuno è rimasto contento dei chiarimenti. Sono stati effettuati degli incontri sbrigativi nel corso dei quali è stato detto che si tratta di normalissimi droni e che non c’è da preoccuparsi. Poi però ci sono stati i briefing a porte chiuse con politici e interlocutori di alto livello: ecco, in quel caso i colloqui sono durati addirittura tre ore mezzo…”.
L’FBI, poi, ha come minimo fatto dichiarazioni contraddittorie, non crede? “Sì, è così. Da un lato ha detto di non avere una spiegazione certa, ma dall’altro ha assicurato che non esiste alcun pericolo. Be’, le due affermazioni non sono compatibili: almeno una è falsa. Che non esista pericolo è poi tutto da vedere: gli oggetti si sono manifestati anche su basi militari e un aeroporto è rimasto chiuso per quattro ore, fatti tutt’altro che marginali”.
Donald Trump, in procinto di tornare alla Casa Bianca, ha detto: “Se non siamo certi che siano nostri e se pensiamo che siano un rischio, abbattiamoli”. “Penso che il presidente eletto sappia più di quel che dice. Durante il suo precedente mandato, Chaim Eshed, ex capo del servizio missilistico israeliano, in un’intervista dichiarò che Trump era molto vicino a fare rivelazioni in tema di Ufo. Adesso sembra propenso a parlare: si dice che il 2025 sia proprio l’anno delle ammissioni. Su questa vicenda dei droni, peraltro, non so quanto sia stato informato: prima dell’insediamento probabilmente non è stato messo al corrente di tutto”.
Queste manifestazioni hanno due caratteristiche: in alcune pare davvero che ci siano di mezzo i droni, in altre invece si parla di orbs, ovvero di piccole sfere o globi luminosi. “In effetti il discorso si è allargato. Si sono visti droni che paiono di natura militare, salvo avere caratteristiche speciali e inedite: sanno operare in volo stazionario, qualcosa di incompatibile per velivoli simili ad aerei ad ala fissa. E poi ci sono appunto gli orbs: a differenza dei droni, che hanno un andamento lineare, schizzano via. L’aspetto inquietante è che ci sono stati droni che hanno sparato, senza successo, agli orbs. Questi globi luminosi spuntano un po’ dappertutto, soprattutto dal mare”.
Un’ ipotesi vuole che gli orbs siano manifestazioni militari avanzate di qualche potenza. Qualcosa di terrestre e non extraterrestre, insomma. “Tendo a escluderlo: nessuna tecnologia umana può creare un mezzo che dal livello più meno del suolo sparisce nel giro di due secondi verso lo spazio. Aggiungo: se provengono dal mare possono davvero essere di matrice aliena”.
E perché mai? “Perché nella storia ci sono tantissime testimonianze di avvistamenti da parte di unità delle varie Marine militari, in particolare la US Navy. Gli Ufo spesso sono degli Uso, ovvero oggetti in grado di procedere pure “underwater”, sfruttando una loro flessibilità operativa. C’è poi la famosa teoria secondo cui un’antica civiltà si sarebbe installata sott’acqua e ci sono infine le dichiarazioni dello scorso novembre dell’ex ammiraglio Tim Gallaudet alla Camera dei Rappresentanti a Capitol Hill: “Non siamo soli e meritiamo di conoscere la verità ”, ha detto. Tra l’altro secondo me ha senso che certe cose siano uscite nella parte finale del 2024”.
Quale sarebbe il motivo? “Ho scoperto una coincidenza, che non è una prova ma è comunque un indizio che ha capo e coda: dal 2025 in tutto il mondo entra in vigore una nuova regolamentazione sugli scavi subacquei, alla ricerca di nuove fonti minerarie, soprattutto oro e terre rare, sostanze che stiamo inseguendo perfino sugli asteroidi: in Europa saranno coinvolte zone al largo della Norvegia. Temo che sarà una “caccia” intensa, forse perfino selvaggia e ci potrebbero essere conseguenze in termini di inquinamento e di danneggiamento della biofauna: questo non lo dico io, ma il WWF e altri enti preposti alla tutela ecologica. Ecco, se davvero ci fosse chi vive in fondo al mare, potrebbe considerare queste azioni come un’invasione territoriale e la sua protesta prenderebbe corpo mediante certe manifestazioni che sembrano sottintendere la necessità di trovare un modo per convivere”.
Quindi la spiegazione “aliena” è quella che regge di più, anche se rischia di incassare sorrisini e sberleffi? “Secondo me sì perché altre, tipo la soluzione che siano droni cinesi o che si stia mettendo in atto una falsa invasione per spaventare la gente e valutare le sue reazioni, lasciano il tempo che trovano. Un piano del genere a mio avviso avrebbe avuto come scenario le metropoli, magari con il danneggiamento di monumenti-simbolo. Questo è invece un processo continuo, che coinvolge posti grandi e piccoli e che pare inarrestabile. Infine si sta verificando il fenomeno di una nebbia strana, corpuscolare, che lascia tracce chimiche su tetti, terreno e automobili, oltre a fare sì che si senta male la gente che ne viene a contato. Sembra quasi neve, o cenere: una signora ha fatto vedere che, caduta nella sua piscina, ha generato tanta schiuma, come se fosse stato versato un detersivo”.
Di che cosa si potrebbe trattare? “Ci sono due chiavi di lettura. Ad esempio, potrebbe essere un escamotage chimico pensato dagli Stati Uniti per ostacolare o addirittura monitorare queste sfere di luce, sulla falsariga della “fog of war” già studiata in tempi di guerra per creare una cortina fumogena anti-radar. Oppure potrebbe essere un qualcosa generato proprio dalle sfere di luce, o da questi esseri, perché voglio evitare la tracciatura”.
E i famosi plasmoidi che cosa sarebbero? “Alcune sfere di luce sono state viste comportarsi in modo particolare: mentre di giorno hanno caratteristiche simili a sfere di metallo, di notte molte diventano dei fuochi fatui con una serie di iridescenze e di giochi di luce. Non è una novità , questo fenomeno ricorre spesso nella casistica ufologica. Alcuni ricercatori stanno poi ipotizzando che potrebbe trattarsi di una nuova forma di vita. Avrebbe una natura elettromagnetica, ma riuscirebbe a catturare al suo interno del materiale genetico creando un plasmoide in qualche modo intelligente. Obiettivamente è una teoria molto estrema, non confermata, pubblicata da una rivista i cui contenuti non sono riconosciuti da tutta la comunità scientifica. Due di questi ricercatori sono peraltro italiani: Giorgio Bianciardi e Rosanna Del Gaudio”.
In questo contesto quanto è ampio il rischio di incontrare cialtroni che approfittano della situazione o che addirittura la innescano? “I cialtroni purtroppo ci sono sempre. Ma più che loro, io vedo tanta paura e molta gente che non sa quali pesci pigliare. Girano le teorie più varie e circola parecchio nervosismo che non aiuta a identificare in modo corretto gli oggetti in volo. E negli Usa c’è parecchio scollamento rispetto alle istituzioni: dire che è tutto a posto e che va tutto bene, quando non è chiaramente così, può creare uno scenario alla lunga esplosivo. E’ dunque importante che si arrivi a spiegazioni chiare, senza reticenze”.
Diceva che molti avvistamenti sono avvenuti e avvengono sopra basi militari dotate di missili termonucleari. Non è preoccupante? “Semmai è il contrario. Ogni volta che questi oggetti sono intervenuti sopra questi luoghi, quasi sempre hanno disattivato i missili e hanno indotto situazioni di non operatività . Tra l’altro questi fatti sono avvenuti in momenti caldi e tesi, con la possibilità di scadere in conflitti bellici globali: penso alla vicenda del 1967 della base di Malmstrom negli Usa, letteralmente paralizzata dagli Ufo, o al famoso incidente del 1980 nella foresta inglese di Rendlesham, poco lontano dalla base RAF di Woodbrige: dei militari, tra i quali l’ex vice comandante, testimoniarono di aver avvistato parecchie luci e di essere venuti a contatto con un oggetto sconosciuto di forma piramidale che poggiava su una specie di treppiede. Insomma: questi interventi parevano dei messaggi per farci prendere coscienza, tipo non fate cavolate con l’energia nucleare perché se la maneggiate male non danneggiate solo voi ma anche le dimensioni parallele che soggiacciono al mondo fisico”.
Al tirar delle somme, qual è la rotta giusta da seguire in questo tourbillon di notizie? Essere laici e aspettare gli eventi, essere fiduciosi oppure essere timorosi? “Credo che l’arma migliore sia studiare: quindi, leggere libri, documentarsi, chiedere, informarsi. Non c’è da aver paura: ipotizzando che di mezzo ci siano esseri non terrestri, se avessero voluto ci avrebbero già spazzato via grazie alle tecnologie di cui paiono disporre. Invece sembra che tengano più di noi alla nostra civiltà ”.
E se invece fosse una sorta di Truman Show, o meglio, un modo per testare la reazione della gente nella prospettiva che prima o poi si arriverà ad ammettere? “Potrebbe anche essere. Ma sarebbe strano tenere il segreto in questa maniera ostinata e muta. E poi perché esistono tutti questi video nei quali i droni sparano agli orbs e questi ultimi fuggono illesi, anche se uno, al largo di New York, sembra essere stato abbattuto a giudicare dalle immagini impressionanti? Io dico che se dobbiamo gestire eventuali rapporti con interlocutori intelligenti, lasciare tutto in mano ai militari non è la cosa più sana. Piuttosto sarebbe da creare un corpo diplomatico allargato, un pool specializzato sotto l’egida dell’Onu: prima o poi dovrà essere costituito, gli avvistamenti di massa saranno sempre più evidenti e meno nascondibili”.
Clicca qui per vedere il video incorporato.
L’amico Maurizio Baiata, personaggio poliedrico (e non solo per la passione ufologica che coltiva da anni) visto che è scrittore, giornalista musicale e investigativo, documentarista, traduttore e adattatore, nonchĂ©Â manager di Antonello Venditti e del gruppo Perigeo, ha pubblicato sul suo canale Youtube l’intervista con Jacques VallĂ©e, Paola Harris, il compianto Massimo Fratini, in cui viene alla luce la vicenda dell’atterraggio Ufo del 1945, verificatosi nel territorio del poligono nucleare di Trinity, in New Mexico. Un episodio, quindi, anteriore di due anni a quello di Rosewell. Dopo quattro anni di indagini, di raccolta e di analisi delle prove e delle testimonianze, il lavoro del famoso astrofisico e ufologo francese e della giornalista investigativa italoamericana, rappresenta quella pistola fumante che tutti attendiamo da decenni? Secondo Maurizio la risposta è indubbiamente sì. Avendo vissuto tra anni Settanta e Ottanta negli Usa (dirigendo anche la rivista Open Minds), Baiata ha anche avuto modo di trovare riscontri “e di toccare con mano la realtĂ . A Seattle ho avuto addirittura modo di conoscere e intervistare quelli che all’epoca dei fatti di Trinity erano due ragazzini e che furono testimoni diretti dell’arrivo dell’Ufo”. Buona visione, allora. Aspetto i vostri commenti.
Avevate nostalgia degli avvistamenti di droni misteriosi? Se così fosse, ammesso che sia possibile essere nostalgici, dal momento che le segnalazioni sono praticamente quotidiane e arrivano da qualunque parte del mondo, ecco l’ultima novitĂ . Rimbalza dalla Danimarca e, giusto per sottolineare che non c’è la firma di mitomani, coinvolge addirittura la Polizia. Alcuni agenti, infatti, hanno assistito alla “scomparsa” di droni ad alta velocitĂ sul Mar Baltico, dopo che avevano volteggiato silenziosamente sopra la cittĂ di Køge. Secondo il comunicato ufficiale diramato, erano almeno 20: “Al momento non sappiamo da dove provengano questi droni e che cosa abbiano combinato”. Andiamo bene.,..
Dal 5 gennaio in viaggio per otto settimane con il comandante KirkÂ
William Shatner – icona internazionale, attore, regista e produttore celebre per aver interpretato l’indimenticabile capitano James T. Kirk in Star Trek – presenta su History Channel (canale 118 e 409 di Sky) la nuova serie “I misteri dell’universo”, un viaggio scientifico ed emozionante alla scoperta dei grandi enigmi cosmici. Dal 5 gennaio, ogni domenica alle 21.00, la serie esplora in otto episodi le frontiere piĂą affascinanti dello spazio: dai potenziali viaggi interstellari alla ricerca di vita extraterrestre, dai pericoli cosmici alle prospettive future dell’umanitĂ . Il primo episodio – Siamo soli? – affronta la possibilitĂ che esistano altre forme di vita nello spazio; nel 1977 la Nasa aveva lanciato nello spazio la sonda Voyager 1 con la missione di raccogliere dati oltre i confini del sistema solare, ma anche di trasportare un disco d’oro simile a un vinile nel quale sono stati registrati messaggi audio e video, versi degli animali, suoni e immagini della Natura e dell’umanitĂ ; una sorta di messaggio nella bottiglia lanciata nell’oceano spaziale, nella speranza che venga ricevuto da una civiltĂ aliena. Ecco invece gli altri episodi.  La vita nello spazio. Come sopravviveremo quando diventeremo esseri umani extraterrestri? Un’analisi affascinante su come l’umanitĂ si sta preparando a vivere oltre la Terra, tra sfide tecnologiche, adattamento biologico e i primi passi verso l’esplorazione di mondi sconosciuti. Il nostro pianeta. La Terra raccontata come non l’avete mai vista: un viaggio millenario dall’origine del nostro pianeta fino alle sfide ambientali che minacciano il suo futuro. Un racconto che ci fa riscoprire la fragilitĂ e la straordinaria resilienza del nostro mondo blu. In viaggio verso Venere. Venere: il gemello oscuro della Terra, un pianeta di fuoco e acido dove le temperature potrebbero far sciogliere il piombo. Un monito inquietante su cosa potrebbe accadere al nostro pianeta? Shatner esplora le similitudini e le differenze tra questi due mondi così vicini eppure così diversi. Pericoli spaziali. Asteroidi killer, radiazioni letali, virus alieni: quali minacce cosmiche potrebbero cancellare l’umanitĂ in un istante? Un’indagine rigorosa sui potenziali scenari apocalittici che potrebbero minacciare la nostra esistenza. Nuove frontiere. L’umanità è pronta a conquistare nuovi mondi? Shatner esplora le frontiere dell’esplorazione spaziale, tra tecnologie rivoluzionarie, sogni di colonizzazione e i rischi di avventurarsi nell’ignoto. Avventure spaziali. Le lune aliene come nuova casa dell’umanitĂ : un’ipotesi scientifica o pura fantascienza? Un viaggio tra i satelliti piĂą misteriosi del sistema solare, alla ricerca di mondi potenzialmente abitabili. I misteri del Sole. La nostra stella raccontata come non l’avete mai conosciuta: energia, vita, mistero. Un viaggio nel cuore del nostro sistema solare per svelare i segreti di quella fonte di luce e calore che da sempre guida la vita sul nostro pianeta.
Eccoci a una nuova, si fa per dire, fase della vicenda Ufo. Sto parlando dei presunti rapporti tra Ufo e religione. Tanto per mescolare ulteriormente le carte. Per carità , nessun serio studioso del fenomeno si sognerebbe oggi di dare per certa la provenienza degli Ufo da altri remoti pianeti rispetto all’ipotesi di una loro manifestazione attraverso spazi multidimensionali contigui al nostro. Nel corso degli anni ne abbiamo lette e sentite di ogni. Che ad esempio gli Ufo non sarebbero che la manifestazione più recente e attuale, tecnologizzata, di apparizioni di carri di fuoco, strane nubi o sfere di luce e relativi esseri mitologici avvistati e descritti nelle cronache del passato. Persino rappresentati in dipinti e disegni di secoli addietro. Così come sappiamo bene che c’è tutta una corrente di studio che da parecchi anni, molto prima di Mauro Biglino e soci, vede nella Bibbia, ma pure in antichi testi religiosi indiani e di altre latitudini, la testimonianza, conforme all’epoca in cui furono scritti, di manifestazioni ufologiche e relativi occupanti in veste di dei, angeli ed esseri ultraterreni. A rinverdire la tematica esce ora a livello mondiale e pure nel nostro paese il libro Ufo di Dio di Chris Bledsoe, testo autoprodotto nelle varie lingue a quanto se ne evince, dato che è presente su tutte le principali piattaforme ma senza che compaia il nome di un editore. E questo la dice già lunga sull’intera operazione. Ma chi è Chris Bledsoe? Non uno studioso del fenomeno Ufo, ma neppure un contattista, piuttosto una sorta di “veggente mistico”, di “profeta” e di “guaritore” a giudicare da questa autobiografia. Un uomo della provincia americana dai mille mestieri, di cui quelli più a lungo praticati sono stati il costruttore edile e l’agricoltore. Personaggio che fin dalla giovane età e negli anni a seguire ne subisce di tutti i colori tra gravi incidenti sul lavoro, incidentali colpi di arma da fuoco, lutti, fallimenti lavorativi, tracolli finanziari, traumi e dolorose malattie. A cui si aggiungono travagli familiari e il fatto di essere osteggiato e bandito dalla sua comunità dal momento in cui comincia ad avere le prime “visioni”, alcune delle quali anche in compagnia di alcuni familiari.  Visioni di cosa? Strani esseri tra la boscaglia dagli occhi rossi, oppure umanoidi traslucidi e altissimi nei pressi della sua casa rurale, sfere di luce (o, se preferite, “orbs”) di vari colori e dimensioni che in alcuni casi riesce pure a fotografare e a filmare, misteriosi gufi che periodicamente sembra vogliano avvisare di qualcosa che sta per avvenire. A cui va aggiunto l’immancabile fenomeno paraufologico del “missing time” (tempo mancante) durante il quale Bledsoe e a volte altri in sua compagnia non ricordano quanto sia accaduto o dove siano stati, salvo recuperare successivamente la memoria in modo parziale dei vissuti mancanti.  Leggendo la sua autobiografia dai travagli alle visioni si comprende ben presto dove voglia andare a parare: una figura assimilabile, la sua, a quella di santi, profeti e mistici, ma pure sciamani, che proprio attraverso le grandi sofferenze personali, quasi un percorso iniziatico o una prova di incrollabile fede nel divino, sono in seguito giunti a squarciare il velo che separa la nostra dimensione da quelle contigue, il visibile dall’invisibile. E difatti il clou della vicenda si raggiunge quando a Chris Bledsoe appare volteggiante nell’aria una giovane figura femminile di celestiale bellezza che egli definisce la “signora” (con la “s” minuscola). E che avrete già compreso di chi potrebbe trattarsi. Ed eccoci allora dalla parti già anticipate dagli studi delle apparizioni mariane accompagnate da apparenti fenomeni Ufo, tanto da essere stati definiti “fenomeni BVM”, ma pure da un personaggio come Giorgio Di Bitonto con il suo libro e le sue molteplici testimonianze sugli “Angeli in astronave”. Ciò che da una parte sorprende ma pure inquieta della vicenda narrata da Chris Bledsoe, di cui addirittura si pensò di ricavarne un film e non è detto che prima poi si realizzi, è il gruppo di personaggi influenti dell’intelligence, della CIA, della NASA e dell’esercito americano di cui Bledsoe fa nomi e cognomi, come il colonnello John B. Alexander che firma la presentazione di Ufo di Dio (ma pure autore a sua volta di un libro dal titolo UFOS: Myths, Conspiracies, and Realities). Infine va segnalato il rapporto che ad un certo punto si stabilisce tra Chris Bledsoe e Diana Pasulka, professoressa universitaria di studi religiosi e autrice del controverso American Cosmic: UFOs, Religion, Technology, la quale perora decisamente l’ipotesi che le esperienze di Bledsoe siano una manifestazione della sfera religiosa. Esperienze assimilabili a quelle di veggenti, mistici e profeti del passato. La riflessione che resta da farsi è: sarà questa la vera interpretazione del fenomeno Ufo oppure sarà una ulteriore ambiguità della fenomenologia e della relativa rivelazione, le cui motivazioni vanno ricercate a più livelli e in più contesti. Come dire: visto che il fenomeno non si può più negare, forse è meglio ricondurlo all’ambito religioso o, male che vada, a quello paranormale. Forse per certi ambienti risulta la soluzione migliore che ricondurlo alla matrice aliena. Oppure, ancora, una cosa non esclude per forza l’altra. Il mistero continua.
Pierangelo GarziaÂ
(saggista scientifico, capo ufficio stampa dell’Irccs Istituto Auxologico Italiano)
Io
Interrompo la “tregua” natalizia perchĂ© ieri mi è stata segnalata una cosa che circola su X, ovvero il social network che prima si chiamava Twitter. E’ un post di Ufomania e devo subito premettere che quanto leggete va preso secondo me con atteggiamento laico. Ovvero: da un lato bisogna procedere con i piedi di piombo e anche dubitare dell’attendibilitĂ della notizia, ma dall’altro serve la mente aperta perchĂ© potrebbe essere proprio così. Vi lascio il testo originale in inglese, in sintesi la questione è questa: la Cina sarebbe prossima a rilasciare immagini prese dal suo orbiter Chang’e-2 che dimostrerebbero in modo inequivocabile edifici e strutture sulla superficie lunare. Si tratterebbe ovviamente di manufatti non umani e la Nasa avrebbe anche bombardato importanti zone del satellite della Terra per cancellare le prove di una realtĂ riconducibile agli Alieni. Ripeto: nell’era dell’IA, dei tarocchi video e fotografici che possono ridisegnare fatti e situazioni, la prudenza è doverosa. Ma se fosse tutto vero – detto che giĂ da anni si parla della possibile presenza extraterrestre sulla Luna – saremmo di fronte a qualcosa di clamoroso che segnerebbere l’inizio di una nuova era e che non farebbe fare una bella figura alla Nasa. Non resta che aspettare gli eventi, allora: la parola passa alla Cina. Qui sotto ecco il testo uscito su X. Ripeto e rilancio il Buon Natale.
“I was sent some pictures by a source who claims China will be releasing Hi Res images taken by the Chang’e-2 moon orbiter, which clearly show buildings and structures on the moons surface. He also claims NASA has deliberately bombed important areas of the Moon in an effort to destroy ancient artefacts and facility’s. Pictures yet to be released clearly show nuclear impact craters and building debris caused by explosions in an effort by NASA to destroy the truth. China is moving toward full disclosure of the Extraterrestrial reality, if these images and future ones are verified genuine then NASA should be investigated for fraud and treason. China will be releasing all the data and images from the Chang’e-2 in the coming weeks and months, lets hope this is the beginning of a new era.”
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E’ ormai assodato che i continui avvistamenti di presunti droni – quindi essendo la loro natura presunta si tratta indiscutibilmente di Ufo – stanno creando un clima di panico. Sta accadendo in particolare negli Usa. ma in realtĂ in tutto il mondo e di sicuro questo non è uno scenario ideale per fare chiarezza (nel marasma ci sono infatti anche le condizioni ideali perchĂ© si infilino i cialtroni e quelli che se ne approfittano). Ci sono però alcune teorie che meritano di essere valutate. Le ha segnalate Daniele Dellerba di Ansu/Italia (Associazione Nazionale Studi Ufologici) in una delle sempre interessanti newsletter che ricevo. La prima ipotizza la presenza di un ordigno russo, ricercato dai droni americani, e la tratta l’amico Pablo Ayo nel suo canale Youtube “Frontiere”: cliccate nel video d’apertura, prendete i pop corn e mettetevi in poltrona perchĂ© sono oltre 50 minuti di intervento (anche se il tema è molto, molto interessante). La seconda ipotesi è quella che tutto il pandemonio sarebbe conseguenza di un esperimento finito fuori controllo (ecco il link per la consultazione), mentre il ben noto Luis Elizondo spiega nel video che trovate sotto, sempre da Youtube e con sottotitoli in italiano, la possibile minaccia aliena di questi droni misteriosi. Insomma, buona visione, buone letture e, soprattutto, Buon Natale a tutti quelli che seguono Mistero bUFO. Â
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Sembra che ultimamente negli Usa ci sia un’esplosione di avvistamenti di Ufo – che tendono a essere classificati come droni, forse perchĂ© la parola è considerata piĂą rassicurante -: peraltro il fenomeno è registrato anche altrove, a cominciare dalla Gran Bretagna, e sembra coinvolgere un po’ tutto il mondo. Non solo: una gola profonda ha inviato un interlocutore le immagini di oggetti volanti non identificati che avrebbe addirittura catturato dal presunto programma segreto Immaculate Constellation (trattato nel blog: ne parlo qui). Su Login, la sezione tecnologica di Corriere.it, è appena uscito – e adesso è anche nella home page generale del sito – un mio articolo sulla questione: non sto a ricopiarlo in Mistero bUFO, ma a questo link potrete leggere tutto. Non solo: sulla questione Ufo/Uap vi rimando anche a questo contributo che in estate Angelo Pugliese aveva scritto, commentando le riflessione di Marik von Rennenkampff, giĂ analista per il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Il link è questo: buona lettura.
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Mistero da un mese nei cieli del New Jersey e, da qualche giorno, anche di New York e Philadelphia, dove sono stati avvistati gruppi di droni di origine sconosciuta. Lo riporta il Guardian. Ad indagare è l’Fbi, che chiede la collaborazione dei residenti. “Testimoni hanno individuato il gruppo di quelli che sembrano essere droni e un possibile velivolo ad ala fissa”, ha affermato il Bureau. “Abbiamo segnalazioni dal pubblico e dalle forze dell’ordine risalenti a diverse settimane fa”. Mentre le autoritĂ indagano sulle segnalazioni, la Federal Aviation Administration (Faa) ha imposto restrizioni temporanee al volo nelle aree sopra la base militare di Picatinny Arsenal e il Trump National Golf Club Bedminster.  “Alcuni sono enormi”, ha affermato un residente di Randolph, “restano in volo per ore, e sembrano non seguire traiettorie precise”. Altri abitanti della zona hanno anche affermato di non riuscire piĂą a riposare a causa del rumore generato dai droni: “L’altra sera mi sono alzata alle 2 ed erano giĂ in azione – ha spiegato un’abitante della contea di Morris – . Intorno alle 5.30, quando il Sole iniziava a sorgere, erano ancora lì. Mi aspetto che tornino appena calerĂ il buio, dalla stessa direzione da cui erano arrivati nei giorni precedenti. Questa storia ci rende tutti piĂą nervosi, non riusciamo a dormire”. Lo sceriffo della contea James M. Gannon ha dichiarato lunedì che l’ufficio sta indagando sull’attivitĂ dei dispositivi e ha chiesto ai fotografi di inviare “immagini a piĂą alta risoluzione”. E’ ormai un po’ di tempo che gli Usa sono caratterizzati da questo fenomeno singolare e sconosciuto, che alcuni inquadrano in esperimenti militari (magari non di matrice statunitense) mentre altri ipotizzano (ovviamente beccandosi la stroncatura di essere o fuori di testa o molto fantasiosi) che si possa trattare di sonde di ricognizione liberate da oggetti piĂą grandi di origine extraterrestre. A inizio novembre fu poi svelato che nel dicembre 2023 era entrata in stato di allarme addirittura la base di Langley dell’US Air Force. Ecco il link del post che avevo pubblicato. Sia quel che sia, al momento manca comunque una spiegazione chiara.
Come rapportarsi con gli Alieni in un ipotetico giorno del primo contatto? E’ un argomento cruciale dell’ufologia, presupponendo – senza alcuna certezza, come continuo e continuerò a sottolineare – che oggetto volante non identificato possa essere collegabile anche al concetto di velivolo extraterrestre. Trovare un modo per dialogare con esseri di altri mondi è pure stato il punto focale di molti film di fantascienza, basti pensare al classico dei classici, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo di Steven Spielberg, oppure, in tempi piĂą recenti, all’Arrival di Denis Villeneuve. Ma l’argomento sembra intrigare un pubblico sempre piĂą vasto, incluso quello dei media e, in particolare di quelli specializzati nel settore scientifico. Navigando così nel web – per aggiornare il blog dopo il mio rientro dagli Usa, mi sono così imbattuto in un articolo carino, che si pone proprio la domanda: come ci dobbiamo comportare in caso di chiamata da parte degli Alieni? Gianluca Riccio, direttore creativo di Melancia adv, copywriter e giornalista, componente di Italian Institute for the Future, World Future Society e H+, ha provato a dare una risposta con un post pubblicato su Futuroprossimo.it, sito che dirige dal 2006. In un modo semplice e schematico, ma godibile e divertente, ha proposto una soluzione all’interrogativo, immaginando l’evolversi degli eventi nell’arco di tre settimane. Trovate tutto qui e vi anticipo che concordo con la sua conclusione: “Se quel benedetto segnale arrivasse davvero, il genere umano si troverebbe unito come non mai di fronte alla piĂą grande delle avventure”.
Sono stati giorni molto ricchi di avvistamenti particolari, un po’ in tutto il mondo. Tra i tanti ho scelto quello che ha caratterizzato l’aeroporto Pulkovo a San Pietroburgo. Una strana sfera argentea è apparsa ed è stata filmata dai cellulari di alcuni passeggeri nell’aerostazione. D’acchito mi ha ricordato un oggetto simile che anni fa fu avvistato in Italia: si disse, all’epoca, che potesse essere una sonda rilasciata da un Ufo piĂą grande. Voi che cosa ne pensate di questo Ovni? Il filmato completo lo trovate a questo link.
Clicca qui per vedere il video incorporato.
Novembre 2004: al largo della California succede qualcosa di cui sapremo solo anni dopo ma che segnerĂ una svolta nell’ufologia. Precisamente, era il giorno 14. I piloti americani della US Navy David Fravor e Alex Dietrich a bordo di un FA/18F Super Hornet intercettarono, come raccontato da Fravor al Congresso Usa, un oggetto non identificato durante un’esercitazione con decollo dalla portaerei nucleare USS Nimitz. L’oggetto si muoveva, secondo il racconto, in maniera non convenzionale, accelerando e fermandosi in maniera non replicabile da nessun velivolo che noi conosciamo. L’oggetto era a forma di confetto, per questo venne denominato “Tic Tac” – proprio come la famosa mentina – , e non mostrava insegne, scritte, ali o sistemi di propulsione. Eppure, sempre secondo le testimonianze, replicava i movimenti del velivolo americano, salvo risultare notevolmente piĂą veloce di esso. In questo filmato di Youtube c’è la ricostruzione dell’evento (i parlati sono però in inglese). Vi auguro buona visione e vi segnalo che da domani, domenica 24 novembre, e fino al 3 dicembre, sarò negli Usa. Non avrò modo di aggiornare il blog, ma riprenderò a farlo al piĂą presto dopo il rientro.