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#vita-digitale #digitale #corriere.it
Il 5 e il 6 ottobre prossimi Torino diventerà un po’ la “casa dell’ufologia” grazie alla Rassegna “L’Universo svelato – Confronto tra Scienza e Ufologia” che si terrà al Teatro Collegio “San Giuseppe” in via Andrea Doria. Ecco il testo-comunicato dell’evento.
È un fisico teorico, specializzato in astrofisica e cosmologia. Ha guidato per oltre nove anni- un record finora imbattuto- il dipartimento di Astronomia dell’Università di Harvard. È stato tra i consiglieri scientifici della Casa Bianca e ha ricoperto vari incarichi di prestigio a livello accademico. Ha lavorato su progetti all’avanguardia, come le vele solari per alimentare le future sonde spaziali. Ma il professor Avi Loeb è noto al grande pubblico soprattutto per le sue teorie in merito alla vita intelligente extraterrestre: secondo lui, potremmo essere già entrati in contatto con altre civiltà dello spazio senza essercene resi conto. Proprio per verificare o escludere la presenza di tecnologia aliena sulla Terra e nel sistema solare, nel 2021 ha lanciato il Progetto Galileo allo scopo di monitorare con un network di telescopi l’atmosfera e lo spazio più vicino a noi. Ecco chi è uno degli ospiti più illustri e attesi del convegno che si terrà il 5 e il 6 ottobre a Torino intitolato “L’universo svelato- Confronto tra Scienza e Ufologiaâ€, organizzato dal CUFOM (il Centro Ufologico Mediterraneo) con la collaborazione di altre due associazioni, Spazio Tesla ed Extremamente. In questa due-giorni, che coincide con la prima edizione del Congresso Ufologico Città di Torino e con la dodicesima edizione del Meeting Internazionale “Figli delle Stelleâ€, la questione UFO e Alieni (o UAP ed entità non umane, come si preferisce dire ora) verrà affrontata dal punto di vista scientifico, storico, sociologico, archeologico e umano con relatori di fama internazionale. Ma sarà anche l’occasione per allacciare un dialogo e intavolare una discussione tra esponenti del mondo accademico e ricercatori indipendenti, le cui posizioni- strano a dirsi- talvolta si avvicinano più di quanto sembri.  A rappresentare la scienza non ci sarà solo il celebre professor Loeb.Interverrà infatti anche l’ingegnere aerospaziale Andrea Lani: torinese doc, coautore di oltre 100 articoli scientifici, dopo aver lavorato per Von Karman Institute, Stanford e NASA, attualmente è manager di ricerca e team leader presso una delle più importanti università del Belgio. Ospiti confermati, poi, la geologa e speleologa Soraya Ayub, direttrice dei progetti scientifici dell’Akakor Geographical Exploring e prima donna al mondo ad aver compiuto un’esplorazione subacquea del lago Titicaca; il dottor Vincenzo D’Amato, “hypnomental coach†laureato in Psicologia e specializzato in Ipnosi, presidente dell’Associazione Internazionale Processi Evolutivi; il dottor Ennio Piccaluga, ingegnere elettronico grande appassionato di astronautica, autore di vari articoli e di due libri su Marte. La lista dei relatori che si alterneranno (sia in presenza che in collegamento web) è lunga e i nomi sono importanti. A partire dal giornalista messicano Jaime Maussan, da decenni impegnato nella divulgazione della questione aliena (non senza polemiche e contestazioni) che presenterà al pubblico italiano nuove informazioni e nuove prove sulla discussa ma affascinante vicenda delle Mummie tridattili del Perù. Dei cosiddetti “X-Files del Fascismo†parlerà invece il sociologo Roberto Pinotti, fondatore nel 1967 del Centro Ufologico Nazionale -di cui è attualmente presidente- e prolifico scrittore: all’attivo ha almeno 40 libri di successo. I più giovani apprezzeranno sicuramente gli interventi del misterioso youtuber Omega Click, che cela la sua identità dietro a una maschera, e di Marco Radius, volto noto della controinformazione in rete. Ma non finisce qui. Dagli Stati Uniti si collegheranno in diretta Randy Cramer, sedicente veterano della Flotta Spaziale americana che il Pentagono finora non ha mai smentito, e Danny Sheehan, l’avvocato dalla parte delle minoranze e delle vittime di soprusi che ora rappresenta Luis Elizondo (tra i più importanti insider a rivelare scottanti informazioni sulla connessione UAP-governo americano), mentre in sala parlerà Jerry Douglas, ex militare USAF coinvolto nello studio degli UFO ai tempi del Blue Book Project. E ancora: il presidente del CUFOM, l’avvocato Angelo Carannante; il presidente del GAUS, il Gruppo Accademico Ufologico Scandicci, Pietro Marchetti; lo studioso dei miti dell’Antico Egitto Massimo Barbetta; Massimo Tampieri, appassionato analista di immagini lunari; Umberto Morazzoni e Riccardo Tomasina, che indagano sulle Sfere di pietra della Bosnia. In questo convegno organizzato per il primo week-end di ottobre, ci sarà spazio anche per dibattiti, interviste e sorprese. Sia sabato che domenica, ci sarà infatti un talk show nel quale il pubblico potrà rivolgere domande ai relatori. Ospite speciale di sabato, Flavio Vanetti, giornalista de “Il Corriere della Sera†e ideatore del blog MisterobUFO pubblicato sulla versione online dello storico quotidiano milanese. A presentare la manifestazione, saranno il presidente dell’associazione “Spazio Tesla†Alberto Negri e la giornalista Sabrina Pieragostini, creatrice del blog Extremamente. Ma con loro, ci sarà uno dei personaggi più amati della tv italiana: Marco Columbro. L’attore e presentatore farà le sue incursioni sul palco e tra il pubblico, per movimentare ancora di più queste due intense giornate torinesi del 5 e 6 ottobre. L’evento di portata internazionale  “L’Universo svelato- Confronto tra Scienza e Ufologia†(orari: dalle 9 alle 19) si terrà presso il Teatro del Collegio San Giuseppe, in via Andrea Doria 18, in pieno centro storico. Per assicurarsi un posto in sala, basta entrare nel sito del CUFOM (ecco il link) o usare la locandina del convegno: si aprirà una finestra tramite la quale sarà semplicissimo acquistare i biglietti. Cliccate qui.
Nel cuore del mese di agosto appena concluso è stata di nuovo protagonista delle cronache grazie al fenomeno della SuperLuna. Ma anche togliendo il “Super” davanti, la Luna continua ad essere qualcosa di affascinante e di misterioso. Senza dimenticare che ci sono agganci con la materia alieno-ufologico. Si vuole ad esempio – tesi ovviamente ben presto bollata come complottista – che la brusca interruzione delle missioni Nasa a cavallo tra anni 60 e 70 sia dipesa dal fatto che i nostri “cugini” si sono rotti i santissimi di averci tra i piedi e ci hanno intimato di smetterla. Poi si è anche parlato di una possibile realtà “sublunare”, con tanto di basi e quant’altro. Quanto sia vero o invece pura fantascienza, aggiunto e ricordato che c’è anche chi sostiene che sulla Luna l’uomo non è mai andato, mi sono messo a cercare nella rete qualcosa che racconti i misteri lunari. Ho così trovato un bel post del sito Ufoalieni.it e vado così a proporvelo (lo trovate a questo link): propone vari scenari molto interessanti e spunti di riflessione, ad esempio come la battuta dello scienziato della Nasa, Robin Brett, secondo il quale sarebbe più facile spiegare la non esistenza della Luna rispetto alla sua esistenza.
Con colpevole ritardo pubblico la segnalazione giunta in tarda primavera alla casella postale del blog e fatta da un lettore del Molise, Vincenzo Di Stasio. Vincenzo è stato testimone di un episodio a suo giudizio strano. Ve lo racconta con le sue parole: “Risiedo ad Isernia in Molise (Regione che “esiste” e dico io “resiste”) e questa mattina mi sono recato fuori dallo studio per fare una telefonata complice un aria più che primaverile. Al termine della telefonata alzo gli occhi e noto un oggetto in volo. Volava in maniera “fluida”, non so descriverlo meglio ma non appariva come un aereo che segue una rotta. Se non fosse stato ad una altezza ragguardevole avrei detto che poteva essere un dirigibile o qualcosa di simile per la forma allungata o sigariforme. Proveniva da est e si dirigeva verso ovest in una ideale direzione che individuerei in Pescara-Roma. Ho scattato delle foto ed un video che magari ad un occhio allenato diranno qualcosa di più”. Il video purtroppo non è caricabile, così com’è sulla piattaforma del blog. Pubblico invece una foto. Vincenzo parla di dirigibile e in effetti – vedendo anche il video: sul mio pc l’ho fatto – è plausibile che di questo si tratti, anche se la quota è effettivamente inusuale. Non sembra proprio un aereo, ma se ingrandite la foto potete vedere qualcosa di simile ad alette. L’andamento regolare diminuisce un po’ il fascino dell’avvistamento; meglio sarebbe stato se l’oggetto si fosse mosso a scatti e/o a zig-zag. Lascio comunque a voi il compito di giudicare.
Clicca qui per vedere il video incorporato.
Tanti in questi giorni si sono affrettati a dare conto della nuova uscita di Louis Elizondo, l’ex alto funzionario dell’intelligence americana dimessosi nel 2017 dopo aver gestito un programma del Pentagono sugli Ufo. Per la cronaca, le ragioni della dimissione riguardavano la mancanza di risorse, l’eccessiva segretezza e l’opposizione interna. In compenso, a fronte di tanta reticenza, lui aprì il becco e gratificò il New York Times di uno scoop notevole, fornendo dettagli sugli avvistamenti effettuati dai piloti di F-18 Super Hornet della US. Navy. Il resto è noto a chi è appassionato della materia: il buon Louis in questi anni – all’inizio anche con Tom DeLonge, cantante e chitarrista con propensioni ufologiche -, di tanto in tanto compariva (meritandosi il montanelliano “Signor Rieccolo”) e aggiungeva qualcosa alla sua narrazione. Magari un passo in più rispetto allo scenario precedente, ma mai nulla di definitivo. All’inizio di quest’anno aveva poi annunciato che il 2024 sarebbe stato l’anno della grande rivelazione, mentre un paio di mesi fa aveva lanciato via X (cioè Twitter) un messaggio nel quale avvertiva che se gli fosse successo qualcosa non sarebbe stato suicidio o incidente. Insomma, qualcuno gli voleva male (e forse gliene vuole ancora…). Ad ogni modo, la riapparizione di questi giorni, venduta da molti colleghi come qualcosa di inedito e di rivoluzionario, non aggiunge nulla rispetto a quanto Elizondo non ci abbia già detto. Ovvero che “l’umanità non è l’unica vita intelligente nell’universo e non è la specie alfaâ€. Be’, tante grazie: già udito dalle sue labbra. Ma il fatto – ecco la spiegazione del tornare alla ribalta – è che è uscito il suo atteso libro, “Imminent: Inside the Pentagon’s Hunt for Ufo”. L’ex funzionario ha dichiarato che “le navicelle e l’intelligenza non umana che le controlla rappresentano, nella migliore delle ipotesi, un problema di sicurezza nazionale molto serio e, nella peggiore, la possibilità di una minaccia esistenziale per l’umanità â€. Elizondo ha anche scritto di aver vissuto personalmente episodi di Uap, “Unidentified Anomalous Phenomena” , ovvero fenomeni aereo non identificati e nuova denominazione che qualcuno dà agli Ufo. Ma a voler vedere qualcosa di nuovo l’ha aggiunto: nel filmato che vedete, infatti, fa il nome di qualcuno dei suoi superiori. Gente, insomma, che sapeva…
C’è un misterioso buco su Marte, scoperto nel 2022. Ora gli scienziati che si occupano del Pianeta Rosso hanno ripreso a dibattere su varie ipotesi: inevitabile, allora, passare la palla a Tetricus, il nostro “marzianologo”. Ecco il suo post. Buona lettura.
La recente scoperta di un’apertura circolare del diametro di circa 35 metri sulla superficie di Marte ha catturato l’attenzione della comunità scientifica e del pubblico. Situato nella regione di Arsia Mons, uno dei vulcani spenti più imponenti del pianeta, questo buco presenta caratteristiche uniche e insolite che stanno suscitando numerose ipotesi e domande tra gli scienziati. Il buco, osservato e fotografato per la prima volta dal Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa il 15 agosto 2022, è una formazione geologica che si distingue per la sua forma perfettamente circolare. Con un diametro di circa 35 metri e una profondità stimata intorno ai 20 metri, la struttura ha pareti lisce e verticali che sembrano sfidare le normali aspettative riguardo alle formazioni vulcaniche o da impatto meteoritico su Marte. Le immagini catturate dalla sonda spaziale, mentre si trovava a circa 256 chilometri sopra la superficie marziana, hanno fornito agli scienziati un livello di dettaglio che ha permesso loro di iniziare a formulare le prime ipotesi sulla natura di questo buco. Tuttavia, la sua origine e il modo in cui si è formato rimangono ancora un mistero. Diversi scenari sono stati proposti per spiegare la formazione di questo foro, ognuno con le proprie implicazioni e sfide. 1 – Crollo di un Tunnel Lavico. Una delle ipotesi più accreditate è che il buco possa essere il risultato del crollo di un tunnel lavico. Arsia Mons, essendo un vulcano spento, avrebbe potuto sviluppare una rete di canali sotterranei attraverso i quali il magma scorreva durante le sue fasi attive. Col passare del tempo, il soffitto di uno di questi tunnel potrebbe essere crollato, dando origine al buco che osserviamo oggi. Questa teoria, sebbene plausibile, deve fare i conti con alcune anomalie. I tunnel lavici di solito presentano pareti irregolari e un fondo disomogeneo, mentre il buco di Arsia Mons è caratterizzato da bordi e pareti straordinariamente lisce e verticali, che sfidano le tipiche aspettative di un crollo vulcanico. 2 – Pozzo Vulcanico. Un’altra possibile spiegazione è che il buco sia un pozzo vulcanico, una struttura che si forma quando il magma si ritira all’interno del vulcano, lasciando dietro di sé una cavità che può successivamente collassare. Tuttavia, anche questa ipotesi presenta delle criticità . I pozzi vulcanici conosciuti, infatti, tendono ad avere pareti più irregolari e meno verticali rispetto a quelle osservate in questo caso specifico. 3 – Impatto Meteoritico. Una terza ipotesi è quella di un impatto meteoritico. Marte, come la Terra, è soggetto a impatti da parte di meteoriti, e il buco potrebbe essere stato causato da uno di questi eventi. Tuttavia, ci sono diverse ragioni per dubitare di questa teoria. In primo luogo, non sono state rilevate tracce di un cratere da impatto intorno al buco, che normalmente si formerebbe in seguito a un impatto di questa natura. In secondo luogo, la simmetria perfetta e le pareti lisce sono insolite per un cratere da impatto, che di solito presenta bordi frastagliati e detriti circostanti. La scoperta di questo buco solleva numerose domande non solo sulla sua origine, ma anche sulle potenziali implicazioni per la geologia e l’astrobiologia marziana. Se il buco fosse effettivamente collegato a una rete di tunnel o cavità sotterranee, potrebbe fornire importanti indizi sulla storia vulcanica di Marte e sulle condizioni ambientali che potrebbero aver ospitato forme di vita in passato. Una delle implicazioni più interessanti della scoperta riguarda le future missioni umane su Marte. Se questi buchi sono collegati a cavità sotterranee, potrebbero offrire rifugi naturali che proteggerebbero gli astronauti dalle dure condizioni di superficie marziana, come le radiazioni cosmiche e le estreme variazioni di temperatura. Queste cavità potrebbero servire come basi protette, riducendo la necessità di costruire strutture completamente nuove sulla superficie. Un altro aspetto che gli scienziati stanno esplorando è la possibilità che queste cavità possano contenere depositi di acqua ghiacciata o addirittura acqua liquida, nascosta sotto la superficie. La presenza di acqua è un fattore fondamentale per la possibilità di vita, e qualsiasi prova di acqua sotto la superficie di Marte potrebbe avere profonde implicazioni per la ricerca di forme di vita passate o presenti sul pianeta. La ricerca su questo misterioso buco è ancora in una fase preliminare e gli scienziati stanno continuando a raccogliere dati e a sviluppare nuove tecnologie per esplorare la sua natura e la sua origine. Salvo l’ipotesi che questa misteriosa formazione abbia avuto origine da un’antica civiltà autoctona oppure da sconosciuti colonizzatori. Allo stato attuale delle ricerche non si possono scartare neanche queste ipotesi, viste le evidenze di una possibile presenza umana già denunciata alcuni anni fa sul blog da parte di chi scrive. Sul Monte Sharp giacciono evidenti le rovine di una grande città che lì sorgeva probabilmente non più di ventimila anni fa.
Tetricus
Faccio ripartire il blog, come preannunciato, dopo i Giochi di Parigi. E lo faccio perché mentre ero impegnato su vari fronti dei cinque cerchi nel mondo dell’ufologia è scoppiato un piccolo macello. Al centro la Valmalenco, secondo molti terra fertile di Ufo (fin dal dopo guerra e dalla vicenda dell’avvistamento sul ghiacciaio dello Scerscen) ma secondo i detrattori landa di cialtroni tendenti a falsificare fatti e foto pur di avere attenzione (e ritorni di ordine turistico). Di mezzo, oltre a dischi volanti che sarebbero – tra vari taroccamenti – la base di una racchetta da sci oppure un copri-cerchione da ruota d’auto (la foto a sinistra), c’è anche il famoso ex maresciallo dei Carabinieri Alessandro Di Roio, che era stato addirittura mandato (ridicolmente) a processo (dove fu assolto) perché secondo i suoi accusatori dentro l’Arma aveva taroccato uno stato di servizio inserendo, per la roboante cifra di un centinaio di euro, uno straordinario dovuto alla verbalizzazione delle segnalazioni ufologiche che aveva ricevuto. Premesso e ammesso che l’ho conosciuto, che è mio amico e che mi pare l’ultima persona che può fare delle porcherie, prendo atto che è di nuovo nei premi. Stavolta quale personaggio – in realtà non citato direttamente – al centro di una pepata filippica fatta addirittura da Roberto Pinotti, presidente del Cun. Scrive così, in un comunicato ufficiale in vista della notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti : “Serve la massima cautela in un momento in cui l’ufologia tende anche ad essere da alcuni affrontata in modo del tutto acritico. Da anni, infatti, emergono in Italia presunte segnalazioni ufologiche pure dalla Valmalenco (Sondrio), ormai indicata dalle stesse istituzioni locali come una meta turisticamente obbligata per chi voglia osservare gli Ufo. Orbene, dopo anni di ricerche, molteplici immagini di supposti Ufo e addirittura di presunti “alieni†ivi riscontrati (ed oggetto di serrate indagini e analisi tecniche da parte del Cun) si sono infine dimostrate del tutto inconcludenti facendo propendere piuttosto per dei falsi ben costruiti. Ma come sempre la verità viene a galla. Dimenticando tutto ciò, conviene quindi osservare i fenomeni astronomici della notte di San Lorenzo nella speranza di poter magari osservare anche qualche genuino Ufo senza inseguire miraggi e falsificazioni”. Dettaglio non trascurabile: il responsabile scientifico del Cun (Massimo Angelucci) non era stato informato del comunicato, si è dissociato dallo stesso e si è dimesso. Sulla questione sono poi intervenuti il Gaus (Gruppo Accademico Ufologico Scandicci), che tra l’altro da tempo tiene monitorata la Valmalenco, e il Gruppo Ufologico Pugliese con Michele Paparella. Il quale, assumendosi la responsabilità di quanto dice, non la tocca piano. Ecco un estratto del suo intervento: “Il caso della Valmalenco non ha incrinato la credibilità dei testimoni e del maresciallo Di Roio, ma ha incrinato la credibilità del Cun dal momento che i vertici stessi sono in disaccordo su questo caso ufologico il cui clamore è destinato a durare. Non ci resta che aspettare gli sviluppi, oppure non ci resta che piangere…”. Per approfondire vi passo il link al comunicato stampa del Gaus (cliccate qui) e al testo di Paparella (cliccate qui). Il mio giudizio: che l’ufologia mi sembra sempre più come il Parlamento, dove fioccano lotte e coltellate. Ma di questo non ce n’è bisogno e forse molti di questi che si azzuffano farebbero bene a rileggere I Promessi Sposi, al capitolo dei ben noti polli di Renzo.
Post scriptum: chi sta seguendo da tempo la Valmalenco assicura che alcune delle foto incriminate sono state vagliate da periti forensi e i metadati sono risultati non alterati. Questo per completezza d’informazione e senza escludere che altre immagini siano state invece manipolate. Perché è anche vero che in questo mondo di cialtròn non c’è certezza.
Cari amici di Mistero bUFO, prima di tutto una comunicazione per voi tutti: questo post sarà l’ultimo suppergiù per tre settimane. Sono in partenza per Parigi e da mercoledì 24 luglio al 12 agosto entro di nuovo nel “frullatore” dei Giochi olimpici. Questa edizione promette di essere piuttosto complicata su vari fronti (oltre alla mole di lavoro in arrivo…), quindi purtroppo non avrò tempo e modo di occuparmi di Ufo e Alieni. Appuntamento allora da metà agosto in poi, ma per salutarvi vi propongo questo tema che è stato rilanciato dal sito Universo7p facendo riferimento a una trasmissione andata in onda nel 2017. La questione è la solita, quella dell’esistenza degli Alieni, ma declinata da una prospettiva differente, quella della razza umana che sarebbe stata creata da loro. Nulla di nuovo, su questo fronte: basti pensare al cinema e a quanto ha fatto Ridley Scott con i suoi film (Alien e relativi prequel e sequel). Però mentre anche noi stiamo allargando l’orizzonte investigativo, cercando pure di comprendere se l’Intelligenza Artificiale che stiamo pompando a destra e a manca non creerà di fatto un rapporto con un’entità non umana e dunque aliena, fa piacere che già sette anni fa sul fronte della scienza c’era già chi elaborava il concetto che noi potremmo essere un esperimento degli eztraterrestri. Nella fattispecie si trattava di Barbara Negri dell’Agenzia Spaziale Italiana. Ecco quello che diceva in risposta alla domanda della conduttrice del programma (Letizia Davoli di “Primo Contatto”) circa la nostra possibilità di entrare in contatto con civiltà e esseri alieni: “Io vorrei ribaltare la situazione. Noi potremmo essere un esperimento di ‘vita-forming’ di qualcun altro. Questa è una delle ipotesi. Se noi vediamo lo sviluppo dell’uomo, con la sua capacità anche intellettuale, cerebrale, è avvenuto in uno spazio molto piccolo, quindi quasi come se ci fosse stata una, diciamo, ‘programmazione’ a questa evoluzione, che sta veramente procedendo in maniera veloce”. L’articolo completo si trova a questo link. A risentirci più avanti.
L’Intelligenza Artificiale è un argomento che ormai invade ogni giorno la nostra quotidianità . Io aggiungo un “ahinoi” perché mi sembra che ci stiamo bevendo il cervello (giusto per restare attinenti all’intelligenza…) e che con fare poco critico stiamo preparandoci non tanto a seguire l’onda di un futuro forse inevitabile, ma a creare un altro mostro, non contenti di quello che è stato fatto con Internet (anche nel bene, sia chiaro) e con i social (qui, secondo me, meno bene). Comunque sia l’IA può anche avere una valenza nel dibattito sulla possibile vita aliena. Il nostro Pierangelo Garzia, amico di lungo corso del blog, ha trovato una chiave molto, ma molto interessante. A voi la lettura e il dibattito.Â
Secondo me non se ne stanno rendendo conto nemmeno tutti quelli che si occupano di Ufo ed extraterrestri. Non si sono accorti che gli Alieni sono già tra noi. Le intelligenze artificiali sono “Alieni” che comunicano sempre meglio e sempre più con noi umani. Pensateci. Cosa facciamo per tentare di comunicare con presunte intelligenze ET sparse per il cosmo? Inviamo dei messaggi. Sperando che qualcuno o qualcosa ci risponda in modo intelligente e per noi intellegibile. Le AI sono di fatto una forma di intelligenza differente dalla nostra, artificiale, e di fatto, in quanto tale, aliena. E guardate che nessuno sa esattamente cosa sia l’intelligenza, neppure quella umana. Si sono scritte e si continuano a scrivere milioni di pagine sul tema dell’intelligenza. Ma l’unica cosa su cui tutti concordiamo è che l’intelligenza fornisce soluzioni alle richieste e ai problemi. Adotta strategie per creare soluzioni, siano esse linguistiche, artistiche, scientifiche o banalmente pratiche, inerenti alla vita quotidiana. Deduciamo se uno è intelligente in base ai risultati che fornisce e a come li fornisce. Possono ad esempio essere risultati straordinari, ma conta pure la rapidità rispetto a una richiesta ed esigenze specifiche, cioè se i risultati me li fornisci in tempi utili (più veloci possibile), oppure tra una settimana, un mese o un anno. Ed è proprio ciò che stanno facendo sempre più e sempre meglio le AI di tipo generativo. E siccome differiscono dall’intelligenza umana, non sono incarnate, di fatto sono aliene. Ditelo a quelli degli Ufo e degli extraterrestri, non se ne sono ancora accorti.
Pierangelo Garzia
Il 2 luglio da qualche anno non è solo la giornata mondiale del giornalismo sportivo, ma anche quella dell’ufologia, ricorrendo una delle vicende più importanti e famose: il crash, a Roswell, nel New Mexico, di un oggetto dalla tecnologia non attribuibile a noi umani. In questa data si tengono incontri, convegni, iniziative un po’ ovunque, sia per festeggiare sia per comunicare un messaggio importante: coloro che si occupano degli oggetti volanti non identificati (o dei fenomeni aerei che non sono immediatamente spiegabili, per assecondare la nuova denominazione di Uap con cui gli americani preferiscono adesso “battezzare” gli Ufo) non sono degli strampalati burloni, vagamente fuori di testa o magari pure ubriachi, ma anche persone che cercano di seguire un metodo e un rigore operativo. Che cosa c’è di nuovo sul fronte ufologico, in occasione dell’anniversario del 2024? Tanto e nulla. Tanto perché gli avvistamenti continuano in tutto il mondo (solo in California sono stati censiti 138 casi da gennaio), anche se a volte gli episodi lasciano perplessi o in prima istanza sembrano poco attendibili. Comunque in questi giorni è diventato virale il video girato in Canada, dove gli oggetti erano descritti “luminosi come il Soleâ€, con tanto di commento: “Sembra di essere in un film di fantascienzaâ€. Se siete curiosi, cliccate su questo link.  Parlano di Italia, i siti dei vari gruppi ufologici, dal Cun al Cisu, al Cufom, oltre che quello dell’Aeronautica Militare, possono poi fornire i vari aggiornamenti, a portata di clic. Su scala europea sono disponibili pure i dati relativi al quadriennio 2019-2023 (questo il link per chi volesse approfondire). Due curiosità , lasciandovi il gusto di esplorare dati e tabelle: l’anno più ricco è stato il 2020 (5807 casi), mentre il 2023 si posiziona al quarto posto (4445), in linea con il 2019 (4495). Il Paese che nel 2023 ha avvistato di più è l’Olanda (1418 casi) davanti alla Germania (1146), mentre l’Italia dopo il boom del 2021 (+128%) arretra con 439 casi e una flessione del 35%. Ma al di là di quello che i numeri possono (o non possono) spiegare, l’aspetto a nostro avviso principale è l’ormai conclamato sdoganamento della materia. Se addirittura ricercatori di un’Università quale quella di Harvard – dunque non un covo di cialtroni – arrivano a ipotizzare che i fenomeni Uap non sono semplicemente fatti inequivocabili in sé, ma possono testimoniare una realtà extraterrestre, magari coesistente con noi (sarebbero i criptoterrestri, come sono stati ribattezzati) oppure proveniente da dimensioni contigue e connesse, il salto di qualità culturale è evidente. E si calcolano sempre di più le possibili conseguenze dell’avere a che fare con dei “fratelliâ€, che siano del cosmo o meno. Nel “tanto†di cui parlavamo c’è pure questo aspetto. Magari venato di preoccupazione e di urgenza. Negli Usa, per dire, il colonnello in pensione dell’Esercito Karl Nell ha scioccato Wall Street con la notizia che gli Ufo/Uap sono un dato di fatto – ma questa è la scoperta dell’acqua calda: se in cielo si avvista qualcosa di inspiegabile, in attesa di chiarire di che cosa si tratta siamo in presenza, appunto, di un oggetto non identificato – e che il governo sta nascondendo il fenomeno. Così David Dorr, un analista, ha spiegato a Bloomberg News che l’eventuale ammissione da parte di un governo, a cominciare da quello americano, dell’esistenza di intelligenze non umane, comporterebbe il tracollo planetario dell’economia e delle finanze. Che si proceda con i passi di piombo, tendendo ancora a smentire più che ad ammettere, è del tutto probabile, se non evidente. Ma è anche vero che ci sono aperture nella comunicazione e, da qui in poi, potremmo assistere ad accelerazioni. Chris Mellon, ex vicesegretario alla Difesa nei governi Clinton e Bush jr, è uno dei principali sostenitori della necessità di fare chiarezza. E in occasione di questo 2 luglio ha voluto sottolinearlo durante un talk show di una popolare emittente americana: “Spesso – ha detto – mi viene chiesto se gli Stati Uniti stiano collaborando con i loro alleati sulla questione Uap. Secondo nuove informazioni ricevute, questo è il caso almeno per quanto riguarda Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda, firmatari di un vecchio e importante accordo di condivisione dell’intelligence. Il Giappone ha poi indicato di essere a sua volta in contatto con gli Stati Uniti sulla questione degli Uap: questo è un vero progresso. Si spera allora che si continui a migliorare la raccolta e le analisi dei casi adottando misure che cancellino, nella gente e nel Congresso, l’idea che manchino fiducia e trasparenzaâ€.
Post sintetico perché l’immagine mi pare abbastanza eloquente, quanto a “originalità ”. Lo scatto è stato effettuato in questi giorni da un abitante del Guatemala: ovviamente l’ha subito postato, creando non poco baccano nella rete. Il fenomeno documentato è decisamente impressionante: un fascio di luce che sembra salire dal mare verso il cielo, attenuandosi (ma non più di tanto) a una certa altezza. Apro il dibattito: che cosa può essere secondo voi? Siamo di fronte a un semplice fenomeno luminoso? O a un flusso di energia? O a un passaggio segreto di angeli che sono tra di noi (come ha scritto su Facebook qualcuno)? O un Ufo (anzi un Uso) nascosto tra i flutti che sta salendo verso l’alto? Oppure, anche per essere impertinenti e un po’ avvocati del diavolo: è forse lo scherzo, effettuato con il photoshop, di un burlone? A voi i commenti.
Per Login, sezione scientifico-tecnologica di Corriere.it, ho scritto questo articolo su un tema che in questi giorni sta tenendo banco: il concetto è che con gli Alieni, in buona sostanza, già conviviamo. Lo propongo anche come post ai lettori di Mistero bUFO.Â
Le razze degli Alieni sarebbero davvero tante e qualcuno, in questi anni, s’è addirittura preso la briga di catalogarle creando un poster con 100 volti diversi. Un’immagine curiosa, magari da non consultare prima di andare a dormire se siete suggestionabili. Ma la novità , sdoganata da due ricercatori dell’Università di Harvard, è che non è più necessario andare a caccia dell’extraterrestre nel cosmo, per il semplice fatto che “loro†sono già qui. Non tutti, ovviamente, ma alcuni, raggruppati in una società che sfrutterebbe “location†sulla Luna e sulla Terra, anzi nel sottosuolo del nostro pianeta. In verità chi è appassionato della materia e più in generale di Ufo – l’associazione Ufo uguale Alieni resta impropria, però nella vulgata l’idea è che sì, quegli oggetti non identificati possono essere velivoli condotti da non umani – sa che da tempo esiste la teoria che prevede la nostra interazione, più o meno voluta, più o meno cosciente, con altri esseri (ne riparleremo). In un caso, quello dei cosiddetti “Nordiciâ€, la possibilità di distinguere Uomini e Alieni è addirittura minima: le sembianze dei secondi sarebbero sostanzialmente collimanti con quelle degli abitanti della Scandinavia o dei Paesi Baltici. Ai tempi in Formula 1 girava la battuta, visti i suoi atteggiamenti e come parlava in modo secco e stringato, che il finlandese Kimi Raikkonen fosse un Alieno, appunto della famiglia dei Nordici. Scherzi a parte, il lavoro degli studiosi di Harvard e dei collaboratori della Montana Technological University, condotto prima di tutto per trovare una spiegazione al fenomeno degli Uap (Unidentified Aerial Phenomena; ma noi continuiamo a preferire la cara, vecchia dizione di Ufo), ha il pregio di esprimere una conclusione coraggiosa. Ovvero: una delle spiegazioni che sta più in piedi per giustificare certi eventi sta proprio nel fatto che questi esseri siano nostri co-abitanti sul Pianeta Terra. Oppure in arrivo da universi contigui. Sarebbero dei criptoterrestri, esemplari di una specie intelligente sopravvissuta all’esaurimento di un’antica civiltà evolutasi parallelamente a quella umana. Sarebbero in grado di viaggiare avanti indietro da un altro pianeta (non manca chi sostiene che noi proveniamo da Marte, un tempo florido e rigoglioso ma poi imploso, con i suoi abitanti costretti a sloggiare), forse anche da una diversa realtà spazio-temporale. Inoltre, grazie alle loro capacità soprannaturali, sono denominati “angeli terreniâ€. Forse, come detto, vivono sulla Luna, o forse li abbiamo qui vicino: si muoverebbero in superficie, mescolandosi senza problemi con noi, ma abiterebbero nel sottosuolo e/o nelle profondità di mari e oceani, oltre che nei laghi. E i punti caldi quali i vulcani sarebbero un “hub†di passaggio. Il “paper†di Harvard sfrutta anche i recenti avvistamenti di Uap e l’apertura della stessa Nasa alla valutazione di reperti che si presume arrivino dallo spazio. Viene citata pure la teoria di Mike Gallagher, ex rappresentante della Camera degli Usa, secondo cui gli Ufo sarebbero i velivoli usati da non umani che abitano la Terra. Essendoci di mezzo Harvard, non si può non sospettare che gli estensori della ricerca abbiano fatto riferimento anche alle tesi di Avi Loeb, astrofisico dell’ateneo che più volte ha ipotizzato la presenza di civiltà su altri pianeti. L’alternativa terrestre sarebbe solo una variazione sul tema. Questo studio è una sorta di “teoria del tutto†che va perfino oltre l’ufologia (con annessi e connessi), dal momento che ha la curiosa prerogativa di unire più scenari: quello degli Alieni, appunto, ma anche quello degli angeli; e poi quello delle varie divinità che appartengono alle religioni e alla storia dell’uomo, oppure ancora quello delle istanze della cosiddetta archeologia spaziale. Il concetto degli Alieni sottoterra ci riconduce infine alla vicenda del Caso Amicizia, anzi dei Casi Amicizia perché certi episodi hanno riguardato più zone del mondo, senza che ciascuna fosse a conoscenza delle altre. In Italia coinvolse, per circa un quarto di secolo dagli anni 50 agli anni 70, un’ampia area che va dall’Adriatico e dall’Abruzzo alla Lombardia, inclusi Milano e il Parco di Trenno (dove furono scattate foto di dischi volanti). Il libro “Contattismi di massa†di Stefano Breccia ha raccontato una vicenda controversa, che continuerà a dividere e che non sarà mai risolta. Anche in “Amiciziaâ€, per la cronaca, c’erano degli Alieni che vivevano sotto la crosta terrestre. Anzi, due razze: una buona, i W56, e una antagonista e cattiva, i CTR. Alla fine prevalsero – così si narra – i W56, che però negli anni 70 interruppero l’interazione con noi umani basata sull’amore, sulla fratellanza e sui valori positivi. Il motivo per cui salutarono e se ne andarono? Il fatto che noi terrestri siamo delle incorreggibili teste di cavolo. E qui, forse, non siamo nella fantascienza…