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Gli Ufo di Gabriel García Márquez: “Provengono da altri pianeti, ma la loro meta non è la Terraâ€
L’interesse nei confronti degli Ufo ha coinvolto e coinvolge tanti personaggi insospettabili. Rosanna Spatari ha trovato un’intervista rilasciata nel 1969 a un quotidiano colombiano da Gabriel García Márquez, maestro del realismo magico, e l’ha postata su Facebook. Il grande scrittore, nato nel 1927 e mancato nel 2014,  condivise le sue riflessioni sugli oggetti volanti non identificati […]

L’interesse nei confronti degli Ufo ha coinvolto e coinvolge tanti personaggi insospettabili. Rosanna Spatari ha trovato un’intervista rilasciata nel 1969 a un quotidiano colombiano da Gabriel García Márquez, maestro del realismo magico, e l’ha postata su Facebook. Il grande scrittore, nato nel 1927 e mancato nel 2014,  condivise le sue riflessioni sugli oggetti volanti non identificati e sulla possibilità di vita extraterrestre. Ecco il suo pensiero. 675ace862f148

Che cosa pensa degli Ufo?
“La mia opinione sugli Ufo è di buon senso: credo che siano navi provenienti da altri pianeti, ma il cui destino e la cui meta non è la Terra.”
Crede nella possibilità di esistenza di vita su altri pianeti?
“È commovente la superbia di coloro che sostengono che il nostro pianeta è l’unico abitato. Credo piuttosto che siamo una specie di villaggio sperduto nella provincia meno interessante dell’universo, e che i dischi luminosi che vediamo passare nella notte dei secoli ci guardano come noi guardiamo le galline.”
Gabriel_Garcia_Marquez2_(2009)Da dove crede che provengano o chi li dirige?
“Gli Ufo devono essere guidati da esseri il cui ciclo biologico è sproporzionatamente più ampio e fruttuoso del nostro. Non si prendono cura di noi perché hanno finito di studiarci migliaia di anni fa, quando furono fatte le ultime esplorazioni dell’universo, e non solo sanno di noi molto più di noi stessi, ma conoscono persino il nostro destino. In realtà, la Terra deve essere per loro un’isola di emergenza nel caso della navigazione spaziale.”
Pensa che il pubblico sia informato adeguatamente sull’argomento?
“Non credo ci sia una cospirazione delle grandi potenze per nasconderci la verità sugli Ufo. Sarebbe attribuire ai padroni del mondo più intelligenza di quanta ne abbiano.”
A cosa attribuisce la persistenza di alcuni scienziati a negare non più la possibilità che esistano navi extraterrestri, ma anche il fenomeno stesso?
“Quello che succede è che l’umanità non ha saputo meritare la saggezza degli alchimisti, che consideravano il laboratorio una semplice cucina della chiaroveggenza, e ora siamo alla mercé di una scienza reazionaria il cui dogmatismo rozzo non ammette le prove finché non le ha dentro un barattolo. Sono scienziati regressivi che negano l’esistenza dei marziani perché non possono vederli, senza chiedersi nemmeno se i marziani non saranno i microbi che ci fanno la guerra dentro il corpo. Finché la scienza sarà sperimentale – e non chiaroveggente, come lo è stata l’alchimia e come può esserlo solo la poesia ai nostri tempi – l’umanità continuerà a far parte del regno dei cirripedi.” 
García Márquez conclude con una riflessione pungente: “Continueremo a guardare con la bocca aperta quei dischi luminosi che erano già familiari nelle notti della Bibbia, e continueremo a negare la loro esistenza, anche se i loro membri dell’equipaggio siedono a pranzo con noi, come è successo tante volte in passato, perché siamo gli abitanti del pianeta più provinciale, reazionario e arretrato dell’universo.”
Il mio commento? Chapeau, immenso Gabriel.


Data articolo: Mon, 30 Jun 2025 17:26:13 +0000
ufo
Cinegiornale bUFO – 83 / La storia completa di Bob Lazar e dei suoi lavori “alieniâ€
Dal momento che il dibattito su Uap/Ufo, disclosure (più o meno vera, in essere o no, attendibile o meno) è più che mai aperto  – gli amici di Qui Base Terra hanno appena postato un paio di spunti che mi riprometto di unire, sintetizzare e proporvi quanto prima -, ho deciso di tornare a quella […]

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Dal momento che il dibattito su Uap/Ufo, disclosure (più o meno vera, in essere o no, attendibile o meno) è più che mai aperto  – gli amici di Qui Base Terra hanno appena postato un paio di spunti che mi riprometto di unire, sintetizzare e proporvi quanto prima -, ho deciso di tornare a quella che forse rimane la figura chiave e iniziale – ben prima di un Luis Elizondo o di un David Grusch, per intenderci – di questo processo: ovvero, Bob Lazar. E’ il famoso personaggio, discusso, bersagliato da critiche, di sicuro con zone d’ombra e pasticci che non l’hanno aiutato nella reputazione, che sostiene di aver lavorato in un sito speciale della famosa Area 51, con l’incarico di occuparsi di retro-ingegneria aliena. Cialtrone oppure no? Le opinioni resteranno tante e comunque radunate su due fronti, quelli pro-Lazar e quelli contro di lui. Vi propongo allora, come Cinegiornale bUFO,  il riepilogo della sua storia in un filmato che Mickey Mistery ha messo su Youtube. Prendete pure pop corn e patatine e divertitevi, il video dura circa 30′. Vale la pena di sottolineare che Bob Lazar dichiarò che gli oggetti volanti (alieni) recuperati per muoversi sfruttavano, come propulsore, l’elemento 115. La scienza ufficiale l’ha preso per i fondelli per questa affermazione, dandogli del complottista  che spara cavolate. Si dà però il caso che quando Lazar ne parlò, l’elemento 115 non fosse stato ancora scoperto. Fece la comparsa ufficiale nel 2003 grazie a un team di scienziati russi e americani a Dubna e per questo fu battezzato Moscovio. Domanda semplice, semplice: come faceva Bob, anni prima, a ipotizzarne l’esistenza? La scienza una risposta dovrebbe darcela, prima di screditare tout-court, non è vero?

https://www.youtube.com/watch?v=HtKSgI9nG28


Data articolo: Thu, 26 Jun 2025 17:18:39 +0000
Università della California
Vogliamo comunicare con gli Alieni: impariamo il messaggio delle bolle delle balene
Propongo anche qui un articolo che ho appena fatto per Login, il contenitore scientifico-tecnologico del sito del Corriere della Sera.  Come potremmo dialogare con gli Alieni nel caso arrivi il fatidico giorno del contatto di massa o in subordine un segnale da loro da un punto “ics†nel quale si trovano? Se ne parla da […]

68543cc33638c.r_d.513-494Propongo anche qui un articolo che ho appena fatto per Login, il contenitore scientifico-tecnologico del sito del Corriere della Sera. 

Come potremmo dialogare con gli Alieni nel caso arrivi il fatidico giorno del contatto di massa o in subordine un segnale da loro da un punto “ics†nel quale si trovano? Se ne parla da tempo e il cinema ha affrontato la questione più volte. Basta pensare a “Contact†di Robert Zemeckis, con Jodie Foster protagonista, adattamento dell’omonimo romanzo di Carl Sagan, e soprattutto ad “Arrival†di Dennis Villeneuve. Il tema centrale di questo film è proprio quello della comunicazione e una delle soluzioni possibili starebbe nelle frasi palindrome (detto che la trama della pellicola propone anche altro). Ma una curiosa novità in merito alle possibili relazioni tra umani e ET arriva da uno studio svolto dai ricercatori del Seti Institute dell’Università della California, Davis (UC Davis) in coordinamento con diverse istituzioni partner: non mettetevi a ridere, ma secondo questi studiosi un modo potenzialmente valido per sviluppare il dialogo prevede lo studio delle bolle delle balene, in particolare delle megattere che nelle interazioni amichevoli con noi soffiano e con l’aria generano bolle nell’acqua. Laurence Doyle, scienziato del Seti e coautore della ricerca, pubblicata il mese scorso sulla rivista Marine Mamma Science, ha parlato a nome dell’istituto: “Un presupposto importante per la ricerca di intelligenze extraterrestri è che gli Alieni cercheranno un modo di stabilire un contatto con noi. E le megattere, già studiate nel comportamento durante le fasi di caccia e di accoppiamento, possono essere sfruttate perché nelle interazioni amichevoli con l’uomo sembrano produrre delle bolleâ€. Sono stati valutati 12 eventi di anelli con bolle prodotti da 11 cetacei, per un totale di 39 “circoloni†pieni d’aria. Sembrerebbe un atteggiamento che testimonia giocosità e un tentativo di comunicazione. Jodi Frediani, coautrice principale dello studio e fotografa naturalistica marina che ha integrato lo staff di UC Davis, ha spiegato che le balene interagiscono spesso con le barche e persino con i bagnanti. “Le megattere vivono in società complesse, sono acusticamente diversificate e usano le bolle per aiutare altre specie quando queste ultime sono molestate dai predatori. Per analogia, gli Alieni potrebbero adottare l’equivalente delle bolle per stabilire un contatto e per osservare la nostra rispostaâ€. Si ritorna al discorso iniziale: nel dialogo con ET serviranno, prima di tutto, creatività e flessibilità. E la disponibilità ad esplorare percorsi alternativi: ricordiamo che si era pure pensato alla matematica, considerata alla stregua di un potenziale linguaggio universale. “E’ probabile – sottolinea Fred Sharpe, a sua volta co-autore di spicco della ricerca – che se mai dovessimo avere a che fare con gli Alieni la loro forma di comunicazione si rivelerà molto diversa da quella che immaginiamo. Ecco allora che studiare le megattere e le bolle create dalle soffiate d’aria può essere una palestra per gli scienziati che desiderano esplorare forme non convenzionali del linguaggioâ€. Intanto il già citato mondo del cinema ha proposto un altro sistema di “aggancio†a ET. Se andate a vedere “Elioâ€, film d’animazione appena uscito e prodotto dalla Disney, scoprirete che il protagonista è riuscito a raggiungere il “Comuniverso†con una banale radio da radio-amatori. Uno strumento dunque vintage, non high tech: e se pensare all’antica fosse la strada giusta?

 


Data articolo: Fri, 20 Jun 2025 15:53:16 +0000
Wall Street Journal
Dibattiti bUFI – 82 / Gli Ufo sono un complotto per coprire esperimenti militari? La tesi del Pentagono che non regge
L’ultima novità sul fronte Ufo?  L’ha annunciata il Wall Streer Journal: gli oggetti volanti non identificati sarebbero figli di un complotto del Pentagono per coprire ben altro, vale a dire esperimenti su armi particolari e su velivoli molto avanti rispetto alla tecnologia dell’epoca. Tra questi l’F-117, aereo dalla tecnologia stealth, e il B2, che oltretutto […]

6479fb68b50d7.r_d.600-315L’ultima novità sul fronte Ufo?  L’ha annunciata il Wall Streer Journal: gli oggetti volanti non identificati sarebbero figli di un complotto del Pentagono per coprire ben altro, vale a dire esperimenti su armi particolari e su velivoli molto avanti rispetto alla tecnologia dell’epoca. Tra questi l’F-117, aereo dalla tecnologia stealth, e il B2, che oltretutto vola sfruttando anche l’antigravità. L’edizione italiana di “the Social Post” ha trattato la questione riportando e traducendo il testo inglese. Trovate tutto a questo link: leggete e fatevi la vostra opinione. La mia impressione è che siamo di fronte all’ennesimo, grossolano, tentativo di insabbiare tutto, Viene in mente, per dire, la famosa vicenda di Roswell, quando prima i militari parlarono di un velivolo di fattura non terrestre recuperato e poi sostennero che si trattava di un pallone sonda (cercando di sbolognare la questione con reperti ridicoli del presunto pallone). Qui è molto sospetto il timing: perché solo ora, dopo anni e anni che si parla di Ufo? Non a caso, la deputata repubblicana Nancy Mace ha dichiarato “che i conti non tornano”. No, non tornano proprio. Anche perché come la mettiamo con le foto e i filmati degli avvistamenti dei piloti degli F-18 della US Navy al largo della California, certificati dal Pentagono come autentici? Davvero quegli Ufo che si muovevano (e si muovono) contro ogni legge della fisica conosciuta sono roba “nostra”?


Data articolo: Tue, 10 Jun 2025 17:12:20 +0000
ufo
A volte ritornano: riecco la vicenda di Immaculate Constellation (con dettagli inquietanti) e Steven Spielberg che parla di nuovo di Ufo e Alieni
E’ proprio il caso di dirlo: a volte ritornano e il pensiero degli appassionati  di ufologia e di “cose” aliene non può non rivolgersi… a loro. Ma ci si può fermare anche al gradino prima, quello sul quale si disserta di tanti aspetti della materia. Eccomi allora a segnalare un paio di novità trovate nella […]

675ace862f148E’ proprio il caso di dirlo: a volte ritornano e il pensiero degli appassionati  di ufologia e di “cose” aliene non può non rivolgersi… a loro. Ma ci si può fermare anche al gradino prima, quello sul quale si disserta di tanti aspetti della materia. Eccomi allora a segnalare un paio di novità trovate nella rete. La prima è un aggiornamento su Immaculate Constellation, il programma segreto su Uap e dintorni che sarebbe stato messo in atto dagli Usa. E’ un documento ufficiale, acquisito dal Congresso e Paolo Guizzardi sul suo sito ne ha curato la traduzione. La seconda notizia riguarda Steven Spielberg, che sarebbe pronto a tornare nel mondo della fantascienza dopo “ET” e “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo”. Il nuovo film, così ci racconta Dagospia, si intitolerebbe The Dish ed è atteso nelle sale nel maggio 2026. Ma cominciamo con il testo di Guizzardi, che è anche un esponente di spicco del Centro Ufologico Nazionale. “Si tratta di un documento presentato per la prima volta dal giornalista Michael Shellenberger come testimonianza nel corso dell’audizione pubblica intitolata “Fenomeni Anomali non Identificati – Esporre la verità” tenutasi al Congresso degli Stati Uniti d’America il 13 novembre 2023 da parte del Sottocomitato sulla cybersicurezza, le tecnologie dell’informazione, e l’innovazione governativa unitamente al Sottocomitato sulla sicurezza nazionale, i confini e gli affari esteri del Comitato per la supervisione e la accountability della Camera dei Deputati statunitense. Il documento, acquisito agli atti della Camera, di cui si è saputo in seguito essere stato prodotto dal whistleblower Matthew Brown, dettaglia diversi aspetti, tutti derivati dalle indagini condotte da Brown stesso nel corso del suo servizio al Pentagono, relativi a come il fenomeno Uap (ndr: Unidentified Aerial Phaenomena) viene trattato a livello di certi enti del Ministero della Difesa statunitense. Il documento contiene vari punti di interesse, tutti tratti da informazioni non pubbliche che l’autore Brown ha potuto acquisire nel corso del suo servizio al Pentagono. Fra i vari elementi di interesse, probabilmente il più importante è la descrizione del fino a quel momento sconosciuto progetto denominato “Immaculate Constellation”, un complesso e articolato programma appartenente alla categoria degli Usap, ovvero i programmi non riconosciuti ad accesso speciale, di fatto i più segreti fra quelli già di loro segreti, creato dopo l’esposizione pubblica dei progetti AAWSAP e AATIP a fine 2017. Il programma Immaculate Constellation aveva diversi scopi, di cui il più significativo era/è la “cattura” e la ‘segregazione’ di informazioni relative agli Uap in modo da evitare che fossero diffuse non solo pubblicamente ma neanche entro i normali canali dell’Intelligence. Oltre a questo si trovano descrizioni di vari eventi Uap e una lista di caratteristiche delle varie categorie di Uap note, L’autore non lascia dubbi sulle intenzioni del documento quando nell’introduzione scrive: “I risultati di questa indagine sono profondamente inquietanti. Elementi del ramo Esecutivo degli Stati Uniti hanno cospirato per impedire al ramo Legislativo degli Stati Uniti di esercitare i suoi legittimi poteri di governo in relazione alle questioni attinenti a Uap e Nhi (Non-human intelligence). Le informazioni fornite dall’autore lasciano fortemente intendere che il ramo esecutivo degli Stati Uniti gestisce da un certo periodo di tempo, molto probabilmente decenni, le questioni relative agli Uap/Nhi senza che il Congresso ne abbia conoscenza, senza che esso possa esercitarvi supervisione e senza autorizzazione. Questa cospirazione criminale mantiene il governo eletto degli Stati Uniti e i suoi cittadini all’oscuro di importanti scoperte e delle gravi minacce dovute all’esistenza degli Uap, delle Nhi e delle loro tecnologie”. Per maggiori informazioni sulla genesi del documento e le intenzioni del suo autore Matthew Brown, consiglio di prendere visione della sua intervista in tre parti nell’ episodio #47 del podcast Weaponized di Jeremy Corbell e George Knapp”. Quanto invece al nuovo film di Spielberg, trovate tutto qui sul sito di Dagospia.


Data articolo: Wed, 04 Jun 2025 16:35:57 +0000
ufo
Ufo, intelligenze non umane e coscienza: i pregi e i difetti del convegno di Luna Nova. Applausi alla “fisica degli Uap†del professor Knuth
Appena ho appreso del convegno che si sarebbe tenuto a Torino il 24 maggio scorso, organizzato da “Luna Novaâ€, una associazione che si prefigge di “unire scienza, ricerca e divulgazione per avvicinare il pubblico alle frontiere dell’ignotoâ€, non ho esitato un attimo ad iscrivermi e in seguito partire di buon’ora da Milano con un amico […]

500117331_122144603954681684_7146028076119091783_nAppena ho appreso del convegno che si sarebbe tenuto a Torino il 24 maggio scorso, organizzato da “Luna Novaâ€, una associazione che si prefigge di “unire scienza, ricerca e divulgazione per avvicinare il pubblico alle frontiere dell’ignotoâ€, non ho esitato un attimo ad iscrivermi e in seguito partire di buon’ora da Milano con un amico pure lui interessato a questi temi. Il tema e le intenzioni del convegno si presentavano come decisamente avvincenti ed innovative: “Intelligenze non umane e coscienza, nuove frontiere del contattoâ€. Da tempo infatti si discute del ruolo da assegnare all’elemento umano, a particolari stati di coscienza di tipo meditativo, oppure di capacità extrasensoriali, nel cercare di stabilire una qualche forma di contatto con quelle che sono state definite, seguendo la moda statunitense, “Non-Human Intelligence†(NHI), intelligenze non umane, cioè un ampio ventaglio di possibilità che comprenderebbe entità o forme intelligenti non necessariamente di origini extraterrestri ma, come ci insegna pure la nuova scienza delle AI, pure intelligenze artificiali, interdimensionali, extradimensionali,  o di altro tipo, con tutto ciò che ne consegue. Del resto, con l’introduzione del termine di UAP (Unidentified Aerial Phenomena) anziché di UFO, che faceva riferimento più ad “oggettiâ€, il versante concettuale si sposta da una parte su un concetto più neutro ed oggettivo, ma contemporaneamente pure più connotato da sfumature di tipo “paranormaleâ€, territorio nel passato di competenza dello spiritismo e in seguito della parapsicologia. E infatti, diversi fenomeni a cui si è fatto accenno nel convegno torinese rimandano a quanto descritto nell’ambito dello spiritismo: quelli che oggi vengono definiti “orbs†o “sfere di plasma†ricordano molto da presso i globi luminosi che accompagnavano certe sedute medianiche con effetti fisici, come ad esempio quelle del medium Roberto Setti del Cerchio Firenze 77. KnutCosì come le tecniche per cercare di mettersi in contatto o in comunicazione telepatica con le “intelligenze non umane†rimandano alle tecniche di modificazione degli stati di coscienza attraverso la trance, l’ipnosi o l’impiego di sostante psicoattive o allucinogene (molti utilizzatori di ayahuasca o di DMT descrivono la visione o addirittura l’ “incontro†con esseri interdimensionali o alieni). Di conseguenza, dato il tema del convegno torinese, oltre ai soliti temi legati al fenomeno in sé e per sé, alla solita politica del “disclosure”, mi sarei aspettato per l’appunto degli interventi sul tema della coscienza (per inciso, nessun neuroscienziato sa esattamente cosa sia o come e dove si origini), sugli stati modificati do coscienza, sulle tecniche che, “prove o indizi alla manoâ€, consentono davvero di facilitare il contatto con intelligenze non umane. Viceversa, ci si è di nuovo dilungati sulla “realtà del fenomeno che non può essere negato†(chi partecipa a un convegno del genere ne è già convinto o, al limite, si sarebbe accontentato di un “recap†introduttivo), oppure su discorsi parametafisici o parareligiosi che questo tipo di ricerche dovrebbero ormai mettere da parte. Il rischio è quello di dare spazio a personaggi, gravitanti nell’ambito “UFO ed extraterrestri” che, grazie ai social, sono assurti a una vasta platea di fedeli, orfani della religione istituzionalizzata. Orfani della chiesa, molti hanno trovato in questi personaggi dei “predicatori” del terzo millennio, affabulatori che mescolano artatamente discorsi pseudoscientifici con richiami al trascendente. E, francamente, non abbiamo bisogno di altre fedi né di altri culti. Vero è che magari nel remoto passato questi fenomeni hanno avuto una interpretazione di tipo sovrannaturale o religioso. Ma ora che disponiamo di strumenti razionali e scientifici abbiamo ancora bisogno di questo? Ecco perché del convegno torinese ho apprezzato l’intervento della ricercatrice in astronomia Beatriz Villarroel del Nordic Institute for Theoretical Physics (Nordita) di Stoccolma e, in particolare, quello sulla “fisica degli UAP” da parte di Kevin Knuth, professore di fisica all’Università di Albany. Un intervento che dimostra al di là dei discorsi fumosi e dei filosofemi che gli UAP, o UFO che dir si voglia, si possono studiare scientificamente sulla base di quanto osservato e registrato strumentalmente negli anni. Saranno pure evanescenti e fulminei questi UAP, ma di evidenze e di dati ce ne sono, e pure parecchi. Cosa è emerso? Ad esempio che si muovono a velocità impossibili per le conoscenze e le tecnologie terrestri. Prendendo ad esempio un caso storico, quello dell’UFO che affiancò un Boeing 747 del volo 1628 delle Japan Airlines nel novembre del 1986 nei cieli dell’Alaska il “velivolo” (così lo definisce Knuth) aveva una velocità grazie alla quale ci avrebbe messo 53 minuti per raggiungere la Luna e un giorno per raggiungere Alpha Centauri. Grandezza stimata dello UAP 300 metri. Ovviamente da scienziato si è limitato ai dati e alle evidenze, senza sbilanciarsi sulle interpretazioni. Ed è quanto deve fare un vero scienziato. Il resto è da lasciare alle interpretazioni filosofiche o, al limite, epistemologiche. In corso di realizzazione una pubblicazione scientifica collaborativa con i risultati di questo genere di ricerche da parte di  Kevin Knuth e colleghi. In definitiva, quindi, un evento, questo primo di “Luna Novaâ€, che va apprezzato per lo sforzo e l’impegno, e penso che ci sarà tempo e modo di mettere a punto una formula convegnistica e soprattutto tematica più in sintonia con i tempi.

Pierangelo Garzia

Scrittore scientifico e capo Ufficio Stampa di Auxologico Irccs

 

 


Data articolo: Wed, 28 May 2025 17:09:23 +0000
Uso
L'â€Anomalia del Mar Balticoâ€: in estate dovremmo finalmente capire se si tratta di un Ufo adagiato sul fondo
Vi ricordate della famosa “anomalia del Mar Baltico”, ovvero di  quella strana formazione che non si capisce bene se sia un oggetto di fattura e natura non umane (per dirla in modo chiaro e senza perifrasi: una nave aliena finita lì per qualche ragione) oppure una particolare formazione geologica (tesi degli scienziati, ovviamente scettici sul […]

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Vi ricordate della famosa “anomalia del Mar Baltico”, ovvero di  quella strana formazione che non si capisce bene se sia un oggetto di fattura e natura non umane (per dirla in modo chiaro e senza perifrasi: una nave aliena finita lì per qualche ragione) oppure una particolare formazione geologica (tesi degli scienziati, ovviamente scettici sul tema)? Ne avevamo parlato a suo tempo in un post, ma ora la questione torna di attualità perché sembra proprio che in estate si saprà la verità su questo potenziale Ufo (o Uso) adagiato sul fondo del Baltico. Lo annuncia il sito The Angry Astronaut, che sul suo canale Youtube ha pubblicato il video di un’intervista a Dennis Ã…sberg, uno dei due subacquei professionisti che realizzarono le prime immagini della struttura. Buona visione, l’audio è in italiano.


Data articolo: Sat, 24 May 2025 17:50:23 +0000
ufo
L’Eternauta e la metafora della resistenza agli Alieni: da un fumetto argentino del 1957 alla serie Netflix che invita alla riflessione
In questi giorni ho completato la visione di “L’Eternauta”, una serie trasmessa da Netflix: mi ha incuriosito perché, più o meno dalla metà delle sei puntate della prima stagione – ma è già stato confermato che ne arriverà una seconda – c’è “humus” alieno. Anzi, parecchio humus, declinati in vari modi e manifestazioni. Leggendo delle […]

AAAABYbpMWx5Q9swdidzaM9mc6gQcRZcHFKfd6074TkUORlb5ghaHz9hPRyqET0FycIAwFEOK5OdgZno96jjUUV8uszKRo6n2nNdJ380In questi giorni ho completato la visione di “L’Eternauta”, una serie trasmessa da Netflix: mi ha incuriosito perché, più o meno dalla metà delle sei puntate della prima stagione – ma è già stato confermato che ne arriverà una seconda – c’è “humus” alieno. Anzi, parecchio humus, declinati in vari modi e manifestazioni. Leggendo delle recensioni, sono incappato anche in drastiche stroncature: non ricordo più chi ha parlato di una solenne delusione, in rapporto alle aspettative. Be’, rispetto ogni parere, ma, pur ricon0scendo che alcuni passaggi sono un p0′ slegati e che a volte rimane un senso di confusione, a me la serie è piaciuta, anche per la storia che c’è alle spalle. L’Eternauta, infatti, prende spunto da uno dei capolavori del fumetto mondiale. Siamo in Argentina tra il 1957 e il 1959 e questo fu il risultato della collaborazione tra lo sceneggiatore Héctor Germán Oesterheld e il disegnatore Francisco Solano López. Pubblicato originariamente a puntate sulla rivista Hora Cero Semanal, è considerato un cardine della fantascienza a fumetti, un’opera capace di influenzare generazioni di lettori e autori in tutto il mondo. Cercando di non “spoilerare” troppo, provo a sintetizzare la trama. ETERNAUTA_p.47-e1718011878842La storia parte in una Buenos Aires immersa nella quotidianità: quattro amici giocano a carte quando una misteriosa nevicata fosforescente inizia a cadere, uccidendo all’istante chiunque venga toccato dai fiocchi. Questo evento segna l’inizio di una devastante invasione aliena che trasforma la città e il continente latinoamericano in un campo di battaglia per la sopravvivenza. Si vuole che l’opera abbia anticipato il clima nel quale si sarebbe sviluppato il golpe in Argentina del 1976 e l’avvento, lì e in Sud America, di vere e proprie dittature, con sparizioni e omicidi di massa. Condivido assolutamente la riflessione di Paolo Benanti, professore alla Pontificia Università Gregoriana: “Il protagonista, Juan Salvo, si trasforma nell’ “Eternauta”, il viaggiatore dell’eternità, costretto a vagare nel tempo e nello spazio in cerca della sua famiglia e della sua epoca. La narrazione si sviluppa come un racconto nel racconto: l’Eternauta si materializza nello studio di uno sceneggiatore di fumetti (alter ego di Oesterheld stesso) e narra la sua incredibile avventura, in una struttura che richiama i grandi romanzi d’appendice e la tradizione del “manoscritto ritrovatoâ€.  L’opera si presta a molteplici livelli di lettura. Sul piano della trama, è un racconto di sopravvivenza e resistenza collettiva, dove la minaccia aliena diventa metafora di ogni potere repressivo. Oesterheld, infatti, utilizza la fantascienza per denunciare i pericoli dell’autoritarismo e dell’oppressione. Nella seconda versione del fumetto, riscritta da Oesterheld e illustrata da Alberto Breccia nel 1969, i riferimenti politici diventano ancora più espliciti e anti-imperialisti, arrivando a prefigurare il Piano Condor e le persecuzioni dei regimi militari sostenuti dagli Stati Uniti. Il tema politico era così evidente che lo stesso Oesterheld sarà vittima della repressione: scomparso nel 1977, è uno dei tanti desaparecidos della dittatura argentina. L’Eternauta è stato più volte ristampato, tradotto e reinterpretato, diventando un simbolo della memoria collettiva e della resistenza contro ogni forma di sopraffazione”. Trasferito nel terzo millennio in una serie Tv, aggiunge a mio avviso un concetto che sembra essere diventato merce rara nel mondo di oggi: di fronte a certi pericoli, serve essere compatti e uniti per salvarsi e sopravvivere. Alla faccia delle stroncature, aspetto la seconda stagione.

NOTA: per alcuni giorni non riuscirò ad aggiornare il blog, essendo in Uzbekistan per conto del Corriere della Sera. Appuntamento al mio rientro, ho trovato una vicenda uzbeka di Ufo e Alieni che magari racconterò, anche se non fa buona pubblicità all’ufologia…


Data articolo: Mon, 19 May 2025 03:57:58 +0000
X-files
Dibattiti bUFI – 81 / Siamo sicuri che Leone XIV, il nuovo Pontefice, vorrà parlare di Ufo e degli X-Files Vaticani?
Leone XIV, il nuovo Pontefici, avrà tempo, voglia e modo di trattare la questione degli Ufo e degli X-Files del Vaticano? La questione l’hanno posta Ashleigh Banfield, giornalista canadese-statunitense, Christofer Moloney, scrittore canadese e anche fotografo, e Vladimiro Bibolotti, presidente emerito del Centro Ufologico Nazionale, sul blog che tiene su “Il Fatto Quotidiano” (questo il […]

Facebook_papa-Leone-XIV-2Leone XIV, il nuovo Pontefici, avrà tempo, voglia e modo di trattare la questione degli Ufo e degli X-Files del Vaticano? La questione l’hanno posta Ashleigh Banfield, giornalista canadese-statunitense, Christofer Moloney, scrittore canadese e anche fotografo, e Vladimiro Bibolotti, presidente emerito del Centro Ufologico Nazionale, sul blog che tiene su “Il Fatto Quotidiano” (questo il link). Io rilancio il tema, che di sicuro è pertinente e attuale, nel contenitore dei dibattiti bUFI, ovvero il focus di discussione su un argomento specifico. Ora, è noto che la Chiesa, forse ben più dei Governi del mondo, perfino di quelli che in questi anni hanno manifestato aperture sul tema, ha compiuto passi significativi sul fronte della questione della possibile vita aliena nell’universo (gli Ufo, ricordo, sarebbero giusto i velivoli con i quali gli extraterrestri si manifestano, ma non sono per forza di cose indizio di “alienità”, almeno in prima battuta). Nel 2008 ci fu la famosa uscita di Padre Funes, all’epoca direttore della Specola Vaticana: “L’ipotesi extraterrestre non contrasta con la fede”. Ci furono poi, tra uscite di altri esponenti della Chiesa, le osservazioni di Benedetto XVI e di Papa Francesco, che si dichiarò pronto a somministrare i sacramenti agli “omini verdi”. Ma quanto accaduto e detto nel passato non per forza di cose può ripetersi nel presente. Come immaginate che si comporterà il Papa venuto dagli Usa sull’argomento a noi caro? Butto lì la mia impressione – che è poi anche un po’ quella di Bibolotti -: mi pare che abbia altre priorità – legittime -, a meno di inserire anche la relazione con gli Alieni tra i ponti di pace che vuole costruire (tra l’altro è ancora tutto da stabilire che gli eventuali Alieni siano pacifici e che dunque, in quanto “cattivelli”, meritino proprio di diventare oggetto di un discorso pacifista). Quanto agli X-Files del Vaticano, non posso non chiamare in causa il nostro Mario Farneti  – alias Tetricus -, dal momento che dalle parti di San Pietro ha trascorso un bel po’ della sua vita professionale. Tra l’altro un giorno mi ha confidato una certa cosa, circa reliquie ben conservate: ma non so  ha voglia di parlarne…

 


Data articolo: Mon, 12 May 2025 13:48:33 +0000
ufo
L’addio di Harald Malmgren, parlando dei segreti degli Ufo, dell’incidente di Roswell e delle armi ad energia diretta
Lo scorso 13 febbraio, all’età di 90 anni, è mancato Harald Bernard Malmgren, un personaggio di spicco a livello della politica statunitense e internazionale ma anche persona che ha avuto un profondo coinvolgimento nelle questioni relative a Ufo, o Uap che dir si voglia. La newsletter “Qui Base Terra” ha voluto ricordare la sua figura […]

Lo scorso 13 febbraio, all’età di 90 anni, è mancato Harald Bernard Malmgren, un personaggio di spicco a livello della politica statunitense e internazionale ma anche persona che ha avuto un profondo coinvolgimento nelle questioni relative a Ufo, o Uap che dir si voglia. La newsletter “Qui Base Terra” ha voluto ricordare la sua figura con un post che mi permetto di proporre integralmente perché davvero ricco: si parla, tra l’altro, di armi ad energia diretta, dei fatti e dei sopravvissuti di Roswell e dei segreti che riguardano gli oggetti volanti non identificati. Ecco il testo.

GjH-4epbIAcNEnn“Il 27enne Harald Malmgren salvò letteralmente il mondo dalla catastrofe nucleare durante la crisi dei missili di Cuba, quando il Segretario alla Difesa Robert McNamara e il Presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy (JFK) gli chiesero di “guadagnare tempo per la diplomazia” affrontando il generale Curtis “Bombs Away” LeMay. Malgrem. il più giovane dei  “ragazzi prodigio”, è diventato consigliere presidenziale non solo di JFK, ma anche di Lyndon Baines Johnson (LBJ), Nixon e Ford. Ha avuto un rapporto personale con Putin e ha consigliato tutti i primi ministri giapponesi a partire da Tanaka negli anni ’70, Giscard d’Estaing, Pompidou e altri. Fu incaricato di “contenere” Kissinger e lavorò a stretto contatto con Howard Baker, George Schulz, Volcker e Mondale, per non parlare dei premi Nobel Tom Schelling e Sir John Hicks. Insolitamente, aveva tutte le cosiddette Q Clearances”. 

Ed ecco punti salienti che lo riguardano. “1. Aveva direttamente in mano materiale Ufo (o Uap). Questo materiale proveniva dal pennacchio di un test nucleare chiamato Bluegill Triple Prime condotto nell’atollo di Johnston, nelle Isole Marshall, nel 1962. Gli è stato consegnato da Lawrence Preston Gise, direttore della sezione di Albuquerque della Commissione per l’energia atomica. 2. Il vicedirettore dei piani della CIA e l’uomo che ha costruito e progettato l’Area 51, Richard Bissell, ha informato Malmgren sulle “tecnologie ultraterrene”. Questo include il recupero di incidenti passati, come quello di Magenta, avvenuto in Lombardia (in Italia) nel 1933, e una più ampia consapevolezza delle apparizioni di Ufo intorno allo sviluppo di tecnologie di punta nei siti sensibili del Dipartimento dell’Energia in tutto il Paese. 3. Un membro dell’intelligence straniera ha inviato a Malmgren informazioni su una collaborazione segreta in materia di antigravità tra Tesla e Thomas Townsend Brown. 4. Nelle sue ultime ore di vita ha detto a sua figlia Pippa fuori onda che ci sono stati sopravvissuti a incidenti UFO (biologici) e gli è stato mostrato un video dell'”unico essere extraterrestre sopravvissuto” a uno di questi incidenti (Roswell). 5. Malmgren afferma a bruciapelo di ritenere che JFK fosse a conoscenza degli Ufo molto prima di diventare presidente (grazie ai suoi trascorsi nell’intelligence navale). Lui e LBJ si precipitarono a Los Alamos subito dopo il Blugill Triple Prime per essere informati di persona. Afferma che il desiderio di JFK di collaborare con i sovietici sugli UFO, l’esplorazione dello spazio e la denuclearizzazione erano parti fondamentali dell’impulso ad assassinarlo. 6. Malmgren parla del “Majestic”, il gruppo che si è assunto il compito di “proteggere” il mondo. Dice che lo hanno seguito fin da giovane. È la prima volta che qualcuno di questo calibro menziona questo nome, che è per lo più associato a fughe di documenti negli anni ’80 e ’90 che delineano una “élite dell’élite” militare, di intelligence e scientifica che governa la questione Ufo. La sua eredità dovrebbe indurre tutti i leader mondiali a pensarci due volte, a riflettere e ad “abbassare la temperatura” sul palcoscenico mondiale quando si prospetta la possibilità di un’azione di guerra. Siamo estremamente grati all’incredibile figlia di Harald, Pippa Malmgren, per aver ospitato questa discussione. È stata assistente speciale del Presidente Bush e membro del Consiglio economico nazionale, nonché pensatrice molto eterodossa. Ha detto che Bissell ha spiegato tutto  a suo padre, “perché  in futuro dovrai trasmetterlo al momento giusto”. Lei sapeva che suo padre, a 89 anni, doveva a sua volta trasmettere queste informazioni vitali, questa volta su un palcoscenico più ampio, dato che il nostro mondo nucleare multipolare rimane bloccato in vecchi paradigmi. 

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Per chi fosse interessato, c’è su Youtube, una sua lunga testimonianza (dura oltre 3 ore) nella quale Malmgren dice di aver toccato un Ufo. Qui Base Terra ha anche riportato un commento relativo al video, apparso sulla community r/UFOs. Eccolo: “Se crediamo a Malmgren, all’inizio degli anni ’60 gli Stati Uniti non solo avevano recuperato la tecnologia non umana, ma avevano già armato l’intuizione dataci da un essere sopravvissuto. Armi a energia diretta progettate esplicitamente per ingaggiare gli UAP? Questo implica un intento ostile o almeno una preparazione in tal senso. Ma ecco cosa ha davvero attirato la mia attenzione: il presunto recupero del Bluegill Triple Prime. Se il materiale Uap è emerso da un pennacchio di test nucleari, non stiamo più parlando solo del recupero di un incidente. Stiamo parlando di un’intelligenza che è attratta, interagisce o viene rivelata dall’attività atomica. Roswell è avvenuto due anni dopo Trinity. L’incidente di Magenta? Poco prima della seconda guerra mondiale. Uap  su Los Alamos, Hanford, Oak Ridge – questo è stato lo schema. Sempre attenti alle soglie. Quindi : 1. Questi esseri stanno monitorando la tecnologia nucleare perché è un filo spinato cosmico. 2. Oppure le nostre bombe stanno aprendo qualcosa di dimensionale che non comprendiamo appieno. 3. Oppure siamo sempre stati parte dell’esperimento di qualcun altro. Le credenziali di Malmgren rendono questa ipotesi difficile da respingere. L’uomo è stato consulente di cinque presidenti, ha contribuito a scongiurare la catastrofe globale nel 1962 e aveva l’autorizzazione Q. E alla fine ha scelto di parlare di questo. Non di politica. Non la guerra. Questo. Se state ancora pensando che si tratti di un’illusione sul letto di morte, chiedetevi: perché questo stesso tema continua a riemergere attraverso decenni, testimoni e continenti? La domanda non è se sono qui. È perché continuano a presentarsi nei punti di rottura dell’umanità”.

 


Data articolo: Thu, 08 May 2025 18:16:56 +0000

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