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L'altra faccia della guerra e l'altro volto di Zelensky - Ucraina e Libia: due facce della stessa guerra e la Profezia di Gheddafi - Libia 2011, i crimini impuniti della Nato - Il sanguinoso conflitto in Iraq che pone l'occidente sotto accusa - Pillole di storia dell'Ucraina
Recensione: Piaccia o no, comunque il cristianesimo è la religione più seguita negli ultimi mille anni di storia. Ma probabilmente il messaggio di Cristo è stato strumentalizzato milioni di volte. Certo è fondamentale conoscerne il fondatore, e questo libro è perfetto per lo scopo. Di linguaggio agile, ma storicamente preciso, l'autore elogia Gesù come un comunicatore rivoluzionario di un bellissimo messaggio di amore e fratellanza. Ma lo demitizza, semplicemente perché ne vuole spiegare il contesto e la sua umanità, non esente dalle normali contraddizioni di ogni individuo. E così scopriamo un personaggio ingenuo, un po' ignorante, arguto, talvolta anche opportunista, seppure in buonafede. Un piccolo artigiano, che cresce in un umile borgo di campagna, dove la miseria è la norma, per questo predicherà sempre a favore dei poveri e dei reietti. Studia sui testi ebraici che, al contrario di quelli greci e romani, non contengono elaborate speculazioni filosofiche, e non si rifugiano nel misterico, ma semplicemente una serie di proverbi e piccoli aneddoti morali, adatti ad essere facilmente compresi dal popolino. I presunti miracoli che compie sono piccoli gesti di generosità e gentilezza verso malattie per la sua gente inspiegabili, ma che la medicina greca aveva già ampiamente studiato centinaia di anni prima. Ma non possiamo dargliene una colpa: oggi, con internet possiamo scoprire in pochi secondi quello che vogliamo, mentre allora le comunicazioni erano più difficili. Gesù non ha famiglia perché non è ben visto. Non ha patria, perché il popolo ebraico è stato prima dominato dagli Assiri e poi dai Romani, quindi non ha più speranza di ritrovare la pace se non nel regno celeste, a venire. Non ha legami e impone ai suoi discepoli di abbandonare le proprie famiglie, perché devono vivere solo ed esclusivamente per Lui, sono tutti peccatori e devono vivere unicamente pregando e sperando di essere graziati, nel giorno del giudizio.
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