Dalla prefazione di Sigmund Freud: Ciò che è adesso il retaggio dell'individuo era una volta, molto tempo fa, un possesso di recente acquisto, tramandato da una generazione all'altra. Il complesso edipico stesso deve perciò avere un suo proprio processo di sviluppo, e lo studio della preistoria ci può aiutare a capircene qualcosa. Un tale studio ci porta a supporre che la famiglia umana, quale noi oggi la conosciamo, fosse organizzata diversamente in epoche remote e primitive, e questa supposizione è appoggiata dai dati raccolti tra le razze primitive dei nostri giorni. Se sottoponiamo il materiale preistorico ed etnologico relativo a questo retaggio arcaico all' elaborazione psicanalitica, noi giungiamo a un'inaspettata conclusione, e cioè, che il dio-padre una volta s'incarnò sulla terra ed esercitò la sua sovranità come capo delle orde degli uomini primitivi fino a che i suoi figli non si unirono insieme e lo uccisero; e inoltre che i primi vincoli sociali, le restrizioni morali fondamentali, e la forma più antica di religione - il totemismo - ebbero origine come risultato della reazione contro questo misfatto liberatore. Le religioni posteriori sono piene del medesimo contenuto e dello sforzo per far dimenticare le tracce di quel delitto o per espiarlo sostituendo altre soluzioni al conflitto tra il padre e i figli; mentre, d'altra parte, esse non possono fare a meno di ripetere sempre l'eliminazione del padre. Possiamo insomma riconoscere nei miti l'eco di quel fatto che getta la sua ombra gigantesca su tutto lo sviluppo del genere umano. Questa ipotesi basata sulle concezioni di Robertson Smith e sviluppata da me nel mio Totem und Tabu nel 1912, è stata assunta da Theodor Reik come base per i suoi studi sui problemi della psicologia della religione, di cui questo è il primo volume. Secondo la tecnica psicanalitica egli comincia col considerare particolari della vita religiosa che non sono stati capiti prima, e nello spiegarli getta luce sui presupposti fondamentali e sui fini supremi della religione. Egli tiene fermamente presente la relazione fra l'uomo preistorico e l'uomo primitivo odierno, come pure la connessione fra le attività culturali e le formazioni nevrotiche surrogate. Quanto al resto, il lettore può rivolgersi all'introduzione dell'Autore. Giova sperare che questo libro si raccomanderà da sé all'attenzione di coloro che sono più competenti per apprezzarlo.