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News da PMI.it - Informazione ICT e Business per piccole e medie imprese

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Istat
E-commerce: boom di acquisti online, la classifica italiana per Regione
Cresce lo shopping online in Italia e l'utilizzo di Internet a tutte le età ma non mancano le disparità a livello regionale: Veneto sul podio ISTAT.

In Italia quasi una persona su due si dedica abitualmente agli acquisti online, tanto che tra il 2023 e il 2024 è aumentata di oltre 2 punti percentuale la quota di italiani che hanno sfruttato le offerte degli e-commerce.

Per quanto riguarda la tipologia di beni acquistati tramite commercio elettronico, l’ISTAT segnala al primo posto i capi di abbigliamento (23,2%), seguiti dagli articoli per la casa (13,7%).

E-Commerce in Italia: le regioni dove si fa più shopping online

L’Istituto Nazionale di Statistica mette in evidenza le differenze regionali per quanto riguarda l’utilizzo della rete Internet, sottolineando il gap del Mezzogiorno e la maggiore diffusione in Veneto e Friuli Venezia-Giulia (89,3%), nonché in Trentino Alto-Adige (89,1%), per quanto riguarda la percentuale delle famiglie che dispongono di un accesso alla rete:

Le regioni con le percentuali più basse sono la Sicilia (82,3%), il Molise (80,8%) e la Basilicata (79,7%).

L’identikit dell’acquirente online

Nel 2024, il 46,8% delle persone di 14 anni e più che hanno utilizzato Internet negli ultimi 12 mesi ha dichiarato di aver acquistato o ordinato beni o servizi per uso privato. In particolare, più di un terzo (36,4%) degli over 14 ha effettuato acquisti online nei tre mesi precedenti l’intervista, mentre il 10,4% lo ha fatto nel corso dell’anno e il 5,5% più di un anno fa.

Gli uomini risultano essere più inclini agli acquisti online rispetto alle donne (50,5% contro 43,3%), così come i residenti nelle regioni del Centro-Nord (50,0% contro 38,4% nel Meridione), e i giovani tra i 20 e i 24 anni, dove la percentuale sale a ben 73,5%.

Come si usa Interne in Italia

Stando a quanto rivela l’ISTAT con l’indagine “Aspetti della Vita Quotidianaâ€, anche l’uso delle app per reperire informazioni dalla Pubblica Amministrazione si è consolidato, mentre il tasso di diffusione di Internet nel 2024 è pari all’86,2%. L’uso della Rete è focalizzato sui servizi di comunicazione, con circa la metà degli utenti del Web che ricercano anche informazioni su prodotti e servizi (48,2%).

Nel 2024 l’uso di Internet ha raggiunto livelli vicini alla saturazione per buona parte della popolazione, tanto che a connettersi alla rete negli ultimi tre mesi è stato il 93% delle persone con età compresa tra gli 11 e i 54 anni, il 68,1% degli utenti di 65-74 anni e il 31,4% delle persone over 75.

Rispetto al 2023, si registra un aumento di 2,2 punti percentuali della quota di internauti che hanno acquistato almeno una volta tramite e-commerce negli ultimi 12 mesi.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 10:01:03 +0000
Occupazione
AI in azienda: un lavoratore su dieci ha già perso il posto
Più del 10% dei lavoratori ha già visto l’Intelligenza Artificiale sostituirsi alle mansioni umane, soprattutto laddove vi è carenza di competenze.

L’Intelligenza Artificiale rappresenta una risorsa in grado di aprire numerose opportunità professionali, tuttavia non mancano gli effetti negativi sul lavoro e sull’occupazione. Secondo un sondaggio della Femca Cisl Lombardia, infatti, il 10,6% dei lavoratori della Regione (dove l’innovazione è trainante) ha già visto l’IA sostituirsi alle mansioni umane, percentuale che nelle grandi aziende sale fino al 13,3%.

Il timore maggiore riguarda non solo i tagli al personale ma anche la cancellazione del rapporto umano in ambito lavorativo, con la progressiva omologazione e perdita di confronto.

L’indagine, che ha coinvolto le aziende lombarde, mette in evidenza come circa il 28,8% delle imprese locali faccia attualmente uso dell’Intelligenza Artificiale. L’approccio, nonostante la consapevolezza dei rischi, è in generale positivo – commenta Roberto Scarlatella, segretario generale Femca Cisl Lombardia.

Il cambiamento non va ostacolato ma piuttosto governato, attraverso la partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali e un forte coinvolgimento dei sindacati, anche sul fronte della formazione e della riqualificazione del personale. Di fronte a un cambiamento che è epocale va salvaguardata l’etica, noi siamo pronti alla sfida e a cogliere le opportunità.

Dal punto di vista delle competenze, un buon 27,8% degli intervistati ammette di temere che le proprie conoscenze siano attualmente obsolete soprattutto in tema di transizione ecologica, altro fattore che incrementa le preoccupazioni relative a una futura perdita di posti di lavoro.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 09:29:01 +0000
Incentivi imprese
Tasse ridotte alle startup agricole giovanili: ecco i codici tributo
Ecco i nuovi codici tributo istituiti dall’Agenzia delle Entrate per le startup agricole giovanili che accedono al regime fiscale agevolato Legge 36/2024.

L’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per il versamento dell’imposta sostitutiva nell’ambito del regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese agricole giovanili, da effettuare con modello F24.

Con la risoluzione n. 31/E del 28 aprile 2025, infatti, l’Amministrazione finanziaria ha pubblicato i codici tributo in riferimento alle agevolazioni di cui all’Art. 4 della Legge 36/2024.

Si tratta della misura che ha previsto per le startup agricole giovanili la possibilità di accedere al regime fiscale agevolato versando un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali e dell’IRPEF.

Qui di seguito i nuovi codici tributo appena istituiti:

  • “4083†denominato “Imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Acconto I rata – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36â€;
  • “4084†denominato “Imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Acconto II rata o acconto in unica soluzione – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36â€;
  • “4085†denominato “Imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Saldo – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36â€;
  • “4086†denominato “Imposta sostitutiva dell’IRES, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Acconto I rata – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36â€;
  • “4087†denominato “Imposta sostitutiva dell’IRES, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Acconto II rata o acconto in unica soluzione – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36â€;
  • “4088†denominato “Imposta sostitutiva dell’IRES, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Saldo – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36â€.

Nella compilazione del modello F24 è necessario esporre i codici nella sezione “Erarioâ€, in corrispondenza delle somme riportate nella colonna “importi a debito versatiâ€, indicando nel campo “Anno di riferimento†l’anno d’imposta relativo al versamento.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 09:02:56 +0000
Energia per le imprese
Le migliori tariffe Gas e Dual Fuel di maggio per risparmiare in bolletta
Le migliori offerte di maggio 2025 per gas e dual fuel: a confronto le tariffe fisse, variabili, monorarie e a fasce.

I consumi di gas, ovvero la quantità di gas naturale utilizzato per il riscaldamento, la produzione di acqua calda e per l’alimentazione di cucina e altri apparecchi domestici, vengono misurati in metri cubi (m³) di gas. Ogni famiglia ha un consumo diverso in base a diversi fattori, come la grandezza dell’abitazione, il numero di persone in casa, la frequenza con cui si utilizzano i dispositivi che consumano gas (come la cucina e il riscaldamento) e l’efficienza energetica della casa.

In media, in Italia, una famiglia di 4 persone in una abitazione tra gli 80 e i 95mq, che usa il gas per la cottura dei cibi, il riscaldamento e la produzione di acqua calda consuma annualmente circa 1937 m³ di gas. Per conoscere con esattezza i propri consumi è consigliabile leggere la propria bolletta.

Come leggere la bolletta del gas

La bolletta del gas spesso può sembrare complessa. Tuttavia, le bollette sono divise in voci chiare e ognuna ha una funzione specifica:

  • Dettaglio dei consumi: nella bolletta del gas viene indicata la quantità di gas consumata, misurata in metri cubi (m³). Solitamente vengono fornite anche le letture del contatore, che possono essere effettuate o dal cliente stesso, oppure dal fornitore in modo periodico.
  • Costi per la fornitura di gas: in questa voce si evidenziano le tariffe applicate per il consumo di gas naturale. Il costo dipende dalla tipologia di contratto scelto, come ad esempio il prezzo fisso o variabile.
  • Oneri di sistema: si tratta di costi che non dipendono dal consumo, ma che sono necessari per il funzionamento della rete, la distribuzione e la gestione delle risorse.
  • Imposte e IVA: ogni bolletta del gas include un’imposta sul valore aggiunto (IVA), oltre a eventuali altre imposte regionali o nazionali.
  • Costi fissi: le bollette del gas possono includere anche una parte di costi fissi, come la quota di abbonamento per la gestione amministrativa.

Come risparmiare sulla bolletta del gas

Esistono diversi accorgimenti per ridurre il consumo di gas e, di conseguenza, abbattere i costi delle bollette. Ecco alcuni suggerimenti utili:

  • Controllare la temperatura del riscaldamento: ridurre la temperatura del riscaldamento di 1-2 gradi può portare a risparmi significativi senza compromettere il comfort. L’ideale è mantenere la temperatura tra i 18°C e i 20°C.
  • Efficienza energetica: investire in caldaie ad alta efficienza o in pompe di calore è una delle scelte più intelligenti per ridurre i consumi di gas. Inoltre, l’isolamento termico dell’abitazione e l’installazione di finestre a doppio vetro possono limitare la dispersione di calore.
  • Utilizzare correttamente gli elettrodomestici: apparecchi come la cucina a gas, la caldaia o la stufa devono essere utilizzati con parsimonia. Ad esempio, è possibile ridurre i consumi cucinando con coperchi sulle pentole e scegliendo il piano cottura adatto.
  • Controllare le bollette e le letture: assicurarsi che i consumi indicati siano corretti. Verificare le letture del contatore e confrontarle con quanto riportato nella bolletta per evitare addebiti errati.
  • Sfruttare le offerte speciali: molti fornitori di gas propongono sconti stagionali o tariffe speciali per le famiglie. Monitorare le offerte potrebbe portare a significativi risparmi a lungo termine.

Come scegliere l’operatore e la tariffa migliore

La scelta dell’operatore e della tariffa del gas non è sempre semplice, soprattutto con il vasto numero di fornitori disponibili nel mercato libero. Tuttavia, seguendo alcune linee guida, è possibile individuare la proposta più vantaggiosa:

  • Confrontare le tariffe: prima di scegliere un fornitore, è fondamentale confrontare le offerte, analizzando i prezzi in base al consumo stimato.
  • Tariffa fissa o variabile? Se si sceglie una tariffa fissa, il prezzo del gas rimarrà invariato per un determinato periodo (solitamente 12 o 24 mesi). Questa è una buona scelta se si desidera una spesa prevedibile. Le tariffe variabili, invece, sono legate al mercato e possono fluttuare nel tempo, quindi possono essere vantaggiose quando i prezzi del gas sono bassi, ma comportano il rischio di aumenti futuri.
  • Valutare i costi di attivazione e i servizi aggiuntivi: alcuni fornitori potrebbero applicare costi di attivazione o penali in caso di disdetta anticipata. Inoltre, alcuni operatori offrono servizi aggiuntivi, come l’assistenza clienti premium o la manutenzione della caldaia, che possono influire sul costo complessivo del contratto.
  • Verificare l’affidabilità dell’operatore: leggere le recensioni di altri clienti e verificare la solidità dell’operatore può fare la differenza. La qualità del servizio, la trasparenza nelle tariffe e l’efficienza nella gestione delle pratiche sono aspetti fondamentali nella scelta del fornitore giusto.
  • Approfittare delle offerte online: molti fornitori offrono tariffe scontate per i clienti che sottoscrivono contratti esclusivamente online. In questo caso, la gestione della pratica sarà completamente digitale, e spesso si ricevono sconti aggiuntivi.

Le migliori tariffe di maggio per risparmiare sul gas

Il gas rappresenta una voce importante nelle spese domestiche, ma adottando comportamenti consapevoli, scegliendo l’operatore giusto e monitorando attentamente i consumi, è possibile ridurre significativamente la bolletta. Di seguito, proponiamo una selezione delle migliori offerte disponibili a maggio, tra le quali trovare quella più adatta alle proprie esigenze, sia per risparmiare sul consumo che per ottimizzare il comfort domestico.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 08:26:33 +0000
Energia per le imprese
Decreto Bollette, legge in vigore: tutte le novità fiscali per famiglie e imprese
La legge di conversione del Decreto Bollette, in vigore dal 30 aprile, introduce misure per il sostegno di famiglie e imprese in materia di energia.

La legge di conversione del Decreto Bollette 2025, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 29 aprile 2025, è in vigore dal 30 aprile e introduce una serie di misure fiscali mirate a sostenere le famiglie e le imprese nell’affrontare i costi legati alle forniture di energia elettrica e gas naturale.

Il provvedimento, che si applica per il biennio 2025-2026, è stato approvato come parte di una serie di interventi urgenti per contenere l’impatto delle bollette energetiche e nella versione finale ha previsto una serie di correttivi e novità.

Contributo straordinario per energia elettrica e gas

Una delle misure più rilevanti riguarda il contributo straordinario di 200 euro per i clienti domestici che hanno un ISEE inferiore a 25.000 euro. Questo contributo si aggiunge agli sconti già previsti sui consumi di energia elettrica e gas per le famiglie con valori ISEE più bassi (sotto i 9.530 euro o 20.000 euro con almeno 4 figli a carico).

Il contributo sarà riconosciuto in aggiunta al bonus elettricità e gas ordinario, senza sostituirlo, e sarà finanziato dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), nei limiti delle risorse disponibili. Questo aiuto mira a sostenere economicamente le famiglie vulnerabili e ridurre il peso delle bollette sulle fasce più deboli della popolazione.

Rinnovo agevolato per gli elettrodomestici obsoleti

Un’altra importante novità è il bonus elettrodomestici, che si inserisce nell’ambito delle politiche per il risparmio energetico. Il decreto modifica la legge di bilancio 2025, eliminando il requisito della classe di efficienza energetica B per gli elettrodomestici da sostituire, dando invece un potere decisionale a un decreto interministeriale per la definizione degli apparecchi ammissibili. È previsto un contributo fino al 30% del costo di acquisto, con un massimo di 100 euro per singolo elettrodomestico, che sale a 200 euro per famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro.

L’apposita piattaforma informatica, gestita da PagoPA, consentirà agli utenti di accedere al contributo e smaltire gli elettrodomestici di classe inferiore. Inoltre, viene confermato che solo gli elettrodomestici prodotti nell’Unione Europea sono ammissibili per l’agevolazione.

Agevolazioni per le CER

Un altro aspetto rilevante del decreto è l’ampliamento della platea di beneficiari delle agevolazioni fiscali per le comunità energetiche rinnovabili (CER). Tra i nuovi beneficiari si aggiungono aziende territoriali per l’edilizia residenziale, istituti pubblici di assistenza e beneficenza, aziende pubbliche per i servizi alle persone e consorzi di bonifica. Questo intervento mira a favorire la diffusione delle comunità energetiche, un modello innovativo di produzione e consumo di energia che permette alle piccole realtà di produrre energia rinnovabile per ridurre la dipendenza dalle fonti esterne.

Sostegni a famiglie vulnerabili e microimprese

Il decreto stabilisce, inoltre, che le maggiore entrate IVA derivanti dall’aumento del prezzo del gas naturale siano destinate a misure di sostegno per le famiglie vulnerabili e le microimprese. Queste risorse saranno utilizzate per ridurre l’onere sulle forniture di gas e energia elettrica delle famiglie che appartengono alle categorie più fragili, come quelle con gravi condizioni di salute o con persone disabili nel nucleo familiare. I beneficiari di questa misura potranno accedere a tariffe agevolate in bolletta, nell’ambito delle tutele graduali previste dalla normativa.

Deroga veicoli aziendali inquinanti

Il decreto introduce infine un adeguamento delle norme fiscali sui veicoli aziendali più inquinanti. Per i veicoli assegnati ai dipendenti in uso promiscuo come fringe benefit, che sono stati acquistati tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2024, continua ad applicarsi la tassazione previgente. A partire dal 1° gennaio 2025, i veicoli aziendali più inquinanti saranno soggetti a una maggiore tassazione, con incrementi della percentuale di reddito imponibile da attribuire al dipendente in base alle emissioni di CO2 del veicolo. Questo intervento si inserisce nella più ampia strategia per ridurre le emissioni di gas serra e favorire una mobilità sostenibile.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 08:21:32 +0000
ISA
ISA 2025: procedura online per acquisizione dati
Intermediari fiscali: richiesta online di acquisizione massiva dei dati per la definizione delle posizioni ISA e il concordato preventivo biennale.

Dal 30 aprile, gli intermediari fiscali hanno la possibilità di inviare le richieste per l’acquisizione massiva dei dati relativi alle precalcolate ISA 2025, attraverso il software apposito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. La procedura serve a definire le posizioni ISA dei propri assistiti, anche ai fini del Concordato Preventivo Biennale (CPB) relativo al periodo d’imposta 2025-2026.

Con provvedimento dell’11 aprile scorso erano già state approvate le istruzioni e le specifiche tecniche per la trasmissione dei dati, a cui gli intermediari dovranno attenersi.

ISA 2025: acquisizione massiva dei dati

Gli intermediari fiscali che sono in possesso della delega alla consultazione del cassetto fiscale dei propri assistiti, potranno inviare la richiesta per l’acquisizione massiva dei dati tramite il servizio telematico Entratel. Questo processo consentirà loro di ottenere le informazioni necessarie per la determinazione del punteggio di affidabilità fiscale (ISA) e per l’elaborazione del concordato preventivo biennale per il periodo 2025-2026.

L’acquisizione massiva avviene tramite l’invio di un file contenente l’elenco dei deleganti per i quali gli intermediari richiedono la fornitura delle informazioni necessarie. In questo modo, si velocizza e semplifica il processo di raccolta dati per una numerosa platea di contribuenti.

Intermediari con e senza delega: come cambia la procedura

È importante notare che la procedura di acquisizione dei dati cambia in base alla delega ricevuta.

  • Gli intermediari con delega alla consultazione del cassetto fiscale dei clienti possono inviare una richiesta massiva per l’acquisizione dei dati tramite il servizio Entratel, senza necessità di ulteriori passaggi burocratici.
  •  Gli intermediari senza delega, invece, devono acquisire le deleghe unitamente a una copia di un documento di identità in corso di validità del delegante, in formato cartaceo o elettronico. Anche in questo caso, devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate un file contenente l’elenco dei contribuenti da cui hanno ricevuto la delega per l’acquisizione delle informazioni necessarie. Questo passaggio è essenziale per garantire la tracciabilità e la legittimità delle operazioni.

Oltre all’opzione di acquisizione massiva, è prevista anche la possibilità di acquisire i dati in modo puntuale per singolo contribuente. In questo caso, gli utenti abilitati potranno consultare il Cassetto fiscale direttamente nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. L’accesso al Cassetto fiscale avviene tramite i servizi Entratel o Fisconline, ed è possibile visualizzare e consultare le informazioni necessarie per determinare il punteggio degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA).

Il software Richiesta Precalcolate ISA 2025 è disponibile a questo link.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 08:16:05 +0000
Social Network
Novità su Instagram nel 2025: le 5 nuove funzionalità da conoscere
Guida alle novità 2025 su Instagram e alle nuove funzionalità in fase di rilascio: ecco quali sono e come miglioreranno l’esperienza in piattaforma.

Instagram, il social media delle foto e dei video brevi di proprietà del gruppo Meta, introduce frequentemente nuovi aggiornamenti e funzionalità per restare competitivo. Il 2025 si preannuncia come un anno di grandi cambiamenti per la piattaforma: complice la volontà di rispondere alla concorrenza, rappresentata da TikTok e CapCut, Meta ha deciso di aggiornare la propria app con diverse nuove funzioni.

Alcune già disponibili e altre in fase di rilascio, saranno di grande aiuto per chi utilizza Instagram a scopo professionale, sia per promuovere prodotti che per valorizzare servizi. Nello specifico, si tratta di funzioni per migliorare i Reel e l’aspetto del profilo. Inoltre, a breve, potremo utilizzare una nuova app legata alla piattaforma, che servirà per creare video di alta qualità.

Analizziamo in dettaglio le novità Instagram in arrivo nel 2025.

Novità su Instagram nel 2025: come cambiano gli audio dei Reel

Tra le novità approdate su Instagram nel 2025, spicca una nuova funzione dedicata agli audio dei Reel: il Fade. Tra le prime innovazioni introdotte quest’anno. Questa opzione permette di applicare dissolvenze in entrata e in uscita agli audio, rendendo i contenuti più fluidi e professionali. Infatti, se fino a qualche settimana fa, alla fine del Reel, l’audio veniva troncato bruscamente, ora è possibile inserire delle dissolvenze, creando un effetto più armonioso.

Sebbene, a prima vista, questa novità possa sembrare di poco conto, in realtà la professionalità dei Reel ne trarrà enormi benefici. I video risultano adesso più curati, cosa che migliora l’esperienza degli spettatori e la professionalità del contenuto.

Come cambia il layout del profilo Instagram

Tra le novità Instagram introdotte 2025, inoltre, c’è anche un cambiamento al layout.

Meta ha deciso di modificare la visualizzazione della griglia dei contenuti, passando dal classico formato quadrato a un layout rettangolare.

Questa modifica risponde alla crescente importanza dei contenuti verticali, come i Reel, che stanno acquisendo un ruolo sempre più centrale su Instagram.

Oltre alla nuova griglia, gli utenti potranno personalizzare ulteriormente l’anteprima dei post, scegliendo tra sfondo bianco o nero. Inoltre, presto sarà possibile ordinare i contenuti non solo per data, ma anche per preferenza, consentendo un’organizzazione più mirata del profilo.

Anche le storie in evidenza subiranno modifiche: attualmente posizionate sotto la bio, verranno spostate in una sezione dedicata, accessibile tramite un’icona a forma di cuore incompleto. Sarà inoltre possibile integrare le storie in evidenza direttamente nella griglia dei contenuti, rendendole parte integrante del feed, come dei veri e propri post.

Novità Instagram 2025: durata Reel maggiore e funzioni editing

Una delle novità Instagram più attese dai creator e da chi utilizza la piattaforma per il marketing riguarda l’estensione della durata dei Reel. Da tempo, in effetti, gli utilizzatori chiedevano a Meta di estenderne la durata. Nel 2025, Instagram ha finalmente accolto questa richiesta, portando la durata massima dei Reel a tre minuti.

Ma le innovazioni non si fermano qui. Sebbene non sia ancora stato confermato ufficialmente, si vocifera che Meta stia lavorando a una nuova app dedicata esclusivamente ai video brevi, con strumenti avanzati per la creazione e la modifica dei contenuti.

L’ultima novità, infine, riguarda il lancio di Instagram Edits. Si tratta di una vera a propria app a sé, progettata per competere direttamente con CapCut. La nuova applicazione permetterà di editare i video, creare contenuti di durata fino a dieci minuti e di migliorarli mediante l’AI. Tramite Edits si potranno aggiungere filtri, effetti audio, sfondi personalizzati e tanto altro.

Sebbene il suo lancio fosse programmato al 13 marzo 2025, Meta ne ha posticipato l’uscita. Inizialmente, l’app sarà disponibile solamente per dispositivi iOS. Tuttavia, dopo una prima fase, anche gli utenti Android potranno utilizzare Edits per creare video promozionali di qualità.


di Laura Caracciolo, Social media manager, AU di Emera


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 08:11:42 +0000
Edilizia
Superbonus: la decadenza si evita con il ravvedimento
La mancata compilazione del quadro F nella Cilas comporta la decadenza dal Superbonus ma è possibile sanare la situazione tramite ravvedimento operoso.

Chiarito il dubbio fiscale sulla mancata attestazione di costruzione o legittimazione dell’immobile nel quadro F della Cilas (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata): l’Agenzia delle Entrate ha risposto – tramite interpello – a una serie di quesiti posti da un contribuente riguardo l’effetto della mancata attestazione sul Superbonus e le possibili soluzioni per sanare la situazione.

Decadenza Superbonus senza attestazione nella CILAS

La mancata compilazione del quadro “F†nella Cilas, che riguarda le attestazioni di costruzione e legittimazione dell’immobile, comporta la decadenza dal Superbonus. Questo significa che, se la Cilas non è completa, il contribuente perde il diritto alla maxi-agevolazione fiscale.

Ma non tutto è perduto. L’Amministrazione ha chiarito che, se si regolarizza la propria posizione fiscale, rimuovendo la violazione e rispettando i requisiti necessari, si può fruire di altre detrazioni fiscali per gli stessi interventi. Nello specifico, del Sismabonus e dell’Ecobonus.

I lavori previsti dal Superbonus possono infatti essere inclusi anche nel Sismabonus o nell’Ecobonus (a seconda del tipo di intervento), ma il contribuente potrà avvalersi di una sola di queste agevolazioni per le medesime spese, rispettando le specifiche regole per ciascun tipo di detrazione.

Ravvedimento operoso per rimediare

Nel caso in cui la decadenza dal Superbonus si verifichi per CILAS incompleta, dunque, esiste la possibilità di sanare la violazione tramite il ravvedimento operoso (articolo 13, Dlgs n. 472/1997). Questo istituto consente di regolarizzare la posizione fiscale versando le sanzioni e gli interessi calcolati sulla detrazione effettivamente fruita in eccedenza. La decorrenza del ravvedimento coincide con la data di invio del modello di cessione del credito all’Agenzia delle Entrate.

In sostanza, il contribuente può sanare l’errore senza incorrere in sanzioni più elevate ma sarà necessario pagare una penalità in base alla somma di imposte non dichiarate.

Perdita Superbonus e tassazione plusvalenza

Un altro tema affrontato nella risposta dell’Agenzia delle Entrate riguarda la tassazione della plusvalenza derivante dalla cessione di immobili oggetto di interventi agevolati dal Superbonus.

Se il contribuente perde il diritto al Superbonus, non scatta la tassazione della plusvalenza derivante dalla cessione dell’immobile con intervento completato da meno di 10 anni. Se l’immobile è stato acquistato o costruito da meno di 5 anni, può scattare la tassazione della plusvalenza anche in presenza di Superbonus, salvo che l’immobile non rientri tra quelli acquisiti per successione o adibiti a prima abitazione dal cedente o dai suoi familiari.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 07:57:23 +0000
Tasse
Concordato Preventivo Biennale: i criteri per il calcolo della proposta 2025-2026
Pronti i criteri per l'elaborazione della proposta di CPB dei contribuenti che applicano gli ISA, con aggiornamenti per il periodo 2025-2026.

Con la pubblicazione del Decreto 28 aprile 2025, trovano attuazione le previsioni sul Concordato Preventivo Biennale (CPB) con riferimento ai contribuenti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA).

Il provvedimento si inserisce nel contesto delle disposizioni del Dlgs n. 13/2024 e definisce le modalità per l’elaborazione della proposta di concordato per i periodi di imposta 2025 e 2026.

CPB 2025-2026: metodologia di calcolo per la proposta

Il decreto conferma l’approccio metodologico già adottato nel primo biennio del concordato preventivo, aggiornando i dati necessari per il calcolo del reddito imponibile in relazione al periodo di imposta 2024. L’Agenzia delle Entrate ha elaborato una metodologia che considera le redditività individuali e settoriali, gli andamenti economici e le proiezioni macroeconomiche relative al biennio 2025-2026.

Nel documento allegato al decreto sono descritti i passaggi metodologici che conducono alla definizione della proposta di concordato. Riguardano, tra l’altro, la valutazione dei singoli indicatori di affidabilità, il confronto con valori settoriali di riferimento e l’integrazione delle proiezioni macroeconomiche.

Criteri e passaggi per la proposta CPB

Per la definizione della proposta di concordato per i contribuenti che hanno applicato gli ISA nel 2024, la metodologia si articola nei seguenti passaggi:

  • misurazione degli indicatori elementari di affidabilità e anomalia;
  • valutazione dei risultati economici per i tre periodi d’imposta precedenti, incluso quello oggetto di dichiarazione;
  • confronto con i valori di riferimento settoriali per le attività economiche coinvolte;
  • determinazione della base imponibile Irap;
  • rivalutazione del reddito con l’integrazione delle proiezioni macroeconomiche per i periodi 2025 e 2026.

Oggetto della proposta di Concordato Preventivo

La proposta di concordato preventivo si basa sul reddito di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni, sul reddito d’impresa e sul valore della produzione netta, questi ultimi rilevanti per le imposte sui redditi e l’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). In particolare, il decreto definisce le modalità per la determinazione di questi importi, sulla base della metodologia approvata.

Cessazione degli effetti del Concordato

Il concordato preventivo può cessare di produrre effetti in presenza di circostanze eccezionali, come previsto dall’articolo 19 del Dlgs n. 13/2024. In caso di eventi che causano minori redditi o minori valori della produzione netta (eccedenti il 50% rispetto ai dati concordati), il concordato cessa di avere validità.

Le circostanze eccezionali che comportano la cessazione includono eventi calamitosi e danni rilevanti alle strutture aziendali. Il decreto 28 aprile 2025 conferma le cause già individuate nel primo biennio, come danni a locali aziendali, scorte di magazzino o sospensione dell’attività.

Adeguamento proposta per il periodo d’imposta 2025

Il decreto prevede la possibilità di adeguare la proposta di concordato per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, in caso di eventi straordinari che abbiano comportato la sospensione dell’attività economica. La riduzione del reddito e del valore della produzione netta sarà calcolata come segue:

  • 10% di riduzione per sospensioni tra 30 e 60 giorni.
  • 20% di riduzione per sospensioni tra 60 e 120 giorni.
  • 30% di riduzione per sospensioni superiori a 120 giorni.

Misure per graduare la proposta di CPB

In linea con il decreto del 14 giugno 2024, il nuovo decreto conferma le misure di graduazione della proposta di concordato. In caso di maggiore reddito per il periodo d’imposta 2025, rispetto al reddito dichiarato per il 2024, il reddito incrementale sarà considerato nella misura del 50%, per favorire un allineamento con le fluttuazioni economiche del periodo. Questo approccio consente una maggiore flessibilità per i contribuenti, riducendo l’impatto delle variazioni economiche sulle proposte di concordato.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 07:43:41 +0000
Misure per famiglie
ANF e Assegno Unico per figli all’estero
Da marzo 2022 ho perso l’assegno familiare di mio figlio di 5 anni cittadino italiano con iscrizione all’AIRE ma residente a Madrid. È vero che tale residenza non mi consente di averlo? Avevo letto che c’era una questione di reddito che poteva far cambiare la cosa. Da marzo 2022 ho perso l’assegno familiare di mio figlio di 5 anni cittadino italiano con iscrizione all’AIRE ma residente a Madrid. È vero che tale residenza non mi consente di averlo? Avevo letto che c’era una questione di reddito che poteva far cambiare la cosa.
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 07:23:59 +0000
PMI e Mercati
Incentivi alle nuove imprese innovative: estese le agevolazioni Smart & Start
La misura Smart & Start Italia supporterà la crescita delle imprese innovative italiane che realizzano progetti anche con aziende francesi.

Con un comunicato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 aprile, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy annuncia l’attivazione anche sui mercati europei e internazionali della misura Smart & Start Italia, finalizzata a sostenere la crescita e la competitività delle imprese innovative attraverso collaborazioni bilaterali con aziende francesi.

Il decreto MIMIT 23 gennaio 2025, in attuazione del “Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzataâ€, ha definito le agevolazioni previste dalla misura gestita da Invitalia.

Sono concesse alle imprese italiane che realizzano progetti comuni d’innovazione con imprese francesi, mirati allo sviluppo e all’introduzione sul mercato di prodotti, soluzioni o applicazioni operative.

Le domande di agevolazione dovranno essere presentate a decorrere dalla data indicata dalla circolare ministeriale di prossima emanazione hoc, che fornirà chiarimenti e indicazioni su requisiti e modalità di accesso agli incentivi.

Le domande, in ogni caso, dovranno essere corredate dei piani di impresa e dell’accordo di partenariato.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 07:00:06 +0000
TARI
TARI: come si calcola la superficie calpestabile?
Volevo un chiarimento su come calcolate la metratura calpestabile per il pagamento TARI. Le zone come identificate al Catasto non dovrebbero essere moltiplicate per un coefficiente differente per ogni destinazione d’uso? Volevo un chiarimento su come calcolate la metratura calpestabile per il pagamento TARI. Le zone come identificate al Catasto non dovrebbero essere moltiplicate per un coefficiente differente per ogni destinazione d’uso?
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:52:39 +0000
Legge 104
Bonus auto con Legge 104: detrazione acquisto, IVA ridotta ed esenzione bollo
Tutte le agevolazioni per acquisto e manutenzione dell'auto alle quali possono accedere i disabili ai sensi della Legge 104/1992 ed i loro familiari.

La Legge 104/92 prevede alcune particolari agevolazioni per le persone colpite da handicap, tra le quali anche quelle relative all’acquisto (anche in permuta) ed il mantenimento dell’automobile destinata all’utilizzo da parte del disabile o del familiare che lo ha a carico e lo assiste e che dunque utilizzi il mezzo per accompagnarlo in veste di suo caregiver.

Vediamole tutte in dettaglio.

Legge 104: auto con IVA al 4%

Le persone che presentano handicap gravi ai sensi della Legge 104/1992 possono chiedere l’applicazione dell’aliquota IVA agevolata al 4% (invece che al 22%) in caso di acquisto di auto da parte della persona disabile o del familiare che l’ha fiscalmente a carico. L’aliquota IVA agevolata spetta per veicoli nuovi o usati, in entrambi i casi sono previsti i seguenti limiti di cilindrata:

  • fino a 2.000 cc se a benzina;
  • fino a 2.800 cc se con motore diesel.

L’agevolazione spetta per un solo veicolo nel corso di quattro anni, a meno di non demolire e quindi cancellare dal PRA il veicolo per il quale si è beneficiato della detrazione. L’IVA agevolata spetta anche per le spese di adattamenti realizzati sulle autovetture delle persone con disabilità e alle cessioni dei ricambi relativi agli stessi adattamenti.

Legge 104: auto con detrazioni IRPEF

In caso di acquisto dell’auto da parte del disabile o del familiare che lo ha a carico è prevista una detrazione dall’IRPEF pari al 19% del costo sostenuto su una spesa massima di 18.075,99 euro, utilizzabile per un solo veicolo.

Anche in questo caso l’agevolazione fiscale si applica non solo per l’acquisto ma anche per le spese di riparazione (ad esclusione di quelle di ordinaria manutenzione e dei costi di utilizzo come benzina e assicurazione), nel limite di spesa di 18.075,99 euro e purché vengano sostenute entro 4 anni dall’acquisto stesso.

Per non perdere le detrazioni il veicolo non va venduto o ceduto prima di due anni, in caso contrario andrà versata la differenza tra l’IRPEF ordinaria e quella agevolata a meno che il disabile, a seguito di mutate necessità legate al proprio stato, ceda il veicolo per acquistarne uno nuovo sul quale realizzare nuovi e diversi adattamenti.

L’agevolazione non può inoltre essere fruita nuovamente, su un nuovo veicolo, entro quattro anni, a meno che il veicolo precedente non venga cancellato dal PRA o che esso sia stato rubato (in questo caso il tetto di spesa si calcola sulla spesa massima di 18.075,99 euro meno l’eventuale rimborso assicurativo). Per fruire dell’agevolazione, la fattura o la ricevuta devono essere intestate al disabile, o a colui che lo ha fiscalmente a carico.

Quali veicoli acquistare con IVA al 4% in Legge 104

Le agevolazioni si possono applicare sulle seguenti tipologie di veicoli, da comprare nuovi o usati:

  • Automobili (veicoli per il trasporto di persone fino a 9 posti compreso conducente);
  • Autoveicoli per il trasporto promiscuo (veicoli per il trasporto di cose o persone fino a 9 posti compreso conducente);
  • Autoveicoli specifici (veicoli per il trasporto di specifiche cose o persone in specifiche condizioni e specifiche attrezzature);
  • Altri veicoli (motocarrozzette, motoveicoli a tre ruote per il trasporto promiscuo, motoveicoli a tre ruote per trasporti specifici).

Per autocaravan (veicoli con speciale carrozzeria, per il trasporto di 7 persone compreso conducente) è prevista la sola detrazione del 19%.

L’IVA al 4% si applica anche ad auto ibride ed elettriche.

Quanto si risparmia comprando l’auto con Legge 104: esempio

Abbiamo visto che l’acquisto di un’auto con le agevolazioni previste dalla Legge 104 comporta significativi risparmi grazie alle detrazioni fiscali e all’applicazione dell’aliquota IVA ridotta. Vediamo di quantificarli con un esempio pratico.

Supponiamo che una persona disabile intenda acquistare un’automobile con un costo di 20.000 euro IVA esclusa. Normalmente, l’IVA al 22% porterebbe il prezzo finale a 24.400 euro. Grazie all’aliquota IVA agevolata al 4%, invece, il prezzo finale dell’auto scenderebbe a 20.800 euro, con un risparmio immediato di 3.600 euro sull’IVA e, di conseguenza, sul costo finale.

Inoltre, la detrazione IRPEF del 19% su una spesa massima di 18.075,99 euro comporta un ulteriore risparmio di circa 3.434,44 euro. Quindi, il costo netto dell’auto, dopo aver applicato sia l’IVA ridotta che la detrazione IRPEF, sarebbe di 17.365,56 euro (20.800 – 3.434,44), contro i 24.400 euro ordinariamente previsti, con un risparmio di 7.034,44 euro. Quindi, il risparmio ottenuto è circa il -28,82%.

Ipotizzando di comprare un’auto, rimanendo nel costo di 18.075,99 euro IVA al 4% compresa:

  • il costo dell’auto senza IVA sarebbe di 17375.96;
  • il costo dell’auto con l’IVA al 22% sarebbe di 21.208,67 euro (3132,68 euro in più);
  • la detrazione IRPEF del 19% applicata sul costo di 18.075,99 euro è pari a 3434,44 euro
  • il risparmio complessivo è dunque pari a circa 6.567 euro, pari a circa il 30,96%%.

Dunque, acquistando un’auto del valore di 18.075,99 euro (IVA al 4% compresa), grazie alle agevolazioni previste dalla Legge 104, si può ottenere un risparmio totale di circa 6.567,12 euro, pari a circa il -31% del costo iniziale dell’auto se fosse acquistata senza le agevolazioni.

Categorie protette: contributo Statale auto

Nel caso in cui siano necessarie modifiche alle auto per consentirne l’utilizzo da parte di titolari di patente di guida delle categorie A, B o C speciali, con incapacità motorie permanenti, l’art. 27 della legge 104 prevede la possibilità di chiedere un contributo per sostenere i costi di modifica dell’auto. Si tratta in particolare di un contributo pari al 20% del costo erogato dalle unità sanitarie locali, a carico del bilancio dello Stato.

Niente bollo e tasse di trascrizione

Per l’acquisto dell’auto, i disabili hanno diritto all’esenzione dal pagamento del bollo auto e delle tasse di trascrizione (IPT, APIET). L’agevolazione spetta anche ai loro familiari purché i disabili siano fiscalmente a carico del caregiver.

L’esenzione dal bollo auto può essere fruito solo per veicoli di cilindrata non superiore ai limiti sopra citati e spetta per un solo veicolo, previa domanda da presentare all’ACI indicando la targa del veicolo, valida anche per gli anni successivi senza ulteriori adempimenti (a meno che non vengano meno le condizioni per avere diritto all’agevolazione).

È possibile usufruirne nuovamente solo se il veicolo per il quale si è già beneficiato dell’agevolazione viene venduto o cancellato dal Pubblico Registro Automobilistico. Il veicolo può essere intestato al disabile o al familiare che lo ha fiscalmente a carico.

Chi ha la Legge 104 paga meno di assicurazione auto?

La Legge 104 non prevede agevolazioni per l’assicurazione auto per disabili. Tuttavia, diverse compagnie assicurative – solitamente convenzionate con l’Associazione Nazionale Disabili Italiani (ANDI) – offrono sconti e tariffe agevolate per le persone con disabilità ai sensi della Legge 104.

Questi sconti possono variare a seconda della compagnia assicurativa e del tipo di polizza scelto. Generalmente si aggirano intorno al 15-30%. Inoltre, alcuni pacchetti assicurativi includono coperture aggiuntive specifiche per le esigenze delle persone disabili, come il rimborso delle spese per eventuali adattamenti del veicolo o assistenza stradale specifica.

Solitamente, le compagnie assicurative, prima di concedere le specifiche agevolazioni, chiedono di verificare la documentazione che attesta la condizione di disabilità, come il verbale di accertamento della Legge 104.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:36:42 +0000
Quota 41
Mansioni gravose per lavoratori precoci: regole di pensione 2025
Nel 2025 i precoci vanno in pensione con tutte le mansioni dei gravosi per l’APE Sociale? Avevo capito che alcune non rientravano nella Quota 41. Nel 2025 i precoci vanno in pensione con tutte le mansioni dei gravosi per l’APE Sociale? Avevo capito che alcune non rientravano nella Quota 41.
Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:32:28 +0000
Transizione energetica
Ecobonus e Bonus Casa: pratiche sul portale per i dati ENEA
Portale ENEA per l'invio dei dati sugli interventi terminati nel 2023-e 2024 con Ecobonus e Bonus Casa: trasmissione entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

In attesa di aggiornamento per le spese 2025, si può utilizzare la precedente versione del portale web per l’invio all’ENEA dei dati sugli interventi di efficienza energetica con fine lavori nel 2023 e 2024. La trasmissione dei dati è obbligatoria per poter beneficiare delle detrazioni fiscali per l’Ecobonus sugli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e per il Bonus Casa inerenti lavori di risparmio energetico e/o utilizzo delle fonti rinnovabili.

Il termine di 90 giorni per interventi con fine lavori nel 2024, viene presa in considerazione la data di messa online del sito, ossia il 26 gennaio dello scorso anno.

Portale ENEA per Ecobonus e Bonus Casa su lavori 2023-2024

Devono essere inviate a ENEA le seguenti informazioni:

  • EcobonusInterventi di miglioramento dell’efficienza energetica (Legge 296/2006): i dati degli interventi di riqualificazioni energetica del patrimonio edilizio esistente (incentivi del 50%, 65%, 70%, 75%, 80%, 85%);
  • Bonus Casa – Interventi che comportano risparmio energetico e/o utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (art. 16-bis DPR 917/86): i dati degli interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili che usufruiscono delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie.

È possibile trasmettere i dati degli interventi con data di fine lavori nel 2023 e 2024. L’ENEA, attraverso il servizio online Virgilio, fornisce anche assistenza virtuale sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale, in modo da rispondere in tempo reale ai quesiti sulle detrazioni fiscali relative agli interventi di efficienza energetica negli edifici.

Per accedere al servizio online bonusfiscali.enea.it è necessario autenticarsi con SPID o CIE (Carta d’Identità Elettronica).

Ecobonus: interventi ammessi

La tabella sintetizza gli interventi incentivabili con gli Ecobonus e le rispettive aliquote di detrazione in relazione alle spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2024.

Componenti e tecnologie

Aliquota di detrazione

SERRAMENTI E INFISSI
SCHERMATURE SOLARI
CALDAIE A BIOMASSA
CALDAIE A CONDENSAZIONE CLASSE A

50%

RIQUALIFICAZIONE GLOBALE DELL’EDIFICIO
CALDAIE CONDENSAZIONE CLASSE A+ Sistema termoregolazione evoluto
GENERATORI DI ARIA CALDA A CONDENSAZIONE
POMPE DI CALORE
SCALDACQUA A PDC
COIBENTAZIONE INVOLUCRO
COLLETTORI SOLARI
GENERATORI IBRIDI
SISTEMI di BUILDING AUTOMATION
MICROCOGENERATORI

65%

INTERVENTI SU PARTI COMUNI DEI CONDOMINI
(coibentazione involucro con superficie interessata > 25% superficie disperdente)

70%

INTERVENTI SU PARTI COMUNI DEI CONDOMINI
(Coibentazione involucro con superficie interessata > 25% superficie disperdente + QUALITA’ MEDIA dell’involucro)

75%

INTERVENTI SU PARTI COMUNI DEI CONDOMINI
(Coibentazione involucro con superficie interessata > 25% superficie disperdente + riduzione 1 classe RISCHIO SISMICO)

80%

INTERVENTI SU PARTI COMUNI DEI CONDOMINI
(Coibentazione involucro con superficie interessata > 25% superficie disperdente + riduzione 2 o più classi RISCHIO SISMICO)

85%

BONUS FACCIATE
interventi influenti dal punto di vista termico o che interessino l’intonaco per oltre il 10% della superficie disperdente complessiva totale dell’edificio (terminato il 31.12.2022)

90% 2020-21
60% 2022

Bonus Casa: interventi 2023-2024 da comunicare a ENEA

La tabella riporta gli interventi di risparmio energetico e utilizzo di energie rinnovabili detraibili al 50% in base a quanto previsto per le ristrutturazioni edilizie ex art. 16 bis del DPR 917/86 soggetti all’obbligo di invio all’ENEA dei relativi dati:

Componenti e tecnologie

Tipo di intervento

Strutture edilizie

  • riduzione della trasmittanza delle pareti verticali che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;
  • riduzione delle trasmittanze delle strutture opache orizzontali e inclinate (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi;
  • riduzione della trasmittanza termica dei pavimenti che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;

Infissi

  • riduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi

Impianti tecnologici

  • installazione di collettori solari (solare termico) per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti;
  • sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione per il riscaldamento degli ambienti (con o senza produzione di acqua calda sanitaria) o per la sola produzione di acqua calda per una pluralità di utenze ed eventuale adeguamento dell’impianto;
  • sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamentodell’impianto;
  • pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto;
  • sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell’impianto;
  • microcogeneratori (Pe<50kWe);
  • scaldacqua a pompa di calore;
  • generatori di calore a biomassa;
  • installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati per una pluralità di utenze;
  • installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo (limitatamente ai sistemi di accumulo i dati vanno trasmessi per gli interventi con data di fine lavori a partire dal 01/01/2019);
  • teleriscaldamento;
  • installazione di sistemi di termoregolazione e building automation.

Elettrodomestici1 solo se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal:

  1. 1° gennaio 2018 per le spese sostenute nel 2019
  2. 1° gennaio 2019 per le spese sostenute nel 2020
  • forni
  • frigoriferi
  • lavastoviglie
  • piani cottura elettrici
  • lavasciuga
  • lavatrici
  • asciugatrici

1 Classe energetica minima prevista A+ ad eccezione dei forni la cui classe minima è la A.  Piani cottura e lavasciuga non sono classificati.

Ecobonus e Bonus Casa: come fare la Comunicazione ENEA

La comunicazione ENEA deve essere trasmessa dal contribuente o da un suo intermediario entro 90 giorni dalla fine dei lavori. L’accesso al portale richiede, la prima volta, la registrazione dell’utente con credenziali personali digitali  SPID o CIE (Carta d’Identità Elettronica). A questo punto, per inviare la comunicazione bisogna inserire:

  1. dati anagrafici del beneficiario;
  2. dati dell’immobile oggetto dell’intervento;
  3. riferimento di legge per l’agevolazione da applicare;
  4. gli allegati richiesti per la specifica agevolazione.

La scheda descrittiva degli interventi è costituita da un modello standard che va compilato soltanto nelle parti di proprio interesse. Dopo aver controllato i dati e inviato la comunicazione, si riceve la ricevuta di invio che va conservata.

NB: L’ENEA è ancora in attesa di chiarimenti da parte degli organi competenti per aggiornare i portali per i lavori 2025. Nel frattempo, qui i primi dettagli sulle necessarie schede descrittive.


Data articolo: Wed, 30 Apr 2025 06:29:47 +0000
Successioni
Compensi professionali: fatturazione obbligatoria per gli eredi
In caso di decesso del professionista l’obbligo di fatturare le prestazioni in sospeso ricade sugli eredi, tenuti ad adempiere agli obblighi fiscali.

In caso di decesso del professionista che non ha ancora fatturato una prestazione, l’obbligo ricade sugli eredi che sono tenuti ad adempiere a tutti gli obblighi fiscali anche in materia di fatturazione.

Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 118/2025 relativa ai compensi professionali percepiti dagli eredi.

Secondo il Fisco, infatti, la cessazione dell’attività professionale con conseguente estinzione della partita IVA non può prescindere dal portare a termine tutti gli adempimenti relativi alle operazioni attive e passive effettuate.

La partita IVA, in sostanza, non può essere estinta in presenza di corrispettivi per prestazioni già rese e ancora da fatturare. Questo principio è valido anche in caso di decesso del professionista, con il trasferimento dell’obbligo di fatturazione agli eredi:

Qualora il de cuius non abbia fatturato la prestazione – si legge nella risposta n. 118/2025 -, l’obbligo si trasferisce agli eredi che, ovviamente dovranno fatturare la prestazione eseguita dal de cuius non già in nome proprio, ma in nome del de cuius.

L’Agenzia delle Entrate cita l’articolo 35bis del Decreto IVA relativamente agli obblighi fiscali sorti dopo il decesso del professionista.

Gli obblighi derivanti, a norma del presente decreto, dalle operazioni effettuate dal contribuente deceduto possono essere adempiuti dagli eredi, ancorché i relativi termini siano scaduti non oltre quattro mesi prima della data della morte del contribuente, entro i sei mesi da tale data. Resta ferma la disciplina stabilita dal presente decreto per le operazioni effettuate, anche ai fini della liquidazione dell’azienda, dagli eredi dell’imprenditore.

Data articolo: Tue, 29 Apr 2025 10:03:11 +0000
Trattamento Fine Rapporto
TFR: vietato l’anticipo mensile in busta paga
Il datore di lavoro non può versare in busta paga il rateo di TFR equiparandolo a una parte della retribuzione ma deve accantonarlo: chiarimenti INL.

Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) ha l’obiettivo di assicurare un supporto economico al termine del rapporto di lavoro e di conseguenza non può essere erogato mensilmente in busta paga. Sono concesse piccole anticipazioni per motivi specifici (previste anche dalla contrattazione collettiva) ma non un mero e automatico trasferimento delle quote di accantonamento assieme rateo mensile dello stipendio.

CALCOLO TFR ONLINE

L’Ispettorato del Lavoro ha fornito questa precisazione nella Nota 616/2025 in risposta a un quesito sulla legittimità della prassi alternativa all’accantonamento, nelle diverse formule previste dalle disposizioni normative.

Come funziona il TFR

La liquidazione è una somma che il lavoratore dipendente matura nel corso del rapporto di lavoro, con accantonamenti mensili, e viene poi corrisposta la termine del rapporto di lavoro. L’articolo 2120 del codice civile individua i criteri di calcolo e le condizioni in presenza delle quali, su richiesta del lavoratore, si applica il diverso istituto dell’anticipazione del trattamento di fine rapporto. E rimanda alla contrattazione collettiva o ai patti individuali l’introduzione di condizioni di miglior favore relative all’accoglimento delle richieste di anticipazione.

Anticipazione TFR: formule ammesse e vietate

L’ipotesi dell’anticipazione, sottolinea l’INL, riguarda un’eventuale quota di accantonamento già maturato al momento della pattuizione. Un caso ben diverso dal trasferimento mensile in busta paga del rateo maturando, cosa che «costituirebbe una mera integrazione retributiva con conseguenti ricadute anche sul piano contributivo. Tale prassi anomala, peraltro, contrasta con l’obiettivo di assicurare al lavoratore un supporto economico al termine del rapporto di lavoro.

E in questi casi illegittimi scatta l’intimazione da parte dell’INL al datore di lavoro di accantonare le quote di TFR illegittimamente anticipate, attivando la procedura prevista dall’articolo 14 del dlgs 124 del 2004.

Del resto, dal 1° gennaio 2007 il datore di lavoro con almeno 50 dipendenti è obbligato al versamento della quota di TFR al Fondo Tesoreria, equiparato ad una gestione previdenziale obbligatoria, con applicazione dei principi di ripartizione e dell’automaticità delle prestazioni. Le quote di TFR versate al Fondo rispondono al regime di indisponibilità proprio della contribuzione previdenziale, ferme restando le ipotesi di pagamento anticipato del TFR nei casi e nei limiti normativamente previsti.


Data articolo: Tue, 29 Apr 2025 09:55:45 +0000
Regime Forfettario
Bonus INPS per nuovi Artigiani e Commercianti: requisiti e istruzioni online
Indicazioni operative INPS per lo sconto del 50% sui contributi previdenziali dovuti per i primi tre anni da Artigiani e Commercianti iscritti dal 2025.

Ai nastri di partenza la nuova decontribuzione INPS prevista per chi avvia quest’anno un’attività autonoma iscrivendosi per la prima volta nella gestione degli Artigiani o dei Commercianti. L’incentivo prevede una riduzione del 50% dei contributi previdenziali IVS per un periodo di tre anni.

La misura, che riguarda i lavoratori autonomi, è pensata per incentivare l’autoimprenditorialità e sostenere le nuove imprese, alleggerendo il carico contributivo nelle fasi iniziali dell’attività.

Avvio attività autonoma: il nuovo sconto INPS

La decontribuzione è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 186, della Legge n. 207/2024). La riduzione del 50% dei contributi previdenziali IVS – pari al 24% calcolato sul reddito annuo imponibile o sul minimale annuo di 18.555 euro per il 2025 – si applica sui contributi INPS dovuti dai neo-iscritti per l’attività di artigiano e commerciante ed è applicabile anche per i contribuenti che versano sul minimale (in questo però, è penalizzante ai fini dei requisiti per la pensione).

Trattandosi di un beneficio non cumulabile con altre agevolazioni simili (come la riduzione del 35% dei contributi riservata ai Forfettari o quella del 50% per i pensionati over65) la decontribuzione è un’opzione che va esercitata facendo domanda tramite il Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo) utilizzando la funzionalità presto disponibile. I requisiti si indicano tramite autocertificazione.

Chi ha già versato la contribuzione piena, potrà accedere alla loro compensazione sulle rate successive oppure ottenere il rimborso.

La decontribuzione ha durata di tre anni consecutivi dalla data di decorrenza dell’obbligo contributo e riguarda esclusivamente i contributi previdenziali non opzionali. Resta invece la versare il contributo di 7,44 euro annui per il finanziamento della maternità e lo 0,48% per i commercianti al fine del finanziamento dell’indennizzo per rottamazione licenze.

L’opzione è revocabile: a tal fine l’INPS metterà a disposizione uno specifico modello di rinuncia.

Requisiti per lo sconto INPS

Per usufruire della riduzione contributiva, è necessario che l’impresa sia nuova e che i soggetti beneficiari non abbiano mai sottoscritto contratti di lavoro autonomo o che non abbiano mai operato nel settore come artigiani o commercianti. Il beneficio si applica in pratica ai neo-iscritti alle gestione speciali dell’INPS riservate agli autonomi esercenti attività artigianale o commerciale.

Il beneficiario può cambiare impresa o ruolo (socio, imprenditore, coadiutore, ecc.) ed anche il tipo di gestione (commerciante o artigiano) ma senza interruzione di copertura contributiva mensile.

A chi spetta la decontribuzione

I beneficiari di questa misura potranno quindi usufruire di un’importante agevolazione fiscale, riducendo notevolmente i costi per la previdenza sociale a carico delle micro e piccole attività italiane nelle fasi iniziali della loro attività.

Tra gli autonomi neo-iscritti alla gestione INPS degli Artigiani e dei Commercianti che possono beneficiare del dimezzamento triennale dei versamenti dovuti rientrano le seguenti categorie di contribuenti, iscritti per la prima volta tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2025 ad una delle gestioni interessate dal beneficio:

  • titolari di imprese individuali e familiari che producono reddito (compresi i Forfettari);
  • soci di società di persone o di capitali;
  • coadiuvanti e coadiutori familiari dei titolari delle imprese sopra indicate.

L’avvio dell’attività individuale o societaria deve ricadere nel periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025. Per i soci di società, si conteggia a partire dall’ingresso nella società per la quale ci si è iscritti nella gestione previdenziale.

Entrambi questi requisiti temporali (iscrizione e avvio attività) devono essere soddisfatti (solo per i coadiutori e coadiuvanti familiari è ammesso l’ingresso in aziende già attive).

Tutti i dettagli nella Circolare INPS n. 83/2025.


Data articolo: Tue, 29 Apr 2025 09:27:03 +0000
Mondo del Lavoro
Lavoro intermittente: Uniemens obbligatorio anche senza compenso
Nuove disposizioni INPS in merito alla trasmissione del flusso Uniemens per i lavoratori intermittenti senza indennità di disponibilità e senza emolumento.

L’INPS ha fornito chiarimenti in merito alla trasmissione del flusso Uniemens per i lavoratori intermittenti, intervenendo anche sulla modalità di computo della forza aziendale.

Con il messaggio n. 1322/2025 sottolinea che, a partire dalla competenza di aprile 2025, l’invio Uniemens per intermittenti senza indennità di disponibilità deve essere eseguito anche in assenza di emolumento. Questo perché i lavoratori risultano formalmente in forza.

Per quanto riguarda le modalità di trasmissione del flusso, devono valorizzare esclusivamente il codice “NR00†in <TipoLavStat>, senza valorizzazione delle settimane.

L’INPS, pertanto, ricorda che le Strutture territoriali dell’Istituto non devono più sospendere le matricole con soli lavoratori intermittenti senza indennità di disponibilità, relativamente ai mesi in cui gli stessi lavoratori non prestano attività lavorativa.


Data articolo: Tue, 29 Apr 2025 09:01:39 +0000
Start-up innovative
Start-up e PMI innovative: nuovo codice tributo per il tax credit
Le istruzioni per fruire del credito d’imposta sugli investimenti in Startup e PMI innovative: codice tributo per compensare l'eccedenza non detraibile.

Il tax credit per gli investimenti in Start-up e PMI innovative incassa un nuovo codice tributo dedicato: con la risoluzione n. 30/E del 28 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha infatti istituito il codice 7076, utilizzabile per la compensazione del credito d’imposta derivante dall’eccedenza non detraibile, ossia quando la detrazione fiscale per gli investimenti effettuati supera l’imposta lorda dovuta.

Il credito fiscale potrà essere utilizzato tramite il modello F24, esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia.

PMI e Startup innovative: i nuovi incentivi

Le agevolazioni fiscali per le start-up e le PMI innovative sono state introdotte dal Decreto Legge n. 179/2012 e successivamente aggiornate. Con il Decreto n. 162/2024, sono stati potenziati i benefici fiscali, con l’obiettivo di sostenere la crescita e l’innovazione di queste imprese. In particolare, la nuova disposizione consente la compensazione del credito d’imposta anche quando la detrazione supera l’importo dell’imposta lorda.

Come funziona il nuovo credito d’imposta

Il credito d’imposta riguarda gli investimenti in start-up e PMI innovative e si applica quando la detrazione fiscale supera l’imposta dovuta. Questo strumento permette ai contribuenti di recuperare l’eccedenza attraverso la compensazione, ovvero riducendo le imposte future. L’importo del credito d’imposta viene inserito nel modello F24, dove può essere compensato con altre imposte dovute, come IRPEF o IRES.

Come si utilizza il codice tributo 7076

Il codice tributo 7076 va inserito nella sezione “Erario” del modello F24, nella colonna “importi a credito compensati”. In caso di riversamento dell’agevolazione, il codice andrà inserito nella colonna “importi a debito versati”. Il campo “anno di riferimento” dovrà essere compilato con l’anno di fruizione del credito, utilizzando il formato “AAAA”.


Data articolo: Tue, 29 Apr 2025 08:45:05 +0000

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