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News da PMI.it - Informazione ICT e Business per piccole e medie imprese

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Quota 41
Pensioni, l’asticella si alza ancora: chi dovrà lavorare di più dal 2027
Dal 2027 aumentano etĂ  e contributi per andare in pensione: salvaguardati solo usuranti e gravosi, restano esclusi i lavoratori precoci. Cosa cambia in concreto.

La vita lavorativa si allunga ancora. Con la Legge di Bilancio ormai chiusa, i requisiti per andare in pensione tornano a crescere agganciandosi alla speranza di vita, nonostante le promesse di sterilizzazione degli aumenti. Dal 2027 e poi dal 2028, etĂ  e contributi necessari per lasciare il lavoro saliranno gradualmente per quasi tutti, con un impatto particolarmente evidente su una categoria che fino a oggi era stata tutelata: i lavoratori precoci.

Tre mesi in piĂą per andare in pensione

L’aumento complessivo dei requisiti è pari a tre mesi, ma non entrerà in vigore tutto insieme. Dal 1° gennaio 2027 servirà un mese in più, mentre dal 1° gennaio 2028 si aggiungeranno altri due mesi. Una scelta che attenua l’impatto immediato, ma che conferma il ritorno all’adeguamento automatico alla speranza di vita.

Pensione di vecchiaia e anticipata: cosa cambia

Per la pensione di vecchiaia, il requisito anagrafico salirĂ  dagli attuali 67 anni a 67 anni e 3 mesi nel 2028, restando invariato il requisito minimo di 20 anni di contributi. Anche la pensione anticipata viene ritoccata: si passerĂ  dagli attuali 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) a 43 anni e 1 mese dal 2028.

L’aumento riguarda anche la pensione anticipata contributiva per i cosiddetti contributivi puri, cioè chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996: l’uscita non sarà più possibile a 64 anni “secchi”, ma a 64 anni e 3 mesi.

Chi resta escluso dagli aumenti

Il governo ha scelto di tenere fuori dagli aumenti solo due categorie ben definite: i lavoratori gravosi e usuranti. Si tratta di circa 20mila persone all’anno, secondo la Relazione tecnica alla Manovra, impiegate in attività considerate particolarmente faticose, come edilizia, assistenza sanitaria, scuola dell’infanzia, servizi di igiene ambientale e lavoro su catena di montaggio.

Per questi lavoratori resta possibile l’accesso all’APE Sociale, l’assegno ponte che consente di uscire a 63 anni e 5 mesi, con un requisito contributivo variabile (30, 32 o 36 anni) e un importo massimo di 1.500 euro mensili.

La sorpresa sui lavoratori precoci

La vera novità, e anche la più difficile da spiegare, riguarda i lavoratori precoci, cioè chi ha versato almeno 12 mesi di contributi effettivi prima dei 19 anni. La cosiddetta “Quota 41” resta in piedi, ma viene di fatto ridimensionata.

Solo una parte dei precoci viene risparmiata dagli aumenti: quelli impiegati in lavori usuranti. Tutti gli altri – disoccupati, caregiver e invalidi con almeno il 74% – dovranno adeguarsi ai nuovi requisiti. Dal 2027 serviranno 41 anni e 1 mese di contributi, che diventeranno 41 anni e 3 mesi dal 2028, con ulteriori aumenti negli anni successivi se la speranza di vita continuerà a crescere.

Una tutela che si restringe

La scelta introduce una distinzione interna alla platea dei precoci che appare poco lineare: due lavoratori con la stessa storia contributiva potranno andare in pensione in momenti diversi solo in base alla tipologia di tutela riconosciuta. Una differenziazione che rischia di creare nuove disparitĂ  e contenziosi.

Taglio ai fondi per precoci e usuranti

A rendere il quadro ancora più rigido contribuisce il profilo finanziario della Manovra 2026. Le risorse destinate ai precoci vengono ridotte negli anni successivi, con 50 milioni di euro in meno nel 2033 e 100 milioni l’anno dal 2034. Anche per gli usuranti è previsto un taglio di 40 milioni di euro annui dal 2033.

Un segnale che conferma come l’innalzamento dei requisiti non sia solo una misura temporanea, ma parte di una strategia strutturale di contenimento della spesa pensionistica.

In sintesi

Dal 2027 scattano nuovi aumenti dei requisiti per la pensione legati alla speranza di vita. L’innalzamento sarà di tre mesi complessivi, distribuiti tra 2027 e 2028. Restano esclusi dagli aumenti solo i lavoratori gravosi e usuranti, mentre i precoci non vengono pienamente tutelati.


Data articolo: Fri, 26 Dec 2025 07:14:20 +0000
Welfare e benefit aziendali
Tabelle ACI 2026: aggiornati i costi chilometrici per auto e motocicli
Pubblicate le Tabelle ACI 2026 con i nuovi costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli, rilevanti ai fini fiscali per fringe benefit e rimborsi.

Sono state pubblicate le Tabelle nazionali ACI 2026 relative ai costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli. I nuovi valori, elaborati dall’Automobile Club d’Italia, costituiscono il riferimento ufficiale per la determinazione dei costi di percorrenza ai fini fiscali, in particolare per il calcolo dei fringe benefit e dei rimborsi chilometrici.

> Scarica tutte le nuove Tabelle ACI 2026 <<

Cosa sono le Tabelle ACI e perché sono rilevanti

Le Tabelle ACI riportano i costi chilometrici di esercizio dei veicoli, calcolati tenendo conto di una serie di voci, tra cui carburante, manutenzione, assicurazione, pneumatici e ammortamento del mezzo. I dati vengono aggiornati annualmente e rappresentano uno strumento centrale per la corretta applicazione delle norme fiscali in materia di fringe benefit e rimborsi auto.

Il riferimento normativo: articolo 51 del TUIR

Le Tabelle ACI 2026 sono richiamate dall’articolo 51, comma 4, lettera a) del Testo unico delle imposte sui redditi, approvato con il Dpr 22 dicembre 1986, n. 917. La norma disciplina la determinazione del valore dei fringe benefit derivanti dall’uso promiscuo dei veicoli aziendali concessi ai dipendenti.

Applicazione ai fringe benefit auto aziendali

Ai fini della tassazione dei veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti, il costo chilometrico indicato nelle Tabelle ACI costituisce la base di calcolo del valore imponibile. Il valore così determinato viene poi modulato in funzione delle percentuali previste dalla normativa vigente, che tengono conto anche delle emissioni del veicolo.

Rimborsi chilometrici e utilizzo professionale

Le Tabelle ACI 2026 vengono utilizzate anche per il calcolo dei rimborsi chilometrici riconosciuti a dipendenti, collaboratori e professionisti per l’uso del veicolo proprio in ambito lavorativo. L’applicazione dei costi ufficiali consente di determinare importi fiscalmente corretti e coerenti con i parametri di legge.

Le nuove tabelle ACI 2026

Le Tabelle nazionali dei costi chilometrici 2026 sono state pubblicate in allegato al provvedimento ufficiale e suddivise per tipologia di veicolo, alimentazione, cilindrata e modello. I valori devono essere utilizzati per le percorrenze effettuate a partire dal 1° gennaio 2026.

  • tabelle dei costi chilometrici per autovetture a benzina;
  • tabelle dei costi chilometrici per autovetture diesel;
  • tabelle dei costi chilometrici per autovetture ibride;
  • tabelle dei costi chilometrici per autovetture elettriche;
  • tabelle dei costi chilometrici per motocicli, suddivisi per cilindrata;
  • tabelle dei costi chilometrici per ciclomotori.

> Scarica tutte le nuove Tabelle ACI 2026 <<

 


Data articolo: Fri, 26 Dec 2025 06:48:55 +0000
PEC
PEC obbligatoria in scadenza: guida per amministratori di societĂ 
Obbligo PEC per amministratori di nuove societĂ , comunicazione in scadenza: regole e chiarimenti sugli adempimenti relativi al domicilio digitale.

Per gli amministratori di societĂ  vige l’obbligo di comunicare il domicilio digitale, necessario per l’iscrizione al Registro delle Imprese. L’adempimento (di cui al comma 860, articolo 1, della Legge 207/2024, come modificato dall’articolo 13 del Decreto Legge n. 159 del 2025), solo per le societĂ  costituite dal 1° gennaio, è fissato al 31 dicembre.

Si tratta di un indirizzo eletto presso un servizio di posta elettronica certificata (PEC) valido ai fini delle comunicazioni digitali aventi valore legale. Si può quindi scegliere di comunicare, in alternativa:

  • il proprio domicilio digitale personale;
  • lo stesso domicilio digitale personale per le cariche ricoperte in diverse societĂ ;
  • diversi domicili digitali per le cariche ricoperte in diverse societĂ ;

Non è invece possibile comunicare il domicilio digitale di un’altra società o quello riferito ad altro amministratore.

Sono tenute all’obbligo di comunicazione le imprese costituite in forma societaria, chiamando in causa gli amministratori anche se ricoprono la carica non essendo operativi o muniti di delega. Peraltro, l’obbligo dii notifica della PEC per amministratori societari coinvolge anche i liquidatori poiché amministrano la società in liquidazione. Sono tenuti all’adempimento, in via alternativa:

  • amministratore unico
  • amministratore delegato
  • Presidente del Consiglio di amministrazione.

Sono quindi esclusi gli amministratori di societĂ  di persone ed i soggetti che ricoprono cariche differenti da quelle sopra citate. Inoltre, poichĂ© per ricadere nella platea dei soggetti obbligati occorrono comunque entrambi i requisiti (ossia attivitĂ  di impresa e forma societaria) sono anche esclusi: le societĂ  che non svolgono attivitĂ  d’impresa (societĂ  di persone STP, STA, societĂ  di mutuo soccorso…) ed i consorzi ed enti che, pur svolgendo attivitĂ  d’impresa, non siano societĂ  o non abbiano stipulato contratti di rete.


Data articolo: Fri, 26 Dec 2025 06:41:11 +0000
IMU
IMU per i proprietari residenti all’estero
I miei tre figli, tutti iscritti all’AIRE, sono comproprietari di una casa in Italia, data in comodato ai genitori, che la usano alcuni mesi all’anno. Ci sono agevolazioni fiscali o sconti per il pagamento IMU? I miei tre figli, tutti iscritti all’AIRE, sono comproprietari di una casa in Italia, data in comodato ai genitori, che la usano alcuni mesi all’anno. Ci sono agevolazioni fiscali o sconti per il pagamento IMU?
Data articolo: Thu, 25 Dec 2025 10:37:12 +0000
Riforma Pensioni
Pensioni 2026: tutte le opzioni per l’uscita ordinaria e anticipata
Pensioni 2026: stessi requisiti ordinari, APE Sociale prorogata, Quota 41 e pensione usuranti ridotte, Opzione Donna e Quota 103 solo con vecchi requisiti.

A pochi giorni dal nuovo anno, si conferma il quadro delle nuove regole sulle pensioni 2026, con l’addio ufficiale di alcune misure di flessibilitĂ  in uscita per anticipare il pensionamento rispetto alle regole e requisiti ordinari della Legge Fornero: Opzione Donna e Quota 103. Resta invece l’APE Sociale, strumento di welfare pubblico che accompagna il lavoratore fino al raggiungimento dell’etĂ  pensionabile.

Ridotte in Manovra 2026 anche le risorse per accedere alla pensione agevolata per addetti a mansioni usuranti e la Quota 41 per i lavoratori precoci.

Pensione di vecchiaia e anticipata: requisiti 2026

La pensione di vecchiaia non cambia il requisito rispetto a quest’anno, non essendo previsti adeguamenti alle speranze di vita. Richiede 67 anni di etĂ  e 20 anni di contributi. La pensione anticipata piena ha una differenziazione fra uomini e donne. I lavoratori devono avere 42 anni e dieci mesi di contributi, le lavoratrici un anno in meno, quindi 41 anni e dieci mesi. Prevede una finestra mobile di tre mesi fra il momento in cui si matura il diritto, determinato dai requisiti appena descritti, e la prima decorrenza della pensione. In entrambi i casi, il riferimento normativo è la riforma Fornero, articolo 24 del dl 102/2011.

CALCOLO PENSIONE ONLINE

Pensione usuranti 2026

Per gli addetti a mansioni usuranti, ovvero lavoratori che svolgono lavori particolarmente faticosi, sono necessari 35 anni di contributi e un’etĂ  minima di 61 anni e sette mesi, perfezionando però il requisito delle quote, che sommano quello anagrafico con quello contributivo. Esempio: un lavoratore che ha 62 anni e 35 anni di contributi, raggiunge quota 97. La quota minima per ritirarsi è pari a 97,6.

Le attivitĂ  usuranti sono elencate nel dl 67/2011:

  • lavori in galleria, cava o miniera;
  • lavori ad alte temperature;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • attivitĂ  per l’asportazione dell’amianto;
  • attivitĂ  di lavorazione del vetro cavo;
  • lavori svolti dai palombari;
  • lavori espletati in spazi ristretti;
  • conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Sono poi ricompresi i lavori con turni notturni di almeno sei ore per 64 giorni lavorativi, o di almeno tre ore fra mezzanotte e le cinque del mattino per l’intero anno. Ammessi anche gli addetti alla catena di montaggio. Queste mansioni devono essere svolte per almeno sette anni negli ultimi dieci di attivitĂ  lavorativa, oppure per almeno la metĂ  della vita lavorativa complessiva.

Pensione precoci 2026

Nonostante la drastica riduzione di fondi pubblici disponibili per finanziare questa prestazione, resta percorribile nel 2026 anche la possibilitĂ  di ritirarsi con la pensione precoci, che richiede 41 anni di contributi, di cui almeno uno versato entro il compimento dei 19 anni. E’ necessario però rientrare in una delle quattro categorie previste: disoccupati, invalidi almeno al 74%, caregiver, addetti a mansioni gravose. A quelle sopra elencate che danno diritto alla pensione usuranti, si aggiungono:

  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  • facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
  • pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
  • lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non giĂ  ricompresi nella normativa del dlgs.67/2011;
  • marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

Anche in questo caso, le mansioni gravose devono essere svolte per almeno sette anni negli ultimi dieci di attivitĂ  lavorativa, oppure per almeno la metĂ  della vita lavorativa complessiva.

Pensione contributiva a 64 anni

Resta inalterata la possibilitĂ  riservata ai lavoratori con primo accredito contributivo successivo al primo gennaio 2026 di optare per la pensione anticipata con 64 anni di etĂ  e 38 anni di contributi. Questa forma di previdenza richiede di aver maturato un assegno pari almeno a 3 volte il trattamento minimo INPS, requisito che scende a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte in presenza di due o piĂą figli.

Opzione Donna e Quota 103 solo con requisiti cristallizzati

Opzione Donna e Quota 103 saranno utilizzabili nel 2026 solo da chi ha giĂ  maturato i requisiti con le vecchie regole.

  • Opzione Donna le lavoratrici con 35 anni di contributi e 61 anni di etĂ  (uno in meno per ogni figlio fino a un massimo di due figli) maturati entro il 31 dicembre 2024, se appartengono a una delle seguenti categorie: disoccupate o occupate in aziende con tavoli di crisi ministeriali aperti, caregiver, disabili al 74%.  Questa forma di pensione comporta il ricalcolo interamente contributivo della pensione.
  • Quota 103 necessita di 62 anni di etĂ  e 41 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2015. Anche in questo caso, scatta il ricalcolo interamente contributivo e fino al compimento dell’etĂ  pensionabile l’assegno non può superare le quattro volte il minimo INPS.

Attenzione: se la Quota 103 era giĂ  stata raggiunta nel 2023, non è previsto il ricalcolo contributivo e l’assegno può raggiungere le cinque volte il minimo INPS, tornando poi pieno al compimento dell’etĂ  per la pensione di vecchiaia.


Data articolo: Thu, 25 Dec 2025 10:21:06 +0000
Misure per famiglie
Assegno Unico: il calendario dei pagamenti per tutto il 2026
Assegno Unico INPS, online le date di pagamento da gennaio a dicembre 2026 chi non ha variazioni nella prestazione, regole specifiche per primi accrediti.

Online il calendario dei pagamenti dell’Assegno Unico e Universale (AUU), comunicato dall’INPS con apposito messaggio: gli accrediti relativi alle prestazioni in corso di godimento, senza variazioni, avverranno a partire in date specifiche, che variano di mese in mese.

  • 21-22 gennaio
  • 19-20 febbraio
  • 19-20 marzo
  • 20-21 aprile
  • 20-21 maggio
  • 18-19 giugno
  • 20-21 luglio
  • 18 -19 agosto
  • 21-22 settembre
  • 21-22 ottobre
  • 19-20 novembre
  • 16-17 dicembre

Nel caso di prima erogazione dell’assegno, il pagamento della prima rata avviene generalmente nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda.

Nella stessa data vengono accreditate eventuali somme a conguaglio, sia a credito che a debito.


Data articolo: Thu, 25 Dec 2025 10:09:12 +0000
InvaliditĂ 
Le agevolazioni fiscali per le persone con disabilitĂ 
Guida dell'Agenzia delle Entrate alle agevolazioni 2025-2026 per disabili e alle regole da seguire per poterle richiedere.

Guida dell’Agenzia delle Entrate alle agevolazioni per disabili e alle regole da seguire per poterle richiedere. Aggiornamento 2025-2026.


Data articolo: Thu, 25 Dec 2025 09:33:56 +0000
Pace fiscale
Rottamazione quinquies: regole e novitĂ  in Manovra 2026
Rottamazione quinquies: cambia in Manovra 2026 il costo degli interessi sulle rate, che scendono al 3% con pagamenti spalmati su 9 anni.

Fra le misure della Legge di Bilancio 2026 che maggiormente interessano i contribuenti c’è la Rottamazione quinquies. Le regole definitive sono le stesse previste dal testo originario della manovra ma con una piccola modifica inserita in sede di esame parlamentare: in caso di pagamento rateale gli interessi scendono al 3% annuo, rispetto alla precedente previsione del 4%.

I debiti possono essere comunque essere sanati pagando anche interamente la somma originaria, senza interessi e senza sanzioni. Si pagano sempre, invece, le spese relative a procedure esecutive e notificazione.

La nuova definizione agevolata delle cartelle esattoriali riguarda i carichi affidati all’agente della riscossione fra il 2000 e il 2023.

Il contribuente dovrĂ  comunicare all’Agenzia delle Entrate – Riscossione (AdER) la propria adesione entro il 30 aprile 2026, utilizzando la procedura che sarĂ  appositamente predisposta, attesa entro gennaio (piĂą precisamente, entro 20 giorni dall’entrata in vigore della Manovra).

Dal momento in cui il contribuente presenta la domanda, il Fisco scatta la sospensione delle attivitĂ  di riscossione, con il congelamento delle eventuali procedure esecutive precedentemente avviate, a meno che non si sia giĂ  tenuto il primo incanto con esito positivo. Sempre a partire dalla comunicazione, sono sospesi i termini di prescrizione.

Nella comunicazione di adesione, il contribuente indica l’eventuale opzione per il pagamento a rate (che però non possono essere inferiori a 100 euro). Entro il 30 giugno il Fisco invierĂ  poi una comunicazione con il totale dovuto, l’ammontare e le scadenze delle singole rate.

Il primo o unico pagamento deve poi avvenire entro il 31 luglio 2026. Se il contribuente sceglie di rateizzare la somma, può diluirla in 54 rate bimestrali, completando il pagamento in nove anni con interessi pari al 3% annuo. Le scadenza delle rate sono:

  • 31 luglio, 30 settembre 2026 e 30 novembre 2026;
  •  31 gennaio, 31 marzo, 31 maggio, 31 luglio e 30 settembre di ciascun anno a partire dal 2027, con l’ultima rata entro il 31 maggio 2035.

Si decade dalla Rottamazione se non si pagano due rate, anche non consecutive.


Data articolo: Thu, 25 Dec 2025 08:01:46 +0000
Lavoro
Le nuove tabelle ACI 2026
Tabelle nazionali dei costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli elaborate dall'ACI per il 2026.

Tabelle nazionali dei costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli elaborate dall’ACI in base all’articolo 51, comma 4, lettera a) del DPR 22 dicembre 1986, n. 917.


Data articolo: Wed, 24 Dec 2025 08:08:21 +0000
Sussidi Disoccupazione
In Manovra 2026 spunta la NASpI anticipata diluita in due rate
Cambia la NASpI anticipata per avviare un'attivitĂ  dal 2026 in due rate entro sei mesi dalla domanda, con la prima al 70%: le novitĂ  in Manovra 2026.

I disoccupati con diritto alla NASpI che scelgono il versamento dell’intera somma per avviare un’attivitĂ  professionale o imprenditoriale non percepiranno piĂą il dovuto in un’unica soluzione ma in due rate.

La Legge di Bilancio 2026 prevede questa modifica e stabilisce anche che le due rate non siano di pari importo: la prima sarĂ  pari al 70% e la seconda al restante 30%.

Anticipo NASpI per avvio attivitĂ : cosa cambia dal 2026

La novitĂ  riguarda il cosiddetto incentivo all’autoimprenditorialitĂ , regolato dall’articolo 8 del dlgs 22/2015. Questa norma consente al lavoratore con diritto alla NASpI di richiedere la liquidazione anticipata dell’importo complessivo del sussidio di disoccupazione spettante. Si tratta di un incentivo all’avvio di un’attivitĂ  lavorativa autonoma o di impresa individuale, oppure per la sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa come socio lavoratore.

Al momento, questa somma viene liquidata dall’INPS in un’unica soluzione. Dal 2026, invece, verrĂ  pagata in due rate: la prima pari al 70% la seconda al 30%. Il versamento avviene non oltre il termine di sei mesi dal momento in cui l’avente diritto presenta la domanda.

Anticipo NASpI: requisiti e domanda

Per ottenere la NASpI anticipata, anche nel 2026 restano valide le altre regole, quindi:

  • erogazione soggetta a trattenute IRPEF, senza diritto a contribuzione figurativa o assegno per il nucleo familiare;
  • domanda entro 30 giorni dall’avvio della nuova attivitĂ  autonoma.

La prestazione è incompatibile con un rapporto di lavoro subordinato e quindi, nel caso in cui il lavoratore venga assunto come dipendente prima della scadenza del periodo per cui è riconosciuta la liquidazione anticipata della NASpI, è tenuto a restituire per intero l’anticipazione ottenuta, salvo il caso in cui il rapporto di lavoro subordinato sia instaurato con la cooperativa della quale ha sottoscritto una quota di capitale sociale.

Su questo punto è intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale 90/2024, che ha stabilito un’eccezione, recepita dall’INPS con Circolare 35/2025: il lavoratore non deve restituire l’anticipazione NASpI se l’attivitĂ  autonoma o imprenditoriale termina per cause di forza maggiore, a lui non imputabili.


Data articolo: Wed, 24 Dec 2025 08:02:44 +0000
Regime Forfettario
Regime forfettario: impresa familiare e reddito dei collaboratori
Il titolare di una ditta individuale artigiana, in regime forfettario, ha costituito una impresa familiare con il proprio figlio. Ai fini della permanenza (o meno) nel regime forfettario, relativamente al rispetto del limite di 20mila euro per spese e compensi per prestazioni di lavoro, rientra anche l’importo imputato, sotto forma di partecipazione all’utile, al figlio[...] Il titolare di una ditta individuale artigiana, in regime forfettario, ha costituito una impresa familiare con il proprio figlio. Ai fini della permanenza (o meno) nel regime forfettario, relativamente al rispetto del limite di 20mila euro per spese e compensi per prestazioni di lavoro, rientra anche l’importo imputato, sotto forma di partecipazione all’utile, al figlio[...]
Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 17:28:43 +0000
Manovra
Manovra 2026 approvata in Senato: il testo blindato
Manovra approvata con fiducia al Senato ed all'esame della alla Camera da domenica 28 dicembre: ecco le novitĂ  ed i pilastri della Legge di Bilancio 2026.

Il Senato ha approvato la Legge di Bilancio 2026 dopo che il Governo aveva posto la questione di fiducia, blindando quindi il testo uscito dalla commissione Bilancio. I lavori dell’Aula di Palazzo Madama si sono pertanto limitati al voto: 110 voti favorevoli, 66 contrari e 2 astensioni.

Alla Camera dei Deputati la Manovra è in calendario per il 28 dicembre. I tempi sono stretti perchĂ© deve essere approvata in tempo per l’entrata in vigore il 1° gennaio 2026. Per questo Montecitorio inizierĂ  l’esame di domenica, per concluderlo prevedibilmente martedì 30 dicembre.

Anche alla Camera l’Esecutivo Meloni chiederĂ  la fiducia, per evitare modifiche che comporterebbero la mancata approvazione nei tempi previsti e il conseguente esercizio provvisorio, che scatta in mancanza di una Legge di Bilancio votata dal Parlamento.

L’iter di questa Manovra è stato particolarmente controverso: nel corso dell’ultima settimana di esame in Commissione Bilancio al Senato, il Governo ha presentato e poi ritirato diversi emendamenti surriscaldando il dibattito.

Dal Parlamento uscirà una manovra da 22 miliardi, in aumento rispetto ai 18,5 miliardi del testo approvato dal Governo ad ottobre. La differenza è rappresentata da 3,5 miliardi stanziati per finanziare la continuità degli incentivi alle imprese esauriti anzitempo a inizio dicembre.

Fra le ultime modifiche apportate in Senato, segnaliamo anche un taglio alle risorse per le pensioni precoci e usuranti, il potenziamento del silenzio assenso sulla destinazione del TFR alla previdenza complementare per i neo assunti, la cedolare secca sugli affitti brevi che resta al 21% sul primo immobile ma che richiede di aprire partita IVA a partire dal terzo, ed infine l’allargamento della platea di dipendenti con diritto alla detassazione degli aumenti da rinnovo contrattuale.

Il piatto forte della Legge di Bilancio 2026 resta rappresentato da una delle misure non modificate in sede di dibattito parlamentare, ossia la riforma IRPEF, con il taglio dell’aliquota del secondo scaglione dal 35% al 33%. C’è anche la Rottamazione quinquies sulle cartelle affidate dal 2000 al 2023 e, tra le misure piĂą rilevanti sul lavoro, l’introduzione di diverse forme di tassazione agevolata in busta paga: dalla flat tax sui rinnovi CCNL nel settore privato firmati dal 2024 al 2026 sul lavoro notturno e festivo, nonchĂ© un ulteriore alleggerimento della tassa piatta sui premi di produttivitĂ .


Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 17:19:01 +0000
Dichiarazione dei Redditi
Svelati i Modelli 2026 per la dichiarazione dei redditi: tutte le novitĂ 
Sono disponibili le bozze dei modelli dichiarativi 2026 pubblicate dall’Agenzia delle Entrate: ecco cosa cambia nella campagna dichiarativa.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono disponibili i modelli provvisori per la dichiarazione dei redditi 2026, per quanto riguarda il Modello 730/2026, la CU, il Modello Redditi PF e altri ancora.

Nella sezione dedicata ai modelli, l’Agenzia delle Entrate ha già reso disponibili diversi modelli provvisori utilizzabili per la dichiarazione dell’anno prossimo. Le bozze disponibili comprendono:

  • Modello 730/2026;
  • Modello Enc 2026;
  • Modello Sc 2026;
  • Modello Sp 2026;
  • Modello Cnm 2026;
  • Modello IRAP 2026;
  • Modello IVA annuale 2026;
  • Modello Cu 2026;
  • Modello Redditi PF 2026 (fascicolo1);
  • Modello Redditi PF 2026 (fascicolo 2);
  • Modello Redditi PF 2026 (fascicolo 3);
  • Modello 770 2026.

Per quanto riguarda il Modello 730/2026, il Modello Redditi PF e la CU, in particolare, sono previste alcune novitĂ  relative ai nuovi benefici a favore dei lavoratori a basso e medio reddito, oltre alla detassazione di specifiche spese abitative.

Ecco cosa cambia nella campagna dichiarativa 2026:

  • viene introdotta l’esenzione da imposizione per i redditi non superiori a 20mila euro, per una somma non superiore a 960 euro;
  • nuova detrazione dall’imposta lorda per i redditi compresi tra 20mila e 40mila euro;
  • detassazione fino a 5mila euro annui delle somme anticipate o rimborsate dai datori di lavoro, per i canoni di locazione e le spese di manutenzione sostenute dai neoassunti stabili;
  • modifiche alle detrazioni per figli e familiari a carico;
  • stop alla soglia di esenzione di 2mila euro per la tassazione di plusvalenze e altri proventi da operazioni in cripto-attivitĂ , relativamente alle cessioni dal 1° gennaio 2025.

Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 11:18:23 +0000
Stipendi
Stipendi: nuove tabelle retributive per logistica, trasporti e spedizioni
Le nuove tabelle retributive con i minimi salariali negli appalti pubblici e per i lavoratori con CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto direttoriale 135/2025 che dispone le nuove tabelle retributive relative al costo medio orario del lavoro, coinvolgendo gli stipendi dei lavoratori dei settori logistica, trasporto merci e spedizioni.

Le tabelle retributive sono valide da gennaio 2025 e prevedono aggiornamenti progressivi programmati per gennaio 2026, gennaio 2027 e giugno 2027.

Si tratta di un provvedimento che riguarda tutte le figure professionali dei rispettivi comparti:

  • personale non viaggiante (operai e impiegati);
  • personale viaggiante senza discontinuitĂ ;
  • personale viaggiante discontinuo nei trasporti nazionali e internazionali;
  • driver non discontinuo e discontinuo e riders.

Le tabelle rappresentano un parametro di riferimento per determinare la congruità del costo del lavoro nell’ambito degli appalti pubblici (facendo riferimento ai valori previsti dal CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione rinnovato il 6 dicembre 2024) e consentono anche di valutare eventuali anomalie dell’offerta, oltre a monitorare il rispetto dei minimi salariali e contributivi.


Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 11:18:20 +0000
Mondo del Lavoro
FestivitĂ  e Ponti 2026, elenco completo: come fare piĂą vacanze con poche ferie
Dal calendario del 2026 arrivano occasioni interessanti per allungare le pause dal lavoro. Ecco quando conviene prendere ferie.

Il calendario delle festività 2026 offre diverse occasioni per programmare vacanze più lunghe utilizzando pochi giorni di ferie. La disposizione delle ricorrenze nel corso dell’anno consente infatti di sfruttare ponti strategici, soprattutto tra primavera ed estate, con benefici concreti per chi lavora.

Come si presentano FestivitĂ  e Ponti 2026

Nel 2026, le occasioni non mancano, soprattutto per chi riesce a muoversi con un minimo di flessibilitĂ .

Epifania e inizio anno: poche occasioni

Il 2026 si apre con l’Epifania che cade di martedì 6 gennaio. Con un solo giorno di ferie, lunedì 5 gennaio, è possibile ottenere un fine settimana lungo di quattro giorni, dal 3 al 6 gennaio. Più complicato, invece, costruire ponti più estesi nella primissima parte dell’anno.

Primavera favorevole: Pasqua, 25 aprile e 1° maggio

La primavera è uno dei periodi più interessanti del calendario 2026. La Pasqua cade domenica 5 aprile, con Pasquetta lunedì 6 aprile. Prendendo pochi giorni di ferie a ridosso delle festività è possibile programmare una pausa più lunga.

Il 25 aprile cade di sabato, mentre il 1° maggio sarà venerdì. Questo significa che, utilizzando alcuni giorni di ferie nella settimana precedente o successiva, si possono ottenere periodi di stop più ampi, ideali per una vacanza primaverile.

Estate: meno ponti ma ferie naturali

Nel periodo estivo le festività offrono meno opportunità di ponte. Il 2 giugno cade di martedì, consentendo un possibile allungamento del weekend con un solo giorno di ferie. Il Ferragosto, invece, sarà di sabato 15 agosto, riducendo le possibilità di combinazioni favorevoli.

Resta comunque centrale il periodo delle ferie tradizionali, soprattutto tra luglio e agosto, quando molte aziende concentrano le chiusure.

Autunno senza grandi occasioni

L’autunno 2026 è meno generoso sul fronte dei ponti. Ognissanti cade di domenica 1° novembre, mentre le festività non consentono particolari estensioni dei fine settimana senza ricorrere a più giorni di ferie.

Natale 2026: uno dei momenti migliori

Il periodo natalizio torna a essere uno dei più interessanti. Il Natale cade di venerdì 25 dicembre e Santo Stefano di sabato 26 dicembre. Con pochi giorni di ferie nella settimana precedente o successiva, è possibile costruire una pausa prolungata tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.

Tabella FestivitĂ  e Ponti migliori del 2026

FestivitĂ  Giorno Ferie da prendere Giorni di vacanza
Capodanno Giovedì 1 gennaio 2 (venerdì 2 e lunedì 5) 6 giorni (1–6 gennaio)
Pasqua e Pasquetta Domenica 5 e lunedì 6 aprile 3 (7–9 aprile) 9 giorni (4–12 aprile)
25 aprile Sabato 5 (20–24 aprile) 9 giorni (18–26 aprile)
1° maggio Venerdì 0 3 giorni (1–3 maggio)
2 giugno Martedì 1 (lunedì 1) 4 giorni (30 maggio–2 giugno)
Ferragosto Sabato 5 (10–14 agosto) 9 giorni (8–16 agosto)
Natale Venerdì 25 dicembre 3 (28–30 dicembre) 9 giorni (24 dicembre–1 gennaio)

In breve

  • Pasqua 2026 è una delle piĂą favorevoli degli ultimi anni: con pochi giorni di ferie si può arrivare a oltre una settimana di stop.
  • Il 1° maggio cade di venerdì, regalando un weekend lungo senza usare ferie.
  • Il ponte del 2 giugno è tra i piĂą ghiotti: basta un solo giorno di ferie per quattro giorni consecutivi.
  • Natale 2026 è perfetto per chi pianifica in anticipo, con possibilitĂ  di arrivare a nove giorni consecutivi di vacanza.

Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 11:03:39 +0000
Edilizia
Bonus edilizi: si trasferiscono solo con la proprietĂ  intera
Il proprietario di un immobile che ha sostenuto spese di ristrutturazione beneficiando dei Bonus edilizi non può trasferire il diritto alla detrazione se cede solo una quota.

La cessione di una quota di proprietà di un immobile non può consentire il trasferimento dei Bonus edilizi, che possono essere trasmessi solo in concomitanza con una cessione totale.

Per il proprietario di un immobile che ha sostenuto le spese di ristrutturazione beneficiando delle agevolazioni in edilizia non è possibile, infatti, trasferire il diritto alla detrazione se si cede solo una quota.

Come precisa la circolare n.25/2024 dell’Agenzia delle Entrate, nello specifico, tuttavia, la parte residua della detrazione fiscale che spetta in materia di ristrutturazioni del patrimonio edilizio si trasmette all’acquirente non solo in ipotesi di cessione dell’intero immobile, ma anche nel caso in cui la cessione pro-quota consenta a chi acquista di diventare proprietario esclusivo dell’immobile.

La residua detrazione Irpef spettante in materia di ristrutturazioni del patrimonio edilizio, si trasmette alla parte acquirente non solo in ipotesi di cessione dell’intero immobile, ma altresì qualora, per effetto della cessione pro-quota, la parte acquirente diventa proprietaria esclusiva dell’immobile, parimenti verificandosi, in tale ultima ipotesi, i presupposti richiesti dalla riportata disposizione normativa.

Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 11:03:21 +0000
Incentivi imprese
Incentivi imprese: tutte le nuove cause di esclusione dal 2026
DURC, polizze catastrofali e delocalizzazione: nel Codice Incentivi Imprese le nuove cause ostative dal 1° gennaio 2026 per le agevolazioni pubbliche.

Le imprese che non sono in regola con il DURC o con l’obbligo di polizze catastrofali dal 2026 non potranno accedere agli incentivi pubblici diretti; se l’agevolazione riguarda investimenti effettuati nel territorio nazionale, decadono le imprese che delocalizzano. Sono alcune novitĂ  contenute nel Codice degli Incentivi (Dlgs 184/2025) in vigore dal primo gennaio. In particolare, l’articolo 9 fissa le regole sull’esclusione dai benefici.

Ferme restando le eventuali cause di esclusione previste dai singoli incentivi e relativi bandi, il Codice integra nuove fattispecie tra cui le irregolaritĂ  DURC e le violazioni degli obblighi sull’assicurazione CatNat.

Incentivi solo con DURC regolare

Per quanto riguarda il DURC, dal 2026 sono negati gli incentivi pubblici in presenza di violazioni delle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali ostative al rilascio del documento. PiĂą nel dettaglio, la concessione delle agevolazioni è disposta solo entro il termine di validitĂ  dello stesso, pari a 120 giorni. I soggetti che non hanno l’obbligo di iscrizione a INPS, INAIL e Cassa edile devono rendere un’apposita dichiarazione per attestare la regolaritĂ  contributiva.

Tendenzialmente, possiamo dire che questa regola nella gran parte dei casi è già prevista dai vari bandi incentivanti, ma ora diventa una norma strutturale per la fruizione di qualsiasi incentivo.

Incentivi solo con polizza catastrofale

Sulle polizze catastrofali, la causa di esclusione riguarda tutte le imprese che non rispettano l’obbligo di contratti assicurativi a copertura dei danni, come previsto dall’articolo 1, comma 101, della legge 213/2023. Quest’ultima è la norma che ha sancito l’obbligo, con entrata in vigore scaglionata. Le imprese che, pur essendo tenute, non accendono una polizza CatNat, non possono accedere agli incentivi, con alcune eccezione. La causa di esclusione non opera nei confronti di benefici contributivi e incentivi fiscali che non prevedono attivitĂ  istruttorie valutative, per i quali resta ferma l’applicazione della disciplina di settore, e quelli in materia di accisa, che a loro volta restano disciplinati dalla legislazione di settore.

Incentivi solo senza delocalizzazione

Ci sono poi regole specifiche in relazione ai benefici legati agli investimenti nel territorio nazionale: a fronte di una delocalizzazione in favore di un’altra unitĂ  produttiva situata in ambito nazionale, UE o Spazio Economico Europeo, può scattare la decadenza dall’incentivo se avviene verso un’area non ricompresa da un beneficio legato a una specifica parte del territorio nazionale. E comunque, entro cinque anni dalla concessione dell’agevolazione.

Se invece la delocalizzazione avviene fuori dall’Unione Europea, è sempre prevista la decadenza dall’incentivo se l’operazione avviene entro cinque anni, che salgono a dieci per le grandi imprese.

Le altre cause di decadenza

Ecco infine quali sono le altre cause di decadenza:

  • fattispecie previste dal codice antimafia (articolo 67 e articolo 84, comma 4) e dalle misure di prevenzione antimafia di cui al decreto legislativo 159/2011;
  • sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del dlgs 231/2001, o altre sanzioni che comportano il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione;
  • condanna legali rappresentanti o amministratori con sentenza definitiva o con decreto penale di condanna divenuto irrevocabile, limitatamente ai reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto. L’amministrazione deve chiedere il certificato penale al casellario giudiziario. Decorsi 20 giorni, oppure immediatamente nei casi di urgenza, le amministrazioni procedono anche in assenza del casellario ma concedono le agevolazioni sotto condizione risolutiva. La preclusione, in ogni caso, non opera quando il reato è stato depenalizzato, è intervenuta la riabilitazione oppure, nei casi di pena accessoria perpetua dichiarata estinta, reato dichiarato estinto dopo la condanna, revoca della condanna.

Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 10:38:29 +0000
Incentivi imprese
Bonus Veicoli Commerciali: incentivi per rendere le flotte green
Fondo per la mobilitĂ  sostenibile: il Ministero dei Trasporti attiva nuovi incentivi per il rinnovo del parco veicoli commerciali in chiave green.

Ammonta a 590 milioni di euro nel periodo 2027-2031 il plafond di contributi messo a disposizione dal Ministero dei Trasporti, per il rinnovo dei veicoli commerciali in chiave green.

Il riparto del Fondo per la strategia di mobilità sostenibile è previsto dal decreto interministeriale pubblicato in GU e destinato allo stanziamento di incentivi per le imprese di autotrasporto iscritte al Registro elettronico nazionale (REN) e all’Albo nazionale degli autotrasportatori.

L’obiettivo è favorire la transizione verso un parco veicolare più efficiente, con mezzi elettrici, ibridi o endotermici di ultima generazione, al fine di assicurare benefici per l’intera filiera.

Come si legge nella nota del MIT, le modalità operative per la presentazione dei programmi di rinnovo della flotta da parte delle imprese e per l’accesso agli incentivi saranno definiti nei prossimi mesi.


Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 10:25:03 +0000
Codici tributo
Conguaglio IRPEF di gennaio tra rimborsi, recupero ritenute e maxi-trattenute
Dalla chiusura dei conti di fine anno alla compensazione in F24: cosa deve fare il sostituto d’imposta quando emergono eccedenze.

Per il datore di lavoro, il conguaglio IRPEF di fine anno o di cessazione del rapporto non è solo un adempimento formale ma un passaggio che può avere diretto sui flussi di cassa dell’azienda e sull’importo dello stipendio del lavoratore.

Quando dalle operazioni di ricalcolo emerge che le ritenute operate sui dipendenti sono state superiori all’imposta effettivamente dovuta, è necessario effettuare il rimborso al lavoratore e poi procedere al recupero delle somme versate in eccesso, tramite compensazione fiscale; in caso contrario si applica una maxi-trattenuta in busta paga nel cedolino di gennaio con le competenze di dicembre.

Conguagli in busta paga sulle ritenute

L’eccedenza di ritenute IRPEF emerge a seguito delle operazioni di conguaglio, che il datore di lavoro effettua a fine anno o alla cessazione del rapporto di lavoro. Le situazioni che più frequentemente possono far emergere la necessità di un conguaglio sono il riconoscimento di detrazioni non applicate nei mesi precedenti oppure le variazioni reddituale del dipendente, la cessazione anticipata del rapporto con ricalcolo dell’imposta dovuta o, ancora, la verifica di più rapporti di lavoro nel corso dell’anno.

Conguaglio a credito con rimborso al dipendente

Quando dal conguaglio emerge un credito IRPEF, il datore di lavoro deve rimborsare il dipendente, di norma direttamente in busta paga. Il rimborso è un passaggio obbligato e precede qualsiasi recupero fiscale in compensazione. Solo dopo aver restituito l’eccedenza al lavoratore, infatti, il sostituto d’imposta può procedere al recupero delle somme anticipate al Fisco.

Recupero IRPEF in compensazione

Il recupero avviene attraverso la compensazione nel modello F24 delle ritenute Irpef versate in eccedenza. Dal punto di vista operativo, l’eccedenza (indicata come credito nella sezione Erario dell’F24) può essere utilizzata per compensare altri tributi o contributi dovuti per l’anno corrente, ossia quello in cui si è formato il credito a seguito del conguaglio. Il codice tributo utilizzato per questa operazione è il 1627, che consente di imputare correttamente il recupero delle ritenute da lavoro dipendente.

Per recuperare l’importo per le annualità successive, e dunque dopo aver presentato il modello 770, si deve invece utilizzare il codice tributo 6781.

Conguaglio a debito con trattenuta in busta paga

Se dal conguaglio IRPEF emerge un debito d’imposta per il lavoratore, il datore di lavoro è tenuto a trattenere le somme dovute direttamente sulla retribuzione.

La trattenuta avviene, di regola, sulla prima busta paga utile successiva al conguaglio. Qualora la retribuzione non sia sufficiente a coprire l’intero importo dovuto, il residuo viene trattenuto nei periodi di paga successivi, fino a completa estinzione del debito.

Nei casi di cessazione del rapporto di lavoro, se le somme dovute non possono essere interamente trattenute sulle competenze di fine rapporto, il sostituto d’imposta ne dà evidenza nella certificazione rilasciata al dipendente, che sarà tenuto a versare l’importo residuo in sede di dichiarazione dei redditi.


Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 10:02:33 +0000
Scadenze Fiscali
Scadenze fiscali di gennaio: calendario per privati e imprese
Scadenze fiscali di gennaio 2026: calendario completo per famiglie, imprese e partite IVA con IVA, contributi INPS, ritenute e adempimenti da rispettare.

Con l’inizio del nuovo anno arrivano anche le prime scadenze fiscali da rispettare. Il mese di gennaio 2026 concentra numerosi obblighi che interessano famiglie, privati cittadini, imprese, imprenditori, professionisti e partite IVA, in particolare su IVA, ritenute, contributi previdenziali e adempimenti legati al lavoro.

Per evitare sanzioni o ritardi nei versamenti, in questo articolo forniamo il calendario con le principali scadenze fiscali di gennaio 2026, suddivise per tipologia di contribuente e per area di adempimento, così da facilitare la consultazione degli obblighi e e la programmazione degli adempimenti.

Scadenze fiscali per famiglie e privati cittadini

Gennaio 2026 non è un mese particolarmente denso di adempimenti per i privati, ma presenta alcune scadenze chiave da non sottovalutare, soprattutto per evitare addebiti automatici o per continuare a beneficiare di agevolazioni e bonus. In particolare, l’attenzione va posta sul canone RAI, sul rinnovo dell’ISEE e sulle eventuali possibilità di regolarizzazione tramite ravvedimento operoso.

Canone RAI: dichiarazione di non detenzione

Entro il 31 gennaio 2026, i cittadini intestatari di un’utenza elettrica residenziale che non possiedono un apparecchio televisivo devono presentare la dichiarazione sostitutiva di non detenzione per ottenere l’esonero dal pagamento del canone RAI per l’intero anno.

ISEE 2026: rinnovo per bonus e agevolazioni

A partire dal 1° gennaio 2026 è possibile rinnovare l’ISEE, documento indispensabile per continuare a percepire prestazioni e benefici come assegno unico, bonus sociali sulle bollette, agevolazioni scolastiche e altre misure legate al reddito familiare. In assenza di un ISEE aggiornato, molte prestazioni vengono sospese o ridotte al minimo.

Ravvedimento operoso per imposte non versate

Il mese di gennaio rappresenta anche una finestra utile per chi deve regolarizzare versamenti fiscali non effettuati nel 2025, come IMU, IRPEF, cedolare secca o altre imposte personali. Attraverso il ravvedimento operoso è possibile sanare le irregolarità beneficiando di sanzioni ridotte rispetto a quelle ordinarie.

Scadenze fiscali per imprese, imprenditori e partite IVA

Gennaio rappresenta un mese ricco di adempimenti fiscali per il mondo business. Imprese, professionisti e partite IVA sono chiamati a gestire numerosi obblighi legati all’IVA, alle ritenute, ai contributi previdenziali e alla gestione del personale, oltre a specifiche comunicazioni settoriali. Una corretta pianificazione delle scadenze è essenziale per partire con il piede giusto nel nuovo anno.

Adempimenti IVA di gennaio

Gennaio è il mese per il pagamento di diverse imposte IVA. Vediamo nel dettaglio i vari obblighi:

15 gennaio:

  • Emissione e registrazione delle fatture differite relative al mese precedente.
  • Registrazione dei corrispettivi per ASD e associazioni in regime agevolato ex L. 398/1991.

16 gennaio

  • Liquidazione e versamento IVA mensile (dicembre) per i contribuenti mensili.
  • Versamento IVA per soggetti che facilitano vendite a distanza tramite piattaforme online (es. cellulari, tablet).
  • Versamento IVA da split payment per PA ed enti obbligati.

31 gennaio:

  • Dichiarazione mensile IVA IOSS e versamento dell’imposta dovuta, relativa alle vendite a distanza di beni importati.

Ritenute e imposte sostitutive di gennaio

Il 16 gennaio è il termine per il pagamento di diverse imposte sostitutive e ritenute da parte dei sostituti d’imposta. Ecco le scadenze:

  • Modello 770 semplificato – invio dei dati aggiuntivi e versamento delle ritenute.
  • Versamento delle ritenute lavoro dipendente e autonomo effettuate nel mese precedente.
  • Imposta sostitutiva sui premi di produttivitĂ  erogati ai dipendenti.
  • Ritenute sui proventi da OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio).
  • Versamento della ritenuta del 21% sui canoni o corrispettivi delle locazioni brevi.

Contributi previdenziali e adempimenti sul lavoro

Gennaio 2026 porta con sé obblighi di versamento per i contributi previdenziali. Ecco gli adempimenti più importanti.

16 gennaio:

  • Contributi INPS per la Gestione Separata (collaboratori, venditori porta a porta, assegnisti).
  • Contributi INPS per il lavoro dipendente (agricoli e non).

31 gennaio:

  • Libro unico del lavoro: obbligo di registrazione e stampa dei dati retributivi.
  • Presentazione della domanda di Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) per eventi non evitabili nel mese precedente.

Scadenze settoriali e adempimenti speciali di gennaio

Ci sono anche alcune scadenze specifiche per settori e attivitĂ  particolari. Ecco quelle da non perdere:

  • 16 gennaio – Versamento della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie.
  • 20 gennaio – Comunicazione dei dati relativi al canone TV per le imprese elettriche.
  • 26 gennaio – Presentazione degli elenchi INTRA mensili e trimestrali (operazioni intracomunitarie).

Tabella riassuntiva delle scadenze di gennaio 2026

Data Tipologia di adempimento Soggetti interessati
15 gennaio 2026 Fatturazione differita e registrazione corrispettivi Partite IVA, imprese, ASD e associazioni in regime L. 398/1991
16 gennaio 2026 Liquidazione e versamento IVA mensile Contribuenti IVA mensili e piattaforme di vendita a distanza
Ritenute e imposte sostitutive Sostituti d’imposta, datori di lavoro, intermediari
Contributi previdenziali INPS Datori di lavoro, committenti, imprese
Imposte settoriali (Tobin Tax, intrattenimenti) Banche, intermediari finanziari, operatori del settore
20 gennaio 2026 Comunicazione canone TV Imprese elettriche
26 gennaio 2026 Elenchi Intrastat mensili e trimestrali Soggetti IVA con operazioni intracomunitarie
31 gennaio 2026 Dichiarazione IVA IOSS Operatori e-commerce iscritti al regime IOSS
Adempimenti lavoro e Cassa Integrazione Datori di lavoro e imprese industriali
Dichiarazione di non detenzione Canone RAI Famiglie e privati cittadini

 


Data articolo: Tue, 23 Dec 2025 08:27:50 +0000

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