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News da PMI.it - Informazione ICT e Business per piccole e medie imprese

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Stipendi
Contratto Metalmeccanici: stipendio tabellare per livello e aumenti in busta paga
Rinnovo CCNL Metalmeccanici Industria 2025-2028, aumenti medi di 205 euro e nuove tabelle retributive per livello: calcolo stipendio netto.

Dopo il rinnovo del Contratto Metalmeccanici e Installazione Impianti 2025-2028 – con aumenti CCNL pari al 9,64% (e quindi superiori al tasso di inflazione IPCA del 7,20%) – scattano anche gli incrementi in busta paga dal 1° dicembre 2025 per i dipendenti del settore Miniere e Metallurgia.

La struttura economica del CCNL Metalmeccanici è stata confermata, con adeguamento all’IPCA (al netto dell’energia), quota aggiuntiva salariale e clausola di salvaguardia per difendere il potere d’acquisto in caso di picchi inflattivi.

CCNL Metalmeccanici: aumento minimi tabellari

L’intesa che coinvolge oltre 1,5 milioni di lavoratori e punta a difendere i salari dall’inflazione, rafforzare le tutele sociali e sostenere la competitivitĂ  delle imprese. L’incremento salariale complessivo previsto dal contratto è di 205,32 euro mensili al livello C3, di cui 28 euro giĂ  erogati a giugno 2025 ed i restanti 177 euro sui minimi contrattuali, distribuiti in tre tranche: 53 € dal 1° giugno 2026, 59 € dal 1° giugno 2027 e 65 € dal 1° giugno 2028.

L’incremento complessivo è pari a circa il 9,64% nel quadriennio 2025-2028, superiore all’andamento Ipca previsto nel periodo. Gli aumenti esatti:

  • 1° giugno 2025: +27,70 euro giĂ  erogati
  • 1° giugno 2026: +53,17 euro
  • 1° giugno 2027: +59,58 euro
  • 1° giugno 2028: +64,87 euro

Lo stesso schema riguarda tutti i livelli, con importi differenziati come da tabella seguente.

Nuovi minimi tabellari 2025-2028

Livello Aumento 1/6/2025 (€) Minimo 1/6/2025 (€) Aumento 1/6/2026 (€) Minimo 1/6/2026 (€) Aumento 1/6/2027 (€) Minimo 1/6/2027 (€) Aumento 1/6/2028 (€) Minimo 1/6/2028 (€) Aumento complessivo (€)
D1 22,36 1.742,03 42,91 1.784,94 48,08 1.833,02 52,35 1.885,37 165,70
D2 24,79 1.931,78 47,59 1.979,37 53,33 2.032,70 58,06 2.090,76 183,77
C1 25,33 1.973,51 48,61 2.022,12 54,47 2.076,59 59,30 2.135,89 187,71
C2 25,86 2.015,24 49,64 2.064,88 55,64 2.120,52 60,57 2.181,09 191,71
C3 27,70 2.158,26 53,17 2.211,43 59,58 2.271,01 64,87 2.335,88 205,32
B1 29,69 2.313,34 56,99 2.370,33 63,86 2.434,19 69,53 2.503,72 220,07
B2 31,85 2.481,84 61,14 2.542,98 68,51 2.611,49 74,59 2.686,08 236,09
B3 35,56 2.770,74 68,25 2.838,99 76,49 2.915,48 83,28 2.998,76 263,58
A1 36,41 2.837,12 69,89 2.907,01 78,32 2.985,33 85,27 3.070,61 269,90

Flexible benefits

Sul fronte del welfare aziendale, i flexible benefits crescono da 200 a 250 euro annui, raggiungendo nel periodo 2021-2028 un totale di 1.750 euro netti per addetto.

  • incremento dei flexible benefits da 200 a 250 euro annui per ogni lavoratore
  • erogazione del nuovo importo entro febbraio 2026, con anticipo rispetto alla consuetudine di giugno
  • nel periodo 2021-2028 il totale dei flexible benefits raggiunge 1.750 euro netti per addetto.

Orario, permessi e riduzione dei turni

Il nuovo CCNL introduce un pacchetto di misure pensate per rendere il lavoro piĂą flessibile senza penalizzare i lavoratori. Le principali novitĂ  sono:

  • aumento dei PAR collettivi da 5 a 7 giorni annui (da 40 a 64 ore);
  • riduzione dei PAR individuali per riequilibrio complessivo;
  • ampliamento dell’orario plurisettimanale a 96 ore annue, con tetto massimo di 128 ore tra plurisettimanale e straordinario per le quote esenti.

Si tratta di modifiche ritenute decisive da Federmeccanica e Assistal per migliorare la gestione dei carichi produttivi ed evitare ricorso eccessivo a straordinari non programmati.

PAR e utilizzo dei permessi

  • Introduzione di 3 nuovi eventi annui per cui è possibile usare i PAR senza preavviso in caso di imprevisti rilevanti
  • per i lavoratori a giornata, utilizzo dei PAR a gruppi minimi di 2 ore (prima 4 ore)
  • riduzione del preavviso standard da 10 a 7 giorni per la fruizione programmata
  • aumento della quota massima di assenze contemporanee dal 5% al 6% con preavviso e dall’10% all’11% nei casi senza preavviso, sempre nel rispetto delle esigenze tecnico-organizzative
  • rafforzata la gestione del conto ore individuale: l’azienda deve rispondere alla richiesta di permesso entro 15 giorni
  • PAR ad uso collettivo: da 5 a 7 giorni annui; le quote non programmate entro settembre tornano nel conto ore individuale

Orario plurisettimanale e riduzione per turni disagiati

  • Aumento del tetto di orario plurisettimanale da 80 a 96 ore annue
  • innalzamento a 128 ore del limite complessivo tra plurisettimanale e straordinario in regime agevolato
  • le 16 ore eccedenti le prime 80 sono maggiorate di un ulteriore 8%
  • dal 1° gennaio 2027: +4 ore di permessi annui per i lavoratori su 18 o piĂą turni (escluso il settore siderurgico)
  • dal 1° gennaio 2028: ulteriori +4 ore per i lavoratori su 21 turni, per un totale di 8 ore annue di riduzione
  • istituzione di una Commissione nazionale per analizzare e avviare sperimentazioni sulla riduzione dell’orario di lavoro

Stabilizzazioni obbligatorie contro la precarietĂ 

Il contratto introduce nuove regole che rafforzano la stabilitĂ  occupazionale e e puntano a superare forme di precarietĂ  strutturale, introducendo meccanismi di equilibrio tra esigenze produttive e diritti dei lavoratori.

  • contratti a termine oltre i 12 mesi ammessi solo con causali specifiche e, dal 2027, causali utilizzabili solo se l’azienda ha stabilizzato almeno il 20% dei contratti a termine precedenti;
  • stabilizzazione dopo 48 mesi di staff leasing e durata massima definita anche per la somministrazione a tempo indeterminato.

Riduzione dell’orario e tutela dei turnisti

Il contratto avvia anche una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro, affidata a una commissione tecnica paritetica. Prevista inoltre una riduzione immediata di 8 ore annue per i lavoratori impegnati sui 21 turni, uno dei regimi più gravosi dal punto di vista organizzativo.

Formazione, sicurezza e politiche di genere

Il rinnovo rafforza diverse tutele non economiche, tra cui:

  • valorizzazione dei break formativi dedicati alla sicurezza;
  • piĂą ore di formazione per chi rientra dopo maternitĂ , malattia o lunghe assenze;
  • strutturalitĂ  del contributo MetApprendo a carico delle imprese;
  • monitoraggio annuale sulla paritĂ  salariale uomo/donna;
  • analisi sistematica degli infortuni e dei quasi infortuni;
  • rafforzamento del ruolo delle RSU nelle relazioni sindacali e nei cambi appalto.

Conciliazione vita-lavoro, malattia e disabilitĂ 

Sul versante sociale il contratto introduce 3 giorni retribuiti per malattia del figlio fino a 4 anni (80% della retribuzione), maggiori garanzie per lavoratori disabili e persone con patologie degenerative o oncologiche ed un periodi fino a due mesi per favorire il ricongiungimento familiare dei lavoratori migranti.

Malattie oncologiche e gravi patologie

  • Per lavoratori con malattia oncologica, invalidante o cronica con disabilitĂ  pari o superiore al 74%: diritto a 10 ore annue di permessi per visite, esami e terapie
  • 10 ore annue di permessi anche per chi ha un figlio minorenne nelle stesse condizioni cliniche
  • possibilitĂ  di un periodo di congedo continuativo o frazionato fino a 24 mesi, con conservazione del posto (senza retribuzione)

DisabilitĂ  e congedi per figli

  • Dal 1° gennaio 2026 estensione del periodo di comporto con integrazione a carico azienda fino all’80% per i lavoratori con disabilitĂ :
    • fino a 3 anni di anzianitĂ : +30 giorni
    • da 3 a 6 anni: +45 giorni
    • oltre 6 anni: +60 giorni
  • dal 1° gennaio 2026: 3 giorni di permesso retribuito all’80% per malattia del figlio fino a 4 anni

Formazione, sicurezza e pari opportunitĂ 

Formazione continua e MetApprendo

  • diritto soggettivo a 24 ore di formazione nel triennio esteso anche ai lavoratori in somministrazione, oltre che ai dipendenti a tempo indeterminato e determinato (con contratto di almeno 9 mesi)
  • 4 ore aggiuntive di formazione per chi ha lunghe assenze (maternitĂ , paternitĂ , congedo parentale, malattia oltre 6 mesi, infortunio, congedo straordinario ex legge 104/92 art. 3, comma 3)
  • contributo obbligatorio annuo di 1,50 euro per dipendente a favore di MetApprendo, per rafforzare il dossier formativo digitale e le attivitĂ  dell’ente
  • riduzione della soglia per la commissione aziendale formazione da 500 a 300 dipendenti.

Apprendistato e lavoratori migranti

  • Aemplificazione dell’apprendistato duale per favorirne l’uso effettivo
  • possibilitĂ  di estendere a chi è in apprendistato duale previdenza complementare, sanitĂ  integrativa e welfare aziendale, se compatibili con le convenzioni scuola-impresa
  • per i lavoratori migranti con almeno 5 anni di anzianitĂ : una volta ogni tre anni possono richiedere un periodo di aspettativa non retribuita da 1 a 2 mesi per il ricongiungimento familiare nel Paese d’origine.

Salute, sicurezza e break formativi

  • obbligo di esame post incidentale con coinvolgimento del RLS in caso di infortunio, per individuare le cause e prevenire il ripetersi degli eventi
  • il break formativo diventa la modalitĂ  prioritaria di formazione sulla sicurezza nelle aziende con piĂą di 200 dipendenti; nelle altre è comunque previsto in base ai fabbisogni
  • 8 ore aggiuntive di formazione sul rischio specifico per gli RLS, da svolgere in azienda
  • istituzione di una procedura di segnalazione dei quasi infortuni e delle situazioni di rischio, con verifica quadrimestrale congiunta RSPP-RLS.

Appalti e pari opportunitĂ 

  • nelle aziende con piĂą di 400 dipendenti, informativa semestrale alle RSU su appalti e ditte coinvolte
  • richiamo espresso all’applicazione del CCNL coerente con l’attivitĂ  svolta dalle aziende in appalto, per contrastare il dumping contrattuale
  • sezione dedicata agli appalti nell’Osservatorio nazionale, con banca dati delle imprese che rispettano standard minimi retributivi, sociali e di genere
  • rafforzato il ruolo della commissione pari opportunitĂ  (soglia abbassata da 1.000 a 500 dipendenti) e focus su prevenzione delle molestie e percorsi di certificazione di genere.

Relazioni sindacali e diritti di rappresentanza

  • Obbligo per le aziende con piĂą di 50 dipendenti di incontro annuale con le RSU su andamento aziendale, occupazione e investimenti, secondo uno schema informativo definito a livello nazionale
  • soglia per il Comitato consultivo di partecipazione ridotta da 1.000 a 600 dipendenti
  • inserimento nel CCNL dell’obbligo di indicare il dato associativo nelle dichiarazioni UNIEMENS, per misurare correttamente la rappresentanza
  • obbligo annuale di consegna alle organizzazioni sindacali dell’elenco degli iscritti
  • introduzione di una quota di contribuzione associativa straordinaria di 30 euro annui per i lavoratori non iscritti al sindacato, secondo le modalitĂ  da definire in sede applicativa

CCNL Metalmeccanica Industria: i vecchi minimi tabellari al 2025

L’aumento mensile al livello medio (C3 ex 5°liv.) è di 205,32 euro. La prima rata per 27,70 euro è stata erogata il 1° di giugno 2025 e seguiranno altri 53,17 € il 1° giugno 2026; 59,58 € il 1°giugno 2027; 64,87 € il 1° giugno 2028.

Per quanto riguarda gli adeguamenti dei minimi tabellari del CCNL Metalmeccanici Federmeccanica e Assistal, in base all’indice IPCA preso a riferimento, gli ultimi incrementi di stipendio sono stati i seguenti (superiori a quanto previsto da contratto), a cui si sommeranno le cifre sopra indicate.

Importi minimi per livello

Livello Minimo
A 1 2.800,71
B 3 2.735,18
B 2 2.449,99
B 1 2.283,65
C 3 2.130,56
C 2 1.989,38
C 1 1.948,18
D 2 1.906,99
D 1 1.719,67

 

Livello Scatto anzianitĂ 
A 1 40,96
B 3 40,96
B 2 36,41
B 1 32,43
C 3 29,64
C 2 26,75
C 1 25,05
D 2 25,05
D 1 21,59

IndennitĂ  di trasferta

Aggiornati anche gli importi delle indennitĂ  di trasferta e di reperibilitĂ :

  • trasferta intera 49,68 euro
  • quota per pranzo o cena 12,89 euro
  • quota pernottamento 23,90 euro

IndennitĂ  di reperibilitĂ 

Compenso giornaliero e settimanale Livello
16 ore (giorno lavorato) D1-D2-C1: 5,69€
C2-C3: 6,78€
B1 e superiore: 7,78€
24 ore (giorno libero) D1-D2-C1: 8,56€
C2-C3: 10,64€
B1 e superiore: 12,81€
24 ore festive D1-D2-C1: 9,25€
C2-C3: 11,41€
B1 e superiore: 13,48€
6 giorni D1-D2-C1: 37,00€
C2-C3: 44,52€
B1 e superiore: 51,72€
6 giorni con festivo D1-D2-C1: 37,68€
C2-C3: 45,29€
B1 e superiore: 52,39€
6 giorni con festivo e giorno libero D1-D2-C1: 40,56€
C2-C3: 49,15€
B1 e superiore: 52,39€

Stipendio netto dei Metalmeccanici: come funziona

Con il rinnovo del CCNL Metalmeccanici resta fermo che lo stipendio varia a seconda dell’esperienza, del ruolo e del livello in cui è inquadrato il lavoratore. Quanto guadagna ad esempio un operaio di industria? Ad oggi, un operaio metalmeccanico percepisce in media uno stipendio netto di 1.250 euro al mese che corrispondono ad una RAL (Retribuzione Annua Lorda) di circa 22.200 euro all’anno e la retribuzione netta mensile va da un minimo di 750 euro a un massimo di 1.800 euro ma con il rinnovo 2025-2028 è previsto un aumento di circa 50 euro con scatti annuali,  on il prossimo fissato il 1° giugno 2026 e l’ultimo a giugno 2028.

CALCOLO STIPENDIO NETTO ONLINE

Come sono strutturate le tabelle dei Metalmeccanici

Le tabelle salariali del CCNL metalmeccanici sono suddivise in livelli retributivi che determinano la paga base per ogni categoria di lavoratore. Questi livelli variano in base all’esperienza, alle mansioni e alle responsabilitĂ  assunte all’interno dell’azienda. Le ultime tabelle contrattuali mostrano incrementi rispetto agli anni precedenti, con una maggiorazione legata all’inflazione e agli accordi contrattuali stipulati tra sindacati e datori di lavoro.

Nel CCNL metalmeccanico sono previsti diversi livelli retributivi, che spaziano da figure operative a dirigenti. Ogni livello ha un importo fisso che può essere integrato con il premio perequativo, il quale viene distribuito in base alla produttività aziendale e ai risultati raggiunti.

Livelli e retribuzioni Metalmeccanici per inquadramento

Nel CCNL Metalmeccanici vengono definite le retribuzioni lorde mensili minime per ogni livello e la roadmap dei loro aumenti.

I livelli di inquadramento del CCNL Metalmeccanici sono nove, ricompresi in quattro campi di responsabilità di ruolo.

Campo D – Ruoli Operativi

  • Livelli D1 e D2 (ex livello 1, 2 e 3 metalmeccanico).

Campo C – Ruoli Tecnico Specifici

  • Livelli C1, C2 e C3 (ex livello 3S, 4 e 5 metalmeccanico).

Campo B – Ruoli Specialistici e Gestionali

  • Livelli B1, B2 e B3 (ex livello 5s, 6 e 7 metalmeccanico).

Campo A – Ruoli di Gestione del cambiamento e Innovazione

  • Livello A1 (ex livello 8 metalmeccanico).

Stipendio netto Metalmeccanico per livello

Per il calcolo dello stipendio netto a partire dalla RAL (lordo mensile moltiplicato per il numero di mensilità), al di là del livello previsto e dalla mansione svolta, il procedimento è sempre quello di sottrarre al lordo la tassazione della busta paga, ovvero le imposte (IRPEF e addizionali) e i contributi previdenziali a carico del lavoratore. In caso di diritto al Bonus Renzi e alle detrazioni fiscali spettanti per i familiari a carico (figli e coniuge), il loro importo si aggiunge al netto in busta paga.

Tabelle retributive dei Metalmeccanici

Retribuzioni lorde mensili minime

  • Livello A1 (ex livello 8)  2.800,71 €
  • Livello B3 (ex livello 7)  2.735,18 €
  • Livello B2 (ex livello 6) 2.449,99 €
  • Livello B1 (ex livello 5S) 2.283,65 €
  • Livello C3 (ex livello 5) 2.130,56 €
  • Livello C2 (ex livello 4) 1.989,38 €
  • Livello C1 (ex livello 3S) 1.948,18 €
  • Livello D2 (ex livello 3) 1.906,99 €
  • Livello D1 (ex livello 1 e 2) 1.719,67 €

Minimi tabellari

Livello Minimo Scatto anzianitĂ 
A 1 2.800,71 40,96
B 3 2.735,18 40,96
B 2 2.449,99 36,41
B 1 2.283,65 32,43
C 3 2.130,56 29,64
C 2 1.989,38 26,75
C 1 1.948,18 25,05
D 2 1.906,99 25,05
D 1 1.719,67 21,59

Il premio perequativo nel CCNL metalmeccanico

Il premio perequativo è un bonus annuale che viene erogato a tutti i lavoratori del settore metalmeccanico. Questo premio non è fisso, ma dipende dalla produttivitĂ  e dai risultati aziendali raggiunti durante l’anno. La distribuzione del premio può variare tra i livelli. Il premio perequativo è soggetto ad aumento legato all’inflazione programmata, per contrastare l’aumento del costo della vita.

Rivalutazioni e indennitĂ 

Vediamo adesso tutte le voci che contribuiscono agli aumenti in busta paga.

Rivalutazioni ISTAT

L’accordo per gli adeguamenti retributivi dovuti alla rivalutazione Istat e per l’aumento delle indennitĂ  di trasferta e di reperibilitĂ  prevede una quota di incremento per l’adeguamento all’inflazione assorbita dagli aumenti previsti dal rinnovo del contratto.

IndennitĂ  di trasferta

  • trasferta intera 49,68 euro
  • quota per pranzo o cena 12,89 euro
  • quota pernottamento 23,90 euro

IndennitĂ  di reperibilitĂ 

  • compenso giornaliero per reperibilitĂ  di 16 ore: per i livelli D1, D2 e C1, 4,99 euro; per i livelli C2 e C3, 5,95 euro; per i livelli B1, B2, B3 e A1, 6,83 euro;
  • compenso giornaliero per reperibilitĂ  di 24 ore: per i livelli D1, D2 e C1, 7,51 euro; per i livelli C2 e C3, 9,33 euro; per i livelli B1, B2, B3 e A1, 11,24 euro;
  • compenso giornaliero per reperibilitĂ  di 24 ore festiva: per i livelli D1, D2 e C1, 8,11 euro; per i livelli C2 e C3, 10,01 euro;
    per i livelli B1, B2, B3 e A1, 11,83 euro;
  • compenso settimanale per reperibilitĂ  su 6 giorni: per i livelli D1, D2 e C1, 32,46 euro; per i livelli C2 e C3, 39,08 euro; per i livelli B1, B2, B3 e A1, 45,39 euro;
  • compenso settimanale per reperibilitĂ  su 6 giorni con festivo: per i livelli D1, D2 e C1, 33,06 euro; per i livelli C2 e C3, 39,76 euro; per i livelli B1, B2, B3 e A1, 45,98 euro;
  • compenso settimanale per reperibilitĂ  su 6 giorni con festivo e giorno libero: per i livelli D1, D2 e C1, 35,58 euro; per i livelli C2 e C3, 43,14 euro; per i livelli B1, B2, B3 e A1, 50,39 euro.

Calcolo stipendio netto Metalmeccanici: importi ed esempi

Per calcolare lo stipendio netto, è importante partire dal lordo mensile, che include la paga base e gli eventuali bonus o premi come il premio perequativo. A questo importo, si sottraggono le imposte, i contributi previdenziali e le altre eventuali trattenute.

Un esempio di calcolo per un impiegato con stipendio lordo di 30.000 € annui, con un premio perequativo di 1.200 €, è il seguente:

  • Stipendio lordo annuale: 30.000 €
  • Premio perequativo: 1.200 €
  • Totale lordo annuale: 31.200 €
  • Imposte: circa 25%
  • Contributi previdenziali: circa 9%
  • Stipendio netto annuale: circa 22.500 €.

Un altro esempio: la busta paga di un metalmeccanico 5° livello, livello C3, mostra un lordo mensile di 1.844,64 euro, pari ad uno stipendio netto di 1.343 € al mese (17.462 € € l’anno netti, per un lordo di circa 24mila euro, considerando 13 mensilitĂ ). Prendendo invece un 4° livello metalmeccanico, lo stipendio netto sarĂ  invece di circa 1.266 € al mese, ovvero 16.462 € l’anno, con una RAL di 22.400 euro circa.

In base alle tabelle retributive, tutti gli importi aumentano direttamente su base RAL, per cui il meccanismo di calcolo per lo stipendio netto resta lo stesso ma con base lorda maggiorata.

Contratti Metalmeccanici: rinnovi e novitĂ 

Vediamo la situazione per i diversi CCNL dei Metalmeccanici e quali scatti di stipendio sono definiti per ogni livello.

CCNL Metallurgia

L’11 luglio 2025, ASSORISORSE, FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILTEC-UIL hanno firmato per il rinnovo del CCNL dei dipendenti del settore minerario. Ecco gli incrementi retributivi:

Livelli Par. Minimi
1.12.2025 1.3.2026 1.1.2027 1.1.2028
1 S 215 3.069,75 3.165,31 3.292,71 3.412,16
1 207 3.021,79 3.113,79 3.236,45 3.345,32
2 190 2.796,26 2.880,70 2.993,30 3.093,22
3 165 2.484,67 2.558,01 2.655,79 2.742,56
4 145 2.249,64 2.314,09 2.400,01 2.476,27
5 135 2.123,19 2.183,19 2.263,19 2.334,19
6 125 2.000,00 2.055,77 2.129,85 2.195,59
7 115 1.873,61 1.924,72 1.992,87 2.053,35
8 100 1.720,19 1.764,64 1.823,90 1.876,49
Contingenza assorbita nel minimo.

CCNL Federmeccanica-Assistal

Il CCNL Metalmeccanico interessa oltre 1 milione e mezzo di addetti all’industria metalmeccanica privata (Federmeccanica) e all’installazione di impianti (Assistal). Stipulato tra organizzazioni sindacali di categoria (Fim, Fiom, Uilm) e datoriali (Federmeccanica e Assistal), ha durata triennale, è scaduto il giugno 2024 ed è stato rinnovato il 22 novembre 2025 per il triennio 2025-2028.

CONTRATTO AREA ARTIGIANI

Siglato da Fim-Fiom-Uilm assieme a CNA, Confartigianato e Claai, il rinnovo del Contratto per Artigiani del settore Comunicazione riguarda 500.000 lavoratori e 130.000 imprese. Una prima intesa preliminare è stata siglata il 18 novembre 2024, mentre il precedente contratto è scaduto nel 2022 ed il nuovo avrà validità 2023-2026.

Rinnovato invece il CCNL dei Metalmeccanici Artigiani 2024-2026 (Area Meccanica) per gli addetti al settore metalmeccanico e di installazione impianti, orafi e odontotecnici, restauratori di beni culturali, per i quali sono scattati aumenti di stipendio dal 1° dicembre 2024.

L’accordo sottoscritto infine da Conflavoro PMI, Fesica-Confsal e Confsal prevede aumenti contrattuali salariali (es.: per 1° livello, 63 euro), nuovi minimi tabellari e orario di lavoro, novitĂ  per straordinari, trasferte e malattia, nuova disciplina per apprendistato, tempo determinato e parziale, contratto di inserimento.

UNIONMECCANICA – CONFAPI

Il Contratto riguarda 40mila PMI industriali e manifatturiere del settore metalmeccanico per oltre 420.000 lavoratori. Gli adeguamenti dei minimi contrattuali dei Metalmeccanici Confapi sono i seguenti:

Livello contrattuale Aumenti
1 101,14
2 111,70
3 123,93
4 129,30
5 138,51
6 148,50
7 159,32
8 173,26
8Q 173,26
9 192,68
9Q 192,68

Minimi Metalmeccanici CONFAPI

Livello contrattuale Minimi CCNL Metalmeccanici Confapi (euro)
1 1.566,89
2 1.730,47
3 1.920,00
4 2.003,23
5 2.145,87
6 2.300,75
7 2.468,33
8 2.684,27
8Q 2.684,27
9 2.985,18
9Q 2.985,18

ReperibilitĂ  CCNL

CCSL

Il contratto collettivo specifico (CCSL) di primo livello sostituisce nel gruppo FCA-CNH il contratto nazionale di lavoro. Il 10 ottobre è stata presentata la nuova piattaforma per il rinnovo del CCSL 2023-26.

CONFIMI

Nel settore delle PMI metalmeccaniche e della installazione di impianti, dal 2013 è il primo contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto da FIM-CISL e UILM-UIL assieme a CONFIMI IMPRESA MECCANICA.

CONTRATTO ORAFI

Il CCNL per addetti del settore orafo, argentiero e della gioielleria interessa oltre 30mila addetti e 9mila imprese rappresentate da Confindustria Federorafi, – federazione nazionale orafi, argentieri e gioiellieri. Scaduto nel 2021, è ancora in attesa di rinnovo.

Il 24 luglio 2025 è stato invece firmato l’accordo per l’adeguamento dei minimi tabellari del CCNL meccanica, autoriparazione, impianti, orafi, odontotecnici e restauro: decorre dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026. Per fare un esempio, l’incremento al 5° livello è pari a 100 euro lordi (compresa rivalutazione IPCA) ripartita in tre tranche:

  • 27,90 euro dal 1° giugno 2025;
  • 22,10 dal 1° settembre 2025;
  • 50,00 euro dal 1° giugno 2026.

In caso di una inflazione reale maggiore degli incrementi stabiliti, gli adeguamenti saranno rapportati all’inflazione.

CONTRATTO COOPERATIVE

Il Contratto delle Cooperative metalmeccaniche è stato rinnovato fino al 2024 e riguarda oltre 20.000 lavoratori di cooperative metalmeccaniche di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto.

Per approfondimenti sui singoli rinnovi, si può consultare la banca dati CNEL.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 17:00:07 +0000
Incentivi imprese
Incentivi Imprese e Bonus Psicologo
Oggi facciamo il punto sul nuovo Codice degli incentivi pubblici alle imprese e sul Bonus Psicologo, tra nuovi beneficiari scadenze da rispettare.

Oggi facciamo il punto sul nuovo Codice degli incentivi pubblici alle imprese e sul Bonus Psicologo, tra nuovi beneficiari scadenze da rispettare.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 15:46:54 +0000
Welfare e benefit aziendali
Welfare integrato aziendale: il nuovo modello a cui tendere
Perché il benessere non si costruisce più con benefit singoli, ma con una visione unica e coordinata.

Il welfare aziendale sta vivendo una trasformazione profonda. Le persone chiedono piĂą supporto, piĂą ascolto e strumenti che incidano davvero sulla loro vita quotidiana. Le aziende, dal canto loro, cercano modi sostenibili per attrarre e trattenere talenti, in un contesto in cui i costi aumentano e le esigenze diventano sempre piĂą complesse.

La verità è che oggi il welfare non può più essere un insieme di benefit isolati.
Per funzionare davvero, deve diventare un sistema integrato, capace di mettere ordine in ciò che già esiste, valorizzare risorse spesso ignorate e creare un modello di benessere semplice, efficace e misurabile.

Perché parlare di welfare integrato proprio ora

La complessità sociale ed economica degli ultimi anni ha reso evidente una cosa: il benessere non può più essere un insieme di interventi scollegati.

Le famiglie cercano sostegni per conciliare vita privata e lavoro, le persone vogliono orientamento nei servizi disponibili, le aziende devono trovare soluzioni sostenibili in un mercato del lavoro sempre piĂą competitivo.

Ma soprattutto: la maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici non conosce davvero le opportunità a cui avrebbe diritto, sia perché non vengono comunicate, sia perché la normativa evolve velocemente. Da qui emerge la necessità di un modello più organico, capace di mettere ordine nella complessità.

Che cosa si intende davvero per welfare integrato

Quando si parla di welfare integrato non si parla di un nuovo catalogo di opportunità, bensì di un cambio di prospettiva. Il welfare integrato è un modello che:

  • riunisce strumenti aziendali, pubblici, contrattuali e bilaterali;
  • rende accessibili risorse spesso non comunicate;
  • crea un unico sistema coerente e piĂą semplice da comprendere;
  • permette di rispondere meglio alle esigenze delle persone.

L’obiettivo è superare la visione “a silos” e costruire una struttura in cui ogni elemento ha un senso dentro un disegno più ampio.

Il nodo centrale: ciò che esiste già, ma non viene utilizzato

Quando si introduce un progetto di welfare integrato, la prima sorpresa è quasi sempre la stessa: le aziende possiedono molte più risorse di quanto credano.

Negli enti bilaterali, ad esempio, si trovano agevolazioni, servizi alla famiglia, supporti economici e opportunitĂ  formative spesso sconosciuti a chi lavora.
Allo stesso modo, il welfare pubblico offre una quantità enorme di agevolazioni – dalla genitorialità alla mobilità – che potrebbero alleggerire la vita delle persone, ma vengono percepite come troppo complesse.

Il welfare integrato parte proprio da qui: valorizzare ciò che c’è già, prima ancora di introdurre qualcosa di nuovo.

Una nuova direzione per il welfare aziendale

La transizione verso un welfare integrato non è una moda. à una risposta concreta a un contesto in cui i bisogni delle persone cambiano rapidamente e le aziende hanno l’esigenza di ottimizzare risorse e risultati.

Integrare strumenti diversi, coordinare informazioni e rendere il welfare piĂą accessibile significa costruire un modello piĂą sostenibile, piĂą equo e piĂą efficace nel lungo periodo.

à un passaggio culturale prima ancora che organizzativo: il welfare non è più un insieme di iniziative, ma un sistema che cresce con l’azienda e con le persone.

Ed è qui che molte imprese stanno iniziando a guardare: a un welfare capace di generare valore reale, non per quantità, ma per qualità del suo impatto.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 11:06:42 +0000
Stipendi
Tredicesima dipendenti e pensionati: calendario pagamenti scaglionato
Pagamento della tredicesima anticipato per molti lavoratori: ecco le date dell’accredito a dicembre per pensionati e dipendenti pubblici e privati.

A dicembre la domanda è sempre la stessa: quando arriva la tredicesima? Il punto è che il calendario dei pagamenti non è uguale per tutti e dipende dalla categoria di appartenenza. Pensionati, dipendenti pubblici e lavoratori del settore privato ricevono la gratifica di fine anno in momenti diversi, secondo regole precise fissate da norme, contratti e prassi amministrative.

Capire chi è già stato pagato e chi deve ancora attendere aiuta a evitare allarmismi e a distinguere un normale scaglionamento da un vero ritardo. Con alcuni punti fermi: secondo la Legge 350/2001, la tredicesima deve essere accreditata secondo un calendario specifico, che segnala date diverse a seconda delle varie categorie di lavoratori.

CALCOLA LA TUA TREDICESIMA

Di seguito il calendario dei pagamenti di dicembre per lavoratori privati, dipendenti pubblici e pensionati, con le regole da conoscere e le tutele in caso di ritardi.

Tredicesima nel settore privato: quando arriva

Nel settore privato, la tredicesima mensilitĂ  deve essere corrisposta entro il mese di dicembre. Nella prassi, il pagamento avviene spesso intorno alla metĂ  del mese, prima dello stipendio ordinario, oppure insieme alla retribuzione di dicembre, accreditata tra il 19 e il 20 del mese.

Le modalità e le tempistiche precise dipendono dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato e da eventuali accordi aziendali, ma il principio resta fermo: la tredicesima è una mensilità obbligatoria e non può essere omessa o rinviata oltre la fine dell’anno.

Se il datore di lavoro paga la tredicesima in ritardo, si configura una violazione retributiva che può essere contestato attraverso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. In presenza di violazioni reiterate o sistematiche degli obblighi retributivi, il datore di lavoro può anche essere soggetto a sanzioni amministrative, oltre alle conseguenze previste dai contratti collettivi.

In sintesi, la tredicesima non è una liberalità: il suo pagamento nei tempi corretti è un obbligo giuridico e il ritardo comporta possibili profili sanzionatori per l’azienda.

Tredicesima ai pensionati: chi è già stato pagato

Per i pensionati, la tredicesima viene erogata insieme alla pensione di dicembre, nel primo giorno bancabile del mese. Nel 2025 il pagamento è avvenuto lunedì 1° dicembre, sia per chi riceve l’accredito in banca sia per chi utilizza Poste Italiane.

L’erogazione è automatica e non richiede alcuna domanda.

Tredicesima nel settore pubblico: le date da segnarsi

Per i dipendenti pubblici, il pagamento della tredicesima avviene a metà dicembre, con tempistiche che variano in base al comparto e alla gestione stipendiale. In linea generale, il personale con ruoli di spesa fissa viene pagato il 15 del mese, mentre una parte del personale supplente e altri dipendenti statali può ricevere la tredicesima nei giorni immediatamente successivi. Se la data cade in un giorno festivo o non lavorativo, inoltre, il pagamento viene anticipato al primo giorno utile.

Per il personale gestito tramite NoiPA, compresi i dipendenti del comparto Scuola, Istruzione e Ricerca con contratto annuale o a tempo indeterminato, l’accredito dello stipendio comprensivo di tredicesima è previsto intorno al 15 dicembre, con importi visibili online nei giorni precedenti.

La tredicesima degli Statali è prevista tra il 15 e il 16 dicembre, con una distinzione legata al comparto di appartenenza e alla gestione stipendiale. Più nello specifico:

  • l’accredito su NoiPA per il comparto Scuola, Istruzione e Ricerca (personale di ruolo o con contratto annuale) è previsto per giovedì 15 dicembre, con importi consultabili online nei giorni precedenti.
  • Di norma, per gli insegnanti delle scuole dell’infanzia e della primaria la tredicesima viene pagata insieme allo stipendio di dicembre, mentre il personale amministrato dalle direzioni provinciali del Tesoro con ruoli di spesa fissa riceve il pagamento il 15 del mese.
  • Il personale supplente e parte del restante personale statale può invece dover attendere fino al 16 dicembre.

Tredicesima in ritardo: quando c’è davvero un problema

La tredicesima è a tutti gli effetti una voce di retribuzione. Un pagamento posticipato di pochi giorni non comporta automaticamente sanzioni, ma resta fermo il diritto del lavoratore a ricevere integralmente quanto dovuto. Interessi legali e rivalutazione monetaria non scattano in automatico: possono essere riconosciuti solo in presenza di una contestazione formale o di un accertamento giudiziale, secondo quanto previsto dall’articolo 429 del codice di procedura civile.

In caso di ritardi reiterati o mancato pagamento, possono intervenire controlli ispettivi e richieste di regolarizzazione.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 10:56:19 +0000
Stipendi
Tredicesima e Quattordicesima: 10 cose da sapere prima di firmare un contratto
Come capire se da contratto spettano Tredicesima e Quattordicesima e quanto si prende in base al reddito: decalogo per lavoratori e aziende.

Le mensilitĂ  aggiuntive di metĂ  e fine anno, ossia la Tredicesima e Quattordicesima, costituiscono un elemento di reddito importante per molti lavoratori, contribuendo al bilancio familiare in periodi strategici come quelli in prossimitĂ  di ferie estive e natalizie.

Sebbene possano sembrare simili, in realtĂ  sono molto differenti per platea di beneficiari, modalitĂ  di calcolo e tempi di pagamento.

Quando si riceve un’offerta di lavoro o si firma l’assunzione in una nuova azienda, è dunque utile sapere in anticipo quale Contratto Nazionale che sarĂ  applicato, perchè ogni CCNL differisce anche per il diritto e la gestione delle mensilitĂ  aggiuntive in busta paga: tredicesima e/o quattordicesima.

Conoscerne regole e differenze permette ai lavoratori di valutare meglio le prospettive di reddito e alle aziende di attiraere talenti e gestire il personale in modo trasparente.

Vediamo dunque il decalogo delle cose da sapere su tredicesima e quattordicesima prima di firmare (o far firmare) un contratto di lavoro.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 10:29:19 +0000
Busta paga
Il rimborso spese taxi pagato in contanti va tassato
Il Fisco chiarisce il trattamento fiscale del rimborso taxi: non è possibile beneficiare della non imponibilità IRPEF se si paga in contanti.

Il rimborso spese sostenute da un lavoratore dipendente per il taxi rientra nel reddito da lavoro in assenza della tracciabilità del pagamento. In altre parole, non è possibile beneficiare della non imponibilità IRPEF se il taxi viene pagato in contanti. Lo sottolinea l’Agenzia delle Entrate con risposta a specifico interpello.

In assenza di tracciabilità, il rimborso delle spese per trasporto tramite autoservizi pubblici non di linea come taxi ed NCC, viaggio, vitto e alloggio sostenute sul territorio nazionale sono dunque assoggettate a ritenuta. Non concorrono al reddito, invece, solo i pagamenti effettuati utilizzando strumenti tracciabili. Se il taxi è pagato in contanti, il rimborso va tassato.

Tassazione spese dei dipendenti

La risposta ad interpello n. 302 del 4 dicembre 2025 riguarda le missioni di lavoro in Italia e all’estero con relativa spesa per i taxi. Secondo l’Agenzia, per evitare la tassazione il rimborso delle spese per taxi (così come per vitto, alloggio e altri costi di trasferta) deve basarsi su pagamenti tracciabili, come bonifico, carta di credito o altri sistemi elettronici di pagamento riconosciuti dalla normativa fiscale. In assenza di tracciabilità, il rimborso è considerato reddito di lavoro dipendente e va incluso nella base imponibile IRPEF.

I rimborsi delle spese, sostenute nel territorio dello Stato, per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea di cui all’articolo 1 della legge 15 gennaio 1992, n. 21, per le trasferte o le missioni di cui al presente comma, non concorrono a formare il reddito se i pagamenti delle predette spese sono eseguiti con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.

Le corrette regole fiscali da applicare

Il principio deriva dall’interpretazione dell’articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), che stabilisce come i rimborsi spese concorrano alla formazione del reddito del lavoratore, salvo specifiche condizioni. La risposta dell’Agenzia ribadisce che la «non concorrenza al reddito» per i rimborsi di spese sostenute nel territorio italiano è subordinata alla tracciabilità dei pagamenti.

 


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 10:03:52 +0000
sindacati
Cassazione: vietato negare l’assistenza sindacale al lavoratore
à condotta antisindacale se l’azienda rifiuta di far assistere il lavoratore dal proprio sindacato, limitandone la libera scelta.

Il datore di lavoro è sempre tenuto a garantire ai lavoratori l’assistenza sindacale, tanto che impedire la libera scelta in fase di conciliazione rappresenta una violazione del diritto di associazione e una condotta antisindacale.

Lo afferma la Corte di Cassazione, che con l’ordinanza n. 29809 del 12 novembre 2025 ha stabilito in quali casi il datore di lavoro può essere accusato di condotta antisindacale nell’ambito delle procedure di conciliazione per la risoluzione del rapporto di lavoro.

Secondo i Giudici, infatti, è da classificare come antisindacale la condotta dl datore di lavoro che rifiuta di far assistere il lavoratore dal proprio sindacato, limitando la libera scelta.

La Cassazione, inoltre, ha chiarito che per dichiarare una condotta antisindacale è sufficiente che la condotta dell’azienda abbia la capacità di ledere la libertà sindacale anche solo potenzialmente.

Il datore di lavoro, nello specifico, non può sottrarsi all’obbligo di assicurare l’assistenza sindacale neanche seguendo le indicazioni dalla propria associazione di categoria, che non rappresenta un limite per la responsabilità dell’azienda.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 09:52:18 +0000
Come risparmiare
Bonus anziani: tutte le agevolazioni del 2026
Panoramica sconti e agevolazioni per over 65 anni confermati per il 2026, dalla Prestazione Universale agli sconti su trasporti, Canone RAI e TARI.

Il 2026 sarĂ  caratterizzato da una rosa di bonus, sconti e agevolazioni destinati alla popolazione Over, beneficiaria di diverse prestazioni confermate anche per il nuovo anno alle porte.

SarĂ  attiva fino al 31 dicembre in via sperimentale, ad esempio, la Prestazione Universale a favore degli over 80 non autosufficienti con ISEE non superiore a 6mila euro e indennitĂ  di accompagnamento, beneficiari di un contributo pari a 850 euro mensili.

Oltre a questo bonus, nel dettaglio, sono previste altre agevolazioni che coinvolgono il Canone Rai, il pagamento dei bollettini, i trasporti, il versamento della tassa rifiuti e altro ancora.

Ecco una sintesi:

  • Prestazione Universale a favore degli over 80 non autosufficienti;
  • Carta acquisti concessa a chi ha compiuto 65 anni con ISEE inferiore a specifiche soglie, ricaricata con 80 euro ogni due mesi e utilizzabile per la spesa di alimentari, farmaci e per le bollette;
  • Assegno di Inclusione e Assegno Sociale INPS, concessi rispettivamente ai nuclei familiari con un componente over 60 e reddito inferiore alle soglie previste e agli over 67 che vivono in condizioni di disagio economico;
  • commissioni ridotte sul pagamento dei bollettini applicate da Poste Italiane a favore degli over 70
  • esenzione dal pagamento del ticket sanitario per gli over 65 con reddito complessivo inferiore ai 36.151,98 euro;
  • esenzione dal pagamento del Canone RAI pe gli over 75 con reddito familiare fino a 8mila euro;
  • sconti sui trasporti pubblici locali a partire dai 60 anni, concessi anche dalle compagnie aeree e ferroviarie;
  • in molti Comuni, infine, è previsto uno sconto sulla TARI per gli over 70 con ISEE basso.

Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 09:47:06 +0000
Fintech
Vivid: soluzione fintech all-in-one che semplifica la gestione finanziaria delle PMI
L’offerta business di Vivid, la piattaforma fintech completa che trasforma la gestione finanziaria quotidiana in un vantaggio concreto unendo in un’unica App strumenti di banking, risparmio, investimento, controllo delle spese e cashback.

Oggi i pagamenti digitali rappresentano una risorsa strategica per le imprese, che hanno a disposizione uno strumento innovativo ed efficace per gestire al meglio i flussi finanziari e automatizzare numerosi processi, migliorando la pianificazione e azzerando gli errori manuali.

I conti online, in particolare, offrono aziende e ai professionisti l’opportunità di accedere in modo intuitivo e immediato alle informazioni finanziarie, utilizzando un’unica piattaforma per effettuare bonifici, pagare tasse e fornitori o riconciliare incassi.

In questo scenario si inserisce l’offerta business promossa da Vivid, piattaforma fintech all-in-one pensata per semplificare la gestione finanziaria delle PMI e dei professionisti, spesso chiamati a gestire processi bancari lenti e disseminati di burocrazia.

Vivid semplifica la gestione finanziaria delle PMI

La piattaforma finanziaria digitale Vivid mette a disposizione una soluzione completa per la gestione del denaro, sia personale che aziendale. unendo in un’unica App strumenti di banking, risparmio, investimento e gestione delle spese. Le soluzioni business, nello specifico, si rivolgono a PMI, startup e professionisti che necessitano di una gestione semplice e veloce delle proprie finanze.

Rispetto a una banca tradizionale, infatti, Vivid permette una gestione interamente digitale fin dall’apertura del conto, garantendo l’assenza di costi nascosti. Punti di forza della piattaforma, infatti, sono la user experience semplificata, la massima trasparenza dei costi e la capacità di integrare in un unico ambiente tutte le principali operazioni finanziarie, consentendo un monitoraggio dei movimenti in tempo reale oltre alla gestione di più carte aziendali e all’automatizzazione dei pagamenti ricorrenti.

Valore aggiunto, infine, è il cashback generato su ogni spesa aziendale, opzione che trasforma la gestione finanziaria quotidiana in un vantaggio economico concreto.

L’offerta Vivid per le imprese: cashback e Tesoreria

L’offerta Vivid pensata per le imprese poggia su tre pilastri fondamentali: conti aziendali digitali, gestione dei pagamenti e tesoreria integrata. Il conto aziendale, nello specifico, è completamente digitale, semplice e trasparente, permettendo di ottenere un IBAN italiano, di ricevere e inviare bonifici, di gestire le carte aziendali fisiche e virtuali per il team e monitorare le spese in tempo reale. à anche possibile fruire della completa integrazione con i principali software gestionali.

A rendere l’offerta Vivid unica nel mercato europeo, inoltre, sono il vantaggio fintech esclusivo offerto dal cashback del 10% e una tesoreria evoluta per investire direttamente in ETF, crypto e azioni.

Con il conto interessi, inoltre, le imprese possono ottenere fino al 4% nei primi quattro mesi (successivamente al 2% in base al piano tariffario scelto). A completare l’offerta, infine, saranno a breve altre funzionalità come la fatturazione elettronica e il pagamento diretto dei modelli F24, per garantire una gestione finanziaria a 360°.

Sicurezza e protezione dei dati aziendali

Mettendo sempre al centro la sicurezza e la protezione dei dati aziendali, la piattaforma Vivid utilizza sistemi di autenticazione forte, crittografia end-to-end e un monitoraggio costante delle transazioni per prevenire frodi e accessi non autorizzati.

Vivid, inoltre, è un istituto regolato e supervisionato, nel pieno rispetto della normativa europea in materia di tutela dei dati (GDPR). Ogni processo, infatti, è progettato ad hoc per fare in modo che le informazioni degli utenti siano trattate con la massima riservatezza.

Guardando al futuro, Vivid si propone di diventare la piattaforma di riferimento per la gestione finanziaria delle PMI in Europa, offrendo un ecosistema completo di servizi digitali e puntando su innovazione, semplicitĂ  e fiducia per supportare la crescita sostenibile delle imprese europee.

=> Scopri tutti i vantaggi dell’offerta business di Vivid sul portale ufficiale


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 09:00:30 +0000
Governo italiano
Riforma Forze Armate: via libera al riordino dello strumento militare
Approvato lo schema di riforma dello strumento militare nazionale: verso nuove regole di reclutamento e gestione delle Forze armate e in ambito Difesa.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema preliminare di revisione dello strumento militare nazionale, dando avvio all’aggiornamento dell’assetto delle Forze armate italiane. Il provvedimento (in attuazione dell’articolo 2, comma 1, della legge 28 novembre 2023, n. 201) si inserisce in un contesto internazionale segnato da crescenti tensioni geopolitiche e da una profonda trasformazione delle esigenze di difesa, che impone una riforma strutturale che interessa organizzazione, personale e capacitĂ  operative.

Revisione dello strumento militare nazionale

La revisione dello strumento militare nazionale è prevista da una legge di delega che affida al Governo il compito di ridefinire l’organizzazione complessiva delle Forze armate e del Ministero della Difesa. L’obiettivo è adeguare il sistema militare alle nuove condizioni strategiche, tecnologiche e operative, superando un impianto normativo pensato per scenari ormai superati.

Lo schema preliminare approvato dal Governo riguarda il decreto legislativo che dovrĂ  tradurre in norme operative i criteri fissati dal Parlamento per il riassetto delle strutture centrali e periferiche della Difesa, il rafforzamento della coerenza tra funzioni operative e amministrative e una gestione piĂą equilibrata delle risorse umane.

Personale e carriere delle Forze armate

Un elemento centrale della riforma riguarda la ridefinizione degli organici, con una programmazione che guarda al progressivo adeguamento del numero complessivo dei militari e alla valorizzazione delle competenze specialistiche, in un contesto in cui tecnologia, cyber-sicurezza e capacitĂ  multidominio assumono un peso crescente.

La revisione dello strumento militare interviene anche su reclutamento e progressioni di carriera, per rendere piĂą flessibili i percorsi professionali e favorire l’integrazione tra formazione, addestramento e impiego operativo.

Risorse destinate alla Difesa

Uno degli aspetti più delicati della riforma riguarda l’equilibrio tra ambizioni strategiche e vincoli di bilancio. La revisione dello strumento militare è chiamata a garantire coerenza tra capacità operative, investimenti e risorse. In questo quadro, si collega alla pianificazione pluriennale della Difesa e agli impegni internazionali dell’Italia, in particolare nell’ambito della NATO e dell’Unione Europea, che richiedono capacità interoperabili e prontezza operativa.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 08:59:25 +0000
Mondo del Lavoro
In aspettativa sindacale i figurativi sono automatici?
Sono in aspettativa sindacale senza stipendio per un periodo di tempo di tre anni. Vorrei sapere se i contributi figurativi vengono accreditati direttamente. Sono in aspettativa sindacale senza stipendio per un periodo di tempo di tre anni. Vorrei sapere se i contributi figurativi vengono accreditati direttamente.
Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 08:08:26 +0000
IVA
Franchigia IVA oltre frontiera: tutte le scadenze e i controlli
L'Agenzia delle Entrate chiarisce tempi, verifiche e conseguenze operative per le PMI che accedono al regime agevolato di franchigia IVA transfrontaliera.

Con due provvedimenti ravvicinati, datati 4 e 10 dicembre 2025, l’Agenzia delle Entrate ha completato il quadro applicativo del nuovo regime di franchigia IVA transfrontaliera per le piccole imprese, introdotto dal Dlgs n. 180/2024 in attuazione della direttiva (UE) 2020/285.

Dopo aver chiarito che il termine di 35 giorni lavorativi per l’attribuzione del suffisso EX decorre dalla ricezione della comunicazione da parte degli Stati Membri di esenzione (e non dal suo invio, il Fisco definisce ora in modo puntuale anche le modalità di controllo sugli adempimenti delle imprese che intendono utilizzare il regime.

Attribuzione suffisso EX: tempi e condizioni

Il provvedimento del 10 dicembre conferma e completa quanto già chiarito pochi giorni prima sull’attribuzione del suffisso EX alla partita IVA del soggetto stabilito. L’Agenzia assegna il suffisso alla ricezione di una risposta positiva da almeno uno degli Stati di esenzione indicati nella comunicazione preventiva oppure, in assenza di risposta, allo scadere di 35 giorni lavorativi, salvo richieste di proroga da parte degli Stati per ulteriori verifiche antielusive.

La precisazione è rilevante sul piano operativo, perché consente alle imprese di conoscere con certezza il momento dal quale possono applicare il regime agevolato.

Comunicazione preventiva per l’esenzione IVA

Il primo livello di verifica riguarda la comunicazione preventiva che le imprese stabilite in Italia devono presentare per accedere alla franchigia IVA negli altri Stati Membri UE. Una volta scaduto il termine di presentazione, i dati trasmessi vengono sottoposti a controlli di coerenza, incrociando le informazioni dichiarate con quelle già presenti nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate. In particolare, vengono analizzati:

  • le fatture elettroniche emesse per operazioni interne e verso la Pubblica amministrazione;
  • le operazioni effettuate verso soggetti non stabiliti in Italia;
  • i corrispettivi giornalieri trasmessi telematicamente;
  • le dichiarazioni IVA annuali;
  • le comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA.

Se emergono incongruenze tra i volumi d’affari dichiarati e i dati disponibili, il sistema genera un messaggio di scarto. In questo caso, l’impresa può ripresentare la comunicazione corretta già dal giorno successivo. Un passaggio centrale dei controlli riguarda il rispetto delle soglie di volume d’affari previste dalla normativa europea e nazionale:

  • oltre 100mila euro annui a livello UE nell’anno precedente, l’accesso al regime è possibile dall’anno successivo;
  • oltre 100mila euro annui a livello UE nell’anno in corso, si rinvia la richiesta al secondo anno successivo;
  • oltre la soglia di esenzione fissata dallo Stato Membro UE interessato, la comunicazione è scartata e potrĂ  essere ripresentata secondo le regole di quello Stato.

Il controllo delle soglie assume rilievo pratico perché incide direttamente sulla continuità del regime e sulla possibilità di operare in esenzione IVA oltre confine.

Controlli sulle comunicazioni trimestrali

Il regime non si esaurisce con l’accesso iniziale. Il provvedimento disciplina anche i controlli sulle comunicazioni trimestrali, che vengono verificate sotto diversi profili:

  • rispetto dei termini di presentazione;
  • coerenza dei dati dichiarati;
  • permanenza entro le soglie di fatturato nazionali e unionali.

In caso di mancata trasmissione della comunicazione trimestrale, l’Agenzia informa gli altri Stati membri interessati, segnalando l’inadempienza.

Cessazione del regime e disattivazione del suffisso EX

Il Fisco ha definito anche le regole di uscita dal regime di franchigia. La cessazione può avvenire per chiusura dell’attività o per presunta inattività. Quest’ultima si presume quando, per otto trimestri consecutivi, le comunicazioni riportano importi pari a zero e non risultano operazioni verso Stati di esenzione. In tali casi:

  • il suffisso EX viene disattivato;
  • il contribuente viene informato tramite l’area riservata;
  • gli Stati membri interessati vengono notificati.

Per rientrare nel regime sarà necessaria una nuova comunicazione preventiva, nel rispetto di eventuali periodi di “quarantena” previsti dagli Stati di esenzione. In caso di cessazione d’ufficio della partita IVA, la disattivazione del suffisso EX è automatica.

Soggetti non stabiliti: obbligo di identificazione in Italia

Il provvedimento affronta infine il caso dei soggetti non stabiliti che operano in franchigia IVA in Italia. Se lo Stato di stabilimento segnala per due volte consecutive la mancata presentazione delle comunicazioni trimestrali, l’Agenzia attiva una procedura specifica.

In questa ipotesi, il soggetto viene obbligato a identificarsi in Italia e a presentare la dichiarazione IVA annuale, segnando di fatto l’uscita dal regime semplificato.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 08:07:33 +0000
SanitĂ 
Semplificazioni nella SanitĂ : cosa cambia per i certificati di malattia, le ricette mediche e i servizi in farmacia
Dal certificato di malattia in telemedicina alle novitĂ  su servizi in farmacia e validitĂ  delle ricette: cosa prevede il Decreto Semplificazioni in SanitĂ .

La Legge 182/2025 di conversione del Decreto Semplificazioni, in vigore dal prossimo 18 dicembre, contiene diverse novitĂ  relative al sistema sanitario. Fra le piĂą rilevanti, c’è la possibilitĂ  di rilasciare il certificato di malattia, che il lavoratore deve presentare all’azienda quando si assenta, anche effettuando una visita da remoto. E la validitĂ  delle ricette per i farmaci che si allunga a 12 mesi.

Per molte misure, ad ogni modo, l’applicazione non è immediata perchè l’attuazione richiede degli ulteriori passaggi operativo.

Certificati per malattia da remoto

Partiamo dal certificato per malattia. Il medico, per rilasciarlo, è tenuto ad accertare le condizioni di salute del paziente. La norma contenuta nell’articolo 55 quinquies del decreto legislativo 165/2001, attualmente prevede che il medico, in relazione al lavoratore che si assenta dal lavoro per malattia, non possa rilasciare un certificato senza effettuare una visita o basarsi su dati oggettivamente documentati. La Legge 182/2025, con l’articolo 58, introduce una modifica rendendo possibile la visita anche in telemedicina. Significa che la visita può avvenire anche da remoto.

Al momento non sono chiare le regole applicabili, per cui ad esempio non c’è un’indicazione su come debba avvenire la visita in telemedicina: al telefono, attraverso un collegamento digitale, con un supporto visivo. La norma prevede che sia la Conferenza Stato Regioni a definire i casi e le modalitĂ  di ricorso alla telecertificazione.

Nuovi servizi in farmacia

Importanti novitĂ  anche nell’articolo 60, che amplia i servizi che si possono erogare direttamente in farmacia: vaccini ai bambini fino a 12 anni, test diagnostici che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare oppure orofaringeo, altre tipologie di test (per esempio, screening per l’epatite C). Ci sono una serie di paletti precisi, ad esempio il farmacista deve superare specifici corsi abilitanti.

Ricette valide 12 mesi

L’articolo 62 prevede che i medici, limitatamente alle patologie croniche, possano rilasciare un ricetta per acquistare farmaci valida per 12 mesi. Stesso discorso per i farmaci prescritti con documentazione di dimissione ospedaliera o i referti del pronto soccorso, che quindi non dovranno essere nuovamente prescritti dal medico di famiglia. Il farmacista è tenuto a spiegare al paziente la corretta modalitĂ  di assunzione dei medicinali, a fronte di queste ricette fornisce un numero di confezioni sufficiente a coprire trenta giorni di terapia in relazione alla posologia indicata e, se rileva criticitĂ , le segnala al medico prescrittore.

Anche qui, l’entrata in vigore non è immediata: bisogna attendere un decreto attuativo del ministero della Salute, previsto entro 90 giorni dal 18 dicembre, entrata in vigore della legge.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 07:52:31 +0000
IMU
Esenzione IMU per coniugi con residenza separata ma in comunione dei beni
L’esenzione IMU per coniugi con residenze separate in Comuni diversi vale anche se in regime di comunione di beni e se i relativi immobili sono stati acquistati dopo il matrimonio? L’esenzione IMU per coniugi con residenze separate in Comuni diversi vale anche se in regime di comunione di beni e se i relativi immobili sono stati acquistati dopo il matrimonio?
Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 07:38:04 +0000
Lavoratori autonomi
Codice incentivi imprese e autonomi: le nuove regole dal 1° gennaio 2026
Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore il nuovo quadro organico per gli incentivi pubblici alle imprese, con bando tipo ed accesso anche agli autonomi.

Entra in vigore il 1° gennaio 2026 il nuovo Codice degli incentivi alle imprese, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 286 del 10 dicembre 2025. Il Dlgs n. 184/2025 offre una   una disciplina uniforme in materia, coordinando le agevolazioni statali con quelle regionali, ampliandone l’accesso e semplificando le procedure, riordina anche gli strumenti per le imprese, come i portali pubblici che servono per gestire gli incentivi, e crea uno schema standard che disciplina l’intero ciclo di vita delle agevolazioni, dalla programmazione all’analisi di impatto e dei risultati.

Il Codice unico degli incentivi alle imprese è attuativo della delega contenuta nella Legge 160/2023. Fra i punti qualificanti della norma, c’è anche il principio di paritĂ  tra lavoratori autonomi e imprese nelle richieste di incentivi, e l’introduzione del “bando tipo“.

Un codice unico degli incentivi alle attivitĂ  produttive

Il nuovo Codice individua prima di tutti gli incentivi inclusi nelle disposizioni oggetto del provvedimento e quelli esclusi (come d esempio le agevolazioni fiscali automatiche e quelli contributivi), in raccordo con la disciplina UE sugli aiuti di Stato. Introduce poi i contenuti e le definizioni da utilizzare nei bandi (agevolazione, impresa, lavoratore autonomo, PMI, forme di contributo e finanziamento, capitale di rischio), gli strumenti digitali per la loro gestione e gli obblighi di programmazione in capo agli enti coinvolti. Previste infine procedure ad hoc per gli incentivi fiscali che prevedono un’istruttoria e per i crediti d’imposta automatici.

Incentivi e procedure piĂą semplici

In omaggio ai criteri di digitalizzazione, semplicità e uniformità delle procedure, il Registro nazionale degli aiuti Stato (RNA) e la piattaforma Incentivi.gov.it renderanno disponibili specifici servizi funzionali allo svolgimento di attività previste lungo l’intero ciclo di vita dell’incentivo. In pratica, questi strumenti dovranno essere utili alle imprese nella fase attuativa, con servizi che potranno anche utilizzare intelligenza artificiale.

Le amministrazioni sono chiamate ad effettuare una precisa programmazione degli incentivi, che parta dalla definizione di obiettivi strategici e si declini attraverso un preciso cronoprogramma. Questo, sulla base di uno schema che verrà messo a punto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Un Tavolo permanente degli incentivi presso il MIMIT, avrà l’obiettivo di coordinare le politiche di incentivazione statali e regionali.

Parificazione tra PMI e autonomi

La partecipazione dei lavoratori autonomi viene regolamentata in base al principio che le condizioni di accesso devono essere analoghe a quelle previste per le piccole e medie imprese, con l’eccezione di eventuali requisiti non richiesti per l’esercizio della professione o che possano limitarne la partecipazione. Il bando deve specificare gli specifici requisiti richiesti ai soli lavoratori autonomi.

PremialitĂ  e riserve

Vengono definite anche delle premialitĂ  e riserve per categorie specifiche di azienda o per quelle che vantano specific requisiti:

Requisiti PremialitĂ 
PMI almeno il 60% delle risorse
Microimprese e autonomi almeno il 25% delle risorse
Rating di legalitĂ  maggiorazioni o punteggio aggiuntivo
ParitĂ  di genere premialitĂ  specifica

PiĂą in dettaglio, l’accesso alle agevolazioni può prevedere i seguenti elementi premianti: rating di legalitĂ , paritĂ  di genere, inclusivitĂ  nei confronti di persone disabili, valorizzazione di lavoro femminile, giovanile, lavoro di cura, natalitĂ .

Bando tipo per gli incentivi pubblici

Gli incentivi pubblici vanno attivati attraverso specifici bandi, con l’eccezione di quelli contributivi e fiscali ad erogazione automatica. Le amministrazioni possono gestire gli incentivi avvalendosi di societĂ  in house e altri soggetti selezionati tramite gara.

Il bando-tipo (predisposto tramite decreto MIMIT) deve contenere elementi fissi: obiettivi e base giuridica, risorse disponibili, soggetti responsabili dell’attuazione dell’incentivo, condizioni di ammissibilità soggettiva e oggettiva (operazioni e spese ammissibili), modalità di determinazione del beneficio, procedure di fruizione, tempistiche, modalità di erogazione, disciplina delle variazioni, regolale su controlli e ipotesi di revoca.

Misure anti-delocalizzazione

C’è una regola generale contro le delocalizzazione in base alla quale l’impresa che sposta l’attivitĂ  al di fuori dello spazio economico europeo entro cinque anni dal completamento dell’investimento agevolato deve restituire l’incentivo e pagare una sanzione. Per le grandi imprese, il termine è allungato a dieci anni.

Monitoraggio tramite CUP

Il dlgs contiene infine indicazioni sul monitoraggio degli incentivi, basato sull’uso del Codice Unico di Progetto (CUP). Questo codice è obbligatorio e identifica in modo univoco ogni agevolazione al fine di garantire trasparenza, efficienza e semplificazione amministrativa. Le modalità attuative sono stabilite da decreti del MIMIT. Va inoltre sempre prevista una fase di valutazione con analisi ex ante, in itinere ed ex post per garantire decisioni basate sulle evidenze.

La trasparenza è garantita dal sistema Incentivi Italia e dalla piattaforma digitale Incentivi.gov.it, oltre che da altre iniziative attivabili dalle diverse amministrazioni.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 07:26:23 +0000
Milleproroghe
Decreto Milleproroghe 2026: le misure per le imprese
Prorogate di un anno le attuali regole del Fondo di Garanzia PMI e rimandato a fine marzo 2026 l'obbligo di polizze catastrofali per le piccole imprese.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Milleproroghe 2026, che contiene diversi misure su lavoro e le imprese. Ad esempio, le garanzie del Fondo PMI continueranno a seguire le stesse regole 2025 e slitta di un anno il termine per le polizze catastrofali delle micro e piccole imprese. Rinviato anche l’adeguamento all’inflazione delle infrazioni al Codice della Strada.

Vediamo una sintesi delle novità annunciate dal Governo a margine del Consiglio dei Ministri tenutosi giovedì 11 dicembre 2025, durante il quale è stato approvato il consueto provvedimento con i rinvii normativi e amministrativi.

Misure per le imprese

La proroga relativa al Fondo di Garanzia PMI prevede che anche nel 2026 non cambino le condizioni applicabili ai prestiti alle aziende. La garanzia del Fondo resta quindi all’80% per i finanziamento destinati a un investimento, e del 50% se invece il prestito ha l’obiettivo di garantire liquiditĂ .

Un’altra misura che riguarda le imprese è la proroga delle polizze catastrofali. L’obbligo in realtĂ  è giĂ  scattato per le grandi e le medie imprese, mentre il termine per le piccole imprese era il 31 dicembre 2025 e slitta al 31 marzo 2026. Secondo alcune anticipazioni di stampa, per le strutture ricettive ci sarebbe poi tempo fino al 15 dicembre 2026 per iscrivere al catasto le cosiddette “case mobili” all’interno di strutture ricettive all’aperto.

Le altre novitĂ  annunciate

Prorogato al 31 dicembre 2026 lo scudo penale per i medici, ovvero la limitazione della responsabilitĂ  penale degli esercenti professioni sanitarie ai casi di colpa grave. Sempre in ambito SanitĂ , l’istruttoria per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) è prorogata a fine 2026.

Per il comparto Sicurezza, invece, si proroga di un altro anno la validità della graduatoria della procedura speciale di reclutamento nella qualifica di vigile del fuoco è estesa fino al 31 dicembre 2026.

Resta sospeso anche per il 2026 l’aggiornamento delle sanzioni per violazioni del Codice stradale mentre l’aggiornamento all’inflazione delle multe è rinviato al 2027.

Prorogato poi al 30 settembre 2026 il termine ultimo per le assemblee di societĂ  ed enti da svolgersi con le modalitĂ  speciali introdotte nel 2020.

Per le famiglie colpite da eventi calamitosi, infine, si prolunga di un altro anno il contributo per l’autonoma sistemazione (CAS).

Le misure che si attendevano e in attesa di conferma

In base alle anticipazioni, era attesa nel decreto Milleproroghe anche l’estensione delle agevolazioni per le imprese che assumono, ma nella nota ufficiale di Palazzo Chigi, diramata a fine Consiglio dei Ministri, non se ne fa menzione. Nello specifico, nella bozza del provvedimento arrivato in CdM  c’era anche la proroga degli esoneri contributivi previsti per le seguenti tipologie di assunzioni:

  • giovani fino a 35 anni che non sono mai stati assunti a tempo indeterminato: il beneficio può arrivare a 500 euro al mese, e si applica per due anni;
  • donne svantaggiate: fino a 650 euro al mese, anche in questo caso per due anni. La lavoratrice deve essere senza un’occupazione retribuita da almeno 24 mesi, oppure disoccupate da almeno sei mesi residenti nelle regioni della ZES unica del Mezzogiorno, o impiegata in settori con forte divario di genere;
  • lavoratori con almeno 35 assunti nella ZES unica del Mezzogiorno: fino a un massimo di 650 euro mensili, per 24 mesi.

Erano attese novità anche sulle nuove regole di riforma fiscale contenute nel Testo unico sulle sanzioni tributarie amministrative e penali (articolo 102) e nel Testo unico dei tributi erariali minori (articolo 100), che dovrebbero entrare in vigore il 1° gennaio 2026: anche su questo eventuale rinvio al 2027 si attendono conferme dal testo del provvedimento, una volta che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.


Data articolo: Fri, 12 Dec 2025 06:28:12 +0000
Manovra
Legge di Bilancio 2026, verso il testo finale tra nuove tasse e stretta sugli affitti
Il governo presenta il pacchetto definitivo di emendamenti: stretta fiscale su affitti brevi e transazioni finanziarie, nuove agevolazioni per imprese.

La Legge di Bilancio 2026 entra nella fase decisiva. Dopo 49 giorni dalla presentazione in Senato, il Governo ha portato in Commissione il pacchetto definitivo degli emendamenti, mentre il via libera finale della Camera è atteso tra Natale e fine anno. Una manovra complessa, costruita tra revisione della spesa e nuovi equilibri fiscali, che punta a garantire coperture senza penalizzare crescita e investimenti.

L’Aula si riunisce lunedì 15 dicembre per la discussione della Manovra, con la Conferenza dei Capigruppo convocata per martedì 16 dicembre. Al voto andranno oltre 400 emendamenti selezionati dai gruppi parlamentari. Tra i temi piĂą rilevanti: fondi per gli enti locali, finanziamenti per le metropolitane, risorse aggiuntive per le aree colpite dal sisma.

Affitti brevi, arriva la stretta fiscale

Tra le misure più discusse c’è il nuovo regime sui canoni delle locazioni brevi. Dopo un braccio di ferro durato giorni, alla fine sembra che la cedolare secca al 21% resterà solo per il primo immobile destinato agli affitti turistici, mentre sul secondo l’aliquota salirà al 26% e, a partire dal terzo, si passerà direttamente al regime d’impresa, con contabilità e tassazione ordinaria. Una misura che punta a riequilibrare il mercato, aumentare il gettito e contrastare fenomeni di gestione para-imprenditoriale mascherata da locazione privata.

Aumenta la Tobin Tax sulle transazioni finanziarie

Cambia anche la fiscalità sulle operazioni in Borsa. La Tobin Tax, oggi allo 0,1%, raddoppierà allo 0,2% nel 2026 per arrivare allo 0,4% nel 2029. Secondo le stime dell’Esecutivo Meloni, la misura a regime garantirà 1 miliardo di euro l’anno. Una scelta che segue l’orientamento europeo di tassare maggiormente i movimenti finanziari ad alta frequenza.

Iper-ammortamento e compensazioni: novitĂ  per le imprese

Le imprese potranno contare su una versione potenziata dell’iperammortamento 4.0: sarà esteso ad almeno un biennio e potrà essere programmato con maggiore certezza. Inoltre, verrà eliminato il blocco alle compensazioni tra crediti fiscali e debiti Inps e Inail, che negli ultimi mesi aveva creato difficoltà soprattutto per le PMI impegnate in investimenti agevolati.

Resta aperta anche la discussione sull’emendamento relativo alla proprietà delle riserve auree della Banca d’Italia, su cui è atteso un chiarimento dopo l’incontro tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la presidente della BCE Christine Lagarde.


Data articolo: Thu, 11 Dec 2025 17:38:35 +0000
Riforma Pensioni
Riforma Pensioni, Durigon: stop all’aumento dell’età pensionabile entro il 2026
Riforma Pensioni 2026: il sottosegretario al Lavoro annuncia la volontà del Governo di bloccare scatti automatici e adeguamenti all’aspettativa di vita.

La riforma delle pensioni torna al centro del dibattito politico. In un’intervista rilasciata alla Stampa, il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha confermato che il Governo punta a cancellare del tutto l’aumento dell’etĂ  pensionabile previsto per il 2027, frutto dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita.

Un obiettivo che, nelle parole del rappresentante della Lega, verrà perseguito «al più tardi nel 2026», con la possibilità di intervenire con la Legge di Bilancio.

Verso lo stop all’aumento dell’età pensionabile?

Durigon ha ricordato che l’Esecutivo Meloni è giĂ  intervenuto sul primo scatto previsto: nel 2027 l’aumento sarĂ  di un solo mese e non di tre. Ma l’intenzione politica è piĂą ambiziosa: annullare completamente l’innalzamento dei requisiti, evitando che il meccanismo automatico penalizzi ulteriormente lavoratori giĂ  esposti a carriere discontinue o fisicamente gravose. Una posizione condivisa, precisa il sottosegretario, anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (ma non si sono posizioni ufficiali su questo punto, tanto piĂą che – come ormai ben noto – il Ministro si è fatto portavoce di una estrema prudenza, a tutela della stabilitĂ  dei conti pubblici).

L’obiettivo dichiarato è evitare ulteriori irrigidimenti in un sistema che, pur giudicato “sostenibile”, rischia di allontanare il traguardo pensionistico per molte categorie, in particolare quelle con redditi bassi o percorsi contributivi frammentati.

Opzione Donna e Quota 103 sul viale del tramonto

Il sottosegretario conferma che Opzione Donna e Quota 103 non saranno riconfermate automaticamente. Sono allo studio emendamenti, ma la maggioranza appare divisa sull’opportunità di mantenerle. Nel breve termine non è escluso che il sistema rimanga dunque privo di strumenti dedicati alla flessibilità in uscita. Le dichiarazioni riportano al centro un tema destinato a dominare il 2026: la riscrittura dell’uscita dal lavoro.

Le promesse di sterilizzazione dell’età pensionabile anticipano una strategia che dovrà necessariamente affrontare anche altri temi cruciali per la previdenza pubblica, a partire dal ricambio generazionale in un mercato del lavoro che sta cambiando in fretta a causa dei nuovi trend demografici ed economici.

Resta ora da capire se le scelte politiche saranno sostenute da risorse adeguate e da un consenso parlamentare stabile.


Data articolo: Thu, 11 Dec 2025 17:09:16 +0000
semplificazioni
Legge Semplificazioni: guida alle novitĂ  per imprese e professionisti
Entra in vigore il 18 dicembre la legge di conversione del Decreto Semplificazioni, che rivede adempimenti e procedure per imprese e professionisti in piĂą settori.

Proroga al 2027 per le concessioni di dehor e spazi all’aperto di bar e ristoranti, silenzio assenso ai permessi di costruire sugli immobili vincolati, tempi dimezzati per l’autotutela della pubblica amministrazione: sono solo alcune delle tante novitĂ  per le imprese ed in materia di lavoro contenute nella Legge 182/2025 di conversione del Decreto Semplificazioni che, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entra in vigore il 18 dicembre.

Proroga concessioni per i dehor

La Legge 182/2025 contiene una lunga serie di misure, anche riferite a specifici settori. Ad esempio, sono diverse le disposizioni in materia di turismo, agricoltura di precisione e logistica. Fra le norme di maggior rilievo, e anche piĂą attese, segnaliamo la proroga al 30 giugno 2027 dei permessi per i dehor di bar e ristoranti, contenuta nell’articolo 50. Riguarda esclusivamente le concessioni rilasciate dai Comuni durante l’emergenza pandemica, e poi costantemente rinnovate in base alle svariate proroghe che si sono succedute. Chi invece ha una normale licenza, non concessa quindi in base alle regole emergenziali, dovrĂ  seguire l’iter ordinario dei rinnovi.

Dimezzati i tempi per l’autotutela

La norma sull’autotutela dimezza i tempi, potenziando quindi la certezza del diritto. L’articolo 1 del decreto va a modificare la legge 241/1990, riducendo da 12 a sei mesi il termine entro cui un provvedimento amministrativo può essere dichiarato illegittimo.

Permessi di costruire immobili vincolati

L’articolo 40 invece semplifica le regole sul permesso di costruire per immobili vincolati, introducendo una fattispecie di silenzio assenso. Resta la necessitĂ  di avere il nulla osta della Sovrintendenza o delle altre eventuali autoritĂ  preposte. Ma se l’iter è giĂ  avviato, e ci sono giĂ  le autorizzazioni e nulla osta, sulla domanda di permesso di costruire scatta il silenzio assenso. Quindi, se la Pubblicazione Amministrazione non risponde, sostanzialmente l’autorizzazione è stata concessa. La norma interviene sul Testo Unico dell’edilizia, introducendo nell’articolo 20 il seguente principio:

qualora l’immobile oggetto della domanda di permesso di costruire sia soggetto a vincoli di assetto idrogeologico, ambientali, paesaggistici o culturali, si applicano le disposizioni di cui agli articoli 14 e seguenti della legge 241/1990, salva la formazione del silenzio assenso sulla domanda di permesso di costruire nel caso in cui per il medesimo intervento siano stati giĂ  acquisiti e siano in corso di validitĂ  i relativi provvedimenti formali di autorizzazione, nulla osta o altri atti di assenso, comunque denominati, previsti dalla normativa vigente e rilasciati dall’autoritĂ  preposta alla cura dei predetti interessi sugli elaborati progettuali oggetto della domanda di permesso di costruire.

SCIA per gli spettacoli dal vivo

Sempre in materia di pratiche edilizie, l’articolo 34 chiarisce quali elementi deve contenere la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio AttivitĂ ), in relazione a uno spettacolo o evento dal vivo con un numero di partecipanti non superiore a 2mila. Si tratta di un ulteriore passaggio normativo rispetto alle novitĂ  introdotte lo scorso anno dal Decreto Cultura (dl 201/2024, articolo 7) in base alle quali è diventata strutturale la possibilitĂ  di presentare solo la SCIA per ogni «atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, richiesto per l’organizzazione di spettacoli dal vivo, il cui rilascio dipenda esclusivamente dall’accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge». La segnalazione certificata di inizio attivitĂ  in questi casi sostituisce tutte le tipologie di certificazioni che erano prima richieste.

In base al Decreto Semplificazioni, la SCIA deve indicare numero massimo di partecipanti, luogo e orario in cui si svolge lo spettacolo, va corredata da dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell’atto di notorietĂ  e dalla relazione tecnica di un professionista (ingegnere, architetto, perito industriale o geometra), che attesta la rispondenza del luogo alle caratteristiche tecniche di legge, e della documentazione attestante il rispetto delle misure di sicurezza e di contenimento del rischio applicabili.


Data articolo: Thu, 11 Dec 2025 14:43:36 +0000
Energia per le imprese
Energia: in arrivo nuovi Bonus Bollette per famiglie e PMI
Il Governo prepara un Decreto Energia con un nuovo Bonus ElettricitĂ  fino a 55 euro per le famiglie e uno sconto sui costi fissi in bolletta per le PMI.

Nel Decreto Energia che il Governo si appresta ad approvare con le misure di sostegno per il prossimo anno, sembra esserci anche un nuovo Bonus Bollette per famiglie a basso ISEE: in base alle anticipazioni, si tratterebbe di uno sconto di 55 euro, aggiuntivo rispetto all’attuale Bonus Sociale, e che quindi andrebbe ulteriormente ad alleggerire il costo dell’elettricitĂ .

In tutto, il plafond sarebbe pari ad un miliardo di euro: 250 per il Bonus Bollette alle famiglie e 750 milioni per altre agevolazioni per l’energia delle piccole e medie imprese.

Bonus Bollette per famiglie con basso ISEE

La platea degli aventi diritto del nuovo Bonus Bollette 2026 dovrebbe essere piĂą estesa di quella che giĂ  riceve il Bonus Sociale ARERA, in quanto destinato a famiglie con ISEE fino a 15mila euro oppure, in presenza di almeno quattro figli, fino a 20mila euro. Quest’ultimo requisito è analogo a quello del Bonus Sociale ordinario, che però si ferma al tetto di 9.530 euro se le famiglie sono meno numerose. Così come il Bonus Sociale, sarebbe applicato solo alla ai clienti domestici residenti e solo per la prima casa.

Secondo le stime contenute nella relazione illustrativa del provvedimento in via di preparazione, ne avrebbero diritto circa 4,5 milioni di famiglie.

Sconto oneri in bolletta per le PMI

C’è allo studio anche una misura agevolativa per le piccole e medie imprese: si tratterebbe di uno sconto sulla bolletta, applicato agli oneri di sistema. In pratica, le PMI vedrebbero ridotto questo costo fisso, che serve a finanziare la transizione verso le energie rinnovabili. Il beneficio dovrebbe essere destinato alle imprese con un consumo medio pari a 64,3 TWh.

Critiche dalle associazioni dei consumatori

Ci sono critiche da parte delle associazioni dei consumatori, soprattutto dovute al fatto che il nuovo bonus è più basso rispetto al contributo straordinario concesso nel 2025. Per le bollette riferite ai consumi elettrici del primo semestre, è stato applicato un bonus di 200 euro, quindi più consistente, rivolto a una platea più ampia, con ISEE fino a 25mila euro.

Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, insiste sulla richieste giĂ  piĂą volte avanzata di prevedere misure strutturali invece che bonus una tantum. La richiesta specifica: ripristinare la soglia Isee di 15 mila euro, prevedere «una gradualitĂ  tra questa soglia minima e quella delle famiglie con almeno quattro figli a carico» e infine «commisurare il bonus agli effettivi consumi».

Anche il Codacons chiede interventi strutturali, anche in considerazione dell’incremento costante dei costi della bolletta: «per gli utenti vulnerabili nell’ultimo trimestre del 2025 le tariffe della luce risultano ancora superiori dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, e addirittura rispetto alla fine del 2020 oggi la bolletta della luce sul mercato regolato da Arera è piĂą alta del 49,7%».


Data articolo: Thu, 11 Dec 2025 14:26:31 +0000

Le notizie di economia, fisco, finanza e commercio

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