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Recensione:
Alcuni studiosi di etnologia e antropologia sociale come Lévy-Bruhl e Malinowski,
avevano messo in primo piano la funzione della lingua e del simbolismo nella
vita sociale. Essi studiavano la funzione del simbolismo nelle religioni e nei
miti dei cosidetti popoli primitivi. Taluni posero il quesito critico se
le lingue usate in queste culture cosiddette primitive avessero la capacità o meno di concepire il mondo in modo
astratto. Schaff sposa l'ipotesi Sapir-Whorf; secondo la quale l'immagine del
mondo dipende dal sistema linguistico che a sua volta è il prodotto di un determinato
ambiente e delle condizioni di vita connesse con questo. E questa ipotesi è di grandissima
portata filosofica.
Affinché sia possibile la comunicazione tra due parti è necessario che si capisca
non soltanto il significato letterale, ma anche che le due parti siano convinte
reciprocamente della giustezza delle loro affermazioni. Che cosa, a partire dalla
lingua, favorisce ed ostacolatale comprensione? Per Schaff questo è il problema
della cosiddetta semantica generale. Per questo filosofo del linguaggio il processo
cognitivo e della comunicazione deve essere centrale nelle discussioni filosofiche.
Questa idea è all'origine delle ricerche sui fondamenti della teoria della propaganda;
esse spiegano il successo sociale della cosiddetta semantica generale in un periodo
in cui il fascismo hitleriano mostrava nella pratica quale arma potente e pericolosa
potesse essere la propaganda consapevolmente utilizzata.
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