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L'altra faccia della guerra e l'altro volto di Zelensky - Ucraina e Libia: due facce della stessa guerra e la Profezia di Gheddafi - Libia 2011, i crimini impuniti della Nato - Il sanguinoso conflitto in Iraq che pone l'occidente sotto accusa - Pillole di storia dell'Ucraina
Recensione: L’alto grado di istruzione, la grande abilità descrittiva, la fiducia di esponenti altolocati e una certa attitudine alla diplomazia, permettono a Lorenzo Magalotti (1637-1712) di intraprendere numerosi viaggi per conto di Ferdinando II di Toscana, con il compito di fornire minuziose descrizioni dei luoghi visitati, ragguagli sulle mode imperanti e sugli usi e i costumi che caratterizzano le corti straniere. Magalotti risponde con entusiasmo alle missioni che gli vengono affidate e, a partire dal 1667, diventa un instancabile viaggiatore, tanto da essere soprannominato «postiglione d’Europa» o «Ulisse della Toscana» . L’importanza del viaggio nella biografia magalottiana non risiede nel mero spostamento fisico, ma testimonia innanzitutto un percorso alla continua ricerca di verità e sapere: un sapere che non parte da idee preconcette, ma che viceversa giunge a esprimere giudizi spassionati la cui veridicità viene sistematicamente messa in discussione. Questa ‘forma mentis’, che si sviluppa durante gli esperimenti scientifici condotti presso l’Accademia del Cimento e viene definita da Walter Moretti come «imparziale esposizione di dati obiettivi» , è applicata sia alla conoscenza del mondo che della società che lo anima e si riflette inevitabilmente nella prosa magalottiana.
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