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L'altra faccia della guerra e l'altro volto di Zelensky - Ucraina e Libia: due facce della stessa guerra e la Profezia di Gheddafi - Libia 2011, i crimini impuniti della Nato - Il sanguinoso conflitto in Iraq che pone l'occidente sotto accusa - Pillole di storia dell'Ucraina
Recensione fondazionepromozionesociale.it: L'Autore, nell'introduzione, motiva la sua «impresa» con il rinnovato interesse per i vecchi cui assistiamo nella nostra epoca. Egli ritiene che tale interesse tocchi tutti i campi, ma in particolare ricorda l'evoluzione avvenuta nell'ambito della medicina con la nascita, da parte dei medici specializzati nella cura degli anziani, di un nuovo modo di affrontare i problemi della vecchiaia: la geriatria. Nonostante l'interesse mostrato ultimamente dagli storici per varie tematiche di tipo sociale-antropologico, la vecchiaia è sempre passata sotto silenzio: i documenti di epoche lontane come il Medio evo o !'Antichità trascurano questa parte della vita perché solitamente i vecchi vengono assimilati alla massa degli adulti. Fin dall'inizio dell'opera, l'Autore afferma che la storia occidentale, dall'Antichità al Rinascimento, non conosce una evoluzione costante, in meglio o in peggio, del ruolo sociale dei vecchi: tale storia è caratterizzata, invece, da molte fluttuazioni, pur nell'ambito di una tendenza generale alla degradazione: «Ogni società ha i vecchi che si merita, ogni tipo di organizzazione socio-economica e culturale è responsabile del ruolo e dell'immagine della vecchiaia, la sua svalutazione o valorizzazione, dipendono da questo». L'Autore conclude che ogni società «teme il logoramento e la sterilità della vecchiaia» e che ovunque alla vecchiaia è sempre stata preferita la giovinezza. Mentre il pensiero cristiano ha tentato di familiarizzare i credenti con la morte, vista come momento di passaggio verso la vita eterna, spesso il pensiero pagano ha addirittura preferito il suicidio alla vecchiaia. Essendo la vita delle varie società basata sulla forza e sul vigore fisico, gli anziani si sono sempre trovati in posizione di svantaggio verso i giovani. In particolare vengono individuati tre fattori che definiscono lo «status» sociale del vecchio: la fragilità fisica, la conoscenza e la esperienza, l'alterazione dei tratti fisici. Tra questi solo il secondo fattore ha avuto, nelle società con una cultura prevalentemente orale, un ruolo importante nella considerazione sociale del vecchio: il vecchio era custode della memoria collettiva. Con il diffondersi della parola scritta, però, la memoria degli anziani diventerà progressivamente inutile.
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